Ghirri, l’incanto del mondo normale Grande retrospettiva a ......Paolo Monti, mio maestro». Con...

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32 L’ECO DI BERGAMO LUNEDÌ 21 LUGLIO 2014 MOSTRE DI FOTOGRAFIA Luigi Ghirri, «Alpe di Siusi», 1979 (da «Topografia-Iconografia» 1980-81) «È difficile dire perché una stanza, le pietre di una strada, un angolo di giardino mai visto, un muro, un colore, una casa diventino improvvisamente familiari, nostri» diceva Luigi Ghirri ne «Il paesaggio impos- sibile», una raccolta di sue fotografie datata 1989. «Sentia- mo che abbiamo abitato questi luoghi, una sintonia totale ci fa dimenticare che tutto questo esisteva e continuerà ad esiste- re al di là dei nostri sguardi». Il misterioso potere evocativo delle immagini fotografiche, la forza muta di uno scorcio che smuove la memoria e ferma il tempo. La cifra dell’opera di Ghirri risiede in questa capaci- tà: nel senso di intima familiari- tà che un suo scatto genera in chi la guarda, sospendendo lo scorrere quotidiano del tempo. Per conoscere l’opera di questo grande maestro della fotografia la città di Reggio Emilia, pro- vincia in cui Ghirri nacque nel 1943 e morì 49 anni dopo, ha allestito un’ampia e approfon- dita retrospettiva che si presen- ta come un’occasione davvero da non perdere per chiunque voglia avvicinarsi o riscoprire l’opera del fotografo. «Pensare per immagini», questo il titolo della mostra, esplora in oltre trecento scatti, copertine di libri, dischi, riviste e menabò il mondo di Luigi Ghirri, offrendo al visitatore la possibilità non solo di conoscerne l’opera ma anche di intuirne le linee por- tanti, i temi e le scelte maturate negli anni. Percorrendo le ampie ed affascinanti sale dei Chiostri di San Pietro, il com- plesso ex monastico di recente ristrutturazione dove è allestita la personale, si può osservare negli anni il talento del fotogra- fo, dagli inizi della sua carriera ai grandi lavori della sua matu- rità, che ha influenzato un ampio settore dell’intera foto- grafia europea. Se il tempo e la memoria resta- no le costanti della sua ricerca, si nota nelle prime scelte di Ghirri un fotografo curioso di quei particolari comuni che puntellano la nostra vita: un muro coperto di manifesti pubblicitari, un vestito steso ad asciugare in una giornata afosa o semplicemente una piazza vuota la domenica all’ora di pranzo. Immagini di un vissuto comune a molti che Ghirri cattura e salva alla memoria di tutti. Con l’avanzare dell’espe- rienza, in questa sua curiosità si innesca poi un processo che porta alla distillazione dei soggetti ritratti, facendo evapo- rare ciò che non è essenziale e consegnando allo spettatore immagini senza tempo, o me- glio immagini in cui il tempo piuttosto che scorrere sembra fluttuare, come in attesa di tornare a correre. Simili ai quadri di Giorgio Morandi, di cui Ghirri fotografò lo studio bolognese di via Fondazza. Il percorso, suddiviso in tre ampie sezioni tematiche - Icone, Paesaggi e Architettura - è stato realizzato grazie alla collaborazione tra la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, che conserva oltre 150 mila suoi negativi e diapositive, e il Maxxi di Roma, dove la mostra è stata presentata in anteprima lo scorso anno. «Pensare per immagini», inau- gurata i primi di maggio per Fotografia Europa, resta aperta fino a domenica insieme alle personali della fotografa fran- cese Sarah Moon e di Herbert List. Della prima è possibile vedere la serie «Alchimies», dove la Moon si cimenta sui temi dell’evanescenza del tem- po e del mistero della creazione realizzando polaroid di animali e nature morte che sembrano sudari. Herbert List invece, con i suoi scatti tinti di grigio accia- io ci ricorda la fatica della mo- dernità, il lavoro compiuto dagli uomini in miniere e can- tieri a metà del ’900 per edifica- re la nostra contemporaneità. FERNANDA SNAIDERBAUR ©RIPRODUZIONE RISERVATA Erwitt, Doisneau e i ritratti della Kahlo Estate ricca di appuntamenti per la fotografia: dal Piemonte alla Toscana fino a Spilimbergo, segnaliamo tre belle mostre da segnare in agenda se si vuole fare una tappa durante gli spostamenti vacanzieri: il maestro dell’ironia Elliott Erwitt a San Giminiano, Frida Kahlo a Barolo e Doisneau a Spilimbergo. Fino al 31 agosto la Galleria di Arte moderna e contempora- nea «Raffaele De Grada» di San Giminiano ospita la mostra «Elliot Erwitt - Icons», un progetto di 40 immagini sele- zionate dall’autore stesso , insieme a nove autoritratti realizzati proprio per il borgo medievale toscano. A Barolo, in provincia di Cuneo, nell’Aula Picta della chiesa dell’ex Confraternita di Sant Agostino Frida Kahlo è prota- gonista: 80 fotografie racconta- no la vita della straordinaria pittrice nella mostra «Frida Kahlo. Una vita per immagini» (fino al 22 agosto). Momenti intimi e privati dell’artista ritratta da Gisèle Freund, Ed- ward Weston, Lola e Manuel Alvarez Bravo, Imogen Cun- ningham, Nickolas Muray e molti altri autori, suoi amici e compagni di vita. In mostra anche numerosi ritratti di Frida Frida Kahlo ritratta da Nickolas Muray realizzati dal padre Guillhermo Kahlo, fotografo tedesco che emigrò in Messico nel 1891. La 28 a rassegna di Spilimbergo Fotografia è dedicata quest’an- no a Robert Doisneau: dal 26 luglio al 7 settembre «Robert Doisneau. La Fotografia Uma- nista», nella sede di Corte Eu- ropa. Esposta anche la serie acquisita da Luigi Crocenzi «Devant la Joconde», 45 foto- grafie del 1945 che ritraggono le espressioni dei visitatori del Louvre davanti alla Gioconda. Il Craf di Spilimbergo ha asse- gnato l’International Award of Photography 2014 all’Atelier Doisneau delle figlie del foto- grafo, Annette e Francine, che conservano il suo archivio di circa 450 mila scatti. RAFFAELLA FERRARI Makos e la Factory a Milano A Milano si segnalano altri due appuntamenti molto in- teressanti, alla Triennale e presso la Galleria di Corso Como, 10. Durante l’estate, fino al 10 settembre, il Museo di Fotografia Contempora- nea di Cinisello Balsamo, MuFoCo, si trasferisce alla Triennale di Milano e mette in mostra 100 tra i suoi capo- lavori per festeggiare dieci anni di attività. Marina Ballo Charmet, Olivo Barbieri, Ga- briele Basilico, Gianni Be- rengo Gardin, Peter Bialobr- szeski, Günter Brus, Vincen- zo Castella, Mario Cattaneo, Mario Cresci, Paola De Pietri sono alcuni degli oltre 60 artisti esposti accanto all’illustrazione di 15 grandi progetti pubblici che il museo ha realizzato tra il 2004 ed il 2014. Unico museo di foto- grafia finanziato pubblicamente esistente in Italia, con una colle- zione di oltre due milioni di im- magini e una biblioteca specia- lizzata con 20 mila volumi e rivi- ste, il MuFoCo è a tutt’oggi in attesa di sapere quale sarà la sua nuova sede rispetto a Villa Ghir- landa, che ha ospitato il museo dal 2004. Sempre a Milano, la Galleria di Corso Como di Carla Sozzani espone fino al 3 agosto la New York tra gli anni ’70 e ’80 vista attraverso le immagini in bianco e nero di Christopher Makos, un frequentatore della Factory di Andy Warhol. Oltre a ritratti di icone di quel tempo come Mick Jagger, Jean-Michel Basquiat e Keith Haring, Roma, le icone pop di O’Neill A Roma è in corso fino al 28 settembre, presso Museo Fon- dazione Roma, la retrospettiva dedicata al talentuoso e molto noto fotografo britannico Terry O’Neill con la sua «Pop icons». Una carrellata di volti del mon- do della moda, della musica e del cinema come Isabella Rosselli- ni, Twiggy, Frank Sinatra, Ava Gardner letti dall’obiettivo di O’Neill. Moda: Barbieri ad Aosta Ad Aosta fino al 2 novembre, presso il centro Saint-Benin, una monografica dedicata a Gian Paolo Barbieri: «La se- duzione della moda»; 58 im- magini di grande formato dell’artista milanese presen- tate come specchio della sto- ria della moda tra gli anni ’70 e l’inizio del nuovo secolo. Dalle campagne pubblicita- rie per Valentino, Armani, Ferré e Versace alle coperti- ne di «Vogue», dal ritratto di Audrey Hepburn del 1969, che apre l’intera mostra, a quelli delle top model Veru- schka, Monica Bellucci e Jer- ry Hall. APPUNTAMENTIINBREVE Bellucci ritratta da Barbieri CI AFFASCINA Milano nebbiosa e collettiva S e vi capita di fare una passeggiata nel quartie- re di Brera a Milano, passate da Palazzo Mo- riggia in via Borgono- vo,23. Sede del Museo del Rina- scimento, accoglie la piccola ma seducente mostra «La nebbio- sa», (fino al 14 settembre), che ritrae Milano tra gli anni ’50 e’ 65, quella citta’ piena di ombre che Pasolini avrebbe voluto rac- contare nell’omonimo film mai realizzato. Accanto agli scatti di grandi fotografi, quelli dei citta- dini milanesi che hanno risposto all’appello del sindaco Pisapia a condividere ricordi di quegli an- ni. F. S. CI STUPISCE Il dono di Berengo Gardin È un gesto di ricono- scenza nei confronti della città e un dono per tutti gli studenti che vorranno indaga- re queste immagini, conserva- te nello stesso archivio dove sono contenute le immagini di Paolo Monti, mio maestro». Con queste parole il grande fo- tografo Gianni Berengo Gardin ha accompagnato la donazione di 2.800 diapositive del suo ar- chivio personale, oggi visibili presso le civiche Raccolte Gra- fiche e Fotografiche del Castel- lo Sforzesco di Milano. Sogget- to principale paesaggi e monu- menti storici italiani. F. S. CI DELUDE Testino caotico a Torino L a pinacoteca torinese dedicata a Marella e Gio- vanni Agnelli, lo Scrigno di Renzo Piano, ospita fi- no al 14 settembre la mo- stra Somos Libres II. Una porta aperta sull’universo creativo, e anche molto caotico del fotogra- fo Mario Testino. Un percorso volutamente non lineare che ac- costa, ma anche stratifica e so- vrappone, agli scatti di moda del talentuoso fotografo di Lima le opere di altri autori quali Cecile Beaton, Nan Godin e Irving Penn. Il curatore parla di impeto e impulso creativo, certo innega- bili, ma in tutto questo agitarsi il perdersi è dietro l’angolo. F. S. Ghirri, l’incanto del mondo normale Grande retrospettiva a Reggio Emilia

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32 L’ECO DI BERGAMOLUNEDÌ 21 LUGLIO 2014

MOSTRE DI FOTOGRAFIA

Luigi Ghirri, «Alpe di Siusi», 1979 (da «Topografia­Iconografia» 1980­81)

«È difficile dire perché una stanza, le pietre di una strada, un angolo di giardino mai visto, un muro, un colore, una casa diventino improvvisamente familiari, nostri» diceva Luigi Ghirri ne «Il paesaggio impos­sibile», una raccolta di sue fotografie datata 1989. «Sentia­mo che abbiamo abitato questi luoghi, una sintonia totale ci fa dimenticare che tutto questo esisteva e continuerà ad esiste­re al di là dei nostri sguardi».Il misterioso potere evocativo delle immagini fotografiche, la forza muta di uno scorcio che

smuove la memoria e ferma il tempo. La cifra dell’opera di Ghirri risiede in questa capaci­tà: nel senso di intima familiari­tà che un suo scatto genera in chi la guarda, sospendendo lo scorrere quotidiano del tempo. Per conoscere l’opera di questo grande maestro della fotografia la città di Reggio Emilia, pro­vincia in cui Ghirri nacque nel 1943 e morì 49 anni dopo, ha allestito un’ampia e approfon­dita retrospettiva che si presen­ta come un’occasione davvero da non perdere per chiunque voglia avvicinarsi o riscoprire

l’opera del fotografo. «Pensare per immagini», questo il titolo della mostra, esplora in oltre trecento scatti, copertine di libri, dischi, riviste e menabò il mondo di Luigi Ghirri, offrendo al visitatore la possibilità non solo di conoscerne l’opera ma anche di intuirne le linee por­tanti, i temi e le scelte maturate negli anni. Percorrendo le ampie ed affascinanti sale dei Chiostri di San Pietro, il com­plesso ex monastico di recente ristrutturazione dove è allestita la personale, si può osservare negli anni il talento del fotogra­

fo, dagli inizi della sua carriera ai grandi lavori della sua matu­rità, che ha influenzato un ampio settore dell’intera foto­grafia europea. Se il tempo e la memoria resta­no le costanti della sua ricerca, si nota nelle prime scelte di Ghirri un fotografo curioso di quei particolari comuni che puntellano la nostra vita: un muro coperto di manifesti pubblicitari, un vestito steso ad asciugare in una giornata afosa o semplicemente una piazza vuota la domenica all’ora di pranzo. Immagini di un vissuto

comune a molti che Ghirri cattura e salva alla memoria di tutti. Con l’avanzare dell’espe­rienza, in questa sua curiosità si innesca poi un processo che porta alla distillazione dei soggetti ritratti, facendo evapo­rare ciò che non è essenziale e consegnando allo spettatore immagini senza tempo, o me­glio immagini in cui il tempo piuttosto che scorrere sembra fluttuare, come in attesa di tornare a correre. Simili ai quadri di Giorgio Morandi, di cui Ghirri fotografò lo studio bolognese di via Fondazza.Il percorso, suddiviso in tre ampie sezioni tematiche ­ Icone, Paesaggi e Architettura ­ è stato realizzato grazie alla collaborazione tra la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, che conserva oltre 150 mila suoi negativi e diapositive, e il Maxxi di Roma, dove la mostra è stata presentata in anteprima lo scorso anno. «Pensare per immagini», inau­gurata i primi di maggio per Fotografia Europa, resta aperta fino a domenica insieme alle personali della fotografa fran­cese Sarah Moon e di Herbert List. Della prima è possibile vedere la serie «Alchimies», dove la Moon si cimenta sui temi dell’evanescenza del tem­po e del mistero della creazione realizzando polaroid di animali e nature morte che sembrano sudari. Herbert List invece, con i suoi scatti tinti di grigio accia­io ci ricorda la fatica della mo­dernità, il lavoro compiuto dagli uomini in miniere e can­tieri a metà del ’900 per edifica­re la nostra contemporaneità.FERNANDA SNAIDERBAUR

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Erwitt, Doisneaue i ritratti della Kahlo

Estate ricca di appuntamenti per la fotografia: dal Piemonte alla Toscana fino a Spilimbergo, segnaliamo tre belle mostre da segnare in agenda se si vuole fare una tappa durante gli spostamenti vacanzieri: il maestro dell’ironia Elliott Erwitt a San Giminiano, Frida Kahlo a Barolo e Doisneau a Spilimbergo.Fino al 31 agosto la Galleria di Arte moderna e contempora­nea «Raffaele De Grada» di San

Giminiano ospita la mostra «Elliot Erwitt ­ Icons», un progetto di 40 immagini sele­zionate dall’autore stesso , insieme a nove autoritratti realizzati proprio per il borgo medievale toscano. A Barolo, in provincia di Cuneo, nell’Aula Picta della chiesa dell’ex Confraternita di Sant Agostino Frida Kahlo è prota­gonista: 80 fotografie racconta­no la vita della straordinaria pittrice nella mostra «Frida

Kahlo. Una vita per immagini» (fino al 22 agosto). Momenti intimi e privati dell’artista ritratta da Gisèle Freund, Ed­ward Weston, Lola e Manuel

Alvarez Bravo, Imogen Cun­ningham, Nickolas Muray e molti altri autori, suoi amici e compagni di vita. In mostra anche numerosi ritratti di Frida

Frida Kahlo ritratta da Nickolas Muray

realizzati dal padre Guillhermo Kahlo, fotografo tedesco che emigrò in Messico nel 1891. La 28a rassegna di Spilimbergo Fotografia è dedicata quest’an­no a Robert Doisneau: dal 26 luglio al 7 settembre «Robert Doisneau. La Fotografia Uma­nista», nella sede di Corte Eu­ropa. Esposta anche la serie acquisita da Luigi Crocenzi «Devant la Joconde», 45 foto­grafie del 1945 che ritraggono le espressioni dei visitatori del Louvre davanti alla Gioconda. Il Craf di Spilimbergo ha asse­gnato l’International Award of Photography 2014 all’Atelier Doisneau delle figlie del foto­grafo, Annette e Francine, che conservano il suo archivio di circa 450 mila scatti. RAFFAELLA FERRARI

Makos e la Factory a MilanoA Milano si segnalano altridue appuntamenti molto in­teressanti, alla Triennale epresso la Galleria di CorsoComo, 10. Durante l’estate,fino al 10 settembre, il Museodi Fotografia Contempora­nea di Cinisello Balsamo,MuFoCo, si trasferisce allaTriennale di Milano e mettein mostra 100 tra i suoi capo­lavori per festeggiare diecianni di attività. Marina BalloCharmet, Olivo Barbieri, Ga­briele Basilico, Gianni Be­rengo Gardin, Peter Bialobr­szeski, Günter Brus, Vincen­

zo Castella, Mario Cattaneo,Mario Cresci, Paola De Pietrisono alcuni degli oltre 60 artistiesposti accanto all’illustrazionedi 15 grandi progetti pubblici cheil museo ha realizzato tra il 2004ed il 2014. Unico museo di foto­grafia finanziato pubblicamenteesistente in Italia, con una colle­zione di oltre due milioni di im­magini e una biblioteca specia­lizzata con 20 mila volumi e rivi­ste, il MuFoCo è a tutt’oggi inattesa di sapere quale sarà la suanuova sede rispetto a Villa Ghir­landa, che ha ospitato il museodal 2004. Sempre a Milano, laGalleria di Corso Como di Carla

Sozzani espone fino al 3 agostola New York tra gli anni ’70 e ’80vista attraverso le immagini inbianco e nero di ChristopherMakos, un frequentatore dellaFactory di Andy Warhol. Oltrea ritratti di icone di quel tempocome Mick Jagger, Jean­MichelBasquiat e Keith Haring,

Roma, le icone pop di O’NeillA Roma è in corso fino al 28settembre, presso Museo Fon­dazione Roma, la retrospettivadedicata al talentuoso e moltonoto fotografo britannico TerryO’Neill con la sua «Pop icons».Una carrellata di volti del mon­

do della moda, della musica e delcinema come Isabella Rosselli­ni, Twiggy, Frank Sinatra, AvaGardner letti dall’obiettivo diO’Neill.

Moda: Barbieri ad AostaAd Aosta fino al 2 novembre,

presso il centro Saint­Benin,una monografica dedicata aGian Paolo Barbieri: «La se­duzione della moda»; 58 im­magini di grande formatodell’artista milanese presen­tate come specchio della sto­ria della moda tra gli anni ’70e l’inizio del nuovo secolo.Dalle campagne pubblicita­rie per Valentino, Armani,Ferré e Versace alle coperti­ne di «Vogue», dal ritratto diAudrey Hepburn del 1969,che apre l’intera mostra, aquelli delle top model Veru­schka, Monica Bellucci e Jer­ry Hall.

APPUNTAMENTIINBREVE

Bellucci ritratta da Barbieri

CI AFFASCINA

Milano nebbiosae collettiva

Se vi capita di fare unapasseggiata nel quartie­re di Brera a Milano,passate da Palazzo Mo­riggia in via Borgono­

vo,23. Sede del Museo del Rina­scimento, accoglie la piccola maseducente mostra «La nebbio­sa», (fino al 14 settembre), che ritrae Milano tra gli anni ’50 e’ 65, quella citta’ piena di ombreche Pasolini avrebbe voluto rac­contare nell’omonimo film mairealizzato. Accanto agli scatti digrandi fotografi, quelli dei citta­dini milanesi che hanno rispostoall’appello del sindaco Pisapia acondividere ricordi di quegli an­ni. F. S.

CI STUPISCE

Il donodi BerengoGardin

Èun gesto di ricono­scenza nei confrontidella città e un donoper tutti gli studentiche vorranno indaga­

re queste immagini, conserva­te nello stesso archivio dovesono contenute le immagini diPaolo Monti, mio maestro».Con queste parole il grande fo­tografo Gianni Berengo Gardinha accompagnato la donazionedi 2.800 diapositive del suo ar­chivio personale, oggi visibilipresso le civiche Raccolte Gra­fiche e Fotografiche del Castel­lo Sforzesco di Milano. Sogget­to principale paesaggi e monu­menti storici italiani. F. S.

CI DELUDE

Testino caoticoa Torino

La pinacoteca torinesededicata a Marella e Gio­vanni Agnelli, lo Scrignodi Renzo Piano, ospita fi­no al 14 settembre la mo­

stra Somos Libres II. Una portaaperta sull’universo creativo, eanche molto caotico del fotogra­fo Mario Testino. Un percorso volutamente non lineare che ac­costa, ma anche stratifica e so­vrappone, agli scatti di moda deltalentuoso fotografo di Lima leopere di altri autori quali CecileBeaton, Nan Godin e Irving Penn. Il curatore parla di impetoe impulso creativo, certo innega­bili, ma in tutto questo agitarsiil perdersi è dietro l’angolo. F. S.

Ghirri, l’incanto del mondo normaleGrande retrospettiva a Reggio Emilia