Georgia: riparte l'economia, con occhi puntati sulla UE · Nero, gli scenari brulli ma non meno...

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ECONOMIA, NORMATIVE, OPPORTUNITÀ E OBIETTIVI ALL’ESTERO PER LE IMPRESE ITALIANE Sommario Anno 4° - 27 agosto 2010 n. 13 GEORGIA Realizzata dal Sole 24Ore in collaborazione con l’Ufficio sostegno imprese della Farnesina (DGCE) - [email protected] Georgia: riparte l'economia, con occhi puntati sulla UE Riparte l’economia,con gli occhi puntati sulla Ue pag 2 Il modello georgiano punta in direzione dei mercati pag 7 Tbilisi in avvicinamento all’Europa pag 13 Un Paese localizzato in posizione strategica, nella regione del Caucaso meridionale, fortemente intenzionato a perseguire una politica di "deregulation" grazie alla quale nel 2007 aveva raggiunto un tasso di crescita del PIL pari al 12 per cento ma che è stato successivamente bloccato dal conflitto dell'agosto 2008 con la Russia. Ora la Georgia sta riprendendo il suo cammino di sviluppo e l'opzione resta quella di creare un clima particolarmente favorevole agli affari ma anche di rilanciare agricoltura, attività logistiche e turismo. E di guidare il processo di avvicinamento all'Unione Europea dei Paesi del Caucaso meridionale. Diplomazia Economica Italiana ne parla con l'Ambasciatore italiano a Tbilisi, Vittorio Sandalli . a pagina 2 AUSTRALIA Canberra, nuove regole per gli investitori esteri pag 14 Il Vicepremier e Ministro del Tesoro australiano, Wayne Swan, ha presentato recentemente le nuove linee guida sugli investimenti esteri nel Paese. Integrano le procedure che richiedono il rilascio di un'autorizzazione da parte del Ministero del Tesoro preceduta da una valutazione indipendente condotta dal Foreign Investment Review Body (FIRB). a pagina 14 Australia: nuove regole per gli investitori esteri NORMATIVE Tbilisi, panorama della città SETTORI E AZIENDE Gioielleria Informatica Legno e arredamento Servizi ambientali Trasporti e infrastrutture Turismo pag 15 Turchia pag 20 PAESI E MERCATI

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E C O N O M I A , N O R M A T I V E , O P P O R T U N I T À E O B I E T T I V I A L L ’ E S T E R O P E R L E I M P R E S E I T A L I A N E

Sommario

Anno 4° - 27 agosto 2010

n. 13

GEORGIA

Realizzata dal Sole 24Ore in collaborazione con l’Ufficio sostegno impresedella Farnesina (DGCE) - [email protected]

Georgia: riparte l'economia, con occhi puntati sulla UE

Riparte l’economia,congli occhi puntati sulla Ue

pag 2Il modello georgiano puntain direzione dei mercati

pag 7 Tbilisi in avvicinamentoall’Europa

pag 13

Un Paese localizzato in posizione strategica, nella regione del Caucaso meridionale,

fortemente intenzionato a perseguire una politica di "deregulation" grazie alla

quale nel 2007 aveva raggiunto un tasso di crescita del PIL pari al 12 per cento ma

che è stato successivamente bloccato dal conflitto dell'agosto 2008 con la Russia.

Ora la Georgia sta riprendendo il suo cammino di sviluppo e l'opzione resta quella

di creare un clima particolarmente favorevole agli affari ma anche di rilanciare

agricoltura, attività logistiche e turismo. E di guidare il processo di avvicinamento

all'Unione Europea dei Paesi del Caucaso meridionale. Diplomazia Economica

Italiana ne parla con l'Ambasciatore italiano a Tbilisi, VViittttoorriioo SSaannddaallllii.a pagina 2

AUSTRALIACanberra, nuove regoleper gli investitori esteri

pag 14

Il Vicepremier e Ministro del Tesoro australiano, Wayne Swan, ha presentato recentemente le nuovelinee guida sugli investimenti esteri nel Paese. Integrano le procedure che richiedono il rilascio diun'autorizzazione da parte del Ministero del Tesoro preceduta da una valutazione indipendentecondotta dal Foreign Investment Review Body (FIRB).

a pagina 14

Australia: nuove regole per gli investitori esteriNORMATIVE

Tbilisi, panorama della città

SETTORI E AZIENDE

GioielleriaInformaticaLegno e arredamentoServizi ambientaliTrasporti e infrastruttureTurismo

pag 15

Turchiapag 20

PAESI E MERCATI

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La visibilità dell'Italia in Georgia haun grande potenziale da sviluppare,sia sul piano culturale che su quelloeconomico. Quali sono i settori in cuile imprese italiane potrebbero esseremaggiormente presenti?La Georgia si presenta a noi italiani co-me un Paese che, dal punto di vista cul-turale, ambientale, storico e sociale, hatitolo per essere considerato apparte-nente allo spazio euromediterraneo: inprimo luogo per il suo clima, che alternaall'ambiente tipicamente alpino delgrande e piccolo Caucaso le colline do-ve crescono i celebri vigneti, la vegeta-zione subtropicale delle regioni sul MarNero, gli scenari brulli ma non meno af-fascinanti della regione di Samstke; unpo' come noi in Italia, insomma, spazia-mo dalle Alpi alla Sicilia attraverso am-bienti estremamente variegati. In secon-do luogo per il patrimonio culturale va-stissimo: molto elevato è il numero diluoghi di interesse storico-artistico diquella che fu l'antica Colchide e che di-venne poi uno dei principali corridoi diuomini, merci e idee lungo la via della

I dati economici dicono che l'econo-mia georgiana appare pronta per ri-prendere il cammino di crescita ini-ziato sei anni fa. Ci sono anche se-gnali visibili di questa svolta?

È sempre arduo cogliere segnali visibilie certi di una ripresa dell'economia, aldi là degli indicatori macroeconomici(che per il primo semestre 2010, a par-te il dato sugli investimenti, sono co-munque positivi). Numerosi, tuttavia,sembrano gli indizi positivi, quali l'af-flusso dei turisti (che in estate affollanosoprattutto le principali località balnearie in particolare Batumi, senza trascura-re la montagna e i numerosi siti di gran-de interesse paesaggistico e culturaledella Georgia), la ripresa delle operepubbliche (in particolare la città di Tbili-si nel primo semestre 2010 è tornata adessere un grande cantiere a cielo aper-to), l'apertura di nuovi alberghi e nego-zi, la mobilità di lavoratori che si sposta-no verso impieghi più appetibili, la cre-scita dei prezzi dei principali beni alconsumo.

Georgia: riparte l'economia, con occhi puntati sulla UE

L’Ambasciatore Sandalli accoglie i funzionari della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del MAE e la Croce Rossa Ita-liana giunti a Tbilisi nei giorni immediatamente seguenti al conflitto dell’agosto 2008

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seta. Altra forte somiglianza con l'Italiaè legata alle tradizioni, improntate allacultura del vino e della buona tavola, al-l'importanza della famiglia, all'amoreper la musica e per l'arte in generale e,infine, al radicamento della religionecristiana. Ne discende che in generalele imprese italiane potrebbero far quitutto quello che sono abituate a fare inItalia: nel periodico Rapporto congiuntoMAE/ICE indichiamo costantemente trai settori dal notevole potenziale l'agroa-limentare, il turismo (dove particolar-mente congeniale appare la nostraesperienza nell'agriturismo), i trasportie la logistica, le infrastrutture e costru-zioni (incluso il restauro dell'importantepatrimonio storico-monumentale), ilsettore medico-farmaceutico, la modaed il design. Una menzione a parte me-ritano il settore dell'energia, nel qualela Georgia ha fretta di sviluppare l'enor-me potenziale idroelettrico in suo pos-sesso, sin qui sfruttato soltanto attornoal 20%, e le Free Industrial Zones, lapiù importante delle quali è stata istitui-ta sul Mar Nero, presso il Porto di Poti:una vasta area di oltre 300 ettari desti-nata a zona economica di libero scam-bio, dove la Società degli Emirati ArabiUniti RAK si è impegnata a realizzare

numerose opere infrastrutturali alloscopo di consentire un congruo afflus-so di investimenti.Interessante, infine, il settore delle privatiz-zazioni: periodicamente si assiste alla ces-sione di quote di importanti infrastrutturepubbliche (da ultime, quote della pipelineper il trasporto del gas dalla Russia all'Ar-menia e il passante ferroviario di Tbilisi).

La UE e le Istituzioni finanziarie in-ternazionali stanno dedicando ingen-ti risorse al consolidamento politicoed economico della Georgia. Qualisono i programmi finanziati che po-trebbero offrire opportunità di inter-vento anche ad aziende e altri sog-getti italiani?Tra le tante IFI attive in Georgia, BancaMondiale, Banca Europea per gli In-vestimenti, Banca Europea per la Ri-costruzione e Sviluppo, Banca Asia-tica di Sviluppo, le banche bilaterali diinvestimento e la UE attraverso la Nei-ghbourhood Investment Facility(NIF) finanziano progetti soprattutto inmateria infrastrutturale, di risorse ener-getiche, di gestione ambientale finaliz-zata allo sviluppo e di rilancio del turi-smo. Le imprese italiane si sono già ag-giudicate importanti appalti.

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L’Ambasciatore italiano a Tiblisi, Vittorio Sandalli

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Altri soggetti come le pubbliche ammini-strazioni possono avvalersi di numerosistrumenti messi a disposizione dallaUE: twinning, programmi tra enti locali(come CIUDAD, che vede impegnate laProvincia di Venezia e il Comune di Ku-taisi), progetti per le ONG finanziati dal-lo "Strumento per la Stabilità" (IfS), fon-do che interviene nelle situazioni di cri-si, e dallo "Strumento per i Diritti Umanie la Democrazia" (EIDHR) e, infine, iprogetti finanziati dallo "Strumento Eu-ropeo di Vicinato e Partenariato" (EN-PI), che dedica per esempio ampio spa-zio ai contatti "people-to-people". L'am-montare degli aiuti concessi dalla UEalla Georgia per il periodo 2008-2010 siaggira attorno ai 500 milioni di euro,che costituiscono una parte significativadei circa 4,5 miliardi di dollari messi adisposizione dalla comunità internazio-nale dopo il conflitto dell'agosto 2008.

La Georgia si propone come 'hub' lo-gistico e di servizi per operare inun'area geografica più vasta. Qualisono i Paesi contigui con cui la Ge-orgia coltiva buoni rapporti economi-ci e politici?Con tutti i Paesi limitrofi - la Russia me-rita ovviamente un discorso a parte - la

Georgia coltiva ottimi rapporti: Turchia,Armenia e Azerbaijan, ma anche Iran egli altri paesi del Mar Nero. A causa deiproblemi che condizionano invece i rap-porti tra alcuni di questi paesi (pensia-mo per esempio al conflitto congelatodel Nagorno-Karabakh tra Azerbaijaned Armenia, o alla perdurante chiusuradel confine tra Turchia e Armenia), laGeorgia ci appare attualmente comel'unico paese caucasico in cui sia possi-bile pensare di stabilire una base per in-vestimenti aventi di mira un mercato arespiro regionale. Dal lato russo, inol-tre, vi sono stati di recente alcuni se-gnali incoraggianti, non soltanto a livel-lo politico, che lasciano sperare in unafutura ripresa degli scambi: la ripresa divoli charter tra Tbilisi e Mosca, l'apertu-ra del valico "Kazbegi-Lars", chiuso dal2006. Senza contare che le impreserusse (per esempio nel settore bancarioo energetico) non hanno mai smesso dioperare in Georgia.

Quali sono le principali iniziative pre-viste dalla Diplomazia italiana perrafforzare i rapporti economici, poli-tici e culturali con la Georgia?L'Italia persegue con la Georgia (cosìcome con gli altri Paesi del "Partenariato

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L’inaugurazione a Batumi (sul Mar Nero) della nuova scuola Italiana "Tsiskari" alla presenza di numerosiesponenti politici locali e di rappresentantidell'Ambasciata d'Italia. La scuola accoglie circa 50 studenti,che si aggiungono ai 350 della sede di Tbilisi. La lingua italiana ha avuto inGeorgia negli ultimi anni diffusione crescente

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Orientale" con la UE) una strategia dicrescente integrazione politica, econo-mica, sociale e culturale. Per dirla conuna sola parola, una strategia di cre-scente internazionalizzazione. In Geor-gia siamo convinti che si debba favorirel'attuazione di un modello di internazio-nalizzazione sostenibile, basato sullenumerosissime "nicchie" di conoscenzareciproca esistenti tra le società civili deidue paesi. Innestare iniziative economi-che su un terreno fertile, fondato sullareciproca conoscenza (basti pensare aiconsolidati rapporti tra Enti locali, istitu-zioni culturali, enti di ricerca, associazio-ni) e soprattutto sulle interazioni cultura-li tra i due popoli, potrebbe essere unbuon antidoto contro gli "effetti indeside-rati" tipici dei fenomeni di internazionaliz-zazione (economia illegale, emigrazioneincontrollata, iniziative avventate o pocosostenibili). A questo fine l'Ambasciata sista sforzando di mettere a sistema le va-rie componenti attive del nostro paese,fornendo occasioni di incontro e di pro-gettazione comune tra Amministrazioni,imprenditori, associazioni. Tra i tanti vor-rei citare un solo, significativo esempio:da quest'anno l'Opera di Tbilisi ha ungiovane direttore musicale italiano, ilmaestro Gianluca Marcianò. Insieme alDirettore dell'Opera, Dato Sakhvarelid-

ze, che ama definire l'Opera della capita-le georgiana la "seconda Ambasciatad'Italia in Georgia", Marcianò intende da-re vita a un network di "amici dell'Opera",composto principalmente da imprendito-ri dei due Paesi. Dopo aver riscosso ungrande successo all'esordio georgiano,l'Opera di Tbilisi si è esibita a luglio aGubbio, presentando il "Rigoletto" alTeatro Romano nella cittadina umbra. Diiniziative meritevoli analoghe ve ne sonotante e tutte hanno il supporto del MAEe dell'Ambasciata. Molti sono anche glistrumenti concreti che stiamo mettendoa disposizione dei nostri operatori, ac-canto a quelli consueti, volti a sostenereil superamento degli ostacoli "immateria-li" con cui, qui come altrove, devono mi-surarsi investimenti o altri tipi di iniziativecommerciali dall'Italia:a) difficoltà di ordine pratico-organizzati-vo, soprattutto per le PMI, derivanti dabarriere linguistiche, assenza di referen-ti di fiducia e mancanza di contatti in lo-co: a questo proposito si sta cercando divalorizzare l'esperienza di centinaia diex bambini di famiglie di sfollati dei con-flitti georgiani degli anni '90 che furonoaccolti per lunghi e ripetuti periodi in Si-cilia da famiglie italiane. Tra costoro mol-tissimi sono quelli che, essendosi forma-ti anche nel nostro Paese ed avendo ora

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Il pulmino “unità educativa mobile” per bambini sfollati. Per la realizzazione del progetto la Cooperazione Italiana ha acquistato e attrezzato un pulmino, fornito di materiali educativi (libri, giocattoli ed audiovisivi). L’Unità Mobile ha visitato settimanalmente sei insediamenti per gli sfollati, compresi tra la regione di Kverno-Kartli e quella di Mtskheta-Mtianeti (più precisamente, gli insediamenti diGardabani, Shaumiani e Koda nella regione di Kvemo-Kartli, e quelli di Saguramo, Tserovani e Tsilkani nella regione di Mtskheta-Mtianeti

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un'età media attorno ai 26 anni, sono incerca di prima occupazione. Il MAE ha fi-nanziato la creazione di un database deiCV di quei giovani (Progetto "ARGO"),messo on-line a disposizione delle im-prese italiane in cerca di personale refe-renziato. Il progetto è stato poi estesoagli altri numerosissimi cittadini georgia-ni conoscitori della nostra lingua;b) costi e tempi dei trasporti e della logi-stica: un'ulteriore facilitazione per il rilan-cio delle relazioni commerciali bilateralipotrebbe essere rappresentata dall'inte-sa bilaterale sui trasporti aerei diretti, en-trata in vigore nell'ottobre 2009, nell'atte-sa di un accordo più generale con l'Unio-ne Europea. L'Intesa permette di effet-tuare collegamenti diretti anche di tipocargo su base regolare. Al fine di facilita-re eventuali compagnie aeree interessa-te a formulare propri business plan,l'Ambasciata ha condotto una indaginestatistica sui visti concessi nel corso del2009 (e altrettanto si sta facendo per il2010), grazie alla quale sono disponibilia richiesta dati sulle destinazioni finali,sugli scali di transito, sulle sistemazionidi alloggio, sulle classi di volo, sulla du-rata dei soggiorni e sui motivi del viag-gio. Per sfatare la visione diffusa di unaburocrazia inefficiente e di ostacolo allosviluppo dell'economia, di recente abbia-

mo preso l'iniziativa di invitare i maggio-ri imprenditori georgiani a chiedere un vi-sto multiplo per l'Italia. Inutile dire chel'iniziativa ha riscosso enorme successoe simpatia;c) visibilità del "Sistema Italia" da un la-to e delle opportunità offerte dalla Ge-orgia dall'altro. L'Ambasciata a Tbilisiha favorito una serie di iniziative di co-municazione portate avanti di concertotra i Governi dei due Paesi, partendodal presupposto che una comunicazio-ne efficace finalizzata a una maggioree ordinata integrazione economica de-ve necessariamente avere senso biuni-voco. Tra queste, la più significativa èsin qui rappresentata dal reportage vi-deo di 18 minuti recentemente realiz-zato dal Servizio Stampa del MAE,dal titolo "Dossier Paese: il Sistema Ita-lia in Georgia". Il video, ancora facil-mente reperibile attraverso la homepa-ge del sito Internet dell'Ambasciata, haavuto un buon successo, anche perchében illustra il nostro approccio "siste-matico" e, mi permetterei di dire, "uma-nocentrico". Un'altra iniziativa impor-tante sarà la Country Presentation adopera del Primo Ministro georgiano Gi-lauri, prevista per la fine di quest'annoin Italia, a cui vorremo dare un taglio al-trettanto sistemico.

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Banconota da cinquanta Lari georgiani raffigurante la regina Tamara di Georgia

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Nel 2004, dopo la vittoria della cosiddet-ta Rivoluzione delle Rose, la Georgia, unPaese affacciato sul Mar Nero con 4 mi-lioni e mezzo di abitanti e quasi 70milachilometri quadrati di estensione, era riu-scita ad avviare un processo di sviluppoaccelerato. La strada prescelta dal nuovo presiden-te Mikheil Saakashvili ha puntato forte-mente sulla liberalizzazione dell'econo-mia. In particolare il Governo ha ridottodrasticamente le procedure e le licenzenecessarie per costruire, avviare attivitàeconomiche, commerciare, e così via. Èstata poi semplificata e ridotta l'imposi-zione fiscale ed è stata data una forteenfasi alla lotta contro la corruzione (in-clusa quella del sistema giudiziario). I metodi di governo di Saakashvili, rie-letto Presidente nel 2008, sono statispesso oggetto di forti contestazioni daparte dei partiti d'opposizione, ma sottoil profilo economico, fino all'agosto del2008, quando scoppiò il conflitto con laRussia, il tasso annuo di aumento delPil si è mantenuto in media attorno al 9per cento.

La crisi del 2008Il duplice freno imposto dal conflitto con laRussia, che fino al 2005 era il principale clien-te estero del Paese, e dalla crisi finanziariainternazionale hanno però impresso una bat-tuta d'arresto al processo di crescita, con uncalo del Pil, nel 2009, pari al 4% secondo ilFondo Monetario Internazionale (FMI) e al5,5% secondo il Governo georgiano. Già nelsuo rapporto del novembre 2009 sulla Geor-gia, il Fmi aveva però sostenuto che l'econo-mia del Paese era sul punto di superare la fa-se di crisi e prevedeva una crescita del Pil pa-ri al 2% per il 2010. Nello stesso senso van-no le valutazioni del rapporto di marzo 2010dell'Economist Intelligence Unit. Nell'apriledi quest'anno, Standard & Poor's ha alzatoda B a B+ il rating del debito sovrano in valu-ta della Georgia con outlook 'stabile' sottoli-neando il contesto particolarmente businessfriendly del Paese. Il livello di corruzione per-cepito, secondo indagini promosse dallaBanca Mondiale, si è ridotto a un quarto ri-spetto al 2002 (l'11% delle imprese intervista-te dichiara di ricorrere a pratiche di questo ti-po rispetto al precedente 44%).

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Il modello georgiano punta in direzione dei mercatiLe conseguenze economiche del conflitto con la Russiasembrano in fase di superamento. Nel 2010 il PIL è di nuovo increscita. Giudizi positivi di Banca Mondiale, Fondo Monetario eStandard & Poor's sul processo di trasformazione del Paese

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Aiuti internazionali

La Georgia è stata fortemente aiutatadalla Comunità internazionale. Immedia-tamente dopo la crisi bellica si è tenuta aBruxelles una riunione degli Stati e dellemaggiori Istituzioni finanziarie e Organiz-zazioni internazionali disposte ad appog-giare il Paese, che si è tradotta in un pac-chetto triennale di aiuti pari a 4,5 miliardidi dollari. In particolare il Fondo Moneta-rio Internazionale ha messo a disposi-zione due tranche di prestiti ("stand bycredits") per complessivi 1.150 milioni didollari. Consistente anche l'intervento della Ban-ca Mondiale con impegni assunti per ilbiennio 2009-2010 per quasi 400 milionidi dollari. Ulteriori apporti sono giunti dal-la Banca Europea per la Ricostruzionee Sviluppo, dalla Banca Europea pergli Investimenti e dalla Banca Asiaticadi Sviluppo.

I conti pubblici

Gli effetti economici negativi del conflittosi sono inizialmente tradotti nella distru-zione di alcune infrastrutture ma soprat-tutto in un calo degli investimenti dal-l'estero, delle rimesse degli emigrati e delcredito bancario. Il Governo ha dovuto fa-re fronte a una crescita della spesa per laricostruzione e per l'assistenza alle perso-ne sfollate o comunque danneggiate. Lefinanze pubbliche comunque hanno rettol'impatto grazie anche agli aiuti. Il deficitnel 2009 è stato pari al 9% del PIL ma sitratta di una situazione straordinaria chesi spera destinata a rientrare, anche per-ché il Governo ha deciso di tagliare alcu-ne delle spese non essenziali (incluseparte di quelle militari) concentrandosi in-vece sul proseguimento delle iniziativegià avviate nel settore delle infrastrutturee in quello scolastico e sanitario. Il presi-dente Saakashvili continua a dichiararsi

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Nei rapporti con la Russia, dopo il conflittodel 2008, ci sono stati alcuni progressi: lariapertura del valico di frontiera Kazbegi-Lars che era stato chiuso dal 2006 e la riat-tivazione (temporanea) dei voli Mosca-Tbi-lisi. Continuano i "conflitti congelati" con leRegioni separatiste di Abkhazia ed Ossetiadel Sud. Tuttavia, la "Nuova Strategia ver-so i Territori Occupati", recentemente ela-borata dal Governo georgiano, prevede tral'altro il ristabilimento dei contattitra le persone e, seppur ad alcu-ne condizioni, dei rapporti econo-mici. La Georgia continua a proi-bire, a pena di pesanti sanzioni,gli investimenti esteri compiuti inviolazione della normativa geor-giana in Abkhazia e Ossetia delSud, riconosciute soltanto da Fe-derazione Russa, Nicaragua, Ve-nezuela e Nauru.

Tra le misure più restrittive figurano: il di-vieto di vendite di immobili non autorizza-te dalle Autorità georgiane, il mancato rico-noscimento di transazioni finanziarie e diqualsiasi attività economica (produttiva ocommerciale) che necessiti di provvedi-menti autorizzativi secondo la legislazionegeorgiana, il mancato riconoscimento diqualsiasi documento o atto di stato civileemesso dalle Autorità separatiste.

I postumi del conflitto con la Russia

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fautore di una deregulation molto spintae ha messo a punto un pacchetto di rifor-me costituzionali tra cui l' "EconomicFreedom Act" mirato, tra l'altro, a conte-nere drasticamente la spesa pubblica(non più del 30% del Pil), il numero e leattività delle Authorities per la regola-mentazione di mercati e attività econo-miche, nonché a impedire l'interventodello Stato nel capitale delle banche. Suuna parte di queste riforme (in particola-re l'abolizione di diversi tipi di controlli eregole) sono tuttavia emersi interrogativida parte di diverse istituzioni internazio-nali, inclusa la UE. L'opzione liberista delGoverno georgiano, peraltro, non ha im-pedito la recente introduzione di rialzi ta-riffari su alcuni prodotti importati.

Hub di serviziObiettivo del Governo e del PresidenteSaakashvili è di trasformare il Paesein un 'hub' di servizi logistici, finanziarie commerciali per aziende e organiz-

zazioni interessate a operare nell'areadel Caucaso e del Mar Nero, sul mo-dello di Paesi come Singapore o l'emi-rato del Dubai. In aggiunta il Governo intende privatiz-zare sia le Ferrovie che le Poste delPaese e importanti infrastrutture, comequote della pipeline per il trasporto delgas dalla Russia all'Armenia che attra-versa la Georgia. Una premessa particolarmente favore-vole è la conquista dell'undicesima po-sizione (su 183 paesi) conseguita dallaGeorgia nella classifica 2010 della pub-blicazione Doing business della BancaMondiale, subito dietro alla Norvegia.La classifica tiene conto di diversi para-metri normativi riguardanti la snellezzadelle procedure amministrative, socie-tarie e doganali, la flessibilità del mer-cato del lavoro, la certezza del diritto. La Georgia, infine, si colloca al 26esimoposto nella Index of Economic Freedom,la classifica della Heritage Foundationsulla garanzia delle libertà economiche,subito prima di Taiwan.

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Il Presidente georgiano Micheil Saakshvili (sinistra) con il Premier turco Tayyip Erdogan e il Presidente della Ue Josè Manuel Barrosoad Ankara dopo la firma sull’accordo per il gasdotto “Nabucco” (foto: LaPresse)

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Il nodo dell'occupazioneSotto il profilo economico e politico lamaggiore sfida con cui si trova attual-mente a doversi confrontare il Governodi Tbilisi è la riduzione del livello di di-soccupazione, che in alcune località ur-bane tocca punte del 40 per cento, conconseguenti rischi di instabilità sociale.Anche in questo caso l'opzione del Go-verno è quella di una forte deregola-mentazione del mercato del lavoro perattrarre capitali esteri. In questo settoreperò l'azione del Governo si scontra conle valutazioni dell'Organizzazione In-ternazionale del Lavoro (ILO), che po-ne l'attenzione sulla necessità di unmaggior rispetto dei diritti sociali. È que-sto, tra l'altro, uno dei presupposti ne-cessari per una migliore integrazioneeconomica con la UE.

Priorità ai trasporti

Il Paese è già oggi un importante polologistico grazie ai suoi collegamenti por-tuali, ferroviari e stradali. Nel 2009 sonostati movimentati 103 milioni di tonnella-te di merci e 624 milioni di passeggeri.

Il Governo di Tbilisi punta inoltre a po-tenziare i collegamenti ferroviari in di-rezione di Azerbaijan, Turchia, Ucraina,Romania e Bulgaria, in particolare inte-grando ulteriormente la rete ferroviariadel Paese con quelle turca e azera (èprevista nei prossimi anni la realizzazio-ne dell'alta velocità ferroviaria tra i trePaesi) e a modernizzare i porti sul MarNero e i due scali aerei internazionali(Tbilisi e Batumi). Grazie al posizionamento strategico lun-go l'antica via della seta che collega Asiaed Europa, a un basso livello di dazi do-ganali, alla liberalizzazione dei servizi ditrasporto e alla semplificazione delle pro-cedure di transito, il Paese dovrebbe di-ventare un hub molto competitivo per at-tività logistiche nella Regione del Cauca-so e del Mar Nero.Anche la Banca Mondiale ha concen-trato il 71% dei prestiti alla Georgia nelsettore delle infrastrutture di trasporto.Ma in questo caso gli interventi avviatiriguardano soprattutto il miglioramentodella rete stradale interna che dovrebbeconsentire una maggiore mobilità allapopolazione e agevolare l'accesso deiprodotti agricoli da località attualmentemal collegate ai mercati.

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Georgia Orientale, Valle dell'Alazani nella regioni di Kakheti, Georgia orientale (foto: Andrei Kalamkarov - www.andreikalamkarov.com)

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In arrivo tre Free Zonesper l’insediamento delle imprese

Un significativo impulso alle attività logi-stiche e industriali dovrebbe derivareinoltre dalla realizzazione di una nuovazona industriale, operante in regime diporto franco e di esenzione impositiva, aridosso del porto di Poti, sul Mar Nero.Promossa dalla finanziaria araba Rakiadi Ras Al Khaimah, la Free EconomicZone di Poti sorgerà su un'area di 400ettari. L'investimento programmato am-monta a circa 200 milioni di dollari. Siaggiungono la piccola Free Zone di Ku-taisi (27 ettari), seconda città del Pae-se, dove sta sorgendo anche una nuovafabbrica di elettrodomestici e il progettodi una Free Zone a ridosso dell'aero-porto di Tbilisi, la capitale. In questoultimo caso l'iniziativa prevede anchel'insediamento di centri commerciali,campus universitari, immobili residen-ziali e alberghi.

Agricoltura: la sfida verdeIl 55% della popolazione attiva georgia-na è tuttora ufficialmente occupata inagricoltura con un contributo in terminidi PIL che però non supera il 9,6 % percento. Si tratta, in prevalenza, di agricol-tura di autosussistenza, in cui il capofa-miglia figura come imprenditore autono-mo e i famigliari come collaboratori nonremunerati. L'attività agricola a maggiorvalore aggiunto è la viticoltura. Ma ilprincipale mercato di sbocco per i vinigeorgiani (con oltre 160 denominazioni)era la Russia. Il deterioramento dei rap-porti con questo Paese ha obbligato laGeorgia a cercare nuovi sbocchi e apuntare sulle qualità della produzione vi-nicola, sforzo nel quale la Georgia staraggiungendo significativi riconoscimen-ti. Per riuscire a esportare in Europa,negli Stati Uniti e nel resto del mondooccorre che il Paese modernizzi l'interosettore agricolo e introduca adeguati si-

stemi di sicurezza alimentare e di trac-ciabilità dei prodotti (vini ma anche tè,nocciole ecc.). Il 30 luglio di quest'annola Georgia, primo tra i Paesi del "Parte-nariato Orientale" con la UE, ha siglatocon quest'ultima un accordo per la pro-tezione delle denominazioni d'originedei prodotti agricoli ed alimentari.

Idroenergia e industriaIl territorio georgiano, in gran parte mon-tagnoso con vette che superano i quat-tromila metri, ha un fortissimo potenzia-le idroelettrico. Quasi la metà dellaproduzione elettrica oggi viene dalla di-ga di Enguri con una potenza nominaledi 1.300 megawatt. Si aggiungono diver-si impianti minori, in genere privati. Ma ilpotenziale idroelettrico complessivo delPaese, percorso da centinaia di corsi diacqua, è valutato in 15mila megawatt.La rete elettrica georgiana è inoltre inter-connessa con Russia, Turchia, Armeniae Azerbaijan e le Autorità del Paesestanno investendo nel suo potenziamen-to in modo da poter accrescere l'esporta-zione di energia verso questi Paesi, conparticolare riguardo alla Turchia.La Georgia è anche paese di transito delgas russo esportato in Armenia, nonchédi petrolio e gas dall'Azerbaijan versol'Europa attraverso l'oleodotto Baku-Tbi-lisi-Ceyhan e il gasdotto Baku-Tbilisi-Er-zurum. E' previsto anche lo sviluppo delterminale petrolifero di Supsa sul MarNero nonché il trasporto di gas liquefat-to verso la Romania. La Georgia ha inol-tre concluso con l'Azerbaijan un contrat-to di fornitura di gas naturale a prezzifissi per 5 anni. Infine, la Georgia dispo-ne di un buon potenziale di crescita an-che nelle attività manifatturiere. NelPaese sono operanti industrie farma-ceutiche, tessili e di abbigliamento, me-tallurgiche, petrolchimiche, elettroniche,fabbriche di macchinari elettromeccanicie componentistica e di materiali da co-struzione.

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TurismoAnche il turismo è un'attività in costantecrescita con 1,5 milioni di arrivi registra-ti nel 2009 e un aumento del 16% su ba-se annua. Per il 65% si tratta di visitato-ri provenienti dai Paesi CSI (ex UnioneSovietica). Nel Paese sono stati costrui-ti diversi nuovi alberghi mentre la coo-perazione statunitense (programmaUsaid) finanzia la formazione in campoturistico-alberghiero. Le mete sono di-versificate: turismo balneare sul MarNero, invernale ed escursionistico nelCaucaso. Si aggiunge l'attrattiva di unpatrimonio culturale e archeologico mol-to ricco.

Finanza e commercio

Il sistema finanziario del Paese è relati-vamente sviluppato, con il 77% delle at-

tività bancarie in mano a gruppi stranie-ri, comprese alcune grandi banche euro-pee come Société Générale, ProCredite Hsbc. La Georgia ha una bilanciacommerciale strutturalmente deficitaria eil dato si è in parte aggravato con il crol-lo dell'interscambio con la Russia cheera il principale cliente (oltre che fornito-re) del Paese. Le esportazioni nel 2009sono state paria a 1,135 miliardi di dolla-ri e le importazioni pari a 4,378 miliardi didollari. Entrambe in calo del 27% su ba-se annua. Il saldo viene colmato con gliintroiti delle rimesse degli emigranti, delturismo e soprattutto con l'apporto degliaiuti internazionali. L'Italia figura adessotra il secondo ed il terzo posto tra i par-tner commerciali UE della Georgia, die-tro a Germania e Bulgaria. Le esporta-zioni italiane verso la Georgia si eranotriplicate nei 4 anni precedenti il conflitto,toccando una punta di 180 milioni di eu-ro nel 2008. Nel 2009 sono calate in con-seguenza della crisi.

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Nella letteratura e mitologia classica l'attua-le Georgia coincide in gran parte con l'anticaColchide, meta della spedizione di Giasonee degli Argonauti alla ricerca del vello d'oro.In epoca storica è parte del Regno di Mi-tridate.È' poi stata interessatadalla presenza romana e bi-zantina prima di entraresotto la dominazionearaba. Nel quarto se-colo, insieme all'Ar-menia, la Georgia èstata una delle primenazioni europee aconvertirsi al cristia-nesimo. La ChiesaOrtodossa Georgia-na, sopravvissuta asecoli di invasioni e alladominazione sovietica, èancora oggi la principale isti-tuzione religiosa del Paese. Li-berato dalla dominazione araba e incontinua lotta con le nazioni vicine, tra il 12esi-mo e il 13esimo secolo, il territorio georgiano

vive un proprio Rinascimento culturale e po-litico, in particolare sotto la Regina Tamara(1184-1213). Subisce successivamente le in-vasioni da parte di turchi, persiani, mongoli edell'esercito degli zar, fino a cadere, all'inizio

del 19esimo secolo, sotto il dominiodella Russia, interrotto da una

breve indipendenza tra il 1918e il 1921. Sia in epoca zari-

sta che sovietica il Paesesubisce forti repressioni.Nel 1991 la Georgia hadichiarato la propria in-dipendenza in concomi-tanza con il crollo del-l'URSS. Gli anni succes-sivi sono contrassegnati

da instabilità politica e col-pi di Stato e dalla "scissio-

ne" dell'Ossezia del Sud edell'Abkhazia che, sostenute

dalla Russia, si sono a loro volta di-chiarate indipendenti dalla Georgia, che

continua a rivendicarne il controllo anche do-po il conflitto dell'agosto 2008 con la Russia.

Da Giasone all'indipendenza dall'Urss

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Quattro aree prioritariedi intervento

rafforzamento dello sviluppo demo-cratico, dello Stato di diritto e delle pra-tiche di buon governo con una dotazio-ne di 45-63 milioni. Gli interventi previstidovrebbero coinvolgere la società civile, ilsettore della giustizia, la gestione dell'am-ministrazione e della finanza pubblica;

promozione degli scambi commer-ciali e investimenti, ravvicinamentonormativo alla Ue e riforme economi-che con una dotazione di 27-45 milioni.Gli interventi previsti dovrebbero promuo-vere la diversificazione dell'economia edelle esportazioni, l'introduzione di rego-lamentazioni e di norme tecniche, misuresanitarie e fitosanitarie, della politica diconcorrenza, il rafforzamento della tuteladei diritti di proprietà intellettuale, del si-stema statistico, doganale e fiscale;

sviluppo e integrazione regionale,sviluppo economico e sociale sosteni-bile, riduzione della povertà con una do-tazione di 63-81 milioni. Previsto il soste-gno al programma del Governo intitolato

"Georgia senza povertà" per il periodo2008-2012, volto a introdurre reti più effi-caci di previdenza sociale. Si aggiungonoil sostegno ai programmi di sviluppo regio-nale sostenibile e del settore agricolo, vi-sto che gran parte dei gruppi più poveridella popolazione vive nelle zone rurali;

sostegno alla risoluzione pacifica deiconflitti con una dotazione di 9-18 milioni.È da rilevare che la Georgia fa parte deiPaesi inclusi nel cosiddetto "Partenariatoorientale" tra la UE e sei Paesi del Cauca-so e Europa Orientale. L'obiettivo del pro-gramma è di promuovere un maggior li-vello di cooperazione tra questi Paesi (in-frastrutture, rapporti economici e com-merciali, standard amministrativi). Con laGeorgia, che nel mese di luglio ha avvia-to i negoziati per la firma di un Accordo diAssociazione con la UE, il partenariato sispingerebbe fino alla creazione di una ve-ra e propria zona di libero scambio raffor-zata sulla base di un accordo comunecon la UE (DCFTA: deep and comprehen-sive free trade agreement).

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Tbilisi in avvicinamento all'EuropaNel biennio 2011-2012 l'Unione Europea stanzierà a favore dellaGeorgia oltre 180 milioni di euro nel quadro della politica dipartenariato e vicinato (ENPI)

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Il Premier georgiano Nika Gilauri (a sinistra) assieme al presidente della Ue Manuel Barroso (foto: AFP)

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Il Vicepremier e Ministro del Tesoro au-straliano, Wayne Swan, ha presentatorecentemente le nuove linee guida sugliinvestimenti esteri nel Paese. Integranole procedure che richiedono il rilascio diun'autorizzazione da parte del Ministe-ro del Tesoro preceduta da una valu-tazione indipendente condotta dal Fo-reign Investment Review Body(FIRB).Le nuove linee guida, reperibili sul sito:www.firb.gov.au/content/policy.asp. Si soffermano in particolare modo sulladefinizione del criterio di salvaguardiadell' interesse nazionale nel caso di ac-quisizioni di asset importanti da parte dioperatori esteri. Il criterio è stato intro-dotto nel febbraio 2008 in risposta al-l'accresciuto interesse verso il settoreminerario australiano da parte di FondiSovrani e imprese a controllo statale,soprattutto cinesi. Le nuove Linee Gui-da chiariscono che gli investimenti stra-nieri possono essere bloccati, facendoappello alla nozione di interesse nazio-nale, nel caso in cui l'investimento de-termini un impatto negativo su:- sicurezza nazionale- politiche di concorrenza

- fiscalità - economia australiana nel suo insieme- comunita' locali coinvolte nelle attivitàcedute

Ulteriori considerazioni riguardano lanatura dell'investitore, con particolareriferimento alla necessità di un'attentavalutazione delle acquisizioni proposteda Governi stranieri o da imprese stata-li non operanti in maniera autonoma ri-spetto ai propri Governi o sulla base dimotivazioni diverse da quelle pretta-mente commerciali. Le nuove LineeGuida confermano anche le restrizioniannunciate dal Governo federale loscorso aprile in materia di investimentiimmobiliari. In virtu' di tali restrizioni, iresidenti temporanei devono ottenere laprevia autorizzazione del FIRB per l'ac-quisto di un immobile in Australia e taleautorizzazione potrà essere concessasolo se l'acquisto ha una finalita' resi-denziale (e non quindi di investimento)ed a condizione che l'acquirente alienil'immobile al termine del soggiorno inAustralia.

Canberra: nuove regole per gli investitori esteri

NORMATIVE

Canberra, il Parlamento

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GIOIELLERIA

Il mercato Usa in ripresa.

Il mercato americano della gioielleria si èattestato in ripresa nei primi 4 mesi del2010, con un incremento del 31,6% ri-spetto all'anno precedente. La quota ita-liana, di poco inferiore all'8%, è risultatain leggero calo su base annua anche acausa del continuo rafforzamento deicompetitor asiatici (India, Cina e Thailan-dia). Il dato è emerso in occasione della19esima edizione di JCK, la fiera del set-tore che si tiene ogni anno a Las Vegasche ha accolto (dopo un'edizione 2009sottotono) 2.500 espositori provenientida 22 paesi e oltre 20 mila visitatori datutto il mondo. L'Italia era presente con105 aziende e consorzi suddivisi tra il Pa-diglione Italia organizzato dalla Fiera diVicenza, il Design Center e la Hall of Ti-me (orologeria). Gli operatori presentihanno espresso un moderato ottimismosull'andamento dei prossimi mesi sullabase dei nuovi contatti acquisti e anchedi considerazioni riguardanti l'andamentorecente della parità euro dollaro.

INFORMATICA

Egitto punta a 2 mld Usd exportsoftware e servizi entro 2012

Il Ministro delle Comunicazioni egiziano,Tarek Kamel ha effettuato un tour pro-mozionale negli Stati Uniti, finalizzato apromuovere il ruolo internazionale del-l'Egitto nei settori del software e più in ge-nerale nell'outsourcing di servizi informa-tici sul modello già applicato da Paesi co-me India, Russia e Brasile. L'obiettivo dell’operazione è quello diraddoppiare il valore delle esportazioni diservizi ITC dall'Egitto, dall'attuale miliar-do di dollari a due miliardi di dollari entroil 2012 e di portare il settore alla soglia di10 miliardi di dollari entro il 2020. In questo contesto sono previsti 500 mi-lioni di dollari di investimenti entro tre an-ni. Il settore sta crescendo attualmentecon un tasso annuo del 20% annuo. LeAutorità del Paese sono ora intenzionatead affrontare con interventi specifici lecriticità del settore con programmi di for-mazione linguistica e iter formativi para-universitari.

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Las Vegas, due buyer esaminano la merce esposta in uno stande della JCK (foto www.jcklasvegasshow.com)

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Edea Un vecchio ponte tedesco sul fiume Sanaga(foto: Gad Ben Israel )

LEGNO E ARREDAMENTO

Camerun: Comefin avvierà un parco industriale filiera legno

Un nuovo parco logistico e industriale sulsito di una ex fabbrica di cellulosa (Cellu-cam: Cameroon Pulp Paper Company)è questo il progetto avviato dal gruppo im-mobiliare milanese Comefin nella città diEdea, in Camerun. L'operazione fa capoalla Edeatech Technolpole TechnicalServices controllata al 65% da Comefin,per il 25% da una finanziaria di Stato ca-merunese (National Investment Corpo-ration 25%) e per le quote restanti dal Mi-nistero delle Finanze e dalla Municipali-tà di Edea. Il progetto si finanzierà con laproduzione locale ed esportazione in Italiadi truciolo e lana di legno. Ma è previstoanche l'insediamento sul posto di fabbri-che locali della filiera del legno, di unacentrale alimentata a biomasse, di un cen-tro di formazione della filiera del legno e diun sistema di trattamento delle acque re-flue. Edeatch intende investire 8 milioni didollari inizialmente e prevede a termine dicreare 400 posti di lavoro. I prossimi pas-si da parte del Governo camerunese pre-vedono la concessione all'intera area del-l'ex Cellucam di uno status di zona francae l'attribuzione a Edeatech di una conces-sione di 100mila ettari estendibile per altri100mila in un momento successivo.

SERVIZI AMBIENTALI

Turchia: il gruppo Caltagironecresce nei rifiuti industriali

Sureko, società turca controllata dal grup-po Caltagirone (Cementir) ha inauguratoin luglio il suo primo impianto integrato ditrattamento riciclaggio e smaltimento dei ri-fiuti industriali sito a Kula, nella Provinciadi Manisa. Prevede anche la produzione digas e il trattamento di residui combustibili,utilizzati per la generazione di energia ecalore. Il controllo di Sureko (ex SerhatAtik A.S. ) fa capo alla principale controlla-ta del gruppo Cementir in Turchia, la Ci-mentas Izmir che nel 2009 ha acquisito il70% del capitale di Sureko per 10,7 milio-ni di euro. La società già operava nel set-tore della raccolta e gestione dei rifiuti in-dustriali e imballaggi. Ora prevede un im-portante salto dimensionale nell'attività ditrattamento e recupero con l'apertura di al-tri tre impianti in varie località del Paese einvestimenti per 60 milioni di euro. Cementir rafforza quindi e diversifica lasua presenza in Turchia dove è attual-mente localizzato il 37% della capacitàproduttiva di cemento del gruppo per untotale di 5,4 milioni di tonnellate anno. In particolare, la controllata Cimentas Iz-mir, che produce cemento grigio e si collo-ca al terzo posto nella graduatoria dei pro-duttori turchi di cemento, dispone di unimpianto da 2,6 milioni di tonnellate annolocalizzato sulla costa a Izmir, di altri treimpianti a Kars (600mila tonnellate), aEdirne (1,3 milioni di tonnellate) ed a Ela-zig (900mila tonnellate). Una quota consi-stente della produzione dell'impianto diSmirne è esportata nella UE (Italia, Fran-cia, Spagna, Portogallo) e in Russia. Lecementerie di Kars e Izmir riforniscono an-che i mercati contigui del Medio Oriente(Siria e Irak). Edirne produce soprattuttoper il mercato turco. La società è quotatasul listino di Istanbul. In Turchia il gruppoCaltagirone/Cementir opera anche nelcalcestruzzo, con 14 impianti di betonag-gio e una capacità pari a 1,4 milioni di m3anno (35% della capacità produttiva delgruppo). Fanno capo a un'altra controllata,la Çimbeton, anch'essa quotata sul listinodi Istanbul.

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Repubblica Moldova: GiacominiInvestimenti avvia polo logistico

Il gruppo Giacomini Investimenti chenella Repubblica Moldova controlla la so-cieta' Proinovatie S.r.l. che opera nelsettore dei materiali edilizi, ha avviato larealizzazione di un polo logistico immo-biliare (Business Gate) localizzato lungoil percorso tra la capitale Chisinau e l'ae-roporto. Il progetto, che sarà realizzatoin più fasi, ha un valore di 70-80 milioni dieuro. La prima tranche prevede la costru-zione di una palazzina per uffici e di unatrentina di unità indipendenti (magazzini,centri di lavorazione, uffici, spazi esposi-tivi). Lo spazio acquisto è di 240mila m2.Proinovatie ha già ottenuto tutte le auto-rizzazioni da parte delle autorità locali edè in attesa di ottenere dal Governo il rico-noscimento, per tutta l'area, dello statusdi zona franca doganale. L'obiettivo è difornire a operatori stranieri interessati ainsediarsi nella Repubblica Moldova, unpacchetto integrato di spazi e servizi.Proinovatie ha già raccolto alcune ade-sioni da parte di diverse Province Russe,interessate a insediare in RepubblicaMoldova centri logistici e uffici di rappre-sentanza per la commercializzazione deiloro prodotti (materie prime agricole e in-dustriali). Partner finanziario dell'iniziati-va è la EximBank Moldava, controllatadal Gruppo Veneto Banca.

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TRASPORTI E INFRASTRUTTURE

Turchia: le Ferrovie promuovonoun progetto per poli logistici

Le Ferrovie turche (TCDD) hanno avvia-to un progetto mirato a creare dei centrilogistici intermodali in 15 province delPaese. Negli auspici delle Ferrovie que-sti centri dovrebbero essere dotati di ser-vizi computerizzati, magazzini, centri diassistenza, uffici e sportelli bancari. Unadelle prime località che potrebbero esse-re coinvolte nel progetto è la città di Mer-sin - questa almeno l'intenzione espressada Fevzi Filik - direttore per la logisticadella stessa Camera. Nel caso specificosi tratterebbe di mettere a disposizioneun sistema competitivo a servizio della fi-liera agricola, dell'automotive e della chi-mica. Altri centri potrebbero sorgere aBalikesir distretto di Gökköy, a Kakeliknella provincia di Denizli oltre che a Eski-sehir, Usak, Istanbul (distretti di Hadim-köy e Muallimköy), Izmir, Kayseri, Erzu-rum, Konya e Bilecik.

Mersin - Panorama della città in cui dovrebbe sorgere uno dei primi poli logistici delle Ferrovie turche (foto AmericanIDs)

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Australia: Infrastructure Australiaaggiorna lista progetti prioritari

Infrastructure Australia, l'Ente federaleincaricato dell'articolazione della politicainfrastrutturale del Governo australiano,ha aggiornato la lista dei progetti infra-strutturali considerati prioritari. Il rappor-to (Getting the fundamentals right for Au-stralia's infrastructure priorities) è intera-mente disponibile sul sito di Infrastructu-re Australia (www.infrastructureau-stralia.gov.au). Fra i progetti che Infrastructure Australiaconsidera pronti per essere realizzati sisegnalano:- la Fase 1 della Metropolitana di Mel-bourne;- Il collegamento ferroviario fra Goodwo-od e Torrens (South Australia);- il collegamento autostradale fra la Fe-deral Highway e la Monaro Highway(ACT);- l'ampliamento della Pacific Highway(New South Wales).Infrastructure Australia considera inol-tre che i seguenti progetti siano prontiper essere realizzati a condizione chesi definiscano alcune questioni di natu-ra tecnica:- il collegamento ferroviario South West(New South Wales);- le Fasi 2b e 3 della Eastern Busway(Queensland);- il Northern Link Road Tunnel (Queen-sland; il progetto è attualmente in fase digara e la Società italiana Rizzani de Ec-cher è stata inserita nella short-list di im-prese che si disputeranno l'appalto);- il Porto di Oakaje (Western Australia);- l'espansione del porto di Darwin (Nor-thern Territory);- il terminal intermodale di Moorebank(New South Wales). L'implementazione definitiva dei pro-getti dipenderà anche dall'apportoprevisto di capitali privati a fianco de-gli stanziamenti pubblici.

Montenegro: annuncia bando digara per ferrovia Vrbnica-Bar

Il Presidente del Consiglio di Amministra-zione delle Infrastrutture ferroviarie delMontenegro, Zarija Franovic, ha annun-ciato che a breve verrà pubblicato il ban-do di gara internazionale per i lavori di ri-sanamento di 16 ponti lungo la ferroviaVrbnica-Bar.Il progetto, che verrà finanziato con laseconda tranche del credito concessodalla Banca Europea per gli Investimen-ti (BEI), dell'importo di 7 milioni di euro,avrà come obiettivo la manutenzione edil trattamento anticorrosione per i 16ponti dispiegati lungo la tratta ferroviariaBar-Vrbnica, che situata al confine conla Serbia, consta di 107 gallerie e 106ponti. Il risanamento della linea ferrovia-ria - che si inserisce nel piu' ampio qua-dro di sviluppo infrastrutturale sostenutodal Governo montenegrino - consentira',secondo le Ferrovie, un significativo mi-glioramento del servizio offerto all'uten-za ed un incremento degli standard disicurezza.

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Una tratta della linea ferroviara Vrbnica-Bar

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TURISMO

Turchia: Investimenti alberghieri2011-13 pari a 3 miliardi di USD

Da uno studio predisposto dal quotidianoeconomico Dünya è emerso che in Tur-chia saranno costruiti nel prossimo trien-nio 124 nuovi alberghi per un investimen-to pari a 3 miliardi di dollari. Di questi 124alberghi, 22 saranno a 5 stelle, 36 a 4stelle, 35 a tre stelle, 7 boutique hotel e24 di altra categoria. Saranno ristruttura-ti inoltre 54 alberghi attualmente operan-ti. La costruzione degli alberghi avverrànon solo nelle aree turistiche più impor-tanti del Paese (Antalya e Costa Egea),

ma anche ad Istanbul e in diverse cittàdell'Anatolia centrale e sud-orientale delPaese. Oltre alle catene internazionali(Hilton, Four Seasons, Marriott) e aquelle locali sono molto attivi nuovi inve-stitori russi (KAF Hotel Prohorov, Mi-rax) e di Paesi caucasici (Azerbaijan). Lesocietà di costruzione locali più attive sulversante della costruzione e/o ristruttura-zione di alberghi nel Paese sono: Akfen,Makyol Insaat, Kosifler, Amplio, Agao-glu, Dogus, Sonmez, Divan. Il testo dello studio tradotto in italiano puòessere richiesto all'Ufficio Ice di Istanbul.

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Antalya - Le cascate

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TURCHIA

Commesse all'estero per 20 mldUsd nel settore delle costruzioni

Secondo l'ultima classifica stilata da Engi-neering News-Record, tra i 225 top con-tractor a livello mondiale figurano 31 impre-se turche. Dieci anni fa erano soltanto quat-tro. Il valore del portafoglio di progetti incorso è passato dai 750 milioni di dollari didieci anni fa ai 23,6 miliardi nel 2008, conun successivo calo a 20 miliardi determi-nato dalla crisi internazionale. Il Governo prevede ora una ripresa delvolume d'affari fino a raggiungere un por-tafoglio ordini all'estero pari a 50 miliardi

di dollari entro il 2015. Il risultato è fruttoanche dell'azione diplomatica del Gover-no di Ankara nei confronti dei vicini Pae-si islamici mediorientali, ma anche in AsiaCentrale ed in Africa. I contractor turchi ri-sultano oggi impegnati in ben 80 Paesi:quasi un quarto del volume d'affari vienerealizzato nella Federazione Russa, se-guita da Libia, Turkmenistan e Kaza-khstan. Altri Paesi dove i costruttori turchivantano una forte presenza sono Qatar,Algeria, Iraq, Romania e Afghanistan. Nel2009 hanno acquisito le prime importan-ti commesse in Brasile e Angola.

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Alcuni edifici industriali realizzati dalla Dorce, una delle principali imprese turche attive a livello mondiale nel settore dei prefabbricati

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