Gioco quindi sono dicembre
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Gioco quindi sono
IL Gioco come strumento educativoPalermo, Dicembre 2013
1Stefania Guccione
Mi presento
Stefania Guccione
Laureata in Scienze della Formazione, indirizzo gestione risorse umane ed educazione degli adulti, mi occupo dal 2006 di gestione e sviluppo di servizi all'infanzia dopo avere per oltre 20 anni lavorato nella progettazione e sviluppo di interventi nell'area sociale come consulente. Attualmente sono presidente della cooperativa sociale Pueri e coordinatore pedagogico di quattro strutture per l'infanzia, a Palermo
Palermo, Dicembre 2013
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Stefania Guccione
Gli obiettivi di oggi
1. Riflettere sul significato del gioco come strumento educativo;
2. Conoscere le esperienze vissute sull'utilizzo del gioco come strumento educativo su diverse fasce di età;
3. Riflettere e discutere su come il gioco possa essere utilizzato dall'educatore nella relazione con il bambino.
Palermo, Dicembre 2013
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Stefania Guccione
A cosa serve il gioco
Autoconsapevolezza
Immaginazione
Abilità linguistiche
Consapevolezza e sensibilità emotiva
Creatività
Palermo, Dicembre 2013
Stefania Guccione
A cosa serve il gioco
Autoconsapevolezza
I bambini che fanno finta di mangiare da una tazza vuota o di dare da mangiare alla mamma o a un cavallino giocattolo stanno facendo importanti passi avanti nel loro sviluppo. Riconoscono l’irrealtà ma la usano per giocare; trasformano il vuoto in pieno e sviluppano un senso di sé dimostrando il proprio controllo sugli oggetti quotidiani
Palermo, Dicembre 2013
Stefania Guccione
A cosa serve il gioco
Immaginazione
è una delle grandi risorse per organizzare e utilizzare informazioni complesse per rivivere mentalmente una sensazione vissuta in passato. Si può ricreare un profumo, un sapore nell’immenso magazzino dei ricordi, che sono essenziali per imparare e crescere intellettualmente.
Palermo, Dicembre 2013
Stefania Guccione
A cosa serve il gioco
Abilità linguistiche
ascoltando le proprie parole e quelle dei compagni di giochi ampliano il proprio vocabolario, imparano nuovi modi di esprimersi e assimilano molti modi di dire e sfumature del linguaggio.
Ripetendo le parole ad alta voce e usandole in un contesto di gioco arricchiscono il proprio lessico .
Palermo, Dicembre 2013
Stefania Guccione
A cosa serve il gioco
Consapevolezza e sensibilità emotiva
durante i giochi di finzione il bambino può recitare la parte di molti personaggi e diventare un genitore, un dottore o un insegnante. Questi giochi sono alla base per sviluppare sentimenti di comprensione ed empatia, e aiutano i bambini ad afferrare gli aspetti più sottili della comunicazione degli adulti.
Palermo, Dicembre 2013
Stefania Guccione
A cosa serve il gioco
Creatività
i bambini hanno la fortuna di possedere una particolare consapevolezza sia del proprio mondo interiore che di quello esterno. Sono molto sensibili alle condizioni del proprio corpo e prestano attenzione ai dettagli dell’ambiente che lo circonda. Esplorare cose nuove rende i bambini sensibili alla creatività degli altri e pone le basi per il loro sviluppo creativo
(D. Singer & Singer, Laboratorio del far finta. 2001. Edizioni Erickson).
Palermo, Dicembre 2013
Stefania Guccione
Il gioco è una cosa seria
I bambini mettono nel gioco grande impegno e attenzione, spesso anche più di quella che mettono nello studio o in attività laboratorio.
Per questo il gioco del bambino va rispettato, capito, osservato. Il bambino agisce il suo modo d’essere nel gioco, il bambino è il suo gioco.
Palermo, Dicembre 2013
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Stefania Guccione
Parlami con il gioco
Quando andiamo all’estero, ci preoccupiamo di imparare la lingua del paese per comunicare con gli abitanti del posto…
…se vogliamo comunicare in maniera efficace con un bambino dobbiamo imparare a giocare come lui.
Palermo, Dicembre 2013
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Stefania Guccione
Nel gioco imparo
Se gioco con gli altri, imparo a condividere
Se gioco in una squadra, imparo che oltre ad un “io”, c’è un “noi”
Se siamo in tanti e c’è solo una bici, dovrò imparare a fare il turno
Se gioco in un posto nuovo, con bambini nuovi, imparo ad avere nuovi amici
Palermo, Dicembre 2013
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Stefania Guccione
Il ruolo dell’educatore
Obiettivi dell’educatore:
0-5 anni: sviluppare autonomia, aumentare la capacità verbale, fornire un’alfabetizzazione emotiva, supportare il riconoscimento del sé e dell’altro
6-10 anni: consolidare l’identità, sviluppare le capacità sociali (regole, relazioni, rispetto), aumentare le competenze verbali e numeriche, aumentare la capacità di attenzione e concentrazione.
Palermo, Dicembre 2013
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Stefania Guccione
RICORDIAMOCI SEMPRE
TUTTI I BAMBINI GIOCANO
Palermo, Dicembre 2013
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Stefania Guccione
RICORDIAMOCI SEMPRE
Palermo, Dicembre 2013
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Stefania Guccione
Dove ci trovate
Palermo, Dicembre 2013
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Stefania Guccione
www.laludotecadelgiardino.it
www.ibimbipiccoli.it
www.nidokalos.it
www.cooperativapueri.it