Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e...

66
1 Realizzato in collaborazione con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI Tentativo di (ri)animazione dell’Uomo in fase terminale

Transcript of Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e...

Page 1: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

1

Realizzato in collaborazione con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila

Giuseppe Rosario Ierfino

LE DERNIER

CRITentativo di (ri)animazione dell’Uomo in fase terminale

Page 2: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

A mio figlio 34La repubblica dei liberi 36Volatile è la vita 38Le foglie 39L’attesa 40Ai miei amici 41Ad Assunta Petrocchi 42Birdwathching 43Ad Asia 44Il mio gatto 45I gabbiani 46Le onde 47Gli Italiani 48Disastro senz’altro 49Totem e tabù 50Cieli vuoti 51La visita fiscale 52Il vento 54Gente 56Cani 57Conigli 58Vanno vanno vanno 59Tombe: tombini per topi di fogna 60Camaleonti 62Ad un Maestro 63Cronache di fine millennio 64Avete amato mai le stelle 66Natale 67

A proposito dell'Arte 4Essere e Arte 5Musa 6All’Essenza 7Preghiera 8Se fossi Dio 9I miei occhi 10A Baudelaire 11Poeta sii ma per te stesso 12La loco(e)motiva 13Mammola (RC) 14Il mio cuore 15Vascello di fuoco 16Fraternità 17La fine è vicina 18Fuori rotta 19Cinquanta anni 21Cinquantadue anni 22Cinquantaquattro anni 23Sarò 24L’attimo fuggente 25A mia madre 26A mio padre 28A mio fratello 29Sogno o son desto? 30Le mamme 31I vecchi 32Ad Helen 33

Farfalla 97Sogno del Nord 98Donne come te: comete 99La stella 100Ladro di sogni 101Grisù e caucciù 102Serate senza serenate ma col serenase 103Santa 104Che me ne faccio dei tuoi occhi? 105E dopo 106Criss-cross 108I marinai 109Mare Mediterraneo 110Il ritorno di Ulisse 112Verso Utopia 114Lontana 117Succede 118Verso il bosco 119Chiuso per ferie 120Au revoir 121Libero 122Sismi lontani 122E non venite 123Il mio epitaffio 124L’erba voglio 125Le acquile 126Il volo 127MC2 o Entropia 128

Penna bianca 68Homo homini lupus 69Di tutti o quasi 70Il suicida 71La solitudine 72La stanza del figlio 73L’estate 74Fine d’estate 75L’autunno 76Amore d’autunno 77Alla luna 78Corinto 80Manifesto 81San Francesco innamorato 82La legge del cuore 83Eros e Thanatos 84Libertà e amore 85Il gabbiano 86Compagna nel vento del tempo 87Angelo 88Monna X 89I tuoi occhi 90Ci sono donne 91Donne ma donne vere 92Memento mori 93Pure e dolci acque 94Se pensi di sfuggire 95Ninfa 96

INDICE

Questa pubblicazione è stata realizzata nel 2006 grazie al contributo amichevole degli studenti dell’Accademia diBelle Arti dell’Aquila, diploma accademico indirizzo Decorazione - Beni Storico Artistici. Si ringraziano le cattedredi Advertising del dott. Fabiano Petricone e Grafica Editoriale del prof. Antonello Santarelli.

Le illustrazioni sono di Giuseppe Rosario Ierfino, tranne: “Ad Assunta Petrocchi”, di AssuntaPetrocchi, “50 anni” di Massimo Petrucci, “Vanno vanno vanno”, Conigli” e “La solitudine” di LuigiDe Leonibus, “L’Attesa” di Mario Confalone. Le foto sono: “Mammola” di F. Barillaro, “Essere eArte” di Fiorenzo Niccoli. La copertina è liberamente ispirata ad un quadro di Georges Mazilu.

Page 3: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

ESSERE E ARTE

L’Uomo al di fuori della nicchia spazio-temporale ovverodella supremazia dell’Arte come epifenomeno del divino.

Gli avvenimenti della vita possono essere rappresentati come vissuti dentro una bottiglia nello sconfinato oceano del Cosmo.In altri termini viviamo in una dimensione spazio-temporale ben definita e limitata.

Il tempo come fuscelli ci porta via senza lasciare segni.

Tutto accade nonostante tutto e nonostante noi. Il compito dell’artista è dare senso e significato. Il poeta nel suo specifico ricerca l’Eternità prestando la sua penna all’anima dell’Umanità.

Giuseppe Rosario Ierfino è medico-chirurgo odontoiatra.È nato il 5 luglio 1949 a Mammola (RC). Vive e lavora a Roma in via Properzio 37. e-mail: [email protected]

5

A PROPOSITO DELL’ARTE

Ogni relazione con l’Archetipo,vissuta o semplicemente espressa,è “commovente”,cioè agiscepoiché sprigiona in noi una voce più potente della nostra.

Colui che parlaper immagini primordialiè come se parlassecon mille voci.

Egli afferma e domina,e al tempo stesso,eleva ciò che ha designato,dallo stadio della precarietà e caducitàalla sfera delle cose eterne:egli innalzail destino personalea destino dell’Umanitàe al tempo stesso,“libera in noi tutte quelle forze soccorritrici”,che sempre hanno reso possibileall’Umanità,di sfuggire ad ogni pericoloe sopravvivere persinoalle notti più lunghe.

C.G. JUNG 1922

4

Page 4: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

ALL’ESSENZA

Per mela vita è questa:scalareogni giornola Vettaper dissetarmialla sorgiva Fonte.

Daviandanteripide e scoscesefareisalite senza incertezzaper dissetareconla Tua acquala mia arsura.

Seinvecefossi acqua per farmi beresenzaTua faticaio lietascorrerei finoai Tuoi piedi.

7

MUSA

A chi si ispira il poeta?

Saranno le tremule fogliea primaverao gli sguardi di fanciullain cuinoi vorremmo sprofondare?

Forse saranno le stellee la luna assieme alle rane e ai grillimentre mille e millespettatorisono le onde dell’immenso mare?

Non lo soma anche i tuoi capelli appaiono lucenti cascateper non dire degli occhiche avvolti sono in vele d’infinito.

Per mele poesie si scrivono da solenel firmamentoin cui tu seila più lucente stella.

Astro che mai potrò toccare per la distanza sideralee che è meglio evitare di avvicinareil fuoco che vi arde mi brucerebbe.

6

Page 5: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

SE FOSSI DIO

Se fossi Diosassifarei meno pesanti e aguzzie gli errori orrori e dolori t’eviterei.

Il temposarebbeeterno momento in cui farestisolol’arte che conoscicantare di gioia per te stesso.

Non sogni ti darei ma sostanza:solola realtà che vuoisenza mercede.

Tu non sei stato e nemmeno saraima sempre seiperché il mio Cuoreè fuori dallo spazio e dal tempo.

Non mi credi?

Questo saràse nutrire saprail’animache ho accesodentro te stesso.

9

PREGHIERA

Levami Dioil dolore di non poter salvare il mondoealleviamila pena per non poter salvare il Cosmo.

Levamiil peso di uno sguardo triste e profondoela vogliadi essere Caino Creso oppure Narciso.

Fa sìchele tue più crudeli avidefurbe e sanguinarie creaturediventinoi più miti e i più saggi tra i tuoi figli:“noi non vogliamo più avere i più acuti e i più affilati artigli”.

Allietaci la vita facendoci amare tutti coloro con cui ci piace stare.

E se sarai stanco di averlo fattose potròper l’eternitàTi farò riposare.

Sul Tuo sonno vegliandoaccogliendoTi tra le mie bracciaTi cullerò e latte e miele non Ti farò mancare.

E quando un giorno dovrò morire la mia anima a Te affiderò.

Mase Tu vorrai ancora riposarecontro la morte per Te lotteròfinchéTu vorrai ti giuro io lo farò.

8

Page 6: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

A BAUDELAIRE (a tutti i poeti)

Non c’era nessuno a Montparnassee mentre le fredde lacrime di Parigiassieme bevevo alle mie caldeall’improvviso m’apparve“l’essenza del Poeta“.

Le pietre ti stavano attornoalte sontuose imponentie tu nascosto per terra eri e come medagliaavevi un foglio e me come figlio.

Il piccolo foglio sulla tua crocepieno di lacrime d’argento diceva“le feu pour le fleurs”

La pioggia i gatti i pellicani la nebbiala solitudine le donne la povertàti erano dentro ora sono attornoe tu leggero gabbiano voli nel vento.

Ma non temere non sei solo.

Io ti regalotutti i miei fiori dai mille coloriassieme alla luna al mio mare e a tutte le stelle.

Se hai famesotto il mio sole che furente asciuga le più fradice ossamangerairosse ciliegie vermigli melogranie gialle arance succoseassieme alle nere more di rovo spinoso.

Se sei debole e stancoti donerò il focoso sangue di Ulisseche azzurri mari e salati aveva solcatoben primache io e Te fossimo nati.

Una Voce dentro infatti diceva:

I Poeti non sono mai soliné mai morirannofino a che canteranno i sogni le gestae gli infiniti tormenti dell’Umanità.

11

I MIEI OCCHI

La folliale offuscatema non fosche cigliahanno bevutomai saziedelle piaghe nascoste e purulentedel Creato.

Si trovano tesori e perleanche nel fossoma ricordati che è sempre l’eccezione.

Dovrei per questo smettere di cercareed abbandonarmi ad occhio cinico e vissuto?

Sarebbesicuro investimento e pacedarebbealle mie tasche vuote d’oroma piene di farfalle e vento.

Mi rassegnerei ad elegante funeralecon gli altri topi in attesa della morte.

Io rinuncioa lacrime affettateper cielinon infettatida letame.

10

Page 7: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

LA LOCO(e)MOTIVA

Era neronero di seppia grondava sudore:era un cavallo infuriato e possente.

Squassava la valle:gli uccelli sgomenti smettevano il volo.

Era incosciente del suo potere ebbro di forza di fuoco e di vapore.

Venivae tanto bastava per rendere vana alla mia gentel’industria di fare di me un buon commerciante.

L’alto cipiglio bianco e chiassosoa ritmo furentecresceva ed incalzavae foriero d’addioun sibilo acuto e stremante dava in me un fremito d’ali:le farfalleossessione infantile per un mattino avevano pace.

Ahimé‚ se ne andava...ciufciuff. ciufff...ciuffff...fìììììììììììì!!!

Quella valleimmensa per cucciolo d’uomodi colpo era cella d’isolamento.

Le caravelle sono sempre pronteper chi ha coraggio e un pò d’ardimento.

Le stelle mi aspettavano già allorae ringraziando Iddiomi aspettano ancora.

Aspettatemi amanti mie sorelle madri sono qui.

Voglio darvi il bacio della buona notte.

Stelle infinite........Bambine mie!

13

POETA SII MA PER TE STESSO

Se i risvolti di una vitadissipataed in salitati portano a sprecar tempo a scriver versifa altre cose che ti aiutino a vivere meno solo.

Se scrivinon è detto che sia poesiama sempresarai vistocome bamboccioche si aggiraper strade troppo grandiper i piedidi un vecchio coglione.

Edi sicuro non troverai confortonelle braccia delle donneche preferisconouomini più solidi e volpigni.

Quindifallo per te stessoedopo usa le sudate carte per confezionare leggiadri aeroplaninioppure ancora megliobuttale nel cesso.

Il vero poeta vive dopo mortoquando alle sue rimeil tuo cuore gli è gratoe pulsa più veloce e forte.

12

Page 8: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

14

IL MIO CUORE

Il mio cuore è come apeè vagabondo.

Le apiper chi non sa sono insetti assai perfettie si nutrono del nettare dei fiori.

Sono operaiesenza cassa integrazionee non prendononeppure la pensione.

Non hanno sindacati e sono contentehanno di sicuro un grande cuore:un loro fine superiore.

Loroda quando l’astro è nascentemai sazi volano fino al tramontoper suggere il nettaredei loro beneamati fiori.

Io sono come loroamo il mio lavoroamo il sole nascentela luce che viene dall’Oriente.

Con i miei fiorile donnesono un’apedel miele del tipomillefiori.

Mi inebriail loro profumo raffinatoi loro occhi cangianticome amoroso ventole loro utopie i senie perché no i loro paradisi.

Che senso avrebbeper le apivolare per i cielisenza un’amorosa meta?

Il mio cuore è vagabondoama il deserto e le sue dune maanche le oasi sono da lui ben amate e molto rispettate.

Viaggia sempre come pellegrinoalla ricercadell’Essenza profumatadel desiato incontrocon l’Essere Perfetto.

Ama soprattutto volaresenza metatra dune e duneper ammirarecoi dromedarile meraviglie del Creato.

Il mio cuore è integro puro e profumatoama il deserto e le sue dunema soprattutto ama e teme il suo Dio.

I suoi deserti sonole piazze della città eternale sue dunese vorretele trovate tra i senzatettodi ponte Garibaldi e nei tuguridelle lande dei sud del mondo.

Ricordatevi: Dio è grande amama difficilmenteLui perdona.

È durala scorza del Suo cuoretenera peròè la Sua polpa!

15

MAMMOLA (RC) Al borgo natìo

Io sono nato in un posto dannatodove sentiancora l’eco di antiche battaglie.

Ci vive una stirpe sconfitta che per meglio lasciarsi sfruttaredando sangue che sa di fuoco e di lameda sempre parte per lande lontane.

Qui il sole d’estate ti brucia le ossad’inverno la fiumara sa essere maree il suo mare azzurro è di un violento violettoche assieme ai lamenti d’atavica fame e di morbiti fa tirare fuori la rabbia e il furore

Da mesi nasce si muoresi mangia si beve si figliasi scruta s’origlia e si bisbiglia ma non sappiamo cos’è la Bastigliase ti viene voglia di parlare e di fareti conviene star zitto o migrare.

Mammolanome di violama non hai la dolcezza.

Dipinta sembrima i monti ed i colli bruciatiricordanoche da scaltri furbi e finti vivi sei storpiata.

Le tue case sono stracciate e stravaccatele tue rughe e le tue antiche chiesesono chiuse e a volte sbarrate. Io ci sono natoe verso te c’è l’odio e l’amore che non sa trasformarsi in cinismo o rancore.

Mammolapaese affondato tra i montinell’ombelico di un profondo e antico marefreccia infissa sei nel mio cuore.

Page 9: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

FRATERNITÀ

Volo di rondineinfrantosulucido vetro.

Apritele casealla Luce.

Soffritepatiteil vento in tempesta.

Salveretecosìle animeaffrantechecercanoPace.

17

VASCELLO DI FUOCO

Èfortunavivereinun mondointempesta?

Quale gustoèstarseneal soleseattornoc’ègentechemuore?

La rispostaper meèsolo questa:

“Il mare in tempesta”.

16

Page 10: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

FUORI ROTTA

Tra sassi serpi e sterpimai sazidi sicurezza e affettiin balìadi vento e fluttipercorri vita.

Sta a tecoglierefiori e fruttinei rari momenticheti è permesso fare.

Solofuori da sicura rotta e con il coraggiod’affrontare l’ignototi sazieraidi quel che la vitaoffreo almenosaprai qualcosa in piùdel mondoedi te stesso.

19

LA FINE È VICINA

Vittimedell’egoismonoituttisaremo.

Nessunopotràscampareallafinesetemeditenderela manoachistascivolandonelfosso.

18

Page 11: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

CINQUANTA ANNI

Sterpi raccolti a mucchisi stendono per vasti campigrumi di sogni infrantia gruppis’alzano come i fumi d’erba secca fannonelle nebbiose e fosche serate d’autunno:autunno che sempre crudo e crudeles’avanza.

Panni strappatiassiemea scarpe rotte e senza laccia brandelli ed a braccettocon mani strette a pugnodentro tasche sature di chiodi e sabbialenti ed a fatica vannoper viottolo d’aguzzi sassi.

Mi dicevano:“Se sei uomotutto faipur di guardar le stelle”.

Anch’io invano ho provatoa cambiarmi ed a cambiare il mondoe piume ed oroper strada ho perso assieme a sudore a lacrime e a volte sangue.

Ma non ho rimpiantoanche se Dio mi ha abbandonatoio ho per alleato il tempo:non temo polvere vermi e brume.

Comegabbiano affranto e stancoche per troppo ventos’infrange contro scoglioanch’iocome eterno suo compagnolibero e con ali a falci di lunaho volato.

21

Page 12: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

CINQUANTAQUATTRO ANNI

Che fare?

Ti trastulli?Ti atteggi a saggio?

I torvi passi non bastanosu queste tronfie e vuote stradené l’accavallar le gambeguardando di traverso.

Ti affanni fatichi cresci altra carne?

Allora ti muovichiudi qualche fallaaccenni a qualche danza.

Io so tuttoma se non mi crediin fondo sodi non sapere niente.

Sono solo stupitosono solo affrantola mia vita è incuboeassieme incanto.

Il mio vero mestierein fondo saiè solo e soltanto questo:“cercare di scovare Dioin ogni cosa caso e pretesto”.

23

CINQUANTADUE ANNI

E mentrem’avvioverso bastonecome nave cheda porto sicurovaverso ignote metedella terra sento ancora i suoni...dell’Ignotoavverto il silenzioso fragore.

Tutto acquista altro sapore.

Morire da adesso in poi non è un peccatoed ogni giorno che passa non è più dovutoma è regalato.

22

Page 13: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

L’ATTIMO FUGGENTE

Sospeso ridotto a puro pesocon faticoso fiatorisali a tempiche roso eri da desideri.

Mano gentile regge la tuae tu fiacco e tremantela ritraisul fianco stanco.

Siamo fogliee anche sevolteggio lentaverso il suoloricordo ancora la brezzache non s’è volutatrasformarein dolce ebbrezza.

Siamo foglie e il vento crudele ci trascina.

Altre stelle miratoavreinel firmamentose tu fossi stata miadove adesso ancora combatto.

Sebbenein questo letto giacciocon te ho saputodal primo sguardoquel che avrei voluto e fatto.

El’ultimo pensierosarà il primo di un altro regnodove ti accoglierò per quel che sei:la mia regina.

25

SARÒ

Sapido sarà di saleil tempo che m’attendedi passi e segnie non di sangue sudore e lacrimesaràio spero il mio andare.

Ala saròdi gabbiano biancochesu mari di dolori e piantivola e seppur di rado anchesucampi di papaverodi rosso fiammaaccesi.

Becco saròdi falcoricurvo e aguzzo per chi vorrà ferirechi mi è caro e cara.

Saettasaròchecentra bersaglioe nell’altro regnosforadove alla mia reginaprepareròl’altare.

Di saetta d’Arciere sarò centro:è il mio cuorecheardentenel sacro momentospera.

24

Page 14: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

Ma ricordaticheguerrierocon spada affilatasaròper chi si avvicinaper ferirtio peggio ancoraper rubarti.

Fosse Diosul mio corpo dovrà passarese maleti vorrà o dovrà fare.

Ma a Lui ti affideròper poco tempopoi sarai con mein ogni tempoed io saròil tuo re e assieme il tuo bambinoe se avrai famenutrirti potraidella mia carne cheio so da sempreche è stata e sarà per sempre tuae non sarà peccato.

Nell’altra vitale stelle del Creatosaranno la nostra casae la tua anima e la miasarà la stessalo dice il mio cuoreche tu hai creatoe non soloma hai pure nutrito ed educato.

Ringrazioper sempreDioper la madreche mi ha donato:delicato fiore di Mammola.

Solo Dio e iosappiamo della tua essenzaeterna e profumata.

27

A MIA MADRE

Quando le montagnema tutte tuttesaranno fine sabbia di spiagge assolate e senza finenell’Oceano del Silenziosolo allora riposeraie giardini e giardinidi fiori sempre in fiorechegiammai dovrai innaffiarese non vorraiper sempreammireraisenza stancarti.

Allorale stelle saranno per telucciolenelle sterminate praterie del firmamento.

Questo ti giuro un giorno io farò se lo potrò.

La via Lattea sarà la tua reggiae col grande Carroun giornoil tuo bambino porterai ad ammirare il Cignoe nella culla d’Orione mi veglieraitessendo arcobaleni di mille e mille coloricome sono i miei sogniquando ti sogno.

E quandoal tramontostanco sudato scorticato affamatotorneròmai sazio di battaglie sempre persee torneròcome tu ben saidai confini estremi del Creatoil bagno mi farai nell’Acquario.

Lo sai mammaci sono troppe cose da scopriree ho troppi sogni e farfalleda inseguire.

26

Page 15: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

A MIO FRATELLO

Le mani fannoquelloche gli occhia volte a stentosannoe con armoniosa curatu le muovivolendosempre in ogni casoil meglio.

E fegato cervello e cuore haie in abbondanzama non li mostrie questaèla vera virtù dei saggi e forti.

Da mio fratelloho avuto tante cosenella vitache dire sarebbeper il ciecoil veder le stelle.

Lui mi ha salvato in mezzo a mille tempeste.

Quando il vento mi strappava le veledi notte e al freddoe per anni e anniche nemmeno le dita li possono contare mentre il cielo orbo era di luna e stellelui mi seguivaper attutire le onde e il ventoe quando il mio albero maestros’abbattevami trainava legato a fune fino a riva.

Che bella fortunaavere te fratellonel corso di una vitache conoscesolo e soltantole montagne russe.

29

A MIO PADRE

Te ne sei andato.Il tuo corpo stanco e malato non ha retto.

Grazie per la tua onestàchefin dalla tenera etàha segnato noi figli.

È a te che dobbiamo l’amoreper il lavoro fatto a regola d’arte.

È a te che dobbiamo il disprezzodelle ingiustizie e delle ipocrisie.

In questo mondonon è facile andare avanticon questi ideali privi di compromessoma:guardare le persone negli occhi in ogni occasionecome facevi tuè qualcosa che rimbomba nei nostri cuorie ci dà una forza incrollabileed è da te che questa forza proviene.

Da tepermaloso e timidosprezzante delle smancerietenero nel profondo.

Da tegiusto e generosocorretto e vigileanche se sempreoccupato nelle incombenze di una vita di lavoro.

Non ho potuto mai dire che ti voglio beneper il tuo carattere schivo.

Ora te ne vai fisicamentee ti porti dietro un pezzo di tutti noie di quelli della tua tempra.

Tu sei vivo nel nostro cuore per l’Eternità.Che Iddio ti ricompensi per come tu desideri.

Stai con le tue caprette e baggianele tue donne ammalatenella tua oasi dell’Eternità.

28

Page 16: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

LE MAMME (alla professoressa Olga Giansante)

Fiori mammoleamerei tutte le mamme:le bionde le brune le rosse.

Le bianchecome scudiero portare in cielovorreicon regale carrozzatrainata da mille trottanti alati cavallidai variopinti e leggiadri cimieri.

E per spiagge incantatee per valli di sognocoi loromille e millefiglioliassieme le vorrei felici.

Cara mammacantante di circobimbot’avrei volutainvece sgobbonasei stata.

Insonneper nottiper mille e mille interminabili nottistrenua hai lottato.

M’hai cresciuto cosìbimboche sogna balocchinel mondo degli orchi.

31

Ioalla dolce Marinatendoquando cominciail solead esser stanco.

Ad occhi apertia me quando fuori piovepiace sognaree sono ancor più contentosoprattutto quandoil becchettarsul tettodei coriandolidel cielosento.

E mentrela mia dolce Marinala marinasogna col sole a piccoa ferragostoio sognoMarinaalla marinamentreveglio.

Marinatu seiil mio sognoe sognaretu mi faiancheda sveglio.

30

SOGNO O SON DESTO?

Page 17: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

AD HELEN di Stefano De Angelis alla sua bambina che sta per nascere

Incantami.

Carezza il cuore miocon suono trasparente.

Sciogli le lacrimedi tutto l’Universocon la beltà struggente.

Il tratto di tua madrenei lineamenti tuoivorrei vedere ancora…

…e senza far rumorevedrò negli occhi tuoila forma dell’amore.

33

I VECCHI

Curvitronchi cui una ad una il vento strappale fogliei vecchi vanno e non sanno fino a dove e quando.

Fulmine sarà in tempestache stroncherà del tutto il tronco stancooppure poco a pococomedromedario che nel desertoper arsura muore?

Se quiete li coglie nell’attesaindietro nel tempo che era d’orovanno:la primavera assieme all’estatefino al tempo in cui si bevono i novelli vini.

I vecchiindietro vorrebbero tornare anche col corpoma sono troppo lentie troppo fatica fannoe con stizza o con sospirosfinitisi ributtano a corpo mortonel triste luogo dove stanno.

Solo sai che solo seiin attesa dell’uragano cheti sbatterà contro l’ultimo scoglio e solo e solitario naufrago rimani.

E dentro ti rimangono le penesapendo che agli altri importapoco o niente.

Ma se ti prendeil gelo della nostalgiao il rosso dei rimpiantio il nero dei rimorsisarai sereno e forse amato saraise dentro di teda saggio said’aver assoltoal compito che la vita ti ha dato.

32

Page 18: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

Se scegli di vivere e solo non campare ricordati: la tua migliore amica saràCostanza. E per qualsiasi cosa tu vorrai fare.

Per vivere, dignitosamente e degnamente, fai un mestiere o un lavoro omeglio ancora un hobby che ti faccia prosperare.

La Ricchezza, se ti corteggia, accoglila con fastidio: dille che non siallarghi troppo, che hai altre cose a cui pensare. Falle quindi frequentarela tua cara amica Carità. Sono fatte l’una per l’altra e fallo non peringraziarti Dio, ma perché ami e rispetti te stesso.

Cerca d’essere capoccia ma non capoccione e non fare mai il magnaccia,se vorrai essere uomo non puoi essere servo o complice: ariete d’un altropadrone.

Non padrone, ma Padre, cerca e ricerca che sia il tuo Dio a cui chiederaicomunque rispetto, ma se sei uomo non chiederai mai perdono, se nondopo aver posto rimedio, e in ogni caso non chiederai mai sconti.

Ricordati sempre però che solo su di te dovrai e potrai contare. Meglio vivere e morire da soli che male accompagnati.

Tornando terra terra: se vuoi soldi io te li darò ma fino a un certo punto,poi ti mando a cagare. T’ho fatto nascere e solo per questo mi dovrestiringraziare.

Io comunque agli stronzi non chiedo niente: tiro l’acqua. Se farai il furboo peggio il duro o il prepotente, all’inizio ti può andar bene... ma poisono affari tuoi. Se mi daranno la chiave della tua prigione la butto nelcesso assieme a te.

Per ultimo, ti prego: se ti allontani per qualche tempo per fare le altrecose che anch’io ho fatto alla tua età, avverti sempre chi ti sta accanto,così loro saranno tranquilli.

Ma se sei sentinella, ricorda, non dormire. Se dormi ti ucciderò con le mie mani: ne sono capace.

E per finire, e questo capirai “solo se sei dello stesso mio metallo” potraicontare sempre su di me ma questo, e tu lo sai e sapraite lo dovrai sempre e comunque meritare.

Io ricordo tutto… e quando non ricorderò tu mi ucciderai: sarà eutanasia.

Ogni patto è patto.

Tuo padre

35

A MIO FIGLIO

Nel corso del cammin di nostra vitat’assicuro che incontreremo tante donneche ci aiuteranno a compiere il lungo o corto viaggio:da uomo così ho scelto per me e non da fesso o guitto.

Per primo t’incontrerai e ti scontrerai con tua madre. Amala se puoi, erispettala e aiutala in ogni frangente. È tuo dovere. Sappi che lei in ognicaso ti perdonerà sempre. Ogni scarafone è bello ‘a mamma sua.

Incontrerai ogni tanto zia Letizia: ma vive in un’altra città.

Incontrerai ma raramente anche tua cugina Grazia: ma vive in un altro stato.

Se sarai fortunato, molto fortunato, conoscerai Beatrice: ma poi te ladovrai meritare e se vuoi e se lei vorrà, la potrai anche sposare e fare figli.Tutto questo solo se sarai capace di mantenerli ed educarli.

Ti assicuro che comunque è facile che ti accompagnerai con Mestizia, conSolitudine, con Depressione.

Ti accorgerai che sono dure e toste da frequentare, però sono sincere, tidicono sempre la verità: la dovrai accettare.

Segui in ogni caso Sofia. La trovi sempre in alto. Dovrai insomma faticareanche di notte, d’estate e pure a Natale: ma da lei avrai sempre ricompensa.

Maria Giovanna e la sua amica Eroina e le loro altre compagne te la dannosubito ma poi ti portano in rovina: per cui fatti furbo, ti potresti beccareanche l’AIDS e da acquila diventeresti in poco tempo un brutto pollo eassieme topo di fogna.

Evita come la peste, le mignotte, le bigotte e le zanzare: ti ammorbano lavita e gli orizzonti. Ama invece le donne intelligenti, sensibili e col cuore:ma stai attento a non illuderle e ingannarle. Ricorda le vere donne te ledevi sempre meritare.

Donna Felicità non l’inseguire: si fa vedere lei ma non ci contare.Per quanto riguarda la Fortuna che ben venga ma sappi che alla fine tichiederà il conto.

Se desideri di morire anzi tempo da uomo cerca la Gloria: se sarai d’acciaio potrai morire felice tra le sue braccia.

Anche il suicidio a regola d’arte sarà buono però che sia una scelta: a mò di samurai. Così come ultimo grido griderai: banzai.

34

Page 19: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

Se non rispetti quelli che si chiamanovalorisei solo carne che crescein forma d’uomomasenza palle cervello e cuore

Il coraggio non si può inventare.

Col fegatosi nascenon pretendiamo leonima nemmenoconigli o coglioni.

Se haidubbi perplessità per quel che c’è da faresiediti o meglio sdraiati per terraeal buio e al freddorespirando profondocalma la tua menteallora sentirai una voce:è la voce del tuo cuore.

Ti dirà quel che è giusto e buono fare.

Se non la senti o sei sul punto di morireo sei già morto.

E infine non t’ingaglioffire mai assieme al gregge.

La tua animaè una sfera di fragile cristalloè bolla di sapone.

Basta un lieve soffio di ventoper lasciarsiromperecorrompereo scoppiare.

Quindinutrilaproteggilaamando con cura ed attenzionetutti gli esseri umanile cosele piantee gli animali.

37

LA REPUBBLICA DEI LIBERI

Setutte le stradefossero in discesanoi saremmo tutti in paradisosono invece quasi tutteirtestretteed in salitae noi furbiprendiamo la più comodanon si fa fatica:è la strada che ci porteràall’inferno.

Nella vitatutto senza peccatosi può fare tranne:non amare il Prossimo tuo come te stesso.

E non bisogna uscire di casa per capire.

Sevedi tuo padre e tua madreche tornano stanchidal lavoro te ne stai a poltriree non hai studiato:non hai amato loroné te stesso.

Seisolo uno stupido senza cuoree somaro rimarrai per tutta la vita.

Senon rispettipattiaccordiorarisei solo un cretino che camminae beve e mangia pane a tradimento.

E questo vale anche con gli altri umani: fuori.

36

Page 20: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

LE FOGLIE

Tremulea sottil stelo d’eterna speranza sospesestrenue le fogliea ramo attaccate stanno che solo e nudoresistenei bui giornidi freddo e vento.

Stanno sono tantemai di sole stanchee cascano d’autunnole fogliefiglie del tempo.

Vi vedo contente in aprilevoi gemme di vitavi sento felicinella brezza d’estate poi gialle in autunno tristi e infiacchiteed infine rugose e lentecadetestrappate dal ventoed anch’io sentocheprigioniero sono del tempoe scontento diventosapendoche di vitaassetatesorelle mi siete.

E sognoquel giorno lontanod’estate le foglie stormienti dei pioppisul fiumementreanche per mel’autunno seppur lento e ancor dolce pian piano crudeles’appresta.

39

VOLATILE È LA VITA

Sed’autunnoti soffermi e guardi t’accorgeraiche al lieve soffio del ventole fogliedritte come frecceo lente con mille ghirigoria volte con ampie volutesi staccano volatili dal ramoes’adagiano infinesul suolo.

Fannoquel chedi noifaràman manoil tempo.

Lento o veloceè trapasso che recherà tormentosenon hai vissuto appieno le tue stagioni.

Le foglie come noi sono forme viventi.

Per loro come per noiè il ritornare al luogodove siamo nati.

Saraimeno scontentodi morire solosesarai certo d’aver vissutocol cuoreche ha cercatodi scaldare gli altri cuoried assieme e nel frattempomirando e rimirandole più lontane e brillanti stelle.

38

Page 21: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

AI MIEI AMICI a Roberto Monteforte e a tutti gli Amici

Nei mari tra strettie scogli affioranti a peloin mezzo ai fluttivascelli vanno per stabilite rotte.

Ci siamo conosciutiquandole vele erano gonfiedi buon vento.

Tu chiamamise vuoi in ogni tempomasoltanto quando montagne le ondesaranno solo alloratutto per temi troverai.

Col vento in poppavai pure se il mare è piatto mase devi lottare le mie veleci saranno ad aiutarti a navigarecontrovento.

Porto sicurolascerà per lottareinsieme a tenella tempesta.

41

L’ATTESA

In mezzo a guadoconfreccia nel fiancoattenditimoroso che l’eventonon si avverio che si avverio che sia troppoo troppo pocol’impatto.

La madre il figlio il fratellol’amico o l’amantesaranno accoltifingendo.

L’attesaèdebitoche si paga solochi t’attendeattendendo.

40

Page 22: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

BIRDWATCHING

Tubano le tortore nei caldi nidie della loro fedeltà sono contenti.

Volatili sono con zampe rosse e tendenti al giallohannoelegante becco e piume bianche.

Becchettano mangimi nei verdi prati e nei giardini ed orti delle nostre case.

Sebbene uccelli diversi sono i falchi.

Per vederli ci vuolevista acuta tempo e molta calma.

Loro sfruttando le correnti ascensionalivolano in alto anzi non volano veleggianomirando per miglia e miglia tutto attorno.

Poi refoli si avvitano in picchiatae sulle designate predea guisa di saette con becco acutosi avventano rapaci.

Ci sono poi pavoni cigni fringuelliaquile gabbiani e pellicanitortore cuculi e stornelli usignoli cicogne picchi e merli e mille e mille altriche l’elenco finirebbe per stancarvi.

Comunque sebbene nutriamo simpatie non spetta a noi umani sentenziarese è meglio o peggio questo oppure quello.

Sono animalie sappiamo chesull’utile o il buonoprevale il bello e che l’opportunista o il furbovince sul forte o ingenuo o coraggioso.

Ma di una cosa io sono certoil peggiore delle bestie è il cacciatore e in questo caso Dio non perdona i senza cuore.

43

AD ASSUNTA PETROCCHI

Cerbiattainsulto seiall’arroganza del tempo.

Delfini assassinifarfalle impazzitecorvi iene ed avvoltoisiamo diventati.

Ladricrumiridel bello buono e veroti ruotano attorno.

Rimani cosìsilenziosa e presenteangelo sognantenelmondo d’orrore.

Resisti persisticolora scolpisci.

42

Page 23: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

IL MIO GATTO

Gatto miomio gattociao o meglio miao.

Hai dormito bene? Cosa hai sognato?

Mio gattogatto miomiao ciao!

Ma tu sei mio o non sei mio… o sono tuo?

Mi guardi ma non mi guardiforse è dispetto ma io t’aspetto.

Poicon gli occhi mi fissie del grazioso e leggiadro musettoi baffi mi striscie impetuoso ma dolce mi mordicchie il fianco di giunco infine mi offri.

Malandrino sei e m’accarezzi il cuore.

Le unghie affili ma dolce trattieninon affondi i pugnalit’aspetti carezzee dolce trattieni le tue voglie di fierae ronfando ronfandomi dici: ti voglio bene.

Poi di colpoe senza comandosmanioso mi guardi lontano lontanoe la coda imperiosaimpietosa comanda:ora basta non mi scocciare ho altro da fare.

Gatto miomio gattomiao ciao:tu t’installi e m’istillilibertàdentro cuore che ama.

45

AD ASIA

Dalla estesa e immensa zollal’Asiasono venuti messaggeri di pace e di amore.

Dalle steppe e superandodeserti ed acquitriniMarca Pola alla rovesciaè Asiadolce cagnettache desideraremi fa di divenire cotalenell’altra dimensione.

Asiache cerca di uniresotto lo stesso cieloil suo branco.

Asiacheil più furioso oceanomitigain pacioso lago.

Quando Asiapassatutti gli animali sorridono e battono le mani.

Solare e lunarenon disdegnad’estate le lunghe nuotate in alto marecon le sue apposite pinnute pinne.

Asiasplendente stellanel mare troppo agitato della mia vita.

44

Page 24: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

LE ONDE

Galoppanti cavalli le onde figlie sono del mare e del ventoe con spumose criniere invano riluttanti essendo fluttiper leggi divinecome schiere infinite si infrangono contro scoglio.

Le alte feroci e possenti da lontano le vedi con terrorei più poderosi vascelli per loro sono piumee temute sono e rispettate anche dai pesci.

Le quietela brezza le annusa le sceglie e lega a catena indi le acquieta e calma e infine le guida sciabordando verso riva.

In quel frangente se d’estate la luna le accompagnaliete sono e gratee si pasturano con biade profumate.

Solo allora il loro pelo è lucido e polito.

A volte su di esseleggiadri e lievi si posano i gabbianie pur’esse vogliose vorrebbero volaree invidiose di rabbia schiumanoe s’avventano su tutto come toro inferocito contro drappo rosso.

Altre pochecontrovento vorrebbero galopparema troppe sono le compagnesagge e fiaccheche dal vento tiranno si lasciano guidare.

Male vere ondenon si possono domareassaltando con furibonde schiumel’ultimo scogliofiere come veri samuraiincontro vanno a morte gridando banzai.

47

I GABBIANI

Parentesi graffenel libro del cielovirgole a mucchimai sazi di volo vi vedo al tramonto.

Voi altri terrestrisappiatenon hanno padroni.

Il sole ed il ventosono loro schiavie con ali di giocogovernano i mari:forzieri assolati e salatidi pesci e spume insensate.

I solitari velieriin cerca di ventosono meno soli.

Gabbiani io vi scruto da sempresorrisi sornionidi tutti i miei sogni.

Voinon sapetema io volo con voi.

Volatevolatevotate a voli flessuosi e leggiadriincurantidello sferzare del vento.

Gabbiani graziosi fanciulli e leggiadrilevrieri del ventovoi siete:incuranti del bene e del male e del tempo.

46

Page 25: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

DISASTRO SENZ’ALTRO

Il fiume o meglio la fiumara ora ma non allorasa di sale amaro.

Era deserto o marema voi del Po e del Nordnon capirete.

Sono dispiaciuto e ne provo gran dispetto.

Altri orizzonti altri mari e Marie altre montagne.

Sa di amaro salee vi dirò inoltre il perché.

Un giorno voi foste fanciullicome pure io sono stato.

In questo siamo tutti ugualie tutti mi capite:parliamo la stessa lingua seppur storpiata.

Le vostre e nostre acque erano chiareora sono disseccate e devastatema il vostro verde s’annebbia nel grigioree i nostri sogni sono diventati orrore.

Il mio fiume era chiaroe si chiama ancora fiumara Chiaro.

Dio del fiume allora io fanciullo eroe di rane e granchi purtroppome ne dispiaccio solo adessoero il terrore.

Sa di amaro sale saperela mia terra calpestata.

Genti meschine e vilisiete tutti o quasi sudici nordistie diabolici sudisti: sudditi del Male.

Italia, patria di Dante Petrarca e Pasolinistraziata da ignoranti e lucidi assassini: vivi

A gran dispetto dei tuoi insettiparassiti e viscidi lombrichi.

49

GLI ITALIANI (a Angie e Nick Minnici)

Chi siamo noi? Siamo Italiani: unici, diversi, senza regole né freni esoprattutto furbi, innanzitutto quando siamo dentro lo Stivale, mafuori, ai tropici o agli antipodi non siamo mai soli, siamo solidali esiamo sale, pepe e miele d’altre terre.

Noi siamo cavallette sulle nostre navi e treni e in mezzo ai nostriboschi, che presto sabbia e dune saranno per cammelli, per giunta egiunte di cemento, merda e catrame, ma siamo cavalli indomabili odocili quando vogliamo, nelle steppe e praterie d’altri regni.

Li riconosci subito. Sono sempre quelli incantati dietro alle donne:le guardano, le svestono, le adorano, si bevono le forme ed i colori,profumano di sogni e fantasie e si vestono di suoni e fiori.

Siamo fatti così. Peggio per voi!

Voi spagnole, francesi, indiane ed irlandesi, per non allargarsi allealtre che danno senso e sensi al mondo sappiate: abbiamo avuto e abbiamo le meglio mamme, che ci adorano finoalla tomba, e che ci portano magliette di lana, anche in trincea, inmezzo alle bombe, purché il loro bimbo non prenda freddo.

È la sola fortuna e limite che noi abbiamo, e purtroppo o per fortuna,per noi e per voi, non possiamo esser tedeschi, o giapponesi néfinlandesi: ad ognuno il proprio mestiere e vocazione.

Noi perdiamo tutte le guerre e ce ne vantiamo e siamo contenti mastati attenti e attente siamo pure voltagabbana.

Ce l’hanno insegnato le nostre mamme fin dalle fasce:al primo starnuto conviene cambiar bandiera.

Prendeteci così come noi siamo: bambini non cresciuti né svezzati,e scusateci se vi abbiamo dato e diamo oltre all’arte, anche civiltà edumanità, e a tutto spiano.

Direte: non siamo i soli. Ma solo noi siamo capaci di farvi volare, esenza astronavi, fino alle estreme costellazioni del creato!

Un italo-italiano

48

Page 26: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

CIELI VUOTI

Burattinipupi di fradicio legno e pezzabarattoli vuoti chesanno di caviale:inutile mondezza mi assedianocomeinerme predacircondatoda latranti lupi.

Scatole vuotevedo di materia grigia e cuoreben confezionate che sanno di letame.

I loro panni sono profumatiedi gesti sempre misuratie il tono morbido e suadentenascondonoil veleno del serpente.

51

TOTEM E TABÙ

Solo adesso m’accorgo mentre s’avanza il tempodi segni e del senso non disgiunti d’atavica saggezza.

Non solo le forme ma anche i gestiadorano il buongustoe aiuta aiuta molto il giusto tepore.

Rotano lucide le ruote tra pietre e fango se vogliono transitare e nell’unto grassoscivola l’asse che li reggecosì puranco delle locomotivefan gli stantuffi.

Lodiamo gli arcani timorima dove mettiamo le gridadei maiali scannati facenti morentistraziante urlo ed eco nelle valli?

Dove riponiamo di bastigliele sommossenon carezzate nelle segrete stanze?

Basteranno le soffici lane e le leggiadre sete?

Non spiegaread altri le nascoste piaghenon spiegare a chi non ha versatogiammai sangueo a chi di dura corazzaè ben fornito.

È meglio credi a mestare muti e drittiannusando nell’aria sicuri tranelli e ricomponitinel frattempoin sobrie vestie non dimenticare:procura di lucidar sempre le tue scarpe.

50

Page 27: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

Quello che chiedo agli interessati ai miei soldi è di non rompermi oltremodo.Purtroppo non tutto quello che si desidera si avvera.Infatti l’altro giorno sono arrivati senza avviso e a mò di blitz, duefunzionari del Fisco e questo già mi dispiace, ma quello che mi ha fattoandare in bestia è il fatto che risulta che: La mia dichiarazione dei redditi non è congrua rispetto alla media deiguadagni della mia categoria: i dentisti.Riconosco, obtorto collo, la loro solerzia e la grande intuizione nello scovareil grande evasore. Loro, dai segni di grande ostentazione di simulata povertàdell’indagato, sono pervenuti alla scoperta della miniera d’oro.Studio con poltrona e strumentari vari, moderni, ben tenuti e soprattuttosterili. Grandi quantità di quadri. Accuratezza di fattura ed eleganza delmobilio. Sfoggio di pavimenti lucidi. Assenza di infermiere (per non dareall’occhio). Orari non canonici della presenza in studio dell’indagato. Usoper gli spostamenti urbani di motorino Honda col sedile squarciato persviare le indagini. Aereo executive all’aeroporto per portare la refurtiva inSvizzera, ogni fine settimana. Da rilevare la furbizia dell’evasore che al momento dell’irruzione delleforze fiscali, proditoriamente per impietosire stava pasteggiando e congran gusto con carne in scatola Simmenthal e pane raffermo di una settimana ma integrale, accompagnato da vino rosso Cirò da bottigliaappena stappata.Miei cari pazienti vicini e lontani la pacchia è finita.Ecco i provvedimenti che dovrò purtroppo prendere per essere in regolacon le Leggi dello Stato. Aumentare i prezzi per raggiungere la congruità.Smetterla col pallino della Prevenzione: si guadagna poco e ci vuole moltotempo, lavoro ed attenzione, perdendo i guadagni che me ne deriverebberodalle future cure delle carie, terapie canalari, otturazioni, etc etc.etc.Trattarvi da clienti e non da pazienti. Lavorare alla cazzo di cane e in frettatanto voi non ve ne accorgerete mai. Incrementare al massimo le protesi ele dentiere che mi faranno guadagnare alla grande. Farmi pagare gliappuntamenti mancati. Farmi pagare le visite.Vi siete allarmati? Vi siete spaventati? Spero di si!Allegria! Allegria! E state tranquilli. Vi giuro su Ippocrate che non lo farò.Il mio reddito spero sarà sempre più incongruo, per cui alla fine, perdisperazione, mi daranno la pensione di invalidità mentale. Che si sappiacomunque che è una mia sottile strategia e non un fatale colpo del destino.Io miro alla pensione. Della serie il fine giustifica i mezzi! Comealternativa, per ovviare ai continui disguidi fiscali, chiederò a chi compete,di distaccare un suo funzionario, per controllarmi e per espletare la parteburocratica del mio lavoro, che, vi assicuro, è la parte più noiosa. Incompenso, ben volentieri cederò i lauti emulamenti, dovuti al miocommercialista e, se il mio futuro compagno di lavoro si accontenterà,potrà pasteggiare tutti i giorni con quello che la ditta Ierfino passa.Converrete che potrebbe essere un modo per creare nuovi posti di lavorocon gran beneficio per tutti e nello stesso tempo mi solleverebbe dallasensazione sempre più persistente di essere un fesso.

A me non va, come penso anche a voi, d’essere cornuto e bastonato!

53

LA VISITA FISCALE

“Vi è un limite alla legittima interferenza dell’opinione collettivasull’indipendenza individuale: trovarlo e difenderlo contro ogni abuso èaltrettanto indispensabile alla buona conduzione delle cose umane quantola protezione dal dispotismo politico”.

da “Libertà” di Stuart Mill

Miei cari connazionali: che a me piaccia pagare le tasse, non vi passiminimamente per la testa. Ne risentirebbe troppo il mio orgoglio e, sonosicuro che, se così fosse, sarei l’unico esemplare della stirpe. Se posso leevito, altrimenti, con un sorriso che può far pensare ad un individuo civilee sensato vi dico: sì, le tasse bisogna pagarle per far funzionare lo Stato, laGiustizia, la Scuola, le Strade, l’Ordine Pubblico, le Pensioni e perché no!anche per dare da sopravvivere agli agenti delle Tasse.Però dentro di me vorrei che pagaste tutto voi: sono o non sono italiano?Questo anche perché qualcuno dice che sono soldi spesi male rispetto aivantaggi che ce ne derivano.A me per poterle evadere con la necessaria destrezza purtroppo mancanodei requisiti fondamentali: ingegno italico, furbizia, costanza. Insommadovrei fare cose che mi stancano troppo. Io, ve lo confesso, ho altri affariche mi interessano come per es: scrivere cazzate come queste.Allora mi sono detto: Perché non assoldo un commercialista che mi faràtutto e che all’occorrenza mi toglierà dai guai?”.Detto fatto: ne ho trovato uno esemplare, un vero molosso, con pedigrée,che sa il fatto suo e che oltretutto è pure affettuoso anche se non lo vuolfar vedere. Non mi costa poco: L.3.000.000 l’anno più extra tipo:contestazioni, difesa presso Uffici delle Tasse, ICI, ICIAP, IVA, IRAP,IRPEG, Salute, e chi più ne ha più ne metta (io non riesco a tenerne conto).Attento e guardingo come si conviene alla sua razza, ligio, rispettoso,puntuale e inesorabile come la morte, viene quasi una volta al mese,prende le mortifere carte e alle scadenze convenute, senza colpo ferire,dopo interminabile ed estenuante fila alla banca, pago le odiose e odiatetasse. Ma non è così semplice, questo non basta, perché regolarmente, ognianno mi arriva qualche avviso di qualche decina di milioni da pagare,contenziosi d’anni preistorici, multe per errori di trascrizioni o dicompilazione, fatture spostate, insomma fastidi immondi, che mi fannosentire scemo: l’idiota del villaggio. Come! Io che non voglio pagare le tasse, come mai mi trovo sempre nellamerda. Sì, sono un pirla, lo leggo sulla faccia del mio commercialista e dichi mi sta vicino: “Pirla d’un cretino, invece di scrivere cazzate perché noncompulsi sulle cartelle erariali? Non sai cosa sono i Bot, te ne sbatti dei fondi d’investimento, non sai deitassi se vanno sù o giù, ma che campi a fare?”Ebbene non preoccupatevi miei cari, io non mi interesso più di tanto delmio futuro, i soldi per una corda non si negano a nessuno e a me non va didiventare un bavoso vecchio rincoglionito anche se dotato di faraonicapensione, o di essere vivisezionato prima di morire. Io voglio morire sano.

52

Page 28: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

Allora mi piace ancora di più il tuo tormento.

Ventosdradica le casespezza l’albero alle navifai quel che vuoiventoavventatiinventati vendettefischia vola urla grida ulula ma non toccare le mie fogliepassale accantosenza disturbarlepoi le rondininon tormentarle ventonon le feriredebbono partire in santa pace.

Solo su un fatto non ti comprendovento.

Tu non ami e non fai giustizia!

Fischi muggisci scalpitistrappi urli ululirompispezzi squassima senza rotta e senso.

Vento stupidocieco ventofrulla frullacomeagli alberi le fogliestai strappando un altro anno alla mia vita.

Io sono fatto come teventopotessi domartid’angoscia in certi cuoriperòpreciso e gelido spiffero ti farei.

Bisturi sarestilucida e decisa lamatimor di Dioper curarele piaghe infettedella mia terra.

55

IL VENTO

È notte vento ti sento m’hai svegliato.

Su mare incantatoieri eri brezza lieta carezzaalla cavezza di luna innamorata.

Ieri era estatee come vitellinocon ciglia lunghe e sguardo malandrinoeri snello damerino.

Orail mare stai agitando e scalpitando a più non possofino a farlo schiumaretu lo tocchi lo titilli e lo ritocchiintanto scuoti sabbia e insieme brontolate sospirate urlatecon sorde e fragorose sacche e risacchee d’incantocol fiato sospesocome incestuosi amanti per attimi fatativi fermate.

Vento felino ed infedele ventocapriccioso ventotu mi piaci…e tu lo sai vento.

D’estate ci accarezzicon la tua brezzama d’inverno sei tutto mio!

A mepiace veleggiare controventoquando freddo e lucidot’incazzi e fischi e rifischie per un attimo ti fermi per rifiatarepoiprosegui sempre più violentoe all’improvvisoululandocapriccioso cambi senso senza preavviso.

54

Page 29: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

CANI

Cane: ti amo ti odio.Cane: mi irriti mi infastidisci.Cane: che caos nel cuore mi procuri.Cane: figlio di un cane e lurido figlio di puttana cagna!Cane: non ti incazzi scodinzoli.Cane: stronzo di un figlio di una merda di cane.Cane: perchè ami sempre e comunque?Cane: non ti accorgi che il tuo padrone

è più cane di un figlio di lurida cagna.Cane: dov’è l’orgoglio l’odio l’amore

miscuglio dell’eterno ribelle?Cane: dove sono i ribelli?Cane: rispondi stronzo d’un cane. Cane: abbaia mordi uccidi cane

i cani di merda e le fottute cagne.Cane: ho capito scodinzola cane. Cane: ti perdono adesso vai a cuccia cane.Cane: a cuccia Fido vai a cuccia.

Che orrore la vita di un canenon la auguro manco ad un cane.

Come dicevamo: di tutti i cani mi sei caro tu Argofedele cane dell’Uomo eterno.

Rispetto i vostri occhi cani sciolti compagni di stradae vi amo voi cani randagi senza collare a voi guardo dritto negli occhi.

Cane: a volte ti posso ammirare.Cane: non ti posso amare.Cane: alla tua vista ricordo gli uomini servi senza cuore.Cane: non ti voglio con me. Sparisci!

Nell’Aldilàsarannomiei compagnii dromedaried io starò leggerosulle loro gobbe.

Attraverserò le duneper l’Eternitàeterni deserti ed infinitici sfiancherannoall’eterna ricerca ed infinita di oasi: di veri uomini col cuore.

57

GENTE

Gente di carne malatadi panna montata ecaviale.

Gentedi stinco di santosi aggira e si annidanegli antridi case blindatedi notte.

Gentelitiga col coiffeur di turnoleggendogente illustrata.

Gente di sangue infiacchito e ingiallitorosicchia paneorecchiando le musiche sconcedi cassa continua.

Gente inutile.Gente dannosa.

Sicura perchè?Sicura di cosa?

Malati di cuore voi siete!

56

Page 30: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

VANNO VANNO VANNO

Vanno vanno vannoe non si disfannodi quel che hanno indietrocon affannovanno a quel che sembraloroutile e prezioso.

Li vedi di schienaquasi tuttie se qualcunocade con un tonfolestoti allontanidal suo tanfo.

Eterni sono i flessuosi virgultie le verdi piante non sanno delle brumementretemono le termitigli accorti vecchi saggi tronchi marci.

I belli e i bruttii geni o fessi o pazzi le mamme i padri e anche gli amantiretti da veritào mossi da sensi corrottivanno vanno vanno.

Matuche faimentre stai andando?

Ti guardi attorno e dentromentre vai?

Dimmima in realtà chi sei?

E mentre stai andando che cosa stai aspettando?

59

CONIGLI

È nottefa freddofuori piove.

Seduto stoinsonne attorno a me c’è il vuoto.

Non trovo pace.

Cos’è che punge il mio cuore?

L’avvertosono mille e mille voci.

Sono voci di bambini senza panesono vecchi a cui hanno tolto anche il bastonesono donne sono madritutte rattrappite e secche.

Ma cosa posso farese non avete carnee si vede quasi l’osso?

Non serve piangere né darvi tozzopotrei uccidere il potente ricco e fortema sarebbe poca cosa.

Come mai siete tante ed affamate?

Perché nessuno vi ha aiutati a dire noal Dio amante di proliferante prole?

Fare figli e figlise troppiè cosa da conigli.

Sentonon vi va di disquisirese è giusto vivere o morire di sicuro voi avrete il cieloed io la terra con mecome letame.

Dio perché non dai Tu ai tuoi figlinido latte e panee a me per favore:fammi dormire senza incubi che affollino i miei sogni.

58

Page 31: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

Dio mio Dio facheil rosso del mio sangueassieme al sudore dei miei occhi e alle stelle di questa notte insonnee alle dita che scrivono ribelli questi versimi aiutino a sostenermi in vitatanto da farvi sembrare metontoin tanta cristiana sicurezzache non v’avvampadi rossori e di vergogna.

Nessun timore vi fa tremarementre il timone affrantodella vostra animatrema e tremula ritrema?

Ma come siete saggi e accortinelle vostre marmoree e fredde tombegente mia.

Come siete compunti e assorti ai vostri funerali.

Ma la bara è di mogano?Sicuro che è di mogano non è che bara?

Che bei lumini.Che belle croci.

Ma come mai l’intonaco è scrostato?

A me basta la nuda terra che scaldo e scalderòcol ritmo furioso e furibondo del mio cuorefino a che il mio Dionon lo farà scoppiare come supernovanell’Infinitodove da sempre e per sempre Lui dimora.

E per finirecari detrattori calunniatori ed altri affini:

io non affetto mortadellené squarcio maiali o scuoio caprette e ovininé vendo stoffe di cotone né passo carte o firmo in qualche polveroso ufficioné taglio e cucio fottendomene di tutto.

Io questo spero infine lo capirete.

61

TOMBE: TOMBINI PER TOPI DI FOGNA

Lo so se fossi saggiose stemperassi i ritmi del cuore colpire potreicon la lucente ed affilata spadadel mio cervello finoi conti in rosso della mia bancafino a procurare ingiuste scosseai finti tonti sonnidi topi resi volpini e ferinidai miei concittadini.

Allorasirene applicherei d’allarmerumorose di latrati d’oro fuso e sfusod’assatanato lupo.

Anch’io cani lupi nutrireicon carne finaper tenere lontani cani e lupi assieme ai topiagli storti e storpi.

E solo con lupa mia compagnaassieme a coccodrilli e sanguisughericco e saziocon soffici pelliccee arazzi arabescatipane spezzerei che spurga sanguerubato al Dio dei derelittilimitando in tombe oscurele speranze di sogni giusti e puri.

Ma materia sarei anche se grigialurido e lucido computer senza cuorepolvere di trippa e merda inscatolatain venditanel supermercato imperantedell’aria frittada rottamare infine come immondizianelle discariche del Cosmoe infine divoratoe con gran gusto dai voraci e sghignazzantidemoni del Nulla.

60

Page 32: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

AD UN MAESTRO

Mi permetta umilmente di chiarire.Le vorrei spiegare cosa intendo con le parole:

borghese, proletario, aristocratico.

BORGHESE:essere umano che si vende al miglior offerente per profitto personale.

PROLETARIO:essere umano che si fa comprare dal miglior compratore per profitto personale.

ARISTOCRATICO:essere umano che non si vende né si compra,che prescinde dalle categoriedell’economico, dell’apparire e dell’apparato.

Quest’ultima condizione dell’Essere non può essere compresa dalle altre due in quanto ci vogliono tre organi che purtroppo non hanno.Non se ne può farne una colpa ma neppure se ne può menar vanto.

Ed è necessario averli tutti e tre:

Essi sono: cervello, cuore e fegato cioè: spirito, anima e coraggio.

E per finire,particolare non trascurabile, è preferibile non tenere famigliaa meno che non sia tutta l’Umanità.

Questa condizione prescinde dallo spazio e dal tempoe non è legata al colore della pelle.

L’aristocratico,concludendo,non riconosce le categorie politiche di destra, sinistra o centro che sono orizzontali,ma si muove su itinerari verticali cioè etici,e,se necessario,può perdere la vita per essere fedele ai suoi principi:per gli ignoranti vedi Socrate.

Con riconoscenza suo allievo (se mi riconosce come tale)

63

CAMALEONTI

Clisma opacocon paraocchisomaroapparigliatoa sola somara:pachidermici somi d’altrui groppe.

Prue di naviin periglioso maremai hai veduto e giammai vedrai.

Sedentario terrestrefoca di spiaggiadelfino spiaggiatoprono d’affaricompare d’altrui commesse.

Rubaboschiinzozzapratidi nascosto e a tradimentovolpe ferinazecca assassinadi cemento schiavo sei e di vetrine.

Del paradisodi buttafuoriti sei assegnato lo stemma.

Trito traditore di terra natìasu potenti ruote di motori assisocon manid’aculei d’acciaio rivestiteti triterei.

Seci sarà Iddioa cui chiederò il perdonoper voi infami chiederò Giustiziaper le vitedivelte da voi invano.

62

Page 33: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

Insomma era diventato un Ordine giusto e ordinato, rispettato ma temutoe aveva cominciato a sospendere e a radiare come se piovesse (omissis).

Si resero libere le igieniste di lavorare per conto proprio ma solo perinsegnare l’Igiene e per pulire denti e gengive. Finalmente erano libere epotevano esercitare senza aver bisogno di protettori (omissis).

Non era infrequente trovare i loro studi vicino ai negozi dei parrucchieri oin piccoli stands dei grandi magazzini.

E i governanti smisero di litigare se o meno l’Igiene Orale fosse di destrao di sinistra e concordi fecero leggi per far insegnare l’Igiene fin dall’asiloe stabilirono che tutti i bambini dovevano essere visitati almeno ogni seimesi da igieniste convenzionate con le scuole (omissis).

E particolare non trascurabile fecero fluorizzare le acque potabilinonostante la dura opposizione di un partito dei cosiddetti “Verdi”(omissis).

Nel giro di pochi lustri si ebbe un tracollo verticale delle malattie orali.

E molti dentisti a causa della globalizzazione in atto nel Pianeta sitrasferirono in altri Paesi dove era ancora necessaria la loro opera(omissis). Per lo stesso motivo crollarono le iscrizioni alle Università.

Anche i minus habens avevano capito che non c’era più trippa per gatti. Ma era meglio così.

Conclusioni: riflettendoci su un pochino ci avevano guadagnato tutti, soprattutto i nonaddetti ai lavori.

L’Italia, terra di santi, eroi e navigatori, era divenuta la leader indiscussadella civiltà odontoiatrica nel mondo e tutte le altre Nazioni la assunserocome modello tanto che i suoi dentisti (poiché erano rimasti soltantoquelli che curavano per passione e con passione) erano ricercati come aquei tempi si faceva con i migliori calciatori del Brasile e dell’Olanda.

A cura del

Comitato di protezione della razza ovina sub-alpinaCircolo : “Aridateci il sorriso”

Via J. Swift 37, Roma (zona Prati)

65

CRONACHE DI FINE MILLENNIO

In quell’anno, si verificarono segni premonitori con avvenimenti arcani eargatti che cambiarono i connotati dell’Odontoiatria.

Cominciò che molti baroni stanchi dei loro portaborse, lacchè, galoppini eleccalecca vari, lasciarono spontaneamente le loro postazioni di comandoai cosiddetti preventologi: strani personaggi che volevano prevenire lecarie addirittura dentro le pance delle (altrui) mamme.

Al seguito dei capi (per emulazione) seguirono gli altri capoccioni e pretoriani. Tanti se ne andarono in paesi tropicali a spendere i loro sudatiguadagni (pecunia non olet) e i loro ultimi anni sulle spiagge assolate disperdute isole del Pacifico.

Altri si ritirarono nelle loro tenute toscane (fino ad allora trascurate) a coltivare vigne e a meditare, come Seneca, sulla brevità della vita.

Alcuni stranamente si misero a insegnare Igiene Orale ai bambini nei parchi pubblici e, memori del loro passato, allestirono estemporaneamentespettacoli di marionette, ottenendo, presso quelle giovani anime innocenti,grande successo.

Qualcuno riferisce di aver visto uno tra i più emeriti, che regalavaspazzolini mischiato ai lavavetro di ponte Garibaldi (omissis).Le vie del Signore sono infinite (N.d.R.)

I giornali all’improvviso si riempirono di gadgets sull’Igiene Orale,subissando i loro lettori su come si usa il filo dentario, su cos’è la placcabatterica, facendo inchieste del perchè e del percome le cure dentarie, glispazzolini, il filo dentario a quei tempi costassero tanto, così fecero, condocumentari, con filmati, con giochi a quiz, le televisioni nazionali e locali(omissis).

L’Ordine degli Odontoiatri fece dei cd-rom e delle videocassette che sipotevano comprare a poche lire nelle edicole e nelle librerie, sviscerandoogni svariato argomento, a beneficio delle greggi umane.

Addirittura fecero un sito su Internet che spiegava loro e a tutto il mondotutto lo spiegabile ed inspiegabile (omissis). Vi era stata messa anche laversione in inglese con invidia e ammirazione dei primi della classe. (omissis).

Inoltre l’Ordine, per la pletora, stabilì degli standards di cura elevati,togliendosi d’attorno in un batter d’occhio gli incapaci ed istituì il numero,non chiuso ma verde, per tutti i pazienti che non erano contenti dei lorodentisti.

64

Page 34: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

NATALE

Che ne fai del tempomucca o somarosenon haipiù nessunoda scaldare

Dove trovi bimboda fiataretu cammellosenonnei desertidelle nostre anime.

E dei lupi?

Duri e scaltri sono i loro passipassi sicuristudiati:passi spietati.

Puri sono soltanto i francescani.

Essipregano e lavoranosempre e comunquenel loro andare

Fatali e fatali vannoversooasi di pace e di amoremanon solo a Natale.

I babbi natalistiano attentia donarele loro merci.

Le regalinopuremain terre assai lontane.

67

AVETE AMATO MAI LE STELLE?

Stavo pensandoin un attimo d’eterno:io non voglio starepiù quitra trippe e topi.

Maci sono i fiori i tartufi ed il caviale i muri sono lastricati di formaggied i musei sono pienidi pietre belle e sagge.

Tu che sei arrivatofino a quiper favore pulisciti i miei denti.

Sì! Sono tutti miei.

Non sose mi intuiscinello spreco di parolet’ho dato il sito*così morirai forse senza sogni narcotizzato da immagini d’orroresenza cervellolobotomizzatocon il fegato tutto a pezzi e forsema guai a tesenza cuore.

Maalmenocon tutti i miei denti:pezzi di fiammedi roccia di stelleinfissadal mio Dionella tua stalla.

*www.igieneorale.info

66

Page 35: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

HOMO HOMINI LUPUS

Quanti annicome petali di margheritadovrò ancora sfogliare?

Ho perso troppe volteed eterni fallimentinon mi va più d’amministrare

Sono stanco di lune e di sole.

Cosa dovranno ancora dirmi gli sguardi altruiche so già che sanno di sale?

Innocentevoglio moriree poveroma sazio e saturodi vento e brina.

Bucanevevoglio rinascere fiore di verde ghirlandadi giovane lupodal pelo lungo anche sul colloe con occhi grigi e d’acciaio.

Gli presterò il mio cuoretutte le volte chealla lunavorrà ululare e se da umano sarà feritogli donerò il mio sangue

Per farmi perdonared’essere stato uomoin eternocurerò le sue feritee come tanapotrà usare la mia tomba

Dio perché non mi hai fatto nascerelupo in mezzo ai lupi:di sicuro non avrei avutocosì cocenti e costanti delusioni.

69

PENNA BIANCA

Quieta era l’acquanel limpido ruscello e soave ti specchiavi.

Sorridevifiore in primaveraleggiadra farfalla.

Con riflessi di lunai neri lunghi capellie occhi sognantila vita ti aspettava.

Un fulmine assieme a tuonoe di faccianello specchio d’acquastramazzavi.

Dalla nucail tuo rosso sanguezampillava.

Viso pallidoe non di pauralucido e freddocon sguardo sbiecosogghignava.

Dolce squaw eri di pelle rossa.

Come i tuoi sogninella pozza del tuo sangue rosadiventòla penna bianca.

Vola cerbiatta volaleggera e alata adesso seied è di luna la tua pelle.

Ecome le stellefanno in vasto mare il dolce visoi tuoi sognanti occhi ora senza timorepotranno rimirare.

68

Page 36: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

IL SUICIDA (a Van Gogh)

Seil mio ultimo gridonon ha squarciato il Cosmopregate Dio che ora è a me vicino.

Dio vuole con Sétutti coloro che sono mortiper mancanza d’amore quand’erano vivi.

Lo dico a te che leggi questi versi:non ho più bisogno di voi e del vostro mondo porco.

Sevedi derelitti affamatiesuli smunti senza patria e casao storpi mendicanti drogati o sciancatioppure muti o ciechi pazzi o spezzatio diversi o vecchi soli magri e sdentatio artisti solitari pezzenti e stracciatio falliti traditi o abbandonatio delusi d’amore od imbrogliatisono io a cui manca il fiato per urlareoppuresiete voisordi ciechi senza cervello e cuore.

Seinvece hai pietà per mee per i miei fratellisul punto di morireoppure già mortirisparmiatelae questa carta senza tremare strappaoppuredatti da fareefallo pure in mia memoriaeper i miei fratelli che sono ancora vivi.

Ricorda:tu non sai né giammai sapraiqual è il destino tuochein Dio dimora.

71

DI TUTTI O QUASI

Ditutti o quasirammento duro sassocomesegno e pegno di cuore non più rosso.

Oramaiè solopompa muscolosa da losche lingueerosainsozzatad’arpeggiate notesinuose nel volgere insinuantedi un tempo velenoso.

Tu vestita di verdee la cravatta ad occhi di pernice?

Salotto…salta in bocca biforcuta cocca.

Tumulo saremo di sconce ossatripudio per vermi infetti.

Voraci assassinici aspettano.

Madi tutti o quasia noioramaiche importa?

70

Page 37: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

LA STANZA DEL FIGLIO

Il silenzioènei luoghidove suono e rumorieranomisti ai colorieinnesca ricordichemai cesseranno d’essere vivi.

Lì si sono rifugiatinel silenzioin silenzioper sfuggire agli insultialle delusionie ai dolori del tempo.

Sta a noi raggiungerli dieci venti anni anche cento.

Loro ci aspettanoper loro non c’è più il tempo.

Quel che ci chiedonoè d’essere fedeli a loroed a noi stessi.

Loro attendonopossononella paceattenderema è dura per noila silenziosa attesa.

73

LA SOLITUDINE

Fedele cagnacome ombra da sempresegui i passi miei.

Tronco seiche su nera pozzangheradi sbieco cadee t’istalli biliosatetra tra le mie ciglia.

Distilli umoriche marciscono nel pettoe padrona sei del mio sguardoanche quandocon le sue onde il marerichiama l’infinito e nelle sere d’estatem’impedisci di fiatarecol respiro che pretende sideree viste.

La solitudine è l’unica donnache mi ha sempre amatola sola che viene a cercarmi anche di nottee mi corteggiasempre pronta ad offrirmi le sue grazie.

L’avverto quandoammansire non so i moti che si agitano nelle sghimbesce e vuote stanze del mio cuore.

La solitudine è gatto:fa le fusa graffia e lascia il segno sulla pelle.

La solitudine è tigre:ruggisce ghermisce e ti può spezzare il cuore.

È sogliadove l’anima delicata bussae assieme a tenel freddo della stanza vuotaveglia attendendo in piedi chi non ritorna.

È il luogo dove l’anima dolentes’accendecome cerino che brucia tra le dita.

72

Page 38: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

FINE D’ESTATE

Bianchespumoses’avventanodi sguinciosu spiaggiaferine le onde.

Schiumantigiumente velocicavalcateda feroce ventofreddi coltelli si frangonole ondesulle sabbiosee ancortiepide distese di solestanche.

75

L’ESTATE

L’estatesovverte i climiche lascivi impigrano ed assieme sàturadi torbide e focose orele giornate.

Io d’estatem’imbozzolocome bruco che temei torridi fulmini del sole.

Sotto foglie risuonantidei misteri delle vallitutti i meriggicon sguardo assorto me ne sto a mirare mareche soloanni obliqui e salmastrisanno agitare e quando le onde sono alteedè più spavaldo il vento fuori da rotteaduse ai navigantisbarco sull’isola solitariadei miei sogni finiti a male.

Nelle pause concesseagli esuli e migrantimi trastulloa comparareforme e colori.

Estatetu non concedi tempo per morirefurtiva e sorniona passilasciando ferite e grafficheè dolce-amaro nel tempo ricordare.

74

Page 39: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

AMORE D’AUTUNNO

Mentrecantandosull’assolata spiaggias’infrange e muorel’ondacon le sue spumemai sazio sareitra le tue braccia.

D’ebbrezzadi odoriassieme a speziesaturisarannoi nostri sensie sazinel silenziosolo allorasi placherannopoco a poconelle brume.

77

L’AUTUNNO

D’autunnoa frotteverso lontane e speziate terregli uccellivannolasciando a noimai sazi di solele foglie gialleegli accesi colori delle vallivia viasfumantiin semprepiùdense nebbie.

L’autunnonon èsolo assenza di caloreèanche capelli bianchi e coltre sui fianchi: adipe ribelleche non si scioglie comefala neve al sole.

È segnale di tempi peregrinidi giorni e notti senza sole e stelle.

Nonostantecastagne funghi ed i novelli vinil’autunno è tempo d’attesaeci ricordadi raccogliere e gustare i frutti quando è il suo tempoe di araresolo quandoe senecessital’arare.

76

Page 40: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

Piangerai lacrime di perla alla mia fine?

Luna è meglio che tu sappia:tu non sei della mia razza.

Io sono fuoco e voglio bruciare bruciare come fiammameteoralo so moriròfiniranno i miei giorni ma ti prego t’implororicordati di menon solo adesso che sono quiai tuoi piediin questa notte stellata e senza sonnoma per l’eterno.

Luna silenziosa lunaascoltaio voglio esserti compagno:stellae voglio dare rotta e compagniaai navigantimiei compagnid’altri spazi e tempiche sono sperduti e incantaticome mein questa nottenel mare capriccioso e turbolentodella vita.

Luna superba e sola lunamuta e sorda lunaillumina la notteagli eroi ed agli amantiai profughi ai diseredatiai senzatetto e ai santi.

Solo i poeti possono importelo coi versi.

Luna ubbidisci!

Ed iocome leggiadra caprettati renderò libera e felicee tutta agghindata di rubini e stelleassiemeal tuo devoto amante Arieted’erbetta e fioriti pasceraipei prati verdi ed infinitidell’Eternità.

79

ALLA LUNA

Lunaè meglio che sia chiaroio non t’amotu non sfavillie tristemi rendi.

Da sempreappari freddadistinta sempree sempretroppo distanteagli occhi mieianche sea volte nuda o avvolta in trasparenti velidi gemme azzurreti circondi.

Ma colpe tu non hai.

Ti hanno feritama il sangue è mio:non riescoa scrivertiamorosi versi.

Ti hanno immolata a giraresempre in tondocome asina legata a macina perennea volte a pallacome gravida falenao ammaccataa volte cornutacon lucide pungenti puntecome capra feritao algida od infiammatada regina non veramente amatasu esseri che temono la nottee silenziosa e senza fantasiati specchinei mari sola e superba.

Tu susciti fantasmi dentro i miei regni.

Fammi un cenno ti pregodimmiassisterai non freddaai miei tormenti e sogni?

78

Page 41: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

MANIFESTO

Se stessi quiad ubbidire a santi e sagginon altro dovrei fareche seguire passisegnati d’altrui piedee soffrire non dovrei di timori e dubbi: ma non sarei me stesso.

Io non scendo né salgoa patti con nessunoseguo sottile filoche non so dove mi portae preferisco che si spezzipiuttosto chelegarmi a salde cateneche mi porterebbero di certodritto in Paradiso.

La proprietà è un furto.

Io non sono miotu non sei tua e nemmeno sua.

I fiori non sono solo di sé stessima anche delle apiche volano tutto il giorno per i fiorie a noi danno il mieleenon è poco.

Non ho mai visto apeche sugge un solo fiorenéfiore che nettare dà a sola ape.

Ed ionon voglioessere contronatura:seguo il mio Diochemi ha donato il cuorel’intelletto etutto il resto.

81

CORINTO

S’inerpica il sentiero su per il versante e se ti giri il mare d’azzurro cieloammiri.

Sui lati scorgi fiori assieme a rovi.

Il sole mediterraneo d’estate avvampae sognare ti fa fresca radura.

Ancora un passo ed il pianoro t’appare.

Non sei sulla vetta ma qui ci puoi stare.

Siediti ed ammira il paesaggiovedi laggiù le ondeche si infrangono contro la rocciae di là gabbiani che volanoa sciami oppure a coppia.

Lontano si intravede un’altra terra che il mare divide per lungo tratto.

Siamo a Corintodove i paganisconfissero i cristiani.

Il tempo passa e in frettae spesso non sappiamod’esser vivise non nel momentoin cui moriamo.

Io non salgo sulla vettami fermo qui con i miei fratelli grecie ballo suono e canto:la notte assieme a loro so cosa fare.

Inferno e invernosono di questa terra ma se c’è radura in cui estate e amoretrovoio mi soffermo un po’ prima di andare.

80

Page 42: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

LA LEGGE DEL CUORE

Schiavi gli astrisonod’eterne leggied assieme alle creature e a tutto il Cosmotutti inermi a lor dettatonoi giacciamo.

Anchese dirottarepotessidall’orbitai pianetiio mai perturberòi battiti del tuo cuore.

Solovorrei che tu provassiquel che sento io a mirarti e rimirarti.

La pura goccia che cade da nevosa roccia poco a poco vivace divien ruscellopoi maestoso e lento fiume scorre e verso il mare valo sfioral’accarezzalo bacial’abbracciae infine lo sposa.

La legge del cuoreè fiumeche nel suo mareinfine vuoleannegare.

Il dolce col sale

il limpido con l’azzurro mare.

83

SAN FRANCESCO INNAMORATO

ATecheda sempretutto è sottesoa cuiogni creaturainfines’arrendeda chida tempovede eche per ciò che valelottaanchese quasi tuttod’affari e affanni nienteappare degnoTi chiedosolocoseche seguonola leggedel tuo Amore.

Dacciquel cheogni uomocerca e ricerca:l’amor chea chi troppo sospiraspetta.

82

Page 43: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

LIBERTÀ E AMORE

Dovunque vaireginasogno sei a cui non troverògiammai ristoro.

Enon ci sono santi o legginessuno può impedirmidi cercarti.

Saisono i tuoi occhiele tue labbrache m’hanno resodal primo sguardoschiavo.

Evai e vai per mari e montioppurenasconditinel più profondo boscoonel deserto più assolato e seccotuse vuoimi troveraidentro il tuo specchioedi sicuronondi schienama occhi ad occhie petto a petto.

Io solo libertà e amorevoglio e posso ricevere e donare.

85

EROS E THANATOS

Malo sai bimbache ti affanniad esser troppo saggia che la vita è castello di carte?

Che è alito di vento che si attarda a soffiare?

Le cartesono i sogni i rimorsi sono gli odii i rimpiantisono gli amori.

E tuchi seinel mio mazzodi carte?

Reginasei ma non sose di picche di quadri di fiori o di cuori.

84

Page 44: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

COMPAGNA NEL VENTO DEL TEMPO

Casta o castrata o costretta in cateneregina sei.

L’ ha detto il mio cuoreche vive nel vento.

Noi ci illudiamodi tracciarerotta di navecheapprodarevorremmoin porto sicuro.

Mala vitasappiamoè frangenteche come ondasi infrangesui moli del tempo.

QuandoavverràIddio volendolontanonel tempo sarò lì ad aspettartiper portarticol Grande Carroa farti vedereed a farti ammirarela stella che sei.

87

IL GABBIANO (a Virginia Wolf)

Voloormai volo duro e pauroso è stato lo spicconon ho avutol’amorosa spinta dei miei cari.

Volofinalmente vololibera è la mia vitae il vento sento nelle aliormai non temo l’altezzané la distanza che mi separadai sicuri porti.

Sono leggere e forti le mie alisensibili ai réfoli del ventoe leggiadra mi destreggiotra gli improvvisi fortunalie felice giocotra le correnti ascensionali.

Sono falci di lunale mie ali che si stagliano nette nell’azzurroper tutto il giornoil cielo e il maresono le mie eterne e amate tele.

Saziaall’imbruniretorno dai miei amorie dono i miei coloripregni di sole e salsedine di maree assetata mi sazio delle tinteche non hoe che non voglioe che se potessinon vorrei giammai avere.

Libertà e Amoremi bastano lorocol cielo e il mareassiemea sorella luna e alle stelleper colorare l’opera d’arteche vorrei che fossela mia vita.

86

Page 45: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

MONNA X

Sanno di seta i capellimentre si affondano le dita.

Di fata stregantie di profondo maresono gli occhi e affondi e affoghima sazio mai rimani.

E le mani?

Sanno e precise e delicate fannouno scettro avranno se vorranno.

Dei fianchi suoisai che son di giuncosferzate ma non sfiancateda troppe fatiche e tempeste.

Attendono solo chi li sappia accarezzares’inarcheranno come quandoa primavera nei verdi prati le focose giumente fanno.

Se albero tu fossinon saresti solo legna da bruciarenei lunghi e freddi inverni senza solele tue radici forti e tenaci legate salde sono a madre terramentre il tuo tronco flessuoso e sodoimpavido s’innalza dando coraggio e speranzaai giovani virgulti.

Albero che non teme le ventose rupi che sobrio vive le sue stagionidonando frutti in abbondanzaed ombra offrendo al tempo delle arsure.

Che il Cielo le tenga care per noialtrisono di questa schiatta le forti e delicate creatureche assieme al latte miele e panecalore e amore dannoa questa terra fattadi troppo o poco sole e sale.

89

ANGELO

Errantea volte d’orrortrafittovadoe mai mi fermo.

Di rado ruboa rare meraviglielo sguardo.

Ma se mi sovviened’incontrartiallora ti miroecon groppo in golati rimiroesognando segno chein cielo mi portit’ammiro.

Tulo sainon ho alisoloso chese tra le tue bracciamorissiio il paradisoin terraassaggerei.

88

Page 46: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

CI SONO DONNE

Ci sono donnechesconvolgono la vita:sono pochesono sante.

Se le guardisaichesannoma i loro sogni tengonoben nascosti.

Sono fioritra rovi e spinesono rose.

Sono rostri di galli indemoniati.

Sono donne sono nonnesono madriese non lo sono lo saranno.

Sono donneche se costretteguardando durotrafiggonoe lanciando fulmini e saettetu capisciche non hai armi per toccarle.

Etu sei e scusami l’ardire: tra le più belle.

91

I TUOI OCCHI

Dolce mieleè il tuo sguardo.

Ma fulmini e saettese iratascorgo.

Nuotare soma in un istantevi annegherei contentoincurantedelle acute e dure roccedella tua saggezza.

A voltee tu non te ne accorgiguardicome se non mi vedessi...di sicuro pensiad altri regni.

Ahimémi hanno dettocheuna su mille comanda con gli occhie anche se nudaconservanello sguardoil suo scettro:e tu sei quella!

Tu sei reginaeil mio regnose l’avessiio ti dareidi sicuro sarebbe ben governato.

90

Page 47: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

MEMENTO MORI

Sericordando vaigli aguzzi sassia guarire tarderanno le ferite.

Traccia itinerari aperti a nuovi volinon aspettare tempi che mai ritorneranno.

Ne verrai guaritoo quantomeno ricorderaiche tempo non hai perso ad aspettare.

Ma fallocon giudizio e discrezionescegliendo con occhioche sappia guardareoltre il momentorealizzando sogni intrisi di musica e di seta.

Non pretendere tutto da te stesso.

Abbi pietà o amorecome per i cani e i gattiche trattiamo meglio dei cristianitu sei donna non santa o vestalee il nostro volose vuoi lo sapranno solo le nostre ali e il vento.

Io so aspettare su carboni accesi so che dolce tepore saranno per l’invernosono angelo càduco e cadutoe di sicuromi sto allenando per l’infernoma lascio agli altri e volentieri il paradiso.

E taceròcome le tombe sanno tacere.

Io vivo veramentemi sentoquando i nostri occhivanno oltre lo spazio e il tempomentre il vento gonfia le nostre ali.

Oasi troverai nel desertopause saranno d’estasi e d’infinito lontani dai rumori e dai motori.

93

DONNE MA DONNE VERE

I cavalli non di razzasappiamo: o animali da tiro o mortadelle.

I cani o di razza o bastardi.

Da carota carotada coniglio coniglio o coglioneda patata patata.

Voi donne amate il mite e prudente pantofolaio.

Niente da recriminare.

I figli però fateli con i reietti del villaggio globalefateli con i lavavetri di ponte Garibaldifateli con i marocchinifateli coi senegalesi.

Andate in gita turisticao in pellegrinaggiocome meglio credete e fateli con i berberiai confini del desertoe se avete coraggioinoltratevi né è pieno il deserto di oasi:di giovani uomini con il fuoco nella venaveri dinamitardi!

Fateli coi monaci tibetanifateli coi frati trappistifateli con gli ambulantidi questo stanco occidente stanco di messe smessedi mense dismesse di lussi luttuosi.

Fateli ma fateli fatali e festosi.

Darete nuovo sangue ai figli di Ulisse.

Farete frecce divine o fruste assassinenon genti meschine.

Fateli ma fateli così: unirete il mondo salverete il mondo.

92

Page 48: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

SE PENSI DI SFUGGIRE

T’ho vistae subito ti ho amatamati conoscevo prima di esser nata.

Vainon ti fermare mase sei stancafermati placherò io la tua arsuracome cammelloche oasi trova lungo il suo viaggio.

Vait’aspetteròt’ho sempre amata e t’ameròanche quando avraisolo queste rimetra le tue mani.

Sono sicuro:iola tua Essenza sentoel’Essere che pervadetutto il Creato.

T’amavo e ti ameròcome la più bella stelladel Creato.

95

PURE E DOLCI ACQUE

Pura dalla montagnal’acqua sgorgae si trattiene dove la candida nevein gocce si scioglieche lacrime sono degli amanti.

Si acquietaferma immobilequasi si acquattatanto nessuno la bistrattae se si perturbaè solo per colpa del vento e del tempo.

Lucente scende da vettacol moto immemore del ciclo eterno e controvogliapoco a pocorecalcitrantesi abbassa.

E tu ti vorrestispecchiare e dissetarefino a saziarti ti inginocchi sulle rivepensando disposta sia a dispensarecon letizia le sue acque.

Se sei assetato affrettatiscendere ti conviene le ripide balzee anche a piedi nudi se non hai scarpe.

Scendi e bevi pure nei pozzi e nelle fonti di borghi e villaggi.

Le pure acque non sono fatte per dissetarema per farsi contemplareper dirsi dire e farsi dired’essere rare e perfette.

Le pure e dolci acque sono castee se appaiono fredde è solo perché nascono d’alte vette e sono sempre trasparenti e nette.

94

Page 49: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

FARFALLA

Volafarfalla di fiore in fiorevolasuggi il dolce nettaresenza timoresaziati di luce e di caloree inebriati di musica e colori.

La sera arriverà e verrà tardi.

Non temereripiega le aliil solenon muore.

Domani sarà di nuovo giorno.

Epiù contentasaraiperchévolandocantandostaila gloria del Signore.

97

NINFA

Incavezzata pelleincarcerate braccialabbra mai saziateed occhi assentiintenti haiassorti e devotisolo a scovare mali.

Mai t’hanno avvinto braccia mai sprofondatané da baci di voraci labbradivoratacome ogni anima ed ogni corpo anela.

Divina daina non d’ardoreamorosi dardit’hannoamorosamente vinta.

Santa sei madonna donna se vuoi sarai.

Anche se vintosarà uomo fortunato e saràsole saleche scalda e insaporisce terrae alle farfalle per armonia divina concederàleggiadri voliassiemea suoni colori profumi frutti e fiori.

Crisalide eri pupa sei farfalla saraisolo quandodal bozzoloa primaveralibera spunteranno le tue ali.

E questo è quello cheanche se non puoiil Cielo vuole.

96

Page 50: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

DONNE COME TE: COMETE

Fulve o moreo castagnenei boschi e nei maria volte trovavo.

M’appostavoe frecce d’arco troppo tesoin cieloassetatoscoccavo.

Fuggivano le gazzellefrecce più fatueo più acuteo d’oroimmancabilifacevano centro.

Avvintev’avreicon catene di favolesogniv’avrei raccontatodi marinaio annegatonel mare profondo di occhicome i tuoi.

Donne come te:comete chimeremiraggichenel mare della vitadi nottes’accendonoe rapidet’incrocianoe come poppute navi da precise bussoleguidates’allontananoper mete già tracciate.

99

SOGNO DEL NORD

Spiga di grano maturoleggiadra valchiriaCirce tu sei per Ulisse.

Cucendo trame nascoste ordisci disegni fatali.

Custode di certoseidei segreti delle saghe del Nord.

I rospiti gracidanoattornoma il baciotu non lo dai attendil’amante latinocheti porti tra Scilla e Cariddia sfidarele procelle marine in un mareche sadei tuoi occhi.

Il moderno Ulissestia attentonaufragareèsicura certezzasirena di mare tu sei!

98

Page 51: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

LADRO DI SOGNI

Il poeta regalaarcobalenirime scioltevoli pindaricigaloppanti cavallioltre a melodiosi suoni e profumati fiori.

Io invece regalartivorreieterni ed eterei momentiche monumentisarannonei tuoi ricordi di canuta nonnama tu castanon li vuoi.

Sia quel che vuole quel che non so chi sia.

La pelle ora di miele e pescabagnata dalla rugiada del temporugosasaràma tu per me sarai sempre la stessa.

Nell’aldilà per cercare i tuoi sguardinavigando per i mari sideralimai stanco ti inseguirò per le galassie.

E le tue valli montagne e boschiin tutti i modi e mondiandrò a cercarefinché quel che tu ora governi infine mi doneraiassieme al cuore.

Sai il poeta è ladro e perditempopossiede o rubatutto quel che vuolee a suo nocumento vive sempre tra l’immorale l’impossibile e l’immortaleregalandosempre e solo quel che può dare:i suoi sognisoprattutto a chi non può o non sa sognare.

101

LA STELLA

A lungo t’ammirai in tante notti.

Eriperla lunaresole d’invernosogno sensuale in trama di ferro e catrame.

L’azzurro nero di corvoavvampavail mio cuore e le mie carni.

Scoccata da un Dio dritta freccia che non contemplava sostevolasticome treno sbuffante su rotaiadi cui non v’ènessun che sappia la meta.

Sull’orizzontefarolampeggiasti tremulae oltrepassasti il puntoche segna il non ritorno.

Il sogno di un tuo segnodivennediniego eterno.

Le donne sono uguali.Le donne sono diverse.

Ci sono le maledette o sante.

Poi ci sono le stellequelle che agli occhi tuoiappaiono specialisono quellea cui vorresti cambiare la rotta.

Vai vai non ti fermarehai perso poco o niente.

Ma chi ti canterà con metri e rime?

Addio stella che viaggi nella notteche la fortuna ti apra tutte le portea cuinella tua vitatu vorrai bussare.

100

Page 52: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

SERATE SENZASERENATE MACOL SERENASE

Serata sto finendo e sto pensandose avessi fatto questo oppure quello.

Da sempre i se e i ma stazionano nel mio cervello.

Io so quello che vorreima i se e i ma e i ma poi poi dovrei cambiare tutto il mondoforse è più facile cambiare se stessi.

Scusatemi se insistoio so quello che voglio:voglioso sono di musiche e farfallee perdonatemi: non mi vergogno.

Ma tutto ormai è sotto copyrighte le farfalle quelle sagge e seriesono state messe in bacheca con lo spillo:collezioni d’entomologi ammogliatiche le guardano distratti e col sbadiglio.

A me piacciono vive le farfallema loro sono state tutte ammaestratea rispondere al sorriso col cipiglio.

Celle cellulite e diete strettecreme cremine e pure cerette:sono state tutte distratte o sono distrutteal vero senso della vitache è il volare leggere e leggiadrein cerca di fiori.

Ormai state tutte nelle fogneanche se linde e ben equipaggiatementre i topi sono usciti per le strade.

Ma voi avete amato mai i grilli?

Io sì ce l’ho nella testa ma anche nel cuoree son contento.

Bambino riponi penna nel cassettoe vai a dormirenon turbare i sonni giusti e piid’indaffarate donnecon i tuoi infantili sogni di mosca cocchieradi vecchio Peter Pan.

103

GRISÙ E CAUCCIÙ

Oaereaetereasostanzagas di minieratu grisùchedi bottofai scoppiarechi cercal’oro che nascondi.

Oresinagommosatu caucciùcheattutirerifrangererimbalzaregli urtifaisenza ferire.

Saichedi sicurolassùGesùammirale tue virtù?

Chissàsemia tenera dolcezzail fuocochecon curatu nascondiscaldareun giornopotràancheil mio visnù?

102

Page 53: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

CHE ME NE FACCIO DEI TUOI OCCHI?

I tuoi occhi ho sfiorato Nausicaaguardato intrepido maga Circeimplorato dolce Penelope.

Le battaglie omerichesonolà ancora combattute.

VedoAchille Patroclo Anchise Paridee l’ancor più caro Ettore.

L’Odisseo ancora dentro mi viaggia!

Mare azzurro e violentoulivi al sole abbacinantemarine tremolanti all’imbrunirerondini a festapettirosso d’inverno sfibrato al suolocanne di luparanero destinopensieri voraci e velociprigionifogne di topo.

Viaggiarevorrei nell’infinitodel tuo marenell’azzurro del tuo lettoalzerei le vele.

Altronon seiangelo che l’Infinitofinito in tedolce megera.

Ma tu questo forse non sai.

Che vittoria di Pirro è lo scriver poesie!

105

SANTA

Fatta seidi semi di segala cornutad’ovatta e di dure distesedi roccia lunare.

Più ti soppeso e ti misuroe piùm’accorgoche tum’apparisanta.

Socheteneri linim’applicheraisulle ferite che il tempogià sta preparando e tiepidi brodiniporgeraialle mie labbraechese per grave morbo od indigenzavi fosse urgenza farestila colletta coi tuoi amici.

Ma adessocheper teardotu che fai?

Santa sei e sochesantasaraianche quandovorròla segala cornutaper morire!

104

Page 54: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

Non aver fretta lasciati cullareracconta le tue favole a bambinoe se vuoile tue paure.

Gusta la sera gusta il tramontoguarda i tuoi occhi nei miei occhile tue rughe le tue feritevedi si sono un poco chiusebalsamo è la tempesta per spiaggia riarsa e secca.

Ora i tuoi occhi sono lucidi e pieni di stellebrillano luccicano come lucciolee fanno pacecon le altre sorellechealte nel cielostanno.

Se vuoiti puoi addormentaree sognare i miei sognimentre t’ammiro.

Tempesta è statabeneficatempesta saràsolo e quando tu riverrai e rivorraifar splendere i tuoi tesori e le tue stelle.

Spiaggia e tempestasono state fatteper essere disfatte e poi rifatte.

Chi siamo noi che ci affanniamoad opporci alle leggi del Creato.

Non esiste spiaggia senza tempestanon esistono api e farfalle senza fiori.

Insulso e insulto è il vivered’estatesempre in bonaccia.

107

E DOPO

Tempestarive assaporata hannoe le onde già spumeggiantisono assopite.

Come giovani puledreora giocano i loro nitriti sonosommessi grati e leggiadri.

La spiaggia è fine lucida politasatura di salsa di mare.

Sole feroce d’estatel’avevarinsecchita e arroventatatemeva morte per sete disidratata.

Temeva di arrostiresenza grata pioggia a rafficae senza ventoe anche e soprattuttosenza il fuoco che la brucia dentro.

La spiaggia ora è distesaquasi assopita trasognatai vapori di fuoco si stanno riposandoe leggiadri e leggeri gabbianicome dita di tepore accesesi posano e riposanopassano e ripassanoe curiosi si muovonosenza posain cerca di tesoriche solo loro sanno rintracciare.

L’aria è tersasospesa nella brezza dell’ebbrezza.

Non temerenon sarai scendiletto d’altrui piedeo gazzella ambìta preda di feroce fierarimani: specchiatinon vedil’amica luna sta sorgendoè lucida pur’essa e se guardi benele prime stelle stanno per spuntare.

106

Page 55: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

I MARINAI

Vasto è l’oceano e confini mai segnatisognare fanno ai marinaid’oltrepassare l’ignoto.

Sed’acqua dolcepatinati e raffinati seraficiassiemea sirene ben lustratesolcanole rotteche si leggono sui giornali.

I marinai quelli veri sono d’altra pastala salsedine è dentroai loro occhi e col cuore spumosoguardano lontanooltre i muridell’indifferenza.

Nel loro sanguenuotano delfini che crepitar lo fannocomefulmini d’estatea mezzanotte.

Soli sonoed amanti del silenzio ecome compagne hannostelleche s’inabissano nei loro occhisapendo di rischiare d’annegare.

Il vero marinaionaviganel mareanche in tempesta e il suo fine non è la terra mail navigare.

109

CRISS-CROSS

Sorrisi orizzontalimi ritrovo attornosani e splendentilucidi specchiche rimandanoal mittentesegniche non sonoquel che sogno.

Sagge signore indaffaratee di sicuropoco appagate.

Per meci vogliono le altre:le torve ma non moscele sbilenche checol rimmelarrogantiti guardano di traversoche almenodanno sguardi selvaggi sdoganati da vincoli usuratisenza tabelle di vietato entrareinsomma: donne col sorriso verticale.

Soloa lorodarò i miei gioielliperchésololoro ti aiutano a vivere e sperare.

108

Page 56: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

Da sempre dinnanzi a te dimorodei miei sogni d’infinitosei motore e d’infinitodistilli e m’instilli d’ardore.

Mare infinito mare salatomare desiàto a tutto tondoio t’esplorerò da cima a fondoe per gioia ed allegriati farò piangere ridendo.

Solo tu vedrai un giorno quel che adesso sogno.

Vanno vanno non invano delfini alati dainivannoma non creando dannoverso oceani e vie latteeoceani immensi ma piccoliper gli alunni d’Ulisse.

Frecce di Sagittarioverso Ariete e Toroastronavivascelli alatisfreccerannoverso Utopia.

Alloral’azzurro ti darò delle mie stellee gabbiani e delfiniti ruberòper popolare mondiche tu non hainéavrai giammai in sogno.

Maremare mio vasto e profondo io ti berrògoccia a goccia fino in fondoe ritornerai limpidocome il mio cuoresolo allorain coppa regale ti offrirò al mio Dio assieme a cavallucci gamberi triglie e pure tonnoe questose Lui vorràè il mio di bambinoil sogno.

111

MARE MEDITERRANEO (a Franco Battiato)

Mare nostromare mostromostruoso per uomoper bimboinfido gioco sei statoquante volte ho rischiato di annegare per carpire i tuoi segreti.

I miei di bosco e di terra secca e avaraerano figlima le urla e le bottenon sono servite.

In te e su di teho imparato l’amaro del saleda soloe contro tutto e tutticome ingenuo delfinoho imparato a nuotare.

Mareio ti amo ti desidero ti voglioti bacio e ti baceròe latte e miele ti daròa te che amaro seiper troppo sangueche ti hanno versatoper troppi secoli sopra e attorno.

Tu mischi popolid’azzurra acquafra stirpi di sangue ferinomuri frapponi sembianze celestialidaia sfera divinamentre divori ere ed eroi.

A vela gonfiata dal mio sguardoviaggioe sulla proraestasiato ammiroi baffi cheal mio agile vascello fai farearcobaleno di sbuffante maredal mio stupore stupito.

110

Page 57: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

Ora la mia calma è increspata da leggero ventoe assopiti sono gli occhi del mio tormento.

Se vuoi e se puoi dammi ristorofammi annegare nella culla del tuo cuore.

Ma non farmi prigioniero con panni caldi e pranzi succulenti.

Cosa avrai in cambio cosa ti dono?

Quello che resta quel che io sonosalsedine di mareticchettìo di chicchi di grandine dentro pagliaiofoglia ingiallita resa rugosa da troppo sole e ventogabbiano che dopo lungo viaggio su procellosi mari terra anèlae spada lucente ed affilata spadascheggiata ma non spezzatachecome favo di miele d’api addolcire potrà il fiele della vita.

V’è dentro il gusto e l’eco di battagliedi troppe notti insonniha combattuto contro la folliaè il luogo dove il mio Dio s’è rifugiato.

Acciaio che ferisce e tagliasolo e soltantose non lo sai usare.

Se vuoi puoi sguainarla e rimirarlae lucidarlacon l’essenza dei tuoi fiori e con le cremema stai attenta a maneggiarlahai carne dolce tenera e materna.

Di una cosa sola stai pur certa: non la potrai spezzare.

Solo il sole assieme a pioggia e vento alleati ed assieme in compagnia del tempostanno decretandopoco a pocola sua fine.

Essa appartiene a bimboche sa chei suoi sogni sono nelle stelle.

Essa appartiene a marinaioche non conosce terrae che da sempre cerca la sua meta: l’Utopia.

113

IL RITORNO DI ULISSE

Lo so non crederaima ci sono statoi segni della penna sono del mio sangue.

Ma non ti crucciare te lo confessoin fondo io sono soloe scrivo solo e soltanto per me stesso.

I tuoi occhi sono unguentosterminati prati sonodi variopinti fiori profumatisono colline che il vento tiepido di maggioapparire facome armoniose onde in vasto mare.

Sappi i miei hanno visto troppoed ho molto pianto.

Io conosco il desertodove l’assetato cammello del mio spiritos’è temprato.

Ho solcato i mari più infidi e bugiardiche la mia anima fatta vascellostrenua ha navigato.

Le sue vele sono ferite da mille toppe l’ho rattoppate io da soloin tante solitarie nottinon temere ho messo da parte molto filo.

Veliero che scricchiola e vacillama che tiene ancora il mare.

Sono stato in mezzo ai ghiacciil mio urlo nessuno ascoltava.

I brividi di freddo e d’orrore sono stati terremoto che hanno distruttola casa dei miei sogniper troppe notti.

Sono sopravvissutolimpido intero intatto come fredda alba del Nordsono tornato tutto è passato.

112

Page 58: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

Per fatale destino oppure per sceltavittima e carnefice sarò solo e soltanto di me stessoma maicome vile burattinocome testa di boscoavrò padroni.

Cosa mi attenderà?

Quel che ho sempre attesoe per cui senza volerlo sono nato.

Vento burrasca bonacce sireneCirci Nausichee Penelopiscogli traditori a pelo d’acquae onde che mi faranno rizzare il peloe serate d’estatein rada d’acqua calma e calda con nuvole rosa immensi fornidove tu e mia madre assieme alle altrefarete il pane.

Voi donne di terra sieteàncore che frenano veliero fremente.

Non amate marinaie i mari immensi con mostruosi leoniche dietro agli orizzonti attendono in agguatovoi temete.

Per vostra proletutte soffici culle voletenidi caldi e sicuri e vestimenti eleganti e profumativoi amate e cercate.

Il libeccio ed il grecaleaccapponare vi fanno le piume leggiadre e iridescenti e pelle.

Notti insonni mi attendononon temo freddonon temo gelonon temo tormentoio temo solo e soltanto di morire dentrodentro prosciutti senza cuoredentro pellicce di miei fratelliscannati ad arteoppure a tradimento.

115

VERSO UTOPIA

Si é alzato il ventorizzo le velefredda aspra e amarala salsedine del maremi sferza e sento.

Odo e vedo in lontananzagrido e volo di gabbianimiei fratelli e amici.

Lento si stacca da sicuro ormeggioporto d’amore vascelloe verso l’alto maresi dirige già stanco.

La dolce marina s’allontanasicura spiaggia di sabbia tiepida e fine dolce castagnanelle cui bracciam’addormentavoe che mi baciava come si fa con capriccioso bimbolenta s’allontana.

Le vele sono strappatele corde sono lise e tesema i legni degli alberi reggeranno.

Il freddo vento gravido di nebbiae ripieno di lacrime di pioggiail vento che ti bagna il cuore e l’ossail vento a folatecome pianto a raffiche mi scuote.

Io so chi sonoho già solcato molti amari mariin molti miraggi già mi sono specchiato che verdi oasi erano in apparenza.

Io sono nocchierosono solosolo sono nato e solo moriròcome lupo sciancatoma mai collari né di corda né d’oro né di prezioso cuoio lavoratopelle d’altri fratelli il mio collo spelacchiato e ferito d’altrui morsimai lo giuro mi circonderanno.

114

Page 59: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

LONTANA

Lontanaseilontanasottratta ai miei sospiritantoche di rosa puntute spineavvertonel cuore.

È nottele stelle sono làazzurre e vicinee lucide e ferinecrudeli sonocome i tuoi occhilontani e assenti.

Nottiho studiato insonnemachiavelloche aprisseil tesorodel tuo amore.

Inutileè stato industriarsiin forzaturesono chiave sononon adatta a serratura.

Perennerimarrairegina incontrastatadel mio cuore.

117

Io sono luposono gabbianosono cavallosono torosono pulcino senza chiocciaamo il mare anche se amaroed amo soprattutto il ventoe non sarò maiiena camaleonteo animale che striscia o che per paura si piscia.

Ho perduto tutto ma non me stessoe più di me stesso amo le ventose vette.

Se tu mi avessi ubbiditocome regina al suo reche tiene al suo regno e scettromentre guardando alle stelletraccio rottasarei stato tuo bizzoso capitanoed anchetuo cavaliere bambino e mozzo e figli avresti fattodegni d’Ulisse e delle sue gesta.

E tu dolce chimeranon temereio inverto sempre rottase donnaanche se brutta rugosa e vecchiain mare affogasiete tutte mie madri sorelle e figlie foglie d’albero maestro.

Tu sei e saraiper semprela mia compagnala mia stella.

Un giornoannegati nell’Infinito saremoed astro splendenteassieme a me sarai.

Stelle saremoeterne fornacie rotta daremo ai naviganti!

116

Page 60: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

VERSO IL BOSCO

Dirigendo la mia vitaverso bosconon farò dannoal mio e altrui futuro.

Venti solari girioppure trentadi pietra azzurracon sopra e attornopulci tafani zecche e zanzare non cambierannodi sicuroil Cosmo.

Il mio sì.

Ogni passo sarà ben calibratoscelto tra infinite inclinazionidiretto verso rupe scoscesa e ben altaper vedere e vedermitutto bene attorno.

Equando vedròil suo compimentoamiciinviterò alla mia fine.

Manon ci sarà di sicurotestamentose nondel mio spirito infimo e sublime.

119

SUCCEDE

La vita se è vitaè viaggioe richiede il coraggio degli innocenti.

Se ti adagi stagno diventa e assieme a rane zanzare ed altri insettisucchi gli umori che questo emette.

Se è viaggio: è rischio e bussola non haise non il tuo cervello e cuoree come piediavrai soltanto il tuo coraggio.

Per indicare la via ti aiuteranno i saggima se veramente vuoi che la vita tutta tua sia seguir dovrai il ritmo e il suono della tua essenzache flebile e sottile è e che si spezzaanche al lieve alitare del vento.

Ma se dubbi ripensamenti rimpiantiti inseguono di giornomentre incubi diventano di notteallora cerca i viaggiatori!

Se viaggiincontro vai a cose che gli altri non vedranno:deserto miraggi tranelli inganni agguati e assalti ma tu pure sai che esistono le oasi.

Lì si è in pochilì si può anche sognaresenza temere che ti squarcino la gola mentre dormi.

Se però non sai più dove andareperché la nebbia è troppase vedi che il tuo magro vitto non può bastarese assetato sei d’acquae sai che lontano è il pozzo per le tue forze disperse in mille pensierise notte e giorno l’angoscia ti assilla la mentechiedi parlaanche al primo demente che passa forse un aiuto te lo può daresapendo in ogni casoche anche con le ginocchia tu continuerai a viaggiare.

Tutto scorretu sei goccia di pura acqua che pura vuole arrivare al mare.

118

Page 61: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

AU REVOIR

Attendiattardativersa cenere su braciè tempo di congedilascia il mondo.

Riposavecchiole giunture.

Passeggiate piano fai lungo i vialie che siano ben rasenti ai murispazieranno così i pensieriper sentieri che ancora non conosci.

Per teVenere sia lontano sassoela lunanuda rocciache immemore gira senza scopo nel vuoto.

Preserva amicizieper tempiconsoni al tuo aspettoper quandocon leggiadro e sulfureo bastonesaraidi pelo tutto bianco.

Ogni etàha i suoi tribolamentiecome gattobisogna lisciarlo sìma per il suo verso.

121

CHIUSO PER FERIE

Le testenon puoi cambiare piene di vento eper far fuoco paglia ci vuole eche sia ben secca.

In attesala sfingenon veglieròche muova collo.

Navi legatea saldi ormeggimai lascerannoi sicuri portia rimorchio di vecchi e brutti carruggi.

I bei capitanifanno sempre festa in attesadi viaggichegiammaiavverranno.

120

Page 62: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

E NON VENITE

E non venitecon prebende e nastri d’oronon sonoSan Francesco o Gesù Cristo.

E non venitecon pergamene od altri affarinon sonoQuasimodo o Montale.

Lasciatemi così come sono stato:io so badare a meagli uccellinieal vento.

Muri scrostati zanzare e canne al vento sono il mio pane.

Io porgo pettoapritelocome ostrica troverete cuorenon temete non perleparla.

Cuore sazio ma non di stellesaturo d’orroresinistro d’orbaceorgosolo mondanotracimante d’odio e di veleno.

Ma tu mi ami?

Io amo gli usignolivivono nei rovi e sono soli e solitari.

Amo i caniquelli bastonati senza collare.

Amochi legge questi versiesi vergognad’essere figlio d’Uomo assatanato.

Dio perché non ci fulmini!

Dioalmenorichiama a Tei pochi innocenti.

123

LIBERO

Dalle fiammeliberoche nei sospiritrovavano fiato.

Nulla accade.

Ascolto di fogliaalitoementre lenta cadegratoriposo.

SISMI LONTANI

…tronchi sul gretosospesi tra fiume e mare:rifugio di topi e di gabbiani.

Chissà sele tenere foglieavranno avuto storie segreteobanali…

122

Page 63: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

L’ERBA VOGLIO

Giovane ero e certo ero della Verità nel mondo.

Bianco e nero erano i miei coloricome i fanti e la reginasulla mia scacchiera.

Strategacon cavalli torri ed alfieri al mio servigiosbaragliavo il nemico in ogni campo.

Ferrea volontà mi dominavae muscoli scattanti pronti alla battagliaebellezzanei neri occhi e nella membra oltrealla figura di giovane leoneattiravano a nugoli le farfalle.

Le vinsi tutte le battaglietranne l’ultimache persi per la certezzache mi davano le altre già vinte.

Mai feci prigionieried applicai senza incertezza e dubbile mie leggi e la mia ferrea morale.

Non capivo che il mondo è fatto di sfumature e sottigliezze e che è più importante convincereche vincere facendo terra bruciata.

Aimè tardi imparai a perdonaree non soltanto le altrui debolezze e pecchema anche le mie.

Faifai quel che per te è giustoe fallo fino in fondose sbaglistai pur certone pagherai salato il contomasappicheda uomo mai sarai padrone della Verità.

125

IL MIO EPITAFFIO

Se un dìdovessi dired’aver vissutodirei questo:

ama il bello il giusto e il buonoe non chiedere a filosofo cosa sono.

Seascolticon calma umiltà e pazienzate lo diràil tuo cuore.

Poi:ama il tuo lavoro più di te stesso.

Infine:ama le donnecome fiori in prato immensonon svellere i loro petalimaadorale e inebriati dei loro colori.

A teche vedi questa pietranon oltre domandaresorridieper amor di Dioinnaffia i miei fioriegrato passa.

124

Page 64: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

IL VOLO

Alcuni coi piedi per terranon guardano il Cieloe strisciandoe strusciandoscavando fosse sotterrano l’osso.

Altrifan tanee come topisi ficcano dentroaltri ancorafacendo buchifanno gli struzzi.

Gli elettihannoaliecoltivanoideali.

Chi vale volachi vola valechi non volaè un vile.

127

LE ACQUILE

Gli uccelli veri quelli rapaci sono volatili ma non volubili.

Sono volatili senza le ali sono ricchi di idee sono ideali di nome e di fatto.

Coltivano sogni senza rimpiantisi alzano di notte senza avvertirevolano di giorno alti oltre ad ogni dire.

Loro hanno visto ed hanno pensatoil passato e il futuro è il loro mestiere.

Trapassano la fiamma di questo momentoa implumi d’acquila per l’avvenire.

Il loro morire non li riguarda.Non è affar loro muoiono ridendo.Non vogliono pensare che gli anni in piùpossano deviare l’aerodinamica del loro volo.

Volano alti e sono pure furbisi nascondono pure in case dimesse.

I cacciatori sono troppo volgarisparare addosso senza avvisareè solo quello che sanno fare.

Ma loro sono tranquillila loro razza danza con l’anima canta col cuore.

Sono una razza che non starnazza.Sono una razza che non si estingue.

Le mamme acquile sanno covaredove i corvi e gli avvoltoi non possono volare.

Ma voi non temetevivete morite mangiate bevete piangete ridete,il volo dell’acquila non vi riguarda.Noi siamo là dove nessuno ci può scannare.

Siamo dentro di voi.

Ma non lo sapevate?

Ve ne siete accorti o siete già morti?

126

Page 65: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

129

MC2 o Entropia

Intrappolato nel mio corpoda quando sono natotirami fuori da quiti prego dammi una mano

vieni fuori anche tuabbandona la materialiberati della carnevola con me nel blu

dipinto di mille colorilontani da parole e ormoniipocriti e falsiliquidi come sassi

che ti galleggiano in tascamentre tu vuoi volareti tengono a terranon ti fanno decollare

liberati dal corpoda tutti quei pensieriche appena li abbandoniappartengono a ieri

solo così la tua anima potrà toccare la miaamarla, abbracciarlae diventare energia

che è come la materiama non si sporcarimane pura e bellamale che va si smorza

(Julius Swing)

128

Questo libro è stato concepito e realizzato per promuovere l’Igiene Orale e per prevenire le malattie della bocca.

www.igieneorale.info

Giuseppe Rosario Ierfino

LE DERNIER

CRITentativo di (ri)animazione dell’Uomo in fase terminale

Page 66: Giuseppe Rosario Ierfino LE DERNIER CRI - igieneorale.info · sassi farei meno pesanti e aguzzi e gli errori orrori e dolori t’eviterei. Il tempo sarebbe eterno momento in cui faresti

130

Questo, il poeta, volutamente, tramite forte energia lirica epassionale, urla e grida. Proprio perché le nostre coscienze sonoanestetizzate, assopite, dormienti, ormai arrese all’indifferenza,consegnate all’aridità dei sentimenti, accecate dall’avidità delpotere e del denaro. Per suggellare la denuncia, il poeta parla disé. È la formula più difficile perché si espone in modo autentico,ed è anche quella più facile per arrivare al cuore di tutti. Ecco unesempio:

“Io conosco il desertodove l’assetato cammello del mio spirito s’è temprato.Ho solcato i mari più infidi e bugiardi che lamia anima fatta vascello strenua ha navigato…”

Leggendo ho trovato orientamenti, percorsi dell’anima, atti anutrirla di sogni, d’innocenza, del desiderio di combattere ed’amare. In definitiva il poeta vorrebbe spronare ciascuno di noi,messo di fronte a se stesso, ad ascoltare il proprio cuore, silente,circondato com’è dai rumori assordanti della nostra epoca, perpercepirne la luce e la voce, affinché non si spenga,definitivamente ed irrimediabilmente, la nostra stessa stremataUmanità.

Astrid De Gavardoscrittrice, psicologa

Ultimo grido d’allarme, urlo d’avvertimento finale,banzai del samurai all’ultimo assalto, canto del cigno.

Giuseppe Rosario Ierfino

LE DERNIER

CRITentativo di (ri)animazione dell’Uomo in fase terminale