Geographic information Systems “GIS” Un’introduzione a ... · carta tematica. Una carta ......

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Geographic Geographic information information Systems Systems “GIS” “GIS” Un’introduzione a diverse problematiche geografiche Prof. M.L.Carranza [email protected] Assistenti: Dott.ssa Evelina D’Alessandro: [email protected] Dott.ssa M. Teresa Carone: [email protected] Dott. Giovanni Ciccorelli: [email protected]

Transcript of Geographic information Systems “GIS” Un’introduzione a ... · carta tematica. Una carta ......

GeographicGeographic information information SystemsSystems“GIS”“GIS”

Un’introduzione a diverse problematiche geografiche

Prof. [email protected]

Assistenti: Dott.ssa Evelina D’Alessandro: [email protected] M. Teresa Carone: [email protected]. Giovanni Ciccorelli: [email protected]

Considerazioni per un uso oculato dei GIS Considerazioni per un uso oculato dei GIS Metadati INSPIRE Metadati INSPIRE

Principali operazioni analitichePrincipali operazioni analitiche

Dati e modelli di strutturaDati e modelli di struttura

Come è organizzatoCome è organizzato

Perché è usato in un cosi vasto spettro di discipline Perché è usato in un cosi vasto spettro di discipline (sociali, economiche, ambientali, mediche, storiche,)(sociali, economiche, ambientali, mediche, storiche,)

Cos’e un GISCos’e un GIS

GeographicGeographic Information System Information System (GIS)(GIS)

Un GIS “nostro” applicazioni localiUn GIS “nostro” applicazioni locali

GeographicGeographic Information System Information System (Sistemi Informativi Geografici)(Sistemi Informativi Geografici)

I GIS sono in grado di

immagazzinare, analizzare e

visualizzare notevoli quantità di

dati spaziali ad una varietà di scale

diverse.

GIS (Geographical lnformationSystem): un insieme complesso di componenti hardware, software, umane ed intellettive per acquisire, processare, analizzare, immagazzinare e restituire in forma grafica ed alfanumerica dati riferiti ad un territorio

Strumenti informatici che

utilizzano e producono

informazioni di tipo geografico.

Caratteristiche dei dati geograficiCaratteristiche dei dati geografici

L’informazione legata ad una entità geografica ha quattro componenti:

• La posizione geografica: dove si trova?(coordinate di riferimento)

• Attributi (o dati non spaziali): che cosa è?(es: bosco, prateria o cespuglieto; se bosco, tipo di bosco, regime, ecc.)

• Relazioni spaziali: quali sono le relazioni con le altre entità geografiche? (a cosa è vicino X? Come è distribuito rispetto a un dato Y?)

• Tempo: quando ?(I dati possono riferirsi ad epoche passate; si riferiscono comunque sempre ad una precisa data o ad un periodo di tempo)

I dati vengono inseriti all’interno dei GIS (input); mentre l’informazione è un prodotto dopo

l’elaborazione ed integrazione dei dati (output)

L’esplorazione dei dati attraverso i GIS trasforma i dati in informazione

Nel presente esempio, I dati sono le strade e gli indirizzi per consegnare delle merci (GIS input). L’ è l’itinerario da seguire per

effettuare le consegne.

Un altro esempio: input ed output per analizzare la strategia dicontrollo ed inseguimento dei crimini in una determinata unità

amministrativa

L’esempio più familiare di rappresentazione di dati geografici è una carta tematica.

Una carta (in formatto vettoriale) consiste di un gruppo di punti, linee e aree riferiti ad uno stesso sistema di coordinate.

La legenda della carta lega gli attributi non spaziali (nomi, colori, simboli) agli elementi spaziali, cioè alle posizioni degli elementi rappresentati sulla carta.

Limitazioni delle carte tematiche (stampata):

• Perché la mappa sia leggibile, la quantità di dati rappresentata deve essere limitata

Una carta stampata serve sia ad immagazzinare una quantità significativa di informazione spaziale, sia a presentare i dati agli utenti.

• E’ scomodo usare le carte quando si tenta di analizzare contemporaneamente l’informazione derivata da carte tematiche diverse, specie se queste ultime sono numerose.

• Disegnare a mano le carte è relativamente costoso e laborioso, perciò talvolta si mettono insieme informazioni diverse sulla stessa carta, con compromessi per quanto riguarda il livello di dettaglio, la scala, ecc.

Carte tematiche vs. GIS

La carta che viene creata può essere considerata in effetti come uno dei modi di presentare le informazioni della banca dati geografica.

Carta delle serie di vegetazione dell’isola di Zannone Carta della vegetazione naturale potenziale dell’isola diZannone

La carta della vegetazione potenziale è stata ottenuta a partire da quella delle serie,. Ovviamente, questa procedura semi-automatica è molto più facile e rapida del caso in cui la carta della vegetazione naturale debba essere ridisegnata e colorata manualmente.

In un GIS, l’immagazzinamento e la presentazione dei dati geografici sonomantenuti separati.

Poiché è relativamente facile ed economico costruire una carta tramite GIS, ogni carta può essere concepita per un determinato uso.

I dati possono presentare un elevato livello di dettaglio ma essere presentati ad un livello più generale e a una scala diversa.

Tuttavia, è importante sottolineare che:

Un GIS non è semplicemente NÉ UN PROGRAMMA PER LA CARTOGRAFIANÉ UN SISTEMA DI BANCHE DATI

Ma la combinazione di entrambe le cose, con la capacità di:• Importare, organizzare e gestire i dati modificandoli e richiamandoli a piacimento• Interrogare i dati spaziali e generare, come risultato, nuove informazioni spaziali• Rappresentare i risultati sotto forma di carte tematiche, tabelle, grafici

Inoltre, le capacità analitiche dei GIS consentono di analizzare in maniera più agevole dati geografici di tipo diverso.

GIS PaesaggioGIS Paesaggio

Pertanto, i GIS non solo sono ampiamente usati negli studi di ecologia del paesaggio, ma vengono man mano aggiornati secondo gli sviluppi delle tecniche analitiche usate in questa disciplina. Ad esempio, diversi GIS incorporano moduli applicativi per il calcolo degli indici di struttura del paesaggio.

• Dov’è presente un certo tipo di habitat/ comunità/organismo?• Che relazione esiste tra la distribuzione della comunità/organismo X e i fattori ambientali?• Come cambierà la distribuzione della comunità X in futuro, a parità di condizioni ambientali? E se cambiasse il fattore A?• In che modo la quantità, la posizione e la forma dei singoli campi di un dato habitat influenza il movimento dell’animale j?

L’ecologia del paesaggio studia la distribuzione spaziale degli ecosistemi e la sua influenza sui processi a livello di paesaggio, utilizzando dati ecologici spazialmente distribuiti.

I GIS rappresentano gli strumenti migliori per analizzare temi di natura spaziale, nei quali la posizione e distribuzione di una entità (habitat, comunità, organismo) rispetto ad altre entità o rispetto ai fattori ambientali influenza i processi funzionali.

Come è fatto un GISCome è fatto un GIS

Un GIS è costituito da:

Un componente hardware:

PC o workstation collegata ad altri terminali;

Scanner e/o tavola per digitalizzare

Stampante/plotter, ……..

• Un software (es: ARC-GIS, Arc-View, TN-Sharc, IDRISI. ecc)

• Un contesto organizzativo (che include il personale esperto)

A ciascun tema (layer) corrisponde un file di dati in forma di tabella, dove le righe (o record) indicano una data entità spaziale e le colonne (FIELD) il valore dell’attributo per quella entità.

Come è organizzato un GISCome è organizzato un GIS

In genere un GIS gestisce carte tematiche digitali diverse (es: vegetazione, idrografia, strade, centri abitati, litologia, ecc.) mantenendoli come strati informativi separati. LAYERS

DatabasesDatabases

I dati digitali vengono immagazzinati nel computer come archivi.

questo archivio, contiene tre casi (records- rows) che rappresentano gli utenti di una biblioteca. l’archivio contiene anche cinque attributi (columns - fields) che indicano le caratteristiche di ogni utente.

I dati geografici rappresentano un caso speciale di dato, dove ad ogni caso (record) corrisponde una precisa posizione geografica (location). Quindi le colonne rappresentano le caratteristiche dei casi in una precisa posizione.

esempio di due archivi in una banca dati. Uno contiene l’informazione sulla popolazione nei comuni dello stato di Pensilvania (USA) nell’anno 1980. L’altro, i dati di popolazione per gli stessi comuni nell’anno 1990.

A differenza di un foglio di calcolo (es. EXCEL) che realizza operazioni solo sui dati presenti in un unico archivio, la banca dati permette all’utente di immagazzinare e integrare l’informazione presente in tanti archivi separati (in base ai campi chiave).

Key

Nel caso nel quale due archivi possiedano al meno un attributo in comune, queste possono essere combinate in un unico nuovo archivio. Quell’attributo in comune viene chiamato chiave.

La chiave permette al database di correlare i diversi archivi.

Le banche dati che contengono diversi archivi con almeno un campo chiave in comune, vengono chiamati banche dati relazionali.

Key

Tutte le operazioni che coinvolgono l’analisi di più archivi di dati, prevedono l’esistenza di al meno un campo in comune tra di loro (chiave o key).

E.g. File che sintetizza il cambiamento del numero di abitanti per comune avvenuto tra gli anni 1980 e 1990

Prevede due operazioni: 1) La unione dei due archivi (operazione tra layers: union). 2) La aggiunta di un nuovo attributo (colonna) percentuale di cambiamento il cui valore è il rapporto espresso in percentuale tra "1980 Pop" e "1990 Pop“ (operazione all’interno di un layer)

Il principio della banca dati relazionale consente di associare gli elementi spaziali con gli attributi di tabelle diverse, per accedere ad ulteriori dati sugli elementi spaziali.

Questo consente ad esempio di selezionare (e visualizzare) dati che rispondono ad uno o più requisiti; consente anche di visualizzare gli elementi spaziali in molti modi diversi (a seconda dell’attributo prescelto).

461955046114624312250Y

332950233321371233362501XCodice del puntoRiga

9232312001

Codice della specieCodice del puntoRiga

Esistono due tipi di chiave:

Chiave primaria: campo chiave in una tabella del database, che contiene valori unici e serve come identificazione univoca per irecord nella tabella.

Chiave esterna: campo comune nell’altra tabella che non deve necessariamente contenere valori univoci

In sintesi:

nella maggior parte dei GIS le operazioni che consentono di interrogare la banca dati e richiamare insieme i dati di tabellediverse si basano sulla presenza nei file di una chiave comune, che permette al sistema di gestione della banca dati di mettere in relazione file separati.

Selezione di dati che incontrano certi criteri

(vista in precedenza) Può eseguirsi considerando solo gli attributi oppure analizzando contemporaneamente attributi ed elementi spaziali, sia per un singolo strato che per più strati sovrapposti

Operazioni all’interno di una singola carta tematica (layers):• Trasformazione della struttura dei dati (rasterizzazione, vettorializzazione), trasformazioni geometriche (georeferenziazione: registrazione in un dato sistema di coordinate) o tra sistemi di proiezione • Misurazioni (area, lunghezza del perimetro, indici di struttura del paesaggio) • Creazione di zone “buffer”, intorno ad un elemento di interesse (selezionandolo e definendo una distanza da mantenere intorno ad esso)

• Map dissolve: aggrega poligoni adiacenti che, in seguito ad un processo di generalizzazione, si trovano ad essere classificati allo stesso modo.

Principali operazioni di base dei GIS (1)Principali operazioni di base dei GIS (1)

Principali operazioni di base dei GIS (2)Principali operazioni di base dei GIS (2)

Unione

Il prodotto di un’unione di due o più strati è un file che include tutti i record e gli attributi dei due file di partenza

Intersezione

Produce un file di dati che contiene solamente i record presenti nell’area comune ai due strati di partenza

Clip

Serve per tagliare l’estensione di uno strato su quella di un’altro. Gli attributi del tema di partenza non vengono in alcun modo modificati.

Operazioni su più carte (layers) in sovrapposizione:

Carta della copertura ed uso del suolo di Zannone, anno 1954 Carta della copertura ed uso del suolo di Zannone, anno 2000

Esempio: Analisi Esempio: Analisi multitemporalemultitemporale

intersezione

Nella tabella risultante dall’intersezione, vengono riportati gli attributi (in questo caso il tipo di copertura del suolo) di entrambi i temi.

Carta delle trasformazioni

Analizzando i tipi di cambiamento, è possibile stabilire una legenda delle trasformazioni, e ricolorare la carta sulla base di quest’ultima

Analisi dei cambiamenti territoriali del Comune di Roma. Trasformazioni Trasformazioni della copertura del suolo nel Comune di Roma (1954della copertura del suolo nel Comune di Roma (1954--2002)2002)

0 10 20 Kilometers

N

Aree urbane riconquistate da vegetazione naturaleAree agricole riconquistate da vegetazione naturaleTrasformazione seriale verso stadi maturiNessuna trasformazioneTrasformazione seriale verso stadi pionieriAree agricole trasformate in aree urbane / Aree a veg. naturale trasformate in aree agricoleAree a vegetazione naturale trasformate in aree urbane

2002

1954 111 112 12 13 14 21 22 23 3111 3112 3113 321 322 323 312 33

111

112

12

13

14

21

22

23

3111

3112

3113

321

322

323

312

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ANALISI QUALITATIVAANALISI QUALITATIVA

Esempio: Analisi Esempio: Analisi multitemporalemultitemporale

Dati utilizzati nei GISDati utilizzati nei GIS

Sfortunatamente, spesso l’acquisto o la produzione ex-novo di dati digitali spesso ha un impatto significativo sui costi, in termini economici e di lavoro, dei progetti GIS

N.B.: I dati facenti parte di uno stesso progetto GIS devono essere georiferitinello stesso modo, ovvero devono essere riferiti allo stesso sistema di coordinate.

• Dati derivati da censimenti in campo, georiferiti(es: GPS - Global Positioning System con una determinata accuratezza verticale ed orizzontale)

• Carte tematiche digitalizzate o scannerizzate (comprate, donate, scaricate da internet, elaborate ex novo, ecc

• Banche dati preesistenti (tabelle e database)

•Campionamenti e misure a terra prodotti ex-novo (censimenti, campionamenti di qualsiasi variabile)

• Immagini da satellite e foto aeree

Land surveys and GPS

Le stazioni totali sono spesso dotate di un piccolo computer in grado di memorizzare automaticamente la lettura degli angoli orizzontale e zenitale, oltre che la distanza, di ciascun punto, e riversare il tutto direttamente su un computer fisso attraverso un semplice programma di database.

Le misurazioni e rilevamenti iniziano in un preciso punto nello spazio. I dati prodotti sono di altissima qualità ed accuratezza spazio temporale ma richiedono uno sforzo di acquisizione del dato estrema. Es. GIS intra sito del sito “La pineta”Isernia.

Stazione totale: strumento sviluppato per la cartografia di dettaglio. E’ un teodolite con accoppiato un distanziometro. Lo stesso distanziometro può essere del tipo tradizionale e cioè ha bisogno del prisma riflettente per effettuare la misura distanziometrica oppure del tipo laser.

I sistemi di posizionamento satellitari (GPS) anno rivoluzionato le metodologie di campionamento e misure a terra e di navigazione. I GPS si appoggiano su un insieme (costellazione) di satelliti orbitanti la terra che mettono in onda segnali radio con una frequenza estremamente precisa. I ricevitori GPS determinano la posizione a terra attraverso il calcolo della loro distanza ad almeno tre trasmettitori satellitari. Inoltre GPS possono anche misurare le velocità di spostamento orizzontale e verticale.

I satelliti NAVSTAR mettono in onda segnali radio che permettono agli utenti GPS a terra di determinare la loro posizione.

Il Global Positioning System (abbreviato in GPS, a sua volta abbreviazione di NAVSTAR GPS, acronimo di NAVigation Satellite Timing And RangingGlobal Positioning System), è un sistema satellitare a copertura globale e continua gestito dal dipartimento della difesa (Department of Defence, DoD) statunitense, che consente ad un utente posto a contatto o in prossimità della superficie terrestre di conoscere la propria posizione geografica ed, eventualmente, l'altitudine dal livello del mare.

Fotografie aeree e fotogrammetria

Esperto in fotogrammetria lavorando ad uno stereo plotter.

Lo stereo plotter permette di elaborare i modelli di altimetria DEM. Questi possono essere in formato raster o vettoriale.

vector data. L’esperto adopera un tipo di mouse speciale che li permette di posizionare il cursore in uno spazio tridimensionale, su una rappresentazione fotografica della superficie terrestre che vede sullo schermo. Il tecnico, traccia delle entità come strade, fiumi e costruzioni in formatto vettoriale. Può anche tracciare le curve di livello. Queste tecniche estremamente specialistiche e costose sono la fonte dei migliori dati vettoriali disponibili.

L’esperto in fotogrammetria misura le altitudini e la posizione. La rappresentazione raster dei valori altimetrici di un territorio viene chiamato DEM (Digital Elevation Model). Le utilità dei DEM sono numerose, ad esempio, il calcolo delle esposizioni, delle pendenze o le rappresentazioni tridimensionali del territorio.

Immagine di un DEM dello stesso territorio visto nella diapositiva precedente. In questa immagine i pixel chiari indicano le superfici ad altitudini maggiori ed i più scuri quelle ad altitudini minori.

La eterogeneità di scala all’interno di una fotografia aerea è dovuta al fatto che l’aereo che scatta le fotografie vola ad una altitudine fissa, e quindi riprende il territori alti da più vicino ed i più bassi da più lontano. La scala e’ maggiore nelle zone elevate ed è minore nelle depressioni. Il processo fotogrammetrico che rimuove le distorsioni dovute alle differenze altimetriche viene chiamato RETTIFICAZIONE.Una ortofoto è una fotografia aerea orto rettificata

Un’altra applicazione di un DEM è quella di correggere le variazioni di scala nelle foto aeree.

L’esperto in fotogrammetria toglie le variazioni di scala dovute alle differenze altimetriche.

Satellite remote sensing

Le fotografie aeree sono un tipo di strumento telerilevato che misura l’energia nello spettro elettromagnetico visibile. Esistono altre tecnologie che misurano l’energia ad altre lunghezze d’onda, energia non visibile. I satelliti di telerilevamento, scanerizzano la superficie della terra misurando e registrando l’energia pixel per pixel e riga per riga producendo delle immagini raster man mano orbitano il pianeta. Le immagini da satellite rappresentano la fonte principale di dati raster utili per l’analisi ed il monitoraggio dei diversi sistemi ambientali sulla terra.

Il telerilevamento è l’insieme di tecnologie e procedure adoperate per misurare e registrare l’energia solare riflessa o riemessa dalla superficie della terra. E’ anche una disciplina che sviluppa in continuazione nuove procedure per analizzare e studiare i dati telerilevati.

Tre scene Landsat MultispectralScanner. Le immagini riportano la variazione nel tempo delle foreste tropicali in uno stato del Brasile (Rodonia) nel 1975, 86 e 92.Le aree in rosso riportano aree a ,maggiore copertura di vegetazione Source: U.S. Geological Survey.

Censimenti ed inventarinazionali

I censimenti nazionali (es. Censimento italiano) sono una fonte primaria de informazioni demografiche. Queste informazione sono essenziale per le amministrazioni locali, regionali, nazionali ed internazionali. Sono anche alla base di qualsiasi lavoro di Geo-marketing o valutazione di mercato. Essenziali anche nelle ricerche sociali ed ambientali.

Tecnici impegnati nella digitalizzazione con apposito tavolo (a sinistra) e con la scannerizzazione con uno scanner a tamburo (a destra).

Nella digitalizzazione con tavoletta, il tecnico segue i limiti delle entità

rappresentate sulla carta con uno strumento simile ad un mouse. Il risultato è la

creazione di un file vettoriale georiferito. Infatti, l’operatore, nel seguire il

tracciato sulla carta, clicca di tanto in tanto sul mouse (tanto più frequentemente

quanto più l’entità ha limiti complessi), catturando la posizione sulla carta del punto

su cui si trova il mouse. Alla fine, vengono digitalizzati quattro vertici di cui si

conoscono le coordinate di riferimento (x,y o lat/long); i valori delle coordinate

vengono associati al file digitale appena creato, che viene in questo modo

automaticamente georiferito (ovvero, le posizioni sulla carta acquisite durante la

digitalizzazione sono automaticamente trasformate in posizioni geografiche). Il

modello spaziale che si ottiene è un modello vettoriale.

Importazione di carte tematiche: Importazione di carte tematiche: digitalizzazione e scannerizzazionedigitalizzazione e scannerizzazione

Con un scanner, invece, l’immagine presente su carta viene “fotocopiata” in formato

digitale e si ottiene un modello raster, che va successivamente georiferito.

Due modalità per inserire e visualizzare i dati in Due modalità per inserire e visualizzare i dati in ambito GISambito GIS

•Raster - Grid•“pixels”•a location and value •satellite images and aerial photos are already in this format

•Vector - Linear•Points, lines & polygons•“Features” (house, lake, etc)•Attributes: size, type. Length, etc

Modelli di rappresentazione dei dati spazialiModelli di rappresentazione dei dati spaziali

Modello raster

Griglia di celle di uguale area, ognuna caratterizzata da un unico valore dell’attributo che rappresenta.

La posizione di ciascuna cella è definita dalla riga e colonna a cui appartiene.

Tanto più le celle sono piccole, maggiore è la risoluzione (e quindi l’accuratezza). Maggiore è la risoluzione, maggiore è il volume dei dati (file molto grossi)

Nel modello vettoriale, le relazioni spaziali tra i diversi elementi vengono esplicitamente registrate in banca dati (topologia), per es. creando delle tabelle separate che mostrano le relazioni tra archi (linee comprese tra due nodi), nodi(punti di intersezione tra archi) e poligoni (composti da archi).

Modello vettoriale

Rappresentazione con punti, linee e poligoniPunto: definito da un singolo paio di coordinate x,y (S-N)Linea: serie di coordinate x,yPoligono: area delimitata da una linea chiusa (serie di coordinate)

Modellovettoriale

Modelloraster

Molto buonaMediaGrafica

InefficienteBuonaRappresentazione della variabilità spaziale

ImpossibileOttimaleUso di immagini digitali

Difficili se si usano tematismi con strutture diverse (es: linee con poligoni)

Facili in principio, perché la struttura dei tematismi è sempre la stessa

Analisi spaziali

Parte integrante della struttura

Facilita alcune operazioni spaziali

Difficile da rappresentare (non è codificata esplicitamente nella struttura dei dati)

Topologia

CompattaVoluminosaStruttura dei dati

Modello vettorialeModello raster

Confronto fra i modelli Confronto fra i modelli rasterraster e e vectorvector (1)(1)

Confronto fra i modelli Confronto fra i modelli rasterraster e e vectorvector (2)(2)

Modello raster

Vantaggi:

Struttura semplice

Facilità di operazioni analitiche

E’ il formato standard delle immagini digitali (immagini scandite, immagini da satellite, ecc.)

Svantaggi:

La struttura dei dati è meno compatta

Bassa accuratezza posizionale

Modello vettoriale

Vantaggi:

Struttura dei dati più compatta

Elevata accuratezza posizionale

Migliore per la cartografia

Svantaggi:

La struttura e l’analisi dei dati è più complessa

Non rappresenta adeguatamente un’elevata variabilità spaziale (nel caso di variabili continue)

Non consente la manipolazione di immagini digitali

Una struttura vettoriale è preferibile quando le entità da rappresentare sono discrete e possono essere rappresentate con esattezza oppure se l’analisi che si vuole eseguire coinvolge elementi lineari.

N:B: quando si scandisce una carta tematica, l’immagine digitale che si ottiene non consente di separare ed analizzare i singoli elementi della carta.Infatti, la scansione “fotocopia” la carta e il file digitale che si ottiene è semplicemente costituito da un’insieme di celle caratterizzate da un numero che indica il tono di grigio (o colore) corrispondente a quella cella, NON il valore dell’attributo che rappresenta.Un’immagine di questo tipo può servire semplicemente nel suo insieme, ad esempio come sfondo.Per lavorare sugli elementi della carta, è necessario operare una vettorializzazione, far ricostruire la topologia ed attribuire a ciascuna delle entità così create gli attributi che la caratterizzano.

In genere, la scelta della struttura dei dati dovrebbe essere basata su:

• La natura (discreta o continua) dell’entità di interesse

• Il tipo di applicazione

• I dati di partenza

Una struttura raster è invece preferibile quando i dati sono continui (es: altitudine) o quando le fonti sono già in formato raster (immagini da satellite)

1. Informazioni per l’identificazione: titolo, area di interesse, temi chiave, scopo, riassunto delle informazioni contenute, restrizioni nell’uso, ecc.

Problemi nell’uso dei GIS: Problemi nell’uso dei GIS: La qualità dei risultati dipende dalla qualità dei dati iniziali!!!Un metadato (dal greco meta- "oltre, dopo" e dal latino datum "informazione" -plurale: data), letteralmente "dato su un (altro) dato", è l'informazione che descrive un insieme di dati. Un esempio tipico di metadati è costituito dalla scheda del catalogo di una biblioteca, la quale contiene informazioni circa il contenuto e la posizione di un libro, cioè dati riguardanti i dati che si riferiscono al libro. Un altro contenuto tipico dei metadati può essere la fonte o l'autore dell'insieme di dati descritto oppure le modalità d'accesso, con le eventuali limitazioni.

2. Informazioni sulla qualità dei dati: accuratezza posizionale (verticale ed orizzontale), completezza del set di dati, origine dei dati e delle informazioni riportate, ecc. 3. Informazioni sulla organizzazione spaziale dei dati: se vettoriale o raster

4. Informazioni sul sistema di riferimento geografico: lat/long, sistema di coordinate o proiezione.

6. Informazioni sulla distribuzione dei dati: fornitore, formato dei dati, come consultare i dati of-line ed on-line (links per l’accesso), prezzi

5. Informazioni sugli attributi: include le definizioni degli attributi del data set (che sono, unità di misura, caratteristiche

7. Informazioni sul metadata stesso: autore, e data.

Cos’è INSPIRE

INSPIRE (acronimo di INfrastructure for SPatial InfoRmation in Europe) è una Direttiva Europea che istituisce un’infrastruttura per l’informazione territoriale nella Comunità europea, entrata in vigore il 15 maggio 2007.La direttiva è disponibile on-line al seguente link:

http://eur-ex.europa.eu/LexUriServ/site/it/oj/2007/l_108/l_10820070425it00010014.pdf

INSPIREInfrastructure for Spatial Information in Europe

INSPIRE in breve

La direttiva intende creare, una struttura comune che renda l’informazione territoriale dei vari stati compatibile e utilizzabile in un contesto transfrontaliero, in modo da superare i problemi riguardo alla disponibilità, alla qualità, all’organizzazione e all’accessibilità dei dati.

http://inspire.jrc.ec.europa.eu/index.cfm/pageid/381

INSPIRE si basa sulle infrastrutture per l’informazione territoriale create dagli Stati Membri: a tal fine l’infrastruttura deve essere stabilita e resa operativa dai singoli Stati, che devono garantire che i dati territoriali siano archiviati, resi disponibili e conservati al livello più idoneo, al fine di evitare duplicazioni di dati: questi vanno raccolti una sola volta e gestiti in maniera efficiente. Non è richiesta la raccolta di nuovi dati spaziali, ma qualsiasi dato territoriale dovrà adeguarsi alle indicazioni della direttiva.

L’interesse principale della direttiva è rivolto soprattutto alle politiche ambientali comunitarie. Quando sarà pienamente operativa permetterà, di combinare dati transfrontalieri da uno Stato Membro all’altro con continuità e condividerli con le applicazioni e tra gli utilizzatori.

La Direttiva mira ad agevolare la ricerca dei dati spaziali attraverso il web, tramite servizi di rete che ne permettano l’utilizzo in molteplici modi, dalla visualizzazione, al downloading, alle varie trasformazioni. I dati devono essere facilmente individuabili e adatti ad un uso specifico, facili da capire ed interpretare.Al fine di sviluppare e rendere attinenti i dati e i servizi, la direttiva deve tenere in conto alcuni temi ad essa correlati come la salvaguardia della privacy e i diritti di proprietà intellettuale, ma allo stesso tempo lascia ampia libertà ai singoli Stati membri di stabilire un compenso per i propri set di dati o servizi offerti.

Cosa si può fare? per ridurre i problemi nell’uso dei GISCosa si può fare? per ridurre i problemi nell’uso dei GIS

• Usare dati di cui si conosce la qualità

• Pianificare in anticipo le diverse tappe dell’analisi da eseguire

in ambito GIS

• Descrivere i dati usati e le operazioni compiute man mano che

si procede nell’analisi

• Verificare che i risultati ottenuti da un’operazione siano logici

prima di imbarcarsi nelle operazioni successive

• Consultarsi con esperti di GIS

• Essere consci dei limiti!

Alcune applicazioni GISAlcune applicazioni GIS

•Servizi di emergenza – Pompieri, polizia, carabinieri•Ambientale – monitoraggio e modellizzazione•Affari – Analisi di mercato sistemi di consegna•Industria – Trasporti, comunicazione, infrastrutture e servizi associati •Governo - Locale, Nazionale, Militare•Educazione - Ricerca, Insegnamento, amministrazione

In qualsiasi situazione siano necessari dei dati geografici

Network Network solutionssolutions

EcosystemEcosystem ManagementManagement

Monitoraggio ambientaleMonitoraggio ambientaleDiffusione di inquinantiDiffusione di inquinanti

Versamenti di petrolio ed inquinamento delle acqueVersamenti di petrolio ed inquinamento delle acque

http://www.pcn.minambiente.it/mdSearch/

Riassumendo…

Buffer di STRADE Buffer di FIUMI Buffer di INSEDIAMENTO

Suoli Idonei

Carta Geologica

Pendenze Idonee

Carta delle Pendenze

Aree Idonee

Carta Aree protette

… in rosso i suoli idonei (valore=1)

Le aree color rosso

sono il risultato della

QUERY descritta

della diapositiva

precedente.

Un’ulteriore

elaborazione

potrebbe condurre ad

eliminare tutti quei

siti che hanno un

estensione, ad

esempio, inferiore a

3 ha.

Inoltre è possibile

verificare la

localizzazione delle

attuali discariche su

questa carta delle

potenzialità…

Il risultato…

I SITI POTENZIALI PER L’UBICAZIONE DELLE

DISCARICHE

Con il tema di punti

in blu è stata

rappresentata la

posizione di alcune

discariche esistenti.

La copertura non è

completa poiché vi

sono altre discariche

certamente

localizzate nella zona

sud della provincia di

Teramo.

Si noti comunque,

come, ad esempio nel

comune di S.Egidio

alla Vibrata non vi

siano siti potenziali,

invece vi si trovino

localizzate diverse

discariche (anche

stoccaggio di rifiuti

speciali)

a verifica…

I SITI POTENZIALI PER L’UBICAZIONE DELLE DISCARICHE

Le discariche esistenti si trovano in aree molto prossime

ai centri abitati.

Si noti invece che i siti potenziali si individuano in zone

piuttosto distanti dai centri abitati più consistenti e

comunque facilmente accessibili dalla viabilità esistente

e con pendenze contenute.

Altro tema che può essere preso in considerazione

riguarda il DISSESTO IDROGEOLOGICO… una

discarica non dovrebbe interessare suoli in frana o non

stabili.

Uno zoom…

I SITI POTENZIALI PER L’UBICAZIONE DELLE

DISCARICHEIn rapporto alla

VIABILITA’

In rapporto all’

USO DEL SUOLO

In rapporto al

DTM