Geografia urbana e regionale - UniBG. urb. 22 , finale 17 -18... · Programma Visioni della...

45
Geografia urbana e regionale Renato Ferlinghetti Università degli Studi di Bergamo Centro Studi Sul Territorio ‘L. Pagani’ Bergamo, 5 dicembre 2017 Anno accademico 2017-2018 Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione

Transcript of Geografia urbana e regionale - UniBG. urb. 22 , finale 17 -18... · Programma Visioni della...

Geografia urbana e regionale

Renato Ferlinghetti

Università degli Studi di Bergamo

Centro Studi Sul Territorio ‘L. Pagani’

Bergamo, 5 dicembre 2017

Anno accademico 2017-2018

Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione

Programma

Visioni della territorializzazione (determinismo, possibilismo, strutturalismo o funzionalismo, geografia quantitativa, geografia umanistica)

La rappresentazione cartografica

Il concetto di regione e le ragioni della regione

Le invarianti strutturali del territorio lombardo

Ambienti, territori, paesaggi del contesto

lombardo

Itinerari di studio ed attività sperimentali

Geografia regionale

• Geografia: scienza che indaga e rappresenta le manifestazioni prodotte sulla superficie terrestre dalla presenza umana e dalla sua interazione con la natura

• Regione: un partizione territoriale con determinate caratteristiche

• “ora come territorio caratterizzato da una certa uniformità naturale, etnica o economica, ora come distretto ereditato dalla storia e che non rispecchia nessuna realtà attuale, etnica o economica, la regione è concepita come una specie di ‘dato’ di cui si sforza, all’inizio degli studi, di giustificarne i limiti” (Juillard, 1978)

Geografia regionale

• Regione: una generica porzione territoriale

con determinate caratteristiche

• “La regione è una costruzione intellettuale cui

astrattamente può ricondursi ogni partizione

della superficie terrestre ottenuta con tecniche di

scomposizione (da unità più grandi a unità più

piccole) o di aggregazione successiva”

La partizione regionale un’analisi dagli esiti diversificati

La regione primato della grammatica razionalista

• La regione costituisce un tema di preminente rilevanza

per la geografia

• Teorizzata per la prima volta dai geografi nel

Settecento è oggi oggetto di interesse da parte di

numerose scienze (urbanistica, sociologia, economia,

ecc.)

• La sua definizione è andata evolvendo nelle diverse

correnti geografiche (determinismo, possibilismo,

strutturalismo e nell’ambito della teoria del sistema

generale e della complessità)

• E’ oggetto privilegiato delle impostazioni geografiche

razionaliste, mentre quelle umanistiche rappresenta un

tema marginale relegato nel sottofondo

La regione ambito primario della geografia

• Regione deriva dal termine latino regione(m) termine che

denotava le linee rette tracciate nel cielo dagli auguri per

suddividerne le parti, e poi i limiti di ogni porzione nel cielo e

successivamente i limiti di ogni porzione di territorio, comunque

individuata. Il termine deriva da una radice indoeuropea (reg) che

significa movimento in linea retta da cui sono derivati i termini

reggere, regime e altri usati per descrivere fatti inscritti sulla

superficie terrestre.

• Il concetto di regione ripartisce la conoscenza geografici in due filoni

principali:

• Geografia generale: costruisce e ordina le nozioni fondamentali

della geografia

• Geografia regionale: produce conoscenza sui singoli territori,

qualunque sia la loro estensione

I concetti di regione • Regione naturale: spazio fisico omogeneo, generatore di omogeneità

organizzativa (determinismo fisico). La concezione proposta nel Settecento

riconosce come regione organismo il bacino idrografico, struttura

territoriale naturale, all’interno del quale si determinano specifiche forme di

insediamento, agricoltura e allevamento naturale. Il concetto si è poi

esteso ad aree con analogo contesto geologico (rilievo ercinici degli

Appalachi, scudo archeozoico della penisola arabica). Oggi utilizzato per i

piani di bacino previsti nella legislazione italiana.

• Regione umanizzata: spazio in cui una comunità umana, dotata di un

proprio genere di vita, interagisce con uno o più substrati fisici, creando un

organismo geografico (possibilismo). La regione è il prodotto primario

della territorializzazione caratterizzato dall’impronta culturale delle singole

comunità. Questa concezione promosse nella prima metà del Novecento

una mole eccezionale di studi regionali.

• Regione come struttura territoriale di eccellenza: area di gravitazione

sottesa da una struttura territoriale di elevato rango funzionale

(strutturalismo). Il fulcro territoriale può essere svolto da una città con

funzione elevate, da una concentrazione industriale o da un nodo di

traffico.

Il campo d’indagine regionale: il

territorio Lombardo

• Portato geo-storico e ambientale

• Intensità delle dinamiche

• Significatività degli esiti

• Necessità di capire e guidare i

cambiamenti

• Dovere civile di partecipare alla

costruzione dei nostri ambienti di vita.

Caratteri territoriali del paesaggio lombardo

• Le fonti di riferimento:

• I paesaggi di Lombardia;

• Osservatori dei paesaggi lombardi

• www.territorio.regione.lombardia.it

• PTR-Piano Territoriale Regionale (link)

• Elaborati del PTR (link)

• Piano Paesaggistico Regionale (link)

• Quadro di Riferimento Paesaggistico (link)

• 1) I Paesaggi di Lombardia; 2) Osservatorio dei

Paesaggi Lombardi

I documenti di riferimento: I paesaggi di Lombardia, pp. 1-124

Invarianti strutturali del contesto

territoriale lombardo

• Varietà fisica

• Elevata diversità biologica

• Profonda stratificazione storica

• Elevato valore paesaggistico

• Naturalità diffusa

Il ponte stradale e ferroviario di Paderno d’Adda. Le valli escavate

lombarde segno di una profonda crisi idrica del Mediterraneo

Il paesaggio delle valli escavate un modulo ricorrente nell’alta

pianura lombarda

I ponti fulcri organizzatori della viabilità storica e moderna

Le ‘necessità’ per la realizzazione di un ponte, spalle fluviali forti e vicini

I guadi elementi organizzatori del territorio

Da Bruno Cassinelli, 1991.

Guadi e testimonianze religiose nei

pressi del Serio, nella pianura

Bergamasca

Guado tra Landiona e Arborio (2014)

I guadi ganci territoriali per la rigenerazione e valorizzazione

locale

Rappresentazione dei guadi tra Landiona e Arborio e tra Sillavengo e

Ghislarengo (La Marchia, 1700)

I guadi ganci territoriali per la rigenerazione e valorizzazione locale

I guadi ganci territoriali per la rigenerazione e valorizzazione locale

Pellegrinaggio

I guadi, ganci territoriali per la rigenerazione e valorizzazione

locale

Pellegrinaggio tra Albano V. e la Madonna della Fontana, 2003

Pellegrinaggio tra Albano V. e la Madonna della Fontana, 2003

Pellegrinaggio tra Albano V. e la Madonna della Fontana, 2003

Pellegrinaggio tra Albano V. e la Madonna della Fontana, 2003

I guadi ganci territoriali per la rigenerazione e valorizzazione locale

Rappresentazione dei guadi di Bergamo, Carpeneto, di S. Rocco

nell’alta pianura bergamasca (IGM, 1889)

I guadi elementi organizzatori del territorio

Guadi organizzatori dei nuclei abitati

Guadi e ponti, da alternativa storica, a opportunità per la

valorizzazione locale

Il guado della Muratella (IGM volo, 1954)

I guadi come ganci territoriali per la rigenerazione e valorizzazione

locale

Invarianti strutturali del contesto

territoriale lombardo

• Varietà fisica

• Elevata diversità biologica

• Profonda stratificazione storica

• Elevato valore paesaggistico

• Naturalità diffusa

L’Insubria Amazzonia d’Europa

Areale e stazioni di Campanula elatinoides, endemita insubrico;da Arietti, Fenaroli e

Giacomini (1955)

Invarianti strutturali del contesto

territoriale lombardo

• Varietà fisica

• Elevata diversità biologica

• Profonda stratificazione storica

• Elevato valore paesaggistico

• Naturalità diffusa

I paesaggi umanizzati ereditati

dalla storia • L’Italia è il paese più “costruito” d’Europa: dalla

pianura padana per secoli sommersa dalle acque, ai litorali della Sicilia, in tempo infestati dalla malaria. Esso è stato sottoposto, nel corso di (Circa tre) millenni, a un’opera colossale di plasmazione e di adattamento che ha coinvolto più civiltà. Dai Greci agli Etruschi, dai Romani ai monaci benedettini, dagli Stati preunitari sino ai governi repubblicani di questo dopoguerra, un’opera ininterrotta di bonifiche ha adattato l’habitat naturale ai bisogni di abitabilità delle popolazioni e alle pressioni dello sviluppo. (Marcarini 2000, pp. 254-275, in Rombai 2002, p. 42)

L’alta pianura lombarda sono ancora visibili i segni della

romanità, del medioevo e dell’età moderna

La trama delle romanità, le reti delle due centuriazioni dell’agro

bergamasco

Invarianti strutturali del contesto

territoriale lombardo

• Varietà fisica

• Elevata diversità biologica

• Profonda stratificazione storica

• Elevato valore paesaggistico

• Naturalità diffusa

Il paesaggio lombardo frutto e scena

dell’azione territoriale delle comunità locali è

stato considerato tra i più belli d’Italia e il

tema della “bella natura lombarda” fu assai

caro ai viaggiatori del Gran Tour.

Il Coryat, ad esempio, nel XVII secolo

esclamava, con sguardo rivolto all’intera

Padania “Italy is the garden of the world, so

is Lombardy the garden of the Italy…”, e la

campagna lombarda evocava in molti

viaggiatori il concetto di “giardino perpetuo”.

I paesaggi insubrici tra i più decantati del territorio lombardo

Invarianti strutturali del contesto

territoriale lombardo

• Varietà fisica

• Elevata diversità biologica

• Profonda stratificazione storica

• Elevato valore paesaggistico

• Naturalità diffusa

Invarianti strutturali del contesto

territoriale lombardo

• Varietà fisica

• Elevata diversità biologica

• Profonda stratificazione storica

• Elevato valore paesaggistico

• Naturalità diffusa

Il valore naturalità diffusa

• La “naturalità diffusa” è la presenza di ambiti, a diverse

scale, dove siano presenti discreti valori di biodiversità in

presenza di attività antropiche. Tale compresenza non è

omogenea sull’intero territorio: comprende aree a più

elevata naturalità e aree seminaturali collinari,

pedemontane e di pianura dove sono presenti

insediamenti sparse diffusi e attività agricole estensive e

a basso impatto.

• La presenza di naturalità diffusa è un valore ambientale

decisivo per la qualità complessiva del territorio; è la

base necessaria per il mantenimento di un’elevata

biodiversità ed è condizione indispensabile alla riduzione

della vulnerabilità degli ecosistemi.

Le eredità del passato e i motivi dell’identità

lombarda

• Indicare quali sono le specificità del paesaggio lombardo

risulta complicato, considerato che la varietà degli

ambienti naturali è pari alla varietà delle storie e

all’incidenza che esse hanno avuto attraverso i secoli

nelle diverse parti della regione. Se però si dovesse dire

qual è il carattere comune ai paesaggi tradizionali della

regione, quale elemento li distingue, svelandosi con ciò

stesso come segno proprio della “lombardità”, si

potrebbe rispondere che è il modo di utilizzare le

risorse e gli spazi naturali in modi semplici, razionali,

pragmatici, e attraverso una artificializzazione

dell’elemento di natura che non è mai sconvolgente,

troppo soverchiante.

• Piano del paesaggio lombardo,PTPR, vol.2, 2001, p.15