GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili...

68
RIVISTA UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO DEL CORPO NAZIONALE Anno IV n. 1/2016 GIOCO DI SQUADRA XXII RADUNO L’ABBRACCIO DELLA CALABRIA EXPO 2015 VINTA LA SFIDA CONGRESSO IL NUOVO STATUTO VENEZIA POMPIERI IN LAGUNA POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 n. 46) ART. 1 COMMA 1

Transcript of GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili...

Page 1: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

RIVISTA UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO DEL CORPO NAZIONALE

Anno IV n. 1/2016

GIOCO DI SQUADRA

XXII RADUNOL’ABBRACCIODELLA CALABRIA

EXPO 2015VINTALA SFIDA

CONGRESSOIL NUOVO STATUTO

VENEZIAPOMPIERI IN LAGUNA

POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 n. 46) ART. 1 COMMA 1

001-VdF-2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 08:09 Pagina I

Page 2: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

001-VdF-2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 08:09 Pagina II

Page 3: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

GENNAIO>APRILE/2016 3

SommarioSERVIZI

6 OLTRE OGNI BARRIERA18 Cosí Barbara é

entrata nella storia Intervista a Barbara Zampieri, prima donna a indossare la divisa del Corpo nel dicembre 1991

20 EXPO 2015COSÌ ABBIAMO VINTO LA SFIDAIl Comandante provinciale di Mialno Silvano Barberi traccia il bilancio sull’impegno dell’attività svolta dai Vigili del Fuoco all’esposizione universale

24 DUE SECOLI TRA ACQUA E FUOCO

30 POMPIERI AL FRONTE34 A SPOLETO RIVIVE

LA SCALA ROMANA37 SANTA BARBARA,

LA NOSTRA PROTETTRICE

38 FUOCHI D’ARTIFICIO, UN PIACERE RISCHIOSO

42 MOTORADUNO,LA CARICA DEI 200

44 XII RADUNOCALABRIA,IL CALDO ABBRACCIOA giugno i Soci e i vertici dell’Associazione si sono ritrovati a Catanzaro

57 ANVVF e ANPS INSIEME PER LA CULTURA DELLA SICUREZZA

59 IL NUOVO STATUTO

RUBRICHE

56 Formazione61 Vita dell’Associazione66 Libri - Lettere al direttore

IL VIGILE DEL FUOCORIVISTA UFFICIALE DELL'ASSOCIAZIONE

NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO DEL CORPO NAZIONALE

WWW.ANVVF.IT

Anno IV n. 1/2016

Pubblicazione trimestraleRegistrazione Tribunale di Roma

n. 197 del 02/12/2015Iscrizione al ROC n. 26136/2016

Direttore ResponsabileAndrea Pucci

EditoreEditoriale Idea Srl

Via A. Gandiglio, 81 - 00151 RomaTel. 06 65797535 - Fax 06 65741338

www.editorialeidea.it [email protected]

PubblicitàAlessandro Caponeri

Tel. 335 5683698 [email protected]

AbbonamentiPer tutti i Soci ANVVF

l’abbonamento è compreso nel costo della tessera annuale.

Nessuna azienda è stata autorizzataalla raccolta degli abbonamenti.

StampaArti Grafiche Agostini Srl

Strada Selciatella snc 03012 Anagni (FR)

Stampato a Gennaio 2016

Foto e articoli, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

Ogni collaborazione è volontaria e gratuita.

003VdF2015_VigiliDelFuoco 22/01/16 14:53 Pagina 3

Page 4: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

4 IL VIGILE DEL FUOCO

Editoriale

Il nuovo corso dell’ANVVFe gli obiettivi prioritari da conseguire

Gianni AndreanelliPresidente dell’AssociazioneNazionale Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale Sono trascorsi pochi mesi dallo svolgimento del 7° Congresso Nazionale

della nostra Associazione, un Congresso che ha modificato in profonditàil modo di essere e di fare dell'Associazione e questo è avvenuto senzamettere in discussione le tradizioni e le radici storiche di un grande sodalizio,nato e cresciuto all'interno della famiglia dei Vigili del Fuoco.

Una scelta necessaria e utile per almeno tre buone ragioni: rilanciare ildialogo e la progettualità comune con l'Amministrazione; sviluppare ulte-riormente le iniziative di solidarietà sociale; assicurare alla crescita delSodalizio un governo organizzativo capace di incentivare nel miglior modopossibile la qualità del lavoro, la partecipazione, la coesione e la democraziaassociativa.

In molti, da più parti, si sono chiesti se in questo Congresso ci siano stativincitori e vinti: io credo, e ne sono profondamente convinto, che ci sia statauna vittoria collettiva costruita con serietà e paziente lavoro. Nella scenacongressuale è stato inoltre presente, e ha avuto il suo peso nell'esitoconclusivo del Congresso stesso, uno straordinario e positivo argomentoche ha toccato il cuore dei delegati: la valorizzazione della militanza, intesacome servizio che genera passione, impegno, voglia di fare, spirito di colla-borazione e volontà di stare all'interno di un orizzonte capace di praticare evalorizzare senza contraddizioni il volontariato, come impegno sociale esolidale rivolto alle persone in difficoltà e alla diffusione di messaggiculturali sul terreno della prevenzione, della sicurezza e della salvaguardiadel territorio.

In questi mesi il Sodalizio non è stato con le mani in mano, ma ha iniziato aoperare per preparare il terreno più idoneo per affrontare i problemi difondo, secondo le priorità assunte dal Congresso. Sul terreno organizzativosono già state messe in atto modalità di lavoro che tendono a premiare a tuttii livelli la collegialità, mentre sono già in corso alcuni adempimenti comel'iscrizione all'Albo nazionale delle Onlus, la definizione dei programmioperativi settoriali e la ripresa del cammino della rivista nazionale.

Sul terreno più propriamente politico-progettuale ritengo che la ripresa deirapporti con l'Amministrazione non sia frutto della casualità, ma del lavoroche il Sodalizio è stato in grado di mettere in campo e che ha trovato il

004-005VdF2015_VigiliDelFuoco 22/01/16 14:54 Pagina 4

Page 5: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

GENNAIO>APRILE/2016 5

sostegno della nuova dirigenza dell'Amministrazione. Il lavoro comune chesi è tracciato, tra l'Anvvf e l'Amministrazione, sul terreno del rilancio dellaconvenzione di Cortina è relativo alle attività sussidiarie e di supportologistico da assegnare al Sodalizio, anche nelle zone colpite da calamità. Traqueste, la ricerca concreta di utili elementi per assegnare all'Associazione,in comodato d'uso per lo svolgimento delle attività progettuali, automezzimessi fuori servizio dal Corpo. Queste attività rafforzano la necessità diavere buone e fruttuose relazioni.

Infine, va in questa direzione anche l'impegno preso dal Capo Dipartimentoe Capo del Corpo, alla presenza del Sottosegretario On. Bocci, per la predi-sposizione di un regolamento sui rapporti tra il Corpo Nazionale e l'Anvvf,utilizzando lo strumento della circolare ministeriale.

Quanto detto rappresenterà il naturale e logico sviluppo della gestione del-l'articolo 33 del D.L. 8 marzo 2006 n. 139, relativo al riconoscimento delSodalizio e, al tempo stesso, consentirà di avere rapporti istituzionali a tutti ilivelli del Corpo Nazionale VV.F. più concreti e continuativi, fuori da logichepaternalistiche e indebite intromissioni. Questo è sicuramente il nodo più si-gnificativo da sciogliere per l'oggi e per il domani, se si vuole affermare ilruolo del Sodalizio quale terza forza del Corpo Nazionale sul terreno dellasussidiarietà, peraltro già esistente sulla carta, ma non ancora affermato inmodo convincente e duraturo nei fatti e nella pratica operativa di tutti igiorni. Ecco perché occorre dare la massima importanza alla ripresa deldialogo con l'Amministrazione, cosa che va positivamente salutata, conl'auspicio che gli impegni presi siano positivamente onorati.

Come si vede, l'intera macchina associativa si è rimessa in moto con un fortespirito di coesione che lascia ben sperare sulla sua indispensabile tenuta, siasul terreno organizzativo, che su quello politico-progettuale. Forse è ancorapresto per vedere i risultati sperati, che ci permetteranno di guardare avanticon maggiore determinazione, perché sostenuti da un rinnovato spiritounitario, dalla forza delle idee e da una straordinaria volontà operativa ditutti i nostri Soci.

004-005VdF2015_VigiliDelFuoco 22/01/16 14:54 Pagina 5

Page 6: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

CORPO NAZIONALE

OLTRE OGNIBARRIERA

006-019VdF2015_VigiliDelFuoco 22/01/16 14:54 Pagina 6

Page 7: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

Da anni ormai le donne dei Vigilidel Fuoco sono diventate una realtà. Superando scetticismoe diffidenza sono riuscite via via a conquistare posti e incarichi di valore facendosi valere in qualsiasi mansionedi Giusy Federici

006-019VdF2015_VigiliDelFuoco 22/01/16 14:54 Pagina 7

Page 8: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

8 IL VIGILE DEL FUOCO

er raggiungere l’obiet-tivo, entrare a far partedel Corpo Nazionale deiVigili del Fuoco, chi vo-lontaria in attesa di con-

corso e chi permanente, non hannoesitato a salire su una pertica, anuotare in apnea o ad affrontarela scala italiana. Hanno lavoratoe lavorano sodo, alcune hannofatto una lunga gavetta. Sfidanoil fuoco, le alluvioni e le macerie.Amano sentirsi utili, poter aiutaregli altri, nelle piccole realtà quo-tidiane, dall’ anziano che restachiuso fuori casa fino alla grandecalamità, dove il fine è cercare disalvare più vite possibili sotto unpalazzo crollato. Se il soccorso e ilsalvataggio sono l’essenza e l’esi-stenza stessa dei Vigili del Fuoco,per le donne che sempre più scel-gono questo mestiere è un ulteriorevalore aggiunto. Per chi guardadall’esterno, quello dei Vigili delFuoco sembra un Corpo ancoraesclusivamente maschile, vista an-che la fatica fisica e psicologicache un lavoro del genere comporta.Ancora oggi, nell’immaginario col-lettivo, il pompiere è circondatoda un’aura di eroismo, è un po’ ilguerriero del tempo antico tra-sportato nell’era contemporanea.Nel mito c’è sempre qualcosa divero, sia pure un retaggio di anti-che paure come quelle dell’acquae del fuoco e di conseguenti spe-ranze in qualcuno che ci salvi.

Si dice che nei tempi incerti, dicrisi di valori e società, gli uominiindietreggiano e le donne si fannoavanti. Nel Corpo dei Vigili delFuoco gli uomini non si tirano in-dietro, mai, ma le donne avanzanocomunque, felici e soprattutto con-sapevoli di quello che le aspetta,nel bene e nel male. Molte sonofiglie di pompieri, quindi “gioca-no” in casa, altre provengono da

situazioni diverse, ma il fine e lapassione sono gli stessi.

Le donne, all’interno del Corpo,rivestono varie mansioni e han-

no possibilità di carriera secondoil percorso scelto, dall’ufficio alcaposquadra, dal comandante alvigile operativo. Ovviamente leprime a entrare sono quelle chehanno pagato una sorta di novi-

CORPO NAZIONALE

P

006-019VdF2015_VigiliDelFuoco 22/01/16 14:54 Pagina 8

Page 9: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

ziato, le pioniere che hanno di-mostrato ai colleghi maschi chenon stavano lì solo per raccontarloalle amiche o per il fascino delladivisa, ma che avevano voglia diimparare e di rendersi utili. L’osti-lità o la diffidenza, se e quando cisono state, sono comunque duratepoco: durante il soccorso tecnicourgente, non importa se si è uomoo donna, quello che conta è lasquadra, il gruppo che si muoveall’unisono ma ognuno con unruolo ben preciso, perché si sta lì,in quel luogo e in quel momento,quando gli altri fuggono, per potersalvare qualcuno. La stima, tra ipompieri, prescinde dal sesso e

GENNAIO>APRILE/2016 9

Le donne nell’Associazione e nella vita dei Vigili del Fuoco

Il desiderio di fare il pompiere è rimasto solo un sogno, ma erano altri tempi. Da bambina lo chiedevo a mio padre

e lui rideva, quel sorriso che solo un padre pompiere potevaavere. “Sei femminuccia”, mi diceva. E già, allora, la gonna impediva molte cose. Ho continuatoad amare questo lavoro e nemmeno da troppo lontano,poiché da cinquant’anni sono felicemente sposata con unvigile del fuoco, senza contare tutti gli altri pompieri di casa,compreso mio figlio, che formano insieme a tanti altri lagrande famiglia dei Vigili del Fuoco d’Italia. In quellanumerosa famiglia, che continua a restare unita con ilcollante dell’amicizia, della dedizione e della fraternità cheritroviamo nell’Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco,ora ci siamo anche noi donne. Ne facciamo parteattivamente, da anni, e siamo un po’ pompieri anche noi, per amore, per passione, per amicizia. Con tutti i limiti cheognuna può avere, cerchiamo di collaborare portando ideenuove. Non ci limitiamo a seguire i mariti, ma camminiamo al loro fianco, accanto a loro nelle cerimonie, da quelleistituzionali a quelle più tristi, come l’ultimo saluto a colleghio soci che purtroppo ci lasciano, ma che restano nei nostriricordi. Molte socie, pur rimanendo sole, continuano apartecipare con entusiasmo alle attività. “Se non lo facessi,sentirei di tradire mio marito”, e queste parole dicono tutto.Interveniamo con i nostri uomini alle iniziative che le variesezioni propongono, dalle Pompieropoli all’informazione,nelle scuole e nei centri per anziani, sulla sicurezza in casa e fuori. E si organizzano conferenze, tenute da medicispecialisti su varie patologie, come riconoscerle, prevenirle e affrontarle. Non si sa mai troppo ed è bello approfondire.Con un contributo volontario e personale, ma in nomedell’Associazione, partecipiamo a scopo benefico

a manifestazioni a favore della ricerca o altro. Né tralasciamo la parte ricreativa, che fa tanto bene al corpoe allo spirito con gite, pranzi, svago, vacanze e aggregazioneamichevole, come avviene nei Raduni Nazionali, sempre inRegioni diverse e in splendidi luoghi. Dove noi socie siamofelici di incontrarci e di fare altre amicizie, prendendo spuntiuna dall’altra per migliorare sempre: abbiamo adottato inpieno il comportamento dei nostri pompieri. È emozionante assistere agli incontri di questi nostri “giovaniragazzi” che si abbracciano con calore e vera amicizia,ricordando i percorsi fatti insieme, la partecipazione alsoccorso nelle grandi calamità e le notti fredde in tenda, con allegra nostalgia. Molti dei loro racconti noi donne li conosciamo già, li abbiamo vissuti sul momento, quandoda giovani raccoglievamo tutto ciò che i nostri uominiportavano a casa. Non erano solo divise da lavare, ma leangosce per gli interventi più complicati, soprattutto quellidove erano coinvolti bambini. In quei giorni a tavolal’appetito svaniva, ma cresceva il bisogno e la voglia di starecon i propri figli, magari viziarli un po’. La moglie del Vigile del Fuoco sa che, pur con tutti i suoidifetti, lui è anche eccezionale nella sua semplicità e tutta la famiglia può esserne orgogliosa. Durante i turni di serviziolei aspetta quella telefonata, che a volte tarda ad arrivare e mille pensieri oscurano la mente. Ma basta sentire la suavoce e la vita riprende a scorrere. Auguro alle generazioni future, donne e uomini, dimantenere sempre la passione, la dedizione e la sensibilitàper il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e per la suaAssociazione Nazionale.

Marisa Basilici Montesano

006-019VdF2015_VigiliDelFuoco 22/01/16 14:54 Pagina 9

Page 10: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

10 IL VIGILE DEL FUOCO

CORPO NAZIONALE

Natalia, cosí sono diventata il primo comandante

“Sono nata a Paola, ho vissuto in Calabria finoall'Università. È una terra fantastica. Ci torno

quando posso, per respirarne ancora l'atmosfera. Chi è nato al mare lo vede come una dimensione unicadel proprio orizzonte. Dal mare d'altronde l'orizzonte sivede appena, sei portato naturalmente a guardare moltolontano. E sono sposata. Spesso questo mestiere invade il privato con gli impegni imprevedibili. Chi fa questolavoro non può programmare la propria vita. Gli impegni,o semplicemente le chiamate, sono spesso legate a eventiimprovvisi. Ma il Comandante dei Vigili del Fuoco non sifa a orario. Lo sei 24 ore su 24”. Un aspetto da ragazzina e modi gentili, ma un caratteredi ferro, “tosta” come le donne della sua terra. NataliaRestuccia, classe 1959, è stata ed è ancora il primoComandante donna dei Vigili del Fuoco. Comandanteprovinciale a Modena dopo Arezzo e Gorizia, dal 18settembre 2015 ricopre a Bologna il ruolo di DirigenteReferente per il Soccorso Pubblico e la Colonna MobileRegionale, alla Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco,del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile dell'EmiliaRomagna. “Il grado è lo stesso. È cambiato solol'incarico, ancora legato al soccorso, ma in ambitoregionale. D'altronde la missione istituzionale del Corpo a cui appartengo è il soccorso pubblico. Tutte le altreattività, e sono tante, sono funzionali al soccorso, da cuinon dobbiamo mai distrarci”, spiega il Comandante.Ingegnere idraulico, tecnico del Ministerodell’Industria per la sicurezza sul lavoro nel settoredelle miniere e degli idrocarburi, studi e missioni inItalia e all’estero. Perché ha scelto di entrare nelCorpo Nazionale dei Vigili del Fuoco?

“Una scelta maturata in seguito a varie attività dopo lalaurea. Prima la ricerca, all'Université Catholique diLouvain in Belgio, per conto del CNR e del ProgettoFinalizzato Energetica 2, esperienza molto formativa e diapertura a una dimensione internazionale e di lavoro ingruppo. Poi, dopo aver frequentato la Scuola Superioredella Pubblica Amministrazione, al Ministero dell'Industriami sono occupata di risorse minerarie ed energetiche e delle materie prime. Dopo sono arrivati gli incarichi di esperto in organismi internazionali, Unione Europea,OCSE e Nazioni Unite, nel settore delle materie prime e le verifiche e i collaudi sui progetti realizzati dallaCooperazione Italiana. I Vigili del Fuoco sono stati unascelta successiva, più matura. Avevo 35 anni e lavoravogià da dieci in giro per il mondo. L'impegno in un'attivitàcome quella che oggi svolgo mi dava maggiormente lapercezione di un servizio più vicino al cittadino e utile perla collettività. Sono ripartita dal concorso pubblico,ricominciando praticamente dall'inizio”.Che effetto fa comandare una squadra di uomini, amaggior ragione perché è stata ed è tuttora laprima Comandante donna dei VV.F, entrando didiritto nella storia del Corpo?“L'attività con i Vigili del fuoco l'ho sempre vissuta come unlavoro di squadra, dove non bisogna mai porre troppol'accento su chi comanda e, ritengo, non si fa moltadistinzione tra uomini e donne. La differenza viene da quelloche sai fare, come lo fai e, soprattutto, come lo fai con glialtri. Devi essere capace di trainarli, di suscitare entusiasmo,voglia di migliorare. E se sei fortunato, fargli anche vederedei risultati tangibili. Se sei capace di far cogliere al gruppo ilvalore dell'attività svolta, allora sei un vero capo”.

dall’età, è frutto di lavoro benfatto. L’ingresso delle donne, inun ambiente come quello dei Vigilidel Fuoco che è molto attaccatoalle tradizioni e all’appartenenza,è stato un fatto quasi rivoluzionario.Ma poi, se la squadra ti consideraun pompiere e non una donna, èperché sei un pompiere a tutti glieffetti, perché ti meriti quel rispettoche hai conquistato con il tuo la-voro, sul campo.

La veronese Barbara Zampieriè stata la prima donna Vigile

del Fuoco nella storia del Corpo,assunta il 5 dicembre 1991.Oggi, nel 2015, il numero delle

donne è arrivato a 131, di cui 70vigili permanenti e un caposqua-dra, Barbara Mandile a Roma, sucirca 29mila Vigili del Fuoco inorganico. I Sostituti Direttori sono5, tra geometri e periti, su circa550 in organico, mentre 47, su500, sono i funzionari direttivi, in-gegneri e architetti. Infine, ci sono8 donne tra i circa 180 dirigenti inorganico.

Natalia Restuccia, donna ele-gante dai modi gentili, fino a

ieri Comandante a Modena e oggicon incarichi regionali a Bologna,nel 2005 è stata, in assoluto, laprima donna italiana a capo di un

Comando provinciale dei Vigilidel Fuoco, quello di Arezzo, 220tra operativi e amministrativi, trail capoluogo di provincia e i di-staccamenti di Bibbiena, Monte-varchi e Cortona, oltre a una set-tantina di volontari dei distacca-menti di Pratovecchio e Sanse-polcro.

Queste donne, che sono figliedei nostri tempi, sono entrate

ed entrano in una caserma senzadover cambiare personalità, senzarinunciare alla femminilità per es-sere accettate. Ma si fanno rispet-tare per il loro valore, per la loroserietà, per il modo di relazionarsi

006-019VdF2015_VigiliDelFuoco 22/01/16 14:55 Pagina 10

Page 11: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

GENNAIO>APRILE/2016 11

Tra le missioni all’estero, c’è un episodio tra i tantiche l’ha particolarmente colpita?Nei primi anni al Ministero dell'Industria le esperienzeall'estero che più mi hanno segnata sono state quellenei Paesi in via di sviluppo, dove si effettuavano le verifiche e i collaudi sugli impianti realizzati dellaCooperazione Italiana. Credo che niente sia più utile e di arricchimento per una persona molto giovane di conoscere mondi diversi dal proprio. Questo ti aiuta a non dare per scontato nulla. Al Ministero dell'Interno, poi, nel mio periodo di lavoro negli Uffici centrali del Dipartimento dei Vigili del Fuoco e anche negli anni successivi, ho curato le attività per le organizzazioni e i gruppi dilavoro in ambito internazionale e della UE, e mi ècapitato di partecipare, in rappresentanza del Corpo, a esercitazioni internazionali UE e NATO. Ricordo conparticolare piacere un’esperienza in Russia perl'esercitazione NATO - Russia a Kaliningrad nel 2002”.Lei, tra le varie specializzazioni, ha quella per ladifesa nucleare, batteriologica, chimica eradiologica, NBCR, qualifica su cui il CorpoNazionale punta sempre più. È per unapreparazione adeguata del vigile o anche peressere pronti a intervenire in un ipoteticoattentato, perché “prevenire è meglio checurare”?“Il mio primo incarico al Comando Provinciale dei Vigilidel Fuoco di Roma è stato il settore NBCR, dunque unamia antica passione. Una grande occasione di crescita

operativa in un Comando come quello della Capitale.Una passione che ho portato con me anche daComandante nei luoghi dove sono passata, sollecitandosempre la necessità di approfondimento in questosettore. Il Corpo sta crescendo molto nella qualificazionedel personale, anche in altre specializzazioni checonsentono di aumentare la professionalitànell'intervento di soccorso, introducendo tecniche econoscenze via via più avanzate, sia per l'esecuzione disingole manovre, sia nell'impostazione di interventi suscenari più complessi, fino agli eventi di protezionecivile. In tutti questi casi intervenire in modo corretto econ procedure strutturate, consente anche di"prevenire" evoluzioni più gravi”.Era comandante a Modena durante le alluvioni e il terremoto in Emilia. Vista la sua esperienza,quali sono le criticità su cui bisognerebbeintervenire urgentemente sul territorio italiano?“Per i fenomeni alluvionali, sicuramente il ripristino e la sistemazione del territorio, degli argini dei fiumi e la manutenzione degli alvei ridurrebbe gli effettidegli eventi alluvionali e i danni prodotti. Un interventoin questo senso sarebbe davvero urgente, ancheperché ritengo che il costo dei danni prodotti sia digran lunga superiore agli investimenti necessari allamanutenzione e al ripristino. Per gli eventi sismici ildiscorso è un po' diverso. L'unica forma di difesa o dilimitazione dei danni è progettare e costruire in modocorretto, rendendo le strutture più idonee alla rispostasismica”.

006-019VdF2015_VigiliDelFuoco 22/01/16 14:55 Pagina 11

Page 12: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

12 IL VIGILE DEL FUOCO

CORPO NAZIONALE

Teresa, la sua vita da operativa

“Ho iniziato per puro caso, grazie ad AlessandroFrate, un caporeparto purtroppo scomparso che,

parlando con me dei suoi interventi e della sua vita, mi hatrasmesso la passione per questo lavoro. Prima di quelmomento non mi ero mai posta il problema di cosafacessero i pompieri, a parte spegnere gli incendi. Così hoaspettato il concorso, sono riuscita a vincerlo. La miafamiglia, all’inizio, non era contentissima di una scelta acontatto con il pericolo. Ho studiato Lingue e dovevoiniziare il lavoro di hostess, mi aveva assunto unacompagnia aerea a Palermo. Non ci sono mai andata,ormai avevo deciso di fare il pompiere”. Teresa di Francesco è un vigile del fuoco, in servizio presso ilComando provinciale di Roma e una delle poche donneche lavorano sul campo. Romana, 41anni, ha il grado divigile esperto e da pochi mesi la qualifica di S.A.F. (Speleo-alpino-fluviale). Occhi verdi, Teresa non rinuncia allafemminilità ma sul lavoro, con la sua squadra, è un tutt’unocon i colleghi, nessuna differenza di genere e nessunatteggiamento di riguardo. Non è figlia d’arte, nessunonella sua famiglia, prima di lei, ha avuto a che fare con ipompieri. Normale, quindi, che tutti fossero contrari a unasimile scelta di vita. Ma lei, contenta e motivata, va avantinel suo lavoro e lo fa anche bene, visto il curriculumprofessionale di tutto rispetto e gli encomi che ha ricevutoper interventi di soccorso in Italia e all’estero. Fa parte dellasquadra USAR (Urban Search and Rescue) e in giro per ilmondo l’aver studiato lingue, francese, inglese e spagnolo,le torna spesso utile. “Ho partecipato al concorso del 1998 e nel 2000, dopoaver superato tutti gli esami e le prove di selezione, sonoentrata nel Corpo”, ricorda Teresa dei suoi inizi.

Sei stata tra le prime donne a indossare la divisa da Vigile del Fuoco?Si, il secondo Corso di quel concorso. C’era già qualcuna,a Roma ad esempio c’era Barbara Mandile. Io però,appena assunta, sono stata mandata a Torino, dove sonorimasta tre anni e poi di nuovo trasferita a Roma.Il mondo dei Vigili del Fuoco è ancora in gran partemaschile. Come sei stata accolta, all’inizio, visto cheeri donna e anche operativa?Come tutti gli ambienti, alla fine anche quello dei pompieriè fatto di persone. A parte una breve esperienza diappoggio a Roma, qualche mese alla fine del corso, hocominciato la mia esperienza lavorativa a Torino dove,all’inizio, ho trovato un po’ di resistenza. Appena mi hannovista si son detti che una con le unghie laccate avrebbepotuto fare poco, un atteggiamento quantomenoriluttante. I primi tempi non si fidavano, me ne accorgevo,non mi facevano fare nulla. Sono io che, a un certo punto,ho chiesto di essere d’aiuto e che mi insegnassero le cose,se non altro per non diventare un peso maggiore. Lìhanno un sistema più rigido rispetto a noi, hanno gli orariprecisi, ci tengono all’addestramento e alla disciplina.Guardano molto come ti comporti, se sei un lavativo nonhai scampo, se invece dimostri voglia di lavorare e diimparare ottieni il loro rispetto. Ci sono stata dal 2001 al2004 e tra gli interventi ho partecipato al soccorso nelletante alluvioni in Piemonte e Liguria. Non c’è un episodioin particolare, ma una fiducia reciproca nata giorno dopogiorno. È andata sempre meglio e mi sono trovatatalmente bene che quando sono andata via piangevo eanche loro, perché nel frattempo eravamo diventati ungruppo affiatato. Per me è stata un’esperienza molto bella.

con il prossimo. E, pian piano,hanno portato un po’ di flessibilitàanche nel Corpo, dimostrando chenell’emergenza vedere una donnaserve anche a calmare e confortarechi vive un momento di forte ten-sione. È ovvio che la paura c’è,per le donne come per gli uomini,l’importante è che non diventi pa-nico. Ma la paura, chi presta soc-corso lo sa, è importante per capirei propri limiti e aiutare gli altri ese stessi in sicurezza.

Eogni città dove ci sia un Co-mando, via via nel tempo e

nella storia, registra l’ingressodella prima donna in una caserma

dei pompieri, evento spesso ripor-tato dai quotidiani locali. È il caso,ad esempio, di Barbara Barraniche, lo scorso 29 luglio, è stata la-prima donna Vigile del Fuoco per-manente assunta al Comando divia Albertazzi a Genova, dove per8 anni ha lavorato come disconti-nua. Anche lei ha ammesso chevoleva fare questo mestiere fin dabambina. “ Credo che sia uno deipochi Corpi al servizio del cittadi-no, adoro potermi rendere utile,dalla vecchina che si chiude fuoricasa alle emergenze più grandi.Ho vissuto le ultime alluvioni comeun cittadino comune che vede lacittà devastata. Ero al centralino,

volevo dare una mano, ma nonpotevo farlo da precaria. Speroche non accada mai più, ma sedovesse succedere – ha assicurato –so di essere pronta. Sono stata ac-colta benissimo, la mamma è ov-viamente preoccupata ma gli amicisono contentissimi”.

“L a determinazione è donna”.Parola di Federica D’Aloise,

30enne di Campobasso, la primaassunta in pianta stabile in Molise.Dopo la laurea in Biologia ha se-guito le orme del padre, anche luiVigile del Fuoco a Campobasso.“I colleghi mi hanno sempre trat-tato con rispetto, alla pari”, ha

006-019VdF2015_VigiliDelFuoco 22/01/16 14:55 Pagina 12

Page 13: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

GENNAIO>APRILE/2016 13

In ogni caso ti eri già fatta le ossa. Pochi mesi dopo lafine del corso, a Roma, ti sei trovata a operare in quel 27 novembre 2011 per il crollo della palazzina in viaVentotene, un inferno di macerie che qualcuno haparagonato alle bombe di Beirut.È così. Sono stata messa subito alla prova con episodi comevia Ventotene, il mio primo intervento importante. È lì che hoavuto modo di decidere se andare avanti o tornare indietro.C’era stata un’esplosione causata da una fuga di gas, alcivico 32. Tra l’altro, per pura combinazione burocratica nonmi sono trovata nel gruppo in partenza per via Ventotene. Inquel periodo, come allievi vigili, altri 2 ragazzi e io facevamoturni specifici. Uno di questi ragazzi, a cui serviva uncambiamento di orario, ha fatto di tutto per farci modificarele presenze. Se fossimo rimasti nello stesso turno uno di noitre, sicuramente, si sarebbe trovato lì in mezzo, dove è mortoanche un allievo vigile. Cose del genere non si dimenticano.Otto vittime di cui quattro Vigili del Fuoco, unmonumento che li ricorda. Qui i morti erano anchecolleghi, i primi ad arrivare sul posto. Un impattoemotivo forte che metti in conto, ma che è sempredifficile gestire.Ero ancora un’allieva, quasi non ero ancora entrata nelCorpo, erano i primi giorni con la divisa addosso. E viaVentotene la prima esperienza, che è stata molto forte. Laprima colonna è partita dopo pranzo per andare a scavare.Era un vero inferno, con balconi saltati giù, macerie d’ognitipo, macchine sui ballatoi rimasti in piedi. Ricordo di avertirato giù un motorino dal terzo piano. E l’incendio alristorante di fronte, perché il gas continuava a uscire e c’erail pericolo di ulteriori esplosioni. Immagini che rimangonoimpresse”. Sei stata anche ad Haiti, dove accanto all’emergenzaterremotati c’è anche un problema atavico di povertà e sfruttamento…

Ad Haiti siamo stati 16 giorni, l’impatto è stato davveroforte. Io amo viaggiare e spesso ho visitato posti con moltapovertà, ad esempio in Africa, ma quello che ho visto adHaiti non l’ho riscontrato da nessuna parte. In Africa sono poveri, non hanno da mangiare e magarimuoiono di fame ma hanno una loro struttura civile come il villaggio, la famiglia, la scuola. Io ad Haiti ho trovato lajungla, nessun rapporto umano, nessuna struttura sociale.Noi camminavamo per strada con il camion e donnedisperate venivano con i bambini in braccio e te li regalavanoperché tu li facessi vivere bene, lontano da li. Sono “oscenità” che non vedi in Africa. Quali episodi ti sono rimasti più impressi?Noi avevamo le razioni K per cibo, come i militari,cioccolata, marmellata, caramelle. Un giorno abbiamoregalato una tavoletta di cioccolata a un bambino.All’improvviso, dalle macerie è uscito un numeroimpressionante di persone, tutti adulti, che hanno picchiatoselvaggiamente con pugni in faccia quel bambino, perrubargli la cioccolata che gli avevamo dato noi. Una scenaterribile, quella che mi ha colpito in assoluto e che pensonon dimenticherò più. Un’altra volta ho visto una donnacon un pentolone sul fuoco, aveva buttato lo zuccherodentro l’acqua, disponeva di un po’ di cibo dagli aiutiumanitari. Prendeva dei cucchiai di terra, li aggiungeva nellapentola e girava, i bambini intorno. Da ingenua, ho pensatoche li volesse far giocare con la torta di terra che facevamoanche noi da piccoli. Spinta dalla curiosità sono andata achiedere e in francese la donna mi ha spiegato che stavafacendo delle torte con acqua, zucchero e terra: la terraserve per far passare la fame alle donne incinte. Siamoammutoliti. Lì ho capito che quella di Haiti è una povertànon paragonabile ad alcun luogo al mondo. Lì la situazioneè particolare, tantissimi i bambini malformati, per la famema anche a causa dei numerosi incesti.

006-019VdF2015_VigiliDelFuoco 22/01/16 14:55 Pagina 13

Page 14: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

14 IL VIGILE DEL FUOCO

CORPO NAZIONALE

detto. I suoi turni si dividono traCampobasso, dove è rientrata dopo2 anni a Torino e Termoli. “Hovissuto un’esperienza nel comandodi Campobasso con il servizio ci-vile. In quel periodo stava nascen-do a livello nazionale, dopo l’at-tacco alle Torri Gemelle, il nucleoNBCR (Nucleare, Biologico, Chi-mico e Radiologico). Ho scrittouna tesi sul bioterrorismo, con iVigili del Fuoco del capoluogo econ il Gos di Vercelli (Gruppooperativo speciale) un’altra tesisull’intervento nel disastro dellacentrale nucleare di Fukushima,in Giappone, sui controlli per la

contaminazione dell’acqua e del-l’aria. Poi ho partecipato al con-corso pubblico per diventare Vigiledel Fuoco permanente. Eravamo17 donne, l’ho vinto. Ho seguito ilcorso, ed eccomi qua».

Anche il 2014 ha visto entraremolte donne nel Corpo dei

Vigili del Fuoco. Giordana BrunaFiorino e Annalisa Colombo, adesempio, 38 e 30 anni, dopo esserestate per anni volontarie, superatoil concorso alla fine sono entratecome effettive al Comando pro-vinciale di Udine, la loro città. Leprime, tanto che in via Popone è

stata sistemata per loro una ca-meretta a 4 posti con servizi an-nessi. Da piccole, Giordana avevail camion dei pompieri accantoalle Barbie e Annalisa amava gio-care con il fuoco. Giordana è spo-sata con un collega e madre di unbambino. Si era iscritta all’uni-versità, Pubbliche Relazioni, mavoleva fare altro. “Ho cominciatoa lavorare come volontaria al di-staccamento di Belluno dove ri-siedevo nel 1996. Fin dall’inizio,però, il mio obiettivo era di di-ventare effettiva e ho lavorato inquesto senso”, ha raccontato Gior-dana. Anche Annalisa era univer-

Fernanda, 40 anni tra i Vigili del Fuoco

“Sono entrata in contatto con i Vigili del Fuoco il 16gennaio 1978. A quell’epoca ero dipendente della

Provincia di Milano e, in seguito a un concorso interno,sono stata assegnata al Comando di Milano dei VV.F. La Provincia di Milano distaccava i suoi dipendenti perl’amministrazione finanziaria ( ragioneria) sia per gliacquisti che per i pagamenti del personale. Nel 1980 laLegge 930 dava la possibilità ai dipendenti della Provinciadi transitare nei ruoli del Ministero dell’Interno a paristipendio. Ogni tanto mi chiedo se ho fatto bene oppureho sbagliato, per vari motivi, a fare la scelta di rimanere,ma quando si viene in contatto con i Vigili del Fuoco siscoprono cose e persone che non pensavi e diventano latua famiglia. Nel bene e nel male. Ti accorgi che anchesenza volerlo, se senti una sirena ti fermi per salutarequelli che passano, che magari vanno a salvare, chi o checosa non importa”. Maria Fernanda Sarti, per tuttiFernanda o semplicemente Nanda, è un’istituzione e nonsolo a Milano, dove vive dal 1962, quando la famiglia hadeciso di raggiungere il padre che lavorava lì e oggivolontaria instancabile della sezione meneghina ANVVF.Originaria del Pesarese, classe 1945, è una donna digrande energia, sincera e diretta. “Sono stata la primadonna a Milano, oltre alle vedove, a entrare nel consigliodell’Associazione. Credo nello spirito dicompartecipazione, da sempre, tra noi dell’Associazionee con i Vigili del Fuoco in servizio”.Quali sono le tue mansioni provinciali, regionali e nazionali nell’ANVVF?.“Mi sono iscritta all’Associazione nel 2002 e sono stata laprima a Milano, come dipendente, a farlo. Sono andatain pensione nel marzo 2006 e quindi, come continuava a

chiedermi l’allora Presidente di Milano Dones, sonoentrata fattivamente nell’Associazione e dal 2007 sono la segretaria della sezione di Milano. Dal 2011 sonocoordinatore della regione Lombardia, che con 11 sezioniprovinciali è la più grande d’Italia. Da allora faccio parte,come coordinatore, del Consiglio Nazionale. Dall’ultimocongresso di Aprile 2015, sono anche nella CommissioneVestiario Nazionale”.Quanto conta essere donna e capace tra i Vigili del Fuoco? È considerato o no un valore aggiunto?“È molto difficile essere donna in un luogo di lavoro diuomini, perché devi dimostrare di essere capace, nulla ti èdovuto e, sinceramente non lo vorrei nemmeno io.Questo avviene in tutti i luoghi di lavoro, dalla politicaallo sport. Forse non è sempre vero, ma se una donnacrede in quello che sta facendo e cerca di realizzarlo nelmiglior modo possibile, senza sgomitare o far del maleagli altri ma collaborando e dando la propriadisponibilità, a un certo punto gli uomini dimenticanoche sei una donna, cominciano a considerarti una collegasu cui fare affidamento. Certo è faticoso, ma ti dà moltapiù soddisfazione che essere scelta perché sei una “quotarosa”. Mi chiedi se una donna porta un valore aggiunto?Io penso di sì. Almeno questo è quello che io penso diessere. Dopo quasi 40 anni passati con loro prima dacollega, poi da ex collega in pensione, ho sempre avutoun buon rapporto sia di lavoro che umano. Ad averetempo si potrebbe scrivere un libro su tutto quello che èsuccesso in tutti questi anni. Momenti felici e momentitristi, ma sempre insieme”.Per te lo spirito di compartecipazione tra la sezioneANVVF di Milano e il Comando provinciale VV.F è

006-019VdF2015_VigiliDelFuoco 22/01/16 14:55 Pagina 14

Page 15: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

GENNAIO>APRILE/2016 15

una questione particolarmente importante…“I rapporti tra il Comando e l’Associazione sono statisempre buoni a partire dal 1996, quando è statacostituita la sezione di Milano. Dal 2012, con laConvenzione di Cortina tra Dipartimento e AssociazioneNazionale, la nostra sezione ha firmato un accordo dicollaborazione direttamente con il Comando di Milano.L’accordo consiste nella promozione dell’immagine deiVigili del Fuoco, nella formazione e informazione dellapopolazione sui valori della sicurezza, nell’allestimento del gioco educativo Pompieropoli. E anche nella gestionedel Museo Storico del Comando, garantendol’accoglienza di gruppi scolastici o delegazioni nelle visiteguidate, nella presenza di propria rappresentanza inuniforme in manifestazioni pubbliche in aggiunta alpersonale VV.F, nel mantenere la memoria storica e nellacollaborazione in operazioni di protezione civile, nonoperativa, richiesta dal Comando stesso. Il quale, nellapersona del Comandante Silvano Barberi, del nostroreferente Elvio Porcedda e di tutto il personale, semprenei limiti del servizio di soccorso, si è sempre resodisponibile alle nostre necessità”.

Come gestite i mezzi storici?“I nostri mezzi storici vanno in giro per l’Italia. Per esempio le due moto Guzzi 500 sono andate al raduno di Perugia di settembre e sono piaciutemoltissimo. La Bianchi S9, invece, oltre che per le sfilate,ultimamente viene richiesta all’interno della provincia per i matrimoni dei Vigili del Fuoco. E che dire della nostramitica Isotta Fraschini? Ha partecipato con grande successoperfino alla Mille Miglia del 2010.Comunque, tutte le nostre attività sono importanti.Ognuna ha la sua singolarità, che sia rivolta agli anziani, odiversamente giovani, come dico io, oppure verso bambinie ragazzi. Quella che preferisco è la Pompieropoli,specialmente quando si riesce a coinvolgere i piccoli e igrandi nello stesso momento. Pensa quando un bimbettodi 3 anni dice al padre come fare a scendere “dal palo didiscesa” e racconta che ha salvato il gattino o ha spento il fuoco. La ricompensa più grande per noi, che passiamo12 ore tra caricare e scaricare il camion, predisporre sulposto il gioco con tutti i passaggi, è arrivare a sera, data la nostra “giovinezza” un po’ stanchi, e sentirci chiederedove saremo la prossima domenica”.

006-019VdF2015_VigiliDelFuoco 22/01/16 14:55 Pagina 15

Page 16: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

16 IL VIGILE DEL FUOCO

CORPO NAZIONALE

sitaria, iscritta a Ingegneria. E an-che lei aveva il cuore altrove. Perle prove fisiche si è preparata aUdine. «I colleghi qui ci hannoaiutato molto – ha spiegato – hannoallestito travi e corde per aiutarcinell’addestramento, comunque letrazioni alla sbarra sono state laprova più dura».

Borgo, in Bassa Valsugana, havisto dopo 150 anni la prima

donna tra i Vigili del Fuoco Vo-lontari, Francesca Inama. Classe1996, è giovanissima ma ha già leidee chiare sul volontariato e sulladivisa che ha scelto di portare. I

suoi genitori erano i custodi dell’excaserma di Borgo ed è cresciuta lìinsieme alla sorella. Il padre, oltreche nel Corpo volontario, è statoanche istruttore degli allievi e ognitanto, durante le manovre, portavacon sé la figlia. Quindi, per la ra-gazza, è stata una scelta naturale.“Vedevo mio padre e gli altri comedegli eroi, che aiutavano le personesenza chiedere nulla in cambio: èquesto l’aspetto più bello». Finoraè stata allertata per servizi tecnici,pulizia strade e allagamenti ed èandata più volte in sala radio. Essere l’unica donna non è unproblema, perché “la maggior par-

te di loro mi ha visto crescere emi danno sempre dei consigli utili,in quanto non si smette mai diimparare. Per me è un motivo diorgoglio, ho raggiunto un traguar-do che desideravo da anni. Certo,la strada è ancora lunga, ma conl’impegno e la costanza sono arri-vata fino a qui, per adesso».

Storie diverse, alcune simili, lastessa passione che unisce tutte

loro. Donne che non hanno bisognodi nascondersi e camuffarsi da uo-mini, perché sono estremamenteprofessionali sul lavoro. E tra i pom-pieri è solo questo che conta.

Anna Maria, una veterana a Bari

“Èinutile negare la differenza fra uomo e donna dalpunto di vista psicologico, fisico e attitudinale e

auspico che questa differenza sia un valore aggiuntoall’interno del Corpo dei VV.F. Ma la verità è piùcomplessa. Noi “veterane” dell’Amministrazionesappiamo che sono stati impegno e tenacia quelli cheoggi ci consentono di confrontarci alla pari con i colleghimaschi. Anche se l’evoluzione di qualsiasiAmministrazione la fanno gli individui, maschi o femmineche siano, ne sono fortemente convinta. Per noi Vigili del Fuoco, tutti, la sfida oggi è quella dimigliorare i servizi per la collettività, valorizzando almassimo le competenze di ognuno di noi”. Anna Mariade Chirico è l’unica donna direttore vice dirigente alComando provinciale VV.F. di Bari. Operativa, originaria di Terlizzi (Ba), 56 anni, è laureata in Ingegneria civile-Idraulica. Si è trovata a scegliere tra libera professione al suo paese e due concorsi vinti, ai Monopoli di Stato e nei Vigili del Fuoco. “Ho scelto senza esitazione la terzapossibilità, perché sentivo che sarebbe stataun’esperienza stimolante, affascinante. Ho quindi seguitoil corso semestrale di prova alle Scuole centraliAntincendio di Capannelle dove, oltre a lezioni teoriche e prove pratiche molto impegnative, noi funzionariabbiamo imparato a familiarizzare con quello chesarebbe stato il nostro lavoro”.Nel 1990 è stata tra le prime 9 donne a entrare in un Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Come è stata accolta?Nel ’90, insieme ad altre 8 colleghe ingegneri e architetti,sono stata fra le prime donne ufficiali-funzionarie a farparte del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. La prima

destinazione è stato il Comando di Treviso, dove sonorimasta 3 anni. Lì ho vissuto un’esperienza molto intensa,che ha segnato positivamente la mia vita, perl’arricchimento professionale dal punto di vista operativoe umano. Lì ho fatto le prime vere esperienze sul campo,ho avuto il primo impatto con la direzione di interventi disoccorso negli scenari più vari, incendi di piccole e vasteproporzioni con l’impiego di diversi mezzi di soccorso e lapresenza di più squadre VV.F. da dirigere e coordinare, diricerca di persone scomparse con l’impiego di elicottero enuclei specialistici, di verifiche statiche con conseguentesgombero di edifici, etc. Lì ho avuto i primi progetti daapprovare, fatto i primi sopralluoghi per il rilascio delCertificato di Prevenzione Incendi, le prime lezioni rivolteal personale, le prime esperienze di raccordo con le altreAmministrazioni. Le attività dei Vigili del Fuoco sonomolteplici. Il mio arrivo a Treviso, come quello delle altremie otto colleghe nei rispettivi Comandi di destinazione,ha avuto subito una grande risonanza mediatica,probabilmente per la curiosità suscitata dall’arrivo, per laprima volta, di una donna in un ambiente lavorativo finoad allora aperto esclusivamente agli uomini, consideratotradizionalmente maschile. Chi, come me, ha vissutol’ingresso delle donne nei Vigili del Fuoco deveammettere, con estrema sincerità, che non sono statimomenti facili. L’ingresso delle donne in quegli uffici,infatti, è stato visto come un’intrusione, come unadiminuzione di privilegio. La reazione da parte dei colleghi maschi è stata disuperiorità, di distacco. Paradossalmente, l’ingresso delladonna nei Vigili del Fuoco è stato vissuto, all’inizio, comeun momento di crisi da parte di chi, in quella divisa,

006-019VdF2015_VigiliDelFuoco 22/01/16 14:55 Pagina 16

Page 17: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

GENNAIO>APRILE/2016 17

espressione per antonomasia di virilità, aveva posto lefondamenta della propria identità maschile. Oggi questipreconcetti sono stati superati, perché quella realtà si èevoluta e adeguata. Finita la fase di ingresso, cioè dellanovità, è iniziata quella di integrazione, che per me èstata la vera sfida. Oggi, al Comando di Bari, percepiscol’esistenza del gruppo, della squadra in cui ci si riconoscetutti con pari ruolo e professionalità”.Oggi è Direttore vicedirigente responsabiledell’Area Prevenzione Incendi e Sicurezza Tecnica.Di quali criticità e interventi si occupa?In veste di Capo Area Prevenzione Incendi e SicurezzaTecnica collaboro con il Dirigente nella programmazionee controllo della prevenzione incendi, per migliorare laqualità dei servizi per il cittadino. È un lavoro costante di ricerca e innovazioni sia in campo tecnico cheamministrativo, per raggiungere gli obiettivi istituzionalie la migliore efficienza nei vari settori, dal rilascio delCertificato di Prevenzione Incendi alla pianificazionedegli interventi operativi di soccorso tecnico urgenteall’interno degli insediamenti civili, commerciali eindustriali sul territorio provinciale. Ci occupiamo anchedi vigilanza e controllo dei vari settori competenti ai VV.F.Noi funzionari, nei Comandi, svolgiamo attività diprevenzione esaminando i progetti delle attività a rischioeffettuando visite tecniche, per verificare l’esistenza dinorme tecniche di sicurezza. Se si rilevano condizioni dirischio, inosservanze di obblighi a carico dei responsabili

delle attività, etc, adottiamo provvedimenti di urgenzaper la messa in sicurezza dei luoghi e procediamo, se cisono i presupposti, all’attività di polizia amministrativa e giudiziaria, rivestendo noi anche il ruolo di ufficiali dipolizia giudiziaria per le competenze istituzionali. Inoltrefacciamo attività di vigilanza antincendio nei locali dipubblico spettacolo e intrattenimento,di formazionerivolta sia al personale operativo VV.F. che ai liberiprofessionisti che vogliono conseguire l’abilitazioneall’antincendio, ai lavoratori delle squadre aziendali chedevono conseguire le attestazioni di idoneità previstedalle norme sulla sicurezza negli ambienti di lavoro. Tutto questo presuppone un aggiornamento costanteper il nostro lavoro. Parallelamente, interveniamo con il soccorso tecnico urgente negli incidenti più vari.Lei e le altre donne, tra i VV.F, avete portatosicuramente dei valori aggiunti. A lei cosa ha dato il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco?Su questo non ho dubbi. I Vigili del Fuoco mi hanno datotantissimo. Mi hanno dato sicurezza, certezze, forza,valori sociali che io ho conquistato, è vero anche questo,confrontandomi giorno dopo giorno con i colleghi. Nonso se il mio contributo sarebbe stato più determinante se fossi stata di sesso maschile. So soltanto che cerco di dare il meglio di me stessa. Sono appassionata einnamorata di questo lavoro che per me, finora, è stataun’esperienza totalizzante, entusiasmante, gratificante e che continua a piacermi, oggi come ieri.

006-019VdF2015_VigiliDelFuoco 22/01/16 14:55 Pagina 17

Page 18: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

18 IL VIGILE DEL FUOCO

CORPO NAZIONALE

”Nel 1991 il problema delledonne tra i Vigili del Fuoco,

semplicemente, non si poneva.Non ce n’erano”. Barbara Zam-pieri, veronese classe 1964, lavoraal Comando provinciale della suacittà. È stata la prima donna inassoluto a entrare nel Corpo e, diconseguenza, a entrare nella storia.Per lei, come per tutte queste don-ne straordinarie che via via sonoentrate nelle fila dei Vigili delFuoco, è una cosa normale, un la-voro come un altro. E tutte, nes-suna esclusa, parlano di passione.Le difficoltà? Le hanno affrontateda donne, preparandosi fisicamen-te e mettendoci del loro. Barbara ha fatto da apripista.

Classe 1964, veronese, Barbara Zampieri é stata la primadonna a indossare la divisa del Corpo nel dicembre 1991. “Se dimostri di voler essere utile e di saper lavorare faiparte di una squadra”

Cosí Barbara é entrata nella storia

Sei stata la prima donna, in asso-luto, a indossare la divisa da Vigiledel Fuoco. Parli di passione. Com’è nata?“Per me fare il Vigile del Fuoco èstata da sempre una scelta naturale.Grazie anche a mio padre che que-sto lavoro lo ha fatto per 37 anni.Era lui che la sera ci narrava le sto-rielle sui pompieri. Noi bambiniascoltavamo attenti i racconti degliinterventi fatti durante il giorno,dei piccoli e grandi eroismi. Questaera l’aria che si respirava a casa”.

Finché, nel 1989, è uscito il con-corso dove le donne non eranoescluse.“É stato proprio mio padre a dirmelo.

E a dire il vero, è stata dura. Sonoentrata come idraulico, ho imparatoa saldare, era anche una provad’esame insieme a geografia e altrematerie. Inutile dire che la mia pre-senza, in quel momento, ha creatoun certo imbarazzo”.

Possiamo dire che la tua tenacia èstata più forte di imbarazzi e du-rezza delle prove?“Al momento delle prove tutti miconsigliavano di non presentarmi,tanto che persino mio padre si erascoraggiato. Ma io, a quel punto,mi son detta che studiavo da dueanni e come minimo avrei provato.Il corso l’ho fatto a Castelnuovo diPorto, vicino Roma, in quel periodo

Antonella, una musicista in divisa

“Nasco musicista, a differenza di altre colleghe dellabanda, ad esempio della mia amica Lucia

Taurisano che ultimamente è diventata un Vigilepermanente ed era quello che voleva. Io ho studiatoclarinetto al Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Orasuono nella banda del Corpo Nazionale dei Vigili delFuoco e insegno musica ai bambini nelle scuole. Tuttoquello che riguarda la musica mi appassiona”.Quest’ultima frase racchiude il pensiero e la filosofia divita di Antonella Tomassetti, clarinetto nella Banda delCorpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Trent’anni,originaria del reatino, racconta che la passione per ilclarinetto cgli e’ stata trasmessa dal padre. “Anche lui –spiega – un entusiasta della musica che si è sempredilettato a suonare, nella banda del paese, lo stessostrumento che ho scelto io. Da piccoli per farci starebuoni, siamo tre fratelli, ci suonava il clarinetto. Io nesono rimasta incantata fin da bambina. Poi, col tempo,

mi sono interessata a quale percorso di studi potessiintraprendere per fare la musicista. Ho iniziato a 8 anni,anch’io nella banda del mio paese, Monteleone Sabino”.Come sei diventata Vigile del Fuoco? Molti tuoicolleghi in tal senso sono “figli d’arte”, tu inveceprovieni da un mondo diverso…“Sia io che un’altra mia amica e collega, Laura Angelelli,abbiamo avuto la notizia che la banda del CorpoNazionale dei Vigili del Fuoco cercava musicisti dal nostromaestro di Conservatorio Ivo Meccoli, lo stesso perentrambe. Nel 2004 abbiamo fatto domanda per essereinserite nell’organico. Il mio è stato il percorso da Vigilediscontinuo, cioè volontario, con le visite mediche e tuttol’iter necessario per entrare a far parte del Corpo ma conquesta qualifica. Ho aspettato 6 mesi avere il numero dimatricola del Corpo Nazionale. Successivamente, hannomodificato e semplificato i passaggi, ma 10 anni fa eracosì. Mentre molte discontinue del Corpo sono anche

006-019VdF2015_VigiliDelFuoco 22/01/16 14:55 Pagina 18

Page 19: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

GENNAIO>APRILE/2016 19

Capannelle era in ristrutturazione,mentre gli autisti stavano a Monte-libretti. Sono entrata nel Corpo Na-zionale dei Vigili del Fuoco il 5 di-cembre 1991”.

Un ingresso pionieristico…“I Vigili del Fuoco, come è statoanche per le Forze Armate, nonerano preparati a ospitare donne ein primis hanno dovuto sistemarele caserme, le camerate, i bagni. Siè riscontrato anche nelle calamitàcome alluvioni o terremoti, dove io

non ho potuto partecipare in primabattuta perché prima dovevano es-sere sistemate le tende. L’organiz-zazione era tutta da rivedere”.

In 20 anni sono cambiate moltecose, da quando sono entrate altredonne dopo di te.“È così. Io sono stata operativa, orasto in ufficio. Sono l’apripista delledonne tra i Vigili del Fuoco, macon i colleghi mi sono sempre trovatabene. Perché se dimostri di voleressere utile, di saper lavorare, fai

parte di una squadra e sei un tut-t’uno con gli altri, ognuno con ilproprio ruolo. In questo mestiere èimportante, come lo è la salute,l’equilibrio perché se soffri di verti-gini sulla scala italiana non puoiandare, i nervi saldi”.

Forza psicologica ma anche fisica,che per le donne non è semplice.Come l’hai gestita?“La forza fisica si acquisisce conl’allenamento, anche se è inutilenegarlo, uomini e donne abbiamouna massa muscolare differente. Ladonna, magari, non usa tutta laforza ma è più resistente, quindi siè complementari. Per me gli inter-venti più pesanti sono stati certi in-cendi come quelli dei capannoni,dove tenere la lancia da 70 perl’acqua non era uno scherzo. Al se-condo posto, gli incidenti stradali,ma non per il nostro lavoro, piuttostoper quello che vedi. Lì ho capitoche non avrei potuto mai fare ilmedico o l’infermiere. Noi i corpi litiriamo fuori, ma i sanitari devonointervenire cercando di salvarli, incondizioni a volte davvero critiche.Sono persone da ammirare”.

G.F.

operative, io i richiami io li ho fatti sempre e solo nellabanda, non ho mai fatto l’operativa, perché ho continuatoa studiare e non avevo il tempo materiale per dedicarmi ad altro.In famiglia, ovviamente, tutti molto felici…Assolutamente si. Anche perché, col tempo, la realtà diquesta banda è diventata sempre più importante, anche peril Corpo Nazionale stesso. È aumentato il numero deipartecipanti, anche le selezioni sono diventate più dirette.Quando sono entrata, ero in prova per 6 mesi, durante iquali il maestro si rendeva conto delle capacità musicali edecideva se richiamarci o meno. Successivamente, invece,c’è stato bisogno di vere e proprie audizioni perchél’impegno richiesto era maggiore. Il mio primo giorno nellabanda risale al 9 maggio 2005, dieci anni esatti. Da allora ad oggi ci sono state tante persone di passaggio,chi ha preso la via dell’insegnamento, chi semplicemente siè sposato e ha preferito dedicarsi alla famiglia, chi per varimotivi non ce l’ha più fatta a essere presente. C’è stata unadisponibilità momentanea. Io ho resistito.E la banda è anche un’immagine e una

rappresentanza del Corpo, in Italia e all’estero.Come tutti i Corpi, militari e non, hanno una banda che lirappresenta nelle manifestazioni ufficiali e sfilate, così anchei Vigili del Fuoco hanno la loro. E finalmente, nel 2015 dopo4 anni, abbiamo potuto partecipare di nuovo alla sfilata del2 giugno in via dei Fori Imperiali a Roma, per la festa dellaRepubblica, anche se i Vigili del Fuoco non sono un Corpomilitare. Soltanto quando sono entrata in questa che è unafamiglia, quella dei Vigili del Fuoco, mi sono resa conto delgrande lavoro che fanno. Stando all’interno ho potutoapprezzarli di più. E vedere quanto sia impegnativa e difficilela preparazione di un allievo permanente durante il corso.Quante siete voi ragazze all’interno della banda?Ora siamo 8 ragazze, sempre le stesse, su 30 musicisti, chein questo momento, per decreto, è il numero standard deicomponenti della banda. Direi che è un bel numero e tranoi c’è una bella atmosfera di collaborazione e amicizia.Con il Maestro Di Martile abbiamo un ottimo rapporto, ci ha visto crescere. Ed è uno che ci tiene molto aicomponenti del gruppo, a come suonano, a come siascoltano tra loro.

006-019VdF2015_VigiliDelFuoco 22/01/16 14:55 Pagina 19

Page 20: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

20 IL VIGILE DEL FUOCO

“Chi ha visitato Expo 2015può aver incontrato i Vi-gili del Fuoco percorrere

il decumano o il cardo con delle golf-car elettriche, oppure con l’autopom-pa lungo la strada perimetrale, mentreaspettava il bus navetta. O può avernotato una casermetta rossa allespalle dell’albero della vita, con unatettoia a fianco, sotto la quale stazio-navano un’autobotte, due autopompe,una piattaforma aerea e un fuoristradapick-up con modulo antincendi adalta pressione. Può aver incontratoun Funzionario o un Capo Repartomuoversi in giro con una vetturaVV.F. a trazione ibrida, un Vigile suuna bicicletta a pedalata assistita,un Vigile volontario condurre un mi-nibus che trasportava una squadra,montante o smontante. Oppure, unasquadra di Vigili del Fuoco anche inuna stazione ferroviaria o di metro-politana, all’aerostazione di Linate,di Malpensa o di Orio al Serio o inuno dei quartieri di Milano interessatidalle decine di migliaia di eventiserali di Expo-in-città. Altri Vigili delFuoco, meno visibili o meno distin-guibili dal pubblico, hanno presidiatoper tutto il semestre la Sala Situazionidi Via Drago – il COM, per usare illinguaggio della protezione civile –il Distaccamento di Rho, il NucleoNBCR, tutti i Comandi della Regione,lungo le autostrade che dai diversipunti cardinali raggiungono Milano.Il piano di potenziamento del serviziodi soccorso dei Vigili del Fuoco per

Il Comandante provinciale di Milano Silvano Barberi traccia il bilancio sull’impegno dell’attività svolta dai Vigili del Fuoco all’esposizione universale

di Sveva Bizzarri

Expo, insomma, è stato solo in unapiccola parte sviluppato all’internodel sito di esposizione e, in granparte, fuori di esso. Sono stati indivi-duati tre livelli di servizio: sito, pros-simità e cintura. Tutti i servizi ag-giuntivi dispiegati per l’Esposizioneuniversale sono stati organizzati uti-lizzando lo strumento con il quale ilCorpo usualmente affronta le situa-zioni eccezionali: l’impegno straor-dinario del personale”. È soddisfattoper il lavoro svolto il ComandanteProvinciale VV.F. di Milano SilvanoBarberi, che tira le somme di quelloche è stato un grande lavoro disquadra per il soccorso tecnico ur-gente durante l’Expo di Milanoche, registrando numeri record dipresenze, ha chiuso i battenti loscorso 31 ottobre.

Abbiamo visto i Vigili del Fuoco dipresidio all’interno di Expo. Comeè stato organizzato il servizio?

Già dal 2014 è iniziata in tutta laLombardia la ricerca delle disponi-bilità a prestare servizio straordinarioper assicurare un soccorso adeguatoalle maggiori esigenze di Expo 2015.L’adesione è stata molto ampia e haconsentito di realizzare il progetto dipotenziamento del 2013 della Dire-zione regionale Lombardia d’intesacon il Comando provinciale di Milano.Si è trattato di un vero e propriopatto per Expo, che ha comportatoanche una pianificazione dei periodidi ferie estive che, pur rispettando laquota di diritto, assicurasse per tuttoil periodo di Expo la necessaria pre-senza di personale. Al Comando diMilano è stato costituito un appositoUfficio per Expo, affidato a personaleoperativo, con il compito, tra gli altri,di pianificare i servizi straordinari.

Che tipo di problemi vi siete trovatiad affrontare fin dall’inizio? E dopo?Il potenziamento del soccorso con la

Expo 2015Così abbiamovinto la sfida

Il Comandanteprovinciale di MilanoSilvano Barberi. Alla sua destra,una veduta del PadiglioneItalia

EVENTI

020-023VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:36 Pagina 20

Page 21: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

GENNAIO>APRILE/2016 21

costituzione di squadre aggiuntive èla parte più evidente, quantitativa-mente rilevante e, potremmo dire,ovvia del coinvolgimento dei Vigilidel Fuoco a Expo 2015. Eppure ungrande lavoro, meno visibile, chepochi possono conoscere e compren-dere, è stato fatto molto prima dellafase operativa, iniziata nel secondosemestre 2014. Già dal 2011 i Vigilidel Fuoco sono stati coinvolti, conintensità crescente, nelle fasi di pre-parazione del sito – la cosiddettapiastra – e di valutazione dei progettirelativi ai padiglioni. Mentre le mac-chine di terra scavavano e spianavanoquei cento ettari con la caratteristicaforma di pesce, si è dovuto predi-sporre il territorio sotto altri punti divista, quelli della sicurezza e dellapianificazione. Oltre una decina ditavoli di lavoro e centinaia di incontrihanno impegnato fortemente, peranni, un nucleo di figure direttivedel Comando di Milano e della Di-

rezione Regionale. Decine di pianidi emergenza sono stati redatti o ag-giornati, valutati centocinquanta pro-getti. La Prefettura di Milano, nel-l’agosto 2013, ha costituito con ap-posito decreto un “gruppo di lavoroper la pianificazione strategica inte-grata dei rischi e delle misure diemergenza del sistema di protezionecivile e di difesa civile in occasionedi Expo 2015”, strutturato su novetavoli tematici. Di questi, otto hannoprevisto la partecipazione dei Vigilidel Fuoco: la difesa civile, gli scenaridi protezione civile e gestione dellefolle, il sistema di comando e controllo,il sistema di mobilità, la sicurezzaaeroportuale, l’emergenza sanitaria,la sala operativa e comunicazioni, leindustrie a rischio di incidente rile-vante. Con l’apertura dei cantieri, sisono dovuti affrontare problemi legatialla sicurezza di un sito dove lavora-vano insieme centinaia di imprese emigliaia di lavoratori da ogni partedel mondo, tutti accomunati da unsolo obiettivo, fare presto e fare intempo per la fine del conto alla ro-vescia, il 1 maggio 2015. Lavori inquota e in spazi confinati, scavi, pon-teggi, gru, piattaforme, utensili, bom-bole, un formicaio di operatori e dilavorazioni: bisognava evitare in-

convenienti che ritardassero o fer-massero i lavori e che macchiasserol’immagine di Expo 2015 “nutrire ilpianeta, energia per la vita”. È stato dunque fornito supportonon solo per il presidio antincendiodei cantieri, ma anche per le pro-cedure di sicurezza in lavorazioniparticolari – anche con l’impiegodi specialisti SAF – e del piano diemergenza di cantiere, aggiornatosettimanalmente, data la rapidaevoluzione dei rischi, dei luoghi edella relativa accessibilità. Sul pianointerno, oltre all’organizzazione deiservizi, c’è stato il piano straordi-nario di acquisto del macchinarioe dei materiali necessari ad ag-giornare il servizio ordinario ed alpotenziamento. Infine, aspetto nonultimo per importanza, si è fatto inmodo che il potenziamento delsoccorso non fosse fatto solo con inumeri, con i mezzi e gli strumenti,ma soprattutto con le competenzeeffettive. Quindi, sono stati promossipiani di formazione straordinariasulle reti ferroviarie, sui nuovi mez-zi, sulle nuove strumentazioniNBCR, sul soccorso sanitario. Un ampio ventaglio di attività, in-somma, che hanno impegnato alungo un gran numero di persone.

A sinistra, in salaoperativa con ilDirettore centrale per l’emergenza e il soccorso tecnicoGiuseppe Romano. Sotto e a destra,uomini e mezzi dei Vigili del Fuoco a Expo

020-023VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:36 Pagina 21

Page 22: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

Il personale in forze a Expo era diMilano o si è dovuto coordinareanche uomini provenienti da altreprovince, in modo da non “sacrifi-care” il presidio sul territorio?L’impegno è stato distribuito princi-palmente tra il personale in servizioin Lombardia. I servizi svolti a Expoe dintorni sono stati disimpegnati inmassima parte dagli appartenenti alComando di Milano. Sono state co-stituite squadre all’interno del sito,in prossimità e lungo le direttrici re-gionali di avvicinamento a Milano.In particolare, nella città di Milanosono stati potenziati i servizi con unpresidio itinerante nella rete ferro-viaria e metropolitana e nelle zoneinteressate dagli eventi di intratte-nimento e spettacolo serale. Anchenelle aerostazioni degli scali regionaliè stato predisposto un servizio dedi-cato. La sala controllo generale, nellevicinanze e costituita dalla Prefetturadi Milano come Centro OperativoMisto (COM), è stata presidiata co-stantemente da personale esperto disala operativa coordinato da un Capo

Reparto. Il Reparto Volo di Varese-Malpensa è stato potenziato con unsecondo elicottero A-109 e sono statitenuti sempre pronti al decollo equi-paggi con operatori SAF 2/B e som-mozzatori. Sono stati inviati, inoltre,rinforzi specialistici anche da altreregioni. Un’unità di missione è statarealizzata con personale esperto delsettore operativo, informatico e am-ministrativo. Alla sala operativa dellaDirezione Regionale sono stati inviatioperatori del Centro Operativo Na-zionale con funzioni di collegamento.Inoltre, decine di Capi Squadra pro-venienti dalle regioni a più ridottacarenza di qualificati hanno prestatoperiodi di servizio a Milano e neiComandi della Lombardia per com-porre il dispositivo di soccorso ordi-nario e per contribuire alla formazionedegli equipaggi necessari al poten-ziamento.

Anche la componente volontaria hafornito un apporto ai servizi orga-nizzati per Expo? Con mansionispecifiche?

La componente volontaria del Corpoha contribuito ad EXPO 2015 assi-curando l’integrazione del serviziocon l’operatività dei dodici Distac-camenti volontari di competenza delComando di Milano. Vigili volontariautisti in servizio temporaneo hannoassicurato i servizi di navetta perl’avvicendamento delle squadre.Nell’ultimo bimestre, il più affollato,il personale volontario ha integratoanche il servizio operativo nei finesettimana.

Il potenziamento del soccorso hapotuto contare, oltre che sulle risorseumane, anche su un adeguamentodi macchinario e attrezzature? Diche genere?Di certo non avremmo potuto af-frontare le esigenze straordinarie diExpo, operative in senso stretto, maanche di immagine, senza conside-rare le dotazioni strumentali. Il pro-getto di potenziamento del servizioper Expo 2015, pertanto, ha rappre-sentato esigenze sia di risorse umane,sia di adeguamento di mezzi e at-trezzature. Gli stanziamenti straor-dinari, fissati nell’ambito della leggedi stabilità a fine 2013, sono stati uti-lizzati coerentemente con il progettoe, dove le risorse non hanno con-sentito di soddisfare per intero leesigenze, gli acquisti sono stati orien-tati secondo linee di priorità. Gli in-crementi di dotazione, dunque, sisono sviluppati in tre direzioni: i vei-coli di soccorso, in particolare auto-pompe, piattaforme aeree, autoscale,con i relativi materiali di caricamento,compresi i dispositivi di protezioneindividuale. Poi i veicoli di trasportocome vetture, minibus e multi spazioe infine gli strumenti speciali, in par-ticolare destinati al settore NBCR.Oltre all’acquisto di nuovi materiali,è stato approntato un piano consi-stente di manutenzione straordinaria,riguardante i mezzi aeroportuali eordinari, per la loro massima effi-cienza, in relazione alla rispettivavecchiaia e usura. Gli acquisti hannoconsentito di affrontare Expo 2015con un numero sufficiente di mezzi,efficienti, eliminando dalla circola-zione veicoli decisamente impresen-

22 IL VIGILE DEL FUOCO

Sopra, la casermettaprefabbricata VV.F. per Expo. A sinistra, l'Alberodella Vita simbolo del Padiglione Italia.A destra, con ilNucleo NBCR

EVENTI

020-023VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:36 Pagina 22

Page 23: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

GENNAIO>APRILE/2016 23

tabili, con una dotazione di strumentiinnovativi, utili ad affrontare alcuneipotesi di rischio ambientale in modoveloce e affidabile. È stata l’occasioneper ottenere un miglioramento dicui in alcuni casi – dobbiamo dirlo –c’era proprio bisogno.

Tra gli interventi effettuati a Expo,ne ricorda qualcuno di particolareo curioso?La casistica degli interventi svolti al-l’interno di Expo durante le fasi dicantiere e di esposizione dimostrache la progettazione delle strutturee l’apparato di sicurezza complessivoè stato efficace nel raggiungere gliobiettivi di prevenzione e di conte-nimento degli eventi entro limiti mo-desti, grazie a una buona protezione.Quindi abbiamo visto principi di in-cendio, riguardanti impianti o appa-recchi di cottura e apparati elettrici,nessuno con caratteri di criticità. C’èstato qualche modesto distacco diparti di rivestimento o ascensori bloc-cati, questi ultimi piuttosto numerosi.In particolare, è stato portato alla ri-balta della cronaca il blocco di unascensore a Palazzo Italia, fatto in sépoco rilevante, se all’interno dellacabina non ci fossero stati il Presidentedel Consiglio italiano e il Presidentedel Kazakistan.

Avete operato prevalentemente inautonomia o in collaborazione conaltre componenti istituzionali e diprotezione civile, ad esempio laCroce Rossa?Expo 2015 è stato un grande terrenodi collaborazione tra le diverse com-ponenti della sicurezza. Quasi nullaè stato fatto da una singola organiz-zazione che non fosse inserito in uncontesto di pianificazione e di valu-tazione condivisa. Un grande lavoro,proprio per creare una rete di azionie di comunicazioni utili a svilupparemodi di intervento.

Quali sono stati i limiti, se ci sonostati, delle istituzioni locali e nazio-nali?Qualsiasi istituzione senza limiti èimpensabile. Tanto più nei tempi at-tuali, con le problematiche che sono

ben note a tutti. Francamente, però,le valutazioni, forse per effetto dellanostra cultura, mettono in evidenzapiù le potenzialità che i limiti. Nel-l’esperienza di Expo, bisogna direche la distinzione tra nazionale e lo-cale non ha avuto una rilevanza con-creta. Se proprio dobbiamo cercareun limite, lo troviamo nei tempi ne-cessari a tradurre in pratica la deci-sione del legislatore di stanziare, ap-provando in gran parte il progettopresentato, determinate risorse fi-nanziarie per le esigenze dei Vigilidel Fuoco in occasione di Expo 2015.È una problematica che non ha unasola causa, ma una molteplicità dicomponenti, che nascono dai tempinecessari a rendere le risorse stabilitedalla legge effettivamente disponibilisui relativi capitoli di bilancio, a quellinecessari a istituire le procedure digara, ai tempi impegnati dai fornitoriche, va ammesso, non sempre sonorispettosi dei tempi di consegna.Questo ha comportato il fatto chenon tutte le procedure di forniturapreviste, benché attivate tempesti-vamente, siano state portate a con-clusione nei tempi auspicati.

Che bilancio fa, dal suo punto di vista umano e professionale, di Expo?Positivo, senz’altro molto positivo.Come in tutte le situazioni complesse,emergono risorse incredibili e si vedela passione, la competenza e la mo-

ralità – sì, la moralità – di tantepersone prevalere sulle difficoltà, leincertezze e certe forme di disfattismo.Se certe qualità devono essere rico-nosciute a tanti Vigili del Fuoco chea diverso titolo hanno collaboratoalle diverse fasi di questo eventoepocale per il nostro Paese, è anchegiusto riconoscerle a operatori e di-rigenti delle molte Organizzazioniche hanno contribuito a questo stra-ordinario successo. Nelle occasioniforti si maturano anche rapportiumani importanti e si può apprezzarela qualità delle persone. Devo rico-noscere di aver conosciuto in questastagione di collaborazione dirigenti,funzionari e operatori di alto livello,sotto ogni profilo. Tra loro annoveroi miei più stretti collaboratori, suiquali ho fatto a buona ragione ilmassimo affidamento. Devo a lorose i Vigili del Fuoco hanno potutoesprimere, nelle innumerevoli occa-sioni di lavoro anche improvvise,prolungate, delicate, una presenzaqualificata, responsabile e parteci-pativa. Abbiamo avuto il compito dicontribuire alla sicurezza di milionidi persone in transito a Milano, inte-ressate a un tema vitale per il pianeta.Sicurezza rispetto a ipotesi di inci-dente di diverso tipo e livello, com-prese quelle più gravi. Lo abbiamofatto con piena consapevolezza econ il massimo impegno: ne possiamoessere, pur con la moderazione checi contraddistingue, fieri.

A sinitra, due vigili sui viali dell’Expo.Sotto, gli auromezzi dei Vigili del Fuoco pronti a intervenirein caso di emergenza

020-023VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:36 Pagina 23

Page 24: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

24 IL VIGILE DEL FUOCO

LA NOSTRA STORIA

Venezia l’istituzionedi un regolare Corpodei Pompieri risale aoltre duecento annifa, al 2 agosto 1777.

Il 31 dicembre 1776 il Patrono del-l'Arsenale Sebastiano Corner, cheaveva diretto le operazioni controgli incendi della calle delle Cap-puccine alle Fondamente Nuove,della Zecca, di S. Maria del Rosa-rio, di calle dell'Olio a S. Francescodella Vigna e, soprattutto, di quellosviluppatosi il 14 dicembre 1776a S. Maria Nova, informava il Se-nato della Repubblica del dannosoritardo con cui le maestranze ar-rivavano sul luogo del fuoco e pergiunta stanche. Questo accadevaperché al "tocco della campana amartello" dovevano uscire di casa,andare fino all'Arsenale e da qui

É dal 1777 che Venezia ha un regolare corpo dei pompieri. Cosí, fra tradizione e innovazione, la citta lagunare é riuscita a vincere mille sfide

a cura di Fabio Dattillo*, testo di Riccardo Vianello foto del CR Pierluigi Culloca del Comando Provinciale di Venezia

Araggiungere il luogo dell'incendio.Per ovviare a questi inconvenienti,Corner suggeriva di dividere lacittà in quartieri e insediare inognuno, di notte, 16 maestranzedell'Arsenale guidate da un capo.In ogni quartiere avrebbe dovutoesserci una pompa, una barchettaper il trasporto del materiale euna certa quantità di attrezzi.L'idea veniva presa in considera-zione molto seriamente perché,data la difficoltà dei mezzi di tra-sporto, suddividere la città in zoneequivaleva a ottenere un soccorsopiù veloce. La proposta, su rela-zione di Antonio Diedo, era quindiapprovata in Senato il 23 gennaio1777, con complimenti a Corner el'incarico ai Reggimenti dell'Ar-senale di organizzare subito mae-stranze e mezzi.

Il lavoro, all’inizio, si era presentatodifficile, perché agli Arsenalottierano stati aggiunti i facchini, dasempre impiegati nello spegni-mento degli incendi. Ma, in seguitoad alcuni atti d'insubordinazione,si deliberava di servirsi solo dellemaestranze. Un secondo problemada affrontare riguardava i locali,che dovevano essere tutti in pros-simità dei rii e, possibilmente, diproprietà dello Stato per rispar-miare sull'affitto.La città veniva così suddivisa indodici quartieri: sopra la fonda-menta fuori dell'Arsenale, nel di-stretto di S. Marco, a S. Stefano ea S. Trovaso. Poi ai Carmini, aiFrari, a S. Giacomo dall'Orlo, a S.Geremia. Ancora, al Ghetto, allaMadonna dell'Orto, a S. Giacometodi Rialto e ai SS. Giovanni e Paolo.Il salario era un’altra questioneimportante. Gli incaricati eranopagati 14 soldi a notte per i 5 mesiinvernali e 10 soldi per il restodell’anno. Filippo Rossi veniva no-minato soprintendente, carica chericopriva già dal 1769 e la spesacomplessiva del servizio era cal-

Due secoli tra acqua e fuoco

024-029VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:39 Pagina 24

Page 25: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

GENNAIO>APRILE/2016 25

colata in 9.890 ducati in un anno.Il 6 giugno 1777 i Provveditori e iPatroni all'Arsenale fissavano lenorme del nuovo servizio, appro-vate il 2 agosto successivo dal Se-nato Veneto, con 102 voti favore-voli e 4 contrari. Nasceva il Corpodei Pompieri di Venezia. E sorgespontanea una domanda: primadi quel momento, chi e cosa c'era?

Se l'acqua alta è nata prima diVenezia, gli incendi si sono ma-

nifestati fin da subito. In una cittàdove le prime case erano capannee poi costruzioni in legno, il fuocoera frequente. Nel 418 d.C eraarsa l'isola di Rialto, nel 900 bru-ciata la chiesa dell'Angelo Raffaele,mentre nel 1106 il fuoco avevadevastato le contrade dei SS. Apo-stoli, S. Cassiano, S. Maria MaterDomini, Sant'Agata, S. Agostinoe S. Stefano. Nello stesso anno,due mesi dopo, un altro incendiobruciava le chiese e le case di S.Lorenzo, S. Severo, S. Zaccaria, S.Provolo, S. Scolastica, S. MariaFormosa, S. Basso, S. Zulian, partedella chiesa di S. Marco, del pa-lazzo Ducale, S. Geminiano, S.Moisè, S. Maria Zobenigo, S. Mau-rizio, S. Angelo, S. Vidal, S.Samuelee, passato il Canal Grande, S. Gre-gorio, S. Agnese, S. Gervasio, S.Barnaba, S. Basilio, Angelo Raffaelee S. Nicolò. Troppo lunga sarebbela lista, ma vogliamo almeno ri-

Un diploma conferito ai Vigili del Fuoco di Venezia nell’ambito

di un concorso nazionale

Da sinistra a destra,un’imbarcazione deiprimi del ‘900 e unamoderna

cordare l'incendio del Fontego deiTedeschi del 1318, quelli ripetutial campanile di S.Marco e di pa-lazzo Ducale, quello di Rialto del1514, di S. Marcuola del 1789, ditutti gli altri luoghi di Venezia che

ancor oggi si chiamano semplice-mente "Brusà, calle atorno el Brusà,calle del primo e calle del secondoBrusà". In anni più recenti, nel-l’Ottocento e nel Novecento, famosiquelli di calle del Redivo, del con-

024-029VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:39 Pagina 25

Page 26: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

26 IL VIGILE DEL FUOCO

vento di S. Francesco della Vignae del pastificio S. Marco alla Giu-decca. Né vanno dimenticati i re-centissimi roghi del teatro La Fe-nice, del molino Stucky, della chie-sa di S. Caterina, della chiesa diS. Lazzaro degli Armeni, della si-nagoga del Ghetto, etc.

Di fronte a tanti disastri materialied economici, la Repubblica

di San Marco aveva emanato leggiche obbligavano alcune classi dicittadini a collaborare all'estinzionedegli incendi, ma solo nel 1505 siera arrivati alla formazione di spe-ciali squadre di soccorso, con ope-rai stipendiati dallo Stato. In quel-l'anno il Consiglio dei Dieci ordi-nava che per ogni contrada fosseeletto un capo "a la reparationdel fuogo", da scegliere tra 10 uo-mini fra marangoni navali e dacase, calafati e mureri, da segna-lare poi ai Provveditori di Comun,dietro un compenso stabilito. Chisi distingueva nelle operazioni dispegnimento riceveva un premio.A questa squadra venivano af-fiancati sei facchini, due oltre ilCanal Grande (de Ultra), due diqua del Canale (de Citra) e dueper condurre le barche. Tutti do-

vevano correre sul posto al primosegnale d'incendio, compresi gliabitanti della zona e delle contradeconfinanti. Tra le disposizioni del1505 c’era l'obbligo di depositarepresso i pievani vari materiali: “10secie de cudro, 10 manere, 2 ha-stadi, 2 gorne, 3 baie de fero, 6picchi, una cassa da acqua, 4 orne,6 baie de legno, 4 sessole col man-go longo, 2 cavi co le so taie”. Lespese per i materiali erano a caricodegli abitanti delle singole con-trade. Altri utensili erano depositatinel magazzino grande di Rialto,le chiavi custodite dal pievano diS. Giacometo. Per evitare confu-sione nei segnali d'allarme erastato vietato a preti, frati e mona-che di suonare le campane dinotte, pena 20 ducati di multa ola prigione per chi disobbediva.Questo perché, in caso d'incendio,la chiesa più vicina al fuoco dovevasuonare "campane a martello".Oltre ai pompieri intervenivanoanche i Signori di Notte con leguardie per evitare i furti. I ladrierano puniti con la forca. Il neonatocorpo dei pompieri, con decretodel Consiglio dei Dieci del 9 otto-bre 1523, era affidato al Magistratoalle Pompe, perché ne curasse il

buon funzionamento, in accordocon i Patroni e Provveditori al-l'Arsenale. Scoppiati altri violentiincendi, si studiavano nuove normee proposte da parte dei Patronidell'Arsenale al Senato, come quel-la nel 1650 per la formazione diun corpo di 45 facchini divisi indue sezioni, una con residenza incampo della Tana, l'altra in campodelle Gorne e obbligati a prestareservizio per un mese di seguito.

Il provvedimento entrava in vi-gore il 19 dicembre 1665. Dieci

anni dopo i facchini erano sostituitida un corpo di 30 guardie delfuoco "le quali habbino a star dinotte in campo della Tana" prontea ogni evenienza. Ulteriori prov-vedimenti venivano decisi nel1718, su suggerimento di PietroContarini e anche documentandosiall'estero sui mezzi più moderniusati per contrastare gli incendinegli altri paesi. Alcuni di questivenivano acquistati, dando l'in-carico al fonditore Sigismondo Al-berghetti di costruire una di quellemacchine. Dopo il collaudo, vistol'esito positivo, se ne facevano al-tre, depositate nei vari conventi.

LA NOSTRA STORIA

024-029VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:39 Pagina 26

Page 27: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

GENNAIO>APRILE/2016 27

Queste pompe avevano l'incon-veniente di essere fornite con ma-niche di cuoio che, se non usateper un po' di tempo, si tagliavano.Il Senato, con decreto 9 dicembre1737, obbligava così i "calegheri"ad accorrere sul posto dell'incendiocon spago, cuoio e altri attrezzidel mestiere, per aggiustare lemanichette. Nello stesso decreto,per evitare confusioni, si procedevaa organizzare un gruppo di 300maestranze, divise in 6 squadredi 50 uomini l'una, comandate da6 proti. A questo riordino facevaseguito quello del dicembre 1776,di cui abbiamo parlato all'inizio,quello che sarà il punto di partenzadell'attuale servizio.Con l'arrivo dei francesi a Venezia,le spese per il Civico Corpo deiPompieri erano state addossate al

Municipio. Gli attrezzi che primasi riparavano in Arsenale passa-vano alla manutenzione dei privati.Ai proti veniva affiancato l'inge-gner Salvadori. Tra le innovazioniottocentesche, c’era la segnala-zione di incendi tramite 4 uominiin cima al campanile di S. Marco,con un turno di 24 ore. L'avvista-mento di un fuoco avveniva me-diante l'esposizione di una ban-diera bianca e rossa di giorno oun fanale acceso di notte, in dire-zione della località colpita. Il se-condo pompiere correva a darneavviso al primo quartiere sotto laTorre dell'Orologio e al posto dipolizia in Palazzo Ducale. Essen-dosi sviluppato un incendio nelsestiere di Castello, senza che nes-suno se ne fosse accorto, la fregataGenerale Aorte, ancorata in porto,viste le fiamme, aveva sparato trecolpi di cannone per richiamarel'attenzione.

Da allora, il servizio di segna-lazione antincendio era stato

affiancato dallo sparo del cannone,ma i militari non erano d'accordo,così i tiri erano stati definitiva-mente sospesi nel 1849. Nel frattempo a Salvadori suben-trava il conte Giuseppe Sanfermo,per oltre 40 anni guida del Corpodei Pompieri che, grazie a lui, ac-quisiva grande sviluppo nelle ca-pacità di lavoro. La prima sezione

con sede sotto la Torre dell'Oro-logio passava a Palazzo Ducale,mentre gli esercizi dal 1828 eranoeseguiti nei cortili delle varie scuo-le. Tra le innovazioni del Sanfermoc’era stata la divisa, approvata il13 maggio 1837 e indossata datutti il 27 maggio 1838. Era similea quella dei militari, sciabola com-presa, mentre nelle sezioni c’eranofucili per il servizio di sentinella.Allo stesso tempo, il valido co-mandante istituiva una scuola teo-rica per pompieri il 12 gennaio1853, con sede al piano terra delMunicipio, in calle Cavalli. In que-gli anni le vecchie manichette dicuoio venivano sostituite con altredi tessuto, mentre l'organico deiCivici Pompieri comprendeva 201persone. Dal 1866 il comando pas-sava all'ingegner Giorgio Merry-weather, che proponeva l'uso del-l'elmo da incendio e il trasferi-mento della sede del comando inpalazzo Contarini dal Zaffo, a S.Vio. A lui si deve anche l'introdu-zione dell'uso del telegrafo comemezzo di segnalazione per gli in-cendi e come collegamento tra levarie sezioni, sostituito dal telefononel 1882. Contemporaneamente,una serie di idranti collegati conl'acquedotto venivano disposti sulterritorio, secondo uno schemapreciso e seguito di nuovo, a di-stanza di un secolo, dopo l'incendiodel teatro La Fenice.

A destra, incendio nel XVI secolo.

Sotto, antica mappa di Venezia

024-029VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:39 Pagina 27

Page 28: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

28 IL VIGILE DEL FUOCO

Nel 1871 a Londra era stata ac-quistata una barca-pompa munitadi caldaia, della portata di 500litri d'acqua al minuto. Visti i buonirisultati se ne costruiva un’altra aVenezia. Tra le riforme di fine se-colo, l'unione del Corpo dei Pom-pieri con quello delle Guardie mu-nicipali dava vita al Corpo dei Vi-

gili della città di Venezia. Si pen-sava di trarre beneficio aumen-tando il numero dei vigili, ma i150 addetti che componevano ilnuovo corpo erano appena suffi-cienti per il servizio di Polizia Ur-bana, lasciando scoperto l’inter-vento antincendio. Tre anni dopol'ing. Rambaldo Gaspari, assu-

mendo la direzione del Corpo,provvedeva alla separazione deiservizi, rasserenando così gli ad-detti ai lavori.

Con l'arrivo della Prima guerramondiale l'organico scendeva

pesantemente a causa della chia-mata alle armi. Il centinaio di vigilirimasti veniva allora suddiviso insei sezioni: Municipio (comando)con barche Vampa e Scintilla, pa-lazzo Ducale con barcapompa emotopompa per la difesa dellachiesa di S. Marco, una scala mec-canica aerea di 23 metri e unascala italiana di 30 metri. Poi ilMuseo, con barcapompa a vaporee barca Favilla; Tana, barca Vampa,Palazzo Diedo con barca Fiamma,plotone militare a S. Stae con barcaBagliore e sezione del Lido con

LA NOSTRA STORIA

Il comando VV.F. di Venezia, da dove escono le lance di soccorso.

Antica stampadell’isola

del Lazzarettonuovo

024-029VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:39 Pagina 28

Page 29: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

GENNAIO>APRILE/2016 29

autopompa terrestre. Con questeforze in campo si affrontava ilprimo conflitto mondiale, con Ve-nezia sottoposta a bombardamentie incendi per ben quattro anni. Altermine delle ostilità il Corpo deiVigili e ogni singolo componentevenivano decorati con la Croce almerito di Guerra, per l'alto sensodel dovere dimostrato. Con l'oc-casione, venivano separati i vigiliurbani dagli addetti agli incendi,che riprendevano così l'anticonome di Corpo dei Pompieri. Siacquistavano nuove motopompee attrezzi e si apriva l'officina dellaGiudecca, dove si riparavano inautonomia i propri mezzi. Agli inizidel 1928, su un terreno acquistatoin precedenza, veniva costruita lanuova caserma dei pompieri, unenorme edificio di 77 metri, di trepiani, con la fronte su calle ca' Fo-scari. Il progetto era dell'architettoBrenno Dal Giudice, con il postoper gli alloggi, i refettori, l'officina,un cortile per gli esercizi ginnici ealtri locali. Sulla facciata in rio dica' Foscari si aprivano le cavaneper le imbarcazioni. La costruzionesubiva modifiche sulla facciata nel-l'estate 1929. I lavori, affidati al-l'impresa Eugenio Gobbetto, ve-nivano ultimati tra il 1935 e il 1937.

Con la Legge n. 1570 del 27 di-cembre 1941 si istituiva e met-

teva alle dirette dipendenze delMinistero dell'Interno il Corpo Na-zionale dei Vigili del Fuoco e que-sto era l’89esimo distaccamento.Il 21 febbraio 2006 il Comune diVenezia vendeva, per la sommadi sette milioni e mezzo di euro,la caserma dei pompieri di ca' Fo-scari al Ministero dell'Interno e al

Dipartimento dei Vigili del Fuoco.Con questo atto si è voluto ribadirela permanenza in città di un Corpospecializzato che ha dimostratocon i fatti, con la perseveranza,con abnegazione e tenacia, di sa-per affrontare anche le situazionipiù difficili, per il bene e la salvezzadi Venezia.

*Direttore Interregionale VVF del veneto e Trentino Alto Adige

Sopra, incendio del Palazzo Ducale di Venezia. A destra, antica raffigurazione dell’incendio al deposito degli oli a San Marquola

024-029VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:39 Pagina 29

Page 30: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

30 IL VIGILE DEL FUOCO

LA NOSTRA STORIA

Sono trascorsi cent’anni dal-l’entrata dell’Italia nel pri-mo conflitto mondiale, laGrande guerra o “guerratotale”, come venne defi-

nita, perché per la prima volta nellastoria si fronteggiano quasi tutte le

Pompieri al fronteIl ruolo dei Vigili del Fuoco nella Prima guerra mondiale.Dai servizi antincendio alla difesa delle cittá, i CiviciPompieri garantirono il soccorso a soldati e popolazione

di Tobia Rinaldo

nazioni impiegando la totalità delleloro risorse. Le operazioni bellicheitaliane iniziano il 24 maggio 1915con la dichiarazione di guerra al-l’Austria e danno vita a quello chesarebbe stato definito il ”fronte ita-liano”. Dal giugno 1915 fino all’ot-

tobre 1918, in questo fronte vieneimpegnato l’esercito italiano controquello austroungarico, in un insiemedi operazioni militari che si svolgonoattraverso la lunga serie delle bat-taglie dell’Isonzo, degli Altipiani edel Piave. È una guerra che vedel’impegno di 5 milioni di soldati ita-liani e il pesante coinvolgimentodelle popolazioni delle regioni in-teressate alle ostilità. Poiché durantele guerre avvengono distruzioni dicentri abitati con crolli di edifici, èovvio chiedersi quale ruolo e fun-zione hanno svolto durante questoconflitto i Corpi dei pompieri. Per meglio comprendere il contributodei pompieri di allora è necessarioripercorrere la loro storia.

I CORPI DEI POMPIERI FRA IL XIX E IL XX SECOLOFino all’Unità d’Italia i servizi dedicatiallo spegnimento degli incendi sonoabbastanza disomogenei. I pochiCorpi esistenti per questo scoposvolgono l’attività solo in alcuni co-muni e il più delle volte sono orga-nizzati su base volontaria. In intereregioni del Paese è completamenteassente qualsiasi tipo di difesa or-ganizzata contro gli incendi e le ca-lamità naturali. Dopo il 1861, conl’unità nazionale, viene esteso a tuttii territori del nuovo Stato italiano ilRegio decreto sabaudo n. 3702 del23 ottobre 1859, la cosiddetta «LeggeRattazzi», sull’ordinamento comu-nale e provinciale, con il quale i co-muni e le province assumono unruolo operativo di tipo statale. Infatti,rispondono alle direttive degli ufficicentrali dello Stato al fine di garan-tirne l’uniformità. Nel 1862, Vittorio Emanuele II sta-bilisce con più decreti la creazione,in varie parti d’Italia, soprattutto neicapoluoghi di provincia, di nuoviCorpi di pompieri. In certi casi, dovesono già presenti, li conferma, iltutto con specifiche delibere riguar-danti i relativi Ordinamenti, da partedei vari Consigli comunali e con lapubblicazione dei Regi decreti nellaGazzetta Ufficiale. A questo riguardosi deve tenere presente che, agliinizi del ’900, l’organizzazione deiservizi antincendio italiani non godedi un coordinamento nazionale, ma

030-033VdF2015_VigiliDelFuoco 25/01/16 10:44 Pagina 30

Page 31: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

GENNAIO>APRILE/2016 31

è basata sull’operatività dei cosiddetti“Corpi di Civici Pompieri”. Nellegrandi città, questi Corpi sono com-posti soprattutto da personale as-sunto in servizio permanente, mentreil resto degli addetti è costituito davolontari.La necessità di istituire un Corponazionale dei Pompieri, con un unicocoordinamento centrale, è avvertitadai rappresentanti di tutti i Corpidei Pompieri d’Italia ed è da lorototalmente condivisa in occasionedel Congresso-Esposizione di Torinodel 1898 dove, con grandedeterminazione, viene so-stenuta l’urgente necessitàdella creazione di un co-ordinamento nazionale,con la conseguente e na-turale omogeneizzazionedei Corpi esistenti. Il 31 maggio 1899 vieneapprovato a Napoli, daicomandanti dei maggioriCorpi d’Italia, uno schema di Statutoper la costituenda Federazione deiCorpi dei Pompieri Italiani. Questaè ufficialmente istituita il 12 set-tembre dello stesso anno, a Milano,dove è in corso il V Congresso deiPompieri. In quell’occasione vieneanche stabilito di pubblicare ungiornale denominato “Coraggio eprevidenza”, che permette la di-vulgazione di metodi e nuove stra-

A sinistra, foto di gruppo civivi pompieri di Monza, 1900 circa.Sotto, da sinistra a destra in senso orario,civici pompieri di Milano, 1928. Zappatoripompieri schierati davanti al CastelloSforzesco di Milano, 1893. Foto di gruppocivici pompoieri di Milano, distaccamento di Via Sardegna, 1900 circa

tegie per combattere gli incendi an-che nelle zone più lontane. Fra levarie unioni di categoria di quel pe-riodo si devono ricordare la Fede-razione interprovinciale dei Corpidei Pompieri italiani della RegioneAdriatica, l’Unione Tecnica Lom-barda dei Corpi dei Pompieri e levarie Associazioni fra i Vigili delFuoco delle diverse città.Tra le disuguali realtà pompieristicheesistenti, vanno citati i Corpi Civiciintervenuti nel soccorso per il terre-moto siculo-calabro del 28 dicembre

1908. In questa catastrofe, oltre aiPompieri superstiti delle città diMessina e Reggio Calabria, prestanola loro opera i Pompieri dei Comandidi Bergamo, Bologna, Brescia, Ca-tania, Faenza (RA), Firenze, Genova,Imola, Livorno, Lucca, Lugo (RA),Milano, Montevarchi (AR), Napoli,Novara, Palermo, Pescia (PT), Ra-venna, Rimini, Roma, San GiovanniValdarno (AR), San Miniato (PI),Terranova (AR), Torino e Venezia.Nel 1915, quando l’Italia entra inguerra, sono numerosi i Corpi civicidei Pompieri formati da effettivi evolontari sul territorio italiano. Nell’impossibilità di elencarli tutti,mi limito a citarne alcuni, tra cuiAla (TN), Alessandria, Ancona, Arco(TN), Arezzo, Arona (NO), Bassanodel Grappa (VI), Bazzano (BO), Bel-luno, Caldonazzo (TN), Carpi (MO),Casale Monferrato (AL), Casalpu-sterlengo (LO), Casez (TN), Castel-franco (MO), Castello Tesino (TN),Cento (FE), Cesena, Chivasso (TO),Cittadella (PD), Cles (TN), Cremona,

Crevalcore (BO), Desio(MB), Ferno (VA), Fer-rara, Fisto (TN), Fondo(TN), Fossano (CN),Frascati (RM), Frosino-ne, Inveruno (MI), Le-vico (TN), Lodi, Luci-nico (GO), Macerata,Marino (RM), Mezo-lombardo (TN), Mori(TN), Olbia (OT), Pa-

lazzolo sull’Oglio (BS), Pallanza (VB),Parma, Pergine (TN), Perugia, Pi-nerolo (TO), Pordenone, Primiero,(TN), Reggio Emilia, Robbio (PV),Sagrado (GO), Saluzzo (CN), Sam-pierdarena (GE), San Giovanni Per-sicelo (BO), Sanremo (IM), Savona,Selva di Cadore (BL), Siracusa, Son-drio, Soresina (CR), Spoleto, Terni,Tione (TN), Trento, Varese, VillaLagarina (TN) e Volano (TN).

030-033VdF2015_VigiliDelFuoco 25/01/16 10:44 Pagina 31

Page 32: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

LA NOSTRA STORIA

Per sostenere e mantenere l’effi-cienza di questi Corpi le ammini-strazioni civiche, salvo pochi casinei comuni più ricchi, hanno gran-dissime difficoltà finanziarie. La maggior parte dei Corpi è equi-paggiata con materiale obsoleto econ pompe a mano vecchie e malfunzionanti. Quando poi è necessarioprestare soccorso alle popolazionicolpite da ca lamità naturali, si fa af-fidamento al generoso e sicuro im-pegno dei Pompieri, che consentedi sopperire in parte alle carenzedelle attrezzature tecniche.Con questa inadeguata struttura didifesa civile, l’Italia si trova impre-parata e quasi incapace di fronteg-giare le sciagure e le catastrofi na-turali, come quella del terremoto si-culo-calabro del 28 dicembre 1908,quando Messina fu pressoché rasaal suolo. Il centro abitato risulta ilpiù colpito, con il 91% degli edificidistrutti, mentre il 4% subisce dannilievi e solo il 5% riporta danni ripa-rabili. Un disastro enorme per am-piezza e per gravità. Il terremoto,con epicentro lo Stretto, ha un’in-tensità dell’undicesimo grado dellascala Mercalli, con una durata paria 28-30 secondi, distrugge quasicompletamente Messina e ReggioCalabria. Il sisma causa danni emorti anche nell’entroterra di en-trambe le città, una vasta zona dovevivono circa 500.000 persone. Se-condo le statistiche ufficiali del tem-po, il terremoto causa 77.283 morti(in altre valutazioni la cifra oscillafra le 80.000 e le 140.000 vittime).Ma neanche quel terribile e disa-stroso evento è sufficiente a indurreil Governo dell’urgente necessitàdi organizza re un coordinamentonazionale dei Corpi pompieristici.Infatti, solamente due anni dopo,nel 1910, viene emanato un Regiodecreto che costituisce una com-missione con l’intento di studiare lapossibilità di creare in tutti i comunidel Regno un Corpo di Pompieri.La proposta per la riorganizzazionedei Corpi pompieristici viene ela-borata dal comm. Goldoni, dall’ing.Villa e dal Cav. Sangiorgi ed è pre-

sentata alla CommissioneReale tre anni più tardi,nel 1913. Nel frattempo,il 13 gennaio 1915, il ter-ritorio italiano viene nuo-vamente colpito da un altroterribile terremoto in Abruz-zo, ad Avezzano e in tutto ilterritorio della Marsica. Pur-troppo, solamente nel 1928,quindici anni dopo la pre-sentazione alla CommissioneReale della proposta di rior-ganizzazione dei Corpi deiPompieri, viene varata la leggecon cui si obbligano i Comunicon popolazione superiore a40mila abitanti di dotarsi di un ser-vizio antincendio. Bisognerà, però, aspettare sino al1935 perché sia riconosciuta a livellonazionale la necessità di istituire ununico Corpo nazionale dei Pompieri.Questo avviene con l’emanazionedel Regio decreto 10 ottobre 1935,n. 2472, intitolato: “Organizzazioneprovinciale e coordinazione nazio-nale dei servizi pompieristici”.

LO SCOPPIO DELLA GUERRACom’è noto, la causa scatenantedella guerra è l’assassinio di Fran-cesco Ferdinando, erede al trono

d’Austria, avvenuto il 28 giugno1914 per mano di uno studenteserbo. All’inizio, nel conflitto, si con-trappongono la Gran Bretagna, laFrancia e la Russia aderenti alla Tri-plice Intesa, contro l’Austria-Unghe-ria e la Germania, legati dalla TripliceAlleanza. L’Italia, pur facendo partedi quest’ultima coalizione, dichiarala propria neutralità, sostenendo che,essendo l’Alleanza un patto difensivo,l’Italia non ha alcun obbligo di schie-rarsi al loro fianco in quanto sial’Austria che la Germania non sonostate aggredite, ma hanno dichiaratoguerra per prime.Il 24 maggio 1915, in seguito alla

Civici pompieri di Milano con maschera a filtro, 1900 ca

32 IL VIGILE DEL FUOCO

030-033VdF2015_VigiliDelFuoco 25/01/16 10:44 Pagina 32

Page 33: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

GENNAIO>APRILE/2016 33

stipula del Trattato di Londra, anchel’Italia entra in guerra schierandosia fianco delle potenze dell’Intesa.A difendere e a combattere per l’Ita-lia soono chiamati anche moltissimipompieri, che devono abbandonarela loro opera di soccorso nei variCorpi di appartenenza, col risultatoche, una gran quantità di loro, sa-crifica la vita per la Patria.Quindi, con l’entrata in guerra, gliorganici dei Civici Pompieri, giàcomposti in genere di pochi uomini,subiscono un’ulteriore diminuzione.Sono molti, infatti, quelli che devonopartire per il fronte, prevalentementenei servizi antincendio dei vari reg-gimenti delle forze armate. Soltantoper alcuni, secondo il Regio Decretodel 18 maggio n. 668, ci fu la possi-bilità di ottenere l’esenzione allachiamata alle armi e rimanendo inservizio nei Corpi civici, in applica-zione del successivo Decreto delMinistero della Guerra del 22 mag-gio 1915 n. 372, che al punto 6 del-l’allegato specchio “E”, prevede ladispensa per “Guardie municipali,Daziarie, Campestri, Pompieri (com-presi i graduati) nei limiti indispen-sabili alle necessità dei servizi, daattestarsi dai Sindaci e confermarsidai Prefetti e Sottoprefetti”. I primi bombardamenti aerei sullecittà italiane di confine spingono leautorità militari locali a emanare, il30 maggio 1916, un bando con cuisi ordina l’oscuramento serale e not-turno delle città. Altri due bandisoono pubblicati il 15 giugno e il 16luglio dello stesso anno, con i qualivengono date precise disposizioniche riguardano anche i Corpi deiPompieri nel caso di attacchi del

genere. I Pompieri rimasti nei Corpi,a difesa delle città, sono soprattuttoutilizzati per interventi di preven-zione, salvataggio e per la difesaantincendio degli alloggi e dei ma-gazzini militari. In molte città gli siaffida anche il servizio di attivazionedelle sirene d’allarme, in caso dibombardamento aereo.Gli avvenimenti nefasti per le forzeitaliane sul fronte di guerra nell’au-tunno del 1917, compresa la disfattadi Caporetto e le gravi perdite uma-ne, provocano un periodo di stasi edi disorientamento nella vita degliitaliani. Frequenti sono le agitazionipopolari per la carenza di generialimentari e per la cattiva qualitàdi quelli che si riusce a reperire. Il 5novembre 1918, all’indomani delBollettino della Vittoria emesso dalComando Supremo dell’EsercitoItaliano, l’Italia esulta, ma i problemida risolvere si moltiplicano.Alla fine della guerra il Paese è

attraversato da lotte sociali e delmondo del lavoro alle quali si con-trappone un potere economico epolitico abbastanza miope rispettoa quanto avviene nel resto del-l’Europa. In quegli anni, i Pompierisono ancora una categoria etero-genea: solo nelle grandi città c’èun servizio con personale perma-nente alle dipendenze dei comuni,mentre in altri centri lo stesso ser-vizio viene svolto da volontari.Pertanto, negli anni immediata-mente successivi alla guerra, l’at-tività dei pompieri è caratterizzatada momenti di grave difficoltà,dovuta alle carenze di uomini op-portunamente addestrati a effet-tuare i servizi antincendio e di as-sistenza nelle calamità naturali.Le conseguenze della guerra ave-vano lasciato il segno, ai morti sisommano i numerosi feriti rimastiinvalidi. Un fatto, questo, che de-termina una particolare scarsitàdi personale idoneo a compiereoperazioni complesse e particolaricome quelle solitamente svolte daipompieri.

Testo tratto dal libro di Tobia RinaldoPompieri e vigili del fuoco a Messina dal 1848 a oggi.

Cdp Edizioni, San Severo 2014.

Pompieri e Vigili urbani Milanesial terremoto di Messina, 1908

030-033VdF2015_VigiliDelFuoco 25/01/16 10:44 Pagina 33

Page 34: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

34 IL VIGILE DEL FUOCO

I l distaccamento VV.F. di Spoletoha in dotazione un’attrezzaturasconosciuta anche a molti Vigili

del Fuoco, soprattutto i più giovani:la scala romana. È del tutto similealla più nota scala italiana, ma dif-ferente per le misure. È compostainfatti da 9 tronchi e quando è com-pletamente montata e alzata in ver-ticale, raggiunge la ragguardevolealtezza di 25 metri, rispetto ai 10metri della “sorella” più piccola. Il montaggio e l’impiego di questascala, previsto quasi esclusivamentein verticale e controventata, richie-dono, come è facile immaginare,una preparazione professionaleadeguata insieme a forza, agilità eanche una buona dose di coraggio,considerando che il trovarsi sospesiad altezza notevole, su un attrezzoche si incurva e oscilla, non è unacosa che possono fare tutti.

ASpoleto la scala romana è pre-sente dai tempi dei Civici Pom-

pieri e, per i Vigili del Fuoco diquel Distaccamento, rappresentala continuità storica con il loro pas-sato. È per questo che hanno sem-pre chiesto con forza che, nellevarie manifestazioni pompieristicheprofessionali, potessero confrontarsinel montaggio e nella salita dellaloro amatissima attrezzatura. Perquesti motivi alcuni nostri soci diSpoleto, ormai Vigili in pensione,hanno avuto l’idea di pubblicareun volume dedicato all’argomento,La Scala romana dei pompieri diSpoleto, per evitare che questo at-trezzo che oggi non si usa piùvenga dimenticato. Così, coordinatidagli amici e soci Franco Benedetti

e Carlo Restani, con la valida con-sulenza degli ex vigili storici diSpoleto Fernando Bonilli, GuerrieroMoriconi, Angelo Coccetta (pur-troppo scomparso poco prima cheil lavoro fosse terminato), CafieroScimiterna, e con l’ aiuto preziosodi Stefano Bonilli e dello storicoGiuseppe Guerrini, è iniziato unpaziente e approfondito lavoro diricerca. La pubblicazione ha pianpiano preso forma e dopo alcunimesi era pronta per la stampa. L’11settembre 2015 la Sezione ANVVFdi Perugia ha organizzato a Spoletola presentazione del volume, dovehanno partecipato il Sottosegretarioall’Interno Giampiero Bocci e ilCapo del Corpo Nazionale Vigilidel Fuoco, Gioacchino Giomi.

Al termine della giornata, in ri-cordo dell’evento, alle autorità

e al collega in pensione FernandoBonilli, che da Capo Distaccamentodi Spoleto nel 1982 ha tirato fuoridalle polveri del magazzino la scalaromana, sono stati donati dei mo-

È dai tempi dei Civici Pompieri che l’antica attrezzatura è presente nella cittadina umbra

di Gianfranco Eugeni*

A Spoleto rivivela Scala romana

dellini dell’attrezzo, costruiti da Sil-vano Vicari, socio della SezioneANVVF di Rieti e confezionati daun altro Capo Distaccamento storicodi Spoleto, Guerriero Moriconi, an-che lui in pensione. È stato emo-zionante vedere un Vigile del Fuocosalirci sopra, con un sottofondo dicornamuse in ricordo dei colleghistatunitensi vittime dell’attentatoalle torri gemelle, di cui proprioquel giorno ricorreva l’anniversario.In cima alla scala, il Vigile ha salu-tato con due bandierine italiane inmano, mentre nella piazza risuo-navano le note dell’inno di Mameli.

Passare da vecchie imprese divigili di una volta a quelle di

un vigile dei tempi attuali chesale agilmente a un’altezza verti-ginosa, terminando con quelle digiovanissimi che cercano di emu-lare i loro beniamini pompieri,rappresenta una perfetta sintesidi quello che l’Associazione Vigilidel Fuoco propone nel suo Statuto.Il fine è quello di costruire il rap-porto ideale tra tutti i Vigili delFuoco d'Italia in servizio e in pen-sione e contribuendo, con il lavorosul campo, al rafforzamento deilegami con la gente tramite la so-lidarietà sociale, il volontariato ela divulgazione della cultura dellasicurezza.

*Presidente Sezione ANVVF di Perugia

LA NOSTRA STORIA

Sotto, momenti della manifestazione a Spoleto

Vigile delFuoco sulla

scala romana

034-035VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:43 Pagina 34

Page 35: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

034-035VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:43 Pagina 35

Page 36: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

036-037VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:44 Pagina 1

Page 37: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

GENNAIO>APRILE/2016 37

Nel giorno di Santa Barbara, il 4 di-cembre, come da tradizione tutti icomandi e sezioni d’Italia di Vigili

del Fuoco in servizio e in quiescenza hannofesteggiato la loro Santa patrona. E comeogni anno la città di Rieti, della cui diocesila Santa è patrona, come anche a Scandri-glia, con la locale sezione ANVVF, ha ospi-tato l’evento Santa Barbara nel Mondo.

TRA STORIA E LEGGENDANata a Nicomedia, oggi Izmit in Turchianel 273 d.C. Barbara, tra il 286-287 si tra-sferisce a Scandriglia, oggi in provincia diRieti, seguendo il padre Dioscoro, un col-laboratore dell'imperatore Massimiano Er-culeo. Destinata dal padre a sposare il pre-fetto di Nicomedia, Barbara rifiuta e nelfrattempo si converte al Cristianesimo, su-scitando le ire di Dioscoro, fervente paganoche, per quello che ritiene una sfida e uninsulto, la fa imprigionare nella fortezza diNicomedia. Secondo la leggenda, qui di-vampa un incendio ma la ragazza ne esceviva. A causa della sua fede, Barbara vieneprocessata e sottoposta alle più atroci torture,dalla flagellazione al taglio dei seni: nonabiura, subisce tutto con coraggio e invitail padre a convertirsi. Dioscoro non solonon si converte ma dopo la sentenza dicondanna a morte emanata il 4 dicembre,

decapita la figlia con le sue stesse mani. E viene colpito da un fulmine all’istante. È anche in ricordo di questo che i luoghidove vengono conservati gli esplosivi sonochiamati Santabarbara. Per lo stesso motivo,e perché è uscita incolume dalle fiamme,la santa è patrona dei Vigili del Fuoco.Santa Barbara è anche patrona della MarinaMilitare Italiana, delle Armi di Artiglieriae Genio, dei geologi e dei minatori.

IL CAMMINO MINERARIO DI SANTA BARBARAIn Sardegna, nell’Iglesiente, il Consorziodel Parco Geominerario Storico Ambientaledella Sardegna valorizza l’eredità geologica,storica, archeologica e paesaggistica di unterritorio splendido, con le sue antiche gentidedite all’attività mineraria. Qui è natoIl Cammino Minerario di Santa Barbara,progetto elaborato dall’Associazione Cul-turale Pozzo Sella con il coinvolgimentodello stesso Parco Geominerario e la parte-cipazione di 19 Comuni interessati dai di-versi tracciati minerari. Tra gli antichisentieri come i sui vecchi tracciati ferroviari,si incontrano vari luoghi di culto dedicati aSanta Barbara, veneratissima patrona deiminatori. Il fine di questo progetto è lacreazione e recupero di un grande patri-monio culturale e umano, mentre il passosuccessivo sarà quello di far inserire il Cam-mino tra gli Itinerari Culturali europeiistituiti dal Consiglio d’Europa.

G.F.

Il 4 dicembre tutti i Comandi hanno festeggiato la Santa Patrona con celebrazioni in tutta Italia

Santa Barbara, la nostra protettrice

Ricorrenze

036-037VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:44 Pagina 35

Page 38: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

38 IL VIGILE DEL FUOCO

AS-SO-

CIAZIONE

PREVENZIONE

Ifuochi d'artificio sono nati nell’anticaCina e, da quel momento, in tutto ilmondo, il piacere di assistere a unospettacolo unico nei cieli notturni nonha più abbandonato l'uomo. Non c'è

manifestazione popolare o ricorrenza o festache non si senta il bisogno di allietare conuno spettacolo pirotecnico. Eppure, a frontedel piacere di assistere a esibizioni del genere(c'è anche un Campionato del mondo, conl'Italia vincitrice nel 2014), mai si pensa aquali rischi corrano i lavoratori del settore

per regalare quei pochi momenti di stupore.Tranne quando ci raggiungono notizie diincidenti con vittime negli stabilimenti diproduzione di articoli pirotecnici.

COME SONO FATTI I FUOCHI D'ARTIFICIO?Alla base del composto c'è la pol-vere da sparo o polvere nera opolvere pirica, la cui combustione

avviene come qualunque altra rea-zione chimica tra combustibile e com-burente (ossigeno), con la differenzache quest'ultimo non è fornito dall'ariama dal nitrato di potassio. La polvere

nera può avere diverse composizioni.

Ad esempio, se è composta da nitrato di po-tassio al 75%, zolfo al 10% e carbonella dilegno al 15%, è caratterizzata da una altavelocità di reazione come nei razzi e nellebombe carta. Invece, se si vuole una bassavelocità di reazione ma una grande luce ecalore, la sua composizione deve essere di75% di nitrato di potassio, 18% di zolfo e 7%di carbonella di legno. Pertanto, con il dosaggiodei componenti, è possibile ottenere unacombustione lenta con la dispersione dei gase del calore prodotto, oppure una deflagra-zione, combustione esplosiva a velocità infe-riore a quella del suono (340 m/s circa).

Nei prodotti pirici è vietato l'uso di prodottiesplodenti che provocano la detonazione,

combustione esplosiva a velocità supersonica(oltre 340 m/s circa) molto più distruttivadella deflagrazione. La polvere nera esplodedeflagrando ma il suo comportamento è dif-ferente se viene compressa o pressata. Nelprimo caso, all'interno della polvere si man-tiene un volume di aria che permette l'esplo-sione immediata. Nel secondo caso, con lapressatura si elimina l'aria e la reazione cheinnesca l'esplosione è ritardata. Quei coloriche vediamo invadere il cielo durante unospettacolo pirotecnico, si ottengono aggiun-gendo sali metallici come quelli di bario(verde), di stronzio e calcio (rosso-arancione),di rame (verde-azzurro), di sodio (giallo-oro), di potassio (viola) e cosi via. La polverenera è classificata non EU come R3, elevatorischio esplosione per urto, sfregamento,fuoco o altre sorgenti di ignizione.

Si moltiplicano le tragedie negli stabilimenti di fuochi pirotecnici. Le norme e i regolamenti per assicurare una prevenzione ottimale

di Enrico Marchionne

Fuochi d’artificio, un piacere rischioso

038-041VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:45 Pagina 37

Page 39: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

GENNAIO>APRILE/2016 39

QUALI NORME REGOLAMENTANO I FUOCHID'ARTIFICIO?

La prima norma è del 1931, il Testo Unicodelle Leggi di Pubblica Sisurezza

(TULPS), seguito dal Regolamento di ese-cuzione del 1940 (RETULPS). I testi sonomolto importanti e riguardano la costruzionedegli impianti di produzione, le caratteristichedegli ambienti, le distanze di sicurezza, iquantitativi massimi di materiale in lavora-zione e altro. Secondo l'art. 82 del RETULPS,gli artifici e prodotti affini negli effetti esplo-denti (fuochi artificiali esplodenti) appar-tengono alla IV Categoria, mentre le muni-zioni di sicurezza e i giocattoli pirici appar-tengono alla V Categoria. L'idoneità tecnicadei lavoratori addetti è regolata dal D. Lgs.n. 58 del 2010, modificato dal D. Lgs. 176del 25-9-2012. Per queste attività vige il ri-spetto del D. Lgs. 81/2008, in particolaredell'art. 31, comma 6 e 7, dell'art. 233 delTitolo IX Capo I (Protezione da agenti chimici)e regolamento 1272/2008/CE, con esclusionedelle disposizioni di cui al Titolo XI (Prote-zione da atmosfere esplosive - art. 287, com-ma 3, lettera c) perché il rischio esplosioneè regolamentato dal TULPS. In particolare,la formazione dei lavoratori, oltre ai suddettidecreti legislativi, è regolamentata da:- D.Lgs. 81/2008;- DM Ambiente del 16-3-1998;- DPR 312 del 1956.Da ricordare che l'art. 3 del D. Lgs. 58/2010prevede, per i fuochi d'artificio, varie classi-ficazioni, in base al loro utilizzo, finalità,livello di rischio potenziale e rumorosità:

- Categoria 1, fuochi con basso rischio po-tenziale, rumorosità trascurabile, utilizzatiall'interno di edifici di abitazione;

- Categoria 2, fuochi con basso rischio po-tenziale, basso livello di rumorosità, utilizzatiin spazi confinati, al di fuori di edifici;

- Categoria 3, fuochi con rischio potenzialemedio, utilizzati fuori degli edifici, in spaziaperti, con rumorosità non nociva per lasalute umana;

- Categoria 4, fuochi professionali, con rischiopotenziale elevato, usato esclusivamente dapersone con conoscenze specialistiche, conrumorosità non nociva alla salute umana.

Analogamente, la norma prevede, per gliarticoli pirotecnici teatrali:

- Categoria 1, per uso scenico con rischiopotenziale ridotto;

- Categoria 2, per uso professionale scenicoconsentito a persone con conoscenze spe-cialistiche.

Altri articoli pirotecnici appartenenti allaCategoria P1 e P2 sono quelli non ricompresinei precedenti.

COME SONO FATTI I FUOCHI D'ARTIFICIO?Secondo il tipo di esplosione, sono distinti in:- esplosivi da lancio, per razzi e inneschi,

costituiti principalmente da polvere nera;- esplosivi fulminanti, che producono violenti

scoppi;- esplosivi di spaccata, che si rompono dopo

aver raggiunto una certa altezza.La loro realizzazione è abbastanza semplice

Messa in sicurezzadopo l’incendio a Modugno

La fabbrica di Modugno dopo l’esplosione

038-041VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:45 Pagina 38

Page 40: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

PREVENZIONE

40 IL VIGILE DEL FUOCO

poiché, fondamentalmente, un fuoco d'arti-ficio è costituito da un mortaio, nella parteesterna, che contiene al centro la polverenera. Tra quest'ultima e l'involucro esternosono posizionate una serie di palline di pol-vere nera, dette stelle, che hanno la funzionedi provocare le tracce luminose, i punti diluce. L'accensione è provocata da una miccia(spoletta) a lenta combustione al centro delmortaio: una volta accesa la miccia, l'artificioesplode solo quando, lanciato, ha raggiuntouna certa quota.

I fuochi di artificio sono tendenzialmentesicuri, presentando una miccia protetta e

un involucro resistente al calore e alle solle-citazioni meccaniche esterne. Quindi, si de-duce che i depositi dei fuochi d'artificiofiniti siano molto sicuri se conservati in localiidonei, convenzionalmente costituiti da paretiresistenti e copertura leggera. Ancora megliose i locali sono sotterranei o igloo con paretimolto resistenti ricoperte di terra, pareteanteriore e porta leggere ma con opportunebarriere a protezione dei locali vicini.

SCENARI E INTERVENTI NEGLI STABILIMENTI DI PRODUZIONESi è visto che i fuochi d'artificio (IV e V Ca-tegoria) non detonano ma deflagrano e perquesto non vengono considerati particolar-mente pericolosi o micidiali, al contrariodegli esplosivi della I, II e III Categoria. No-nostante non esplodano per simpatia (comei detonanti) o in massa e non proiettinoschegge, le conseguenze degli incidentisono quasi sempre disastrose, con vittime edanni enormi allo stabilimento. Lo dimostranogli incidenti verificatisi negli anni nel mondoe in Italia, come gli ultimi a Modugno (BA)e a Megliadino San Vitale (PD).

In uno stabilimento per la produzione difuochi artificiali ci sono i locali per la pro-

duzione, quelli per il deposito dei semilavoratie asciugatura e i depositi di prodotti finiti. Ilocali di produzione sono quelli dove si pos-sono verificare più frequentemente gli inci-denti, perché è possibile che si producanoreazioni chimiche di ossidoriduzione durantela miscelazione con produzione di energiatermica e conseguenti surriscaldamenti. Inol-tre, si possono produrre cariche elettrostati-che, ed esserci errori umani, come produrreattriti o scintille utilizzando attrezzature nonCE e non idonee, usare fiamme libere, svi-luppare elevate temperature e umidità in-

terne etc. Una delle cause più frequenti diincidente è rappresentata dalla fretta cheviene messa nelle lavorazioni per rispettarei tempi di consegna del prodotto finito, in-ducendo gli operatori a errori. Anche lemacchine con manutenzione non corretta outilizzate in modo eccessivo o non a normaCE possono essere causa di accensione delprodotto pirico.

La quasi totalità degli incidenti si verificanonei processi di lavorazione delle misce-

latrici e delle presse. È dunque in questefasi che dovrebbero essere fatti i massimisforzi per studiare le soluzioni più idoneeper evitare incidenti. Le presse possono nonessere marcate CE, essere prive di valvoledi sicurezza che evitino il pericolo di eccessivepressioni di schiacciamento, non rilevateanche per la mancanza di manometri, essereprive di sistemi di bypass di sicurezza del-l'impianto idraulico e non essere sottopostealla necessaria manutenzione e pulizia.Quindi, oltre ad attuare le misure predette,sarebbe importante separare la macchinadal reparto lavorazione per mezzo di unabarriera a prova di esplosione e azionare lapressa stessa a distanza, tenendo sotto con-trollo con intervento automatico le eventualisovratemperature e sovrappressioni che sidovessero verificare al suo interno.

Anche le miscelatrici possono non esseremarcate CE, la cinghia di trasmissione

tra motore e rotore può caricarsi elettrostati-camente, il relativo collegamento può nonessere protetto da carter regolamentare, icassetti di scaricamento possono non essererealizzati secondo le norme e la miscelazione

Le colonne di fumodell’incidente

di Modugno viste da tre diversi punti

di osservazione

038-041VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:45 Pagina 39

Page 41: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

GENNAIO>APRILE/2016 41

Pescara, in memoria di Berardinucci

Il 24 e 25 ottobre 2014 l'ANVVF, AssoArma e il Comando Provinciale VV.F.di Pescara hanno ricordato, con una toccante cerimonia, il Vigile del

Fuoco Qualificato Maurizio Berardinucci. Morì nel novembre del 2013 per le gravissime ferite riportate il 25 luglio di quell’anno durante unintervento a una fabbrica di fuochi d’artificio disintegrata da una violentaesplosione a Pescara, e che causò quattro morti. A Berardinucci è stataintitolata la Caserma del Comando Provinciale di Pescara, dove è statoinaugurato un monumento in pietra dello scultore e collega VigileCoordinatore Arcangelo Carbone. Presenti alla cerimonia ilSottosegretario all’Interno Gianpiero Bocci, il Capo Dipartimento, PrefettoAlberto Di Pace, il Capo del Corpo Nazionale Gioacchino Giomi, ilPresidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, il Prefetto di PescaraVincenzo D’Antuono, il Direttore Regionale VV.F. Abruzzo Giorgio Alocci.Nel corso della cerimonia, alla memoria di Maurizio Berardinucci è stata

conferita la medaglia d'oro al valore civile, ritiratadalla vedova Patrizia Colatriani. Gli stessiriconoscimenti sono stati concessi al CapoSquadra Esperto Rolando Flacco, al Vigile delFuoco Coordinatore Gabriele Salvatorelli, alVigile del Fuoco Coordinatore Renato De Luca eal Vigile del Fuoco Esperto Marcello Di Cerchio.Diplomi di benemerenza con medaglia sono statiassegnati al Sostituto Direttore Antincendi CapoVincenzo Valeri, al Capo Squadra Esperto PlinioAdriano, al Capo Squadra Luciano Salvatorelli.

Mimmo Lattanzi

può avvenire in modo non regolamentare.Anche per le miscelatrici, valgono le stesseconsiderazioni fatte per le presse per quantoriguarda l'isolamento delle macchine nei con-fronti dei locali di lavorazione.Nei locali di deposito del prodotto finito gliincidenti sono più rari anche se è plausibileche possano verificarsi accensioni accidentali,ad esempio a causa dei roditori, che fannoriversare a terra il prodotto che, se igroscopico,avvia reazioni chimiche di ossidoriduzione.Altre ipotesi di incidente possono essere do-vute all'umidità all'interno del locale, allescariche elettriche o a forti campi elettroma-gnetici. L'incidente più frequente è in generequello causato per effetto domino da materialiprovenienti dall'esterno che sfondano la co-pertura leggera del deposito. Dobbiamo di-stinguere se i locali siano del tipo convenzio-nale o del tipo igloo.Nel primo caso, quando si verifica un’esplo-sione, i danni sono limitati al locale stessosolo se il quantitativo di prodotto in lavora-zione è limitato e se le distanze interne ri-spettano la formula RETULPS, d=k*sqrtC,dove k è un coefficiente dipendente daltipo di materia esplosiva e C è la massanetta della stessa. Le conseguenze sono illancio di artifici in fiamme o intatti in unavasta area, dopo aver demolito il tetto e lepareti del locale. L'area di sicurezza, oltrela quale devono essere confinati i curiosi, ècalcolabile con la formula citata. Al suo in-terno i Vigili del Fuoco spengono i focolaid'incendio, mentre gli artificieri fanno bril-lare gli artifici inesplosi. Muoversi all'interno

di quest’area, simile a un campo minato, èmolto pericoloso e i soccorritori devonoadottare estreme misure di prudenza.

IVigili del Fuoco non entrano nei locali dilavorazione e deposito finché non hanno

la certezza che non ci siano più focolai, néusano l'acqua per alcun motivo, per evitarepossibili reazioni chimiche pericolose. Glistessi, nel portare in salvo eventuali feriti,devono essere consapevoli dell'alto rischioche corrono e devono mettere in atto misureimprontate alla massima prudenza. Nel caso in cui i locali dello stabilimentosiano realizzati a igloo, siamo in presenzadi una situazione più sicura che riesce ge-neralmente a limitare gli scenari al puntodi esplosione.Infine, è importante segnalare l'impegnodel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuocoche, al fine di prevenire incidenti e dannialle persone, sul sito www.vigilfuoco.it for-nisce utili informazioni a tutti quelli cheusano i fuochi di artificio: Botti sicuri eBotti sicuri: consigli per l'uso sono uno stru-mento prezioso di aiuto alle persone e didivulgazione della cultura della sicurezza,di cui la società moderna ha bisogno.

Sopra, MaurizioBelardinucci.Sotto a sinistra,un vigile al lavoro tra le macerie

038-041VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:45 Pagina 40

Page 42: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

42 IL VIGILE DEL FUOCO

EVENTI

bbiamo realizzatoun bell’evento, cheè servito anche aricordare i 25 annidel Motoclub na-

zionale dei Vigili del Fuoco e tuttii Comandi che hanno partecipatonel corso degli anni”. È decisa-mente soddisfatto Luciano Ballarin,presidente del Motoclub VV.F. se-zione di Perugia per l’esito del 50°Motoraduno Nazionale dei Vigilidel Fuoco, svoltosi in Umbria dal 4al 6 settembre scorsi. Oltre 200 imotociclisti, che amano definirsimototuristi, provenienti da 30 pro-vince, da Torino a Ragusa, la mag-gioranza in compagnia dei familiari.Con oltre 1.000 iscritti e 54 sezioniprovinciali, è l’unico Motoclub uf-

Motoraduno,la carica dei 200Dal 4 al 6 settembre le strade dell’Umbria hannovisto sfilare decine di Vigili del Fuoco con le lorofamiglie, tutti appassionati mototuristi

di Leonardo Amedei

ficialmente riconosciuto dal Dipar-timento dei Vigili del Fuoco. Primadi essere motociclisti infatti i cen-tauri sono pompieri: va da sé, quin-di, che in un raduno del genere,oltre la passione per le due ruote,c’è sempre una motivazione quan-tomeno sociale, come il rispettocondiviso del codice della strada.E la cultura, con la visita a borghi,a realtà naturalistiche e musei inogni luogo toccato dalla manife-stazione, che cambia ogni anno eche serve anche a far conoscere lebellezze nascoste dei luoghi fuoridai circuiti turistici di massa delterritorio italiano.La prima tappa, quella del venerdi,ha visto l’allegro serpentone dimoto passare da Nocera Umbra

al Borgo di Rasiglia, Comune diFoligno, e concludersi a GualdoTadino per il pranzo. Nel pome-riggio, in collaborazione con ilPolo Museale, la visita a varieesposizioni ha concluso la giornata.Il sabato è stato dedicato ancheagli incontri istituzionali, a comin-ciare dalla visita alla Centrale deiVigili del Fuoco di Perugia, doveil Comandante Marco Frezza hasottolineato l’importanza della ma-nifestazione e del 25° anniversariodella fondazione del MotoclubVV.F. Italia, nato proprio nella ca-serma di Perugia. Dopo la sostaalla Basilica di Santa Maria degliAngeli ad Assisi, il Sottosegretarioal Ministero dell’Interno con de-lega per il Dipartimento dei Vigili

A sinistra e sopra, alcunimomenti del 50º MotoradunoNazionale. Sotto, due Moto Guzziprovenienti dal museo di Milano

“A

042-043VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:47 Pagina 42

Page 43: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

GENNAIO>APRILE/2016 43

del Fuoco Giampiero Bocci, in-contrando i motociclisti, ha evi-denziato come certi eventi, a dif-ferenza dei comuni motoraduni,coinvolgano anche le famiglie,contribuendo in modo significativoa rafforzare il concetto di squadra,che per il Corpo Nazionale costi-tuisce il primo anello dell’orga-nizzazione. Bocci ha particolar-mente apprezzato i motociclistidell’ANVVF di Milano, presenticon due Moto Guzzi Falcone delmuseo di Milano e i colleghi diFirenze, alla guida degli scooter

Piaggio Mp3 utilizzati per il ser-vizio di sicurezza al Giro d’Italia,invitati per l’evento dal responsa-bile dell’organizzazione e dellasezione di Perugia Luciano Balla-rin. Poi, la benedizione delle motoda parte del Vicario del Vescovodi Assisi don Maurizio Saba e lavisita guidata alla scoperta di As-sisi, comprese le basiliche di S.Francesco e la tomba del Santo.L’appuntamento umbro si è con-cluso la domenica, tra Nocera Um-bra e Fossato di Vico. Evento riu-scito, tanto che tutti i sindaci dei

luoghi attraversati dal motoradunohanno voluto ringraziare i parte-cipanti e i colleghi in pensionedell’ANVVF. Una collaborazioneanche economica, con un contri-buto aggiunto alla pesca di bene-ficenza, finalizzata all’acquisto diun defibrillatore per i Vigili delFuoco del vicino Distaccamentodi Gaifana.

“Raduno impegnativo,successo assicurato”

“Èstato un raduno impegnativo,preparato mesi prima, ma la

soddisfazione di avere avuto tantipartecipanti, la presenza delSottosegretario Giampiero Bocci e lacollaborazione fattiva del Comandanteprovinciale VV.F. di Perugia Marco Frezzaci ha ripagato di tutto. Ed è stato bellocelebrare i 25 anni del motoraduno aPerugia e dintorni, visto che è proprio qui che è nato, grazie a un piccologruppo di Vigili del Fuoco”. LucianoBallarin, oltre che Presidente della sezionedi Perugia del Motoclub VV.F. Italia, èanche Capodistaccamento a Gaifana,frazione di Gualdo Tadino. È contento e non solo perché dal 4 al 6 settembre le piazze erano piene di motociclisti eaccompagnatori, ma soprattutto perché si è ribadito che, quando si tratta di Vigilidel Fuoco, la goliardia va sempre di paripasso con il sociale, la solidarietà,l’amicizia. “Queste manifestazioni nonsono fini a se stesse per prendere unamoto e scatenarsi sulla strada – spiegaBallarin – il nostro obiettivo è quello diincontrarci, di rivedere vecchi colleghi e amici e conoscerne di nuovi, in servizioe non. Tanti hanno partecipato con lefamiglie, altri non hanno più l’età perstare in sella a una moto, ma c’erano lo stesso. È un’occasione in più perimpegnarci, tra l’altro è tutto a spesenostre, VV.F. e ANVVF, tutti insiemeperché ci crediamo. E ci teniamo a farpartecipare i colleghi dell’ANVVF, perchéper noi è importante mantenere i rapportitra colleghi di ieri e di oggi. Lo spirito delCorpo esiste ancora. Cerchiamo ditramandarlo ai giovani, che sono un po’diversi da noi. Ma solo perchè i tempisono diversi”.

042-043VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:47 Pagina 43

Page 44: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

XXII RADUNO

044-055VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:49 Pagina 44

Page 45: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

A giugno i Soci e i vertici dell’Associazionesi sono ritrovati a Catanzaro.

Tra allegria e commozione, un calendarioricco di eventi e celebrazioni

Calabria,il caldo

abbraccio

044-055VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:49 Pagina 45

Page 46: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

46 IL VIGILE DEL FUOCO

di Giuseppe Loberto

i è svolto in Calabria,all'insegna dell’unità,della fratellanza, della-memoria e della soli-darietà, il XXII Raduno

Nazionale dell’Associazione. “Non c'è anno senza Raduno dellanostra Associazione; non c’è Ra-duno senza affetto, allegria, com-mozione di tanti Vigili del Fuocoin servizio e in pensione. Siamoamici mossi da quella convinzioneche è il carburante di una macchinache non ha nulla di meccanico,ma che è tutta splendidamenteumana. Una convinzione che va aldi là di un’appartenenza formale edi convenienza, ma che si autoali-menta anche grazie a momenticome quello del Raduno naziona-le”, afferma Domenico Lattanzi.MBruno Monti, socio fondatore etesoriere nazionale, sostiene che“il nostro Raduno è un’occasionedi distensione fuori dalle muradomestiche, bacino di energia checi rimette al mondo, è un eventoche ci mette temporaneamente alriparo dalle fatiche della vita avolte stressante e talvolta anchedalla solitudine”.Al Raduno estivo della Calabria

tra la provincia di Crotone, resi-denza logistica presso il SerenèVillage, e quella di Catanzaro, sededelle manifestazioni ufficiali, sonointervenuti soci di delegazioni dimoltissime regioni, accorsi sempli-cemente perché volevano esserci.La delegazione più lontana è stataquella svizzera con cinquanta par-tecipanti, ma la più numerosa èstata quella di Ancona con cin-quantadue ospiti, seguita da Padovacon quarantasei e Como, trentanoveiscritti. Tutti parte di un caleido-scopio di storie, esperienze a con-fronto, immagini che si sovrappon-gono, su un comune scenario con-vissuto da vigile del fuoco contor-nato di fatiche, ma anche innume-revoli soddisfazioni. Il calore creato dalle assolate gior-nate di giugno non è paragonabilea quello notevolmente superioree avvolgente creato dall’affetto,la simpatia e la voglia d’incontrarsidei trecentosettantotto partecipantial raduno arrivati nel villaggio tu-ristico. Sulla splendida spiaggiacon il mare cristallino, nei pressidella zona piscina, nel ristorante,al bar, nella sala da ballo o nel-l’arena di spettacoli è comparsal’allegria del convivio, si sonocondivisi i sorrisi dei colleghi, ladolcezza delle espressioni di moglie compagne che hanno condiviso

affettuosamente anche momenticome questi.Il raduno è il momento della condi-visione dal palpabile spirito di corpo,con familiari e tanti amici che datempo camminano accanto nell’As-sociazione, sentimento che forsenelle caserme dei Vigili del Fuoco,di fatto, non esiste più, ma che noitestimoniamo, ricorda Luigi Pistoia.Il XXII Raduno ci ha visti insieme aiVigili del Fuoco in servizio a Ca-tanzaro per onorare tutti i nostri ca-duti, coloro che hanno donato lapropria vita per la patria, la pace,un ideale o in un adempimento diun dovere, ma anche per comme-morare il quindicennale della tra-gedia di Soverato, dove sono mortetredici persone che soggiornavanonel campeggio Le Giare a causa diun dissesto idrogeologico.

Acento anni dalla Grande guer-ra, si è commemorato il 24

maggio 1915, quando l’Italia entròin guerra; nazione povera e im-preparata, che si trovò presto intrincea per difendere il proprioterritorio. Evento bellico che unsecolo fa, ha coinvolto più di 30nazioni ed è stato palcoscenico di9 milioni di soldati morti e 8 milionidi feriti fra militari e civili.I circa quattrocento partecipantial XXII Raduno, ospiti del villaggio,hanno potuto apprezzare la Cala-bria, anche attraverso le numerosegite, ìn una terra intrisa di storiamillenaria, che affonda le sueradici nella classicità greca, dallanatura lussureggiante delle sueforeste e le varietà dei suoi 800km di coste bagnate da due maricon acque cristalline.Gli ospiti hanno partecipato alpiacevole programma del radunoche ha previsto momenti di relaxin spiaggia, giochi aggreganti, gitee impegni formali.Gli eventi si sono susseguiti par-

S

Gonfaloni schierati a Catanzaro. In basso a destra, sull'attenti per l'inno di Mameli

XXII RADUNO

044-055VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:49 Pagina 46

Page 47: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

GENNAIO>APRILE/2016 47

tendo dalla celebrazione della Fe-sta della Repubblica il 2 giugno,presso il villaggio, attraverso unasobria manifestazione. Ha apertoufficialmente il raduno la consuetaconferenza stampa nella sala dellagiunta comunale; all'indomani,presso il villaggio, si è svolto ilconcerto della Banda Musicale delCorpo Nazionale dei Vigili delFuoco, apprezzato per la sceltamusicale con brani vivaci.Il parco della Biodiversità ha ac-colto “pompieropoli” coinvolgendooltre quattrocento bambini dellescuole elementari, attivando il loroentusiasmo e riscuotendo numerosiconsensi.Presso il Comando Provinciale deiVigili del Fuoco, in forma privata,si è inaugurata la lapide ai caduti,donata dall’Associazione in ricordodel raduno, rendendone succes-sivamente gli onori.In Piazza Prefettura il taglio delnastro, da parte del Prefetto, hainaugurato ufficialmente la mostrastatica di automezzi dei Vigili delFuoco; a seguire, presso il palazzo

Quest’anno, per la prima volta in un Radunonazionale, si è commemorato formalmente il 2

giugno, Festa della Repubblica. Mentre a Roma in viadei Fori Imperiali un reparto dei Vigili del Fuoco sfilavadietro la bandiera del Corpo Nazionale, decorata di 18medaglie d’oro e 6 d’argento, per rendere gli onori alPresidente della Repubblica, contemporaneamente

nell’anfiteatro del villaggio numerosi soci e turisti, ascoltando le note della“Parata degli eroi”, hanno assistito all’ingresso dello stendardo nazionale,seguito dal Presidente Gianni Andreanelli e 28 tricolori delle sezioni. Durantela cerimonia il Presidente Andreanelli ha letto il messaggio augurale del Capodello Stato, al termine del quale è sopraggiunto uno spontaneo applauso deipartecipanti. L’inno di Mameli ha accompagnato l’alzabandiera, inno cantatocon commozione da tutti i presenti. Gli applausi degli spettatori hannoaccompagnato l’uscita dalla struttura del vessillo nazionale e degli stendardi di Alessandria, Ancona, Bari, Bologna, Campobasso, Como, Ferrara, Firenze,Forli, Latina, Macerata, Padova, Perugia, Prato, Modena, Pescara, Ravenna,Reggio Emilia, Roma, Savona, Siena, Torino, Treviso, Varese, Vicenza, Viterbo e la bandiera della delegazione svizzera.

2 Giugno, omaggio alla Repubblica

della Provincia si è avviata la mo-stra storica sui Vigili del Fuoco diCatanzaro consentendo alla po-polazione di accedere e visionarele collezioni private, foto storicheinterventi, uniforme d’epoca e at-trezzature.Al teatro Politeama, la Banda Mu-sicale del Corpo Nazionale deiVigili del Fuoco si è esibita, alla

presenza del Capo del Corpo Gio-acchino Giomi, delle autorità localie della cittadinanza, in un impe-gnativo concerto sinfonico.Nella giornata conclusiva del ra-duno, si sono susseguite: la ceri-monia religiosa, officiata dal Ve-scovo, monsignor Vincenzo Ber-tolone, l’inquadramento all’esternodel Duomo per la realizzazione

044-055VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:49 Pagina 47

Page 48: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

del corteo degli ottocento parte-cipanti che hanno sfilato fino aPiazza Prefettura attraversandoCorso Mazzini. Infine, la cerimoniaufficiale.

Dopo il ringraziamento e il salutodel sindaco del capoluogo, Ser-

gio Abramo, del presidente dellaprovincia, Enzo Bruno, del coman-dante Maurizio Lucia e del capodel Corpo, è stata sancita la chiu-sura del raduno con la calata dellaBandiera Italiana dal palazzo dellePoste, eseguita dai Vigili del Fuocodel nucleo speleo-alpino-fluvialedel Comando di Catanzaro.Tutte le varie cerimonie del radunosono state documentate da Gre-

48 IL VIGILE DEL FUOCO

Sopra, l’inaugurazione dellalapide ai Caduti nella caserma di Catanzaro. Sotto, i SAF calano il tricolore dal Palazzo delle Poste

XXII RADUNO

UN GRAN CORTEO DI CINQUECENTO METRI SI È SNODATO IN UN PERCORSO TRA LE VIE

DEL CENTRO STORICO DI CATANZARO

044-055VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:49 Pagina 48

Page 49: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

gorio Pugliese, Sergio Paonessa,Danilo Maida, Carmine Esposito,facenti parte del Centro documen-tazione foto-video della RegioneCalabria.Gregorio Pugliese e Sergio Pao-nessa hanno realizzato un profes-sionale video e una collezione difoto, che hanno sintetizzato i mo-menti salienti, supporti informaticiche sono stati donati all’ANVVFin ricordo del raduno in Calabria.

LA SFILATA Un gran corteo di cinquecentometri si è snodato tra le vie delcentro storico in un percorso dicirca settecento metri con poco di-slivello ed in discesa. Momentiesaltanti vissuti dagli ottocento par-tecipanti durante la sfilata apertadalla banda del Corpo Nazionale.Lo striscione del XXII raduno na-zionale, seguito da uno sciame dibambini delle scuole elementari,con in mano bandierine tricolori,ha anticipato il formale gruppobandiera del Comando di Catan-zaro ed i labari dei Comandi Pro-

Incontro con la stampa, parte il Raduno

GENNAIO>APRILE/2016 49

A sinistra, mostrinesulla divisa di uncomandante dei VV.F. In alto e a destra, ivolti dei soci che hannoorgnanizzato il Raduno

Il 3 giugno, giorno della conferenza stampa, è ufficialmente iniziato aCatanzaro il XXII Raduno nazionale. Nel palazzo del Comune, alla presenza di

numerosi giornalisti, il Sindaco Sergio Abramo, il Comandante Provinciale deiVigili del Fuoco Maurizio Lucia e il Presidente dell’Associazione GianniAndreanelli si sono susseguiti negli interventi. Il Sindaco, portando il saluto ditutta la Giunta e la città, attraverso le sue parole ha virtualmente abbracciatosia l’Associazione, per ringraziare della scelta di Catanzaro quale sede delraduno, sia il Comando Vigili del Fuoco per quello che giornalmente fa per lapopolazione calabrese. Abramo ha sottolineato la generosità dei Vigili delFuoco per quanto effettuato con abnegazione durante la tragedia di Soverato.Maurizio Lucia ha ringraziato Gianni Andreanelli per averlo coinvolto in unraduno con numerosi eventi di grande spessore, per il quale ha garantito, sindall’inizio, la collaborazione sua e di tutto il personale, disponibilità confermatada Domenico Attisani, già Comandante di Catanzaro, Ispettore Regionale dellaCalabria, e attuale coordinatore regionale dell’Associazione. Il PresidenteAndreanelli ha espresso le motivazioni principali della manifestazione, tra cui lacelebrazione della tragedia di Soverato, dove si sono perse tante giovani vite, ilcentenario della Gran de guerra, dove ci sono state milioni di vittime, ma ancheper rendere omaggio alla Calabria, culla di cultura millenaria. Ha omaggiato ilterritorio con una grande tradi zione storica e culturale, una pre senza artistica earcheologica di grande valore che col raduno si è voluta far conoscere meglioattraverso visite guidate dei soci in siti suggestivi e importanti. Andreanelli haterminato tracciando tratti della storia dell'Asso ciazione, le sue origini e le suefinalità. Al termine della conferenza stampa, il ceri moniere nazionale ha illustrato i dettagli del programma e degli eventi ufficiali.

044-055VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:50 Pagina 49

Page 50: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

vinciali dei Vigili del Fuoco dellaCalabria, giunti per l’occasione.Al picchetto d’onore dei Vigili delFuoco, composto principalmente daigiovani del distaccamento volontariodi Girifalco, sono seguiti i gonfalonidella città di Catanzaro, della Pro-vincia e della Regione Calabria.Il terzo scaglione ha ospitato iCorpi dello Stato, la Croce Rossacon le Infermiere Volontarie e leAssociazioni d’Arma e Combat-tentistiche.Il gruppo stendardo dell’Associa-

zione Nazionale dei Vigili del Fuo-co del Corpo Nazionale, seguitoda quello di Catanzaro, ha antici-pato i trentotto vessilli delle sezionid’Italia intervenute al raduno.Il settimo scaglione, composto dagli

striscioni delle regioni del nord,con i loro radunisti, ha inquadratoil Veneto, la Lombardia, l’EmiliaRomagna, il Piemonte, la Liguria,il Trentino Alto Adige e il FriuliVeneria Giulia.L’Italia del sud ed isole sono staterappresentate dalla Puglia, Cam-pania, Molise, Basilicata, Sicilia,Sardegna, Marche, Lazio, Umbria,Abruzzo, Toscana.L’ultimo scaglione a sfilare è statoquello della regione ospitante, laCalabria, con i suoi numerosi soci,anticipando una lunga bandieraitaliana di 50 metri, sostenuta dadelegazione svizzera in segno diospitalità, gruppo che ha chiuso ilcorteo con l’automezzo della CroceRossa Italiana.

CERIMONIA UFFICIALESul palco hanno potuto assistereall’ingresso dei reparti e dei parte-cipanti al raduno, in piazza Prefet-tura, le autorità civili e militari,oltre al sindaco di Catanzaro SergioAbramo, al Presidente della Pro-vincia Enzio Bruno, al consigliereregionale Arturo Bova, al fiancodel Capo del Corpo Nazionale deiVigili del Fuoco Gioacchino Giomi,del comandante provinciale dei Vi-gili del Fuoco di Catanzaro MaurizioLucia e altri dirigenti dei Corpo.Il servizio d’ordine, composto prin-cipalmente dal personale dell’As-sociazione, ha ordinatamente di-sposto i reparti che giungevanoin piazza facilitati dalla tracciaturasulla pavimentazione stradale neigiorni precedenti degli stalli deisingoli reparti partecipanti allamanifestazione, pianificati dal re-gista della manifestazione e coor-dinatore del cerimoniale Loberto.Dopo lo schieramento dei repartisono stati resi gli onori al Capodel Corpo. Gioacchino Giomi ha

Presso il Parco della Biodiversità, il 4 giugno, per la gioia dei bambini e dei loro genitori, l'Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco

in collaborazione con il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco diCatanzaro, hanno dato vita nel capoluogo all'evento "Pompieropoli".Oltre 400 bambini, dai 3 ai 13 anni, si sono cimentati nel percorsoformativo per acquisire le principali tecniche di prevenzione incendi e le azioni da compiere in caso d’emergenza.Un’organizzazione ben affiatata per gestire uno gran numero di bambiniche hanno fatto a gara a eseguire il percorso ludico-formativo.I bambini con la pettorina da pompiere e l’elmetto sono stati seguiti nelpercorso dai soci e dal personale in servizio, che li hanno incitati a superarele difficoltà delle singole postazioni dandogli insegnamenti sui pericolidomestici. Al termine del percorso a tutti i bambini è stato rilasciatol'attestato di “Pompiere per un giorno”. I genitori sono rimasti entusiasti nel guardare i figli cimentarsi nel percorsoe giocare a fare il pompiere e nel ricevere insegnamenti sulla sicurezza.“Tutto il percorso – ha spiegato Vincenzo Esposito – è stato inaugurato in occasione del raduno nazionale e costruito interamente dai soci dellasezione di Catanzaro”.

400 bambini pompieri per un giorno

XXII RADUNO

ALLA SFILATA HANNO PRESO PARTE 38 VESSILLIDELLE SEZIONI DELL’ASSOCIAZIONE

PROVENIENTI DA TUTTA L’ITALIA

50 IL VIGILE DEL FUOCO

044-055VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:50 Pagina 50

Page 51: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

GENNAIO>APRILE/2016 51

passato in rassegna i reparti ac-compagnato da Maurizio Lucia,Comandante di Catanzaro, e dalPresidente dell’Associazione Gian-ni Andreanelli. La cerimonia del-l’alza bandiera ha anticipato isaluti delle autorità. Il sindaco Sergio Abramo, dopo averportato i saluti della città e dell’Am-ministrazione locale, ha rivolto unelogio all’opera dei Vigili del Fuocoe ringraziato l’Associazione dellascelta della sede del raduno.Enzio Bruno, con un’allocuzioneincentrata soprattutto sull’utilitàe professionalità dei Vigili del Fuo-co, in un virtuale abbraccio tra lacittadinanza e il Corpo Nazionale,comprensivo della sua Associa-zione, ha regalato al Capo delCorpo l’emblema della Provincia.Gianni Andreanelli, approfonden-do gli argomenti della conferenzastampa, ha infine rimarcato chel’Associazione è la portatrice dellamemoria storica dei Vigili del Fuo-co e che lo espleta sia organiz-

zando conferenze su particolaritematiche, tenendo viva la tradi -zione dei pompieri, sia con la ge-stione di musei storici in variezone d’Italia.

Ipompieri di ieri continuano a la-vorare al fianco dei colleghi in

servizio con il supporto logisticodurante le macro emergenze, al-

l'interno dei Comandi, in mododa poter inviare più vigili sul luogodel sinistro per portare aiuto esoccorso tecnico, ha sottolineatoil Presidente.Con la scelta del sito di Catanzaro,già protagonista in una tragediacollegata al dissesto idrogeologico,si è voluto lanciare un forte mes-saggio alle Istituzioni sulla pre-

Sopra e a destra, momenti dellasfilata per le vie di Catanzaro

044-055VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:50 Pagina 51

Page 52: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

52 IL VIGILE DEL FUOCO

venzione e sul rispetto del territorioper evi tare il ripetersi di calamitàcome alluvioni, terremoto o altritipi di disastri. Le finalità della for-mazione delle giovani menti nellescuole, attraverso la diffusione dellacultura della sicurezza, vengonosvolte attraverso lezioni teoriche,pratiche e Pompieropoli, ha ricor-dato Andreanelli. “Andiamo a in-segnare come ci si può pro teggeredai rischi domestici, dai terremoti,dalle alluvioni e altri eventi cala-mitosi, facendoli cimentare – haspiegato – nel percorso ludico-for-mativo, sul come ci si può difenderedai rischi, attività apprezzata daigenitori e insegnanti”.Maurizio Lucia, comandante diCatanzaro, ha voluto esprimereun ringraziamen to al presidenteAndreanelli, al comitato organiz-zatore e in modo più ampio all'As -sociazione che ha organizzato almeglio il XXII Raduno, e soprat-tutto a coloro che hanno svolto un

lavoro duro, alimentato dallo spiritodi Corpo e appartenenza.Ringraziando il personale in ser-vizio che ha collaborato per la riu-scita dell’organizzazione, Lucia hasottolineato che tutte le iniziativedell’articolata manifestazione nonhanno comportato nessun onerea carico dell’Amministrazione deiVigili del Fuoco e delle Istituzionilocali, ma le spese sono state so-stenute dalla sola Associazione.Un grande applauso ha accolto Gio-acchino Giomi, al suo primo radunonazionale dell’Associazione in vestedi capo del Corpo, il quale ha volutoesprimere un ringraziamen to allagrande famiglia dei Vigili del Fuocoper l’invito a cui non ha potutomancare.Per Giomi è stato nobile per l’Asso-ciazione, memoria storica del Corpo,aver voluto commemorare il tragicoevento del camping Le Giare in cuii Vigili del Fuoco calabresi e nonsolo si sono prodigati per il salva-

taggio e nella restituzione dellesalme delle vittime ai parenti.Il XXII Raduno è anche un'occa-sione per ritrovarsi tra amici, chehanno condiviso un lavoro unicoe non per tutti, il vigile del fuocoche dà al cittadino la sicurezzadella propria capacità operativa edi quella umana nel comprenderee assisterlo nel bisogno. Il Vigiledel Fuoco va nei luoghi dove glialtri vanno via, fa cose che altrinon riescono a fare. “La pas sionee il sacrificio – ha detto Giomi ri-volto ai presenti – lo esprimeteanche adesso nell'Associazione, elo si vede da come avete organiz-zato le formali e impeccabili ceri-monie, concerti ed eventi di questosplendido raduno”. L’Associazione – ha quindi assicu-rato Giomi – è una struttura integratanel Corpo Nazionale dove non man-cherà la continuazione della colla-borazione reciproca animata dalcomune spirito pompieristico.

In Piazza Prefettura, nella giornata del 5 giugno, il Prefetto Luisa Latella e il Vice Sindaco di Catanzaro Gabriella Maria Celestino hanno inaugurato la

mostra statica degli automezzi dei Vigili del Fuoco, esposizione che ha destatola curiosità di numerosi visitatori. Un particolare interesse è sorto nei visitatoridella mostra storica di cimeli, uniformi, fregi, elmetti, attrezzature, foto e motod’epoca predisposta e allestita nel palazzo della Provincia a cura di DaniloMaida, Teresa Marchio e altri collaboratori; l’esposizione inaugurata da EnzoBruno, presidente della provincia, in compagnia del Comandante, l’IngMaurizio Lucia, è stata aperta al pubblico per tre giorni e visitata da centinaia dicittadini. Il cimelio più prezioso esposto è stato l’uniforme storica da Vigile delFuoco della Battaglione Santa Barbara vicino a una splendida moto GuzziFalcone, perfettamente restaurata nei minimi particolari. “Per noi è un grandeonore aver ospitato il vostro raduno nazionale e in particolare aver inauguratola mostra dedicata ai Vigili del Fuoco”, ha affermato il Presidente della Provinciadi Catanzaro, Enzo Bruno. “Attraverso cartoline, cimeli, fotografie, volumi,abbiamo la possibilità di approfondire la storia di un Corpo glorioso chequotidianamente, con una presenza costante e discreta – ha ricordato Bruno –vigila sulla sicurezza delle nostre comunità, senza risparmiarsi mai, concoraggio”. La mostra storica è continuata anche dopo il raduno e una sezionedel Museo storico militare, che si trova nel Parco della Biodiversitàmediterranea, sarà dedicato al Corpo dei Vigili del Fuoco, ha annunciato ilPresidente della Provincia di Catanzaro.“Riservare uno spazio del Museo aicimeli che testimoniano decenni di abnegazione – ha spiegato Bruno – è unpiccolo segno di riconoscenza per quanti hanno fatto della solidarietà, dellasicurezza e del soccorso non un semplice ‘mestiere’, ma una scelta di vita chespesso va ben oltre gli obblighi professionali”.

Foto, uniformi e cimeli “Per non dimenticare”

XXII RADUNO

Sopra, panoramica della mostra. Sotto, visione dell’album fotografico storicoda parte del Presidente della provincia Enzo Bruno, del Comandante Maurizio Lucia,del coordinatore regionale ANVVF Domenico Attisani

044-055VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:50 Pagina 52

Page 53: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

GENNAIO>APRILE/2016 53

Ancora grande musica al teatro "Politeama" di Catanzaro,che dalle 21.30 del 5 giugno ha ospitato il concerto dei 35

elementi della banda musicale del Corpo Nazionale dei Vigili delFuoco, diretta dal maestro Donato di Martile. Il regista epresentatore Giuseppe Loberto con Rossella Galati, in unaperfetta sinergia e sintonia col maestro della Banda, hannocondotto la serata alternando l’introduzione dei brani a notiziesul raduno e informazioni storiche sulla città. La banda, che inrealtà è una vera e propria orchestra, in considerazione della suaeffettiva composizione strumentale, ha suonato brani famosi. Il concerto ha avuto inizio con una fantasia tratta della“Carmen” di Bizet, per poi passare a “La Strada” di Nino Rota,tra i maggiori compositori italiani. La fantasia di “Ah dolci baci olanguide carezze” di Puccini ha commosso la platea, mentre“L’Aida” ha fatto apprezzare la maestosità dell’opera edell’autore, Giuseppe Verdi. Il passaggio dall’impegnativo ascoltodei brani d’Opera alle musiche da film di Ennio Morricone hacontrassegnato la fine della prima parte dello spettacolo, seguitadall’invito sul palco per un breve saluto del vice sindaco,Gabriella Maria Celestino, del consigliere regionale Arturo Bova,del prefetto Luisa Latella, del presidente nazionale GianniAndreanelli e infine del Capo del Corpo Nazionale dei Vigili delFuoco, Gioacchino Giomi. Il Vice sindaco Celestino ha salutatogli intervenuti, a nome del Sindaco e del Consiglio comunale,ringraziando della scelta di Catanzaro come sede del Raduno del 2015. Il Consigliere regionale Arturo Bova ha sottolineatol’importanza della collaborazione nell’emergenza delvolontariato e nella fattispecie dei Vigili del Fuoco volontari deidistaccamenti del Corpo Nazionale impegnate nella tutela delterritorio e negli interventi a fianco dei colleghi professionisti delsoccorso. Bova ha sollecitato una stabilizzazione di questi uominiche da tempo, gratuitamente, si adoperano per la collettività. Il benessere della comunità è un valore fondamentale, hasottolineato Bova, per creare le premesse per uscire da questomomento difficile e per dare all’Italia e ai nostri giovani il sensobello di una parola, futuro, che oggi appare invece così diffi cile,così inquieto, incerto e per certi versi così denso di preoccu -pazioni. Infine, ha esaltato l’importanza delle associazioni di

volontariato e la loro integrazione nei sistemi di soccorso,soprattutto per gli interventi di antincendio boschivo e altreemergenze, come quelle di Soverato. Il Prefetto Luisa Latella, nel suo intervento al Politeama, ha elogiato i Vigili del Fuocofacendo riferimento alla loro generosità, l'impegno, lo spirito disolidarietà che li anima e che li contraddistingue anche quandoormai sono in congedo. La generosità associata allaprofessionalità dei Vigili del Fuoco – ha ricordato – è semprepresente nella micro e macro emergenza. Non a caso è il Corpopiù amato proprio perché si fa carico delle problematichequotidiane della popolazione risolvendo piccole o grandiemergenze del quotidiano, dimostrando una vicinanza ai singolicittadini, ma soprattutto efficienza della PubblicaAmministrazione. “I politici con le istituzioni locali – ha detto il Prefetto – devono adoperarsi maggiormente per potenziare il Corpo, gratificare il Vigile del Fuoco e per migliorare lo statoattuale del sistema della sicurezza”. È toccato al Capo del Corponazionale Gioacchino Giomi salutare tutte le autorità e ipartecipanti al concerto elogiando gli organizzatori della serata e in modo più ampio tutto lo svolgimento del Raduno nazionale.Anche Giomi ha ricordato l’evento di Soverato sottolinendol’operato e la generosità dei Vigili del Fuoco nelle piccole comenelle grandi emergenze, che vedono protagonisti gli uomini e ledonne del Corpo Nazionale, che con slancio e spiritod’abnegazione sono sempre vicini ai singoli cittadini durante iloro momenti di difficoltà. La tragedia delle Giare – ha aggiuntoil Capo del Corpo – ne ha dato testimonianza per efficienza etempestività. Al termine degli interventi delle autorità il comitatoorganizzatore ha donato alle autorità e al maestro della Bandaun ricordo dell’evento. La seconda parte del concerto è cosìiniziata con “La Traviata”, per passare a George Gershwin e al“Nessun dorma” tratto dalla “Turandot” di Giacomo Puccini. I pirati dei caraibi, brano successivo, ha dimostrato come unacolonna sonora possa adattarsi alla strumentazione della musicadella banda. Prima della fine del concerto Giuseppe Loberto haintrodotto con particolare emozione la commemorazione dellatragedia del campeggio “Le Giare” di Soverato, dove i Vigili delFuoco del comando di Catanzaro si prodigarono, coninstancabile altruismo, fin dai primi istanti permettendo di salvarenumerosi superstiti. A 15 anni dalla tragedia per ricordare quelloche accadde, il regista della serata ha voluto coinvolgere uno deiprotagonisti, l’Ing. Luigi Ricci, coordinatore all’epoca delleoperazioni di soccorso, il quale per l’occasione ha letto la suatoccante testimonianza facendo rivivere, agli intervenuti alconcerto, quei tragici attimi. Per commemorare le vittime diSoverato, il presentatore ha invitato il maestro a far eseguire “Il Silenzio”. Un’altra motivazione del Raduno nazionale è statala commemorazione dei cento anni dalla Grande Guerra, peronorare coloro che morirono nel primo conflitto bellico,testimoniando l’attaccamento alla patria e alla bandiera. Le notedell’inno di Mameli hanno accompagnato la suggestiva discesadi un immenso tricolore di 50 metri, che ha ricordato coloro chemorirono per l’Unità d’Italia.

La grande musica al Politeama

La testimonianza della tragedia delle Giare da parte del funzionario del Comando di Catanzaro Luigi Ricci

044-055VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:50 Pagina 53

Page 54: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

XXII RADUNO

Il 10 settembre del 2000, poco prima delle 5 del mattino, Soveratoviene investita da una violenta alluvione. La piena del torrenteBeltrame, esondato a causa di piogge torrenziali sulle Serre,

provoca danni devastanti. A Chiaravalle Centrale, vicino al luogodove ha inizio la piena, l’8 settembre sono caduti 133 mm dipioggia. Il giorno dopo, il 9 settembre, ne cadono 178 e infine il 10settembre altri 250, per un totale di 561 mm di pioggia in tre giorni.La tragedia si abbatte sul camping Le Giare, alle porte deiSoverato, una trentina di chilometri da Catanzaro lungo la jonica. Il campeggio, dove insieme ai turisti ci sono tanti disabili, vieneletteralemente travolto dal fiume di acqua e fango che lasciapochissime vie di scampo. Chi non ha la forza e la prontezza di saltare sui tetti dei bungalowe sugli alberi viene travolto dalla furia delle acque.In tanti si rendono conto solo il giorno prima che la piccolastruttura turistica sorge troppo vicina all'alveo di un torrente. Dopo quarantotto ore di pioggia battente quel torrentello diventaun fiume in piena. E nello spazio di qualche minuto il campingviene cancellato. Sono circa trecento gli uomini impegnati nellericerche dei dispersi. Vigili del Fuoco, soccorritori e volontari non siarrendono e sotto l'acqua continuano fino all’ultimo il tentativo disalvare vite umane. Nella strage di Soverato perdono la vita MarioBoccalone, Ida Fabiano, Serafina Fabiano, Raffaele Gabriele, PaolaLanfranco, Iolanda Mancuso, Giuseppina Marsico, Franca Morelli,Rosario Russo, Antonio Sicilia, Salvatore Simone, Concetta Zinzi.Non vengono invece mai trovati i resti del povero Vinicio Caliò,l’unico a risultare per sempre disperso.

Soverato: tra acqua, fango e morte

Le segnalazioni al 115 indicavano uno straripamento del fiumenel campeggio Le Giare. Cercavo di capire cosa fosse successo,

poiché il torrente Soverato, che lambiva il campeggio, il 10settembre non poteva che essere un rigagnolo d’acqua quasistagnante, largo meno di un metro e profondo qualchecentimetro. In pochi minuti la sala operativa era diventata il cuorepulsante della macchina dei soccorsi, gli automezzi da inviare, leimbarcazioni, la pala gommata e poi il seguire, via radio,l’avvicinamento delle squadre per comprendere le condizionimeteo del momento e il contatto con la sala operativa nazionale,per richiedere l’intervento di elicotteri e rinforzi da altre provincie.Poco dopo ero in macchina per raggiungere il luogo. Alla radio miera stato riferito, dalla prima squadra intervenuta, che prima avevadovuto soccorrere una famiglia rimasta in un sottopasso a un

centinaio di metri dal campeggio, intrappolata in macchinasommersa nell’acqua, bloccando l’unica strada di accesso alcampeggio stesso. Nel tragitto al suono della sirena, il vigile allaguida Pasquale e io eravamo stupiti, perché a 2 km dalladestinazione non avevamo ancora incontrato una goccia dipioggia. Ma ben presto c’eravamo dovuti arrendereall’evidenza. Una pioggia battente e potente, da un cielo plumbeoe impenetrabile, ci avvolgeva e attraversare il ponte sul torrenteera sconvolgente, un mare d’acqua che scorreva poco sotto lacarreggiata. Quasi all’ingresso del campeggio ci siamo dovutifermare perché l’acqua, ampiamente fuori dall’alveo, aveva invasola strada e scorreva violenta. Un rapido confronto con la squadrache, appena giunta, aveva tentato a bordo della pala gommata alseguito, di entrare controcorrente nel campeggio e aveva dovutorinunciare. Non aveva neanche tentato di mettere in acqua leimbarcazioni, anch’esse già presenti sul posto, per l’impossibilità dilavorare in quelle condizioni. Il Comandante della stazione deiCarabinieri di Soverato e alcuni suoi colleghi di passaggio,provenienti da un’operazione notturna, mi chiedevano se una palagommata di più grandi dimensioni sarebbe stata più utile. C’era ilproprietario del mezzo, mentre io capivo che si trattava di unamacchina da cantiere di dimensioni quasi doppie rispetto allanostra, quindi chiedevo di averla sul posto. Pochi istanti e ilpesante automezzo era a disposizione. Il proprietario, allaguida, avrebbe voluto farlo condurre a noi ma, sapendo che ilmigliore autista è chi usa abitualmente un mezzo, l’ho rassicuratoche avremmo fatto tentativi per controllare la corrente e sonosalito, rimanendo aggrappato all’esterno della cabina, a fianco delguidatore. Avvicinandoci alla corrente, ho capito che quel mezzomeccanico non sarebbe stato trascinato via e, caricando nellabenna un gruppo di vigili, siamo entrati all’ingresso alcampeggio. Il palista era preoccupato di qualche grossa bucanascosta dall’acqua ma l’ho subito rassicurato, conoscevo ognicentimetro di quel luogo. Superata la Direzione, con l’acqua cheaveva già coperto quasi completamente il tetto, siamo entrati nelvialetto dei bungalow. Alla prima casetta ci siamo fatti depositaresui tetti, da dove abbiamo iniziato a recuperare le persone che vi sierano aggrappate. Sono rimasto sul tetto, mentre il primo gruppo

54 IL VIGILE DEL FUOCO

044-055VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:50 Pagina 54

Page 55: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

GENNAIO>APRILE/2016 55

di persone è stato portato in salvo, rannicchiato all’interno dellabenna. Nell’assordante scroscio dell’acqua, ho udito un lamentoprovenire da sotto i miei piedi, ho cercato di capire meglio, hoparlato, mi hanno risposto.Ho richiamato l’attenzione dei vigili chestavano lavorando nelle vicinanze, il tetto sul quale mi trovavo eracrollato e sotto c’era una donna impossibilitata a muoversi, sulmaterasso sollevato dall’acqua entrata nella casetta. In un attimoera nella benna della pala meccanica e di lì a poco in ambulanza.Così come era salita rapidamente, allo stesso modo l’acqua oraconsentiva di raggiungere a piedi il luogo del disastro. Lepale finalmente potevano fermarsi. In quel momento, l’obiettivodegli uomini delle istituzioni e dei volontari presenti a vario titolosul luogo era trovare qualcuno ancora in vita o cercare i corpi dicoloro che non ce l’avevano fatta. Conoscendo la loro consolidataesperienza in questi scenari, ho messo ogni singolo Vigile delFuoco a coordinare una squadra composta da Carabinieri,Finanzieri, Forestali, Volontari, tutti insieme a cercare e recuperare,in modo incisivo e tempestivo. Ai ragazzi della Croce Rossa Italianaè stato affidato il compito di contare con precisione quantivenivano ritrovati, pur nella ricerca simultaneam e quindi un po’caotica. A metà mattina il cielo si è aperto e sgomberato dalleterribili nubi della notte, tanto che il caldo sole calabrese disettembre ci ha costretto a liberarci degli indumenti impermeabili e a lavorare in maniche corte. Nella ricostruzione degli eventinotturni si è cercato di capire chi fosse presente all’interno delcampeggio e chi invece avesse deciso di andare via dopo la festadell’Unitalsi. La cosa più tragica di questa sciagura è stata che ilcampeggio, come ormai consuetudine a fine estate, ospitava ivolontari Unitalsi, che avevano accompagnato gli amici portatori dihandicap in una vacanza tranquilla e spensierata. E proprio la seradel 9, nell’anfiteatro del campeggio, c’era stata una piccola festacon musiche e balli. Poi, con l’intensificarsi della pioggia, qualcunoaveva deciso di rientrare a casa propria in città, altri di pernottarenei bungalow. Mentre le ricerche continuavano incessantementenotte e giorno, come sempre avviene in casi del genere, bisognavaindividuare chi risultava ancora disperso. Almeno due di loro eranostati visti fuori dal campeggio, nella corrente del torrente. Pergarantire meglio la ricerca, la privacy delle vittime e la sicurezza dei

non addetti ai lavori, a nessun operatore televisivo è statoconsentito di entrare nel campeggio fino al termine dellericognizioni, così come a nessun curioso, pur garantendo lenecessarie informazioni ufficiali. In questo scenario c’erano anche ifamiliari dei dispersi che, a distanza, aspettavano notizie sui lorocari. Le ricerche, oltre che tra le macerie del campeggio raso quasicompletamente al suolo, si sono svolte da subito anche nelleprofonde acque del mare antistante e nell’alveo del fiume,trasformato ormai in una palude. I sommozzatori dei Vigili delFuoco hanno continuato per giorni a estrarre vetture, trenini delcampeggio, resti di roulotte, sempre nella speranza di ritrovare idispersi. Per le vittime, in seguito, sarebbero stati officiati i funeralidi Stato alla presenza del Presidente della Repubblica nel duomo diCatanzaro. Nel frattempo, però, ancora mancavano all'appello unragazzo, Vinicio, che lavorava nel campeggio, una signora ospite eun volontario dell’Unitalsi. La sera del terzo giorno, stremato dallastanchezza, ho accettato la sostituzione del collega Paolo che, purpresente sul luogo, aveva lavorato fino a quel momento sullecause dell’evento. Al buio, la sera, guidando un fuoristrada, hopercorso non più di cento metri, fermandomi allo stop perimmettermi sulla strada statale. La sosta si è prolungata. Non per iltraffico, ero solo con me stesso. Ho fatto inversione, sono tornatoindietro e, senza entrare nel campeggio, ho percorso la stradinache costeggiava il confine. Spente le luci, in silenzio, al buio,seduto sopra un masso, in me è cresciuta un’intuizione. Sono rientrato nel campeggio e, rintracciati i colleghi al lavoro, hochiesto loro di concentrare le ricerche in un punto preciso di unamontagna di macerie, alta più di 4 metri e ampia500 metri quadrati. Li ho pregati di avvisarmi in qualunquemomento ci fosse stata qualche novità e mi sono avviato perraggiungere Catanzaro e poi casa mia. Mia moglie mi avevapreparato qualcosa da mangiare ma, appena presa una posata,ecco uno squillo. Era Paolo. “Lo abbiamo trovato”, mi ha detto.Ho lasciato tutto ed eccomi nuovamente nel campeggio e poi altelefono, per dare la triste notizia ai figli che si trattava di lui,Salvatore. Il giorno dopo, ai funerali, l’undicesima salma è entratain chiesa poco prima della cerimonia religiosa. Dopo cinquegiorni dall’evento, un corpo galleggiante è stato segnalato in mareda una nave in transito, a 40 km più a sud di Soverato. Raggiuntoin elicottero il luogo insieme al comandante Emilio, ho esaminatoquei poveri resti, alla ricerca di segni distintivi da poter confermareal telefono alla figlia, in preoccupata attesa da giorni. “Sua madreaveva qualche effetto personale riconoscibile?”, ho chiesto. “Si, un anello d’oro a coroncina al dito”, mi ha risposto. “Credo sitratti di lei, Serafina”. Il giovane Vinicio, cercato per mesi, è stata latredicesima vittima, ancora oggi dispersa. Dopo quell’intervento,per noi tristissimo, le manifestazioni di stima e gratitudine che, a vario titolo, sono giunte ai Vigili del Fuoco di Catanzaro perl’opera prestata, sono state numerose. Ma, tra colleghi, ricordarequei fatti risulta ancora oggi difficile.

Luigi Ricci

044-055VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:50 Pagina 55

Page 56: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

Quando si progetta e si realizza unanuova soluzione tecnologica lo spiritoche deve alimentare l’inventore è

quello di creare un qualcosa che possa mi-gliorare la vita delle persone, non invadereo prenderne il posto. Proprio sulla base diquesti valori vi racconterò una delle mieesperienze che hanno arricchito il miospirito e le mie conoscenze. Dal 2011 ho la fortuna di lavorare con ungruppo di giovani intraprendenti che seguonole evoluzioni tecnologiche e insieme contri-buiamo a crearne delle nuove guidati dauno spirito di condivisione e di supporto amigliorare la vita delle persone. Nel 2012 io e il team con cui lavoro esviluppo soluzioni innovative, abbiamo in-crociato la nostra strada con il Liceo Socratedi Bari, che ci ha proposto di introdurre so-luzioni innovative all’interno dell’istitutomettendo nelle mani dei giovani studenti lenozioni necessarie per identificare un biso-gno, pensare a una soluzione e realizzarla.Tramite lo strumento dell’Alternanza ScuolaLavoro abbiamo intrapreso un percorso diformazione pensato per trasmettere agli stu-denti del Liceo le nozioni del problem solving,della progettazione di soluzioni innovative,sfruttando le tecnologie a nostra disposizione:web, applicazioni mobile, smartphone. L’ul-timo progetto affrontato riguarda la sicurezzanegli edifici scolastici.

Da un confronto con i ragazzi è emersoche le loro nozioni sulle procedure da

mettere in pratica in caso di emergenza du-rante terremoti, incendi o black-out sonopresenti ma non consolidate nonostante lascuola regolarmente organizzi corsi e simu-lazioni di evacuazione. Durante questi in-contri preliminari, abbiamo notato che tuttii ragazzi dispongono e usano regolarmentegli smartphone, rimanendo sempre connessiper aggiornarsi su quello che accade nel

mondo. Ci siamo quindi chiesti: può esserelo smartphone la tecnologia adatta a rag-giungere l’attenzione dei ragazzi delle scuolesuperiori anche al fine di ricordare le nozionifondamentali, in caso di emergenza, perabbandonare in sicurezza l’edificio scolastico? Insieme agli studenti abbiamo così pensatoa una soluzione, un’App mobile, che uniscele nozioni di Scuola Sicura con le nuovetecnologie fornite dagli smartphone. È natacosì l’App per dispositivi mobilli come iPhonee Android che aiuta lo studente a trovarepiù velocemente la strada per evacuarel’edificio e avere sempre in tasca un piccolomanuale su come affrontare i pericoli.

Iragazzi hanno immaginato e poi realizzatodelle funzionalità utili ad abbandonare

l’edificio in sicurezza: tramite l’applicazione,gli studenti possono identificare la posizionedove si trovano grazie a QRCode posizionatiin punti strategici dell’edificio. Lo studenteo il personale della scuola, tramite l’appli-cazione, può scansionare il QRCode e otte-nere le indicazioni (anche vocali) su comeraggiungere il punto di raccolta più vicino.Inoltre l’applicazione ha una serie di fun-zionalità (strumenti) utili in caso di emergenzacome: torcia, bussola, mappe, lettore diQRCode. Durante il percorso di progetta-zione, i ragazzi hanno approfondito le nozioniprincipali e fondamentali su come affrontarele emergenze a scuola grazie anche al pre-zioso contributo della sezione dell’Associa-zione Nazionale dei Vigili del Fuoco di Ma-tera e dell’Associazione Nazionale della Po-lizia di Stato. Gli studenti hanno partecipatocon grande interesse alla lezione tenuta dairappresentanti delle due Associazioni, in-sieme hanno poi organizzato e prodotto delmateriale informativo che è stato inseritonell’applicazione, che non è solo uno stru-mento da usare in caso di emergenza maanche un mezzo per conoscere e informarsi.

App, la nuova frontieradella prevenzioneLe soluzioni tecnologiche rappresentano un valido supportoinformativo per affrontare le emergenze

Alcune schermate dell’App Scuola Sicura

56 IL VIGILE DEL FUOCO

di Gianluca Lattanzi

Formazione

056VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:51 Pagina 50

Page 57: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

GENNAIO>APRILE/2016 57

FORMAZIONE

Tutto inizia il 12 maggio 2012in Piazza Vittorio Veneto aMatera, in seguito a una ma-

nifestazione organizzata in occa-sione dei festeggiamenti per laGiornata Mondiale della Croce Ros-sa, dal Comitato Provinciale dellaCroce Rossa Italiana di Matera. Lamanifestazione patrocinata dallaPrefettura, Provincia e Comune diMatera, si è svolta in collaborazionecon il Comando dei Vigili del Fuocodi Matera, dell’Associazione Na-zionale dei Vigili del Fuoco, con laPolizia di Stato, l’Arma dei Carabi-nieri, la Guardia di Finanza, ilCorpo Forestale dello Stato e laPolizia Locale. Scopo dell’evento èstato quello di sensibilizzare la po-polazione sui temi legati alla sicu-rezza stradale e su come compor-tarsi qualora ci si trovi di fronte aun incidente stradale in cui ci sianodei feriti; oppure sui temi quantopiù attuali che vedono sempre piùgente morire per arresto cardiaco.

L’Associazione Nazionale VV.F.,in sostegno al Comando Pro-

vinciale, all’epoca si distinse per ilcoordinamento delle due scene or-ganizzate con una lunga prepara-zione con tutti gli organismi che viparteciparono, nonché con i simu-latori e i Volontari della CRI locale,trattando prima un incidente stra-dale nel quale un giovane in statodi ebbrezza causò un sinistro conferiti gravi, poi un arresto cardiacodi un ragazzo durante una partitadi calcio, dimostrando che con untempestivo intervento di tutti e conuna buona preparazione si possonosalvare vite. La piazza era gremita

e la serata ebbeun ottimo suc-cesso. Questapremessa è do-verosa per rap-presentare almeglio il miopensiero, inquanto la Sezio-ne ANVVF diMatera vanta ungruppo affiatatodi Soci e svolge moltissime attivitàin collaborazione con Amministra-zioni Pubbliche. Con l’AssociazioneNazionale Polizia di Stato, la sinergiaè sempre più partecipativa e vaoltre i soli rapporti Istituzionali, forseperché la collaborazione ha vistoentrambe le Associazioni istituzionaliviaggiare sul concetto basilare qualela prevenzione e diffusione dellaCultura sulla Sicurezza. Di fatto,già dal 2012, hanno unito le proprieesperienze redigendo appositi pro-tocolli di informazione e implemen-tando presentazioni già esistentisulle modalità comportamentali datenere per pericoli in casa, sullastrada, al mare, in montagna, frane,alluvioni, valanghe. E ancora, sullaprevenzione degli incendi, la sicu-rezza stradale, l’educazione stradale,i rischi sismici, etc.., divulgandoquesto bagaglio professionale e cul-turale nelle scuole di ogni ordine egrado, non solo della Basilicata maanche nelle regioni limitrofe i cuiincontri hanno dato un positivo ri-scontro ricevendo non pochi ap-prezzamenti dai Dirigenti scolastici,dai docenti, dai genitori degli stu-denti e da chi a vario titolo hapotuto assistere a queste riunioni.

Aumenta la sinergia tra la nostraAssociazione e quella della Polizia di Stato

di Pino Copeta

Insieme per la culturadella sicurezza

Mi preme evidenziare che le pre-sentazioni se fatte insieme, suddi-videndo gli argomenti per quantodi competenza di ogni Associazione,ma interagendo durante la presen-tazione, riscuotono una maggiorevalenza comunicativa e un notevoleinteressamento da parte di ognunodei presenti.

Nel 2012, le Sezioni dell’ANVVFe dell’ANPS di Matera, unico

caso in Italia, sono state inseritenella “Consulta Permanente dellaLegalità e Sicurezza Stradale”, or-ganismo istituito in ogni Prefetturadove prendono parte tutti gli EntiIstituzionali. Questo organismo stu-dia, valuta, propone, organizzastrategie al fine di diffondere la

057-058VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:52 Pagina 57

Page 58: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

FORMAZIONE

cultura della sicurezza dei cittadiniche in ogni caso va perseguitaavendo riguardo degli aspetti delvivere quotidiano che su di essapossono incidere.

Naturalmente, questa opportu-nità attribuitaci ha incoraggiato

il nostro sodalizio, tant’è che inquesti ultimi tre anni l’ANVVF el’ANPS hanno elaborato pacchettiformativi-informativi ben strutturatiper le scuole tenendo conto dell’etàe delle classi frequentate dagli alun-ni, senza trascurare le nostre e leloro presentazioni Istituzionali. Im-portante è stato l’interfaccia tra irelatori di entrambe le Associazioniche hanno dato un incisivo concettosulla sicurezza ma principalmentel’impronta fondamentale sulla pre-senza dello Stato ancheattraverso le Associa-zioni istituzionali chesi rappresentano. L’ap-proccio con gli studen-ti, principalmente coni bambini delle scuoledell’infanzia e dellescuole primarie, sonomomenti di diverti-mento e di gioco. Il no-stro motto è sempre“Se il rischio vuoi evi-tare, giocando puoi im-parare”. Le attività di-mostrative sono alternate con di-mostrazioni pratiche e filmati Mi-nisteriali, i momenti ludici accatti-vanti e piacevoli, hanno fatto sì chenascesse il gruppo forte di “MagoVincenzo”, artista versatile e digrande capacità comunicativa, af-fiancato dai soci Emanuele Andrulli,Emanuele Zaccaria, Luigi Coluccie altri soci che partecipano, nonchéda Pino Copeta e Martino Melileoe dal Vigile del Fuoco EustachioGrieco, che con piccoli spettacoli atema di prevenzione di sicurezzarendono partecipi i bambini e i ra-gazzi, che oltre a essere automati-camente “Colleghi Vigili del FuocoJunior” utilizzano i nostri suggeri-menti anche in contesti diversi daquello scolastico, divulgando il mes-saggio anche alle loro famiglie. Mi

permetto di mettere in risalto questogruppo, senza nulla togliere aglialtri Soci, perché meritevoli per lapresenza continua supportata dauna grandissima umanità, e ancheper i giochi e le invenzioni che adogni incontro preparano, strappandosorrisi e distrazioni non solo ai bam-bini ma soprattutto alle Maestre, aiGenitori presenti ai Dirigenti sco-lastici e onestamente anche a noi,che ritorniamo a vedere il mondocon gli occhi dei bambini, rendendole lezioni ancora più interessantitanto che gli argomenti trattati sonooggetto di apprezzamento e discus-sione tra i responsabili scolastici eall’interno delle rispettive famigliecon prenotazioni di incontri per glianni scolastici successivi.Nello spirito di collaborazione tra

le due Associazioni, la SezioneANVVF di Matera ha svolto un’im-portante attività formativa ai Vo-lontari del Gruppo di ProtezioneCivile dell’ANPS i quali hannoespresso il più ampio apprezza-mento per la professionalità dimo-strata dai relatori.

Oltre a queste attività, la Sezioneha svolto, in collaborazione

con l’ANPS, importanti incontri dipromozione sociale presso il Re-parto di Pediatria dell’OspedaleMadonna delle Grazie, presso laCasa di Cura per anziani “Mons.Brancaccio” nonché incontri conpersone diversamente abili e leloro rispettive famiglie. Alla basedegli ottimi risultati ottenuti nellevarie attività svolte in comune e

vista la stima, la fiducia, il rispettoe le professionalità dei Soci di en-trambe le Associazioni, si suggeri-sce di stimolare le Sezioni del-l’ANVVF a intraprendere ogni for-ma di collaborazione con le Sezionidell’ANPS su scala nazionale.

Voglio ringraziare con autenticasincerità, da parte mia e dei

Presidenti di Sezione, il Prefettodi Matera per l’opportunità che ciha concesso di far parte della Con-sulta Permanente sulla Legalità eSicurezza Stradale; il Direttore Re-gionale VV.F. Basilicata ing. Mau-rizio Alivernini per la grande at-tenzione e disponibilità che ci ri-serva; il Comandante Provincialeing. Antonio Tuzzolo del Comandodi Potenza, e i Comandanti ing.

Dante Pellicano, ing.Emanuele Franculli,ing. Carlo Metelli, ing.Eugenio Barisano,ing. Gino Novello, chesi sono succeduti alComando VV.F. diMatera; tutti i Fun-zionari e il personalein servizio per la gran-de disponibilità e col-laborazione che ci of-frono ogni giorno fa-cendoci sentire parteattiva dei Comandi.

Con grande stima ringrazio il Co-mandante della Polizia Stradaledi Matera, dott.ssa Laura Bruno etutto il suo personale per l’umanità,l’accoglienza e la disponibilità peri bambini e per i soci dell’ANVVF,nonchè la dott.ssa Clelia Losaccoe l’Agente Giovanni Surdo dellaPolizia Stradale di Matera per lafattiva collaborazione, per la gran-de professionalità e comunicatività,dimostrata nei vari incontri aglialunni delle Scuole. Naturalmentenon poteva mancare l’abbraccioal mio amico Martino Melileo, re-sponsabile Nazionale dell’ANPS,a tutti i suoi collaboratori e al Pre-sidente della Sezione di MateraGiovanni Pellegrino per questabellissima storia di collaborazione,umiltà, stima e rispetto.

58 IL VIGILE DEL FUOCO

057-058VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:52 Pagina 58

Page 59: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

L’ASSOCIAZIONE

Con il 7° Congresso Nazionale si è avviata unanuova fase, con un gruppo dirigente rinnovatoe con un nuovo Statuto voluto dalla maggio-

ranza di oltre i due terzi dei delegati congressuali. Il rinnovamento è stato molto significativo, con loStatuto, nel Consiglio Nazionale e nell’Ufficio diPresidenza Nazionale dove si registra l’inserimentodi ben cinque nuovi componenti su sette. Questonuovo gruppo dirigente dovrà amalgamarsi semprepiù nella ricerca di proposte e soluzioni condivise,in attuazione della volontà congressuale e delle de-cisioni del Consiglio Nazionale. Per questo dobbiamoaccompagnare questa prima fase di crescita e di as-sestamento con grande senso di responsabilità, perdare il giusto tempo all’ufficio di Presidenza, che siavvale di alcuni collaboratori preziosi nei diversisettori di attività, perché diventi quanto prima unasquadra forte e coesa nel primario interesse e per ilbene della nostra Associazione. Questo principio di coesione, purtroppo, dovrà ancorascontare alcune sottovalutazioni intervenute nel pas-sato e che speriamo possano essere quanto primacancellate e superate. In sostanza, dobbiamo lavorareaffinché entro il prossimo Consiglio Nazionale del2016, gli adempimenti previsti dallo statuto sianostati applicati e rispettati da tutto il gruppo dirigentee dalle strutture territoriali e regionali. In particolarea livello nazionale dovrà essere portata a compimentol’iscrizione nel registro delle ONLUS, in piena coe-renza con lo Statuto e con l’art. 33 del disposto legi-slativo sul riconoscimento della nostra Associazione.Abbiamo accostato il nostro Statuto a una bussolaper una navigazione sicura sulla rotta che perseguefinalità di solidarietà sociale, secondo gli scopiindicati nell’art. 2 dello Statuto e del RegolamentoNazionale. Questo valore della solidarietà socialevale per il gruppo dirigente nazionale e per lestrutture territoriali che, nella loro autonomia, potrannosviluppare ogni utile iniziativa anche attraverso lavalorizzazione delle singole peculiarità territoriali.Tutto questo presuppone che tutte le strutture pro-vinciali si dotino, quanto prima, del nuovo StatutoProvinciale secondo gli indirizzi già definiti dal Con-siglio Nazionale. L’adeguamento dello statuto e l’iscrizione nei registridel volontariato, rappresentano per noi una sceltaprioritaria, uno strumento di orientamento (la bussola)

La bussola per navigare sicuri, nel maredell’associazionismo solidale.

di Rino Serra*

Ecco il nuovo statutoper evitare derive che non rappresenterebbero ivalori portanti del Sodalizio, nonché i suoi scopisociali e le sue finalità.

Da qui la necessità di assumere iniziative idoneeper divulgare la miglior conoscenza e l’appro-

fondimento delle norme statutarie nazionali e pro-vinciali, nel loro autentico significato. In questa sedeci pare importante evidenziare e sviluppare alcuniconcetti riferiti ai compiti e al ruolo del ConsiglioNazionale e dell’Ufficio di Presidenza Nazionale.Com’è risaputo, il Consiglio Nazionale è compostodai rappresentanti eletti dalle strutture di ciascunaregione, osservando che tale innovazione apparepiù rispondente al rapporto democratico tra il gruppodirigente nazionale e quello territoriale, con il piùampio coinvolgimento. Ciò significa che i Soci conle strutture territoriali potranno valutare la coerenzacomportamentale dei loro rappresentanti in seno alConsiglio Nazionale e conseguentemente verificarneil corretto operato rispetto al mandato ricevuto. Naturalmente in tutto questo non può esservi duali-smo, in quanto le strutture territoriali dovranno col-laborare con i loro rappresentanti in seno al ConsiglioNazionale. La sede dei coordinamenti regionali èdeputata a ricercare e trovare le indicazioni necessarieper arrivare a soluzioni possibili condivise, da portareal Consiglio Nazionale. Per tutte queste ragioni ilConsiglio Nazionale è il massimo Organo deliberantedell’Associazione, tra un congresso e l’altro. Il Con-siglio Nazionale, infatti, rappresenta tutti i soci esolo a esso spetta di assumere tutte le decisioni fon-damentali d'indirizzo che sono affidate alla gestioneoperativa dell’Ufficio di Presidenza, dei suoi membrie del Presidente Nazionale.

L’Ufficio di Presidenza Nazionale e i suoi membri,in virtù dei principi richiamati in sintesi, essendo

Organo di governo, è un'estrapolazione del ConsiglioNazionale, che lo elegge, al suo interno. Ne consegueche l’Ufficio di Presidenza con il suo Presidente, ri-sponde esclusivamente al Consiglio Nazionale enon ad altri, in virtù dei poteri che gli sono conferitidallo Statuto e dal Regolamento Nazionale. Non acaso, lo Statuto prevede l’incompatibilità dei membridell’Ufficio di Presidenza con altre cariche. In sostanza i componenti dell’Ufficio di PresidenzaNazionale, con tali norme, sono resi liberi da altrivincoli, cui non possono appellarsi, che non sianoquelli del Consiglio Nazionale. Tant’è vero che loStatuto, nell’indicare i modi di composizione del-l’Ufficio di Presidenza ha indicato al Consiglio Na-zionale, che lo elegge, la possibilità di formare unOrgano di governo con la partecipazione di compo-

GENNAIO>APRILE/2016 59

059-060VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:52 Pagina 59

Page 60: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

60 IL VIGILE DEL FUOCO

L’ASSOCIAZIONE

il potere di vigilare sul rispetto e sull’osservanzadello Statuto, dei vari regolamenti, dei mandati edelle delibere approvate dal Consiglio Nazionale.In conclusione, si può affermare che il nostro Ordi-namento statutario s’ispira al principio democraticodella separazione tra le funzioni d’indirizzo e dicontrollo, che spettano al Consiglio Nazionale e lefunzioni di gestione con i poteri demandati, chespettano all’Ufficio di Presidenza Nazionale. Questo principio di separazione dei poteri si accom-pagna necessariamente ai criteri di collegialità, tra-sparenza, efficacia, efficienza ed economicità. L’avvio del nuovo corso lascia ben sperare se tuttinoi, disinteressatamente, ci metteremo a lavorarecon la nostra bussola, per andare nella stessa di-rezione.

*Coordinatore Regionale e relatore dello Statuto Nazionale

INCONTRO TRA BOCCI E ANDREANELLIIl 5 maggio scorso, il Presidente dell’ANVVF Gianni Andreanelli,accompagnato dall’Ing. Enrico Marchionne, ha avuto un incon-tro con il Sottosegretario Giampiero Bocci per discutere le pro-blematiche attinenti al regolamento del volontariato presenteall’interno del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, con partico-lare riferimento all’ANVVF. Nell’ambito della discussione tra le parti, che è stata ampia e ap-profondita, sono state riconosciute le ragioni che hanno portatol’Associazione ad avanzare la richiesta per l’individualizzazione diuno strumento capace di regolamentare organicamente l’opera-tività sussidiaria e di supporto del Sodalizio all’interno del CorpoNazionale VV.F., come previsto dall’art. n. 33 del Decreto Legisla-tivo dell’8 marzo 2006 e con il quale viene riconosciuta anche l’ap-partenenza dell’Associazione al Corpo stesso.

Considerata l’importanza e la complessità della materia l’incontroè proseguito anche con la presenza del Capo Dipartimento PrefettoAntonio Musolino e del Capo del Corpo Ing. Gioacchino Giomi. Al termine della discussione è maturato un primo significativoorientamento, che vede nella circolare ministeriale lo strumentopiù appropriato per emanare gli indirizzi regolamentari attinentiall’Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale.La riunione è stata poi conclusa dal Sottosegretario che ha deman-dato ai massimi dirigenti del Dipartimento VV.F. l’elaborazione dellacircolare ministeriale, da sottoporre poi al vaglio dell’Associazione.L’importante impegno preso dall’Amministrazione, congiunta-mente a quello della elaborazione della circolare per la gestionedella convenzione di Cortina, rappresentano il segno tangibile dellapositiva ripresa della collaborazione e della riconosciuta presenzadell’Associazione all’interno del Corpo Nazionale.

nenti che siano espressione costruttiva e coesa digrandi aree regionali: nord, centro, sud, isole. Il ruolo di un consigliere nazionale è distinto daquello di membro dell’Ufficio di Presidenza che adifferenza del primo risponde, come già detto, soloal Consiglio Nazionale che lo ha eletto e che perquesto gli affida i compiti delegati dallo Statuto. A questo proposito l’art. 17 dello Statuto e del Rego-lamento appare molto chiaro, specie se rapportatoall’art. 16, che definisce il ruolo e i poteri del ConsiglioNazionale. Al Presidente Nazionale, in quanto rappresentantelegale dell’Associazione, è affidato, tra le altre cose,

059-060VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:52 Pagina 60

Page 61: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

VITA DELL’ASSOCIAZIONE A CURA DELLE SEZIONI DELL’ANVVF

GENNAIO>APRILE/2016 61

TARANTOIL GIOVANE POMPIERE La sezione ANVVF di Tarantoha ricevuto, tramite il Segre-tario nazionale Antonio Gri-maldi, una lettera da LucaD’Ambrosio, un giovanissimofan dei VV.F. che chiedeva di“conoscere i pompieri e sepossibile avere in ricordo uncasco”. Lo hanno acconten-tato. Grazie al Presidente disezione Antonio Fonzino e alladisponibilità del Comandanteprovinciale Francesco Notaro,il 7 settembre 2015 alla sededel Comando provinciale, èstato organizzato l’incontrocon Luca e la sua famiglia. Alpiccolo è stata fatta visitare lacaserma e gli automezzi VV.F.e, finalmente, gli è stato con-segnato un vero casco di pom-piere, realizzando così il sognodel piccolo. A tutti i presenti èstato poi regalato il libricinodel progetto Casa Sicura.

BRINDISIL’ULTIMO VOLO DI GIUSEPPEANGIULLILa mattina del 9 settembre2015 è morto all’ospedale diMesagne Giuseppe Angiulli, ilprimo elicotterista d’Italia deiVigili del Fiuoco. I funerali sisono svolti a Brindisi nella par-rocchia di S.Vito Martire. Brin-disino, Cavaliere del lLavoro,Angiulli aveva 93 anni. Ha par-tecipato alle operazioni diguerra nel Mediterraneo, du-rante il secondo conflitto mon-diale, con numerose incursionisull'isola di Malta contro i ne-mici Inglesi, nella Regia Aereo-nautica a bordo dei velivoli S79 Savoia Marchetti, meglioconosciuti come “le gobbemaledette”. Nel 1954 è statotra i primi VV.F. col grado diMaresciallo a entrare nel re-parto speciale degli Elicotteri-sti, come motorista e collauda-tore dell’Augusta sull'elicotteroBELL-47 G. Con gli aerei haportato soccorso in molte ca-lamità soprattutto nel NordItalia, tra cui l'alluvione del Po-lesine e, in Piemonte, quelledell'Alessandrino e del Vercel-lese. Ha concluso la carrieracome Capo Reparto nel Co-

mando provinciale dei Vigilidel Fuoco di Brindisi. Dopo lapensione, è comunque rima-sto nella grande famiglia delVV.F del Comando 17, parte-cipando fino all’ultimo a tuttele manifestazioni civili, militarie religiose e agli incontri pub-blici nelle scuole, con i variprogetti sulla sicurezza. Quispiegava ai ragazzi le normedi comportamento e il ruolodei Vigili del Fuoco sia nel soc-corso quotidiano che nelle va-rie calamità. Nonostante l’età,è stato uno dei membri più at-tivi dell'ANVVF di Brindisi.

LATINA RICORDANDO L’11 SETTEMBRE La mattina del 12 settembre2015 il Comando Provincialedei Vigili del Fuoco di Latina,con il Presidente della sezionelocale ANVVF Silvio Napoleonie i soci ha commemorato i Fi-reman statunitensi, i colleghiamericani, caduti l’11 settem-bre 2001, nell’attentato terro-ristico alle Torri Gemelle diNew York. Promotori dell’ini-ziativa l' ex Capo Reparto LuigiPistoia e Paolo Moschetti. Lamanifestazione ha ricordatotutti gli operatori del soccorsoche hanno lavorato in quelcontesto tragico e tutti gli ap-partenenti al Corpo NazionaleVV.F. La giornata è iniziata conla messa del mattino, officiatadal Vescovo, Mons. Crociata.Molte le autorità civili e militariche hanno partecipato al-l’evento, nella Sala San Tom-maso D'Aquino, compreso ilprefetto di Latina Pierluigi Fa-loni. Per il Corpo Nazionale deiVigili del Fuoco, erano presentiil Capo del Corpo, GioacchinoGiomi, il Direttore Centraledella Formazione del CorpoNazionale VV.F. Emilio Oc-chiuzzi, il Comandante Provin-ciale VV.F. di Latina MaurizioLiberati e quello di FrosinoneMassimo Elio Mantovani, in-sieme agli ultimi Comandantialla Direzione del Comando diLatina Luigi Abate, LambertoMazziotti e Cristina D’Angeloe l'ex Vice ComandanteRic-cardo D’Atino.

Importante la presenza del Co-mandante Robert Triozzi,membro dell’Organo delle Na-zioni Unite F.R.D.P. (Fire RescueDevelopment Program dell'ONU), che ha partecipatocome rappresentante delle Na-zioni Unite per la protezione ela sicurezza degli Stati Unitid'America, incarico che rico-pre dal 1993. Triozzi ha presentato il report"La tragedia del World TradeCenter dell'11 settembre 2001con attacco alle Torri Gemelle: l'attacco, l'incendio, il crollo,il recupero". Il Capo del CorpoNazionale Giomi, al terminedel suo intervento, ha fattoproprio il progetto della se-zione ANVVF di Latina, quellodi istituire, ogni 11 settembrea partire dal 2016, una gior-nata di commemorazione deiVigili del Fuoco di tutto ilmondo caduti in servizio.

LODIIN RICORDO DELLA LIBERAZIONE Il 10 ottobre 2015, al Co-mando Vigili del Fuoco di Lodi,di fronte al monumento IstintoSupremo è stata inauguratauna lapide in ricordo dellaguerra civile, con la scritta: “Inricordo dei pompieri lodigianiche nella lotta di liberazionehanno dato la vita per la no-stra Democrazia”. Il Comandante Massimo Stuc-chi e la Presidente provincialedell'Anpi Isa Ottobelli hannoscoperto la lapide. Più tardinell’Aula Magna, è stato pre-

sentato il libro di GiuseppeMascherpa “Sulle tracce di Pe-ricle , il contributo dei pom-pieri milanesi alla lotta di libe-razione“ e, a fine giornata, aifamiliari dei Vigili del Fuocodel Lodigiano che hanno par-tecipato alla guerra di libera-zione è stata consegnata unapergamena dall'Anpi provin-ciale di Lodi.

CATANIARACCOLTA FONDI PER AISMOgni sabato e le domenica diottobre 2015 la sezioneANVVF di Catania, ha aderitoall’iniziativa dell’AISM (Asso-ciazione Italiano Sclerosi Mul-tipla) per la raccolta dei fondidestinati alla ricerca e alla curadei malati. L’iniziativa, che hacoinvolto tutta la provincia, havisto i soci collaborare attiva-mente con i volontari AISM.

RAPALLOPOMPIEROPOLI DI OTTOBREIl 10 ottobre 2015 a Rapallola sezione ANVVF di Genovaha organizzato la Pompiero-poli di “fine stagione”. Sono stati nove, nel corsodell’anno, gli eventi dedicatidalla sezione ai pompieri didomani, tutte con un grandesuccesso di pubblico e diverti-mento per i bambini.

TARANTOVOLONTARIATO E SOLIDARIETÀIl 9 e 10 ottobre 2015 la se-zione ANVVF di Taranto hapartecipato alla 11esima Ras-

Brindisi

061-066VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:53 Pagina 61

Page 62: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

segna del Volontariato e dellaSolidarietà organizzando variemanifestazioni. Il sabato mattina alla Pompie-ropoli in piazza Municipiohanno partecipato moltescuole elementari e medie diTaranto e provincia. Nel pome-riggio di sabato e domenica,nella sede universitaria di viaDuomo Città Vecchia, tutte leAssociazioni presenti hanno il-lustrato le proprie attività ai vi-sitatori. La sezione ringrazia ilComandante provinciale VV.FAgatino Carrolo per la dispo-nibilità e la collaborazione.

NAPOLIPOMPIEROPOLI DI SETTEMBRELa sezione ANVVF di Napoli haorganizzato diverse Pompiero-poli nel territorio della provin-cia durante il mese di settem-bre 2015, in collaborazionecon il Comando provinciale.Con l’obiettivo di educare i ra-gazzi ad affrontare i pericolicon calma e nel modo giusto,il 22 settembre la Pompiero-poli è stata allestita negli spazidell’istituto Comprensivo F. DiCapua a Castellammare diStabia, mentre il giorno dopoa Calvizzano, in collaborazionecon il Comune, 400 ragazzidelle elementari hanno speri-mentato il percorso in piazzaGaliero. Il 26 settembre, allo stadioCollana di Napoli, la Pompie-ropoli ha fatto parte delle at-

tività inserite nel tradizionaleappuntamento Insieme nelloSport,manifestazione riservataa ragazzi con disabilità orga-nizzata dal Coni-Comitato Re-gionale Campania, 2.000 ipartecipanti in 21 disciplinesportive. Il 30 settembre è stata la voltadi Cicciano, con il percorso lu-dico/educativo allestito nel-l’Istituto Comprensivo Bovio-Pontillo-Pascoli.

CAGLIARI NUTRIRSI BENE, NUTRIRSI MEGLIOIl Comando Provinciale VV.F.di Cagliari ha aderito all'inizia-tiva Unicef per la raccolta difondi da destinare al progetto“Nutrirsi bene, nutrirsi me-glio”, e ha richiesto la colla-borazione della sezioneANVVF. Il 3 e 4 ottobre, i socivolontari del Sodalizio hannopartecipato attivamente allamanifestazione, insieme ai vi-gili del fuoco in servizio, conun mezzo AF- UCL, che ha in-curiosito molti cittadini inte-ressati a conoscere le funzionidel mezzo.

LIVORNOCON L’UNICEFIl 3 e 4 ottobre 2015 la sezioneANVVF di Livorno, in collabo-razione con il Comando pro-vinciale VV.F., ha partecipatoalla giornata per l'Unicef, con-tribuendo anche con la ven-dita di quaderni scolastici, per

la raccolta di fondi destinati aibambini bisognosi nel mondo.

BRINDISISOSTEGNO PER L’UNICEFAnche la sezione ANVVF diBrindisi, il 3 e 4 ottobre 2015nella galleria del centro com-merciale Le Colonne, come inaltre 500 piazze d’Italia ha par-tecipato all’iniziativa Unicef“Nutrirsi bene, nutrirsi me-glio”, slogan dell’Expo di Mi-lano. L'ormai tradizionale ap-puntamento del primoweek-end di ottobre que-st'anno ha riguardato i qua-derni dell’Unicef, 3 e colora-tissimi a righe, a quadretti ebianchi, decorati con gli Elfo-odz, i personaggi animaticreati dalla Play Entertainmente dati con un’offerta minimadi 10 euro. I Vigili del Fuocosono stati nominati, dal 1989Ambasciatori di buona vo-lontà, Goodwill Ambassadordell'Unicef Italia, perché "...aloro si affida l'impegno idealedi rappresentare, ovunque in-tervengano, lo spirito di soli-darietà che deve animarel'azione di coloro che hanno acuore le sorti dei bambini edelle bambine". Per sottolineare questa siner-gia tutti i Vigili del fuoco por-tano sulla divisa lo stemmacon il logo dell’Unicef.

GENOVA POMPIEROPOLI Il 19 settembre la SezioneANVVF di Genova, su invitodell’Associazione G.A.U. (Gio-vani Amici Uniti) operante nelsettore sanitario delle Ambu-lanze servizio 118, è interve-nuta alla festa dei 50 annidalla loro fondazione organiz-zando una Pompieropoli, cheha visto una grande parteci-pazione di bambini.

AREZZOI QUADERNI CHE SALVANO I BAMBINI Il 3 e 4 ottobre 2015 anche lasezione ANVVF di Arezzo, in-sieme al Comando provinciale,è scesa in piazza a favoredell’Unicef, con i “quaderniche salvano i bambini”. L’in-

tento e la speranza sono chefinisca al più presto la malnu-trizione infantile.

LATINAINAUGURATO DISTACCAMENTO A CASTELFORTEIl 18 settembre 2015 il Co-mandante Provinciale VV.F. diLatina Maurizio Liberati hainaugurato il DistaccamentoVV.F. Permanente di Castel-forte, in via delle Terme.Erano presenti alla cerimoniaufficiale l’Arcivescovo di GaetaMons. Fabio Bernardo D’Ono-rio, i due Sottosegretari Giam-piero Bocci, con delega per ilCorpo Nazionale dei Vigili delFuoco e Sesa Amici, alla Presi-denza del Consiglio dei Mini-stri. Ancora, il Presidente dellaRegione Lazio Nicola Zinga-retti, il Capo del Corpo Nazio-nale dei Vigili del Fuoco Gioac-chino Giomi e il CommissarioStraordinario del Comune diCastelforte, Ilaria Tortelli. Il nuovo Distaccamento VV.F.opera da qualche anno all’in-terno di una struttura di pro-prietà comunale concessa incomodato d’uso gratuito al Di-partimento Vigili del Fuoco,Soccorso Pubblico e Difesa Ci-vile del Ministero dell’Interno.Nel Comune di Castelforte, èin posizione strategica su un’area territoriale la cui popola-zione residente è di 40.000abitanti che in estate aumentafino a toccare punte tra gli80.000 e i 100.000 abitanti. Il Distaccamento dei Vigili delFuoco di Castelforte è statonei primi anni di attività unPresidio Stagionale Estivo e ne-gli anni più recenti ha operatoper periodi più lunghi. Il Presidio ha sempre svolto nelterritorio una funzione essen-ziale di necessità e di utilità, lacui presenza è stata apprez-zata per la notevole mole diinterventi eseguiti, dalle franea ogni altro tipo di soccorso.

SALERNOL’ANVVF AL GIFFONI FLM FESTIVAL L’edizione del Giffoni Film Fe-stival 2015, kermesse ormai

VITA DELL’ASSOCIAZIONE

62 IL VIGILE DEL FUOCO

Genova

061-066VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:53 Pagina 62

Page 63: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

consolidata da decenni,quest’anno dal 17 al 26 luglio,ha visto per dieci giorni la cit-tadina al centro del cinemaper ragazzi e dell’attenzionemondiale. A questa grande fe-sta per i ragazzi non potevamancare, per l’intero periodo,la presenza della sezione pro-vinciale di Salerno dell’ANVVF.Così i giovani di tutto il mondohanno potuto conoscere Pom-pieropoli, allestita in un campoda gioco mentre in un gazebo,al termine del percorso, era vi-sitabile una mostra, in colla-borazione con il Comandoprovinciale di Salerno, con fil-mati sua sicurezza, interventidei VV.F. e le specialità che ilCorpo Nazionale mette incampo per la salvaguardia deicittadini.

CALTANISSETTA PROGETTO SICUREZZA IN CASA - POMPIEROPOLI Il 29 maggio 2015 la sezioneANVVF di Caltanissetta ha or-ganizzato la Pompieropoli allavilla comunale Amedeo, con lapartecipazione degli alunnidelle quinte classi della provin-cia. La manifestazione è statarealizzata grazie al patrociniodel Comune della città e ha vi-sto impegnato il personale delComando provinciale VVF in-sieme ai soci del Sodalizio. Conl’evento si è concluso perl’anno scolastico 2014/2015 ilprogetto didattico formativo “Sicurezza in casa”, che si è te-nuto in diversi istituti scolastici,corso tenuto dai soci del-l’ANVVF e da personale del Co-mando VV.F. di Caltanissetta.

LIVORNOCICLOPEDALATA PER NON DIMENTICAREIl 13 giugno 2015 dal porto diLivorno è partita la ciclope-dalata in ricordo delle tragedieche hanno colpito negli ultimianni la Toscana ( incendio delMoby Prince e della stazionedi Viareggio, naufragio dellaCosta Concordia all'isola delGiglio). Erano presenti le rappresen-tanze delle sezioni ANVVF diLivorno, con alcuni veterani

della tragedia del MobyPrince, Lucca con gli organiz-zatori della ciclopedalata e unsuperstite dell'incendio allastazione di Viareggio. Poi Grosseto con un giubbottodi salvataggio della CostaConcordia, Firenze e i Vigili delFuoco del Comando e dellaSezione Navale di Livorno.Dopo una breve cerimonia, iciclisti sono partiti dalla lapidein ricordo delle vittime delMoby Prince fino alla stazionedi Viareggio.

MANDURIA PICCOLI CLOWN AL DISTACCAMENTOIl 13 giugno 2015 la sezioneANVVF di Taranto e il perso-nale VV.F. del distaccamentohanno accolto i bambini delCentro Educativo per l’InfanziaPiccoli Clown di Manduria peruna visita guidata. Il percorsoè iniziato con la visita della ca-serma, degli automezzi e unaprova pratica su come si spe-gne l’incendio. Poi, tutti nel-l’aula didattica per la proie-zione di filmati del ProgettoSicuro Infanzia.

MAROSTICA POMPIEROPOLI Il 28 giugno 2015, l’ANVVF diVicenza, in collaborazione conil Comando provinciale, ha al-lestito una Pompieropoli a Ma-rostica, a piazza Castello.Hanno partecipato oltre 400bambini dai tre ai dieci anni.Al mattino i VV.F. di tutta laprovincia sono arrivati a bordodi due automezzi, che hannoaperto per illustrare ai bambinigli strumenti e le attrezzaturedel mestiere. Pompieropoli hapoi trasformato i piccoli inpompieri per un giorno conprove pratiche – muniti di ca-schetto e pettorina, seguiti daivolontari dell'Associazione evigili in servizio attivo – comesalire correttamente su unascala, scendere da una pertica,entrare nella casa con il fumo,usare l'idrante. Alla fine del percorso il più an-ziano dei soci ha consegnatol’attestato che i ragazzi ap-prezzano sempre molto.

FORLÌL’ANVVF CON I BIMBI DELLA PEDIATRIAA luglio i soci della sezioneANVVF di Forlì-Cesena hannodonato all’Unità Operativa diPediatria dell’ospedale di Forlì,diretta dal dottor Enrico Val-letta, alcune apparecchiatureutili per attività non solo sani-tarie ma anche del reparto,come una bilancia pesa neo-nati, una bilancia pesa per-sone, un computer portatile eun televisore. Alla piccola ce-rimonia per la donazione, nelreparto di Pediatria forlivese,erano presenti, per la Dire-zione sanitaria dell’Ausl Roma-gna la dottoressa Elena Vetri,per l’ANVVF il presidente Do-menico Frissora con alcuni socie il direttore di Pediatria Val-letta. “Le bilance servono per-ché, avendo caratteristiche diestrema precisione, ci dannola possibilità di raccogliere datiper impostare la terapia per ibambini e per le visite endo-crinologiche – hanno spiegatogli operatori del reparto – il te-levisore, invece, installato nellasala giochi, migliorerà il climadell’ambiente di cura. L’acco-glienza infatti, soprattuttoquando i pazienti sono bam-bini, rappresenta parte dellaterapia”.

CIVITANOVA MARCHE POMPIEROPOLIIl 10 luglio 2015 nella piazzacentrale di Civitanova Marche

è stata allestita la prima Pom-pieropoli notturna, organiz-zata dalla sezione ANVVF diMacerata, in collaborazionecon il Comando provinciale deiVigili del Fuoco. Oltre 400bambini, dai 3 ai 12 anni,hanno affrontato il percorso ele numerose simulazioni comeveri piccoli pompieri, dall’ar-rampicata alla parete, alla di-scesa con la teleferica dal pa-lazzo Comunale, entrambegestite dai colleghi VV.F. in ser-vizio. Al termine tutti i bambinihanno ricevuto l'ambito rico-noscimento del "Pompiere perun giorno" rilasciato dall'Asso-ciazione.

GROSSETOCOMMEMORAZIONE VV.A MASSIMO BONIIl 22 luglio 2015 soci della se-zione ANVVF di Grossetohanno partecipato, nel co-mune di Capalbio nei pressidel Cippo del Pompiere, allacommemorazione per il 25°anniversario della scomparsadel VV.A. Massimo Boni, de-ceduto in servizio durante lospegnimento di un incendioboschivo. Dopo la messa officiata sulcampo da don Marcello Serio,i presenti sono entrati in Co-mune, dove è stata intitolataa Massimo Boni la sala consi-gliare. Commovente il mo-mento dello scoprimento dellatarga da parte del sindaco diCapalbio Luigi Bellumori e

GENNAIO>APRILE/2016 63

A CURA DELLE SEZIONI DELL’ANVVF

Livorno

061-066VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:53 Pagina 63

Page 64: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

della vedova Vanda Boni. Pre-senti i familiari di Massimo, ilcomandante provinciale VV.F.di Grosseto Mauro Caciolai,l’ex Comandante Ennio Aqui-lino, gli ex sindaci del Comunedi Capalbio che si sono succe-duti, le autorità politiche e mi-litari del posto e molta gentecomune.

MESSINAONLUS SICILIA ANNO UNOIl 3 agosto 2015 a Messina siè svolta la Maratona di Soli-darietà dei Siciliani scomparsi, organizzata dall’AssociazioneOnlus Sicilia Anno Uno e pa-trocinata dall’Anci Sicilia. Lacorsa, partita la mattina dapiazza Antonello, ha attraver-sato alcune vie del centro perarrivare a piazza Unione d’Ita-lia. L’evento, finalizzato all'isti-tuzione di una task force cheaggreghi le eccellenze di tutteforze dell'ordine, professionistie strumenti idonei alla ricercae al veloce svolgimento delleindagini, ha visto anche la pre-senza del sindaco di MessinaRenato Accorinti, che ha pre-miato il vincitore della mara-tona. La locale sezione ANVVFha collaborato all’evento, in-sieme a vigili urbani, polizia,carabinieri e altre associazioni.

CATANZAROGIORNATA DELL’AMICIZIA L’ANVVF di Catanzaro ha par-tecipato, il 30 luglio 2015, aLegàmi, evento nato per ricor-

dare la seconda giornata In-ternazionale dell’Amicizia,proclamata nel 2011 dall’As-semblea Generale delle Na-zioni Unite. Nel Parco dellaBiodiversità Mediterranea, ol-tre cento bambini di varie na-zionalità hanno realizzato di-segni colorati sul temadell’amicizia tra culture di-verse, per individuare percorsidi integrazione e convivenzapacifica basate sul rispetto. Ilprogramma della manifesta-zione , grazie alla partecipa-zione di oltre circa 30 Asso-ciazioni impegnate in attivitàsocio culturali in tutto il terri-torio della provincia di Catan-zaro e da artisti locali, è statomolto ricco e vario e diventeràun format televisivo trasmessoda emittenti anche internazio-nali. L’ANVVF di Catanzaro,grazie alla collaborazione delComando Provinciale VV.F.,che ha messo a disposizioneun AF UCL e un gazebo, hapotuto promuovere la culturadella sicurezza tra i bambini,donando loro opuscoli e al-bum da colorare.

LIVORNO SANT'ANNA DI STAZZEMAIl 12 agosto, in occasione del71° anniversario dell'eccidio diSant'Anna di Stazzema, la se-zione ANVVF di Livorno ha vo-luto rendere omaggio alle vit-time della strage, con unadelegazione che ha parteci-pato alla commemorazione

istituzionale. Piacenza Ricordoa Pietra Perduca. Come ognianno anche il 6 settembre2015 la sezione ANVVF di Pia-cenza, in collaborazione con ilComando provinciale VV.F., haorganizzato alla Pietra Perducauna messa dedicata a tutti icolleghi scomparsi. In un con-testo naturale unico, alla ma-nifestazione erano presentiautorità civili e militari e am-ministratori pubblici. Dopo lacerimonia, i colleghi in serviziohanno fatto una piccola dimo-strazione SAF, a cui è seguitouno spuntino all'aperto.

TREVISOVISITA DEL NUOVO PREFETTO Ad accogliere il nuovo PrefettoLaura Lega al Comando VV.F.di Treviso, il 15 agosto 2015,c’era anche la locale sezioneANVVF insieme al personale inservizio, il Comandante pro-vinciale Nicola Micele e alcuniufficiali. Nella sede dell’Asso-ciazione si è poi tenuto un in-contro conviviale con il Pre-fetto alla quale, alla finedell’incontro, il Presidente Gio-vanni Zacconi ha consegnatoun piccolo dono.

BELLUNO27° GIRO DELLE MURACITTÀ DI FELTRELa Sezione ANVVF di Bellunoha collaborato anche quest’anno al successo della27esima edizione del Girodelle Mura città di Feltre, conuna trentina di soci durante idue giorni della manifesta-zione, 29 e 30 agosto. Il ve-nerdi è stata allestita una Pom-pieropoli e una cena a favoredell’ AIL, il sabato il gran fi-nale. La manifestazione podi-stica è valida anche per il 15°Campionato Europeo dei Vigilidel Fuoco.

FERRARA AL FESTIVAL DELLE MON-GOLFIEREIl 12, 13, 19 e 20 settembre lasezione ANVVF di Ferrara, incollaborazione con il Co-mando provinciale, ha orga-nizzato una Pompieropoli in

ogni giornata, con aperturamattutina e pomeridiana. LaPompieropoli si è svolta in oc-casione del Ferrara BalloonsFestival, il festival internazio-nale delle mongolfiere, giuntoall’11esima edizione. Ai piccolipompieri, come sempre, èstato rilasciato il diploma dipartecipazione e consegnatoun opuscolo sui pericoli incasa. A cura del Comandoprovinciale è stata allestita unamostra di alcuni mezzi, fattauna manovra S.A.F dal cestodi una mongolfiera in volo sta-tico/vincolato e l'atterraggio diun elicottero dei Vigili delFuoco del nucleo di Bologna.Il Ferrara Balloons Festival èstato inaugurato dal passaggiodella Pattuglia Acrobatica Na-zionale Frecce Tricolori.

VITERBOMEMORIAL PAOLO GNIGNERAIl 27 settembre il gruppo spor-tivo Vigili del Fuoco V. Masseradi Viterbo, in collaborazionecon la locale sezione ANVVF,ha organizzato la terza garapodistica competitiva di 12chilometri – Memorial PaoloGnignera-Prova del Corrintu-scia 2015. Nella stessa mani-festazione era previsto ancheun percorso di 5 chilometri,non agonistico e aperto atutti, con libere donazioni il cuiricavato sarà devoluto in be-neficienza.

SIENAAVVICENDAMENTO AL COMANDO Il 22 settembre nella sede delComando provinciale di Siena,alla presenza del Prefetto Re-nato Saccone, si è svolto l’av-vicendamento tra MicheleZappia, passato ad altro inca-rico perché promosso diri-gente superiore e Luca Nassi,che ha assunto l’incarico di di-rigente del Comando di Siena.Una semplice e bella cerimo-nia dove hanno partecipato ildirigente della Procura Salva-dori, già Comandante a Sienae moltissimi colleghi in servizioe in congedo. La sezioneANVVF di Siena ha salutato

VITA DELL’ASSOCIAZIONE

64 IL VIGILE DEL FUOCO

Grosseto

061-066VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:53 Pagina 64

Page 65: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

con amicizia il ComandanteZappia, e dato il bentornatoal Comandante Nassi, augu-randogli buon lavoro e assicu-randogli la completa collabo-razione del Sodalizio.

RAVENNARADUNO REGIONALE ANVVF Domenica 20 settembre al Co-mando Provinciale VV.F. di Ra-venna si è svolto il raduno re-gionale dell’AssociazioneNazionale Vigili del Fuoco. Erano presenti le massime au-torità civili e militari, tra cui ilPrefetto Francesco Russo, l’as-sessore alla Protezione Civiledel Comune Enrico Liverani el’assessore all’Ambiente dellaProvincia Mara Roncuzzi. Il Co-mandante dei Vigili del FuocoPierpaolo Patrizietti, il Presi-dente della Sezione di Ra-venna e il Coordinatore Regio-nale ANVVF hanno dato ilbenvenuto ai tanti soci prove-nienti dalle provincie emilianoromagnole e ai cittadini.L’evento, organizzato per fe-steggiare tutti i pompieri, èservito a ricordare quanto siafondamentale il lavoro chesvolgono non solo per il soc-corso in caso di incendio, main ogni altra situazione diemergenza, di prevenzione esicurezza della vita umana, diincolumità delle persone e ditutela dei beni e dell'am-biente, e le attività, di lorocompetenza, legate alla difesacivile. Durante la manifesta-zione è stato consegnato unparticolare riconoscimento aCesare Sangiorgi, Coman-dante dei Vigili del Fuoco diRavenna dal 1963 al 1976 eche ha poi proseguito la car-riera come Comandante a Bo-logna, poi Ispettore Regionaledell’Emilia Romagna e infineIspettore Generale Nazionalea Roma.

LANCIANORADUNO INTERREGIONALEABRUZZO MARCHE MOLISE.Il 20 settembre 2015 a Lan-ciano, (Ch), si è svolto il XIV°Raduno InterregionaleAbruzzo Marche Molise. Pre-

senti alla manifestazione il sin-daco Mario Pupillo, il Presi-dente Nazionale Gianni An-dreanelli, il socio dellaSegreteria nazionale di RomaPaolo Moschetti con il Labarodell'Associazione Nazionale, ilComandante provinciale An-tonio Albanese e tutti i socidelle tre Regioni accompa-gnati dai familiari. Tra i varieventi in programma, la depo-sizione della corona ai cadutidi tutte le Guerre, la messa inCattedrale ufficializzata dal Vi-cario del Vescovo MonsignorAntonio Di Lorenzo ed il par-roco don Leo, lo spettacolo inpiazza Plebiscito degli Sban-dieratori di Lanciano e una di-mostrazione SAF dalla TorreCivica con la scesa del trico-lore. Il XV Raduno si terrà adAgnone (IS), città delle cam-pane.

CHIETI E PESCARA LANCIANO A 4 ZAMPE Il 12 settembre 2015 le se-

zioni ANVVF di Chieti e Pe-scara sono state invitate a par-tecipare, con unaPompieropoli, alla secondaedizione di "Lanciano a quat-tro zampe", nell’omonima lo-calità abruzzese. La bella gior-nata ha permesso una grandepartecipazione di bambini egenitori. Molti i cani, di varierazze, accompagnati dai pa-droni, tanti anche gli esperticinofili. La Pompieropoli è pro-seguita per l'intera giornatatra i bambini entusiasti, arrivatianche oltre l’orario di chiusuradella manifestazione.

MESSINANUOVO COMANDANTEIl 28 settembre 2015, i com-ponenti del Direttivo della se-zione ANVVF di Messinahanno incontrato Pietro Fo-derà che, proveniente dal Co-mando Provinciale di ReggioCalabria, dal 15 settembre haassunto la responsabilità delComando VV.F. di Messina so-stituendo il Comandante Sal-vatore Rizzo. Durante l’incontro il PresidenteLuciano Portovenero, a nomedi tutti gli associati, ha dato il

benvenuto al neo Coman-dante, assicurandogli massimacollaborazione. Per l'occasione gli è stato con-segnato il nuovo statuto del-l'ANVVF sezione di Messina esi è parlato dei progetti del-l’Associazione come Scuola Si-cura, Casa Sicura e Pompiero-poli per l'anno scolastico2015-2016, secondo i proto-colli di intesa le locali ammini-strazioni per l’informazionesulla sicurezza.

MILANORICORDANDO VIA PALESTROMartedì 29 settembre la se-zione ANVVF di Milano ha par-tecipato con i suoi soci alla ce-rimonia di intitolazione deigiardini pubblici di via Morga-gni e del distaccamento di viaBenedetto Marcello, per nondimenticare le vittime dellastrage di via Palestro avvenutail 27 luglio 1993, tragediadove sono morti i tre Vigili delFuoco Carlo La Catena, Gior-gio Pasotto e Stefano Picerno,oltre all’agente di Polizia localeAlessandro Ferrari e l’immi-grato marocchino MoussafirDriss. Dopo ventidue anni, lacittà di Milano è tornata riba-dire l’orgoglio di una città li-bera che lotta contro la mafiae che vuole onorare ognigiorno le vittime di questastrage. Il Comune di Milanoha deciso di intitolare alle cin-que vittime i giardinetti di viaMorgagni, alla presenza di

tutte le più alte cariche istitu-zionali regionali, provinciali,comunali, civili e militari. Allapresenza del Capo Diparti-mento Francesco Antonio Mu-solino e del Capo del CorpoNazionale dei Vigili del FuocoGioacchino Giomi, si è svoltal’intitolazione ufficiale del di-staccamento di via BenedettoMarcello, dedicata ai tre Vigilidel Fuoco Carlo La Catena,Giorgio Pasotto e Stefano Pi-cerno. Presenti per l’occasioneanche il dirigente generaledella Lombardia del Corpo na-zionale dei Vigili del FuocoDante Pellicano, i Comandantiprovinciali VV.F. della Lombar-dia, e il Comandante provin-ciale di Milano Silvano Barberi,che ha sottolineato l’impor-tanza di “portare avanti il la-voro dei tre giovani Vigili delFuoco Carlo, Giorgio e Ste-fano, ricordandoli sempre vivinelle nostre caserme”. Durante l’intitolazione del Di-staccamento di via BenettoMarcello, l’Associazione Vigiledel Fuoco Carlo La Catena haconferito premi a colleghi chesi sono distinti in alcune difficilie delicate operazioni di soc-corso. Premiati Maurizio Sapo-naro, Vigile del Fuoco volon-tario del Comando di Brindisi,Antonello Torquati e MarcoBregarini, Vigili qualificati delComando di Ascoli Piceno, Ro-sario Martusciello Capo squa-dra esperto del Comando diNapoli.

A CURA DELLE SEZIONI DELL’ANVVF

GENNAIO>APRILE/2016 65

Chieti e Pescara

061-066VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:53 Pagina 65

Page 66: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

Giuseppe Bosio è un ricercatore acca-nito e appassionato di storia, di mac-

chine d’epoca e del mondo dei Vigili delFuoco, lui che pompiere non è. Tra i varilibri pubblicati dall’autore, 115 veicoli Vigilidel Fuoco 1835-2002 è un volume di cu-riosità e interesse. Poco testo e molte illu-strazioni, perché a parlare sono i veicoli,antichi e moderni, ognuno con schedadettagliata e dedicata, dalla pompa amano con carro ippotrainato del 1835,passando per le autopompe fino ai veicoliodierni. Un lavoro certosino, preciso, chesolo chi capisce di meccanica e chi ha l’au-

tentica passione per risalire alle fonti può fare. Giovanni Bosio, milanese trapiantato a Pistoia è un ricerca-tore appassionato e un tecnico. Lui stesso, del resto, si defi-nisce “uomo ingranaggi & bulloni”. Progettista da sempre,ha collaborato con molte aziende da professionista in diversisettori di macchine, comprese quelle agricole, dedicandosiparticolarmente ai progetti di qualità. Dagli anni ’90, percaso, ha conosciuto il mondo dei Vigili del Fuoco e si è en-tusiasmato, come lui stesso ha dichiarato. Si dedica da sem-pre alla ricerca storica e a episodi poco noti che riguardanogli aerei così come i sommergibili, è onnivoro di conoscenza. “Ho sempre lavorato nel settore meccanico. E provengoda un tempo dove l’ingranaggio non si trovava facilmente,bisognava misurarlo e costruirlo”, ha spiegato l’autore.Passione e metodica che ha portato nei suoi libri. 115veicoli Vigili del Fuoco 1835-2002 è un racconto in imma-gini dell’evoluzione dei mezzi dei Pompieri, dal 1939 Vigilidel Fuoco. Di ogni veicolo l’autore pubblica vari profili, ledimensioni, il luogo dove è stato costruito e in che anno,da quale ditta e dove si trova oggi questo o quel modello.Naturalmente, non mancano i dettagli tecnici. Per la pompaa mano del carro ippotrainato del 1840, ad esempio, il cuiesemplare è esposto al Museo di Bellavista di Pistoia, Bosiospiega con dettaglio fotografico come “inserendo le dueaste di legno in dotazione negli appositi supporti la pompaviene scaricata e posizionata nel punto più opportuno peraggredire l’incendio. I due bracci articolati dalla posizionedi riposo, girati verso il basso, devono essere ruotati e po-sizionati in linea con la traversa longitudinale…”.

Dalla Galleria Storica Vigili del Fuoco di Mantova, i neofitiscopriranno invece che la Scala Aerea Magirus del 1890era sfilabile e girevole su carro a 4 ruote trainato da cavalli.Dopo i cavalli le biciclette, poi i motori. Una trasformazioneche l’autore evidenzia pubblicando la poesia, scritta nel1920 dal Maresciallo dei Pompieri di Roma Raniero Franzero,Er Cavallo de li Vigili. La parte del libro dedicata alle auto-vetture d’epoca e fino ai giorni nostri è un susseguirsi dicuriosità che ci toccano da vicino: i motori del resto accom-pagnano la storia di noi contemporanei, è normale che siacosì. E allora non resta che tuffarsi in un excursus visivo edemozionale, gustarsi immagini e la scheda di un’Isotta Fra-schini tipo 14 del 1922 che per la funzione antincendioportava a rimorchio una motopompa Tamini. Oppure unaFiat 508 Balilla del 1932 o una Fiat 500 Topolino del 1936.Ed ecco l’ulteriore evoluzione dal 1939 in poi, con i mottidei Corpi provinciali riportati a pag. 89. Ogni mezzo ha lasua storia, la sua memoria, la sua funzione. Ma lo spazio èlimitato, quindi ci si deve accontentare di citazioni qua e là,dell’autoscala Magirus Fiat 626 BL e del Sidecar Gilera VLEentrambi del 1940, dell’ambulanza Fiat 1100 del 1942 e diqualche autocarro delle truppe alleate, rimasto in Italia eusato poi per il soccorso. Autobus, un mezzo anfibio comeil Fiat 6640 G del 1982 e gli ultimi modelli di soccorso, finoal 2002, chiudono un volume che è storico ma che è belloscorrere come un album di foto di famiglia.

Giuseppe Bosio, 115 veicoli Vigili del Fuoco 1835-2002, Carmignano di Brenta, 2013

La storia dei nostri automezzi

Libri

ERRATA CORRIGENel numero precedente, per un errore della redazione, è statoattribuito all’articolo “Agli albori dell’Associazione” un autorediverso dal proprio. L’articolo è stato infatti redatto daAlessandro Mella, nostro socio e valido collaboratore nelsettore storico dell’Associazione, dove con la sua preziosaopera tiene alta la memoria storica del Corpo Nazionale deiVigili del Fuoco. Ce ne scusiamo con l’interessato e con i lettori.

La Redazione

66 IL VIGILE DEL FUOCO

061-066VdF2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 07:54 Pagina 66

Page 67: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

001-VdF-2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 08:09 Pagina III

Page 68: GIOCO DI SQUADRA - ANVVF · 2016-08-20 · rivista ufficiale dell’associazione nazionale vigili del fuoco del corpo nazionale anno iv n. 1/2016 gioco di squadra xxii raduno l’abbraccio

001-VdF-2015_VigiliDelFuoco 23/01/16 08:09 Pagina IV