geometra · Geometri italiani riescono a conseguire, sempre più spesso, anche all’estero. In...
Transcript of geometra · Geometri italiani riescono a conseguire, sempre più spesso, anche all’estero. In...
Mensile - Sped. in a.p. 70% - d.c.b. - ud - direttore responsabile bRuNO RAZZA
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Organo ufficiale del
comitato Regionale
dei collegi
dei Geometri e
Geometri laureati del
Friuli Venezia Giulia
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4 EditorialE Congresso FIG a Sydney di Bruno Razza
8 EdiliZia Codice regionale dell'edilizia - normativa e procedure di Alessandro Gerdina
14 ENErGEtiCa La valutazione energetica ed ambientale, V.EA. di Antonio Tieghi
16 aMBiENtE Istituito il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti - Sistri di Livio Lacosegliaz
22 tariFFa Ribassi anomali sulle tariffe professionali di Elio Miani
28 CataSto Riunioni informative dell'Agenzia del Territorio di Luca Passador
28 PrEVidENZa Previdenza Complementare per gli iscritti di Tiziano Fior
32 ProFESSioNE Anche ingegneri e architetti modificano il loro sistema contributivo di Tiziano Fior
33 ForMaZioNE Calendario di Corsi e Seminari di Formazione in Regione
34 CUltUra Com'è cambiata San Vito di Iacopo Chiaruttini
36 attiVitÀ dEl CollEGio di PordENoNE Assemblee degli iscritti di Tiziano Fior
40 attiVitÀ dEl CollEGio di UdiNE Assemblea Ordinaria degli iscritti di Elio Miani
43 Un'esperienza vissuta con impegno di Nicla Manetti
Indice
Congresso FIG a Sydney“aspetti tecnici e contenuti della nostra partecipazione”di Bruno razza
Il direttore di DGBruno Razza
Editoriale
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Sono appena ritornato dal Congresso
della Federazione internazionale dei Ge-
ometri, che si è tenuto a Sydney in Au-
stralia, subito dopo Pasqua.
So già che molti dei nostri lettori si chie-
deranno cosa andiamo a fare all’estero o
meglio, cosa produce di utile per la nostra
categoria il fatto di impegnarsi all’estero,
ma debbo dire subito che si tratta di una
attività di straordinaria importanza e cre-
do che parlarne anche qui, possa essere
di sicuro interesse per tutti.
Nei rapporti con i nostri omologhi inter-
nazionali, si può imparare molto e qual-
che volta, si può anche insegnare qualco-
sa ed i frutti, si vedono nella stima che i
Geometri italiani riescono a conseguire,
sempre più spesso, anche all’estero.
In confronto alle nostre prime timide ap-
parizioni nei consessi internazionali di al-
cuni anni fa, si può obbiettivamente af-
fermare che i progressi della nostra orga-
nizzazione, sono stati notevoli e ci han-
no valso una notevole considerazione
all’estero e particolarmente all’interno
della FIG.
A partire dall’organizzazione di Verona del
meeting della Commissione settima del-
la FIG del 2008, a seguire con la Assem-
blea del CLGE dello scorso anno a Ro-
ma, nonché con le nostre partecipazioni
ed i nostri interventi ai meetings ed alle
working week della FIG degli ultimi tem-
pi, abbiamo senza dubbio acquisito un si-
gnificativo apprezzamento a livello inter-
nazionale. Abbiamo selezionato anche dei
giovani colleghi, dotati di una buona co-
noscenza della lingua inglese, che por-
tiamo con noi per prepararli a compren-
dere bene le cose internazionali, al fine
di poter serenamente essere in grado di
organizzare la nostra settimana interna-
zionale , che ci è stata assegnata a Roma
nel 2012, con uno staff di colleghi com-
petenti e soprattutto, conoscitori dell’or-
ganizzazione FIG.
La scelta di puntare sui colleghi giovani
(young surveyors), si è dimostrata vincen-
te, in quanto con questi, stiamo forman-
do dei colleghi esperti delle cose inter-
nazionali, professionisti competenti nelle
loro specializzazioni di lavoro e disinvolti
nell’approccio alle relazioni interpersona-
li con i colleghi stranieri. Questi giovani
dimostrano, una grande attenzione per
l’ambito in cui li abbiamo inseriti e si im-
pegnano nella comprensione e nell’appro-
fondimento dei temi, che vengono trattati
in tutte le commissioni della FIG. In que-
sta occasione i tre giovani colleghi che
avevano esordito da “spettatori” l’anno
scorso in Israele, quest’anno hanno pro-
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dotto ognuno un’interessantissima rela-
zione in tre diverse sessioni, illustrando
significati scientifici e professionali, per-
fettamente adatti ai temi delle Commis-
sioni in cui sono stati inseriti.
I tre giovani colleghi “nuovi”, si sono di-
mostrati anch’essi disinvolti e convinti,
nel ruolo assegnato loro ed in occasio-
ne dei molti breefing che abbiamo fatto
al termine di ogni giornata di lavoro, han-
no saputo essere sempre all’altezza del-
la situazione. Il collega Mauro Catalano di
Bolzano, intende approfondire le temati-
che relative al costruire con le modalità
del tipo “casa clima” o comunque, del
costruire ecocompatibile, nel risparmio
e nel contenimento energetico, di cui ci
sono stati in questa occasione, alcuni in-
teressanti spunti. La collega Mara Mor-
bin di Vicenza, intende approfondire le te-
matiche urbanistiche e l’apporto dei sur-
veyors nello studio e nella progettazione
di villaggi ed aree attrezzate.
Il collega Cromwell di Ascoli Piceno (gio-
vanissimo italiano di origine filippina), non
ha ancora deciso una sua precisa collo-
cazione, ma ha dimostrato di possede-
re una grande apertura culturale ed una
disponibilità ad occuparsi di qualunque
tematica fosse necessaria.
Tutti i sei giovani Geometri, hanno par-
tecipato alle sessioni di lavoro ed alle
attività del gruppo degli “Young Surve-
yours”, lamentando però che tale orga-
nizzazione non si occupa della profes-
sione e del lavoro professionale dei gio-
vani, ma per ora si è solamente limita-
ta a lamentare la mancanza di appositi
spazi operativi.
I nostri giovani intendono quindi interve-
nire all’interno di questo gruppo, propo-
nendo un approfondimento sulle attività
professionali di loro interesse.
I giovani più esperti invece, hanno tenu-
to a Sydney le loro relazioni.
Paola Ronzino (iscritta nel Collegio di Lec-
ce) esercita l’attività di archeologa a Ci-
pro ed ha presentato (nelle Commissio-
ni 5 e 6) un lavoro eseguito dall’equipe
di cui fa parte, relativo al rilievo (ai fini di
studio e di ristrutturazione) di un teatro
greco romano.
Rilievo restituito in tre dimensioni, ese-
guito con la tecnica del laser scanner,
con strumentazione appesa ad un pallo-
ne aerostatico appositamente guidato
e sorretto da terra, ad un’altezza di circa
trenta metri.
Questa presentazione è risultata di cer-
to la più qualificante per il consesso FIG,
perché contiene il giusto mix tra le no-
zioni sugli sviluppi scientifici/tecnologici
e l’effettiva attività professionale.
Detta relazione ha suscitato inoltre l’inte-
resse del Prof. Capra (università di Mo-
dena e Presidente del Comitato Scienti-
fico SIFET). Per questo abbiamo suggeri-
to che questa stessa relazione, venga in-
serita nel programma del Convegno Na-
zionale SIFET, che si svolgerà in Sarde-
gna dal 16 al 19 giugno prossimi.
Alessandro Dalmasso (iscritto del Colle-
gio di Torino) ha svolto un’interessante
relazione (nella commissione 7) sul dis-
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sesto idrogeologico e sulla necessaria
manutenzione di un ambito territoriale
nella val Chisone e Germanesca, in Pie-
monte, mettendo in risalto l’operatività
tecnica necessaria per garantire l’integri-
tà del territorio, attraverso un’appropria-
ta manutenzione dei corsi d’acqua nelle
località montane.
Andrea Massaro (iscritto del Collegio di
Roma) ha presentato (Commissioni 9, 7
ed 8), la situazione del condono edilizio
e della sanatoria per gli immobili abusivi
e/o difformi dall’assentito.
La relazione ha suscitato un significativo
interesse, soprattutto nella parte relativa
alla dimostrazione dell’aumento di valo-
re dell’immobile sanato.
Questi sei giovani colleghi, hanno anche
appreso la tecnica necessaria per poter
svolgere il ruolo di “Chairman”, cioè di co-
lui che presiede i lavori nelle sessioni di
lavoro che si terranno anche a Roma nel
2012. Se infine, continuando con questo
approccio, ne riusciremo a portarne altri
tre in Marocco nel 2011, non solo potre-
mo disporre di personaggi qualificati e
di nostra fiducia, per dirigere le sessioni
di lavoro nel convegno che faremo a Ro-
ma, ma gli stessi colleghi, potranno ga-
rantirci almeno una relazione internazio-
nale a testa sui temi di nostro interesse,
viste dal mondo più giovane della nostra
categoria, quindi a completamento delle
relazioni che potremo fare noi.
I temi delle presentazioni possono es-
sere di qualunque argomento, all’inter-
no delle 10 commissioni della FIG, che
coprono quasi tutte le attività professio-
nali di nostro interesse.
Le presentazioni e le relazioni interna-
zionali, offrono spunti e conoscenze per
sollecitare dibattiti ed interventi, con uti-
li ripercussioni anche in ambito naziona-
le. Grazie ai nostri buoni uffici in ambi-
to FIG, quest’anno è stata dalla stessa
FIG accettata l’iscrizione di SIFET come
partner scientifico e di GEOWEB, come
partner tecnologico.
In questo modo, con l’impegno del Consi-
glio e dei Collegi, dei nostri giovani esper-
ti, di SIFET e dell’Agenzia del Territorio,
sicuramente riusciremo a coprire molti
spazi scientifici e professionali, che qua-
lificheranno i contenuti della nostra orga-
nizzazione per la working week che ter-
remo a Roma.
Infine un breve accenno alle nostre re-
lazioni tematiche presentate, che credo
Centro Convegni di Sydney
abbiano sortito complessivamente, un
buon impatto.
Il Presidente Fausto Savoldi ha illustrato
nella prima Commissione, i progetti stra-
tegici della nostra categoria, la formazio-
ne scolastica e professionale, le nostre
nuove opportunità di lavoro ed ha spiega-
to all’intero consesso internazionale la si-
tuazione del Geometra Italiano. Il Segre-
tario Enrico Rispoli, ha stregato la platea
con le sue disquisizioni urbanistiche rela-
tive al progresso ed allo sviluppo socia-
le ed economico, correlato alla realizza-
zione dei corridoi ferroviari dell’alta velo-
cità in Europa.
Ha dimostrato con grande competen-
za, quanto le nuove linee dell’alta ve-
locità, da est ad ovest e da sud a nord,
consentiranno per tutti i paesi interes-
sati, di abbinare i vantaggi della velociz-
zazione del trasporto delle persone da
una città all’altra o da uno stato all’al-
tro, con le straordinarie opportunità so-
ciali e di ricadute economiche conse-
guenti, che vanno dalle ristrutturazioni
delle stazioni ferroviarie più importan-
ti, all’indotto del mondo degli affari e
del turismo.
Infine la mia presentazione, ha proposto
di “illuminare” la pubblicità immobiliare, a
beneficio dei cittadini non specializzati e
digiuni completamente delle cose tecni-
che, lanciando un segnale di grande civil-
tà, attraverso la semplice redazione del-
le figure rilevate “in chiaro” con misure
scritte, descrizioni, colori e quant’altro
necessario per un’immediata compren-
sione da parte di chiunque.
Ho sottolineato (come del resto lo fac-
cio ovunque in Italia) la necessità di pro-
durre, assieme agli atti di aggiornamento
del Catasto dei terreni con Pregeo e con
qualunque procedura informatica, questa
figura rilevata in chiaro, da noi certificata
conforme a quella presentata in Catasto.
Questa, una volta sottoscritta dalle parti
ed eventualmente allegata agli atti nota-
rili e comunali (o anche soltanto conser-
vata da noi o dai nostri clienti), costitui-
sce di per se, la base indispensabile per
costruire una sorta di “probatorietà” del-
le misure, straordinario supporto nelle ri-
confinazioni future e nella pubblicità del-
la conoscenza dei diritti reali correlati al
territorio (oltreché strumento importan-
te per valorizzare la qualità del nostro la-
voro che rischia di essere sminuita dal-
le pur indispensabili procedure standar-
dizzate nell’informatica).
Ho avuto anche la fortuna di essere
inserito nell’ultima sessione di lavo-
ro della Commissione settima, quella
dei diritti e dei confini, che si è tenu-
ta a conclusione del Congresso, con
relatori di grande spessore, in una sa-
la piena di gran parte dei delegati, che
mi hanno ascoltato (bontà loro) e cre-
do, con grande interesse. Per oppor-
tuna conoscenza, segnalo che il Prof.
Foster (USA e presidente onorario del-
la FIG) ha presentato il ruolo del Geo-
metra nella regolazione dei confini, at-
tribuendo a questa figura professiona-
le anche la valenza giuridica di decide-
re e di conciliare le parti in causa, sia
pubbliche che private.
Questa sua tesi è stata avvalorata da un
emerita Commissione di Giustizia negli
USA, che ha sentenziato la competenza
del Geometra nelle misure, nelle cono-
scenze delle stesse e dei diritti ad esse
collegate, disconoscendo l’utilità dell’in-
tervento dei legali, riconoscendo invece
al “Land Surveyor”, cioè al Geometra mi-
suratore della terra, la capacità tecnica,
morale e legale di definire i confini sotto
tutti gli aspetti necessari, nell’interesse
dello Stato e dei privati.
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10Edilizia
Codice regionale dell’edilizia -normativa e procedureSpunti interessanti dal seminario sulla nuova normativa ediliziadi alessandro Gerdina
Alessandro Gerdina
La seconda parte di questo resoconto sul
convegno riguardante il Codice Regiona-
le dell’Edilizia, svoltosi a Monfalcone il 26
febbraio u.s., è per certi aspetti, quella
che può rivestire maggior interesse dalla
parte dei professionisti operanti in edilizia
in quanto, oltre ad approfondire in modo
puntuale alcuni aspetti della legge regio-
nale, prende in esame alcuni indirizzi ri-
guardanti la sua applicazione.
Come noto, gli argomenti sono stati af-
frontati e trattati a “due voci” dall’ing.
Luciano Agapito e dell’avv. Fabrizio Lu-
ches, rispettivamente Direttore Centrale
della Pianificazione Territoriale della Re-
gione e funzionario della Direzione me-
desima.
Nell’ambito dell’attività edilizia libera (art.
16), sono state raccomandate alcune ve-
rifiche da eseguirsi prima di dare corso
agli interventi elencati al primo comma
dell’articolo, ossia è indispensabile ac-
certare se l’intervento riguarda immo-
bili sottoposti a tutela storico-artistica o
paesaggistico-ambientale (riferimento
D.lgs. 42/2004).
In caso affermativo andrà richiesta l’au-
torizzazione all’Amministrazione compe-
tente (Comuni, Regione, o Ministero per
i beni e le attività Culturali), oppure verifi-
care se l’intervento medesimo, non ne-
cessiti di pareri o autorizzazioni derivanti
da leggi di settore aventi incidenza sull’at-
tività edilizia libera, con particolare riferi-
mento alle norme in materia di sicurezza
statica, antisismica, antincendio, sicurez-
za stradale, sicurezza cantieri ed impian-
ti, in materia igienico sanitaria, di elimi-
nazione della barriere architettoniche, di
accatastamento ed intavolazione.
Ma non basta, in quanto al comma 2
dell’articolo in esame viene data ai Co-
muni la possibilità di vietare (o regola-
mentare) tali attività nell’ambito delle zo-
ne A e B0 o per singoli edifici ad esse
equiparati, per motivi paesaggistici o sto-
rico culturali.
È pertanto necessario a tal fine, accertar-
si che il Comune nel cui territorio si viene
ad operare abbia, o meno, regolamenta-
to o vietato (nell’ambito delle zone anzi-
dette), l’attività edilizia libera.
Sempre nell’ambito dell’attività edilizia
libera, anche a seguito di diversi quesiti
pervenuti, è stato chiarito che:
• nelcasodidubbisullapossibilitàdi
realizzare uno specifico intervento in
attività edilizia libera (dubbi spesso in-
generati dalle non sempre chiare di-
sposizioni contenute negli strumen-
ti urbanistici o nei regolamenti edili-
Seconda parte
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zi), è meglio fare, prudenzialmente,
la Denuncia di Inizio Attività;
• iComunihannolapossibilitàdipre-
vedere nello strumento urbanistico o
nel regolamento edilizio specifiche di-
sposizioni riguardanti materiali da im-
piegare, caratteristiche architettoniche
alle quali devono attenersi le opere,
nonché in materia di distanze nel ri-
spetto del codice civile. I Comuni, ad
eccezione delle zone A e B0 o per sin-
goli edifici ad esse equiparati per mo-
tivi paesaggistici o storico culturali,
non possono vietare l’esecuzione di
tali opere o, nei casi in cui è neces-
saria la comunicazione dell’inizio dei
lavori (rif. comma 5), richiedere l’alle-
gazione di documentazione laddove
non richiesta dalla legge;
• alcomma1,letterak,lepertinenze
di edifici o unità immobiliari che com-
portino volumetria, rientrano nell’elen-
cazione delle opere realizzabili in at-
tività edilizia libera, elencazione che
successivamente prosegue con bus-
sole, verande, ecc.
Sempre su questo punto è stato chia-
rito che il volume massimo di cen-dim
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to metri cubi, indicato quale quanti-
tà massima realizzabile in attività edi-
lizia libera, deve intendersi quale in-
cremento massimo del volume del-
la costruzione originaria (intesa quale
intero edificio) e non del volume utile
dell’unità immobiliare sul quale, a se-
conda della sua destinazione d’uso,
è stata precedentemente calcolata la
percentuale di incremento volumetri-
co.
La quantità di centro metri cubi è un bo-
nus dato dalla legge regionale che non
concorre al calcolo della superficie utile e
della volumetria utile edificabile sull’area
oggetto dell’intervento (N.d.r.: sempre e
comunque porre attenzione alle distan-
ze tra costruzioni).
Nel caso l’intervento superi le percentua-
li ammesse dal disposto, o il limite dei
cento metri cubi del volume utile, fino
al raggiungimento della misura del 20%
della volumetria utile nel caso di destina-
zione residenziale, o del 20% di super-
ficie utile per le destinazioni diverse, gli
interventi per la realizzazione di pertinen-
ze di edifici esistenti si attuano attraverso
la Denuncia di Inizio Attività (N.d.r.: por-
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re attenzione che la norma dispone solo
la procedura – in questi casi va anche at-
tentamente verificato che cosa prevedo-
no lo strumento urbanistico e/o il regola-
mento edilizio del Comune per tali ma-
nufatti, in particolare se vi siano delle li-
mitazioni, in quanto, superati detti limiti,
il manufatto pertinenziale, ancorché re-
alizzabile attraverso la DIA, ha rilevanza
ai fini dei parametri urbanistici ed edili-
zi.); ed infine, nel caso si vogliano supe-
rare le percentuali indicate, si entra nel
campo di applicazione del permesso di
costruire.
L’ing. Agapito, a seguito di molteplici os-
servazioni riferite al modo in cui debba ve-
nire considerato il limite dei cento metri
cubi, che attualmente pone notevoli limi-
tazioni, in particolare per quanto concer-
ne gli edifici plurifamiliari, ha assicurato
che sull’argomento verranno fatte alcu-
ne riflessioni e considerazioni per valuta-
re l’eventuale possibilità di innalzare tale
limite; l’eventuale proposta di modifica,
successivamente dovrà venire avvallata
all’organo politico regionale;
• perquantoattienealgodimentodei
benefici fiscali per opere rientranti
nell’ambito dell’attività libera, il cit-
tadino può richiedere al Comune la
certificazione dell’intervento secon-
do l’inquadramento normativo previ-
sto dalla legge dello Stato.
Nell’ambito della Denuncia di Inizio At-
tività, l’avv. Luches ha evidenziato che
nel disciplinare la procedura ha previsto
che il responsabile del procedimento,
espletate entro il termine di trenta gior-
ni e con esisto positivo, tutte le verifi-
che previste dalla norma (art. 26, com-
ma 6), attesti sulla DIA la chiusura del
procedimento. Tale procedura, innova-
tiva non trova precedenti né nell’ambi-
to della D.P.R. 380/2001, né in quello di
altre leggi regionali che regolamentano
la materia. È stato pure chiarito che la
Denuncia di Inizio Attività non necessi-
ta della comunicazione di inizio lavori
(riferimento art. 21, comma 6), qualo-
ra la denuncia presentata sia completa
di tutta la documentazione che la legge
prevede venga depositata prima dell’ini-
zio dei lavori.
Tra i quesiti posti alcuni riguardavano la
diminuzione di unità immobiliari, poiché
l’art. 4, comma 2, poneva qualche dub-
bio in merito in tal caso è stato chiarito
che l’intervento non rientra nella manu-
tenzione ordinaria.
Chi scrive ritiene che tale intervento, se
eseguito in maniera puntuale nell’am-
bito di un organismo edilizio, dovrebbe
essere ricompreso nell’attività di risana-
mento, in quanto espressamente esclu-
so dalla manutenzione straordinaria; vice-
versa se eseguito nell’ambito della rior-
ganizzazione di un intero organismo edi-
lizio dovrebbe essere ricompreso nella ri-
strutturazione.
Negli interventi finalizzati al recupero dei
sottotetti di cui all’art. 39 comma 1,
(N.d.r.: utilizzabile solamente a scopi re-
sidenziali) la deroga riguarda i limiti ed i
parametri degli strumenti urbanistici e la
legge regionale 23 agosto 1985, n° 44 (Al-
tezze minime e principali requisiti igienico
sanitari dei locali adibiti ad abitazione, uf-
fici pubblici e privati e alberghi), ma non
opere qualora vi siano norme inserite nel
regolamento edilizio non riconducibili al-
la predetta legge regionale.
Gli interventi di recupero dei sottotet-
ti realizzabili in applicazione del comma
2, (N.d.r.: del quale possono beneficiare
tutte le destinazioni d’uso), con l’even-
tuale innalzamento della quota del col-
mo, la variazione della pendenza di fal-
da (che ricomprende anche l’innalzamen-
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la misura del 10% del volume dell’edifi-
cio originario.
La trattazione degli argomenti che il Co-
dice Regionale dell’Edilizia affrontata e
regolamenta, nonché l’interesse dimo-
strato dai partecipanti, riscontrabile dal-
la quantità di quesiti posti, avrebbero ri-
chiesto il prosieguo del convegno, ma il
tempo, come al solito è tiranno, pertanto
abbondantemente fuori dai tempi prefis-
sati, l’intensa mattinata di studio si con-
cludeva, e, dai pareri, successivamente
raccolti, con soddisfazione dei parteci-
panti (e degli organizzatori).
Ricordo comunque che sul sito della Re-
gione, all’indirizzo www.regione.fvg.it,
nella sezione ambiente e territorio – co-
dice dell’edilizia: pareri, sono consulta-
bili i pareri e gli indirizzi della Direzione
Regionale della Pianificazione Territoria-
le sui quesiti posti dalle Pubbliche Am-
ministrazioni.
to dell’altezza di gronda), che possono
avvenire in deroga agli indici ed ai para-
metri urbanistici ed edilizi, hanno quale
limite superiore il raggiungimento di al-
tezze che assicurino il rispetto dei para-
metri aeroilluminati e delle altezze mini-
me previste dalla legge regionale 44/85
(N.d.r.: va posta sempre attenzione alle
distanze tra le costruzioni).
Nell’ambito degli interventi rientranti nel
c.d. piano casa regionale (artt. 57, 58 e 59)
relativamente ai vincoli che comportano
l’inedificabilità assoluta, ed in particola-
re al vincolo cimiteriale, è derivato l’indi-
rizzo che in base al combinato disposto
dell’art. 338, comma 8, del Testo Unico
delle leggi sanitarie del 1934 (come mo-
dificato dall’art. 57 del D.P.R. 285/1990)
e degli artt. 57 e 58 della L.R. 19/2009,
gli ampliamenti di edifici residenziali, ri-
compresi nella c.d. fascia di rispetto ci-
miteriale, risulterebbero ammessi nel-
CafC spa, proCede l’iter per la fusione Con Cdl spa
il presidente eddi Gomboso: “auspichiamo sia una tappa verso la realizzazione del gestore unico per l’intera provincia di udine”
Prosegue a pieno ritmo il percorso che porterà alla fusione fra Cafc spa e il Consorzio depurazione laguna spa con l’obiettivo di creare una realtà di dimensioni accresciute, integrata strutturalmente e in grado di affrontare meglio le importanti sfide che le recenti modifiche normative imporranno nel settore della gestione del ciclo idrico integrato. Nelle scorse settimane i consigli dei Comuni soci di Cafc spa e Cdl spa hanno infatti deliberato sul progetto, attuando in questo modo il primo dei tre passaggi previsti verso la fusione, che darà vita a un soggetto in grado di fornire il servizio idrico integrato a 83 Comuni della provincia di Udine, per una popolazione complessiva di circa 326mila abitanti.“Le amministrazioni comunali si sono confrontate dando via libera al progetto – illustra il presidente di Cafc spa Eddi Gomboso – che siamo certi permetterà da un lato di innalzare la qualità del servizio offerto agli utenti e, dall’altro, grazie a una maggiore efficienza, di ridurre i costi operativi. Questo significa che la società nata dalla fusione potrà contare su una variazione positiva degli utili, rispetto alle due società singole, di 654mila 555 euro per il 2011 e di un milione 4mila 506 per il 2012. Si tratta di cifre rilevanti che potranno essere utilizzate per rendere più efficienti gli impianti e le reti, per contenere l’aumento dei costi operativi e per affrontare gli investimenti che si renderanno necessari nei prossimi anni”.In merito ai benefici portati dalla fusione Gomboso evidenzia come: “Non dobbiamo dimenticare il vantaggio dato dalla fruizione dell’impianto di depurazione del Cdl, sul quale è previsto un investimento di sei milioni di euro destinato al potenziamento e miglioramento dello stesso, che permetterà di non costruire altri impianti. Con questa possibile unione si cerca inoltre di realizzare un’aggregazione fra impianti di depurazione, per fare in modo che il territorio possa usufruire di un numero maggiore di impianti di medie dimensioni, oggi carenti, dismettendo i più piccoli e utilizzando maggiormente quello di San Giorgio di Nogaro, nell’ottica di una migliore gestione. La fusione assume inoltre maggiore significato se vista come tappa di un percorso, auspicato, verso il gestore unico per l’intera provincia di Udine”. A livello operativo nel corso del 2010 Cafc e Cdl continueranno a garantire i servizi attualmente forniti ai cittadini e al territorio, operando in autonomia ma avviando un processo di aggregazione dei servizi stessi, mentre il 2011 rappresenterà il primo vero anno di gestione e di piena attività della nuova realtà, con un’organizzazione industriale che avrà già messo in comune il patrimonio impiantistico, tecnologico e professionale. Nel 2012, infine, la società fusa opererà a pieno regime.“I vantaggi derivanti dalla fusione – precisa Gomboso – saranno dunque molteplici, a cominciare naturalmente da una gestione efficace, economica ed efficiente del servizio, ma l’iniziativa rappresenta anche un momento decisivo, per il nostro territorio, perché permetterà di dare vita a una realtà che, per dimensioni e capacità, potrà giocare un ruolo da protagonista nella gestione del ciclo idrico integrato, un settore fondamentale, perché garantisce alla popolazione il bene pubblico primario dell’acqua, e in rapida evoluzione”.
Eddi Gomboso, presidente di Cafc spa
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10Energetica
certificatore, i tecnici diplomati possono
certificare gli edifici solo se hanno segui-
to i corsi di certificatore (Casa Clima, Sa-
cert, ecc.). E fin qui niente di nuovo.
Per effettuare la certificazione VEA, en-
trambe le categorie dovranno seguire
uno specifico corso di 40 ore con un pro-
gramma definito dalla Regione e tenuto
dall’ARES - Agenzia Regionale per l’Edi-
lizia Sostenibile s.r.l., nulla in contrario,
anzi un’unica ed univoca voce darebbe
di sicuro la stessa impostazione didatti-
ca a tutti i certificatori.
L’Amministrazione Regionale del Friuli Ve-
nezia Giulia sta elaborando il Regolamen-
to recante il sistema di accreditamento
dei soggetti abilitati all’emissione della
certificazione VEA di sostenibilità ener-
getico ambientale. Il Regolamento trat-
terà dei requisiti professionali, necessa-
ri per essere accreditati come certifica-
tori VEA, del sistema di accreditamen-
to, del percorso formativo, dei control-
li dei certificati.
Non appena il Regolamento sarà approva-
to dalla Giunta Regionale e sarà definita
la convenzione
con ARES, po-
tranno partire i
corsi formativi
per certificato-
Antonio Tieghi
La valutazione energetica ed ambientale, V.E.A.il punto della situazionedi antonio tieghi
Con l’entrata in vigore della legge regio-
nale 23/2005 (Disposizioni in materia di
edilizia sostenibile) e l’evolversi del qua-
dro normativo nazionale in materia di cer-
tificazione energetica, la Regione Friu-
li Venezia Giulia ha istituito un sistema
di valutazione della qualità energetica
e ambientale degli edifici, denominato
“Protocollo VEA”. Lo strumento costitu-
irà, a partire dal 1° giugno 2010, sia per
gli edifici pubblici che per quelli privati, il
criterio applicativo necessario ai fini del-
la certificazione energetica e ambienta-
le in Friuli Venezia Giulia.
Il 14 aprile un tavolo tecnico costituito
da funzionari della Regione Friuli Venezia
Giulia e dell’ARES (Agenzia Regionale per
l’Edilizia Sostenibile), nonché dai rappre-
sentanti degli Ordini, dei Collegi, dell’AN-
CE e dell’ANCI, è stato convocato negli
uffici regionali per un incontro illustrativo
sullo stato del “Protocollo VEA”.
Presenti alla riunione in rappresentazio-
ne del Collegio dei Geometri Laureati di
Pordenone, e Geoemtri è emersa, in sin-
tesi, la seguente situazione:
fino all’entrata in vigore del “Protocollo”
si procede con i normali meccanismi pre-
visti dalla normativa nazionale e pertan-
to i tecnici laureati possono certificare gli
edifici anche senza aver seguito i corsi di
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ri VEA. In seguito alla approvazione della
Finanziaria 2010 della Regione del Friuli
Venezia Giulia ARES ha le seguenti com-
petenze connesse alla procedura di cer-
tificazione VEA di sostenibilità energeti-
co ambientale degli edifici:
a) divulgazione;
b) formazione;
c) accreditamento;
d) ricevimento dichiarazioni di conformi-
tà (attestati di certificazione);
e) consulenza agli Enti pubblici;
f) gestione del catasto energetico;
g) ogni altra attività, attribuita dalla Giun-
ta regionale, per il perseguimento del-
le finalità della L.R.23/2005
Manca meno di un mese all’entra in vi-
gore del protocollo e ancora non sono
stati definiti i criteri per individuare i cer-
tificatori, allo stato attuale pertanto non
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ci sono ancora figure abilitate alla certi-
ficazione VEA e non ci saranno all’entra-
ta in vigore della legge regionale.
Per questi motivi, in sede di incontro
è stato formalmente richiesto il rinvio
dell’entrata in vigore del VEA almeno fi-
no al 31 dicembre di quest’anno.
Inoltre, essendo solo l’ARES abilitato allo
svolgimento dei corsi, sorge l’interroga-
tivo di quanti di questi corsi si riusciran-
no a fare entro l’anno e di conseguenza,
avremo abbastanza certificatori per sod-
disfare le richieste senza determinare del-
le situazioni di semi monopolio?
Oltre a quanto su riportato, tra i compi-
ti dell’ARES c’è la gestione del catasto
energetico, il che vuol dire l’inoltro delle
certificazioni allo stesso, il quale ha già
dichiarato che saranno oggetto di verifi-
ca tecnica di congruità.
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10Ambiente
Nel numero di febbraio della rivista “Di-
mensione geometra”, nel commentare
il D. lgs. 152/06 e sue modifiche ed in-
tegrazioni, si accennava alla volontà del
legislatore di istituire un apposito siste-
ma informatico, allo scopo di gestire con
maggiore facilità le informazioni su pro-
duzione, detenzione, trasporto e smalti-
mento dei rifiuti. In particolare tale volon-
tà è stata espressa nelle modifiche ap-
portate all’art. 189 del D. lgs. 152/2006
con il D. lgs. 16.01.2008 n. 4.
Le citate modifiche riportate nel nuovo
comma, 3 bis, dell’art. 189 prevedeva-
no appunto, l’istituzione di un sistema
informatico di controllo della tracciabi-
lità dei rifiuti, ai fini della trasmissione
e raccolta di informazioni su produzio-
ne, detenzione, trasporto e smaltimen-
to di rifiuti e la realizzazione, in formato
elettronico, del formulario di identifica-
zione dei rifiuti, dei registri di carico e
scarico e del M.U.D. (modello unico di
dichiarazione).
Come quasi sempre succede, si ipotizza-
va che l’attuazione del citato comma “3
bis” potesse attivarsi più in la nel tem-
po invece, come un fulmine a ciel sere-
no, tale sistema informatico è stato at-
tuato con il D.m. Ambiente 17 dicembre
2009, pubblicato sulla G.U. del 13 gen-
naio 2010 ed è entrato in vigore il giorno
successivo della sua pubblicazione. Il si-
stema si chiama
“SiStri”Questo sistema informatico di control-
lo della tracciabilità dei rifiuti, gestito dal
Comando dei Carabinieri per la tutela
dell’Ambiente è operativo;
A) a partire dal centoottantesimo giorno
dall’entrata in vigore del Decreto, av-
venuto il 14.01.2010 e cioè dal 12 lu-
glio 2010
- per i produttori iniziali di rifiuti perico-
losi e produttori iniziali di rifiuti non
pericolosi nonché dei produttori ini-
ziali che effettuano la raccolta e tra-
sporto di trenta chilogrammi o tren-
ta litri al giorno di propri rifiuti perico-
losi e le imprese e gli enti produttori
iniziali di rifiuti non pericolosi derivan-
ti da lavorazioni industriali, artigiana-
li e attività di recupero di fanghi, pro-
dotti dalla potabilizzazione delle ac-
que e da abbattimento dei fumi (art.
184 comma 3, lett. c,d,g del D. lgs.
152/06), con più di cinquanta dipen-
denti
- per i commercianti e gli intermediari
- per i consorzi istituiti per il recupero
e il riciclaggio di particolari tipologie
di rifiuti che organizzano la gestione
Istituito il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti - Sistrid.M. ambiente 17.12.2009 art 1 e 3 e d.M. 15.02.2010di livio lacosegliaz
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dell’impresa che effettua il successi-
vo trasporto
B) a partire dal duecentodecimo giorno
dall’entrata i vigore del decreto ( av-
venuta il 14.01.2010 perciò dal 11 ago-
sto 2010)
- per le imprese e gli enti produttori
iniziali di rifiuti pericolosi, i produttori
iniziali di rifiuti non pericolosi nonché
i produttori iniziali di rifiuti pericolosi
che effettuano la raccolta e trasporto
di trenta chilogrammi o trenta litri al
giorno di propri rifiuti pericolosi che
hanno fino a cinquanta dipendenti
- per i produttori iniziali di rifiuti non peri-
colosi dovuti alle lavorazioni industria-
li, artigianali e attività di recupero di
fanghi prodotti dalla potabilizzazione
delle acque e da abbattimento dei fu-
mi (art. 184 comma 3, lett. c,d,g del
D. lgs. 152/06), che hanno tra gli un-
dici e cinquanta dipendenti.
Tutti i soggetti citati al punto A) e B) co-
municano la quantità e le caratteristiche
qualitative dei rifiuti oggetto della loro at-
tività attraverso il SISTRI.
Le informazioni verranno fornite dai sog-
getti citati utilizzando dispositivi elettro-
nici forniti dal SISTRI.
Le imprese e gli enti produttori iniziali
di rifiuti non pericolosi, definiti dall’art.
184, comma 3, lettere c),d) e g) del D.
lgs. 152/06 come rifiuti speciali, che non
hanno più di dieci dipendenti, le impre-
se che raccolgono e trasportano i pro-
pri rifiuti non pericolosi, i produttori ini-
ziali di rifiuti pericolosi, che effettuano
la raccolta e il trasporto di trenta chilo-
grammi o trenta litri al giorno dei pro-
prio rifiuti, gli imprenditori agricoli di cui
all’art. 2135 del C.C. che producono ri-
fiuti non pericolosi e le imprese e gli en-
ti produttori iniziali di rifiuti non pericolo-
si derivanti da attività diverse da quelle
di tali rifiuti per conto dei loro consor-
ziati
- per le imprese che svolgono attività di
raccolta e trasporto di rifiuti non peri-
colosi, di raccolta e trasporto di rifiuti
pericolosi, di bonifica dei siti, di boni-
fica dei beni contenenti amianto, di
commercio e intermediazione dei ri-
fiuti, senza detenzione degli stessi,
nonché di gestione degli impianti di
smaltimento e di recupero dei rifiu-
ti, nei limiti di cui all’art. 208, comma
15 del D. lgs. 152/2006, che raccol-
gono e trasportano rifiuti speciali
- per le imprese e gli enti che effettua-
no operazioni di recupero e smalti-
mento di rifiuti e per i soggetti;
a) in caso d trasporto marittimo, il termi-
nalista concessionario dell’area por-
tuale e l’impresa portuale ai quali so-
no affidati i rifiuti in attesa dell’imbar-
co o allo sbarco, in attesa di succes-
sivo trasporto
b) in caso di trasporto ferroviario, i re-
sponsabili degli uffici di gestione mer-
ci e gli operatori logistici presso le sta-
zioni ferroviarie, gli interporti, gli im-
pianti di terminalizzazione e gli scali
merci ai quali sono affidati i rifiuti in
attesa della presa in carico degli stes-
si da parte dell’impresa ferroviaria o
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trascrive qui di seguito integralmente on-
de evitare possibili omissioni.
Si precisa che i soggetti citati nel testo,
come elencati agli art. 1 e 2 del D.m. Am-
biente 17.12.2009 sono rispettivamente
quelli dell’art. 1 elencati alle lettere A) e
B) del presente testo e quelli dell’art. 2,
che oltre ai soggetti di cui all’art. 1 anno-
verano fra i soggetti obbligati i comuni, gli
enti e le imprese che gestiscono i rifiuti
urbani nella regione Campania.
Art. 3 comma dal 6 all’11:
6. una volta perfezionata la procedura di
iscrizione, ai soggetti di cui agli articoli 1
e 2 vengono consegnati:
a) un dispositivo elettronico per l’acces-
so in sicurezza dalla propria postazio-
ne al sistema informatico, d’ora in
avanti definito dispositivo Usb, ido-
neo a consentire la trasmissione dei
dati, a firmare elettronicamente le in-
formazioni fornite ed a memorizzar-
le sul dispositivo stesso.
È necessario dotarsi di un disposi-
tivo Usb per ciascuna unità locale
dell’impresa e per ciascuna attività
di gestione dei rifiuti svolta all’inter-
no dell’unità locale. In caso di unità
locali nelle quali sono presenti unità
operative da cui originano in manie-
ra autonoma rifiuti è facoltà richie-
dere un dispositivo Usb per ciascu-
na unità operativa.
Per le attività di raccolta e trasporto
dei rifiuti, è necessario dotarsi di un
dispositivo Usb relativo alla sede le-
gale dell’impresa, e di un dispositi-
vo per ciascun veicolo adibito al tra-
sporto di rifiuti.
Ciascun dispositivo Usb può conte-
nere fino ad un massimo di tre cer-
tificati elettronici associati alle per-
sone fisiche individuate durante la
procedura di iscrizione come delega-
di cui all’art. 184, comma 3, lett. c), d)
e g) del D. lgs. 152/06, possono aderi-
re su base volontaria al sistema SISTRI
a partire dal centoottantesimo giorno
dall’entrata in vigore del decreto, cioè
dal 12 luglio 2010.
Gli impianti di discarica e gli impianti di
incenerimento dei rifiuti saranno dotati
di apparecchiature idonee a monitora-
re l’ingresso e l’uscita di automezzi dai
predetti impianti.
L’installazione, la manutenzione e l’ac-
cesso a tali apparecchiature sono riser-
vati al personale del SISTRI come pu-
re a carico dello stesso, saranno i rela-
tivi oneri.
Art. 3 - ISCRIZIONE AL SISTRI
I soggetti (enti, imprese, commercian-
ti…) descritti alla lettera “A” sopra riporta-
ta aderiscono al SISTRI, iscrivendosi allo
stesso entro quarantacinque giorni dal-
la data di entrata in vigore del D.m. Am-
biente 17.12.2009; termine questo pro-
rogato di 30 giorni dal D. 15.02.2010 per
cui l’iscrizione dovrebbe essere stata già
effettuata entro il 29 marzo 2010.
I soggetti descritti alla lettera “B” del
testo sopra riportato, aderiscono al SI-
STRI iscrivendosi allo stesso dal tren-
tesimo al settantacinquestimo giorno
successivo all’entrata in vigore del D.m.
17.12.2009.
Poiché il termine (così si è interpretato)
massimo è stato prorogato di 30 giorni
ne consegue che i termini risultano es-
sere slittati dal 12 febbraio 2010 al 28
aprile 2010.
I soggetti di nuova costituzione dovran-
no iscriversi al SISTRI prima di dare av-
vio alle rispettive attività.
La descrizione e le apparecchiature del si-
stema SISTRI vengono dettagliatamente
esposte nei commi dal 6° all’11° dell’art.
3 del D.m. Ambiente 17.12.2009, che si
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ma Sistri in verificarsi di uno dei pre-
detti eventi, non oltre le 72 ore dalla
data di comunicazione al Registro del-
le imprese dell’evento, e provvedere,
nei successivi 10 giorni lavorativi, alla
restituzione del dispositivo black box
ad una delle officine autorizzate all’in-
stallazione.
8. la procedura di cui al comma 7 si appli-
ca anche nel caso di cessione dell’azien-
da o del ramo dell’azienda avente a og-
getto l’esercizio delle attività per le quali
è obbligatorio l’uso dei dispositivi di cui
al comma 6.
In tale ipotesi il soggetto acquirente
dell’azienda o del ramo dell’azienda do-
vrà iscriversi al sistema Sistri entro 10
giorni dalla comunicazione al Registro del-
le imprese dell’atto di cessione dell’azien-
da e provvedere al ritiro dei dispositivi
seguendo la procedura indicata negli al-
legati IA e IB.
9. in caso di variazione dei dati identifi-
cativi dell’impresa comunicati in sede di
iscrizione, i soggetti delegati all’utilizzo
del dispositivo Usb provvedono, succes-
sivamente all’iscrizione della variazione
presso il Registro delle imprese, ad ef-
fettuare le necessarie variazioni della se-
zione anagrafica accedendo all’apposita
area del portale del sistema Sistri.
10. eventuali variazioni delle persone
fisiche individuate quali delegati per le
procedure di cui al presente decreto
devono essere comunicate all’impre-
sa del Sistri, che emette un nuovo cer-
tificato elettronico. Il dispositivo conte-
nente un nuovo certificato elettronico
è ritirato secondo la procedura indicata
nell’allegato IA.
11. i dispositivi di cui al comma 6 resta-
no di proprietà del Sistri e vengono af-
fidati ai soggetti di cui agli articoli 1 e 2
in comodato d’uso.
ti per le procedure di cui al presente
decreto dai soggetti di cui agli arti-
coli 1 e 2. Tali certificati consentono
l’identificazione univoca delle perso-
ne fisiche delegate e la generazione
delle loro firme elettroniche ai sensi
dell’articolo 21 del decreto legislati-
vo 7 marzo 2005, n. 82;
b) per ciascun dispositivo Usb, l’identifi-
cativo utente (username), la password
per l’accesso al sistema, la password
di sblocco del dispositivo (Pin) e il co-
dice di sblocco (Puk);
c) un dispositivo elettronico da instal-
larsi su ciascun veicolo che traspor-
ta rifiuti, con la funzione di monitora-
re il percorso effettuato dal medesi-
mo, definito black box. È necessario
dotarsi di una black box per ciascun
veicolo in dotazione all’impresa. La
consegna e l’istallazione della black
box avviene presso le officine auto-
rizzate, il cui elenco è fornito conte-
stualmente alla consegna del disposi-
tivo Usb e disponibile sul portale del
sistema Sistri. I costi di installazione
e per l’acquisto della necessaria car-
ta Sim sono a carico dei soggetti ob-
bligati. Le modalità di individuazione
delle officine autorizzate e le modali-
tà di ritiro ed installazione delle black
box sono indicate nell’allegato IB.
7. in tutti i casi in cui si verifichi un’ipo-
tesi i sospensione o cessazione dell’at-
tività per il cui esercizio obbligatorio
l’utilizzo dei dispositivi di cui al com-
ma 6, ovvero di estinzione dei sogget-
ti giuridici ai quali tali dispositivi sono
stati consegnati, a qualsiasi causa tale
estinzione sia imputabile, ivi incluse le
ipotesi si cancellazione o fusione, ov-
vero in caso di chiusura di un’unità lo-
cale, i soggetti di cui agli articoli 1 e 2
devono comunicare via telefax al siste-
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Ribassi anomali sulle tariffe professionaliPuò un ribasso del 98,5% garantire un prodotto di qualità?di Elio Miani
Tariffa
e risultano clamorosamente anomale al
ribasso e del tutto fuori mercato.
Ecco qualche esempio, che per i nostri let-
tori, non hanno bisogno di commenti:
1° CASO: restauro e risanamento con-
servativo di un auditorium in Comune di
Grado (aggiudicazione fatta ad un A.T.P.
di un ingegnere ed un architetto):
- progetto definitivo: ribasso del 46,80%
- progetto esecutivo: ribasso del 93,69%
- coordinatore sicurezza: ribasso de 17,10%
- direzione lavori: ribasso del 41,40%
- misura, contabilità e CRE: ribasso del
98,50%
2° CASO: svolgimenti di operazioni di ac-
catastamento per opere demaniali (aggiu-
dicazione fatta ad un geometra):
- sei professionisti che formulano l’offerta;
- ribasso minimo del 6,50 %
- tre professionisti formulano ribassi che
oscillano tra il 17,40% ed il 23,23 %
- aggiudicazione al professionista che ha
offerto il 60,40 % di ribasso.
Potrei continuare ma credo che questi
casi forniscano sufficienti argomentazio-
ni su cui poter riflettere.
Anche riconoscendo in linea di princi-
pio la necessità di abolire i minimi tarif-
fari, bisogna prendere atto che comun-
que la tariffa dei Geometri, risalente al
1949, non è più in linea con le attuali at-
Molto spesso accade che nei nostri
ambienti, si parli di tariffe e di parcelle
e questo parlare si è intensificato do-
po il noto decreto Visco-Bersani (D.L.
04.07.2006 n. 223, convertito il Legge
il 4 agosto 2006 n. 248). Ora, la man-
canza di certezze su di una tariffa mini-
ma obbligatoria, ha incentivato tra l’al-
tro, anche la corsa dei nostri colleghi e
dei professionisti in genere, al ribasso
incondizionato, che ultimamente ha as-
sunto proporzioni davvero inquietanti. I
colleghi segnalano ribassi anomali un po’
ovunque ed anche all’interno della reda-
zione discutiamo spesso di questi argo-
menti, studiando come fare per cercare
di convincere (almeno i nostri iscritti) a
non svendere il loro prodotto. Si tratta
di pratiche per i Comuni, per gli enti, di
progetti, di accatastamenti e di ogni al-
tra nostra attività.
Raccogliendo gli spunti emersi in reda-
zione, ho cercato, attraverso una e-mail
indirizzata ad alcuni colleghi, di acquisire
maggiori informazioni al riguardo. Così ho
scoperto alcuni casi emblematici, che ri-
tengo effettivamente doveroso analizza-
re, per cercare di comprendere le motiva-
zioni che inducono i professionisti a pre-
sentare delle offerte assurde che a rigor
di logica, non hanno motivazioni plausibili
Elio Miani
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gabile che una corretta analisi deve esse-
re verificata sulla scorta di elementi che il
mondo delle aziende dà per scontati, ovve-
ro la struttura produttiva, con i costi delle at-
trezzature (con un conseguente ammorta-
mento), unitamente al valore del lavoro in-
dividuale, che è evidentemente imprescin-
dibile dal lavoro intellettuale, frutto della ca-
pacità e preparazione del singolo individuo.
Avevamo pertanto individuato degli “studi
tipo” definiti in base alle attività principal-
mente svolte, con gli specifici costi orari e
successivamente, avevamo iniziato ad ana-
lizzare i tempi di esecuzione di alcune pre-
stazioni professionali.
A livello di impostazione su come e quan-
to, dovessero differenziarsi i due valori
estremi della forbice (minimo e massimo),
molto si era discusso all’interno della com-
missione ed era emersa una ipotesi larga-
mente condivisa su come questa forbice
dovesse essere molto ampia ed in parti-
colare sul valore del minimo, era emersa
una volontà anticipatrice rispetto al suc-
cessivo Decreto Visco/Bersani.
Qui faccio un piccolo passo indietro nel ra-
gionamento generale, osservando come
nel mercato delle merci, sia pacifico con-
siderare i negozi hard-discount non rappor-
tabili con la bottega che vende specialità.
Chi va in un hard-discount sa cosa cerca e
sa che troverà merce a prezzo economico,
spesso di marche non conosciute, dispo-
ste ancora negli scatoloni e non bene alli-
neate negli scaffali e non pretenderà certo
di trovare il prodotto di nicchia, che invece
troverà di sicuro nel negozio specialistico.
In sintesi, chi vuole il prodotto di qualità ed
il servizio accurato, sa che non lo può tro-
vare in un hard-discount. Collegando per-
tanto la qualità con il prezzo della presta-
zione professionale, si iniziava ad analizzare
l’ipotesi che, un determinato lavoro doves-
se avere dei requisiti minimi garantiti (quin-
tività. Il principio che potrebbe aver ispirato i
ministri Visco/Bersani può essere corretto e
condivisibile soltanto se inquadrato nell’ot-
tica di chi vede nelle professioni, un’assie-
me di corporazioni piene di privilegi e dedi-
te unicamente a tutelare gli interessi di par-
te dei propri iscritti.
Ma questa ottica è del tutto inaccettabile per
le professioni ordinistiche, le quali svolgono,
attraverso gli ordini ed i collegi, un’azione di
controllo sul corretto comportamento pro-
fessionale dei propri iscritti, a tutela in parti-
colar modo della società tutta e non svolgo-
no (come qualcuno crede) una azione pro-
tezionistica a difesa dei propri vantaggi ac-
quisiti. L’abolizione dei minimi tariffari (non
della tariffa, ricordiamolo!) doveva accom-
pagnarsi con una parallela azione che indivi-
duasse i giusti parametri minimi a garanzia
dell’esecuzione di una prestazione profes-
sionale di qualità.
Purtroppo ciò non è accaduto; l’abolizione dei
minimi si è rivelata una manovra populistica
e demagogica che ha portato ad una dege-
nerazione incontrollata ed incontrollabile del-
le tariffe richieste, delle quali i casi sopra ri-
portati, sono una chiara dimostrazione. Dal
maggio 2005 al maggio 2007 ho avuto il pia-
cere di essere componente del Comitato Ri-
stretto Tariffa del Consiglio Nazionale, il quale
aveva avviato un grosso lavoro per ridefinire
la Tariffa, non solo più come minimi indero-
gabili, ma anche con l’individuazione dei va-
lori equi e reali, che costituissero un minimo
ed un massimo, per determinare una forbi-
ce all’interno della quale, si potesse colloca-
re la libera scelta del professionista per mi-
surare il valore del proprio lavoro.
Assieme ad alcuni colleghi, avevo in parti-
colare elaborato una analisi dettagliata dei
costi orari, identificandola quale base univo-
ca di valutazione all’interno di studi che co-
munque, avevano una struttura ed un con-
seguente costo ben diversificati. E’ inne-
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manifesta, configurerei tre ipotesi al riguar-
do: il professionista non fa la contabilità ma
la fa fare all’impresa mentre lui solo la sigla
(con il solo controllo già perde i pochi euro di-
sponibili); in questo caso dove sta la certez-
za che quanto misurato sia stato realizzato
ed invece (come sarebbe comprensibilissi-
mo) l’impresa non abbia maggiorato i valo-
ri contabilizzati?
Il professionista fa la contabilità, ma visto che
di fatto la fa gratis, in qualche modo deve re-
cuperare i costi ..... (tangentopoli docet....) il
professionista affida la contabilità al “pratican-
te” o a un collega giovane ove in entrambe i
casi, manca l’esperienza e quindi, la qualità.
Ma per contro questi affidamenti danno la
certezza di un costo irrisorio, perché il prati-
cante non viene pagato come il collega gio-
vane, che magari si vede costretto a ricorre-
re al collegio per ricevere il giusto (e di casi
simili ne ho visti in 20 anni di commissione
parcelle, anche recentemente). Alla fine del
lavoro siamo sicuri che la prestazione profes-
sionale svolta con tali sconti sia stata vantag-
giosa per la stazione appaltante?
Come si quantifica, ad esempio, una contabi-
lità di importo superiore all’eseguito, oppure
una progettazione esecutiva comunque ap-
prossimativa, che si ripercuote magari sulla
funzionalità dell’opera.
Oppure ancora, e si potrebbe continuare
all’infinito, una direzione lavori carente e che
per questo, solo dopo alcuni anni si mani-
festano vizi occulti, che si sarebbero potu-
ti evitare con una più attenta presenza in
cantiere?
Il privato cittadino è libero di scegliere un
formaggio non di qualità, in quanto soppesa
liberamente e chiaramente il rapporto costo/
prodotto e coscientemente decide.
Ma il cittadino che paga le tasse è contento
di ritrovarsi con un’opera pubblica, la quale
per unascelta avventata, non sia stata equa-
mente “pagata”?
di all’interno del minimo e massimo tariffa-
rio) mentre invece chi voleva scendere al
di sotto, poteva essere libero di farlo sen-
za rispettare i minimi ma, in questo caso,
la committenza doveva essere informata
che la prestazione professionale non po-
teva essere di qualità. Purtroppo, questo
lavoro e questo impegno non hanno visto
una degna conclusione, dato che diversi
orientamenti a livello di Consiglio Nazionale
hanno di fatto, vanificato il lavoro svolto, la
Commissione Ristretta Tariffa è stata sciol-
ta, il gruppo di lavoro sulla qualità pure e la
Legge 248/2006, ha fatto il resto.
Ora che il Ministro della Giustizia Alfano an-
nuncia la cancellazione del Decreto Visco/
Bersani, in un più ampio quadro riorganizza-
tivo delle professioni, con la costituzione, lo
scorso 15 aprile, di un tavolo di lavoro, sem-
brerebbe che si possa porre rimedio a que-
sta situazione apportando le opportune cor-
rezioni della norma.
Personalmente sono scettico, troppe volte
sono state fatte promesse poi non mante-
nute ed inoltre, rischiamo di mettere trop-
pa carne al fuoco, correndo il rischio di bru-
ciare tutto.
Ritornando ai due casi iniziali, mi permetto
alcune considerazioni: sono sicuri quei fun-
zionari (R.U.P.), che predispongono certi ban-
di di gara, che le metodologie adottate siano
le più consone a garantire un corretto inqua-
dramento dell’incarico?
Il bando dovrebbe consentire l’individuazio-
ne del professionista più preparato, in gra-
do di svolgere una prestazione professiona-
le che dia la massima garanzia di correttez-
za ed affidabilità, nel precipuo interesse del-
la Stazione Appaltante.
Come può, quest’ultima, essere garantita
con un ribasso del 98,5 % sulla contabilità?
Al riguardo mi sorge un dubbio lecito perché,
a meno che uno non voglia fare della bene-
ficenza, ma nel caso di specie deve essere
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10Catasto
verso l’invio telematico delle pratiche.
Si è inoltre parlato del decentramento
delle funzioni catastali ai Comuni, co-
sa oggi ancora impensabile.
In futuro, con il supporto delle nuove
procedure e delle nuove tecnologie
(che permettono un sempre maggio-
re ed agevole controllo e soprattutto
un approccio univoco alle problemati-
che catastali in ogni ufficio provinciale),
si potrà creare la base per una delega
delle funzioni tecniche catastali, senza
creare ulteriori problematiche interpre-
tative e/o operative.
La riunione è proseguita con l’esposi-
zione dell’ing. Contardi e dell’ing. Iovi-
ne che hanno presentato la procedu-
ra DOCFA 4 e la circ. 4/2009, spiegan-
do fin nei dettagli, le problematiche già
evidenziate dall’apposito tavolo tecni-
co delle professioni, dove l’Agenzia si
confronta con i professionisti.
Successivamente, l’intervento dell’ing.
Flavio Ferrante è stato incentrato sul-
la necessità di chiarire ai Geometri le
motivazioni e lo stato dell’arte del lavo-
ro finora svolto dall’A.d.T. per realizzare
ed avviare la procedura Pregeo 10.00.
Ha sottolineato come l’A.d.T. abbia in-
vestito moltissime energie su questo
progetto, per rendere l’intera procedu-
Riunioni informative dell’Agenzia del Territoriola riunione del 31 marzo a roma e del 26 aprile a Mestredi luca Passador
Il 31 marzo scorso si è svolta a Ro-
ma una riunione allargata alla presen-
za di tutti i colleghi responsabili nazio-
nali del catasto, ed i vertici dell’Agen-
zia del Territorio.
I lavori si sono aperti con i saluti del
Presidente Savoldi, che ha comunica-
to le prossime date di interesse nazio-
nale sul tema catastale. Il convegno SI-
FET sul Catasto del 2010 “dalla Topo-
grafia alla Geomatica” che si terrà dal
16 al 19 giugno in Sardegna, ed il con-
vegno ASITA che si terrà in novembre
a Bologna.
Il Presidente è certo che la direzione
che sta prendendo il Catasto italiano,
sia quella di una continua crescita e
miglioramento, nonostante le attua-
li difficoltà.
Non si può del resto buttare via tutto
il lavoro fatto, tenendo soprattutto pre-
sente che il compito del Catasto è quel-
lo di migliorare ma anche di conservare,
che è nel contempo il pregio ed il difet-
to dell’attuale sistema catastale.
Dopo le presentazioni del consigliere
nazionale Bruno Razza, ha preso la pa-
rola l’ing. Franco Maggio, che ha deli-
neato l’obbiettivo dell’Agenzia del Ter-
ritorio, e cioè la completa informatizza-
zione ed il totale aggiornamento attra-
Luca Passador
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dall’ing. Ferrante come, a poco tempo
dalla scadenza del 1 giugno, ci sia an-
cora un’altissima percentuale di estratti
di mappa auto allestiti. Questo riscon-
tro sta evidentemente ad indicare che
molti professionisti non hanno ancora
iniziato ad usare la procedura Pregeo
10.00. Si rammenta infatti, che dal 1
giugno non sarà più possibile presen-
tare un tipo con una mappa auto alle-
stita, ma solo con gli estratti di mappa
predisposti per Pregeo 10.00.
L’estratto di mappa rilasciato dall’Uffi-
cio, conterrà tutti i dati tecnici ammi-
nistrativi e censuari del Catasto, quin-
di si tratta di una piccola parte del Ca-
tasto che di volta in volta, viene mes-
so completamente a disposizione dei
Geometri.Da qui derivano le preoccu-
pazioni che la crescente richiesta di
estratti di mappa digitali (che inevita-
bilmente si attiverà dal primo giugno),
possa intasare completamente gli Uf-
fici creando ritardi e disagi per i pro-
fessionisti.
In questo contesto, le province di
Udine, Pordenone e Gorizia, si sono
distinte per essere ancora una volta, tra
le prime nell’utilizzo dei nuovi estratti
e delle nuove procedure.
Fa eccezione ovviamente la provincia di
Trieste, la quale per le note problema-
tiche di corrispondenza catasto-tavola-
re, nonché per le molteplici deroghe già
applicate alla procedura Pregeo 9.00 (a
seconda delle operazioni che si debbo-
no eseguire), non è infatti possibile la
spedizione telematica degli atti.
Ad oggi, l’Agenzia del Territorio non ha
ancora emanato direttive convincenti
e risolutive in merito a come sarà pos-
sibile operare nella provincia di Trieste
con il Pregeo 10.
Una delle soluzioni proposte dal no-
ra automatica ma soprattutto, non inter-
pretabile dai funzionari catastali addet-
ti alla ricezione ed approvazione degli
atti di aggiornamento, come purtroppo
è successo molto spesso nei vari uffi-
ci del Catasto.
Pregeo 10.00 infatti, prevede l’approva-
zione automatica dell’atto di aggiorna-
mento, potendo selezionare preventi-
vamente la tipologia di operazione con
la quale si intende procedere. Succes-
sivamente in caso di difformità del tipo,
è inoltre possibile selezionare le opzioni
tra le possibili deroghe previste.
Superati i controlli automatici, l’appro-
vazione avviene direttamente nell’uffi-
cio del tecnico redattore, il quale (teo-
ricamente) dovrà solo inviare al Cata-
sto la pratica, che entrerà direttamen-
te nella banca dati, e riceverà le rice-
vute necessarie.
Per rendere il tipo mappale diretta-
mente approvabile dal tecnico l'Agen-
zia del Territorio ha dovuto definire
per ogni provincia, un limite massi-
mo di tolleranza per gli adattamen-
ti di mappa, in fase di preparazione
della proposta. Questa tolleranza, è
stata calcolata in base alle situazio-
ni delle mappe originarie, in funzio-
ne della scala d’impianto ed in base
ai dati ottenuti dai tipi presentati ne-
gli ultimi anni.
Nel caso in cui il tipo predisposto dal
tecnico dovesse eccedere tali tolle-
ranze predefinite per ogni Comune,
il tipo potrà comunque essere appro-
vato, ma non in via automatica, ben-
sì manualmente dai tecnici dell’uffi-
cio provinciale. Non si otterrà in que-
sto caso l’approvazione diretta da par-
te del tecnico, ma tutte le altre pro-
cedure, rimarranno uguali.
Successivamente è stato fatto notare
segue a pag. 30
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stro Consigliere Bruno Razza, sarebbe
quella di allegare alla documentazione
in pdf prodotta da Pregeo, anche ulte-
riori documentazioni quali le figure ri-
levate, e altre informazioni necessa-
rie al tavolare, ma anche per questa
proposta, il programma non è anco-
ra adeguato.
L’intervento dell’ing. Ferrante, sia a Ro-
ma che a Mestre, si è concluso con
un dibattito, probabilmente poco co-
struttivo.
Mentre da una parte tutti i professio-
nisti hanno lamentato difficoltà opera-
tive e perplessità sull’uso delle nuove
procedure, dall’altra parte, hanno an-
che sempre e continuamente dichiara-
to ampia disponibilità delle categorie
professionali ad un confronto costrut-
tivo con l’Agenzia, per lavorare assie-
me con l’obiettivo di un sempre mag-
giore miglioramento, proposto dallo
stesso presidente Savoldi.
Da parte dell’Agenzia del Territorio, si
è colta la volontà di collaborare ed è
certamente apprezzabile la disponi-
bilità nei nostri confronti, ma dalle ri-
sposte dell’ing. Ferrante, in reazione
agli stimoli ed alle richieste del mondo
professionale, spesso circostanziate e
puntuali, è parso di trovarsi dinnanzi ad
un muro difensivo delle tesi Catastali e
non ci sono state risposte convincenti
e adeguate alle aspettative.
Quindi alla prova dei fatti (soprattutto
in ambito tavolare), possiamo immagi-
nare che tutti i problemi si scaricheran-
no sulle spalle dei professionisti, i qua-
li ancora una volta come già successo
in passato, saranno costretti a fare da
cuscinetto tra Uffici non allineati e pro-
blematici, in ritardo con le tecnologie
necessarie ed una committenza sem-
pre più pressante ed esigente.
Nuove informazioni contenute all'internodell'estratto di mappa per Pregeo 10:Ditta, informazioni sulla particella, coordinatePF punti cartografici e i valori di soglia.
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10Professione
• anno201111,5%
• anno201212,5%
• anno201313,5%
• anno201414,5%
precisando altresì che lo 0,5 % di det-
to contributo, sarà destinato al finan-
ziamento delle attività assistenziali.
Il contributo minimo annuo passerà dagli
attuali 1.200 euro ai 1.800 euro in cinque
anni e successivamente, sarà rivalutato
annualmente in funzione dell’indice Istat.
Con lo stesso provvedimento, gli iscrit-
ti alle due professioni di ingegnere ed ar-
chitetto, potranno contare su di un contri-
buto integrativo (a carico del committen-
te) che raddoppierà dall’attuale 2% al 4%
sull’importo dell’onorario. Vi sono poi altri
tecnicismi sui vari trattamenti pensionisti-
ci, metodi di calcolo, periodi di agevolazio-
ni e quant’altro, ma questo credo poco in-
teressi per ora i nostri lettori. È evidente in-
vece, che questo aumento andrà a riequi-
librare il costo previdenziale a carico della
committenza, tra le varie professioni affini
ed a volte concorrenti. Su questo tema, si
è dunque ristabilita una sostanziale parità
tra le varie categorie, lasciando fuori - per
ora - solo i Periti Industriali.
I Geometri, in questo caso hanno antici-
pato tutti, compiendo una irresistibile fu-
ga in avanti che è durata 8 anni.
La notizia che qui si riporta, vuole esse-
re solo di informazione generale per gli
iscritti più attenti alle questioni previden-
ziali e contributive. Sulla Gazzetta ufficia-
le n. 65 del 19 marzo scorso è stato pub-
blicato un comunicato del Ministero del
lavoro e delle politiche sociali dal titolo:
“Approvazione di modifiche allo statuto
di Inarcassa Cassa nazionale di previden-
za ed assistenza per gli ingegneri ed ar-
chitetti liberi professionisti”. Nel comu-
nicato si legge che, con decreto inter-
ministeriale di data 5 marzo 2010, sono
state approvate con condizioni, le modi-
fiche dello statuto di Inarcassa. Modifi-
che che riguardano il contributo sogget-
tivo, il contributo integrativo, la pensio-
ne di vecchiaia, la pensione di anzianità,
la rivalutazione delle pensioni e dei con-
tributi, tutte adottate dal Comitato na-
zionale dei delegati nelle adunanze del
25, 26, 27 giugno e 21, 22 luglio 2008.
In attesa di conoscere nel dettaglio il te-
sto del decreto interministeriale, si evi-
denzia che il contributo soggettivo (cal-
colato sul reddito professionale) salirà di
un punto percentuale ogni anno, fino a
raggiungere nel 2014 il 14,5% dall’attua-
le 10% con le seguenti percentuali negli
anni dal 2010 in poi:
• anno201010,0%
Anche ingegneri ed architettimodificano il loro sistema contributivoapprovate le modifiche che portano, a partire dal 2011, il contributo integrativo al 4% anche per i tecnici laureati e rimodulano sia la contribuzione minima che il contributo oggettivodi tiziano Fior
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Tiziano Fior
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Calendario di Corsi e Seminari di Formazione in Regione
Formazione
TIPO1
DESCRIZIONE DELL’EVENTO PERIODO ORE ORG.2
LUOGO N°3
CREDITI4
C Rapporto con il cliente, deontologia professionale, compilazione parcelle 18-19-20/05 12 GO Collegio Geometri GO o
altra sede se > 25 unità 25 6
S ANIT: DPR 59, DLGS 311, UNI TS 25/05 4 GO Collegio Geometri GO o
altra sede se > 25 unità s.l. 3
C GEOVAL (per quanti non hanno già effettuato il corso)
7-8-9/0621-22/06 40 GO Collegio Geometri GO 30 40
S GEOVAL (per quanti hanno già effettuato il corso negli anni scorsi) 10/06 3+
viaggio GO Verona s.l. 3
S ANIT: igrotermia e ponti termici 15/06 4 GO Collegio Geometri GO o altra sede se > 25 unità s.l. 3
C Predisposizione piano di sicurezza e di coordinamento
17-24/0601-08/07 16 PGUD Collegio Periti UD
Collegio Geometri UD 35 8
C Approfondimento in acustica 18-19/0625-26/06 16 GO Collegio Geometri GO o
altra sede se > 25 unità s.l. 8+4 per esame
C Predisposizione piano di sicurezza e di coordinamento
30/0607-14-21/07 16 PGDU Collegio Periti UD
Collegio Geometri UD 35 8
S ANIT: strumenti per la diagnosi energetica 06/07 4 GO Collegio Geometri GO o
altra sede se > 25 unità s.l. 3
C Predisposizione piano di sicurezza e di coordinamento
02-09/0916-23/09 16 PGDU Collegio Periti UD
Collegio Geometri UD 35 8
S Posa di membrane bituminose 14/09 giornata GO Verona sede INDEX 50 3
C Predisposizione piano di sicurezza e di coordinamento
15-22-29/0906/10 16 PGDU Collegio Periti UD
Collegio Geometri UD 35 8
C Capacità di parlare in pubblico 16-17/09 16 GO Collegio Geometri GO 20 8
S Gestione privacy per ufficio tecnico 21/09 4 GO Collegio Geometri GO o
altra sede se > 25 unità s.l. 3
C Formazione per coordinatori per la sicurezza (T.U. 81/2008)
da 28/092 volte a sett. 120+esame GO ENAIP GO 40 60+4 per
esame
C Predisposizione piano di sicurezza e di coordinamento
30/0907-14-21-10 16 PGDU Collegio Periti UD
Collegio Geometri UD 35 8
S Progettazione senza barriere 30/09 4 GO Collegio Geometri GO o altra sede se > 25 unità s.l. 3
C Approfondimento informatica da 6/101 volta a sett. 30 GO ENAIP GO 18 15+4 per
esame
C Predisposizione fascicolo dell’opera
Ottobre 2010 8 PGUD Collegio Periti UD
Collegio Geometri UD 35 4
1 TIPOLOGIA: corsi = C seminari = S
3 POSTI DISPONIBILI: s.l. = senza limiti
2 ORGANIZZAZIONE: Collegio di Gorizia = GO Collegio di Udine = UD Collegio Periti e Geometri di Udine = PGUD
4 CREDITI IPOTIZZATI : in attesa di validazione da parte del CNG
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10Cultura
si negli anni di intenso sviluppo. Assie-
me ad essa, costituiscono ormai parte
importante del tessuto urbano centrale
il castello, recentemente oggetto di uno
splendido recupero con la relativa piazza
(è stato confermato che è tra le parti più
vecchie di San Vito), la loggia con il suo
teatro e i vari palazzi limitrofi, che fanno
di San Vito un fiore all’occhiello del Friu-
li Venezia Giulia.
La loggia, sede dell’antico consiglio co-
munale, assieme al campanile è la testi-
monianza più antica della piazza. La strut-
tura, recuperata nel 2004, è quella di un
piccolo teatro all’italiana, soprannomina-
ta la piccola Fenice, restituita ai sanvite-
si con le stesse caratteristiche dell’anti-
co teatro sociale, che tra l’800 e il 900
fu un vanto per San Vito.
Tra i palazzi da citare, certamente c’è
il palazzo Rota, con elegante cortile e
parco interni, oggi sede municipale,
San Vito al Tagliamento, la bella cittadina
del “capoluogo” del mandamento sanvi-
tese, in quest’ultimo secolo è stata og-
getto passivo ed attivo di profonde tra-
sformazioni, nella sua conformazione ur-
banistica, che spero di avere un po’ ana-
lizzato qui, con passione ed attenzione
storica.
L’antico borgo medioevale alla destra del
fiume Tagliamento, nel suo centro stori-
co, è circondato dalle “fosse” e da una
cinta muraria, un po’ deteriorata, ma an-
cora visibile e le tre torri, ancora perfetta-
mente conservate: Scaramuccia, Grima-
na e Raimonda, simboli dell’epoca stessa
e del suo sistema forte di difesa.
La piazza del Popolo, da sempre centro
della cittadina e ancora adesso amato
luogo di ritrovo dei sanvitesi, negli ultimi
anni è stata chiusa al traffico delle auto-
mobili ed ha riscoperto il suo fascino e la
sua potenzialità, che forse si erano per-
Com’è cambiata San Vitola trasformazione edlizia ed urbanistica, dei nostri vecchi borghi e delle periferie, non ci devono far dimenticare le nostre origini e la nostra storiadi iacopo Chiaruttini
Iacopo Chiaruttini
Foto 1) Piazzale Girone
Foto 2) Viale Madonna di Rosa nel 1964
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Passando alle frazioni, è evidente il cam-
biamento, oramai radicale. Le campagne
in alcune zone sono state sostituite da
lottizzazioni e nuove costruzioni, anche
se è doveroso segnalare che sono rima-
ste intatte le cosiddette “case in sasso”,
peculiarità ed oggetto di tutela e conser-
vazione anche nell’attuale piano regola-
tore comunale e simbolo dell’architettu-
ra dell’inizio del secolo scorso, infatti i
sassi provengono proprio dal vicino fiu-
me Tagliamento.
È evidente che San Vito sia cresciuta sot-
to tutti i suoi aspetti principali, le infra-
strutture presenti sono di primissimo li-
vello come gli impianti sportivi, quelli so-
cio-assistenziali ed ovviamente quelli stra-
dali, assieme ad una zona industriale fio-
rente ed in continuo sviluppo.
Tutto ciò non toglie che, oggi come non
mai, la storia del nostro Paese si sta ri-
scoprendo sempre di più, proprio con in-
terventi edilizi di qualità a testimoniare la
volontà di recuperare e riqualificare il più
possibile, mantenendo inalterata l’atmo-
sfera di un tempo.
un tempo di proprietà dei nobili Al-
tan e Rota; palazzo Altan, attualmen-
te di proprietà della Provincia, adibito
a sede museale della vita contadina;
gli splendidi ed inalterati palazzi Zuc-
cheri, Fancello e De Renaldis, oggi di
proprietà privata.
Tra gli importanti luoghi di culto presenti
oltre al duomo, il complesso dell’antico
Ospedale dei Battuti con la sua chieset-
ta (dove sono presenti opere ben con-
servate del pittore Pomponio Amalteo),
l’antica chiesa di San Lorenzo ed il san-
tuario di Madonna di Rosa, affiancato
dal convento francescano; di quest’ul-
timo solo il campanile è rimasto intatto
dopo i bombardamenti dell’ultima guer-
ra mondiale.
Per citare altre trasformazioni, la filanda
Piva ha lasciato spazio al liceo scientifi-
co attuale, l’essicatoio Bozzoli, al centro
di aggregazione giovanile locale, men-
tre sono attualmente in discussione il
recupero delle storiche ex carceri man-
damentali ed il mulino della frazione di
Prodolone.
34
Foto 3) Immagine di San Vito al Tagliamento nel 1964
Foto 4) Via Patriarcato nel 1964
A sinistra) Piazza del Popolo nel 1964
A destra) Piazza del Popolo oggi
con il Consiglio Nazionale, che fornisce
in tempo reale e nei settori più dispara-
ti dell’attività e degli interessi dei Ge-
ometri, aggiornamenti legislativi, non-
ché norme interpretative ed operati-
ve per i Collegi, ma i passi più signifi-
cativi ed impegnativi sono stati quelli
dell’entrata a regime della formazione
continua obbligatoria, la riforma della
scuola superiore approvata di recen-
te e che inizierà il suo percorso già dal
prossimo anno scolastico, nonché le
problematiche innescatesi sull’anno-
so tema delle competenze professio-
nali in edilizia.
È stato illustrato tra l’altro, il progetto
della nostra fusione con le altre catego-
Lo scorso 15 marzo, presso la sala Appi
della Casa dello Studente, si sono svol-
te le consuete Assemblee annuali sia
del Collegio che dell’Associazione Geo-
metri della Provincia di Pordenone.
Il presidente Tiziano Fior ha aperto i
lavori, facendo un ampio resoconto
sull’attività svolta dal Collegio in que-
sto ultimo anno.
Ha inoltre dedicato alcuni passaggi sia
all’attività del Comitato Regionale che
a quella dell’area Triveneta, sofferman-
dosi anche sull’attività svolta dal Colle-
gio, con il locale Coordinamento delle
Professioni Tecniche.
È stata altresì sottolineata, l’importan-
te ed apprezzata sinergia portata avanti
Attività del Collegio di Pordenone
Assemblee degli iscrittiSi sono svolte le assemblee annuali sia del Collegio che dell’associazione dei Geometri Pordenonesidi tiziano Fior
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I relatori intervenutiall'Assemblea Ordinaria degli iscritti: da sinistra Pier Giuseppe Sera, Presidentedell'Associazione Geo.Val,Angelo Bortolus, Tesoriere,Tiziano Fior, Presidente eBruno Razza, ConsigliereNazionale.
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queste ed i Comuni preposti all’appro-
vazione dei progetti edilizi.
Con riferimento alla formazione conti-
nua, oltre al programma per il corrente
anno presentato dal Presidente dell’As-
sociazione Attilio Rocca, è stato tratto
un bilancio del triennio di sperimen-
tazione.
È stato un periodo ricco di buoni risul-
tati in termini di adesione degli iscrit-
ti, a riprova di quanto l’aggiornamento
professionale sia tenuto in seria con-
siderazione dagli iscritti, per elevare le
proprie conoscenze e la qualità delle
proprie prestazioni professionali.
Di seguito il tesoriere Angelo Bortolus
ha illustrato il bilancio consuntivo del
2009 e quello preventivo 2010, fornen-
do in modo articolato tutti i chiarimenti
richiesti dagli iscritti, con l’ausilio del re-
visore contabile dott.ssa Maura Chiarot
la quale, come consuetudine era pre-
sente in sala. Entrambi i bilanci con le
relative relazioni, sono stati approvati
all’unanimità.
Il Consigliere Nazionale della nostra
zona Bruno Razza, ha relazionato alla
platea sulla complessa attività di que-
sto organismo istituzionale, precisando
per Catasto, formazione e competenze,
rie affini dei diplomati, periti Industriali
ed Agrari, che procede il suo iter par-
lamentare, dopo la richiesta congiun-
ta di approvazione di una legge delega
conferita al governo.
Visto i continui attacchi che da varie
parti giungono alla nostra categoria, il
CNG ha ripreso e fatto proprio un D.d.l.
sulle competenze – che trae spunto
da quanto già approvato alcuni anni fa
nell’8° Commissione del Senato, prov-
vedimento rimasto poi lettera morta a
causa della fine della legislatura, nello
scorso 2001. Ora il D.d.l. n° 1865 ed è
stato presentato dalla Sen. Simona Vi-
cari, architetto siciliano in forza all’at-
tuale maggioranza e, proprio per la sua
qualifica professionale è stata oggetto
di pesanti aggressioni mediatiche da
parte di Ingegneri ed Architetti.
Questi, per la provincia di Pordenone,
si sono arrogati il diritto di interpreta-
re – faziosamente – la sentenza dello
scorso settembre dispensando diffide e
norme comportamentali ai Comuni ed
agli iscritti, cui è seguita la replica con-
giunta di Geometri e Periti Industriali,
per riequilibrare le distanze e per ripri-
stinare una più consona correttezza nei
rapporti tra categorie professionali e tra
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gli ulteriori sviluppi intervenuti a livello
nazionale, anche nel recente passato.
Successivamente anche il geom. Pier
Giuseppe Sera, Presidente dell’Asso-
ciazione di categoria Geo.Val., ha illu-
strato i programmi formativi nel cam-
po dell’estimo e delle valutazioni per il
corrente anno. Interessante il dibattito
ed il contraddittorio che si è sviluppato
tra i presenti in sala.
Analogamente anche l’Associazione
Geometri, ha presentato oltre alla re-
lazione consuntiva e programmatica
del Presidente Attilio Rocca, anche i
bilanci consuntivo 2009 e preventivo
2010 che sono stati approvati all’una-
nimità. Un pomeriggio quindi molto in-
tenso ed apprezzato da tutti i colleghi
presenti, che sono rimasti fino al ter-
mine delle Assemblee, attenti e parte-
cipi a tutte le novità in atto ed eviden-
temente di grande interesse per tutti.
Al termine come consuetudine, il con-
fronto tra i colleghi presenti è prose-
guito serenamente, con il brindisi fina-
le di saluto.
Per questioni di spazi e di impaginazio-
ne, questo resoconto esce sulla nostra
rivista un po’ tardivamente rispetto al-
le notizie che riporta. Ce ne scusiamo
con l’autore, i lettori e con i Colleghi
della Provincia di Pordenone, promet-
tendo di far più attenzione nelle pros-
sime occasioni (il Direttore)
A destra il Presidentedell'Associazione AttilioRocca e a sinistra il Tesoriere Barbui
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SONI – Sesto SGOBINO – Valter SIMO-
NIN – Ottelio TOGNAN – Ulisse VARI-
SCO (diplomati nel 1959), poi ancora:
Eugenio BOLDARINO – Giorgio CAR-
LIG – FLORENDO DAFFARA – Giovan-
ni Battista De Paulis – Gianfranco DRI
– Roberto PICCO – Gabriele TONON –
Benito VIRGILIO (alla memoria), per i
diplomati nel 1960.
La serigrafia del simbolo del Collegio
di Udine (realizzata dal “collega” pitto-
re Gianni Borta) è stata consegnata dal
Presidente Renzo Fioritti e dal Presiden-
te Onorario Giovanni Sello, al geometra
Angelo MANGILLI, diplomatosi nel 1944
ed ancor oggi iscritto dal 1949.
La motivazione del riconoscimento al col-
lega Mangilli è legata alla sua costante
presenza ai convegni ed a diversi corsi,
segno evidente di una professione svol-
ta sempre con vivo interesse e deside-
rio di mantenersi costantemente aggior-
nato, esempio per tutti noi Geometri su
come la libera professione debba esse-
re intesa, a tutela e nell’interesse dei no-
stri committenti.
Si è passati quindi, alle votazioni per il
rinnovo del Consiglio Direttivo del Colle-
gio per il quadriennio 2010 – 2014 e so-
no risultati eletti: confermati gli uscen-
ti Pierdomenico Abrami, Lucio Barbie-
Presso la sala dell’Ente Fiera di Marti-
gnacco si è tenuta l’Assemblea Ordina-
ria del Collegio dei Geometri e Geome-
tri Laureati della Provincia di Udine per
l’approvazione dei bilanci ed il rinnovo
delle cariche. Dopo la relazione del Pre-
sidente uscente Renzo Fioritti, che ha
indicato tutte le problematiche della Ca-
tegoria e le attività svolte dall’uscente
Consiglio Direttivo, si è passati alla pre-
miazione, con la consegna di un atte-
stato con medaglia d’oro, a tredici Ge-
ometri per il compimento di almeno 40
anni di iscrizione all’Albo di categoria e
di 50 anni dal conseguimento del diplo-
ma. I colleghi premiati sono: Ennio MU-
Attività del Collegio di Udine
Assemblea Ordinaria degli iscrittiEletto il nuovo Consiglio direttivo: Elio Miani nominato Presidentedi Elio Miani
Il Presidente Renzo Fioritti e il Presidente Onorario Giovanni Sello premiano il collega Angelo Mangilli
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ro, Elio Miani, Filippo Bisaro e Germano
Zamolo ed i nuovi entranti Diane Copet-
ti, Andrea Monte, Raffaele Stocco e Lu-
igi Francescutti.
Non si sono ricandidati i colleghi uscenti
Renzo Fioritti, Nicla Manetti, Gloria Go-
betti e Federico Macor. Sono stati eletti
anche i tre revisori dei conti nelle perso-
ne di: Agostinis Giorgio, D'Aronco Gian-
ni e Portolano Alessandro.
Nel corso dell’Assemblea una vera e pro-
pria “standing ovation” è stata tributa-
ta dai presenti ai colleghi Renzo Fiorit-
ti e Nicla Manetti, manifestando così un
più che meritato riconoscimento, per il
lungo lavoro da loro svolto nell’interes-
se della categoria.
La nostra Assemblea ha voluto così di-
mostrare il proprio
apprezzamento a
Renzo Fioritti (che è
stato consigliere dal
settembre 1981, poi
per 14 anni ha svolto
il ruolo di Tesoriere e
per gli ultimi otto an-
ni è stato Presiden-
te del Collegio) ed a
Nicla Manetti (che ha
fatto per 18 anni la
consigliera e per otto
ha retto le sorti della
Tesoreria dello stesso
Collegio).
Riassumendo le ri-
sultanze del momen-
to elettorale (rinviando
chi fosse interessato
a reperire i dati pun-
tuali sul sito del Colle-
gio), ci sono stati 350
votanti con 36 schede
nulle, una bianca. Con
la soglia del quorum determinata a 158
voti, il limite necessario per entrare in
Consiglio, tutti gli eletti hanno supera-
to l’ostacolo alla prima votazione, senza
dover ricorrere al ballottaggio.
Il giorno 7 maggio, presso la Sede del
Collegio, è stato convocato il primo Con-
siglio Direttivo che, all’unanimità, ha elet-
to i nuovi vertici provinciali della catego-
ria: Elio Miani Presidente, Lucio Barbie-
ro Segretario e Pierdomenico Abrami
Tesoriere.
A tutti i colleghi della Provincia di Udine è
stata inviata l’interessante ed esaustiva,
seppur necessariamente sintetica, rela-
zione del Presidente uscente, mentre per
le Commissioni ed i Referenti, è stata da-
ta comunicazione diretta agli iscritti.
I geometri premiati diplomati nel 1959 e 1960.
II nuovo Consiglio Direttivo.In piedi da sinistra i consiglieri: Luigi Francescutti,Germano Zamolo,Diane Copetti,Raffaele Stocco, Filippo Bisaro, Andrea Monte.Mentre seduti: il Segretario Lucio Barbiero, il Presidente Elio Miani e il TesorierePierdomenico Abrami.
dim
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Ogni cosa
d i questo
mondo na-
sce, vive e
muore co-
me ogni sin-
gola storia e
vicenda.
Con la re-
cente assemblea del Collegio, che san-
cisce il rinnovo delle cariche, si conclu-
de un importante ciclo della mia vita
professionale, prima di tutto, ma anche
personale per quanto attiene la espe-
rienza ricca di tanti incontri e confron-
ti sempre tesi ad individuare, col mas-
simo senso di responsabilità, le stra-
tegie e le scelte più opportune e va-
lide per la vita ed il futuro del nostro
Collegio.
Per me è stato anche un momento di
forte emozione, poiché impegni fami-
gliari professionali oltre che di salute,
mi hanno costretto a prospettare il mio
ritiro dalle posizioni direttive che mi ve-
dono impegnata da quasi un venten-
nio, nel Collegio ed anche con incari-
chi a livello nazionale.
Sono entrata nel Consiglio Direttivo
del Collegio nel 1992 un tempo che mi
sembra lontano, veramente dell’altro
secolo, considerando il cammino de-
ciso e spedito realizzato nel frattem-
po dalle donne, anche nella nostra isti-
tuzione.
In questi anni, stante il conforto della
fiducia permanentemente accordatami,
mi sono impegnata, oltre che dell’am-
ministrazione del Collegio in qualità di
tesoriera con dedizione alle specifiche
problematiche peculiari riguardanti le
donne geometra.
Lo abbiamo più volte affermato e lo ri-
badiamo con forza: la donna ha ben
dimostrato di non avere nulla da invi-
diare ai maschi sul piano professiona-
le ma riteniamo, che la sua affermazio-
ne sul lavoro, comporti maggior merito
in considerazione delle maggiori diffi-
coltà affrontate in ordine al fatto di do-
vere far convivere le incombenze pro-
fessionali con quelle, non meno impor-
tanti, di moglie e di madre.
Abbiamo spesso affrontato, e bisogna
dirlo, anche rigurgiti di maschilismo e
remore discriminanti.
Per questo, rivendico il merito, ampia-
mente supportato dai colleghi consi-
glieri tutti del nostro Collegio di Udine,
di essere riuscita a far nascere e vi-
vere, sia pure fra ingenerose difficol-
tà ed ostacoli frapposti, una ” Con-
Nicla Manetti
Un’esperienza vissuta con impegnoil mio contributo alla categoria con 18 anni di presenza all'interno del Consiglio direttivodi Nicla Manetti
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Sono orgogliosa di essermi da sempre
e sentitamente occupata dei problemi
della scuola. La formazione professio-
nale è la chiave del futuro dei Geome-
tri e dei Collegi.
Siamo di fronte alla globalizzazione dei
mercati ed all’avanzamento inesorabi-
le ed auspicato, di una sempre mag-
giore integrazione europea.
La strada che abbiamo fin qui intrapre-
so, va perseguita con sempre maggiore
impegno, perché la nostra esperienza
sia utile guida per le necessarie riforme
in atto ed in prospettiva futura.
Abbiamo attivato importanti convegni,
innumerevoli incontri con tutte le isti-
tuzioni scolastiche e professionali in-
teressate.
Abbiamo un serrato dialogo col nostro
Istituto per Geometri “Marinoni” oltre
che con gli Istituti “Marchetti” e “Man-
zini”, rapporti con l’Università, collabo-
razioni attive di ogni genere.
È molto difficile, per non dire impossi-
bile, sintetizzare tanti anni di attività fat-
te di viaggi, riunioni, incontri, comuni-
cazioni di ogni sorta, ansie, preoccupa-
zioni, divergenze da appianare, contatti
da intraprendere, programmi e proget-
sulta nazionale delle donne Geome-
tra”, di cui sono stata la prima coor-
dinatrice.
È stata una bellissima esperienza, che
mi ha fatto incontrare tante colleghe
fattive ed intelligenti, con le quali ab-
biamo realizzato innumerevoli inizia-
tive.
La nostra azione, comunque utile, è
stata ancor più preziosa per le colle-
ghe del nostro meridione, dove l’esse-
re donna pesa ancora notevolmente.
Personalismi, giochi di potere e ancor
più qualche personale problema di sa-
lute mi hanno costretta ad interrom-
pere questa esperienza.
Tuttavia continuo a credere fermamen-
te nella necessità di portare avanti ed
in alto i valori della femminilità che, ten-
denzialmente, vengono vieppiù suppor-
tati anche dalla crescita numerica delle
donne nella nostra categoria.
E per questo chiedo a voi tutte di per-
severare nell’impegno perchè la no-
stra presenza sia sempre vigile e vali-
da. Per quanto mi riguarda, la mia di-
sponibilità, compatibilmente con i miei
impegni e la mia salute, è e sarà per-
manente.
Il Consiglio Direttivo uscente da sinistra:Germano Zamolo, Filippo Bisaro, Lucio Barbiero, la Tesoriera Nicla Manetti, il Presidente Renzo Fioritti, il Segretario Pierdomenico Abrami, Elio Miani, Federico Macor e Gloria Gobetti.
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ti da elaborare ed è ancora più difficile
esprimere gli stati d’animo, le amarez-
ze, le delusioni che qualsiasi posizione
di responsabilità comporta.
Ovviamente ci sono state anche tante
soddisfazioni: il sentimento di un do-
vere compiuto nel comune interesse,
le tante calorose amicizie, la passione
condivisa con tanti straordinari colleghi
e, ancor più con tante colleghe com-
partecipi del supplemento di difficoltà
che permane per le donne, anche nei
nostri Collegi.
Ho fatto parte anche del Comitato Re-
gionale e , proprio in ordine ai proble-
mi della scuola e della formazione, ho
affiancato il Presidente nelle riunioni
nazionali.
Nella serena coscienza di aver fatto
qualcosa di utile, col rimpianto per le
cose sognate e non realizzate, chie-
do scusa se talvolta a qualcuno sono
apparsa inadeguata.
Mi preme ringraziare tutti per aver-
mi scelto e sostenuto ma in partico-
lare quelli che mi sono stati operati-
vamente più vicini: in primis il Presi-
dente Renzo che mi ha consentito una
propositiva e positiva collaborazione,
la collega Gloria che ha percorso con
me proficui momenti di lavoro, le con-
sigliere dell’associazione Annalisa De
Paulis ed Elisa Tosone, tutti i membri
del direttivo e non posso certamen-
te dimenticare la segretaria Silva, per
avermi assistita nei miei compiti con
solerzia e amicizia, con eguale spiri-
to ringrazio Alessia.
Particolarmente vicina ho sempre senti-
to la collega Gloria….. che, per soprav-
venuti impegni famigliari e professio-
nali, viene indotta, almeno temporane-
amente, a declinare le responsabilità
e gli impegni che tanto proficuamente
ha fin qui, portato avanti. Collega nella
professione e sentitamente donna, co-
me me, ha condiviso con la passione
le stesse difficoltà che la nostra speci-
ficità ha comportato e comporta.
Ho molto apprezzato la sua vicinanza
e la sua collaborazione relativamente
alle problematiche della scuola e del-
la formazione e noi tutti abbiamo avu-
to modo di apprezzare il suo prezioso
contributo nella redazione della nostra
rivista. Per tutto questo merita un plau-
so ed un ringraziamento.
Nel salutare tutti vorrei ringraziare, in-
fine, per l’esperienza appassionante
consentitami con l’auspicio più caloro-
so e sincero che il nostro Collegio con-
tinui a ad operare e prosperare degna-
mente, perché si affermino e consoli-
dino sempre più i valori che ci hanno
guidati, perché lo spirito di leale colla-
borazione rimanga il fondamento del-
la nostra Istituzione.
Saluto e ringrazio anche i colleghi tutti
dei collegi regionali, del Consiglio Na-
zionale e Cassa di Previdenza , dei col-
legi di altre province e regioni che ho
avuto modo di conoscere e apprezza-
re nel corso della mia attività.
Conservo l’incarico conferitomi di “bu-
ilding manager” cioè di amministratri-
ce dell’immobile dove ha sede il nostro
Collegio, che la cassa di assistenza e
previdenza possiede e gestisce attra-
verso la GROMA Sistema S.r.l.
Così avrò modo di rimanere sempre
relativamente attiva nell’ambito delle
nostre organizzazioni, dove, comun-
que, rimangono inalterati il mio im-
pegno ideale unitamente alla mia più
ampia disponibilità a collaborare per-
ché si proceda nel migliore dei mo-
di e preziose esperienze non venga-
no disperse.
iN cOpeRtiNA“I pozzi del Friuli Venezia Giulia” Magnano in Riviera (UD) loc. Bueriis
diRettORe ReSpONSAbiLeBRUno Razza
cOMitAtO di RedAZiONePIER GIUSEPPE SERa (Go) anTonIo TIEGHI (Pn)LIVIo LaCoSEGLIaz (Ts) ELIo MIanI (Ud)
cOORdiNAtORe di RedAZiONeGLoRIa GoBETTI (Ud)
pROpRietàoRGano UFFICIaLE DEL CoMITaTo REGIonaLE DEI CoLLEGI DEI GEoMETRI E GEoMETRI LaUREaTI DEL FRIULI VEnEzIa GIULIa
editORe, diReZiONe,RedAZiONe, AMMiNiStRAZiONeaSSoCIazIonE DEI GEoMETRI E GEoMETRI LaUREaTI DELLa PRoVInCIa DI UDInEper conto del Comitato Regionale dei Collegidei Geometri e Geometri laureati del Friuli Venezia Giulia Via Grazzano 5/b33100 UdineTel 0432 501503Fax 0432 504048e-mail: [email protected]
Il presente numero è stato chiuso per la stampail 13 maggio 2010. Tiratura 3000 copie
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