Gesù ci prende per mano e ci dice «alzati» - Sito Ufficiale · Egli guardava attorno, per vedere...

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. XIII Domenica tempo Ordinario Anno “B” N. 30 28 giugno - 05 luglio 2015 Foglio settimanale della Parrocchia della Natività della Beata Vergine Maria Zianigo Via Scortegara, n. 166 Tel e Fax 041/430411 www.parrocchia.zianigo.it ...E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e sii guarita dal tuo male». Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!»... (Mc5, 21-43) Preghiera da recitare a pranzo con la candela accesa Signore Gesù prendi per mano la nostra povera vita e rialzaci dalle nostre cadute con la forza della Tua Parola. Benedici questa mensa che ci raccoglie come Tuoi figli! Amen. Gesù ci prende per mano e ci dice «alzati» (dall’Avvenire del 02 luglio) Gesù cammina verso una casa dove una bambina di 12 anni è morta, cammina accanto al dolore del padre. Ed ecco una donna che aveva molto sofferto, ma così tenace che non vuole saperne di arrendersi, si avvicina a Gesù e sceglie come strumento di guarigione un gesto commovente: un tocco della mano. L'emoroissa, la donna impura, condannata a non essere toccata da nessuno – mai una carezza, mai un abbraccio – decide di toccare; scardina la regola con il gesto più tenero e umano: un tocco, una carezza, un dire: ci sono anch'io! L'esclusa scavalca la legge perché crede in una forza più grande della legge. Gesù approva il gesto trasgressivo della donna e le rivolge parole bellissime, parole per ognuno di noi, dolce terapia del vivere: “Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e sii guarita dal tuo male”. Le dona non solo guarigione fisica, ma anche salvezza e pace e la tenerezza di sentirsi figlia amata, lei, l'esclusa. Giunsero alla casa del capo della sinagoga e c'era gente che piangeva e gridava forte. Entrato, disse loro: “Perché piangete? Non è morta questa bambina, ma dorme”.. Dorme. Verbo entrato nella fede e nel linguaggio comune: infatti la parola cimitero deriva dal verbo greco che designa il dormire. Cimitero è la casa dei dormienti, è la casa di Giairo, dove i figli e le figlie di Dio non sono morti, ma dormono, in attesa della mano che li rialzerà. Lo deridono, allora, con la stessa derisione con cui dicono anche a noi: tu credi nella vita dopo la morte? Sei un illuso: “finito io, finito tutto”. E Gesù a ripetere: “tu abbi fede”, lascia che la Parola della fede riprenda a mormorare in cuore, che salga alle labbra con un'ostinazione da innamorati: Dio è il Dio dei vivi e non dei morti. Gesù cacciati fuori tutti, prende con sé il padre e la madre, ricompone il cerchio vitale degli affetti, il cerchio dell'amore che dà la vita. Poi prende per mano la piccola bambina, perché bisogna toccare la disperazione delle persone per poterle rialzare. Chi è Gesù? una mano che ti prende per mano. Bellissima immagine: la sua mano nella mia mano, concretamente, dolcemente, si intreccia con la mia vita, il suo respiro nel mio, le sue forze con le mie forze. E le disse: “Talità kum. Bambina alzati”. Lui può aiutarla, sostenerla, ma è lei, è solo lei che può risollevarsi: alzati. E lei si alza e si mette a camminare. Su ciascuno di noi qualunque sia la porzione di dolore che portiamo dentro, qualunque sia la nostra porzione di morte, su ciascuno il Signore fa scendere la benedizione di quelle antiche parole: Talità kum. Giovane vita alzati, risorgi, riprendi la fede, la lotta, la scoperta, la vita, torna a ricevere e a restituire amore. Ermes Ronchi AVVISO: Sono aperte le iscrizioni, in parrocchia, al pellegrinaggio di Lourdes per volontari, pellegrini, malati. Che sarà in treno dal 28 agosto al 03 settembre e in aereo dal 29 agosto al 02 settembre. Affrettarsi.

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XIII Domenica tempo Ordinario

Anno “B” N. 30 28 giugno - 05 luglio 2015

Foglio settimanale della Parrocchia della Natività della Beata Vergine Maria Zianigo –Via Scortegara, n. 166 Tel e Fax 041/430411

www.parrocchia.zianigo.it

...E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e sii guarita dal tuo male». Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!»... (Mc5, 21-43)

Preghiera da recitare a pranzo con la candela accesa

Signore Gesù prendi per mano la nostra povera vita e rialzaci dalle nostre cadute con la forza

della Tua Parola. Benedici questa mensa che ci raccoglie come Tuoi figli! Amen.

Gesù ci prende per mano e ci dice «alzati» (dall’Avvenire del 02 luglio)

Gesù cammina verso una casa dove una bambina di 12 anni è morta, cammina accanto al dolore del padre. Ed ecco una donna che aveva molto sofferto, ma così tenace che non vuole saperne di arrendersi, si avvicina a Gesù e sceglie come strumento di guarigione un gesto commovente: un tocco della mano. L'emoroissa, la donna impura, condannata a non essere toccata da nessuno – mai una carezza, mai un abbraccio – decide di toccare; scardina la regola con il gesto più tenero e umano: un tocco, una carezza, un dire: ci sono anch'io! L'esclusa scavalca la legge perché crede in una forza più grande della legge. Gesù approva il gesto trasgressivo della donna e le rivolge parole bellissime, parole per ognuno di noi, dolce terapia del vivere: “Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e sii guarita dal tuo male”. Le dona non solo guarigione fisica, ma anche salvezza e pace e la tenerezza di sentirsi figlia amata, lei, l'esclusa. Giunsero alla casa del capo della sinagoga e c'era gente che piangeva e gridava forte. Entrato, disse loro: “Perché piangete? Non è morta questa bambina, ma dorme”.. Dorme. Verbo entrato nella fede e nel linguaggio comune: infatti la parola cimitero deriva dal verbo greco che designa il dormire. Cimitero è la casa dei dormienti, è la casa di Giairo, dove i figli e le figlie di Dio non sono morti, ma dormono, in attesa della mano che li rialzerà. Lo deridono, allora, con la stessa derisione con cui dicono anche a noi: tu credi nella vita dopo la morte? Sei un illuso: “finito io, finito tutto”. E Gesù a ripetere: “tu abbi fede”, lascia che la Parola della fede riprenda a mormorare in cuore, che salga alle labbra con un'ostinazione da innamorati: Dio è il Dio dei vivi e non dei morti. Gesù cacciati fuori tutti, prende con sé il padre e la madre, ricompone il cerchio vitale degli affetti, il cerchio dell'amore che dà la vita. Poi prende per mano la piccola bambina, perché bisogna toccare la disperazione delle persone per poterle rialzare. Chi è Gesù? una mano che ti prende per mano. Bellissima immagine: la sua mano nella mia mano, concretamente, dolcemente, si intreccia con la mia vita, il suo respiro nel mio, le sue forze con le mie forze. E le disse: “Talità kum. Bambina alzati”. Lui può aiutarla, sostenerla, ma è lei, è solo lei che può risollevarsi: alzati. E lei si alza e si mette a camminare. Su ciascuno di noi qualunque sia la porzione di dolore che portiamo dentro, qualunque sia la nostra porzione di morte, su ciascuno il Signore fa scendere la benedizione di quelle antiche parole: Talità kum. Giovane vita alzati, risorgi, riprendi la fede, la lotta, la scoperta, la vita, torna a ricevere e a restituire amore. Ermes Ronchi

AVVISO: Sono aperte le iscrizioni, in parrocchia, al pellegrinaggio di Lourdes per volontari, pellegrini, malati. Che sarà in treno dal 28 agosto al 03 settembre e in aereo dal 29 agosto al 02 settembre. Affrettarsi.

GIORNO per GIORNO SANTE MESSE NELLA SETTIMANA Vita di Comunità

Domenica 28

XIII T. Ordinario B Sap 1,13-15.2,23-24

Sal 29 2Cor 8, 7.9.13-15

Mc 5, 21-43

08:00 def.ti Gallo Gilda* Sabbadin Aldo e famigliari* Concollato Marcello, Regina, Ernesto*

10:00 def.ti: Barbiero Arturo* ad. m. B. Giuseppe* Castagna Riccardo, Caccin Maria*

18:30 def.ti: Carturan Ignazio e def.ti Carturan*

Lunedì 29 SS. Pietro e Paolo

08:00 S. Messa

Martedì 30 08:00 def.ti: Reitani Italia, Tobia* per anime del purgatorio*

Mercoledì 01 08:00 Preghiera delle Lodi e S. Comunione*

Giovedì 02 08:00 Preghiera delle Lodi e S. Comunione*

Venerdì 03 08:00 def.ti: Bernardi Alberto, Celio, Zulian Elsa* ad. m. Sev.*

Sabato 04 18:30 def.ti via Scortegara ord. gruppo Rosario* Brazzolotto Sergio* Zampieri Silvano, Mason Maria, Vecchiato Giulio*

Domenica 05 XIV T. Ordinario B

Ez 2, 2-5 Sal 122

2Cor 12, 7b-10 Mc 6, 1-6

08:00 def.ti gruppo Rosario Tandura* Scanferlato Sergio, Parisotto Ernesto, Maria, Adriana, Clara, Moreno*

10:00 S. Messa

18:30 def.ti: Bortolozzo Bruno, Maria*

Cari saluti da don Ruggero

e il diacono Lucio.

«Le divisioni familiari franano sui figli» (dall’Udienza del Papa del 01 luglio)

La disgregazione frana sui figli

“Lo svuotamento dell’amore coniugale – ha aggiunto - diffonde risentimento nelle relazioni. E spesso la

disgregazione “frana” addosso ai figli. Ecco, i figli. Vorrei soffermarmi un po’ su questo punto. Nonostante la

nostra sensibilità apparentemente evoluta, e tutte le nostre raffinate analisi psicologiche, mi domando se non ci

siamo anestetizzati anche rispetto alle ferite dell’anima dei bambini. Quanto più si cerca di compensare con regali

e merendine, tanto più si perde il senso delle ferite – più dolorose e profonde – dell’anima. Parliamo molto di

disturbi comportamentali, di salute psichica, di benessere del bambino, di ansia dei genitori e dei figli... Ma

sappiamo ancora che cos’è una ferita dell’anima? Sentiamo il peso della montagna che schiaccia l’anima di un

bambino, nelle famiglie in cui ci si tratta male e ci si fa del male, fino a spezzare il legame della fedeltà coniugale?

Quale peso ha nelle nostre scelte – scelte sbagliate, per esempio – quanto peso ha l’anima dei bambini? Quando gli

adulti perdono la testa, quando ognuno pensa a sé stesso solamente, quando papà e mamma si fanno del male,

l’anima dei bambini soffre molto, prova un senso di disperazione. E sono ferite che lasciano il segno per tutta la

vita”.

Gli abbandoni del papà e della mamma incidono nella carne viva dei figli

“Nella famiglia – ha detto il Papa - tutto è legato assieme: quando la sua anima è ferita in qualche punto,

l’infezione contagia tutti. E quando un uomo e una donna, che si sono impegnati ad essere “una sola carne” e a

formare una famiglia, pensano ossessivamente alle proprie esigenze di libertà e di gratificazione, questa

distorsione intacca profondamente il cuore e la vita dei figli. Tante volte i bambini si nascondono per piangere da

soli … tante volte. Dobbiamo capire bene questo. Marito e moglie sono una sola carne. Ma le loro creature sono

carne della loro carne. Se pensiamo alla durezza con cui Gesù ammonisce gli adulti a non scandalizzare i piccoli –

abbiamo sentito il passo del Vangelo - (cfr Mt 18,6), possiamo comprendere meglio anche la sua parola sulla grave

responsabilità di custodire il legame coniugale che dà inizio alla famiglia umana (cfr Mt 19,6-9). Quando l’uomo e

la donna sono diventati una sola carne, tutte le ferite e tutti gli abbandoni del papà e della mamma incidono nella

carne viva dei figli”.