Ghiringhelli - Sistema di gestione integrata dei rifiuti con modalità di raccolta secco-umido domic

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ECOMONDO 2005 Giorgio Ghiringhelli, Michele Giavini, Giacomo Molaschi - Ars Ambiente Srl – Busto Arsizio (VA) Andrea Griffanti, Paolo Pagani, Giovanni Bianchi - AMGA Legnano sia – Legnano (MI) Sistema di gestione integrata dei rifiuti con modalità di raccolta secco-umido domiciliarizzato in sostituzione del sistema a cassonetti e contenitori stradali con prelievo ad elevata automazione: valutazione dei risultati nel caso reale della città di Legnano (MI) 1 Sistema di gestione integrata dei rifiuti con modalità di raccolta secco-umido domiciliarizzato in sostituzione del sistema a cassonetti e contenitori stradali con prelievo ad elevata automazione: valutazione dei risultati nel caso reale della città di Legnano (MI) Giorgio Ghiringhelli, Michele Giavini, Giacomo Molaschi Ars Ambiente Srl – Busto Arsizio (VA) Andrea Griffanti, Paolo Pagani, Giovanni Bianchi AMGA Legnano sia – Legnano (MI) Sommario La gestione dei rifiuti urbani è un problema in cerca di soluzioni innovative e concrete che permettano di superare la logica dei vecchi sistemi, a favore di sistemi di gestione di tipo integrato ove vengano considerate congiuntamente le problematiche di produzione, raccolta, riciclo e smaltimento. Il sistema di raccolta è il punto nodale della gestione integrata in quanto reale anello di congiunzione tra gestore del servizio e cittadini e principale sistema di azione sul territorio per una corretta generazione dei flussi. Il sistema di raccolta dei rifiuti urbani sul territorio è oggetto di valutazioni approfondite da parte della aziende concessionarie della raccolta, che hanno avuto in passato il solo obiettivo di ottimizzare l’efficienza economica del sistema. Proprio questo ottica aveva favorito sistemi basati su cassonetti stradali ed un’elevata automazione del prelievo. La revisione dei sistemi di raccolta e i dati emersi dalle esperienze più virtuose a livello nazionale evidenziano come il sistema di gestione integrato basato sulla raccolta secco-umido e la raccolta domiciliarizzata, permetta sia di ottenere performances tecniche ottimizzate e anche risultati economici di sicuro interesse. Si presenta quindi il caso concreto della città di Legnano, che rappresenta l’ultima realtà di interesse dell’Altomilanese che ha abbandonato il sistema a cassonetti stradali per una raccolta porta-a-porta spinta. 1 Introduzione La città di Legnano (circa 56.000 abitanti) è un centro ad alta intensità produttiva della provincia di Milano, collocato al confine della provincia di Varese, nell’area dell’”Altomilanese” facente parte dell’area omogenea del Sempione. La gestione dei rifiuti è affidata dal Comune di Legnano ad AMGA Legnano SpA, un tempo Azienda Municipalizzata ora trasformata in Società per Azioni. Il Comune di Legnano fa parte del Consorzio ACCAM cui è vincolato per il conferimento della frazione residuale dei rifiuti (rifiuti indifferenziati) che viene così ad essere smaltita nel termovalorizzatore di Busto Arsizio (VA). Dal 1995 fino a tutto il 2002 la gestione della raccolta dei rifiuti urbani è avvenuta attraverso un sistema a cassonetti e contenitori stradali con prelievo a mezzo di compattatori a caricamento laterale. Legnano si caratterizzava nel 2002 per essere, insieme a Gallarate, l’ultimo Comune di grandi dimensioni (>10.000 abitanti) con un sistema di raccolta a contenitori stradali, mentre il contesto territoriale aveva visto negli ultimi anni il predominio di sistemi di gestione basati sul sistema domiciliarizzato con una diffusione via via maggiore della separazione della frazione organica domestica

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Sistema di gestione integrata dei rifiuti con modalità di raccolta secco-umido domiciliarizzato in sostituzione del sistema a cassonetti e contenitori stradali con

prelievo ad elevata automazione: valutazione dei risultati nel caso reale della città di Legnano (MI)

Giorgio Ghiringhelli, Michele Giavini, Giacomo Molaschi

Ars Ambiente Srl – Busto Arsizio (VA) Andrea Griffanti, Paolo Pagani, Giovanni Bianchi

AMGA Legnano sia – Legnano (MI) Sommario La gestione dei rifiuti urbani è un problema in cerca di soluzioni innovative e concrete che permettano di superare la logica dei vecchi sistemi, a favore di sistemi di gestione di tipo integrato ove vengano considerate congiuntamente le problematiche di produzione, raccolta, riciclo e smaltimento. Il sistema di raccolta è il punto nodale della gestione integrata in quanto reale anello di congiunzione tra gestore del servizio e cittadini e principale sistema di azione sul territorio per una corretta generazione dei flussi. Il sistema di raccolta dei rifiuti urbani sul territorio è oggetto di valutazioni approfondite da parte della aziende concessionarie della raccolta, che hanno avuto in passato il solo obiettivo di ottimizzare l’efficienza economica del sistema. Proprio questo ottica aveva favorito sistemi basati su cassonetti stradali ed un’elevata automazione del prelievo. La revisione dei sistemi di raccolta e i dati emersi dalle esperienze più virtuose a livello nazionale evidenziano come il sistema di gestione integrato basato sulla raccolta secco-umido e la raccolta domiciliarizzata, permetta sia di ottenere performances tecniche ottimizzate e anche risultati economici di sicuro interesse. Si presenta quindi il caso concreto della città di Legnano, che rappresenta l’ultima realtà di interesse dell’Altomilanese che ha abbandonato il sistema a cassonetti stradali per una raccolta porta-a-porta spinta.

1 Introduzione La città di Legnano (circa 56.000 abitanti) è un centro ad alta intensità produttiva della provincia di Milano, collocato al confine della provincia di Varese, nell’area dell’”Altomilanese” facente parte dell’area omogenea del Sempione. La gestione dei rifiuti è affidata dal Comune di Legnano ad AMGA Legnano SpA, un tempo Azienda Municipalizzata ora trasformata in Società per Azioni. Il Comune di Legnano fa parte del Consorzio ACCAM cui è vincolato per il conferimento della frazione residuale dei rifiuti (rifiuti indifferenziati) che viene così ad essere smaltita nel termovalorizzatore di Busto Arsizio (VA). Dal 1995 fino a tutto il 2002 la gestione della raccolta dei rifiuti urbani è avvenuta attraverso un sistema a cassonetti e contenitori stradali con prelievo a mezzo di compattatori a caricamento laterale. Legnano si caratterizzava nel 2002 per essere, insieme a Gallarate, l’ultimo Comune di grandi dimensioni (>10.000 abitanti) con un sistema di raccolta a contenitori stradali, mentre il contesto territoriale aveva visto negli ultimi anni il predominio di sistemi di gestione basati sul sistema domiciliarizzato con una diffusione via via maggiore della separazione della frazione organica domestica

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(Forsu). Proprio con l’obiettivo di verificare la situazione delle realtà vicine e raccogliere gli elementi necessari ad una preliminare valutazione circa la possibilità e la convenienza sia tecnica che economica ad un cambiamento della gestione del servizio di raccolta degli RU, si è proceduto ad una valutazione dei principali fattori di interesse, ovvero il legame tra sistema di raccolta e produzione di RU, %RD e costi complessivi di sistema.

Fig. 1 – Rappresentazione cartografica GIS nella quale si evidenzia nell’intera Regione Lombardia nel 2002 la produzione complessiva di rifiuti urbani e il sistema di intercettazione. La carta GIS (Fig. 1) riporta i dati 2002 della produzione complessiva di rifiuti urbani (espressa in chilogrammi procapite giornalieri) di tutta le Regione Lombardia, suddividendo i Comuni in due macro-categorie: elevati produttori di RU (produzione > 1,5 kg/abitante.gg, rappresentato con tratteggio obliquo) e Comuni con ridotta produzione di RU (< 1,5 kg/abitante.gg, rappresentato con Comune senza tratteggio). Tale dato è poi incrociato con il sistema di raccolta dei rifiuti: il sistema di raccolta a cassonetti stradali è raffigurato con sfondo dei Comuni di colore scuro, mentre gli altri sistemi domiciliarizzati sono raffigurati con sfondo chiaro. La carta evidenzia chiaramente alcune linee di tendenza, ovvero:

− I Comuni con raccolta a cassonetti stradali sono presenti quasi esclusivamente nelle zone montane o rurali della Regione, in realtà territoriali disperse;

− Nelle zone urbanizzate solo pochi Comuni non hanno introdotto raccolta a sacchi porta-a-porta, in particolare nella zona dell’Altomilanese

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− La produzione rifiuti è superiore nei Comuni con raccolta a cassonetti stradali rispetto ai sistemi domiciliarizzati

Ad integrazione di queste valutazioni sono stati effettuati specifici approfondimenti tecnici ed economici sempre legati ai diversi sistemi di intercettazione dei rifiuti urbani.

Fig. 2 – Correlazione per tutti i Comuni della Regione Lombardia nel 2002 tra i costi pro-capite complessivi per la gestione dell’Igiene Urbana (€/abitante.anno) e il quantitativo complessivo pro-capite di rifiuti urbani prodotti (kg/abitante.anno). Il grafico (Fig. 2) permette di tradurre economicamente quanto già evidente con la precedente rappresentazione GIS: nei Comuni con maggiore produzione di RU, ovvero nei Comuni con un sistema di intercettazione a contenitori stradali, la spesa complessiva per la gestione dei rifiuti è maggiore. Tale “legge” dipende evidentemente dagli elevati oneri di smaltimento per i rifiuti indifferenziati da avviare nel caso del Comune di Legnano al termovalorizzatore di Busto Arsizio (VA). Altre implicazioni economiche riguardano però l’efficienza del sistema di raccolta differenziata. Diversamente da quanto accade infatti con la produzione di RU con il crescere della raccolta differenziata (%RD) non è possibile stabilire alcuna valutazione tendenziale; al contempo è possibile negare l’assioma, purtroppo ancora ritenuto valido da molti, secondo cui col crescere della RD si abbia un aumento di costi complessivi. Il grafico seguente (Fig. 3) evidenzia come anche ad alte percentuali di RD si possano avere costi paragonabili a sistemi molto meno efficienti.

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Fig. 3 – Correlazione per tutti i Comuni della Regione Lombardia nel 2002 tra i costi pro-capite complessivi per la gestione dell’Igiene Urbana (€/abitante.anno) e la percentuale di raccolta differenziata (%RD). A completamento delle valutazioni economiche e tecniche già esposte si presentano alcuni dati in merito alla specifica raccolta della frazione organica domestica (d’ora in avanti Forsu), spesso ritenuta una tipologia di servizio non attuabile in contesti di grande dimensione. Il grafico seguente (Fig. 4) mostra come in Regione Lombardia ben 53 Comuni con una popolazione superiore ai 20.000 abitanti abbiano attivato entro il 2002 la raccolta della Forsu e si evidenzia altresì come anche in queste situazioni le intercettazioni unitarie di materiale sono di assoluto interesse (50-90 kg.abitante.anno).

Fig. 4 – Intercettazione di Forsu (kg.ab.anno) per tutti i Comuni della Regione Lombardia nel 2002. In ultimo è importante elencare le problematiche o caratteristiche negative dei sistemi di gestione dei RU basati principalmente sui contenitori stradali:

− non si induce responsabilità nel conferimento dei rifiuti; − non è possibile adottare sistemi efficaci di tariffazione di tipo puntuale;

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− è difficile controllare il flusso di rifiuti della attività industriali (rifiuti non assimilati) e quello extra-comunale (problema particolarmente sentito a Legnano, unico Comune rimasto con cassonetti stradali molto presenti sulle arterie di comunicazione principali, oggetto di transito e di scarico abusivo da parte ci cittadini e aziende; l’aumento della produzione di rifiuti causato da questo fenomeno causa ovviamente extra-costi a carico dei cittadini residenti);

− sistema a “partecipazione volontaria”: molto materiale recuperabile viene inserito in realtà nel rifiuto residuo;

− i vantaggi economici legati al sistema auto-compattatore-mono-operatore vengono spesso ridotti o vanificati dalla presenza di rifiuti abbandonati (così detto “fuoricassonetto”.

2 Precedente modalità della gestione dei rifiuti urbani nella città Legnano

Fino a tutto il 2002 la gestione dei rifiuti nella città di Legnano prevedeva unicamente il conferimento diretto dei rifiuti urbani ed assimilati indifferenziati prodotti dai Cittadini e dalle attività produttive in cassonetti stradali da 1200 litri; per le frazioni differenziate (carta, plastica, vetro ed alluminio) erano presenti sul territorio appositi contenitori stradali, spesso collocati in prossimità dei cassonetti per la frazione residuale. Il prelievo dei rifiuti e quindi lo svuotamento dei contenitori stradali avveniva a mezzo di compattatori a caricamento laterale mono-operatore. Il sistema era completato da due piattaforme ecologiche comunali per l’intercettazione delle frazioni aggiuntive (ad esempio accumulatori al piombo, beni durevoli, contenitori T/F, farmaci, legno, neon, olio minerale, pile, pneumatici, stracci, verde, oltre a carta, plastica, vetro ed alluminio e rifiuti ingombranti). Stante questa organizzazione del sistema di intercettazione dei rifiuti, i quantitativi raccolti nel 2002 sono stati i seguenti:

- 610,4 kg/ab.anno di Rifiuto Totale (RU); - 391,4 kg/ab.anno di rifiuto indifferenziato destinato a smaltimento; - 7,63 kg/ab.anno di frazione organica domestica (Forsu).

Raffrontato ai livelli medi dei Comuni facenti parte del Consorzio ACCAM i valori espressi dalla città di Legnano sono significativamente superiori (Tab. 1).

RU totale (kg/ab.anno)

RU indifferenziato (kg/ab.anno)

Forsu (kg/ab.anno)

Città di Legnano 610,4 391,4 7,6 Media Consorzio ACCAM

501,7 230,3 36,6

Tab. 1 –Situazione della produzione di RU del Comune di Legnano rispetto alla media

del Consorzio ACCAM Le differenze sono sicuramente legate alle modalità di raccolta dei rifiuti, in quanto solo Legnano tra i Comuni consorziati utilizzava un modello di raccolta unicamente basato sui contenitori stradali, anche per la frazione indifferenziata.

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3 La modifica del sistema di gestione dei rifiuti urbani a Legnano nel 2003: le sperimentazioni “i cassonetti si ritirano”

A partire dal 2003 e per tutto il 2004 la città di Legnano ha avviato in modo sperimentale in 2 aree ben delimitate (Costa San Giorgio, quartiere con circa 1.000 utenze e Ponzella-Mazzafame, quartiere popolare con oltre 3.000 utenze) un sistema di raccolta dei rifiuti urbani porta-a-porta con separazione secco-umido ed ha quindi utilizzato le positive valutazioni registrate per estendere il nuovo sistema in tutto il territorio comunale. Le zone sono state scelte in virtù delle loro specificità, ovvero sovrapproduzione di RU indifferenziati superiore alla media cittadina a causa di conferimenti extra-comunali e presenza di abitazioni a prevalente sviluppo verticale. La sperimentazione si è resa necessaria non tanto per validare progetti e strumenti già ampliamente conosciuti sia per esperienza diretta in Comuni limitrofi che attraverso l’abbondante letteratura tecnica, ma sia come operazione di comunicazione nei confronti dei cittadini (Fig. 5) e di loro coinvolgimento partecipato e graduale, sia come strumento per raccogliere dati il più possibile attendibili per tarare il sistema esteso all’intera città a fronte di un sistema consolidato da anni basato su presupposti diversi.

Fig. 5 – Immagine della head line della campagna di comunicazione per le sperimentazioni sul sistema di raccolta porta-a-porta.

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I risultati sono stati convincenti in entrambe le realtà e si riportano in modo sintetico nella tabella seguente (Tab. 2).

Zona sperimentale

Frazioni dei RU Sistema raccolta a cassonetti stradali Dati 2002 (kg/ab.anno)

Sperimentazioni sistema domiciliarizzato (porta-a-porta) Dati avvio sperimentazione (2003-4) (kg/ab.anno)

Modalità sperimentale del sistema

RU indifferenziato 494 86 Raccolta domiciliare a sacchi trasparenti 1 volta a settimana

Costa San Giorgio

Forsu - 49 Raccolta domiciliare con sacchetti in Mater-Bi (6 l.) 2 volte a settimana

RU indifferenziato 321 42 Raccolta domiciliare a sacchi trasparenti 1 volta a settimana

Forsu - 52 Raccolta domiciliare con sacchetti in Mater-Bi (6 l.) 2 volte a settimana

Carta 17 31 Raccolta domiciliare 1 volta a settimana

Ponzella-Mazzafame

Plastica 6 9 Raccolta domiciliare 1 volta a settimana con sacchi gialli trasparenti

Tab. 2 – Principali risultati quantitativi delle sperimentazioni dei nuovi sistemi di gestione dei RU I dati illustrati evidenziano la problematicità di tali sperimentazioni condotte su porzioni di città; infatti la riduzione complessiva dei rifiuti indifferenziati (anche superiore al 70%) non è imputabile se non in parte al cambiamento del sistema di raccolta ma invece alla “migrazione” dei rifiuti verso i cassonetti delle zone limitrofe (effetto bordo). Significativi invece sono i dati di intercettazione della frazione organica (Forsu) che si attestano su valori dello stesso ordine di grandezza di realtà comunali vicine con attiva la raccolta secco-umido da anni e molto interessanti sono i dati di intercettazione di carta e plastica in Ponzella-Mazzafame, che evidenziano come la separazione della Forsu unitamente ad un sistema di prelievo domiciliare favorisce la differenziazione delle frazioni secche. Inoltre la sperimentazione è servita a testare i nuovi strumenti di raccolta per la Forsu quali ad esempio il “cestino areato” che consente di utilizzare i sacchetti in Mater-Bi e di far evaporare parte dell’acqua contenuta negli scarti organici senza produzione di cattivi odori. Oltre ai freddi dati numerici le sperimentazioni messe in campo sono servite a valutare la partecipazione dei cittadini e la loro percezione del nuovo sistema di raccolta RU attraverso un’indagine telefonica che ha coinvolto ben 350 utenti cui sono state poste 12 domande a risposta multipla.

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Basso16%

Medio27%Alto

48%

Altissimo9%

Fig. 6 – Esempio di risposta al questionario telefonico delle utenze sperimentali alla domanda “Nel suo insieme qual è il suo gradimento del passaggio dal sistema a cassonetti stradali al sistema di raccolta porta-a-porta” I risultati di questa indagine hanno evidenziato come:

- complessivamente l’84% dei cittadini di legnano ha mostrato un gradimento da medio ad altissimo per il nuovo sistema di raccolta differenziata (Fig. 6);

- il sistema di raccolta deve essere implementato in tutta la città; - la comunicazione circa il nuovo sistema porta-a-porta deve essere potenziata.

4 Estensione del modello porta-a-porta a tutta la città di Legnano Dal 15 maggio 2005 in tutta la città di Legnano i rifiuti urbani sono gestiti con un sistema integrato del quale è possibile già presentare i primi interessanti risultati. Il nuovo sistema di gestione prevede le modalità di intercettazione degli RU riportate nella seguente tabella (Tab. 2):

Frazione di RU

Modalità di conferimento precedente

Nuovo sistema di conferimento

Frequenza di ritiro Contenitori adottati

RU indifferenziati (fraz. Resto)

Cassonetti stradali Sacco porta-a-porta 1 volta a settimana Sacchi viola trasparenti

Forsu Solo ad utenze non domestiche

Sacco porta-a-porta 2 volte a settimana Sacchetti in Mater-Bi, Cestini areati, Mastello (case), Contenitore carrellato marrone (condomini)

Carta e cartone

Contenitore stradale Porta-a-porta legati con spago

1 volta a settimana Nessuno (case), Contenitore carrellato bianco (condomini)

Plastica Contenitore stradale Sacco porta-a-porta 1 volta a settimana Nessuno Vetro Contenitore stradale Invariato - - RUP e ingombranti

Piattaforma Ecologica Comunale

Invariato - -

Tab. 3 – Nuovo sistema di gestione dei RU nella città di Legnano in vigore dal 15 maggio 2005

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I risultati registrati già dall’introduzione del nuovo sistema (maggio 2005), a seguito della modifica strutturale operata nel sistema di intercettazione dei rifiuti sono di seguito riportati (Tab. 4).

Frazione RU Dati Nuovo

Sistema Giugno 2005

(Kg/ab.anno)

Dati Vecchio Sistema Giugno

2004 (Kg/ab.anno)

Variazione (%)

RU Indifferenziato 107,8 411,0 -74%

Umido 92,7 9,2 +904%

Carta 71,1 49,7 +43%

Plastica 23,9 7,2 +235%

Vetro/Lattine 53,1 36,2 +47%

Rifiuti Diversi Conferiti In Piattaforma 209,9 160,4 +31%

Totale RU 558,6 673,7 -17%

Raccolta Differenziata (%) 65% 28%

Tab. 4 – Risultati del nuovo sistema di gestione dei RU nella città di Legnano in vigore dal 15 maggio 2005 (valori mediati e ricalcolati su base annua) I dati che spiccano sono sicuramente la decisa riduzione dei RU complessivamente gestiti (-17%), riduzione imputabile sicuramente in larga misura alla cessazione dei conferimenti impropri da parte di utenti extra-comunali e da parte di utenze non domestiche che potevano conferire negli incustoditi cassonetti stradali anche rifiuti non assimilati, ma ancor di più la decisa riduzione dei RU indifferenziati (-74%). Questa riduzione è dovuta alla somma del fenomeno precedentemente descritto unitamente ad una spinta decisa alla differenziazione data dal nuovo modello di gestione, tesi che trova conferma nei decisi incrementi in primis della frazione organica (prima intercettata solo in alcune limitate utenze non domestiche) ma anche nelle frazioni secche tradizionalmente raccolte, per le quali forse non ci si attendeva una crescita così decisa. Da questo scenario discende ovviamente l’elevata percentuale di raccolta differenziata raggiunta (65%), che colloca la città di Legnano tra le più virtuose tra quelle di pari dimensione. Il grafico seguente (Fig. 7) permette di seguire l’andamento dell’intercettazione delle principali frazioni nel tempo e di verificare congiuntamente l’effetto già delle prime sperimentazioni e quello completo dell’applicazione del nuovo sistema all’intera città.

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10

0,0

100,0

200,0

300,0

400,0

500,0

600,0

Qua

ntità

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ab.a

n

gen.0

4

febb.0

4

mar.04

apr.0

4

mag.04

giu.04

lug.04

ago.0

4

sett.0

4

ott.04

nov.0

4

dic.04

gen.0

5

febb.0

5

mar.05

apr.0

5

mag.05

giu.05

Mese

PlasticaForsuVettro/lattineCartaRU indifferenziati

Fig. 7 – Andamento dell’intercettazione quantitativa delle principali frazioni di RU da gennaio 2004 a giugno 2005. Pur in presenza di sensibili fluttuazioni mensili l’istogramma evidenzia come già le sperimentazioni abbiano avuto effetti evidenti sulla produzione delle differenti frazioni merceologiche dei rifiuti, con incremento evidente ad esempio dell’intercettazione della frazione organica dopo l’avvio della sperimentazione “Ponzella-Mazzafame”. Con l’introduzione del sistema di raccolta domiciliarizzato basta però un mese perché il sistema entri a regime e consenta di raggiungere i risultati già descritti, con una sensibile riduzione dei rifiuti ed in particolare di quelli indifferenziati, che vengono quindi ad essere ripartiti nei diversi flussi merceologici con prevalenza per la frazione organica.

5 Conclusioni Il caso della città di Legnano offre ulteriore riscontro alla tesi della correlazione tra tipologia di sistemi di raccolta adottati e quantitativi di rifiuto effettivamente intercettato. Non era a caso che fino al 2002 Legnano si presentava tra i Comuni con la più bassa percentuale di raccolta differenziata e la più alta produzione complessiva di RU del bacino dell’Altomilanese. Sono bastati 2 mesi dall’introduzione del nuovo sistema di gestione integrata dei RU, basato sulla separazione secco-umido e sul sistema di raccolta porta-a-porta, per ribaltare la situazione e far emergere le potenzialità di un sistema di gestione ambientalmente sostenibile ed anche economicamente più efficiente. Le valutazioni economiche che abbiamo riservato alle conclusioni sono state in realtà il punto di partenza e motore dell’azione politica e tecnica che ha portato a questa piccola ma significativa “rivoluzione” nei costumi ed abitudini domestiche dei cittadini legnanesi. Gli oneri di smaltimento dei RU indifferenziati sono via via cresciuti

Avvio sperimentazione “Ponzella-Mazzafame”

Sperimentazione “Costa San Giorgio”

già attiva Nuovo sistema di raccolta

in tutta la città

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nell’area milanese e lombarda in genere, e di certo non potranno diminuire. Il Comune di Legnano e AMGA Legnano SpA si sono quindi trovati a dover fronteggiare una situazione di sovra-produzione di rifiuti, che causava altresì l’iniqua situazione per cui era a carico dei cittadini legnanesi anche il costo di smaltimento di rifiuti provenienti da realtà extra-comunali limitrofe. La valutazione sui costi è stata inequivocabile tanto che anche le sperimentazioni, se pur approntate su porzioni cittadine limitate e causanti un aggravio di costi a causa del permanere del vecchio sistema nella restante parte della città, hanno permesso una piccola riduzione dei costi complessivi. Questa riduzione dei costi è dovuta evidentemente alla riduzione dei rifiuti complessivamente gestiti, alla riduzione sensibile dei rifiuti avviati a smaltimento come indifferenziati (maggior costo) e all’incremento delle frazioni differenziate, comprese quelle remuneranti (carta, plastica, vetro, metalli, etc.). Se verranno quindi confermati i dati raccolti dai primi mesi di applicazione del nuovo sistema sicuramente i vantaggi potranno essere sensibili ed utili nella prospettiva di prossima introduzione del sistema tariffario (TIA).

6 Bibliografia [1] Scuola Agraria del Parco di Monza, “ La valutazione dei costi dei sistemi di raccolta

differenziata: i vantaggi dell’integrazione operativa”, Comune riciclone 1999, Roma, luglio 1999;

[2] Scuola Agraria del Parco di Monza, “L’efficacia economica e quali-quantitativa dei nuovi modelli di raccolta differenziata integrata in relazione all’obiettivo di riduzione della produzione di RU”, Monza, giugno 2000;

[3] G. Ghiringhelli, M. Giavini, S. Colombo, “Incidenza di diversi sistemi di gestione nella produzione di Rifiuto Urbano: il caso della città di Gallarate (VA)”, Atti di Ecomondo 2004, Ed. Maggioli.