Gianfranco Marocchi, Presidente di Idee in Rete: Cooperazione Sociale e Start Up Sociale Innovativo

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Cooperazione sociale e start up sociale innovativo Gianfranco Marocchi, Consorzio Nazionale Idee in Rete START UP SOCIALE INNOVATIVO AL CENTRO SUD: co-workinprogress! Roma, 18 maggio 2013

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Cooperazione sociale e start up sociale innovativo

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Una cosa che sappiamo tutti

• Lo start up non stiamo inventando noi oggi, né in generale, né relativamente allo start up “sociale” (cos’è?)

• Quali sono le caratteristiche peculiari degli start up di cui parliamo?

• In che misura le evoluzioni del contesto economico e sociale ci portano a parlare di start up in modo diverso?

• C’è uno specifico rispetto allo start up riferito al Mezzogiorno?

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Chi sono i nostri miti?

1. Borghese ottocentescoInnovatore schumpeterianoViaggia, commercia, investe, rischia

2. Italiano, spesso ex operaio, dotato di manualità e intraprendenza, piccolo imprenditore, aggressivo sui mercati esteri, fa prodotti di qualità…

3. Partendo da un garage rivoluzionano il nostro rapporto con la tecnologia e il nostro modo di comunicare, vedono più avanti di tutti gli altri.

… e talvolta diventa un’eccellenza internazionale

Loro hanno fatto start up. Dimmi chi stimi e ti dirò chi sei: sono tanti i ceppi di innovatori di successo, anche al di fuori del campo sociale.

Il “self made man”, partito dal nulla e diventato capitano d’industria.

La visione del futuro, il coraggio nell’investire, vedere quello che altri non vedono, sono caratteristiche comuni degli start up. Ma il discorso non si ferma qui

ma anche…

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Start up sociale for dummies

• Profit / non profit• Individuale / collettivo - democratico• Mirato su spazi di mercato / mirato su aree di bisogno• Solitario / in rete con altri• Enfasi sull’innovazione tecnologica / enfasi sul cambiamento

dei processi sociali• Centrato sulla nicchia innovativa / centrato

sull’ottimizzazione gestionale dei settori maturi• Vocazione all’esperienza eccellente / vocazione all’impatto

sul sistema

( la risposta “indifferente” o “sintesi che va oltre all’alternativa” sono ammesse.Ma non senza prima averci pensato un bel po’)

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La cooperazione sociale e i suoi start up

• Dal 1993 ad oggi sono nate (al netto di quelle decedute!) 9 mila cooperative sociali, 450 (start up sociali) all’anno, ininterrottamente per vent’anni => non è un “fuoco di paglia”

• Ogni anno 15 mila persone in più hanno iniziato a lavorarci ogni anno; il fatturato è cresciuto in media di 500 milioni all’anno e oggi si tratta di imprese solide (Censis, 2012: “più della metà – il 54,3% - supera la soglia dei 20 addetti, e ben il 23,3% quella dei 50 occupati” => start up non solo a parole

• Lo sviluppo ha resistito alla crisi economica in misura maggiore rispetto ad altri settori (Censis 2012: “il settore della cooperazione sociale ha registrato tra 2007 e 2011 un vero e proprio boom, con una crescita del numero dei lavoratori del 17,3%” contro un -2.3% delle imprese) => start up resistente alle condizioni avverse

• Modello di start up per lungo tempo basato su spin off (da un’impresa matura se ne sviluppa un’altra) e su logiche di rete (l’impresa di un territorio ne aiuta altre) => start up basato sulla rete e sulle relazioni tra imprese in gran parte “autogestito” anche in assenza di misure specifiche

Aspetti economici

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• Lo sviluppo economico e di impresa si è inserito in “sogni” - “utopie” - “valori”: solidarietà, superamento delle barriere sociali, coesione, economia civile, ecc. pur non essendo assenti linee di sviluppo trainate principalmente dalle opportunità di mercato => start up guidati istanze di trasformazione

• Gli start up innovativi hanno rappresentato nella maggior parte dei casiun passaggio verso il recepimento istituzionale di nuovi bisogni => hanno mirato a modificare il contesto

• Senza questa esperienza la nostra società sarebbe diversa; non esisterebbero o non sarebbero così sviluppati l’inserimento lavorativo di disabili e detenuti, i servizi domiciliari per anziani, il turismo sociale, l’accoglienza di minori privi di supporto familiare, il recupero dei tossicodipendenti, l’housing sociale, l’inserimento sociale dei disabili o dei malati di mente … in generale le politiche socio sanitarie, educative e di integrazione lavorativa non sarebbero le stesse => trasformazioni sociali rilevanti grazie a questi start up

La cooperazione sociale e i suoi start upAspetti sociali

Ciò è avvenuto in modo diffuso su tutto il territorio nazionale, comprese le regioni del Mezzogiorno in cui altri modelli di sviluppo hanno fatto fatica a realizzarsi

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E ora?

• Percezione, in taluni ambienti impegnati nella riflessione sull’innovazione sociale, che la cooperazione sociale sia “vecchia”, legata a logiche parapubbliche e centrata sulla gestione dell’esistente e non sull’innovazione

• Affermazione di nuovi linguaggi, nuove categorie concettuali, che si propongono di creare uno “stacco culturale” rispetto alla cooperazione sociale

• Nuovi soggetti si propongono come alfieri dell’innovazione e/o come promotori di start up innovativi

• Non sono assenti episodi di “radicalizzazione” delle posizioni in senso “oppositivo” (es. emendamento legge di stabilità su allentamento vincoli non profit)

Vero?Falso?

Se difficilmente si può negare che la cooperazione sociale abbia portato un contributo determinate agli start up sociali nel nostro Paese, ora il quadro è più complesso…

Insomma, oggi il ruolo della cooperazione sociale come protagonista degli start up innovativi non è più scontato…

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• Probabilmente sì. Se per trent’anni ha innovato è stato grazie al fatto che l’espansione del welfare locale ha finanziato, insieme ai servizi, anche la sperimentazione dell’innovazione

• Oggi, probabilmente non accadrà più. Le risorse istituzionali (calanti) verranno dedicate ai bisogni (pressanti e crescenti) e non all’innovazione

• Rischio effettivo di adagiarsi su dimensioni puramente gestionali e di gestire l’attuale difficile contingenza con compromessi al ribasso su qualità e investimenti.

• Rischio di guardare con fastidio e diffidenza tutto ciò che rappresenta potenziale novità

• La “vie nuove” (fondazioni, welfare aziendale, mercato privato, mercato assicurativo, Europa, ecc.) ragionevolmente non potranno surrogare le istituzioni nell’assicurare servizi ai cittadini, ma…

La cooperazione sociale ha un problema?

… possono costituire il motore per continuare ad assicurare, accanto alla garanzia dei servizi, le funzioni di sperimentazione, innovazione, start up, costruzione di reti, infrastrutturazione sociale.

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• Enfasi sullo start up e rischi di poca consistenza effettiva delle realizzazioni (“Zero tituli”) e di sensibilità eccessiva alle seduzioni della “moda”

• Sentirsi “costruttori da zero” di fenomeni da importare dall’estero anziché radicarsi nella tradizione locale (documento MIUR), poca consapevolezza della storia

I “nuovi attori” hanno un problema?

Idee

Progetti operativi

Effettive esperienze avviate

esperienze che si consolidano imprenditorialmente

esperienze che impattano su sistema economico sociale / politiche

Questo è il dominio di azione della funzione di incubatore dello start up…

?… ma accanto è necessario pensare a “Distretti produttivi dell’economia sociale e dell’innovazione” dove le innovazioni possano trovare terreno fertile per consolidarsi

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• E quindi, in questi trent’anni l’imprenditorialità sociale italiana (spesso – ma non solo - in forma cooperativa) è andata incontro a molte evoluzioni

• I nuovi soggetti possono trovare spazi e opportunità se sapranno integrarsi con il patrimonio dell’imprenditorialità sociale del nostro Paese

• I soggetti consolidati saranno in grado di mantenere la leadership se sanno innovarsi, aprire alle giovani generazioni, contaminando idee e linguaggi

E quindi?

Dialogo, sintesi, contaminazioni, sperimentazioni, reti , infrastrutture sociali

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Chi l’ha detto che da Roma in giù non si innova?

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• Èbbene è una fondazione che opera su due direttrici, i Centri di Prossimità e i Luoghi di prossimità

• I Centri di Prossimità sono sportelli aperti al pubblico che mettono insieme, grazie alla collaborazione tra cooperative, associazionismo, volontariato e istituzioni, una pluralità di opportunità a favore delle persone e delle famiglie che vi si rivolgono, dal dono di pacchi alimentari per far fronte alle situazioni di indigenza ai servizi di cura della persona, dalla tutela del consumo ai servizi per l’impiego, da offerte per il tempo libero a proposte convenzionate da parte di imprese locali.

• Sono aperti 15 centri di prossimità ÈBBENE in Sicilia, mentre sta procedendo il convenzionamento con le strutture d’offerta e si è raggiunto un numero di 4000 fruitori segnalati dai Comuni.

• I Luoghi di Prossimità sono luoghi fisici o progetti che attivano forme di partecipazione civica per il raggiungimento di una finalità condivisa: ne sono esempi:

– Colline giovani, bene sottratto alla criminalità organizzata e che diventerà dopo la ristrutturazione un centro giovanile e per la cui rinascita si sono promossi eventi di piazza, raccolte di fondi, iniziative di sensibilizzazione

– Fondazione Natività del Signore, con oltre 400 cittadini abitanti nei pressi dell’omonima piazza che si impegnano per contrastarne il degrado urbano e sociale;

– Terra Iblea, un fondo agricolo che diventa luogo di inserimento lavorativo– Ambelia, una tenuta caratterizzata da ricchezze artistiche e naturalistiche– E molti altri…

Èbbene, Centri e Luoghi di prossimità

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• Il progetto “Welfarm” nasce nel luglio 2011 dalla collaborazione tra Sol.Co Napoli, Idea Agenzia per il Lavoro, Farmacampania e Sanità Senza Problemi

• Welfarm prevede l’offerta da parte delle farmacie di prestazioni socio sanitarie, infermieristiche e fisioterapiche a domicilio - realizzate dal Consorzio – insieme alla ricerca e alla selezione di assistenti familiari e baby sitter - realizzate da Idea Agenzia per il Lavoro

• Il progetto, avviato in via sperimentale in circa di 30 farmacie, progressivamente cresciute di numero, vede oggi impegnate circa trenta persone, con profili professionali e collocazioni geografiche diverse, in modo da poter raggiungere facilmente i clienti in tempi brevi

• Di particolare importanza è la piattaforma software che integra la richiesta di prestazione fatta dal cittadino in una farmacia, le procedure che attivano la risposta in tempi rapidi da parte delle cooperative e gli aspetti legati alla fatturazione del servizio

• Nel corso dei mesi le strutture aderenti al circuito Welfarm sono cresciute stabilmente e le richieste di prestazioni si sono intensificate e sono ora circa 20 alla settimana.

• Le richieste più frequenti riguardano prestazioni infermieristiche – come iniezioni, flebo, applicazione e rimozione cateteri - ma non mancano anche domande di assistenza notturna continuativa e cicli di prestazioni fisioterapiche

Welfarm, il welfare in farmacia

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• L'Emporio Solidale è un vero e proprio supermercato con casse automatizzate, carrelli, scaffali e insegne. Ad esso possono accedere solo persone la cui condizione di disagio socio-economico dovrà essere certificata. Tale certificazione si traduce, a seconda delle condizioni dei singoli casi e delle disponibilità di beni presso l'Emporio, in “punti” che permettono l'attribuzione gratuita di generi di prima necessità.

Sono state servite 1.001 famiglie, per un totale di oltre 4.040 beneficiari; il 65% dei beneficiari proviene da una situazione di disoccupazione

Sono stati distribuiti prodotti per un valore commerciale pari a € 433.125,00; Sono stati distribuiti oltre 114 quintali di prodotti di prima necessità; Le attività dell’Emporio coinvolgono le organizzazioni del privato sociale di Lecce, gli

enti locali e le istituzioni, le imprese ed il mondo produttivo e il tessuto sociale territoriale

Le attività di solidarietà sono combinate con il sostegno alla ricerca di lavoro attraverso Idea Agenzia per il Lavoro e con il microcredito

Emporio della solidarietà

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• Alleanza tra Solco (cooperazione sociale), Microsensor e TechLab Works (impresa for profit hardware e software), Università di Catania (Ingegneria elettronica e Biomedica)

• Un semplice bracciale elettronico tiene sotto controllo i parametri vitali dei pazienti direttamente da casa e, in tempo reale, li invia a una centrale operativa che li registra e li rende accessibili agli operatori socio-sanitari

• Attualmente la sperimentazione riguarda 100 pazienti• Questo sistema di presa in carico permette un notevole contenimento dei

costi, una maggiore appropriatezza degli accessi ospedalieri, la tranquillità, da parte del paziente, di essere comunque monitorato e tutelato

• questo tipo di assistenza offre una migliore qualità della vita con un costo più basso

SISCa, tecnologie per la salute

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• Il Consorzio Sol.Co Roma partecipa nel 2004 ad un bando per la concessione decennale da parte dal Comune di Roma di un bene confiscato alla criminalità organizzata

• il progetto si concretizza nel 2008 con l’apertura del Nuovo Cinema Aquila nel quartiere Il Pigneto di Roma

• È un progetto fortemente voluto e sostenuto dalla comunità locale, che si era invece opposta all’ipotesi di realizzare nell’area l’ennesimo supermercato

• È il cinema che porta la prima visione in periferia, con incontri con gli attori e registi durante la presentazione di film

• È un luogo aperto a neo mamme e papà (“Cinemamme”, uno dei punti di forza del progetto), grazie al fatto di essere accessibile anche ad amiche, nonne, baby sitter, zie che si prendono cura dei neonati, per superare l’esclusione dalla vita culturale e sociale che le grandi città talvolta sembrano imporre ai neogenitori

• si trovano anche rassegne e programmazione di opere prime, promozione di pellicole indipendenti nazionali e internazionali, produzioni cinematografiche giovanili, attenzione al cinema di altre nazionalità

• È un luogo aperto anche ad iniziative autorganizzate dai cittadini e da associazioni del territorio

Roma, anche un cinema può essere “di comunità”

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Gianfranco MarocchiPresidente Idee in Rete

• Quando ci si contamina con alleanze inedite• Quando si riparte dall’interrogarsi sui bisogni dei cittadini• Quando si scopre che i confini del benessere dei cittadini non

coincidono con quelli del welfare• Quando si ha presente che l’innovazione senza responsabilità

istituzionale diventa alla lunga testimonianza di nicchia e che la responsabilità istituzionale senza innovazione diventa (molto presto) burocrazia

Certo che si innova, anche al sud…