gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro...

48

Transcript of gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro...

Page 1: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.26 Pagina 1

Page 2: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

2

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.26 Pagina 2

Page 3: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

3

Prefazione

La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe-culiari progetti europei, un significato che va a completare il connubio chec’è tra rispetto e tutela dell’ambiente. Questo volume, grazie all’importante raccolta di notizie, rappresenta la fo-tografia della straordinarie diversità della Tolfa: tutta l’area riveste un’enormeimportanza naturalistica dovuta anche alla particolare posizione geografica.Un patrimonio immenso che lo sviluppo del progetto Life plus “Monti dellaTolfa” si propone dunque di valorizzare e conservare.Le nostre aree verdi costituiscono una ricchezza inestimabile sia naturaleche culturale la cui tutela va trattata diffusamente con mezzi di ricerca e ri-spetto della tradizione. È importante infatti diffondere la conoscenza di que-sti luoghi e il patrimonio che racchiudono: la diversità della vegetazione, ladistribuzione del regno animale e la diversificazione dei paesaggi che sievolvono e si modellano prendendo forme differenti a seconda delle posi-zioni geografiche. E la Tolfa raccoglie un’abbondanza di luoghi che si prestano a questo tipodi osservazioni. Ma non solo. Le considerazioni che ne derivano riguardanoessenzialmente la salvaguardia della biodiversità di paesaggi così straordi-nari.L’impegno manifestato nel progetto è riferito alle azioni da attuare nelle areeforestali a favore della conservazione di alcune rare specie di uccelli rapacie per interventi rivolti alla gestione dei pascoli. Obiettivi possibili anche gra-zie alla creazione di due vivai forestali per il recupero degli habitat di siti diimportanza comunitaria: Manziana e Allumiere.Agli autori del volume va riconosciuta la cura che hanno riposto nella ste-sura e nello studio effettuato: uno specifico rigore scientifico e metodologicoessenziali per delineare l’importanza delle bellezze naturali che sono staterappresentate dal progetto attraverso un serio e minuzioso monitoraggiotecnico. Si tratta di un aiuto importante per esaminare lo stato delle aree protettedel nostro territorio e quindi valorizzare la conservazione delle risorse na-turali anche in un contesto di sviluppo socio-economico per l’intera Re-gione. Un aspetto, questo, che sarà finalizzato a promuovere lo sviluppo del si-stema forestale in armonia con i principi della gestione sostenibile delle ri-sorse naturali e delle necessità della collettività.

Dott. Marco MatteiAssessore Regionale Ambiente e Sviluppo Sostenibile

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.26 Pagina 3

Page 4: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

4

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.26 Pagina 4

Page 5: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

5

Premessa

Sono lieto di presentare questa pregevole pubblicazione che si inseriscenel Progetto Life Monti della Tolfa, un progetto ambizioso finanziato dallaCommissione Europea e dalla Regione, dai comuni di Tolfa, Manziana, Ca-nale Monterano e Allumiere e dalle Università Agrarie di Tolfa, Manziana eAllumiere. Come il lettore scoprirà fin dalle prime pagine si tratta di una guida innova-tiva. La trattazione rigorosamente scientifica della geologia, l’archeologia,la storia e la descrizione dettagliata degli itinerari per visitare il nostro terri-torio, si arricchiscono di spunti originali per conoscere e riconoscere gli am-bienti naturali, individuare le specie comunitarie da proteggere e gli uccelliminacciati di estinzione. Il testo fornisce suggerimenti per stabilire una sanarelazione tra attività umane e conservazione della natura e per rendere con-sapevoli dell’importanza del patrimonio ambientale dell’area tolfetana i re-sidenti ed i visitatori esterni.Il Progetto Life, infatti, si propone di sperimentare nuovi modelli di pianifi-

cazione e di regolazione dell’uso del territorio che rendano questa area, digrande valore naturalistico e paesaggistico, il volano dello sviluppo localeorientato verso la sostenibilità.La sfida che ci siamo posti, come amministrazione locale, è quella di creareconcrete e durature opportunità di occupazione e benessere per i nostri cit-tadini, attraverso la gestione saggia e virtuosa delle innumerevoli risorse na-turali, il potenziamento delle specificità produttive agricole, artigianali egastronomiche, e la promozione di un moderno sistema turistico basato sulbinomio qualità ed ambiente.Lo scopo della Guida è quello di educare il lettore ad una osservazione at-tenta e rispettosa del patrimonio ambientale e delle attività tradizionali pre-senti, nella consapevolezza che il mantenimento dell’attuale biodiversità èuna priorità irrinunciabile, per noi e le generazioni future. E’ un testo dedicato a tutti, dal birdwatcher esperto al neofita, dall’ambien-talista convinto al semplice amante della natura; una pubblicazione che si-curamente susciterà l’interesse dei lettori e sarà un valido supporto perpasseggiate alla scoperta dei Monti della Tolfa, anche grazie alla presenzadi numerose fotografie.Mi auguro che abbia vivo successo di pubblico così da costituire anche uninvito a visitare e soggiornare nel nostro paese, per il quale il turismo, comedicevamo, ha un ruolo primario nelle strategie di valorizzazione e svilupposocio-economico.

Dott. Luigi Landi Sindaco di Tolfa

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.26 Pagina 5

Page 6: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

6

GEOLOGIAdi Violetta Menichini

La storia geologica dei Monti della Tolfa inizia alla base del Giurassico quando, lungoi margini della piccola placca di Adria, situata nell’Oceano della Tetide tra le placcheAfricana ed Europea, si formano estese barriere coralline che, nel medio Giurassico,

si frammentano e sprofondano lasciando il posto a grandi bacini.Alla fine del Cretacico, con la lenta chiusura dell’oceano Tetide, la collisione dellaplacca di Adria con la Placca Europea origina le Alpi e, nel Cenozoico, il bacino Ba-learico Provenzale e la catena degli Appennini. Le rocce di fondo, costituite dalle bar-riere coralline fossili e dai sovrastanti depositi carbonatici, vengono sollevate aformare le montagne mentre nei bacini profondi dell’oceano che si sta chiudendo, isedimenti provenienti dall’erosione delle terre emerse, formano catastrofiche franesottomarine che origineranno le rocce dette del Complesso del Flysch Tolfetano.Gli affioramenti, nel territorio comunale, di calcari di piattaforma e di sprofondamentoantecedenti la chiusura della Tetide sono molto limitati: solo presso la zona del Ba-gnarello, affiora la forma-zione della Scagliariferibile alla Succes-sione Carbonatica To-scana. Nella quasi totalità delterritorio affiorano i de-positi terrigeni di bacinoprofondo del Flysch, ca-ratterizzato da alter-nanza di livelli o bancatelitoidi e argilloso mar-nose.Nel Miocene e nel Plio –Pleistocene, all’interno

Il duomo lavico sotto la Rocca del Frangipane

Il Sasso della Strega

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.27 Pagina 6

Page 7: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

7

del bacino peritirrenico detto Bacino di Tolfa, si depositano spesse coltri di argillee sabbie, talora gessifere e ricche di fossili marini, ben visibili in affioramento aNord Ovest del paese di Allumiere e ad Est del paese di Tolfa.La formazione del Bacino di Tolfa è stata guidata da una faglia profonda che, suc-cessivamente, ha permesso la risalita dei magmi che hanno originato, circa 2 mi-lioni di anni fa, l’attività del Distretto vulcanico Tolfetano – Cerite – Manziate. Iterreni vulcanici, seppur limitati nell’estensione costituiscono, in assoluto, il trattopiù peculiare del paesaggio: monti dai fianchi molto ripidi e dall’aspetto cupoli-forme che, a poca distanza dal mare, si elevano fino ad oltre 600 metri sul livellodel mare. La forma di questi monti è dovuta al fatto che si tratta di cupole di ri-stagno magmatico, cioè strutture formatesi per l’accumulo, sullo stesso punto diemissione, di lava troppo viscosa per scorrere. Prima e durante la formazione deiduomi, si sono succeduti eventi vulcanici esplosivi con la formazione di estesecoltri di ignimbriti, cioè depositi costituiti da frammenti di lava, cristalli e roccedel basamento, espulsi violentemente insieme ai gas dell’eruzione. Le ignimbritiformano ampie aree pianeggianti come quelle del Comunale o de La Piscina.Nelle fasi finali del vulcanismo, la circolazione di fluidi vulcanici veicolati dalleacque profonde e calde, ha alterato sia le rocce sedimentarie sia quelle vulcani-che favorendo la formazione di vasti depositi minerali quali alunite, caolino, piritee galena che sono stati, in passato, oggetto di ampio sfruttamento e che oggirendono i Monti della Tolfa un importante sito d’interesse geologico e mineralo-gico.La stratigrafia dell’area si chiude con piccoli lembi distali di ignimbriti Sabatine econ le coltri di detrito.Le ignimbriti Sabatine costituiscono isolate castelline dalla sommità pianeggianteo vasti pianori vallivi come, ad esempio, le alture de La Conserva e Monte Orsarao la valle tra Poggio Crocefisso e Poggio Arsiccio; le coltri di detrito e i sedimentiaccumulati per gravità e ruscellamento recente bordano le pendici dei monti edrappeggiano i fondo valle.

Panorama dalla Rocca di Tolfa

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.27 Pagina 7

Page 8: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

8

STORIA E ARCHEOLOGIAdi Fabrizio Vallelonga - Museo Civico Archeologico di Tolfa

L’odierno aspetto del territorio tolfetano, caratterizzato da un’alternanza di ampie di-stese boschive e pascoli, fornisce l’impressione di un territorio aspro e selvaggio,scarsamente modificato dall’uomo. In realtà tale paesaggio è il risultato di continuetrasformazioni dovute alla stretta relazione tra gli esseri umani e l’ambiente naturale.Le ricerche archeologiche per le epoche più antiche, limitate ai risultati di ricognizionidi superficie e a pochi scavi, non sono ancora in grado di restituire un quadro esau-riente sulle prime fasi di frequentazione del territorio. Le prime attestazioni della pre-senza umana nell’area risalgono già al Paleolitico medio (100.000-35.000 anni fa).Numerose località del territorio tolfetano restituiscono, infatti, aree di affioramento diindustria litica (Monte Castagno, La Riserva del Ferrone, Monte Piantangeli, Pian Ci-sterna, Poggio della Capanna). Nel periodo Neolitico (6000-3000 anni or sono), le presenze si fanno più numerose,anche se relative a siti di limitata estensione che restituiscono scarso materiale dia-gnostico. Tra i contesti più rilevanti si annoverano Grotte Pinza, il Marano, Poggio delMulino, Lampregnana, Bufalareccia, San Pietrino, Pian Cisterna, La Parentina, Ca-stellina del Cerasolo, Pian Conserva.Testimonianze più numerose e articolate si hanno solo nel Bronzo Medio, in partico-lare nella fase più avanzata, nel XV-XIV secolo a.C., quando si manifesta la cosiddetta“Cultura appenninica”. Particolarmente significativo per la rilevanza e l’abbondanza

di ritrovamenti in que-sto periodo è il sito diPian Sultano.La fase finale dell’etàdel bronzo ha restituitodelle testimonianzemolto importanti. Inquesto periodo si dif-fonde la pratica dellasepoltura ad incinera-zione: le ceneri del de-funto venivanodeposte in urne as-sieme al corredo chedoveva servire nell’al-dilà. La ricchezza e va-rietà dei corredi,costituiti da vasellame,ornamenti e accessori

di vario genere, testimoniano un processo di differenziazione sociale e gerarchica al-l’interno del gruppo. Una menzione particolare merita il “ripostiglio” di bronzi di Costedel Marano, recuperato nel XIX secolo durante le ricerche condotte da A. Klitsche deLa Grange, che conta oltre centoquaranta pezzi di pregiato vasellame, tazze in bronzolaminato, fibule, spilloni, asce e pendagli. I ripostigli sono depositi di metallo dovevengono nascosti manufatti e materia prima. La loro interpretazione non è chiara: sitratta forse di tesori della comunità, o di riserve ad uso di mercanti o di artigiani. Èanche possibile che, in qualche caso, possano avere carattere votivo.Nella prima età del ferro, durante i secoli IX-VIII a.C., si registra una contrazione deisiti probabilmente dovuta alla crescita delle realtà urbane di Tarquinia e Cerveteri,che determina l’attrazione delle popolzazioni dai territori circostanti.Nel periodo etrusco, in particolare nel VII-VI secolo a.C., il popolamento nell’areasembra molto intenso. Il comprensorio, nell’orbita d’influenza di Caere (Cerveteri), ècostellato da abitati e necropoli, disposti sulla sommità di pianori tufacei circondatidagli affluenti del Mignone, localmente denominati “castelline”(es. Pian Conserva,Ferrone, Pian dei Santi, Pian Cisterna). In questo periodo l’area montuosa segna lafrontiera tra i territori controllati da Cerveteri e Tarquinia. Non è ancora stata tentata una ricostruzione dell’assetto ambientale dell’area in etàetrusca, anche se le ricerche di superficie hanno permesso di riconoscere un sistema

La necropoli etrusca di Pian Conserva

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.27 Pagina 8

Page 9: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

9

di occupazione della campagna co-struito sulla bipartizione tra abitati di pia-noro e fattorie. Probabilmentel’allevamento bovino era la principale ri-sorsa economica, seguita dall’impiegodelle ricche risorse boschive.L’occupazione romana del territoriodeve essere avvenuta progressivamentea partire dal IV sec. a.C. Le scelte inse-diative in tale periodo ricalcano, permolti aspetti, quelle della fase prece-dente, quando ai piccoli abitati etruschisi sostituiscono le ville romane, unasorta di fattorie dotate spesso di unazona residenziale destinata al soggiornodel proprietario (Pian Conserva, Pian deiSanti, Ferrone). Le attività svolte sembrafossero indirizzate soprattutto alla vitivi-nicoltura e all’olivicoltura. Tale assetto èsuggerito dalla sopravvivenza di nume-rosi torchi, rinvenuti negli insediamenti ditetà romana e, come nel caso di PianConserva, dallo scavo archeologico ditrincee per la viticoltura.Per l’altomedioevo le nostre conoscenzesono molto scarne. Le evidenze archeo-logiche e le fonti scritte testimonianouna radicale trasformazione del quadro

insediativo. Le ville romane furono progressivamente abbandonate, le ultime testi-monianze di una loro frequentazione risalgono generalmente alla fine del VI-inizio delVII sec. d.C. Un ruolo di primo piano nella riorganizzazione del territorio fu svolto dallefondazioni monastiche. Nella zona è nota almeno a partire dal X secolo l’esistenzadell’abbazia di Piantangeli, sulla cima dell’omonimo monte (localmente denominatoPiandangelo), i cui possedimenti si dovevano estendere lungo la valle del Mignone. Nel periodo basso medievale, a partire dall’XI-XII secolo, sono attestati numerosi ca-stelli in varie località del territorio (Monte Castagno, Ferrone, Monte Cocozzone, Rota)i cui ruderi si ergono ancora all’interno di fitti boschi. Nel 1201 vi è la prima attesta-zione documentaria del castello di Tolfa, anche se alcuni ritrovamenti casuali effettuatinelle prossimità della Rocca farebbero pensare ad una sua origine già nel periodoaltomedievale.Tra la fine del medioevo e l’inizio dell’età moderna, a partire dalla seconda metà delXV secolo, il centro di Tolfa subisce un notevole sviluppo dovuto all’apertura dellecave di alunite. La Rocca, ceduta al papa dai fratelli Ludovico e Pietro della Tolfa, di-viene sede del legato pontificio. La cittadina si estende al di fuori della cerchia murariamedievale, lungo la direttrice dell’at-tuale via Annibal Caro, cioè in dire-zione del bacino minerario. Il nuovoassetto urbanistico contempla la co-struzione di numerosi palazzetti dipregio, appannaggio della ricca bor-ghesia mercantile, e di nuove strutturereligiose. Tra queste, in particolare, ilsantuario di S. Maria della Sughera,voluto all’inizio del 1500 dal banchieresenese Agostino Chigi, all’epoca ap-paltatore delle miniere, e il seicente-sco convento dei Padri Cappuccini dicui si conserva ancora inalterato il pic-colo e pregevole chiostro.

Tempio etrusco romano alla Grasceta dei Cavallari

Panorama del paese dalla Rocca

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.27 Pagina 9

Page 10: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

10

LA RETE NATURA 2000

La Rete Natura 2000 è la più importante iniziativa dell’Unione Europea per la tuteladel patrimonio naturale. Ha lo scopo di arrestare il calo della biodiversità integrandole esigenze della conservazione con lo sviluppo delle attività umane. Questo ambi-zioso progetto coinvolge tutte le 27 nazioni dell’Unione, che dovranno lavorare as-sieme per proteggere centinaia di specie e ambienti naturali caratteristici, distribuiti

in oltre 24.000 aree indivi-duate come fondamentaliper la conservazione dellanatura in Europa. I siti che compongono questagrande rete sono di 2 diversitipologie: le Zone di Prote-zione Speciale (ZPS), cheospitano popolazioni impor-tanti di una o più specie diuccelli presenti nell’”Alle-gato 1” della Direttiva2009/147/CE (la cosiddetta“Direttiva Uccelli”), e i Siti diImportanza Comunitaria(SIC), che ospitano unaserie di habitat e di specie

animali e vegetali, indicati negli allegati I e II della direttiva 92/43/CEE (conosciutaanche come “Direttiva Habitat”) in quanto ritenute gravemente minacciate a livelloeuropeo.Al momento in Italia sono state individuate quasi 600 ZPS e oltre 2.200 SIC. Questiultimi, quando il processo di individuazione e designazione da parte degli Stati mem-bri sarà completato, verranno poi indicati come “Zone Speciali di Conservazione”(ZSC).La Rete Natura 2000 introduce alcune importanti novità dal punto di vista della con-servazione della natura: innanzitutto si propone di gestire in maniera uniforme e co-ordinata una serie di aree anche molto distanti tra loro, formando appunto una granderete. Uccelli, mammiferi e insetti, così come piante e altri animali, non conoscono in-fatti confini regionali o nazionali e la loro conservazione non può limitarsi ad aree li-mitate ed isolate.Il grande progetto Natura 2000, inoltre ha dato piena rilevanza, oltre che al manteni-mento degli am-bienti naturalimeglio conservati,anche alla tuteladegli ambienti se-minaturali, quellicioè in qualchemodo modificatidall’essere umanonel corso dei se-coli, come adesempio le areead agricoltura tra-dizionale, i pa-scoli, i boschisottoposti a deter-minate forme diceduazione. Inquesto modo èstato finalmente riconosciuto il valore per la conservazione della biodiversità di tuttequelle aree che sono il frutto di una secolare interazione tra attività umane tradizionali

Vacca maremmana in località Troscione

Seminativi in località La Scaglia

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.27 Pagina 10

Page 11: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

11

e natura, di cui i Monti della Tolfa sono uno dei più straordinari esempi. Da questaprospettiva, lo scopo del progetto è quello di creare un sistema che armonizzi lo svi-luppo delle attività umane e la conservazione della natura.

LA ZPS “COMPRENSORIO TOLFETANO-CERITE-MANZIATE”

La ZPS “Comprensorio Tolfetano-Cerite-Manziate” si estende per quasi 70.000 ettarioccupando tutta quell’area compresa tra il Lago di Bracciano, il bacino del fiume Mi-gnone e il Mar Tirreno.La posizione geografica, protetta da un lato dal preappennino e mitigata dall’altrodalla costa tirrenica, fanno di questo comprensorio un territorio pressoché unico dalpunto di vista naturalistico.Una delle caratteristiche dell’area è la ricchezza di ambienti vegetazionali frutto di in-fluenze climatiche e microclimatiche, biogeografiche e umane. L’uso tradizionale delterritorio è stato particolarmente influente sulla composizione della vegetazionedando vita ad ambienti tipici e preziosi dal punto di vista paesaggistico e naturalistico.Pascoli aperti, prati cespugliati, coltivazioni tradizionali si alternano così a pareti roc-ciose appena colonizzate dalla vegetazione pioniera, a corsi d’acqua dove la vege-tazione ripariale forma vere e proprie foreste a galleria di salici e ontani. Tra gliambienti forestali spiccano le cerrete, le foreste di faggio e la macchia mediterranea.Per quanto riguarda la fauna l’intera area ospita numerose specie minacciate, rare eaddirittura endemiche, cioè esclusiva dell’Italia centrale. Tra i mammiferi è da anno-verare la presenza del lupo, della martora, del gatto selvatico e di numerosi chirotteri(pipistrelli) di notevole interesse. Sono presenti inoltre numerose specie preziose eminacciate tra gli insetti, in particolare tra i coleotteri carabidi, gli odonati (libellule), ei lepidotteri (farfalle notturne e diurne), così come tra i rettili e gli anfibi. Ma i Montidella Tolfa sono famosi soprattutto per essere una delle zone più importanti per laconservazione degli uccelli. Anche a livello internazionale l’area è molto conosciutaed è meta di ornitologi e birdwatchers europei e americani. Nell’Italia peninsulare, èinfatti il luogo migliore per l’osservazione di gran parte delle specie mediterranee.L’area si trova lungo una importante direttrice migratoria e si caratterizza per la nidi-ficazione di 99 specie di uccelli. Tra le specie più importanti ricordiamo la nidificazionedella monachella, dello zigolo capinero,dell’averla piccola, dell’averla cinerina edell’averla capirossa. Rilevanza regionaleassumono la riproduzione dello sparviere,del lodolaio e della sterpazzola di Sarde-gna. Sui Monti della Tolfa tra l’altro si ripro-ducono complessivamente ben 11 speciedi rapaci diurni. In particolare il compren-sorio ospita l’ultimo insediamento riprodut-tivo stabile di nibbio reale del Lazio.

I SIC DI ALLUMIERE E MANZIANA

All’interno della ZPS “Comprensorio Tolfe-tano-Cerite-Manziate”, nei Comuni di Man-ziana e di Allumiere sono stati individuatidue Siti di Interesse Comunitario: rispetti-vamente il SIC “Macchia di Manziana” e ilSIC “Boschi Mesofili di Allumiere”.

Il SIC "Boschi mesofili di Allumiere"Il Sito di Importanza Comunitaria "Boschimesofili di Allumiere" si estende per 628 et-tari con un altitudine media di 482 metri sullivello del mare.Nel SIC è presente l'habitat rioritario  "Fag-geti degli Appennini con Taxuse Ilex" incluso nella Direttiva Habitat della Comunità

Lodolaio

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.27 Pagina 11

Page 12: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

12

Europea. Vero gioiello di questo territorio è infatti la "faggeta depressa" ovvero col-locata al di sotto della quota normale della distribu-zione delle faggete appenniniche (1200-1800 metrisul livello del mare). Per la particolare condizione cli-matica di questa zona, troviamo a soli 13 km dalmare un relitto di fredde epoche passate. In compa-gnia dei faggi troviamo l'acero di monte, il carpinobianco e quello nero e isolate piante di castagno. Nelsottobosco cresce l'agrifoglio, il pungitopo e, all'ini-zio della primavera, spiccano gli anemoni e i cicla-mini. La fauna della faggeta annovera tra i mammiferila martora e il ghiro e tra gli uccelli lo sparviere, il pic-chio rosso maggiore e quello verde, il picchio mura-tore, e la cincia mora. Nel sottobosco sono comuniil rospo e la rana dalmatina, mentre più rara è la sa-lamandra pezzata. Tra gli insetti più importanti tro-viamo la rara rosalia alpina, un coleottero dallacolorazione blu-grigia con macchie nere e dalle antenne lunghe e caratteristiche,il cui ciclo vitale è legato alle foreste mature di faggio.

Il SIC "Macchia di Manziana"Il SIC  "Macchia di Manziana" si estende su un'area di 801 ettari e comprendeal suo interno il bosco Macchia Grande di Manziana, una delle più estese fustaie

a Cerro dell'AltoLazio. Il bosco è si-tuato in comune diManziana ed èesteso circa 545 et-tari su terreni vulca-nici con un'altitudinemedia di circa 317 msul livello del mare.La specie dominantedello strato arboreo èil cerro, con esem-plari che raggiun-gono anche i 30metri di altezza, a cuisi associa il farnettoche qui vegeta al li-mite settentrionaledel suo areale. Nellostrato alto arbustivo

la specie dominante è il nespolo selvatico, e, in numero minore, il carpino bianco,l'acero minore, l'acero campestre, l'agrifoglio e, in misura ancora minore, l'or-niello, il ciavardello, l'olmo e il melo selvatico. Il bosco ha avuto un forte utilizzonegli anni passati, sia per la produzione di legna da ardere, sia per la realizza-zione di traverse ferroviarie. Da parecchi anni sono mantenuti all'interno delbosco svariati capi di bestiame, sia mucche sia asini, che hanno contribuito afar regredire lo strato arbustivo e a compromettere il rinnovo naturale.Dal puntodi vista faunistico il bosco presenta numerosi elementi di interesse. Tra gli inver-tebrati sono presenti due coleotteri inseriti negli allegati della direttiva Habitatdella Comunità Europea: il cerambice delle querce e il cervo volante. Tra i mam-miferi sono presenti l'istrice, la martora, il moscardino.Notevole è la presenza di uccelli. Ricordiamo tra gli altri la cinciallegra, la cin-ciarella, la cincia bigia, il codibugnolo, il regolo e il fiorancino, il frosone, la ghian-daia, il merlo, il picchio muratore, il rampichino, il picchio rosso minore, il picchiorosso maggiore e il picchio verde.

GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO

Il progetto Life Monti della Tolfa intende assicurare la conservazione degli uccelli mi-nacciati di estinzione e degli ambienti naturali. Il progetto si prefigge anche di favorireuna relazione armoniosa tra attività umane e conservazione della natura e di miglio-rare la conoscenza di residenti e visitatori riguardo l’importanza del patrimonio am-bientale dell’area. Coordinato dal Comune di Manziana, il progetto è finanziato per quasi il 50% dalla

Macchia Grande di Manziana

Picchio muratore

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.27 Pagina 12

Page 13: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

13

Commissione Europea, e per la restante parte dalla Regione, dalle Università Agrariedi Tolfa, Manziana e Allumiere e dai comuni di Manziana, Tolfa, Canale Monterano eAllumiere. Nello specifico il progetto prevede la realizzazione di una serie di interventiurgenti per la tutela della ZPS “Comprensorio Tolfetano-Cerite-Manziate”, e per i dueSIC “Macchia di Manziana” e “Boschi mesofili di Allumiere”. Il progetto si propone di attuare una strategia comune tra le Università Agrarie, i Co-muni interessati e la Regione Lazio per ottenere una serie di risultati concreti:- Applicare le più efficaci pratiche e azioni per proteggere le specie e gli am-bienti di interesse comunitario;- Diminuire ed eliminare ove possibile i fattori di minaccia alle specie e agli am-bienti;- Aumentare il livello di conoscenza della popolazione locale e dei turisti nonsolo per il valore naturalistico e paesaggistico di tali ambienti, ma anche comepreziosa risorsa economica per lo sviluppo della comunità;- Favorire le pratiche tradizionali necessarie al mantenimento dell’ecosistemadel comprensorio caratterizzato dalla presenza di ambienti seminaturali; - Diffondere l’idea di come le attività tradizionali non siano in conflitto con laconservazione, ma al contrario funzionali alla sua durata nel tempo.

LE AZIONI

Per realizzare gli obiettivi stabiliti dal Progetto Life Natura Monti della Tolfa sono pre-viste una serie di azioni gestite dai Comuni interessati e dalle Università Agrarie. Inparticolare nel territorio del Comune di Tolfa le azioni previste dal progetto sono rivoltealla gestione naturalistica dei boschi maturi e degli ambienti seminaturali prativi. Altreazioni riguardano invece la comunicazione e la sensibilizzazione della popolazionelocale e dei turisti, l’educazione ambientale nelle scuole, la fruizione dei siti e la rea-lizzazione di pacchetti per il turismo naturalistico. Il responsabile di queste azioni saràil Comune, ma i lavori saranno svolti insieme con l'Università Agraria.

Gestione naturalistica dei boschi maturiGli interventi nelle aree forestali si rendono necessari a causa delle condizioni sanitarieprecarie e la notevole moria di piante sia tra le querce, in particolare il cerro, ma ancheaceri, orniello e carpino.Le piante in cattivo stato di salute si presentano con diffusi ingiallimenti e decolora-zione delle foglie, chiome rarefatte, rami secchi e macchie brunastre sul fusto contessuti morti sottostanti in maniera più o meno estesa e profonda. Talvolta i sintomisi accompagnano alla presenza di numerose gallerie scavate da insetti mangiatoridel legno e alla comparsa del fungo Biscogniauxia mediterranea, indicatore delle cat-tive condizioni delle querce,incapace di infettare piante inbuone condizioni fitosanita-rie.Il fattore ambientale che hacausato il deperimento delbosco è costituito principal-mente dalle ripetute siccitàestive, verificatesi soprattuttonegli ultimi anni.Gli interventi saranno realiz-zati nella Macchia del Quar-taccio posta a Sud Ovest delterritorio comunale. Il quer-ceto, che è stato sfruttato perla produzione di legnamenegli anni passati, ha unaestensione in lunghezza di circa 4.000 metri per una larghezza media di circa 1.000metri. Il bosco è esposto a Est ed è interrotto da un’area coltivata (Para del Lupo).Gli interventi di gestione forestale avverranno su due superfici adiacenti di 7 ettariciascuna, localizzati al centro del bosco, in corrispondenza del vertice Nord di Paradel Lupo. Gli interventi programmati nelle aree boschive sono destinati a trasformare alcunearee un tempo governate a ceduo, cioè utilizzate fino a qualche anno fa per la pro-

Picchio muratore

Monte Quartaccio e Para del Lupo

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.27 Pagina 13

Page 14: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

14

duzione di legno, in boschi di alto fusto e boschi a ceduo composto, cioè con piantedi diversa età e dimensione, in grado di sostenere una rinnovazione naturale, chepresentino comunque grandi piante in salute, dalla chioma ampia, adatte alla nidifi-cazione degli uccelli rapaci.L’azione è rivolta infatti alla conservazione del bosco e alla protezione di rare speciedi uccelli rapaci (come il nibbio reale, il nibbio bruno, il falco pecchiaiolo e il biancone)che nidificano in ambiente boschivo.Il fine dei due interventi sarà anche quello di comprendere, negli anni successivi altaglio, quale sia la gestione forestale maggiormente adatta a garantire le potenzialitànaturalistiche della foresta, cioè capace di accogliere una più ricca biodiversità.

Gestione e la conservazione degli ambienti prativiI prati adibiti a pascolo presenti nei Monti della Tolfa rappresentano un ambiente se-minaturale di grande importanza sia dal punto di vista paesaggistico, sia da quellonaturalistico. La gestione naturalistica di questi ambienti, prevista all’interno del Pro-getto Life Natura Monti della Tolfa, ha lo scopo di risolvere due importanti problemi.Innanzitutto intende evitare un sovraccarico di bestiame brado nelle aree dove sonopresenti fenomeni di degrado. L’altro obiettivo dell’intervento è quello di fermare laprogressiva copertura degli ambienti aperti ad opera dei cespugli e la conseguentediminuzione delle specie di uccelli che nei prati-pascolo trovano il loro ambienteideale per l’alimentazione e la riproduzione. La tendenza attuale, nell’intera area deiMonti della Tolfa, è il costante avanzamento delle aree cespugliate a scapito dellearee pascolive aperte. Questo fenomeno, che prelude il riaffermarsi del bosco, è do-

vuto soprattutto alla dimi-nuzione del bestiame alpascolo determinata dal-l’abbandono delle attivitàpastorali tradizionali. Con-temporaneamente, alcunearee, quelle servite da mi-gliore viabilità, risultano in-vece interessate daun’eccessiva pressione dicapi al pascolo che dannoluogo a gravi fenomeni didegrado. L’ intervento si concentranella porzione meridionaledel territorio dell’UniversitàAgraria di Tolfa, in 5 areespecifiche: il Termine, ilTroscione, la Sconfitta,

Valle Ascetta e Torara.Gli interventi previsti consistono principalmente nella regolarizzazione dei pascoli, larealizzazione e il ripristino di muretti a secco, recinzioni e staccionate di tipologia tra-dizionale (“alla Tolfetana”), la realizzazione e la manutenzione dei fontanili, il ripristinodella viabilità rurale, il decespugliamento e la semina di specie già presenti nell’area.Questa attenta gestione e conservazione recherà benefici alla conservazione di di-verse specie di uccelli particolarmente protetti dalla Comunità Europea: occhione,succiacapre, calandra, calandrella, tottavilla, calandro, averla piccola, averla cinerina,ortolano e ai loro predatori naturali, i rapaci. Gli interventi previsti garantiranno un perfetto funzionamento di questo delicato eco-sistema che copre un’area complessiva di circa 1.000 ettari. Il risultato sarà quello divalorizzare le attività tradizionali del territorio e favorire la conservazione degli ambientie delle specie per i quali la Zona di Protezione Speciale è stata designata.

Fruizione dei Siti Questo intervento prevede la realizzazione di alcuni sentieri e ha lo scopo di facilitarela visita e il godimento di alcune interessanti aree del comprensorio tolfetano che ri-

Località il Termine

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.27 Pagina 14

Page 15: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

15

cadono nella Zona di Protezione Speciale. Attraverso la visita e la conoscenza diretta di questi luoghi, la popolazione locale e ivisitatori potranno comprendere l’importanza naturalistica e ambientale dell’area.Questa consapevolezza potrà costituire la base per un uso responsabile del territorio. Vista l’elevata importanza dal punto di vista ambientale delle aree interessate, la rea-lizzazione dei sentieri verrà programmata in periodi che non disturbino le fasi biolo-giche più delicate della fauna locale. Saranno inoltre utilizzati materiali, macchinari eattrezzature a basso im-patto ambientale, adattealle esigenze ambientali epaesaggistiche di questearee. Saranno natural-mente applicati gli accor-gimenti del casonell’esecuzione dei lavoriper limitare al minimo ognipossibile disturbo alle spe-cie animali e vegetali pre-senti. Saranno inoltre sceltipercorsi e tracciati già esi-stenti, il cui utilizzo non ri-sulti dannoso allaconservazione della na-tura.Il progetto prevede la rea-lizzazione di sette percorsinaturalistici. Il sentiero principale (sentiero di Monte Palarese), proveniente dal Co-mune di Allumiere (sentiero Colle di Mezzo), attraversa la località Stazzalone e pro-segue nel territorio di Tolfa fino a raggiungere il Casale delle Pietrische dell’UniversitàAgraria di Manziana.Nei pressi della Casermetta Forestale, una diramazione raggiunge la località Tro-scione al limite sud del territorio del Comune di Tolfa. Sempre dalla Casermetta Fo-restale, procedendo verso nord, un sentiero di collegamento (sentiero di MonteCastagno) conduce alla località Comunali Macchiosi dove è presente una rete di sen-tieri che partono dalla Baita di proprietà dell’Università Agraria di Tolfa. Lungo il sen-tiero di Monte Castagno, una ulteriore diramazione raggiunge le tombe etrusche deiGrottini nel Comune di Canale Monterano.Questi tracciati si inseriscono nel quadro di una rete di sentieri più ampia, e andrannoa raccordarsi con quelli realizzati dall’Università Agraria di Allumiere, di Manziana edalla Riserva di Monterano. (La descrizione degli itinerari è a pag. 27).

Monitoraggio degli ambienti e della fauna di interesse comunitarioLe azioni di controllo costante e metodico saranno rivolte allo studio delle specie diinteresse comunitario nei luoghi interessati dagli interventi di protezione e conserva-zione previsti dal progetto Life. Il controllo servirà a verificare gli eventuali cambia-menti nello stato delle popolazioni e più in generale degli ambienti (boschi, pascoli eseminativi) individuati all’interno della ZPS e dei SIC. Il lavoro avrà la durata di treanni e si articola, a seconda delle specie, attraverso punti di ascolto, richiami sonori,percorsi lineari oltre naturalmente la ricerca diretta dei siti di nidificazione. Per gli in-setti, gli anfibi e i rettili verranno posizionate trappole a caduta per l’identificazione ele analisi degli animali, che verranno poi liberati nell’ambiente di origine. Il lavoro, giàin fase di attuazione, viene condotto da un gruppo di naturalisti e biologi, di grandeesperienza e competenza, che produrranno relazioni specifiche sulle singole specie.

Comunicazione e sensibilizzazioneParticolarmente ricco il programma di azioni rivolte alla popolazione sul piano dellacomunicazione e della sensibilizzazione. Sono in fase di realizzazione pubblicazioni

Itinerario Cerro Bello in località Comunali Macchiosi

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.27 Pagina 15

Page 16: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

16

e materiale divulgativo (depliant, brochure, guide, carta escursionistica, cartoline,ecc.), eventi pubblici, la realizzazione di un documentario e di un sito web sul pro-getto.Per quanto riguarda la conoscenza e la visita del territorio, verranno realizzati percorsinaturalistici e saranno posizionati pannelli informativi e didattico-educativi. È inoltreprevista la realizzazione di itinerari e pacchetti per il turismo naturalistico. A tal pro-posito è già funzionante dal 2011 un punto informativo stagionale per la promozionedel territorio ai turisti che approdano al porto di Civitavecchia.

Educazione AmbientaleTra gli obiettivi del Progetto Life, primaria importanza assumono le attività di educa-zione ambientale rivolte alle scuole di Tolfa, di ogni ordine e grado.Tale programma risponde all’esigenza di formare nei giovani, ed in particolare in quellidi età scolare, una conoscenza approfondita dell’ambiente in cui vivono.Il Progetto di Educazione Ambientale, attraverso una serie di interventi educativi spe-cifici nelle scuole, si pone l’obiettivo primario di contribuire alla conoscenza dellaRete Natura 2000, la ZPS e i SIC, gli ambienti e gli uccelli da proteggere, a stimolareil gusto e la passione per l’approfondimento delle tematiche legate all’ambiente incui vivono. Lo scopo è quello di far conoscere i problemi legati all’uso delle risorseambientali e le iniziative che, a livello regionale ma anche nazionale e comunitario,vengono promosse per la tutela ed il corretto uso dell’ambiente.

Itinerari e pacchetti per il turismo naturalisticoL’azione prevede la creazione di alcuni itinerari da proporre agli operatori turistici cheorganizzano viaggi e gite per i visitatori che transitano dal Porto di Civitavecchia. At-traverso l’offerta di pacchetti turistici diversificati, con vocazione naturalistica, storicaartistica, enogastronomica, sarà possibile incrementare il pubblico che conosce e vi-sita l’area garantendo di conseguenza lo sviluppo economico del territorio.

GLI AMBIENTI NATURALI

Nella ZPS “Comprensorio Tolfetano-Cerite-Manziate” sono presenti numerosi am-bienti estremamente preziosi dal punto di vista naturalistico. Tra i boschi mesofili ma-turi troviamo estesi querceti e secolari faggete. Il querceto più rappresentativo del

comprensorio è la cerreta, chesebbene sia stata intensamentesfruttata, caratterizza fortemente ilpaesaggio offrendo rifugio a una ric-chissima fauna. Insieme al cerro èpresente il farnetto e la roverella: ilprimo testimonia l’origine orientaledelle cerrete tolfetane, la roverella,che costituiva una vera e propria fa-scia vegetazionale, è ora ridotta aindividui isolati all’interno del bosco,o a piccoli lembi che raccordano lacerreta alla macchia mediterranea.Varie specie di carpini e di aceri ac-compagnano il cerro. Nelle zone piùumide, più esposte all’insolazione,o dove il bosco è più aperto, com-

paiono altre essenze come il biancospino, l’orniello e il prugnolo. Tra i mammiferi fre-quenti nel bosco troviamo la volpe, il cinghiale, il tasso, molti piccoli mustelidi eroditori. Tra gli uccelli più significativi troviamo il nibbio bruno e il nibbio reale, la po-iana, il picchio verde, la ghiandaia, le cince. Numerosi sono gli insetti, tra cui spiccano

Sentiero tra Monte Acetino e Località Le Cesarelle

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.27 Pagina 16

Page 17: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

17

le farfalle come le variopinte vanesse, i satiridi e lepiccole e colorate licene. Le faggete presenti nel comprensorio costituisconoinvece un relitto di fredde epoche passate. Le fag-gete appenniniche infatti vegetano normalmentesopra i 1200 metri sul livello del mare, ma le partico-lari condizioni climatiche del comprensorio hanno fa-vorito la conservazione di ampi lembi di questaformazione. In compagnia dei faggi troviamo l’acerodi monte, il carpino bianco e quello nero e isolatepiante di castagno. Nel sottobosco cresce l’agrifo-glio, il pungitopo, e numerose piante dai fiori coloraticome gli anemoni e i ciclamini. La fauna della fag-geta annovera tra i mammiferi la martora e il ghiro etra gli uccelli lo sparviere, il picchio rosso maggioree quello verde, il picchio muratore, e la cincia mora. Nelle zone più calde e assolate dell’areale è diffusala macchia mediterranea. Non si tratta della vera epropria foresta che un tempo occupava queste col-line, ma piuttosto della macchia bassa di arbusti

delle tipiche essenze mediterranee come il lentisco, la fillirea e il corbezzolo, inter-rotta a tratti da isolati alberi di leccio o, più vicino alla costa, di sughera. Secoli ditagli, di incendi e di pascolo hanno infatti trasformato l’antico bosco mediterraneoin un altro ambiente altrettanto prezioso e caratteristico. Nelle macchie fitte espesso impenetrabili trovano rifugio moltissime specie animali come ad esempio ilcinghiale, la volpe, la martora e l’istrice. Numerosi i silvidi nidificano in questo am-biente: la sterpazzola, la magnanina, l’occhiocotto e la capinera. La Cleopatra e laNinfa del Corbezzolo sono le farfalle più colorate e caratteristiche legate alla mac-chia mediterranea.Una complessa rete idrografica ha consentito il notevole sviluppo della vegeta-zione ripariale che si snoda talvolta nelle aree aperte e talvolta s’insinua all’internodei boschi seguendo iltracciato dei corsi d’ac-qua. Nelle zone più caldecome specie arboreesono presenti frassini etamerici, mentre nellearee più fredde preval-gono salici, ontani, pioppie olmi che spesso for-mano suggestive e sel-vagge formazioni agalleria. Sulle sponde deicorsi d’acqua troviamol’equiseto, il farfaraccio, ilgiunco e la salcerella. Trai pesci più frequenti in-contriamo cavedani,barbi, rovelle, anguilleche si nutrono soprat-tutto di insetti e molluschiacquatici. Tra gli anfibi sono presenti il rospo comune, le rane rosse e verdi, la ra-ganella italiana e il raro ululone dal ventre giallo. Tra i rettili troviamo la biscia dalcollare e la biscia tessellata. Ancora piuttosto diffusa è la testuggine palustre euro-pea. Tra gli uccelli è possibile incontrare la gallinella d’acqua, il martin pescatore evarie specie di aironi, mentre tra i mammiferi è presente la nutria. Nelle acque piùpulite e ossigenate vive ancora il raro gambero di fiume.

Fiume Mignone presso Luni

Faggeta di Allumiere

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.27 Pagina 17

Page 18: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

18

Le rupi costituiscono un altro dei preziosi ambienti presenti nel comprensorio deiMonti della Tolfa. Nelle pareti scaldate dal sole si arroccano lecci, eriche e filliree. Neiversanti più freddi crescono invece castagni, carpinelle, ornielli e i faggi.Troviamo pareti rocciose naturali lungo la valle del Mignone, sul Vesca, a Ripa Maiale,al Sasso e pareti generate artificialmente nelle vecchie cave abbandonate dove un

tempo si estraeva il tufo, l’allume o il gesso. Oggiquesti ambienti sono lentamente ricolonizzati dallavegetazione spontanea. Queste aree, naturali o rina-turalizzate, ospitano la nidificazione del falco pelle-grino del falco lanario, della civetta e del passerosolitario. Numerosi anche i chirotteri che trovanonelle grotte e nelle fessure rifugi preziosi per la lorosopravvivenza.I pascoli, un tempo considerati “aree degradate” dalpunto di vista naturalistico, rivestono invece un’im-portanza fondamentale per molte specie di uccelli,oltre a costituire un ambiente dallo straordinario fa-scino paesaggistico. Qui l’ambiente è dominato dacespugli di rovo e di biancospino e da rari alberi diperi selvatici, alberi di Giuda e marruche. Sconfinatedistese di asfodeli si ornano in primavera di lunghespighe fiorite. Spettacolari fioriture di orchidee ren-dono famoso il comprensorio tra gli amanti di questesplendide specie. Qui pascolano durante tutto l’annovacche e cavalli maremmani che non conosconostalle o rifugi. E’ il regno degli ortotteri e delle farfalleche si lasciano ammirare intente a succhiare il nettarenei grandi fiori del carciofo selvatico. Numerosi sonogli uccelli tipici di questo ambiente naturale. Ricordiamo tra i più rari l’occhione, le averle, lo zigolo

capinero, la tottavilla, la calandra, il calandro, la calandrella e il cuculo dal ciuffo. Moltirapaci frequentano questi ampi spazi aperti che ben si prestano per la loro caccia dipiccoli mammiferi e rettili: il gheppio, il nibbio reale, il biancone.Tra gli ambienti tipici della ZPS “Comprensorio Tolfetano-Cerite-Manziate” vanno in-fine citati i coltivi tradizionali. Si tratta infatti di ambienti antropizzati che costitui-scono l’habitat d’elezione di alcune specie di interesse comunitario tra cui ricordiamola rara albanella minore. Nel comprensorio sono presenti appezzamenti di terrenocoltivati soprattutto a grano duro, separati da siepi naturali e lembi di vegetazionespontanea. La riduzione dell’agricoltura tradizionale e la conseguente frammenta-zione dei coltivi, unita all’uso massiccio di pesticidi e altri prodotti chimici, rendonoquesto ambiente seminaturale fortemente a rischio. A questo proposito va ricordatol’encomiabile sforzo dell’Università Agraria di Tolfa per la promozione e la realizza-zione dell’azienda biologica nel territorio.

Gheppio

Pascoli e siepi sotto la Rocca

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.27 Pagina 18

Page 19: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

19

Cavallo tolfetano e vacca maremmana

Protagonisti indiscussi degli sconfinati e selvaggi pascoli di questo territorio sonoil bue maremmano e il cavallo tolfetano. La presenza dei cavalli nei Monti della Tolfa è antichissima ed è testimoniata dareperti archeologici in epoca etrusca. Il cavallo tolfetano è stato riconosciuto come razza distinta dalla maremmanasolo agli inizi del 1900. L’isolamento geografico e l’adattamento al difficile terri-torio hanno differenziato il cavallo tolfetano dalla razza maremmana (anch’essapresente nei Monti della Tolfa). Vivace, molto rustico e resistente, viene allevatoallo stato brado e utilizzato come cavallo da soma, da sella e per la produzionedi carne.

La vacca maremmana deriva dal-l’Uro (Bos primigenius), un bovinoselvatico originario dell’Asia centrale,presente in Europa e nell’Africa set-tentrionale a partire da circa 160.000anni. L’ Uro ha rivestito un ruolo diprimo piano nella sopravvivenza deipopoli cacciatori-raccoglitori del Pa-leolitico e dell’alto Neolitico. Gli Etru-schi lasciarono varie testimonianzeartistiche di bovini dalle lunghecorna come ad esempio nella tomba

dei Tori di Tarquinia (530-520 a.C.). Plinio il Vecchio (I secolo d.C.) descrisse unbovino rustico, dalle grandi corna, diffuso nei boschi e nelle macchie dell’Italiacentrale e da lui definito Bos silvestris. Probabilmente questo antico progenitoredella vacca maremmana è stato presente in Italia fino al Medioevo per poi ritirarsiin Polonia dove si estinse nel 1627, incalzato dalla trasformazioni ambientali, daldisboscamento e dalla caccia. La vacca maremmana, discendente da questi antichi bovini selvatici, viene oggiallevata utilizzando tecniche di allevamento biologiche nei terreni gestiti dall’Uni-versità Agraria. Gli animali vengono nutriti con prodotti biologici come avena,orzo, favino e foraggio coltivati nei terreni dall’Università Agraria.

Il cavallo tolfetano e la vacca ma-remmana sono animali appartenentia un gruppo di razze a limitata dif-fusione, con una notevole capacitàdi adattamento a condizioni am-bientali difficili. La natura impervia,gli inverni rigidi, i pascoli poveri e leestati aride hanno selezionato ereso particolarmente forti e resi-stenti questi animali che non cono-scono stalle o ripari. Vivono tuttol’anno liberi di vagare nelle macchiee negli sconfinati pascoli. Rappre-sentano un patrimonio genetico di insostituibile valore, minacciato di estinzionea medio-lungo termine. La salvaguardia di questi animali garantisce la soprav-vivenza di quel complesso di tradizioni legate all’allevamento del bestiame allostato brado. Il territorio dei Monti della Tolfa inoltre, modellato proprio dal pascolodel bestiame allo stato brado, è oggi un ambiente eccezionale con una flora euna fauna uniche, che merita un’attenta salvaguardia e valorizzazione.

Vacche maremmane

Cavallo tolfetano al Torneo dei Butteri

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.27 Pagina 19

Page 20: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

20

LE SPECIE DI IMPORTANZA COMUNITARIA PRESENTI NELLA ZPS

Gli uccelli

Cicogna nera (Ciconia nigra) Grande trampoliere, migratore regolare, raro e vul-nerabile con uno sfavorevole stato di conserva-zione. Nei Monti della Tolfa è stato segnalato piùvolte il tentativo di nidificazione sia su parete chesu alberi del bosco.

Biancone (Circaetus gallicus) Rapace di dimensioni medio grandi simile ad unaquila, è specie migratrice e nidificante estiva. Èun predatore specializzato in serpenti tanto che èstato ribattezzato “l’aquila dei serpenti”. Il biaccoin particolare rappresenta la sua principale risorsaalimentare. Nel comprensorio dei Monti dellaTolfa, nel 1977 il Biancone era presente con 5-9coppie nidificanti. Secondo i dati raccolti di re-cente la popolazione di Biancone nella ZPS Montidella Tolfa si aggirerebbe ora sulle 20 coppie nidi-ficanti.

Nibbio bruno (Milvus migrans) Rapace di medie dimensioni, migratore e nidifi-cante nel periodo estivo nell’area. La specie è di-stribuita in modo uniforme in tutti i principaliboschi del comprensorio e tende a competere peri siti di nidificazione con il Nibbio reale. Nel 1977sui Monti della Tolfa nidificavano 15-20 coppie diNibbio bruno. Secondo le ricerche del 2011 nellaZPS Monti della Tolfa il numero di coppie nidifi-canti è aumentato sensibilmente, si stimano circa50 coppie, grazie soprattutto alla grande disponi-bilità di cibo facilmente reperibile nelle discarichedi Bracciano e Civitavecchia.

Nibbio reale (Milvus milvus) Rapace di medie dimensioni, migratore regolare,svernante e sedentario, nidificante nei boschidell’area. La specie è in pericolo di estinzione. SuiMonti della Tolfa, è presente una popolazionesvernante di 100-120 individui. Nel 1970 vennerocensite 3 coppie nidificanti; successivamente laspecie ha manifestato una tendenza all’aumentofino alla decina di coppie accertate del 2011.

Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) Rapace di medie dimensioni, migratore, nidifi-cante estivo in tutte le principali aree boschive delcomprensorio. Predatore specializzato in imenot-teri caccia nelle aree di pascolo naturale. Nel 1977era segnalata la presenza di 10-20 coppie nidifi-canti. Nel 2011 sono state censite oltre 60 coppieregolarmente nidificanti.

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.27 Pagina 20

Page 21: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

21

Albanella minore (Circus pygargus) Rapace di medie dimensioni, nel Lazio è migra-trice e nidificante estivo nei campi coltivati a ce-reali e foraggio. Nel territorio di Tolfa si osservadurante la migrazione. La popolazione nidificanteè scomparsa nell’arco degli ultimi 15 anni. Attual-mente la specie è presente con non più di 7 cop-pie nidificanti distribuite nella parte nord delcomprensorio, fuori dalla ZPS Monti della Tolfa.

Falco pellegrino (Falco peregrinus) Rapace di medie dimensioni, sedentario, nidifi-cante su pareti rocciose. Si nutre quasi esclusiva-mente di uccelli catturati in volo. Nel 1977nidificavano solo 2 coppie nel comprensorio deiMonti della Tolfa. Attualmente la specie è in forteespansione sia a livello nazionale che regionale enella ZPS nidificano 6 coppie.

Lanario (Falco biarmicus) Rapace di medie dimensioni con silhouette tipicadi Falco. Specie sedentaria e nidificante su paretetufacea. Nel 1977 la specie nidificava in almenodue siti del comprensorio. Successivamente laspecie non ha più nidificato fino al 2007 quandouna coppia si è riprodotta con successo portandoall’involo 3 giovani. Nel comprensorio dei Montidella Tolfa l’unica coppia presente è fortementeminacciata.

Grillaio (Falco naumanni)Rapace di piccole dimensioni, sedentario e nidifi-cante in colonie su pareti tufacee, nei casali o neinidi di corvidi. La specie è stata trovata nidificanteper la prima volta nel Lazio nel 2011, all’internodella ZPS Monti della Tolfa. Le osservazioni in lu-glio 2011 di gruppi fino a quindici individui fannoipotizzare la sua nidificazione anche in altre localitàall’interno dell’area.

Occhione (Burhinus oedicneumus) Limicolo piuttosto grande con testa grossa e lun-ghe zampe, migratore e nidificante regolare, conpopolazioni parzialmente sedentarie nel Lazio. Ni-difica nei Monti della Tolfa nei prato-pascoli, nellezone aride e lungo il corso dei fiumi. La popola-zione è in incremento e attualmente conta tra le20 e le 30 coppie nidificanti.

Succiacapre (Caprimulgus europaeus) Uccello di forma allungata con testa grande di abi-tudini crepuscolari e notturne. Migratore regolare,nidifica per terra nei boschi e nei pascoli cespu-gliati. Ha uno sfavorevole stato di conservazionee nell’area dei Monti della Tolfa si contano dalle 15alle 40 coppie nidificanti.

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.27 Pagina 21

Page 22: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

Martin pescatore (Alcedo atthis) Uccello con colori sgargianti di piccole dimen-sioni, ma di corporatura compatta, è una specienidificante e sedentaria. È un indicatore di unbuono stato di conservazione dei corsi d’acqua.La popolazione nella ZPS è di 10 coppie nidifi-canti.

Ghiandaia marina (Coracias garrulus) Uccello dalla corporatura robusta, simile ad unpiccolo corvo ma con un piumaggio estrema-mente brillante. È un migratore regolare e nidifi-cante nell’area in cavità sia naturali che di origineantropica. La ghiandaia marina ha uno sfavorevolestato di conservazione. Nella ZPS è stata stimatauna popolazione di oltre 60 coppie nidificanti.

Calandra (Melanocorypha calandra) Di dimensioni relativamente piccole, ma piùgrande della comune allodola. È una specie se-dentaria e nidificante nei pascoli dell’area. Negliultimi anni si è assistito ad una progressiva rare-fazione di questa specie a causa della trasforma-zione dei pascoli e dei terreni destinati alle colture.Il suo stato di conservazione non è attualmenteconsiderato favorevole.

Calandrella (Calandrella brachydactila) Uccello di piccole dimensioni che assomiglia aduna piccola allodola. È un migratore transhariano,nidificante nell’area dei Monti della Tolfa. La po-polazione nel comprensorio tuttavia è in costantedeclino. Nei prati e nei pascoli dell’area risultano5-10 coppie nidificanti nel periodo estivo.

Tottavilla (Lullula arborea)Passeriforme di piccole dimensioni di forma ton-deggiante simile all’allodola. La popolazione deiMonti della Tolfa è sedentaria, ma l’area è interes-sata anche dal passaggio e dallo svernamento diindividui europei. La popolazione è in declino. Ni-difica sui versanti arbustivi del territorio con ampieradure prative. Attualmente le coppie nidificantisono dalle 30 alle 50.

Calandro (Anthus campestris) Piccolo uccello migratore, nidificante negli am-bienti aperti, aridi e assolati della fascia prospi-ciente il mare, soprattutto nezi comuni di S.Marinella, Tolfa e Allumiere. Si stima che la popo-lazione sia presente in 30-50 coppie nidificanti.

Magnanina (Sylvia undata)Uccello di piccole dimensioni che frequenta lamacchia mediterranea. È una specie stazionaria,migratrice regolare, svernante parziale e nidifi-cante con una piccola popolazione in un’area dicirca 100 ettari lungo la fascia costiera del com-prensorio.

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.27 Pagina 22

Page 23: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

23

Altre specie di interesse comunitario presenti nella ZPS durante l’inverno o di passosono l’Albanella reale, lo Smeriglio, il Falcocuculo, il Falco della regina, l’Aquila minoree il Falco di palude. L’area è stata inoltre finoa non molto tempo fa una delle ultime in Ita-lia centrale ad essere frequentate dal capo-vaccaio.Tra le specie nidificanti considerate vulnera-bili o rare ricordiamo il Lodolaio, l’Assiolo, ilGufo comune, il Barbagianni, il Cuculo dalciuffo, la Monachella, il Piro piro piccolo e laRondine rossiccia.

ALTRE SPECIE DI INTERESSE COMUNITARIO

Gli insetti

Cervo volante (Lucanus cervus)È il più grosso coleottero europeo, il maschio infatti raggiunge gli 8 centimetri di lun-ghezza. La femmina è più piccola, con capo e mandibole di piccole dimensioni. Le

larve si nutrono del legno e giungono a ma-turazione dopo 5 anni a volte 8, mentre gliadulti si cibano della linfa delle piante. Volaattivamente nelle ore crepuscolari. La specieè presente con una buona popolazione nellaMacchia di Manziana e nei boschi di querce,di castagno e nelle faggete del comprenso-rio, ma è in diminuzione in tutta Europa. Ilcervo volante è minacciato dalla distruzionedel suo ambiente a causa degli incendi, ab-battimenti di vecchi alberi e rimozione dalbosco di ceppaie e alberi morti.

Averla piccola (Lanius collurio) Uccello di piccole dimensioni, migratore regolare,nidificante. Sui Monti della Tolfa nidifica al marginedei boschi su essenze isolate e talvolta sulle siepi.La popolazione nidificante nei Monti della Tolfa èdi 300-400 coppie.

Averla cenerina (Lanius minor)Uccello di piccole dimensioni, migratore regolaree nidificante sugli alberi o cespugli in aree desti-nate al pascolo con scarsa vegetazione arborea earbustiva. Considerata una specie in pericolo, siriproduce nell’area con una popolazione di 15-30coppie nidificanti.

Ortolano (Emberiza hortulana) Piccolo passeriforme, migratore nidificante nel pe-riodo estivo nell’area. Sui Monti della Tolfa la spe-cie è localizzata e rara. Nidifica nei campi coltivati,nelle siepi, sugli alberi e sugli arbusti isolati. La po-polazione nidificante è in netto declino e sonopoche le coppie nidificanti.

Assioli

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.28 Pagina 23

Page 24: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

24

Cerambice delle querce (Cerambyx cerdo)È uno dei più grossi coleotteri europei raggiun-gendo i 6 centimetri di lunghezza. I maschi inoltrehanno delle antenne lunghe anche 10 centimetri.Le larve si nutrono del legno e giungono a matu-razione al 3° o 4° anno. Gli adulti si nutrono di fo-glie, fiori, frutti e linfa. Vola attivamente nelle orecrepuscolari. Specie comune nella Macchia diManziana e nei querceti del comprensorio, ma indeclino od estinta in diversi paesi dell’Europa cen-trale. È specie minacciata dalla ceduazione deiquerceti e dall’eliminazione delle vecchie piantedeperienti.

Scarabeo eremita (Osmoderma eremita)Coleottero della famiglia delle Cetonie di colorebruno lucido delle dimensioni di 24-30 millimetri.La larva mangia il legno di piante secolari comequerce, faggi, castagni, salici, frassini e giunge allosviluppo completo dopo 2 o 3 anni. Vola da luglioa settembre, soprattutto nelle ore pomeridiane. LoScarabeo eremita è minacciato dalla distruzionedegli alberi centenari che ospitano nelle loro cavitàle sue larve.

Rosalia alpina (Rosalia alpina)Coleottero inconfondibile dal vistoso colore blu –grigio a macchie nere che raggiunge circa i 4 cen-timetri di lunghezza. La femmina ha antenne piùcorte del maschio. Le larve si nutrono del legnodel faggio morto o deperiente e giungono a matu-rità dopo 3 anni. La specie è presente nei boschidi faggio intorno ad Allumiere ma è rara e vulnera-bile. La specie è minacciata dalla distruzione deivecchi faggi, dalla rimozione del legno morto edalla chiusura delle radure della faggeta.

Anfibi e rettili

Salamandrina dagli occhiali (Salamandrinaperspicillata) È un anfibio urodelo lungo in media 10 centimetri.La salamandrina è presente solo in Italia. Ha abi-tudini prevalentemente notturne e crepuscolari,ma talvolta è possibile incontrarla anche di giornodopo una prolungata pioggia o all’inizio della pri-mavera durante il periodo degli amori. Vive vicinoalle sorgenti, nei fontanili e nelle zone umide na-scondendosi tra i sassi, sotto le foglie e nelle cep-paie. In caso di pericolo può fingersi morta, otalvolta si gira mostrando il ventre e la coda moltocolorate. La specie è minacciata per l’inquina-mento dei fiumi e per l’abbandono o la gestionenon naturale dei fontanili.

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.28 Pagina 24

Page 25: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

25

Tritone crestato italiano (Triturus carnifex)

È il più grande tritone italiano, raggiungendo lalunghezza di 14-18 centimetri compresa la coda.I maschi di questo anfibio urodelo, nel periodo ri-produttivo presentano una cresta vertebrale conmargine dentellato alta anche un centimetro. Nelcomprensorio vive nei corsi d’acqua, negli stagni,nelle pozze e nei fontanili dove è presente unaricca vegetazione acquatica. La specie è minac-ciata per la distruzione o alterazione dei luoghi diriproduzione o per l’immissione nei corsi d’acquadi pesci predatori.

Ululone dal ventre giallo (Bombina pachypus)

È un piccolo anfibio anuro di 5 centimetri, moltoraro, esclusivo dell’Italia. Presenta una colorazionedorsale scura, mentre la parte ventrale è giallo-arancio con macchie blu. Vive in zone umide dipiccole dimensioni, come pozze, stagni e fontanili.La specie è in declino a causa della distruzione diquesti piccoli ambienti e alla raccolta per fini col-lezionistici.

Testuggine palustre europea (Emys orbicularis)

Rettile di 20 centimetri, raro e localizzato, che pre-dilige acque ferme o lente come stagni, o anse deifiumi con ricca vegetazione. Ha abitudini per lo piùacquatiche, ma frequenta anche l’ambiente terre-stre. Prevalentemente carnivoro si ciba d’inverte-brati e piccoli mammiferi. Nella ZPS è in declinocon popolazioni sempre più esigue e isolate. Inparticolare lungo il fiume Mignone la specie è mi-nacciata anche dall’immissione illegale della Te-stuggine di palude dalle orecchie rosse di origineamericana.

Cervone (Elaphe quatuorlineata)

È un rettile che può raggiungere anche la lun-ghezza di 2 metri e per questo si può considerarecome il serpente più grande d’Italia. Predilige i bo-schi aperti e le boscaglie della macchia mediter-ranea con praterie e cespugli, prati pascolo,muretti a secco e zone umide. Nella ZPS la specieè minacciata dagli incendi, dall’alterazione dei pa-scoli (spietramento dei campi) e dalla distruzionedei muretti a secco.

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.28 Pagina 25

Page 26: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

26

Chirotteri o Pipistrelli

I pipistrelli sono animali utilissimi perché si nu-trono di una grande quantità di insetti tra cui lezanzare e organismi nocivi per l’agricoltura. Sonogli unici mammiferi in grado di volare ricoprendoanche notevoli distanze, allattano i piccoli e hannoil corpo ricoperto di peli. Le loro ali sono formateda pelle sottile tesa tra le ossa delle mani e dellelunghe dita. I pipistrelli hanno uno straordinario si-stema di sonar biologico: emettono suoni ad alta

f r e q u e n z ache, rimbal-zando sul-l ’ a m b i e n t ecircostante, tornano alle grandi orec-chie dell’animale che è così in grado diorientarsi e individuare le prede. Tra-scorrono l’inverno in letargo, in grotte,in cantine, in miniere, negli edifici eall’interno dei cavi degli alberi. Inestate vivono in colonie, partorisconoun solo piccolo e lo allattano per circaun mese. Oggi assistiamo a una dram-matica riduzione dei pipistrelli. Questipreziosi mammiferi sono minacciati daldegrado degli ambienti naturali, dal ta-glio dei boschi non controllato, dal-l’asportazione eccessiva e non

pianificata degli alberi morti o deperienti e dal disturbo dei siti di sverna-mento e riproduzione.Tutte le specie italiane sono protette. I Monti della Tolfa ospitano diversespecie di pipistrelli, tra cui ricordiamo il Ferro di cavallo minore, il Ferro dicavallo maggiore, il Ferro di cavallo euriale, il Vespertilio minore, il Miniottero,il Vespertilio di Capaccini e il Vespertilio maggiore.

Ferro di cavallo maggiore

Vespertilio maggiore

MiniotteroFerro di cavallo euriale

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.28 Pagina 26

Page 27: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

27

ITINERARI

Nell’ambito del Progetto Life, sono stati individuati sette percorsi naturalistici nel ter-ritorio del Comune di Tolfa. I sentieri sono stati studiati in modo da offrire al visitatoreun quadro d'insieme dei più caratteristici ambienti naturali presenti sul territorio edegli interventi di protezione e riqualificazione previsti dal "Progetto Life Natura Montidella Tolfa". Il sentiero principale, proveniente dal Comune di Allumiere (sentiero Colledi Mezzo), attraversa la località Stazzalone e prosegue nel territorio di Tolfa fino a

raggiungere il Casale delle Pietrische dell’Università Agraria di Manziana. Nei pressi della Casermetta Forestale, una diramazione raggiunge la località Tro-scione al limite sud del territorio del Comune di Tolfa. Sempre dalla Casermetta Fo-restale, procedendo verso nord, un sentiero di collegamento (sentiero di MonteCastagno) conduce alla località Comunali Macchiosi dove è presente una rete di sen-tieri che partono dalla Baita di proprietà dell’Università Agraria di Tolfa. Lungo il sen-tiero di Monte Castagno, una ulteriore diramazione raggiunge il Comune di CanaleMonterano.Lo scopo dei sentieri è anche quello di unire tutti i Comuni e le Università Agrariecoinvolti nel Progetto Life Natura. I sentieri descritti sono percorsi attrezzati la cuipercorrenza è facilitata da un apposita segnaletica: pannelli illustrativi, frecce dire-zionali e paletti segnavia. I sentieri sono stati disegnati su tracciati già esistenti e non sono previste sistemazionidel fondo con mezzi meccanici per non interferire con le specie oggetto di conser-vazione. Tutti i sentieri possono essere percorsi a piedi, a cavallo e in mountain bike(MTB). Al momento della realizzazione della presente guida i lavori per la loro realiz-zazione sono in fase di avvio.

Attrezzatura consigliataPur non essendo sentieri particolarmente difficili, è opportuno indossare un abbiglia-mento comodo e delle scarpe adatte a un terreno sconnesso. Nel periodo autunnalee invernale, o in seguito a piogge, è consigliabile indossare calzature impermeabili.E’ inoltre consigliato un abbigliamento mimetico, soprattutto se si vuole cercare diosservare la fauna selvatica. In questo caso bisognerà munirsi anche di un buon bi-

Visita guidata presso il Casale delle Pietrische

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.28 Pagina 27

Page 28: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

28

nocolo. Rammentiamo infine, soprattutto in estate, di munirsi di una borraccia conl'acqua.

Norme di ComportamentoLa ZPS Monti della Tolfa conserva un ambiente straordinario, dove la bassa densitàdi popolazione e il mantenimento di attività agro-silvo-pastorali tradizionali hannoreso questo comprensorio un vero hot-spot per gli uccelli. È nostro compito mante-nere tale ambiente integro, evitando di lasciare i segni del nostro passaggio o aspor-tare souvenir in memoria della nostra passeggiata. Pertanto non raccogliamo fiori,non danneggiamo le piante, non accendiamo fuochi, non lasciamo rifiuti, chiudiamoi cancelli per il contenimento del bestiame e cerchiamo di non disturbare gli animalicon grida e rumori molesti.

Sentiero Monte PalareseCoordinate geografiche Sistema di coor-dinate UTM-Fuso 33 Nord-ED50 (Italy-Sardinia).Pannello Informativo lungo la S.S. S. Se-vera – Tolfa Nord 4663393 Est 249105Quota 120 metri Casermetta Forestale Nord 4663204 Est251915 Quota: 450 metriPian Curiano Nord 4664450 Est 255583Quota 250 metri. Tipologia del sentiero: impegnativo.Lunghezza del percorso: 9.407 metri. Descrizione: Il sentiero, proveniente dalComune di Allumiere (sentiero Colle di Mezzo), parte dalla Strada Provinciale S. Se-vera – Tolfa SP3b in corrispondenza del ponte sul fosso di Monteianni. Una prima deviazione dal percorso di 320 metri, percorribile seguendo il corso delRio Fiume verso il mare, ci congiunge al Sentiero del Biancone che fa parte della retedei Sentieri del Rio Fiume descritti a pag. 34.Per percorrere invece il Sentiero di Monte Palarese occorre volgere le spalle al mare,superato il cancello a destra, seguiamo il corso del Rio Fiume verso monte per circa460 metri fino alla confluenza tra il Fosso del Lascone e il Fosso del Vallone. Superatala confluenza tra i due fossi giriamo a destra per un sentiero che costeggia la destraorografica del Fosso del Vallone. Dopo circa 2 chilometri in leggera salita in mezzo aboschi e pascoli cespugliati raggiungiamo il Prato della Montagna, tra Monte S. An-sino e Monte Acqua Tosta. Proseguendo il sentiero costeggiamo il bosco e il murettoa secco, passiamo sotto il fontanile e arriviamo alla Casermetta Forestale. Lasciatala Casermetta Forestale, attraversiamo la strada asfaltata Comunale Nocchia – Fem-mina Morta – Casermetta Forestale e imbocchiamo la strada sterrata di fronte, in di-

rezione Monte Palarese.Dopo il cancello si gira sulladestra e si prende la stradainizialmente in salita. Lastrada sterrata segue iltracciato dell’alta tensione.In seguito, allontanandocidai fili elettrici, il percorsofiancheggia il lato sinistro diMonte Palarese. Attraver-siamo un boschetto diquerce fino ad arrivare adun quadrivio con un rimes-sino sulla sinistra nella sellatra Monte Palarese e MontePerazzeto. Poco prima del

Resti della capanna con la base in pietra

Fontanile delle Cannucce

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.28 Pagina 28

Page 29: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

29

quadrivio sulla sinistra si notano i resti di un’antichissima capanna con la base in pie-tra. Superata un’ampia radura, la strada scende e dopo un tornante a destra si giungead un cancello in corrispondenza di un rimessino. Superato il cancello sulla sinistratroviamo il Fontanile delle Cannucce. Prendiamo la strada sterrata in discesa versoil Fosso di Valle Ascetta, lo guadiamo, giriamo subito a destra entriamo nel cancello,riattraversiamo il fosso e seguiamo la strada sterrata verso valle. Superato il Fossodelle Ciovitte, con acqua corrente tutto l’anno, costeggiamo il Fosso Magnaferro sullasua destra orografica, attraversando piccole radure in un pascolo cespugliato. Lastrada sterrata infine sale per entrare in un bosco misto. Superato il cancello si rag-giunge l’ampio pianoro di Pian Curiano. Qui il sentiero continua lungo la strada ster-rata alla destra del piccolo fontanile fino al Casale delle Pietrische, allacciandosi allarete sentieristica realizzata dall’Università Agraria di Manziana.

Sentiero di collegamento Monte CastagnoCoordinate geografiche Sistema di coordinate UTM-Fuso 33 Nord-ED50 (Italy-Sar-dinia).Incrocio tra Strada Comunale Nocchia – Femmina Morta – Casermetta Forestale estrada sterrata per Monte Palarese Nord 4663298 Est 251997. Quota 450 metri.Pannello informativo ingresso strada sterrata Cesarelle – Monte Acetino Nord4664830 Est 251909. Quota 384 metri. Pannello informativo Fontanile di Baldone lungo la strada del Marano Nord 4673828Est 249084. Quota 323 metri. Tipologia del sentiero: impegnativo.Lunghezza del percorso: 16.832 metri Descrizione: Il percorso principale parte dal bivio per il sentiero Monte Palarese sullaStrada Comunale Nocchia – Femmina Morta – Casermetta Forestale in direzione diTolfa.

Una diramazione lungo la strada asfaltata in discesa in direzione S. Severa cipermette di vedere le aree a prato pascolo della Torara, Troscione e Favaro, oggettod’interventi delle Azioni Life.Il Casale S. Ansino, di coloregiallo, che si trova scen-dendo sulla sinistra, è di pro-prietà dell’Università Agrariadi Tolfa. Qui vengono allevatein purezza le vacche marem-mane e il cavallo tolfetano. Ilpercorso termina 100 metridopo la strada sterrata a de-stra (chiusa dal cancello) perla località Troscione (2.966metri dalla partenza), al con-fine comunale di Tolfa dopoaver percorso 3.064 metri.

Il percorso di Monte Castagno, superato il valico, prosegue lungo la strada versoTolfa e scende fino alla frana. Sulla sinistra il bosco ricopre Monte Acqua Tosta,sulla destra possiamo osservare un tipico pascolo cespugliato di grandi dimensioni:è la Valle Ascetta delimitata sulla destra da Monte Perazzeto e sulla sinistra, infondo, da Monte Acetino. Al termine del bosco di Monte Acqua Tosta, sulla destrasi apre un bel panorama verso Tolfa. A 1.584 metri dall’inizio del percorso pren-diamo a destra la strada sterrata in leggera salita chiamata Cesarelle - Monte Ace-tino. Successivamente prendiamo la prima strada sterrata in discesa sulla sinistra checi porta al Pianoro del Termine, oggetto d’intervento Life. Superato leggermente ilpianoro, giriamo a sinistra e scendiamo lungo il sentiero fino al Fosso del Ferrone.

Prato pascolo in località Troscione

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.28 Pagina 29

Page 30: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

30

Da qui, proseguendo a destra lungo il Fosso del Ferrone, possiamo raggiungere laRiserva di Monterano.

Diramazione per la Località Grottini nella Riserva Naturale MonteranoCoordinate geografiche Sistema di coordinate UTM-Fuso 33 Nord-ED50 (Italy-Sar-dinia).Pannello Informativo Fosso del Ferrone Nord 4666347 Est 253190. Quota 225 metri.Lunghezza del percorso: 3.448 metri Descrizione: Il sentiero segue il corso del Fosso del Ferrone fino alla confluenza conil Fosso Lenta. Lungo il percorso (dopo circa 1.500 metri dalla partenza) è possibilevisitare la necropoli etrusca di Ferrone posta sul pianoro tufaceo, sulla sinistra oro-

grafica del fosso. Arrivati alla confluenza con il Fosso Lenta, superiamo il fosso e ri-saliamo la collina di fronte seguendo la strada sterrata che giunge alla S.S.Braccianese Claudia. Giunti all’incrocio giriamo a sinistra e percorriamo la discesaasfaltata fino alla località Grottini, dove è presente la necropoli etrusca. Da qui è pos-sibile collegarsi alla rete dei sentieri della Riserva Naturale di Monterano.

Il percorso di Monte Castagno prosegue a sinistra nel fondovalle fino a raggiunge lastrada sterrata che risale fino alla Strada Comunale Nocchia – Femmina Morta – Ca-sermetta Forestale. Si accede alla strada asfaltata uscendo dal cancello di fronte aiCasali di Femmina Morta. Da qui proseguiamo a destra in direzione Tolfa lungo lastrada asfaltata per circa 700 metri, per poi prendere la strada sterrata a destra insalita che entra nel bosco sotto Monte Castagno. Al primo bivio andiamo dritti. Alsuccessivo quadrivio giriamo a sinistra e scendiamo verso il Fosso Cupo. Lo co-steggiamo seguendo il sentiero e successivamente lo attraversiamo, prendendo laStrada dei Campi di S. Lucia che porta nel fondovalle. Attraversiamo sul ponte ilFosso S. Lucia e giriamo a destra percorrendo la strada fino alla Fornace del Gesso,lungo il Fosso Verginese. Arrivati all’incrocio con la SP3a - Strada Provinciale Brac-cianese Claudia, girando a destra possiamo raggiungere la Riserva di Monterano.

Diramazione per il territorio comunale di Canale MonteranoCoordinate geografiche Sistema di coordinate UTM-Fuso 33 Nord-ED50 (Italy-Sardinia).Bivio Fornace del Gesso Nord 4670583 Est 250446. Quota 140 metri.

Paesaggio in località La Sconfitta

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.28 Pagina 30

Page 31: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

31

Descrizione: Dalla Fornace del Gesso, girando a destra e seguendo la S.S. Braccia-nese Claudia per 7.000 metri è possibile raggiungere la località Grottini ed allacciarsialla rete dei sentieri realizzati dalla Riserva Naturale di Monterano. Attraversata la SP3a Strada Provinciale Braccianese Claudia, il sentiero di fronte per-corre in salita la collina fino a raggiungere l’ampio pianoro tufaceo di Pian Conserva,ricco di tombe etrusche. Proseguiamo verso Nord e attraversiamo la strada sterratadei Casali Conserva e scendiamo al Fosso dell’Acqua Bianca. Superato il fosso siprosegue lungo il sentiero fino ad immetterci sulla Strada Comunale Vecchia Dogana.Al successivo bivio giriamo a sinistra e seguiamo la Strada Vicinale delle Mole Vec-chie del Mignone fino al successivo quadrivio. A questo punto prendiamo la stradasterrata in salita verso Monte Piantangeli fino al Fontanile del Baldone. Da questopunto ci si collega al sentiero di Monte Piantangeli e a tutti gli itinerari dei ComunaliMacchiosi.

Itinerari Comunali MacchiosiPer raggiungere i 5 sentieri dei Comunali Macchiosi, dal paese di Tolfa prendiamo laStrada Provinciale Braccianese Claudia verso Canale Monterano, Manziana e Brac-ciano. Percorso circa 1 chilometro, in prossimità di un ampia curva a destra, giriamoa sinistra per la Strada Vicinale del Marano, con indicazioni stradali per i siti archeo-logici “Tempio etrusco romano – Ruderi Abbazia di Piantangeli – Ruderi del Castellodi Monte Cocozzone”. Percorso un altro chilometro, subito dopo un piccolo ponticelloa sinistra parte il Sentiero dei Ginepri che porta alla Baita dell’Università Agraria diTolfa. Dopo circa 410 metri in salita, prendiamo sulla sinistra una strada sterrata checi porta alla Baita dell’Università Agraria, luogo di partenza o di arrivo di tutti gli itine-rari.

Sentiero dei GinepriCoordinate geografiche Sistema di coordinate UTM-Fuso 33 Nord-ED50 (Italy-Sardinia).Pannello Informativo in località Due Fossa Nord 467352 Est 247496 Quota 300 metri.Pannello Informativo Baita Università Agraria Nord 4673973 Est 247532 Quota 405 metri. Tipologia del sentiero: facile.Lunghezza del percorso: 670 metri. Descrizione: Il sentiero parte dalla Strada del Marano nei pressi del piccolo ponte inlocalità Due Fossa. Spalle al paese si sale a sinistra nella macchia mediterranea,lungo un antico lastricato di pietra locale. Di tanto in tanto la strada è segnata da ca-naletti trasversali che servono per disperdere l’acqua piovana in modo da non di-struggere il basolato. Il sentiero porta ad una zona aperta dove è presente unaprotuberanza lavica: un piccolo cono vulcanico originatosi con la formazione deiMonti della Tolfa alla fine del Pliocene, che prende il nome di Sasso della Strega. Pro-

seguendo il sentiero si giunge inbreve alla Baita dell’UniversitàAgraria di Tolfa, dove termina ilpercorso.

Sentiero Monte PiantangeliCoordinate geografiche Sistema dicoordinate UTM-Fuso 33 Nord-ED50 (Italy-Sardinia).Pannello Informativo Baita Univer-sità Agraria Nord 4673973 Est247532 Quota 405 metri. Pannello informativo Fontanile diBaldone lungo la strada del Ma-rano Nord 4673828 Est 249084.Quota 323 metri.

Pannello Informativo Sentiero Monte Bertone Nord 4674804 Est 247949. Quota 456 metri.Pannello informativo Grasceta dei Cavallari Nord 4674612 Est 247499. Quota 437 metri.

Monte Piantangeli

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.28 Pagina 31

Page 32: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

32

Tipologia del sentiero: facile.Lunghezza del percorso: 7.460 metri Descrizione: Il sentiero parte dalla Baita dell’Università Agraria: prendiamo la StradaVicinale Tiglia Aravecchia verso est per circa 50 metri, successivamente giriamo asinistra per la strada sterrata. La strada sale tra il bosco e il pascolo cespugliato poigira verso Nord scendendo verso il piccolo fosso. Poco dopo, superata la salita, ilpercorso prosegue in piano fino ad arrivare al sentiero che si tramuta poi in stradache scende dolcemente a destra raggiungendo dopo 700 metri il Fontanile di Baldonesulla Strada del Marano. Giunti al fontanile, lo superiamo e prendiamo il sentiero allasua destra. Il sentiero, localmente chiamato Sentiero dei Monaci, sembra fosse uti-lizzato dai frati benedettini dell’Abbazia di Piantangeli per il rifornimento d’acqua. Ilsentiero all’inizio sale ripidamente su un terreno roccioso con scarsa vegetazione econ un dislivello di circa 200 metri. Successivamente il tracciato, costituito da un an-tico basolato, si fa meno ripido e costeggia il fosso fino ad affacciarsi in un prato ce-spugliato. Da qui se con una breve deviazione saliamo a destra raggiungiamo la vettadi Monte Piantangeli, da dove è possibile ammirare un panorama stupendo su Tolfae il suo territorio. Il sentiero invece prosegue verso Nord e conduce in poco tempo airesti dell’Abbazia di Piantangeli. Da qui si gode di un ampio panorama sul Fiume Mi-gnone e sulla campagna viterbese. Lasciata l’Abbazia, il sentiero attraversa il pratocespugliato e segue la strada sterrata fino al cancello. Dopo il cancello, superiamo ilbivio sulla destra per il sentiero della Grasceta di Tittarella e proseguiamo dritti nelbosco per 1.220 metri seguendo la Strada Vicinale Monte Piantangeli. Al quadriviosuccessivo prendiamo la strada al centro e percorsi 545 metri arriviamo alla Grascetadei Cavallari. Qui, all’ombra degli alti cipressi, è presente un tempio etrusco-romano.Il percorso continua a sinistra lungo la Strada Vicinale Tiglia Aravecchia e dopo circa918 metri ci troviamo alla Baita dell’Università Agraria di Tolfa, nostro punto di par-tenza.

Sentiero Monte BertoneCoordinate geografiche Sistema di coordinate UTM-Fuso 33 Nord-ED50 (Italy-Sardinia).Pannello Informativo Baita Università Agraria Nord 4673973 Est 247532 Quota 405 metri. Pannello Informativo Sentiero Monte Bertone Nord 4674804 Est 247949. Quota 456 metri.Pannello informativo Grasceta dei Cavallari Nord 4674612 Est 247499. Quota 437 metri.Tipologia del sentiero:facile.Lunghezza del percorso: 3.390 metri

Descrizione: Il sentiero parte dalla Baitadell’Università Agraria e prosegue sullaStrada Vicinale Tiglia Aravecchia versoest per circa 50 metri. Successivamentegiriamo a sinistra per la strada sterrata insalita, tra il bosco e il pascolo cespu-gliato. La strada quindi gira verso Nordscendendo verso il piccolo fosso. Pocodopo si risale per riprendere il piano finoad arrivare ad un bivio. Giriamo a sinistrae prendiamo il sentiero che poi diventauna strada in salita che arriva sullaStrada Vicinale Monte Piantangeli, in cor-

rispondenza con il cancello per il Casale del Tecchio. Giriamo a sinistra e dopo 545metri arriviamo alla Grasceta dei Cavallari. Da qui girando a sinistra e percorrendo laStrada Vicinale Tiglia Aravecchia in discesa per 918 metri, si giunge al punto di par-tenza.

Sentiero Grasceta di TittarellaCoordinate geografiche Sistema di coordinate UTM-Fuso 33 Nord-ED50 (Italy-Sar-dinia).Pannello Informativo Baita Università Agraria Nord 4673973 Est 247532 Quota 405

Bivio per il Casale del Tecchio

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.28 Pagina 32

Page 33: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

33

metri. Pannello informativo Grasceta dei Caval-lari Nord 4674612 Est 247499. Quota437 metri.Pannello Informativo Sentiero MonteBertone Nord 4674804 Est 247949.Quota 456 metri.Pannello informativo Grasceta di Titta-rella Nord 4675176 Est 248329. Quota371 metri. Tipologia del sentiero: medio facile.Lunghezza del percorso: 5. 930 metri Descrizione: Il sentiero ha inizio dallaBaita dell’Università Agraria. Prendiamo la Strada Vicinale Tiglia Aravecchia versoNord e dopo circa 918 metri arriviamo alla Grasceta dei Cavallari, dove è presenteun tempio etrusco-romano. Giriamo a destra per la Strada Vicinale Monte Piantangelie la percorriamo per circa 1.765 metri fino ad un incrocio. Imbocchiamo la stradasterrata sulla sinistra che scende sotto i fili dell’alta tensione fino ad un’ampia radurachiamata localmente Grasceta di Tittarella. Proseguiamo lungo la strada sterrataverso nord, delimitata sulla sinistra dalle altane per la caccia ai cinghiali, passandosulle pendici Est di Poggio Fico. Guadiamo il fosso del Ghiacciarello e, girando a si-nistra, seguiamo la strada sterrata in leggera salita lungo la Strada Vicinale Tiglia Ara-vecchia che gira intorno a Poggio Fico fino ad un fontanile che troviamo sulla sinistra.Continuando a salire, troviamo sulla sinistra un altro fontanile dismesso confinantecon una strada sterrata che porta al Casale Il Tecchio. Proseguendo dritto lungo l’am-pia strada sterrata, saliamo nel bosco di querce e castagni, arriviamo dopo circa 500metri alla Grasceta dei Cavallari. Da qui, prendendo la Strada Vicinale Tiglia Aravec-chia verso Sud, dopo circa 918 metri si torna alla Baita dell’Università Agraria di Tolfa.

Sentiero Cerro BelloCoordinate geografiche Sistema di coordinate UTM-Fuso 33 Nord-ED50 (Italy-Sardinia).

Pannello Informativo Baita Università AgrariaNord 4673973 Est 247532 Quota 405 metri. Pannello informativo Grasceta dei CavallariNord 4674612 Est 247499. Quota 437 metri.Pannello informativo Cerro Bello Nord4675611 Est 247078. Quota 350 metri. Tipologia del sentiero: medio facile.Lunghezza del percorso: 5.186 metri Descrizione: Il sentiero parte dalla Baitadell’Università Agraria. Prendiamo laStrada Vicinale Tiglia Aravecchia versoNord e dopo circa 918 metri arriviamo allaGrasceta dei Cavallari, dove è presente untempio etrusco-romano. Al trivio pren-diamo la Strada Vicinale Monte Cozzone indiscesa a sinistra e la percorriamo per1538 metri fino al fosso di Capocaccia. Quigiriamo a destra e prendiamo la stradasterrata in discesa, parallela al fosso, per-corsi circa 300 metri è possibile ammiraresulla destra a circa 30 metri dal sentiero uncerro secolare, conosciuto localmente conil nome di Cerro Bello. La sua chioma è ve-ramente maestosa e raggiunge un diame-tro di 20 metri; anche il tronco ha undiametro ragguardevole di 4,80 metri e siIl maestoso tronco di Cerro Bello

Grasceta di Tittarella

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.28 Pagina 33

Page 34: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

34

stima che abbia un età di circa 300 anni. Ritornati sul sentiero procediamo in discesa,attraversiamo un piccola radura in mezzo al bosco, chiamata localmente Grascetadi Copponi, fino ad arrivare al fosso, lo guadiamo e proseguiamo verso Monte Coz-zone, lungo la mulattiera. Vicino a un muro a secco, si prende il sentiero a sinistrache attraversa la macchia mediterranea congiungendosi alla Strada Vicinale MonteCozzone e dopo aver percorso circa 1 chilometro si ritorna al fosso di Capocaccia.Da qui il percorso segue il tracciato fatto all’andata fino alla Grasceta dei Cavallari esuccessivamente fino alla Baita dell’Università Agraria di Tolfa.

Itinerario urbano “Bassano-Strada del Bagnarello”Coordinate geografiche Sistema di coordinate UTM-Fuso 33 Nord-ED50 (Italy-Sardinia).Pannello Informativo Nord 4671073 Est 247072. Quota 475 metri Tipologia del sentiero: facile.

Lunghezza delp e r c o r s o :1.270 metri Descrizione: Ilpaese di Tolfaoffre un per-corso ad anelloche permetteai visitatori diconoscere levalenze natu-ralistiche ditutta l'area. Ilsentiero iniziadalla piazzaprincipale delpaese, PiazzaVittorio Veneto(Piazza Nuova)scende per viaUgo Fondi,

gira a sinistra per la Strada del Bagnarello, raggiunge via del Bagno, Piazza GiacomoMatteotti (Piazza Vecchia), percorre tutta via Roma fino a ritornare alla piazza di par-tenza. Lungo il percorso troverete alcune tabelle informative per scoprire le bellezzenaturalistiche del territorio, un binocolo panoramico per osservare il paesaggio cir-costante, alcune panchine per riposarvi e ammirare il paesaggio e numerose freccedirezionali per facilitare il percorso.

I sentieri della Valle del Rio FiumeRealizzati dalla Cooperativa TUR Monti della TolfaNel territorio comunale esistono altri tre sentieri naturalistici, realizzati dalla Coope-rativa Tur Monti della Tolfa, finanziati nel 2011 dal Consiglio Regionale del Lazio incollaborazione e con il patrocinio dell’Università Agraria e del Comune di Tolfa.

Sentiero del BianconeCoordinate geografiche Sistema di coordinate UTM-Fuso 33 Nord-ED50 (Italy-Sardinia).Ingresso: Centro Natura e Cavallo Nord 4661145 Est 247150 Quota di partenza: 66 metri Tipologia del sentiero: difficoltà mediaLunghezza del percorso: 7.168 metriDescrizione: è un anello che partendo dal centro Natura e Cavallo sale sui crinali diPoggio Finocchiara, di Monte Chiavaccio e Monte del Cavone (da quota 60 a quota386 metri s.l.m.) per poi ridiscendere fino al corso del Rio Fiume, in località Stazza-lone, seguendone il corso fino al punto di partenza.

Biodiversità degli antichi muretti a secco

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.28 Pagina 34

Page 35: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

35

Sentiero didattico di Rio Fiume

Coordinate geografiche Sistema di coordinate UTM-Fuso 33 Nord-ED50 (Italy-Sardinia).Ingresso: cancello lungo la strada S. Severa – Tolfa Nord 4661093 Est 247226Quota di partenza: metri 60Tipologia del sentiero: facileLunghezza del percorso: 691 metriDescrizione: il sentiero è situato tra la strada provinciale e il corso del torrente RioFiume, in un’area ricoperta di boschi d’alto fusto e specie arbustive tipiche della mac-chia mediterranea. Lungo il percorso, strutturato come una piacevole passeggiatatra il bosco e il corso d’acqua, il visitatore troverà punti di informazione sugli aspettinaturalistici del territorio e sulle attività agro-silvo-pastorali tradizionali dei Monti dellaTolfa (l’allevamento del bestiame, la tradizione del cavallo maremmano tolfetano,l’Università Agraria, ecc.).

Ippovia della Cicugnola

Coordinate geografiche Sistema di coordinate UTM-Fuso 33 Nord-ED50 (Italy-Sardinia).Ingresso: cancello adiacente al Rio Fiume lungo la strada S. Severa – Tolfa Nord4661004 EST 246998Quota di partenza: metri 60Tipologia del sentiero: impegnativoLunghezza del percorso: 8.684 metriDescrizione: Il percorso inizia dal cancello adiacente al ponte sul Rio Fiume, a pochipassi dal Centro Natura e Cavallo, sale su una vecchia strada per l’asporto della legnadal bosco e va poi a ricongiungersi con il tratto più alto del sentiero del Biancone. Inprossimità di Monte del Cavone l’ippovia devia verso sinistra per dirigersi verso ilbosco ed il Casaletto della Cicugnola (punto di sosta del percorso con il vicino fon-tanile) per poi ridiscendere verso il Fosso del Chiavaccio e giungere quindi al puntodi partenza.

Upupa

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.28 Pagina 35

Page 36: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

36

VISITARE TOLFA

Come arrivare Tolfa dista da Roma circa 70 Km e si può raggiungere da Roma in diversi modi. In-nanzi tutto si può prendere la S.S. 1 Aurelia fino a S. Severa e si percorre la StradaProvinciale S. Severa – Tolfa SP3b fino a Tolfa. In alternativa si prende l’autostrada A12 per Civitavecchia, si esce a S. Severa e si percorre la Strada Provinciale S. Severa

– Tolfa SP3b. Dalla Cassia bisogna prendere la S.S. 493 Braccianese Claudia e se-guire le indicazioni per Bracciano – Manziana. Da Manziana la SP3a Strada Provin-ciale Braccianese Claudia vi condurrà a Tolfa. Venendo da Viterbo si prende la S.S.Cassia fino a Vetralla, poi si prosegue per Civitavecchia; giunti sulla S.S. Aurelia siimbocca l’autostrada A 12 per Roma uscendo a Civitavecchia Nord e successiva-mente si percorre la strada statale SP 7b per Allumiere e quindi si arriva a Tolfa. In al-ternativa si prende la S.S. Cassia e dopo Cura di Vetralla si prende la S.S. 493 perVejano, Oriolo e Canale Monterano. A Canale Monterano prendete la SP3a StradaProvinciale Braccianese Claudia che vi condurrà a Tolfa.I servizi di pullman pubblici prevedono collegamenti Cotral con partenze da Cornelia(Metro A) e Saxa Rubra (Ferrovie Roma Nord, raggiungibile con bus Atac o con trenoRoma Nord dalla fermata Metro A Flaminio).In treno è possibile utilizzare la linea di Trenitalia Roma - Civitavecchia con coinci-denza con il pullman Cotral per Allumiere e quindi Tolfa. Dalla stazione di S. Severaun servizio di minibus urbano collega la stazione con il centro di Tolfa con tre corsegiornaliere. (Orari: Stazione S. Severa - Tolfa 9.00 – 12.10 – 16.30. Tolfa - StazioneS. Severa 08.20 – 11.40 – 15.15).Sia per i bus Cotral che per i treni bisogna acquistare i biglietti prima di salire a bordo.Gli orari dei treni potete trovarli su www.trenitalia.it e quelli dei bus Cotral su www.co-tralspa.it e per quelli relativi a Civitavecchia www.civitavecchia.com

Dove alloggiare

A Tolfa è possibile pernottare presso le seguenti strutture ricettive:Hotel Tolfa Hotel Via Lizzera, 44. Tel. 0766.93286e-mail: [email protected] sito web: www.tolfahotel.it

Chiesa di S. Egidio

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.28 Pagina 36

Page 37: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

37

AgriturismiAgriturismo e B&B Fontana del Papa, Strada Provinciale Santa Severa - Tolfa SP3/b km 18.300. Tel. 0766.93455 - Cell. 392.5178425e-mail: [email protected] - sito web: www.fontanadelpapa.itAgriturismo Le Ferriere, Loc. Edificio del Ferro Tel. 0766.93521 - Cell. 388.1611585 e-mail: [email protected] web: http://www.leferriere.eu/Le_Ferriere/Benvenuto.htmlCasale dell’Acqua Bianca S.P. 3/A ex Braccianese Claudia, Km. 15,600 Cell. 347.4428450 - 348.7429027e-mail: [email protected] - sito web:www.casaledellacquabianca.com

Centro Natura e Cavallo Strada Provinciale Santa Severa - Tolfa, km. 3.Tel. 0766.570204 - Cell. 348.5428235e-mail: [email protected] - sito web: www.naturaecavallo.com

Bed & Breakfast e AffittacamereAffittacamere Tolfa Chef Via U. Fondi, sncTel. 0766 92744 - 0766.92443 - Cell. 338.8031013Bed & Breakfast La Pineta di Tolfa, Via Brodolini 7 Località CibonaTel. 0766.92329 - 0766.950048 - Cell. 328.9198828Bed & Breakfast Atena, Via Brodolini, 1Tel. 0766.92185 - Cell. 328.8733698e-mail: [email protected] - sito web: www.bbatena.com

Bed & Breakfast Bellavista Via G. Belli, 5 Tel. 0766.92280Bed & Breakfast La Rosa dei Venti Via Annibal Caro, 137Tel. 0766.92764 - Cell. 329.8190936Bed & Breakfast La Quercia Via della Pacifica, 25 Tel. 0766.92165

Dove mangiare

A Tolfa è possibile mangiare nei seguenti ristoranti e trattorie:

Da Buzzico, zuppe e cucina tipica di Tolfa. Via Roma, 162. Tel . 0766.92811.Dar Coccone, cucina casareccia e pasta per celiaci. Via Frangipane, 4Tel. 0766.940227 - Cell. 338.8755509.

Chiostro del Convento dei Cappuccini

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.28 Pagina 37

Page 38: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

38

Da Maria, cucina casareccia dei Monti della Tolfa: pasta fatta in casa, cinghiale, funghie tartufi. Via del Forno, 18 Tel. 0766.93724 - Cell. 349.8783391.La Caballera, cucina casareccia e sala per banchetti. Viale d’Italia, 188Tel. 0766.92134.L'Edera, prodotti locali, cacciagione, lumache e tartufo. Piazza G. Marconi, 20Tel. 0766.93562 - Cell. 320.1814936. La Loggetta, cucina tipica casareccia. Via del Bagno, 9Tel. 0766.92744.La Loggetta Più, cucina laziale e tradizionale. Via Ulderigo Fondi sncTel. 0766.93443. La Rocca del Frangipane del Tolfa Hotel, cucina tradizionale e creativa. Prodotti achilometro zero e cucina certificata senza glutine. Via Lizzera, 44 Tel. 0766.93286 - 0766.921141 Casale dell’Acqua Bianca, cucina tipica, grande spazio verde esterno, menù per ce-liaci. S.P. 3/A ex Braccianese Claudia, Km. 15,600Cell. 347.4428450 - 348.7429027e-mail: [email protected] - sito web: www.casaledellacquabianca.com

Centro Natura e Cavallo, cucina tipica tolfetana. Strada Provinciale Santa Severa -Tolfa, km. 3.Tel. 0766.570204 - Cell. 348.5428235e-mail: [email protected] - sito web: www.naturaecavallo.com

PizzerieDa Adriana, Via Roma, 154. Cell. 347.7691377 – 349.6963800L’Ora della Pizza, Viale d’Italia, 22. Cell. 333.2056059 Pizzeria Italia, Via Roma, 110. Tel. 0766.93107

Cucina locale e piatti tipici

La tradizione di impiegare piante spontanee a scopo alimentare è molto antica. Fu-rono le prime civiltà mediterranee a studiare in maniera approfondita le caratteristichedi molti vegetali cercando di individuarne le proprietà terapeutiche o alimentari. Il sa-piente utilizzo delle piante selvatiche, tramandato dalle persone anziane è ancoravivo nei Monti della Tolfa. La cucina locale utilizza ancora i prodotti del territorio comeil grano duro, le erbe spontanee, i funghi, i tartufi che crescono nell’area, le lumache

I carciofi selvatici vengono consumati sotto olio

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.28 Pagina 38

Page 39: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

39

e le carni bovine, equine e suine che vivono allo stato brado. Anche i dolci sono rea-lizzati utilizzando prodotti locali come castagne, miele e uva passa. Acquacotta: zuppa di verdure stagionale con pane raffermo di grano duro e condi-mento a base di lardo di maiale, salsiccia, uova, cipolla, aglio, peperoncino e persa(maggiorana).Ovo sperso o Uovo sperduto: zuppa di cipolle con pomodoro, olio, persa (maggio-rana) e uova. Mentucciata: zuppa di mentuccia con pane tolfetano raffermo di grano duro, sale,olio, pomodoro, patate, cipolla, aglio (con la buccia) e peperoncino.Pizza con le grigliele: all’impasto della pizza (acqua, farina e lievito) si aggiungonocannella, zucchero e “grigliele” che sono dei pezzi molto piccoli, come delle briciole,di carne che rimangono dopo la lavorazione del maiale soprattutto quando si scioglieil grasso per fare lo strutto....quindi sono tutti quei pezzetti di carne magra che si tro-vano all'interno del grasso del maiale.Pizza alla moda: all’impasto classico della pizza vengono aggiunte ricotta, zucchero,cannella, strutto e limone grattugiato.Ghighe alle erbe selvatiche: le ghighe (beghe, strozzapreti) sono una pasta fatta diacqua e farina, lasciata cuocere in padella con un sugo composto da pomodoretti,aglio, olio, peperoncino ed erbette selvatiche varie.Trista: pane tolfetano raffermo di grano duro “abbruscato” con aglio, patate, cipolla,mentuccia, peperoncino e aringa. Baccalà in agro e dolce: tipicodelle feste natalizie composto dabaccalà, cipolla, uva passa, quartidi mela essiccati, prugne secche,visciole secche e peperoncino.Frittata d’abboiele (tamari): sisciacquano gli abboglioli e si sbol-lentano per diminuirne il saporeamaro, poi si mettono in padellacon olio, sale e si lasciano cuocereper alcuni minuti, si sbattono leuova in un piatto fondo, si mesco-lano con gli abboglioli, poi si lasciacuocere e si versa il tutto in piattopiano.

L’acquacotta e i suoi ingredienti

Lumache “rigatelle romane”

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.29 Pagina 39

Page 40: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

40

Panonto: piatto tipico dell’inverno, da consumare davanti ad un camino con il fuocoacceso. Pane di grano duro, salsicce bianche e nere, guanciale, pancetta, braciole ecostarelle di maiale condite con sale e finocchietto selvatico. A mano a mano che lacarne cuoce inserirla e schiacciarla tra le fette di pane, in modo che vi lasci parte delcondimento e il grasso (pane unto, o panonto).Biscotti di S. Egidio: biscotti tipici che vanno fatti lievitare a lungo. Prima della cot-tura va spennellata la superficie con l’uovo. Gli ingredienti sono uova, farina, zuc-chero, anice,lievito di birra e vermouth.

Prodotti locali

Allevamenti biologici di carne maremmana: la vacca maremmana e il cavallo tol-fetano sono allevati allo stato brado in perfetta sintonia con l’ambiente. L’UniversitàAgraria di Tolfa, ente di diritto pubblico per la gestione degli usi civici, sta allevandoin purezza la vacca maremmana e il cavallo tolfetano utilizzando tecniche biologichea favore della biodiversità e della tutela dell’ambiente. La carne viene venduta tramiteaste pubbliche.Lumache: sono allevate a ciclo biologico nei terreni dei Monti della Tolfa. Le lumache

della zona, “rigatellaromana”, vengonoconsumate rispet-tando le vecchie ri-cette della tradizionetolfetana.Pane di grano duro:pane tipico dal carat-teristico colore giallo,realizzato con farinadi grano duro e cottoin forni a legna. Ilgrano duro viene col-tivato in zona già daiprimi dell’1800.Castagne: chiamateun tempo pane d’al-bero costituivano un

bene prezioso per la popolazione residente. La castagna era infatti una preziosa al-leata nei mesi inver-nali, in grado disaziare famiglie dallelimitate disponibilitàeconomiche. Unitaalla farina di mais, allatte o alle patate co-stituiva il piatto unicodella cucina povera.Per le famiglie più in-digenti sostituiva ad-dirittura i cereali, piùcostosi e rari, tantoche la farina di casta-gna veniva utilizzatanella preparazione delpane. Vengono an-cora consumate

come caldarroste, per fare il castagnaccio e per preparare una crema che si consumacome primo piatto.Funghi porcini e tartufi: I funghi e i tartufi nascono spontanei nel territorio e vengono

Castagne locali

Funghi porcini

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.29 Pagina 40

Page 41: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

raccolti per il loro valore alimentare tra maggio e ottobre. Il tartufo, localmente chiamatoscorzone, viene raccolto nei boschi del territorio tra maggio e settembre. Funghie tartufisi consumano appena colti, cotti come condimento, secchi o sott’olio.

ArtigianatoNelle botteghe artigiane, siproduce da tempi storici lafamosa borsa di Tolfa,detta "catana". Intorno al1970 la catana arriva addi-rittura in America e in Italiala "borsa di Tolfa" era dif-fusissima tra gli studentidella capitale. Accanto alla catana, con ilcuoio vengono prodotti icosciali, le selle, le cinte egli stivali, gli scarponcini, icappelli, i cinturoni, le bri-glie, le staffe, i sottosella e

vari modelli di borse, da quelle per il lavoro, a quelle da viaggio, ai più moderni zainetti.

Dove andare a cavalloAssociazione Sportiva Dilettantistica La Concia Performance Horse 2012 Affiliato Re-gione Lazio, Loc. Concia, snc Tel. 347.1546047 - Fax. 0766.949056e-mail: [email protected] Ippico il Paddock, Via del Marano, snc Tel. 0766.92083e-mail: [email protected] -sito web: http://www.ilpad-dock.itCentro Natura e Cavallo,Strada Provinciale SantaSevera - Tolfa, km. 3Tel. 0766.570204Cell. 348.5428235e-mail: [email protected] web: www.naturaeca-vallo.com

Feste, sagre etradizioni localiGennaio6 gennaio Festa della Be-fana. Sfilata a cavallo efiaccolata.17 gennaio Festa di S. Antonio Abate. Processione del Santo, benedizione degli animali.Febbraio“Carnevale di Tolfa” sfilata con carri allegorici e maschere.PasquaTradizionale processione del Venerdì Santo con costumi d’epoca, con penitenti con ca-tene.Estate a TolfaA partire dal mese di giugno ogni weekend a Tolfa si tiene una serie di manifestazioni,feste e sagre organizzate dal Comune, dall’Università Agraria, dalle Associazioni cittadine,dai Rioni e dalla Pro Loco. Di seguito elenchiamo le principali:GiugnoRassegna del Cavallo Tolfetano. Motorfest. Festa delle ghighe. Sagra del prosciuttoe dei prodotti tipici locali. Wild nature festival, rassegna musicale.

Selle realizzate in cuoio

Borse di Tolfa

life_tolfa_Layout 1 03/07/12 12.20 Pagina 1

Page 42: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

Giugno/Luglio Festa del tartufo.LuglioTolfa Jazz Festival. Sagra della bistecca tolfetana. Ultimo weekend di Luglio, Tor-neo dei Butteri rionale. Manifestazioni di abilità con il cavallo: marchiatura e catturadei vitelli.

AgostoPrimo weekend di Agosto TolfArte, festival internazionale dell’arte di strada e dell’ar-tigianato artistico. Sito web: www.tolfarte.itSettimana di Ferragosto Festa della musica. 15 agosto Finali regionali del torneo deibutteri. Festa della ciambella.Fine Agosto - SettembreFesteggiamenti in onore del Patrono S. Egidio Abate. Celebrazioni religiose, tradizio-nalecorsa dei cavalli purosangue al fantino (Drappo dei Comuni), giochi e spettacoli mu-sicali, tombolata, spettacolo pirotecnico.Ultimo weekend di agosto, 1 settembre Sagra della salsiccia.Ultimo weekend di settembre Festeggiamenti in onore di S. Michele Arcangelo.Dicembre8 dicembre Festa della Madonna Immacolata con fuoco inPiazza Matteotti.

Chiostro del convento dei Padri Agostiniani

Torneo dei Butteri

life_tolfa_Layout 1 03/07/12 09.52 Pagina 2

Page 43: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

Museo Civico Archeologicodi Fabrizio VallelongaLa costituzione di una raccolta civica a Tolfa ha originenegli anni ’50 del secolo scorso quando il “Circolo di Cul-tura di Tolfa” si fece promotore della fondazione di un pic-colo antiquarium civico. Nel corso degli anni la collezionesi ampliò con i materiali provenienti da scavi condotti nelterritorio, per lo più frutto della collaborazione tra Soprin-tendenza Archeologica dell’Etruria Meridionale e associa-zioni di volontariato (in particolare il Gruppo ArcheologicoRomano), contemporaneamente ad un’incessante lottacontro gli scavatori clandestini.Il museo civico ha sede nel convento dei Padri Agostinianiannesso alla chiesa di S. Maria della Sughera. Tale ubi-cazione ha avuto il vantaggio di consentire il recupero ela fruibilità di una struttura storica di particolare pregio: la

chiesa e l’annesso conventofurono edificati a partire dagli inizi del 1500, per volere di Agostino Chigi, in seguitoall’apparizione miracolosa di un’immagine della Madonna presso un albero di su-ghero, da cui l’intitolazione del complesso.Il museo ospita i corredi sepolcrali provenienti dalle principali necropoli etrusche delterritorio, con approfondimenti rivolti alla topografia dei luoghi, a particolari fasi cro-nologiche, ad aspetti connessi con gli usi funerari e ad alcune tipologie ceramiche.Particolarmente suggestiva la ricostruzione di una camera sepolcrale in scala cheospita i reperti della tomba n. 19 della necropoli del Ferrone (metà VI-metà V sec.a.C.), scoperta nel 1995.L’apparato espositivo prosegue nella sezione dedicata all’età romana con l’illustra-zione dell’assetto territoriale e il tema delle pratiche religiose. Si segnala la presenzadi alcune iscrizioni sepolcrali (I sec. a.C. - IV sec. d.C.).I materiali di età medievale provengono dall’abbazia romanica di Monte Piantangeli,dalla Rocca di Tolfa e da alcuni insediamenti incastellati, che sorgono su siti prece-dentemente occupati in età etrusca.Infine nella sezione dedicata all’età moderna viene esaminato l’impatto avuto dalleattività economiche legate allo sfruttamento delle miniere di allume. Una “illusionedi ricchezza” che determinò la costruzione di santuari e conventi, come quello dellaSughera.

Nel museo trovano spa-zioanche laboratori perattività di restauro e diarcheologia imitativo-sperimentale.

L'Associazione CulturaleChirone opera all’internodel polo culturale (MuseoCivico, Biblioteca comu-nale, Archivio storico, La-boratorio di restauro e Aulaconvegni) proponendo la-boratori didattici per lescuole, visite guidate conitinerari storici - archeologici- naturalistici ed organizzaeventi culturali.Associazione CulturaleChirone Via del Giardino,84/c. Tel. 0766.92127

cell. 389.7824847 e-mail: [email protected] sito web:http://chirone.altervista.org/joomla/

Mosaico realizzato dai bambini

Vaso per versare il vino

life_tolfa_Layout 1 03/07/12 09.52 Pagina 3

Page 44: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

Servizi di pubblica utilitàComune, Piazza Vittorio Veneto, 12Tel. 0766.93901 - Fax. 0766.9390243e-mail: [email protected] - sito web: www.comune.tolfa.rm.itUniversità Agraria, Piazza Vittorio Veneto, 12 (Palazzo Comunale)Tel. 0766.92007e-mail: [email protected] - sito web: www.uniagrariatolfa.itMuseo Civico Archeologico, Palazzo “Ex Convento Padri Agostiniani" Largo 15Marzo 1799 - Tel. 0766.92127e-mail: [email protected] - [email protected] Comunale, Palazzo “Ex Convento Padri Agostiniani" Largo 15 Marzo1799 - Tel. 0766.9390232e-mail: [email protected] Pro Loco, Piazza Vittorio Veneto, 12 (Palazzo Comunale)Tel. 0766.93624e-mail: [email protected] - [email protected], Viale D’Italia, 146Tel. 0766.92004e-mail: [email protected] Forestale dello Stato, Viale Italia, 148Tel. 0766.949000 – Fax 940004e-mail: [email protected] Urbani, Piazza Vittorio Veneto, 12 (Palazzo Comunale)Tel. 0766.93901Protezione Civile, Piazza Vittorio Veneto, 12 (Palazzo Comunale)Tel. 0766.9390250e-mail: [email protected] sito web: www.protezioneciviletolfa.itUfficio Postale, Piazza Vittorio Veneto, 12 (Palazzo Comunale)Tel. 0766.940112 – 0766.93726Farmacia Comunale, Via Roma, 69Tel. 0766.92001Parafarmacia, Via Roma, 114-118Tel. 0766.92973Croce Rossa Italiana, Via Roma, 85Tel. 0766.92184Banca Popolare di Milano, Viale D’Italia, 2aTel. 0766.92005Cassa di Risparmio di Civitavecchia, Agenzia di Tolfa Via Roma, 182Tel. 0766.940024CO.TRA.L. Via Braccianese Claudia, 1Tel. 0766.96477

Progetto Life Natura Monti della Tolfa: www.lifemontidellatolfa.it. CoordinamentoComune di manziana, Largo Fara - 00066 Manziana (Roma) - Tel. 06.99674024 - Fax 06.99674021, e-mail [email protected]

life_tolfa_Layout 1 03/07/12 11.40 Pagina 4

Page 45: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

45

Il Codirosso frequenta il paese durante la migrazione primaverile

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.29 Pagina 45

Page 46: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

46

Indice

3 PrefazioneMarco MatteiAssessore Regionale Ambiente e Sviluppo Sostenibile

5 PresentazioneLuigi LandiSindaco di Tolfa

6 GeologiaVioletta Menichini

8 Storia e ArcheologiaFabrizio Vallelonga

10 La Rete Natura 2000

11 La ZPS “Comprensorio Tolfetano Cerite Manziate”11 I SIC di Allumiere e Manziana

12 Gli obiettivi del Progetto

13 Le AzioniGestione naturalistica dei boschi maturiGestione e conservazione degli ambienti prativiFruizione dei sitiMonitoraggio degli ambienti e della fauna di interesse comunitarioComunicazione e sensibilizzazioneEducazione ambientaleItinerari e pacchetti per il turismo naturalistico

16 Gli ambienti naturali

19 Cavallo tolfetano e vacca maremmana

20 Le specie di importanza comunitariaGli uccelli

23 Altre specie di interesse comunitarioGli insettiAnfibi e rettiliChirotteri o pipistrelli

27 ItinerariSentiero Monte PalareseSentiero di collegamento Monte Castagno

31 Itinerari Comunali MacchiosiSentiero dei GinepriSentiero Monte PiantangeliSentiero Monte BertoneSentiero Grasceta TittarellaSentiero Cerro Bello

34 Itinerario urbano34 I sentieri della Valle del Rio Fiume

Sentiero del BianconeSentiero didattico Rio FiumeIppovia della Cicugnola

36 Visitare TolfaCome arrivareDove alloggiareDove mangiareCucina locale e piatti tipiciProdotti localiFeste, sagre e tradizioni localiMuseo Civico ArcheologicoServizi di pubblica utilità

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.29 Pagina 46

Page 47: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

In copertinaNibbio reale

TestiGuido e Lodovico Prola, Violetta Menichini e Fabrizio Vallelonga.

Referenze fotografiche Tutte le fotografie sono di Guido Prola ad eccezione delle seguenti immagini:Andena L. : Ortolano pag. 23 e Succiacapre pag. 21Archivio Museo Civico Archeologico: Vaso per versare il vino pag. 43Associazione Culturale Chirone: L’acquacotta e i suoi ingredienti pag. 39 e Mosaicorealizzato dai bambini pag. 43Cistrone L. : Ferro di cavallo maggiore, Vespertilio maggiore, Ferro di cavallo eurialee Miniottero pag.26Mendi M. : Averla cenerina pag. 23Prola L. : Falco pellegrino e Occhione pag. 21Radi G. : Magnanina pag. 22 , Tottavilla pag. 22 e Tritone crestato pag. 25 Salomone F. : Rosalia alpina pag. 24Uliana M. : Scarabeo eremita pag. 24

Disegno di A. M. Prola: Biodiversità degli antichi muretti a secco pag. 34

Grafica, impaginazione e stampa: Garagnani Pubblicità – Bracciano

Finito di Stampare Giugno 2012

RingraziamentiGli autori desiderano ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazionedell’opera, in particolare il Responsabile del Procedimento, arch. Ugo Gentili, il dott.Cristiano Dionisi, Assessore alla Cultura del Comune di Tolfa, l’Associazione CulturaleChirone, Beatrice Morra e la Cooperativa Tur Monti della Tolfa per aver contribuitocon informazioni, dati e conoscenze personali all’arricchimento della guida.

Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione e l'utilizzo, anche parziale, di testi e im-magini, sotto qualsiasi forma, per qualsiasi uso e con qualsiasi mezzo, compresa lafotocopiatura, sono rigorosamente vietati. Ogni inadempienza e trasgressione sa-ranno perseguite ai sensi di legge.

47

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.29 Pagina 47

Page 48: gida lfa gida alla aa lfa 13/06/12 16.26 Pagia 1 · 3 Prefazione La valorizzazione del nostro territorio assume, attraverso lo sviluppo di pe - culiari progetti europei, un significato

guida_tolfa_guida_alla_natura_tolfa 13/06/12 16.29 Pagina 48