Giulia De Fabritiis Sua Fragranza Il Caffè · Arte, cinema, letteratura hanno costruito, con...

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Quaderno 02/2020 Accademia di Flora - Cultori d’Arte, Scienza e Natura pubblicazioni per gli associati curate da Francesco De Santis Sua Fragranza Il Caffè Giulia De Fabritiis

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Quaderno 02/2020

Accademia di Flora - Cultori d’Arte, Scienza e Naturapubblicazioni per gli associati curate da Francesco De Santis

Sua Fragranza Il CaffèGiulia De Fabritiis

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Pubblicazioni per gli associati curate da Francesco De Santis

Sergio Ceccotti:Una tazza di caffè al tramonto

1996olio su tela - cm 35 x 50

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Sua Fragranza il Caffè

Quando gli Dei abitavano l’Olimpo il momento migliore della giornata era il pranzo: si mangiava sempre ambrosia e si beveva nettare che il bel Ganimede mesceva con grazia mentre Giove lo osservava soddisfatto: per rapirlo, ed averlo al suo servizio, aveva dovuto farsi crescere addirittura robuste penne d’aquila.

Per divertirsi agli dei toccava organizzare apparizioni e menzogneri travestimenti, tanto per aizzare un po’ i mortali tra loro con rivalità e guerre. Gli uomini si adattavano in nome del fato ma si struggevano d’assaggiare il cibo divino. Avevano preso l’abitudine di esclamare “È un nettare!” per ogni boccone appena appena passabile. E già alla parola si sentivano l’acquolina in bocca, senza sapere perché. Poi gli dei, tutti marmo e bronzo, ottennero comode nicchie nei mu-sei. Non era lo stesso che avere un tempio tutto per sé, ma i fedeli e gli affezionati, che avevano preso il nome di visita-tori e turisti, non mancavano. E al nettare chi ci pensò più. Rimase nelle frasi ad effetto di chi ci teneva a sembrare un

Antica caffettiera da fiamma

sofisticato conoscitore di vini. Invece il desiderio di assaporare, la vera acquo-lina, viene dall’esperienza: sazi o digiuni, siamo sempre pronti per un ciocco-latino o per una tazzina di caffè, di cui il nostro olfatto e il nostro gusto serba-no indimenticabile impronta.

Il nostro rapporto col caffè è molto, molto speciale: la sua fragranza ha superato l’Olimpo per raggiungere gli intenditori più in alto. Uno spot televi-sivo dì successo ci mostra un’angelicata creatura offrire, con grazia collaudata, una fumante tazzina di caffè ad un San Pietro bonario, abitudinario e ospitale. Quel telematico e virtuale profumo quasi quasi fa venir voglia anche a noi... Perché il caffè, con la sua irresistibile e indispensabile presenza, dopo aver spazzato via secoli di zuppe, farinate e beveroni mattutini, scandisce ritmi e tempi di ogni nostra giornata. Sereni momenti conviviali, per quanto fugaci, hanno il loro suggello cordiale. Brevi o lunghe soste, il loro gradito pretesto. Arte, cinema, letteratura hanno costruito, con magiche suggestioni, incontri ravvicinati di tipo speciale. Dal caffè di fine pranzo (e che pranzo!), servito nella sala da biliardo dei Buddenbrook, al malizioso “Venga a prendere il caf-fè da noi” con le sue trasgressive promesse. Dall’enorme tazzina di candida

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Al Blue Bottle di Vienna: viene servito il caffè dal Samovar - Dipinto di Franz Schams

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Caffè. Coffea arabica. Alberetto sem-preverde, con rami incrociati, foglie op-poste, ovate, bislunghe, glabre, di sopra verde-scure, di sotto pallide. Fiori bian-chi, odorosi a 3-7 affastellati all'ascella delle foglie, danno luogo ad una bacca scarlatta, ovale, di 2 caselle contenente 2 semi (chicchi di caffè) cornei, piani da una parte e convessi dall'altra.

La pianta del caffè è oriunda dell'Abissi-nia e il suo uso ebbe inizio in Italia verso il 1640. Nel 1835 la produzione mondia-le era di 100.000t., nel 1933 di 2.341.000 t. Ora si coltiva in quasi tutti i paesi tro-picali e specialmente nel Brasile, Indie Olandesi, Venezuela, Guatemala, Co-lumbia.

Si usano i semi torrefatti che contengono 0,8-2,5% di caffeina e un olio essenziale (caffeolo) che dà l'aroma al caffè.

Molto coltivata è anche Coffea robusta (o Coffea canephora). È una specie ori-ginaria dell'Africa tropicale, e più eco-nomica. La sua coltivazione è incomin-ciata solo nell'Ottocento. È una pianta allogama, quindi richiede impollinazioni incrociate che la possono differenziare geneticamente con più facilità rispetto alla arabica.

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1922 -Pubblicità della macchina da caffè Victoria Arduino