Istituto Comprensivo R.Montano StiglianoClassi quarte via Roma e via Berardi

Goccia dopo gocciaProgetto acqua 22 marzo 2015

Come si viveva senza l’acqua in casa:

intervista ai nonni e visita al museo

Questo Powerpoint è stato creato dalla classe quarta di via Roma

Oggi vogliamo osservare la fontana della “Chiazza”, ci siamo prima riuniti tutti insieme a

piazza Zanardelli, abbiamo aspettato i compagni e abbiamo fatto la foto di gruppo, poi partenza…

Appena arrivati nella piazza del centro storico ci siamo accorti che la fontana che dovevamo

osservare non c’era più, al suo posto un manifesto funebre

Per fortuna lì vicino ne abbiamo trovate altre, perché ogni vicinato ne

aveva una.

Abbiamo intervistato il nonno di Mariele. Ci ha detto che raccogliere l’acqua era un lavoro per le donne. Si alzavano prestissimo per prendere un buon posto al turno per riempire i recipienti, spesso erano liti e tirate di capelli . Era molto faticoso,poi, portare i pesanti recipienti a casa, in equilibrio sulla testa.

Anche una signora “chiazzaiola” ci ha raccontato altre abitudini della gente

quando non c’era l’acqua in casa.Ci ha detto che c’erano molti pozzi nelle

abitazioni e, se qualcuno non voleva fare la fila alla fontana, poteva andare

da qualche amico con il pozzo. Qualche volta, in questo caso, si

doveva anche pagare per avere un po’ d’acqua.

Nel passato l’acqua che si raccoglieva alla fontana si portava a casa con tanti

recipienti che abbiamo osservato al museo “L’angolo della memoria”

Ecco tanti recipienti per usi diversi

Il più usato era il “varrecch’” che serviva anche per conservare l’acqua a casa

Eccoci in posa vicino al “varrlar”

Per concludere la giornata siamo di nuovo tutti insieme a piazza GaribaldiPer l’occasione è stata rimessa in funzione la fontana

Le gocce d’acqua diventano palloncini

Cerchiamo di trattenerli

Ma i primi cominciano a scappare

Uno alla volta volano via e formano una nuvola di pioggia…al contrario: invece di

scendere sale verso il cielo.