Giovedì Santo C 2013

4
INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, acco- gli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen. COLLETTA Cel. O Dio, che ci hai riuniti per celebrare la santa Cena nella quale il tuo Figlio, prima di consegnarsi alla morte, affidò alla Chiesa il nuovo ed eterno sacrificio, convito nuziale del suo amore, fa’ che dalla partecipazione a così grande mistero attingiamo pienezza di carità e di vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen La prima lettura riprende il significato più impor- tante della pasqua ebraica. Si tratta di un’antica festa primaverile di pastori nomadi che acquista ANTIFONA D’INGRESSO in piedi Di null’altro mai ci glorieremo se non della croce di Gesù Cristo, nostro Signore: egli è la nostra salvezza, vita e risurrezione; per mezzo di lui siamo stati salvati e liberati. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La grazia e la pace di Dio nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, è la Pasqua del Signore. Gesù ci invita alla sua mensa e ci chiede di essere umili servitori del Vangelo. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, nostra Pasqua, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, che ci hai lasciato il sacramento dell’Eucaristia, abbi pietà di noi. Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, pane di vita nuova, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen « L L i amò sino alla fine». L’amore di Cristo conduce alla morte, alla spogliazione totale di sé. Solamente così la morte può essere vinta e il peccato tolto dalla faccia della terra. Cristo ama senza misura, privandosi di qualsiasi possesso geloso. Egli è morto veramen- te per noi. Abbiamo sempre una certa resistenza nell’ammetterlo. Il Figlio di Dio, Verbo della vita, ha assunto la nostra carne, diventando vero uomo, e soprattutto amando senza paura coloro che il Padre gli aveva affidato: l’umanità intera. Amare è servire i fratelli sino alla fine: è questo il significato della lavanda dei piedi. L’amore si rende credibile nel servizio e nel dono di sé senza alcuna riserva, vincendo le nostre paure e i propri egoismi. L’Eucaristia che celebriamo è l’amore di Cristo per noi che siamo tutti fratelli; è sacramento di vita eterna, segno della misericordia di Dio che è veramente infinita e gratuita. GIOVEDÌ DELLA SETTIMANA SANTA (bianco) 28 MARZO 2013

description

Sussidi liturgici per la messa

Transcript of Giovedì Santo C 2013

INNO DI LODECel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pacein terra agli uomini di buona volontà. Noiti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, tiglorifichiamo, ti rendiamo grazie per latua gloria immensa, Signore Dio, Re delcielo, Dio Padre onnipotente. Signore,Figlio unigenito, Gesù Cristo, SignoreDio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tuche togli i peccati del mondo, abbi pietà dinoi; tu che togli i peccati del mondo, acco-gli la nostra supplica; tu che siedi alladestra del Padre, abbi pietà di noi. Perchétu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solol’Altissimo, Gesù Cristo, con lo SpiritoSanto nella gloria di Dio Padre. Amen.COLLETTACel. O Dio, che ci hai riuniti per celebrare lasanta Cena nella quale il tuo Figlio, prima diconsegnarsi alla morte, affidò alla Chiesa ilnuovo ed eterno sacrificio, convito nuzialedel suo amore, fa’ che dalla partecipazione acosì grande mistero attingiamo pienezza dicarità e di vita. Per il nostro Signore GesùCristo... Ass. Amen

La prima lettura riprende il significato più impor-tante della pasqua ebraica. Si tratta di un’anticafesta primaverile di pastori nomadi che acquista

ANTIFONA D’INGRESSO in piediDi null’altro mai ci glorieremo se nondella croce di Gesù Cristo, nostroSignore: egli è la nostra salvezza, vita erisurrezione; per mezzo di lui siamo statisalvati e liberati.

Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e delloSpirito Santo. Ass. AmenCel. La grazia e la pace di Dio nostro Padree del Signore nostro Gesù Cristo sia con tuttivoi. Ass. E con il tuo spiritoATTO PENITENZIALECel. Fratelli e sorelle, è la Pasqua delSignore. Gesù ci invita alla sua mensa e cichiede di essere umili servitori del Vangelo.(Breve pausa di silenzio)Cel. Signore, nostra Pasqua, abbi pietà dinoi. Ass. Signore, pietàCel. Cristo, che ci hai lasciato il sacramentodell’Eucaristia, abbi pietà di noi.Ass. Cristo, pietàCel. Signore, pane di vita nuova, abbi pietàdi noi. Ass. Signore, pietàCel. Dio onnipotente abbia misericordia dinoi, perdoni i nostri peccati e ci conduca allavita eterna. Ass. Amen

«LLi amò sino alla fine». L’amore di Cristoconduce alla morte, alla spogliazionetotale di sé. Solamente così la morte può

essere vinta e il peccato tolto dalla faccia dellaterra. Cristo ama senza misura, privandosi diqualsiasi possesso geloso. Egli è morto veramen-te per noi. Abbiamo sempre una certa resistenzanell’ammetterlo. Il Figlio di Dio, Verbo della vita,ha assunto la nostra carne, diventando verouomo, e soprattutto amando senza paura coloroche il Padre gli aveva affidato: l’umanità intera.Amare è servire i fratelli sino alla fine: è questo ilsignificato della lavanda dei piedi. L’amore si rende credibile nel servizio e nel dono di sé senzaalcuna riserva, vincendo le nostre paure e i propri egoismi.L’Eucaristia che celebriamo è l’amore di Cristo per noi che siamo tutti fratelli; è sacramento divita eterna, segno della misericordia di Dio che è veramente infinita e gratuita.

GIOVEDÌ DELLA SETTIMANA SANTA (bianco) 28 MARZO 2013

SALMO RESPONSORIALE (Sal 115)Rit. Il tuo calice, Signore,

è dono di salvezza

Che cosa renderò al Signore, per tutti i bene-fici che mi ha fatto? Alzerò il calice della sal-vezza e invocherò il nome del Signore. Rit.Agli occhi del Signore è preziosa la morte deisuoi fedeli. Io sono tuo servo, figlio della tuaschiava: tu hai spezzato le mie catene. Rit.A te offrirò un sacrificio di ringraziamento einvocherò il nome del Signore. Adempirò imiei voti al Signore davanti a tutto il suopopolo. Rit.SECONDA LETTURADalla prima lettera di san Paoloapostolo ai Corìnzi (11,23-26)Fratelli, 23io ho ricevuto dal Signore quelloche a mia volta vi ho trasmesso: il SignoreGesù, nella notte in cui veniva tradito, presedel pane 24e, dopo aver reso grazie, lo spezzòe disse: «Questo è il mio corpo, che è pervoi; fate questo in memoria di me».25Allo stesso modo, dopo aver cenato, preseanche il calice, dicendo: «Questo calice è laNuova Alleanza nel mio sangue; fate questo,ogni volta che ne bevete, in memoria dime». 26Ogni volta infatti che mangiate que-sto pane e bevete al calice, voi annunciate lamorte del Signore, finché egli venga.Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a DioCANTO AL VANGELO in piediGloria e lode e onore a te, Cristo Signore!Vi do un comandamento nuovo, dice ilSignore: come io ho amato voi, così amatevianche voi gli uni gli altri. Gloria e lode e onore a te, Cristo Signore!VANGELO

Dal Vangelo secondo Giovanni(13,1-15)

Ass. Gloria a te, o Signore1Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendoche era venuta la sua ora di passare da que-sto mondo al Padre, avendo amato i suoi cheerano nel mondo, li amò sino alla fine.2Durante la cena, quando il diavolo avevagià messo in cuore a Giuda, figlio di SimoneIscariota, di tradirlo, 3Gesù, sapendo che ilPadre gli aveva dato tutto nelle mani e che

un nuovo significato con l’esodo. Non è piùsacrificio di passaggio (pasqua) dai pascoliinvernali a quelli di primavera, ma sacrificiocommemorativo (memoriale) del passaggiodalla schiavitù d’Egitto alla libertà.La seconda lettura afferma una grande verità difede: Cristo è la nostra Pasqua. Paolo trasmetteil nuovo e definitivo senso della Pasqua. Non piùsemplice liberazione sociale, ma liberazione, sal-vezza dal peccato.Il Vangelo descrive l’atteggiamento di Gesù chevive coscientemente il suo passaggio e si presen-ta come servo. Il vero discepolo è colui che si faservo di tutti. Il racconto della lavanda dei piediè una stupenda descrizione del donarsi di Gesùper i fratelli e la salvezza del mondo.PRIMA LETTURA SedutiDal libro dell’Èsodo (12,1-8.11-14)In quei giorni, 1il Signore disse a Mosè e adAronne in terra d’Egitto: 2«Questo mese saràper voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primomese dell’anno. 3Parlate a tutta la comunitàd’Israele e dite: “Il dieci di questo mese cia-scuno si procuri un agnello per famiglia, unagnello per casa. 4Se la famiglia fosse troppopiccola per un agnello, si unirà al vicino, ilpiù prossimo alla sua casa, secondo il nume-ro delle persone; calcolerete come dovràessere l’agnello secondo quanto ciascunopuò mangiarne. 5Il vostro agnello sia senzadifetto, maschio, nato nell’anno; potrete sce-glierlo tra le pecore o tra le capre 6e lo con-serverete fino al quattordici di questo mese:allora tutta l’assemblea della comunitàd’Israele lo immolerà al tramonto. 7Preso unpo’ del suo sangue, lo porranno sui due stipitie sull’architrave delle case nelle quali lomangeranno. 8In quella notte ne mangerannola carne arrostita al fuoco; la mangerannocon àzzimi e con erbe amare. 11Ecco in qual modo lo mangerete: con i fian-chi cinti, i sandali ai piedi, il bastone inmano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua delSignore! 12In quella notte io passerò per laterra d’Egitto e colpirò ogni primogenitonella terra d’Egitto, uomo o animale; cosìfarò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto. Iosono il Signore! 13Il sangue sulle case dove vitroverete servirà da segno in vostro favore: iovedrò il sangue e passerò oltre; non vi saràtra voi flagello di sterminio quando io colpi-rò la terra d’Egitto. 14Questo giorno sarà pervoi un memoriale; lo celebrerete come festadel Signore: di generazione in generazione locelebrerete come un rito perenne». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

era venuto da Dio e a Dio ritornava, 4si alzòda tavola, depose le vesti, prese un asciuga-mano e se lo cinse attorno alla vita. 5Poiversò dell’acqua nel catino e cominciò alavare i piedi dei discepoli e ad asciugarlicon l’asciugamano di cui si era cinto.6Venne dunque da Simon Pietro e questi glidisse: «Signore, tu lavi i piedi a me?».7Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu oranon lo capisci; lo capirai dopo». 8Gli dissePietro: «Tu non mi laverai i piedi in eter-no!». 9Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò,non avrai parte con me». Gli disse SimonPietro: «Signore, non solo i miei piedi, maanche le mani e il capo!». 10SoggiunseGesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha biso-gno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro;e voi siete puri, ma non tutti». 11Sapevainfatti chi lo tradiva; per questo disse: «Nontutti siete puri».12Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese lesue vesti, sedette di nuovo e disse loro:«Capite quello che ho fatto per voi? 13Voi michiamate il Maestro e il Signore, e dite bene,perché lo sono. 14Se dunque io, il Signore eil Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voidovete lavare i piedi gli uni agli altri. 15Vi hodato un esempio, infatti, perché anche voifacciate come io ho fatto a voi».Parola del Signore. Ass. Lode a te, o CristoLAVANDA DEI PIEDIDove motivi pastorali lo consigliano, dopo l’o-melia ha luogo la lavanda dei piedi. Il sacerdote(deposta, se è necessario, la casula) si portadavanti ai fedeli prescelti per il rito e, con l’aiu-to dei ministri, versa dell’acqua sui loro piedi eli asciuga. Durante il rito, si cantano alcuneantifone, scelte tra quelle proposte, o altri cantiadatti alla circostanza.

ANTIFONA PRIMAIl Signore si alzò da tavola, versò dell’ac-qua in un catino, e cominciò a lavare ipiedi ai discepoli: ad essi volle lasciarequesto esempio.ANTIFONA SECONDA«Signore, tu lavi i piedi a me?».Gesù gli rispose, dicendo:«Se non ti laverò, non avrai parte conme».Gli rispose Gesù, dicendo:«Quello che io faccio, non lo comprendi,ma lo comprenderai un giorno».Subito dopo la lavanda dei piedi - quando questaha luogo - oppure dopo l’omelia, segue la Pre-ghiera universale.

PREGHIERA DEI FEDELICel. Fratelli e sorelle, Gesù è il pane di vitache dona la sua esistenza per la nostra sal-vezza.Lettore Diciamo con fiducia:Ass. SIGNORE,

INSEGNACI AD AMARE!1. Perché la Chiesa spezzi sempre il Panedella vita in ogni angolo della Terra eannunci la Pasqua di Gesù, nostra salvez-za. Preghiamo.2. Perché i governanti dei popoli agiscanocon cuore libero da ogni potere e servendo ipiù deboli. Preghiamo.3. Perché i ministri del Vangelo trovinonell’Eucaristia la grazia e la forza perannunciare Cristo e testimoniarlo nella vitadi tutti i giorni. Preghiamo.4. Perché le nostre famiglie possano ritrova-re pace e cordialità attraverso la preghiera,l’adorazione, la comunione e la vita sacra-mentale. Preghiamo.5. Perché il memoriale della passione, mortee risurrezione del Signore ci sostenga neltempo della prova e ci permetta di esserecaritatevoli verso i più bisognosi. Preghiamo.Intenzioni della comunità localeCel. O Signore, tu sei morto per noi e haidonato tutto di te stesso per il bene dei fra-telli. Aiutaci a vivere secondo il tuo amore.Tu che vivi e regni per i secoli dei secoli.Ass. AmenAll’inizio della Liturgia eucaristica, si può dispor-re la processione dei fedeli che portano doni per ipoveri. Mentre si svolge la processione, si esegueun canto adatto.Rit. Dov’è carità e amore, lì c’è DioCi ha riuniti tutti insieme Cristo, amore.Rallegriamoci, esultiamo nel Signore!Temiamo e amiamo il Dio vivente, e amia-moci tra noi con cuore sincero. Rit.Noi formiamo, qui riuniti, un solo corpo:evitiamo di dividerci tra noi, via le lottemaligne, via le liti e regni in mezzo a noiCristo Dio. Rit.Fa’ che un giorno contempliamo il tuo voltonella gloria dei beati, Cristo Dio. E saràgioia immensa, gioia vera: durerà per tutti isecoli senza fine. Amen. Rit.

SULLE OFFERTE in piedi Cel. Concedi a noi tuoi fedeli, Signore, di

partecipare degnamente ai santi misteri, per-ché ogni volta che celebriamo questo me-moriale del sacrificio del Signore, si compiel’opera della nostra redenzione. Per Cristonostro Signore. Ass. AmenPREFAZIOL’Eucaristia memoriale del sacrificio diCristoÈ veramente cosa buona e giusta, nostrodovere e fonte di salvezza, rendere graziesempre e in ogni luogo a te, Signore, Padresanto, Dio onnipotente e misericordioso, perCristo nostro Signore. Sacerdote vero edeterno, egli istituì il rito del sacrificio peren-ne; a te per primo si offrì vittima di salvezza,e comandò a noi di perpetuare l’offerta insua memoria. Il suo corpo per noi immolatoè nostro cibo e ci dà forza, il suo sangue pernoi versato è la bevanda che ci redime daogni colpa. Per questo mistero del tuoamore, uniti agli angeli e ai santi, cantiamocon gioia l’inno della tua lode.Nel Canone Romano si dicono il Communicantes,l’Hanc igitur e il Qui pridie propri. Nelle Preghiereeucaristiche II e III si fa il ricordo proprio.

MISTERO DELLA FEDETu ci hai redenti con la tua croce e la tuarisurrezione: salvaci, o Salvatore del mon-do.PREGHIERA DEL SIGNORECel. Risorti con Cristo a vita nuova, invo-chiamo il Padre dicendo.Tutti: Padre nostro...SCAMBIO DELLA PACECel. Rigeneràti dal perdono del Padre, scam-biatevi un segno di pace.CANONE CANTATOVi lascio la pace, vi dò la mia pace: nonvi turbate. Vi lascio la pace, vi dò la miapace: abbiate fede in me.ANTIFONA ALLA COMUNIONE«Questo è il mio corpo, che è per voi; que-sto calice è la nuova alleanza nel mio san-gue», dice il Signore. «Fate questo ognivolta che ne prendete in memoria di me». Oppure:Il Signore Gesù, sapendo che era giuntala sua ora, dopo aver amato i suoi cheerano nel mondo, li amò sino alla fine.

DOPO LA COMUNIONE in piediCel. Padre onnipotente, che nella vita terre-na ci nutri alla Cena del tuo Figlio, accoglicicome tuoi commensali al banchetto gloriosodel cielo. Per Cristo nostro Signore. Ass. AmenReposizione del SS. SacramentoDopo l’orazione, il sacerdote, dinanzi all’altare,pone l’incenso nel turibolo, s’inginocchia e incen-sa per tre volte il SS. Sacramento. Quindi, indos-sato il velo omerale, prende la pisside e la ricoprecon il velo. Si forma poi la processione che accom-pagna il SS. Sacramento al luogo della reposizio-ne. Qui si ripete il rito dell’incenso e si canta ilTantum Ergo sacramentum. Seguono momenti disilenzio e di adorazione.

Attualizzare la ParolaDio scende e diventa schia-vo, ci lava i piedi affinchénoi possiamo stare alla suatavola. In questo si esprimetutto il mistero di Gesù Cristo. In questodiventa visibile che cosa significa redenzione.Il bagno nel quale ci lava è il suo amore pron-to ad affrontare la morte. Solo l’amore haquella forza purificante che ci toglie la nostrasporcizia e ci eleva alle altezze di Dio. Il bagnoche ci purifica è lui stesso che si dona total-mente a noi – fin nelle profondità della suasofferenza e della sua morte. Continuamenteegli è questo amore che ci lava; nei sacramentidella purificazione – il battesimo e il sacra-mento della penitenza – egli è sempre inginoc-chiato davanti ai nostri piedi e ci rende il ser-vizio da schiavo, il servizio della purificazione,ci fa capaci di Dio. Il suo amore è inesauribile,va veramente sino alla fine. Certamente, l’a-more del Signore non conosce limite, ma l’uo-mo può porre ad esso un limite. “Voi sietemondi, ma non tutti”. Che cosa è che rendel’uomo immondo? È il rifiuto dell’amore, ilnon voler essere amato, il non amare. È lasuperbia che crede di non aver bisogno dialcuna purificazione, che si chiude alla bontàsalvatrice di Dio. È la superbia che non vuoleconfessare e riconoscere che abbiamo bisognodi purificazione. In Giuda vediamo la naturadi questo rifiuto ancora più chiaramente. Eglivaluta Gesù secondo le categorie del potere edel successo: per lui solo potere e successosono realtà, l’amore non conta.

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - ViaTribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: [email protected] - CCP 11298809. Autorizzazione delTribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica e testi musicali di Boutros Naaman.