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7/23/2019 geopoli http://slidepdf.com/reader/full/geopoli 1/8 1. Censimenti. Nell'accezione comune un censimento indica acquisire informazioni sul numero di abitanti e su diverse caratteristiche della popolazione. In Italia il primo censimento ufficiale risale solo al 1861, cioè subito dopo l'unità d'Italia. 2. Stime. La stima è una valutazione effettuata dal valutatore finalizzata a stabilire il valore economico e monetario di un bene. 3. Proiezioni statistiche. Calcolo di valori futuri sulla base di ipotesi sul valore di alcuni parametri in un modello matematico. 4. Cosa sono e di che cosa sono indicativi il tasso di natalità e quello di mortalità? Questi due valori, che in termini statistici sono definiti indici o tassi di natalità e di mortalità, sono espressi solitamente in termini di numero di individui ogni mille. Saldo naturale della popolazione, paesi sviluppo e terzo mondo. 5. Cosa sono i tassi di fecondità e fertilità? Il primo si riferisce al numero dei figli in rapporto agli individui di sesso femminile. Fertilità, tiene conto del numero dei figli in relazione alle donne in età fertile. 6. Cosa si intende per speranza di vita ? La speranza di vita esprime l’età che un individuo può sperare di raggiungere al momento della nascita. Come si è detto insieme alla mortalità infantile costituisce uno dei parametri più significativi delle condizioni sociali, economiche e sanitarie di un paese. 7. La popolazione del passato. La popolazione mondiale, raggiungeva il miliardo intorno ai primissimi decenni del 1800 per rad- doppiare dopo un secolo, raddoppiare ancora dopo meno di cinquant’anni e lasciar supporre un’ulteriore raddoppio in circa altri trenta. Per questo motivo si cominciò a parlare de boom de- mografico, ecc. Basti pensare che, secondo almeno certe stime, la popolazione mondiale raggiungeva il miliardo di abitanti nel 1820 per toccare i 2,5 nel 1950, i cinque nel 1987, i 6 nel 1999.

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1. Censimenti.

Nell'accezione comune un censimento indica acquisire informazioni sul numero di abitanti e su diverse

caratteristiche della popolazione. In Italia il primo censimento ufficiale risale solo al 1861, cioè subito

dopo l'unità d'Italia. 

2. Stime.

La stima è una valutazione effettuata dal valutatore finalizzata a stabilire il valore economico e monetario

di un bene.

3. Proiezioni statistiche.

Calcolo di valori futuri sulla base di ipotesi sul valore di alcuni parametri in un modello matematico.

4. Cosa sono e di che cosa sono indicativi il tasso di natalità e quello di mortalità?

Questi due valori, che in termini statistici sono definiti indici o tassi di natalità e di mortalità, sono

espressi solitamente in termini di numero di individui ogni mille. Saldo naturale della popolazione, paesi

sviluppo e terzo mondo.

5. Cosa sono i tassi di fecondità e fertilità?

Il primo si riferisce al numero dei figli in rapporto agli individui di sesso femminile. Fertilità, tiene conto del

numero dei figli in relazione alle donne in età fertile.

6. Cosa si intende per speranza di vi ta ?

La speranza di vita esprime l’età che un individuo può sperare di raggiungere al momento della nascita.Come si è detto insieme alla mortalità infantile costituisce uno dei parametri più significativi delle

condizioni sociali, economiche e sanitarie di un paese.

7. La popolazione del passato.

La popolazione mondiale, raggiungeva il miliardo intorno ai primissimi decenni del 1800 per rad-doppiare dopo un secolo, raddoppiare ancora dopo meno di cinquant’anni e lasciar supporreun’ulteriore raddoppio in circa altri trenta. Per questo motivo si cominciò a parlare de boom de-

mografico, ecc. Basti pensare che, secondo almeno certe stime, la popolazione mondialeraggiungeva il miliardo di abitanti nel 1820 per toccare i 2,5 nel 1950, i cinque nel 1987, i 6 nel1999.

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8. Cosa si intende per zone ecumeniche e zone anecumeniche?

Le terre emerse vengono convenzionalmente divise in ecumene, che rappresenta la parte abitata in

modo permanente, in anecumene, la parte che non può essere abitata se non in condizioni e con

accorgimenti particolari, e per taluni anche in subecumene, la parte abitata saltuariamente.

9. La densità di popolazione.

La densità di popolazione è una misura del numero di persone che abitano in una determinata área,

abitanti/km^2. La densità di popolazione media del mondo è attualmente di 48 persone/km^2.

10. Com’è distribuita la popolazione sulla superficie terrestre? 

Densità della popolazione sulla superficie terrestre:

 Asia 111,4Europa 101,7 Africa 24,3 America del Sud 18,3 America del Nord 15,9 America Centrale 4,3Oceania 3,0

11. Cosa significano : Nord e Sud del mondo , Primo e Terzo Mondo , Centro e Periferia ?

La suddivisione del mondo in Nord e Sud, in funzione del suo sviluppo socio-economico, e l'uso di questi

termini per una descrizione geopolitica, ed oggi fa parte del linguaggio delle Nazioni Unite.

Terzo mondo è un termine geopolitico ed economico che sta ad indicare globalmente i paesi in via di

sviluppo, contrapposti ai cosiddetti primo mondo (paesi democratici e capitalisti) e secondo

mondo (paesi socialisti e comunisti che gravitavano nell'orbita dell'Unione Sovietica).

Il termine centro-periferia è stata particolarmente efficace per fare riferimento alle disuguaglianze sociali

ed economiche e distribuzione spaziale ineguale, soprattutto a livello globale , parlato a questo proposito

di paesi centrali e periferici , simile ad altre dualità significato di uso comune , e Nord-Sud , sviluppato

sottosviluppato mondo e primo mondo del terzo mondo . 

12. Cosa significa: sot tosv i luppo ?

Sottosviluppo è un termine generalmente usato nella sua accezione economica ed è sinonimo, per

quanto riguarda un paese, di povertà. Incluse nel concetto di povertà ci sono lo scarso accesso alle cure

mediche, all'acqua potabile, al cibo, a un'educazione e alla casa. 

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13. Cos’è l’ISU (indice di sviluppo umano)? 

L'indice di sviluppo umano è un indicatore di sviluppo macroeconomico realizzato nel 1990. È stato

utilizzato, accanto al PIL (prodotto interno lordo), dall'Organizzazione delle Nazioni Unite a partire

dal 1993 per valutare la qualità della vita nei paesi membri.

14. L’invecchiamento della popolazione. 

Il tasso di natalità è sempre più bassa , mentre aumenta l'aspettativa di vita . C'è meno ricambiogenerazionale, aumenterà la mortalità da semplice problema statistico . L'invecchiamento dellapopolazione porterà nuovi problemi e sfide , come il sistema pensionistico , la sanità, l'istruzione, lanecessità per l'immigrazione di sostenere molti pensionati ...

15. Le politiche demografiche.

Lo sviluppo economico è stato un importante fattore nel processo di riduzione della natalità mondiale

degli ultimi decenni. Ciò non avviene perché lo sviluppo economico di per sé sia correlato alla riduzione

della fecondità, ma perché implica nuovi modelli di vita che in modo quasi consequenziale spingono alla

denatalità. Però è a partire dal secolo scorso, ed in particolare dagli anni Settanta, che le azioni e le

misure governative in materie demografiche si sono andate diffondendo e sono state accettate in quasi

tutto il mondo. Sebbene tali iniziative ufficiali si applicano a tutti gli ambiti delle società umane, la

maggior parte delle politiche demografiche degli ultimi decenni del secolo scorso si sono concentrate

soprattutto verso la cosiddetta esplosione demografica. A tale scopo le azioni intentate hanno teso ad

incidere negativamente sul tasso di natalità e sugli indici di fecondità. Ciò ha avuto significativi risultati e

ne va costantemente conseguendo in sempre più vaste zone del mondo.

16. Da che cosa sono provocati i movimenti migratori?

I movimenti migratori sono dovuti a cause politiche , socio- economiche , militari , culturali, familiari odisastri diffusi .

17. Cosa di intende per migrazioni forzate  o coatte ?

Si entende per migrazioni forzate sfuggire alle persecuzioni , conflitti, repressione , i disastri naturali eartificiali , il degrado ambientale o di altre situazioni che minacciano la loro esistenza , la loro libertà e illoro stile di vita .

18. Migranti economici e rifugiati.

Rifugiati sono quelli in fuga " per salvare la loro vita o la loro libertà preservare . " I rifugiati , al contrariodi migranti economici , hanno il diritto di chiedere asilo se possono dimostrare che provengono da unpaese in conflitto in cui le circostanze lo hanno costretto a cercare rifugio al di fuori dei loro confini , odove ci sono " fondati paura hanno perseguitato per motivi di razza , religione, nazionalità ,

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appartenenza ad un determinato gruppo sociale o delle sue opinioni politiche ". Coloro che andare allaricerca di un lavoro all'estero non può pertanto , considerati rifugiati.

19. Ecoprofughi.

Sono i profughi climatici, persone in movimento che non possono più vivere nel territorio in cui sono natee cresciute. Perché è stato inondato oppure è diventato un deserto. Aumenterà sempre di più a causadei cambiamenti climatici.

20. Rischi naturali e calamità: la dimensione delle catastrofi.

Il disastro termine si riferisce agli enormi perdite materiali e di vite umane causate da eventi o fenomeninaturali come terremoti, inondazioni, tsunami, frane, la deforestazione, l'inquinamento e gli altri.Fenomeni naturali come pioggia, terremoti, uragani o vento, diventano disastri quando superano il limite

del normale, di solito misurata da un parametro. Alcuni disastri sono causati da attività umane, alterando l'ambiente normale. Alcuni di questi sono:inquinamento ambientale, lo sfruttamento erronee e irrazionale delle risorse naturali rinnovabili, comeforeste e suolo i minerali non rinnovabili, la costruzione di case ed edifici in zone ad alto rischio. Glieffetti di un disastro possono essere amplificati a causa della scarsa pianificazione degli insediamentiumani, la mancanza di misure di sicurezza, piani di emergenza e sistemi di allarme artificiale diventa unpo 'sfocata.

21. Turismo e ambiente.

Lo sviluppo del turismo sostenibile risponde ai bisogni dei turisti e delle regioni che li accolgono,

tutelando e migliorando le opportunità per il futuro. Deve tradursi in una gestione integrata di tutte le

risorse che permetta di soddisfare i bisogni economici, estetici e sociali, e contemporaneamente preservi

l’integrità culturale, gli ecosistemi, la biodiversità e le condizioni di base per la vita.

22. Lo Stato ed i suoi elementi costitutivi.

Organizzazione politica indipendente (o sovrana) assunta da una comunità umana (popolo) stabilita su

di un determinato territorio".

23. Il concetto di nazione.

Una nazione é una comunità di individui aventi razza, lingua, religione, storia e tradizioni comuni e con la

coscienza, requisito quest'ultimo essenziale ai fini di potersi ritenere tale, di costituire un'unità etico-

sociale proprio in virtù della sussistenza di siffatti identici caratteri distintivi.

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24. Stati nazionali e stati plurinazionali.

Stato-nazione è la condizione che tutti i membri della popolazione sono considerate appartenenti allo

stesso gruppo . C'è un'identità che si sentono completamente condividono . Invence, Stato

Plurinazionale è quello formato da due o più nazioni . Più difficile legiferare .

25. Cosa si intende per enclave  ed exclave ?

Un’enclave è una regione interamente compresa all'interno di uno Stato, che però appartiene ed è

governata da un altro Paese. Viceversa, la parte di territorio di uno stato sovrano che giace all'esterno

dei confini della nazione si chiama exclave. 

26. Minoranze etniche e minoranze nazionali.

Il concetto di minoranza, inteso come gruppo di persone che si distingue per qualche aspetto da tutti gli

altri. La tutela dei diritti delle minoranze è uno degli aspetti più significativi.

27. Le città capitali.

La capitale, estesamente città capitale di Stato o, in altri contesti,capitale politica, è in senso proprio la

città che ospita la sede del governo di uno Stato.

28. Frontiere e confini.

I territori degli stati sono separati tra loro da confini che sulle carte appaiono talvolta rettilinei, talvolta

sinuosi e aderenti alle emergenze geomorfologiche del territorio. Il confine, costituito da una serie di

punti uniti da segmenti di retta, non è però soltanto una linea tracciata sul terreno, è un piano verticale

che taglia entro limiti ben definiti il sottosuolo fino al centro della terra e lo spazio aereo sino ad una certa

altitudine. I confini che noi vediamo sulle carte rappresentano quindi l’intersezione di questo piano sullasuperficie terrestre.

29. Definizione, delimitazione e demarcazione dei confini.

La sua istituzione si attua con una sorta di trattato, frutto degli accordi tra le parti in causa, nel quale si

descrivono gli elementi concreti del paesaggio o quantomeno si determinano i riferimenti astronomici

(latitudine e longitudine) di alcuni punti. Il secondo passo è la cosiddetta delimitazione, ossia la

trascrizione di quanto sopra in termini cartografici. L’operazione presenta, come ovvio, problematichedifferenti specialmente in relazione alla maggiore o minore conoscenza e relativa copertura cartografica

dei territori in questione, che comunque, anche quando minuziosa e corretta, non può rappresentare in

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assoluto tutte le realtà presenti. La terza fase consiste nella demarcazione, ossia nella verifica e

concretizzazione sul terreno di quanto precedentemente stabilito.

30. I confini naturali e le loro problematiche.

I confini naturali erano insomma un qualcosa di predestinato, un ideale da conquistare e realizzare quasi

fosse un dono divino. Tale concezione dominava il pensiero del tempo facendo credere a lungo che i

confini, o le frontiere, potessero trovare la loro vera origine e la loro applicazione ideale nelle barriere

fisiche disseminate sulla Terra dalla natura.

31. I confini artificiali.

Tali tipi di confine, che non poggiano su elementi naturali del paesaggio geografico sono generalmente

definiti come confini geometrici, matematici o secondo alcuni arbitrari.

32. I confini marittimi e la loro evoluzione storica.

Prima è stata l'espansione e la colonizzazione (Spagna, Portogallo), poi divenne regolata (1994). Oggi,

le disposizioni fondamentali sono le seguenti:

-acque territoriali-zona contigua-la piattaforma continentale

33. Le acque territoriali.

Sono una zona di mare prospiciente il territorio sulle quali lo Stato esercita la propria sovranità

nelle condizioni previste dal diritto internazionale. L’estensione delle acque territoriali è fissata dai

vari stati prospicienti, ma non può superare le dodici miglia marine.

34. La zona contigua.

L’estensione massima della zona contigua è fissata entro un limite massimo di dodici miglia dal limite

esterno delle acque territoriali. Entro tale zona lo stato costiero può esercitare il controllo necessario per

prevenire e/o reprimere le infrazioni alle sue leggi fiscali, doganali, sanitarie e d’immigrazione. 

35. La zona economica esclusiva.

La zona economica esclusiva , chiamata anche le acque territoriali , è una fascia costiera che si estendedal limite esterno del mare territoriale ad una distanza di 200 miglia nautiche ( 370,4 km) contati dallalinea di fondo dal quale misura la larghezza .

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36. Lingue nazionali e lingue internazionali.

La lingua è quindi un prodotto psichico e sociale e, pur essendo formata da tanti contributi individuali, ha

una sua unità più o meno estesa nell’ambito di una famiglia, di un gruppo, di una regione, di una

nazione: essa non è mai immobile e rigidamente fissa, ma muta più o meno rapidamente nel tempo.

37. Lingue artificiali.

Una lingua artificiale è una lingua creata dall'ingegno consapevole attribuibile ad una sola persona o ad

un gruppo di lavoro che ne sviluppa deliberatamente la fonologia, la grammatica e il vocabolario. La

principale differenza rispetto alle lingue naturali risiede dunque nel fatto che originariamente quelle

artificiali non si sono sviluppate ed affermate spontaneamente nelle culture umane.

38. Il quadro distributivo delle religioni.

L’attuale quadro distributivo delle religioni affonda le sue radici in una complessa gamma di motivazioni

storiche, sociali, psicologiche, spesso strettamente connesse alle condizioni dall’ambiente geografico

che, pur senza influenzarne deterministicamente genesi e sviluppo, contribuiscono a delimitare ed a

caratterizzare l’estensione di ciascun credo. Cristianesimo, Islam, Buddismo, Ebraismo, Induismo, sono

le piú importante religioni.

39. Cristianesimo, Islam e Ebraismo.

Il cristianesimo è la religione prevalente in ben 116 paesi, distribuiti in tutti e cinque i continenti. I cattolici

sono soprattutto concentrati nell’Europa sud occidentale, mentre i protestanti in quella settentrionale.

L’est europeo, con l’eccezione della Polonia cattolica, registra invece la massima diffusione degli

ortodossi.

In quarantacinque paesi del mondo l’islam rappresenta la religione maggioritaria, con fortissime

concentrazioni particolarmente in Indonesia, Pakistan , Bangladesh ed India .L'Ebraismo è la più antica delle religioni monoteiste, poco più di 14 milioni di aderenti è distribuito in un

centinaio di paesi del mondo ed in tutti i continenti. L’unico stato in cui l’ebraismo costituisce la religione

maggioritaria è Israele

40. Religioni tradizionali

Si tratta di comunità piccole e relativamente isolate. Le religioni tradizionali comprendono la credenza in

un dio creatore, in divinità più o meno antropomorfe, in spiriti e nella vita ultraterrena.

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