Giornale di notizie ed informazioni, a cura In questo numero · cinema La ricetta del ... Guido, il...
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Giornale di notizie ed informazioni, a cura
degli ospiti della Casa di Riposo
“S.Andrea – La Pineta” di Cerretto Langhe.
Numero 28
Mese di aprile
anno 2011
In questo numero:
Festa di
compleanno
S. Messa festiva
a “La Pineta”
Pasqua 2011: una
riflessione
Gita Ricca d’Alba
Pellegrinaggio a
Lourdes
Pomeriggio al
cinema
La ricetta del
mese
La preghiera
Auguri e
benvenuto
I prossimi
appuntamenti
www.casadiripos
osantandrea.it
Martedì 22 Marzo, nel pomeriggio, il salone de “La Pineta” è stato
animato da una bellissima festa.
Gli ospiti che festeggiavano il compleanno, nati nel mese di marzo
erano: Renato A, Luigi B, Caterina C, Renato O, Giuseppe R.
Alle 15,30 le persone hanno preso posto in salone, ed alcuni
familiari ed amici si sono uniti al momento conviviale.
Intanto, i tavoli, disposti su un lato del salone si erano riempiti di
prelibatezze offerte dai parenti dei festeggiati.
C’era un po’ di tutto! I più golosi avevano già l’acquolina in bocca.
Successivamente ad ogni persona nata nel mese di marzo è stato
consegnato il biglietto d’auguri, dove era riportato un pensiero
personalizzato speciale. Per alcuni questo è stato un momento
commovente che ha portato alla comparsa di alcune lacrime.
Alle 16,30 è stata distribuita la merenda: pizza, focaccia, salatini e
paste secche.
La festa si è poi conclusa e tutti si sono detti felici del pomeriggio
trascorso in allegria e serenità.
Abbiamo chiesto di scrivere per la redazione della nostra “Gazzetta” un breve articolo sulla S. Messa della domenica. E’ un momento che tutti gli ospiti attendono durante la settimana, un’occasione per pregare e per ascoltare la Parola del Signore, ma anche per vivere la condivisione e la partecipazione. Ecco, nelle parole di Anna, uno dei volontari che tutte le domeniche si prestano, insieme a Don Raffaele, alla gestione di questo servizio, che cosa significa la S. Messa festiva.
L’accoglienza degli ospiti per le persone che frequentano la struttura al fine di regalare un’ora di amicizia, è sempre festosa, simpatica, desiderata. Subito si apre un dialogo sul loro modo di trascorrere le giornate, sui tanti servizi che con delicatezza offrono gli assistenti alle varie ore del giorno: la sveglia mattutina, gli ottimi pasti, le attività ginniche e motorie, la conversazione sui fatti del giorno, la televisione… A questo scritto affidiamo la descrizione del giorno festivo, nel momento della celebrazione eucaristica. Il luogo è la sala di soggiorno, che, come un grande cenacolo, diventa la mensa dove è consumato il pane eucaristico: Gesù, con l’ostia candida, espressione viva e vera della presenza sacramentale di Cristo, che durante la Messa ha detto: “Prendete e mangiate, questo è il mio corpo. Questo sono Io!”. Gli ospiti sono disposti in perfetto ordine e raccoglimento. Non ci sono i banchi, come nelle chiesa parrocchiali. Significativamente, i banchi sono le sedie e le carrozzine, dove ognuno porta la sua sofferenza come Gesù in croce sul Monte Calvario. Tutti presenti, con il desiderio di pregare, confidare al Signore le pene, le gioie, i travagli, le difficoltà quotidiane e quanto di più profondo, forse anche di più sofferente alberga nel cuore di ognuno.
La liturgia della Parola, e la liturgia Eucaristica sono accompagnate da una discreta sottolineatura del commentatore. Per i canti è presente Clara, con le note dolci della sua chitarra ed il suo cantare. Aiuta a raddrizzare le lodi quando si allontanano un poco dal rigo musicale dove sono scritte le note do… re… mi… fa… Al congedo: “La Messa è finita, andate in pace” si snoda la processione degli ospiti accompagnati da Carlo, Enzo, Dario, famigliari e volontari verso l’altra mensa, e la tavola imbandita per insieme consumare il pasto di mezzogiorno. Le stesse guide rimangono accanto agli ospiti, e li incoraggiano. Ci sono gesti di espressione, che non passano inosservati. Se qualche molta meditassimo quanto bene si può fare con una parola, con un moto di simpatia e di comprensione, il modo sarebbe certamente più ricco, di una ricchezza che non si può comprare né vendere, ma solamente donare! A “La Pineta” questo avviene tutti i giorni!
Con gioia, da “La Pineta”
In questo numero, vi proponiamo uno scritto che abbiamo ricevuto presso la nostra redazione. Anna Maria, di cui avete sentito parlare nello scorso numero del giornalino, è la cugina di Margherita. Visto che ama molto leggere e scrivere, la consideriamo ormai una valida collaboratrice per gli articoli del nostro giornalino. Ha scritto per noi, in questo numero, una riflessione sulla Pasqua da condividere con voi lettori. I contenuti sono molto toccanti, e si colgono degli importanti spunti di riflessione. E’ una bella occasione per conoscere meglio Anna Maria, che trascorre un po’ del suo tempo a “La Pineta” con Margherita e con tutti noi, e (perché no?!) per dare spazio a chiunque volesse collaborare con noi, ed offrire personali contributi a “La Gazzetta”. Buona Lettura!
“L’umanità percossa da liti, guerre, fame, miseria non troverà tanto
facilmente un motivo per festeggiare la Pasqua: da tempo ha
smarrito la strada che può condurre alla Resurrezione.
La prima regola dovrebbe essere l’uguaglianza tra i popoli, tutti
dovrebbero vivere in pace, ma l’odio, l’arroganza e la sete di potere
spengono tutti i fuochi accesi da coloro che cercano di sollevare il
capo, chino sotto il giogo del padrone.
Il sangue scorre, la rabbia dilaga, uomini coraggiosi affrontano chi
calpesta la loro dignità, si ribellano a soprusi e ingiustizie, lottano
senza paura di morire per un pezzo di pane e per conquistare un
futuro per i loro figli, la Pasqua sarà per loro il “passaggio“ dalla
schiavitù, dalla sofferenza, alla ritrovata libertà.
Pasqua di Resurrezione è comprendere e amare :
il pianto di un bimbo solo,
il viso emaciato di un ammalato,
il braccio bucato di un adolescente,
l’auto che si schianta nel buio,
il corpo usato di una donna,
il baratro di chi nell’alcool cerca un amico,
l’animo di chi ha perso tutto e grida la sua disperazione.
L’uomo erra cercando un Dio che lo aiuti a comprendere; la Società,
le Istituzioni, le Chiese, vivono nel benessere e nascondono dietro la
più ipocrita falsità i loro interessi, elargiscono discorsi, insegnamenti,
prediche e modelli di comportamento, illudendoci che quella è la
via da seguire.
Anche se inebriati dal benessere, dall’egoismo, dai falsi dei, tesi nel
disperato tentativo di trovare sicurezza e serenità che plachino
l’ansia che ci invade, illusioni che sfumano ad ogni tramonto,
viviamo questo giorno nella speranza che rispecchi la comprensione,
il perdono e l’amore per tutti.
Pasqua è sorreggere un anziano tremante con occhi assenti,
accarezzare chi ha smarrito l’intelletto, tacere quando vorremo
inveire contro un nostro fratello, perdonare il nostro nemico.
Resurrezione è per coloro che dalla disperazione, dal dolore trovano
la forza di emergere; ma noi che viviamo nel benessere abbiamo il
coraggio di vivere l’amore?”
Anna Maria Papalino
Cogliamo l’occasione per augurare a tutti i nostri ospiti, ai parenti, agli amici,
a tutto il personale e alla Direzione…
Felice Pasqua!
Martedì 29 Marzo, alle 15.00, siamo partiti con Guido Bus, per
raggiungere i dintorni di Alba.
Il numero degli ospiti era un po’ ridotto rispetto al solito a causa di
influenze e malesseri stagionali, ma comunque l’umore generale era
alto e tutti erano pronti per affrontare un bel pomeriggio.
Dopo un breve viaggio scendendo tra le colline di Langa, siamo
arrivati a Ricca d’Alba, e di lì abbiamo imboccato una stradina in
salita, fino a giungere alla Comunità “L’accoglienza”.
E’ un posto veramente
carino, che sovrasta la
città, dal quale si gode
un’ottima vista. Lì ci
aspettavano i ragazzi e
gli educatori, i quali
erano già pronti ad
illustrarci l’attività che
avevano preparato per
noi quel giorno.
Subito, abbiamo
provveduto alle
presentazioni: ci hanno parlato un po’ della loro comunità e delle
loro attività e si sono presentati singolarmente, raccontandoci i loro
compiti all’interno del gruppo, e scherzando anche sulle loro
caratteristiche.
Poi è toccato a noi raccontare qualcosa della nostra Casa, e ad ogni
ospite dire qualcosa di sé.
Abbiamo scoperto che qualcuno si conosceva già in passato: subito
un’educatrice ha riconosciuto Maria Teresa, che si è mostrata molto
felice di essere stata riconosciuta; Franca ha riconosciuto in una
signora la sua vicina di casa di quando erano bambine, e un’altra
educatrice che aveva fatto anni fa un tirocinio qui a “La Pineta”,
ricordava benissimo Gigi.
Dopo le presentazioni, abbiamo subito cominciato il giro di
perlustrazione… Ci hanno mostrato due dei loro tre orti, ed una
bellissima serra, spiegando che la loro principale attività è
rappresentata proprio dall’agricoltura. Ogni anno, infatti, piantano
pomodori, patate, insalata e altre verdure, che utilizzano nella loro
cucina, o che confezionano in barattoli per l’inverno.
In questo periodo dell’anno si provvede a
preparare il terreno, e ci si dedica ai
piantini. Nella serra, sono già molti i
vasetti pronti per essere trasferiti nel
terreno. A quel punto, è toccato anche a
noi lavorare! Gli ospiti hanno preso i
vasetti, e in ognuno hanno piantato un
piantino di pomodori Cuor di Bue.
Bartolomeo, un ospite de “L’Accoglienza”,
ha mostrato ai meno esperti come fare, e
in men che non si dica abbiamo ottenuto
una decina di vasetti pronti. Questi ci sono
stati regalati, ed allora abbiamo promesso
che li pianteremo qui a “La Pineta” e che li inviteremo a vedere il
risultato, sperando di non fare brutte figure!
Con questo proposito, ci siamo salutati, e
siamo saliti sul pulmino per avviarci al
Circolo Montebellina, dove ci aspettava
una ricca merenda.
Anche qui, abbiamo scoperto legami e
parentele. Abbiamo incontrato un signore
che ha frequentato a lungo la nostra Casa,
dove era ospite la moglie, e poi,
chiacchierando con le simpatiche
proprietarie, abbiamo scoperto dei legami
con qualcuno degli ospiti e anche con
Guido, il nostro autista. Parlando di
generazioni e parentele, la ragazza che
gestisce il circolo ci ha stupiti, mostrandoci un curioso ed interessante
albero genealogico, dove man mano che incontra persone
sconosciute che hanno legami con la sua famiglia, aggiunge delle
ramificazioni.
La merenda era superlativa!!!
Carne cruda, vitello tonnato, flan di verdura con fonduta… E a
completare il tutto un tris di dolci golosissimo!
Qualcuno ha fatto il bis, e tutti si sono leccati i baffi!
L’atmosfera del Circolo è molto piacevole: c’è un bel clima allegro e
caldo, le signore sono gentilissime, e il tavolo preparato con cura…
Torneremo con piacere!!!
Salutiamo tutti e saliamo sul pullman appena in tempo, prima che
inizi a cadere una fine pioggerellina…
Torniamo a casa contenti del bel pomeriggio trascorso.
…alla prossima gita!!!
Lourdes è un piccolo comune francese, situato nella zona degli Alti
Pirenei, noto in tutto il mondo per le apparizioni mariane riferite
dalla giovane Bernadette.
I suoi genitori, François Soubirous (1807-1871) e Louise Castérot
(1825-1866), gestivano il mulino di Boly, quando Bernadette nacque
il 7 gennaio del 1844. Fu battezzata due giorni più tardi, il 9
gennaio, primo anniversario di matrimonio dei suoi genitori, nella
chiesa parrocchiale di San Pietro. Dopo di lei i due coniugi ebbero
altri 6 figli.
La crisi che colpì la Francia agricola si abbatté anche sulla sua
famiglia, che visse in estrema povertà. Bernadette conobbe la fame e
la malattia. Di salute fragile, a causa dell'asma, dimostrava meno
anni di quelli che aveva. I suoi sentimenti religiosi erano già forti
sebbene ella non conoscesse per nulla il Catechismo, essendo
analfabeta. («[...] se la Santa Vergine mi ha scelto, è perché sono la
più ignorante!» dirà più tardi). Alcuni vicini affermarono che la
famiglia viveva in un'armonia fuori dal comune, che sembrava
riposare su amore reciproco, vicendevole sostegno e sulla loro
devozione religiosa.
Per contribuire al mantenimento della famiglia Bernadette fu affidata
ad una famiglia di amici presso Bartrès, impiegata nella sorveglianza
e pascolo delle greggi e come cameriera presso la loro taverna. I
Soubirous si trasferirono in una malsana cella dell'antica prigione de
la rue Haute, denominata Le Cachot.
Secondo quanto riferito dalla stessa Bernadette, l'11 febbraio 1858,
appena quattordicenne, mentre assieme ad una sorella e ad alcune
amiche raccoglieva legna da ardere in un boschetto vicino alla grotta
di Massabielle (poco fuori Lourdes), Bernadette ebbe la prima
visione di ciò che descrisse come "una piccola signora giovane" in
piedi in una nicchia della roccia. Bernadette affermò che la
"bellissima signora" le aveva chiesto di tornare alla grotta ogni giorno
per quindici giorni e riferì anche che la signora vestiva un velo
bianco, una cinta blu e una rosa dorata su ogni piede e teneva nelle
mani un Rosario.
Le giovani che erano in sua compagnia dissero di non aver visto
nulla. L'identità dell'apparizione - nelle parole di Bernadette - rimase
sconosciuta fino alla diciassettesima visione.
La storia di Bernadette creò scompiglio tra gli abitanti della cittadina,
che erano divisi sulla convinzione che la ragazza dicesse, o no, la
verità. Presto un grande numero di persone la seguivano
quotidianamente nel suo percorso, alcuni per curiosità, altri che
credevano fermamente di assistere ad un miracolo.
Le altre visioni di Bernadette furono semplici, e focalizzate sulle
necessità di preghiera e penitenza. Tuttavia, durante la tredicesima
apparizione, il 2 marzo, Bernadette spiegò alla sua famiglia che la
signora aveva detto "Va' per favore dai sacerdoti e di' loro che una
cappella deve essere costruita qui. Lasciate che qui passino le
processioni".
…
Passati molti anni, ancora oggi migliaia di pellegrini raggiungono
Lourdes per una preghiera o per domandare una grazia alla
Madonna.
Anche “La Pineta”, in collaborazione con
l’Associazione UNITALSI di Alba, propone agli
ospiti, ai parenti, e a chiunque volesse, un
pellegrinaggio a Lourdes, previsto per il mese di
Luglio 2011, dal 11 al 17.
Chi desidera maggiori informazioni, può rivolgersi
in segreteria.
Martedì 5 aprile abbiamo visto il film d’animazione ”Pinocchio”, ispirato al romanzo “
Le avventure Pinocchio: storia di un burattino” di Carlo Collodi. Ecco la trama:
Tutto inizia col racconto del Grillo Parlante su di un burattino, di nome Pinocchio.
Una sera, mentre il Grillo Parlante camminava, trova la casa di Mastro Geppetto,
un vecchio falegname che costruisce un burattino e lo chiama così Pinocchio. Dopo
aver finito di dipingergli gli occhi, le sopracciglia e la bocca, inizia subito a giocarci
fino a che non arriva l'ora di andare a letto. Prima di addormentarsi, Geppetto
chiede a Figaro di aprire la finestra, e non appena aperta vede nel cielo la Stella dei
Desideri, e quindi esprime il desiderio che il suo Pinocchio diventasse un bambino
vero. Mentre Geppetto, il gatto Figaro, il pesciolino Cleo e il grillo stanno dormendo,
arriva la stella, che in realtà è la Fata Azzurra, la quale trasforma Pinocchio in un
burattino vivente dicendogli: "Dimostrati bravo, coraggioso e disinteressato; e un
giorno diventarai un bambino vero." Dopodiché, la Fata affida il Grillo come
Coscienza di Pinocchio.
Nella stessa notte il Grillo insegna a Pinocchio come fischiare; finché Pinocchio non
combina un disastro, svegliando Geppetto spaventato. Quando Geppetto scopre
che Pinocchio ha preso vita danno festeggiamenti, e Geppetto decide di mandarlo
a scuola il giorno dopo. Pinocchio nel camminare incontra il Gatto e la Volpe, che
invece di andare a scuola lo convincono ad andare con loro da Mangiafuoco.
Quest'ultimo rinchiude Pinocchio in una gabbia per uccelli. Dove la Fata lo sgriderà
allungandogli il naso ad ogni bugia. Pinocchio, dopo essere stato perdonato dalla
Fata, viene liberato dalla sua prigione, ma mentre stava ritornando a casa incontra
nuovamente il gatto e la volpe, che lo invitano ad andare nel paese dei balocchi.
Il grillo Parlante, allora si diresse al Paese Dei Balocchi, dove trovò Pinocchio e
Lucignolo che stavano giocando al biliardo. A questo punto,il grillo convince
Pinocchio a ritornare immediatamente a casa con lui, ma Pinocchio non lo
ascolterà ed il Grillo, infuriato, lo abbandona. Mentre si dirige all'uscita del Paese
dei Balocchi, il Grillo scopre che alcuni ragazzi erano stati cambiati in asini! Il Grillo
Parlante, allora doveva far fuggire Pinocchio dal Paese dei Balocchi
immediatamente! Intanto Pinocchio si stava trasformando in un asino, ma grazie
all'intervento del Grillo riuscì a fuggire dal paese prima di trasformarsi del tutto,
tuffandosi nell'acqua. Quando arrivarono a casa, Geppetto era scomparso. Ad un
certo punto appare una colomba fatata che lascia cadere una lettera e diceva:
"Geppetto è partito per cercarti, Pinocchio. Ed è stato inghiottito da una balena, ma
è ancora vivo!" Pinocchio arrivò su una scogliera insieme al Grillo che voleva
fermarlo ma si buttò subito nell'acqua, seguito dal grillo. Dovette cercare a lungo il
Babbo finché non lo trova entrando nella pancia della balena mentre ella sta
divorando alcuni tonni. Pinocchio, allora, decide di accendere un fuoco facendo
starnutire la balena e permettendo a Pinocchio, Geppetto, Figaro e Cleo di uscire
fuori dalla sua bocca con una zattera. Poco dopo la balena si arrabbia e comincia
ad inseguire Pinocchio e Geppetto. Dopo che la balena distrugge la loro zattera
con n colpo di coda, Geppetto si arrende ma Pinocchio lo afferrò portandolo sano e
salvo su una spiaggetta. Il Grillo, dopo un po' trovò il corpo di Pinocchio senza vita
in mezzo a degli scogli. Geppetto, tornato a casa si mette a piangere credendo di
aver perso Pinocchio. Ad un certo punto arriva la Fata Azzurra, che trasforma
Pinocchio in un bambino vero. Alla fine il grillo riceve la medaglia d'oro promessa
per aver aiutato Pinocchio a diventare un bambino vero...
Le ricette
della
nonna…
In questo mese vi proponiamo una ricetta che vede
come protagonista il basilico, che in questa stagione
trovate nelle bancarelle in piccole piante da mettere
nei vostri orti.
Il basilico è una pianta erbacea che può essere alta
fino a 50 centimetri, con foglie ovali di un bel verde
brillante, profumatissime.
Esistono più di cinquanta varietà di basilico, ma la più
nota è sicuramente il Basilico Genovese!
La pianta di basilico necessita di un clima ben
soleggiato, e si può coltivare sia in vaso, sia in piena
terra. Soffre molto il freddo, e necessita di essere
bagnato spesso.
La semina si effettua in primavera, nel mese di marzo,
ed il trapianto dal vaso al terreno verso la fine di aprile.
L’utilizzo come pianta medicinale è raro, tuttavia pare
che il basilico abbia ottime proprietà sedative, ma
anche antispastiche e digestive.
Ben più diffuso, invece, è l’uso che se ne fa in cucina!
Come erba aromatica, è impiegato per insaporire
insalate, pomodori freschi, verdure, pesce e
selvaggina.
La Ricetta (per 4 persone)
Ingredienti
4 mazzi di basilico genovese
30 gr. di pinoli
3 spicchi d’aglio
una presa di sale grosso
40 gr. di parmigiano grattugiato
30 gr. di pecorino sardo grattugiato
4 cucchiai di olio extra vergine d’oliva della Riviera
Ligure.
Preparazione
Togliere le foglie di basilico dalle piantine, lavarle e
farle asciugare su una salvietta o carta assorbente
per alimenti, facendo attenzione a non schiacciarle,
in quanto la rottura delle vescicole contenenti gli oli
essenziali poste sulla pagine superiore della foglia
provocherebbe l’ossidazione del colore e degli aromi,
rendendo il pesto verde scuro e dall’aroma solamente
erbaceo.
Porre le foglie asciutte nel mortaio, aggiungere i
pinoli, l’aglio mondato ed intero, il sale e schiacciare
– senza pestare - il tutto a lungo col pestello d’ulivo,
sino ad ottenere un composto omogeneo.
Unire i formaggi e, sempre rimestando, diluire con
l’olio versato a filo.
Se non disponete del mortaio, o siete di fretta, potete
utilizzare il frullino, che consente di ottenere un
pesto più emulsionato, simile ad una crema. Il
consiglio che si può dare è di usarlo alla velocità più
bassa possibile, in modo da evitare fenomeni di
riscaldamento dovuti all’attrito.
Il pesto è ottimo consumato subito, ma se volete
potete moltiplicare le dosi e conservarlo in piccoli
contenitori in freezer o sotto vetro.
Per ottenere un perfetto condimento, aggiungere al
pesto, prima di condire la pasta, due cucchiai di
acqua d’ebollizione.
Buon Appetito!
AMA LA VITA NELLA SUA PIENEZZA
Non amare il florido ramo,
non mettere nel tuo cuore
la sua immagine sola:
esso avvizzisce.
Ama l’albero intero,
così amerai il florido ramo,
la foglia tenera e la foglia morta,
il timido bocciolo e il fiore aperto,
il petalo caduto e la cima ondeggiante,
lo splendido riflesso dell’amore pieno.
Ama la vita nella sua pienezza;
essa non conosce decadimento.
La
preghiera
09 Malvina G.
13 Eugenia T.
14 Luigi A.
19 Maria O.
30 Maria Teresa G.
Diamo il benvenuto a…
Giancarlo B. Riccardo G.
Gemma F. Domenica S.
Giuliano B.
…Buona permanenza a“La Pineta”!!
Ecco le proposte settimanali rivolte ai
nostri ospiti per il mese di maggio!
Ogni giovedì ore 9.30 Ginnastica dolce
Martedì 3 ore 15.30 Pomeriggio al cinema
Venerdì 6 ore 17.00 Tecniche di rilassamento
Lunedì 9 ore 15.30 Gioco Quiz “Il rischiatutto”
Martedì 10 ore 14.30 Laboratorio di cucina
Venerdì 13 ore 10.00 Laboratorio di cesteria
Martedì 17 ore 15.30 Laboratorio creativo
Martedì 31 ore 14.30 Gita
Inoltre, verranno proposti diversi laboratori di manualità e creatività…
Aspettiamo parenti ed amici per
festeggiare i compleanni del mese,
Martedì 24 alle ore 15.30!
www.casadiripososantandrea.it
E’ sempre operativo il nostro sito internet! La novità è che a partire da questo mese troverete online, disponibili navigando sulle pagine dedicate a “La Pineta”, i numeri de “La Gazzetta”! E’ una bella novità, che permette a tutti di leggere il nostro giornalino comodamente dal computer di casa… E a qualche albero di sopravvivere un po’ più a lungo!!!