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22 gennaio 2018ASCEA

Come accennato in un pre-cedente articolo riguardante lanormativa europea del “bail-in”,cioè del salvataggio dall’internonei casi di crac bancari - nor-mativa entrata in vigore dall’1gennaio 2016 - il GovernoRenzi il 22 novembre 2015 haemesso un decreto per il pianodi salvataggio di quattro ban-che finite in dissesto per creditiin sofferenze, ovvero BancaEtruria, Carifer, Banca Marchee Carichieti; questo per evitaredi coinvolgere anche i rispar-miatori delle citate banche.

Intanto precisiamo che perrisparmio, in senso tecnico, siintendono tre forme, e cioè ildeposito in conto corrente, il li-bretto di risparmio nomina- tivoe i certificati di deposito. Perqueste tre for- me esiste, finoalla soglia di 100mila euro, lasalva- guardia del Fondo Inter-bancario di Garanzia, ma inquesta occasione sono statisalvaguardati anche i depositioltre tale limite. Sono stati in-

vece coin- volti gli azionisti e ipossessori delle “obbligazionisubordinate”, ovvero obbliga-zioni il cui rimborso, in caso diprocedure fallimentari, avvienesolo dopo aver soddisfatto tuttii creditori privilegiati e chirogra-fari. In sostanza non rimborsa-bili e, quindi, i loro valoriazzerati.

Precisiamo, inoltre, che que-ste banche sono entrate in dis-sesto per i crediti in sofferenze,cioè per finanziamenti clien- te-lari e, in particolare per laBanca Etruria, sono emerse si-tuazioni sconcertanti, in quantoci sareb- bero circa una no-vantina di pratiche a sofferenzeper crediti, per circa 200 milionidi euro, concessi ad aziende ri-collegabili agli amministratoried ai componenti del collegiosindacale della Banca, inespressa violazione di legge.

Si tratta, quindi, di affidamenticoncessi non per merito credi-tizio ma “agli amici” ed “agliamici degli amici”, per quellastortura prettamente italianache viene definita “capitalismodi relazione”, frutto di un intrec-cio perverso tra “imprenditori,politici, banche, mas- soneria eopus dei”. Ritornando al collo-camento delle obbligazioni su-bordinate, una ulteriore per-versione è rappresentata dalcosiddetto “sistema pre-miante”, ovvero la concessonedi premi ai dipendenti dellabanca che collocano determi-nati prodotti anche a risparmia-tori non consapevoli,carpendone la buona fede.

Era già successo con i titoliCirio, Parmalat e con i Bond

Argentini, ma non è cambiatoniente. È stato introdotto il Mifid,cioè lo strumento per valutare ilprofile di propensione al rischiodel risparmiatore, ma è un do-cumento incomprensibile di al-cune pagine. In tale situazionesarebbe stato opportuno che ilGoverno avesse fatto versareal sistema banca- rio nel cosid-detto “Fondo di Risoluzione”,che sarà gestito da Bankitalia,oltre ai 3,6 miliardi per salvarele Banche, circa 400 milioni perrimbor- sare integralmente ipossessori di obbligazioni su-bordinate truffati.

Il sistema bancario poiavrebbe dovuto rivalersi, attra-verso azioni di responsabilità,sugli ammini- stratori, sui diri-genti, sui vigilatori e sugli im-pren- ditori corrotti, con laconfisca dei loro beni. Pur-troppo si sa che in Italia, su unapopolazione di circa 60milacarcerati, i detenuti per reati fi-nanzia- ri sono meno di 500.Eppure un noto criminolo- goamericano afferma che fa piùmale alla società di un Paesela criminalità dei colletti bianchiche quella comune. Ma in Ita-lia vige l’impunità per i reati fi-nanziari.Un discorso a parteandrebbe fatto per la Ban- cad’Italia, i cui organi di vigilanzanon sempre hanno brillato perl’efficacia del loro operato, e perla Consob, che non ha control-lato se i prodotti collocati fos-sero adatti ai risparmiatori.Infine sulla “querelle” tra il Go-verno Italiano e l’Unione Euro-pea è meglio stendere un velopietoso.

Le delusioni non previste

L’Opinione di Florigi Raimondo

Molti amici e tantissimiavversari ci accusano, afasi alterne, di scrivere estampare il giornale a fa-vore di questo o quel poli-tico. A noi non fa né caldoe né freddo. Sappiamo sol-tanto una cosa: il giornale,o meglio il giornalino comespesso è chiamato comese fosse un bambino chenon riesce a crescere, èpensato, scritto, diretto epagato, salvo un contri-buto piccolo ma gradito,soltanto ed esclusiva-mente dal sottoscritto.

Fino a questo momentonon abbiamo avuto de-nunce o richieste di retti-fica, cosa che spesso

abbiamo chiesto noi a co-loro che si sentivano nonraccontati secondo verità.Solo in un’occasione ho ri-cevuto minaccia di denun-cia se avessi pubblicato unarticolo con un titolo nongradito perché era pre-sente un “Quasi Inutile”che, secondo le mie inten-zioni non rinnegava il pro-getto, visto che gli avevodedicato una pagina in-tera, ma un minimo di dub-bio per stimolare la letturadel tutto.

La pagina non l’abbiamopubblicata e non mi è di-spiaciuto eccessivamente,quello invece, che mi hatoccato intimamente sonostate le minacce, fatte incasa mia da una personacon la quale avevamo con-diviso amicizia e affetti. Pa-zienza. La vita riserva agliumani anche queste sor-prese e dispiaceri.

E dire che non sono i soli.Spesso accade che si pub-blicano notizie con inesat-tezze, magari che nonabbiamo avuto il tempo di

verificare, o la notizia eramonca all’inizio, non com-pleta, e noi con colpevoleleggerezza abbiamo datovia alla stampa. Nonavremmo dovuto ma cisiamo resi disponibilissimie immediatamente sia allarettifica e sia ad ospitareun intervento. I documentisono negli uffici e sono adisposizione, mi è stato ri-sposto. Quando la saluteme lo permetterà lo farò ecertamente non sarò ami-chevole.

Stavo per chiudere quima dovete permettermi diaggiunge quattro righe. Inun dialogo mi è stato ricor-dato che sono stato ammi-nistratore e certe faccendeavrei dovuto saperle e ri-solverle. È vero. È statooltre vent’anni fa, nellaprima amministrazione deldottor Emilio Puglia, poi misono disinteressato dellapolitica praticata. Avrei do-vuto risolvere certe que-stioni? E se lo avessi fattocosa restava da fare a co-loro che hanno ammini-strato in questi venti anni?

Questo

giornale è

consultabile

on line, in for-

mato PDF, su

www.

cilentoterramia.it

NUMERI UTILI

Carabinieri Ascea Marina Tel: 0974972081 Fax:0974972668.

Farmacia Della Ferrovia Del Dottor Antonio Ce-lentano E C.S.A.S. 10, Via Della Ferrovia - 84046Marina Di Ascea (SA) tel. 0974 972070

Farmacia comunale - Via XXIV Maggio, 16,84046 Ascea SA Tel.0974 978954

TAXI (noleggio auto con autista) Bertolini3337300760

COMUNE ASCEA 0974977008

Autolinee RIAG - C.so Elea, 189 - Ascea Marina(SA). Tel: 0974 971757 Fax: 0974 1848880 cell:348 9247944.

Stile Libero“MARIA DELL’IMMACOLATA”

Via Nitti,1 Agropoli

Direttore Responsabile

Florigi Raimondo

Autorizzazione n. 134 dell 11maggio 2007 del Tribunale di

Vallo della Lucania

anno n.11 gennaio 2018

Redazione di ASCEA - Via Oberdan, 10tel. 338 4722640

[email protected] in 1.000 copie

Presepe Vivente ad Asceacon gli alunni delle medie

Il giorno 16 dicembrescorso in Ascea capoluogo siè celebrato il presepe vivente.Lo hanno realizzato gli alunnidella scuola media preparatidalla professoressa di tecno-logia e religione in collabora-zione con “Elea Futura” e conla partecipazione come ReMagi del sindaco avv. PietroD’Angiolillo, dal parroco donSalvatore Piccinino e dallaPreside della scuola, Dott.ssaStefania Albiani. San Giu-seppe era interpretato da An-tonio Tortora con moglie efiglioletto a completare la

Sacra Famiglia.Il corteo è partito dalla

chiesa madre, ha attraversato“La Chiazzetta”, passata peril Muraglione il corteo è giuntoin Palazzo De Dominicis –Ricci dove si è riunita ai ReMagi in attesa. Seguendo laStella il corteo è giunto inPiazza Antonio Correale doveera stato allestito il presepecon all’interno della grotta il si-gnor Virginio Mutone faceva ilbue e Samuel Cammaranol’asinello, mentre tantissimi ra-gazzi partecipavano comeboscaioli, pastori, macellai,panettieri.

Il decreto salvabanche del governo Renzi

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“LeGiubbeRosse”:

Sulleorme deiBeatles

Era l’anno 1965 e lafavola musicale, cheancora continua, erainiziata da poco. I Bea-tles, gli allora ragazzottidi Liverpool, erano intournée mondialementre le loro canzonisi potevano ascoltaredai mangiadischi,mangianastri e qual-che volta, dalla radio.In Italia c’era un climaquasi allegro per ilboom economico rag-giunto per l’operosità,l’ingegno, i sacrifici e la

conquista dei mercati eu-ropei e mondiali del made in Italy. Affievolite le note di Vo-lare, Domenico Modugno si faceva ascoltare con “Tu si' 'nacosa grande” presentata al festival di Napoli e “Che me neimporta... a me”.

Ascea, come tutti i paesi di periferia geografica e cultu-rale, viveva la sua vita senza sprizzare ingegni particolaried era sempre un giorno uguale all’altro. A ribellarsi bona-riamente a questo tipo di andazzo erano i giovani. Finiti itempi del cinema e la visione di “Lascia o raddoppia” inqualche casa dove c’era l’unico televisore, le immagini co-minciavano a diffondersi nelle famiglie più capillarmente e igiovani avevano modo di vedere e sapere cosa stava ac-cadendo oltre il loro muro di confine.

«Non sappiamo come nacque l’idea di metterci in-sieme». Racconta l’ormai sessantenne Angelo Tortora(per gli amici “Robotti”). «Barone (Aniello D’Angiolillo)e Romantico (Aniello Cammarano) andavano a scuolaa Vallo della Lucania e conobbero Giuseppee Domenico,entrambi appassionati di chitarra. O Maestro (AntonioFeola), non ricordo se stava ancora in seminario o ne eraappena uscito, si unì al gruppo immediatamente. E dire cheera l’unico a conoscere le note e suonare le tastiere con lospartito musicale».

Nasceva il gruppo musicale “Le Giubbe Rosse” com-posto da sei elementi: Robotti alla batteria, Domenico allachitarra solista, Giuseppe alla chitarra accompagnatrice, OMaestro alle tastiere, Romantico al basso e Barone era lavoce. Le sedute di prova si tenevano alla fine della setti-mana alternando Ascea e Cardile. In località “Staccata”,lungo Via De Dominicis, c’era un locale di proprietà di “Pic-

ciasale” (perchè da piccolo, non sapendo parlare, anzichéchiedere “un poco di sale” diceva “Picciasale”). A quel-l’epoca stava in Germania e “Le Giubbe Rosse” avevanocampo libero.

«Non avevamo fan e provavamo quasi sempre da soli.– Continua Robotti (Angelo Tortora) – Eravamo degli auto-didatti eccetto O Maestro Antonio Feola, che come già an-ticipato, aveva studiato musica e ci suggeriva gli accordi.Neanche il cantante, molto bravo, aveva studiato canto, matutti insieme ce la cavavamo benissimo. I nostri inizi furonofracassoni. Del resto, i novizi della musica sono, quasi tutti,convinti che più il suono è alto e più sei ascoltato. Noi nonsfuggimmo a quest’ assioma fino a che, un giorno ci tro-vammo ospiti di un matrimonio ed avemmo l’opportunità diascoltare un complesso napoletano che suonava con il vo-lume della strumentazione alquanto basso: la musica cisembrò ancora più bella e coinvolgente di prima. Da quelmomento abbassammo anche noi il fracasso e suonammoa basso volume».

Il repertorio variava dai Beatles ai Giganti, i Santo Cali-fornia, Dik Dik, Equipe 84 e comprendeva pochissime can-zoni napoletane, molte invece, di Gianni Meccia, SergioEndrigo e Gino Paoli.

«Suonavamo nei matrimoni, battesimi e le feste di fa-miglia. Ad Ascea ricordo che suonammo in due matrimoni,uno di Franco D’Angiolillo con la signora Sofia, l’altro quellodi Pino Pisani con la signora Rosa. Le occasioni più fre-quenti furono i battesimi. Allora si nasceva molto di più. A fineserata abbiamo sempre ricevuto il riconoscimento del no-stro lavoro. A Cardile però, era un’altra storia. A fine esibi-zione ci invitavano a una tavola imbandita con ognileccornia e dell’ottimo vino. Non abbiamo fatto tournée masuonato a Gioi, Campora, Perito, Piano Vetrale, Orria, Ca-salvelino».

Robotti a un certo punto interrompe il racconto. Gli occhisi sono arrossati e la voce è diventata tremula. La commo-zione è ad un passo nel trasformarsi in pianto.

«Avevamo anche un manager. – Ricorda ancora – Ciaccompagnava col suo pulmino, carica e scaricava gli stru-menti condividendo con noi lavoro e sudore ... suonammoper circa due anni ... poi “Le Giubbe Rosse si sciolse. Ioandai a fare il cuoco a Roma, Domenico, diplomatosi ra-gioniere, andò a lavorare a Milano, ma il Barone e O Mae-stro restarono nell’ambiente confluendo nel grupponascente degli “Eleati”».

gennaio 2018 33

Alberto D’Angelo

Questa pagina fu pubbli-

cata a novembre del

2012, la riproniamo,

come faremo con altre in

futuro, perchè sono le

nostre belle cose della

nostra gioventù.

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gennaio 201844 ASCEA

Ogni nuova generazione è definitapeggiore dell' altra, in questa nostracontemporaneita' ci sono troppi scon-finamenti e troppe perdite di differenza,caratteristiche che nella passata ge-nerazione non esistono più sia nei gio-vani e nei giovani genitori. La Tv e gliavvenimenti del giorno, mettono alconfronto tante situazioni reali, simbo-liche, immaginarie, un tempo inaccet-tabili, oggi invece compatibili e inquesto sconfinare di confini e limiti, l’in-teriorità e il distinguersi diventa semprepiù complesso. La compatibilità ditutto e in tutto tende a far parte del quo-tidiano in troppe differenze, il modo divivere, di pensare, di comunicare, cheprecludono la possibilità d'imporsi dellescelte. Oggi nei giovani manca, l’affer-mazione del "SE", uno schema men-tale e un'identità ben costruita e - tuttociò, nel passato c' e sempre stato, e

passava da una generazione di gio-vani all'altra. Mentre tempo fa, il mani-festare la propria personalità eraambìto e ritenuto inutile, oggi è entratocome un diritto nella coscienza dellaSocietà e della Scuola. Nel mondo oc-cidentale la caduta delle differenze,delle grandi divisioni, dell'oltrepassarelimiti e confini, crea delle IDENTITÀDEBOLI, INSTABILI,.Ma tutto questoci porta oggi alla ricerca di nuove dif-ferenze , nuovi punti di riferimento piùunificati e universali, meno legati alleparticolarità, e la società contempora-nea dovrebbe " INCLUDERE E NONESCLUDERE ", sviluppare in "POSI-TIVO, TUTTO IL POTENZIALE PRE-SENTE NEL PROCESSOEVOLUTIVO E VALORIZZARETUTTO CIÒ CHE UNISCE NONQUELLO CHE DIVIDE." Per tuttoquesto occorrerebbe un grande impe-gno INTELLETTUALE E PERSO-NALE. I ragazzi e i bambini di oggi nonsono peggiori di quelli di ieri, ma, sol-tanto"DIVERSI". Ma, infine auguria-moci di vedere " ALL' ALBA DIQUESTA NUOVA EPOCA " I VA-LORI"

ANGELINA SILVESTRE

L’angolo di Angelina

Appassionati dell’orto e giardinosiamo giunti a Gennaio e incomin-ciamo quest’altro anno con la spe-ranza che questo mese sia menopiovoso, infatti, dice il proverbio:“Gennaio secco, contadino ricco”.

Con la luna crescente (primoquarto dal quindici al diciotto gennaio2011), si può seminare in semenzaioal caldo: basilico, melanzane, pepe-roni, pomodori e sotto serra seminareravanello e rucola.Trapiantare arbustie piante a fusto se le condizioni cli-matiche lo permettono.

In giardino seminare zinnie, viole.Con la luna calante (ultimo quarto

dal venti al trentuno gennaio 2011),seminare in semenzaio al caldo lalattuga. Se le condizioni climatiche lopermettono zappare il terreno per lasemina delle patate.

In giardino, sempre con luna ca-lante, potare le rose eliminando i rami

morti e danneggiati oppure tropposottili e i rami interni che sottraggonoluce alla chioma.

Potare le siepi di lauro ceraso,bosso, ligustro, trattare con ossiclo-ruro di rame più insetticida a base diclorpiriphos-metile. Il medesimo trat-tamento ripeterlo con cadenza men-sile.

Nespolo: questo frutto e soggettoalla ticchiolatura, un patogeno checon l’umidità macchia i frutti renden-doli inutilizzabili. Per evitare questo ef-fettuare alcuni trattamenti con prodottia base di penconazolo e dodina a di-stanza di 15-20 giorni .

Pesco: dopo la potatura effettuaretrattamenti a legno contro de coccini-glie e i funghi svernati tra la corteccia.Usare prodotti rameici miscelati coninsetticidi con sostanza attiva a basesi clorpirifos.

Pero e melo: usare gli stessi ac-corgimenti del pesco.

Agrumi:dopo la raccolta dei fruttitrattare contro le cocciniglie con pro-dotti a base di olio minerale in miscelaa base di clorpirifos .

Curiosità: il grano è la nostra vita

Il grano è, con il riso, il più impor-tante dei cereali, piante che sono colti-vate per ottenerne i chicchi utilizzati,previa lavorazione, per l’alimentazionedell’uomo. Dal grano si ottengono di-versi tipi di farina, il semolino e la cru-sca che contengono molti sali minerali.I germi di grano e la crusca sono ottimirimedi per la stipsi, abbassano il livellodi colesterolo cattivo (HDL) nel sanguee sono d'aiuto contro l'artrite e i pro-blemi cutanei. Inoltre, il grano è coa-diuvante nella prevenzione del cancroall'intestino.

Dal grano e dal germe di grano si ot-tiene la crusca, che ha la proprietà distimolare l'intestino nelle sue funzionisoprattutto l'evacuazione, impedendola stipsi.

I principi attivi del grano favorisconol'attività cellulare e coadiuvano il fegatonell'eliminazione delle tossine. . Ag-giunto all'acqua per un pediluvio ap-porta beneficio a piedi stanchi e, inoltre,è indicato per la rigenerazione e per lacura della pelle. Il chicco di grano in-tero contiene, oltre ai carboidrati, alleproteine e ai grassi, la preziosa vita-mina E, coadiuvante nella disintossi-cazione dalle scorie, e il complessovitaminico B, che favorisce la crescita.

Sono contenuti, inoltre, la biotina, gliacidi pantotenico e folico, il betacaro-tene, il ferro, il magnesio, il calcio, loiodio e il selenio.

Esistono diversi tipi di farina di grano:quella di grano duro utilizzata per lapasta e quella di grano tenero utilizzataper il pane e i dolci; quest'ultima si di-stingue in farina di tipo 00, 0, 1, 2 a se-conda della grana, dalla più fine alla piùgrossa .

Per il pane fatto in casa scegliere lafarina di grano duro, perché contieneuna maggiore quantità di proteine e disostanze nutritive. La vitamina E con-tenuta nell'olio estratto dai germi digrano ricopre il fabbisogno quotidianodi questa vitamina di un uomo adulto,corrispondente a 12 mg. Essa è unvero e proprio rivitalizzante naturaleperché favorisce la rigenerazione cel-lulare cutanea e cerebrale. Inoltresvolge un'azione protettiva sulle celluledagli attacchi dei radicali liberi. Comerisultato si avrà la pelle e il tessuto con-nettivo tonici ed elastici. Inoltre, la vita-mina E accresce le prestazionipsicofisiche.

Daniele Castiello

“Gennaio secco, contadino ricco”

Sognando i valori delle giovani generazioni

A Vallo della Lucania la dirigente sco-lastica dell istituto comprensivo"AldoMoro " , vieta il presepe e i canti nataliziper non creare disagi nelle differenzereligiose dei bambini che frequentano l'istituto. Intervengono i genitori, il sin-daco , i network locali e nazionali. Varilevato che il divieto c è stato anche inaltre regioni italiane. Una moda? Unamarca di mercato? Se si considera cheil Natale è una ricorrenza religiosa cri-stiana e a mio parere al di là della tradi-zione, va osservata l essenza dellanascita del Cristo, nel rispetto della fedeCattolica e della Cristianità, questo va

insegnato e impresso nei bambini e neigiovani, altrimenti è puro paganesimoo un indovina chi viene a cena? L in-segnamento è il convivere con tutti ri-spettando con libertà le differenzereligiose, etniche e razziali. E poi ,,con-siderare le radici e le tradizioni.

RadiciOggi la DIVERSITÀ qualunque essa

sia è una marca di mercato, e accadespesso che pur di fare la "notizia"

nasconde dietro ai falsi moralismi ilproprio protagonismo. In un 'era tecno-logica tutto fa notizia, ma non si può

ignorare una realtà esistente nelle con-flittualità odierne religiose, razziali e la li-bertà di essere e di pensiero senzanascondersi ignorando l 'evoluzionepersonale e collettiva. Il tutto dipenderàdalla nostra capacità di portare co-scienza nel quotidiano, nel rapportocon la nostra vita e con il mondo, nel ri-spetto delle nostre e altrui radici e tradi-zioni. Per far si ché in futuro i nostri figlinon sono costretti a cercare e cono-scere le loro radici, le loro tradizioni su"Google" e "INTERNET", o dai vecchianziani.

Angelina Silvestre

Presepe: ancora un ingiusto divieto. Se dob-biamo rispettare gli altri a noi chi ci rispetta?

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gennaio 2018ASCEA

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Lo scrit-tore in-g l e s eThomasH a r d y( 1 8 4 0 -1928) èconside-rato nel

Regno Unito uno dei grandi romanzieri della lettera-tura inglese tardo-vittoriana, in un certo senso para-gonabile per importanza ad un nostro Manzoni o unVerga. Giunto alla veneranda età di ottantotto anni evissuto a cavallo di due secoli, lasciò una produzionericchissima sia in prosa che in versi e anche se luistesso avrebbe desiderato essere ricordato solocome un poeta, sono i romanzi come Tess dei D’Ur-bervilles e Via dalla pazza folla, o il tanto contestatoGiuda l’Oscuro, tutti ambientati nel nativo Dorset e incui la natura è protagonista assoluta, ad averne sta-bilito la fama universale e imperitura.

In quanto grande appassionata dell’opera diThomas Hardy, mi sono recata nell’agosto 2017 neiluoghi in cui l’autore trascorse la maggior parte dellasua vita, e quindi a Dorchester, la cittadina nel sudd’Inghilterra che nei vari pubs e per strada ricorda conorgoglio il suo ‘campione letterario’, avendogli dedi-cato una statua in pietra che lo riproduce in età senile.Una volta lì è possibile individuare alcune importantitappe per effettuare un ‘tour hardyano’, visitando cosìi luoghi preposti alla memoria dell’autore: 1) il DorsetCounty Museum 2) la ricca dimora denominata MaxGate alla periferia della città 3) il cottage natale diHardy sito in piena campagna a una decina di chilo-

metri di distanza da Dorchester e raggiungibile solo inauto o improbabilmente a piedi.

Il Dorset County Museum, il cui scopo princi-pale è la custodia del cospicuo retaggio storico e cul-turale della contea inglese del Dorset, annoverareperti di storia naturale e fossili provenienti dalla vi-cina Jurassic Coast oltre a ritrovamenti archeologicirelativi alle invasioni romane, sassoni e vichinghe. Sipuò ben dire che il Dorset County Museum racchiudafra le sue mura duecento milioni di anni di storia esi-bendo fra gli altri fossili soprattutto il Pliosauro ritrovatonella vicina baia di Weymouth e la cui mandibola mi-sura ben 2,4 metri!

E’ stata però la galleria dedicata alla lettera-tura a suscitare in me il maggiore interesse perché lìho avuto modo di vedere e fotografare senza alcunveto i diversi oggetti personali appartenuti a ThomasHardy, fra cui il suo orologio, la borraccia, il portapillolee le penne ma soprattutto alcuni manoscritti dei ro-manzi più famosi oltre a lettere, biglietti e addiritturaappunti con note musicali scritti di suo pugno. Al cen-tro della sala la sagoma dello scrittore a grandezzanaturale e la riproduzione gigantesca di una delle il-lustrazioni per il suo romanzo Il sindaco di Caster-bridge, (quello più descrittivo della città di Dorchestere che la riproduce nei minimi particolari) riuscivano arenderne viva addirittura la presenza. In un’altra zonadella stessa ala del museo dedicata agli scrittori delDorset ma soprattutto a Thomas Hardy, ecco appa-rire quella che è l’attrazione del museo stesso: lo stu-dio principale dell’autore, trasportato lì nella suainterezza dalla sua casa alla periferia della città e ri-costruito sin nei minimi particolari. I suoi libri sugli scaf-fali, il piccolo violoncello posato verticalmente accantoal camino, la grande lente d’ingrandimento e gli altri

oggetti preposti alla scrittura sulla sua scrivania, unvestito indossato dalla moglie in mostra al centro dellastanza, restituiscono alla perfezione l’immagine di unuomo del secolo scorso dedito prevalentemente aduna vita di studio e di meditazione.

Un momento di grande emozione per me checon questo viaggio a Dorchester avevo appena ini-ziato a seguire le tracce lasciate dal mio autore.

(continua nel prossimo numero)Maddalena De Leo

UNA VISITA AI LUOGHI DI THOMAS HARDY

La suola calcio Pro Velia Antilia conil patrocinio morale del Comune iAscea, la collaborazione della Parroc-chia SS. Annunziata Montano Antilia,la collaborazione della Pro Loco diAscea, il 28 dicembre 2017, ha orga-nizzato il primo torneo federale di calciogiovanile categoria Pulcini denominatoTorneo di Natale asceoto.

Il torneo si è svolto al campo spor-tivo di Ascea Marina Via LungomarePonente, con la partecipa-zione delle seguenti squa-dre: Gelbison “Vallo dellaLucania”; CiviSport “Moiodella Civitella”;Cilento Cal-cio “Omignano”;Pro VeliaAntilia “Ascea Montano”.

Le squadre partecipantihanno espresso non solo leloro capacità teniche – or-ganiche di notevole spes-sore, ma hanno dato vitaad una sana competizionedi gioia, amicizia, armonia,salute e vita.

Dopo la premiazione,

sono stati degustati prodotti tipici cilen-tani, e a conclusione della splendidagiornata la scuola calcio Pro Velia An-tilia, il Comune di Ascea, la ParrocchiaSS. Annunziata di Montano Antilia e laPro Loco di Ascea, hanno dato ap-puntamento alle varie squadre che sisono esibite, a Giugno 2018 per ripe-tere insieme la positiva competizione.

Primo Torneo di calcio giovanile

Muore Babbo Natale durante la re-cita scolastica. La tragedia è avvenutaad Agropoli durante la recita nataliziaorganizzata dagli studenti della scuolamedia "Gino Rossi Vairo" nella matti-nata del 22 dicembre scorso. Pa-squale Pagano, di 45 anni, residentead Agropoli, che per l'occasione ve-stiva i panni di Babbo Natale, si è ac-casciato sul palco poco dopo l'iniziodella rappresentazione, davanti aglistudenti e alle famiglie presenti nel-l'aula magna della scuola. Sospesa larecita, è giunta un'ambulanza che hatentato di rianimare l'uomo, ma ognitentativo è risultato inutile. Per Pagano,

molto conosciuto nella cittadina cilen-tana e ben voluto da tutti, non c'è statoniente da fare.

Dramma a scuola: Babbo Natalemuore davanti ai bimbi

Da frana dello scandalo ad attrazioneper i turisti: i progetti per il Cilento

in mostra a NapoliLa frana Rizzico di Pisciotta da emergenza a risorsa per il territorio.L'auspicio degli amministratori è che un paradosso della inefficienza e della ce-

cità amministrativa, possa essere risolto ricorrendo al buonsenso ed alla culturaarchitettonica. A conclusione dell'intenso laboratorio di progettazione, recente-mente ospitato a Pisciotta sullo storico problema della frana di Rizzico, le eccel-lenti proposte degli studenti, guidati da riconosciuti e prestigiosi giovani docenti,sono state esposte oggi presso la facoltà di architettura dell'Università di Napoli.L'evento è stato accompagnato daun dibattito con le istituzioni coin-volte, Soprintendenza e Provincia.

da “Il Mattino” - Carmela Santi

Non c'è niente di meglio del climapre-natalizio: le luci, i giocattoli in ve-trina, i regali, i biscotti, insomma tuttotrasmette aria di festa. Non c'è festache si attenda più del Natale. Unavolta passato quest'ultimo c'è SantoStefano, poi l'ultimo dell'anno ed ilgiorno più importante di tutti: il primodell'anno. Ma dopo è il turno della be-fana e ,con essa, la magia del Natalesembra iniziare lentamente a svanire:le luci vengono accuratamente ripo-ste nelle scatole ed i negozi tornanoalla normalità come se niente fosse.Tutti riprendono normalmente la lorovita , ma con molto più stress diprima. L'arrivo del nuovo anno, infatti,per molti comporta nuove opportu-nità, ma anche nuovi obiettivi. C'è chicerca di dimagrire, chi di fare più atti-vità fisica, ma tutti con la stessa vo-glia di rendere il nuovo anno diverso,migliore degli altri. Tale carico di obiet-tivi, però, comporta anche un au-mento nel livello di stress, che

sembra sempre raggiungere il suo li-vello massimo verso fine Gennaio edinizio Febbraio.Tutti gli obiettivi fini-scono per non essere portati a ter-mine e l'umore finisce per calare.

Quest'anno, però, vorrei proporreun cambiamento: invece di compilareuna lista infinita di risoluzioni, inseri-tene solo una a caratteri cubitali:CERCARE DI RENDERE OGNIGIORNATA UNICA E DI RICOR-DARSI OGNI GIORNO DI QUANTOSIAMO FORTUNATI. Perché viposso assicurare che nei momenti diforte stress o durante le brutte gior-nate l'unica cosa che può aiutare adandare avanti è pensare positivo ecercare il buono anche quando nonc'è.

Forse il mio è un pensiero troppoutopistico o forse sono poco realista,ma in fondo tentar non nuoce, no ?

Bebe Rizzo

Dopo le feste arriva lo stress

Page 6: gennaio 2018 Millenium: la voglia di futurofornia, Dik Dik, Equipe 84 e comprendeva pochissime can-zoni napoletane, molte invece, di Gianni Meccia, Sergio Endrigo e Gino Paoli. «Suonavamo

66 gennaio 2018

Que-sta magnifica banda, senza dubbio ap-prezzata in tutto il mondo, ha visitatol'Argentina per la cerimonia del salutodi fine anno , tradizionalmente organiz-zata dal Consolato Generale d'Italia edall'Ambasciata d'Italia.

Il 26 novembre si sono esibiti pressoil Teatro Coliseo, un antico e tradizionaleteatro della città di Buenos Aires, ac-quistato dal governo italiano nel 1937 e

ricostruito dopo svariati anni. Attual-mente è anche la sede del Consolatoe dell'Istituto Italiano di cultura.

Ottanta musicisti, con i loro splendidiabiti neri e i loro caratteristici cappelli dipiume, sotto la direzione del MaestroTen. Col. Massimo Martinelli, ci hannodeliziato con la loro presenza, con un’interpretazione di eccellenza ed unvasto repertorio (incluso qualchetango).

La partecipazione di un calorosopubblico, composto sia dalla comunitàitaliana che dal popolo comune, haespresso la sua emozione con ap-plausi, acclamazioni e qualche lacrima.

All'inizio di questo tradizionale Con-certo di Natale, ha preso la parola perprimo il Console Generale RiccardoSmimmo, di seguito l'AmbasciatriceTeresa Castaldo; tutte e due le autorità

hanno fatto riferimento alla collabora-zione con l’ Argentina in questo tristemomento della scomparsa e disperataricerca del sottomarino ARA San Juanappartenente alla Marina Argentina ehanno sottolineato l'importanza dell’at-tuazione dei trattati tra i due paesi.

Successivamente è stato conse-gnato il premio al merito della Repub-blica Italiana concesso dal Presidentedella Repubblica a figure di spicco in di-versi settori.

Il 25 e il 30 novembre i Carabinieri sisono esibiti in spazi aperti della città.Anche questi eventi, organizzati in col-laborazione con il governo della città diBuenos Aires, hanno avuto un impattoemotivo molto forte.

In seguito il tour è proseguito per lacittà di Rosario, sede della SecondaSezione della Associazione NazionaleCarabinieri nel nostro paese. L’ emble-matico monumento alla bandiera èstato teatro di uno dei loro meravigliosiconcerti organizzato dal Consolato Ge-nerale d'Italia a Rosario in collabora-zione con il Ministero della Cultura edell'Istruzione della Città di Rosario.Quasi 200 bambini, componenti delle

orchestre giovanili della città, hannopartecipato a questo evento.

Un po 'di storia: le bande musicali ri-salgono a tempi immemorabili, intima-mente legate al mondo militare vistoche servivano per accompagnare ilcombattimento. Ci sono riferimenti diquesti gruppi di musicisti in testi di anti-che civiltà come egiziani, ebrei, cinesi. IRomani le utilizzavano per sollevare ilmorale dei soldati durante la battaglia.

Oggi le bande sono evolute sempredi più grazie anche al perfezionamento

degli strumenti. E’ un fattore importanteche il tipo di strumento consenta loro dicamminare nelle parate, quindi gli stru-menti più comunemente utilizzati sonoquelli a fiato, a corde e a percussioni.Suonano principalmente in eventi uffi-ciali e sfilate. Inoltre sono ispiratrici dimarce ed inni per mettere in risalto il fer-vore nazionale.

Nella lista delle innumerevoli bandedi tutto il mondo, una delle più antiche,popolari e degne di simpatia e di ri-conoscimento è di certo quella dei Ca-rabinieri, che ha avuto inizio nel 1820,quando si aggiunsero al Corpo dei Ca-rabinieri Reali otto trombettisti a cavallo.È solo nel 1920 che prende il nome dibanda musicale sotto la direzione delMaestro Luigi Cajoli.

La banda ha fatto visita all’ Argentina63 anni dopo la sua prima visita nel1953, diretta in quel periodo dal Mae-stro Domenico Fantini.

Siamo tutti grati per la sua visita eper la capacità di farci commuoverecon la sua musica.

Traduzione dallo Spagnolo dellaProf.ssa Sara Monzo

LA Banda dei Carabinieri in Argentina

Sarà Palazzo De Domini-cis-Ricci – a partire dal 28 di-cembre, alle ore 17.00 – adospitare la mostra “Velia…una città tra essere e benes-sere”. L’esposizione cer-cherà di far rivivere l’anticapolis di Elea-Velia, la suastoria ed insieme il suostretto legame con il pae-saggio, la filosofia e la medi-cina, grazie ad alcuni repertirinvenuti nel Parco Archeo-logico.

«Siamo riusciti a dare unanuova vita a queste ric-chezze, soprattutto graziealla collaborazione della So-printendenza. La mostrasarà un’ulteriore attrattivaper il nostro territorio», com-menta il sindaco PietroD’Angiolillo.

Suoni, colori e tradizioni che si rinnovano di Hebe Schweizer

SI AVVICINANO LE ELEZIONI COMUNALI !ATTENZIONE !

TARTARUGHE ALL'ATTACCO !

Manca solo un anno e mezzo alle prossime Elezioni Comunali, quindi Gente ! Preparatevi ! ….perchè le Tartaru-ghine hanno iniziato a tirate fuori la testa ! Di fronte ad un Paese completamente abbandonato e allo sbaraglio, dovenon esiste più neanche l'aria Natalizia, negozi e attività commerciali in crisi, Luminarie Natalizie montate solo il 20dicembre, di fronte ai Tagli di Nastro per Opere nel Deserto, ….CI MANCAVA SOLO LA PARTITA DEL CUORE del29 dicembre al Palazzetto “...al PALASCEA”, ....dove abbiamo assistito, in una effusione d'Amore e Pace, all'Amo-revole MESCOLANZA di consiglieri comunali di Maggioranza e Minoranza, che hanno giocato un Torneo di Pal-lone fraternamente, con la cara partecipazione di Sindaco, Ex Sindaco, assessori, ex assessori, ex consiglieri,anche ex dimissionari ante Commissariamento del Comune e candidati vari delle scorse Elezioni del 2014.

Certamente, la Minoranza consiliare ha completamente abbandonato per 3 anni e mezzo sia il Paese e sia il suoelettorato, desertando spesso il Consiglio Comunale e tacendo ed abbassando la testa di fronte a tanti atti dellaMaggioranza, come il concorso vigili, come la mancata ultimazione dei lavori di messa in opera dei massi a mareper combattere l'erosione costiera, di fronte all'abbandono in cui versano le strade per raggiungere le Frazioni Altedi Terradura, Catona e Mandia, di fronte alle cartelle pazze che ci arrivano ogni anno: quest'anno ce le hanno con-segnate il 6 dicembre, proprio nel giorno della Festa del Nostro Patrono San Nicola e per non dimenticare quandoqualche mese fa, centinaia e centinaia di persone si sono visti ingiustamente pignorare il proprio Conto Correnteo la propria Pensione: questo e tanto altro ancora!

Oggi, come se NULLA fosse accaduto, S'INVENTANO la Partita del CUORE !, Perchè ? :forse a Natale diventiamo tutti più Buoni !, o forse si stanno avvicinando le Elezioni COMUNALI ?

Veleno

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gennaio 2018 77ASCEA

Millennium: bar, pizzeria, ristorante, giochi e tabacchi

LAVORO FATTO CON AMORE

In altre occasioni abbiamo parlato di lavoro svolto con amore, perché gliatteggiamenti, l’attaccamento, l’abnegazione, i sacrifici delle persone cheavevamo davanti mandavano segnali d’amore. Eppure, non sempre abbi-amo creduto che dei giovani moderni, visti certi andazzi, profondesseroamore nel loro lavoro. Invece, dobbiamo ricrederci e modificare radicalmentele nostre convinzioni.

Ci siamo accorti che è l’amore a condire i sacrifici e renderli meno gravosi.È l’amore che ti porta al rispetto del lavoro, delle persone con cui collabori,delle persone cui il tuo lavoro è diretto. È l’amore che costruisce le basi delfuturo, la crescita morale, economica e sociale. E la signora Loredana conla collaborazione del marito Ermanno, dei figli Silvana e Francesco e di tuttii collaboratori, hanno la forza e la capacità di lavorare con amore per andareverso il futuro senza lasciarsi invischiare dalla pochezza di certi ambienti chenegano l’amore e il progresso.

Alcuni anni fa Ascea avevaquattro bar che, specialmented’estate, si riempivano di giocatoridi scopa, briscola o tressette con

partite e rivincite infinite. In-somma, per vincere un caffè delcosto di 30-50 lire si giocava inmedia tre o quattro ore. Chi nonaveva come pagare la sconfitta

passeggiava fino allo sporgente oandava a sedere a “Lu punti-cieddo” e assistere gratis ai giochidei bambini che giocavano a“Mazza e pieuzu” o a “Guardie e

ladri”. E spesso si coinvolgevanoessi stessi divertendosi un mondo.

Oggi i tempi sono cambiati rivo-luzionando gusti e impegno deltempo. Il caffè, nella tazzina bol-lente, deve trattenere lo zuccheroe lasciarlo affondare lentamente,dolcemente, appunto. Non ci sonopiù tanti bar e quello di “Furgione”,luogo di scherzi, barzellette equalche discorso politico dai con-tenuti profondi e reali, fa parte deiricordi di una generazione di uo-mini che oggi hanno almeno set-tant’anni. E proprio costoro hannosalutato con buoni auspici il nuovobar “Millennium”. La giovane Lo-redana Schiano, coadiuvata dallasua famiglia, ha fatto un salto diqualità importante. Il costo del fittoavrà anche il suo peso, ma i localisono fastosi. L’ampiezza, la lumi-nosità, il panorama che da lì si puòammirare è splendido.

Il bar fu aperto a luglio del 2000,ed era solo bar. Racconta la si-gnora Loredana. Nel 2009 cisiamo allargati con un altro piccololocale dedicato alla pizza daasporto, ed anche questo serviziolo abbiamo gestito al servizio delpaese. Il nostro bar è stato il no-stro punto di riferimento dalle seidel mattino fino a notte tarda,pronti e disponibili a soddisfarequalsiasi esigenza dei cittadini, daipiù piccoli ai più grandi. Abbiamosempre pensato a fare qualcosa dibuono per il paese e soprattutto adare un servizio che risultassegradito e soddisfacente. Abbiamoorganizzato feste, sagre, manife-stazioni, carnevali, natale, con l’in-tento di tenere in vita il nostropiccolo paese.......... abbiamoavuto la possibilità, con tanti sa-crifici, di ingrandire la nostra atti-vità con pizzeria e ristorante,creando una sala anche pereventi..... abbiamo dato nuoviposti di lavoro in un momento dicrisi.

Siamo positivi e ottimisti che cisarà una ripresa, ci crediamo fer-mamente, tanto che stiamo orga-nizzando il cenone di fine anno,forse sarà la prima volta cge suc-cede in Ascea, cercheremo di faresempre il meglio, per noi stessi eper questa gente che ci stima eche noi sentiamo come famiglia.

a cura di Florigi Raimondo

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88 gennaio 2018

... e per finire... e per finireSussurri, pensieri e veleniLa rubrica di Angelina

1) perché sono stati cancellati i simboli delle fe-stività, delle tradizioni, in tutte le stagioni. Si sonoinariditi i cuori , le tasche o le casse?

Ogni innovazione trova sempre una scusante seè negativa! Purtroppo colpa di chi gestisce? O dellepersone Che sono spente, demotivate. Ed è tristepoiché l’immagine è quella di UN PAESESPENTO!!!

2)non riesco a capire l’illogigita' comportamentaledei paesani che passivamente assistono al declinoturistico di un paese, che per fortuna la natura ge-nerosa compensa l’assenteismo?

Neanche io credimi, ma una cosa è certa, c è ungrande egoismo, dei cosidetti "anziani", il loro vis-

suto così l’esprienza si è spento. E non ci si attiva per creare un futuro ai giovani eper chi investe in questi paesi spenti. Io mi auguro che, come l ARABA FENICE ri-sorga sopra

dalle ceneri , con le persone giuste, al momento giusto e al posto giusto, altrimentiandranno ad aggiungersi ai paesi popolati solo da vecchi. I giovani fuggono e fuggi-ranno.

L ARABA FENICE o UCCELLO DI FUOCO. Un uccello mitologico che rinasce dopola morte dalle proprie ceneri e ce l 'auguriamo in questa terra così ricca di mitologia.

Buon Natale e buon anno Mister X e a tutti i lettoriAngelina Silvestre

QUEL PASTICCIACCIO BRUTTO DEL PROGETTODI RIDURRE LA CIRCOLAZIONE DEL DENARO

APPARTENENTE AI CITTADINI POVERI

Che la sovranità appar-tenga al popolo o a mio zio incarriola, poco importa ai cial-troni e ai loro associati.

Si continuano a violare i va-lori essenziali della Costitu-zione, del diritto naturale edelle consuetudini civili, ac-cettate e praticate dal popolo,facendosi beffa del buonsenso. Nulla ormai può im-portare ai presunti oligarchi ealle loro escort senza vergo-gna.

C’è l’ignoranza sussiegosaprima di tutto! Pericolosa al-meno quanto la propensioneal furto semplice ed alla cor-ruzione intenzionale.

C’è la presunzione di sapermanipolare la volontà collet-tiva, con le solite stronzatefantozziane o con le chiac-chierate inconsistenti, conditeda formule astratte, una voltaqualità esclusive dei così detti“dirò farò” e di altri patetici stra-falliti.

Dopo i così detti “bitcoin”,della stessa consistenza edello stesso valore dei gettoniper le macchinette a scontro,

e dopo i famosissimi bi-gliettini stampati dalleASSOCOM di mezzaItalia, quando per man-canza di spiccioli, le as-sociazioni deicommercianti si misero abattere moneta, alias a

spacciare e a diffondere falsiassegnetti circolari, ecco arri-vare l’ultima birbonata! SulCorsera e su altri giornaloni sidice apertamente: basta con icontanti! Basta con il denarodi carta! Basta con la monetacircolante, chè favorisce l’eva-sione fiscale! Basta con levecchiette che vanno al mer-cato a fare la spesa con laloro misera pensione di carta!Basta con il compenso del-l’operaio generico a fronte diqualche lavoretto in campa-gna o nel giardino di casa!Basta con il contadino che ar-rotonda i suoi magri guadagnicon qualche soldo in contanti!Basta caffè e cappuccini congli spiccioli al bar!

Tutti in fila con il targhettinocolorato di plastica, detto“badge”, a spendere i proprisoldi senza averne alcunconto immediato!

Mica siamo tutti dei Berlu-sconi o delle Mercegaglia,che possono comodamentedisprezzare il lurido denarocontante!

Ora, è probabile che qual-che minchione, abituato astravivere con i contributi sta-tali offerti graziosamente ad

una certa “stampa dome-stica”, potrà pensare che que-sto mio scritto sia una criticadi retroguardia.

“Manco per il nano di Giu-none, che ce lo aveva lungo -dicono - per quanto fossealto!”

Intanto, va detto che que-sto giornalino realizza piena-mente il principio affermatodall’articolo 21 della Costitu-zione. Infatti qui, su questopezzo di carta, il pensiero è li-bero e non è vendibile. In-vece, i giornaloni, come lichiama Travaglio, prendonosoldi dallo Stato e, perciò, ilmeno quotato di essi puòpubblicare non meno di qua-ranta o cinquanta pagine al dì,mentre il “Corsera” ed altri su-perano abbondantementeanche le sessanta-settantapaginone, con inserti specia-lizzati nel nulla! Ci vuole unagiornata intera solo per sfo-gliarli, una mistificazionepseudoculturale ben nota agliaddetti ai lavori! Che ora co-minciano a preoccuparsene.

Insomma, ricapitolando, siva a “sparare” sul denarocontante della povera gente(perché così è ridotta la mag-gior parte del popolo italiano),siccome – “udite … udite” -ciò potrebbe costituire stru-mento di evasione fiscale! Edinfatti, grazie a Dio, con la mo-neta circolante si evita la trac-ciabilità della ricchezza deimiserabili, mentre i veri ricchi

se ne sbattono di quella trac-ciabilità, oltre che dell’arnesedel suddetto nano di Giu-none, essendo proprietari dibanche e banchette “et simi-lia”.

Si sostiene poi, molto im-prudentemente, almeno sulpiano della scienza econo-mica - che fonda tre quartidelle proprie deduzioni sullapsicologia di massa - chenon si dovrebbero deteneretroppi contanti, perché cosìfacendo si evadono le tasse.Tra i novelli “Pol Pot” tributarifigurerebbe addirittura qual-che magistrato, che può igno-rare l’economia politica senzaessere cacciato a calci nel se-dere.

“Scusi ne … , ma le carteprepagate non consentonoalle banche di detenere i con-

tanti dei nostri soldi per farquadrare i loro conti? Non siviola così il divieto di emettereassegni circolari al portatore?”

Quanto al lamento che perrecuperare la legalità - laquale finora ha garantito losperpero e l’imbroglio - oc-corra stanare i soldi evasi alfisco, perfino quando sononascosti sotto il materasso, siconsiglia di aumentare lostato di polizia tributaria, trac-ciando, per esempio, le en-trate e le spese dellenumerosissime escort,quando si recano nei negozidi via Montenapoleone a Mi-lano o in via Frattina a Roma.Poi si capirà da quale nanoarrivino i soldi, certamenteevasi al fisco ed al fiasco.

Si ritorni perciò al medioevo ed al baratto!

ASCEA

di Raffaele de Dominicis

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