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GENOVA MERCOLEDÌ 23 GENNAIO 2008 www.ilsecoloxix.it FONDATO NEL 1886 - ANNO CXXII - NUMERO 19,COMMA 20/B. Spedizione abb. post.- GR. 50 FM 98.2 - 98.7 - 103.8 Prestiti in 24 ore N. Verde: 800.07.56.45 Prestiti in 24 ore N. Verde: 800.07.56.45 U.I.C N°A847 Duro attacco del chirurgo romano Staibano. Berti Riboli definisce massone il direttore del San Martino. Secca replica ALLA CORTE DEI CONTI IL CASO SOLLEVATO DAL SECOLO XIX Slot, la Procura chiede 90 miliardi Ma il Consiglio di Stato apre la strada allo sconto I VIAGGI DI ASSESSORI E DIPENDENTI SONO COSTATI 2,3 MILIONI IN DUE ANNI E MEZZO REGIONE LIGURIA AIRLINES ALESSANDRA COSTANTE GENOVA. La Regione Liguria: un’agenzia turistica più che un ente pubblico. Assessori e dipendenti che viaggiano intorno al mondo, dalla Cina a New York, da Shanghai a Miami, da Toronto all’Uruguay. Per non parlare poi di Brasile, Libia, Tu- nisia, Russia, Romania, Germania, Spagna, Paesi Bassi e Corsica. E qual- che volta in “business class”, vedi il viaggio a Shanghai dell’assessore Margherita Bozzano. In pillole è il dossier che il capo- gruppo di Alleanza nazionale, Gianni Plinio, ha presentato ieri. La giunta Burlando, però, non ci sta a fare il punching-ball e risponde per voce dell’assessore al Personale, G.B. Pit- taluga: «Contando l’aumento dei bi- glietti aerei abbiamo speso gli stessi soldi che in due anni e mezzo hanno speso i nostri predecessori della giunta Biasotti». I dati nelle mani di Plinio arrivano dagli uffici regionali, in risposta alle richieste presentate in consiglio dal capogruppo di Alleanza nazionale. Secondo Plinio tra il 10 maggio 2005 e il 31 ottobre 2007 questo andirivieni sulla rotte del mondo è costato circa 2 milioni e 385 mila euro, di cui 393.246,39 sono stati spesi per le mis- sioni italiane e straniere della giunta; 1.992.077 è stato il costo per le mis- sioni dei dipendenti che nel 2006 sono stati autorizzati per 5.500 mis- sioni in Italia e all’estero e nel 2007 per 5.100. «Bisogna ridurre le tra- sferte. Non si può fare i globetrotter di lusso mentre le famiglie liguri ti- rano la cinghia», ammonisce Plinio che non si è fatto mancare neppure la graduatoria dei viaggiatori e le loro mete. Guida la classifica l’assessore al Tu- rismo Margherita Bozzano, al se- condo posto c’è il presidente Claudio Burlando, al terzo il vicepresidente Massimiliano Costa (in questi giorni in viaggio a Cuba con il collega Franco Zunino). «Non c’è punto del mappa- mondo che non sia stato toccato - spiega Plinio - È una riedizione - ha aggiunto - del turismo politico che fu- roreggiava nella vituperata prima Re- pubblica». SEGUE >> 10 Fed taglia i tassi, giù le Borse ECONOMIA I ritardi accumulati nella movimentazione dei container hanno prodotto la paralisi dei traffici. La rabbia degli spedizionieri È morto a 92 anni Arrigo Boldrini, protagonista della Resistenza, medaglia d’oro al valor militare, presidente onorario dell’Anpi. Partecipò alla Costituente BOLDRINI CRESCI >> 11 Addio partigiano “Bulow” Il provvedimento della Fed, che ha abbassato i tassi al 3,50%, non è stato sufficiente a frenare il segno negativo delle Borse BATTIFORA >> 15 GENOVA Terminal Vte in emergenza export fermo per 4 giorni G. FERRARI >> 13 CRISI POLITICA Per Prodi sfida finale. Berlusconi: «In piazza» ROMA. Romano Prodi ha platealmente appro- vato la linea di Walter Veltroni all’assemblea dei parlamentari del Pd: no alla crisi di governo, avanti con le riforme istituzionali e con quella elettorale, no al voto anticipato che sarebbe «la scelta peg- giore». Oggi Prodi otterrà la fiducia della Camera, domani sfida incertissima al Senato, dove potrebbe mantenere la fiducia grazie ai senatori a vita. Si ri- bella Silvio Berlusconi: «Un governo tenuto in piedi con espedienti sarebbe travolto da un movi- mento popolare irresistibile». BOCCONETTI e LOMBARDI >> 2 e 3 I candidati democratici alla presidenza degli Stati Uniti, Hillary Clinton e Barack Obama, si scambiano accuse al Palace Theatre di Myrtle Beach, in South Carolina, in vista della sfida di sabato alle primarie di quello Stato SERVIZIO >> 7 PRIMARIE LITE IN TV FRA CLINTON E OBAMA ROMA. «Ci sono casi in cui sono stati creati reparti-fantasma solo per poter dare dei posti di primario agli amici. In quei reparti, che poi bisogna far lavorare, vengono ope- rate anche persone che non ne avrebbero bisogno». A lanciare l’ac- cusa è Mario Staibano, primario della cardiochirurgia del San Fi- lippo Neri di Roma, nel corso della presentazione di un progetto di ri- forma nel sistema sanitario del Lazio. «Il grande affare dei partiti non è quello di piazzare i loro uo- mini. Ma fare in modo che i loro uo- mini “facciano la spesa” dove vo- gliono loro». Il grande business per la partitocrazia è l’acquisto dei macchinari e degli approvvigiona- mento, «oltre agli appalti per l’edi- lizia», ha concluso Staibano. E così la polemica nata in Liguria su nomine e spartizione dei posti riesplode, inaspettata, nella capi- tale. Dove è presente, nella sede del Consiglio regionale del Lazio, anche Edoardo Berti Riboli, il chi- rurgo che ha scatenato il “caso Li- guria”. E che rilancia: «L’influenza dei partiti nella sanità è stata enorme, sia da sinistra, sia da de- stra. Dal centrodestra è stata un po’ inferiore, ma solo perché nella no- stra regione è meno strutturato, tutto qui». E non si ferma: «Da noi, all’ospedale San Martino, non c’è stato spoils system. Il direttore ge- nerale (Gaetano Cosenza, ndr) non è stato cambiato, ma la situazione non è peggiore che in altre regioni. D’altronde lui ha parenti in poli- tica, congiunti in magistratura ed è massone. E chi lo sposta, uno così?». Alle dichiarazioni di Berti Riboli ha replicato in serata l’ufficio stampa del San Martino: «La de- scrizione non corrisponde assolu- tamente alla figura del direttore ge- nerale del San Martino». GLI INVIATI MENDUNI e SANSA >> 4 Il premier e Walter Veltroni decisi a riottenere la fiducia. Oggi vota la Camera: sì scontato. Domani il verdetto incertissimo del Senato. Berlusconi: «Niente espedienti» ROMA. Oltre novanta miliardi di euro: è la richiesta della Procura della Corte dei Conti alle società concessionarie di slot machine. La somma corrisponde alle multe non versate ai Monopoli. I magistrati vanno avanti per la loro strada: respinte le deduzioni delle parti, la Procura ha deciso di ribadire le proprie accuse e nei giorni scorsi ha depositato le citazioni per l’udienza, fissata per il prossimo 4 dicembre. È la richiesta di risarcimento danni più grande della storia giudiziaria italiana. La prima contestazione da parte della Procura della Corte dei Conti risale al 2007. Il Secolo XIX ha sollevato il caso con un’inchiesta poi ripresa da trasmissioni televisive, fra cui Stri- scia la notizia. La guerra è ancora lunga: una prima battaglia si combatterà proprio oggi davanti al Tar del Lazio, che deve decidere sul ricorso presentato da tre società concessio- narie. Anche il Consiglio di Stato si è pronunciato, seppure indirettamente, sulla vicenda. Lo ha fatto apprezzando i criteri indicati dal Parla- mento circa il sistema delle penali, che de- vono essere applicate «secondo principi di autorevolezza, di proporzionalità e con di- retto riferimento all’inadempimento accer- tato e al danno effettivamente arrecato». Le penali vanno pagate, insomma. Ma è già aperta la strada dello sconto. GLI INVIATI MENDUNI e SANSA >> 5 In omaggio con Il Secolo XIX Oggi in edicola “GIOIA” Speciale sfilate: il dizionario per seguirle OGGI min. max. 14° DOMANI min. max. 11° INDICE in primo piano... 2 attualità ............ 4 cronache............ 6 dal mondo ......... 7 liguria .............. 10 economia .......... 11 marittimo ......... 13 cultura e spettacoli 15 lettere e rubriche 18 commenti ......... 19 genova ............. 21 lettere e città....27 album..............28 agenda ........... 29 spettacoli ......... 30 cinema & teatri...31 televisione ....... 32 la scuola .......... 33 sport ............... 34 genova sport .... 37 meteo - lotto... 39 affari ............... 40 con GIOIA in Liguria € 1,00 in altre zone ¤ 1,00 OSCAR IL PIENO DEI COEN Nomination: Tornatore fuori dalla cinquina LINETTI a pagina 17 IL MITO LA VESPA PUNTA SULL’INDIA CRESCI e VENTURI a pagina 9 Lo scooter sfida l’auto meno cara del mondo SCANDALO SANITÀ «Reparti-fantasma per i primari amici»

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GENOVA MERCOLEDÌ 23 GENNAIO 2008

www.ilsecoloxix.it

FONDATO NEL 1886 ­ ANNO CXXII ­ NUMERO 19,COMMA 20/B. Spedizione abb. post.­ GR. 50

FM 98.2 - 98.7 - 103.8

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°A84

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Duro attacco del chirurgoromano Staibano. BertiRiboli definisce massoneil direttore del SanMartino. Secca replica

ALLA CORTE DEI CONTI IL CASO SOLLEVATO DAL SECOLO XIX

Slot, la Procurachiede 90 miliardiMa il Consiglio di Stato apre la strada allo sconto

IVIAGGIDIASSESSORIEDIPENDENTISONOCOSTATI2,3MILIONI INDUEANNIEMEZZO

REGIONELIGURIA

AIRLINES

ALESSANDRA COSTANTE

GENOVA. La Regione Liguria:un’agenzia turistica più che un entepubblico. Assessori e dipendenti cheviaggiano intorno al mondo, dallaCina a New York, da Shanghai aMiami, da Toronto all’Uruguay. Pernon parlare poi di Brasile, Libia, Tu­nisia, Russia, Romania, Germania,Spagna, Paesi Bassi e Corsica. E qual­che volta in “business class”, vedi ilviaggio a Shanghai dell’assessoreMargherita Bozzano.

In pillole è il dossier che il capo­gruppo di Alleanza nazionale, GianniPlinio, ha presentato ieri. La giuntaBurlando, però, non ci sta a fare ilpunching­ball e risponde per vocedell’assessore al Personale, G.B. Pit­taluga: «Contando l’aumento dei bi­glietti aerei abbiamo speso gli stessisoldi che in due anni e mezzo hannospeso i nostri predecessori della

giunta Biasotti».I dati nelle mani di Plinio arrivano

dagli uffici regionali, in risposta allerichieste presentate in consiglio dalcapogruppo di Alleanza nazionale.Secondo Plinio tra il 10 maggio 2005 eil 31 ottobre 2007 questo andirivienisulla rotte del mondo è costato circa 2milioni e 385 mila euro, di cui393.246,39sonostatispesiperlemis­sioni italiane e straniere della giunta;1.992.077 è stato il costo per le mis­sioni dei dipendenti che nel 2006

sono stati autorizzati per 5.500 mis­sioni in Italia e all’estero e nel 2007per 5.100. «Bisogna ridurre le tra­sferte. Non si può fare i globetrotterdi lusso mentre le famiglie liguri ti­rano la cinghia», ammonisce Plinioche non si è fatto mancare neppure lagraduatoria dei viaggiatori e le loromete.

Guida la classifica l’assessore al Tu­rismo Margherita Bozzano, al se­condo posto c’è il presidente ClaudioBurlando, al terzo il vicepresidenteMassimiliano Costa (in questi giorniin viaggio a Cuba con il collega FrancoZunino). «Non c’è punto del mappa­mondo che non sia stato toccato ­spiega Plinio ­ È una riedizione ­ haaggiunto ­ del turismo politico che fu­roreggiava nella vituperata prima Re­pubblica».SEGUE >> 10

Fed tagliai tassi, giùle Borse

ECONOMIA

I ritardi accumulati nellamovimentazione deicontainer hanno prodottola paralisi dei traffici. Larabbia degli spedizionieri

È morto a 92 anni ArrigoBoldrini, protagonista dellaResistenza, medaglia d’oroal valor militare, presidenteonorario dell’Anpi.Partecipò alla Costituente

BOLDRINI

CRESCI >> 11

Addiopartigiano“Bulow”

Il provvedimento della Fed,che ha abbassato i tassi al3,50%, non è statosufficiente a frenare ilsegno negativo delle Borse

BATTIFORA >> 15

GENOVA

Terminal Vtein emergenzaexport fermoper 4 giorni

G. FERRARI >> 13

CRISI POLITICA

Per Prodisfida finale.Berlusconi:«In piazza»

ROMA. Romano Prodi ha platealmente appro­vato la linea di Walter Veltroni all’assemblea deiparlamentari del Pd: no alla crisi di governo, avanticon le riforme istituzionali e con quella elettorale,no al voto anticipato che sarebbe «la scelta peg­giore». Oggi Prodi otterrà la fiducia della Camera,domani sfida incertissima al Senato, dove potrebbemantenere la fiducia grazie ai senatori a vita. Si ri­bella Silvio Berlusconi: «Un governo tenuto inpiedi con espedienti sarebbe travolto da un movi­mento popolare irresistibile».BOCCONETTI e LOMBARDI >> 2 e 3

I candidati democratici alla presidenza degli Stati Uniti, Hillary Clinton e BarackObama, si scambiano accuse al Palace Theatre di Myrtle Beach, in SouthCarolina, in vista della sfida di sabato alle primarie di quello Stato SERVIZIO >> 7

PRIMARIE LITE IN TV FRA CLINTON E OBAMA

ROMA. «Ci sono casi in cui sonostati creati reparti­fantasma soloper poter dare dei posti di primarioagli amici. In quei reparti, che poibisogna far lavorare, vengono ope­rate anche persone che non neavrebbero bisogno». A lanciare l’ac­cusa è Mario Staibano, primariodella cardiochirurgia del San Fi­lippo Neri di Roma, nel corso dellapresentazione di un progetto di ri­forma nel sistema sanitario delLazio. «Il grande affare dei partitinon è quello di piazzare i loro uo­mini. Ma fare in modo che i loro uo­mini “facciano la spesa” dove vo­gliono loro». Il grande business perla partitocrazia è l’acquisto deimacchinari e degli approvvigiona­mento, «oltre agli appalti per l’edi­lizia», ha concluso Staibano.

E così la polemica nata in Liguria

su nomine e spartizione dei postiriesplode, inaspettata, nella capi­tale. Dove è presente, nella sede delConsiglio regionale del Lazio,anche Edoardo Berti Riboli, il chi­rurgo che ha scatenato il “caso Li­guria”. E che rilancia: «L’influenzadei partiti nella sanità è stataenorme, sia da sinistra, sia da de­stra. Dal centrodestra è stata un po’inferiore, ma solo perché nella no­stra regione è meno strutturato,tutto qui». E non si ferma: «Da noi,all’ospedale San Martino, non c’èstato spoils system. Il direttore ge­nerale (Gaetano Cosenza, ndr) nonè stato cambiato, ma la situazionenon è peggiore che in altre regioni.D’altronde lui ha parenti in poli­tica, congiunti in magistratura ed èmassone. E chi lo sposta, unocosì?».

Alle dichiarazioni di Berti Riboliha replicato in serata l’ufficiostampa del San Martino: «La de­scrizione non corrisponde assolu­tamente alla figura del direttore ge­nerale del San Martino».GLI INVIATI MENDUNI e SANSA >> 4

Il premier e Walter Veltroni decisia riottenere la fiducia. Oggi votala Camera: sì scontato. Domaniil verdetto incertissimo del Senato.Berlusconi: «Niente espedienti»

ROMA. Oltre novanta miliardi di euro: è larichiesta della Procura della Corte dei Contiallesocietàconcessionariedislotmachine.Lasomma corrisponde alle multe non versate aiMonopoli.

I magistrati vanno avanti per la loro strada:respintelededuzionidelleparti, laProcurahadeciso di ribadire le proprie accuse e neigiorni scorsi ha depositato le citazioni perl’udienza, fissata per il prossimo 4 dicembre.

È la richiesta di risarcimento danni piùgrande della storia giudiziaria italiana. Laprima contestazione da parte della Procuradella Corte dei Conti risale al 2007. Il SecoloXIX ha sollevato il caso con un’inchiesta poiripresa da trasmissioni televisive, fra cui Stri­

scia la notizia. La guerra è ancora lunga: unaprima battaglia si combatterà proprio oggidavanti al Tar del Lazio, che deve decidere sulricorso presentato da tre società concessio­narie.

Anche il Consiglio di Stato si è pronunciato,seppure indirettamente, sulla vicenda. Lo hafatto apprezzando i criteri indicati dal Parla­mento circa il sistema delle penali, che de­vono essere applicate «secondo principi diautorevolezza, di proporzionalità e con di­retto riferimento all’inadempimento accer­tato e al danno effettivamente arrecato». Lepenali vanno pagate, insomma. Ma è giàaperta la strada dello sconto.GLI INVIATI MENDUNI e SANSA >> 5

In omaggio conIl Secolo XIX

Oggiin edicola“GIOIA”

Specialesfilate:il dizionarioper seguirle

OGGI

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INDICE

in primo piano...2attualità ............ 4cronache............6dal mondo.........7liguria..............10economia..........11marittimo.........13cultura e spettacoli 15lettere e rubriche 18commenti.........19genova.............21

lettere e città....27album..............28

agenda ........... 29spettacoli.........30cinema & teatri...31

televisione.......32la scuola .......... 33sport ............... 34genova sport....37meteo ­ lotto...39affari...............40

con GIOIAin Liguria€ 1,00 in altre zone¤ 1,00

OSCARIL PIENODEI COENNomination: Tornatorefuori dalla cinquinaLINETTI a pagina 17

IL MITO LA VESPAPUNTA SULL’INDIACRESCI e VENTURI a pagina 9

Lo scooter sfida l’auto meno cara del mondo

SCANDALO SANITÀ

«Reparti­fantasmaper i primari amici»

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5attualità MERCOLEDÌ23 GENNAIO

2008

GENOVA GIOVEDÌ 31 MAGGIO 2007

www.ilsecoloxix.it

FONDATO NEL 1886 ­ ANNO CXXI ­ NUMERO 128,COMMA 20/B. Spedizione abb. post.­ GR. 50

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INDICE

in primo piano...2politica..............4cronache............6dal mondo.........8attualità ............ 9liguria...............11economia ......... 15marittimo e borsa.17cultura e spettacoli.20lettere e rubriche.22commenti ........ 23

genova ............ 25lettere e città....31album..............32

cinema & teatri ..33spettacoli.........34

televisione.......36la scuola .......... 37sport ............... 39genova sport ... 42affari...............45meteo ­ lotto...47

Ha uccisola moglieper gelosia

PERUGIA

Il paladino della lotta alcancro è nei guai per averconservato gli oppiacei deipazienti deceduti: volevariutilizzarli per gli altri

Veolia Propreté acquista il75% della TMT, una delletre società diTermomeccanica Ecologia,prima impresa italiana neltrattamento dei rifiuti

LA SPEZIA

CASAGRANDE >> 6

Ifrancesientranoin“Termo”

Secondo gli inquirenti, ascatenare la furia diRoberto Spaccino è stato ilsospetto che la bimbanascitura non fosse sua

RAFFAELLI >> 16

GENOVA

Farmaci,chiestoil processoper Henriquet

VASSALLO >> 7

con TELESECOLO in Liguria, AL e AT€ 9,90 con libro TFR O FONDI PENSIONE?in Liguria, AL e AT¤ 1,00HHHHH

QUASI cento miliardi dieuro. È la somma che, se­condo la relazione della Com­missione di indagine incari­cata dal governo, le societàconcessionarie di slot ma­chine e videopoker devonoallo Stato. Il “tesoro” è compo­sto da imposte non versate, masoprattutto da sanzioni ammi­nistrative mai pagate. In pra­tica, secondo la relazione el’indagine della Guardia di Finanza, le macchi­nette non erano collegate ­ come prescrive­rebbe la legge ­ alla rete della Sogei, la società in­formatica incaricata di monitorare le giocate.Risultato: lo Stato è stato privato di entrate percirca 98 miliardi di euro. Come molte Finanzia­

rie. Ma non basta: secondo ilGat, il nucleo delle FiammeGialle che si occupa di frodi te­lematiche, a beneficiare mag­giormente del “malfunziona­mento” del sistema sarebberostate società legate alla crimi­nalità organizzata, che così sa­rebbero riuscite a riciclare de­naro sporco.

Il rapporto, ora sul tavolodel viceministro VincenzoVisco, punta il dito anche

sull’Agenzia dei Monopoli e sui suoi vertici, cheavevano il compito di controllare la correttezzadel sistema e invece di pretendere il pagamentodelle sanzioni si sarebbero accordati per un for­fait molto più basso.MENDUNI e SANSA >> 3

L’INCHIESTA

Il tesoretto della mafiaVideopoker, 98 miliardi di tasse e multe non riscosse dai Monopoli. E finite ai clan

Il rapporto della commissione

>> IL REPORTAGE

TUTTA LAS VEGASIN UN BARETTO

dal nostro inviato

PAOLO CRECCHI

RIPOSTO (CATANIA). Rosario LaSpina, nuovo gestore del bar 15 giugnoche ora si chiama Skipper in omaggio algrecale che qui soffia impetuoso, giurache non si è accorto di niente.SEGUE >> 2

DOPO LE ELEZIONI

Tregua nel Pd. Berlusconi e Fini: a casaTensioni nel comitato per ilPartito democratico. Oggisi riuniscono i saggi perdecidere tempi e modalitàdi elezione del leader

Benedetto XVI benedice la foto di Madeleine McCann, la bimba britannica di 4anni rapita il 3 maggio in Portogallo durante una vacanza. Di fronte al Papa igenitori della bambina, Kate e Gerry McCann. Il caso ha commosso il mondo

BIMBA RAPITA IL PAPA BENEDICE MADELEINE

ROMA. Si inizia al mattino con l'autaut di Prodi: «O si fa come dico io, ome ne vado. Non sono mica il "re tra­vicello"». Si chiude a sera tarda conuna tregua sul Partito democratico:sono stati fissati tempi e modalitàper il futuro segretario e questa mat­tina si riuniranno a Palazzo Chigi i“saggi” del nuovo partito.

Ma è stata la giornata più difficileper la maggioranza. Il risultato delleamministrative ha infatti aperto duefronti: quello del programma di go­verno e quello della nascita del Pd.La sinistra dell'Unione, Sdi ed Udeurhanno chiesto, a gran voce, di convo­care subito un vertice di maggio­ranza. Ds e Margherita, al contrario,hanno chiesto al presidente del Con­siglio di risolvere subito i nodi dellanuova creatura politica uscita moltomale dal primo test elettorale.

Sulla crisi della maggioranza si in­nesta la richiesta a gran voce, daparte di Berlusconi e Fini, di dimis­sioni del governo. Ma per il mo­mento Berlusconi non salirà al Qui­rinale: preferisce aspettare i ballot­taggi che, sostiene, daranno la spal­lata finale al centrosinistra.BOCCONETTI e LOMBARDI >> 4 e 5

MOZIONE

Fincantieri,dalla Regionealt alla BorsaApprovato un ordine delgiorno con cui si chiedeal governo «lasospensione dellaprivatizzazione»

GENOVA. «Sospendere la quota­zione in Borsa di Fincantieri». LaRegione Liguria si allinea alla FiomCgil e avverte il governo: «Non cisono abbastanza garanzie per gli oc­cupati. Chediamo che il processo diprivatizzazione dell’azienda sia so­speso». Nel giorno dello scioperoproclamato dalla Cgil contro ilpiano industriale dell’amministra­tore delegato Giuseppe Bono (cheprevede investimenti per 800 mi­lioni di euro, subordinati al colloca­mento in Borsa del 49% delleazioni), il consiglio regionale liguredecide di scendere in campo alfianco della Fiom. Lo fa con un or­dine del giorno approvato dallaquasi totalità dei gruppi, da Rifon­dazione comunista ad Alleanza na­zionale. Solo Forza Italia si astiene:«Inrealtà­ diceil capogruppoLuigiMorgillo ­, dietro la parola “sospen­dere”, si nasconde la volontà di nonprivatizzare Fincantieri».F. FERRARIeuncommentodiLUIGILEONE>>11e23

AGENOVAUNASTORIACHECAMMINAALCONTRARIO

L’OPERAIOTORNA A FAREIL CONTADINO

GIULIANO GALLETTA

SUO PADRE gettò via lazappa, e come tanti milionidi contadini scese in cittàper andare a fare l’operaio.

Invece adesso Enrico, 21 anni, geno­vese di Pra’, ha fatto il cammino in­verso: lui ha studiato e si è diplomato,ma di fare l’operaio non se l’è sentita. Ecosìharisalitolacollina:pocastrada,inverità, ma lì c’è un altro mondo. E oraEnrico coltiva il basilico nelle serredove un tempo lavorava suo padre.

Adriano Celentano nel “ragazzodella via Gluck” e Giorgio Gaber in“Com’è bella la città”, raccontano delrapporto fra città e campagna tra lafine degli anni Cinquanta e l’iniziodegli anni Sessanta in Italia. Canzoni disuccesso, con la loro critica dell’urba­nizzazione tra nostalgia (Celentano) eironia (Gaber). Proprio in quegli annil’Italia viveva una fase di intensa indu­

strializzazione con l’inevitabile abban­dono delle campagne.

Genova è uno dei gangli vitali di que­sto modello di sviluppo e le fabbriche siriempiono di contadini dell’entroterrache vedono nel loro nuovo ruolo dioperai una via di uscita alla miseriadella vita della campagna. Ma non solo:“essere operai” significa raggiungereanche un diverso status sociale, a di­spettodelle condizionidi lavorospessoaltrettanto massacranti che le prece­denti, ma proprio le lotte sociali e la

sensazione di essere protagonisti dellosviluppo, acuiscono questa coscienza.In alcuni casi però il legame con lacampagna non si spezza del tutto econtinua a funzionare in qualchemodo. È la storia di tante famigliecome quella di papà Lorenzo che oravede il figlio ripercorrere i suoi passi alcontrario. Non soltanto per necessità,ma per scelta. Oggi infatti la condi­zione di operaio è considerata “resi­duale”, sinonimo quasi soltanto disfruttamento, mentre quella di conta­dino (nel modo nuovo in cui si esplica),almeno nella forma del “lavoro auto­nomo”, oltre ad essere uno sbocco oc­cupazionale si è caricata di significatipositivi, di valori come libertà e “natu­ralità” che possono sedurre i giovani(alcuni giovani) della Genova post­in­dustriale.AMODEO >> 28

GENOVA VENERDÌ 29 GIUGNO 2007

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CLAUDIO PAGLIERI

E RANO I TEMPI in cui ilcibo serviva a nutrirsi, i ve­stiti a coprirsi, e l’auto aspostarsi. Non durarono

molto. Il boom economico rese tuttimeno poveri e più esigenti. Il cibo oggiserve a dimagrire, i vestiti a mostrarequanto abbiamo digiunato, mentre leauto ­ almeno a giudicare dagli spot intv ­ a seminare fiorellini in città prive dicode e a ridarci la libertà perduta.

Si sta meglio adesso, per carità, ep­pure ogniqualvolta incrociamo perstrada una vecchia 500 sentiamo unapiacevole fitta di nostalgia. Quella sucui punta la Fiat che il prossimo 4 lu­glio, a 50 anni esatti di distanza dal de­butto della progenitrice, lancerà lanuova 500: molto simile nelle linee allamitica antenata ma al tempo stessomoderna, trendy, accattivante.

Noi liguri, com’è ovvio, la osserve­

remo da lontano con sufficienza («Masiamo sicuri che sia nuova? Non l’ave­vano già rifatta?»), ci avvicineremoscettici («Quella vecchia costava menoe durava di più») e alla fine la adotte­remo con affetto, come tutte le coseche non occupano molto spazio e ci ri­cordano i bei tempi andati.

Perfino Tito Tripodi, meccanico diUscio, possessore fino a prova contra­ria della più antica 500 d’Italia ­ unadue posti datata 29 luglio ’57 ­ dopo laprima inevitabile precisazione («Sono

più per la vecchia, così belle e robustenon ne fanno più! In 50 anni non ci hamai lasciati a piedi») ammette alla finedi essere curioso di vedere la nuova. Lasua 500, ereditata dallo zio della mo­glie e starindiscussaditutti i raduni del500Club Italia, ha intenzione di la­sciarla al nipotino. Per questo assicuradi avere respinto offerte folli di colle­zionisti giapponesi. «Non la cambiereinemmeno con una Ferrari ­ giura ­anche perché la Ferrari non potreimantenerla...».

Ogni mattina Tripodi, che ha lastessa età della sua auto «ma qualcheacciacco in più», va da Uscio a Molas­sana, apre il tettuccio, fa la “doppietta”per scalare la marcia. Siamo sicuri chenon vede l’ora di vedersi affiancare dauna delle nuove arrivate, per bruciarlaappena scatta il verde.TRIVERO >> 15

BRESCIA. L’Acmid, l’Associa­zione delle donne marocchine inItalia, ieri, all’apertura del pro­cesso, ha provato a costituirsiparte civile: il giudice ha detto no,decisione accolta dal grido «vergo­gna», ma comunque tanto bastaperché la morte di Hina possa nonessere inutile. Fu uccisa, la ra­gazza pachistana ventenne, l’11agosto 2006, dai suoi stessi fami­liari, fra cui il padre e uno zio, per­ché aveva «costumi troppo occi­dentali». Gli imputati hannoscelto il rito abbreviato e il dibatti­mento è stato aggiornato al 24 ot­tobre. Il fidanzato della ragazza èstato invece ammesso come partecivile anche se i due stavano in­sieme da appena un anno.CARENZO e un commento

di DONATA BONOMETTI >> 6 e 25

IL CASO

Processo Hinala rivoltadelle donnemusulmane

L’INDAGINE SUI TRASFERIMENTI DI 4 UFFICIALI DELLE FIAMME GIALLE

Caso Gdf, indagato ViscoIl viceministro in Procura ascoltato sulle presunte pressioni a Speciale

ROMA. Il viceministro dell’Econo­mia Vincenzo Visco è indagato per ten­tato abuso d’ufficio e minacce in rela­zione alle presunte pressioni cheavrebbe esercitato sull’ex comandantedella Guardia di Finanza, Roberto Spe­ciale, al fine di ottenere il trasferi­mento di quattro ufficiali dalla sede diMilano.

Ieri Visco si è presentato insieme alsuo avvocato, Guido Calvi, dal Pm perrispondere alle contestazioni. Se­condo quanto riferisce il legale, l’espo­nente di governo «ha risposto a tutte ledomande».

In particolare, Visco avrebbe spie­gato di non aver esercitato pressioni nèformulato minacce, ma solo di aversuggerito movimenti di personale fi­nalizzati a rendere più efficiente anchela lotta all’evasione fiscale. Alla lucedelle spiegazioni fornite, ha affermatoCalvi, «ho chiesto che il procedimentovenga archiviato». Reazioni moltocautedelmondopoliticononostantelepolemiche che hanno accompagnatola vicenda nelle scorse settimane.MENDUNI e SANSA >> 2

Protesta dopo il noalla parte civile per laragazza uccisa dal padreperché aveva «costumitroppo occidentali»

Un italiano e la suacompagna, portoghese,sono stati fermati dallapolizia spagnola, chesospetta un’estorsione

Il ministro della Difesaboccia il primo candidatoalla guida del Pd. Che,invece, incassa l’okaydi Montezemolo

LEADERSHIP PD

Veltroninel mirinodi Parisi

BOCCONETTI >> 5

IL GIALLO

Maddie rapita,arrestatoun italianoin Spagna

DEL VECCHIO >> 8

Manifestazione per Maddie

OGGI

Ci scusiamocon i lettoriIl prezzo del volume è di9,90 euro e non di 5,90euro, più il quotidiano

ERRATA CORRIGE

“Il dizionariodel Genoano”amoroso &furioso

a 4,90 euro + ilprezzo del quotidiano

Oggi“LIGURIA INROSA”

“Il cielo sopra ilRighi”,il secondo volumedi una collana diromanzi ambientatiin Liguria

MARCO MENDUNIFERRUCCIO SANSA

ROMA. Novantotto miliardi di euro.Quando gli uomini delle Fiamme Gialle sisono presentati per notificare il provvedi­mento della Procura della Corte dei Conti, leconcessionarie di licenze per le slot machinenon hanno creduto ai loro occhi. Sì, a diecisocietà i magistrati hanno richiesto il paga­mento di quella che potrebbe essere la piùalta somma mai pretesa dallo Stato. Finora siconoscono soltanto i «danni erariali» adde­bitati a Snai e Lottomatica: rispettivamente4,8 miliardi la prima e 4 la seconda. Unasomma enorme che ieri ha provocato un

crollo delle quotazioni di Borsa delle due so­cietà.

Ma Snai e Lottomatica non sono le sole so­cietà destinatarie della notifica della Cortedei Conti. Ce ne sarebbero altre otto. Ad una,in particolare, sarebbe stata addebitata unasomma quattro volte superiore: quasi 20 mi­liardi di euro.

Tutto nascerebbe,come confermano fontidell’amministrazione dei Monopoli, dall’in­dagine della Guardia di Finanza, dal rap­porto della commissione presieduta dal sot­tosegretario Alfiero Grandi e dall’inchiestacondotta un mese fa dal Secolo XIX che ha ri­velato una storia ancora avvolta dal silenzio.SEGUE >> 3

VARATO IL DPEF

Sgravi sull’Iciprima casa,aumentanole “minime”

ROMA. Approvato all’unanimità il Documento diprogrammazione economica e finanziaria. Dal pros­simo anno calerà l’Ici sulla prima casa, mentre già dalprossimo autunno saranno disponibili 900 milioniper aumentare le pensioni minime, che saliranno da300 a 450 euro al mese. Euforico il premier RomanoProdi: «Parte il rilancio dell’economia». Più prudenteil ministro Tommaso Padoa­Schioppa: «Dall’Europanonmiaspettoun10,macredochenonavròun’insuf­ficienza». Resta lo scoglio dell’accordo con le parti so­ciali sulla riforma previdenziale.FANTINI e LOMBARDI >> 4 e 5

L’imposta sugli immobili comincerà acalare dal prossimo anno. In autunnogià disponibili, invece, 900 milioniper incrementare, da 300 a 450 euromensili, le pensioni più povere

SI MUOVE LA CORTE DEI CONTI DOPO L’INCHIESTA DEL SECOLO XIX

Slot, dieci societàdevono 98 miliardiBufera su Snai e Lottomatica, che crollano in Borsa

fIl viceministro Vincenzo Visco, durante la presentazione dei dati sugli studi di settore, il 19 giugno scorso

INDICE

in primo piano...2politica..............4attualità ............ 6cronache............7dal mondo.........8liguria ............... 9economia..........11marittimo.........13cultura e spettacoli.15week­end.........17lettere e rubriche.24

commenti ........ 25genova.............27lettere e città ... 32album..............33

cinema & teatri..36televisione ....... 37salute..............40motori..............41nautica............43sport...............46meteo ­ lotto....51

€ 5,90 conLIGURIA IN ROSAin Liguria, AL e AT¤ 1,00HHHHH

OGGI

min.18°

max.25°

DOMANI

min.19°

max.27°

TRAPIANTO DI GENOMALA VITA IN FOTOCOPIA: NEGLI USA REALIZZATOIL PRIMO ESPERIMENTO SU TESSUTI UMANI

MERETA a pagina 7

3in primo piano VENERDÌ7 SETTEMBRE

2007

SCANDALO VIDEOPOKER

26.858 200.000

200.00015,4 miliardi

le slot-machines che risultanodepositate in un locale diRiposto (Catania)

le macchinette regolari attive

quelle in nero

il volume d’affari ufficiale deivideopoker nel 2006 in euro

2006La Corte dei Conti apre un’inchiesta sulle slot-machine. Tra tasse non pagate e multe non riscosse, lo Stato avrebbe perso 98 miliardi di euro. Alcune società concessionarie avrebbero legami con Cosa Nostra, altre con i partiti politici

Aprile 2007 La commissione d’inchiesta presieduta dal sottosegretario Alfiero Grandi presenta a Vincenzo Visco il risultato del suo lavoro: la gran parte delle slot-machine operative non sono collegate alla rete. Gravi accuse ai Monopoli.

Maggio 2007Il Secolo XIX dà il via a un’inchiesta che dura mesi sul tesoro scomparso e chiede agli interessati di chiarire dove sono finiti i 98 miliardi.

Luglio 2007 Il vice-ministro dell’Economia, Vincenzo Visco, liquida così i cronisti del Secolo XIX che gli chiedono notizie sul tesoro scomparso: “Con voi non parlo perché non mi siete simpatici”

Il governo non rispondeProvate a scrivere a Prodi per chiedergli spiegazioni

Per le e-mail potete trovare indicazioni sul sito internet del nostro giornale (www.ilsecoloxix.it)

Chi preferisse la posta, può mandare questo tagliando a: Palazzo Chigi, piazza Colonna, 00187 Roma

Dove sono finiti i 98 miliardi scomparsi?

LA VOCE DEI LETTORI

L’inchiesta del SECOLO XIX

LE TAPPE DELLA VICENDA

IL BOOM DELLE MACCHINETTENel 2004 viene regolamentato per la prima volta l’uso di videopokere slot-machines. Secondo la legge, le macchinette devono esserecollegate in rete con la Sogei affinché i Monopoli possano effettiva-mente riscuotere il 13,5% delle giocate. Spuntano immediatamente iprimi casi di nullaosta retrodatati: lo scopre una commissioned’inchiesta.

IL BUCO NELLA RETEIn realtà risultano essere pochissime le slot collegate alla rete. Unavolta ottenuto in nullaosta dai Monopoli, molte concessionariedichiarano di non usare le macchinette. In un piccolo bar di Riposto nerisultano depositate 26.858.

LA CORTE DEI CONTI INDAGAIl procuratore della Corte dei Conti apre un’inchiesta e cerca diindividuare le responsabilità dei Monopoli

LA COMMISSIONE D’INCHIESTAIl vice ministro dell’Economia, dopo la segnalazione della Corte deiConti, nomina una commissione d’inchiesta presieduta dal sottosegre-tario Alfiero Grandi

IL RUOLO DEL GATLa vicenda appare subito molto grave: per collaborare all’indagine èrichiesto l’aiuto degli esperti informatici del Gat, il gruppo antifrodidella Guardia di Finanza

IL MAXI BUCO DI 98 MILIARDISecondo la commissione, mancano all’appello 98 miliardi di euro.Vengono mosse accuse alla vigilanza dei Monopoli

L’INTERVENTO DELLA PROCURAIl rapporto della commissione viene acquisito dalla Procura dellaRepubblica di Roma perché potenzialmente può contenere notizie direato. Il pm ottiene anche il rapporto del Gico della Guardia di Finanza

Ferrero:«Prodinon puòtacere»Dopo Di Pietro, un altro ministrorompe il silenzio del governo

MARCO MENDUNIFERRUCCIO SANSA

GENOVA. «Prodi e Padoa­Schioppadevono rispondere. Devono chiariredove sono finiti i 98 miliardi di euro.Insomma, i cittadini hanno il dirittodi sapere se è vero, come sostiene laCorte dei Conti, che le società conces­sionarie di slot­machine devono alloStato questo tesoro», parola di PaoloFerrero (Rifondazione comunista).Con il ministro della Solidarietà so­ciale adesso sono due i membri del go­verno che chiedono al premier di af­frontare la questione sollevata dal Se­colo XIX.

Il primo era stato, mercoledì, Anto­nio Di Pietro che sul suo blog(www.antoniodipietro.it) avevascritto un messaggio politicamentemolto significativo: «Ho inviato ai di­retti interessati, Romano Prodi,Tommaso Padoa­Schioppa e Vin­cenzo Visco, e per conoscenza a tutti iministri, una lettera per discutere laquestione in Consiglio dei ministri.Riporterò sul blog le loro risposte. Ri­cordo che, come scritto dal SecoloXIX, la Corte dei Conti ha chiesto allesocietà concessionarie alcune decinedi miliardi di euro per il risarcimentodel danno patito dallo Stato e il diret­tore dei Monopoli ha un procedi­mento in corso per 1,2 miliardi di eurodi danni», aveva scritto l’ex pm diMani pulite. E aveva concluso: «Nonsi può chiedere ai cittadini di pagare letasse e, allo stesso tempo, non dare ri­sposte su 98 miliardi di euro di eva­sione fiscale».

Ieri Paolo Ferrero è stato altret­tanto chiaro: «È dovere del governoeliminare ombre come questa. Biso­gna assolutamente combattere legrande illegalità che, tra l’altro, co­stano ai cittadini denaro e sacrifici.Adesso aspetto la risposta di Prodi edei colleghi direttamente interessatiper capire che cosa sia realmente suc­cesso». Ma se fosse possibile recupe­rare i 98 miliardi di cui parlano gli in­vestigatori e la Corte dei Conti? «Unasomma del genere permetterebbe su­bito di tagliare le tasse sui redditimedio bassi», spiega Ferrero. Ag­giunge: «Poi si potrebbe anche pen­sare a ridurre o eliminare il ticket perle spese saniterie. E ancora: si pos­sono finanziare le spese sociali dei co­muni. Ma soprattutto penso all’emer­genza casa che richiede risorse per500 milioni di euro oppure a misureper sostenere gli anziani non autosuf­ficienti (per le quali è necessario unmiliardo di euro) oppure alla restitu­

zione del fiscal drag per i lavoratoripensionati», spiega Ferrero.

Tutte misure che richiedonosomme dieci, venti volte inferiori aquelleche,secondolaCortedeiConti,sarebbero state invece “regalate”dallo Stato alle società private con­cessionarie del gioco d’azzardo lega­lizzato.

Insomma, per Romano Prodi, perTommaso Padoa­Schioppa e soprat­tutto per il viceministro dell’Econo­mia Vincenzo Visco, la questione stadiventando ineludibile.

Il Secolo XIX da maggio conduceun’inchiesta ­ basata sul rapporto uf­ficiale della commissione d’inchiestapresieduta dal sottosegretarioall’Economia, Alfiero Grandi e sui do­cumenti della Corte dei Conti ­ ma fi­nora dal governo e dai Monopoli (in­terpellati decine di volte) non è arri­vata nemmeno una parola di chiari­mento.

«Con voi non parlo perché non misiete simpatici», ha tagliato corto il vi­ce­ministro Vicenzo Visco.

«È una risposta inaccettabile. Biso­gna dare chiarimenti», ammette LinoDuilio (Ulivo), presidente della Vcommissione della Camera (Bilancio,tesoro e programmazione). Che peròaggiunge: «Visco avrà anche un carat­tere burbero, ma è una persona digrande rigore».

Va bene, ma che cosa ne è stato deifamosi 98 miliardi? E come governo eParlamento intendono affrontare laquestione? Finora le soluzioni indivi­duate sarebbero due: «C’è chi pro­pone di arrivare a determinare san­zioni forfettarie per le società e chi in­vece sostiene la tesi di un condonotombale prima di dare il via a unanuova disciplina che finalmente re­goli seriamente il settore», spiegaDuilio.

Possibile? Pare di capire propriocosì: per non mettere in difficoltà lesocietà facendo loro pagare le san­zioni dovute (stando a quanto ha cal­colato la Corte dei Conti) si prospet­tano due ipotesi incredibili. La prima,prevede uno sconto di decine di mi­liardi di euro. La seconda, addirittura,prevede un condono tombale. Comedire, regalare a società private decinedi miliardi di euro dello Stato. Equindi dei cittadini. Del resto la sortedelle società sembra stare molto acuore a tanti. Ieri, in una nota apparsasul sito di Palazzo Chigi, si sottoline­ava:«Quantoallepenaliprevistenelleconcessioni, calcolate dalla Corte deiConti per un ammontare comples­sivo equivalente a circa sei volte il va­lore dell’intera raccolta annuale dellegiocate tramite apparecchi da intrat­tenimento, va ricordato che attual­mente sono oggetto di contenziosotra i Monopoli e le società concessio­narie. Tra queste ultime, inoltre, visono alcune società quotate in Borsa;fatto che impone rigore, ma ancheprudenza nelle dichiarazioni».

Intanto l’inchiesta del Secolo XIXsuscita reazioni e richieste di chiari­menti a tutti i livelli. Dai sindacati aglienti locali. Attacca Francesco Caval­laro, segretario generale della Cisal:«Mentre il dibattito politico si in­fiamma sulla spesa pubblica e l’ecces­siva pressione fiscale, con il cantieredella finanziaria che vede una scarsapredisposizione del ministro Padoa­Schioppa ad allentare i cordoni dellaborsa, sulla questione dei 98 miliardidi euro di imposte evasi dalle societàconcessionarie di slot­machine, per­maneancoraunoscandalososilenzio,malgrado l’intervento della Corte deiConti e un corposo lavoro della Guar­dia di finanza che dura da più di unanno». E il gruppo regionale di An hapresentato ieri una mozione urgenteper invitare il presidente della giunta,Claudio Burlando, a chiedere spiega­zioni al presidente Prodi e ai ministricompetenti.

Da Palazzo Chigi, però, ancora si­lenzio.

È DOVEREDEL

GOVERNOELIMINAREOMBRE COMEQUESTA»

PAOLO FERREROministro della Solidarietà

«

NUOVI “CORNER” PER LE PUNTATE

Lottomatica “scommette” su bar e tabacchi

ROMA. E il bookmaker viene ora acercare lo scommettitore. La Lotto­matica ha presentato una nuova stra­tegia delle agenzie di scommesse: ve­nire a cercare il cliente sotto casa. Lasocietà ha, infatti, annunciato ieri illancio di un nuovo marchio, Better(che gioca sul doppio significato dellaparola inglese che vuol dire sia “scom­mettitore” sia “il migliore”), con cui sipresenta, in maniera prepotente, nelmercato delle scommesse sportive.

Già ora Lottomatica è presentecome supporto al gioco del Superena­lotto. Tra non molto (si conta di man­dare a regime l’intera operazioneentro pochissime settimane, nelleprime giornate del campionato di cal­cio) non sarà più necessario raggiun­gere le apposite agenzie per effettuarele proprie puntate: sono le ricevitorieche vengono incontro ai tifosi e aglisportivi. La nuova rete per le scom­messe, infatti, punta dritto a puntivendita tradizionali, come bar e ta­baccherie, oltre che le tradizionali ri­cevitorie. Saranno più di 1.100, infatti,i “corner” della Better che aprirannosu tutto il territorio nazionale. Nellegrandi città, come Genova (conside­

rata una dei capoluoghi italiani dove siscommette di più) saranno installatioltre il 46% dei punti scommessa.

«Abbiamo deciso di portare lescommesse sportive, all’interno diesercizi commerciali che offrono lapossibilità di aprirsi ad un vasto mer­cato, soprattutto a carattere fami­liare», ha spiegato l’amministratoredelegato di Lottomatica, Marco Sala.In altre parole accadrà questo: una

volta si scendeva dal tabaccaio percomperare le sigarette e, magari, gio­care anche qualche euro di resto alLotto o al Totocalcio. Tra qualchegiorno, in tutta Italia, troveremo,nello stesso esercizio un apposito“corner” per le scommesse: oltre allamacchinetta elettronica per regi­strare la puntata, vi sarà anche ungrande schermo dove correranno im­magini di eventi sportivi e relative

quote. Non solo per il calcio, ovvia­mente: si può scommettere su moltis­simi eventi sportivi (tennis e footballamericano, ad esempio). Si può ten­tare la fortuna scommettendo su que­stioni “tecniche”: da qualche giorno,per esempio, sono state fornite anchele quote per il futuro allenatore dellanazionale inglese di calcio e, tra i pa­pabili, ci sono anche Marcello Lippi(quotato a 13) e Fabio Capello (dato a17). Ma, quando il meccanismo sarà aregime, l’offerta di quote potrà riguar­dare anche eventi decisamente nonsportivi.

L’Azienda dei Monopoli ha indetto,lo scorso anno, un bando di gara perassegnare i punti scommesse. Lotto­matica se ne è aggiudicati 1.145 su untotale 1.260 attribuibili ad un singolooperatore. La copertura nazionale èassicurata dalla rete che l’azienda giàpoteva controllare. Lottomatica ha,però, deciso di selezionare bene ilnuovo mercato: ben il 46% dei “cor­ner” saranno collocati nei grandi cen­tri urbani e nei capoluoghi, dove il set­tore delle scommesse è più florido. Lecifre, del resto, non lasciano dubbi inproposito:nel2009,infatti, laneonatasocietà punta ad incassare non menodi 500 milioni di euro, il 10% del mer­cato totale. Sul sito internet (www.lot­tomatica.it) sono disponibili tutti gliindirizzi dei nuovi punti scommesse ei servizi di scommesse on line.A.M.B.

Cambiano le strategiedei bookmaker: con ilmarchio Better nasce unarete di oltre 1.100 angolidove tentare la fortuna

Zlatan Ibrahimovic (Inter). Sarà possibile scommettere sui tornei di calcio

4 cronacheMERCOLEDÌ19 SETTEMBRE2007

105 milaapparecchiposti sottosequestrodalla procuradi Venezia

500 milionidi euroil dannopatitocomplessivamentedai gestoriincolpevoli

2,5 miliardinel 2007la previsionedi entrata perlo Stato dallemacchinetteora sequestrate

65%le slotda rimuovereper la sola retedi connessione diLottomatica

6/9/2007La Guardia diFinanza avviale operazionidi controllo sulterritorionazionale

1.200le macchinecui i Monopolihannosospesoil nulla ostaBlack Slot, Stalk Slote Terza Dimensionei modelli sequestrati

Slot sequestratee lo Stato perdealtri 2,5 miliardiI gestori: «La legge sui giochi viola il codice penale»

ROMA. Da quelle macchinette loStato immaginava di incassare, solonell’anno in corso, due miliardi emezzo di euro. Si chiamano Black Slot,Stack Slot, Terza Dimensione. L’ul­tima frontiera delle slot machine: piùdi centomila apparecchi in giro perl’Italia. Invece è andata storta, nelgrande caos del gioco “legale” che il Se­colo XIX sta raccontando dallo scorsomaggio. Non c’è soltanto lo scandalodei 98 miliardi di euro (tra tasse e san­zioni non pagate) richieste dalla Cortedei conti alle società concessionarie.Sono scattati proprio in questi giorni isequestri delle slot di ultima genera­zione e la Guardia di Finanza si è messain moto. Sequestri disposti dalla magi­stratura di Venezia che ha sentenziato:quelle macchine sono fuorilegge. Lacosa più sorprendente è che gli stessiapparecchi hanno ottenuto l’omologa­zione dalle società verificatrici e il vialibera dei Monopoli. Per fare un esem­pio, è come comprare un’auto regolar­mente in commercio e sentirsi poi dire

dai vigili che no, che quel veicolo nonpuò circolare. E che se si vuol ripren­dere il volante, altro non resta checomprarne un altro.

E’ quello che sta succedendo nel set­tore dei gestori delle slot machine. Unasituazione che si è trasformata in unabatosta, con piccole aziende sull’orlodel crac, migliaia di posti di lavoro a ri­schio (come testimonia la lettera diquesta pagina) e un danno che nessunosa a chi richiedere. In più, c’è da fron­teggiare la rivolta dei giocatori. Che hatoccato l’acme alla Spezia e a Massa: adecine, dopo aver giocato e perduto,hanno protestato con gli esercenti: «Sele macchinette sono irregolari, siamostati truffati». I negozianti hanno pro­testato con i gestori, che si sono rivoltia due avvocati, Emilio Cucurnia e Cri­stina Donzelli. I due legali spiegano: «Igestori hanno acquistato le slot e lehanno collegate a Snai Spa, regolar­mente certificate dall’Amministra­zione dei Monopoli di Stato, poi lehanno distribuite agli esercenti, ge­

stori di bar , sale giochi e tabaccherie,con contratti a noleggio». E ora? La so­luzione cui si sta pensando è rivalersisu chi ha consentito l’immissione sulmercato delle slot contestate: i Mono­poli. Ma anche Snai è sul mirino: «Nonsiamo nemmeno riusciti a ottenerecopia dei contratti originali ­ spiegano ilegali dei gestori ­ dopo i nostri solle­citi. O arrivano entro domani, o nechiederemo il sequestro giudiziariocon la Guardia di Finanza».

Finanza tirata per la giacca in millemodi, in questi giorni. Alle FiammeGialle, dopo che anche i ricorsi al tribu­nale del Riesame di Venezia sono statirespinti, toccherà mettere fuori uso lemacchine irregolari. Accerteranno in­fatti che gli apparecchi interessati dalprovvedimento siano disconnessidalla rete telematica di controlli e nonfunzionanti.

Ma quali sono le accuse dei magi­stratidiVenezia?IlgipGiorgioGavahasprigato come questi apparecchi, cherappresentano oltre il 40 per cento di

quelli in circolazione (ma ddirittura il60 secondo altre stime), hanno otte­nuto la certificazione amministrativadi conformità da parte dei Monopoliper effetto di attestazioni false rila­sciate dagli Enti certificatori, Cermet eGli. I reati ipotizzati nel sequestro sonoesercizio di gioco d’azzardo, falso ideo­logico, falso materiale ed associazionea delinquere.

Qualcuno, insomma, ha sbagliato.Ma le amministrazioni dello Stato,senza aprire un’inchiesta per far lucesul pateracchio, hanno deciso di far ri­cadere tutte le responsabilità sui pro­prietari che avevano acquistato le mac­chine: dovete sostituirle. Unica conso­lazione, dovuta all’intervento attentodel sottosegretario all’Economia Al­fiero Grandi, una proroga all’utilizzo divecchi modelli, la cui omologazionenon è stata messa in dubbio dalla magi­stratura.

Dell’attuale caos si è parlato ancheagli stati generali di Assointratteni­mento, una delle due grandi associa­

zioni che raccolgono i gestori (l’altra èla Sapar) che si sono riuniti a Milano.Mentre tutto il settore si ritroverà fac­cia a faccia da domani a Bologna, nei tregiorni di ProGameShow, il salone na­zionale del gioco.

Massimiliano Pucci, presidente diAssointrattenimento, spiega al SecoloXIX: «Noi non sfidiamo la magistra­tura. Constatiamo che l’attuale caos èdeterminato da una contraddizionetutta italiana. La legge sui giochi è incontrasto con il codice penale. Questaèlarealtà,sembraassurda,maloè.Edèovvio che un magistrato segua il co­dice». E sulle macchinette seque­strate? «Non ci è stato concesso l’up­grade, l’aggiornamento delle schedesotto accusa, che sarebbe stata la solu­zione più semplice. Il Governo altronon è disposto a fare, se non “conce­dere” l’acquisto di apparecchiaturedella medesima generazione di quelleincriminate a fini di sostituzione». Conquale effetto? «Che situazioni comequella partita da Venezia si potrannoripetere all’infinito, senza un cambiodelle normative. Insomma: nessunooggi può garantire che una nuova mac­china non possa finire a sua volta nelmirino dei pm».

Quali mosse intendete intrapren­dere? «Bisogna che gli associati sap­pianoduecose.Nonsipuòriuscireafarannullare il sequestro in tribunale. Enemmeno porterà a molto una richie­sta di danni fatta in questo momento,finché non sarannochiare le responsa­bilità. Per questo la nostra associa­zione vuole notificare alla magistra­tura di Venezia l’esistenza di parti of­fese, attraverso lo strumento previstodal codice di procedura penale, affin­ché si faccia un processo. Il nostro set­tore vuole entrare nel processo, dire lasua, costituirsi parte civile e richiederei danni ai responsabili civili per i danniderivanti da un reato di cui dobbiamosapere se effettivamente è stato com­messo oppure no». Ma la distorsionepiù macroscopica, ma in questo Paesenemmeno stupisce qui, è la prima: lalegge sui giochi viola il codice penale.MARCO MENDUNIFERRUCCIO SANSA

DANIELA ha scritto la prima voltaal Secolo XIX il 28 agosto

“Lavoro alle dipendenze diun’azienda che noleggia vide­oslot.Il mio titolare possiede 80apparecchi, è una piccolaazienda con 3 dipendenti. Tuttele macchine installate negliesercizi possiedono un nullaosta e sono omologate dai Mo­nopoli di Stato.A luglio è stata condotta un’in­dagine dal pm di Venezia ilquale ha deciso che 3 modellidi video slot non sono con­formi alle vigenti normative.Quindi sono da ritirare dagliesercizi ove sono installate,pena il sequestro degli apparec­chi. Al mio titolare non restache dismetterle e acquistarnealtre, ne possiede almeno 26. Labeffa è che erano state acqui­state idonee e OMOLOGATEdai Monopoli di Stato !!!!Alcune piccole aziende corronopericolo di dover chiudere per­chè non tutti i titolari possie­dono la liquidità per affrontarequesta presa per i fondelli. Dob­biamo ringraziare il bravodottor Tino anche per questamossa??? Perchè tutto questo èsuccesso??? Perchè chi ha sba­gliato non paga i danni aidanneggiati??? Gli unici aguadagnarci in tutta la fac­cenda sono i produttori delleschede per gli apparecchi chesi ritroveranno così a venderepiù prodotti per rimpiazzarequello incriminato.

DANIELA ha riscritto ieri“Purtroppo il mio sesto sensonon ha fallito: il mio titolaremi ha informato che a fineanno l’azienda chiuderà i bat­tenti.Verrà acquistata da unaazienda concorrente, io e mieidue colleghi verremo assunti daquest’ultima ma io, per unpart time di 4 ore (500 euromensili), dovrò farmi circa50 chilometri al giorno perraggiungere il posto di lavoro.Mi sembrava di sentire puzzadi bruciato”.

3in primo piano VENERDÌ7 SETTEMBRE

2007

SCANDALO VIDEOPOKER

26.858 200.000

200.00015,4 miliardi

le slot-machines che risultanodepositate in un locale diRiposto (Catania)

le macchinette regolari attive

quelle in nero

il volume d’affari ufficiale deivideopoker nel 2006 in euro

2006La Corte dei Conti apre un’inchiesta sulle slot-machine. Tra tasse non pagate e multe non riscosse, lo Stato avrebbe perso 98 miliardi di euro. Alcune società concessionarie avrebbero legami con Cosa Nostra, altre con i partiti politici

Aprile 2007 La commissione d’inchiesta presieduta dal sottosegretario Alfiero Grandi presenta a Vincenzo Visco il risultato del suo lavoro: la gran parte delle slot-machine operative non sono collegate alla rete. Gravi accuse ai Monopoli.

Maggio 2007Il Secolo XIX dà il via a un’inchiesta che dura mesi sul tesoro scomparso e chiede agli interessati di chiarire dove sono finiti i 98 miliardi.

Luglio 2007 Il vice-ministro dell’Economia, Vincenzo Visco, liquida così i cronisti del Secolo XIX che gli chiedono notizie sul tesoro scomparso: “Con voi non parlo perché non mi siete simpatici”

Il governo non rispondeProvate a scrivere a Prodi per chiedergli spiegazioni

Per le e-mail potete trovare indicazioni sul sito internet del nostro giornale (www.ilsecoloxix.it)

Chi preferisse la posta, può mandare questo tagliando a: Palazzo Chigi, piazza Colonna, 00187 Roma

Dove sono finiti i 98 miliardi scomparsi?

LA VOCE DEI LETTORI

L’inchiesta del SECOLO XIX

LE TAPPE DELLA VICENDA

IL BOOM DELLE MACCHINETTENel 2004 viene regolamentato per la prima volta l’uso di videopokere slot-machines. Secondo la legge, le macchinette devono esserecollegate in rete con la Sogei affinché i Monopoli possano effettiva-mente riscuotere il 13,5% delle giocate. Spuntano immediatamente iprimi casi di nullaosta retrodatati: lo scopre una commissioned’inchiesta.

IL BUCO NELLA RETEIn realtà risultano essere pochissime le slot collegate alla rete. Unavolta ottenuto in nullaosta dai Monopoli, molte concessionariedichiarano di non usare le macchinette. In un piccolo bar di Riposto nerisultano depositate 26.858.

LA CORTE DEI CONTI INDAGAIl procuratore della Corte dei Conti apre un’inchiesta e cerca diindividuare le responsabilità dei Monopoli

LA COMMISSIONE D’INCHIESTAIl vice ministro dell’Economia, dopo la segnalazione della Corte deiConti, nomina una commissione d’inchiesta presieduta dal sottosegre-tario Alfiero Grandi

IL RUOLO DEL GATLa vicenda appare subito molto grave: per collaborare all’indagine èrichiesto l’aiuto degli esperti informatici del Gat, il gruppo antifrodidella Guardia di Finanza

IL MAXI BUCO DI 98 MILIARDISecondo la commissione, mancano all’appello 98 miliardi di euro.Vengono mosse accuse alla vigilanza dei Monopoli

L’INTERVENTO DELLA PROCURAIl rapporto della commissione viene acquisito dalla Procura dellaRepubblica di Roma perché potenzialmente può contenere notizie direato. Il pm ottiene anche il rapporto del Gico della Guardia di Finanza

Ferrero:«Prodinon puòtacere»Dopo Di Pietro, un altro ministrorompe il silenzio del governo

MARCO MENDUNIFERRUCCIO SANSA

GENOVA. «Prodi e Padoa­Schioppadevono rispondere. Devono chiariredove sono finiti i 98 miliardi di euro.Insomma, i cittadini hanno il dirittodi sapere se è vero, come sostiene laCorte dei Conti, che le società conces­sionarie di slot­machine devono alloStato questo tesoro», parola di PaoloFerrero (Rifondazione comunista).Con il ministro della Solidarietà so­ciale adesso sono due i membri del go­verno che chiedono al premier di af­frontare la questione sollevata dal Se­colo XIX.

Il primo era stato, mercoledì, Anto­nio Di Pietro che sul suo blog(www.antoniodipietro.it) avevascritto un messaggio politicamentemolto significativo: «Ho inviato ai di­retti interessati, Romano Prodi,Tommaso Padoa­Schioppa e Vin­cenzo Visco, e per conoscenza a tutti iministri, una lettera per discutere laquestione in Consiglio dei ministri.Riporterò sul blog le loro risposte. Ri­cordo che, come scritto dal SecoloXIX, la Corte dei Conti ha chiesto allesocietà concessionarie alcune decinedi miliardi di euro per il risarcimentodel danno patito dallo Stato e il diret­tore dei Monopoli ha un procedi­mento in corso per 1,2 miliardi di eurodi danni», aveva scritto l’ex pm diMani pulite. E aveva concluso: «Nonsi può chiedere ai cittadini di pagare letasse e, allo stesso tempo, non dare ri­sposte su 98 miliardi di euro di eva­sione fiscale».

Ieri Paolo Ferrero è stato altret­tanto chiaro: «È dovere del governoeliminare ombre come questa. Biso­gna assolutamente combattere legrande illegalità che, tra l’altro, co­stano ai cittadini denaro e sacrifici.Adesso aspetto la risposta di Prodi edei colleghi direttamente interessatiper capire che cosa sia realmente suc­cesso». Ma se fosse possibile recupe­rare i 98 miliardi di cui parlano gli in­vestigatori e la Corte dei Conti? «Unasomma del genere permetterebbe su­bito di tagliare le tasse sui redditimedio bassi», spiega Ferrero. Ag­giunge: «Poi si potrebbe anche pen­sare a ridurre o eliminare il ticket perle spese saniterie. E ancora: si pos­sono finanziare le spese sociali dei co­muni. Ma soprattutto penso all’emer­genza casa che richiede risorse per500 milioni di euro oppure a misureper sostenere gli anziani non autosuf­ficienti (per le quali è necessario unmiliardo di euro) oppure alla restitu­

zione del fiscal drag per i lavoratoripensionati», spiega Ferrero.

Tutte misure che richiedonosomme dieci, venti volte inferiori aquelleche,secondolaCortedeiConti,sarebbero state invece “regalate”dallo Stato alle società private con­cessionarie del gioco d’azzardo lega­lizzato.

Insomma, per Romano Prodi, perTommaso Padoa­Schioppa e soprat­tutto per il viceministro dell’Econo­mia Vincenzo Visco, la questione stadiventando ineludibile.

Il Secolo XIX da maggio conduceun’inchiesta ­ basata sul rapporto uf­ficiale della commissione d’inchiestapresieduta dal sottosegretarioall’Economia, Alfiero Grandi e sui do­cumenti della Corte dei Conti ­ ma fi­nora dal governo e dai Monopoli (in­terpellati decine di volte) non è arri­vata nemmeno una parola di chiari­mento.

«Con voi non parlo perché non misiete simpatici», ha tagliato corto il vi­ce­ministro Vicenzo Visco.

«È una risposta inaccettabile. Biso­gna dare chiarimenti», ammette LinoDuilio (Ulivo), presidente della Vcommissione della Camera (Bilancio,tesoro e programmazione). Che peròaggiunge: «Visco avrà anche un carat­tere burbero, ma è una persona digrande rigore».

Va bene, ma che cosa ne è stato deifamosi 98 miliardi? E come governo eParlamento intendono affrontare laquestione? Finora le soluzioni indivi­duate sarebbero due: «C’è chi pro­pone di arrivare a determinare san­zioni forfettarie per le società e chi in­vece sostiene la tesi di un condonotombale prima di dare il via a unanuova disciplina che finalmente re­goli seriamente il settore», spiegaDuilio.

Possibile? Pare di capire propriocosì: per non mettere in difficoltà lesocietà facendo loro pagare le san­zioni dovute (stando a quanto ha cal­colato la Corte dei Conti) si prospet­tano due ipotesi incredibili. La prima,prevede uno sconto di decine di mi­liardi di euro. La seconda, addirittura,prevede un condono tombale. Comedire, regalare a società private decinedi miliardi di euro dello Stato. Equindi dei cittadini. Del resto la sortedelle società sembra stare molto acuore a tanti. Ieri, in una nota apparsasul sito di Palazzo Chigi, si sottoline­ava:«Quantoallepenaliprevistenelleconcessioni, calcolate dalla Corte deiConti per un ammontare comples­sivo equivalente a circa sei volte il va­lore dell’intera raccolta annuale dellegiocate tramite apparecchi da intrat­tenimento, va ricordato che attual­mente sono oggetto di contenziosotra i Monopoli e le società concessio­narie. Tra queste ultime, inoltre, visono alcune società quotate in Borsa;fatto che impone rigore, ma ancheprudenza nelle dichiarazioni».

Intanto l’inchiesta del Secolo XIXsuscita reazioni e richieste di chiari­menti a tutti i livelli. Dai sindacati aglienti locali. Attacca Francesco Caval­laro, segretario generale della Cisal:«Mentre il dibattito politico si in­fiamma sulla spesa pubblica e l’ecces­siva pressione fiscale, con il cantieredella finanziaria che vede una scarsapredisposizione del ministro Padoa­Schioppa ad allentare i cordoni dellaborsa, sulla questione dei 98 miliardidi euro di imposte evasi dalle societàconcessionarie di slot­machine, per­maneancoraunoscandalososilenzio,malgrado l’intervento della Corte deiConti e un corposo lavoro della Guar­dia di finanza che dura da più di unanno». E il gruppo regionale di An hapresentato ieri una mozione urgenteper invitare il presidente della giunta,Claudio Burlando, a chiedere spiega­zioni al presidente Prodi e ai ministricompetenti.

Da Palazzo Chigi, però, ancora si­lenzio.

È DOVEREDEL

GOVERNOELIMINAREOMBRE COMEQUESTA»

PAOLO FERREROministro della Solidarietà

«

NUOVI “CORNER” PER LE PUNTATE

Lottomatica “scommette” su bar e tabacchi

ROMA. E il bookmaker viene ora acercare lo scommettitore. La Lotto­matica ha presentato una nuova stra­tegia delle agenzie di scommesse: ve­nire a cercare il cliente sotto casa. Lasocietà ha, infatti, annunciato ieri illancio di un nuovo marchio, Better(che gioca sul doppio significato dellaparola inglese che vuol dire sia “scom­mettitore” sia “il migliore”), con cui sipresenta, in maniera prepotente, nelmercato delle scommesse sportive.

Già ora Lottomatica è presentecome supporto al gioco del Superena­lotto. Tra non molto (si conta di man­dare a regime l’intera operazioneentro pochissime settimane, nelleprime giornate del campionato di cal­cio) non sarà più necessario raggiun­gere le apposite agenzie per effettuarele proprie puntate: sono le ricevitorieche vengono incontro ai tifosi e aglisportivi. La nuova rete per le scom­messe, infatti, punta dritto a puntivendita tradizionali, come bar e ta­baccherie, oltre che le tradizionali ri­cevitorie. Saranno più di 1.100, infatti,i “corner” della Better che aprirannosu tutto il territorio nazionale. Nellegrandi città, come Genova (conside­

rata una dei capoluoghi italiani dove siscommette di più) saranno installatioltre il 46% dei punti scommessa.

«Abbiamo deciso di portare lescommesse sportive, all’interno diesercizi commerciali che offrono lapossibilità di aprirsi ad un vasto mer­cato, soprattutto a carattere fami­liare», ha spiegato l’amministratoredelegato di Lottomatica, Marco Sala.In altre parole accadrà questo: una

volta si scendeva dal tabaccaio percomperare le sigarette e, magari, gio­care anche qualche euro di resto alLotto o al Totocalcio. Tra qualchegiorno, in tutta Italia, troveremo,nello stesso esercizio un apposito“corner” per le scommesse: oltre allamacchinetta elettronica per regi­strare la puntata, vi sarà anche ungrande schermo dove correranno im­magini di eventi sportivi e relative

quote. Non solo per il calcio, ovvia­mente: si può scommettere su moltis­simi eventi sportivi (tennis e footballamericano, ad esempio). Si può ten­tare la fortuna scommettendo su que­stioni “tecniche”: da qualche giorno,per esempio, sono state fornite anchele quote per il futuro allenatore dellanazionale inglese di calcio e, tra i pa­pabili, ci sono anche Marcello Lippi(quotato a 13) e Fabio Capello (dato a17). Ma, quando il meccanismo sarà aregime, l’offerta di quote potrà riguar­dare anche eventi decisamente nonsportivi.

L’Azienda dei Monopoli ha indetto,lo scorso anno, un bando di gara perassegnare i punti scommesse. Lotto­matica se ne è aggiudicati 1.145 su untotale 1.260 attribuibili ad un singolooperatore. La copertura nazionale èassicurata dalla rete che l’azienda giàpoteva controllare. Lottomatica ha,però, deciso di selezionare bene ilnuovo mercato: ben il 46% dei “cor­ner” saranno collocati nei grandi cen­tri urbani e nei capoluoghi, dove il set­tore delle scommesse è più florido. Lecifre, del resto, non lasciano dubbi inproposito:nel2009,infatti, laneonatasocietà punta ad incassare non menodi 500 milioni di euro, il 10% del mer­cato totale. Sul sito internet (www.lot­tomatica.it) sono disponibili tutti gliindirizzi dei nuovi punti scommesse ei servizi di scommesse on line.A.M.B.

Cambiano le strategiedei bookmaker: con ilmarchio Better nasce unarete di oltre 1.100 angolidove tentare la fortuna

Zlatan Ibrahimovic (Inter). Sarà possibile scommettere sui tornei di calcio

SCANDALO VIDEOPOKER

Slot, la Corte dei Conti vuole90 miliardi dai concessionariLa Procura ha respinto le deduzioni della difesa. La guerra continuadai nostri inviati

MARCO MENDUNIFERRUCCIO SANSA

ROMA. Oltre novanta miliardi dieuro, spicciolo più, spicciolo meno. Èla richiesta della Procura della Cortedei Conti alle società concessionariedi slot machine. I magistrati, in­somma, vanno avanti per la lorostrada: respinte le deduzioni delleparti, la Procura ha deciso di ribadirele proprie accuse e nei giorni scorsi hadepositato le citazioni per l’udienzache è stata fissata per il prossimo 4 di­cembre. Un appuntamento da nonmancare, perché in quella sede si de­ciderà la sorte dei novanta miliardi dieuro che, secondo l’accusa, le societàconcessionarie delle slot machinedovrebbero ai Monopoli. Si tratta,con ogni probabilità, della richiesta dirisarcimento danni più grande dellastoria giudiziaria italiana.

La prima contestazione da partedella Procura della Corte dei Conti ri­sale al 2007. Allora i magistrati ave­vano lasciato alle parti (le societàconcessionarie, appunto) i terminiper presentare le loro deduzioni. Inpratica per dare una propria versionedei fatti.

LA DIFESA sarebbe stata impostatasoprattutto seguendo due argomen­tazioni: primo, sostengono i legalidelle società, non era tecnicamentepossibile collegare per tempo le slotmachine alla rete che doveva monito­rare gli apparecchi in servizio e calco­lare quindi la somma da pagare alloStato. Sarebbe ingiusto, sostiene ladifesa, applicare la penale previstadal contratto. Secondo, le penali, aparere della difesa, sarebbero statecalcolate in modo sbagliato: lasomma complessiva non sarebbe di98 miliardi di euro come si era detto.Infine la Corte dei Conti non avrebbecompetenza a occuparsi del rapportotra Monopoli (un’Agenzia che di­pende dal ministero dell’Economia)e società, perché si tratterebbe di unaccordo di carattere privato.

Ma le deduzioni non hanno con­vinto la Procura che le ha respintecompletamente e ha notificato la ci­tazione alle società concessionarie.Insomma, si va davanti al magistratocon una richiesta da far tremare ipolsi. A colpire, però, è soprattutto il

contenuto dell’atto della Procura chesi basa essenzialmente su prove do­cumentali. In particolare, sosten­gono i magistrati, non sarebbe veroche era impossibile collegare le mac­chinette alla rete, perché oltre il no­vanta per cento del territorio nazio­nale era coperto.

La Procura sottolinea inoltreun’anomalia e si pone una domanda.Se non era possibile collegare le slotmachine, perché, come risulterebbedagli atti, alcune concessionariepochi mesi dopo aver ottenuto la con­cessione avevano raddoppiato, tripli­cato o addirittura quadruplicato lemacchinette? In pratica, ribadisce laProcura, si è moltiplicata l’entitàdell’inadempimento anche quando sisapeva che non si sarebbe potuto ri­spettare la convenzione. Se anche leprime violazioni non fossero statecolpevoli, sostiene la Procura, quellesuccessive lo devono dunque essereper forza. Ecco poi il punto decisivo:gli uomini del Gat – Gruppo SpecialeFrodi Telematiche della Guardia diFinanza – hanno ricalcolato macchi­netta per macchinetta la penale che

dovrebbe essere pagata secondo i cri­teri fissati dalla concessione. Il risul­tato? Oltre novanta miliardi di euro,calcolando per difetto. E senza con­tare altre voci contestate, come ilmancato pagamento di una parte delPreu (il prelievo fiscale che lo Statodovrebbe incassare su ogni singolagiocata). Insomma, siamo vicini aquei 98 miliardi di cui Il Secolo XIX haparlato per un anno, svelando l’in­chiesta della Corte dei Conti e il rap­porto della Commissione presiedutadal sottosegretario all’Economia, Al­fiero Grandi.

Ma la guerra è ancora lunga e se­guirla sarà difficile, soprattutto per inon addetti ai lavori, perché ci siperde in un mare di ricorsi, di leggi edi regolamenti. Una prima battagliasicombatteràpropriooggi.DavantialTar del Lazio si svolgerà infattil’udienza preliminare relativa al ri­corso presentato da tre società con­cessionarie: Atlantis Worls Gioco Le­gale, Gamenet e HBG. Con il ricorsole società chiedono l’annullamentodel provvedimento con il quale i Mo­nopoli hanno predisposto il paga­

mento di penali per il ritardato versa­mento del canone di concessione. Igiudici si sono già pronunciati in pro­posito disponendo la sospensione delprovvedimento.

Che cosa significa in concreto? Chela richiesta di pagamento da parte deiMonopoli potrebbe non essere di­chiarata valida. Una decisione, però,che lascia intatta la richiesta princi­pale, quella della Corte dei Conti.

Anche il Consiglio di Stato si è pro­nunciato, seppure indirettamente,sulla vicenda. Come Il Secolo XIX hapiùvoltescritto,infatti, ilParlamento(considerata la somma enorme che leconcessionarie dovrebbero alloStato) ha chiesto ai Monopoli di sta­bilire nuove penali calcolate secondoi criteri della «proporzionalità e dellaragionevolezza». In pratica che cosasignifica? Per il futuro devono esseredisposte nuove penali molto, moltoridotte. Così hanno fatto i Monopoli ele società concessionarie. La “Revi­sione della convenzione” è stataquindisottopostaalpareredelConsi­glio di Stato che in sostanza ha detto:ben vengano i criteri indicati dal Par­lamento circa il sistema delle penali,che devono essere applicate «se­condo principi di autorevolezza, diproporzionalità e con diretto riferi­mento all’inadempimento accertatoe al danno effettivamente arrecato»,ma tali principi devono essere coniu­gati «con quello di effettività nell’ap­plicazione delle penali».

IL CONSIGLIO DI STATO, quindi,dà il via libera alle nuove penali.Certo, parla del futuro. Ma si inte­ressa anche del passato e dello scan­dalo slot machine: «È noto che il si­stema attuale si caratterizza in ter­mini di particolare rigore. A tale ca­rattere, però, non ha corrisposto unconseguente adeguato momento at­tuativo». Il Consiglio di Stato rico­struisce la storia della penale miliar­daria richiesta a dieci società conces­sionarie e ad alcuni dirigenti dei Mo­nopoli (tra cui lo stesso numero uno,Giorgio Tino, chiamato a pagare 1,2miliardi di euro) e conclude: «Appareevidente che il tema dell’effettivitàattiene sia all’attuale momento dellapredisposizione della disciplina con­venzionale, sia ai comportamenti cheseguiranno al completamento dellastessa».

Giorgio Tino, il n.1 dei Monopoli

IL TESORETTONASCOSTO

Un’inchiesta del SecoloXIX rivela che le societàconcessionarie di slotmachine e videopokerdevono quasi centomiliardi di euroallo Stato

SCATTANOLE INDAGINI

Si muove la Corte deiConti, chiedendo a Snai,Lottomatica e ad altresocietà le somme nonversate. È una buferache investe anchel’Agenzia dei Monopoli

INTERVIENEIL GOVERNO

Sullo scandalo deivideopokerintervengono i ministriDi Pietro e Ferrero:«Prodi ora deve chiarireai cittadini dove sonofiniti quei soldi»

LA FINANZASEQUESTRA

La Guardia di finanzaentra in azione.Sequestra 105 mila slotin tutta Italia,determinando mancatiintroiti per l’Erario paria 2,5 miliardi

Il sottosegretario Alfiero Grandi

PROCESSO PARMALAT

Quarantamila risparmiatori contro le banche

MILANO. La marcia dei 40milanon c’è stata oggi a Milano per il pro­cesso a carico di quattro banche accu­sate di aggiotaggio in relazione al crackParmalat. Non per questo, però, i ri­sparmiatori, calati in massa quandocominciò l’udienza preliminare per ilcrack Parmalat hanno rinunciato achiedere la costituzione di parte civilenel processo cominciato oggi a caricodi Citigroup, Deutsche bank, MorganStanleyeUbsediloronovefunzionari.

Tramite i loro avvocati di richiestene hanno depositate circa 40 mila chesaranno discusse il prossimo 7 marzo.Il solo professor Carlo FedericoGrosso rappresenta 32mila rispar­miatori del “Comitato San Paolo” nelprocesso cominciato nell’ampia auladella Corte d’assise d’appello del Pa­lazzo di giustizia di Milano, capace dicontenere una sessantina di avvocati.

La difficoltà per i consumatori e le loroassociazioni (tra queste Codacons eAdusbef) sarà quella di costituirsi con­tro le banche che sono indagate in basealla legge 231 del 2001 che impone allesocietà di costituire modelli organiz­

zativi per prevenire gli illeciti. Mentreè pacifica la loro possibilità di costitu­irsi contro le nove persone fisiche, nonesistono a Milano precedenti favore­voli ai risparmiatori contro le aziende.Anzi, la loro richiesta di costituzione

di parte civile è stata rigettata già dalgup Cesare Tacconi durante l’udienzadel troncone principale del procedi­mento sul crack di Collechio che vedeimputati Calisto Tanzi e l’ex manage­ment di Parmalat. I legali hanno co­munque depositato la trascrizionedell’intervento del pm Eugenio Fuscoche aveva sollecitato l’ingresso nelprocesso dei consumatori contro lebanche nel caso Antonventa. Anche inquel caso, però, il giudice aveva dettono, ma i consumatori confidano in duedecisioni prese a Torino e a Roma.

Pochi in aula i loro rappresentanti,mentre, ironia della sorte, tra chichiede di costituirsi c’e anche una si­gnora che si chiama Maria Tanzi. Il piùarrabbiato era Cesare Pavesi, 71 anni,40 dei quali passati alla guida del suotaxi. «Una volta andare in banca eracome andare in chiesa, adesso non èpiù cosi», commenta, pensando ai48mila euro, dei 78mila investiti in ob­bligazioni Parmalat, su consiglio dellasua banca, e andati in fumo. Domani èprevisto l’inizio del processo per unaltra banca accusata di aggiotaggio,Bank of America.

Chiedono i danni aCitigroup, Deutsche bank,Morgan Stanley e Ubse. Ieria Milano è cominciato ildibattimento in aula

>> SERVIZIO NEL CAOSPOSTA IN RITARDO, L’AZIENDA SI DIFENDEI CONSUMATORI PENSANO A UNA CLASS ACTION

••• ROMA. Scioperi dei dipendentie degli autotrasportatori, difficoltàdovute alla neve. Sono queste lecause con le quali le Poste hannomotivato ai consumatori gli even­tuali ritardi nella consegna di let­tere e bollette. Comunque, sottoli­nea l’azienda, le cose vanno bene.Ma secondo i sindacati il modelloorganizzativo della consegna hamostrato crepe e va corretto. E laprossima settimana si aprirà unasessione no­stop di confronto conin sindacati per valutare la disponi­bilità dell’azienda a rivederlo.Adusbef e Federconsumatoristanno valutando l’ipotesi di unaclass action che sembra, però, unastrada non facile da seguire, vistoche questa pratica, spiegano, «nonpuò essere intentata contro lapubblica amministrazione e biso­gna valutare se le Poste rientranoin questa categoria, essendo unaSpa a capitale pubblico». «I pro­blemi ci sono e sono strutturali: lePoste si sono lanciate nelle banchee nei telefonini, tralasciando la loro

missione principale», accusano ipresidenti di Adusbef e Federcon­sumatori, Elio Lannutti e RosarioTrefiletti. L’Adoc, per cercare difronteggiare i ritardi nelle conse­gne, propone all’azienda la trac­ciatura dei prodotti postali. Conti­nuano intanto a giacere nei depo­siti di Poste tonnellate e tonnellatedi posta arretrata. Il modello di or­ganizzazione del recapito postale«è sbagliato. C’è una situazione disofferenza: da tre mesi ci sono di­sfunzioni gravi in varie regioni, conpicchi in Lombardia», spiega il se­gretario dell’Slp­Cisl, Mario Pe­titto, precisando che «il sistema direcapito di Poste ha rivelato crepevistose che Poste non ha col­mato». Se l’azienda non decideràdi intervenire, la situazione si «ag­graverebbe ulteriormente. Noi labuona volontà ce la mettiamo, maserve anche una grande disponibi­lità dell’azienda». Proprio la Cisl haannunciato uno sciopero deglistraordinari dal 28 gennaio al 26febbraio.

Calisto Tanzi

>> GENOVACAPITALISMO DI RAPINASVELATO IN UN LIBRO

••• GENOVA. “Capitalismo di ra­pina”: è il titolo del libro­inchiestache la “Casa delle legalità” pre­senta oggi, alle 17 e 30, alloStarhotel. Scritto da Paolo Bion­dani, Mario Gerevini e Vittorio Ma­lagutti, il libro ricostruisce tutte leprincipali vicende giudiziarie chehanno coinvolto il mondo della fi­nanza, con un interessante capi­tolo dedicato alla Liguria. Inter­verranno Ferruccio Sansa, giorna­lista del Secolo XIX e Marco Preve,giornalista di Repubblica.