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GENOVA MERCOLEDÌ 23 GENNAIO 2008
www.ilsecoloxix.it
FONDATO NEL 1886 ANNO CXXII NUMERO 19,COMMA 20/B. Spedizione abb. post. GR. 50
FM 98.2 - 98.7 - 103.8
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Duro attacco del chirurgoromano Staibano. BertiRiboli definisce massoneil direttore del SanMartino. Secca replica
ALLA CORTE DEI CONTI IL CASO SOLLEVATO DAL SECOLO XIX
Slot, la Procurachiede 90 miliardiMa il Consiglio di Stato apre la strada allo sconto
IVIAGGIDIASSESSORIEDIPENDENTISONOCOSTATI2,3MILIONI INDUEANNIEMEZZO
REGIONELIGURIA
AIRLINES
ALESSANDRA COSTANTE
GENOVA. La Regione Liguria:un’agenzia turistica più che un entepubblico. Assessori e dipendenti cheviaggiano intorno al mondo, dallaCina a New York, da Shanghai aMiami, da Toronto all’Uruguay. Pernon parlare poi di Brasile, Libia, Tunisia, Russia, Romania, Germania,Spagna, Paesi Bassi e Corsica. E qualche volta in “business class”, vedi ilviaggio a Shanghai dell’assessoreMargherita Bozzano.
In pillole è il dossier che il capogruppo di Alleanza nazionale, GianniPlinio, ha presentato ieri. La giuntaBurlando, però, non ci sta a fare ilpunchingball e risponde per vocedell’assessore al Personale, G.B. Pittaluga: «Contando l’aumento dei biglietti aerei abbiamo speso gli stessisoldi che in due anni e mezzo hannospeso i nostri predecessori della
giunta Biasotti».I dati nelle mani di Plinio arrivano
dagli uffici regionali, in risposta allerichieste presentate in consiglio dalcapogruppo di Alleanza nazionale.Secondo Plinio tra il 10 maggio 2005 eil 31 ottobre 2007 questo andirivienisulla rotte del mondo è costato circa 2milioni e 385 mila euro, di cui393.246,39sonostatispesiperlemissioni italiane e straniere della giunta;1.992.077 è stato il costo per le missioni dei dipendenti che nel 2006
sono stati autorizzati per 5.500 missioni in Italia e all’estero e nel 2007per 5.100. «Bisogna ridurre le trasferte. Non si può fare i globetrotterdi lusso mentre le famiglie liguri tirano la cinghia», ammonisce Plinioche non si è fatto mancare neppure lagraduatoria dei viaggiatori e le loromete.
Guida la classifica l’assessore al Turismo Margherita Bozzano, al secondo posto c’è il presidente ClaudioBurlando, al terzo il vicepresidenteMassimiliano Costa (in questi giorniin viaggio a Cuba con il collega FrancoZunino). «Non c’è punto del mappamondo che non sia stato toccato spiega Plinio È una riedizione haaggiunto del turismo politico che furoreggiava nella vituperata prima Repubblica».SEGUE >> 10
Fed tagliai tassi, giùle Borse
ECONOMIA
I ritardi accumulati nellamovimentazione deicontainer hanno prodottola paralisi dei traffici. Larabbia degli spedizionieri
È morto a 92 anni ArrigoBoldrini, protagonista dellaResistenza, medaglia d’oroal valor militare, presidenteonorario dell’Anpi.Partecipò alla Costituente
BOLDRINI
CRESCI >> 11
Addiopartigiano“Bulow”
Il provvedimento della Fed,che ha abbassato i tassi al3,50%, non è statosufficiente a frenare ilsegno negativo delle Borse
BATTIFORA >> 15
GENOVA
Terminal Vtein emergenzaexport fermoper 4 giorni
G. FERRARI >> 13
CRISI POLITICA
Per Prodisfida finale.Berlusconi:«In piazza»
ROMA. Romano Prodi ha platealmente approvato la linea di Walter Veltroni all’assemblea deiparlamentari del Pd: no alla crisi di governo, avanticon le riforme istituzionali e con quella elettorale,no al voto anticipato che sarebbe «la scelta peggiore». Oggi Prodi otterrà la fiducia della Camera,domani sfida incertissima al Senato, dove potrebbemantenere la fiducia grazie ai senatori a vita. Si ribella Silvio Berlusconi: «Un governo tenuto inpiedi con espedienti sarebbe travolto da un movimento popolare irresistibile».BOCCONETTI e LOMBARDI >> 2 e 3
I candidati democratici alla presidenza degli Stati Uniti, Hillary Clinton e BarackObama, si scambiano accuse al Palace Theatre di Myrtle Beach, in SouthCarolina, in vista della sfida di sabato alle primarie di quello Stato SERVIZIO >> 7
PRIMARIE LITE IN TV FRA CLINTON E OBAMA
ROMA. «Ci sono casi in cui sonostati creati repartifantasma soloper poter dare dei posti di primarioagli amici. In quei reparti, che poibisogna far lavorare, vengono operate anche persone che non neavrebbero bisogno». A lanciare l’accusa è Mario Staibano, primariodella cardiochirurgia del San Filippo Neri di Roma, nel corso dellapresentazione di un progetto di riforma nel sistema sanitario delLazio. «Il grande affare dei partitinon è quello di piazzare i loro uomini. Ma fare in modo che i loro uomini “facciano la spesa” dove vogliono loro». Il grande business perla partitocrazia è l’acquisto deimacchinari e degli approvvigionamento, «oltre agli appalti per l’edilizia», ha concluso Staibano.
E così la polemica nata in Liguria
su nomine e spartizione dei postiriesplode, inaspettata, nella capitale. Dove è presente, nella sede delConsiglio regionale del Lazio,anche Edoardo Berti Riboli, il chirurgo che ha scatenato il “caso Liguria”. E che rilancia: «L’influenzadei partiti nella sanità è stataenorme, sia da sinistra, sia da destra. Dal centrodestra è stata un po’inferiore, ma solo perché nella nostra regione è meno strutturato,tutto qui». E non si ferma: «Da noi,all’ospedale San Martino, non c’èstato spoils system. Il direttore generale (Gaetano Cosenza, ndr) nonè stato cambiato, ma la situazionenon è peggiore che in altre regioni.D’altronde lui ha parenti in politica, congiunti in magistratura ed èmassone. E chi lo sposta, unocosì?».
Alle dichiarazioni di Berti Riboliha replicato in serata l’ufficiostampa del San Martino: «La descrizione non corrisponde assolutamente alla figura del direttore generale del San Martino».GLI INVIATI MENDUNI e SANSA >> 4
Il premier e Walter Veltroni decisia riottenere la fiducia. Oggi votala Camera: sì scontato. Domaniil verdetto incertissimo del Senato.Berlusconi: «Niente espedienti»
ROMA. Oltre novanta miliardi di euro: è larichiesta della Procura della Corte dei Contiallesocietàconcessionariedislotmachine.Lasomma corrisponde alle multe non versate aiMonopoli.
I magistrati vanno avanti per la loro strada:respintelededuzionidelleparti, laProcurahadeciso di ribadire le proprie accuse e neigiorni scorsi ha depositato le citazioni perl’udienza, fissata per il prossimo 4 dicembre.
È la richiesta di risarcimento danni piùgrande della storia giudiziaria italiana. Laprima contestazione da parte della Procuradella Corte dei Conti risale al 2007. Il SecoloXIX ha sollevato il caso con un’inchiesta poiripresa da trasmissioni televisive, fra cui Stri
scia la notizia. La guerra è ancora lunga: unaprima battaglia si combatterà proprio oggidavanti al Tar del Lazio, che deve decidere sulricorso presentato da tre società concessionarie.
Anche il Consiglio di Stato si è pronunciato,seppure indirettamente, sulla vicenda. Lo hafatto apprezzando i criteri indicati dal Parlamento circa il sistema delle penali, che devono essere applicate «secondo principi diautorevolezza, di proporzionalità e con diretto riferimento all’inadempimento accertato e al danno effettivamente arrecato». Lepenali vanno pagate, insomma. Ma è giàaperta la strada dello sconto.GLI INVIATI MENDUNI e SANSA >> 5
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in primo piano...2attualità ............ 4cronache............6dal mondo.........7liguria..............10economia..........11marittimo.........13cultura e spettacoli 15lettere e rubriche 18commenti.........19genova.............21
lettere e città....27album..............28
agenda ........... 29spettacoli.........30cinema & teatri...31
televisione.......32la scuola .......... 33sport ............... 34genova sport....37meteo lotto...39affari...............40
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OSCARIL PIENODEI COENNomination: Tornatorefuori dalla cinquinaLINETTI a pagina 17
IL MITO LA VESPAPUNTA SULL’INDIACRESCI e VENTURI a pagina 9
Lo scooter sfida l’auto meno cara del mondo
SCANDALO SANITÀ
«Repartifantasmaper i primari amici»
5attualità MERCOLEDÌ23 GENNAIO
2008
GENOVA GIOVEDÌ 31 MAGGIO 2007
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FONDATO NEL 1886 ANNO CXXI NUMERO 128,COMMA 20/B. Spedizione abb. post. GR. 50
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IL NAZISTA IN FUGA SALPO’ DA GENOVA GRAZIE ALLA CROCE ROSSA
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INDICE
in primo piano...2politica..............4cronache............6dal mondo.........8attualità ............ 9liguria...............11economia ......... 15marittimo e borsa.17cultura e spettacoli.20lettere e rubriche.22commenti ........ 23
genova ............ 25lettere e città....31album..............32
cinema & teatri ..33spettacoli.........34
televisione.......36la scuola .......... 37sport ............... 39genova sport ... 42affari...............45meteo lotto...47
Ha uccisola moglieper gelosia
PERUGIA
Il paladino della lotta alcancro è nei guai per averconservato gli oppiacei deipazienti deceduti: volevariutilizzarli per gli altri
Veolia Propreté acquista il75% della TMT, una delletre società diTermomeccanica Ecologia,prima impresa italiana neltrattamento dei rifiuti
LA SPEZIA
CASAGRANDE >> 6
Ifrancesientranoin“Termo”
Secondo gli inquirenti, ascatenare la furia diRoberto Spaccino è stato ilsospetto che la bimbanascitura non fosse sua
RAFFAELLI >> 16
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VASSALLO >> 7
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QUASI cento miliardi dieuro. È la somma che, secondo la relazione della Commissione di indagine incaricata dal governo, le societàconcessionarie di slot machine e videopoker devonoallo Stato. Il “tesoro” è composto da imposte non versate, masoprattutto da sanzioni amministrative mai pagate. In pratica, secondo la relazione el’indagine della Guardia di Finanza, le macchinette non erano collegate come prescriverebbe la legge alla rete della Sogei, la società informatica incaricata di monitorare le giocate.Risultato: lo Stato è stato privato di entrate percirca 98 miliardi di euro. Come molte Finanzia
rie. Ma non basta: secondo ilGat, il nucleo delle FiammeGialle che si occupa di frodi telematiche, a beneficiare maggiormente del “malfunzionamento” del sistema sarebberostate società legate alla criminalità organizzata, che così sarebbero riuscite a riciclare denaro sporco.
Il rapporto, ora sul tavolodel viceministro VincenzoVisco, punta il dito anche
sull’Agenzia dei Monopoli e sui suoi vertici, cheavevano il compito di controllare la correttezzadel sistema e invece di pretendere il pagamentodelle sanzioni si sarebbero accordati per un forfait molto più basso.MENDUNI e SANSA >> 3
L’INCHIESTA
Il tesoretto della mafiaVideopoker, 98 miliardi di tasse e multe non riscosse dai Monopoli. E finite ai clan
Il rapporto della commissione
>> IL REPORTAGE
TUTTA LAS VEGASIN UN BARETTO
dal nostro inviato
PAOLO CRECCHI
RIPOSTO (CATANIA). Rosario LaSpina, nuovo gestore del bar 15 giugnoche ora si chiama Skipper in omaggio algrecale che qui soffia impetuoso, giurache non si è accorto di niente.SEGUE >> 2
DOPO LE ELEZIONI
Tregua nel Pd. Berlusconi e Fini: a casaTensioni nel comitato per ilPartito democratico. Oggisi riuniscono i saggi perdecidere tempi e modalitàdi elezione del leader
Benedetto XVI benedice la foto di Madeleine McCann, la bimba britannica di 4anni rapita il 3 maggio in Portogallo durante una vacanza. Di fronte al Papa igenitori della bambina, Kate e Gerry McCann. Il caso ha commosso il mondo
BIMBA RAPITA IL PAPA BENEDICE MADELEINE
ROMA. Si inizia al mattino con l'autaut di Prodi: «O si fa come dico io, ome ne vado. Non sono mica il "re travicello"». Si chiude a sera tarda conuna tregua sul Partito democratico:sono stati fissati tempi e modalitàper il futuro segretario e questa mattina si riuniranno a Palazzo Chigi i“saggi” del nuovo partito.
Ma è stata la giornata più difficileper la maggioranza. Il risultato delleamministrative ha infatti aperto duefronti: quello del programma di governo e quello della nascita del Pd.La sinistra dell'Unione, Sdi ed Udeurhanno chiesto, a gran voce, di convocare subito un vertice di maggioranza. Ds e Margherita, al contrario,hanno chiesto al presidente del Consiglio di risolvere subito i nodi dellanuova creatura politica uscita moltomale dal primo test elettorale.
Sulla crisi della maggioranza si innesta la richiesta a gran voce, daparte di Berlusconi e Fini, di dimissioni del governo. Ma per il momento Berlusconi non salirà al Quirinale: preferisce aspettare i ballottaggi che, sostiene, daranno la spallata finale al centrosinistra.BOCCONETTI e LOMBARDI >> 4 e 5
MOZIONE
Fincantieri,dalla Regionealt alla BorsaApprovato un ordine delgiorno con cui si chiedeal governo «lasospensione dellaprivatizzazione»
GENOVA. «Sospendere la quotazione in Borsa di Fincantieri». LaRegione Liguria si allinea alla FiomCgil e avverte il governo: «Non cisono abbastanza garanzie per gli occupati. Chediamo che il processo diprivatizzazione dell’azienda sia sospeso». Nel giorno dello scioperoproclamato dalla Cgil contro ilpiano industriale dell’amministratore delegato Giuseppe Bono (cheprevede investimenti per 800 milioni di euro, subordinati al collocamento in Borsa del 49% delleazioni), il consiglio regionale liguredecide di scendere in campo alfianco della Fiom. Lo fa con un ordine del giorno approvato dallaquasi totalità dei gruppi, da Rifondazione comunista ad Alleanza nazionale. Solo Forza Italia si astiene:«Inrealtà diceil capogruppoLuigiMorgillo , dietro la parola “sospendere”, si nasconde la volontà di nonprivatizzare Fincantieri».F. FERRARIeuncommentodiLUIGILEONE>>11e23
AGENOVAUNASTORIACHECAMMINAALCONTRARIO
L’OPERAIOTORNA A FAREIL CONTADINO
GIULIANO GALLETTA
SUO PADRE gettò via lazappa, e come tanti milionidi contadini scese in cittàper andare a fare l’operaio.
Invece adesso Enrico, 21 anni, genovese di Pra’, ha fatto il cammino inverso: lui ha studiato e si è diplomato,ma di fare l’operaio non se l’è sentita. Ecosìharisalitolacollina:pocastrada,inverità, ma lì c’è un altro mondo. E oraEnrico coltiva il basilico nelle serredove un tempo lavorava suo padre.
Adriano Celentano nel “ragazzodella via Gluck” e Giorgio Gaber in“Com’è bella la città”, raccontano delrapporto fra città e campagna tra lafine degli anni Cinquanta e l’iniziodegli anni Sessanta in Italia. Canzoni disuccesso, con la loro critica dell’urbanizzazione tra nostalgia (Celentano) eironia (Gaber). Proprio in quegli annil’Italia viveva una fase di intensa indu
strializzazione con l’inevitabile abbandono delle campagne.
Genova è uno dei gangli vitali di questo modello di sviluppo e le fabbriche siriempiono di contadini dell’entroterrache vedono nel loro nuovo ruolo dioperai una via di uscita alla miseriadella vita della campagna. Ma non solo:“essere operai” significa raggiungereanche un diverso status sociale, a dispettodelle condizionidi lavorospessoaltrettanto massacranti che le precedenti, ma proprio le lotte sociali e la
sensazione di essere protagonisti dellosviluppo, acuiscono questa coscienza.In alcuni casi però il legame con lacampagna non si spezza del tutto econtinua a funzionare in qualchemodo. È la storia di tante famigliecome quella di papà Lorenzo che oravede il figlio ripercorrere i suoi passi alcontrario. Non soltanto per necessità,ma per scelta. Oggi infatti la condizione di operaio è considerata “residuale”, sinonimo quasi soltanto disfruttamento, mentre quella di contadino (nel modo nuovo in cui si esplica),almeno nella forma del “lavoro autonomo”, oltre ad essere uno sbocco occupazionale si è caricata di significatipositivi, di valori come libertà e “naturalità” che possono sedurre i giovani(alcuni giovani) della Genova postindustriale.AMODEO >> 28
GENOVA VENERDÌ 29 GIUGNO 2007
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E RANO I TEMPI in cui ilcibo serviva a nutrirsi, i vestiti a coprirsi, e l’auto aspostarsi. Non durarono
molto. Il boom economico rese tuttimeno poveri e più esigenti. Il cibo oggiserve a dimagrire, i vestiti a mostrarequanto abbiamo digiunato, mentre leauto almeno a giudicare dagli spot intv a seminare fiorellini in città prive dicode e a ridarci la libertà perduta.
Si sta meglio adesso, per carità, eppure ogniqualvolta incrociamo perstrada una vecchia 500 sentiamo unapiacevole fitta di nostalgia. Quella sucui punta la Fiat che il prossimo 4 luglio, a 50 anni esatti di distanza dal debutto della progenitrice, lancerà lanuova 500: molto simile nelle linee allamitica antenata ma al tempo stessomoderna, trendy, accattivante.
Noi liguri, com’è ovvio, la osserve
remo da lontano con sufficienza («Masiamo sicuri che sia nuova? Non l’avevano già rifatta?»), ci avvicineremoscettici («Quella vecchia costava menoe durava di più») e alla fine la adotteremo con affetto, come tutte le coseche non occupano molto spazio e ci ricordano i bei tempi andati.
Perfino Tito Tripodi, meccanico diUscio, possessore fino a prova contraria della più antica 500 d’Italia unadue posti datata 29 luglio ’57 dopo laprima inevitabile precisazione («Sono
più per la vecchia, così belle e robustenon ne fanno più! In 50 anni non ci hamai lasciati a piedi») ammette alla finedi essere curioso di vedere la nuova. Lasua 500, ereditata dallo zio della moglie e starindiscussaditutti i raduni del500Club Italia, ha intenzione di lasciarla al nipotino. Per questo assicuradi avere respinto offerte folli di collezionisti giapponesi. «Non la cambiereinemmeno con una Ferrari giura anche perché la Ferrari non potreimantenerla...».
Ogni mattina Tripodi, che ha lastessa età della sua auto «ma qualcheacciacco in più», va da Uscio a Molassana, apre il tettuccio, fa la “doppietta”per scalare la marcia. Siamo sicuri chenon vede l’ora di vedersi affiancare dauna delle nuove arrivate, per bruciarlaappena scatta il verde.TRIVERO >> 15
BRESCIA. L’Acmid, l’Associazione delle donne marocchine inItalia, ieri, all’apertura del processo, ha provato a costituirsiparte civile: il giudice ha detto no,decisione accolta dal grido «vergogna», ma comunque tanto bastaperché la morte di Hina possa nonessere inutile. Fu uccisa, la ragazza pachistana ventenne, l’11agosto 2006, dai suoi stessi familiari, fra cui il padre e uno zio, perché aveva «costumi troppo occidentali». Gli imputati hannoscelto il rito abbreviato e il dibattimento è stato aggiornato al 24 ottobre. Il fidanzato della ragazza èstato invece ammesso come partecivile anche se i due stavano insieme da appena un anno.CARENZO e un commento
di DONATA BONOMETTI >> 6 e 25
IL CASO
Processo Hinala rivoltadelle donnemusulmane
L’INDAGINE SUI TRASFERIMENTI DI 4 UFFICIALI DELLE FIAMME GIALLE
Caso Gdf, indagato ViscoIl viceministro in Procura ascoltato sulle presunte pressioni a Speciale
ROMA. Il viceministro dell’Economia Vincenzo Visco è indagato per tentato abuso d’ufficio e minacce in relazione alle presunte pressioni cheavrebbe esercitato sull’ex comandantedella Guardia di Finanza, Roberto Speciale, al fine di ottenere il trasferimento di quattro ufficiali dalla sede diMilano.
Ieri Visco si è presentato insieme alsuo avvocato, Guido Calvi, dal Pm perrispondere alle contestazioni. Secondo quanto riferisce il legale, l’esponente di governo «ha risposto a tutte ledomande».
In particolare, Visco avrebbe spiegato di non aver esercitato pressioni nèformulato minacce, ma solo di aversuggerito movimenti di personale finalizzati a rendere più efficiente anchela lotta all’evasione fiscale. Alla lucedelle spiegazioni fornite, ha affermatoCalvi, «ho chiesto che il procedimentovenga archiviato». Reazioni moltocautedelmondopoliticononostantelepolemiche che hanno accompagnatola vicenda nelle scorse settimane.MENDUNI e SANSA >> 2
Protesta dopo il noalla parte civile per laragazza uccisa dal padreperché aveva «costumitroppo occidentali»
Un italiano e la suacompagna, portoghese,sono stati fermati dallapolizia spagnola, chesospetta un’estorsione
Il ministro della Difesaboccia il primo candidatoalla guida del Pd. Che,invece, incassa l’okaydi Montezemolo
LEADERSHIP PD
Veltroninel mirinodi Parisi
BOCCONETTI >> 5
IL GIALLO
Maddie rapita,arrestatoun italianoin Spagna
DEL VECCHIO >> 8
Manifestazione per Maddie
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Oggi“LIGURIA INROSA”
“Il cielo sopra ilRighi”,il secondo volumedi una collana diromanzi ambientatiin Liguria
MARCO MENDUNIFERRUCCIO SANSA
ROMA. Novantotto miliardi di euro.Quando gli uomini delle Fiamme Gialle sisono presentati per notificare il provvedimento della Procura della Corte dei Conti, leconcessionarie di licenze per le slot machinenon hanno creduto ai loro occhi. Sì, a diecisocietà i magistrati hanno richiesto il pagamento di quella che potrebbe essere la piùalta somma mai pretesa dallo Stato. Finora siconoscono soltanto i «danni erariali» addebitati a Snai e Lottomatica: rispettivamente4,8 miliardi la prima e 4 la seconda. Unasomma enorme che ieri ha provocato un
crollo delle quotazioni di Borsa delle due società.
Ma Snai e Lottomatica non sono le sole società destinatarie della notifica della Cortedei Conti. Ce ne sarebbero altre otto. Ad una,in particolare, sarebbe stata addebitata unasomma quattro volte superiore: quasi 20 miliardi di euro.
Tutto nascerebbe,come confermano fontidell’amministrazione dei Monopoli, dall’indagine della Guardia di Finanza, dal rapporto della commissione presieduta dal sottosegretario Alfiero Grandi e dall’inchiestacondotta un mese fa dal Secolo XIX che ha rivelato una storia ancora avvolta dal silenzio.SEGUE >> 3
VARATO IL DPEF
Sgravi sull’Iciprima casa,aumentanole “minime”
ROMA. Approvato all’unanimità il Documento diprogrammazione economica e finanziaria. Dal prossimo anno calerà l’Ici sulla prima casa, mentre già dalprossimo autunno saranno disponibili 900 milioniper aumentare le pensioni minime, che saliranno da300 a 450 euro al mese. Euforico il premier RomanoProdi: «Parte il rilancio dell’economia». Più prudenteil ministro Tommaso PadoaSchioppa: «Dall’Europanonmiaspettoun10,macredochenonavròun’insufficienza». Resta lo scoglio dell’accordo con le parti sociali sulla riforma previdenziale.FANTINI e LOMBARDI >> 4 e 5
L’imposta sugli immobili comincerà acalare dal prossimo anno. In autunnogià disponibili, invece, 900 milioniper incrementare, da 300 a 450 euromensili, le pensioni più povere
SI MUOVE LA CORTE DEI CONTI DOPO L’INCHIESTA DEL SECOLO XIX
Slot, dieci societàdevono 98 miliardiBufera su Snai e Lottomatica, che crollano in Borsa
fIl viceministro Vincenzo Visco, durante la presentazione dei dati sugli studi di settore, il 19 giugno scorso
INDICE
in primo piano...2politica..............4attualità ............ 6cronache............7dal mondo.........8liguria ............... 9economia..........11marittimo.........13cultura e spettacoli.15weekend.........17lettere e rubriche.24
commenti ........ 25genova.............27lettere e città ... 32album..............33
cinema & teatri..36televisione ....... 37salute..............40motori..............41nautica............43sport...............46meteo lotto....51
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MERETA a pagina 7
3in primo piano VENERDÌ7 SETTEMBRE
2007
SCANDALO VIDEOPOKER
26.858 200.000
200.00015,4 miliardi
le slot-machines che risultanodepositate in un locale diRiposto (Catania)
le macchinette regolari attive
quelle in nero
il volume d’affari ufficiale deivideopoker nel 2006 in euro
2006La Corte dei Conti apre un’inchiesta sulle slot-machine. Tra tasse non pagate e multe non riscosse, lo Stato avrebbe perso 98 miliardi di euro. Alcune società concessionarie avrebbero legami con Cosa Nostra, altre con i partiti politici
Aprile 2007 La commissione d’inchiesta presieduta dal sottosegretario Alfiero Grandi presenta a Vincenzo Visco il risultato del suo lavoro: la gran parte delle slot-machine operative non sono collegate alla rete. Gravi accuse ai Monopoli.
Maggio 2007Il Secolo XIX dà il via a un’inchiesta che dura mesi sul tesoro scomparso e chiede agli interessati di chiarire dove sono finiti i 98 miliardi.
Luglio 2007 Il vice-ministro dell’Economia, Vincenzo Visco, liquida così i cronisti del Secolo XIX che gli chiedono notizie sul tesoro scomparso: “Con voi non parlo perché non mi siete simpatici”
Il governo non rispondeProvate a scrivere a Prodi per chiedergli spiegazioni
Per le e-mail potete trovare indicazioni sul sito internet del nostro giornale (www.ilsecoloxix.it)
Chi preferisse la posta, può mandare questo tagliando a: Palazzo Chigi, piazza Colonna, 00187 Roma
Dove sono finiti i 98 miliardi scomparsi?
LA VOCE DEI LETTORI
L’inchiesta del SECOLO XIX
LE TAPPE DELLA VICENDA
IL BOOM DELLE MACCHINETTENel 2004 viene regolamentato per la prima volta l’uso di videopokere slot-machines. Secondo la legge, le macchinette devono esserecollegate in rete con la Sogei affinché i Monopoli possano effettiva-mente riscuotere il 13,5% delle giocate. Spuntano immediatamente iprimi casi di nullaosta retrodatati: lo scopre una commissioned’inchiesta.
IL BUCO NELLA RETEIn realtà risultano essere pochissime le slot collegate alla rete. Unavolta ottenuto in nullaosta dai Monopoli, molte concessionariedichiarano di non usare le macchinette. In un piccolo bar di Riposto nerisultano depositate 26.858.
LA CORTE DEI CONTI INDAGAIl procuratore della Corte dei Conti apre un’inchiesta e cerca diindividuare le responsabilità dei Monopoli
LA COMMISSIONE D’INCHIESTAIl vice ministro dell’Economia, dopo la segnalazione della Corte deiConti, nomina una commissione d’inchiesta presieduta dal sottosegre-tario Alfiero Grandi
IL RUOLO DEL GATLa vicenda appare subito molto grave: per collaborare all’indagine èrichiesto l’aiuto degli esperti informatici del Gat, il gruppo antifrodidella Guardia di Finanza
IL MAXI BUCO DI 98 MILIARDISecondo la commissione, mancano all’appello 98 miliardi di euro.Vengono mosse accuse alla vigilanza dei Monopoli
L’INTERVENTO DELLA PROCURAIl rapporto della commissione viene acquisito dalla Procura dellaRepubblica di Roma perché potenzialmente può contenere notizie direato. Il pm ottiene anche il rapporto del Gico della Guardia di Finanza
Ferrero:«Prodinon puòtacere»Dopo Di Pietro, un altro ministrorompe il silenzio del governo
MARCO MENDUNIFERRUCCIO SANSA
GENOVA. «Prodi e PadoaSchioppadevono rispondere. Devono chiariredove sono finiti i 98 miliardi di euro.Insomma, i cittadini hanno il dirittodi sapere se è vero, come sostiene laCorte dei Conti, che le società concessionarie di slotmachine devono alloStato questo tesoro», parola di PaoloFerrero (Rifondazione comunista).Con il ministro della Solidarietà sociale adesso sono due i membri del governo che chiedono al premier di affrontare la questione sollevata dal Secolo XIX.
Il primo era stato, mercoledì, Antonio Di Pietro che sul suo blog(www.antoniodipietro.it) avevascritto un messaggio politicamentemolto significativo: «Ho inviato ai diretti interessati, Romano Prodi,Tommaso PadoaSchioppa e Vincenzo Visco, e per conoscenza a tutti iministri, una lettera per discutere laquestione in Consiglio dei ministri.Riporterò sul blog le loro risposte. Ricordo che, come scritto dal SecoloXIX, la Corte dei Conti ha chiesto allesocietà concessionarie alcune decinedi miliardi di euro per il risarcimentodel danno patito dallo Stato e il direttore dei Monopoli ha un procedimento in corso per 1,2 miliardi di eurodi danni», aveva scritto l’ex pm diMani pulite. E aveva concluso: «Nonsi può chiedere ai cittadini di pagare letasse e, allo stesso tempo, non dare risposte su 98 miliardi di euro di evasione fiscale».
Ieri Paolo Ferrero è stato altrettanto chiaro: «È dovere del governoeliminare ombre come questa. Bisogna assolutamente combattere legrande illegalità che, tra l’altro, costano ai cittadini denaro e sacrifici.Adesso aspetto la risposta di Prodi edei colleghi direttamente interessatiper capire che cosa sia realmente successo». Ma se fosse possibile recuperare i 98 miliardi di cui parlano gli investigatori e la Corte dei Conti? «Unasomma del genere permetterebbe subito di tagliare le tasse sui redditimedio bassi», spiega Ferrero. Aggiunge: «Poi si potrebbe anche pensare a ridurre o eliminare il ticket perle spese saniterie. E ancora: si possono finanziare le spese sociali dei comuni. Ma soprattutto penso all’emergenza casa che richiede risorse per500 milioni di euro oppure a misureper sostenere gli anziani non autosufficienti (per le quali è necessario unmiliardo di euro) oppure alla restitu
zione del fiscal drag per i lavoratoripensionati», spiega Ferrero.
Tutte misure che richiedonosomme dieci, venti volte inferiori aquelleche,secondolaCortedeiConti,sarebbero state invece “regalate”dallo Stato alle società private concessionarie del gioco d’azzardo legalizzato.
Insomma, per Romano Prodi, perTommaso PadoaSchioppa e soprattutto per il viceministro dell’Economia Vincenzo Visco, la questione stadiventando ineludibile.
Il Secolo XIX da maggio conduceun’inchiesta basata sul rapporto ufficiale della commissione d’inchiestapresieduta dal sottosegretarioall’Economia, Alfiero Grandi e sui documenti della Corte dei Conti ma finora dal governo e dai Monopoli (interpellati decine di volte) non è arrivata nemmeno una parola di chiarimento.
«Con voi non parlo perché non misiete simpatici», ha tagliato corto il viceministro Vicenzo Visco.
«È una risposta inaccettabile. Bisogna dare chiarimenti», ammette LinoDuilio (Ulivo), presidente della Vcommissione della Camera (Bilancio,tesoro e programmazione). Che peròaggiunge: «Visco avrà anche un carattere burbero, ma è una persona digrande rigore».
Va bene, ma che cosa ne è stato deifamosi 98 miliardi? E come governo eParlamento intendono affrontare laquestione? Finora le soluzioni individuate sarebbero due: «C’è chi propone di arrivare a determinare sanzioni forfettarie per le società e chi invece sostiene la tesi di un condonotombale prima di dare il via a unanuova disciplina che finalmente regoli seriamente il settore», spiegaDuilio.
Possibile? Pare di capire propriocosì: per non mettere in difficoltà lesocietà facendo loro pagare le sanzioni dovute (stando a quanto ha calcolato la Corte dei Conti) si prospettano due ipotesi incredibili. La prima,prevede uno sconto di decine di miliardi di euro. La seconda, addirittura,prevede un condono tombale. Comedire, regalare a società private decinedi miliardi di euro dello Stato. Equindi dei cittadini. Del resto la sortedelle società sembra stare molto acuore a tanti. Ieri, in una nota apparsasul sito di Palazzo Chigi, si sottolineava:«Quantoallepenaliprevistenelleconcessioni, calcolate dalla Corte deiConti per un ammontare complessivo equivalente a circa sei volte il valore dell’intera raccolta annuale dellegiocate tramite apparecchi da intrattenimento, va ricordato che attualmente sono oggetto di contenziosotra i Monopoli e le società concessionarie. Tra queste ultime, inoltre, visono alcune società quotate in Borsa;fatto che impone rigore, ma ancheprudenza nelle dichiarazioni».
Intanto l’inchiesta del Secolo XIXsuscita reazioni e richieste di chiarimenti a tutti i livelli. Dai sindacati aglienti locali. Attacca Francesco Cavallaro, segretario generale della Cisal:«Mentre il dibattito politico si infiamma sulla spesa pubblica e l’eccessiva pressione fiscale, con il cantieredella finanziaria che vede una scarsapredisposizione del ministro PadoaSchioppa ad allentare i cordoni dellaborsa, sulla questione dei 98 miliardidi euro di imposte evasi dalle societàconcessionarie di slotmachine, permaneancoraunoscandalososilenzio,malgrado l’intervento della Corte deiConti e un corposo lavoro della Guardia di finanza che dura da più di unanno». E il gruppo regionale di An hapresentato ieri una mozione urgenteper invitare il presidente della giunta,Claudio Burlando, a chiedere spiegazioni al presidente Prodi e ai ministricompetenti.
Da Palazzo Chigi, però, ancora silenzio.
È DOVEREDEL
GOVERNOELIMINAREOMBRE COMEQUESTA»
PAOLO FERREROministro della Solidarietà
«
NUOVI “CORNER” PER LE PUNTATE
Lottomatica “scommette” su bar e tabacchi
ROMA. E il bookmaker viene ora acercare lo scommettitore. La Lottomatica ha presentato una nuova strategia delle agenzie di scommesse: venire a cercare il cliente sotto casa. Lasocietà ha, infatti, annunciato ieri illancio di un nuovo marchio, Better(che gioca sul doppio significato dellaparola inglese che vuol dire sia “scommettitore” sia “il migliore”), con cui sipresenta, in maniera prepotente, nelmercato delle scommesse sportive.
Già ora Lottomatica è presentecome supporto al gioco del Superenalotto. Tra non molto (si conta di mandare a regime l’intera operazioneentro pochissime settimane, nelleprime giornate del campionato di calcio) non sarà più necessario raggiungere le apposite agenzie per effettuarele proprie puntate: sono le ricevitorieche vengono incontro ai tifosi e aglisportivi. La nuova rete per le scommesse, infatti, punta dritto a puntivendita tradizionali, come bar e tabaccherie, oltre che le tradizionali ricevitorie. Saranno più di 1.100, infatti,i “corner” della Better che aprirannosu tutto il territorio nazionale. Nellegrandi città, come Genova (conside
rata una dei capoluoghi italiani dove siscommette di più) saranno installatioltre il 46% dei punti scommessa.
«Abbiamo deciso di portare lescommesse sportive, all’interno diesercizi commerciali che offrono lapossibilità di aprirsi ad un vasto mercato, soprattutto a carattere familiare», ha spiegato l’amministratoredelegato di Lottomatica, Marco Sala.In altre parole accadrà questo: una
volta si scendeva dal tabaccaio percomperare le sigarette e, magari, giocare anche qualche euro di resto alLotto o al Totocalcio. Tra qualchegiorno, in tutta Italia, troveremo,nello stesso esercizio un apposito“corner” per le scommesse: oltre allamacchinetta elettronica per registrare la puntata, vi sarà anche ungrande schermo dove correranno immagini di eventi sportivi e relative
quote. Non solo per il calcio, ovviamente: si può scommettere su moltissimi eventi sportivi (tennis e footballamericano, ad esempio). Si può tentare la fortuna scommettendo su questioni “tecniche”: da qualche giorno,per esempio, sono state fornite anchele quote per il futuro allenatore dellanazionale inglese di calcio e, tra i papabili, ci sono anche Marcello Lippi(quotato a 13) e Fabio Capello (dato a17). Ma, quando il meccanismo sarà aregime, l’offerta di quote potrà riguardare anche eventi decisamente nonsportivi.
L’Azienda dei Monopoli ha indetto,lo scorso anno, un bando di gara perassegnare i punti scommesse. Lottomatica se ne è aggiudicati 1.145 su untotale 1.260 attribuibili ad un singolooperatore. La copertura nazionale èassicurata dalla rete che l’azienda giàpoteva controllare. Lottomatica ha,però, deciso di selezionare bene ilnuovo mercato: ben il 46% dei “corner” saranno collocati nei grandi centri urbani e nei capoluoghi, dove il settore delle scommesse è più florido. Lecifre, del resto, non lasciano dubbi inproposito:nel2009,infatti, laneonatasocietà punta ad incassare non menodi 500 milioni di euro, il 10% del mercato totale. Sul sito internet (www.lottomatica.it) sono disponibili tutti gliindirizzi dei nuovi punti scommesse ei servizi di scommesse on line.A.M.B.
Cambiano le strategiedei bookmaker: con ilmarchio Better nasce unarete di oltre 1.100 angolidove tentare la fortuna
Zlatan Ibrahimovic (Inter). Sarà possibile scommettere sui tornei di calcio
4 cronacheMERCOLEDÌ19 SETTEMBRE2007
105 milaapparecchiposti sottosequestrodalla procuradi Venezia
500 milionidi euroil dannopatitocomplessivamentedai gestoriincolpevoli
2,5 miliardinel 2007la previsionedi entrata perlo Stato dallemacchinetteora sequestrate
65%le slotda rimuovereper la sola retedi connessione diLottomatica
6/9/2007La Guardia diFinanza avviale operazionidi controllo sulterritorionazionale
1.200le macchinecui i Monopolihannosospesoil nulla ostaBlack Slot, Stalk Slote Terza Dimensionei modelli sequestrati
Slot sequestratee lo Stato perdealtri 2,5 miliardiI gestori: «La legge sui giochi viola il codice penale»
ROMA. Da quelle macchinette loStato immaginava di incassare, solonell’anno in corso, due miliardi emezzo di euro. Si chiamano Black Slot,Stack Slot, Terza Dimensione. L’ultima frontiera delle slot machine: piùdi centomila apparecchi in giro perl’Italia. Invece è andata storta, nelgrande caos del gioco “legale” che il Secolo XIX sta raccontando dallo scorsomaggio. Non c’è soltanto lo scandalodei 98 miliardi di euro (tra tasse e sanzioni non pagate) richieste dalla Cortedei conti alle società concessionarie.Sono scattati proprio in questi giorni isequestri delle slot di ultima generazione e la Guardia di Finanza si è messain moto. Sequestri disposti dalla magistratura di Venezia che ha sentenziato:quelle macchine sono fuorilegge. Lacosa più sorprendente è che gli stessiapparecchi hanno ottenuto l’omologazione dalle società verificatrici e il vialibera dei Monopoli. Per fare un esempio, è come comprare un’auto regolarmente in commercio e sentirsi poi dire
dai vigili che no, che quel veicolo nonpuò circolare. E che se si vuol riprendere il volante, altro non resta checomprarne un altro.
E’ quello che sta succedendo nel settore dei gestori delle slot machine. Unasituazione che si è trasformata in unabatosta, con piccole aziende sull’orlodel crac, migliaia di posti di lavoro a rischio (come testimonia la lettera diquesta pagina) e un danno che nessunosa a chi richiedere. In più, c’è da fronteggiare la rivolta dei giocatori. Che hatoccato l’acme alla Spezia e a Massa: adecine, dopo aver giocato e perduto,hanno protestato con gli esercenti: «Sele macchinette sono irregolari, siamostati truffati». I negozianti hanno protestato con i gestori, che si sono rivoltia due avvocati, Emilio Cucurnia e Cristina Donzelli. I due legali spiegano: «Igestori hanno acquistato le slot e lehanno collegate a Snai Spa, regolarmente certificate dall’Amministrazione dei Monopoli di Stato, poi lehanno distribuite agli esercenti, ge
stori di bar , sale giochi e tabaccherie,con contratti a noleggio». E ora? La soluzione cui si sta pensando è rivalersisu chi ha consentito l’immissione sulmercato delle slot contestate: i Monopoli. Ma anche Snai è sul mirino: «Nonsiamo nemmeno riusciti a ottenerecopia dei contratti originali spiegano ilegali dei gestori dopo i nostri solleciti. O arrivano entro domani, o nechiederemo il sequestro giudiziariocon la Guardia di Finanza».
Finanza tirata per la giacca in millemodi, in questi giorni. Alle FiammeGialle, dopo che anche i ricorsi al tribunale del Riesame di Venezia sono statirespinti, toccherà mettere fuori uso lemacchine irregolari. Accerteranno infatti che gli apparecchi interessati dalprovvedimento siano disconnessidalla rete telematica di controlli e nonfunzionanti.
Ma quali sono le accuse dei magistratidiVenezia?IlgipGiorgioGavahasprigato come questi apparecchi, cherappresentano oltre il 40 per cento di
quelli in circolazione (ma ddirittura il60 secondo altre stime), hanno ottenuto la certificazione amministrativadi conformità da parte dei Monopoliper effetto di attestazioni false rilasciate dagli Enti certificatori, Cermet eGli. I reati ipotizzati nel sequestro sonoesercizio di gioco d’azzardo, falso ideologico, falso materiale ed associazionea delinquere.
Qualcuno, insomma, ha sbagliato.Ma le amministrazioni dello Stato,senza aprire un’inchiesta per far lucesul pateracchio, hanno deciso di far ricadere tutte le responsabilità sui proprietari che avevano acquistato le macchine: dovete sostituirle. Unica consolazione, dovuta all’intervento attentodel sottosegretario all’Economia Alfiero Grandi, una proroga all’utilizzo divecchi modelli, la cui omologazionenon è stata messa in dubbio dalla magistratura.
Dell’attuale caos si è parlato ancheagli stati generali di Assointrattenimento, una delle due grandi associa
zioni che raccolgono i gestori (l’altra èla Sapar) che si sono riuniti a Milano.Mentre tutto il settore si ritroverà faccia a faccia da domani a Bologna, nei tregiorni di ProGameShow, il salone nazionale del gioco.
Massimiliano Pucci, presidente diAssointrattenimento, spiega al SecoloXIX: «Noi non sfidiamo la magistratura. Constatiamo che l’attuale caos èdeterminato da una contraddizionetutta italiana. La legge sui giochi è incontrasto con il codice penale. Questaèlarealtà,sembraassurda,maloè.Edèovvio che un magistrato segua il codice». E sulle macchinette sequestrate? «Non ci è stato concesso l’upgrade, l’aggiornamento delle schedesotto accusa, che sarebbe stata la soluzione più semplice. Il Governo altronon è disposto a fare, se non “concedere” l’acquisto di apparecchiaturedella medesima generazione di quelleincriminate a fini di sostituzione». Conquale effetto? «Che situazioni comequella partita da Venezia si potrannoripetere all’infinito, senza un cambiodelle normative. Insomma: nessunooggi può garantire che una nuova macchina non possa finire a sua volta nelmirino dei pm».
Quali mosse intendete intraprendere? «Bisogna che gli associati sappianoduecose.Nonsipuòriuscireafarannullare il sequestro in tribunale. Enemmeno porterà a molto una richiesta di danni fatta in questo momento,finché non sarannochiare le responsabilità. Per questo la nostra associazione vuole notificare alla magistratura di Venezia l’esistenza di parti offese, attraverso lo strumento previstodal codice di procedura penale, affinché si faccia un processo. Il nostro settore vuole entrare nel processo, dire lasua, costituirsi parte civile e richiederei danni ai responsabili civili per i danniderivanti da un reato di cui dobbiamosapere se effettivamente è stato commesso oppure no». Ma la distorsionepiù macroscopica, ma in questo Paesenemmeno stupisce qui, è la prima: lalegge sui giochi viola il codice penale.MARCO MENDUNIFERRUCCIO SANSA
DANIELA ha scritto la prima voltaal Secolo XIX il 28 agosto
“Lavoro alle dipendenze diun’azienda che noleggia videoslot.Il mio titolare possiede 80apparecchi, è una piccolaazienda con 3 dipendenti. Tuttele macchine installate negliesercizi possiedono un nullaosta e sono omologate dai Monopoli di Stato.A luglio è stata condotta un’indagine dal pm di Venezia ilquale ha deciso che 3 modellidi video slot non sono conformi alle vigenti normative.Quindi sono da ritirare dagliesercizi ove sono installate,pena il sequestro degli apparecchi. Al mio titolare non restache dismetterle e acquistarnealtre, ne possiede almeno 26. Labeffa è che erano state acquistate idonee e OMOLOGATEdai Monopoli di Stato !!!!Alcune piccole aziende corronopericolo di dover chiudere perchè non tutti i titolari possiedono la liquidità per affrontarequesta presa per i fondelli. Dobbiamo ringraziare il bravodottor Tino anche per questamossa??? Perchè tutto questo èsuccesso??? Perchè chi ha sbagliato non paga i danni aidanneggiati??? Gli unici aguadagnarci in tutta la faccenda sono i produttori delleschede per gli apparecchi chesi ritroveranno così a venderepiù prodotti per rimpiazzarequello incriminato.
DANIELA ha riscritto ieri“Purtroppo il mio sesto sensonon ha fallito: il mio titolaremi ha informato che a fineanno l’azienda chiuderà i battenti.Verrà acquistata da unaazienda concorrente, io e mieidue colleghi verremo assunti daquest’ultima ma io, per unpart time di 4 ore (500 euromensili), dovrò farmi circa50 chilometri al giorno perraggiungere il posto di lavoro.Mi sembrava di sentire puzzadi bruciato”.
3in primo piano VENERDÌ7 SETTEMBRE
2007
SCANDALO VIDEOPOKER
26.858 200.000
200.00015,4 miliardi
le slot-machines che risultanodepositate in un locale diRiposto (Catania)
le macchinette regolari attive
quelle in nero
il volume d’affari ufficiale deivideopoker nel 2006 in euro
2006La Corte dei Conti apre un’inchiesta sulle slot-machine. Tra tasse non pagate e multe non riscosse, lo Stato avrebbe perso 98 miliardi di euro. Alcune società concessionarie avrebbero legami con Cosa Nostra, altre con i partiti politici
Aprile 2007 La commissione d’inchiesta presieduta dal sottosegretario Alfiero Grandi presenta a Vincenzo Visco il risultato del suo lavoro: la gran parte delle slot-machine operative non sono collegate alla rete. Gravi accuse ai Monopoli.
Maggio 2007Il Secolo XIX dà il via a un’inchiesta che dura mesi sul tesoro scomparso e chiede agli interessati di chiarire dove sono finiti i 98 miliardi.
Luglio 2007 Il vice-ministro dell’Economia, Vincenzo Visco, liquida così i cronisti del Secolo XIX che gli chiedono notizie sul tesoro scomparso: “Con voi non parlo perché non mi siete simpatici”
Il governo non rispondeProvate a scrivere a Prodi per chiedergli spiegazioni
Per le e-mail potete trovare indicazioni sul sito internet del nostro giornale (www.ilsecoloxix.it)
Chi preferisse la posta, può mandare questo tagliando a: Palazzo Chigi, piazza Colonna, 00187 Roma
Dove sono finiti i 98 miliardi scomparsi?
LA VOCE DEI LETTORI
L’inchiesta del SECOLO XIX
LE TAPPE DELLA VICENDA
IL BOOM DELLE MACCHINETTENel 2004 viene regolamentato per la prima volta l’uso di videopokere slot-machines. Secondo la legge, le macchinette devono esserecollegate in rete con la Sogei affinché i Monopoli possano effettiva-mente riscuotere il 13,5% delle giocate. Spuntano immediatamente iprimi casi di nullaosta retrodatati: lo scopre una commissioned’inchiesta.
IL BUCO NELLA RETEIn realtà risultano essere pochissime le slot collegate alla rete. Unavolta ottenuto in nullaosta dai Monopoli, molte concessionariedichiarano di non usare le macchinette. In un piccolo bar di Riposto nerisultano depositate 26.858.
LA CORTE DEI CONTI INDAGAIl procuratore della Corte dei Conti apre un’inchiesta e cerca diindividuare le responsabilità dei Monopoli
LA COMMISSIONE D’INCHIESTAIl vice ministro dell’Economia, dopo la segnalazione della Corte deiConti, nomina una commissione d’inchiesta presieduta dal sottosegre-tario Alfiero Grandi
IL RUOLO DEL GATLa vicenda appare subito molto grave: per collaborare all’indagine èrichiesto l’aiuto degli esperti informatici del Gat, il gruppo antifrodidella Guardia di Finanza
IL MAXI BUCO DI 98 MILIARDISecondo la commissione, mancano all’appello 98 miliardi di euro.Vengono mosse accuse alla vigilanza dei Monopoli
L’INTERVENTO DELLA PROCURAIl rapporto della commissione viene acquisito dalla Procura dellaRepubblica di Roma perché potenzialmente può contenere notizie direato. Il pm ottiene anche il rapporto del Gico della Guardia di Finanza
Ferrero:«Prodinon puòtacere»Dopo Di Pietro, un altro ministrorompe il silenzio del governo
MARCO MENDUNIFERRUCCIO SANSA
GENOVA. «Prodi e PadoaSchioppadevono rispondere. Devono chiariredove sono finiti i 98 miliardi di euro.Insomma, i cittadini hanno il dirittodi sapere se è vero, come sostiene laCorte dei Conti, che le società concessionarie di slotmachine devono alloStato questo tesoro», parola di PaoloFerrero (Rifondazione comunista).Con il ministro della Solidarietà sociale adesso sono due i membri del governo che chiedono al premier di affrontare la questione sollevata dal Secolo XIX.
Il primo era stato, mercoledì, Antonio Di Pietro che sul suo blog(www.antoniodipietro.it) avevascritto un messaggio politicamentemolto significativo: «Ho inviato ai diretti interessati, Romano Prodi,Tommaso PadoaSchioppa e Vincenzo Visco, e per conoscenza a tutti iministri, una lettera per discutere laquestione in Consiglio dei ministri.Riporterò sul blog le loro risposte. Ricordo che, come scritto dal SecoloXIX, la Corte dei Conti ha chiesto allesocietà concessionarie alcune decinedi miliardi di euro per il risarcimentodel danno patito dallo Stato e il direttore dei Monopoli ha un procedimento in corso per 1,2 miliardi di eurodi danni», aveva scritto l’ex pm diMani pulite. E aveva concluso: «Nonsi può chiedere ai cittadini di pagare letasse e, allo stesso tempo, non dare risposte su 98 miliardi di euro di evasione fiscale».
Ieri Paolo Ferrero è stato altrettanto chiaro: «È dovere del governoeliminare ombre come questa. Bisogna assolutamente combattere legrande illegalità che, tra l’altro, costano ai cittadini denaro e sacrifici.Adesso aspetto la risposta di Prodi edei colleghi direttamente interessatiper capire che cosa sia realmente successo». Ma se fosse possibile recuperare i 98 miliardi di cui parlano gli investigatori e la Corte dei Conti? «Unasomma del genere permetterebbe subito di tagliare le tasse sui redditimedio bassi», spiega Ferrero. Aggiunge: «Poi si potrebbe anche pensare a ridurre o eliminare il ticket perle spese saniterie. E ancora: si possono finanziare le spese sociali dei comuni. Ma soprattutto penso all’emergenza casa che richiede risorse per500 milioni di euro oppure a misureper sostenere gli anziani non autosufficienti (per le quali è necessario unmiliardo di euro) oppure alla restitu
zione del fiscal drag per i lavoratoripensionati», spiega Ferrero.
Tutte misure che richiedonosomme dieci, venti volte inferiori aquelleche,secondolaCortedeiConti,sarebbero state invece “regalate”dallo Stato alle società private concessionarie del gioco d’azzardo legalizzato.
Insomma, per Romano Prodi, perTommaso PadoaSchioppa e soprattutto per il viceministro dell’Economia Vincenzo Visco, la questione stadiventando ineludibile.
Il Secolo XIX da maggio conduceun’inchiesta basata sul rapporto ufficiale della commissione d’inchiestapresieduta dal sottosegretarioall’Economia, Alfiero Grandi e sui documenti della Corte dei Conti ma finora dal governo e dai Monopoli (interpellati decine di volte) non è arrivata nemmeno una parola di chiarimento.
«Con voi non parlo perché non misiete simpatici», ha tagliato corto il viceministro Vicenzo Visco.
«È una risposta inaccettabile. Bisogna dare chiarimenti», ammette LinoDuilio (Ulivo), presidente della Vcommissione della Camera (Bilancio,tesoro e programmazione). Che peròaggiunge: «Visco avrà anche un carattere burbero, ma è una persona digrande rigore».
Va bene, ma che cosa ne è stato deifamosi 98 miliardi? E come governo eParlamento intendono affrontare laquestione? Finora le soluzioni individuate sarebbero due: «C’è chi propone di arrivare a determinare sanzioni forfettarie per le società e chi invece sostiene la tesi di un condonotombale prima di dare il via a unanuova disciplina che finalmente regoli seriamente il settore», spiegaDuilio.
Possibile? Pare di capire propriocosì: per non mettere in difficoltà lesocietà facendo loro pagare le sanzioni dovute (stando a quanto ha calcolato la Corte dei Conti) si prospettano due ipotesi incredibili. La prima,prevede uno sconto di decine di miliardi di euro. La seconda, addirittura,prevede un condono tombale. Comedire, regalare a società private decinedi miliardi di euro dello Stato. Equindi dei cittadini. Del resto la sortedelle società sembra stare molto acuore a tanti. Ieri, in una nota apparsasul sito di Palazzo Chigi, si sottolineava:«Quantoallepenaliprevistenelleconcessioni, calcolate dalla Corte deiConti per un ammontare complessivo equivalente a circa sei volte il valore dell’intera raccolta annuale dellegiocate tramite apparecchi da intrattenimento, va ricordato che attualmente sono oggetto di contenziosotra i Monopoli e le società concessionarie. Tra queste ultime, inoltre, visono alcune società quotate in Borsa;fatto che impone rigore, ma ancheprudenza nelle dichiarazioni».
Intanto l’inchiesta del Secolo XIXsuscita reazioni e richieste di chiarimenti a tutti i livelli. Dai sindacati aglienti locali. Attacca Francesco Cavallaro, segretario generale della Cisal:«Mentre il dibattito politico si infiamma sulla spesa pubblica e l’eccessiva pressione fiscale, con il cantieredella finanziaria che vede una scarsapredisposizione del ministro PadoaSchioppa ad allentare i cordoni dellaborsa, sulla questione dei 98 miliardidi euro di imposte evasi dalle societàconcessionarie di slotmachine, permaneancoraunoscandalososilenzio,malgrado l’intervento della Corte deiConti e un corposo lavoro della Guardia di finanza che dura da più di unanno». E il gruppo regionale di An hapresentato ieri una mozione urgenteper invitare il presidente della giunta,Claudio Burlando, a chiedere spiegazioni al presidente Prodi e ai ministricompetenti.
Da Palazzo Chigi, però, ancora silenzio.
È DOVEREDEL
GOVERNOELIMINAREOMBRE COMEQUESTA»
PAOLO FERREROministro della Solidarietà
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NUOVI “CORNER” PER LE PUNTATE
Lottomatica “scommette” su bar e tabacchi
ROMA. E il bookmaker viene ora acercare lo scommettitore. La Lottomatica ha presentato una nuova strategia delle agenzie di scommesse: venire a cercare il cliente sotto casa. Lasocietà ha, infatti, annunciato ieri illancio di un nuovo marchio, Better(che gioca sul doppio significato dellaparola inglese che vuol dire sia “scommettitore” sia “il migliore”), con cui sipresenta, in maniera prepotente, nelmercato delle scommesse sportive.
Già ora Lottomatica è presentecome supporto al gioco del Superenalotto. Tra non molto (si conta di mandare a regime l’intera operazioneentro pochissime settimane, nelleprime giornate del campionato di calcio) non sarà più necessario raggiungere le apposite agenzie per effettuarele proprie puntate: sono le ricevitorieche vengono incontro ai tifosi e aglisportivi. La nuova rete per le scommesse, infatti, punta dritto a puntivendita tradizionali, come bar e tabaccherie, oltre che le tradizionali ricevitorie. Saranno più di 1.100, infatti,i “corner” della Better che aprirannosu tutto il territorio nazionale. Nellegrandi città, come Genova (conside
rata una dei capoluoghi italiani dove siscommette di più) saranno installatioltre il 46% dei punti scommessa.
«Abbiamo deciso di portare lescommesse sportive, all’interno diesercizi commerciali che offrono lapossibilità di aprirsi ad un vasto mercato, soprattutto a carattere familiare», ha spiegato l’amministratoredelegato di Lottomatica, Marco Sala.In altre parole accadrà questo: una
volta si scendeva dal tabaccaio percomperare le sigarette e, magari, giocare anche qualche euro di resto alLotto o al Totocalcio. Tra qualchegiorno, in tutta Italia, troveremo,nello stesso esercizio un apposito“corner” per le scommesse: oltre allamacchinetta elettronica per registrare la puntata, vi sarà anche ungrande schermo dove correranno immagini di eventi sportivi e relative
quote. Non solo per il calcio, ovviamente: si può scommettere su moltissimi eventi sportivi (tennis e footballamericano, ad esempio). Si può tentare la fortuna scommettendo su questioni “tecniche”: da qualche giorno,per esempio, sono state fornite anchele quote per il futuro allenatore dellanazionale inglese di calcio e, tra i papabili, ci sono anche Marcello Lippi(quotato a 13) e Fabio Capello (dato a17). Ma, quando il meccanismo sarà aregime, l’offerta di quote potrà riguardare anche eventi decisamente nonsportivi.
L’Azienda dei Monopoli ha indetto,lo scorso anno, un bando di gara perassegnare i punti scommesse. Lottomatica se ne è aggiudicati 1.145 su untotale 1.260 attribuibili ad un singolooperatore. La copertura nazionale èassicurata dalla rete che l’azienda giàpoteva controllare. Lottomatica ha,però, deciso di selezionare bene ilnuovo mercato: ben il 46% dei “corner” saranno collocati nei grandi centri urbani e nei capoluoghi, dove il settore delle scommesse è più florido. Lecifre, del resto, non lasciano dubbi inproposito:nel2009,infatti, laneonatasocietà punta ad incassare non menodi 500 milioni di euro, il 10% del mercato totale. Sul sito internet (www.lottomatica.it) sono disponibili tutti gliindirizzi dei nuovi punti scommesse ei servizi di scommesse on line.A.M.B.
Cambiano le strategiedei bookmaker: con ilmarchio Better nasce unarete di oltre 1.100 angolidove tentare la fortuna
Zlatan Ibrahimovic (Inter). Sarà possibile scommettere sui tornei di calcio
SCANDALO VIDEOPOKER
Slot, la Corte dei Conti vuole90 miliardi dai concessionariLa Procura ha respinto le deduzioni della difesa. La guerra continuadai nostri inviati
MARCO MENDUNIFERRUCCIO SANSA
ROMA. Oltre novanta miliardi dieuro, spicciolo più, spicciolo meno. Èla richiesta della Procura della Cortedei Conti alle società concessionariedi slot machine. I magistrati, insomma, vanno avanti per la lorostrada: respinte le deduzioni delleparti, la Procura ha deciso di ribadirele proprie accuse e nei giorni scorsi hadepositato le citazioni per l’udienzache è stata fissata per il prossimo 4 dicembre. Un appuntamento da nonmancare, perché in quella sede si deciderà la sorte dei novanta miliardi dieuro che, secondo l’accusa, le societàconcessionarie delle slot machinedovrebbero ai Monopoli. Si tratta,con ogni probabilità, della richiesta dirisarcimento danni più grande dellastoria giudiziaria italiana.
La prima contestazione da partedella Procura della Corte dei Conti risale al 2007. Allora i magistrati avevano lasciato alle parti (le societàconcessionarie, appunto) i terminiper presentare le loro deduzioni. Inpratica per dare una propria versionedei fatti.
LA DIFESA sarebbe stata impostatasoprattutto seguendo due argomentazioni: primo, sostengono i legalidelle società, non era tecnicamentepossibile collegare per tempo le slotmachine alla rete che doveva monitorare gli apparecchi in servizio e calcolare quindi la somma da pagare alloStato. Sarebbe ingiusto, sostiene ladifesa, applicare la penale previstadal contratto. Secondo, le penali, aparere della difesa, sarebbero statecalcolate in modo sbagliato: lasomma complessiva non sarebbe di98 miliardi di euro come si era detto.Infine la Corte dei Conti non avrebbecompetenza a occuparsi del rapportotra Monopoli (un’Agenzia che dipende dal ministero dell’Economia)e società, perché si tratterebbe di unaccordo di carattere privato.
Ma le deduzioni non hanno convinto la Procura che le ha respintecompletamente e ha notificato la citazione alle società concessionarie.Insomma, si va davanti al magistratocon una richiesta da far tremare ipolsi. A colpire, però, è soprattutto il
contenuto dell’atto della Procura chesi basa essenzialmente su prove documentali. In particolare, sostengono i magistrati, non sarebbe veroche era impossibile collegare le macchinette alla rete, perché oltre il novanta per cento del territorio nazionale era coperto.
La Procura sottolinea inoltreun’anomalia e si pone una domanda.Se non era possibile collegare le slotmachine, perché, come risulterebbedagli atti, alcune concessionariepochi mesi dopo aver ottenuto la concessione avevano raddoppiato, triplicato o addirittura quadruplicato lemacchinette? In pratica, ribadisce laProcura, si è moltiplicata l’entitàdell’inadempimento anche quando sisapeva che non si sarebbe potuto rispettare la convenzione. Se anche leprime violazioni non fossero statecolpevoli, sostiene la Procura, quellesuccessive lo devono dunque essereper forza. Ecco poi il punto decisivo:gli uomini del Gat – Gruppo SpecialeFrodi Telematiche della Guardia diFinanza – hanno ricalcolato macchinetta per macchinetta la penale che
dovrebbe essere pagata secondo i criteri fissati dalla concessione. Il risultato? Oltre novanta miliardi di euro,calcolando per difetto. E senza contare altre voci contestate, come ilmancato pagamento di una parte delPreu (il prelievo fiscale che lo Statodovrebbe incassare su ogni singolagiocata). Insomma, siamo vicini aquei 98 miliardi di cui Il Secolo XIX haparlato per un anno, svelando l’inchiesta della Corte dei Conti e il rapporto della Commissione presiedutadal sottosegretario all’Economia, Alfiero Grandi.
Ma la guerra è ancora lunga e seguirla sarà difficile, soprattutto per inon addetti ai lavori, perché ci siperde in un mare di ricorsi, di leggi edi regolamenti. Una prima battagliasicombatteràpropriooggi.DavantialTar del Lazio si svolgerà infattil’udienza preliminare relativa al ricorso presentato da tre società concessionarie: Atlantis Worls Gioco Legale, Gamenet e HBG. Con il ricorsole società chiedono l’annullamentodel provvedimento con il quale i Monopoli hanno predisposto il paga
mento di penali per il ritardato versamento del canone di concessione. Igiudici si sono già pronunciati in proposito disponendo la sospensione delprovvedimento.
Che cosa significa in concreto? Chela richiesta di pagamento da parte deiMonopoli potrebbe non essere dichiarata valida. Una decisione, però,che lascia intatta la richiesta principale, quella della Corte dei Conti.
Anche il Consiglio di Stato si è pronunciato, seppure indirettamente,sulla vicenda. Come Il Secolo XIX hapiùvoltescritto,infatti, ilParlamento(considerata la somma enorme che leconcessionarie dovrebbero alloStato) ha chiesto ai Monopoli di stabilire nuove penali calcolate secondoi criteri della «proporzionalità e dellaragionevolezza». In pratica che cosasignifica? Per il futuro devono esseredisposte nuove penali molto, moltoridotte. Così hanno fatto i Monopoli ele società concessionarie. La “Revisione della convenzione” è stataquindisottopostaalpareredelConsiglio di Stato che in sostanza ha detto:ben vengano i criteri indicati dal Parlamento circa il sistema delle penali,che devono essere applicate «secondo principi di autorevolezza, diproporzionalità e con diretto riferimento all’inadempimento accertatoe al danno effettivamente arrecato»,ma tali principi devono essere coniugati «con quello di effettività nell’applicazione delle penali».
IL CONSIGLIO DI STATO, quindi,dà il via libera alle nuove penali.Certo, parla del futuro. Ma si interessa anche del passato e dello scandalo slot machine: «È noto che il sistema attuale si caratterizza in termini di particolare rigore. A tale carattere, però, non ha corrisposto unconseguente adeguato momento attuativo». Il Consiglio di Stato ricostruisce la storia della penale miliardaria richiesta a dieci società concessionarie e ad alcuni dirigenti dei Monopoli (tra cui lo stesso numero uno,Giorgio Tino, chiamato a pagare 1,2miliardi di euro) e conclude: «Appareevidente che il tema dell’effettivitàattiene sia all’attuale momento dellapredisposizione della disciplina convenzionale, sia ai comportamenti cheseguiranno al completamento dellastessa».
Giorgio Tino, il n.1 dei Monopoli
IL TESORETTONASCOSTO
Un’inchiesta del SecoloXIX rivela che le societàconcessionarie di slotmachine e videopokerdevono quasi centomiliardi di euroallo Stato
SCATTANOLE INDAGINI
Si muove la Corte deiConti, chiedendo a Snai,Lottomatica e ad altresocietà le somme nonversate. È una buferache investe anchel’Agenzia dei Monopoli
INTERVIENEIL GOVERNO
Sullo scandalo deivideopokerintervengono i ministriDi Pietro e Ferrero:«Prodi ora deve chiarireai cittadini dove sonofiniti quei soldi»
LA FINANZASEQUESTRA
La Guardia di finanzaentra in azione.Sequestra 105 mila slotin tutta Italia,determinando mancatiintroiti per l’Erario paria 2,5 miliardi
Il sottosegretario Alfiero Grandi
PROCESSO PARMALAT
Quarantamila risparmiatori contro le banche
MILANO. La marcia dei 40milanon c’è stata oggi a Milano per il processo a carico di quattro banche accusate di aggiotaggio in relazione al crackParmalat. Non per questo, però, i risparmiatori, calati in massa quandocominciò l’udienza preliminare per ilcrack Parmalat hanno rinunciato achiedere la costituzione di parte civilenel processo cominciato oggi a caricodi Citigroup, Deutsche bank, MorganStanleyeUbsediloronovefunzionari.
Tramite i loro avvocati di richiestene hanno depositate circa 40 mila chesaranno discusse il prossimo 7 marzo.Il solo professor Carlo FedericoGrosso rappresenta 32mila risparmiatori del “Comitato San Paolo” nelprocesso cominciato nell’ampia auladella Corte d’assise d’appello del Palazzo di giustizia di Milano, capace dicontenere una sessantina di avvocati.
La difficoltà per i consumatori e le loroassociazioni (tra queste Codacons eAdusbef) sarà quella di costituirsi contro le banche che sono indagate in basealla legge 231 del 2001 che impone allesocietà di costituire modelli organiz
zativi per prevenire gli illeciti. Mentreè pacifica la loro possibilità di costituirsi contro le nove persone fisiche, nonesistono a Milano precedenti favorevoli ai risparmiatori contro le aziende.Anzi, la loro richiesta di costituzione
di parte civile è stata rigettata già dalgup Cesare Tacconi durante l’udienzadel troncone principale del procedimento sul crack di Collechio che vedeimputati Calisto Tanzi e l’ex management di Parmalat. I legali hanno comunque depositato la trascrizionedell’intervento del pm Eugenio Fuscoche aveva sollecitato l’ingresso nelprocesso dei consumatori contro lebanche nel caso Antonventa. Anche inquel caso, però, il giudice aveva dettono, ma i consumatori confidano in duedecisioni prese a Torino e a Roma.
Pochi in aula i loro rappresentanti,mentre, ironia della sorte, tra chichiede di costituirsi c’e anche una signora che si chiama Maria Tanzi. Il piùarrabbiato era Cesare Pavesi, 71 anni,40 dei quali passati alla guida del suotaxi. «Una volta andare in banca eracome andare in chiesa, adesso non èpiù cosi», commenta, pensando ai48mila euro, dei 78mila investiti in obbligazioni Parmalat, su consiglio dellasua banca, e andati in fumo. Domani èprevisto l’inizio del processo per unaltra banca accusata di aggiotaggio,Bank of America.
Chiedono i danni aCitigroup, Deutsche bank,Morgan Stanley e Ubse. Ieria Milano è cominciato ildibattimento in aula
>> SERVIZIO NEL CAOSPOSTA IN RITARDO, L’AZIENDA SI DIFENDEI CONSUMATORI PENSANO A UNA CLASS ACTION
••• ROMA. Scioperi dei dipendentie degli autotrasportatori, difficoltàdovute alla neve. Sono queste lecause con le quali le Poste hannomotivato ai consumatori gli eventuali ritardi nella consegna di lettere e bollette. Comunque, sottolinea l’azienda, le cose vanno bene.Ma secondo i sindacati il modelloorganizzativo della consegna hamostrato crepe e va corretto. E laprossima settimana si aprirà unasessione nostop di confronto conin sindacati per valutare la disponibilità dell’azienda a rivederlo.Adusbef e Federconsumatoristanno valutando l’ipotesi di unaclass action che sembra, però, unastrada non facile da seguire, vistoche questa pratica, spiegano, «nonpuò essere intentata contro lapubblica amministrazione e bisogna valutare se le Poste rientranoin questa categoria, essendo unaSpa a capitale pubblico». «I problemi ci sono e sono strutturali: lePoste si sono lanciate nelle banchee nei telefonini, tralasciando la loro
missione principale», accusano ipresidenti di Adusbef e Federconsumatori, Elio Lannutti e RosarioTrefiletti. L’Adoc, per cercare difronteggiare i ritardi nelle consegne, propone all’azienda la tracciatura dei prodotti postali. Continuano intanto a giacere nei depositi di Poste tonnellate e tonnellatedi posta arretrata. Il modello di organizzazione del recapito postale«è sbagliato. C’è una situazione disofferenza: da tre mesi ci sono disfunzioni gravi in varie regioni, conpicchi in Lombardia», spiega il segretario dell’SlpCisl, Mario Petitto, precisando che «il sistema direcapito di Poste ha rivelato crepevistose che Poste non ha colmato». Se l’azienda non decideràdi intervenire, la situazione si «aggraverebbe ulteriormente. Noi labuona volontà ce la mettiamo, maserve anche una grande disponibilità dell’azienda». Proprio la Cisl haannunciato uno sciopero deglistraordinari dal 28 gennaio al 26febbraio.
Calisto Tanzi
>> GENOVACAPITALISMO DI RAPINASVELATO IN UN LIBRO
••• GENOVA. “Capitalismo di rapina”: è il titolo del libroinchiestache la “Casa delle legalità” presenta oggi, alle 17 e 30, alloStarhotel. Scritto da Paolo Biondani, Mario Gerevini e Vittorio Malagutti, il libro ricostruisce tutte leprincipali vicende giudiziarie chehanno coinvolto il mondo della finanza, con un interessante capitolo dedicato alla Liguria. Interverranno Ferruccio Sansa, giornalista del Secolo XIX e Marco Preve,giornalista di Repubblica.