Genocidio armeno

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GENOCIDIO ARMENO

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GENOCIDIO ARMENO

CHI SONO?

Gli armeni sono sono un popolo storicamente stanziato nell'Anatolia orientale. Una larga concentrazione di Armeni si trova in Armenia, dove rappresentano il gruppo etnico di

maggioranza, mentre molte altre comunità si trovano sparse per il globo, per un totale di circa 8 milioni di

individui, di cui 1.130.491 in Russia. Gli Armeni hanno popolato l'Anatolia e il sud del Caucaso per oltre 3.500 anni.

Nella vicenda tragica del genocidio armeno ciò che colpisce non è solo l’entità dei morti che comunque sono stati due milioni, ma l’ostinazione con la quale la Turchia ancora

oggi, non vuole sentirne parlare, non vuole riconoscerlo. Ancora oggi in Turchia parlare del genocidio degli Armeni è

considerato un reato un attentato all’unità nazionale.

1^ GENOCIDIO 1894-1897

 L’ultimo sovrano della Sacra Porta, ‘Abd ul-Hamid decise di scaricare sugli Armeni la colpa dei fallimenti dell’ operato suo e dei suoi predecessori, ed emanò alcune leggi per isolarli dalla vita civile e renderli reietti dell’impero.

I loro primi obbiettivi erano liberali e costituzionali, infatti collaborarono alla stesura della Costituzione del 1876.

Ma nella volontà di creare uno stato nazionale turco, che comprendesse tutte le popolazioni sul modello degli stati europei, il problema delle varie etnie fu da loro risolto con la decisione di sterminarle.

2^ GENOCIDIO 1915-1923

Il secondo massacro (1915-1923), fu quello drammaticamente più importante, fu perpetrato dal gruppo dei 'Giovani turchi', che per realizzare i propri obiettivi nazionalisti pianificarono l’eliminazione sistematica della popolazione armena presente nel Paese.

ARMENI A BARI

Gli armeni, nonostante i vari problemi, riuscirono a scappare dai turchi e nel 1919 si stabilirono a Bari.

Nel 1924 fu concesso loro un terreno nell’attuale via Amendola. E’ lì che gli armeni fondarono il villaggio “Nor Arax”.

In via Amendola, vivono ancora 15 persone: quattro anziani e i loro figli e nipoti. Il villaggio è abitato dagli armeni ma anche da alcune monache. Fu dietro richiesta di Nazariantz che vennero chiamate al villaggio delle suore per educare i bambini residenti.

Le loro case sorsero accanto a quelle dei rifugiati e successivamente venne edificata l’abitazione in muratura dove ancora risiedono e che per anni ha ospitato un asilo privato.