gioielli ritrovati - Legambiente · colonnina con graffiti in parte leggibili, attribuiti ad...

12
Salvalarte Salvalarte è la campagna itinerante di Legambiente sui beni culturali, intesi anche come sapori, tradizioni, paesaggi. Vogliamo con essa contribuire alla scoperta, tutela e valorizzazione dei tesori nascosti, certi che il loro recupero sia la carta vincente per creare occupazione durevole, per costruire uno sviluppo economico solido e ambientalmente compatibile, per trovare forza e fiducia nelle nostre radici culturali. Spesso la scarsa manutenzione, gli atti vandalici, la cementificazione selvaggia del territorio hanno distrutto o danneggiato gravemente segni importanti della storia e dell’identità italiane. Salvalarte è una buona occasione per imparare a voler bene all’Italia e lancia la sfida per trasformare il nostro patrimonio artistico da pesante eredità del passato a investimento per il futuro. Per saperne di più: www.legambiente.eu [email protected] tel. 0686268367 fax. 0686218474 PiccolaGrandeItalia è la campagna di Legambiente per rilanciare il ruolo e la visibilità dei piccoli centri che rappresentano ben il 72% dei comuni italiani. Una costellazione solo apparentemente minore che, nell’era della globalizzazione, brilla per una straordinaria varietà naturale e culturale ed è custode di gran parte dello straordinario patrimonio culturale storico, naturale ma anche enogastronomico del nostro Paese. Per dare spazio e visibilità alle tante voci che costituiscono questa PiccolaGrandeItalia abbiamo realizzato un portale internet dove convergono iniziative, ricerche e storie dei comuni, in costante aumento, che aderiscono all’iniziativa: una grande opportunità per far conoscere i disagi, mettere in rete le esperienze ma soprattutto le preziose risorse e le ricchezze da valorizzare. Per saperne di più: www.piccolagrandeitalia.it [email protected] tel. 0686268388 fax. 0686218474 Salvalarte gioielli ritrovati

Transcript of gioielli ritrovati - Legambiente · colonnina con graffiti in parte leggibili, attribuiti ad...

Page 1: gioielli ritrovati - Legambiente · colonnina con graffiti in parte leggibili, attribuiti ad Ovidio. Nel sacello, ... Matera La cripta rupestre del sole non è stata edifica con pietre

Salvalarte

Salvalarte è la campagna itinerante di Legambiente sui beni culturali, intesi anche come sapori, tradizioni, paesaggi. Vogliamo con essa contribuire alla scoperta, tutela e valorizzazione dei tesori nascosti, certi che il loro recupero sia la carta vincente per creare occupazione durevole, per costruire uno sviluppo economico solido e ambientalmente compatibile, per trovare forza e

fiducia nelle nostre radici culturali. Spesso la scarsa manutenzione, gli atti vandalici, la cementificazione selvaggia del territorio hanno distrutto o danneggiato gravemente segni importanti della storia e dell’identità italiane. Salvalarte è una buona occasione per imparare a voler bene all’Italia e lancia la sfida per trasformare il nostro patrimonio artistico da pesante eredità del passato a investimento per il futuro.

Per saperne di più: [email protected]. 0686268367 fax. 0686218474

PiccolaGrandeItalia è la campagna di Legambiente per rilanciare il ruolo e la visibilità dei piccoli centri che rappresentano ben il 72% dei comuni italiani. Una costellazione solo apparentemente minore che, nell’era della globalizzazione, brilla per una

straordinaria varietà naturale e culturale ed è custode di gran parte dello straordinario patrimonio culturale storico, naturale ma anche enogastronomico del nostro Paese.Per dare spazio e visibilità alle tante voci che costituiscono questa PiccolaGrandeItalia abbiamo realizzato un portale internet dove convergono iniziative, ricerche e storie dei comuni, in costante aumento, che aderiscono all’iniziativa: una grande opportunità per far conoscere i disagi, mettere in rete le esperienze ma soprattutto le preziose risorse e le ricchezze da valorizzare.

Per saperne di più:[email protected]. 0686268388 fax. 0686218474

Salvalarte

gioielli ritrovati

GioielliRitrovati.indd 1 11-08-2008 18:15:49

Page 2: gioielli ritrovati - Legambiente · colonnina con graffiti in parte leggibili, attribuiti ad Ovidio. Nel sacello, ... Matera La cripta rupestre del sole non è stata edifica con pietre

Quasi tre millenni di ininterrotta attività artistica hanno configurato il volto monumentale dell’Italia come di gran lunga il più ricco e il più vario di tanti Paesi. Questa ricchezza di arte e cultura è uno dei nostri principali fattori d’identità nazionale e rappresenta anche un valore inestimabile per promuovere uno sviluppo sociale ed economico forte e pulito. Sono tesori spesso poco noti e troppo spesso lasciati all’incuria e al degrado, che andrebbero meglio tutelati e valorizzati, di cui occorre recuperare il legame con il territorio e le comunità di cui raccontano la storia.Partendo da questa convinzione, da tredici anni Legambiente con la campagna Salvalarte è impegnata per diffondere la conoscenza dei nostri beni artistici, denunciarne il degrado, monitorarne lo stato di conservazione, fornire indicazioni utili per il loro recupero e la loro fruizione. Questa guida, che svela un’Italia poco nota ma di grande pregio, nasce dall’intento di stimolare e coinvolgere cittadini e appassionati, ma anche ragazzi e scuole, nella riscoperta del nostro territorio attraverso l’arte. La sfida è di avvicinare il grande pubblico ai beni culturali, dare una nuova occasione di comprensione del territorio e delle sue testimonianze storiche, nella convinzione che imparando a conoscere il patrimonio artistico si può imparare anche a rispettarlo e valorizzarlo. Quest’anno, a corollario, nasce il progetto Salvalarte treno&bici, per recuperare il piacere di scoprire i luoghi avvicinandosi lentamente, perché spesso è proprio l’attraversamento veloce di un territorio che ce lo rende estraneo e irraggiungibile. Un segnale che vogliamo dare per superare il turismo mordi e fuggi, fatto di consumismo e di superficialità. Con Salvalarte, quest’anno, percorreremo l’intera Italia utilizzando il trasporto via treno per le medie e lunghe distanze e la bicicletta per le distanze minori.

Vittorio Cogliati DezzaPresidente nazionale di Legambiente

Ven

eto

Casone Azzurro

Il piccolo mondo antico dei contadini del Veneto

Arzergrande (Pd)

Nel vasto territorio della Saccisica i pochi casoni ancora visibili rappresentano l’identità della campagna e della civiltà rurale veneta: opere che raccontano, più delle ville, dei cascinali, delle corti e dei castelli, una vera e propria cultura abitativa.Si tratta di poverissime abitazioni che nei tempi antichi hanno dato ospitalità a contadini e braccianti. Questa particolare costruzione si diffuse tra il XVI e il XVII secolo, quando le proprietà terriere, che per lungo tempo furono di proprietà dei carraresi, passarono nelle mani dei patrizi veneziani. I seguito, per motivi igenici e di sicurezza, soprattutto al termine della seconda guerra mondiale, molti casoni sono stati abbandonati e abbattuti. Diversi dai casoni lagunari, abitati dai pescatori, quelli della Saccisica sono un valido esempio di bioedilizia. Il Casone Azzurro è una straordinaria struttura realizzata con materiali ricavati da elementi naturali come l’argilla, usata per realizzare mattoni e canne, o la paglia, usata per realizzare il tetto, mentre il pavimento interno è stato realizzato con un particolare impasto che assume l’aspetto della terra battuta.

Come si raggiungeDalla stazione di Arzergrande seguire i percorsi ciclabili segnalati.

GioielliRitrovati.indd 2 11-08-2008 18:15:49

Page 3: gioielli ritrovati - Legambiente · colonnina con graffiti in parte leggibili, attribuiti ad Ovidio. Nel sacello, ... Matera La cripta rupestre del sole non è stata edifica con pietre

Abr

uzzo

La forza, la vita e l’unità politica

Sulmona (Aq)

Nei pressi di quella che fu l’antica città Peligna, sorge il tempio di Ercole Curino. Una volta simbolo dell’unità politica, il tempio ancora oggi è considerato una delle testimonianze più importanti della civiltà italica. Scambiato per i resti della casa del grande poeta latino Ovidio, solo dopo il 1957 fu individuato come il santuario dedicato ad Ercole Curino. Della struttura originaria restano i due terrazzamenti: in basso vi è un podio sormontato da 14 ambienti coperti con volta a botte, in alto vi sono i resti delle colonne che costituivano il portico, facente parte del nucleo originario del complesso. Al centro del portico vi era un altare rivestito in bronzo ed è in quell’area che sono stati rinvenuti i reperti più importanti: due statuette di Ercole a riposo (copie da Lisippo), una in bronzo, l’altra in marmo, conservate oggi al Museo di Chieti, e una colonnina con graffiti in parte leggibili, attribuiti ad Ovidio. Nel sacello, inoltre, è ancora possibile ammirare il pavimento a mosaico policromo e i resti delle decorazioni parietali.

Come si raggiungeDalla stazione prendere la Sp 51A, poi si prosegue sulla Sp 13C. Dopo 3 km svoltare a dx e proseguire per 1,5 km.

Umbr

ia

C’era una volta in... Spello

Spello (Pg)

Nel cuore della valle Umbra, la stele di Spello rimembra le valorose conquiste della Roma dei Cesari. Le truppe romane riuscirono a conquistare la deliziosa e particolare cittadina umbra che Augusto, primo imperatore di Roma in onore della sua gens Iulia, appellò con il nome di Colonia Iulia Hispellum: la Splendidissima Colonia Iulia. Attualmente, nel municipio della piccola cittadina è conservata la tavola che serba la memoria storica di Spello e fornisce preziose informazioni sul diritto amministrativo, una delle molte e autorevoli produzioni della mente geniale dei Romani.Risalente al IV secolo d.C., il Rescritto di Costantino concede alla città il diritto di celebrare i ludi religiosi per tutta l’Umbria, separatamente rispetto agli Etruschi, testimoniandone così la posizione importante anche durante il basso Impero.La stele di Spello, nota anche come Tavola del Rescritto di Costantino, è stata data in prestito lo scorso anno per la realizzazione della mostra Costantino il Grande in Germania. In Italia questo è l’unico modello conservato di stele: un exemplum sacri rescripti che impreziosisce la città di Spello già ricca di un grande patrimonio artistico e culturale.

Come si raggiungeSpello è facilmente raggiungibile dalle stazioni ferroviarie comprese nella linea Roma – Perugia.

Tempio di Ercole CurinoRescritto di Costantino

GioielliRitrovati.indd 3 11-08-2008 18:15:51

Page 4: gioielli ritrovati - Legambiente · colonnina con graffiti in parte leggibili, attribuiti ad Ovidio. Nel sacello, ... Matera La cripta rupestre del sole non è stata edifica con pietre

Un sole antropomorfo nel tufo materano

Matera

La cripta rupestre del sole non è stata edifica con pietre o con mattoni, ma scavata direttamente nel tufo. È stata la devozione degli operai cavatori a volerla mentre realizzavano le settecentesche cave alla periferia di Matera. A renderla unica nel suo genere sono, al suo interno, magnifiche decorazioni che rappresentano un sole in rilevo con volto umano. Purtroppo il finestrone riccamente traforato che illuminava con degli arabeschi il vano della cripta è andato perduto; esistono ormai solo documentazioni fotografiche parziali dove il sole rappresentato su una parete interna è illuminato dal finestrone. Pur non esistendo testimonianze dirette circa la presenza di monasteri italo-greci nel territorio circostante Matera, questa cripta, come altre chiese rupestri, è da attribuirsi alla componente etnica bizantina dell’area.Nel passato il tufo era considerato fonte di guadagno economico dal momento che lo si poteva intagliare, evitando così di cuocere i mattoni. Le cave di tufo, per lo più abbandonate, oggi sono divenute spazi per eventi culturali.

Come si raggiungeSS 7, Matera nord, contrada La Vaglia.

Basil

icata

Umbr

ia

Testimonianze dell’età aurea romana in una valle umbraNarni (Tr)

Il Ponte d’Augusto è un’importante testimonianza dell’età aurea romana.Posto poco prima dell’ingresso del fiume Nera nelle strette gole tra lo sperone su cui sorge la città di Narni, una zona dell’Umbria ricca di testimonianze del passato romano.La storia di questo monumento è rintracciabile nelle fonti classiche, dove è ricordato e citato da molti autori come un ruptum o dirutus (in rovina), soprattutto in seguito a un grave e terribile terremoto che lo danneggiò.Fu costruito nel 27 a.C. durante gli interventi di risistemazione e di potenziamento della via consolare Flaminia, voluti dall’imperatore Augusto e per questo dedicati alla sua memoria.Delle tre o quattro arcate che un tempo modellavano il ponte, oggi ne è conservata solo una, forse la più grande, oltre i ruderi di due pilastri. Il ponte aveva una lunghezza di centosessanta metri, mentre l’altezza dell’arcata rimasta in piedi è di trenta metri. Il forte sviluppo verticale genera l’effetto di grande imponenza che ancora oggi caratterizza le rovine. Si tratta di un bell’esempio di ingegneria romana, realizzato con possenti arcate rivestite di travertino.

Come si raggiungeIn treno dalla stazione di Narni – Amelia sulla linea ferroviaria Roma - Ancona.

La cripta rupestre del Sole Il Ponte d’Augusto

GioielliRitrovati.indd 4 11-08-2008 18:15:52

Page 5: gioielli ritrovati - Legambiente · colonnina con graffiti in parte leggibili, attribuiti ad Ovidio. Nel sacello, ... Matera La cripta rupestre del sole non è stata edifica con pietre

Verba volant... Fondo manet

Montalbano Jonico (Mt)

Nel comune di Montalbano, a pochi passi dai sassi bianchi che splendono sulle spiagge del Mar Ionio, sono custoditi antichi e preziosi testi che compongono il Fondo Antico: un patrimonio bibliografico, risalente al periodo medioevale, composto da oltre otto mila volumi e copre un arco temporale che va dal 1501 ai primi decenni del 1900.Il Fondo è costituito dalle donazioni delle più note e ricche famiglie di Matera: come quelle della famiglia Rondinelli, del sacerdote Giuseppe Rizzi, di Angelo e Francesco Villone, di Giuseppe Santagata, oltre al Fondo dei Cappuccini che raccoglie i 275 volumi dell’ex convento di Montalbano Jonico.Il Fondo Antico raccoglie testi manoscritti durante il periodo feudale e altri stampati utilizzando lo storico e importante torchio di Guterberg. Del Fondo, inoltre, fanno parte anche fotografie d’epoca, quadri, statue, arredi e oggetti vari.È una preziosa e ricca testimonianza dell’importanza socio-economica che il paese ha conosciuto e vissuto a partire dal XIII secolo fino alla prima guerra mondiale.

Come si raggiungeDa Scanzano Jonico, 20 km facilmente percorribili in bicicletta.

Basil

icata

Tosc

ana

Case coloniche leopoldine

Viaggio nella fattoria incantata

Montepulciano (Si)

L’incantevole paesaggio della Val di Chiana, costellato da case coloniche, racconta esempi di un’architettura rurale importante e prestigiosa realizzata soprattutto durante la bonifica settecentesca. La Fattoria granducale di Abbadia è il risultato di numerosi interventi che si sono susseguiti in tre secoli di storia e racconta di un territorio segnato dall’agricoltura e dalla mezzadria.La storia di quest’area è strettamente legata alla famiglia dei Medici, soprattutto in relazione alla sua evoluzione idrografica. Dopo imponenti interventi strutturali legati alla bonifica del territorio, la famiglia granducale concluse il proprio lavoro invertendo il corso del fiume Chiana, per evitare che terminasse il suo corso nel Tevere, deviandolo nell’Arno. La struttura della fattoria Granducale di Abbadia, così come noi oggi la conosciamo, venne riedificata nel 1806 su una preesistente tenuta agricola. Come in tutte le case coloniche, anche questa aveva le stanze da letto, la cucina, i magazzini per le scorte e lo stivaggio dei cereali collocate al primo piano, mentre al piano terra erano sistemate le stalle e le cantine. Le stalle erano sempre sotto le camere, per permettere al colono di porre attenzione a qualsiasi rumore sospetto; i due piani erano collegati con una scala interna.

Come si raggiungeDalla stazione di Torrita di Siena oppure di Chiusi e poi in bicicletta lungo la pista ciclabile denominata Sentiero della bonifica.

Fondo Antico

GioielliRitrovati.indd 5 11-08-2008 18:15:54

Page 6: gioielli ritrovati - Legambiente · colonnina con graffiti in parte leggibili, attribuiti ad Ovidio. Nel sacello, ... Matera La cripta rupestre del sole non è stata edifica con pietre

Cala

bria

Storie quotidiane della Magna Grecia

Monasterace (Rc)

La storica battaglia sul fiume Sagra, combattuta nel VI secolo a.C. fra le poleis di Locri Epizefiri e di Crotone, vide sul campo di combattimento 15.000 uomini contro 120.000: in quell’occasione Kaulon era alleata di Crotone. Seppur in numero esiguo, i lucresi ebbero la meglio. Come narra la leggenda furono aiutati dal favore degli dei: i Dioscuri, i gemelli Castore e Polluce, figli di Zeus e di Leda, intervennero in soccorso di Locri. I primi insediamenti rinvenuti in quest’area risalgono alla fine dell’VIII secolo a.C.. La città, caduta poi nell’oblio, venne rinvenuta dal noto archeologo Paolo Orsi che tra il 1912 e il 1915 portò avanti i primi sondaggi. Ma ci sono voluti ben dieci campagne di scavi per rendere visibile il sito archeologico per come lo conosciamo oggi. Ciò che rende unica quest’area è la ricca presenza di suppellettili che hanno palesato le produzioni artigianali dell’antica polis: dalle ceramiche agli oggetti di metallo, in particolare in bronzo. Resti di forni, scorie di lavorazione e una matrice di fusione ci parlano di una intensa e raffinata produzione di ex voto in metallo.

Come si raggiungeDalla stazione ferroviaria Monasterace – Stilo, facilmente raggiungibile in bicicletta lungo la SS 106.

Storie di antichi fasti

Castroreale (Me)

Lu Castru, oggi Castroreale, aveva una notevole importanza strategica, in quanto la sua posizione permetteva di controllare le vallati fluviali del Longano da un lato e del Patrì dall’altro. È qui che durante il periodo del grande Federico II sorse un’importante chiesa nota per il suo campanile merlato, la cupola arabeggiante e il portale di buona fattura di origine durazzesca. All’interno si può vedere l’altare maggiore in legno intagliato creato in stile barocco, a testimonianza della fiorente attività artigianale del XVIII sec. nella provincia di Messina. Sono ancora conservate le statue di S. Caterina d’Alessandria, considerata nel medioevo l’oggetto femminile di culto più importante, dopo la Vergine, in tutto il Mediteraneo. Di notevole pregio anche l’acquasantiera, opera del noto Antonello Gagini, riconosciuto come il massimo scultore siciliano.Visibile solo dall’esterno a causa dei danni riportati nel terremoto del 1978, oggi la chiesa conserva ancora il suo particolare soffitto ligneo a cassettoni con dipinti della fine del secolo XVII. Molto del suo patrimonio è stato rimosso e portato altrove.

Come si raggiungeSP 85 che collega il Ponte Termini-Patrì con Castroreale, oppure SP 82 che sale da Barcellona Pozzo di Gotto.

Sicil

ia

La chiesa dell’ImmacolataTempio dorico di Kaulonia

GioielliRitrovati.indd 6 11-08-2008 18:15:54

Page 7: gioielli ritrovati - Legambiente · colonnina con graffiti in parte leggibili, attribuiti ad Ovidio. Nel sacello, ... Matera La cripta rupestre del sole non è stata edifica con pietre

Un gioiello bizantino in terra d’Otranto

Muro Leccese (Le)

Un piccolo edificio solo apparentemente rustico nasconde al suo interno uno scrigno di tesori: è la descrizione che più si addice a questa chiesa storica. In realtà, una dimensione diversa attende il visitatore, un mondo trascendentale dove il divino sembra colloquiare con l’umano, dove le immagini degli affreschi balzano dalle pareti per raccontare storie meravigliose di un tempo lontano, ma che si percepiscono come attuali. Le origini di Santa Marina risalgono probabilmente al X secolo, come si può scorgere dal vestibolo eretto, tradizionalmente legato alla cultura monastica. Nel corso dell’XI secolo l’edificio fu ristrutturato; venne così rinnovata la volta a botte e furono inseriti quattro archi, uno nel vestibolo, gli altri nella navata. Sulla parete destra dell’edificio, si notano i resti di un affresco che comprende la parte inferiore di un grande trono gemmato e di un piede con sandali, mentre sulla destra è visibile una figura femminile coronata: potrebbe essere la rappresentazione di un’imperatrice bizantina. Secondo alcune ipotesi, la committenza dell’affresco andrebbe attribuita all’Imperatrice Zoe, quale ex-voto al Santo di Myra. Infatti, la chiesetta di Santa Marina riveste una particolare importanza anche per la presenza del più antico ciclo di affreschi sulla vita di san Nicola, Vescovo di Myra.

Come si raggiungeSS16 in direzione di Maglie, poi immettersi sulla SS 275 e successivamente sulla SP 363 fino a raggiungere la vecchia strada Muro Leccese-Palmariggi.

Pugl

ia

<<Non è un fatto stupefacente che nessuno prima abbia scritto su questo?>> Paestum (Sa)

Winckelmann, il fondatore della moderna archeologia che giunse a Paestum nel 1758, esprime così il suo stupore per ciò che troppo a lungo era rimasto dimenticato.I cinque chilometri di mura che cingono Paestum possono essere considerati uno spettacolo unico al mondo, testimonianza antica del passaggio di tre civiltà: greca, lucana e romana. Le mura erano alte quindici metri con uno spessore che variava tra i cinque e i sette metri. Vi erano quattro porte di accesso -Porta Sirena, Porta Marina, Porta Aurea, Porta Giustizia- e numerose (47) altre piccole aperture, le postierle che facilitavano l’ingresso in periodo di pace e favorivano le sortite in caso di guerra; erano infatti porte secondarie di accesso alla città, ricavate all’interno della cinta muraria e costruite ad intervallare le porte principali. Il nome deriva infatti dal latino tardo posterula, a suo volta derivato da posterus, cioè situato dietro, in luogo nascosto. La fortificazione era munita di ventotto torri, addossate o inserite nel suo spessore. Intorno alle mura era scavato un fossato, da tenere ricolmo d’acqua. La cinta riscoperta da pochi anni è ora oggetto di un accurato lavoro di restauro. Il lavoro per il recupero completo delle mura richiede ancora del tempo. Racchiusi nella cerchia muraria, sono stati ritrovati piccoli tesori: vasi in miniatura, gioielli, cosmetici..

Come si raggiungeIn treno lungo la linea Napoli – Sapri. In auto uscita autostrada Battipaglia proseguire per la SS 18 direzione Paestum.

Cam

pani

a

Le mura di PaestumSanta Marina

GioielliRitrovati.indd 7 11-08-2008 18:15:59

Page 8: gioielli ritrovati - Legambiente · colonnina con graffiti in parte leggibili, attribuiti ad Ovidio. Nel sacello, ... Matera La cripta rupestre del sole non è stata edifica con pietre

Cam

pani

aOpificio ed ex tabacchificio

Una nobile architettura

Paestum (Sa)

In uno dei borghi agricoli di Paestum, nella piana del Sele, si scorge un mirabile esempio di architettura industriale del primo Novecento. Si tratta dell’ex tabacchificio di Cafasso: non è una semplice riproduzione di stilemi passati, come avviene in molti edifici neogotici e neoclassici, ma una importante invenzione stilistica di nobile architettura.La presenza di tre torri, in origine destinate a montacarichi, e il rivestimento esterno, eseguito con un particolare laterizio che conferisce al monumento una intonazione cromatica e plastica aurea, raffigurano, in modo sublime, la storia sociale ed economica di migliaia di lavoratrici che hanno dato in questa terra il loro impegno dagli inizi del secolo scorso fino agli anni Ottanta.Agli inizi del Novecento, Gaetano Bonvicini, imprenditore lombardo notando che gli alberi da frutta erano fioriti in anticipo rispetto all’Emilia Romagna, ritenne conveniente realizzare un opificio industriale per la coltivazione e la trasformazione della frutta; così nei primi anni venti ecco comparire uno dei più importanti opifici d’Italia.Ora corre il rischio di essere trasformato in un residence e Legambiente è impegnata per impedire questo scempio.

Come si raggiungeIn treno lungo la linea Napoli – Sapri. In auto uscita autostrada Battipaglia proseguire per la S.S. 18 direzione Paestum.

L’oriente a portata di mano

Gallipoli (Le)

Chiesa a cupole emisferiche databile tra il XII e il XIII sec. d. C.. Formata da due ambienti a pianta quadrata, San Pietro dei Samari costituisce l’unico esempio nella provincia di Lecce del fenomeno architettonico delle chiese a cupole in asse presente in Puglia; è inoltre l’unica ad avere le cupole visibili nella loro forma pura, secondo un linguaggio tipicamente medio-orientale. La chiesa-abbazia, anche se secondo diversi documenti risulti eretta da monaci basiliani (monaci italo-greci che avevano trovato rifugio nel Salento dalle persecuzioni iconoclaste degli imperatori bizantini), deve la sua fondazione alla politica di ripopolamento delle campagne inaugurata dai Normanni a partire dal X-XI sec. Sulla cornice dell’avancorpo aggiunto nel XIX sec. come abitazione del sacerdote, corre un’iscrizione che attribuisce la fondazione della chiesa a Ugo di Lusingano, condottiero dei Crociati ritornato dalla Palestina nel 1148 e sbarcato a Gallipoli. La stessa iscrizione racconta che il condottiero crociato fondò la chiesa proprio sul punto dove San Pietro sbarcò reduce dalla Samaria. Oltre ad essere un unicum all’interno del patrimonio architettonico salentino, San Pietro è una delle poche chiese di Gallipoli che il Barocco non ha trasformato; una visita a questa chiesa è l’occasione per fare una piacevole passeggiata nel Parco regionale Litorale di Punta Pizzo – Isola di S. Andrea.

Come si raggiungeDalla strada litoranea Gallipoli-Leuca, percorrere la bretella di collegamento alla SS 101 (Lecce-Gallipoli-Leuca).

Pugl

ia

Chiesa di San Pietro dei Samari

GioielliRitrovati.indd 8 11-08-2008 18:16:02

Page 9: gioielli ritrovati - Legambiente · colonnina con graffiti in parte leggibili, attribuiti ad Ovidio. Nel sacello, ... Matera La cripta rupestre del sole non è stata edifica con pietre

Due grandi storie tra le mura di casa

Mandriole (Ra)

<<…Poi si calma, rientra in casa, chiude gli occhi di Anita e scoppia in un pianto irrefrenabile...>>È nella Cascina Guiccioli, località Mandriole, che si può trovare la memoria e la vitalità della giovane moglie del Re dei due mondi. La casa racchiude gli ultimi istanti di quell’amore profondo che legò per sempre Garibaldi ad Anita. Lì il 4 Agosto 1849 durante la fuga da Roma, Anita si spense e oggi, a poche centinaia di metri dal podere, si può scorgere ancora il cippo inaugurato il 9 Agosto del 1896.Prima dell’arrivo di Garibaldi, Casa Guiccioli fu anche residenza di un importante esponente della poesia, George Byron. Su invito dello stesso padrone di casa, Alessandro Guiccioli, il poeta divenne il suo cavalier servente e nel frattempo intesse un relazione con la figlia. È qui che Bayron iniziò la stesura di Don Juane, Diario Ravennate, Il mio dizionario e Pensieri Sparsi.

Come si raggiungeDa Ravenna 20 km facilmente percorribili in bicicletta.

Emili

a Rom

agnaCristo Desnudo

Jelsi (Cb)

Nel ciclo degli affreschi che abbellisce la cappella gotica della S.S. Annunziata a Jelsi, la mano censoria del braghettone non riuscì ad arrivare, conservando così tutta la naturalità del Cristo. Si tratta infatti di una preziosa raffigurazione di Cristo nudo che desta ancora oggi, per la sua rarità, grande interesse nella storia d’arte internazionale. È conservata all’interno della cripta formata da un’unica sala costituita da una volta a botte e da una tomba ad arco gotico, conservata nella parte sinistra.Sugli affreschi sono rappresentate le iconografie di Santi e le scene tratte dal Nuovo Testamento con uno stile che si avvicina a quello della scuola del Giotto e del Cavallini.Dell’intero ciclo di affreschi, il Battesimo di Cristo, propone un’immagine ancora più umanizzata di quella mostrata da tutta l’iconografia della storia dell’arte. Nel corso della sua storia, questo luogo svolse diverse e molteplici funzioni tra le quali quelle di asilo infantile e di teatro popolare diretto da Domenico Petruccioli.Con molta probabilità questa realizzazione risale al periodo che va dal 1363, data di costruzione della Chiesa, al 1400.

Come si raggiungeCampobasso in direzione Foggia, vecchia SS 17, poi si devia verso Jelsi.

Mol

iseCasa GuiccioliLa Cripta dell’Annunziata

GioielliRitrovati.indd 9 11-08-2008 18:16:05

Page 10: gioielli ritrovati - Legambiente · colonnina con graffiti in parte leggibili, attribuiti ad Ovidio. Nel sacello, ... Matera La cripta rupestre del sole non è stata edifica con pietre

Emili

a Rom

agna

Casa di Vincenzo Monti

L’Ortazzo del principe del neoclassicismo

Alfonsine (Ra)

Nel Comune di Alfonsine, provincia di Ravenna, si trova un podere detto l’Ortazzo; è la casa dove nacque Vincenzo Monti, principe del neoclassicismo.La casa, di semplice eleganza, sorge ancora oggi in fondo ad un largo ripiano e porta scritto, sull’alto della modesta facciata, un motto de’ Salmi ancora oggi leggibile: Redime me a calumniis hominum, ut custodiam mandata tua. Fidelj Monti A.D. MDCCL. Tale scritta fu collocata dal padre del Monti, a lamento di un episodio persecutorio che aveva subito da persone invidiose.La casa-museo conserva alcuni mobili d’epoca e alcuni manifesti che ripercorrono le tappe fondamentali delle celebrazioni montiane. Al suo interno si possono trovare, oltre alle pregevoli edizioni originali delle opere del poeta, i preziosi scambi epistolari intercorsi tra Monti, Manzoni e Leopardi.Vicino l’antica casa Monti è possibile visitare la riserva naturale di Alfonsine, un rifugio di biodiversità nell’uniforme distesa della pianura padana orientale.

Come si raggiungeA circa 1 km dal centro di Alfonsine, in via Passetto 3.

Mar

che

Le Torri Colombaie

Un patrimonio dell’architettura romana

San Severino Marche (Mc)

A San Severino, un piccolo comune di Macerata a un soffio dall’Appennino umbro-marchigiano, svettano le Torri Colombaie dette anche Palombare.Queste torri, opere difensive collocate in punti diversi e strategici della città, rappresentano una particolare struttura romana. Nel medioevo la piccola città di San Severino se ne servì per alzare il livello delle sue capacità difensive. In questo periodo crebbero in altezza suddividendosi in diversi livelli orizzontali a conclusione dei quali svettavano le Colombaie.Una prima torre appartiene all’Abbazia di Sant’Eustachio in Domora, situata nella Valle dei Grilli e ha una pianta circolare, tipologia molto rara. L’altra invece si colloca ai margini del centro abitato con una pianta a base quadrata, inglobata in un edificio rurale con preziosi ed eleganti motivi decorativi in laterizio.

Come si raggiungeA14, uscita Loreto - Porto Recanati, poi SS 361 fino a San Severino Marche. Da qui proseguire sempre sulla SS 316 in direzione Castelraimondo.

GioielliRitrovati.indd 10 11-08-2008 18:16:07

Page 11: gioielli ritrovati - Legambiente · colonnina con graffiti in parte leggibili, attribuiti ad Ovidio. Nel sacello, ... Matera La cripta rupestre del sole non è stata edifica con pietre

Un’epoca racchiusa tra i resti di un castello ritrovato

Tramonti di Sopra (Pn)

Una recente ricerca di micro-toponomastica del catasto napoleonico del 1808 della Valle del Meduna ha permesso di individuare a Tramonti di Sopra un enigmatico castello, di cui si era sempre sentito parlare, ma che non era mai stato individuato. Questo sito castellano, precedente al periodo della Feudalizzazione della Patria del Friuli (XI secolo), è caratterizzato da tecniche costruttive molto semplici, lontane dalla cultura del muro legato con la calce. La difesa era probabilmente costruita con un setto di legno e terra, una sorta di grande cassone ligneo riempito con il terreno recuperato dalle operazioni di scavo del fossato. Questa linea difensiva si attestava su un piccolo rilievo roccioso probabilmente difeso con strutture lignee. All’interno del recinto veniva protetto uno spazio abbastanza ampio da poter accogliere le cose più preziose del villaggio: le persone, i raccolti e gli animali. Questo maniero non si trasformò mai in una residenza feudale perché la riorganizzazione territoriale di età patriarcale fece perdere importanza a Passo Rest, rispetto alle altre vie commerciali per la Germania. Oggi queste semplici forme sono un patrimonio importantissimo perché, pur nella leggerezza dei segni, testimoniano un’arte della guerra precedente alla riscoperta delle fortificazioni in pietra e calce.

Come si raggiungeDa Pordenone si percorre SS fino all’ultimo villaggio, Tramonti di Sopra.

Friu

li Ven

ezia

Giul

ia

Lazi

o

Una piccola, antica, romantica strada

Tivoli (Rm)

La Voltata delle Carrozze è un percorso realizzato nell’anno giubilare 1750 per consentire alle carrozze, che accompagnavano i signori di elevato rango, di fermarsi a visitare i resti delle ville romane e di ammirare il panorama della campagna laziale. Non si tratta della ben nota e trafficata via Tiburtina voluta e ampliata dal console Valerio Massimo, ma di una piccola e romantica strada che raggiunge la zona collinare di Tivoli, ricca di resti di ville romane e di acquedotti, grandiosa testimonianza dell’ingegneristica romana che, utilizzando le acque del fiume Aniene, riuscì a rinfrescare e rigenerare i romani durante i loro soggiorni in campagna.Gli acquedotti percorrevano il pendio di Monte Ripoli per poi dirigersi verso Roma dopo aver superato con ponti i molti valloni tufacei dell’attuale Agro Tiburtino.Nell’Ottocento, nel pieno del filone romantico, questa strada divenne meta preferita dai pittori che la scelsero come luogo privilegiato per raffigurare Tivoli e le vallate circostanti.

Come si raggiungeDa piazza Garibaldi a Tivoli, percorrere viale Cassiano per 1,2 km fino al bivio per San Gregorio.

Il Castello di Tramonti di SopraVoltata delle Carrozze

GioielliRitrovati.indd 11 11-08-2008 18:16:09

Page 12: gioielli ritrovati - Legambiente · colonnina con graffiti in parte leggibili, attribuiti ad Ovidio. Nel sacello, ... Matera La cripta rupestre del sole non è stata edifica con pietre

Un piccolo gioiello svela gli splendori della Roma augusteaRoma

A Roma non c’è solo l’Auditorium realizzato da Renzo Piano, ne esiste un altro ben più antico la cui origine è ancora incerta, tornato alla luce nel 1874 in occasione dei lavori per l’apertura della nuova via Merulana.La storia dell’antica Roma attribuisce questa costruzione a Mecenate, protettore degli artisti della Roma dell’Imperatore Augusto.Gli spettacoli musicali e teatrali degli artisti romani, sostenuti da Mecenate e voluti da Augusto per magnificare l’espansione del suo Impero, furono valorizzati in questo luogo. Tuttavia, per le sue dimensioni si pensa anche che sia stato utilizzato per un ninfeo oppure per una gradinata di abbellimento.Il sito al momento è visibile solo su richiesta, nonostante rappresenti la testimonianza di uno dei pochi auditorium dell’epoca romana, ricco di affreschi e nicchie.La costruzione consiste in un’aula absidata lunga complessivamente ventiquattro metri, della quale si possono distinguere quattro parti: un vestibolo a sud-est, che ha l’aspetto di sala rettangolare, un’aula vera e propria, l’esedra a gradini e la doppia rampa di accesso.

Come si raggiungeL’auditorium si trova in Largo Leopardi, tra le Basiliche di San Giovanni e di Santa Maria Maggiore, alle spalle di Piazza Vittorio.

Lazi

o

Lazi

o

Fontana Bussi

Un angolo di città ricco di storia e di ricordi letterari

Frosinone

Il 13 settembre 1773 il fiume Cosa, piccolo corso d’acqua che attraversa la campagna ciociara, in seguito ad un’estate piovosa spazzò via il ponte (oggi De Matthaeis) realizzato nel 1665.Con il crollo del ponte andò distrutta anche la fontana voluta dal governatore della città, dove Alberto Moravia ambientò il romanzo del 1957 che racconta le tristi vicende della madre Cesira e della figlia Rosetta.La Fontana prese il nome del governatore Giovanni Battista Bussi De Petris che la fece in seguito ricostruire. Nonostante questa denominazione autorevole, il monumento fu ridotto a un rudere.La Fontana era costituita da un timpano classico, adesso conservato nei depositi comunali, posto a completamento di un corpo architettonico creato per fare da cornice alla iscrizione lapidea.La Fontana Bussi si trova lungo la via Casilina, una via consolare che conduceva alla Civita di Frosinone; tra il Settecento e l’Ottocento, viandanti e contadini si fermavano a rinfrescarsi prima di entrare in città.

Come si raggiungeSotto il ponte di Viale Roma in prossimità di piazzale De Matthaeis.

Auditorium di Mecenate

GioielliRitrovati.indd 12 11-08-2008 18:16:09