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TRIBUNALE DI AVELLINO

GIUDICE UNICO DEL LAVORO

ISTANZA DI A.T.P EX ART. 445 BIS C.P.C.

PER

_________ Maria, (C.F. ……………………….) nata il …………………… a Napoli e

residente in Avellino, …………………, rappresentata e difesa giusto mandato a

margine del presente atto, dall’avv. Achille M.G. Bruno (C.F.

BRNCLL47C31C971E) unitamente alla dott.ssa Antonella Conte (C.F.

CNTNNL87T52A489I), ed elettivamente domiciliata presso il loro studio in

Avellino, al C.so Umberto I, 61;

i procuratori costituiti dichiarano di voler ricevere le comunicazioni o

notificazioni relative al presente procedimento al n. di fax 0825/461343 o

all’indirizzo di Posta Certificata [email protected];

CONTRO

I.N.P.S. (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), (P. IVA 02121151001),

in persona del Presidente pro tempore per la carica con sede in Roma Eur,

alla via Ciro il Grande, 21

NONCHÉ CONTRO

I.N.P.S. (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) – Direzione

Provinciale – in persona del legale rappresentante elettivamente domiciliato

nell' Agenzia di Avellino, alla Via Roma, 17

PREMESSO CHE

1. In data 01.12.2011 la ricorrente ha presentato all’INPS – Servizio

Sanitario Nazionale, Azienda Sanitaria Locale di Avellino, domanda volta

PROCURA AD LITEM

Sig.ri Avv.ti

Avv. Achille M.G. Bruno Dott.ssa Antonella Conte

Vi nomino miei avvocati e

procuratori, sia

congiuntamente che

disgiuntamente, nel

presente giudizio e in ogni

successivo stato e grado,

anche esecutivo,

conferendoVi, all’uopo, le

più ampie facoltà di legge

e, quindi, anche quelle di

conciliare e di transigere,

quali procuratori a

conoscenza dei fatti di

causa, di rinunziare alla

domanda, di chiamare in

causa terzi, di richiedere

sequestri, di proporre

domande riconvenzionali,

di sottoscrivere il presente

atto.

Dichiaro di essere stato

informato ai sensi dell’art.

4, 3° comma, del d.lgs. n.

28/2010 della possibilità

di ricorrere al

procedimento di

mediazione ivi previsto e

dei benefici fiscali di cui

agli artt. 17 e 20 del

medesimo decreto, come

da atto allegato.

Ai sensi del D.lgs. n.

196/2003, espressamente

acconsento al trattamento

dei miei dati personali per

l’espletamento del

presente incarico e per i

fini di cui alla ricevuta

informativa.

Eleggo domicilio come in

atti consentendoVi, altresì,

di farsi sostituire da altro

procuratore con elezione

di domicilio diverso

è autentica

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ad ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile con necessità di assistenza

continua e indennità di accompagnamento.

2. In data 15.02.2012, all’esito degli accertamenti medico-legali per il

riconoscimento dell’invalidità civile, è stato notificato, alla sig.ra

_________, il verbale dell’accertamento dello stato di handicap della

Commissione medica di prima istanza, datato 31.01.2012.

Nel verbale di visita, la Commissione medica accertava le numerose

patologie da cui la ricorrente è affetta, e certificava che la stessa è “Soggetto

in situazione di handicap grave (L. 104/92 art.3, comma 1)”; “Soggetto in

situazione di handicap per i benefici previsti dalla L. 104/92 art.33”;

“Soggetto con grave limitazione della capacità di deambulazione o affetto

da pluriamputazioni (L. 388/2000 art.30)” (cfr.all.1). Inoltre, rispetto alla

richiesta di indennità di accompagnamento, la Commissione di prima

istanza riconosceva, la ricorrente, “Invalido civile ultrasessantacinquenne

con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della

sua età e con impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un

accompagnatore (L. 18/80, L.508/88, L. 509/88)” (cfr. all.1).

3. In data 04.07.2012, l’U.O.C. Medicina legale di Avellino dell’INPS,

comunicava alla _________ di aver ravvisato, ai sensi della l. 295/1990, art.

1, co. 7, l’esistenza dei presupposti per la sospensione della procedura e di

conseguenza, la necessità di sottoporla a visita per ulteriori accertamenti

sanitari (cfr. all. 2).

4. Successivamente, veniva notificato, in data 24.10.2012, alla istante il

verbale definitivo, nel quale era riportata sia la valutazione proposta dalla

Commissione Medica Locale, sia la determinazione definitiva della

Commissione Medica Superiore. La CML, dopo aver effettuato, in data

08.09.2012, un accertamento domiciliare, riscontrate le molteplici patologie

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da cui è affetta la ricorrente, raffrontando, in particolare, “Deambulazione

bradicinetica e con facile esauribilità muscolare,abbisognevole di aiuto”,

proponeva la seguente valutazione della _________: “Invalido

ultrasessantacinquenne con necessità di assistenza continua non essendo

in grado di compier atti quotidiani della vita” (cfr. all.3), confermando così

le risultanze della Commissione di prima istanza.

La Commissione Medica Superiore, invece, pur riconoscendo l’istante:

“Invalido ultrasessantacinquenne con difficoltà persistenti a svolgere le

funzioni ed i compiti propri della sua età (L. 509/88) grave 100%” (cfr.

all.3), non reputava necessaria l’assistenza continua.

Dall’accertamento sanitario, quindi, la sig.ra _________ è risultata invalida

al 100% e portatrice di handicap. Tuttavia, mentre la Commissione Medica

di Prima Istanza e la Commissione Medica Locale – INPS, in seguito a due

visite domiciliari, ritenevano che la paziente si trovasse nelle condizioni di

incapacità di attendere agli atti quotidiani della vita, tali da aver diritto

all’indennità di accompagnamento, la Commissione Superiore, dal solo

esame della documentazione prodotta – che, lo si ribadisce, nelle altre

commissioni aveva concorso, insieme alle visite mediche domiciliari, a

fondare il convincimento della sussistenza dei requisiti per ottenere sia

l’invalidità civile, che la indennità di accompagnamento – riteneva che la

ricorrente non avesse diritto ad un aiuto permanente. Ciò, in palese

conflitto con tutto quanto accertato, certificato ed affermato dai medici che,

precedentemente, avevano visitato l’istante.

5. Date le molteplici patologie da cui è affetta la sig.ra _________,

evidentemente, la CMS ha commesso un errore di valutazione circa le reali

condizioni psico-fisiche della ricorrente. Infatti, come si rileva dai certificati

medici nr. 2011AO15100 (cfr.all.4), nr. 2011AO61437 (cfr. all.5), e dal

certificato emesso in data 05.07.2012 (cfr. all.6) la ricorrente è affetta da:

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a) Cardiopatia ischemica ipertensiva, già sottoposta ad angioplastica

coronarica transluminale percutanea con posizionamento di stent sul tratto

prossimale della circonflessa”.

b) Impianto di PM/AICD per tachicardia ventricolare sostenuta

monomorfa con tuba della conduzione nodale infra e sotto Hissiana.

c) BPCO in terapia con ossigeno liquido per 16/18 ore/die.

d) Papilloma uroteliale vescicale recidivante, in trattamento endovescicale

con Mitromicina C, già sottoposta a 6 TURV e a cicli di Mitomicina C e

BCG.

e) Aneurisma fusiforme dell’aorta addominale sottorenale (diametro

trasverso massimo attuale 4,8 cm) esteso al carrefour ed all’arteria iliaca

comune dx (dt=1,9 cm) a pareti calcifiche.

f) Osteoporosi di grado severo con esiti di frattura somatica sei due corpi

vertebrali contigui, L2 ed L3 e crollo somatico di D12 con allungamento del

corpo vertebrale e disallineamento del muto posteriore, per retropulsione

verso lo spazio epidurale, nel canale, dello spigolo posteriore-superiore dx

dove impronta le strutture neurali adiacenti.

g) Adenoma surrenalico.

h) Microlitiasi della colecisti.

i) Sindrome ansioso-depressiva.

La stessa Commissione Medica di prima istanza, come già detto, accertava

l’esistenza delle dette patologie e riteneva, correttamente, che tali patologie

non consentissero alla ricorrente di adempiere gli atti quotidiani della vita e,

pertanto, riteneva necessaria “l’aiuto permanente di un accompagnatore” .

Inoltre, è necessario precisare che la stessa Commissione di prima istanza,

considerato la gravità della situazione clinica della ricorrente ed in

particolare la diagnosi di “Papilloma uroteliale vescicale recidivante”, ha

applicato la disciplina prevista dall’art. 6 comme tre bis della L. 80/2006.

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Di conseguenza, appare del tutto infondato e ingiustificato il mancato

riconoscimento dell’indennità di accompagnamento da parte della

Commissione Medica Superiore, che pure, lo si ribadisce, con verbale

definitivo relativo agli accertamenti sanitari effettuati, riconosce la sig.ra

_________ invalido “con difficoltà a svolgere le funzioni ed i compiti propri della

sua età grave al 100%” (cfr. all.3).

Per tutto quanto esposto, la sig.ra _________, come sopra rappresentata,

domiciliata e difesa, sussistendo le condizioni di legge

CHIEDE

che l’intestato Tribunale, in persona del Giudice Unico del Lavoro,

nomini un consulente tecnico d’ufficio, onde disporre l'accertamento

tecnico ex art. 445 bis c.p.c., per la verifica preventiva delle condizioni

sanitarie legittimanti la pretesa dell'istante relativa alla corresponsione dei

ratei relativi all' indennità di accompagnamento ex art. 1, legge n. 18.02.80.

che l’Ill.ma autorità giudicante adita, seguendo le forme e le modalità

previste dall’art. 696-bis c.p.c., disponga con decreto la fissazione

dell’udienza di comparizione e ne stabilisca il termine per la notifica.

Si rileva che, ai fini del D.Lgs 6.07.2011, n. 98 conv. in L. 15.07.2011, n. 111 art. 38 co. 1 lett. b), n. 2), il valore della controversia è indeterminato.

Ai fini del D.P.R. 125/2002 e s. m., si dichiara che il contributo unificato è pari ad € 37,00 . In via istruttoria si allegano: 1. Verbale di visita del 12.01.2012; 2. missiva dell’U.O.C. Medicina legale di Avellino del 04.07.2012; 3. verbale definitivo del 12.10.2012; 4. certificato medico nr. 2011AO15100; 5. certificato medico nr. 2011AO61437; 6. certificato medico emesso in data 05.07.2012.

Avellino,16.01.2013

Avv. Achille M.G. Bruno dott.ssa Antonella Conte

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RELATA DI NOTIFICA

L’anno 2013, il giorno del mese di

Io sottoscritto Ufficiale Giudiziario addetto all’Ufficio Unico Notifiche

presso il Tribunale di Avellino, su richiesta dell’Avv. Achille M.G. Bruno e

dott.ssa Antonella Conte ho notificato per sua legale scienza e conoscenza, il

suesteso atto a:

1. INPS, Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, P. IVA 02121151001,

sede legale Via Ciro il Grande, 21 00144 Roma;

2. INPS, Istituto Nazionale di Previdenza Sociale – Direzione provinciale –

Via Roma, 17 83100 Avellino;