GIORNALINO N°3 GIUGNO A.S. 2015/1016 · CLASSI TERZE TESTO N°1 Un giorno di maggio è venuto a...
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CLASSI TERZE
TESTO N°1
Un giorno di maggio è venuto a scuola un vigile di nome Gianbattista,
che ci ha spiegato alcune regole per circolare sicuri e dei segnali stradali.
Prima ci ha raccontato la segnaletica verticale, ad esempio i cartelli
stradali e il semaforo; poi la segnaletica orizzontale con lo “Stop” scritto
sulla strada, le strisce pedonali e i parcheggi e la segnaletica luminosa
come il semaforo.
Ci ha spiegato anche come andare in strada usando la bici o
l’automobile: in bicicletta si deve usare sempre il casco, il giubbino con
le strisce catarifrangenti se c’è poca visibilità e l’impermeabile se piove.
Invece per l’automobile ci sono altre regole: mettere sempre la cintura, i
bagagli sempre nel bagagliaio perché in caso di frenata ti possono finire
addosso e il poggiatesta sempre all’altezza giusta.
Non dite: <<Che barba queste regole!>> perché vi potrebbero salvare la
vita!
CLASSI QUARTE
Quest’anno noi bambini di classe quarta abbiamo partecipato al concorso “Mini palla al piede” che aveva
come tema centrale la
In quest’ultimo periodo quindi a scuola abbiamo affrontato questo argomento interessante, ma difficile da
capire.
Per farcelo capire meglio le maestre ci hanno fatto fare diverse attività, ma la giornata più significativa è
stata il 12 aprile 2016.
In questa giornata è venuta Marta una volontaria dell’associazione “CARCERE E TERRITORIO”.
Abbiamo iniziato con un’attività chiamata Brain storming (tempesta d’idee); l’idea principale era la regola.
È stato un momento molto particolare perché ognuno di noi diceva quello che pensava e non
era sbagliato.
In precedenza su un foglietto Marta ci ha fatto scrivere cosa era per noi una regola e la definizione
collettiva emersa è stata:
LA REGOLA È UN INSEGNAMENTO DA CAPIRE, RISPETTARE E
NON INFRANGERE; ANDREBBE CONDIVISA PER VIVERE SERENAMENTE.
In seguito Marta ci ha fatto visionare delle fotografie riguardanti i due carceri bresciani: Canton
Mombello e Verziano.
CLASSI QUARTE
Marta ha anche detto che il carcere di Canton Mombello è una casa circondariale, cioè è dove stanno le
persone senza condanna definitiva; lì ci sono 236 posti letto, ma i detenuti sono 335.
A livello statistico le condanne sono soprattutto maschili (94%), invece le condanne femminili sono solo il
6%.
MARTA CI HA SPIEGATO CHE LEI NON VA IN CARCERE PER CONOSCERE IL REATO DELLA
PERSONA, MA PER LORO, PER AIUTARLI.
CLASSI QUARTE
Ci ha anche detto che in Italia nei carceri minorili vanno i ragazzi dai 14 ai 18 anni; invece nei paesi
dell’America Latina, ma anche in altri paesi, i bambini possono andare in carcere anche a 6 anni.
È STATA UN’ESPERIENZA FANTASTICA ED ISTRUTTIVA CHE SPERO DI
RIVIVERE.
Contemporaneamente all’incontro con Marta abbiamo fatto.
CLASSI QUARTE Ecco ora alcune nostre idee
A proposito della legalità
Per me legalità significa rispettare le leggi, le persone, le
cose che appartengono a esse, vuol dire anche
rispettare l'ambiente, gli animali e tutto ciò che ci
circonda.
Dopo i vari incontri con le volontarie, che ci hanno spiegato le regole e la
Costituzione, abbiamo discusso in classe e abbiamo individuato le regole per star
bene insieme. Perciò per star bene in classe abbiamo bisogno di legalità.
Alcune persone sporcano i parchi con rifiuti e i bisognini dei loro cani. Talvolta
i bambini sono obbligati a camminare in mezzo alla strada perché le
automobili sono parcheggiate sul marciapiede e sui passaggi pedonali. Forse,
se ogni persona rispettasse le regole, il mondo sarebbe migliore.
Io ho solo nove anni e non conosco ancora tutte le regole e
così faccio affidamento sugli adulti.
Sin da piccoli frequentando l'asilo ci insegnano ad avere
rispetto per i giochi e soprattutto del compagno che gioca
con me. Poi con la scuola primaria impariamo ad aiutare e
ad ascoltare gli altri e a esprimere le nostre opinioni per
diventare persone con principi forti e sicuri.
Non solo gli altri devono rispettarti, ma anche tu, come loro, devi rispettare
le altre persone, gli animali, i vegetali. Ad esempio i cacciatori non
rispettano gli animali e uccidono molte specie che adesso sono in via di
estinzione, oppure i boscaioli disboscano molti territori senza criterio.
Ho capito che la legge deve essere rispettata da tutti per vivere in armonia
e serenamente, per sentirsi protetti, al sicuro.
CLASSI QUARTE
Se non ci fosse la legalità vivremmo tutti come selvaggi dove chi è più forte
regna e il più debole subisce.
Se ad esempio si rispettassero le leggi riguardanti la velocità si
ridurrebbero al minimo gli incidenti stradali rendendo per molta gente la
vita migliore e più ... lunga.
..Credo che a tutti noi sia arrivato il messaggio che le maestre vogliono
donarci: le leggi vanno rispettate anche dai più piccoli.
Quando pensiamo alla legalità ci vengono in mente il poliziotto, il carabiniere, il sindaco...
ma la legalità è dappertutto, in quanto ogni azione ha la sua regola.
Immagino la legalità come un’enorme macedonia di tanti tipi di “frutta/
valori” che dobbiamo gustare per vivere in pace.
Legalità significa comportarsi bene a, scuola, dobbiamo rispettare i
compagni, essere educati con le insegnanti, non fare i bulli con i bambini
più deboli.
Legalità significa avere amici e rispettarsi l’uno con l’altro, rispettare le
persone di qualsiasi razza, essere onesti e aiutare tutti quelli che hanno
bisogno.
CLASSI QUARTE
Per concludere il lavoro svolto abbiamo realizzato dei manifesti che riassumessero
le idee emerse, che ora presentiamo!
Sbagliare si può, ma si può anche rimediare … chi infrange le leggi fa del male prima di tutto a se
stesso e a chi vive vicino a lui.
Il carcere è il luogo dove chi ha sbagliato è rinchiuso, perché rifletta sui suoi errori e possa poi
tornare nella società migliore di prima.
Il carcere è il luogo dove chi ha sbagliato è rinchiuso, perché rifletta sui suoi errori e possa poi
tornare nella società migliore di prima.
Il carcere è il luogo dove chi ha sbagliato è rinchiuso, perché rifletta sui suoi errori e possa poi
tornare nella società migliore di prima.
La legalità è l’aspetto fondamentale della vita delle persone, infatti,
quando ci sono stati gli attentati di Parigi e di Bruxelles ho pensato
che in quel momento non c’era il rispetto per le altre persone e per
le idee altrui.
CLASSI QUARTE
(classe 4 A )
Noi bambini formiamo una classe e per vivere in armonia dobbiamo darci delle regole. Lo Stato è un
insieme di molte persone che vivono insieme e che seguono una legge particolare, che è la Costituzione: lo
Stato quindi siamo noi, sia che siamo grandi o bambini. La bandiera italiana, uno dei simboli del nostro
Stato, è realizzata con l’impronta delle nostre singole mani, dentro la quale ogni bambino ha rappresentato
con una foto, scelta da lui, la sua idea di legalità. L’intreccio delle mani presenta cosa è per noi la legalità. Il
messaggio che vogliamo dare è che: “SPETTA A TUTTI NOI, PER IL BENE DI OGNUNO, IMPEGNARCI
AFFINCHÉ I VALORI LEGALI SIANO VISSUTI OGNI GIORNO; SE QUESTO SI VERIFICASSE IL NOSTRO STATO
SAREBBE UNO STATO A MISURA D’UOMO E DI BAMBINO”.
IL 25 MAGGIO ABBIAMO SCOPERTO DI AVER VINTO IL CONCORSO
“ Mini palla al piede” CLASSIFICANDOCI AL
PRIMO POSTO !!!
CLASSI QUARTE
Il nostro lavoro è terminato con lo studio della “ LEGGE DI TUTTE LE LEGGI “ ,cioè della Costituzione,che ora
vi parlerà.
Ciao, sono la Costituzione italiana, sono la legge più importante dello Stato.
Vi scrivo per raccontarvi la mia storia. Tutto ebbe inizio quel fatidico giorno del 1946,
precisamente il 2 giugno. Gli Italiani votarono per la Repubblica, come forma di governo. E per la
prima volta votarono anche le donne!
I miei autori, ovvero l'Assemblea Costituente, ebbero il compito di elaborarmi, e qui inizia il
bello: io fui approvata e il primo gennaio 1948 entrai in vigore.
Che emozione! Pensa, prima di me ci fu il Fascismo, un signore davvero tenebroso, antipatico e
presuntuoso, ma ormai è acqua passata, per fortuna.
Sai che i valori fondamentali che voglio garantire a tutti i cittadini sono: la democrazia, la libertà,
la giustizia, l'uguaglianza, paroloni difficili?
Forse, ma fondamentali per garantire la libertà a tutti.
Ricordi l'episodio tratto dalla "La vita è bella" che hai visto con i tuoi compagni? Lì gli elementari
diritti umani erano negati....Questo non deve accadere più! Io farò in modo che non
accada più.
TUTTI DEVONO POTERE ESSERE LIBERI DI VOLARE COME FARFALLE...
Articolo a cura delle CLASSI QUARTE
IO TI DO TU MI DAI....
Il 22 aprile noi classi quarte ci siamo trovate in biblioteca per
condividere uno scambio di libri: il Barattolibri appunto.
Abbiamo pescato da un sacchetto “ magico” alcune tessere colorate e
numerate , poi ognuno di noi è andato alla ricerca della sua metà per
formare la coppia originaria.
Le coppie si sono scambiate i libri e poi insieme hanno inventato un
titolo nuovo, magari un po' pazzerello e hanno ipotizzato possibili,
improbabili e fantastiche nuove storie.
BARATTOLIBRI : una sorpresa per chi accoglie, una gioia per chi dona, i
libri vanno a spasso, girano di casa in casa , accompagnano e diventano
dei veri compagni di viaggio.
Consegna: invento un testo poetico sulla mamma, usando la rima baciata.
L’8 maggio è la festa della mamma e vorrei farle una torta alla panna,
io vorrei cantarle una canzone. Per tutte le volte che mi prepara la colazione
la mia mamma ha un cuore d’oro e dice che sono il suo tesoro,
tutte le volte che mi faccio male lei subito mi viene a baciare
quando sbaglio lei mi perdona perché sono una birbona,
al mondo non credo che ci sia una mamma migliore della mia.
Poesia inventata da Anna C. e Andrea P.
CLASSE 3°B
L’USCITA DIDATTICA DELLE CLASSI SECONDE
Il 19 maggio le classi seconde si sono recate presso la cascina
“La Benedetta” di Rodengo Saiano.
Com’è andata…?
Presentiamo la nostra esperienza, attraverso i disegni, le fotografie
e uno dei nostri testi.
Giovedì siamo andati in gita con le nostre maestre, alla cascina
“La Benedetta” di Rodengo Saiano.
Abbiamo preso l’autobus e siamo partiti.
Quando siamo arrivati, ci hanno accolti due fate, che si chiamano:
“Fata Betta, della Cascina La Benedetta “ e “Fata Cristina, fata
smemorina della Cascina”.
Poi Fata Benedetta ci ha
portati dal vitellino, ci ha
fatti sedere su della paglia
e, uno ad uno, ce l’ha fatto
accarezzare.
[Digitare una citazione tratta dal
documento o il sunto di un punto di
interesse. È possibile collocare la
casella di testo in qualsiasi punto
del documento. Utilizzare la scheda
Strumenti disegno per cambiare la
formattazione della citazione.]
Poi siamo andati sotto un tendone e, con Fata Cristina, siamo andati
in sala mungitura, dove abbiamo visto mungere le mucche.
Quella che hanno munto in nostra presenza si chiama Uma, ma il
contadino la chiama Melinda, perché è ghiotta di mele!
Uma ha fatto 12 litri di latte, perché aveva bevuto 80 litri d’acqua!
Poi ci hanno detto che il latte sarebbe finito in frigorifero e, quindi,
siamo andati a vedere.
Abbiamo utilizzato una parte di
questo buon latte, arrivato nel
frigorifero direttamente dalla
sala mungitura per produrre…
il formaggio!
Quando abbiamo fatto il formaggio, le fate ci hanno portato due
bacinelle con del LATTE, nel quale abbiamo messo il CAGLIO.
Purtroppo il formaggio non si era formato subito… quindi abbiamo
pronunciato le parole magiche delle fatine e aspettato un po’.
LA FORMULA MAGICA!
Dopo del tempo, siamo ritornati a controllare e si era formata la
CAGLIATA; allora, con uno speciale righello, abbiamo tagliato la
cagliata a cubetti.
Infine
abbiamo messo
la cagliata
nel colino,
per permettere
al formaggio
di asciugarsi.
Intento che aspettavamo che il formaggio raggiungesse la giusta
asciugatura, Fata Betta ci ha portato i suoi coniglietti.
Mettendoci in cerchio e, unendo le nostre gambe, abbiamo fatto un
recinto; la fata ha messo al centro un po’ d’insalata e i due
coniglietti: uno si chiama Lulù e l’altra Bianchina.
Successivamente abbiamo preso parte ai laboratori pomeridiani: io
ho fatto dei biscottini con il mais!
Mentre lavoravamo
gli impasti di farina,
Fata Betta ci ha
spiegato molte cose
interessanti
sulle pannocchie
di mais!
CLASSI SECONDE
Fata Betta ci ha raccontato che una volta, ai tempi dei nostri
nonni, delle pannocchie si usava tutto e , quindi,
non si buttava proprio niente!
Con i chicchi del mais, La parte interna della
oggi come allora, pannocchia, il tutolo,
si produce farina gialla. veniva bruciata nelle
stufe, per riscaldare le case.
Con i cartocci, le foglie che si staccavano dalle pannocchie, si
riempivano i materassi…
…e si creavano simpatiche bamboline per il gioco delle bimbe.
Durante l’ultimo periodo scolastico, ci siamo divertiti a costruire il nostro
piccolo, personale TEATRO DI CARTA.
Fate, gnomi, bimbi, nonne, giudici, gatti , gabbiani hanno popolato le
nostre storie e noi le abbiamo rese VIVE, con i nostri burattini di carta
appesi ai bastoncini, con le nostre voci, i suoni e i rumori giusti.
Leggere, quest’anno, è stato davvero magico!
I VIGILI URBANI A CAVALLO
Oggi sono venuti a scuola due vigili urbani di nome Francesca e
Maurizio e con loro c’era anche una cavalla di nome Uoremì
che aveva una folta criniera e il pelo nero.
Uoremì è molto golosa di cereali e fieno.
Dopo che noi bambini ci siamo presentati i vigili ci hanno
spiegato il perché utilizzano i cavalli anziché l’automobile: così
possono girare i parchi senza far male a nessuno.
In seguito ci hanno fatto salire uno alla volta sulla cavalla
mentre una maestra scattava delle foto ricordo.
Dopo hanno fatto salire su Uoremì anche le maestre e hanno
condotto la cavalla per il giardino mentre noi no. Che invidia!
Più tardi ci hanno fatto accarezzare Uoremì e dopo siamo
tornati in classe. E’ stata proprio una bella giornata!
CLASSI TERZE
I VIGILI URBANI A CAVALLO
Il giorno ventotto aprile le classi terze hanno incontrato nel giardino della scuola due vigili di nome Francesca e Maurizio
Che hanno portato una cavalla di nome Uoremì.
Uoremì è una cavalla corto, nero e una lunga criniera ondulata.
LA cavalla è nata nel duemilaquattro, infatti il suo nome inizia con la lettera “U”: ogni anno cambia la lettera iniziale.
Uoremì è golosa di cereali infatti ne mangia due chili al giorno insieme a cinque grammi di fieno.
Per prendersi cura di lei i vigili usano diversi accessori: spazzola, le “ciabatte”, la sella e le briglie.
I vigili a cavallo svolgono dei ruoli importanti perché possono andare sulle strade vietate agli automezzi e, galoppando velocemente, possono arrivare dove c’è bisogno.
Infatti Francesca e Maurizio sono vigili che controllano la città.
Infine noi bambini siamo potuti salire sul cavallo e le maestre invece hanno fatto un giro al passo.
E’ stato bello ed emozionante!
CLASSI TERZE
le civilta’ antiche rivisitate da noi
le navi fenice fatte con stuzzicadenti ed etichette.
AL CREPUSCOLO
AL TRAMONTO
ALL’ALBA
DI NOTTE
LASCIAMO LE NAVI VELEGGIARE VERSO MICENE E
REALIZZIAMO CON LA LAMINA DI RAME LA
MASCHERA FUNEBRE DEL RE AGAMENNONE.
CLASSI QUARTE
Noi alunni delle classi quinte quest’anno, nelle lezioni di arte immagine, ci siamo divertiti a rappresentare soggetti sia in modo realistico che in modo creativo.
Ecco qui alcuni RITRATTI REALISTICI ed altri che potremmo definire RITRATTI CUBISTI.
Per i primi ci siamo ispirati alla GIOCONDA di Leonardo da Vinci che abbiamo osservato ed analizzato in classe.
Per i ritratti Cubisti abbiamo tentato di imitare lo stile dei ritratti di PABLO PICASSO, uno dei massimi esponenti della corrente artistica definita CUBISMO.
Ci siamo anche impegnati nell’imitare la tecnica della tassellatura di Escher, realizzando questi bei pesci geometrici incastrati fra loro, in modo ripetitivo, senza lasciar spazi liberi.
In ultimo abbiamo sperimentato il tratto più leggero, impreciso e sfumato
della corrente IMPRESSIONISTA, riproducendo il quadro di Monet intitolato “Regate ad Argenteuil “. Per sfumare il colore abbiamo utilizzato i pastelli a cera adoperati in modo da imitare le pennellate, sovrapponendo i colori nel tentativo di rappresentare la luce naturale
dell’ ambiente.
Articolo a cura delle CLASSI SECONDE
La relatrice ci ha
spiegato che il
Bibliobus transita
per le vie di Brescia
ed è a disposizione
di tutti: si ferma nei
parchi ed offre, in
prestito, ad ogni
persona che lo
desideri, uno dei
650 libri che
trasporta.
…Comodo,
no?
Venerdì 27 maggio 2016 c’è stata la
Era molto che aspettavamo questa festa!!!
Ci siamo impegnati ad imparare la canzone
di saluto alle classi quinte
e
È stato bello vedere i nostri compagni di
quinta con il cappellino da Laurea.
Ognuno di loro ha ricevuto un diploma dalle
loro maestre emozionate.
Poi… finalmente abbiamo iniziato i giochi:
bandierina, gioco con l’acqua, palla bollata.
Anche i nostri genitori hanno giocato con noi!
Alla fine della festa i nostri 2 compagni che
avevano venduto parecchi biglietti della
lotteria, sono andati in una gelateria,
addirittura con una limousine! Ci hanno
raccontato che era molto spaziosa e molto
bella. Eravamo orgogliosi di loro!!!!!!!!
Articolo a cura delle CLASSI PRIME
I nostri compagni
di classe…
due dei vincitori!
La limousine!