Giochi de le Porte Grande attesa per il Palioall’indomabile Indio. Il Palio 2013 sarà realizzato...

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Mensile, edito a cura dell’Accademia dei Romiti di Gualdo Tadino, viale Don Bosco, 68 – Tel. e Fax 075 916742, Direttore responsabile Valerio Anderlini Poste Italiane spa – Spediz. in abbonamento postale DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46), art.1, comma 1 – AUT. CNS/CBPA/CENTRO 1 valida dal 13.02.2007. CENTRO REVISIONI - COLLAUDI BAZZUCCHI GIUSEPPE Via V. Veneto - Gualdo Tadino - Tel. 075/916473 MOTORIZZAZIONE CIVILE MCTC REVISIONE VEICOLI OFFICINA AUTORIZZATA Concessione n. 00000020 del 01/04/1998 Automobili di TUTTE le marche Gualdo Tadino (Pg) Tel. 075/9142079-9141513 IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO Anno VII - N. 9 - Settembre 2013 euro 1,50 di Salvia Franco & C. Forniture Uffici e Studi Tecnici Toner - Inkjet - Laser Cornici & Stampe Tel. 0759145066 Fax e Tel 075912143 [email protected] Viale don Bosco 72/78 06023 Gualdo Tadino PG Vuoi essere il primo della fila? Prenota la tua revisione on-line su www.revisionionline.com/bazzucchi Scrive il Comune: In merito all’articolo apparso nel numero 8 del mese di agosto de “Il Nuovo Serrasanta” dal titolo: “Allora non era una bolla di sapone” concernente la recente nomina da parte della Regione della figura di un commissario per la vicenda dell’Appennino Gualdese, l’Amministrazione Comunale di Gualdo Tadino trasmette la presente nota in risposta ad alcune notizie e commenti riportati nell’arti- colo suddetto che non trovano fondamento nella realtà dei fatti in questione. Innanzitutto la figura di commissa- rio indicata dalla Regione non rientra nell’accezione di “Commissario ad acta”, ma in quella di un “Commissario straordinario” in quanto individuata per l’attuazione di tutte le procedure volte a predisporre il percorso formal- mente più corretto per la ricostituzione, o meno, dell’am- ministrazione dell’Appennino Gualdese, ma anche per assolvere a compiti di gestione con riguardo al perfezio- namento dei procedimenti amministrativi relativi a pro- getti di indubbia rilevanza per gli interessi della colletti- vità gualdese e puntualmente segnalati, precedentemente alla definizione della nomina, dal Comune alla Regione. Inoltre la decisione di nominare il commissario è stata concertata e condivisa tra la Regione dell’Umbria e il Comune di Gualdo Tadino anche con l’intento di garan- tire una gestione super partes di determinate attività in considerazione e nel rispetto del procedimento giurisdizionale già in corso presso il Commissariato agli usi civici competente. Infine vale la pena precisare, con riguardo alla natura del comitato e alle iniziative da esso pubblicamente intraprese, che non vi è mai stato alcun riconoscimento formale da parte della Regione ma anzi la sottolineatura, testimoniata da note ufficiali, che le pro- cedure messe in atto dal comitato nei mesi scorsi per giungere alla ricostituzione dell’amministrazione del- l’Appennino Gualdese erano assolutamente prive di va- lore giuridico”. L’Amministrazione Comunale Risposta a pag. 3. Amministrazione dell’Appennino Se stai leggendo questo articolo vuol dire che mancano più o meno dieci giorni ai Giochi de le Porte e sai che l’at- tesa sta per finire. La piazza e tutte le vie del centro stori- co si stanno ritinteg- giando con quei quattro colori e il suono dei tamburi sotto le finestre si fa ogni sera più forte, così forte da farti salire il cuore in gola. Nelle sedi le luci sono sempre acce- se, si martella e si cuce, carri e costu- mi devono essere pronti per brillare nella luce del sabato sera. Tre giorni che valgono un anno ma chi è all’interno della manifestazione sa che la giostra non si ferma mai, specialmente per i somarai sempre attivi al- l’interno delle stalle. A dieci giorni dall’inizio dei Giochi non si scherza più e la Piazza ha già ini- Giochi de le Porte Grande attesa per il Palio Fervore di preparativi nelle quattro porte per l’assegnazione del palio 2013 di Edoardo Ridolfi ziato a dare i primi verdetti durante il trofeo Andrea Car- dinali. Edoardo Commodi di porta San Martino ha trion- fato egregiamente nel tiro con la fionda mentre il ventunenne Stefano Brunetti di Porta San Donato ha vinto per il secondo anno conse- cutivo la sfida di tiro con l’arco. La scorsa edizione aveva visto assegnare il Pa- lio San Michele Arcangelo a Porta San Facondino, che aveva superbamente vinto tre gare su quattro, grazie all’indomabile Indio. Il Palio 2013 sarà realizzato dal giovin pittore Jacopo Scassellati, di origini gual- desi e già candidato all’at- tenzione internazionali da parte di musei e critici im- portanti. Priori, giocolieri, portaio- li, tamburini, vivandieri e sarti sono tutti pronti, non resta che aspettare venerdì 27 settembre e che “vinca ‘lo mejo”. Altro servizio a pag.5. Con una bella e commovente cerimonia celebrata presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli, il nostro concittadino Carlo Cecconi, unitamente ad altri sette seminaristi adulti provenienti dalle diverse diocesi dell’Umbria, ha fatto voto di castità, povertà ed obbedienza ed è stato consacrato diacono, il penultimo passo verso il sacerdozio. Laureato in Economia, Carlo ha scoperto alcuni anni fa l’Operazione Mato Grosso (O.M.G.) “un movimento che si propone l’educazione dei giovani attraverso il lavoro gratuito per i più poveri in alcuni paesi dell’America Latina. Per mezzo del lavoro i giovani intraprendono una strada che li porta a scoprire ed acquisire alcuni valori fondamentali per la loro vita: la fatica, il “dare via” gratis, la coerenza tra le parole e la vita, lo spirito di gruppo, il rispetto e la collaborazione verso gli altri, la sensibilità e l’attenzione ai problemi dei più poveri, lo sforzo di imparare ad amare le persone”. Dopo due anni di servizio di lavoro in un paesino sulle montagne peruviane, in Carlo si è manifestata la vocazione verso il sacerdozio. Da qui la decisione di intraprendere il percorso di studi presso il Seminario di Assisi. Un percorso che con il diaconato compie il passo decisivo e si concluderà con la consacrazione del sacerdozio che dovrebbe avvenire entro la prossima primavera. A Carlo Cecconi le nostre migliori felicitazioni che estendia- mo ai suoi genitori Vera ed Alberto ed a suo fratello Paolo. Carlo Cecconi è diacono

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Page 1: Giochi de le Porte Grande attesa per il Palioall’indomabile Indio. Il Palio 2013 sarà realizzato dal giovin pittore Jacopo Scassellati, di origini gual-desi e già candidato all’at-tenzione

Mensile, edito a cura dell’Accademia dei Romiti di Gualdo Tadino, viale Don Bosco, 68 – Tel. e Fax 075 916742, Direttore responsabile Valerio AnderliniPoste Italiane spa – Spediz. in abbonamento postale DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46), art.1, comma 1 – AUT. CNS/CBPA/CENTRO 1 valida dal 13.02.2007.

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IL NUOVOIL NUOVOIL NUOVOIL NUOVOIL NUOVO

Anno VII - N. 9 - Settembre 2013

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Scrive il Comune:In merito all’articolo apparso nel numero 8 del mese diagosto de “Il Nuovo Serrasanta” dal titolo: “Allora nonera una bolla di sapone” concernente la recente nominada parte della Regione della figura di un commissario perla vicenda dell’Appennino Gualdese, l’AmministrazioneComunale di Gualdo Tadino trasmette la presente nota inrisposta ad alcune notizie e commenti riportati nell’arti-colo suddetto che non trovano fondamento nella realtàdei fatti in questione. Innanzitutto la figura di commissa-rio indicata dalla Regione non rientra nell’accezione di“Commissario ad acta”, ma in quella di un “Commissariostraordinario” in quanto individuata per l’attuazione ditutte le procedure volte a predisporre il percorso formal-mente più corretto per la ricostituzione, o meno, dell’am-ministrazione dell’Appennino Gualdese, ma anche perassolvere a compiti di gestione con riguardo al perfezio-namento dei procedimenti amministrativi relativi a pro-getti di indubbia rilevanza per gli interessi della colletti-vità gualdese e puntualmente segnalati, precedentementealla definizione della nomina, dal Comune alla Regione.Inoltre la decisione di nominare il commissario è stataconcertata e condivisa tra la Regione dell’Umbria e ilComune di Gualdo Tadino anche con l’intento di garan-tire una gestione super partes di determinate attività inconsiderazione e nel rispetto del procedimentogiurisdizionale già in corso presso il Commissariato agliusi civici competente. Infine vale la pena precisare, conriguardo alla natura del comitato e alle iniziative da essopubblicamente intraprese, che non vi è mai stato alcunriconoscimento formale da parte della Regione ma anzi lasottolineatura, testimoniata da note ufficiali, che le pro-cedure messe in atto dal comitato nei mesi scorsi pergiungere alla ricostituzione dell’amministrazione del-l’Appennino Gualdese erano assolutamente prive di va-lore giuridico”.

L’Amministrazione Comunale

Risposta a pag. 3.

Amministrazionedell’Appennino

Se stai leggendoquesto articolo vuoldire che mancanopiù o meno diecigiorni ai Giochi dele Porte e sai che l’at-tesa sta per finire.La piazza e tutte levie del centro stori-co si stanno ritinteg-giando con queiquattro colori e ilsuono dei tamburisotto le finestre si faogni sera più forte,così forte da fartisalire il cuore ingola.Nelle sedi le lucisono sempre acce-se, si martella e sicuce, carri e costu-mi devono esserepronti per brillarenella luce del sabato sera.Tre giorni che valgono unanno ma chi è all’internodella manifestazione sache la giostra non si fermamai, specialmente per isomarai sempre attivi al-l’interno delle stalle.A dieci giorni dall’iniziodei Giochi non si scherzapiù e la Piazza ha già ini-

Giochi de le Porte

Grande attesa per il PalioFervore di preparativi nelle quattro porte per l’assegnazione del palio 2013

di Edoardo Ridolfi

ziato a dare i primi verdettidurante il trofeo Andrea Car-dinali. Edoardo Commodi diporta San Martino ha trion-fato egregiamente nel tirocon la fionda mentre ilventunenne Stefano Brunettidi Porta San Donato ha vintoper il secondo anno conse-cutivo la sfida di tiro conl’arco. La scorsa edizione

aveva visto assegnare il Pa-lio San Michele Arcangelo aPorta San Facondino, cheaveva superbamente vintotre gare su quattro, grazieall’indomabile Indio.Il Palio 2013 sarà realizzatodal giovin pittore JacopoScassellati, di origini gual-desi e già candidato all’at-tenzione internazionali da

parte di musei e critici im-portanti.Priori, giocolieri, portaio-li, tamburini, vivandieri esarti sono tutti pronti, nonresta che aspettare venerdì27 settembre e che “vinca‘lo mejo”.

Altro servizio a pag.5.

Con una bella e commovente cerimonia celebrata presso laBasilica di Santa Maria degli Angeli, il nostro concittadinoCarlo Cecconi, unitamente ad altri sette seminaristi adultiprovenienti dalle diverse diocesi dell’Umbria, ha fatto voto dicastità, povertà ed obbedienza ed è stato consacrato diacono,il penultimo passo verso il sacerdozio.Laureato in Economia, Carlo ha scoperto alcuni anni fal’Operazione Mato Grosso (O.M.G.) “un movimento che sipropone l’educazione dei giovani attraverso il lavoro gratuitoper i più poveri in alcuni paesi dell’America Latina. Permezzo del lavoro i giovani intraprendono una strada che liporta a scoprire ed acquisire alcuni valori fondamentali per laloro vita: la fatica, il “dare via” gratis, la coerenza tra le parolee la vita, lo spirito di gruppo, il rispetto e la collaborazioneverso gli altri, la sensibilità e l’attenzione ai problemi dei piùpoveri, lo sforzo di imparare ad amare le persone”.Dopo due anni di servizio di lavoro in un paesino sullemontagne peruviane, in Carlo si è manifestata la vocazioneverso il sacerdozio. Da qui la decisione di intraprendere ilpercorso di studi presso il Seminario di Assisi. Un percorsoche con il diaconato compie il passo decisivo e si concluderàcon la consacrazione del sacerdozio che dovrebbe avvenireentro la prossima primavera.A Carlo Cecconi le nostre migliori felicitazioni che estendia-mo ai suoi genitori Vera ed Alberto ed a suo fratello Paolo.

Carlo Cecconi è diacono

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Condirettore Riccardo SerroniRedazione: Daniele Amoni, AlessandraArtedia, Carlo Catanossi, Alberto Cecconi,Pierluigi Gioia, Francesco Serroni, MarcoGubbini

Segr.redaz. Eugenio Sillani

Web master Sandro Farinacci

Contributi a questo numero: GiovanniCarlotti, Ortenso Comodi, Eros Donnini,Anna Lucarelli, Carlo Petrozzi, EdoardoRidolfi, Nadia Monacelli..

Norme redazionaliLa collaborazione è libera e gratuita, aperta atutti coloro che lo desiderano, nel rispettodell’art.21della Costituzione che garantisce atutti di manifestare le proprie opinioni conogni mezzo di diffusione, non costituendopertanto tale collaborazione gratuita alcunrapporto dipendente o di collaborazione au-tonomaL’accettazione degli articoli è subordinataalla valutazione critica da parte della Direzio-ne; la proprietà letteraria degli articoli pub-blicati è dell’Accademia dei Romiti di Gual-do Tadino e ne è vietata la riproduzione senzacitare la fonte.ASSOCIATO ALL'UNIONE

ITALIANA STAMPA PERIODICA

Sollecitati anche dalle pressio-ni del gruppo SMS, dopo ferra-gosto la giunta si è messa allavoro ed ha predisposto il bi-lancio di previsione 2013.Senza entrare nei dettagli, an-cora all’esame delle forze poli-tiche e, quindi, suscettibili diqualche variazione, abbiamochiesto al sindaco RobertoMorroni di illustrarci i conte-nuti fondamentali di questo bi-lancio.Anzitutto una curiosità.Come mai si è arrivati a fineagosto per predisporre il bi-lancio di previsione?“Quella dei tempi non è unavolontà dell’amministrazionecomunale ma è il risultato diuna complessità dovuta anchealle incertezze a livello di poli-tica nazionale. Tanto è vero chesu scala nazionale soltanto unasparuta pattuglia di comuni si èavventurata ad approvare il bi-lancio di previsione in tempiantecedenti”.Quali difficoltà avete dovutoaffrontare nel predisporre ilbilancio?“Il lavoro di quest’anno è statoancora più difficile e comples-so degli anni passati. Anchequest’anno registriamo da par-te del governo nazionale fortitagli sui bilanci dei comuni,compreso il nostro. Inoltre c’èil peso di alcune condizioni spe-cifiche che gravitano intorno aiconti pubblici del nostro comu-ne. Comunque nella giunta del19 agosto abbiamo chiuso ilbilancio ma prima di andareall’approvazione esecutiva ab-biamo voluto attivare una in-tensa fase di partecipazione coni sindacati, le associazioni dicategoria e le forze politiche”.Vediamo qualche numero. Ilpunto di partenza qual era?“Il punto di partenza era unosquilibrio forte di circa 2 milio-ni e 700 mila euro che abbiamodovuto colmare con una seriedi scelte che si sono mosse lun-go alcune linee direttrici”.Quali?“Intanto abbiamo proseguito uncammino già iniziato nel 2011con la cosiddetta spendingreview, la riduzione della spe-sa. Abbiamo fatto scelte impor-tanti che ci hanno consentito dirisparmiare risorse in misurarilevante. E su questo frontecominciano a dare frutti impor-tanti anche alcune operazioni

Il Bilancio Comunale 2013: scelte e valutazioniIntervista al sindaco Roberto Morroni

Riccardo Serronistrutturali fatte negli anni pas-sati come la reinternalizzazionedegli accertamenti fiscali. Nonabbiamo più gli oneri del paga-mento ad una ditta esterna. Poiabbiamo proseguito sulla ri-cerca del risparmio nel consu-mo della energia elettrica, dellespese telefoniche, delle spesepostali e così via”.Ciò che interessa direttamen-te i cittadini sono le entrateperché riguardano tasse e ta-riffe. Cosa ci aspetta?“Innanzitutto proseguiamol’azione intensa sul fronte dellariduzione dell’evasione fiscalegià intrapresa dal 2011. Si evi-denzia un livello di evasionenel pagamento dell’ICI e dellaTarsu molto rilevante e questonon è tollerabile perché chiamain causa questioni di equità e digiustizia sociale oltre che leesigenze del raggiungimentodel pareggio di bilancio. Neidue anni precedenti abbiamorecuperato circa 600 mila euro,prevalentemente sul fronte ICI.Quest’anno prevediamo un re-cupero di altri circa 500 milaeuro dall’ICI e, soprattutto,dalla Tarsu che cominceremoad aggredire con maggiore con-sistenza”.Sul fronte tributario i cittadi-ni non possono sperare inqualche riduzione?“Abbiamo previsto una ridu-zione della pressione tributariaed anche quest’anno, come l’an-no scorso, abbiamo agito su duefronti.Il primo fronte è il tessuto eco-nomico cittadino. Già dall’an-no scorso introducemmo l’IMUper gli immobili utilizzati nelleattività economiche produttiveal 9,3 anziché al 9,6 e quest’an-no prevediamo un’ulteriore ri-duzione portandola all’8,9.Naturalmente solo per gli im-mobili effettivamente utilizzatiescludendo anche le categorieC5, che riguardano le banche,ecc.Il secondo fronte riguarda lefamiglie più bisognose. Nel bi-lancio dell’anno scorso abbia-mo fatto un’operazione moltoimportante innalzando l’area diesenzione dell’Irpef da 10.500a 13 mila euro. Quindi a Gual-do Tadino, circa il 50% dei10.921 contribuenti con un red-dito inferiore a 13 mila euronon ha pagato l’addizionale co-munale Irpef. Quest’anno ab-

biamo voluto innalzare ancorala soglia da 13 mila a 13 mila500 euro. Per le entrate del co-mune sono circa 17 mila euro inmeno che sommati ai 75 milaeuro ipotizzati per la riduzionedell’Imu sugli immobili utiliz-zati per le attività produttive ciportano ad una riduzione delleentrate di circa 100 mila euro”.Compensate come?“Con scelte diverse. Anzituttoproseguiamo il percorso dellegrandi opere con il progetto peril recupero dell’area dell’exConsorzio Agrario. Al di là ditutti i benefici che quell’operaporterà alla città, ci sono ancheimportanti introiti per il bilan-cio con gli oneri di urbanizza-zione. La prima rata di questioneri ricadrà sul bilancio diquest’anno e noi abbiamo po-tuto utilizzare 70 mila euro, il50% di questa prima rata, perraggiungere il pareggio di bi-lancio.Poi abbiamo previsto due ope-razioni importanti.La prima è il rilancio della ven-dita del materiale lapideo. Sen-za ripercorrere tutto ciò che èaccaduto sulla vicenda della ria-pertura della cava nella zonaColle Mori, pur non essendo unperiodo positivo perché i prez-zi sono calati, abbiamo decisodi procedere alla vendita delmateriale lapideo di nostra pro-prietà. Contiamo di incassareuna somma importante per rag-giungere l’equilibrio di bilan-cio, altrimenti saremmo staticostretti ad aumentare la pres-sione fiscale.La seconda è l’utilizzo dellerisorse risparmiate sulla partitadei precari. Per la stabilizza-zione dei 30 dipendenti precaril’amministrazione comunaleprecedente aveva accantonatouna certa somma di fondi re-gionali per un certo numero dianni. A causa di una serie dicondizioni, come il blocco de-gli stipendi e così via, rispettoalla pianificazione fatta nel2009, tra quanto era statoipotizzato di spendere e quantoè stato speso effettivamente cisono delle somme disponibiliimportanti che ammontano acirca 800 mila euro. E’ vero chequesto meccanismo deve anda-re avanti fino al 2016, ma noiabbiamo fatto delle valutazioniin prospettiva ed abbiamo deci-so di utilizzare una parte di que-

ste risorse per circa 300 milaeuro per chiudere il bilancio e100 mila euro li abbiamo utiliz-zati per finanziare la riduzionedella pressione fiscale. Inoltre10 mila euro li abbiamo desti-nati al finanziamento del paga-mento della Tares per le fami-glie più disagiate”.Un progetto forte su cui avetepuntato è l’I care. Continue-rete a sostenerlo?“Sicuramente sì perché ci stadando molte soddisfazioni. Siaper i i risultati, perché con leattività che sono partite sonostati creati 70 posti di lavoronella nostra città. Ed anche per-ché ci sta dando una bella sod-disfazione a livello di immagi-ne. Il progetto I care è sul tavo-lo del ministro Del Rio che loha trovato di grande interesse elo sta esaminando per farne unelemento di studio a livello na-zionale. Continueremo a finan-ziare anche lo sviluppo turisti-co con il potenziamento del-l’offerta museale. Dopo l’aper-tura di Casa Cajani inaugurere-mo il Museo Rubboli ed ilprossimo anno il Museo degliAntichi Umbri. Scelte impor-tanti che, secondo quanto dettoanche dall’assessore regionaleBracco, consentiranno di inse-rire Gualdo Tadino tra le cittàumbre più ricche di offertemuseali”.Mense scolastiche, traspor-ti… saranno invariati?“Sì, non abbiamo toccato le ta-riffe a domanda individuale cherimangono tra le più basse del-l’Umbria. Quindi in conclusio-ne posso dire che siamo soddi-sfatti di questo bilancio perchéci ha permesso di centrare gliobiettivi che ci eravamo dati:spinta allo sviluppo, attenzionealle fasce più deboli, riduzionedella pressione tributaria”.Dal confronto con le forzepolitiche cosa vi aspettate?“Siamo aperti a qualsiasi pro-posta alternativa o integrativa.Ma ad una condizione. Che afronte di una proposta di unaumento di spesa ci deve essereindicato anche da dove verran-no i soldi necessari a finanziar-lo. In questi termini deve essereun confronto serio e costrutti-vo”.L’iter definitivo del confrontolo avremo in consiglio comu-nale. C’è, però, da tener contodi una novità: il termine per

l’approvazione dei bilanci pre-ventivi è stato posticipato al 30novembre. Ancora un lungolasso di tempo nel quale posso-no accadere molte cose, anche

SMS vuole approfondireIl gruppo Sandra Monacelli Sindaco ha esaminato la propostadi bilancio in una riunione tenutasi lunedì 2 settembre. Leproblematiche affrontate erano tuttavia molto complesse ed ilgruppo non è stato in grado di completare l’approfondimentodel documento in tutte le sue parti. Ha ritenuto, quindi,necessario tornare sull’argomento con una seconda riunione. Ilcapogruppo Gianni Paoletti ha chiesto, quindi, al sindacoRoberto Morroni di posticipare l’incontro già fissato per ilpomeriggio di mercoledì 3 settembre. Dal primo esame deldocumento di programmazione economica, comunque, cidicono che sia emerso qualche dubbio sia nelle voci delleentrate che in quelle delle uscite. Il punto di riferimento delgruppo è il documento redatto da Ennio Abbati prima delle suedimissioni dall’incarico di consulente per la riduzione dellaspesa. Delle indicazioni fornite da Abbati alcune sono stateprese in considerazione, altre sono andate anche al di là delleindicazioni mentre altre, come quelle sul servizio rifiuti, nonhanno avuto seguito. Anche se, a 5 mesi dalla chiusura dell’annocontabile, non esistono più molti margini di manovra perintervenire, vedremo se dal confronto tra i gruppi di maggioranzauscirà una posizione condivisa.

Le perplessità del PDAl momento in cui andiamo in stampa il Pd non è ancora ingrado di esprimere una propria valutazione approfondita sulbilancio “perché sulle mani non abbiamo alcun documento;parliamo soltanto sulle dichiarazioni”. Comunque il Pd hadelle forti perplessità su alcuni punti che sono emersi, ci diceil gruppo Massimiliano Presciutti. La prima riguarda l’utilizzodei 300 mila euro dei fondi regionali accantonati per lastabilizzazione dei precari. La seconda riguarda l’incassoprevisto dalla vendita del materiale lapideo: “Sono quattroanni che quei soldi vengono messi a bilancio ma ancora nonabbiamo visto un euro”. La terza riguarda l’ipotizzata richiestadi anticipo sugli affitti per le pensiline fotovoltaiche. Unanticipo che, secondo il Pd, penalizzerebbe le casse comunaliper circa il 40%. Infine altre perplessità il capogruppo Pd lemanifesta sul bilancio dell’Esa. Ma questo è un argomento cheapprofondiremo in altra occasione.

PDL soddisfatto” Evidenziamo con favore il lavoro attento e minuzioso svolto,concentrato su più fronti: razionalizzare e contenere il piùpossibile la spesa, irrobustire la parte delle entrate con interventiche guardano al medio-lungo periodo in modo da salvaguardareanche nel futuro l’equilibrio finanziario dell’ente, particolareattenzione alle attività produttive e commerciali con interventiconcreti di alleggerimento della pressione fiscale. Un punto,quest’ultimo, che la nostra forza politica ha sempre sostenuto. Registriamo con favore il percorso adottato dalla Giunta intutte le fasi di stesura del bilancio, che è stato di confrontoaperto e costruttivo, un clima di grande coinvolgimento che ciha fatto ancor più toccare con mano le gravi difficoltàeconomiche in cui versa il nostro comune e le pesanti incertezzein materia di IMU e Tares, segnate da una legislazione incostante mutamento che non permettono agli Enti Locali dicompiere una programmazione adeguata”

I commenti

a livello di scelte organizzati-ve. Quindi non è escluso cheslitti ulteriormente anche l’ap-provazione del bilancio del co-mune di Gualdo Tadino.

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Dopo molti anni (più di ven-ti) abbiamo deciso, in fami-glia, di ritornare per qualchegiorno di vacanza sulla co-stiera amalfitana. Gente ac-cogliente, panorami mozza-fiato, acque limpide, aria an-cora respirabile. Le strade,in compenso, sempre più in-tasate.Eppure c’è qualcosa che dicecome questi vent’anni nonsiano passati invano. Non cisono più le persone a viverequegli ambienti. Gli abitantidi un tempo che facevano ipescatori, gli agricoltori, gliatigiani sembrano scompar-si. I limoneti che si abbarbi-cavano sulle pendici dellecoste e lungo le strade non cisono quasi più. I vigneti lostesso. Gli olivi sono diven-tati dei giganti incolti chesomigliano più ai calabresiche ai toscani. Ampie zoneincolte hanno preso il postodi ciò che era giardino belloe profumato. La stessa Caprimi è sembrata su questa scia.Pochi fiori, tanta pressioneturistica mordi e fuggi (comenoi, del resto), tanti tavoliapparecchiati da non far piùdistinguere la piazzetta, ivecchi apetti adibiti al tra-sporto delle persone sostitu-iti da grandi, improbabili taxicon una ridicola tendina co-

ControcantoChe delusione!

di Carlo Catanossiprisole. Per pura curiosità cisiamo informati ed abbiamoscoperto che anche la serietelevisiva ambientata nel-l’isola in realtà è realizzataaltrove (il che conferma ildiscorso già fatto con i mieiventicinque lettori suglisceneggiati televisivi e suimotivi della scelta delle loca-lità di ambientazione).La realtà è diventata dunquevirtuale, costruita, sintetica.Eppure un buon 50% dei pre-senti erano stranieri (tradi-zionalmente questi luoghisono appannaggio degli an-glosassoni anche se ormai itedeschi sono dappertutto)che sono piuttosto esigenti infatto di vacanze. Ma quantodurerà ancora tutto ciò? Sipuò immaginare di costruireun ambiente bellissimo matutto fittizio? Si può fare, insintesi, concorrenza a Dubai(la fiera delle banalità peroccidentali insoddisfatti) coni nostri poveri mezzi?Abbiamo immaginato che sipotesse vivere di turismo fa-cendo solo gli alberghi e glialbergatori. Ma questo nonha futuro. Troppa la concor-renza mondiale su questofronte e troppo forte il rischiodi essere scalzati da chi nonha nulla da mostrare, ma hatante risorse economiche per

poter “costruire” ambienti eservizi.Come la Costiera amalfitanasi impoverisce senza chi man-tiene costantemente le suecaratteristiche così gli altriterritori del Paese morireb-bero se non curati e vissutidall’uomo che li ha plasmatinel tempo. Possiamo imma-ginare le valli trentine senzai meleti che le coprono o laToscana senza gli olivi e icipressi che delimitano le vie?È ora di pensarci alla luce diciò che vogliamo fare delnostro territorio. Se le indu-strie chiudono, gli artigianisoffrono, i servizi languonopossiamo permetterci di trat-tare il nostro ambiente cosìcome abbiamo ridotto la Roc-chetta? Possiamo continuarea spopolare i borghi e le cam-pagne continuando adurbanizzare la città?Visto che la campagna elet-torale amministrativa si av-vicina forse riusciremo a sen-tire qualche proposta e vede-re qualche progetto. Così dapoter riflettere e decidere sul-le cose concrete. Eviterem-mo queste brutali ordalie (Ti-zio contro Caio) che, comeabbiamo visto e sperimenta-to, non portano da nessunaparte.

Rispondiamo sinteticamen-te:1) La “bolla di sapone” nonl’avevamo inventata noi, maqualche amministratore, oattaché, sperando che le coseandassero diversamente;2) Nei decreti di nomina,che pubblichiamo a parte,sono stabiliti gli adempimen-ti del “Commissario regio-nale straordinario dellaComunanza dell’AppenninoGualdese” (questa la defi-nizione ufficiale) con unpercorso obbligato per cuisono indicati gli atti che lo

Amministrazione dell’AppenninoRisposta alla nota del Comune di pag.1

stesso dovrà produrre; che ilComune gli dia una diversalettura, non cambia i terminidel problema, anche se potràinterferire con la sua attivitàper alcune cose specificate;3) Fa semplicemente ridereche “non vi è stato alcunriconoscimento formale daparte della Regione..., e chele procedure messe in attodal comitato per giungerealla ricostituzione dell’Am-ministrazione dell’Appenni-no erano assolutamente pri-ve di valore giuridico”; sonotalmente prive di fondamen-

to che, in attesa del pronun-ciamento del Commissaria-to agli Usi civici, la Regio-ne, dopo un anno di trava-glio, ha messo le mani avan-ti nominando un Commissa-rio straordinario “ad hoc”(se non è gradito “ad acta”;più riconoscimento di così!4) L’Amministrazione Co-munale si balocca ancorasulla “ricostituzione o meno”dell’Amministrazione Ap-pennino; ”voce dal sen fug-gita”, sperava forse in quelcomma “proporre lo sciogli-mento dello stesso Ente”,eliminato nel Decreto del 14Agosto?5) Scrive il comune “La de-cisione di nominare il com-missario è stata concertata econdivisa tra Regione e Co-mune, con l’intento di ga-rantire una gestione superpartes”. Chi sono le partes?L’Amministrazione per par-

lare con i cittadini ha biso-gno di un “super partes”?Nelle assemblee degli Uten-ti monte, che hanno nomina-to il Consiglio Provvisorio,si è sempre parlato di “solu-zioni condivise” non di “par-ti” e il Consiglio, solo dopoaver cercato invano interlo-cutori sul piano locale eregionale per un anno senzaapprodare a nulla, ha pre-sentato il ricorso, in esecu-zione di un mandato ricevu-to; era proprio inevitabiletrasformare il ConsiglioProvvisorio in una contro-parte con un commissaria-mento che è comunque una“diminuitio capitis” per ilComune, costretto ad avereun interlocutore in più dasoddisfare?; anche se spiacericonoscerlo, ma è una scon-fitta che poteva essere evita-ta.

Il commissariamentoIn data 9 e 30 luglio e 14 agosto 2013 sul Bollettino Ufficialedella Regione sono stati pubblicati tre decreti della GiuntaRegionale dell’Umbria con cui si formalizza ufficialmentela ricostituzione dell’Amministrazione dell’AppenninoGualdese, nominando un “commissario” a questo scopo; diseguito i termini dei provvedimenti:- è nominato Commissario Straordinario della ComunanzaAgraria Appennino Gualdese il sig. Marco Vinicio Galli, natoa Foligno il 4 dicembre 1954, per l’espletamento delle seguentiformalità:a) indire le elezioni per la ricostituzione del Consiglio diAmministrazione della Comunanza Agraria dell’AppenninoGualdese, previa predisposizione degli aventi diritto al voto;b) procedere alla verifica e all’eventuale sistemazioneamministrativa e contabile del patrimonio gravato da usicivici;c) adottare i provvedimenti necessari, qualora compatibili,per la realizzazione dell’ampliamento del parco eolico diCima Mutali; per il progetto PSR presso il rifugio “Chiesetta”sito in loc. Valsorda; per l’installazione di una stazione radioper telecomunicazioni in loc. Colle Roccolo; per l’installazionedi una postazione “Internet Wireless” in loc. Cima Mutali;- la validità dell’incarico è stabilita sino al 31 gennaio 2014salvo proroghe per giustificati motivi;- per l’espletamento delle sue funzioni competono alCommissario i documentati rimborsi spese e le risorsenecessarie dovranno derivare dai proventi per la gestione deibeni di uso civico della collettività di Gualdo Tadino.

Buone notizie per voi,cucciolotti gualdesi. Comeriportato dagli organi di in-formazione nei giorni scor-si, durante l’estate sono en-trate in funzione due nuovearee attrezzate con giochiper bambini (presso i cam-petti di San Rocco e delBiancospino) mentre altredue sono in costruzione(presso Cartiere e Cerque-to). Va dunque dato attoall’Amministrazione Co-munale di aver dimostratouna sensibilità assoluta-mente inedita (almeno perla nostra città), avendo po-sto in alta priorità l’atten-zione per i bambini e leloro esigenze. Finalmente,sommando queste nuoveinfrastrutture con quelle giàpresenti presso Valsorda,San Guido ed i giardini pub-blici del centro (queste ul-time necessitano però datempo di manutenzione), cisiamo allineati alla mediadi altri paesi e cittadine,rispetto ai quali su questecolonne abbiamo più volteespresso invidia ed ammi-razione. Va anche dettoche con queste ultime rea-lizzazioni noi cittadini elet-tori abbiamo visto realiz-

zata una promessa fatta incampagna elettorale. E losottolineiamo contenti.Visto però che siamo quasial termine di questo ciclo digoverno comunale, ci per-mettiamo di suggerire alleforze politiche che vorran-no raccoglierlo, un punto diprogramma per la prossimacampagna. Perché non spin-gere avanti l’interesse e lapromozione dei più piccoliaderendo al progetto “CittàAmiche dei Bambini”? E’questo un percorso, propo-sto dall’UNICEF, su cuisono ormai incamminate piùdi trecento comuni italiani(nel 2012 sono saliti a 364).Aderire a questo progettosignifica comprendere cheil disagio di un bambino nonderiva solo dall’ambientefamiliare di provenienza, maanche dal contesto socialein cui cresce. Significa dun-que porre in essere una poli-tica complessiva di atten-zione e promozione versol’infanzia: dal curare l’arre-do urbano con infrastrutturededicate ai bambini (come iparchi appena realizzati, manon solo) al promuovere lapartecipazione dei bambinie delle bambine nelle deci-

sioni che li riguardano,dall’assicurare norme cheproteggano l’infanzia e isuoi diritti, al realizzareun bilancio economico adessa dedicato ed al colla-borare con scuole, asso-ciazioni ed enti che si oc-cupano di ragazzi. A giu-dizio di Cucciolo, infine,una tale attenzione perl’infanzia rientrerebbe apieno nella strategia diblocco del declino demo-grafico e di rilancio delnostro territorio, sia invo-gliando i gualdesi a farepiù figli, sia attirando gio-vani famiglie che scelga-no di acquistare (a bassoprezzo, vista la grande di-sponibilità) la propria abi-tazione nel nostro comu-ne, pur avendo magari ilposto di lavoro in città epaesi vicini.

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Cronaca IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO - N. 9pag. pag. pag. pag. pag. 44444

Notti d’agosto, voglia diestate e di passare frescheserate all’aria aperta, e per-ché no? Anche e soprattuttonel centro storico della no-stra città che in quest’estate2013 è stata teatro di nume-rose iniziative svoltesi al-l’interno del programma“Estasiamoci 2013”. Il pro-gramma, patrocinato dal-l’Amministrazione Comu-nale e dal Polo Museale,nonché da numerosi spon-sor, prevedeva appunto an-che il defilè “moda e Modinel tempo”, giunto ormai allaquarta edizione.L’idea di un defilé storico èstata di Giancarlo Pascolini,l’inconfondibile voce e di-rettore di Radio Tadino –Erreti, speaker della seratache ha interagito e animatola passerella insieme allacantante e show-girl LisaChiavini, la quale ha piace-volmente intermezzato levarie parti della sfilata conle sue esibizioni musicali,estasiando il pubblico con lasua bella voce.

Il defilé moda & modi:Anni Cinquanta protagonisti dell’ edizione 2013

Alessandra ArtediaGli abiti dell’edizione 2013,apertasi con una breve intro-duzione storica, hanno ri-portato lo spettatore indie-tro nel tempo e precisamen-te negli Anni Cinquanta, sen-za tuttavia trascurare la modadel 2013. Infatti il tutto si èsvolto con una sorta di pas-serelle – flash back che al-ternavano abiti da passeg-gio, da sposa / sposo e dacerimonia, moda intimo ecostumi da bagno in un con-tinuo e raffinato flash back eflash forward tra presente epassato tra anni cinquanta eduemilatredici. Gli abiti ori-ginali del’epoca, incluso unosplendido abito da sposa,sono stati messi a disposi-zione da “passato futurovintage fashion & costumejewerly” Roma New York,nella persona della presiden-te Mariateresa Cannizzaro. Non sono mancati gli spaziper il teatro e la danza. Mar-co Panfili dell’associazioneArte & Dintorni – la cui col-laborazione come associa-zione è stata molto preziosa

per la riuscita dell’intera se-rata- si è infatti esibito nellalettura di lettere d’amore

degli anni Cinquanta, men-tre la scuola di ballo FreeDance di Perugia ha datospettacolo con le sue esibi-zioni di boogie –woogie e dirock ‘n’ roll acrobatico.La serata è trascorsa dunquenon solo all’insegna dellamoda ma anche del costumee dello spettacolo, grazieanche alle coreografie diFrancesca Furiani con lasupervisione di guido Ami-

co della Ag Records. Fran-cesca Furiani ha ottenuto unimportante riconoscimento

alla carriera ed è stata infattipremiata con le preziosefuseruole dalla Ceramistagualdese Anna Gambucci.Alla fine della serata è statapremiata con la fascia diMiss Moda e Modi 2013 lasedicenne Martina Favaro.La giuria era composta dalSindaco di Gualdo Tadino,Roberto Morroni dall’Asses-sore Simona Vitali e da An-drea Quagliotti.

Martina Favaro, Miss Moda e Modi 2013

Egregio e gentile Direttore,sono una cittadina di Gubbio; ho 86 anni e vivo sola in unpiccolo appartamento in affitto al centro storico.Per motivi inerenti la mia salute sono stata ospitata nellastruttura Easp di Gualdo Tadino (casa di riposo-soggior-no diurno per malati di Alzheimer, palestra per fisiotera-pia) in un ambiente accogliente e pieno di luci. Ma nonavevo mai visto tante carrozzelle tutte insieme.L’Easp è certamente conosciuta; in Umbria ci sono variecase di riposo. Basti citare la casa di riposo “Mosca” diGubbio. Ma io ho avuto modo di vivere per un mese qui,a contatto con una umanità colpita nel fisico e, spesso,nella mente.Ma al loro fianco, pronto, garbato e sollecito, si muove ilpersonale socio sanitario addetto alla loro assistenza.Tutto questo unitamente al personale medico ed infer-mieristico; tutto si muove in armonia, con una capacitàprofessionale notevole e, soprattutto, con una compo-nente umanitaria sicuramente innata ma richiesta per losvolgimento del loro lavoro. Tutto si muove con armonia,in un ambiente che diversamente sarebbe disperazione edemarginazione. Questo piccolo centro della nostra Um-bria, degno di lode, racchiude e assiste un mondo chevive. Se guarirò mi riprometto di tornare a trovarli e, neilimiti delle mie limitatissime capacità, di rendermi utile.Una leggera carezza sulla fronte, una mano posata contenerezza su una mano inerme, provoca, a volte, unaguizzo negli occhi spenti e sperduti… e questo dice che“hanno sentito”.Grazie e distinti saluti.

R. M. A.

Easp A.Baldassini

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Dal 5 al 15 agosto, presso i locali dell’ex farmaciacomunale in piazza Martiri, è stata allestita, per iniziativadell’Avis e dell’associazione “Amici della radio” unainteressante mostra (la prima) di radio d’epoca. Unospaccato interessantissimo di vari modelli di quello stru-mento che per anni è stato il solo mezzo di comunicazionepopolare via etere. I vari modelli esposti sono tutti diproprietà privata che i soci dell’associazione, guidati dauna profonda passione, hanno ritrovato in vari contestigrazie all’intuito, alla ricerca e, a volte, ad un pizzico difortuna.Complimenti per l’iniziativa e, soprattutto, per l’interes-sante collezione che è stata allestita.Nella foto: alcuni dei collezionisti gualdesi di vecchieradio.

Le vecchie radio in mostra

La Regione ha comunicatol’ammissibilità di un aiuto parial 100% della spesa ritenutaammissibile di • 29.680,00 (a valere sul Programma disviluppo rurale per l’Umbria2007/2013 Misura 3.1.3.) perla realizzazione del progetto“Gualdo Tadino in un click “presentato dall’amministra-zione comunale. Lo scopo delprogetto è quello di promuo-vere il territorio e le sue eccel-lenze attraverso l’impiego ditecnologie innovative di co-municazione che andranno adaffiancare i tradizionali stru-menti d’informazione per for-nire una panoramica comple-ta dell’offerta turistica dellacittà di Gualdo Tadino e dellesue tipicità.L’ offerta turistica sarà rivol-ta ad una clientela sempre più“globale “ con testi e audio

Gualdo Tadino in un clickvideo proposti in Italiano e insei diverse lingue straniere:Inglese, Francese, Tedesco,Russo, Cinese e Giapponese.Sarà inoltre previsto lospeakeraggio delle varie se-zioni turistiche per renderlefruibili anche ai soggettiipovedenti e una guida videoin “lingua dei segni” per i nonudenti.Le attività del progetto, in sin-tesi, consistono:1) nella realizzazione di unnuovo portale turistico parti-colarmente dinamico;2) Nell’utilizzo dei “QRCode”, che rappresenta unaltro strumento innovativo dicui il progetto vuole avvalersiper incrementare e stimolare iflussi turistici nel compren-sorio.3) Nella realizzazione di un“Tourist Box” istituzionale

della città coerente con il por-tale turistico che conterrà unamini guida turistica cartacea,che ricalcherà la strategia dicomunicazione dello stessoportale turistico e sarà utiliz-zata sia per la promozione delterritorio che per l’accoglien-za dei visitatori, una mappadella città, un depliant infor-mativo sull’utilizzo dei QRCode e un CD web multime-diale. L’apposizione di nu-mero 16 insegne turistiche inzone strategiche della città

completerà la comunicazioneturistica locale.4) Nella promozione di Gual-do Tadino quale “città dellasalute e del benessere” attra-verso siti specializzati e rivi-ste.Il progetto dovrà essere por-tato a compimento entro il 31/12/13 e per il suo successol’Amm.ne Comunale intendecoinvolgere le Associazionidel territorio ed in particolaregli operatori turistici.

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Questo articolo vuol narraredue storie, storie di come sipossano creare legami fortie veri grazie a questa festa.Una storia è quella della stra-biliante prestazione di duesomarai giovanissimi e co-raggiosamente sfrontati,Mattia Biagioli e Simonedi Loreto: due ragazzi chehanno condotto il loro al-trettanto giovane somaroIndio alla vittoria nella cor-sa a carretto. Una foto, scat-tata appena terminata la pro-va, in attesa di sapere il tem-po impiegato, vede Simonetesissimo zittire il compa-gno e Mattia visibilmenteemozionato che si copre il

Giochi de le Porte

Legami e storie: tra promesse ed addiiLa vicenda di protagonisti di ieri e di oggi

di Edoardo Ridolfi

viso con le mani, il foto-gramma successivo, scatta-to dopo aver sentito l’esitodel risultato, vede i due ab-bracciarsi come due fratellie scaricare tutte le tensioniaccumulate in quel minuto ecinquantotto.La seconda storia narra diun bambino che è cresciutoinsieme a questa festa e oraè diventato un uomo. Em-blema del popolo giallobian-co, storico somaraio e aurigadal 1995 con sedici corseall’attivo, otto corse al car-retto vinte e tanta gualdesitàsulle spalle. AlessandroCesaretti, è uno di quelliche ha scritto la storia della

porta di San Donato vincen-do ben 6 palii (il primo lo

vinse nel 2000in coppia conDaniele Nati, ilsomaro eraNoemi). Ales-sandro dopo 16anni di corse hadeciso di smet-tere e con luianche uno deisomari più ro-busti ed ele-ganti mai vistiai Giochi, Pi-randello. “Al dilà delle vittorie- ci racconta -

sono felice di essere statosempre competitivo, dandoin ogni occasione tutto mestesso e per questo devo diregrazie anche alla mia “fami-glia” che mi ha sempre aiu-tato.Ora è una girandola di emo-zioni: soddisfazione, malin-conia e la consapevolezza diessere stato fortunato peraver potuto gioire per que-ste passioni viscerali. Que-st’anno quando sentirò chia-mare il carretto di San Do-nato dalla piazza e non saràpiù pronunciato il mio nomedopo quello del somaro, ca-pirò veramente cosa si pro-

va. Ora va tutto così veloceche mi sembra ancora di sta-re sopra al Capitano. La gio-ia più grande sarebbe quelladi vedere vincere i ragazziche mi succederanno, sonocresciuti con me in questianni, abbiamo creato ungruppo magnifico e credoche sarebbe la vittoria piùbella di tutte.”Anche per Alessandro ab-biamo due foto, nella prima,scattata dopo l’ultima corsadella scorsa edizione, ab-braccia commosso Pirandel-lo, consapevole che si stachiudendo uno dei capitolipiù belli della sua vita. Nella

seconda, scattata un mesefa, è in piede su una panchi-na insieme all’amico Rober-to Cambiotti e con l’entusia-smo e la fantasia di due bam-bini fingono di guidare, perun’ultima volta quel bene-detto carretto. Ci sono lega-mi che sono semplicementedestinati ad esistere, proba-bilmente come questo diAlessandro col mondo deiGiochi. Ci sono legami e cisono storie che non dipen-dono dal rione di cui sei ap-partenente, ma sono dettatidai colori, dalla passione edall’orgoglio.

Ogni onda è diversa dall’al-tra, e ogni libro di mare èdiverso dall’altro. Le inter-pretazioni sono differenti, epure le intenzioni. C’èMelville che ci vede un nemi-co invincibile, Baricco che lodescrive come un grande urlo,Hemingway che lo chiamaamico. Amico, però poi cicombatte, e allora è anchenemico. Ci parla, lo sgrida e avolte lo insulta. Ecco l’urlo.Ci combatte e gli chiede scu-sa. Nel suo raffinato romanzoIl vecchio e il Mare affrontauna creatura nobile e gigante,vincendola, ma il trionfo èsolo a metà. Come se l’uomonon fosse destinato a vincereper davvero. C’è questomarlin enorme che portaSantiago a spasso per l’ocea-no in giornate di bonaccia, lotrascina e cerca di umiliarlo,come spesso fa la vita.Santiago è tutto ciò che rima-ne di un vecchio pescatore altramonto. Il suo aiutante, unragazzo cresciuto pescandoassieme a lui, vuole prender-sene cura, ma l’orgoglio delvecchio glielo impedisce.Una notte, l’illuminazione:

Lettrice per voi Rubrica a cura di Sara Baldelli

Demoni custodiaprire una scatola di sardinegli fa capire che anche i suoisogni sono destinati ad essereconservati in una scatola dilatta, se non fa qualcosa. Così,con la determinazione di chiha più poco da perdere, pre-para la sua barca e si apprestaa solcare quel mare rabbioso.Qui si ha l’epico scontro consuo rivale: un pesce grandedue volte la sua barca.A metà libro si capisce unacosa straordinaria, non è unasemplice battaglia tra un uomoe un pesce, è un duello controil proprio demone custode,quell’ombra che ti si appicci-ca addosso e vanifica ogniimpegno, ogni intenzione,ogni vittoria. Non riesci a por-tarti a casa il trofeo della vit-toria, perchè è logoro, inser-vibile, consumato dalla furiadel mare nell’angoscia del ri-torno. E non c’è realmentemodo di vincere un mostrodel genere. Perché è un nemi-co, un urlo e anche un fedelecompagno. Non te lo levi didosso. Lasci che sia lui a tra-scinarti tra le correnti e le ma-ree verso rotte ostili tremen-damente distanti dalla terra-

ferma. E non te lo levi di dos-so fino alla fine dei giorni,quando stremato si abbando-na un attimo prima, un attimosoltanto, che ti abbandoni an-che tu.[...] Chissà perché ha fattoquel salto, pensò il vecchio.Pareva quasi che volesse far-mi vedere com’era grosso.Comunque ora lo so, pensò.Vorrei potergli mostrare chetipo d’uomo sono io. Ma allo-ra mi vedrebbe la mano colcrampo. Facciamogli crede-re che sono più uomo di quan-to non lo sia e così diventerò.Vorrei essere il pesce, pensò,con tutto quello che ha dacontrapporre alla mia volon-tà e alla mia intelligenza, chesono l’unica cosa che ho io.

[...]

Una nuova rubrica per cercaredi catturare il meglio (e magarianche il peggio) di Facebook.Uno spazio dedicato ai post piùbelli, divertenti, appassionati,seri, profondi, impegnati, tristi,veri, poetici, romanzati, ironici,sarcastici, mistici che i gualdesiscrivono sul noto socialnetwork.Buona lettura!Melissa Satta: “Il fascino di sta-re con un calciatore non è nelsuo stipendio, ma nella vita checonduce”.Ci crederò quando la darà alterzo portiere della Solbiatese.M. Perché un fortunato giornodi 5 anni fa sei entrato nella miavita, ed hai avuto il coraggio dinon andartene più... perchéamiamo quello che conosciamodell’altro, ma ancora di più quel-lo che ancora non sappiamo,uno scrigno pieno di luce cheprobabilmente non riusciremomai ad aprire, adoriamo sempli-cemente la certezza di sapere

Gualdesi su FacebookDi Francesco Serroni

che è lì. Perché sei la roccia chemi salva dagli abissi, e mi fabagnare al sicuro i piedi...perchéla mia forza sono i tuoi sguardi,i tuoi sorrisi, i tuoi gesti, non letue parole. Perché potrei viveresenza di te, ma non voglio...perché mi hai regalato il coloredel grano. Grazie di tutto...buonanniversario. P.s. domani vede de nun fa tar-di come al solito...che sta bottanun te aspetto saaaaaaaaM. (una promessa sposa al suouomo il giorno prima delle noz-ze…)Dai, fumiamoci l’ultima e poice ne andiamo a dormire.Quante serate abbiamo passatocosì? Con gli amici, quelli veri,a tirar tardi magari al freddofuori da un bar chiuso a parlaredi tutto con le notti che ci scor-rono accanto.Di storie da raccontare ormai neho collezionate così tante chepotrei annoiare i miei improba-bili nipoti.

E allora, in quest’epoca difottutissima crisi, di spread e dibanchieri, di mutui e rate percomprare un cazzo di cellulare,di macchine potenti e carburan-ti come ori, lo sentiamo ancoracosì tanto il bisogno di stupire?La serata in discoteca con ilcocktail a dieci euro, il tavolinoin prima fila con la cubista chescodinzola davanti, le taschecosì piene di sostanze semprepiù a buon mercato.In quest’epoca di privacy azze-rata da facebook, lo sentiamoancora così forte il bisogno dipostare le nostre serate così riu-scite bene?Rilassati!Fai un bel respiro e pensa a ciòche sei.Guardati bene dentro e a quelloche c’hai intorno. Sentiti l’anima che bel rumoreche fa. Guarda al cielo e a chi ti vegliache di angeli quaggiù ne servo-no sempre un po’ di più.

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Chiesa IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO - N. 9pag. pag. pag. pag. pag. 6 6 6 6 6

È stato pubblicato un libro indue volumi intitolato “UnaChiesa in cammino. Cronacadi una visita (2010-2012)”. Sitratta del resoconto di due annidi impegno dell’arcivescovomonsignor Domenico Sorren-tino, titolare della nostra Dio-cesi, protagonista di un pelle-grinaggio nel “suo” territorio,in obbedienza ai canoni delConcilio di Trento. Il presulenon ha compiuto un’operazio-ne formale o di facciata. Per-ché ci sono stati l’entusiasmo,lo zelo, il calore umano del-l’apostolo che incontra edialoga, prima di tutto ascol-tando la comunità cristiana, pertrasmettere il messaggio delMaestro ed il Suo metodo; sem-pre con la capacità di adattareil discorso agli interlocutori; eper contagiarli. In qualsiasicondizione meteo, col caldotorrido ed il freddo pungente.Senza risparmi. Nemmeno sulpiano fisico. Accompagnatodai collaboratori, dai parroci,dai religiosi, dalle suore, davari ministri ecclesiali e davolontari, ha incontrato nelleloro case quasi 2.000 malati edanziani, ha portato la Parola, lacondivisione, la speranza chenasce dalla fede, la benedizio-ne; ed ha pregato con loro. Haincontrato parecchie migliaiadi persone nei consigli pasto-rali, in confraternite, associa-

Libri ricevuti

Una Chiesa in camminoGli atti della Visita Pastorale di Mons. Domenico Sorrentino

zioni, consigli comunali, scuo-le, pro loco, società sportive,ospedali, case di riposo, strut-ture caritative ecclesiastiche elaiche, aziende, gruppi vari;ha dialogato con tutti, colletti-vamente e con le singole per-sone, si è interessato ai casiparticolari, con lucida atten-zione, solidarietà, pastorale at-teggiamento paterno. Ha pre-sieduto tante liturgie, molte,coinvolgenti e forti “tende delRisorto” con la lectio divina,la preghiera di guarigione, perogni tipo di guarigione, impo-nendo le mani. E tanti i rosari.Ha fatto come Gesù: è andatoin giro ad evangelizzare, conla Bibbia in una mano (e lacorona nell’altra), l’ha letta emeditata, attualizzandola, fa-cendone scoprire la freschez-za, ha cercato ed incontratograndi e piccole folle, ha am-ministrato i Sacramenti, ha in-vitato con calore ad approfon-dire la Parola, ha lanciato laproposta delle “comunità Ma-ria famiglie del Vangelo”, se-guendo il metodo di Gesù, “cheparlava a tutti, approfondivacon i Dodici”. Ha “seminato”ed incoraggiato tutti a non per-dersi d’animo “anche se siamopochi”, perché il Cristianesi-mo si è diffuso con l’impegnoe la predicazione di un piccologruppo che ha conosciuto Gesùed è stato “infiammato” dallo

Spirito Santo; ha testimoniatola carità, la speranza e la gioiacristiana che si radicano sullafede. Una straordinaria, corag-giosa avventura apostolica.Che porterà sicuri e buoni frut-ti. Da ogni punto di vista.Il libro, realizzato in tempi re-cord sulla scorta della cronacaufficiale della visita (il testointegrale rimane agli atti dellacuria diocesana), nel primo vo-lume (380 pagine) proponeampi stralci del passaggio pa-storale di mons. Sorrentino nel-le varie realtà del territorio dio-cesano; documenta anche con

testi ed immagini i vari mo-menti del pellegrinaggio. Ilsecondo volume (244 pagine)riporta le lettere scritte dalpresule ai vicariati ed alle sin-gole parrocchie e comunità in-contrate.L’opera, stampata in bella ve-ste tipografica dalla GraficheDiemme di Bastia Umbra, èstata consegnata dal vescovoin occasione della festa di SanRufino; viene distribuita dallacuria diocesana; può essere ri-chiesta anche ai propri Parro-ci.

Alberto Cecconi

Medicina popolare in pilloledi Anna Lucarelli

Acidità di stomaco?Succhiate una fava secca.Alito cattivo?Masticate due acini di caffe dopo i pasti.Addio raffreddore?Portare sempre in tasca una castagna d’India.Soffrite di epistassi?Tritare finemente nel macinacaffè, dopo averle fatteessiccare, radici di ortica ed aspirare; oppure, piùdrastico, ispirare il succo di cipolla.Problemi di stitichezza?Si risolvono con un cucchiaio d’olio di oliva a digiunoper dieci giorni oppure con un cuore di carciofo crudotagliato finemente e condito con olio e sale.Fischi all’orecchio?Bere ben caldo e senza zucchero un infuso dibiancospino.

Dall’AVSIDue bambini adottati: è il risultato del pranzo di solidarietàpresso l’agriturismo Domus Santa Croce dall’Avsi, conpartecipazione attiva del Cvs Caritas, Comunione eLiberazione e il comitato rappresentazione del VenerdìSanto. Risultato in divenire considerando che le adozioni adistanza sono ancora possibili e quindi l’azione dell’Avsinon si fermerà qui. Oltre 70 gli intervenuti ai quali AntoninoMasuri, coordinatore in Kenia del progetto, ha illustrato iprogetti attivati presso la popolazione, dall’educazionescolastica, a quella sanitaria e sessuale che ha portato ad unariduzione dei malati di Aids e a prevenire le morti causatedall’infibulazione.“Alla fine dell’evento, abbiamo avuto la possibilità disottoscrivere subito e consegnare al riferimento Avsi perl’Umbria Marino Pedone due adozioni a distanza di unanno, per la circostanza intestate alla signora Maria Fioriti eal Comitato Storica rappresentazione.Altre offerte ed una ulteriore adozione da parte di unpartecipante sono state poi consegnate ad Avsi Umbria .

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Ormai come ogni estate,l’affluenza al GrEst è statadavvero importante. Si èconclusa l’avventura conuna festa finale alla qualehanno partecipato genitorie ragazzi ed in cui sonostate presentate alcunescenette a tema preparate insede nel corso dell’estate.La serata è stata condita damomenti di gioia con l’as-segnazione della sede“vincitrice” del GrEst e damomenti di commozioneper la fine di un’avventuramolto sentita da parte ditutti i partecipanti. Lo StaffAnimatori intende pertantoringraziare calorosamentetutti i ragazzi e rinnova giàla sua disponibilità per laprossima estate. Anzi, comeormai da qualche anno, sista mettendo in cantiere uno“WinterGrEst” per le va-canze di Natale. Natural-mente, quest’ultimo, avràminor durata ma servirà airagazzi per non far perderequella voglia di divertirsi edi stare insieme che sono ilmotore e il fine del’estate alGrEst. Si darà comunica-zione dell’evento non ap-pena verrà ufficializzato.Per ora, per capire i fortilegami che si sono creati traanimatori e ragazzi, si “co-piano e incollano” i mes-saggi pervenuti sul gruppoface book del GrEst. Talimessaggi indicano che loscopo del Gruppo Anima-tori è riuscito nel suo inten-to. La voglia da parte deiragazzi di tornare e di fare ilconto alla rovescia per laprossima estate riempie icuori dello Staff e mettebenzina al motore per orga-nizzare al meglio il prossi-mo anno insieme.

“Il mio primo anno di Grestè stato fantastico era comese c’ero anche le altre vol-te...” (A. 10 anni)

“Bhe... che dire... siamo ar-rivati alla fine di questa stu-penda esperienza... ormaisono tre anni che vengo alGrest e devo ammettere chequesto anno è stato uno deimigliori... non so perché...ma per me è stato il piùbello, comunque... grazieagli animatori che sonosempre più divertenti e sim-patici... un grazie anche airagazzi...” (F. 14 anni)

“Io ragazzi non so che dire..Qui ai salesiani é stato ilmio primo anno e mi sonodivertito tantissimo! Rin-grazio gli animatori, gli aiu-

GrEst

Anche quest’estate si conclude l’avventura più amata dai ragazzito animatori e anche le nuo-ve amicizie che ho fatto qui..Grazie di cuore a tutti peravermi fatto fare un espe-rienza bellissima e spero chesi ripeta anche nei prossimianni a venire! Ancora gra-zie” (D. 14 anni)

“Questo anno di Grest è sta-

to FANTASTICO anche seè già finito! Ringrazio glianimatori che hanno resopossibile tutto questo.” (A.10 anni)

“Ragazzi, anche questoGrest purtroppo è finito edevo ammettere che ognianno è sempre migliore. AlGrest si piange due volte,quando inizia e quando fi-nisce. L’ultima è sempre lapeggiore perché le cose bel-le, quando finiscono, hai lelacrime agli occhi. Un calo-roso grazie ai ragazzi e aglianimatori che hanno resoquesto Grest! Un’esperien-za indimenticabile ricca didivertimento e felicità!!Grazie ancora e spero che ilGrest 2014 si sbrighi ad ar-rivare!!!!!!” (L. 13 anni)

“Grazie a tutti per questomio primo anno di Grestper avermi accolto come unvecchio amico. Spero di ri-vederci il prossimo anno!”(D. 11 anni)

“Anche questo anno è an-dato malgrado la mia as-senza continuo ad essereconvinto sempre di più chesiamo un gruppo invidiabi-le e con moltissima affluen-za... E’ vero, ogni anno èstato il migliore....e speroche il Grest sia riproposto ilprossimo anno....ah già, ilWinterGrest è da rifare.....grazie di tutto raga!” (F. 15anni)

“Voglio dire le ultime dueparole, dato che ne ho dettegià un po’ e con le lacrimeagli occhi, ma voglio finirein bellezza.. Allora, ancoramille grazie per tutto! Maisottovalutare l’idea di ve-nire al Grest! Quest’annoero determinata a non par-tecipare, invece eccomi qui

e ci sarò ancora per molto!Grazie per le lettere cheavete scritto, le belle parolee le lacrime che oggi abbia-mo ben sprecato...e graziesoprattutto per le emozio-ni.. (S. 13 anni)

“Sarò l’unico domani mat-tina a dire “E adesso.. Chefaccio?” (D. 14 anni)

“Ragazzi io vi dico solo gra-zie perché è stato il Grestmigliore di tutti per me (que-sto se non sbaglio é stato ilmio nono anno). Il graziepiù grande va al miglioreanimatore ovvero Federicoche oltre ad essere un miogrande amico è stato l’uni-co che in un anno è riuscitoad unire una squadra e por-tarla a vincere, me ne sonoreso conto quando gioca-vamo a squadre unite e iosinceramente quando gio-cavo avevo una marcia inpiù grazie al lui.. Poi rin-grazio tutti gli altri anima-tori e ringrazio voi ragazziperché se è stato speciale èanche grazie a voi!! In boc-ca lupo per la scuola e civediamo il prossimo anno!”(M. 14 anni)

“Aver incontrato voi è statoil regalo più bello! VOINEL CUORE PER SEM-PRE” (I. 13 anni)

“Ragazzi.... É già finita que-sta stupenda e meraviglio-sa esperienza..sembra ieri

che è iniziato il Grest, chefacevamo le presentazionidi sede, invece adesso è tut-to finito..grazie a tutti ..adanimatori, aiuto animatori,ragazzi.. A tutti .. Senza divoi questo Grest non eraniente...Marco dice chequando vieni al Grest sem-bra di stare su una nuvola...

ma secondo me non è unanuvola ..è il paradiso e gra-zie a voi ragazzi ho capitofinalmente che cosa signi-fica questa parola e ovvia-mente gli angeli siete voi!!GRAZIE RAGAZZI !! VIVOGLIO BENEE!!” (L. 14anni)

“Carissimi RAGAZZI unGRAZIE ENORME da tut-ti i Vostri animatori (mecompreso) quest’estate èstata terribilmente breve maintensa e FANTASTICAanche per merito vostro.L’appuntamento è natural-mente a quest’inverno x ilWinterGrEst ma vi terremoaggiornati su tutte le inizia-tive che faremo. Un gran-dissimo ABBRACCIO atutti voi e ancora GRAZIEinfinite del tempo che ciavete dedicato!!!!!” (Gia-como, animatore)

“Ormai io sto ai salesianida molti anni, e di GRESTne ho vissuti molti, sai daragazzo che da animatore.Mai però avrei immaginatodi concludere un GREST inquesto modo...Tra lacrime di gioia, ab-bracci infiniti, e discorsicommoventi ci siamo do-vuti salutare...Personalmente io facciol’animatore, non per i soldi,ma per far divertire voi ra-gazzi, come faceva Giaco-mo quando io e Marco era-vamo piccoli...voglio far si

che questo posto continui avivere...e vedervi commossialla festa finale mi fa capireche c’è un futuro per questonostro GREST...È merito vostro se oggi pos-siamo veramente dire di nonessere solo animatori masoprattutto AMICI... Gra-zie di per tutti i ricordi, pertutti i sorrisi, e per tutte lelacrime...” (Nicola, anima-tore)

“Insomma.. questo Grest èstato molto “zuccherato” Bravi ragazzi, non cambia-te mai anche se fisicamentecrescerete e matureretementalmente, chiudete in uncassetto molto vicino a voiquesta innocenza da fan-ciullo perchè poi vi man-cherà.. non abbiate fretta dicrescere perchè poi rim-piangerete questi anni, chesono i migliori! questo perme è stato l’undicesimoanno, non sono pochiè auguro a tutti di passarcialtrettanto tempo all’orato-rio, un giorno arriverete afare voi gli animatorispero siete fantastici (misono decisa a scrivere an-che io delle cose dolci, ioche non lo sono affatto, pen-sate quanto ci tengo a tuttivoi)!” (Marta, animatrice)

“Io sarei un eterno PeterPan?!? Sicuramente è veroma ciò è possibile solo gra-zie a voi: grazie ai vostrisorrisi, ai vostri scherzi ealle vostre battute!! Que-st’anno come avete dettovoi è stato un GREST indi-menticabile. Vedervi pian-gere l’altra sera da una par-

te mi è dispiaciuto perchévuol dire che è finita unagrande estate piena di emo-zioni e risate, ma dall’altrami rende contento perchesignifica che noi animatorivi abbiamo dato un qualco-sa che vi è rimasto impres-so nel cuore e che spero nonscorderete facilmente!!Come dice Marco la barcasenza i suoi marinai affon-derebbe, e voi ve lo giurosiete stati dei grandissimimarinai che ci hanno inse-gnato molte cose anche anoi più grandi!! I legamiche si sono creati sono statistupendi, forse quest’annoè stato quello in cui ho lega-to di più con voi e spero chequeste amicizie continuinoanche durante “il lungo in-verno” e non si vanifichinocon il tempo. Quest’annonon ci avete trattato comeanimatori, ma come AMI-CI e confidenti e ciò è statopossibile solo all’unioneche si è creta durante questimesi. Qualche lacrima mi èscesa, e dentro di me so chemi rimarranno impressi ibellissimi ricordi di questaestate passata insieme avoi!! GRAZIE CAPITANI,GRAZIE MARINAI!! VIVOGLIO BENE!!!” (Fede-rico, animatore)

Grazie ancora da tutto loStaff Animatori per la vo-stra dolcezza e per il vostroaffetto. Per noi è motivo digioia e di soddisfazioni. Sia-mo felici come voi e più divoi. Continuate così e siatefelici. Siate sempre porta-tori di serenità e di speran-za! Lo Staff Animatori

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Questa ve la devo proprio rac-contare. È una storia lunga ecomplicata, ma che ha fortu-natamente un lieto fine (alme-no così mi è parso) e una mo-rale – più d’una a dire il vero –edificante.Partiamo dall’inizio. Due de-gli adempimenti come legalerappresentante di una piccolacasa editrice che come la no-stra, devo compiere di personanei confronti dell’AGCOM(l’agenzia nazionale per le co-municazioni), sono la IES (In-formativa economica di siste-ma) e la “Comunicazione an-nuale”: nella prima, in breve,si riassume il bilancio e nellaseconda si comunicano le cari-che direttive (presidente e con-siglio di amministrazione) ecampi di “azione”. La primapuò essere effettuata tramiteposta certificata, mentre la se-conda unicamente tramite con-nessione protetta ad un sitoministeriale: l’utente deve do-tarsi di CNS, vale a dire di uncertificato elettronico di iden-tità, per essere “riconosciuto”dal sito ministeriale ed auto-rizzato a compiere la dichiara-zione. Poiché la cosa è entratain vigore nell’ottobre scorso,già da febbraio, sapendo che il31 luglio scadeva il termineper la presentazione della co-municazione, mi sono dotatodi CNS, non tramite la Cameradi Commercio, ma con la so-cietà informatica che forniscealle stesse camere di commer-cio i certificati elettronici. Spe-sa? 80 euro. Mi arriva a casa ilkit, lo attivo e mi sento con lacoscienza a posto.Poi, a luglio, al momento dicompiere la comunicazione,cominciano i guai: non riescoad accedere al sito ministeriale.Lì per lì ironizzo: il sito sichiama “impresa in un giorno”e sono già cinque giorni cheprovo inutilmente! Poi mi at-tacco al telefono e chiamo ilcall center ministeriale, predi-sposto “per problemi inerentiall’accesso al sito”. La signo-rina, tutt’altro che gentile –per carità, la capisco: non è unlavoro molto allettante il suo –mi dà qualche suggerimentoper l’accesso: lo eseguo allalettera. Riprovo: come prima.Richiamo: la signorina, la stes-sa, è ancora più nervosa e mi fanotare che “se ci sono proble-mi di accesso, la colpa è sicu-ramente del mio CNS e, inogni caso, lei non è competen-te in problematiche di tipo in-formatico”. Come? Non è uncall center “per problemi ine-

Storie di informatica: una piacevole sorpresa

E uscimmo a riveder le stelle…Per una minuscola perdo un mese. E poi arriva un funzionario angelo-custode.

renti all’eccesso al sito”? Eche problematiche, se non in-formatiche, ci possono esserein un accesso SSL protetto?Alla terza telefonata, la signo-rina si lava le mani: la colpa èsicuramente del mio CNS, percui devo contattare chi me l’hafornito. Lo contatto. O me-glio: ci provo. Visto che i tem-pi sono inaspettatamente lun-ghi, forzo il sistema e, chia-mando un centralino “per in-formazioni amministrative”,mi faccio passare un tecnicoinformatico. Alla fine, riesco aparlare con una signorina, cheprima resta interdetta (“Non èpossibile!”), poi conclude che,in effetti, il sito ministerialepotrebbe richiedere una tipo-logia di CNS diversa da quellafornita dalla ditta. Nel sito del-la società, però, non c’è nessu-na avvertenza del genere: nonmi sembra corretto che un og-getto venduto come “passepar-tout” in realtà non mi permettadi entrare ovunque. No? Tele-fono, dunque, per verifica allaCamera di Commercio di Pe-rugia, dove un funzionario, chesi occupa di queste questioni,mi dice che l’ipotesi della tec-nica informatica non è giusta:i siti governativi accettanoCNS puri e CNS-like senzadistinzione e, a riprova di que-sto, mi conferma che la stessasocietà, con lo stesso software,emette le famose “chiavette” o“lettori di smart card” che ioho già. “Potrei dirle di venirequi in Camera di Commercio arifare la CNS” conclude, “manon sarei onesto: sarebberosoldi buttati via. Quella che haLei deve funzionare!”. Primoangelo custode incontrato nelpubblico impiego!Nel frattempo, ritorno alla ca-rica con il call center del mini-stero: la signorina ribadisce lasua opinione. Allora, cerco dievitare l’ostacolo chiamandoun altro call center ministeriale.Mi risponde un’altra signori-na, con chiaro accento lom-bardo, che tenta in 25 minuti ditelefonata (ovviamente a pa-gamento) di passarmi qualchefunzionario del ministero o ditrovare qualche recapito mapoi, frustrata, conclude che ilmessaggio di errore che mi dàil sito è strano: è come se il sitomi facesse entrare e poi, leg-gendo, il mio codice fiscale,non lo accettasse. “Le assicuroche sono esistente, in vita, in-censurato e non ho pendenzelegali a mio carico!” conclu-do, e comincio davvero a te-mere una cosa del genere.

Nel frattempo, poiché la so-cietà informatica ribadisce cheè colpa del sito ministeriale, eil sito ministeriale che è colpadella società informatica, e lasituazione è in pauroso stallo,provo a leggere meglio nel sitoministeriale e trovo scritto, frale righe, che il sito accetta iCNS emessi unicamente dallecamere di commercio, dalCNIPA e da un’altra società.Poiché quest’ultima – un exente pubblico privatizzato –emette CNS con uno scontodel 50%, a soli 41 euro e 38centesimi, scaduto il terminedel 31 luglio, mi reco pressouna filiale ed attivo, dopo unalunga giornata di tentativi,questo nuovo CNS, che migiunge a casa per posta dopoquattro giorni. Lo attivo, loinstallo e provo ad entrare nelsito ministeriale. Purtroppo,stavolta, è il software del CNSa non funzionare.Telefono al call center di que-st’ultima società: un’ora pertrovare il giusto operatore.Anche stavolta, una gentile si-gnorina mi guida passo perpasso nell’installazione delsoftware (mi sembra di essereuno scolaretto…). Seguo laprocedura ma, alla fine, lasmart card non funziona. Di-sperata, la ragazza contatta uncollega, la cui voce emerge ditanto in tanto dalla musichettad’attesa. Alla fine, mi chiede ilnumero di telefono a cui saròrichiamato "dopo dieci minu-ti": lo fornisco e attendo. An-cora devo essere richiamato,tanto per intenderci.Alla fine, dai e ridai, sbuffa erisbuffa, trovo il modo di in-stallare il software che, final-mente, comincia a funzionare.Provo, dunque, ad accedere alsito ministeriale ma, stavolta,non mi viene nemmeno con-sentito di entrare. Provo eriprovo con sei browser diver-si, con le modalità più fanta-siose, con tecniche da purohacker ma nulla: il sito rimaneoff-limits. È lì che, non so perquale grazia divina, provo arimandare una comunicazioneal sito ministeriale, in una se-zione apposita chiamata“help”. È un sabato pomerig-gio, ricordo. Dico fra me e me:mi risponderanno lunedì, semi risponderanno. Invece –incredibile a dirsi – uno deiresponsabili del sito mi rispon-de di domenica mattina. Dico:domenica mattina. Non avreimai chiesto tanto. Di questogentile e alacre funzionariotaccio il nome solo per non

metterlo in imbarazzo, poichémi è poi sembrata una personadavvero umile, anche se moltocompetente. Un esempio di“buona amministrazione”, cheti rincuora in tempi di (ancheesagerata) sfiducia verso le isti-tuzioni statali e il pubblicoimpiego.In cinque e-mail scambiate frala domenica mattina e la do-menica pomeriggio, insomma,la diagnosi è fatta: il sito nonaccetta il mio CNS perché ilcodice fiscale in esso contenu-to è scritto con le lettere minu-scole e non con quelle maiu-scole. Una banalità che mi ècostata quasi un mese di soffe-renze e centinaia di ore passatefra pc, call center. Inutile, poi,tentare con l’altro CNS, quellodell’ex ente pubblico: non po-trà mai funzionare perché chilo emette non si è accreditatopresso la “DigitPA” e non èquindi considerato “attendibi-le”. Però, lo vendono a 41 euroe 38 centesimi e, nella confe-zione esterna, è scritto che l’en-te emittente “è iscritto nel-l’elenco pubblico dei certifi-catori accreditati pressoDigitPA”. Ma con quale fac-cia si vende un prodotto che,poi, non funziona? Boh… nonlo capisco proprio! Altre ipo-tesi, che richiedono un’ulte-riore comunicazione alla dittainformatica fornitrice del CNS,si rivelano poi infondate. Ilgentile ingegnere si riserva solodi chiedere conferma ad alcunisuoi colleghi, che però sono inferie. Ci risentiamo il lunedìdopo Ferragosto per la confer-ma decisiva. Nel frattempo, ilfunzionario ha già comunicatola mia paradossale situazionead un dirigente dell’AGCOM,che mi rassicura per e-mail: hoancora tempo. Così, modifica-te le preferenze del sitoministeriale (“in dieci anniquesto è il primo caso di codi-ce fiscale scritto con le minu-scole”), finalmente, il 19 ago-sto riesco ad accedere e, inneppure cinque minuti, effet-tuo la comunicazione annuale.Punto. Lieto fine. Morale del-la storia? Più d’una. Il compu-ter e l’informatica sono infles-sibili: una minuscola ti puòcostare molto cara! Per fortu-na, è ancora l’uomo a dettare leregole al computer e non vice-versa. Mai sparare a zero sullapubblica amministrazione: sirischia di gettare via il bimbocon l’acqua sporca.PS: Pubblicare il giornale com-porta anche questo!

Pierluigi Gioia

Anche se la TV quotidianamente ci bombarda su “tangibili”risparmi per le bollette di casa e sui contratti telefonici,vogliamo questa volta dedicare la nostra rubrica proprio aquesto argomento, che sicuramente riguarda tutti i nostrilettori. Vogliamo in particolar modo occuparci di energia,della bolletta del gas per intenderci, quella che più di tuttepesa sul bilancio familiare, visti gli altissimi costi specie nelperiodo invernale (anche se poi così non sarà, come vedre-mo).Parliamo prevalentemente di ENI, visto che la gran parte deigualdesi (e di loro ci vogliamo occupare) ha contratti conl’azienda di Stato. Ebbene vogliamo occuparci delle bollet-te di ENI e dei prodotti e servizi che la stessa ENI ci offrecome “specchietto per le allodole”, ma soprattutto dellesituazioni poco chiare che girano intorno all’offerta del gas(e adesso anche luce!).L’azienda, per combattere una modesta ma combattivaconcorrenza, spedisce in giro per le case, dei sedicenti“agenti di vendita” con tanto di targhetta di riconoscimento.Questi ragazzi, per lo più sprovveduti (e pagati per i contrattifatti), offrono con la vendita porta a porta, nuove soluzionie nuovi contratti migliorativi, che però spesso così non sonoe, in diversi casi, inseriscono in un eventuale nuovo contrat-to anche il cambio del gestore luce (esempio da ENEL aENI) e tutto questa all’insaputa degli ignari gualdesi chevivono da soli o a pensionati che spesso abboccano senzaleggere quello che gli viene proposto, anche perché sono perlo più anziani.E che dire delle offerte vantaggiose?Spesso ci troviamo di fronte a tariffe che nel migliore deicasi vengono applicate solo dopo diversi mesi e, guardacaso, nel periodo estivo quando di gas se ne consuma moltomeno. Ma questo lo fa anche lo Stato che cala le tariffe inestate e l’aumenta in inverno! Ma spesso ci troviamo difronte a delle tariffe che non sono nemmeno migliori delleprecedenti!!!!! E quando ci si accorge controllando la bol-letta, ormai è troppo tardi perché la Legge dà solo pochigiorni al contraente per rescindere un eventuale contrattoche abbiamo firmato ma che non vogliamo più.E se vogliamo provare a protestare? Niente di più….difficile.Chiamare un numero verde (una volta gratuito) adesso cicosta, e anche parecchio, perché dipende dalla durata dellatelefonata. E che fanno allora le aziende? Nel periodo diattesa per parlare con qualcuno ci propinano ancora servizie servizi, offerte ed offerte, fregature e fregature, così latelefonata si allunga e così ci guadagna pure Telecom, concui forse, sono….. d’accordo!!!!E che dire dei contatori? Nei primi mesi del 2013 abbiamoassistito al cambio di diversi contatori fatto unilateralmenteda ENI (a volte anche senza preavviso), con la bellissimasorpresa (ma anche costosissima) di avere in bolletta deiconguagli che sono dei veri e propri salassi.Ma adesso ci sono gli ENI STORE perbacco! Sono degliuffici aperti in convenzione con ENI dove il cittadino (ilgualdese) puo’ recarsi per eventuali reclami o chiarimenti.Anche a Gualdo ne abbiamo uno e dobbiamo dire che cisono anche persone gentili e competenti, che però spesso(quasi sempre) non possono fare nulla per ovviare ai nostrireclami, se non darci o dirci quello che già abbiamo e che giàconosciamo. E spesso non sono nemmeno in “sintonia” conla casa madre, tanto da metterci in guardia anche contro leofferte dei venditori di cui sopra e dirci che non è maiconveniente cambiare contratti. Sembrerebbe impossibile,maquesta è l’Italia cari lettori. Ci.Pi.

Il pelo nell’uovoRisparmiare sulle bollette:

ma quando mai?

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Lo spunto mi è stato offerto da un comunicato stampa delMovimento5stelle di Gualdo Tadino del 10 agosto con ilquale si ricordava che “ Il Comune di Capannori nell’apriledi questo anno ha ricevuto il premio Ambiente Goldman2013, un riconoscimento internazionale, per l’impegno e gliobiettivi raggiunti nella salvaguardia dell’ambiente, conl’adozione della “Strategia Rifiuti Zero” e si chiedeva alsindaco di Gualdo di aderire a questo progetto.Quello della “Strategia rifiuti zero” è un tema di cui abbia-mo spesso sentito parlare. Pochi, però, in realtà, sanno diche cosa si tratta. Proviamo ad inquadrare l’argomento conquesto servizio.Il Premio GoldmanIl “Premio Ambientale Goldman” è stato istituito nel 1989dai compianti leader civici e filantropi Richard e RhodaGoldman. I vincitori del premio vengono selezionati da unagiuria internazionale a seguito di nomine riservate inoltrateattraverso una rete mondiale di organizzazioni ambientali esingoli individui. Il premio in denaro, 150mila dollari,rappresenta la più grande somma corrisposta per l’attivismoambientale di base. Insieme a Rossano Ercolini sono statipremiati Jonathan Deal (Sud Africa), Azzam Alwash (Iraq),Aleta Baun (Indonesia), Kimberly Wasserman (Usa), NohraPadilla (Colombia).Protagonista unmaestro elementareIl premio Ambiente Goldman 2013, in realtà, non l’haricevuto il comune di Capannori ma Rossano Ercolini,presidente di “Zero Waste Europe”. La Fondazione Goldmanha voluto premiare Rossano Ercolini, poiché “quando sentìparlare dei progetti di edificazione dell’inceneritore nel suoComune, ritenne di avere la responsabilità, come educatore,di proteggere il benessere degli studenti e informare lacomunità in merito ai rischi dell’inceneritore e alle soluzio-ni per la gestione sostenibile dei rifiuti domestici del paese”.Rossano Ercolini è un maestro elementare del comune diCapannori (Lucca) che alcuni anni fa si è opposto allacostruzione di un inceneritore nelle vicinanze della suascuola ed ha dato vita ad un grande movimento per lagestione sostenibile dei rifiuti. Il progetto dell’inceneritoreè stata cancellato e Capannori ora è diventato uno deicomuni virtuosi nella gestione dei rifiuti, con una raccoltadifferenziata all’82% con picchi del 90%. Ercolini si èimpegnato anche su un altro doppio binario:- estendere le buone pratiche a tutto il territorio italiano eall’Europa;- iniziare a lavorare con le aziende per progettare sistemi diimballaggio che producano meno rifiuti. Grazie all’azionedi Zero Waste Europe, 40 inceneritori sono stati chiusi onon costruiti.

Una strada che vale la pena percorrere

La Strategia Rifiuti Zero: cos’è, come si faRiccardo Serroni

La strategia Rifiuti ZeroChe cos’è rifiuti zero?“E’ una strategia che si propone di riprogettare la vita ciclicadelle risorse in modo tale da riutilizzare tutti i prodotti,facendo tendere la quantità di rifiuti da conferire in disca-rica allo zero, contrapponendosi alle pratiche che prevedo-no necessariamente un processo di incenerimento o disca-rica. Il processo assomiglia al riutilizzo delle risorse fattodalla natura. Tra i suoi maggior teorizzatori vi è il prof. PaulConnett, docente della St. Lawrence University (Canton).Nell’industria questo processo coinvolge la creazione diattrezzature differenti da quelle utilizzate nella normaleproduzione capaci di rigenerare prodotti già utilizzati. Unesempio può essere il ciclo di una bottiglia di vetro per illatte. La risorsa iniziale è la sabbia silicica, la quale vienetrasformata in vetro e successivamente in una bottiglia. Labottiglia viene riempita di latte e distribuita al consumatore.Al momento, i normali metodi di gestione dei rifiuti dispon-gono che la bottiglia venga gettata in discarica. Ma con ilmetodo Rifiuti Zero la bottiglia può essere affittata almomento dell’acquisto tramite un deposito, e viene riporta-ta indietro dopo l’utilizzo. La bottiglia viene quindi lavata,riempita e rivenduta. L’unico materiale sprecato è l’acquadi risciacquo e l’energia utilizzata viene ridotta al minimo”.Un altro progetto ha riguardato il riciclo e il riuso dellecapsule del caffè. Racconta il sindaco di Capannori, Gior-gio Del Ghingaro: “Abbiamo visto che le capsule di caffèerano di peso rispetto ai rifiuti. Abbiamo così scritto allaLavazza, una delle maggiori aziende italiane nella produ-zione di caffè, per sollecitare la modifica nella produzionedi capsule, in modo da renderle riciclabili o riutilizzabili”.Da qui nasce Tablì, una compressa monoporzione di maci-nato di caffè compattato e autosostenuto con un procedi-mento del tutto naturale, della società Caffemotive.Sinteticamente la strategia Rifiuti Zero si può articolare inquesti tre punti:1 - eliminare l’incenerimento dei rifiuti e strutturare unsistema di raccolta che aumenti la quantità di materialedifferenziabile ed ottimizzi la qualità del materiale dariciclare, diminuendo contestualmente la quantità di rifiutiprodotti;2 - incentivare il riuso del materiale riciclato, la riparazionedi oggetti e operare scelte di vita che diminuiscano lapercentuale di scarti (es. uso di prodotti alla spina);3 - sostenere la progettazione e la produzione di prodottitotalmente riciclabili, riutilizzabili e riparabili.Il primo comune italiano ad aderire alla strategia RifiutiZero è stato Capannori (LU) in Toscana.Così a CapannoriIl riferimento è la Carta di Napoli del 2009 predisposta nel

5° Convegno Internazione sulla Strategia Rifiuti Zero. ACappannori, oltre alla raccolta differenziata porta a porta,sono stati avviati 13 progetti per la riduzione dei rifiuti:Compostaggio domestico, La via dell’Acqua, Acqua buonanelle mense scolastiche e alla Casa della salute, Detersivialla spina, Ecosagre, Pannolini ed assorbenti ecologici,Mercatino di scambio e riuso, Via la plastica da tutte lemense, Compostiera pubblica, Gomme da masticare biode-gradabili, Borse per la spesa in tela.Protagonista è stato l’assessore Alessio Ciacci, vincitoredel premio “personaggio ambientale 2012”. Assessore al-l’ambiente dal 2007, Ciacci si è dimesso nel maggio scorsoper contrasti di natura politica (appartiene alla Sinistra perCapannori) ma ha continuato il suo impegno per la strategiarifiuti zero con la raccolta delle firme a sostegno di undisegno di legge di iniziativa popolare.Il disegno di leggeLa proposta di Legge d’iniziativa popolare sui Rifiuti zeroè stata presentata lo scorso 27 marzo ed è stata depositata inCorte di Cassazione: mira ad una riforma organica delsistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti e si articolaattorno a 5 parole chiave: sostenibilità, ambiente, salute,partecipazione e lavoro. La raccolta di firme (50 mila) si èchiusa il 31 agosto.L’AssociazioneIl 13 ottobre 2012, a Capannori, il primo comune che nel2007 ha aderito alla Strategia Rifiuti Zero, è nata l’associa-zione “Comunità Rifiuti Zero”. Al momento ne fannoparte 140 comuni italiani per un totale di 3.692.424 abitanti.L’Umbria è rappresentata dai comuni di Terni, Narni, Cittàdella Pieve ed Umbertide. Il compostaggioNaturalmente i rifiuti non possono essere riciclati al 100%.L’organico, ad esempio, deve essere smaltito in qualchemodo ed anche a Capannori si è aperto un duro confronto suquesto tema. Il comune ha predisposto un progetto, ottenen-do anche finanziamenti consistenti, per un grande impiantodi compostaggio per la produzione di fertilizzanti ma, almomento della scelta del sito, si è trovato di fronte ad unaforte opposizione della popolazione. Il motivo? La paura diannusare puzze sgradevoli nonostante che l’assessore Ciacciavesse assicurato che sarebbe stato «un impianto a bassoimpatto ambientale che si innesterà in maniera indolore sulterritorio e sarà in grado di lavorare i rifiuti organici all’in-terno di un circuito chiuso senza contatto con l’aria aperta,grazie a un’opera di filtraggio degli odori». Al momentol’impianto è ancora un progetto e la patata scottante è nellemani della Regione Toscana.

Il Comitato Rio Fergia e la co-munità locale stanno dando vitaad una nuova mobilitazione,causa la lentezza di una solu-zione adeguata e scientifica peril ripristino dello stato dei luo-ghi con conseguente cementa-zione a regola d’arte delle per-forazioni di ricerca “Rocchet-ta”. Oramai da tempo, è pen-dente presso il Tar Umbria unricorso presentato dal Comita-to per la Difesa del Rio Fergia edall’Università degli uomini diBoschetto, Gaifana e Colsan-tangelo affinché i pozzi di ri-cerca vengano chiusi con lemodalità tecnico scientifichedescritte nella perizia giurataeffettuata dai massimi esperti alivello nazionale ed internazio-nale ovvero: L’Università LaSapienza di Roma.Altro procedimento pendentepresso la Procura della Repub-blica di Perugia è l’esposto/de-nuncia che descrive in detta-

Rio FergiaAncora sul sentiero di guerra

glio l’intera vicenda” Rio Fergia“, pozzi Rocchetta e concessio-ne Idrea Srl affinché eventualiresponsabilità vengano perse-guite penalmente. Finora la giu-stizia ha sempre premiato leazioni e le ragioni di una comu-nità civile che si è dovuta sacri-ficare ed autotassare per far ri-spettare diritti che in un paesecivile sarebbero scontati e ga-rantiti dalle istituzioni. Mentreda una parte, per la giustiziafinora ottenuta, siamo fiduciosidi un nuovo inevitabile succes-so, dall’altra parte siamo pre-occupati per le lungaggini le-gali.D’altronde il tema in discussio-ne riguarda l’acqua, quindi lavita e non è possibile procrasti-nare un intervento giusto edurgente per conservare il futurodelle nuove generazioni. Solle-citiamo giustizia!!!

Comitato per la Difesadel Rio Fergia

Nello Teodori in RussiaL’artista e architetto gualdese Nello Teodori è stato invitato apartecipare con una sua opera video alla VIII Biennale diShiryaevo presso il Museum of Modern di Samara, in Russia,dal 9 Agosto al 9 Settembre una manifestazione in cui eranoa confronto per un evento internazionale in un’area geograficain cui confluiscono e si fondono le culture Occidentali edOrientali artisti provenienti dal continente europeo e da quelloasiaticoIl tema della Biennale era Screen: between Europe and Asia,sintetizzabile in “schermo come linea di demarcazione edirezione delle strategie di comunicazione culturale tra Orientee Occidente.”Oltre a Teodori altri artisti italiani invitati in questa sezionevideo erano Bruno Di Lecce, Giuseppina Esposito, GiuliaGiannola, Giuseppe Manigrasso, Vito Pace, Mauro Rescigno,Angelo Ricciardi, Roxy in-the-Box, Angelo Volpe.

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Una mia cugina Enrica Pa-squarelli, oggi residente aTerni e che ringrazio pub-blicamente, mi ha inviatoquesta fotografia, fatta suiprati di Valsorda nell’anno1955. Sono riconoscibili, tragli altri, Enrica Pasquarellied i suoi due fratelli Mauro eFrancesco (Checchino pur-troppo, da tempo ci ha la-sciati), i fratelli BiscontiniMario e Massimo, i fratelliRaffaele Gammaitoni e Giu-liana, i fratelli AnderliniMaria Bruna e Paolo, Pa-squarelli Giuseppe (Peppi-no), Ronca Sandro (1° Mag-gio) etc.Sullo sfondo é visibile “latroscia” , circondata da unmare di margherite. Il pen-siero corre velocemente aritroso per ricordare queglianni, durante i quali, al ter-mine della guerra, il popoloItaliano faticosamente siadoperava per la ricostru-zione dell’Italia, a prezzo di enormi sacrifici. A noi bam-bini di quel tempo, bastavapoco per renderci felici. Nonesistevano ancora il compu-ter, il tablet,il cellulare etc .

Valsorda 1955Per divertirci, come si vedenella fotografia, c’era la pal-la. Eppure eravamo conten-ti.In quei tempi, per raggiun-gere Valsorda, bisognavaavere buone gambe, oppuresalire sui carretti trainatidagli animali. Personalmen-te ho avuto spesso la fortunadi fare alcune volte l’ascesaa bordo di un vecchio auto-carro, che mio zio, Pasqua-relli Nazzareno (Neno DelCucco), metteva a disposi-zione di amici e parenti.Applicava sul cassone delcamion, delle assi e ci cari-cava tutti. Ricordo ancora legiornate serene, trascorseinsieme e le abbondanti man-giate dei piatti “ fatti in casa”:lasagne, vincisgrassi, taglia-telle etc. Non mancava nep-pure la damigiana di vino,quello delle nostre vigne, chechiamavamo acquaticcio.Un bicchiere di vino, o unapagnottina col salame o conil prosciutto, non si negava anessuno. I più grandi pote-vano ballare al suono dellafisarmonica, mentre noi pic-coli giocavamo a palla, op-

pure facevamoqualche giro “sulcalcio in culo”, o cidivertivamo a rac-cogliere i preziosinarcisi. Erano itempi in cui il ri-storante gualdeseda Clelia, che ave-va i locali in corsoItalia, apriva unamodesta, ma im-portante succursa-le in montagna inun locale dove oggisi trova il ristruttu-rato Rifugio Chie-setta, mentre solointorno alla metàdegli anni 60 veniva costru-ito l’allora Albergo Narciso.Erano i tempi in cui esiste-vano sui prati di Valsordaalcune casette di legno converanda (4 in tutto) dei pro-prietari Pellegrini, Bisconti-ni, Micheletti e Petrozzi,casette che nelle feste piùimportanti erano popolate diparenti ed amici ma anche ditanti gualdesi che trovavanoun punto di appoggio per lefeste ed in particolare quel-le dell’ Ascensione e della

Santissima Trinità.Già l’Ascensione: ci sononumerose foto in bianco enero che testimoniano quan-ta sia stata grande la parteci-pazione dei gualdesi a que-sta festa, che allora si festeg-giava il “giorno del Santo”,con messe ripetute ad ogniora, i prati macchiati dalleinnumerevoli tovaglie dellevarie cricche e con la festapomeridiana allietata dallabanda musicale della Rac-chia, una banda marchigia-

na che suonava con stranis-simi strumenti ma diverten-tissimi, tanto che i bambini(ma anche le donne anziane)ne seguivano la marcia conin bocca lo zucchero filato oil croccante delle prime ban-carelle.Erano i tempi della casettadei “19”, una struttura in lat-ta che veniva montata perl’occasione da alcuni gual-desi doc, chiamati appunto i19, dove si consumavanodamigiane e damigiane di

vino, salame e baccalà, an-che questa meta di tantissi-mi gualdesi che felicementea scrocco, finivano conl’ubriacarsi insieme ai 19soci di, quella si, che era unallegra combriccola. Erano itempi in cui, come ricorda-to, ci si stava riprendendo daun terribile periodo, doveperò l’inizio di un nuovo“boom” economico dava atutti una concreta speranzadi rinascita. Quello che vor-remmo ancora noi tutti oggi.

R.G.

220 mila euro per la valorizza-zione di Valsorda: è questa labella notizia per le casse delcomune che ha visto finanzia-re il progetto dal Gal AltaUmbria su fondi europei chehanno l’obiettivo della valo-rizzazione e promozione di areeSIC. Nell’intervento sono com-presi la realizzazione di bagnipubblici, la sistemazione delRifugio “Chiesetta” che saràadibito a centro ristoro anchedurante la stagione invernale,la costruzione di un piccolorimessaggio per la motoslittacon relativa zona noleggio diattrezzature sportive, la siste-mazione del Rifugio “MonteMaggio”, una nuova segnale-tica, materiale promozionaleed attrezzature multimedialiper rendere maggiormente frui-bile la montagna gualdese.“Un restyling necessario- silegge in una nota dell’ammini-strazione comunale- che si in-serisce in un quadro di valoriz-zazione della montagna già av-viato da questa Amministra-zione con opere qualificatecome quella della sistemazio-ne della zona di San Guido, ola realizzazione del parco gio-chi per bambini nella zona del-la Valsorda, piuttosto che lasistemazione di 270KM di sen-tieri, ora perfettamente fruibili.

Finanziamenti per ValsordaSiamo convinti che iniziativecome questa siano determinantiper promuovere concretamen-te quel turismo sportivo edambientale che può proiettarela nostra città tra le méte piùambite a livello nazionale enon solo.Occorrono sforzi corali in gra-do di mettere a sistema ric-chezze naturali e paesaggisti-che con strumenti di promo-zione adeguati e coerenti conle necessità del mercato. Ciauguriamo che la soffocantequanto inutile macchina buro-cratica italiana, non rallenti itempi di esecuzione del pro-getto. Oggi più che mai è im-portante correre veloci per nonperdere importanti e fonda-mentali opportunità che il no-stro territorio non può più per-mettersi di ignorare”.

Giardini pubbliciPrecaria, invece, la situazionedei giardini pubblici: “Nellesettimane scorse abbiamo in-caricato una persona fissa perla pulizia” dice l’assessore Pa-ola Gramaccia. Occorrerebbeun intervento radicale con unaspesa di circa 300 mila euroche il comune, al momento,non ha: “Stiamo verificando ladisponibilità di alcuni sponsore speriamo di riuscire nell’in-

tento di ridare ai gualdesi deigiardini degni di questo nomedalla prossima Primavera”.Con la speranza che la gentecollabori; decine di irrigatorisono stati regolarmente rubati.L’erba è, di conseguenza, pre-valentemente bruciata dal sole.

Nei giorni scorsi sul monte“Serrasanta” la Fnp Cisl, el’associazione di volontariatoAnteas del territorio, ha orga-nizzato un incontro per tratta-re dell’importanza dei servizisvolti dalla Cisl a vantaggio

La FNP CISL E ANTEAS

Socializzazione e formazionedelle fasce più deboli dellapopolazione e dei pensionati,una giornata dedicata agliiscritti della Federazione pen-sionati della Cisl del territorioeugubino – gualdese per so-cializzare e informare. È statoargomentato il ruolo strategi-co dell’associazione di volon-tariato Anteas, che quotidia-namente supporta le personeanziane e diversamente abilianche e soprattutto negli spo-stamenti. Le due macchine,una delle quali un doblò per idiversamente abili, sono statimessi a disposizione anchedei servizi sociali del territo-rio.Per la numerosa partecipazio-ne e la diffusa soddisfazionedei presenti, la Fnp Cisl el’Anteas si sono impegnateper organizzare ulteriori mo-menti di socializzazione e in-formazione, come quello al-l’eremo del Serrasanta. Gior-nata in libertà era stata pro-grammata anche per la sco-perta della fioritura sulle mon-tagne gualdesi e particolarivedute paesaggistiche moz-zafiato, accompagnati da gui-de esperte, senza dimenticarela tipica colazione del luogo

che, dopo qualche titubanza,ha avuto un grande successo,molto apprezzate anche lespiegazioni storiche delle lo-calità circostanti, date da uncomponente dell’organizza-zione Purtroppo ci sono state per-sone di Gualdo Tadino che sisono lamentate perché perquesta iniziativa della CISL èstato scelto quel magnificoposto sul “Serrasanta” e nonun locale tradizionale del cen-tro; la risposta è semplice, chiorganizza crede nella città enel suo ambiente e, come lagente sa, ha sempre cercato diportare più gente possibile aGualdo Tadino, per far cono-scere le località d’incanto chesono sui nostri monti, senzainteresse alcuno; secondomotivo credo doveroso dareuna mano alla nostra Confra-ternita della Trinità che congrandi sforzi finanziari e dibraccia ha fatto del rifugio sul“Serrasanta una bellissimarealtà, mentre chi protesta nonmi risulta che abbia fatto qual-cosa del genere senza la miradi un proprio interesse

Resp. F.N.P. CISLOrtenzo Commodi

Gualdo ieri e oggiCaro Direttore, ad ottanta anni mi sento in condizioni di fare un raffronto frala Gualdo di tanti anni fa e l’attuale, stanco di assistere aldeclino della città, dal 1946 ad oggi, mettendo a confronto letante cose che non ci sono più e lo stato attuale, e un centrostorico desertificato, grazie alle scelte dei nostri amministratoridi ieri e di oggi, che privilegiano chiassose manifestazioni edaperture di supermercati Delle tante cose che c’erano a Gualdo, fontane e fontanellescomparse, alla piattaforma del soprammuro, al monumento inpiazza Garibaldi, al Teatro Talìa, all’ospedale Calai, alla BancaPopolare, al ristorante San Guido chiuso, all’albergo di Valsordache non c’è più, alla Pretura, all’ENEL, alle nostre TV, i nostriprati ridotti a letamaie, e lo scempio della Rocchetta in stato diabbandono totale, con la strada di accesso alla montagnasbarrata con la scusa di caduta massi, e mi fermo qui, anche sesi potrebbe continuare; dove sembra che l’unica cosa che contasono i supermercati, cinque o sei, mentre mancano idee pernuove iniziative, come si può vedere in comune di Nocerapresso il Ristorante il Molino, un grande ristorante con addiritturadue piscine, delizia e attrazione per turisti.Credo che sarebbe necessario costituire un Comitato di cittadiniper salvare a Gualdo il poco che rimane, il suo ambientenaturale; o dobbiamo rassegnarci a perdere anche quello.Grazie per l’ospitalità

e.d.

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Sabato 8 novembre 1969,dopo 17 anni, a favore dellalocale sezione Avis, venivariportata alla ribalta la rivista“Sù e giù per Gualdo”, moltodiversa dall’originale e in granparte rifatta adattandola aitempi più moderni. Lo spetta-colo, comunque, ricalcava lescenette classiche e gli avve-nimenti della vita gualdesecentralizzata nei personaggisimpatici ed intelligenti dellafrazione di Morano. Per duemesi alcuni componenti del-l’Avis si erano impegnati nel-la stesura dei testi, nella pre-parazione delle scene assisten-do gli “improvvisati” attorinelle prove serali.Riportiamo di seguito la de-scrizione dell’evento dalleparole del cronista: “Per oltrequattro ore gli spettatori han-no goduto e riso, applauden-do moltissime volte a scenaaperta i bravi artisti che didilettanti hanno solo il nome.Ne è venuto fuori uno spetta-colo che avrebbe senz’altroben figurato in grandi teatri dicittà o sul nostro video. Du-rante il cambiamento dellediverse scene, cantanti grandie piccoli, hanno sfoggiato laloro voce in maniera vera-mente eccezionale. Ci è sem-brato di assistere ad una diquelle manifestazioni canoretanto reclamizzate riuscendoad avvincere gli spettatori efacendosi applaudire freneti-camente.Il tutto esaurito per tre spetta-coli sta a dimostrare quanto ibravi artisti sono riusciti a fare.L’inizio dello spettacolo hatoccato motivi di vera com-mozione. Il rag. Aldo Biscon-tini, coadiuvato dai nipotiLuca e Stefano, ha ricordatola storia della rivista, i nomidegli artisti, le scene, le

“Sù e giù per Gualdo” del 1969La riproposizione della rivista

macchiette, le vicissitudini edinfine l’orchestra diretta dalvalente avv. Danilo Bisconti-ni e con la partecipazione stra-ordinaria dei «Funamboli» hasuonato gli inni gualdesi chehanno suscitato in sala ap-plausi a non finire e qualchelacrima repressa a qualchespettatore con i capelli grigi alquale forse rievocavano qual-che caro ricordo di gioventù.Due bellissime ragazze, le si-gnorine Maria Grazia Montesie Donatella Gentilucci, han-no svolto da brave e sicurepresentatrici il compito di in-trodurre le diverse macchiette.La signorina Paola Piscini si èassunta il compito, sfoggian-do magnifiche toilette, che ri-saltavano la sua giovane bel-lezza, di presentare le cantan-ti: Oretta Giulietti, LuiginaVenturi, Alessandra Carlotti,Franca Montesi, Loretta Pa-scucci, Angela Berardi.Gigino Cirelli, Cecilia Scia-bacucchi, Ilario Pascucci han-no iniziato lo spettacolo conla scena del «Dottore». Ap-plausi e consensi agli artistiche si sono impersonati otti-mamente nelle parti previstedal copione. Arivio Gherardi,Sandro Farabi, nelle vesti del-le «Comari» con il loro abbi-gliamento femminile, CarloBiscontini nella parte del ma-rito «Becalino» sono statigrandi. Il pubblico non ha fat-to che ridere ed applaudire,tanto era il verismo interpre-tativo di Arivio e Sandro nelpersonaggio delle due pette-gole comari che sparlavano eraccontavano fatti avvenuti oinventati della vita cittadina.Negli «Esami di Mariuccio»il rag. Aldo Biscontini nellevesti di un attempatello alun-no di Morano di quinta ele-mentare con il grambiulino

ed il fiocco, è stato veramenteeccezionale, come pure bra-vissima la signorina CeciliaSciabacucchi nella parte del-la bidella sognante ed inna-morata del signor direttore, lasignorina Angela Berardipadronissima della scena nel-la veste di una bella maestrina

che ha fatto innamorare loscolaro, Gigino Cirelli padredi Mariuccio, spassoso per-sonaggio moranese, ed infineSandro Farabi compìto e se-rio direttore, nella funzione diesaminatore che boccia per ladodicesima volta lo scolaro.Carlo Biscontini e Giuseppi-na Graziosi si sono esibitiparodiando una classica can-zone con verso dell’avisinoAldo Gammaitoni, il primonel mettere in rilievo i difettidelle ragazze dei rioni gual-desi e delle frazioni, nell’inu-tile ricerca di una moglie, laseconda nel contrapporre ledoti, i pregi e le bellezze dellagioventù femminile conclu-dendo che al giovane manca-va volontà e non materia pri-

ma.Dopo l’intervallo GiginoCirelli, nella parte di oste pocoonesto, Arivio Gherardi eSandro Farabi (due spazzini),Ilario Pascucci (il lattaio),Giuseppina Graziosi e Ange-la Berardi, Aldo Biscontini eCarlo Biscontini hanno dimo-

strato la loro bravura nellascena «L’Osteria» in una in-descrivibile serie di avventu-re e comici racconti ed il pub-blico non ha mai smesso diridere.Dove gli attori sono stati ve-ramente insuperabili è statonella scena della «Caserma».Impossibile descrivere l’inter-pretazione di Aldo Biscontini(marmittone di guardia), Car-lo Biscontini (caporale intran-sigente), Arivio Gherardi nellaparte di mondana, GiginoCirelli (recluta moranese),Sandro Farabi impettito emaestoso generale.Irresistibilmente ilare la sce-na dell’«Americano» anima-ta in maniera esemplare daCarlo Biscontini, Angela Be-

rardi e Sandro Farabi che han-no dimostrato quanto sia sem-plice e facile ammansire unamoglie scontenta ed egoista.Peccato che i colpi di pistolaprovenivano da un’arma cari-cata a salve. Applausi a nonfinire e risate, risate, risate.Delle cantanti abbiamo già

detto, tutte bravissime, ma lapiù piccina ci piace ricordareancora, Franchina Montesi,eccellente interprete di duemoderne canzoni. Come pureè doveroso ricordare SpartacoSabbatini, suggeritore, coa-diuvato da Brunello Troni, iltecnico delle luci e delle sce-ne Giampiero Pascucci, il re-sponsabile dei cambiamentidi scena Piero Graziosi, e tutti

i giovani collaboratori che sisono prodigati per la pienariuscita dello spettacolo.L’AVIS a nostro nome rin-grazia autori, attori, cantanti,collaboratori e i padri Sale-siani che di buon grado hannopermesso lo svolgersi del la-voro nel loro teatro. Tutto ciò

sta a significare l’affetto chela popolazione gualdese di-mostra verso la benemeritaAssociazione che proprio invirtù dell’attaccamento sem-pre dimostrato dalla cittadi-nanza, sarà spronata ad ope-rare meglio al servizio dei fra-telli bisognosi del loro gene-roso e disinteressato aiuto”.

Daniele Amoni

“Un’immagine dello spettacolo” (Archivio Angela Berardi

Come ormai da alcunianni, , anche se in po-chi, siamo riusciti a ri-trovarci, per passarequalche ora insiemeanche quest’anno.Siamo una rappresen-tanza, alcuni deglialunni del Liceo Clas-sico Stelluti di Fabria-no, anni 1963-1968, lafamosa sezione B cheraggruppava studentidi Gualdo Tadino, Fos-sato di Vico, Sassofer-rato, Genga, Matelica,Cerreto d’Esi, Pergo-la, Arcevia....E per quest’anno, inpiù, c’era l’insegnantedi religione, alloratrentunenne D. AldoMei!

Rimpatriata fabrianese

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“ Si è soliti dire che quandotocchi il fondo, più giù di lìnon puoi andare, puoi sol-tanto rialzarti e lottare ed ione so qualcosa.” Questo è unpiccolo estratto del libro IlDono di Francesca Scartoniedito a giugno 2013 dal Grup-po Albatros. FrancescaScartoni è nata il 20 maggio1976 a Cortona, ha studiatoGiurisprudenza all’Universi-tà di Perugia ed ha iniziato ilsuo percorso da scrittrice conil suo primo libro “I Linguag-gi dell’amore” edito sempredal Gruppo Albatros nel 2010.Prima di iniziare a parlaredell’ultimo lavoro di France-sca vorrei presentarmi: michiamo Marika CasagrandeFioretti e mi occupo di comu-nicazione e marketing alResort “Le Terre del Verde”.Ho voluto scrivere le mie im-pressioni sul libro “Il Dono”,nonostante non sia solita scri-vere recensioni o rassegne,perché questo testo, ambien-tato in parte nel meravigliosoluogo in cui lavoro, mi haregalato bellissime emozio-ni, mi sono sentita più voltetoccata e commossa dalle de-scrizioni che Francesca fa diambienti a me familiari, svi-scerando problematiche edanalizzando stati d’animoche, ognuno di noi, per i mo-tivi più diversi, ha sicuramen-te vissuto almeno una voltanella vita.“Toccai il fondo il giorno incui il mio cuore si spezzo ècon esso tutte le mie certez-ze, sicurezze andarono infumo”…. “Vivevo dentro unaprigione che mi ero creatacon le mie stesse mani”.. “macome dicevo, solo quandotocchi il fondo, puoi decideredi risalire e così feci”Nel libro Francesca affrontatemi di grande attualità tra iquali la violenza sulle donne,e importanti valori comel’amicizia e l’amore, il tuttocon un linguaggio semplice e

“Il Dono” di Francesca Scartoni

Un romanzo ambientato nelle Terre del VerdeMarika Casagrande Fioretti*

attuale, facendo attenzione aiparticolari e descrivendo inmaniera dettagliata le singolesituazioni e le esperienze chei protagonisti vivono. Uno sti-le che ho molto apprezzato,adatto a tutti; ai sognatori, achi ha immaginazione, un lin-guaggio che permette di im-mergersi completamente nel-la lettura, vivendo in primapersona la storia ansiosi disapere il finale e l’evolversidegli eventi.…. “Si…lì …immerso nel ver-de c’è un luogo straordina-rio. Un agriturismo che,guarda caso, si chiama LeTerre del Verde! E’ un postomolto tranquillo, ideale perrilassarsi”… “L’ingressoalle Terre del Verde era qual-cosa di spettacolare. Un fiu-miciattolo sotterraneo, chescorreva al di sotto di un pa-vimento in cristallo, ci ac-compagnò fino ai salotti in-terni” …“Al piano superiore, c’eraun bellissimo letto matrimo-niale in ferro battuto ad aspet-tarci, la cui testata poggiavasu una parete di cristallo,dietro la quale si poteva scor-gere una parte della toilette.Ma la cosa più esclusivaerano le finestre che a giropercorrevano le pareti, per-mettendoci di avere una vi-suale su tutte le Terre delVerde, decisamente meravi-gliose”Sarà che sono una sensibilesognatrice che adora il postoin cui lavora ma, leggere que-ste righe e notare l’attenzionecon cui ogni minimo partico-lare viene descritto; il vedersiattraverso gli occhi altrui miha riempito il cuore di gioia estimolato l’immaginazione,facendomi sentire parte dellibro e della storia. La storiadi una donna, Melissa, che adun certo punto della sua vita,dopo aver subito violenze fi-siche e psichiche dall’uomoche amava e che credeva fos-

se il suo principe azzurro, tro-va la forza di reagire, e diriprendere in mano la sua vita,trova il coraggio di tornare adamarsi.In anni di matrimonio la pro-tagonista si era creata una pri-gione fatta di aspettative, at-tese, desideri e sensi di colpa;uscirne significava ricomin-ciare a camminare con le suegambe, ritrovare la fiducianel prossimo, nella vita e so-prattutto in se stessa, signifi-cava capire e provare nel pro-fondo del cuore che non ave-va colpe per ciò che le eraaccaduto, che lei meritavamolto di più, non si trattava disfortuna, ma semplicementedoveva tornare ad apprezzar-si. Un percorso lungo, diffi-cile, in cui Melissa fortunata-mente non si trova sola, maha l’appoggio di Lucrezia, suagrande amica, e di Jacopo,l’uomo che riesce ad allenta-re la morsa che bloccava ilsuo cuore, e a fargli ritrovarela fiducia nel futuro e negliuomini.Questo testo offre diversispunti per riflettere visti i tantiargomenti trattati, ma quelloche più mi hacolpito e nel quale personal-mente ho trovato sicuramen-te insegnamento sta in questerighe:“Quel posto, il contatto conla natura, mi davano un enor-me senso di pace. Quella pacee quella tranquillità che or-mai non avvertivo più da tan-to tempo. Negli ultimi anni,la mia vita era stata contor-nata solamente da dolore edispiaceri, perciò quella sen-sazione ritrovata, così bellaquasi mi spaventava”Quando si cerca di superareun momento difficile ericucire le ferite per rialzarsidal fondo e tornare a vivere,occorre fare i conti con lapaura di fallire, di soffrire, ditrovare la felicità per poiriperderla. Melissa nel libro

cerca lentamente di cambiareocchi con cui guardarsi eguardare la vita e ciò che leera accaduto, cerca di dare unvolto diverso alle sofferenzevissute, per fare tesoro delleesperienze, senza lasciarsisegnare e bloccare dalle stes-se.L’autrice riporta più volte del-le citazioni di Madre Teresadi Calcutta; in particolare unami ha affascinato e credo siaalla base di tutto il libro: Ildolore è un dono di Dio perte. Non devi sciupare questodono, ma renderlo fruttuoso.Questa frase mi ha fatto me-ditare sull’importanza dellavita e su quanto sia fonda-mentale non disperdere il suovalore e viverla nonostantetutto, perché la paura paraliz-za e allontana la felicità. Cer-to è un percorso in salita, oc-corre mettersi in gioco,riscoprirsi, perché tutto parteda se stessi, ogni cambiamen-to, ogni crescita ed ogni evo-luzione.Anche in questo lavoro Fran-cesca, come da suo stile, in-serisce un colpo di scena fi-nale, che onestamente non miaspettavo e che rende la lettu-ra ancora meno scontata e piùinteressante. Ovviamente nonstarò qua a raccontarvi di cosasi tratta, questo dovrete sco-prirlo da soli leggendo il li-bro! Vorrei concludere ripor-tando questo piccolo estrat-to: “mi ero resa conto che io,la vita, non l’avevo difesa.Quando mi si era presentatauna sfida, non l’avevo affron-tata, non avevo superato latristezza. Mi era stata dona-ta, un’opportunità meravi-gliosa ed io non ero statacapace di coglierla fino infondo. Non avevo fatto altroche compiangermi e biasi-marmi invece di lottare eadempiere la mia promessadi amare Jacopo”Come accade a volte nellavita si arriva al momento del-

la rivelazione, in cui se si èfortunati, si decide di andareavanti ed uscire dalla prigio-ne, perché la morsa che bloc-ca si eliminerà solamente vi-vendo. Questo è quello chedecide di fare Melissa, tro-vandosi addirittura a ringra-ziare alla fine il suo dolore,perché è grazie ad esso che haricevuto il regalo più grande,imparare a guardare il mondocon gli occhi della vita e dellasperanza , ottenendo cosìl’amore di un uomo meravi-glioso, riscoprendosi lei stes-sa degna di questo amore.Ringrazio Francesca per le

emozioni che mi ha regalato,per aver parlato di noi delleTerre del Verde; la ringrazioper l’entusiasmo con cui l’hafatto e per la cura nelle de-scrizioni, l’essere stati scelticome luogo d’ispirazione perun libro che parla di rinascitainteriore è stato per noi unonore e un meraviglioso dono,in linea con la nostra“mission” e il nostro ardentedesiderio di offrire a tutti gliospiti un luogo dove poterritrovare il proprio benesseretotale.*Comunicazione e Marketingalle Terre del Verde

La presentazione del volumeL’autrice Francesca Scartoni ha presentato sabato 31 ago-sto, presso Le Terre del Verde, il suo romanzo “Il dono”,ambientato nella struttura, tanto che il direttore del com-plesso recettivo il Dr Vincenzo Carnevali si è detto com-mosso.Per la circostanza l’autrice ha annunciato di aver già scrittoil prossimo romanzo dal titolo “Sulle ali del vento”.

Dopo due anni e mezzo dall’istanza di ricostituzione del-la Comunanza dell’Appen-nino Gualdese, la Regione,con il Decreto del Presiden-te N° 79 del 30 Luglio 2013e N° 84 del 14 Agosto 2013,ha fatto il primo, ed inequi-vocabile passo verso il rico-noscimento della stessa Co-munanza.Da una prima lettura dei dueDecreti il Consiglio Provvi-sorio non può fare a meno disottolineare la portata sto-rica del riconoscimentodella Comunanza Agraria

Comunanza Appennino GualdeseLa soddisfazione del Consiglio provvisorio

contenuto nei Decreti dallaPresidente Marini, da cui sideduce che la Comunanzadei Gualdesi non è morta,non è stata mai sciolta e lenostre dichiarazioni hannoavuto un fondamento giuri-dico.Nell’attesa di qualsiasi pos-sibile decisione ed azione inmerito, il Consiglio provvi-sorio sta sottoponendo i do-cumenti al vaglio dei suoiconsulenti e dei suoi legaliper verificare che i provve-dimenti non siano in contra-sto con la normativa vigente

e gli interessi della Comu-nanza Agraria dell’Appen-nino come già ricostituita.In ogni caso il contenuto delprovvedimento di nominadel Commissario, indipen-dente dalle dichiarazioneformali della politica, av-vezza a trasformare lesconfitte in vittorie conparole piene di vuota ma-gnificenza, è la palese con-ferma dell’esistenza giuri-dica della Comunanza Agra-ria come sopra ricordato.Il pressing del Consiglio diAmministrazione provviso-

rio, attraverso le richiestecontinue e precise alla Re-gione e la vigilanza costantesugli atti dell’Amministra-zione Comunale riguardantila montagna, ha determina-to la necessità per la Regio-ne di formalizzare il fattoche la Comunanza Agrarianon si è mai sciolta e vivetuttora anche grazie all’atti-vità fin qui svolta da tutti igualdesi che si sono adope-rati per ricostituirne gli or-gani amministrativi.Molta strada c’è ancora dafare su tanti fronti, compre-

so quello della definizionedella “Proprietà Collettiva”,mentre, in attesa delle deci-sioni finali del ConsiglioProvvisorio sui DPGR re-gionali e della prima udien-za al Commissariato agli Usi

civici a Novembre 2013, ilConsiglio di Provvisorio staorganizzando le sue prossi-me azioni e la convocazionedi una prossima Assembleadegli Utenti.Nadia Monacelli

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L’UNITALSI sta per UnioneNazionale Italiana TrasportoAmmalati a Lourdes e San-tuari Internazionali. Ma dopoil terremoto in Abruzzo del2009, questa associazione haattivato un nuovo servizio en-trando a far parte del sistemadi Protezione Civile con unprogetto finanziato dal Di-partimento di Protezione Ci-vile. Organizzativamentel’Italia è stata suddivisa in 3macroaree: Nord, Centro eSud. Ognuna di queste aree èstata dotata di un pulmino peril trasporto disabili, tende diprima emergenza, carrelliporta vivande, carrozzine perdisabili, gazebo, lettini e cosìvia.La Macro Area Centrale com-prende l’Umbria, la Toscana,le Marche, l’Abruzzo, il Lazioe la Sardegna. La sede cen-trale di quest’area è GualdoTadino perché il coordinato-re è il gualdese Corrado Pom-pei. Per la nostra città questasede è motivo di orgoglio edè il giusto riconoscimento peruna associazione che da oltreventi anni opera per il benedelle persone che necessita-no di assistenza.La scelta di far entrare l’Uni-talsi nella Protezione Civile èdell’ex capo Bertolaso. Lamotivazione è contenuta nel-la necessità di garantire l’aiu-to ed il sostegno ai più debolianche nelle situazioni diemergenza attraverso il rico-noscimento e la valorizzazio-ne del ruolo strategico che lapianificazione e la gestionedell’emergenza debbono as-sumere per poter garantire li-velli di sicurezza adeguati alleesigenze delle persone, sianoesse sane, ammalate odisabili. In soldoni l’esperien-za del terremoto a L’Aquiladimostrò che per essere vici-ni ed utili alle persone in dif-ficoltà nei periodi di emer-genza occorreva dotarsi distrutture adeguate per rende-re i servizi necessari più effi-cienti e più celeri. Pompei èentrato nell’Unitalsi nel 2007,quando è andato in pensione(lavorava presso un Istitutodi Credito) e fino al 2009 hasvolto i consueti servizi diaccompagnamento dei mala-ti a Lourdes e Loreto come

Unitalsi Protezione Civile

Corrado Pompei: “Pianificare l’emergenza per i disabili”Il Coordinatore della macroarea C2 dell’Unitalsi Protezione Civile racconta, in questaintervista le finalità di un servizio di volontariato nato nel 2010 dopo il terremoto in Abruzzo.

Riccardo Serronibarelliere. Poi, nel 2009,L’Unitalsi è stata chiamata aL’Aquila per l’emergenza ter-remoto e nel 2010 è stata co-stituita la sezione Unitalsi al-l’interno della Protezione Ci-vile. Per Pompei il coordina-mento di questa attività è, na-turalmente, molto oneroso sulpiano dell’impegno ma lamotivazione che l’ha spintoin questa direzione è moltoforte:“Voglio ricordare alcune pa-role di Benedetto XVI che hogià citato in un mio interven-to a L’Aquila- ci dice- Amatoda Dio, ogni uomo non può, asua volta, non amare l’altro,

il prossimo. L’amore del pros-simo, radicato nell’amore diDio, è anzitutto un compitoper ogni singolo fedele, ma èanche un compito per l’interacomunità ecclesiale, fino allaChiesa universale nella suaglobalità. L’amore sarà sem-pre necessario, anche nellasocietà più giusta. Non c’ènessun ordinamento statalegiusto che possa rendere su-perfluo il servizio dell’amo-re”.Un impegno, dunque, che èall’origine del servizio di vo-lontariato, quel mettersi a di-sposizione gratuitamente de-gli altri, della comunità perrendere la vita del prossimomeno faticosa. Ma c’è un pun-to che Pompei vuole sottoli-neare in maniera particolare:“Noi volontari potremmo farepoca cosa se non avessimo ilsostegno della comunità. E lacomunità gualdese è partico-larmente sensibile alle nostrerichieste. Ogni volta che cimuoviamo abbiamo il sup-porto dei nostri concittadi-ni”.

Essendo Gualdo Tadino sededella Macroarea dell’Italiacentrale le attrezzature in vo-stro possesso sono nella no-stra città. Dove le avete di-slocate?“Questo è un esempio di quel-lo che dicevo prima. Noi ab-biamo in dotazione un pulmi-no da 9 posti, 5 carrozzine edaltro materiale. Un istituto dicredito ci ha dato un garagein uso gratuito per riporre granparte del materiale mentre ilpulmino lo parcheggiamo inun altro locale che ci ha mes-so a disposizione un impren-ditore locale”.Quando non ci sono emer-genze come il terremoto,come siete impegnati?“La nostra presenza è impor-tante anche in altre occasioniche non siano emergenze gra-vi come il terremoto. Noi in-terveniamo in tutte le esigen-ze che possano avere le per-sone malate o disabili duran-te le nevicate abbondanti o inoccasioni speciali come ilCongresso Eucaristico adAncona o la prossima visitadi papa Francesco ad Assisi.Grazie a noi le persone incarrozzella possono raggiun-gere punti di ascolto dovealtrimenti non potrebbero ar-rivare”.Ma un’altra voce importanteè la progettazione perché “incircostanze complesse occor-re sapersi muovere in modoattento, scrupoloso, preciso.L’improvvisazione è il peg-giore nemico dell’emergen-za”.Ed un progetto importante èquello chiamato “I luoghi del-la disabilità in un click”:“Si tratta della mappaturacompleta delle persone in dif-ficoltà associate all’Unitalsi.L’iniziativa è finalizzata allaformazione dei soci dell’As-sociazione, siano essi disabilioppure no, all’utilizzo delcomputer ed alla creazione dibanche dati per fornire unsupporto agli enti locali ed

alla Protezione Civile nellapreparazione dei piani diemergenza”. Un serviziomolto importante che in si-tuazioni di emergenza con-sente di intervenire celermen-te a favore di quelle personedi cui si conosce il tipo dihandicap, l’ubicazione esat-ta, le esigenze ed il modo disoddisfarle. Un servizio chesarà molto utile anche a Gual-do Tadino, per esempio, inoccasione delle abbondantinevicate”.Ed in virtù del principio chel’improvvisazione è delete-ria, un’attenzione particolareè rivolta anche alla formazio-ne. Il 15 maggio 2010 aL’Aquila si è tenuta una Gior-nata di Formazione Protezio-ne Civile dell’Unitalsi riser-vato alle regioni Abruzzo,Lazio, Marche, Sardegna,Toscana ed Umbria. E’ statoil primo impegno ufficiale diCorrado Pompei in qualità diCoordinatore del ServizioCivile Unitalsi per la Macro-area C2.Nel 2011 a Corrado Pompeivenne assegnato il premioBeato Angelo.

I bambini dell’orfanatrofioC’è un’altra branca dell’attività di volontariato di CorradoPompei che va sottolineata, soprattutto perché anche in questadirezione Gualdo Tadino si è dimostrata molto sensibile:“Il tutto è nato dal mio primo pellegrinaggio a Betlemme-racconta Pompei- Sono andato a visitare l’orfanatrofio deibambini disabili orfani di Betlemme gestito dalle suore delverbo Incarnato. Sono entrato in una camerata con i materassistesi per terra e ho avvertito un intenso odore di pipì. Mi sonodetto: “qui bisogna fare qualcosa”. Quando sono tornato ne hoparlato con don Aldo Mataloni che è stato preziosissimo.Grazie alla generosità dei Gualdesi abbiamo potuto donareall’orfanatrofio 50 lettini. Sono tornato a Betlemme diversevolte e grazie ai Gualdesi non sono mai andato a mani vuote”.Situazioni che colpiscono la sensibilità umana oltre che ilsentimento religioso. Con qualche aneddoto che è significativoriportare:“Mi aveva contattato una signora americana che voleva andarein pellegrinaggio a Betlemme ma aveva delle difficoltà per lesue condizioni fisiche. Noi ci siamo adoperati per soddisfarequesto suo desiderio e l’abbiamo accompagnata in questopellegrinaggio insieme al marito. Quando siamo andati in visitaall’orfanatrofio il marito ha voluto prendere in braccio unbambino ed è indescrivibile la tenerezza di quel momento dicontatto fisico. Da allora, ogni anno, la signora ci fa pervenireun sostanzioso contributo per rendere la vita di quei bambinimeno difficoltosa”-.Gesti che danno un senso alla vita. Raccontarli non significaostentare.La stampa, in genere, per vendere di più e fare più ascolto, tendead enfatizzare le cattive notizie, le ruberie, gli stupri, le azioninefaste. Parlare delle buone azioni, invece, ci aiuta a riflettere,ad interrogarci sul senso vero della vita. E se è vero che lecattive azioni trovano spesso proseliti per imitazione, perchénon dovrebbe essere così anche quelle buone?

Jacopo Scassellati in mostraDal 7 settembre al 24 novembre , presso la ChiesaMonumentale di San Francesco Jacopo Scassellatiespone il dittico “Il carro degli dei”, organizzato dal polomuseale di Gualdo Tadino;Dopo Gualdo Tadino, “Il carro degli dei” sarà ospitatoa Roma al Vittoriano degli italiani, per poi tornare inUmbria alla Rocca Paolina a Perugia e ripartire alla voltadi prestigiose mete internazionali.

Corrado Pompei

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Sport IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO - N. 9pag. pag. pag. pag. pag. 1414141414

Partiti! La nuova stagione èiniziata e la serie D è tornatanella città di Gualdo Tadinodopo 21 anni. Era il 1992,infatti, quando la compagineallora guidata da WilliamBarducci vinceva lo spareg-gio con l’Aquila e volava ver-so il professionismo, dove ri-mase per 14 anni consecutivi,fino alle famose e tristi vicen-de del 2006, quando il doppiosalto all’indietro fece sì chedalla serie C2 si passasse di-rettamente alla Promozione.Un campionato, la serie D,che il prossimo anno divente-rà la quarta serie del calcionazionale con la nascita dellaC unica. Chi vincerà questocampionato avrà quindi lapossibilità di fare un doppiosalto, conquistando il “podio”del calcio italiano.Il Gualdo Casacastalda si pre-senta ai nastri di partenza conla consapevolezza di avereuna squadra competitiva e giàrodata per la categoria, ma

Calcio Serie D

C’è entusiasmo intorno alGualdoCasacastalda

con tutta l’umiltà che in que-sti casi è sempre necessaria.E’ indubbio che le aspettativedella tifoseria sono molto alte,ma il calcio è uno sport che ciha abituato a tutto. Anche iriflettori dei media sarannopuntati in particolar modo suquesta strana “matricola”.Un’unione di forze tra unasocietà con quasi cento annidi storia e un blasone altissi-mo e un’altra che negli ultimianni ha vinto due campionaticonsecutivi arrivando addirit-tura a sfiorare la Lega Pro loscorso maggio. Ovvio chenella zona alta della griglia dipartenza, gli addetti ai lavorihanno inserito anche la socie-tà guidata dai presidenti Sca-tena e Minelli.Lo scorso mese è stato ancheriassaporata l’atmosfera delcalcio che conta, grazie al tur-no di Tim Cup di serie A e Bdisputato a Chiavari in casadell’Entella. La sconfitta con-tro una delle favorite per la

promozione in serie B, non hamesso in ombra la buona pre-stazione dei ragazzi di Fran-cioni.Anche nelle amichevoli con-tro Perugia, Casertana e Gub-bio, il Gualdo Casacastaldaha messo in mostra bel giocoe vivacità. Una sconfitta con-tro i perugini di Lucarelli (poiesonerato), vittoria con icampani (Seconda Divisionedi Lega Pro) e un bel pareggioin un derby ritrovato doposette anni, anche se solo inamichevole.Insomma l’entusiasmo cresceintorno ad un Gualdo Casaca-stalda certamente competiti-vo, ma che si appresta ad en-trare nel vivo di un torneodifficilissimo, con corazzate partite con la chiara intenzio-ne di dettar legge quali Arezzoe Pistoiese.Da parte della nostra redazio-ne un grande in bocca al lupoai ragazzi di mister Francioniper questa nuova avventura.

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Un’altra stagione sportiva èalle spalle e la Salus Gualdo bkfemminile è pronta per iniziareufficialmente anche la prossi-ma, quella 2013/2014.La preparazione, sia per il set-tore giovanile che per la squa-dra senior, “è iniziata il 2 Set-tembre” agli ordini del positi-vo e riconfermato staff tecni-co-atletico, della scorsa sta-gione:All. Mauro Marini, Prep. Atl.Fulberto Evangelisti.La riflessione che ogni annooccorre fare in relazione al pa-norama nazionale è quella chenon è cosa da poco essere pre-senti ai nastri di partenza, con-siderata l’ecatombe di squadree società, di nuovo sparite dalmondo del basket italiano e daaltre discipline sportive. La stagione appena trascorsaè stata una vera e propriarifondazione con l’inserimen-to totale di ragazze del postotutte provenienti dal fertile vi-vaio biancorosso.Non era certo scontato, oltre aridurre ulteriormente i costi,centrare anche risultati impor-tanti.Qualcuno adombrava legitti-mamente dei dubbi riguardoall’indirizzo societario, maaldilà delle convinzioni di na-tura fisico-tecnica, l’aspetto daprendere in considerazione eraquello della “prosecuzione” diun’attività sportiva che a Gual-do Tadino ha radici profonde.C’è prospettiva e logica nel-l’andare avanti solo se si lavo-ra e si attinge dal proprio setto-re giovanile, che per quantoriguarda la Salus Gualdo si èfinora dimostrato un vero eproprio fiore all’occhiello.Basti pensare che lo scorsoanno Valentina Baldelli ha mi-litato in A/1 ad Orvieto, GiuliaRidolfi (classe ’94) in A/2 adAncona (quest’anno le due ra-

Basket Femminile

Dal 2 settembre al viaper la nuova stagione

gazze si ritroveranno entram-be in A/1 ad Orvieto!) oltre adElisa Ercoli (classe ’95), pas-sata definitivamente a Schio,squadra campione d’Italia) cheha giocato addirittura alcuniminuti nella “Coppa Campio-ni” femminile ed ha disputatocon ottimi risultati personali edi squadra sia il mondiale U/20 che l’europeo U/18.I risultati globali hanno dun-que dato ampiamente ragionealle scelte societarie ed oltrealla squadra senior, arrivata infinalissima play-off, cedendocon l’onore delle armi soltantoalla corazzata Pescara, si sonoben comportate anche le for-mazioni giovanili dell’ U/17 edell’U/15 ambedue sconfittenelle rispettive finali regionalidi categoria. Una ottima anna-ta da archiviare come punto dipartenza per la stagione en-trante, un riferimento che ge-nera maggiore sicurezza ri-guardo alle prospettive ed agliobiettivi posti quest’anno, chesaranno sempre quelli di otte-nere la salvezza per la forma-zione di serie B, facendo cre-scere le più giovani, che neavranno l’opportunità anche at-traverso i relativi i campionatidi appartenenza.Riguardo alla crescita genera-le del movimento femminilec’è da segnalare l’importantecollaborazione, da quest’an-no in veste ufficiale, con l’Az-zurra Orvieto (A/1 femmini-le) che produrrà sinergie a par-tire dal settore giovanile che

verrà monitorato e seguito co-stantemente dai tecnici localiinsieme a quelli dello stafforvietano, con allenamenti pe-riodici ed indirizzi tecnici con-cordati. Nell’ambito di questacollaborazione, molto proba-bilmente domenica 6 Ottobresi svolgerà, al C.A. Luzi diGualdo, un amichevole tra Or-vieto (A/1) e Ancona (A2).

Il campionato ini-zierà il 13 ottobreLa Salus Gualdo nel gironelaziale insieme al MadonnaAltaRiguardo alla formazione diserie B avverranno dei cam-biamenti riguardo ai gironi diappartenenza perché in quellodell’anno scorso composto da6 squadre (Umbria 3, Marche2, Abruzzo1) ne sono rimasteappena 3, alle quali all’ultimomomento si è aggiunta Pescarache ha rinunciato alla promo-zione in A/3….Quattro forma-zioni totali, troppo poche perdeterminare un girone.E’ ufficiale, notizia dell’ulti-ma ora, la Salus verrà inseritanel girone laziale insieme al-l’altra umbra Madonna Alta. Ilcampionato inizierà il 13 otto-bre.Un girone tecnicamente e fisi-camente forse più difficile e disicuro più disagevole dal pun-to di visto logistico ed econo-mico, considerata la maggiorlunghezza delle trasferte rispet-to a quelle dello scorso anno.

Il Gualdo Basket, guidatoanncora dal presidente Save-rio Pallucca, militerà anchequest’anno nella serie C2 inun girone composto da squa-dra umbre e marchigiane. Lanovità di quest’anno è costi-tuita dal fatto che le squadresono aumentate. Molte dellesocietà di categoria superio-re, infatti, hanno rinunciatoper motivi economici ed han-no preferito scendere ai pianibassi per spendere di meno epuntare sui giovani. Ne con-segue che essendo ben 27 lesquadre iscritte, sono stati fattidue gironi. Un girone A di 14squadre ed un girone B di 13squadre.Il Gualdo è stato inserito nelgirone A con Perugia, Um-bertide e Ponte San Giovanni.Le altre umbre Spoleto e Foli-gno sono, invece, nel girone

Basket Maschile

L’ultima domenica di settembre al via il campionatoB.Il campionato inizierà l’ulti-ma domenica di settembre. Ilcalendario è ancora provviso-rio. Il Gualdo dovrebbe ospi-tare il Cagli ma la concomi-tanza con i Giochi de le Porteha indotto i dirigenti gualdesia chiedere una modifica (anti-cipo o posticipo). Vedremo.Poche variazioni nella com-posizione della squadra com-posta esclusivamente da gual-desi ad eccezione di Luca Pa-leco, giocatore ed allenatoreormai gualdese acquisito. Nonci sarà più Angeletti mentretornerà dall’inizio Andrea Ta-magnini. Sicuri anche Salviae Fioriti ed il ritorno di Rober-to Franceschini (dopo un annodi pausa) e Simone Manci(dopo un lungo infortunio).Buone possibilità anche perla continuità dell’attività di

Garofoli e Pecci, ma su que-sto fronte siamo ancora allafase dei colloqui. Il resto dellasquadra sarà costituito dai ra-gazzi provenienti dal settoregiovanile. Luca Paleco verràsupportato in qualità di viceallenatore e preparatoreatleticvo ancora da FulbertoEvangelisti.La preparazione è appena ini-ziata e dopo la doppia ami-chevole con l’Assisi ci sarà laCoppa Umbra

Uniti i settori giova-nili Gualdo- GubbioEd è proprio nel settore gio-vanile che si registra una gran-dissima e storica novità. Gual-do e Gubbio si metterannoinsieme per costituire un’uni-ca squadra giovanile. I motivice li spiega il dirigente ac-

compagnatore Fabrizio Ma-tarazzi:“Vogliamo creare un settoregiovanile di qualità. Nè noi nèloro avevamo i numeri perallestire squadre numerica-mente consistenti. Mettendo-ci insieme riusciremo a for-mare gruppi di ragazzi consi-stenti per ogni annata e, quin-di, migliorerà la qualità di tut-to il settore giovanile del com-prensorio”. Insomma, la fu-sione GualdoCasacastalda stafacendo scuola.I dettagli di questa operazio-ne non sono ancora stati defi-niti, al momento in cui andia-mo in stampa le riunioni con-tinuano ma ormai siamo indirittura d’arrivo. Insomma,un altro tabù è caduto. La guer-ra Gualdo- Gubbio appartie-ne sempre di più al passato.

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Parlando con non pochi, du-rante questi mesi, ho avutol’impressione che quasi tuttiritenessero di aver vissutoun’estate davvero fresca, contemperature al di sotto dellanorma. Addirittura, alcuni ri-tenevano che l’estate fossestata addirittura piovosa. In-somma, una stagione decisa-mente sotto tono. Per loro eper tutti gli altri che non lapensano così, pubblico orauna tabella riassuntiva dei tremesi estivi appena vissuti (ri-cordo che, per la meteorolo-gia, l’estate termina il 31 ago-sto…)Sorpresa!Be’, osservate i dati, che siriferiscono alla stazione me-teo di Palazzo Mancinelli:sono davvero eloquenti. Nonsiamo di fronte ad un’estatefresca, ma totalmente norma-le: la media delle massime èsopra la norma di quasi ungrado e mezzo; quella delleminime sotto la norma nellemedesime proporzioni. Lamedia è solamente 0,2°C in-feriore alle medie trentenna-li. Le massime sono state intutti e tre i mesi più calde diquanto ci saremmo dovuti at-tendere, mentre le minime,anche a causa dell’estremasecchezza dell’aria, sono sce-se su livelli decisamente fre-schi. Perché, dunque, que-st’impressione generale diestate “più fresca della nor-ma”? Probabilmente, se que-st’estate è stata normale perle medie trentennali, è anchevero che, confrontando i dati

Meteo&Co. Rubrica di meteoclimatologia a cura di Pierluigi Gioia

Un’estate normale, ma davvero aridaMedie nella norma per l’estate 2013, che passerà alla storia per essere stata

– solo per Gualdo! – l’estate più arida degli ultimi 15 anni.con quelli degli ultimi quin-dici anni, appare evidente chec’è un gap negativo di circa1°C (21,8°C contro 21,0°C).Ciò significa che ci è parsapiù fresca al confronto con leestati di questo decennio ma,in realtà, è stato un trimestrecaldo normale sul lungo peri-odo.Da noi non piove…Il dato che stupisce è quellodella pioggia: siamo di frontead una delle estati più secchedella storia. Da quando esistela stazione meteo di PalazzoMancinelli, infatti, vale a diredal 2000, nessuna stagioneestiva ha avuto meno pioggedi questa. A pensare che ilprimo semestre del 2013 pas-serà, invece, alla storia peressere stato un dei più ricchidi precipitazioni: questo ha,di fatto, evitato problemi e,per molti, ha confuso un po’le idee, nascondendo la gravesiccità che ha imperversatosul nostro territorio e non sualtri. Già, il dato è eclatante:mentre su Gualdo Tadino, intre mesi, sono caduti solo 104mm di pioggia (la metà delnormale), basta arrivare a Co-stacciaro, Gubbio, NoceraUmbra per avere una situa-zione ben diversa, con accu-muli ben più elevati. Questoconferma che, durante la sta-gione estiva, con instabilitàatmosferica, il nostro territo-rio è praticamente immune aitemporali, che invece imper-versano con particolare vio-lenza a nord di Fossato diVico, ad est di Valfabbrica e

a sud di Gaifana. Basti pensa-re alle due devastanti grandi-nate che ha subito il territoriodi Gubbio negli ultimi duemesi. Le motivazioni? Pro-babilmente, la maggiore

ventosità implica un minoreriscaldamento e la formazio-ne di un numero inferiore ditemporali. Ma il fenomeno,che si è sempre più accentatonegli ultimi anni, merita sicu-ramente degli approfondi-menti ed approcci maggior-mente scientifici che descrit-tivi.Poca Africa, molte AzzorreVa notato, al termine di que-sto breve esame dei dati, nonsolo che la pressione atmo-sferica è non troppo alta, ma

anche che la direzione preva-lente di venti è da NE esatta-mente come ci si dovrebbeattendere in un regime antici-clonico azzorriano. Que-st’estate, in effetti, ha visto

una prevalenza dei flussi at-lantici su quelli sub-tropicalie continentali africani: solodue ondate di caldo “africa-no” (definizione cara ai mass-media, ma non sempre esat-ta) contro quattro periodi ditempo azzorriano. Non pos-siamo, dunque, lamentarci:siamo tornati agli anni Set-tanta ed Ottanta, quando l’an-ticiclone delle Azzore era ilsignore incontrastato del-l’estate italiana.

Pierluigi Gioia

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1; presentazione della società Gualdo-Casacastalda; elezione missRocchetta;2; duri documenti sulla situazione del Comune del dissidenteMarcello Diso e del Partito Democratico;3; ultimatum del gruppo SMS sull’approvazione del bilancio;arrestato uno spacciatore di stupefacenti;4; somaro day dell’Ente Giochi;6; il PD in cerca di alleati per nuove prospettive;8; in Piazza Soprammuro tradizionale concerto della BandaMusicale “Città di Gualdo Tadino”, diretta dal Maestro SestoTemperelli;10; giornata dell’allegria de Gli Amici del Germoglio;11; Estasiamoci in piazza... così è se vi pare;

Agosto, i giorni, i fatti14; Pubblicato sul BUR Umbria l’ultimo Decreto di nomina delCommissario per la ricostituzione dell’AmministrazioneAppennino Gualdese;16; afa, afa, e ancora afa!17; trofeo Cardinali in piazza, organizzato dall’Ente Giochi;arrestati rumeni per spaccio droga;18; superaffollamento di Valsorda e Serrasanta;21; presso la Rocca Flea, “Passeggiate nei prati dell’eternità”, unincontro con Valeria Paniccia;22; il Commiato del capitano dei carabinieri Jannicca; operazioneladresca in via Biancospino;23; l’Amministrazione Comunale comunica di aver pronto ilbilancio 2013 da sottoporre alle forze politiche;24; denunzia del PD: il mattatoio comunale sotto sequestro perscarichi inquinanti; la notte bianca dello sport;25; schermarglie polemiche sulla chiusura del Mattatoio;28; sindaci a consulto sulle criticità dell’ospedale di Branca;celebrata la Festa di San Facondino;apre la personale di Monia Gubbini “Colore e Luce”;30; Una giornata con gli Antichi Umbri a Fossato di Vico;31; presso le Terre del Verde, Francesca Scartoni presenta il suolibro “Il Dono”; Giornata di solidarietà per il Kenia con l’AVSI;Celebrata la 56-ma giornata dell’AVIS.

Orario Museo Rocca Flea:dal martedì alla domenica 10,30-13 e 15-18Orario Museo dell’emigrazione:dal martedì alla domenica 10-13 e 16-18,30Orari festivi SS Messe:S.Benedetto- 7,30 - 9,10 - 11,15 –18Divino Amore, 8 - 9,30 – 11 - 17,30SS. Annunziata, 17,30S. M. Madre di Dio (S.Rocco) 9 -11S. Giuseppe Artigiano (Cartiere) 9 –11Madonna del Soccorso:16Turni delle farmacie:15 settembre: Farmacia Comunale22 settembre: Farmacia Capeci (333.4154771)29 settembre: Farmacia Capeci6 ottobre: Farmacia Capeci13 ottobre: Farmacia ComunaleReperibilità settembre: Farmacia CalaiReperibilità ottobre: Farmacia CapeciNumeri Telefonici utiliFarmacia Cerqueto 0759142234Farmacia Cogolli (Rigali) 0759140054Farmacia Comunale Calai 075912236Farmacia Capeci 0759142101Municipio (centralino) 075915021Carabinieri 075912220Infopoint 0759150263Polizia municipale 075910443Corpo Forestale 075916291Nuovo Ospedale Branca 075 9270801Croce Rossa 075912179A.N.A.CA. (Ass nuova assistenza cardiopatici)lunedi/sabato (09-13) 0759142044Guardia Medica 0759109259EASP (Ente Ass. Serv. Pers.) 075910294Umbria. Mobilità 075910340 e 075916100Isola ecologica 075 9142561Museo Rocca Flea 075916078Museo dell’emigrazione 0759142445Servizio Taxi Bensi (Fossato) 075919202Ufficio Postale 075916846 “ “ Succursale 0759142210Umbria acque07550593202 e 075505931“ “ numero verde 800250445Gas Segn. Guasti 800900999ENEL 800900800Poligono di tiro Sascupo 3338280628ACI – Ufficio 075912111

Page 16: Giochi de le Porte Grande attesa per il Palioall’indomabile Indio. Il Palio 2013 sarà realizzato dal giovin pittore Jacopo Scassellati, di origini gual-desi e già candidato all’at-tenzione

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Informazioni IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO IL NUOVO - N. 9pag. pag. pag. pag. pag. 1616161616

Complimenti,zia Bruna!

Il 13 agosto a Stroncone, Bruna Barberinivedova Ragugini ha festeggiato il suo 91°compleanno con il figlio, la nuora, i nipoti e lapronipote Carolina.Nella foto “zia Bruna” come la chiamanoaffettuosamente ancora oggi i gualdesi che hannofrequentato l’asilo negli anni 1935-1960, con inbraccio l’adorata pronipote.

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