GLI ALUNNI DELLE CLASSI QUINTE Scuola Primaria · GLI ALUNNI DELLE CLASSI QUINTE Scuola Primaria UN...
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ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO SAN DEMETRIO CORONE
GLI ALUNNI DELLE CLASSI
QUINTE
Scuola Primaria
UN MOSTRICIATTOLO CON LA CORONA
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UN MOSTRICIATTOLO CON LA CORONA
Incipit
Un inverno lungo, ma non particolarmente cattivo, stava
per lasciarci.
L’annuale festa di Carnevale, che annuncia la bella
stagione, sembrava doverci regalare giorni di allegria e
spensieratezza; ma improvvisamente tutto sembra
cambiare.
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Da un giorno all’altro…..
Tutti noi bambini eravamo euforici, vestiti in maschera la
prima domenica di Carnevale.
Il paese era colorato da
maschere e costumi, per le
vie sfilavano numerosi carri
allegorici realizzati con
cartapesta e ricoperti di
addobbi, uno diverso
dall’altro, raffiguranti
personaggi noti della
politica o personaggi di cartoni animati.
Dai carri, la musica, ad alto volume, arrivava in ogni angolo
del paese, portando allegria; tutti ballavano e si esibivano
lungo le strade, dalle finestre si sporgevano i vecchini che
osservavano curiosi, applaudivano al passaggio delle buffe
mascherine e lanciavano
coriandoli, che avevano
trasformato le strade in
un tappeto multicolore.
I miei amici ed io,
eravamo su un carro
“Horror”, addobbato con fantasmi e maschere paurose.
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Eravamo felicissimi e non riuscivamo a contenere il nostro entusiasmo; saltavamo dalla gioia poiché il Carnevale è la
festa preferita da tutti i bambini. Non avremmo mai potuto
immaginare cosa sarebbe accaduto nei giorni a seguire:
niente più travestimenti, niente festa di Carnevale a
scuola, come ogni anno. Cominciò, infatti, a circolare la
voce tra la gente di un virus che si stava propagando, un
virus pericoloso e dispettoso che veniva dalla Cina.
Ne avevamo sentito parlare al TG, ma la Cina ci sembrava
così lontana!
Un piccolo mostro invisibile, spietato e veloce che
contagiava e uccideva le persone, soprattutto le più
anziane e deboli.
Niente vaccini e niente medicine, cosa si poteva fare?
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Quante mattine avevo
fatto i capricci:
-Mamma,non voglio andare
a scuola,stamattina!
-Oggi non sto bene,sento di avere la febbre.
La febbre! Una parola tanto comoda e facile da
pronunciare prima,adesso mette agitazione e paura il solo pensiero.
-Oh! Che nostalgia della scuola,dei compagni e delle
maestre.
In pochi giorni, tutto
chiuso:bar,ristoranti,
uffici,scuole,tutti
rintanati nelle
proprie case per
evitare che questo
mostro dispettoso e
pericoloso potesse
contagiarci.
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La didattica a distanza ??
-E’ proprio noiosa!!!
-Non è affatto la stessa cosa!!
-Sei connesso??? Io sì,io no.
-No,non ti sento,non ti vedo.
-Ho finito i Giga !!!
-Il tablet non supporta l’app !!
-E’ pronto il pranzo, devo andare!!!
Gli smartphone, i tablet certamente ci stanno dando una
grossa mano, ci fanno sentire meno soli,ma non possono
sostituire lo stare insieme.
Questo piccolo mostriciattolo ha proprio messo scompiglio
in tutte le nostre abitudini quotidiane.
Comunque, la didattica a distanza, seppur noiosa e con
aspetti negativi, legati all’assenza del contatto fisico,
merita qualche nota a suo favore
in barba a questo microscopico e dispettoso mostriciattolo
che ci costringe a stare a casa.
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La tecnologia, infatti, ci aiuta molto ad alleviare questo
triste momento di assenza tra i banchi di scuola perché
permette a noi bambini di stare comunque insieme e
vederci, sia tra di noi che con le insegnanti.
Grazie alla didattica a distanza, l’uso di questi strumenti ci
consente, sebbene lontani fisicamente ma vicini con la
comunicazione, di
migliorare anche le
nostre competenze
informatiche
nell’aspetto didattico,
quindi “lavorativo”,
non solo per gioco o
divertimento.
Nonostante il susseguirsi di emozioni come paura,
tristezza, noia, nostalgia ecc…., sembra che la maggior
parte delle persone stia affrontando bene l’emergenza da
coronavirus, rispettando le limitazioni imposte, anche se
c’è ancora chi non si rende
conto del grave momento che
stiamo attraversando.
Invece, tutti, ma proprio tutti,
dovrebbero indossare
mascherine, guanti e rispettare
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le distanze di sicurezza per limitare la diffusione del virus e
giungere prima alla sua sconfitta.
Un altro degli aspetti positivi, che deriva dal trascorrere
tutto questo tempo in casa, è quello di riscoprire tante passioni e passatempi che prima, nella vita di tutti i giorni,
abbiamo trascurato; ad esempio: il piacere di disegnare,
E poi tutti noi bambini, e non solo noi piccoli, in questo
periodo siamo sicuramente felici di passare più tempo con
i nostri genitori e fare tante cose insieme, aiutare in cucina
la mamma, giocare col papà, fare praticamente tutto con
loro, senza lo “stress” del “tran tran” di prima quando
tutto era solamente: alzati presto, vai a scuola, torna da
scuola, mangia, fai i compiti, fai merenda, vieni a cenare,
vai a letto presto!! Uffa!!
suonare uno strumento e,
per chi ha più spazio, fare
un po’ di sport, ma anche
far compagnia ai propri
animali domestici e altro
ancora.
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il SuPErEroE Color arCoBalEno
Tutti i giorni che noia fare sempre le stesse cose, ma una
volta arrivati a scuola potevamo giocare tutti insieme in
modo allegro e spensierato. Ora, invece, per un po' di
tempo dovremo mantenere le distanze: questo per noi
bambini è un grande sacrificio.
Hanno proprio ragione i nonni che esclamano:
Durante i mesi in cui ha contagiato tante persone, ci siamo
impegnati molto e abbiamo seguito le limitazioni messe in
atto dal governo per salvaguardare la nostra salute.
Alcuni momenti sono stati davvero difficili perché
sentivamo il bisogno di fare tante attività legate alla nostra
età e alla nostra fase di crescita.
“Avvertivamo la necessità di muovere il corpo andando in
bici, correndo all’aria aperta o semplicemente facendo una
passeggiata per le vie del paese per salutare le persone a
noi care. Avevamo il desiderio di giocare con i compagni, di
“Oh mostro con la corona ci hai
messo davvero a dura prova !”
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scambiarci momenti di affetto e di vicinanza attraverso
abbracci, carezze e strette di mano.”
“A volte abbiamo persino avuto nostalgia di qualche
piccolo litigio che si verificava in classe, dove bastava uno
sguardo, un chiarimento per fare subito pace e si
continuava a giocare come se nulla fosse capitato.”
“E poi scherzavamo tutti
insieme.”
“Sì, scherzavamo in classe
e ci divertivamo ridendo a
crepapelle.”
“Vi ricordate quante volte
abbiamo pensato al giorno della gita? Eravamo impazienti
e curiosi della nuova avventura!”
In tutto questo tempo abbiamo avvertito la mancanza
della nostra routine quotidiana, che ci permetteva di vivere
serenamente e in armonia. Il mostro con la corona ha
cambiato la vita di tutti e ha creato un nuovo mondo
modificando i comportamenti delle persone.
Da un giorno all’altro tutto è stato diverso.
“Il cambiamento più profondo è stato nel nostro cuore e
noi bambini lo abbiamo subito avvertito.”
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Alcuni giorni vedevamo i nostri genitori tristi dopo aver
appreso le notizie emesse dalla tv.
Si vedeva lontano un miglio che erano preoccupati, i loro
occhi andavano su e giù mentre scorrevano le immagini
sullo schermo e ogni tanto dicevano: “Ohi, ohi, ohi ohi!”
Abbiamo compreso che molte persone hanno sofferto,
altre purtroppo hanno perso la battaglia contro il virus.
In quei momenti c’era poco spazio per le parole. “Ci
dispiaceva tanto per quella gente che moriva!” Molte
persone, però, si sono salvate e sono guarite. Questo ci ha
fatto comprendere che non bisogna mai darsi per vinti: la
speranza e la fiducia in un mondo migliore devono sempre
guidare il nostro cammino.
Proprio questo è stato il motto dei medici e degli infermieri
che hanno lavorato duramente per salvare tante vite
umane. “Erano veramente buffi, vestiti con quelle tute
speciali.”
“Eh sì, mica potevano contagiarsi
pure loro!” Infatti indossavano
visiere, mascherine e guanti per
fare paura al mostro con la
corona.
“Noi attraverso la fantasia,
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abbiamo cercato di cambiare il mondo per renderlo più
bello.”
E’ nato così il supereroe color arcobaleno.
“Sì, avete capito bene!”
“Un supereroe con super poteri, tutto colorato a cavallo
del suo pony magico e scintillante.
Il supereroe ha viaggiato in tutto il
mondo, per portare il suo
messaggio di fiducia e di speranza.
Non ci crederete ma in ogni luogo
in cui giungeva, gridava a gran
voce:“Andrà tutto bene, non
abbiate paura!”
“Il mostro con la corona verrà
sconfitto.”
E, mentre dalla bocca uscivano queste parole, la coda del
suo pony disegnava in cielo fantastici arcobaleni.
La gente lo vedeva passare dalla finestra o dal balcone e
sentiva nascere nel cuore una forte allegria e tante
emozioni positive.
E’ proprio vero, allora, quello che si dice: i supereroi
amano i sorrisi spensierati, pieni di gioia.
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Durante il suo viaggio, ad ogni bambino del mondo ha
regalato la medaglia del vero combattente.
“Ora vi starete chiedendo di cosa si tratti?”
“Ecco, come dire, è un riconoscimento che tiene conto dei
sacrifici che abbiamo fatto per garantire la salute di tutti.”
“Non siamo andati a scuola.”
“Non siamo usciti.”
“Non abbiamo giocato con i compagni.”
“Vi sembra poco? No, non è poco, è tantissimo!” Siccome
noi bambini non siamo tanto bravi a mantenere i segreti,
vi confidiamo una notizia molto importante.
“Mi raccomando, bocca chiusa!”
Il nostro amico supereroe color arcobaleno dice di aver
conosciuto dei medici, che stanno creando una medicina
che dovrebbe essere in grado di sconfiggere il mostro.
“Noi, non vediamo l’ora che ciò accada e per dirla tutta,
siamo convinti che in questa storia della medicina, ci sia
anche lo zampino del supereroe color arcobaleno!”
“Chi può dirlo, lui è sempre molto riservato e parla poco.”
“Chissà ora cosa accadrà? “
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un viaggio fantaStiCo nElla Città Di
riCoSogno
E’ una bella e soleggiata giornata di maggio.
Da un po’ di tempo è scoppiata la Primavera e i suoi pittori
hanno dipinto le chiome degli alberi, i prati, i fiori e il cielo
con colori sfavillanti ma…
Il piccolo Marco è avvolto da
una strana tristezza che gli
impedisce di essere felice,
nonostante tutto in natura
spinga gli uomini ma soprattutto
i bambini a sorridere alla vita. La
nostalgia lo porta a pensare all’ultima festa felice con i
suoi amici prima della quarantena. Vestito da Batman si
sentiva forte e imbattibile! Quante risate, quanta allegria
per le vie del paese ma soprattutto quanta spensieratezza!
All’improvviso, sente una voce…
- Cerca qualcosa di bello da
fare: non dimenticare di amare,
usa i ricordi del passato per
ricostruire un futuro
spensierato.
-
Il piccolo Marco alza gli occhi al cielo e con meraviglia
ammira la coda del piccolo pony del supereroe colore
arcobaleno scrivere un messaggio:
-Cerca dentro di te la chiave della felicità e la porta della
rinascita si aprirà!
- Per mille mastodonti! Ci sono!!! Costruirò un ponte con
ricordi del passato e le speranze per il futuro. Seguirò il
consiglio del mio supereroe… sono un vero combattente e
non posso arrendermi alla tristezza e alla malinconia. Ora il
volto di Marco è pieno di positività , gli occhi sono brillanti
e pieni di speranza.
Con uno scatto deciso si alza e corre nella sua stanza come
un fulmine.
-Marco perché corri così? Attento puoi cadere! Stai per
combinarne un’altra delle tue!?
-Mamma non posso dirtelo è una missione segreta, poi ti
spiego o meglio poi ti farò
vedere.
Marco entra nella sua
stanza e scrive un cartello
che affigge alla porta:
-
vietato l’accesso agli adulti!
-Fammi entrare, sono davvero preoccupata!
-Mamma non posso… lasciami lavorare! E’ un lavoro
strabiliante, fidati!
-Ok! Piccola peste!
Il bambino, carico di entusiasmo, comincia a frugare nella
sua stanza per trovare delle scatole, matite, colori, colla
per la costruzione della sua città sul ponte che avrebbe
unito i ricordi belli del passato e i sogni del futuro.
-Dal ricordo di un giorno speciale al sogno di un futuro
radioso. Ecco cosa realizzerò e la chiamerò “La città del
Ricosogno”
Lavora per giorni e senza sosta
ma il risultato finale è da togliere
il respiro… il bambino si ferma a
osservare il suo capolavoro e
quasi non crede ai suoi occhi!
Nella città primeggiano due quartieri: il quartiere del sole e
della luna.
Il quartiere del Sole è sempre illuminato, nel cielo si
ammirano delle nuvolette che ricordano le pecorelle. È
ricco di prati verdi, ricoperti di bellissimi fiori a forma di
cuore. Le case sono piccole e graziose, tranne la residenza
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del re Sole. È immensa, a forma di sole con tanti raggi su
cui si posano gli uccelli a cantare. Il quartiere della Luna è
sempre buio, ma le stelle
non smettono mai di brillare.
Qua e là crescono piccoli
abeti, il cui odore inebria
l’intera città di Ricosogno.
Nelle siepi si nascondono
indifesi i grilli che aspettano l’imbrunire per canticchiare
allegramente. Le case, piccole e di colore scuro, sorgono
intorno alla reggia della regina Luna, di colore argenteo e a
forma di mezzaluna. Nella città di Ricosogno vivono degli
animali che sanno parlare, giocare, ridere e disegnare.
Sono cervi, scoiattoli, volpi e uccellini. Hanno paura degli
insetti, delle zanzare e dei ragni… ma ogni mattina lì
splende sempre il sorriso.
Marco per entrare nella città di Ricosogno decide di creare
un codice segreto, che si era
promesso di non dire a
nessuno ed inizia a pensare al
codice da poter utilizzare.
Avrebbe voluto usare numeri,
lettere… ma aveva paura di
dimenticarli con il tempo. Allora decide che il codice
-
segreto sarebbe stato un simpatico scioglilingua, lui ne
conosceva tanti! Doveva solo decidere qual era quello
giusto!
E pensando e ripensando.. ecco lo scioglilingua: “Trentatre’
trentini entrarono a Trento e tutti e 33 trotterellavano”, e
trotterellando Marco riesce ad entrare
a Ricosogno ma non nelle sue vesti
normali, si era trasformato..in un
simpatico coniglietto!
Una volta entrato nel mondo magico,
incontra Jack il suo supereroe color
arcobaleno con il suo fidato pony e con loro inizia il giro
della città.
Nel loro girovagare tra il quartiere del Sole e della Luna si
imbattono in un angolo nascosto dove trovano uno
scrigno, presi dalla curiosità decidono di aprirlo.
Inizialmente pensano di trovare al suo interno dei gioielli
ma in realtà trovano solo una pergamena con degli
ingredienti per realizzare una potente pozione magica.
Mille pensieri affollano le loro menti : . Allora decidono di rileggere
la pergamena con attenzione:
-
preparare un intruglio di erbe devi trovare, mescola bene
con attenzione e in pochi minuti avrai la tua pozione>>.
Marco, un po’ preoccupato, si ferma a riflettere : . Ma ecco una voce familiare che richiama il
bambino: .
Sembra proprio la voce della mamma... Marco, però, ora è
un simpatico coniglietto della città di Ricosogno che con i
suoi aiutanti sta cercando di trovare gli ingredienti per la
pozione magica e non riesce a ritornare nel mondo reale.
Le parole della
mamma lo
riportano per un
attimo alla realtà..
ma la missione
nella città di
Ricosogno è solo
all’inizio!
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l’inContro Con il “rE ComBina guai”
Quella sera Marco mangiò in un baleno tutto ciò che la
mamma gli aveva preparato, persino le verdure, tanto
odiate, le divorò in un momento, poiché i suoi pensieri lo
riportavano a Ricosogno. Corse in camera e in un attimo si
trasformò nel coniglietto simpatico dalle lunghe orecchie e
dal sorriso a trentadue denti. Indossò la sua tuta bianca, la
mascherina e i guanti, perché per entrare di nuovo a
Ricosogno doveva ripetere le parole chiave, che aveva
ripensato più corte e più facili da ricordare: “ ANDRA’
TUTTO BENE! ”.
Giunto alle porte della città
avvertì una strana sensazione,
intorno a lui non vedeva più il suo
amico Supereroe Arcobaleno con
il suo pony ma si imbatté in uno
strano personaggio: un piccolo, quasi invisibile e
rotondeggiante essere dallo sguardo cattivo, che se ne
stava chiuso in un’ ampolla.
Impaurito e incredulo Marco gli chiese: “Chi sei?”Lui
rispose:“Sono un piccolo Virus. Tutti mi chiamano
MOSTRICIATTOLO CON LA CORONA a causa del mio
carattere ribelle, dispettoso e disubbidiente ma a me non
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importa che tutti mi odiano, io voglio girare il mondo e
vedere i mari caldi del Sud, le montagne altissime di tutti i
Continenti. I monumenti famosi come la Tour Eiffel, il
Colosseo, il Big Ben, l’Empire State Building. Questo lo
posso fare poiché sono “Il RE DEI VIRUS”.
Marco ascoltava in silenzio, alla fine gli chiese: “Come farai
a girare il mondo se vivi in un’ampolla?”
Lui rispose: “Ancora non ho capito bene come posso fare,
certo un modo lo troverò”
Improvvisamente, al
mostriciattolo venne
in mente come
attuare il suo piano
diabolico:“Ecco come
farò, per tanto tempo
ho osservato i
comportamenti delle
persone di tutto il mondo e ho visto che tra loro regnano
l’amore, i baci, gli abbracci, la gentilezza… tutte cose che
io non conosco”. Pensò fra sé:“Già, la gentilezza… sì, farò
così, approfitterò della gentilezza per andare da una
persona all’altra in modo sicuro e silenzioso, così potrò
esaudire il mio desiderio di girare il mondo”.“ Covid 19”
era ben consapevole dei danni che avrebbe causato.
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Di colpo Marco si accorse che il Mostriciattolo era sparito.
Incuriosito si guardò intorno ma non lo
vide…. Appoggiata sul braccio di Marco
una farfalla di nome Cielo Sereno, di
colore arancione, svolazzava
allegramente per attirare la sua
attenzione, le sue ali coloratissime e i suoi occhi vivaci
rappresentavano per Marco un invito a seguirla.
In un batter d’occhio si trovarono di fronte a un sontuoso
castello immerso nei profumi di lavanda e gelsomino,
bussarono e aprì uno strano personaggio che assomigliava
ad un dottore. Il suo nome era “Sconfiggi Virus” . Li fece
entrare e iniziò a spiegare loro cosa fare per far scomparire
quel Mostriciattolo.
Iniziò così a dare delle regole precise che tutti dovevano
seguire attentamente:
1) NON USCIRE DI CASA
2) LAVARSI BENE LE MANI
3) NON METTERE LE MANI SU: BOCCA- NASO- OCCHI.
Apparvero improvvisamente intorno a loro tanti piccoli elfi,
tutti di un colore rosso acceso, che si misero a svolazzare
nel cielo contenti. Marco stordito e confuso si chiese: “Ma
basterà tutto questo?”
-
Intanto la primavera iniziava a
regalare a tutti i cittadini di
Rigosogno i suoi colori, la sua aria
tiepida carica di felicità.
Ma non era la solita primavera
che infonde spensieratezza, che regala giochi all’aria
aperta: allegria, sorrisi di bimbi felici. Questa insolita
primavera si trovava da sola,
triste, malinconica poiché
tutti vennero messi in lock
down ( confinamento nelle
proprie abitazioni). Non si
poteva uscire, non si poteva
andare più a scuola. Con il passare dei giorni, però la
natura riprese i suoi colori, l’aria divenne più pulita, le
acque dei fiumi ritornarono limpide, gli animali contenti
girovagavano per i boschi .
Forse tutto ciò era servito a qualcosa?
Sì, l’uomo aveva capito che stava distruggendo con le
sue mani tutto il bello che c’è intorno a noi.
Forse il Mostriciattolo ci ha fatto riflettere su tante cose.
Mentre era assorto in questi pensieri Marco fu distratto
da una voce profonda e cupa che diceva: “Sono lo
-
Stregone Calderone, posso aiutarti per trovare la
pozione”?
Marco osservò la sua lunga barba nera, gli occhi grandi e
sinceri, la sua pelle rossastra e il suo vestito sporco
frutto di tante pozioni magiche.
“Certo, certo… dammi il tuo aiuto voglio aiutare tanta
gente che ancora sta soffrendo per questo piccolo
Mostriciattolo con la corona”.
Chiamò i suoi amici ,il Supereroe
Arcobaleno con il suo pony, la
farfalla Cielo Sereno, il dottor
Sconfiggi Virus e ascoltarono le
frasi che Stregone Calderone
pronunciava mescolando di tanto in tanto con un lungo
bastone dentro una grossa pentolaccia:
METTO NEL PENTOLONE QUESTA POZIONE
FATTA CON TANTO AMORE E DEDIZIONE
AGGIUNGO UN PIZZICO DI SERENITA’
TANTO RISPETTO PER L’UMANITA’
COSI PRESTO ARRIVERA ‘LA LIBERTA’.
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I MESSAGGERI DELLA SPERANZA
I favolosi amici ascoltarono attentamente la formula della
pozione magica … i loro occhi si riempirono di felicità
ascoltando quelle parole:
AMORE,DEDIZIONE,SERENITA’, RISPETTO,LIBERTA’!
“Basterà questa formula a rendere innocuo e a sconfiggere
il piccolo mostro con la corona,si chiesero i piccoli amici?”
Il vecchio stregone, finita la sua opera, li osservò, ascoltò i
loro discorsi, infine, fissandoli con aria severa e con uno
sguardo che bucava l’aria,disse loro:
“E’ GIUNTA L’ORA DELLA LIBERTA’,
IL VIRUS CORONA PRESTO SE NE ANDRA’
A VOI L’ARDUO COMPITO DI ACCORCIARE I TEMPI IN CUI
QUALCUNO LO SCONFIGGERA’
…SOLO ALLORA AMICI POTREMO ASSAPORARE LA VERA
LIBERTA’!
Il vecchio si allontanò curvo sostenendosi al suo bastone,
ma prima di sparire,si voltò per un’ultima volta e proferì
queste parole:
”Ciò che non potete percepire con la vista lo troverete
scritto nel vostro cuore!”
-
Cosa aveva voluto dire con quelle parole lo stregone?
Uscirono tutti dal castello, camminarono silenziosi
attraversando radure rigogliose, costeggiarono fiumi ricchi
di pesci, attraversarono prati ricoperti da fiori dai mille
colori e dalle mille forme, osservarono torrenti scroscianti
di acqua limpida e cristallina, videro animali e insetti
popolare il proprio habitat naturale come mai prima d’ora.
I loro sguardi si incrociarono, avevano capito!
La farfalla Cielo Sereno allora disse loro:
“Cari amici, se un mostriciattolo portatore di male,non è riuscito ad intaccare la bellezza della
natura ma l’ha resa ,al contrario, più bella e più forte di prima, anche gli esseri umani hanno una possibilità.”
“Hai ragione”- rispose il coniglietto.
Il Supereroe Arcobaleno disse saggiamente:
“Chi pensa inganni contro gli altri è il primo autore delle proprie disgrazie!”
Intervenne Il Dottor Sconfiggivirus che disse:
“Come la natura si è riappropriata dei propri spazi anche noi ci riapproprieremo della nostra vita liberandoci dell’odioso mostro malefico”.
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“Ma come faremo?”-chiese il coniglietto?
“Come ci ha suggerito lo Stregone Calderone dobbiamo cercare altri “ingredienti, ma ingredienti speciali…”
Mentre erano assorti nei loro discorsi, si trovarono di fronte a una casetta. Era vecchia, col tetto rosso e un po’ traballante e i cornicioni cascanti, forse era
pericoloso entrarci... ma la grande vetrata che faceva da ingresso era aperta ,allora ,la farfalla Cielo Sereno, coraggiosamente, spinta da una grande curiosità entrò… Dopo poco ritornò svolazzante e felice:
“Forse abbiamo trovato la soluzione ai nostri quesiti,venite!”–disse.
Gli amici di avventura, si introdussero nella casa misteriosa. C’era un ingresso illuminato da pareti dipinte con colori brillanti e vivaci alle quali erano appese ghirlande di fiori e farfalle multicolori. Ma non fu questo che attirò la loro attenzione, piuttosto, frasi scritte su cartelloni di vari colori:
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“UNO PER TUTTI,TUTTI PER UNO,
PERCHE’ NON RIMANGA PIU’ SOLO NESSUNO
UNO PER TUTTI, TUTTI PER UNO”
“NIENTE E’ IMPOSSIBILE SE C’E’ CONDIVISIONE,AIUTO RECIPROCO E SOSTEGNO AI PIU’ DEBOLI”
“LE PIU’ GRANDI BATTAGLIE NON SI VINCONO DA SOLI MA TUTTI INSIEME”
“L’UNIONE FA LA FORZA”
I nostri magici personaggi incominciarono a capire!
“Questa è una scuola” -bisbigliò il coniglio bianco.
“Chissà da chi era frequentata” –chiese la farfalla Cielo Sereno.
Ad un tratto,si sentì un rumore e apparvero gli elfi rossi che con il loro influsso magico avevano condotto gli amici in quel luogo.
Uno degli elfi disse:” Questa era la scuola “Isola che non c’è” dove regnava la serenità,il rispetto e dove i sogni di ognuno diventavano realtà… ora stiamo lottando per sconfiggere il mostriciattolo che ha combinato tanti guai e ha dato tanto dolore ai suoi piccoli scolari poiché l’hanno dovuta abbandonare. Il Supereroe Arcobaleno,allora, chiese :
-Perché ci avete condotto qui?
-
-Abbiamo bisogno del vostro aiuto per diffondere il lieto messaggio:
Il lockdown è finito, ma il mostriciattolo ancora non è sparito, se insieme e con giudizio agiremo una cura velocemente troveremo. La libertà sarà qualcosa di speciale ma con maschere, guanti e distanze da rispettare.
La speranza non dobbiamo abbandonare, nei nostri medici e scienziati dobbiamo confidare,fiducia e tenacia ci devono accompagnare, per ora la regola fondamentale è “DISTANZIARE”!
Partirono. Attraversarono mari, monti, città e paesi e portarono il lieto annuncio.
Un vecchietto appoggiato sul davanzale della propria finestra, inizialmente un po’ triste, spalancò gli occhi, si asciugò le lacrime e disse:“Finalmente potrò rivedere i miei nipotini e i miei figli…non sarò più solo.”
Un profumo dolce e delicato iniziò a diffondersi ovunque …era il profumo della felicità! Tuttavia, il mostriciattolo con la corona non era del tutto sconfitto. L’unione e gli sforzi comuni dei magici amici avevano diminuito molto il suo potere rendendolo più debole e vulnerabile.
Una battaglia era stata vinta, ma bisognava vincere una guerra!
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UN VIAGGIO AVVENTUROSO
I nostri coraggiosi amici stanno combattendo una dura
battaglia contro un mostriciattolo con la corona in testa
che si crede il re del mondo.
Hanno vinto una battaglia grazie all’aiuto degli Elfi Rossi,
ma il mostriciattolo è ancora forte e insidioso, hanno
bisogno di aiuto per cercare gli “ingredienti speciali”da
unire alla formula dello Stregone Calderone, solo così la
pozione magica acquisirà un potere tale da sconfiggere il
mostriciattolo.
I nostri eroi si misero in cammino alla ricerca di questi
straordinari ingredienti , ma non sapevano né cosa cercare
e né dove.
Il Dottor Sconfiggivirus aveva un
grosso libro di medicina, si mise a
leggere e a leggere e alla fine
esclamò:”Ho trovato, ho capito!
La formula magica da sola non è
efficace ci servono dieci
ingredienti, sono conservati in
cinque scrigni nascosti sulla Terra.
Quando li avremo trovati
-
bisognerà metterli tutti insieme e solo allora Stregone
Calderone potrà pronunciare la formula magica che
attiverà la pozione!”
“Che disastro!! Come faremo a trovarli? E’ un’impresa
impossibile….”. Pronunciarono in coro gli Elfi Rossi.
La farfalla Cielo Sereno ricordò che da piccola le era stato
svelato un segreto: gli uomini nascono tutti con un dono
speciale nel loro cuore, ma esso perde di potere man mano
che diventano adulti.
All’improvviso capì che dovevano chiedere aiuto ai
bambini. Loro sono ancora piccoli quindi il potere
racchiuso nel loro cuoricino è ancora forte.
Andarono in un piccolo paese di collina dal nome buffo
“AIFOS ATNAS”, dove chiamarono in aiuto un gruppetto di
bambini. Accorsero immediatamente tanto erano stanchi
di stare da soli rinchiusi nelle loro case. Gli Elfi Rossi li
conoscevano bene: “Sappiamo noi a chi chiedere aiuto!
Sono bambini forti, coraggiosi e hanno grande fantasia!”
avevano detto rivolgendosi al dottore e allo stregone.
“Il potere dei bambini consiste proprio in questo: nel
coraggio e nella fantasia! Vedrete sapranno di sicuro dove
cercare gli scrigni!” concluse la Farfalla.
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I bambini si unirono ai nostri eroi e iniziarono a viaggiare
in lungo e in largo finche’ giunsero al deserto.
L’ambiente si
presentava ostile,
caldo e sabbioso, ma
proseguirono. Dopo
diversi giorni di
cammino, trovarono
la strada sbarrata da
un serpente con le
corna dalle quali sputava veleno.
Due bambini dissero: “ Non abbiate paura è solo un
animale come gli altri, non ci farà nulla se noi non
facciamo del male a lui! Non ha chiesto certo lui di nascere
serpente e di sicuro non attacca se non viene minacciato…e
poi non tutto ciò che è brutto è cattivo”
Così, con gli occhi pieni di sabbia e di paura e la bocca
ormai inaridita, passarono vicino a quel terribile animale
che quasi non si accorse del loro passaggio e in lontananza
videro un’oasi.
La Farfalla Cielo Sereno svolazzò velocemente verso le
palme: “Correte, amici!! C’è acqua in abbondanza”.
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La compagnia di eroi bevve, si riposò e mangiò il cocco
delle palme. Ad un certo punto, un luccichio attirò
l’attenzione degli Elfi Rossi. Nascosto, sotto dei sassi c’era
uno scrigno.
“Evviva, evviva!” esultarono. Lo
scrigno conteneva due
ingredienti: i petali di rosa del
deserto e l’acqua magica della
fonte dell’oasi.
Dopo aver affrontato il caldo del deserto, i nostri eroi
giunsero alla caverna del leone dormiente. L’entrata della
caverna era tenebrosa con liane davanti all’ingresso e
crepe ovunque, inoltre, era sbarrata da grosse pietre.
Tutti insieme, usando dei bastoni spostarono le pietre e
così riuscirono ad entrare. Gli si presentò davanti un
corridoio lungo e buio.
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Per fortuna, sulle pareti della grotta, c’erano dei piccoli
brillantini che riflettevano una luce viola e blu. Alla fine di
esso c’era lo scrigno, ma si trovava vicino al leone che
stava dormendo. Con molta attenzione riuscirono a
prendere lo scrigno e la sua chiave
senza svegliare il leone e
scapparono via. Altri due ingredienti
erano stati recuperati: il muschio di
caverna e la carota d’oro.
Ripresero il viaggio e giunsero ad un luogo mai visto prima:
una vasta distesa di ghiaccio si affacciava all’orizzonte.
Tutt’intorno era circondata da alberi bassi come gli ulivi
delle colline di AIFOS ATNAS, ma con il tronco ricoperto da
cristalli di brina e le chiome da bianca neve perenne che
rifletteva i deboli raggi del sole. Le foglie degli alberi erano
pendenti come quelle dei salici, ma erano completamente
ghiacciate, sembravano degli specchi attaccati ai rami. In
cielo delle nuvole minacciose oscuravano l’orizzonte. Non
si vedeva altro che neve e ghiaccio.
Il Dottor Sconfiggivirus cominciò a temere il peggio: “ Non
possiamo andare, ci ammaleremo, ci verrà il raffreddore,
non abbiamo un abbigliamento adatto”.
Allora alcuni bambini dissero: ”Andremo noi che sappiamo
pattinare bene, andremo e torneremo indietro velocissimi.”
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Così fecero e quando tornarono indietro avevano in mano
un altro scrigno. “E’ stato facile trovarlo era lì come se ci
aspettasse, è bastato solo un po’ di coraggio! Guardate:
fiore di ghiaccio e fiocco di neve perenne”.
Alle loro spalle si vedeva un fitto bosco tutto pieno di
nebbia e non si riusciva a vedere niente, per fortuna
avevano con sé una torcia.
Si inoltrarono nel bosco pieno di
alberi e sulle loro teste
svolazzavano dei corvi neri, ma
dall’aria buona. Giunsero sulla
riva di un fiume luccicoso che
sgorgava da una cascata. Dietro
la cascata c’erano dei
meravigliosi fiori blu e là in
mezzo c’era uno scrigno pieno
di polline delicato e profumato.
Bisognava attraversare il fiume per riuscire a recuperarlo,
ma le acque erano gelide. Lo Stregone Calderone fece un
incantesimo facendo comparire un’eclisse che immobilizzò
le acque per il tempo necessario a recuperare lo scrigno.
Subito corsero via seguendo i corvi che gli indicarono
l’uscita dal bosco.
-
Lo scrigno conteneva il polline profumato ed essenza di
pizza.
Erano riusciti a trovare quattro scrigni, e quindi avevano
già otto ingredienti…
Ciò nonostante erano stanchissimi e scoraggiati. Avevano
ormai cercato dappertutto…..Dove poteva essere l’ultimo
scrigno mancante?
Presi dallo sconforto, il male
iniziò ad avvicinarsi portando
con sé sabbia, freddo, paura e
diffidenza.
“La vuoi smettere di
svolazzarmi intorno?” sbottò il coniglio, rivolgendosi alla
Farfalla Cielo Sereno
“E tu?” strillò lei
“Con tutto quel saltare mi fai venire il mal di testa!”
“Smettetela di litigare!” li riprese il Supereroe Arcobaleno
“Oh, stai zitto tu! Sempre pronto a immischiarti negli affari
degli altri.” ribattè il Dottor Sconfiggivirus….
“Ah, sì? Grazie tante. Io cerco di mettere pace e tu mi dai
dell’impiccione!” disse il Supereroe alquanto indispettito.
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“E tu? Solo perché sei un dottore credi di essere il capo?
Ricordati che per la salute delle persone non bastano le
medicine! C’è bisogno anche della cura e dell’amore dei
propri cari.” disse, allora, il coniglio
“Su basta! Dobbiamo andare a cercare l’ultimo scrigno.”
disse lo Stregone Calderone
“Vai tu a cercarlo, io sono
stanca morta, sono la più
piccola e sto volando da
tantissimo tempo!”.
A questo punto
intervennero in coro i
bambini che oltre ad essere fantasiosi, coraggiosi e forti
sanno essere anche saggi (a volte più degli adulti): “Avete
dimenticato che abbiamo una missione da portare a
termine? Ognuno di noi è stanco, ma dobbiamo resistere.
Non sprechiamo le energie a litigare, solo così riusciremo a
trovare gli altri ingredienti e a liberare il mondo dal
mostriciattolo. Cielo Sereno se sei così esausta poggiati
sulle nostre spalle, faremo a turno e ti porteremo noi”.
La farfalla si poggiò sulla spalla dei bambini e tirò un gran
sospiro di sollievo che riportò la pace.
-
Una volta che il litigio fu risolto gli amici ripresero il viaggio
tutti insieme.
I bambini avevano pensato a lungo al luogo dove potesse
trovarsi l’ultimo scrigno.
“Abbiamo affrontato il caldo ,il freddo, il
buio e animali spaventosi, ci manca solo il
mare con le sue meraviglie e i suoi pericoli.
Ecco di sicuro l’ultimo scrigno si troverà lì!”
avevano detto due bambine dallo sguardo
dolce e vispo.
La compagnia si diresse verso una spiaggia alta e rocciosa,
tutto incuteva timore: dalla vista dei dirupi alle ombre che
si scorgevano nell’acqua.
Ma lo scrigno era proprio lì, bastava solo tuffarsi e
prenderlo. Gli Elfi Rossi insieme ai bambini si strinsero la
mano e crearono una catena umana. L’ultimo a tuffarsi fu
un bambino timido e silenzioso. Il piccolo recuperò lo
scrigno e quando lo aprì venne fuori un
suono di flauto dolce e malinconico. L’ultimo
scrigno era stato trovato conteneva le note
musicali dell’armonia. Tuttavia gli ingredienti
erano solo nove e non dieci come scritto
nella ricetta medica del Dottor
Sconfiggivirus……
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“Forse bastano questi” disse il Coniglio.
Il Supereroe Arcobaleno gli diede ragione:“Non c’è più
tempo, dobbiamo tornare indietro e preparare la pozione e
speriamo che questa volta funzioni…”
Alla fine felici, i
nostri eroi
tornarono indietro e
arrivarono nel
laboratorio magico
di Stregone
Calderone che
immediatamente
prese il suo enorme
pentolone, un
mestolone grande e
scuro e accese il
fuoco. Il Dottor
Sconfiggivirus prese
il suo librone di
ricette e poi ad uno
ad uno iniziò a
mettere gli ingredienti nel pentolone e pronunciò la
formula magica rimestando con quel gigantesco cucchiaio
di legno.
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MESCOLA E GIRA
FAI ATTENZIONE
MESCOLA GLI INGREDIENTI CON DEDIZIONE
GIRA E RIGIRA
MESCOLA E RISCALDA,
CHE QUEST’INTRUGLIO DIVENTI CALDO
I CINQUE SCRIGNI AVETE TROVATO
E NUOVA SPERANZA E’ RINATA.
AGGIUNGIAMO UN PO’ DI RISPETTO
CHE NE BASTA SOLO UN ETTO.
MESCOLA E GIRA QUESTA POZIONE
CHE PORTI GIOIA ALLE PERSONE.
UN PO’ DI RISPETTO E DI SERENITA’
QUESTA E’ LA FORMULA DELLA LIBERTA’.
MAGIA MAGIA
CHE PORTI GIOIA IN OGNI VIA
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“E’ pronta è pronta!” disse,infine, sorridendo.
I bambini si sporgevano per guardare ed annusare il
profumo che si sprigionava dal calderone. “Plin, plin,…”
Dagli occhi dei bambini sgorgavano lacrime di felicità, era
questo l’ingrediente
mancante.
Sì, non c’è
ingrediente più
magico della felicità
dei bambini.
Un dolce profumo si
alzava dal calderone, una luce dai mille colori iniziò ad
irradiarsi, un suono melodioso cominciò a propagarsi
nell’aria. La luce, il profumo e il suono arrivarono alle case
di tutto il mondo facendo comparire sul volto delle
persone un allegro sorriso.
Il mostriciattolo terrorizzato da quest’ondata di felicità
strillò e sparì all’istante senza lasciare traccia. La sua
corona, che lo faceva sentire il re del mondo, cadde
finalmente per sempre e si frantumò in mille pezzi. Gli
amici esultarono e festeggiarono: “Abbiamo vinto,
abbiamo vinto!” urlarono colmi di gioia. Tutti si misero a
saltare e a ballare. Collaborando insieme, aiutandosi
-
reciprocamente e restando sempre uniti nelle mille
difficoltà erano riusciti a salvare il mondo!
Come si vince una guerra quando la speranza svanisce? Si
vince con il coraggio, l’altruismo, la dedizione, la verità, il
rispetto, l’amicizia, la determinazione, la fratellanza,
l’umiltà, la gioia nel cuore e sempre, sempre con un po’ di
magia e di fantasia.
“GRAZIE BAMBINI!!!!”
All’improvviso una voce interruppe il sogno: “ Sveglia
pigrone, è ora di andare a scuola!!”.
Marco aprì gli occhi, non riusciva a capire….Possibile che
fosse stato tutto un sogno? Non voleva svegliarsi, ma la
mamma insisteva. “No, mamma voglio continuare a
dormire, voglio vedere posti magici, animali fantastici e
stare insieme ai miei eroi!”
La mamma rispose: “ E’ per questo che devi andare a
scuola, lì troverai persone speciali che ti sveleranno grandi
misteri, imparerai a leggere e a scrivere, vedrai animali e
posti meravigliosi, userai formule e strumenti fantastici,
imparerai ad affrontare il mondo e le sue difficoltà e
troverai tanti amici con i quali giocare e divertirsi.”
Marco allora pensò: “La scuola è davvero un posto
magico!!!”.
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Racconto scritto dagli alunni della Scuola
Primaria, classi quinte dell’Istituto
Omnicomprensivo di San Demetrio Corone
Scuola Primaria San Demetrio Corone
Classe 5^B
Azzinnari Cosmo, Bellucci Lilian, Chimento
Marianna , De Marco Antonio, Fortunato Emma,
Fortunato Lucia, Fusaro Carmen,Lavorato
Mirko,Lifrieri Christopher, Rotondaro
Adriano,Salmi Francesco, Sposato Elena
Scuola Primaria San Demetrio Corone
Classe 5^A
Azzinnari Giorgia Maria,Baffa Federica,Baffa
Martina,Bruno Mario,Cozzolino Sofia,Curino
Christian,D’Amico Giuseppe,Di Benedetto
Cosimo,Lavorato Rebecca,Macrì Carla, Matara
Denis Andrei,Oliva Ida ,Pagliaro Francesco
Skanderberg
Scuola Primaria San Giorgio Albanese
Classe 5^A
Algieri Miriam Pia,Ascente Beatrice Pia,Blois
Giorgio Antonio,Cofone Evelyne Lucia,,De Vuono
Mattia Pio,Gencarelli Gabriele Pio,Palummo
Aurora,Scaramuzzo Rebecca,Toscano
Giuseppe,Toscano Kevin.
Scuola Primaria Santa Sofia d’Epiro
Classe 5^B
Baffa Volpe Sofia Venere,Feraco
Federica,Godino Sara,Grosso Angelo,Mauro
Mario,Monteverde Alessia,Nicoletti Yari,Sisca
Emily,Sisca Leonardo,Sposato Mario,Zanfini
Serena
Scuola primaria Cacciugliera :
Classe 5^ unica
Braushi Melissa, Ceramella Atanasio Giuseppe,
Miracco Francesco, Nicoletti Luigi
Scuola Primaria San Cosmo Albanese
Classe 5^C
Carolei Nicolò,Falco Daniele,Galeone Mattia
Leonardo,Orefice Mattias, Ruko Azbie,Rumanò
Giovanni Andrea
Scuola Primaria di Vaccarizzo Albanese
Classe 5^B
Anxhaku Sebastiano, Buffone Rosa Angela,
Meka Aleks
Scuola Primaria Santa Sofia d’Epiro
Classe 5^A
Baffa Giovanni, Basile Carmen, Calvano Marika,
Canadè Antonia, Filippelli Pierluigi, Giannice
Melissa, Marchese Alessandro, Meringolo
Carlotta, Meringolo Giada, Palummo Francesco,
Toscano Alessio
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Grafica e impaginazione a cura dell’ins.Grazia Merante
Progetto a cura delle
insegnanti:
Braile Marisa
Damico Maria Antonia
Dramis Emilia
Filomena Maria Carmela
Merante Grazia
Scura Anna
Vattimo Antonietta
Hanno collaborato le insegnanti:
Paletta Domenica
Serembe Fenisia