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GIOCHI: A SCUOLA D'AMICIZIA PASSARE DA CLASSE CONFUSIONARIA A CLASSE OPERATIVA 1.L'insegnante deve assumere un atteggiamento più autorevole per poter passare da una classe confusionaria ad una cooperativa. Ottenuto ciò, si può far lavorare gli studenti in gruppi per sviluppare in loro un senso di collaborazione. Successivamente ai ragazzi verrà chiesto di riflettere ed analizzare il loro comportamento in classe. 2.Si devono cambiare le dinamiche relazionali della classe. Un primo strumento può essere quello di dare ruoli e responsabilità ad ogni alunno. 3.Laboratorio “Il grande banchetto mondiale”. ALLENARSI ALLA CONSAPEVOLEZZA 1.I ragazzi in cerchio devono descrivere se stessi attraverso il gioco " io non sono". Il gioco consiste nel trovare aggettivi che non appartengono alla loro personalità con lo scopo di sviluppare e accrescere la consapevolezza di loro stessi. 2.Stimolare il dialogo e la riflessione. Fare giochi per capire le interconnessioni tra le azioni e capire che ogni azione ha una conseguenza, per es. 3.“Il saluto del mattino” (Ognuno, a turno, saluta e descrive agli altri con una frase o con un aggettivo il proprio stato d’animo).

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GIOCHI:

A SCUOLA D'AMICIZIA

PASSARE DA CLASSE CONFUSIONARIA A CLASSE OPERATIVA

1.L'insegnante deve assumere un atteggiamento più autorevole per poter passare da una classe confusionaria ad una

cooperativa. Ottenuto ciò, si può far lavorare gli studenti in gruppi per sviluppare in loro un senso di

collaborazione. Successivamente ai ragazzi verrà chiesto di riflettere ed analizzare il loro comportamento in

classe.

2.Si devono cambiare le dinamiche relazionali della classe. Un primo strumento può essere quello di dare ruoli e

responsabilità ad ogni alunno.

3.Laboratorio “Il grande banchetto mondiale”.

ALLENARSI ALLA CONSAPEVOLEZZA

1.I ragazzi in cerchio devono descrivere se stessi attraverso il gioco " io non sono". Il gioco consiste nel trovare

aggettivi che non appartengono alla loro personalità con lo scopo di sviluppare e accrescere la consapevolezza di

loro stessi.

2.Stimolare il dialogo e la riflessione. Fare giochi per capire le interconnessioni tra le azioni e capire che ogni azione

ha una conseguenza, per es.

3.“Il saluto del mattino” (Ognuno, a turno, saluta e descrive agli altri con una frase o con un aggettivo il proprio stato

d’animo).

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LA GIOIA DI FAR PARTE DEL GRUPPO

1.Gli alunni condividono i loro problemi, le loro preoccupazioni con i loro compagni, cercando appoggio e consiglio

negli altri. Non si sentono giudicati, ma parte di un gruppo che si sostiene e si aiuta a vicenda.

2.Ruolo di ogni alunno all'interno del gruppo riconosciuto dagli altri. Per arrivare ad attribuire ruoli e responsabilità

riconosciuti dagli altri si chiede che ognuno metta in evidenza una qualità e/o abilità di un compagno. Per fare

team building si possono usare i giochi che ci sono stati insegnati durante il corso come quello del filo e del

contare.

3.Organizzazione collettiva di una festa a tema (musiche, cibi e bevande, abiti ecc.)

ALLA SCOPERTA DEI COMPAGNI

1.Ad ogni ragazzo viene chiesto di descrivere se stesso attraverso pregi e difetti. In un secondo momento, tutti i

compagni discutono assieme e si verifica se gli aggettivi dati appartengono a quella persona o no.

2.Ognuno dice cosa non gli piace di sé. Ogni alunno dice un difetto del compagno mettendone in evidenza gli aspetti

positivi di quel difetto, per es. uno è permaloso, ma vuol dire che è sensibile.

3.Ogni alunno dice qual è la cosa che lo appassiona e poi ha il compito di far fare esperienza di quella cosa agli altri.

4.Ogni componente del gruppo si racconta agli altri attraverso alcuni oggetti che lo rappresentano o a cui tiene

particolarmente.

IMPARARE L'AMICIZIA

1.Attraverso opere letterarie, film e canzoni si analizzano varie situazioni di amicizia. I ragazzi devono esprimere le

loro opinioni riguardo gli esempi dati.

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2.Prendendo spunto dalle attività svolte nel corso si può chiedere ai ragazzi di raccontare un episodio di amicizia e poi

definirlo con una parola. Poi riflessione in plenaria

3.Visione del film “Koda fratello orso”.

L'AMICIZIA CHE MI PIACE

1.Facendo riferimento a episodi visti precedentemente (film, letteratura, canzoni ecc..), ogni ragazzo deve decidere

quale situazione rappresenta per lui il concetto Amicizia.

2.Ognuno deve completare la frase “L'amicizia che mi piace..” e completarla con una qualità e poi riflessione in

plenaria.

3.Arrivare collettivamente alla descrizione de “L’amico ideale” raccogliendo le qualità e le caratteristiche dei

componenti del gruppo.

LE QUALITA' DELL'AMICIZIA

1.Opinioni personali dei ragazzi

2.Ognuno scrive sul proprio foglio quali sono secondo lui le qualità dell’amicizia. Attraverso una riflessione collettiva e

attraverso il confronto delle varie proposte si arriva a stilare un elenco con le qualità ritenute maggiormente

importanti.

ESERCIZI PER ESSERE PIU' ATTENTI ALL'AMICIZIA

1.I ragazzi creano un cartellone con scritto i loro nomi. Ogni ragazzo deve mettere un bollino verde accanto al nome

del compagno che secondo lui si è comportato da amico, rosso se non lo è stato. In questo modo, ogni ragazzo

riflette su cosa è l'amicizia, sul proprio comportamento e su quello dei propri compagni.

2.I componenti del gruppo si dispongono in cerchio. Chi inizia il gioco tiene in mano un gomitolo e dice cosa lo offende

e che cosa gli fa piacere in un rapporto di amicizia poi si passa il filo dietro una gamba e sceglie un compagno a

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cui passare il gomitolo. La persona scelta si passa il filo dietro la gamba, ripete che cosa ha detto il compagno che

lo ha preceduto, dice a sua volta cosa lo offende e cosa gli fa piacere in un rapporto d’amicizia e passa il gomitolo

ad un altro compagno che ripeterà le stesse azioni. Il gioco continua come una catena e nello spazio interno al

cerchio si crea una rete di fili che legano tutti i componenti del gruppo.

L'AMICIZIA E IL SUO CONTRARIO

1.Di nuovo si utilizza un cartellone, in cui viene scritto dai ragazzi parole che non significano amicizia.

2.Ognuno racconta un episodio in cui non è stato un buon amico o un episodio in cui qualcuno non è stato un buon

amico nei suoi confronti.