GIULIO GRECO - Stella di mare

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Giulio Greco Stella di mare

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Il catalogo delle opere su tela di juta e su carta dell'artista Giulio Greco (aprile 2012)

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Giulio Greco

Stella di mare

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Giulio GrecoStella di m are

28 aprile - 10 maggio 2012Galleria Wikiartevia San Felice, 18 Bolognatel. 051 5882723 [email protected]

12 maggio - 31 maggio 2012Simboli Art Galleryvia di San Giuseppe, 6/r Firenzetel. 055 0502418 [email protected] www.simboliartgallery.com

Magazzini del Sale,Reale Società dei CanottieriBucintoro 1882 Venezia

Impostazione grafica, selezione testi e foto:Em anuele Greco e Gabriele Greco

Assistant management:M ichele Greco

Per informazioni:339 3266533 - 338 [email protected] www.giuliogreco.it

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Stella di mare

Giulio Greco

Testi critici di

Alberto D’AtanasioAlessandra Pinchera

Bologna - Firenze - Venezia 2012

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Q uante stelle nel cielo...Il m are ne è il suo riflesso,

il suo grem bo, il suo vivaio.Nascono dall’am ore puro le stelle.

Le briciole di luce, quando si am ano, si stringono così forte

che precipitano in fondo al m are.Nell’abisso nascono le stelle.

Si nutrono d’acqua salatae pulsano com e pensieri cercando la luce.

Stelle bam bine, pelle bianca, di notteguizzando su e giù a spiare il cielo

e baluginando giocose tra gli sprazzi di luna.Pelle dorata di giorno le stelle fanciulle.

Q uando si portano in superficieappena sotto un velo d’acqua, verso il sole.

Stelle di m are! Vorrebbero volare, volare nel canto dei poeti, nell’anim o degli artisti

e nel loro pathos trovare l’am ore eterno.O ra c’è una nuova stella nel cielo:

rim ane la sua eco, per fortuna.Non solo gusci vuoti rim angono

su questa m isera terra,caro Lucio.

Giulio Greco

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Stella di mare2012, tecnica mista su juta applicata su tavola, cm. 120x45

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C’è un periodo della Storia dell’Arte che fu l’elaborazione deimovimenti Dada, Espressionismo e Surrealismo e si fa coinciderecon un gruppo di artisti che non stilò mai un manifesto, né fuomogeneo nell’ideologia e nella tecnica costruttiva delle opere,ma sicuramente segnò un passaggio fondamentale nella letturasemantica dell’opera d’arte che fino agli anni ’50 si era basatasulla distinzione tra espressioni figurative e astratte. Il periodo dicui parlo è quello “Informale” e, in particolare, è all’esperienzaartistica che caratterizzò Alberto Burri negli anni tra la fine deglianni ’40 e l’inizio dei ’60 che farò riferimento per introdurre lafilosofia estetica di Giulio Greco.Ciò che, a mio avviso, è poco approfondito del primo periodo diuno dei maestri dell’Informale, è che lui considerò la materiausata e gli oggetti consueti e usurati come i sacchi, non solo per-ché questo evidenziava ancor di più la frattura su ciò che erariconducibile a un’idea formale e figurativa di un concetto.Alberto Burri, in effetti, scelse ciò che era usurato e vissuto perchéquelle cose erano l’evidenza dei segni di “Tempo, Crono” comestoria che gli elementi e gli uomini narrano sulla materia e ancheperché gli oggetti “poveri” come i sacchi di juta, sono esterna-zione dei tempi intesi come visualizzazione nel razionale dellavita interiore, psichica. Negli aspetti più generali con la definizio-ne di Arte Informale si definisce però un’esperienza artistica com-posita e complessa che si sviluppò soprattutto negli anni ’50 chesi caratterizzò con una matrice esplicitamente astratta. A onor delvero nel suo etimo, astrarre dal latino abstrahere, significa lette-ralmente “trarre da”. Soprattutto negli anni ’60, l’arte astratta èstata sinonimo di un fare arte estemporaneo, libero da schemi pre-costituiti, free. L’artista liberava nella gestualità del comporre tuttele pulsioni interiori che si ritenevano compresse da un contestoculturale consumistico e una dirigenza politica guerrafondaia,erano gli anni della guerra in Corea, guerra fredda e del conflittoin Vietnam. In effetti, però l’arte astratta nella sua essenza dovreb-be essere, l’espressione di una relazione con la realtà empiricache diviene elaborazione subitanea di un sentimento, di un’emo-zione che vanno fissati nell’opera perché sia fresco, puro senzache le sovrastrutture accademiche possano condizionarli.Nell’arte astratta sono confluiti tanti talenti che hanno formatofilosofie estetiche che hanno composto le correnti artistiche con-temporanee. È nell’Arte informale, soprattutto nella corrente“informale materico” che pur essendo contrario alla raffigurazio-ne e alla rappresentazione di qualsiasi forma empirica, questomovimento si avvicina all’esatta etimologia del termine latinoabstrahere. Il rifiuto della “forma” diviene una connotazione tipi-ca della corrente “informale gestuale” che non ritrae gli oggetti,né rispetta le forme, i colori sono voce e trasmutazione esclusiva-mente della visione o immaginazione dell’artista. La filosofia estetica dell’informale materico diveniva alla finedegli anni ’50 specchio non solo degli impulsi interiori, ma iconadi una società che si identificava con nuovi “eroi”: gli elettrodo-mestici, i distributori di carburante, gli oggetti tecnologici, la gran-de diffusione di beni di largo consumo che prendeva il posto deibeni spirituali e di quegli ideali che persone come il maestro diCittà di Castello e Giulio Greco ritenevano e ritengono traditi. Lagenerazione di Giulio è quella che visse il dopoguerra. Alla filo-sofia del commerciale e del prodotto che è usurato dai tempi del-l’uomo si aggiunge quella dei materiali del tempo dei mercati, equelli della filosofia, che si è rivelata antiecologica, dell’usa egetta. Giulio Greco ha le sue radici antropologiche prima che formativenel Cilento e di questa terra ha ereditato la simbologia arcaica, ilsegno che diviene amuleto, l’oggetto reperto e quindi memoria dacui quest’artista abstrahit, “trae” le sue opere e ripete un incantoche si rinnova in ogni suo lavoro. Il suo informale diventa pertan-

STELLA DI MAREdi Alberto D’Atanasio

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to un ritrovare le fisionomie dell’anima e i colori diventano trac-ce per ritrovarsi e per ripetere i riti lontani delle maghe, delle stre-ghe e delle fate della Lucania. Nella magica terra del Cilento frequenta l’Istituto d'Arte di Salernoe alla fine degli anni Sessanta, sotto la guida di docenti eccellen-ti come Afro e Vinicio Berti, approfondisce gli studi all’Accademiadelle Belle Arti di Firenze. Iniziano così le sue prime ricerche arti-stiche fra l’Informale e l’Astrattismo fiorentino.Nella prima metà degli anni ’70 è membro attivo del GruppoSperimentale di Ricerca Estetica “La Piramide” di Firenze dovecondivide le conoscenze con Carmelo Genovese. È in questi anniche inizia il suo interesse per la ricerca antropologica e mitologi-ca della sua terra d’origine, il Cilento.È nel 1976 che fonda a Fucecchio, in provincia di Firenze, ilCentro Arti Visive “Ipotesi”. Nel 1982 fa parte del “Circolo del Pestival” ed è lì che instauraun’importante collaborazione con numerosi artisti e intellettuali.Dal 1983 al 1988 si trasferisce nel Cilento dove si dedica alla spe-rimentazione di nuove tecniche pittoriche e di materiali “poveri”quali la juta, il cuoio, il legno e la pietra. Nel 1989 con la GalleriaPoleschi inizia una collaborazione che si concretizza in unamostra permanente negli spazi espositivi in Lucca. È in questi anniche approfondendo in maniera sistematica la sua ricerca su quel-l’espressività che ha come obiettivo il plasmare, rielaborare edevolvere le peculiarità stilistiche ed estetiche dell’arte informalematerica, che affina la sua cifra stilistica. Ma l’origine della sua ispirazione ha la sorgente in un parnaso cheha la terra pietrosa e riarsa del Cilento arcano. È una terra miste-riosa questa, che svela il suo arcano volto attraverso simboli sacri,profani, che crede nel potere ancestrale dei talismani e degli amu-leti. Una terra su cui Giulio indaga, per scoprire le sue radici e perdisseppellire i segni del tempo e riscoprirne i miti.La tela che Giulio Greco, strappa, rende vissuta, cuce e dipinge èl’espressione primitiva dell’immortalità poiché permette all’essen-za immateriale insita nella materia di rendersi visibile prima anco-ra che leggibile. Così l’astrazione nell’opera di Greco permetteall’immanente di non perire, ma di divenire, per mezzo del farearte, documento che supera l’atavico oblio che segna la clessidradi Crono. Il dipinto diviene vero specchio delle pulsioni, dellerabbie, delle speranze e non solo in tempi remoti, ma anche nellacontemporaneità di uno scarabocchio eseguito mentre si ascoltao si parla al telefono. La tela elaborata da Greco è il velo magicodove la voluttà, la passione, si placa rendendosi visibile. Cosìl’oggetto dipinto o applicato diviene eco della voce interiore. Leparti che si riconducono alla verità oggettiva sono la sensualità ela passione, che hanno bisogno di riferimenti realistici per ren-dersi razionali. Il corpus dell’opera di Giulio Greco è bellezzapura prima che sensuale, quasi che quella materia sia, in effetti,una sorta di mappa per non naufragare oppure per avere consa-pevolezza del naufragio. Ogni opera di Giulio risulta completa, èarmonia di immanente e trascendente, simbolo sindonico che èespressione dell’unica verità che risiede nella fantasia. È così chesi spiegano le sue vele, i suoi trittici composti da totem, i suoi taglie una sorta di passaggio di un vento segreto che scompone colo-ri e forme e che ubbidisce al demone che possiede l’eros e la psi-che di Giulio Greco.Formidabile è la sua capacità di giustapporre zone con cromiemateriche e grandi spazi di colori neutri. In ogni opera sia il pianoche le parti in rilievo hanno dignità in una euritmia e una simme-tria che dimostrano le sue conoscenze accademiche. È come se ildna delle popolazioni arcaiche avesse trasfuso sapienze ancestra-li che si manifestano nell’innatismo che solo i veri artisti sannoriprodurre. Il segreto di Alberto Burri era di creare una sorta dicomposizione musicale tra parti combuste e tele verniciate con

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smalti violenti rossi su neri e poi squarci, ma nella stupefacenteeterogeneità dei materiali Burri usava la stessa sapienza dellecomposizioni di Piet Mondrian. In Giulio Greco le tendenze deidue maestri confluiscono in alberi che diventano intrecci dove siapre l’iperspazio di un rettangolo aureo, lo spartito o la cartastampata un secolo fa divengono nuovo spazio in un continuumfantastico che si realizza con collage e pennellate veloci. InGiulio Greco il primitivismo di Jean Jacques Rousseau diviene laindispensabile scintilla che permette alla razionalità della perso-na adulta di chetarsi e rinnovarsi nella fantasia fanciullesca el’Eros si fa moto creativo che permette a Psiche di elevarsi. Ognisuo lavoro è grido, anelito e sospiro passionale, pathospuro. Giulio Greco ha una tecnica assoluta e lo dimostra nella costru-zione dell’opera, nella perfezione del segno, nell’armonia dellemasse cromatiche e soprattutto per come riesce a rendere evoca-tiva l’immagine accordando concetto e soggetto. Giulio ha una piccola scintilla che gli infiamma il cuore, gli illu-mina la mente e gli permette di tradurre le sensazioni in qualco-sa di grande. La sua forza sta nella capacità di commuoversi anco-ra per quelle cose che pochi in questa epoca di afonia delle emo-zioni sanno apprezzare. Geniale è il modo in cui egli fa emerge-re dalla tela o dalla carta forme che la memoria riconosce e rendeoggettive. Tutto si fa plausibile nello stile di questo artista e io stes-so anche oggi mi stupisco mentre guardo e naufrago tra i colori,le forme e i segni di Giulio. Lo conobbi in circostanze che ricor-do, a volte, quando devo figurare situazioni che crea chi pur nonavendo titolo specifico, si occupa di organizzare eventi d’arte e difare critica con scopi di pura speculazione commerciale, spessocelati da un premio che ricevano tutti senza una effettiva cernita,ma che all’uopo funge da specchio per le allodole. Sono eventiche esulano, ovviamente, da veri approfondimenti sulla qualità,sul talento, da considerazioni storico-artistiche e contestuali allacomunicazione e agli aspetti sociali del fare arte. Ho imparato amie spese a tenermi lontano da certe signore e certi signori, anchese devo ammettere che al di là delle dette considerazioni su meto-di e finalità le mostre organizzate da questi personaggi permetto-no agli artisti di conoscersi tra di loro, condividere idee e tecni-che (questo accade molto, molto di rado), e di farsi conoscere dachi, per studi e titolo, mette prima la passione e poi gli interessinel trattare le cose dell’arte. Non è un polemizzare il mio, ma lagiusta premessa a chi come Giulio Greco ha messo studi, cono-scenze specifiche, discernimento e passione nel suo fare arte. Ilmio è un rilevare, con un tono realistico più che polemico, l’at-teggiamento di certi sedicenti critici, politici e politicanti che inquesti primi dieci anni del secondo millennio con un pressappo-chismo e un’aura composta di egoismo e schemi di potere hannopermesso a un patrimonio storico artistico, invidiato da tutto ilmondo, di cadere nel disfacimento culturale oltre che strutturale.Il mio è usare il contrasto per rilevare le cose opache, GiulioGreco è la pietra di paragone scintillante e vera che permette dirivelare quella opaca e falsa che offrono certe persone e certiambienti. Giulio Greco è la chiara tonalità, quella che armonizzacolori e forme molto simile all’esperienza artistica di un’altra scin-tillante pietra di paragone che fu Lucio Dalla. Sono persone que-ste che hanno donato e continuano a offrire alla società pagine diarte, di cultura e di emozioni, sono artisti veri che hanno affinatoil loro fare nell’onestà degli intenti e con qualità e impegno ehanno il merito di permettere un’attività che si è dimenticata, ildare esempio ed essere un modello da imitare. Quest’artista ci comunica con la semplicità che solo i grandi pos-seggono che l’arte altro non è che una magia che serve a farciriscoprire il nostro vero volto e l’essenza di ogni “mandato”. Inogni opera di Greco è come se il principio e la fine del “viaggio”avessero un’unica verità: lo scoprirci parte di un unicum

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Cosmico. E c’è una canzone del grande Lucio Dalla, artista sti-mato da Giulio, che più d’ogni altra sua “poesia cantata” ci dà ilsenso di un uomo che si riconosce nell’oggetto della propria pas-sione, del proprio amore, il testo è noto col titolo di “Stella dimare” scritta dal cantautore bolognese nel 1986. Nel testo, unuomo chiede all’amata di chiudere gli occhi e di prolungare lanotte anche se la luce del giorno è già arrivata. Nel gioco di undialogo tra l’uomo e le impressioni che lei, dormiente gli dona, luicon l’energia della passione augura di essere meglio di quello chela donna ricorda, chiede che il tempo si fermi e che quella nottesi prolunghi nel giorno perché lei è come lui e l’uomo nella donnasi riconosce. Giulio Greco è nelle sue opere, l’arte è la sua musae in essa lui in ogni dipinto rinasce e si rinnova. Nella materia vis-suta e usurata Greco imprime i connotati dell’energia che sa divoluttà, di quella passione che infiamma gli animi e logora sia lecarte che la tela. Il supporto si fa rilievo, carta geografica, mappa,dove ritrovare i ricordi, le emozioni segrete, i regali dell’infanziae quelli dell’adolescenza, un ragazzo mai invecchiato, le festeche coloravano tutto, i pacchi spediti e le età andate.L’osservatore si ferma, guarda tra i ricordi di una materia immate-riale, riconosce la bellezza che non è condizionata né dal temponé dai tempi e si scopre capace di amare, riacquista energia e conla forza che solo la bellezza sa dare, al fine riprende il cammino.Grazie Giulio.

Così stanco da non dorm ire, le due di nottenon c'è niente da fare m i piace tanto poterti toccareo stare ferm o e sentirti respirare dorm i già pelle biancacom e sarà la m ia faccia stanca provo a girare il m io cuscinoè una scusa per venirti più vicino provo a svegliarticon un po' di tosse m a tu ti giri com e se niente fossespengo la luce provo a dorm ire m a tu con la m ano m i vienia cercare tu com e m e tu com e m e che le stelle della nottefossero ai tuoi piedi che potessi essere m eglio di quelloche vedi avessi qualcosa da regalarti e se non ti avessi uscireifuori a com prarti stella di m are tra le lenzuola la nostra barcanon naviga vola, vola, vola!Tu voli con m e tu voli con m e tu vola che si è alzatoil vento vento di notte vento che stanca stella di m arecom e sei bella com e sei bella e com e è bellala tua pelle bianca, bianca, bianca.Tu com e m e, Tu com e m e com e m e, tu com e m e.Chiudi gli occhi e non guardarti intorno sta già entrandola luce del giorno chiudi gli occhi e non farti trovarepelle bianca di luna devi scappare dorm i ora stellam ia prim a che il giorno ti porti via, via, via!...Tu com e m e tu com e m e ora non voli si è ferm ato il ventoposso guardare la tua faccia stanca e quando dorm icom e sei bella com e sei bella e com e è bella la tua pelle bianca,bianca, bianca!Tu com e m e, Tu com e m etu com e m etu com e m etu com e m e...

Lucio Dalla

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Povero il mio angelo1996, ferro e carta,cm. 66x28

opere

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Alla terra del mio sangue2012, tecnica mista su juta, cm. 150x50

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Verso Pittari, il senso2012, tecnica mista su juta, cm. 150x50

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Struggente notte2012, tecnica mista su juta applicata su tavola, cm. 187x31

Sospeso sul baratro della passione2011, tecnica mista su juta e tavola, cm. 212x37

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Sentiero del sentire (La scala)2011, tecnica mista su juta, cm. 194x67

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Qualche amore si insinua2011, tecnica mista su juta, cm. 150x50

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Demetra e la luna2011 tecnica mista su juta e tavola, cm. 209x69

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Come un fiume sotterraneo2011, tecnica mista su juta, cm. 100x100

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Dialogo ingannevole2011, tecnica mista su juta, cm. 100x100

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Narrazione di una notte silente2011, tecnica mista su juta, cm. 150x100

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Sentiero del sentire, verso l’alto2011, tecnica mista su juta e tavola, cm. 200x87

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Sentiero del sentire, con nido2011, tecnica mista su juta e tavola, cm. 214x87

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Sentiero del sentire2011, tecnica mista su juta e tavola, cm. 214x82

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Arcolaio che interroga2011, tecnica mista su juta, cm. 100x100

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Dialogazione2012, tecnica mista su juta, cm. 81x61

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Sospeso tra la danza e l’abisso2011, tecnica mista su juta, cm. 100x100

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Cammino mennolaro2011, tecnica mista e applicazione su juta e tavola, cm. 250x62x8

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Oltre il luogo2010, tecnica mista e applicazione su tavola, cm. 24x120

Sentiero2010, tecnica mista su tavola, cm. 20x130

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Verso l’alto, il cammino2011, tecnica mista su juta e tavola, cm. 209x69

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Fior di luce1994, tecnica mistasu carta, cm. 50x30

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Aravo con il cuore2007, tecnica mista con carta e tela, cm. 30x30

Vinnolava la luna2007, tecnica mista con carta e tela, cm. 30x30

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Andare oltre2009, tecnica mista su carta, cm. 39x31

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Il pensiero dell’andare2009, tecnica mista su carta, cm. 44x29

Sull’orma2009, tecnica mista su carta, cm. 40x28

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Rebus(mi poggio sul mare cipresso la luna)

2006, tecnica mista con carta su tavola,cm. 57x27

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Attraversare2006, tecnica mista con carta su tela, cm. 20x40

Cuore pellegrino2010, tecnica mista su carta, cm. 10x30

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Senza parole2002, tecnica mista su carta, cm. 29x20

Concerto2010, tecnica mista su carta, cm. 28x18

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Povero il mio andare2009, tecnica mista su carta, cm. 32x51

Giocoliere2009, tecnica mista su carta, cm. 39x51

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Serenata al rimosso2005, tecnica mista con carta su tela, cm. 40x30

Serenata con spartito2006, tecnica mista con carta su tela, cm. 40x30

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Guerriero con parole2007, tecnica mista con carta su tela, cm. 50x40

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Sigillare frammenti2010, tecnica mista su carta, cm. 55x13

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Senza Itaca2009, tecnica mista su carta, cm. 35x50

Con cuore2009, tecnica mista su carta, cm. 32x51

Tra le pieghe2009, tecnica mista su carta, cm. 32x51

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L’angelo e il cuore2008, tecnica mista con carta su tavola,

cm. 40x20

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Figurazione2009, tecnica mista con carta su tavola, cm. 35x43

Con orma2009, tecnica mista con carta su tavola, cm. 35x43

Un pensiero con sigillo2009, tecnica mista con carta su tavola, cm. 35x43

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Sul sentiero del sentire con cuore2010, tecnica mista su carta, cm. 44x19

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La luna sull’albero2009, tecnica mista su carta, cm. 32x51

Sulla collina2009, tecnica mista su carta, cm. 32x51

Una storia2009, tecnica mista su carta, cm. 32x51

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Cipresso la musica2007, tecnica mista con carta su tela, cm. 30x10

Povero il mio cuore2007, tecnica mista con carta su tela, cm. 30x10

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Luogo che rigenera2010, tecnica mista su carta, cm. 20x45

Per tracciare la cognizione2010, tecnica mista su carta, cm. 17x56

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Serenata2000, tecnica mista su carta, cm. 50x36

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«[…] il disegno altro non è che un’apparenteespressione di ciò che si ha nell’animo». CosìGiorgio Vasari nel Proemio delle Vite presental’arte del disegno nel duplice valore tecnico edumano che racchiude in sé, nella freschezza deltratto, garanzia della vera forza espressiva edevocatrice di forme.Frequentemente la Storia dell’Arte ha riservatoalla produzione dei disegni d’artista un ruolosecondario, rivolgendole – un po’ per volontà,un po’ per necessità – una relativa attenzionecritica. Tale fenomeno si riscontra sia nell’arteantica che in quella contemporanea ed è legataprevalentemente a quello che era ed è il merca-to dell’arte.Questo ricorrente atteggiamento, che può sem-brare penalizzante per lo straordinario mondodei disegni d’artista, ne ha invece suggellatol’autentica forza. Esso ha garantito quella since-rità dell’espressione che raramente si riscontranelle grandi opere che fanno la fama di un arti-sta. Il disegno apre un mondo disimpegnato:l’artista è libero di raccontarsi attraverso l’inti-mo dialogo tra le sue emozioni ed un foglio chenon incute timore, ma si presenta come un con-fidente. Si è scritto molto poco sui disegni di GiulioGreco, produzione che – in realtà – è moltocara all’artista. Come nelle sue tele, è nuova-mente il misticismo ad essere protagonista dellascena grafica. Ritorna ancora il ricordo maiassopito della sua terra natale, il Cilento, lembodi terra meridionale cullato dal sole e dal mare,accarezzato ancora dall’eco di memorie ance-strali di popoli lontani.I primi disegni di Greco si muovono nella stes-sa direzione delle sue tele: prendono corpo damateriali di recupero, materiali grezzi e duri,carichi di potenza materica. I minuscoli foridella carta di scarto, utilizzata generalmente perrealizzare le tomaie delle scarpe, diventano ilcampo di battaglia su cui il colore ed il corpodei disegni sedimentano lentamente, in un pro-cesso di crescita continuo. Nel rispetto sacraledel naturale corso di gestazione di ogni singolointervento sulla carta, egli lavora contempora-neamente su più opere. Esse vengono bagnate,trattate più tardi con il bianco, successivamenteUn nodo per ricordare

2010, taglio “conciato” su cartone, cm. 72x52

I SEGNI DEL SOGNOdi Alessandra Pinchera

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con più colori stesi a diversa pastosità, subendosuccessivamente lacerazioni per mezzo deltrincetto: cicatrici, segni vividi che trasformanoin levità la durezza della materia. Le “CarteConciate” – come Giulio Greco chiama questasua prima produzione – sono impronte di unaispirazione impalpabile che diventano il puntodi partenza per una riflessione in fieri che toc-cherà successivamente corde più personali. All’inizio degli anni Duemila si apre una nuovapagina: il Cilento emerge in tutta la sua forzaevocativa ed ispiratrice. L’artista affida al dise-gno il compito di raccontarne la storia, una sto-ria emotiva che si tuffa nei ricordi del passato ela scena ha come sfondo i luoghi ed i vissutidella sua infanzia. Una dolce melanconia, sen-timento comune a chi è ormai lontano dalle sueradici, si posa sulla carta: i ricordi prendono vitacon l’eco di voci lontane. Nel suo stesso paese, Caselle in Pittari, l’artistasi fa ricercatore e poeta. Il viaggio nel ricordoinizia con una storia: quella della nobile fami-glia Navazio, storico casato ormai decaduto lacui memoria stava lentamente scivolando nel-l’oblio: essa diventa ossessione e ricerca affan-nosa. Le voci paesane avvicinarono Greco,ancora fanciullo, ad un artista di un tempo lon-tano, rampollo dell’antica famiglia. La mortemisteriosa del giovane pittore generò una seriedi leggende che, protraendosi negli anni, coin-volsero intere generazioni e la secolare dimora.Greco, cresciuto all’ombra di racconti popolari,ne rimane ammaliato per anni. Alla notizia del-l’imminente distruzione del patrimonio dellafamiglia da parte delle autorità, l’interesse siacuisce ancor più e diventa una febbre che lospinge a farsi custode di storie, di carte, di vitepassate.L’artista riesce a salvare il possibile: documenti,lettere, appunti, libri, fotografie. Tutto parla dellungo passato glorioso della nobile casata.È allora che Greco diventa tutore di una storialontana che si intreccia alla sua. L’urgenza disalvezza del preziosissimo tesoro cartaceo,rivela una sensibilità che è tutta umana: lacustodia del ricordo. L’artista fa dono dellamemoria al presente, nelle vesti di nuovoPrometeo, titano che nel mito sottrasse agli dèi

L’angelo della vita2010, tecnica mista con carta su legno,

cm. 96x10

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la memoria per offrirla all’umanità.Greco nobilita con la sua arte i fantasmi deiNavazio attraverso una serie di disegni che rive-lano una tenera sensibilità. Nella ricerca osses-siva di ogni singolo foglio manoscritto, nellostudio oculato dei testi, egli arriva persino adidentificare dalla grafia ogni membro dellafamiglia. Tra l’artista ed un mondo perduto sistabilisce una miracolosa empatia. La fusione emotiva si riflette nelle sedimenta-zioni sulla carta in un processo più sottile edelicato dei suoi precedenti disegni.Protagonista di ognuno è sempre un documen-to ritrovato, per lo più fogli manoscritti. Grecooffre loro una nuova vita ed una nuova consa-pevolezza: essi diventano sfondo e punto dipartenza dei suoi imminenti interventi.Le parole antiche finalmente acquistano unruolo rinnovato che si era perduto: esse si desta-no dal lungo sonno della dimenticanza e torna-no a sussurrare di un passato lontano. La cen-tralità del disegno che l’artista riserva loro èlegata a questa forza comunicativa attorno allaquale ruotano i suoi interventi. Ciò che lega Greco a questi lavori è il fascinodella storia, di quelle parole scritte chissà daquale mano, il privilegio di poterle toccare ed ildisegno così diventa un binomio, un ponte checollega passato e presente. Non è questo, però,un incontro che si esaurisce solo nei tempi, maè la fusione di due anime: l’autore dell’anticagrafia, manifestazione unica di ogni personalità,ed il segno distintivo dell’artista. Due individui,dunque, si incontrano sullo sfondo di un foglio,a dispetto del tempo che divide. Il gesto e lamateria di Greco si intrecciano con la sinuosagrafia, elegante e raffinata di un uomo scom-parso. L’unicità del documento utilizzato inogni opera e la duttilità dell’intervento dell’arti-sta regalano ad ogni disegno una irripetibilitàaffascinante, quasi commovente.È con profonda umiltà che egli si pone nei con-fronti della preziosità dei fogli: si imbarca in unviaggio fatto di memorie e sentimenti, un cam-mino che dal presente lo riporta verso qualcosadi perduto, di lontano. I fogli manoscritti, allo-ra, diventano il cielo di figurazioni fantastiche,cielo sotto il quale ricorre con insistenza laSciloma sulla casa

2002, tecnica mista su carta, cm. 33x32

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metafora del viaggio: una barca che ondeggiasu un mare di parole, una casa le cui formeirreali arrivano dal basso, fino a sfiorare leprime righe del foglio ed oggetti evanescentiche creano connessioni con altri in uno squisi-to movimento ascensionale. I simboli diventanoattori principali dei disegni, in un processo ditrasfigurazione delle forme e del valore colori-stico delle tinte che acquistano forti significatievocativi ed emotivi.L’artista si immerge nel passato, si lascia cullaredalle parole, dall’incanto di vite trascorse.Questo dolce sentimento di tristezza – rimpian-to di un tempo trascorso – si traduce nella deli-cata fisicità dei disegni e nei morbidi trapassicoloristici, specchio del profondo legame senti-mentale di Greco nei confronti di questo lavo-ro. L’opera cresce e matura con il tempo su stra-tificazioni di colori e materie: è una gestazionecurata nei minimi dettagli. I “disegni dellamemoria” rivelano una minuziosa manualità diartigiano che si manifesta nelle attente azioni-creazioni – mai prepotenti – di segni, di colori,di lacerazioni epidermiche. Mai c’è traccia diviolenza ed estemporaneità come nelle sue telesquarciate, ricucite, sovrapposte. La lotta con latela si placa quando inizia il sussurrato dialogocon l’irreale, in un’atmosfera sognante edavvolgente. Greco, allora, intraprende un viag-gio onirico in sfumate atmosfere fiabesche vesti-te di tenui colori, che brillano a volte dei caldigialli e rossi di fuoco, a volte del mistero not-turno dei blu, dei viola e dei verdi. È in questi disegni pervasi da un forte lirismovisionario che si rivela l’animo disincantato diGreco: la curiosità mai assopita di un fanciullo,lo stupore di un artista che rimane ammaliato difronte al mistero ad al fascino delle storie per-dute.

Per crocevia2010, tecnica mistacon carta su legno,

cm. 65x12

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Quasi con cuore2007, tecnica mista con carta su tela, cm. 35x25

Per ricordo2007, tecnica mista con carta su tela, cm. 35x25

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(Altarino all’urlopietrificato

di una terra avvilita)particolaredell’opera:

Al croceviadell’emigrante

2011, materiali vari su legno,cm. 200x41x12

(O pera realizzataper i 150 anni

dell’Unità d’Italia)

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BIOGRAFIA

GIULIO GRECO è nato nel 1949 a Caselle in Pittari(Salerno).Si diploma all’Istituto d’Arte di Salerno e alla fine deglianni Sessanta, studia all’Accademia delle Belle Arti diFirenze seguendo i corsi di Afro Basaldella e di VinicioBerti. Iniziano così le sue prime ricerche artistiche fral’Informale e l’Astrattismo fiorentino. Dal 1970 al 1974collabora attivamente con il Gruppo Sperimentale diRicerca Estetica La Piram ide di Firenze dove incontraCarmelo Genovese.Da allora ha inizio il suo interesse per la ricerca antropo-logica e mitica della sua terra d’origine, il Cilento. Nel1976 ha dato vita a Fucecchio (Firenze) al Centro ArtiVisive Ipotesi. Dal 1982 fa parte del Circolo del Pestivale instaura un’importante collaborazione con numerosiartisti ed intellettuali.Dal 1983 al 1988 si trasferisce nel Cilento dove si dedicaalla sperimentazione di nuove tecniche pittoriche e dimateriali “poveri” quali la juta, il cuoio, il legno e la pie-tra. Dal 1989 le sue opere sono in permanenza allaGalleria Poleschi di Lucca.Questi anni, densi di espressività e di ricerche materiche,influenzeranno in maniera decisiva la sua attività.L’origine del suo lavoro risiede nella terra pietrosa e riar-sa del Cilento arcano. Una terra segreta, carica di simbo-li sacri, profani, di talismani e di amuleti. Una terra cheviene scavata, indagata, disseppellita fino a diventaremito.Nel 1989 Giovanni Testori scrisse sui simboli e sulla “reli-gio” delle tele di Greco: «Partendo dalla sua terra, il Cilento, ad essa sem brandoquasi arrestarsi, in verità, riconoscendo, via, via, l’inter-cam biabilità, profonda e prim igenia, d’ogni “segno”rituale, costruiscono, per noi, gli stendardi, le bandiere, i

BIOGRAPHY

GIULIO GRECO was born in 1949 in Caselle in Pittari,Salerno province. He obtained his diploma from the Salerno High Schoolfor Arts at the end of the 1960s, then frequented coursesheld by Afro Basaldella and Vinicio Berti at the Fine ArtsAcademy in Florence. It was there that he began his firstartistic research into Florentine Informal and Abstract.From 1970 to 1974 he was an active member of LaPiram ide Experimental Aesthetics Research Group inFlorence, where he met Carmelo Genovese. That period marked the dawn of his interest in anthropologi-cal and mythical research into his homeland, the Cilentoregion. In 1976 in Fucecchio (Florence) he launched theIpotesiVisual Arts Centre. Since 1982 he has been a memberof the Circolo del Pestival, establishing an important collabo-ration with numerous artists and intellectuals.From 1983 to 1988 he lived in the Cilento region, wherehe concentrated on experimenting new painting tech-niques and the use of materials for “arte povera” – jute,leather, wood and stone.Since 1989 his works have been on permanent display atthe Poleschi Gallery, Lucca. These years, filled withexpressiveness and material research, are to have a deci-sive influence on his work. The origin of his work lies inthe rocky, arid land of a Cilento steeped in mystery. A hid-den land, rich in sacred and profane symbols, talismansand amulets. A land that is excavated, investigated,exhumed to become legendary.On the symbols and religio in Greco canvases, GiovanniTestori wrote:« Beginning with his hom eland, the Cilento region,though he seem s suspended there, in effect, he slowlyand gradually acknowledges the interchangeability, pro-found and prim ordial, of every ritual “sign” which, in our

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belief, are the standards, em blem s, sym bols throughwhich the old, or rather ancient, accum ulation of rites isstill resplendent today, not only m anaging to m ake us per-ceive, but also to show us, below the burial places of sea-sons and history, its sentim ents and im plications [… ]. W elook at these ‘canvases’ – and rem ain captivated,enchanted. O ur hands would like to wander over themagain and again, perhaps hoping that the signs, in count-less num ber, warm and revitalise our lives today, a bitter,desperate life and, for all that relates to “religio”, blindlysuffocated into silence ».Greco’s past and metaphor relive in his works, alsothrough other landscapes, other skies. The archaic andmagical Cilento combines with a meticulous, gentlyrelentless Tuscany in a unique fairytale narrative.This explains Flaminio Gualdoni’s comments on Greco’sartistic career: « His path is one that stem s from a prim eval understand-ing of pictorial tradition, em ployed as a process perm eat-ed with an inexplicable sense of m agic and ritual. Hisoriginal representations, extortions of the hidden echelonof the earth through its m aterial form s declare an anthro-pological approach, even a kind of spontaneous insight ».In 2002 he completed M uro la Luna, a grand mural forthe new façade of the F. Corsini Stadium in Fucecchio,Florence.In 2011 he was invited to the tuscan section of ItalianPavilion of the 54th International Art Exhibition of LaBiennale di Venezia.

THEATRICAL SCENOGRAPHYAlongside his career as painter and sculptor, Giulio Grecois also a theatre scenographer and scene artist. In 1992 he was scenographer for M urderer, hope ofwom en by Oskar Kokoschka, presented at the TheatreFestival of Santarcangelo di Romagna and directed byAndrea Mancini. Again for Andrea Mancini he was sce-nic artist for Chiara, O rtolana e Agnese (1994) and forL’Icona at the Verdi Theatre, Pisa (1996).In 1996 he worked on the scenes for Le trésor de la nuit,a performance given by La Cité de la m usique from Paris,directed by Claudio Cinelli, and for Testoriana, three per-formances based on three operas by Giovanni Testori(Factum Est, Interrogatorio a M aria and Il fabbricone),directed by Andrea Mancini. In 2001 he was scenogra-pher for G li uom ini della Contessa by RiccardoCardellicchio, directed by Andrea Mancini and presentedat the Pergola Theatre in Florence.

sandolini in cui l’antico, anzi antichissim o coacervo deiriti balugina nell’oggi e giunge, non solo a farsi percepi-re, m a a rivelarci, sotto i tum uli delle stagioni e della sto-ria, i suoi sensi e i suoi significati [...] Noi le guardiam oqueste “tele”; ne restiam o presi e affascinati. Poi, la m anovorrebbe passarvi e ripassarvi sopra; forse desiderandoche i segni, di cui sono ripiene, scaldino e vitalizzino disé anche il nostro vivere d’oggi; un vivere am aro, dispe-rato e, per ciò che riguarda la “religio”, ciecam ente stroz-zato e m uto».Il passato e l’immaginario di Greco rivivono nelle sueopere anche attraverso altri paesaggi, altri cieli. Il Cilentoarcaico e magico si unisce con la Toscana rigorosa e mor-bidamente severa in un’unica narrazione fiabesca.Nel 1993, Flaminio Gualdoni ha scritto su Greco: «È un percorso, il suo, che nasce da un intendim ento pri-m igenio della pratica pittorica, del fare com e processoim pregnato d’un senso oscuram ente m agico e rituale. Lesue antiche im m agini, concussioni dello strato segreto delm ondo attraverso le sue form e m ateriali, dichiaravanoun’attitudine antropologica, addirittura, una sorta disapienzialità sorgiva».Nel 2002 realizza M uro la Luna, un importante dipintomurale per la nuova facciata dello Stadio Comunale F.Corsini di Fucecchio (Firenze). Nel 2011 è invitato ad esporre alla sezione toscana delPaglione Italia della 54. Esposizione Internazionale d’Artedella Biennale di Venezia.

SCENOGRAFIE TEATRALIGiulio Greco affianca alla sua attività di pittore e di scul-tore anche quella di scenografo e di materializzatore sce-nico per il teatro.Nel 1992 realizza le scenografie di Assassino, speranzadelle donne di Oskar Kokoschka e presentato al Festivaldei Teatridi Santarcangelo di Romagna con la regia diAndrea Mancini. Ancora per Andrea Mancini realizza lescene per Chiara, O rtolana e Agnese (1994) e per L’Iconaal Teatro Verdi di Pisa (1996).Nel 1996 lavora alle materializzazioni sceniche per Letrésor de la nuit, uno spettacolo presentato a LaCité de lam usique di Parigi con la regia di Claudio Cinelli e perTestoriana, tre spettacoli tratti da tre opere di GiovanniTestori (Factum Est, Interrogatorio a M aria, Il fabbricone)con la regia di Andrea Mancini. Nel 2001 realizza le sce-nografie per Gli uom ini della Contessa di RiccardoCardellicchio, con la regia di Andrea Mancini, presenta-to al Teatro della Pergola di Firenze.

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1971 • Galleria G.A.D.A., Firenze - personale

1972• Galleria Il Toro, Empoli (Fi) - personale

1973• Galleria Il Miraggio, Castelfiorentino (Fi) - personale

1975• Galleria AxA, Firenze - personale

1976• Villa Medicea, Cerreto Guidi (Fi) - personale• Galleria N, Parma - personale

1978• Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo, Salerno - perso-nale

1979• Galleria dei Giorni, Pisa - personale• International Art Gallery, Como - personale

1980• Im m agini di un territorio, Villa Pacchiani, Santa Crocesull’Arno (Pi) - collettiva

1981• Collettiva a Palazzo Ghibellino, Palazzo Ghibellino, Empoli(Fi) - collettiva

1982• Galleria dei Giorni, Pisa - personale• Presenze artistiche pisane, Biblioteca Comunale, Calci (Pi) -collettiva

1984• Ratem , e altre storie, Palazzo Turi, Santa Croce sull’Arno (Pi)- collettiva• Le arti del cuoio (form e, m odelli e trasgressioni), VillaPacchiani, Santa Croce sull’Arno (Pi) - personale• Fuori del cavalletto, Galleria d’arte Re di Quadri, Livorno -collettiva

1985• Aillof in lingua rovescia, Villa Comunale, Montopoli Valdarno(Pi) - personale

1986• Fra Parola e Im m agine, Palazzo Lanfranchi, Pisa - collettiva• L’Im m agine/Lavori in corso, Torre Civica, Palazzo Pretorio,Cascina (Pi) - collettiva

1987• Atelier, Calci (Pi) - personale• Dies natalis, Palazzo Paolina, Viareggio (Lu) - collettiva

1988• Hom o Ludens, Palazzo Paolina, Viareggio (Lu) - collettiva• Viaggianti individualità, Galleria Leonardo Arte, Roma - col-lettiva• Arte Fiera, Bologna

1989• Viaggianti individualità, Galleria Leonardo Arte, Pistoia - col-lettiva• Viaggianti individualità, Casa della Cultura, Livorno - colletti-va• Navigazioni, Stamperia della Bezuga, Firenze - collettiva• Arte Fiera, Bologna• Siac, Firenze• Biaf ‘89, Barcellona (Spagna)• Arte Padova, Padova• Palazzo Pretorio, Fucecchio (Fi) - personale

Al croceviadell’emigrante(Altarino all’urlopietrificatodi una terra avvilita)2011, materiali vari su legno,cm. 200x41x12(O pera realizzataper i 150 annidell’Unità d’Italia)

MOSTREPERSONALIE COLLETTIVE

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1990• La più bella Galleria d’Italia, Fortezza da Basso, Firenze - per-sonale• Diaclasi, Area Galtarossa “La città del futuro”, Padova - operamurale• Galleria Poleschi, Lucca - collettiva• Arte Fiera, Bologna• Arte Roma 90, Roma

1991• M ardeserto, Centro Attività Espressive, Villa Pacchiani, SantaCroce sull’Arno (Pi)• Galleria Poleschi, Lucca - collettiva• Arte Fiera, Bologna• Bidart, Bergamo• Arte Roma 91, Roma• Arte 91, Padova

1992• Viaggianti individualità - “Gruppo M orto”, Palazzo Pinucci,Firenze - collettiva• Sulle orm e degli angeli, Galerie Artconsult, Münster(Germania) - personale• G iovani Artisti e Proposte Contem poranee, Castello diSartirana Lomellina (Pv) - collettiva• Studio Gennai, Pisa - collettiva• Castello di Sartirana Lomellina (Pv) - personale• Galleria Poleschi, Lucca - collettiva• Arte Fiera, Bologna• Bidart, Bergamo• Arte Roma 92, Roma• Ex Chiesa di San Martino, San Miniato (Pi) - personale

1993• Compagnia del Disegno, Milano - personale

1994• Modula Arte, Parma - personale

1995• Studio Gennai, Pisa - personale

1996• Galleria Il Platano, Asti - personale• La Chiara Via di Francesco, Modula Arte, Parma - personale• La Chiara Via di Francesco, Monastero Benedettino di SanGiovanni, Parma - personale• Angeli, Casatorre degli Stipendiari, San Miniato (Pi) - perso-nale• Galleria Arthiene, Thiene (Vi) - personale

1997• Giallo rosso blu... e acciaio, La Stanza di Piazza del Popolo,San Miniato (Pi) - personale

1998• O pere, Galleria Pigmenti, Grosseto - personale• Le pium e dell’angelo, Torre Civica, Bientina (Pi) - personale• Sogno di Icaro, Centro Culturale Mercurio, Viareggio (Lu) -personale• XVII Rassegna d’Arte Città di Buti, Teatro Francesco diBartolo, Buti (Pi) - collettiva• Paesaggi del non luogo, Logge di Palazzo Pretorio, Volterra(Pi) - collettiva

1999• Attraversam enti, In Folio, Pontedera (Pi) - personale• Galleria d’Arte Tornabuoni, Firenze - personale• O pere, Centro Civico Buranello, Genova - personale• De-gener-a-zione dell’Attraversam ento, Torre di Filippo ilBello, Villeneuve-lès-Avignon (Francia)• Villa Calcinaia, Greve in Chianti (Fi) - personale• Attraversam enti, Caselle in Pittari (Sa) - personale• Galleria Capricorno, Vigevano (Pv) - personale• Galleria GrecoArte, Fucecchio (Fi) - personale

Ex voto(per crocevia sul cammino)2010, tecnica mista e applicazioni

su tavola, cm. 125x15

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2000• Attraversam enti, Casa d’Arte San Lorenzo, San Miniato (Pi) -personale• Terra del m io sangue, Vallo della Lucania (Sa) - personale• O pere su carta, Mercurio Arte Contemporanea, Viareggio (Lu)- collettiva

2001• Sipari di Abissi (y la luna), Galleria Lazzaro by Corsi, Milano- personale• Terra del m io sangue / M ein Land, m ein Blut, Gottmadingen(Germania) - personale• Angeli, Oratorio San Gaetano, Pistoia / Scuderie Borbone,Camaiore (Lu) / Istituto di Cultura Rumeno, Venezia /Accademia di Romania, Roma• Una e Am ore, Galleria Capricorno, Vigevano (Pv) - personale• Arte Padova - XII edizione, Padova• Conflitti, Torre Matilde, Viareggio (Lu) - collettiva• Figure, Mercurio Arte Contemporanea, Viareggio (Lu) - collet-tiva

2002• Conflitti, Accademia Dino Scalabrino, Montecatini Terme (Pt)- collettiva• Pindarica, Mercurio Arte Contemporanea, Viareggio (Lu) -personale• Pindarica, Ex-Fornace Pasquinucci, Capraia Fiorentina (Fi) -personale• Trigono, Galleria GrecoArte, Fucecchio (Fi) - colletiva• Trigono, Galleria d’Arte Sciaccheart, Riomaggiore (Sp) - col-lettiva• Pindarica, Palazzo Datini, Prato - personale• Storie di m are, Mercurio Arte Contemporanea, Viareggio (Lu)- collettiva

2003• Im m agini della m em oria, Torre Matilde, Viareggio (Lu) - col-lettiva• Storie di m are, Studio Bersani & Morelli, Piacenza - collettiva• Sestile, Villa Cuturi, Marina di Massa (Ms) - collettiva• Spazio espositivo, Marina di Grosseto (Gr)• Trigono, Sala Nemesio Orsatti, Pontelagoscuro (Fe) - colletti-va• Itinera, Centro d’Arte New Assioma, Prato - collettiva• M ultipli, Mercurio Arte Contemporanea, Viareggio (Lu) - col-lettiva

2004• Sulle tracce del sim bolo, Galleria d’Arte Brunetti, Ponsacco(Pi) - personale• Trigono, Centro culturale Luigi Russo, Pietrasanta (Lu) - col-lettiva• De Rerum Natura, Centro espositivo Villa Gori, Stiava (Lu) -collettiva• Confronti, Galleria Europa, Lido di Camaiore (Lu) - collettiva

2005• Il linguaggio del luoghi, Confartigianato, Confindustria, Sedecentrale, Prato• Storia aperta, Palazzo Comunale, Follonica (Gr)• Sim boli, Palazzo dei Priori, Volterra - personale• Icaro, una barca y la luna, Sala Consiliare, Tortorella (Sa) -personale• ImmaginArte in fiera, Reggio Emilia

2006• O racoli, View:ontrends bookstore, Prato - personale• O racoli, Galleria GrecoArte, Fucecchio (Fi) - personale• O racoli, Palazzo dei Priori, Volterra – personale• M ercurio: 10 anni: 1996-2006, Mercurio ArteContemporanea, Viareggio (Lu) - collettiva• M ercurio: 10 anni: 1996-2006, Galleria Europa, Lido diCamaiore (Lu) - collettiva

2007• O pere,Palazzo dei Priori, Volterra (Pi)• M ercurio: 10 anni: 1996-2006, Galleria GrecoArte,

Per avere cognizione2011, tecnica m istae applicazione su tavola, cm . 125x15

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Fucecchio (Fi) - collettiva• O racoli, Galleria Europa, Lido di Camaiore (Lu) - personale• O pere recenti, Palazzo Minucci Solaini, Pinacoteca Comunale, Volterra (Pi)• Arte fiera, Pordenone• VitArte, Viterbo• ImmaginArte in fiera, Reggio Emilia

2008• O pere, Palazzo dei Priori, Volterra (Pi)• Perché io no?, Villa Valdisonsi, Crespina (Pi) - collettiva• Sulle tracce del sim bolo, Palazzo Panciatichi, Consiglio regio-nale della Toscana, Firenze - personale

2009• Arte fiera, Pordenone• O pere recenti, Galleria Capricorno, Vigevano (Pv)• VedoQ uadro. Cento artisti nel form ato trenta per trenta, VillaPacchiani, Santa Croce sull’Arno (Pi) - collettiva• Centoingiro. Cento artisti per il centenario del Giro d’Italia,Mandelli Arte Contemporanea, Seregno (Mi) - collettiva• VedoQ uadro. Cento artisti nel form ato trenta per trenta,Accademia dei Ravvivati, Piombino (Li) - collettiva• Antico Torchio, San Gimignano (Si)• A sud del m io passato, il luogo, Caselle in Pittari (Sa) - perso-nale• Il M uro, vent’anni dopo. Q uasi com e Dum as, Castello deiVicari, Lari (Pi) - collettiva

2010• Variazioni - quattro tem pi dell’im m aginario, PalazzoInquilini, San Miniato (Pi) - collettiva• Il M uro di M erlino, Merlino Bottega d’Arte, Donoratico (Li) -collettiva• La m ateria è il colore, Galleria Zamenhof, Milano - collettiva• La m ateria è il colore, Castello degli Estensi, Ferrara - colletti-va• La m ateria è il colore, Castello di Malaspina, Massa Carrara -collettiva• La m ateria è il colore, Castello di Carlo V, Lecce - collettiva• Alberi, Merlino Bottega d’Arte, Firenze - collettiva

2011• Sentieri, per un’antologica (opere scelte 1971-2011), exMuseo civico, Spoleto (Pg) - personale• Artisti in perm anenza, Simboli Art Gallery, Firenze - collettiva• Hea 180, Lecce - collettiva• 54. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale diVenezia. Padiglione Italia: Toscana, Villa Bardini, Firenze• Alberi, Sala Esposizioni del Centro Civico, Bolgheri (Li) - col-lettiva• For Esta Terre, Studio D’Ars, Milano - collettiva• Un Natale d’autore, Simboli Art Gallery, Firenze - collettiva

2012• For Esta Terre, Galleria 9 Colonne, Ferrara - collettiva• Q uesto è il m io fium e, Villa Pacchiani, Santa Croce sull’Arno(Pi) - collettiva• De Natura, Caffè letterario Le Murate, Firenze - collettiva• Stella di m are, Galleria WikiArte, Bologna - personale• Stella di m are, Simboli Art Gallery, Firenze - personale

Hanno scritto di lui:Franco Campoli, Riccardo Cardellicchio, Dino Carlesi, GianniCavazzini, Alberto D’Atanasio, Luca Filipponi, AlbertoGavazzeni, Emanuele Greco, Flaminio Gualdoni, Paolo Levi,Gilberto Madioni, Andrea Mancini, Ilaria Mariotti, NicolaMicieli, Maria Rita Montagnani, Tommaso Paloscia, VirgilioPatarini, Alessandra Pinchera, Mauro Ricci, Lucio Scardino,Antonella Serafini, Ingo Stermann, Giovanni Testori.

Cipresso la luna2010, tecnica mista su carta, diametro cm. 27

...ma spesso ero solo nella mia stanza, che non era la mia casa2002, tecnica mista e applicazione su cartone, cm. 35x32

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Bibliografia generale dell’opera di Giulio Greco

- Nicola Micieli, Insegne, talism ani, feticci, in Viaggiantiindividualità/Da m ano a m ano, catalogo della mostra col-lettiva del Gruppo del Pestival (Santa Croce sull’Arno,Villa Pacchiani, 1988), Pontedera 1988.- Giovanni Testori, Giulio Greco, in Giulio Greco, cata-logo della mostra (Fucecchio, Palazzo Pretorio, 1989),Pontedera 1989.- Ilaria Mariotti, Canti di terre e di lune, in Giulio Greco.Canti di terre e di lune. Sculture, Fucecchio 1991.- Dino Carlesi, Q ualche am ore si insinua, in Id.,Destinazione terra, Forum/Quinta Generazione, Forlì1992. - Andrea Mancini, Insiem e con Giulio Greco, in GiulioGreco, catalogo della mostra (Sartirana Lomellina, 1992),Pontedera 1992.- Tommaso Paloscia, Un viaggio m etaforico, in ViaggiantiIndividualità, catalogo della mostra collettiva del GruppoMorto (Firenze, Assessorato alla Cultura della Provinciadi Firenze, Palazzo Pinucci, 20 ottobre-7 novembre1992), Firenze 1992. - Ilaria Mariotti, Brani dalla pittura del m ondo, in GiulioGreco, catalogo della mostra (San Miniato, Chiesa di SanMartino, novembre 1992), San Miniato 1992.- Flaminio Gualdoni, Per Giulio Greco, in Giulio Greco,catalogo della mostra (Milano, Compagnia del Disegno,3 febbraio-6 marzo 1993), Pontedera 1993.- Lucio Scardino, G iulio G reco, in G iulio G reco.Fiordiluce, Castelvetro 1994.- Gianni Cavazzini, Giulio Greco. La Chiara via diFrancesco (1996), poi in Giulio Greco.Attraversam enti,catalogo della mostra (Caselle in Pittari, agosto 1999),Titivillus Edizioni, San Miniato 1999.- Andrea Mancini, Introduzione ad Attraversam enti, inGiulio Greco.Attraversam enticit. - Mauro Ricci, Introduzione a De-gener-a-zione dell’at-traversam ento, in Giulio Greco.Attraversam enticit.- Ingo Stermann, De-gener-a-zione dell’attraversam ento,in Giulio Greco.Attraversam enticit.- Mauro Ricci, Una riflessione sull’opera Pelle di Luna diGiulio Greco, San Miniato 2000.- Riccardo Cardellicchio, Corteggiam ento alla luna, inUna e Am ore, dépliant della mostra (Vigevano, GalleriaCapricorno, 8-20 settembre 2001), San Miniato 2001.- Alberto Gavazzeni, Sipari di Abissi (y la Luna), in GiulioGreco.Sipari di Abissi (y la Luna), dépliant della mostra(Milano, Galleria Lazzaro by Corsi, primavera-estate2001), Milano 2001.- Franco Campoli, Sulle tracce del sim bolo, in Sulle trac-ce del sim bolo, catalogo della mostra (Ponsacco, GalleriaBrunetti, 4-30 aprile 2004), Ponsacco, 2004.

Fior di lune2012, tecnica mista su juta applicata su tavola, cm. 120x45

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Quasi angelo, sul rimosso2005, tecnica mista con carta su tela, cm. 30x40

Quasi angelo, con il rimosso2005, tecnica mista con carta su tela, cm. 30x40

- Giulio Greco. Il linguaggio dei luoghi, catalogo dellamostra (Prato, Sede Provinciale della Confartigianato diPrato, 4 dicembre 2004-4 marzo 2005), Signa 2004.- Emanuele Greco, Gli oracoli di Giulio Greco, in GiulioG reco. O racoli, catalogo della mostra (Prato,View:ontrends bookstore, 3 marzo-31 marzo 2006), SanMiniato 2006.- Catalogo dell’Arte Moderna n° 44, Editoriale GiorgioMondadori, Milano 2009.- Vedo quadro. Cento Artisti nel form ato trenta per trenta,catalogo della mostra (Santa Croce sull’Arno, VillaPacchiani, marzo 2009), Pontedera 2009.- A sud del m io passato, il luogo, catalogo della mostra(Caselle in Pittari, 6-20 agosto 2009), San Miniato 2009.- La m ateria è il colore, con testi di Paolo Levi e VirgilioPatarini, Editoriale Giorgio Mondadori, Milano 2010.- Catalogo dell’Arte Moderna n° 46, Editoriale GiorgioMondadori, Milano 2010, p. 248.- Intervista a Giulio Greco (a cura di Luca Filipponi), in«Art e Dossier», n. 275, marzo 2011, p. 4.- Luca Filipponi, Creatività, poesia, innovatività: il trisd’assi del pittore, scultore ed artista Giulio Greco, inGiulio Greco. Sentieri, per un’antologica (opere scelte1971-2011), catalogo della mostra (Spoleto, ex Museocivico, 26 marzo-10 aprile 2011), San Miniato 2011.- Gilberto Madioni, Giulio Greco o la sublim azione del-l’arte, in Giulio Greco. Sentieri, per un’antologica cit.- Lo stato dell’arte. Regioni d’Italia, [Padiglione Italia, 54.Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale diVenezia. Iniziativa speciale per il 150° Anniversariodell’Unità d’Italia], a cura di Vittorio Sgarbi, Skira, Milano2011, p. 736.- Q uesto è il m io fium e, catalogo della mostra (SantaCroce sull’Arno, Villa Pacchiani, 3 marzo-15 aprile2012), a cura di Nicola Micieli, Pontedera 2012.

Scritti di Giulio Greco:

- Non lasciano orm e i passi… , in Giulio Greco. Giallorosso blu… e acciaio, catalogo della mostra (San Miniato,1997), Titivillus Edizioni, San Miniato 1997.- Aggiavulà, Titivillus Edizioni, San Miniato 1999.- Pindarica, in Giulio Greco. Pindarica, catalogo dellamostra (Viareggio, Galleria d’arte Mercurio, 2002), Badiadi Cantignano 2002.- Pisacane nella terra dei tristi. L’Italia figlia di quella spe-dizione, La Conchiglia di Santiago, Collana Teatro, SanMiniato 2011.

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Sopra Pittari1996, legno, ferro, carta e garza, cm. 67x34

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Si ringraziano:

Dott. CommercialistaMassimiliano Galli

Sig. Andrea Spegne

Sig. Franco Ristori

Sig. Donato Cioni(Cioni Edilizia)

Sig. Francesco Profeti(Ristorante Alloro, Buti - Pisa)

Prof. Luca Filipponi

Sig. Luciano Bruni

Greco Artedi Greco Gino

Finito di stamparenel mese di aprile 2012

Grafiche LeonardoSan Miniato Basso

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