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Speciale 37 TUTTOSCUOLA n. 533 Generazione Web GENERAZIONE WEB Lombardia a cura di Alfonso Rubinacci

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GeneRAzIone WeBLombardia

a cura di Alfonso Rubinacci

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I dati e le informazioni del dossier generazione Web Lombardia e degli altri progetti (classi 2.0, Lim, etc.) che hanno riguardato la metà delle

istituzioni scolastiche consentono di confrontarsi sul tema dell’impatto della tecnologia sui proces-si di insegnamento/apprendimento. Tuttoscuola sta accompagnando lo sviluppo della tecnologia digitale, concentrando l’attenzione su significativi progetti di alcune istituzioni scolastiche (Istituto “Lussana” di Bergamo, istituto “Savoia Benincasa” di Ancona, Istituto “Volta” di Perugia, Istituto pari-ficato Leone XIII” di Milano“). La particolarità del progetto generazione Web Lombardia consente di estendere l’osservazione all’intera regione Lombar-dia e di avere una conoscenza territorialmente più estesa oltre che dei protagonisti (dirigenti docenti, studenti e genitori), anche dei responsabili delle istituzioni politiche, amministrative e delle impre-se (assessore regionale, direttore generale ufficio scolastico regionale, responsabile impresa). Le interviste raccontano in modo esteso le ispirazioni, gli obiettivi ed i risultati raggiunti.

La delibera del 18 aprile 2012 della Giunta Re-gionale della Lombardia, pone le basi politiche dell’Accordo negoziale tra Regione Lombardia e Miur per la diffusione nelle istituzioni scolastiche e formative di azioni di innovazione tecnologi-ca nella didattica. L’accordo – spiega l’assessore regionale Valentina Aprea – “rientra nelle inizia-tive di attuazione dell’Agenda Digitale Lombar-da 2012/2015 volta a promuovere, indirizzare e sostenere la crescita dell’innovazione tecnologi-ca nel territorio lombardo. L’Accordo - continua l’assessore Aprea- “è ambizioso nei suoi obiettivi perché orienta l’azione a superare la distanza esistente tra l’attuale linguaggio didattico e quello della società digitale …. e modifica gli ambienti di apprendimento”.

Il progetto Generazione Web, infatti, vuole contribuire a produrre un’accelerazione sia nel coinvolgimento abbastanza esteso delle istituzioni scolastiche, sia nella diffusione di nuovi strumenti. Le informazioni fornite dai responsabili delle isti-tuzioni coinvolte fanno emergere un dato di fondo: un elevato numero di candidature delle scuole al

finanziamento. Con i fondi messi a disposizione, circa 12 milioni di euro, di cui circa 4,72 milioni di fonte Miur, risultano accolte 271 richieste, pro-venienti da 203 istituti scolastici statali, 77 scuole paritarie e 54 istituti di formazione.

L’innovazione tecnologica è al centro di un ampio dibattito al momento più orientato sul potenziale inserito nelle tecnologie digitali rispetto all’effetti-vo uso che se ne fa all’interno del sistema scuola. Per quanto le interpretazioni di questo fenomeno siano ancora aperte, su un punto tutti sembrano essere d’accordo: le Information and Communica-tion Technologies non possono essere considerate la soluzione a tutte le problematiche della scuola italiana.

Le ICT devono essere concepite, progettate ed utilizzate come strumenti di supporto ai processi di apprendimento, richiedono una forte e costan-te formazione per la progettazione delle attività, supportate dalla tecnologia, che devono svilup-pare competenze. Se si continua a svolgere solo lezioni frontali per trasmettere contenuti, poco valore si aggiunge nell’avere a disposizione una LIM, un collegamento al web, una serie di prodotti multimediali.

Tutto ciò pone al centro del processo d’innova-zione la formazione e la nuova professionalità del corpo docente, che deve rivedere completamente il proprio ruolo, la propria “mission” e le proprie competenze professionali.

Con questa prospettiva, il direttore generale Francesco De Sanctis promuove percorsi di forma-zione per i docenti delle classi coinvolte nel pro-getto Generazione Web. I percorsi di formazione, messi a punto con la collaborazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e di Milano Bicocca, si pongono l’obiettivo di fornire conoscenze e stru-menti utili per una nuova didattica impostata con l’utilizzo della tecnologia.

In collaborazione con le stesse università ha an-che definito il percorso “Metodologia di gestione della classe digitale”, riservato a docenti esperti che saranno chiamati a svolgere la funzione di tutor nelle edizioni dei corsi che dal prossimo set-tembre saranno realizzati su tutto il territorio della

Lo sviluppo della tecnologia digitale

La scuola 2.0

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regione. Contemporaneamente i dirigenti scolastici parteciperanno al corso “la gestione e l’organizza-zione della scuola digitale”.

Accanto ai percorsi di forma-zione di tutti gli ordini di scuola, il direttore De Sanctis ha “previ-sto delle azioni di sostegno alla diffusione delle sperimentazioni per puntare ad una vera messa

a regime complessiva del-la digitalizzazione in

Lombardia”.E’ vero che la

L o m b a r d i a è g i à a l l’av a n -g u a r d i a r i -s p e t t o a d altri territori, in quanto le scuole che si sono at t rez-z a t e c o n l e tecnologie in-formatiche so-no numerose,

ma, il Diretto-re Generale De Sanctis rilancia: “ l ’o b i e t t i v o per i l pros-simo anno è quello di col-

mare l’e ven-tuale divario che

Generazione Web potrebbe comportare

tra scuole del primo e del secondo ciclo. Stiamo infatti

raccogliendo tutte le esperienze realizzate, so-prattutto negli istituti comprensivi, per supportare la diffusione delle tecnologie anche nelle scuole primarie e secondarie di I grado”.

Appare utile sottolineare l’attivazione presso l’Ufficio scolastico regionale di un tavolo di con-sultazione con i Dirigenti scolastici con l’obiettivo sia di monitorare le varie fasi attuative per avere una conoscenza adeguata del processo, sulle do-tazioni di dispositivi digitali, sui comportamenti, delle opinioni dei protagonisti di questa opera-zione, sia di diffondere l’utilizzo delle tecnologie

nelle scuole lombarde. Il contatto con le esperienze delle scuole (“Tosi” di Busto, “Pacioli” di Crema, “Fermi” di Mantova) e con i dirigenti scolastici e i docenti fa emergere con forza che l’introduzione delle ICT a scuola non è una questione di “mac-chine” o infrastrutture, che certamente devono essere esserci e essere adeguate, è principalmente una questione culturale che mette in gioco la pro-fessionalità e le competenze didattiche dei docenti.

Dall’analisi del livello attuativo, Generazione web appare come un’azione di sistema con esiti di diffusione importanti in termini di numero di alunni raggiunti, di docenti coinvolti, di macchine e infrastrutture collocate, di modelli organizzativi di supporto all’innovazione basata sulle tecnologie.

Il Dossier evidenzia che nell’utilizzo delle tec-nologie entrano in gioco fattori di contesto lega-ti alle metodologie didattiche e soprattutto agli insegnanti che le utilizzano. Ai programmi di diffusione andrebbero associate, dunque, attività di ricerca e sviluppo sui modelli d’uso delle tecno-logie, soprattutto su un piano didattico (tecnologie per apprendere) e azioni tese a valutare gli esiti delle tecnologie: quali dimensione dell’apprendi-mento migliorano? Come cambia il rapporto con i contenuti da parte degli studenti e dei docenti? Con quali tempi, difficoltà e convinzioni i docenti integrano le tecnologie nella didattica? Come le tecnologie creano opportunità di collaborazione tra i docenti? Gli studenti apprendono di più e meglio se usano dispositivi digitali? In che misura l’insegnamento della matematica fatto con un ta-blet si può ritenere più efficace di quello gesso e lavagna? La tecnologia cosa produce nella “testa” degli alunni’? Come l’introduzione di libri digitali e del materiale digitale auto-prodotto impatta sui costi scolastici delle famiglie? Domande a cui si può rispondere con un piano di monitoraggio e valutazione che raccolga ed elabori con siste-matica pazienza informazioni su questi come su altri aspetti rilevanti e con la previsione nel piano nazionale di scuola digitale di progetti di ricerca sulle didattiche, sull’apprendimento, sull’organiz-zazione degli spazi, sui contenuti digitali.

Aspetto quest’ultimo, per esempio, tenuto pre-sente nel progetto che coinvolge direttamente l’He-adQuarter europeo e globale di Samsung, al quale partecipano diversi produttori, che ha come obiet-tivo anche lo studio dell’impatto delle tecnologie 2.0 nel contesto didattico, ivi compreso il livello di apprendimento dei ragazzi.

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scolastico e formativo (dalla Scuola Primaria all’Università) questo tipo di approccio. E’ evidente come le condizioni di possibilità per questa evoluzione non possano prescindere da rilevanti investimenti nelle infra-strutture digitali, cosa che ha avuto inizio prima con l’esperienza delle classi 2.0, ora con Generazione Web e che è mia intenzione progressi-vamente allargare a tutto il mondo scolastico. Lo scenario che si pro-spetta, però, oltre alle infrastrutture, è quello di una radicale riorganiz-zazione dei metodi e delle prati-che didattiche abilitate dalle nuove

gli ambiti della loro vita, dal gioco alle relazioni sociali, fino al modo in cui si rapportano ai saperi.

Si delinea un nuovo scenario con-cettuale rispetto ai processi di ap-prendimento e di insegnamento. Le nuove tecnologie propongono per la prima volta a livello planetario di rompere gli schemi della scuola trasmissiva per lasciare il posto al “fare” e allo “scoprire”.

Le tecnologie digital i , og-gi, possono garantire l’oppor-tunità - se sostenute da adeguate politiche di welfare dell’apprendi-mento - di estendere all’intero sistema

La scuola 2.0 che coinvolge docenti e studenti, ma anche architetture, spazi, arredi, è

la scuola del futuro, ma quanto è lontana dalla realtà? Cosa può attendersi la scuola della Lombar-dia per l’immediato futuro?

“La vera riforma della scuo-la è costituita dall’introduzione di un nuovo modello didattico e dal cambiamento degli ambienti di ap-prendimento, intesi prima di tut-to come luoghi concettuali più che luoghi fisici. Le isolate esperien-ze del passato rappresentano oggi una realtà da sostenere e stimolare al fine di rendere le scuole stesse un vero laboratorio interattivo per la partecipazione alla società della comunicazione.

La rivoluzione digitale nella scuola si può attuare solo se oltre a Internet e ai tablet, nelle classi, si attueranno da parte degli insegnanti metodologie didattiche nuove, abili-tate dalle stesse tecnologie. Si tratta di mandare in soffitta la vecchia le-zione frontale e di rendere attivi gli studenti perché possano “costruire” le loro conoscenze e competenze. Una didattica della scoperta e della ricerca che risulta molto più moti-vante di uno studio passivo dei libri, sia per gli studenti che per gli inse-gnanti. La transizione al digitale nel mondo della scuola è sempre più veloce. Come sostiene Paolo Ferri nel suo libro Nativi Digitali non so-no le tecnologie in sé che cambiano i processi formativi, ma le pratiche concrete e il lavoro degli insegnanti e degli alunni che riscrivono spazi e modi delle strategie di apprendi-mento, dentro e fuori la scuola. In particolare, la generazione dei nativi digitali sta sviluppando una inedita relazione con gli strumenti tecnolo-gici; e questa relazione investe tutti

Intervista a Francesco De Sanctis, direttore generale ufficio scolastico regionale della Lombardia

Questa è la vera riformaFrancesco de Sanctis è dall’ottobre del 2012 Direttore Generale dell’Uf-ficio Scolastico Regionale per la Lombardia. Provveditore agli studi di Milano dal 1995 al 2001, ha poi diretto gli Uffici Scolastici Regiona-li per il Veneto, per il Lazio e per il Piemonte. Ha scritto vari saggi sulla scuola e numerosi articoli su riviste specializzate, in particolare sul tema dell’Autonomia Scolastica, dell’Orientamento e della Formazione dei Docenti.E’ stato docente a contratto presso la Facoltà di Psi-cologia dell’Università “La Sapienza” di Roma nelle materie “Teorie e tecniche dell’apprendimento e la-boratorio di orientamento, tutoring e strumenti per la formazione. Attualmente è docente a contratto presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Torino, nei corsi relativi al bilancio sociale e sistema regionale dell’istruzione.Sperimentazione, innovazione ed ascolto, queste le linee guida che caratterizzano l’azione di De Sanctis per conseguire l’obiettivo di una scuola attrattiva, di un migliore sistema educativo nel quadro di un piano di interventi prioritari e coerenti con la strategia Eu-ropa 2020.

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- le scuole liquidate dal MIUR han-no percepito il 50% delle risorse finanziarie spettanti nel mese di marzo 2013.La direzione generale dell’ufficio

scolastico regionale della Lombar-dia, sin da luglio 2012, attraverso diversi incontri con docenti esperti della tematica, interlocutori esterni alla scuola e contatti con le istitu-zioni scolastiche per raccogliere i bisogni dei docenti, ha definito un percorso di formazione per cercare di fornire ai docenti delle classi inte-ressate al finanziamento Generazio-ne Web conoscenze e strumenti utili per predisporre una didattica impo-stata con l’utilizzo della tecnologia.

I corsi sono stati predisposti te-nendo conto della tipologia di de-vice acquistato dalle scuole: Net/NoteBook, IPAD e Tablet Android e secondo la conoscenza della temati-ca auto dichiarata dai docenti.

Nel percorso di formazione pre-disposto per il primo livello il focus è orientato sull’utilizzo della tecno-logia, nel secondo livello, invece, i docenti corsisti sono chiamati a predisporre delle unità didattiche o parti di esse con l’utilizzo della tecnologia effettivamente utilizzata dalla classe. Tutti e due i percor-si nella prima giornata di incontro prevedono due relazioni introdutti-ve rispettivamente sulla privacy e copyright e su alcuni concetti base sulle competenze. E’ stato previsto anche uno spazio sul sito dell’USR Lombardia http://www.istruzione.lombardia.gov.it/temi/formazione/generazione-web-lombardia/, dove oltre al programma del corso, è pos-sibile trovare le slide utilizzate nel-la formazione e informazioni sulle APP di tipo didattico utilizzabili in classe. Sin dai primi mesi di questo a.s. sono stati avviati i corsi a livello provinciale; si sono già conclusi a Como,Varese, Bergamo, Cremona e Mantova, sono tuttora in svolgimen-to nelle altre province.

In questi giorni stiamo racco-gliendo i dati definitivi ma, indi-cativamente, si può affermare che

sviluppati.”

Il progetto Generazione Web –Miur e Regione Lombardia di diffusione di classi digitali 2.0 a che punto è?

“Il f inanziamento congiunto MIUR – Regione Lombardia del Progetto Generazione Web ha ri-guardato circa 200 istituzioni sco-lastiche, ampliando in maniera considerevole la rete delle scuole che possono impiegare la tecnologia.

Le scuole finanziate hanno pro-ceduto, in tempi diversi, all’acquisto delle attrezzature e al loro impiego. Questo anno scolastico è sicuramen-te servito alla maggior parte delle scuole per attrezzare gli ambienti di apprendimento e per cominciare

a sperimentare le nuove modalità di impostazione della didattica con l’utilizzo della tecnologia e dei libri elettronici.

Fondi messi a disposizione: 1° Bando 4,5 milioni € da parte

di Regione Lombardia e circa 4,72 milioni € da parte del MIUR

2° Bando 1,985 milioni €Finanziamento aggiuntivo della

regione Lombardia Per un totale di 12,7 milioni €Liquidazione FondiLe scuole e gli enti di formazione

hanno ricevuto i fondi di loro spet-tanza con modalità diverse:- gli Enti e le scuole liquidate da

Regione Lombardia hanno per-cepito le risorse finanziarie nei primi mesi dell’anno scolastico

tecnologie digitali: è necessario un processo di digitalizzazione dei libri di testo e di produzione di contenuti digitali per la didattica, cosa a cui il mondo dell’editoria deve rispondere in tempi brevi.

Per quanto riguarda gli ambien-ti di apprendimento intesi come strutture fisiche e arredi, il cam-biamento delle metodologie nella didattica comporta ovviamente una riconfigurazione delle architetture interne, proponendo spazi modulari, ambienti plastici e flessibili, arredi che consentano di lavorare in piccoli gruppi, fare ricerca, trasformabili in base all’uso e riposizionabili: tutti aspetti che le scuole considerano nella progettazione e mettono in at-to ove possibile compatibilmente con le caratteristiche degli edifici scolastici, che spesso presentano vincoli strutturali e necessità di es-sere rinnovati per rispondere alle nuove esigenze. Un segnale forte in questa direzione è stato dato dalle recentissime Linee Guida per l’edi-lizia scolastica (11/ 4/2013) varate in conferenza unificata, che prevedo-no nuovi parametri e criteri per la realizzazione e la ristrutturazione degli edifici scolastici in modo da renderli congruenti con l’evoluzione tecnologico/didattica

Ultimo elemento di attenzione, il più importante e delicato, è la for-mazione dei docenti.

I dati Istat del 2012 confermano che in Italia, rispetto agli altri paesi sviluppati, l’accesso di utenti con più di 45 anni raggiunge al massimo la percentuale del 51%; mentre negli USA questa percentuale è pari al 78%; il gap si amplia ancora di più nella fascia dai 55 ai 59 anni: il 42% di connessi in Italia. Dal momento che gli insegnanti italiani hanno una età media tra i 54 e 56 anni ci rendiamo conto che si rendono ne-cessarie azioni di formazione forti e diffuse per colmare la scarsa alfa-betizzazione tecnologica dei nostri insegnanti e superare così l’eviden-te digital divide che ci separa da-gli altri sistemi formativi dei paesi

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coinvolgimento di circa 1800 do-centi in rappresentanza di circa 600 classi.

Oltre la metà dei partecipanti uti-lizza Tablet con S.O. Android, il 10% circa IPAD e i restanti net/noteBook.”

Ad oggi qual è la percentuale di copertura nello sviluppo digitale della scuola della Lombardia?

“In Lombardia, tenendo conto del progetto Generazione Web e degli altri progetti che nel corso degli anni si sono susseguiti (Classi 2.0, LIM, ecc.), si può stimare che la tecnologia digitale è impiegata in maniera significativa in alme-no la metà delle scuole. Le scuole secondarie di secondo grado sono sicuramente più attrezzate rispet-to agli istituti del primo ciclo, che, tuttavia, puntano ad un utilizzo più creativo delle nuove tecnologie.”

Il rapporto tra studenti e di-spositivi digitali qual è al mo-mento: 1:1, 2:1, ecc?

“L’ultima rilevazione realizzata dal Miur, che risale all’anno scor-so, individua sei computer ogni100 ragazzi. Questa rilevazione, in Lombardia, non è più attuale do-po l’avvio di generazione Web, che ha coinvolto circa 800 classi con la conseguente dotazione di più di 20.000 unità tecnologiche, tra tablet e computer tradizionali. Il rapporto tra studenti e dispositivi digitali, in Lombardia, si può pertanto stimare in 1:10. Vanno però tenute presenti le forti differenze ancora esistenti tra territori, scuole e tipologia di istruzione. L’impegno della Dire-zione generale della Lombardia si rivolgerà, nel prossimo futuro, so-prattutto alle classi del primo ciclo e della scuola secondaria di primo grado. In quella direzione sarnno indirizzate gra parte delle risorse future. Il Lombardia il Tavolo sulle tecnologie appena citato, ha il com-pito di monitorare i dati e le espe-rienze più significative realizzate dalle scuole.”

Q u a l i l e p r i n c i p a l i caratteristiche?

“L’ Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia ha monitorato l’e-volversi della situazione per misu-rare l’impatto di tale innovazione.

Le scuole hanno manifestato la necessità di mettere a sistema il cambiamento didattico e organiz-zativo, puntando sulla formazione dei docenti, quali attori principali nella concreta gestione della classe digitale.

L’occasione è unica per realiz-zare una organizzazione aperta e flessibile e una trasformazione dei metodi. Sulla base delle indicazioni del Gruppo di lavoro nazionale, che ha giustamente collegato le tecno-logie con la qualità dell’istruzione, si tende a superare la divisione per ore, discipline, classi per giungere a una articolazione per temi, la-boratori, moduli. Si realizza, co-sì, una piccola grande rivoluzione, in quanto sono gli insegnanti che “girano” attorno alla postazione dell’allievo e non gli allievi attorno alla cattedra.

Viene poi particolarmente curata la comunicazione interna, al fine consentire la condivisione del lavo-ro e delle esperienze tra i docenti.”

Quanti docenti sono coinvolti, quante classi, e in quali discipli-

ne osserva l’uso più frequente? “L’Ufficio Scolastico Regionale sta procedendo al monitoraggio del-le azioni. Nelle diverse province della Lombardia sono stati attivati 60 percorsi di formazione con il

sono stati avviati oltre 50 corsi sul territorio della Regione Lombardia di cui oltre la metà prevedono l’u-tilizzo dei Tablet con S.O. Android, circa il 10% IPAD ed il resto utiliz-zano net/noteBook; in media ogni corso prevede la presenza di circa 30 corsisti.

I corsi appena descritti sono stati predisposti per rispondere alle ri-chieste di diversi Dirigenti e docenti che temevano un impatto negativo a seguito dell’immissione dell’uso della tecnologia nella didattica o manifestavano problemi pratici per la messa in opera della nuova di-dattica; superato questo momento di emergenza si è potuto avviare un nuovo percorso messo a punto con la collaborazione dell’Univer-sità Cattolica del Sacro Cuore e di Milano Bicocca. La progettazione ha portato a definire un percorso di alta formazione rivolto sia ai Do-centi che ai Dirigenti Scolastici con momenti dedicati che tengono conto dei diversi ruoli ricoperti. Il corso-pilota di Alta Formazione, denomi-nato “Metodologia di gestione della classe digitale”, si avvierà entro la prima parte del mese di maggio 2013 e si pone l’obiettivo di forma-re dei docenti esperti che possano ricoprire il ruolo di tutor nelle futu-re edizioni dei corsi (da settembre 2013). Il corso, erogato in modali-tà blended, prevede 4 incontri; ai corsisti è richiesta la produzione di materiali; sono state previste delle riprese video degli interventi in pre-senza che poi saranno pubblicati e/o riutilizzati nei successi corsi.

Da settembre 2013 quindi sa-ranno realizzati su tutti i territori della Lombardia corsi specifici per docenti (“Metodologia di gestione della classe digitale”) e corsi per di-rigenti (“La gestione e l’organizza-zione della scuola digitale”).

L’USR ha inoltre istituito un tavo-lo di lavoro con numerosi Dirigen-ti Scolastici delle diverse province della regione, che avrà il compito di seguire l’evoluzione del progetto Generazione Web.”

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una formazione tecnologica degli insegnanti o serve altro? Come cambia il ruolo del docente in classe? La visione di educazione, apprendimento, sapere?

“L’innovazione didattica richie-de un profondo cambiamento del ruolo docente e una trasformazio-ne radicale del rapporto tra inse-gnanti e studenti. Il focus si sposta, infatti, sul processo di apprendi-mento in cui l’insegnante rappre-senta l’adulto esperto che guida il processo ed è capace di mobilitare le risorse degli studenti attraverso esperienze e attività significative. Il docente è dunque innanzi tutto il regista del processo in quanto crea occasioni di apprendimento. Egli è da un lato l’esperto dell’epi-stemologia della disciplina, dall’al-tro deve conoscere e saper gestire gli strumenti e la metodologia più funzionale all’apprendimento, assumendo il ruolo di guida e di accompagnatore.

In questa prospettiva è dunque importante la formazione tecno-logica, ma se questa non è accom-pagnata da una formazione sulla progettazione di una didattica la-boratoriale, non si riesce a fare il salto necessario per un vero cam-biamento. Il costruttivismo peda-gogico è una prospettiva efficace per orientare e gestire il cam-biamento nella didattica, poiché favorisce, come sottolineavo all’i-nizio, il passaggio dalla lezione/trasmissione frontale a situazioni di apprendimento significativo, in cui lo studente diventa soggetto attivo nella costruzione del sape-re. Per colmare il gap tra i nuovi stili di apprendimento dei giovani e le strategie insegnamento, però, occorre anche una trasformazione radicale che implica la riproget-tazione dell’intero sistema scuola. L’attenzione deve quindi essere rivolta anche alla formazione dei dirigenti scolastici perché sappiano ripensare complessivamente l’orga-nizzazione – didattica, strutturale, logistica – di tutte le scuole.”

delle necessità delle scuole. Un altro ambito di collaborazione potreb-be essere quello dell’assistenza sui prodotti venduti o del supporto ai docenti responsabili delle dotazioni tecnologiche

Riguardo all’ambiente di appren-dimento, per la didattica digitale è necessario un ambiente virtuale per l’apprendimento (Learning Mana-gement Sistem/Virtual Learning Environment) che permetta di ge-stire i contenuti digitali e le attività didattiche che si svolgeranno on li-ne. Anche per la gestione di questo aspetto è necessaria la collabora-zione con le aziende in fase di im-plementazione e gestione. Questo sistema presuppone, inoltre, di ave-re un’adeguata connettività da parte delle scuole ed eventualmente dei repository adeguati, per i quali po-trebbe essere utile rapportarsi alle aziende che offrono questi servizi.

Visto il settore in rapida evolu-zione, non si può pensare che so-luzioni utili oggi lo siano anche in futuro, perciò la collaborazione e le soluzioni individuate andranno ridiscusse e riviste periodicamente per ottimizzare i risultati e, in molti casi, anche impiegando meno risor-se. Le risorse più importanti sono costituite, comunque, dai docenti più esperti, che con la loro passione e competenza possono rappresen-tare il vero salto di qualità E su di loro bisogna puntare.”

Introdurre le tecnologie nella scuola significa fare innovazio-ne pedagogica? E’ sufficiente

Se dovesse fare un bilancio dove posizionerebbe la scuola lombar-da? Orientata alla rete? Orien-tata alle applicazioni di carattere curricolare (software didattici)? Orientata allo sviluppo di mate-riale digitale auto-prodotto?

“La scuola lombarda è sicura-mente orientata all’innovazione, e, grazie al contesto sociale ed eco-nomico con il quale la scuola si confronta, la spinta al cambiamento è sicuramente rilevante. Per quan-to riguarda le possibili opzioni, le scuole scelgono autonomamente e ci sono buone pratiche in tutte le adozioni. “

Su quali tecnologie, visto anche i rapidi avanzamenti, le istitu-zioni scolastiche hanno deciso di acquistare o punteranno da qui a breve?

“Dall’analisi fatta sui corsisti del progetto Generazione Web, risulta che oltre la metà dei device acqui-stati sono Tablet con S.O. Android, il 10% circa IPAD ed i restanti uti-lizzano net/noteBook. Vista l’evo-luzione della tecnologia e l’aumento delle APP ad uso didattico disponi-bili sul mercato, si ipotizza che si andrà sempre di più verso l’acquisto di Tablet.”

Come le aziende dovrebbero aiutare le scuole nello sviluppo degli ambienti di apprendimen-to? Quali secondo lei sono le prio-rità? Quali indicazioni sono state fornite all’Associazione Tempo-ranea d’Impresa E-ducazione vincitrice della gara di fornitura delle tecnologie e dei servizi alle istituzioni scolastiche?

“Le aziende dovrebbero aprire un canale di consultazione periodica delle scuole, magari attraverso le lo-ro Associazioni o le reti presenti sul territorio, per valutare i bisogni e le aspettative e migliorare il rapporto di reciprocità. A titolo di esempio si potrebbe pensare alla definizione, da parte delle aziende, di prodotti studiati e/o progettati tenendo conto

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La scuola in Lombardia è pronta ad una transizione graduale verso una didattica

basata sulle tecnologie o si rendo-no necessari interventi per crear-ne i prerequisiti? Per esempio, le scuole possiedono le infrastruttu-re adeguate? E’stata assicurato l’accesso alla rete in tutte le scuole e per tutti?

“La rivoluzione digitale nella scuola è solo all’inizio. A differen-za di altri territori, in Lombardia il punto di attenzione non sono le infrastrutture di base: con l’agenda digitale abbiamo portato la banda larga al 98,2% della popolazione.

Ciò su cui dobbiamo lavorare so-no i fronti più avanzati per facilitare il cambiamento degli ambienti di apprendimento: da un lato dobbia-mo continuare con la forte penetra-zione nelle scuole di hardware ad uso collettivo, come le LIM, e ad uso individuale, come i tablet e i no-tebook, anche con un’integrazione di risorse pubbliche e private.

Dall’altro dobbiamo essere con-sapevoli che la strumentazione di per sé non cambia l’approccio pe-dagogico e la pratica dei docenti. Abbiamo bisogno di sperimentare nuove pratiche pedagogiche e or-ganizzative, con molta attenzione a ciò che funziona e a ciò che non funziona.”

Se i comuni e le province non saranno protagonisti è difficile vedere come l’operazione possa avere successo. Ha qualche asso nella manica?

“I comuni e le province non pos-sono non essere protagonisti sem-plicemente perché la rivoluzione digitale nella scuola fa parte del più generale processo di eGovernment e di cittadinanza digitale.

Intervista a Valentina Aprea, assessore istruzione, ricerca, lavoro della Regione Lombardia

“La rivoluzione è all’inizio”Valentina Aprea, nata a Bari, si è laureata in Pedagogia con 110 e lode all’Università di Bari ed è di-ventata dirigente pubblico nel set-tore dell’Istruzione a 27 anni. Sposata con un figlio, risiede a Basiglio. Nel 1994 è stata eletta al Parla-mento italiano dove è rimasta fino al febbraio 2012 quando ha assun-to l’incarico di assessore all’Istru-zione, Formazione e Cultura di Regione Lombardia. Dal 22 ottobre 2012 ha assunto ad interim anche le deleghe all’Occupazione e politiche del lavoro. Diversi gli incarichi ricoperti nel corso dell’esperienza parlamentare: nella XIV legislatura è stata Sottosegre-tario di Stato al ministero dell’Istruzione, dell’Univer-sità e della Ricerca. Nella XV legislatura ha ricoperto l’incarico di Segretario di Presidenza della Camera dei Deputati e membro della Commissione cultura. Nella XVI legislatura è stata presidente della Commissione Cultura della Camera.

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paritaria? C’è qualcosa che la preoccupa?

“Il progetto Generazione Web Lombardia ha avuto il grande pre-gio di rivolgersi a tutte le scuole di secondo ciclo e anche ai centri di formazione professionale, in una lo-gica di sistema educativo unitario.

La grande risposta delle scuole è stata per me un’enorme soddisfa-zione: 329 autonomie scolastiche beneficiarie, il 52% del totale delle scuole di secondo ciclo, 1.400 classi e oltre 32 mila studenti coinvolti, per un totale di quasi 13 milioni di euro di contributo. Abbiamo finan-ziato 198 scuole statali, 77 scuole paritarie e 54 enti di formazione.

Oggi assistiamo ad un cambia-mento grande, perché in questa esperienza la tecnologia diventa lo strumento principale per la didat-tica. La preoccupazione che potrei avere è quella di mantenere la pri-orità educativa e formativa, ma ho fiducia che non corriamo il perico-lo perché so che questa attenzione è prima che mia di tutti i docen-ti. Non è mai infatti la tecnologia a suggerire usi utili. E’ compito di educatori capaci e consapevoli stabilire quali tecnologie e quali usi possano essere funzionali agli obiettivi da perseguire.”

Lo sviluppo della didattica di-gitale è un fattore che potrebbe influenzare in modo significativo l’ordinaria attività degli istituti scolastici. In che modo la Regione risponde a questo cambiamento e come partecipa alle iniziative in atto?

“Per il futuro vedo alcune linee di sviluppo necessarie sulle quali Regione Lombardia non potrà es-sere assente. In primo luogo pro-muovere la produzione di materiale didattico digitale e la messa in rete condivisa dei prodotti sviluppati, anche attraverso il supporto alla formazione dei docenti, in sinergia con l’USR

In secondo luogo sviluppare nuove pratiche organizzative per il

superare la distanza esistente tra l’attuale linguaggio didattico e quello della società digitale, di cui i ragazzi sono protagonisti; a mo-dificare gli ambienti di apprendi-mento, fino a fare dell’innovazione della scuola un motore di sviluppo che consenta nuove relazioni con gli altri soggetti pubblici e privati presenti sul territorio.

In questa prima fase abbiamo at-tivato Generazione Web, ma siamo consapevoli che questo è l’inizio di un percorso condiviso con il Miur.

Per ora stiamo procedendo con l’emanazione dell’avviso per la pre-

mialità da riconoscere a chi nel più breve tempo ha sviluppato maggio-ri buone pratiche.

Abbiamo uno stanziamento di ulteriori 500mila euro da assegna-re per investimenti alle istituzioni scolastiche e formative che abbia-no realizzato una trasformazione dell’ambiente di apprendimento, che abbiano innovato le modalità di accertamento delle competenze e degli apprendimenti, la gestione degli spazi e del tempo di insegna-mento e apprendimento, i rapporti con le famiglie, giusto per fare un esempio.

L’ufficio scolastico regionale ha poi attivato una formazione spe-cialistica dei docenti, che riteniamo molto importante.”

Quali attese sono riposte nel progetto generazione Web Lom-bardia? Quali i punti di forza? E’ stato garantito l’accesso ai fondi stanziati anche alla scuola

Le tecnologie dell’informazione permettono un dialogo bidirezio-nale, interattivo e personalizzato con il singolo cittadino, creando per tutte le Pubbliche Amministra-zioni le condizioni per un ulteriore rafforzamento della centralità delle relazioni.

Regione Lombardia ha rafforza-to la propria azione di Governance e di guida del network degli Enti sul territorio, promuovendo, con gli enti locali di una certa dimensione un’iniziativa per la digitalizzazio-ne dei processi e delle procedure e per il miglioramento dell’accesso e della fruizione dei servizi pubblici, che vuole portare alla sottoscrizio-ne di Accordi di Collaborazione Interistituzionale.

Tale processo di innovazione coinvolge i diversi ambiti, dalla sa-nità alla rete dei trasporti, dalle reti energetiche intelligenti alla scuola digitale.

Si pensi all’edilizia scolastica: la scuola digitale cambia l’idea del-le architetture e degli arredi delle scuole che si trasformano in rap-porto alle nuove esigenze della didattica.

Ma nel contempo la scuola può risultare il nodo di una rete cultura-le e sociale che si estende a tutta la comunità nei diversi momenti della giornata per costituire il riferimento del territorio e del sistema sociale.

Gli investimenti in edilizia sco-lastica devono collocarsi all’interno di un piano di qualità ed efficienza che coinvolge l’offerta formativa, i servizi di trasporto scolastico e di diritto allo studio, nel segno della cittadinanza digitale.”

Assessore Aprea, qual è il pro-gramma di lavoro per l’attua-zione dell’Accordo negoziale tra Regione Lombardia e il Miur del 18 aprile 2012 per la diffusione nelle istituzioni scolastiche e for-mative di azioni di innovazione tecnologica nella didattica?

“L’accordo è ambizioso nei suoi obiettivi perché orienta l’azione a

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essere più personalizzato, organiz-zato in modo diverso anche supe-rando l’idea della classe, valutando in modo diverso. E’ un’evoluzione che mette in gioco lo sviluppo della professionalità insegnante.

Quello che chiedo al prossimo Ministro è che liberi le energie vi-ve che sono presenti nella scuola perché possano sperimentare una nuova organizzazione conseguente alle innovazioni tecnologiche.

Attiviamo sperimentazioni che generino riflessione: libertà di ora-ri per docenti e studenti, valutazio-ne continua online invece di prove centralizzate, personalizzazione dei curricola, docenti tutor.

Anche quando parliamo di tec-nologia non posso che tornare al valore dell’autonomia scolastica e della sussidiarietà.

Questo chiedo al prossimo Mini-stro: di guardare al “modello lom-bardo” di sussidiarietà e libertà, perché queste trasformazioni non si possono decretare, né imporre.

Sono le realtà che vivono del ter-ritorio, nella società, le vere forze che agiscono per il cambiamento.

Compito del Ministero e della Regione è sostenerle e valorizzarle, continuando ad avere fiducia nel desiderio di ognuno di noi rivolto al bene comune ed al bene dei no-stri giovani.”

La giunta Maroni è alle pri-me battute, come pensa di dare continuità alle esperienze più si-gnificative della sua pregressa esperienza di assessore? Quali gli obiettivi del nuovo impegno? Ha qualche sogno nel cassetto?

“Con la nuova Giunta del Presi-dente Maroni abbiamo la grande occasione di realizzare un Pro-gramma Regionale di Sviluppo (PRS) per l’intera legislatura in contemporanea con lo sviluppo della prossima programmazio-ne comunitaria FSE 2014-2020, che stiamo presidiando con forte attenzione.

Vi posso dire che il PRS a cui stiamo lavorando ha una prospet-tiva di sviluppo importante della scuola digitale, in stretta sinergia con la prossima programmazione comunitaria.

Il sogno che ho è quello di un’in-novazione che riesca a coinvolgere tecnologia, ricerca e pratica didat-tica, organizzazione del tempo e dello spazio dell’apprendimento.”

Quali sono i consigli che ha dato o darebbe al Ministro dell’istruzione?

“Siamo testimoni di un’evoluzio-ne dell’apprendimento, che grazie alle tecnologie può avvenire ovun-que ed in qualsiasi momento, può

migliore uso della tecnologia digi-tale. Infine, l’attivazione, in accor-do con USR, di un coordinamento di reti di scuole per promuovere la cooperazione su progetti di svilup-po e diffusione di buone pratiche.”

Innovazione, digitalizzazione, lavoro di squadra e unità d’inten-ti tra istituzioni statali, regionali, locali e sistema educativo. Quali sono le prospettive di sviluppo? Quale proposta farebbe per ge-nerare nuove opportunità di for-mazione in servizio per dirigenti scolastici e docenti?

“Ritengo che il sistema educativo sia unitario e che, nel mantenimen-to delle diverse specificità, tutte le istituzioni scolastiche e formative di un territorio debbano collabora-re, e questo avviene.

Ciò di cui oggi i docenti hanno bi-sogno sono esperienze concrete di partica didattica digitale realizzata. Dobbiamo far circolare le esperien-ze positive, i progetti realizzati, i materiali prodotti. Abbiamo grandi esperienze in Lombardia, alcuni in Licei o Istituti Tecnici, altri in enti di formazione o istituti professiona-li. Dobbiamo dare valore alle espe-rienze. Per questo incoraggiamo le scuole a mettersi in rete. La forma-zione oggi ha bisogno di maggiore orizzontalità.”

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di e-book che per la loro lettura in formato multimediale, sia ambienti di apprendimento tecnologicamente avanzati per l’apprendimento attivo”. Su questi 2 obiettivi è focalizzato presso il Fermi il finanziamento di Generazione Web Lombardia.

Professoressa Bonaglia, come le aziende produttrici di hardware e software dovrebbero aiutare diri-genti e insegnanti nello sviluppo di-gitale delle scuole?

“Il rapporto aziende-scuole dovreb-be essere innanzitutto collaborativo, si deve andare avanti assieme! Le aziende possono realizzare nelle scuo-le la sperimentazione dell’utilizzo dei loro prodotti (coi pro e i contro) e le scuole possono trovare nelle aziende supporto e consigli sugli sviluppi del-le tecnologie, che sono sempre ad al-tissima velocità. Nella mia esperienza questo rapporto ha funzionato bene, l’importante è che da entrambe le par-ti si sia sempre diretti e trasparenti”.

Quali secondo lei sono le priorità? “Realizzare una rete d’istituto in

classi virtuali,- a.s. 2011-2012: verso il libro digitale.

Per l’Istituto “Fermi” i libri di testo assumono sempre più un formato “blended” cioè misto cartaceo e digitale. Il testo cartaceo si integra con

contenuti digitali (libreria digitale), i learning object (della Repository), i PC e gli e-book. Quindi, conclude la dirigente scolastica Bonaglia “servo-no strumenti sia per la costruzione

negli ultimi quattro anni l’I-stituto “Fermi” di Mantova, che registra la presenza di 150

docenti, 65 classi, frequentate da 1550 studenti, si è fortemente impegnato in un percorso di digitalizzazione di tut-ti i processi organizzativi e didattici. Per quanto attiene l’organizzazione gli obiettivi posti alla base del processo di digitalizzazione sono stati la semplifi-cazione dei processi e la trasparenza nei confronti dell’utenza. Alla base di una nuova didattica vi è la visione di una presenza delle TIC “pervasi-va”, cioè presente in tutti i locali della scuola, ed “invisibile” (Paolo Ferri). Le TIC devono essere presenti ma non devono essere il centro dell’attenzione, devono costituire lo strumento per una nuova metodologia didattica ma non devono esserne il fine, devono facili-tare i docenti e non essere per loro “un problema”.

Queste le fasi, in ordine cronologico, che descrivono le iniziative realizzate:- estate 2008: cablaggio totale

dell’Istituto,- a.s. 2008-2009: progetto ”Ta-

glia_carta”, il registro elettronico ed eliminazione di tutto il carta-ceo nei processi organizzativi e di comunicazione,

- estate 2009: prime 30 classi con le LIM autoprodotte,

2009: completata la comunicazione on-line scuola-famiglia,

- a.s. 2009-2010: inizia la digitalizza-zione dei contenuti didattici, la “Li-breria digitale del Fermi”, assegnato un PC ad ogni docente,

- estate 2010: le rimanenti 30 classi vengono attrezzate con le LIM au-toprodotte, viene potenziata la rete Wi-Fi,

- a.s. 2010-2011: tutti gli alunni (450) delle 15 classi prime vengono dotati di un Netbook e tutte le 58 classi dell’istituto utilizzano la piattafor-ma “Docebo” per la costituzione di

Parlano i dirigenti scolastici

Le reti d’IstitutoISTITUTO ”FERMI” E GENERAZIONE WEB LOMBARDIA - La professoressa Cristina Bonaglia, dall’anno scolastico 2007/2008 dirigente scolastica dell’i-stituto “Fermi” di Mantova, parla con sicurezza delle significative esperienze maturate durante il percorso pro-fessionale scolastico. Particolarmente significative quelle finalizzate all’attivazione di classi senza aula, all’infor-matizzazione generale dell’istituto, alla scuola digitale, al potenziamento dell’insegnamento delle discipline tecnico-scientifiche. Autrice di numerose pubblicazioni, articoli, saggi, promotrice e coordinatrice di molte iniziative di formazione del personale dirigente e docente, sottolinea il cambiamento delle regole del fare scuola, i nuovi spazi e tempi della didattica, gli ambienti innovativi di appren-dimento.

Cristina Bonaglia

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utilizzasse le nuove tecnologie e la rete Internet come sistematico arricchimento e sviluppo del mo-do di insegnare;

- aule tecnologicamente attrezzate con computer, proiettore lavagna interattiva (possibilmente, ma non necessariamente, LIM)

- copertura totale degli edifici sco-lastici e di tutte le aule con rete WiFi.

Con GW si è potuto:- facilitare l’accesso economico

delle famiglie alle nuove tecnolo-gie didattiche;

- completare ed arricchire le dota-zioni tecnologiche delle aule;

- dare nuovo impulso alla ricer-ca didattica ed allo sviluppo di contenuti digitali da parte dei docenti;

- avviare finalmente un confronto con le case editrici per la pro-duzione e la sperimentazione di libri di testo digitali all’altezza delle attese e delle potenzialità, iniziando un percorso di supe-ramento delle attuali proposte di testi, generalmente non cor-rispondenti alle esigenze di una vera didattica digitale.

Generazione Web arriva all’ITS Pacioli di Crema nell’a.s. 2012/2013 come supporto/co-

ronamento/rinforzo del “Progetto 1X1 – Un computer per ogni stu-dente” già al terzo anno di realizza-zione nella scuola. Il Progetto 1X1 prevedeva, e prevede, che ciascu-no studente sia dotato di computer portatile, sul quale erano, e sono, caricati i libri di testo di alcune discipline (es: Matematica, Geo-grafia, Fisica, Chimica, Informa-tica, Disegno, Italiano), insieme ad alcune Unità di Apprendimento di altre (es: Storia, Italiano, Inglese, Scienze etc).

Il costo dell’acquisto del com-puter da parte delle famiglie (fa-cilitato dal fatto che la nostra Cooperativa si è posta come inter-locutore per una trattativa a titolo collettivo presso i fornitori, con-trattando pure le condizioni per un eventuale acquisto rateale) veniva di fatto compensato dal risparmio sulla spesa per acquisto dei libri di testo. Ovviamente le premesse per la realizzazione del Progetto 1X1 erano:- una didattica condivisa che

grado di sostenere tutti gli ingressi di alunni e docenti. Nella nostra scuola abbiamo anche 2000 accessi contem-poranei. Non è facile trovare le solu-zioni tecnologiche e gli accorgimenti che possano supportare questo.”

Come dovrebbero organizzare il rapporto con le scuole?

“Con consigli tecnici ai Dirigen-ti ma anche con la formazione dei docenti”.

Ad oggi qual è nel suo istituto la

percentuale di copertura nellosviluppo digitale della scuola?“Pressoché il 100% nei 2 aspetti:

organizzazione-amministrazione e didattica.”

Quanti docenti si sono attivati, quante classi, e in quali discipline osserva l’uso più frequente?

“Attivati tutti i docenti e tutte le classi. Le discipline più “digitalizzate” sono italiano, matematica, inglese e le discipline scientifico-tecniche.”

Il rapporto tra studenti e disposi-tivi digitali qual è al momento: 1:1, 2:1, ecc?

“1:1 nelle prime, seconde e terze”

Su quali tecnologie, visto anche i rapidi avanzamenti, la sua scuola ha deciso di puntare?

“Ultimi ambienti di apprendimento realizzati: con videoproiettori Wi-Fi interattivi su lavagne bianche, Netbo-ok e iPad per alunni e un mega touch-screen per il docente, tutti collegati in rete in modo che ogni utente possa interagire con tutti gli altri.”

Se dovesse fare un bilancio dove posizionerebbe la sua scuola?- “Orientata alla rete Internet?- O r i e n t a t a a i s o f t w a r e

didattici?- Orientata ai software per la re-

dazione di materiali digitali?“Nella terza opzione, anche se de-

finirei l’attuale focus, orientata alla creazione di ambienti tecnologici per l’apprendimento attivo.”

Intervista a Giuseppe Strada, dirigente scolastico ITIS “Pacioli” di Crema

una scuoladigitalizzata

GIUSEPPE STRADA, nato a Cre-ma il 7 ottobre 1947, laureato in Ingegneria Chimica presso il Poli-tecnico di Milano (10 ottobre 1970), nominato nel ruolo di appartenenza dal 10/9/1982, è Dirigente Scolastico dell’ITS “Luca Pacioli” di Crema dal 1989. Ha scritto vari saggi ed articoli sulla scuola.

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osserva l’uso più frequente? “La risposta è implicita in quanto

detto precedentemente:- tutti i docenti di tutte le discipli-

ne sono direttamente coinvolti nell’utilizzo delle tecnologie e delle risorse della rete, come, in buona parte, nella produzione di contenuti didattici;

- gli studenti delle prime seconde e terze sono obbligatoriamente coinvolti, per via del Progetto 1X1;

- tutti gli studenti di tutte le classi,e tutti gli insegnanti, dotati di una loro personale casella di posta pacioli.net, utilizzano la nuvola Pacioli per comunicazioni, tra-smissione di contenuti, compiti, verifiche, sviluppo programmi;

- attraverso l’uso del documento condiviso la comunità delle “riu-nioni per materia” sviluppa con-tenuti e scambia materiali;

- i prodotti didattici sono accessi-bili e condivisi sulla nuvola Pa-cioli, trasformati in appositi siti liberamente scaricabili dagli ap-partenenti alla comunità Pacioli.

Le discipline maggiormente coinvolte sono state, nella fase

iniziale, principalmente quelle scientifiche, come

portato del progetto “Eppur si muove”, na-to a seguito della col-

laborazione ormai quinquennale con l’MIT di Boston ed in continua evoluzione grazie anche alla prose-cuzione ed allo sviluppo di questa come di altre collaborazioni, anche a livello universitario, in Italia e negli USA.

Da tre anni a questa parte anche le discipline umanistiche e lingui-stiche, come pure quelle tecnologi-che si sono fortemente sviluppate. Le discipline tecniche e tecnologi-che, anzi, ormai hanno una coper-tura quasi totale in campo digitale.”

Il rapporto tra studenti e dispo-sitivi digitali qual è al momento: 1:1, 2:1, ecc?

“E’ implicita nelle altre.”

Ad oggi qual è nel suo istituto la percentuale di copertura nello sviluppo digitale della scuola?

“Il rapporto di copertura è questo:- tutti gli studenti di tutte le classi

prime, seconde e terze (40 classi per circa 1000 studenti) attual-mente sono dotati di computer personale portatile. Nell’arco dei prossimi due anni scolastici, al completamento del Progetto 1X1, tutte le circa 70 classi e i circa 1600/1700 studenti saranno do-tati di computer. Per ora gli stu-denti delle quarte e delle quinte lavorano ancora nei 12 laboratori informatici attivi;

- tutte le aule so-

no dotate di computer, proiettore, lavagna, connessi a Internet;

- tutti gli studenti e tutti gli inse-gnanti sono dotati di un account Google dato da [email protected] all’interno del domi-nio pacioli.net creato in collabo-razione diretta con Google Italia;

- i materiali didattici postati nella nuvola Pacioli al momento cor-rispondono ad un carico intorno ai 4 Terabyte, distribuiti in circa 13.000 documenti e 400 minisi-ti. I nostri 2300 account di posta sono attualmente organizzati in circa 200 gruppi.”

Quanti docenti si sono attivati, quante classi, e in quali discipline

Impatto positivo e stimolante, dunque, quello di G.W., anche a prescindere da alcune eccessive zeppe burocratiche e dal fatto che, a tutt’oggi, il finanziamento non è stato ancora pienamente erogato.

Un progetto, GW, che si spera non debba essere abbandonato nei prossimi anni, dopo aver suscitato tante speranze.”

Come le aziende produttrici di hardware e software dovrebbero aiutare dirigenti e insegnanti nel-lo sviluppo digitale delle scuole? Quali secondo lei sono le priori-tà? Come dovrebbero organizza-re il rapporto con le scuole?

“Non credo debba essere pro-dotto hardware “scolastico”. Le aziende dovrebbero invece aprire un ca-nale privilegiato di ac-quisto (anche rateale) alle famiglie presentate dalle scuole (o alle scuole stesse), bypassando i costi di commercializzazione.

Altro aspetto essenziale è quello della assistenza on site ed entro le 8/24 ore, per evitare che lo studente resti a lungo sen-za libri di testo.

L’abbattimento dei costi e la ra-pidità di intervento sono priorità da affrontare con un rapporto non mediato con le scuole o con loro reti.

Altro aspetto essenziale e trascu-rato troppo spesso è quello dell’ac-cesso alla rete.

Quando una scuola è com-pletamente digitalizzata può de-terminarsi il fenomeno di un accesso contemporaneo alla rete di 1000/2000 computer (tanti quanti sono studenti+insegnanti+segreterie).

Non c’è rete HDSL che tenga. O ci si pone il problema della banda larga e della fibra ottica, facendo intervenire le varie Telecom di turno, oppure tutto lo sforzo delle scuole rischia di infrangersi contro l’impossibilità di accesso.”

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Quali secondo lei sono le priorità? Come dovrebbero organizzare il rapporto con le scuole?

“ D i f r o n t e a l l ’e v i d e n t e

Come le aziende produttrici di hardware e software dovrebbero aiutare dirigenti e insegnanti nel-lo sviluppo digitale delle scuole?

Su quali tecnologie, visto anche i rapidi avanzamenti, la sua scuo-la ha deciso di puntare?

“In questa fase abbiamo punta-to sui netbook e sui notebook, non considerando i tablet ancora in gra-do di rispondere alle esigenze di chi usa il computer come strumento principalmente di lavoro e non so-lo come strumento principalmen-te vocato alla lettura. Ovviamente l’elevato costo dei tablet è stato un elemento di valutazione non secon-dario, visto che il nostro progetto si rivolge alla totalità degli studenti, di tutte le fasce sociali.

Le attuali versioni più evolu-te del tablet, che consentono una maggiore operatività, insieme al graduale abbattimento dei costi, ci consentono, in questa fase, di prendere in considerazione l’even-tualità del tablet. A questo fine è stata estremamente utile e determi-nante la presenza presso il Pacioli, il 27 e 28 maggio, del prof. Peter Dourmashkin, forse il maggiore esperto di didattica delle discipline scientifiche e professore di Fisica presso l’MIT di Boston, e della prof.ssa Serenella Sferza, respon-sabile dell’MIT Italy Program, che ha presentato il nuovo progetto edu-cazionale elaborato insieme a Har-vard e Berkeley e nominato EDX per l’educazione digitale”.

Se dovesse fare un bilancio do-ve posizionerebbe la sua scuola? Orientata alla rete Internet? Orientata ai software didattici?Orientata ai software per la reda-zione di materiali digitali?

“Decisamente orientata alla rete Internet ed all’uso del Cloud.

Freddi sui software didattici ed anche nei confronti di software spe-cifici per la redazione di materiali didattici.

La vera scommessa è quella di utilizzare i materiali ed i software di uso comune e generale, per con-sentire l’accesso libero e generaliz-zato ed evitare la nascita di nicchie specialistiche e proprietarie.”

Intervista a Nadia Cattaneo, dirigente scolastica Itc “Tosi” di Busto Arsizio

“Questa sfida non va persa”

La prof.ssa Cattaneo Angela Nadia, dirigente scolasti-ca del I.T.C. “Cattaneo” di Busto Arsizio, promotrice e coordinatrice di numerose iniziative di formazione del personale dirigente e docente, dimostra di posse-dere ottime capacità organizzative che in concorso con un’innovativa concezione della istituzione scolastica, assicura un cambio di paradigma gestionale. Il rea-lismo e la concretezza che derivano dalla conoscenza dei fenomeni con i quali interagisce, le consentono di mettere in campo nuove e più efficaci modalità di svol-gimento del servizio scolastico.

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portata all’interno della didattica in primo luogo attraverso l’adozione di laboratori mobili, ma anche e so-prattutto attraverso la diffusione di modalità didattiche orientate all’ac-quisizione di competenze, obiettivo cui la tecnologia offre strumenti assai validi.

Anche la gestione amministrativa è da anni informatizzata.

Nell’anno scolastico 2012-2013 la partecipazione delTosi al program-ma Generazione Web, lanciato dalla Regione Lombardia, ha innesca-to una significativa accellerazione, dotando dieci classi prime di mo-bile device e avviando una intensa formazione dei docenti all’utilizzo didattico delle tecnologie per modi-ficare l’ambiente di apprendimento e favorire la diffusione di buone pratiche.”

Quanti docenti si sono attivati, quante classi, e in quali discipline osserva l’uso più frequente?

“Tutte le 73 classi del Tosi hanno a disposizione opportunità di carat-tere informatico e in molte di esse si sta sistematicamente introducendo una digitalizzazione forte rispetto alle modalità quotidiane di lavoro. Oltre al computer in ogni classe, or-mai una trentina sono dotate di LIM o di videoproiettori interattivi, che possono interagire proficuamente con i mobile device ove anch’essi sono in dotazione agli studenti.

Molti docenti,inoltre, utilizzano la piattaforma Moodle per integra-re l’insegnamento tradizionale con quello a distanza per attività di sostegno, per favorire approfondi-menti o percorsi di personalizzazio-ne sia con la propria classe reale sia creando classi virtuali.

Si sta diffondendo anche tra i docenti dello stesso gruppo di-sciplinare e dei dipartimenti l’ap-prezzamento delle opportunità del team working e, quindi, l’utilizzo di strumenti di condivisione e di coproduzione dei materiali didat-tici offerti dalla nuvola. Credo che si tratti di un bel successo, se si

e soprattutto, sulle famiglie.In questo senso risulta eviden-

te che le aziende che investono in ricerca nel settore educational hanno spesso caratteristiche vin-centi nell’approntare soluzioni convergenti con gli interessi dell’u-tenza scolastica. È importante che le aziende, pur comprendendo le logiche di mercato, si orientino a fornire una rosa di soluzioni che si diversificano a seconda dei conte-sti, che possono avere bisogni più orientati al settore della comunica-zione e della rete, piuttosto che del software didattico.

Un aspetto particolarmente im-portante è quello economico. Offri-re alle scuole – e ovviamente anche alle loro famiglie – opportunità di acquisto diverse da quelle del mer-cato, potrà essere una scelta corag-giosa e a suo modo vincente anche dal punto di vista degli investimenti e della ricerca-sviluppo, perché le idee che verranno dagli operatori più accorti e aperti della scuola of-friranno occasioni di sviluppo alle aziende che vorranno interagire.”

Ad oggi qual è nel suo istituto la percentuale di copertura nello sviluppo digitale della scuola?

“Il Tosi sin dagli anni novanta ha proceduto alla informatizzazione di tutti gli ambienti didattici, an-che delle aule ordinarie. La labo-ratorialità, inoltre, è stata diffusa e

digitalizzazione della società, la scuola non può arroccarsi su po-sizioni conservative come spesso è successo. Vero è che funzione della scuola è quella di distinguere la fugacità della moda dalle inno-vazioni di sistema e di queste sa-per cogliere ciò che le permette di essere sia interprete delle esigenze educative e formative del contesto in cui opera sia di anticipare esi-genze professionali che consentano agli studenti di affacciarsi al loro futuro con competenze e intelligen-ze capaci di leggere i segni prove-nienti dal momdo del lavoro, delle professioni e dalla società civile. E’ una sfida che sembra infrangersi nella lentezza atavica del sistema scolastico, ma che non può essere persa, soprattutto perchè ormai i sistemi di istruzione devono pre-parare per lavori che non sono stati ancora creati, per tecnologie che ancora non sono state inventate, per problemi che ancora non sappiamo che nasceranno. Fermo restando che le tecnologie per le scuole so-no non un fine ma uno strumento per migliorare l’apprendimento, la formazione e l’organizzazione, il ruolo delle aziende produttrici può rivelarsi importante nel momento in cui le scuole sono chiamate a effet-tuare scelte di carattere strategico e importanti allocazioni finanziarie nel settore tecnologico. La qualità di una consulenza in fase di proget-tazione e di acquisto non deve però essere meramente di carattere tec-nico informatico, bensì supportare gli orientamenti pedagogico didatti-ci, che devono rimanere prerogativa della scuola e devono trovare nella tecnologia una spinta decisiva al-la realizzazione degli obiettivi che l’equipe educativa si prefigge. Essa sola infatti sa e può leggere i bisogni delle nuove generazioni in termini di apprendimento, in collaborazio-ne con il territorio di riferimento ed essa sola può analogamente ave-re la consapevolezza dell’impatto economico che tali scelte possono avere sia sull’istituzione stessa che,

Nadia Cattaneo

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a quella digitale.Non si tratta di un mero processo di digitalizzazione, bensì di un vero e proprio ripensa-mento del concetto stesso di ma-nuale scolastico, che si trasforma in uno strumento operativo di grande rilievo nelle mani di studenti e do-centi. I libri si avvalgono di supporti audio, video, filmici, musicali, ico-nografici ad ampio spettro, che so-no arricchiti anche dalla possibilità di sfruttare numerosi link esterni e che quindi fanno superare la logica limitata del libro e rendono possi-bile un continuo aggiornamento e una fruizione che si arricchisce in continuazione e in relazione alle caratteristiche e al percorso di ogni singola classe. Il formato utilizzato per la redazione dei testi è quello iBooks, che garantisce tutta una se-rie di funzionalità che mettono in contatto lo studente col proprio do-cente (possibilità di usare la funzio-ne note e di condividerla con terzi) e con l’esterno (ricerche di qualsiasi termine sul Web o su wiki). Tale impostazione costituisce senz’altro uno sprone a una didattica inno-vativa, favorendo il cambiamento dell’ambiente di apprendimento. In particolare sviluppa la consapevo-lezza che il sapere non può stare tutto in un libro e che i nuovi stu-denti e i nuovi docenti della società fondata sulla conoscenza saranno protagonisti in quanto lavoreranno sull’accesso ai saperi piuttosto che sui contenuti di una disciplina e che questi saranno da gestire in relazio-ne alle competenze da sviluppare e in sinergia con le diverse discipline del curriculum.

Insomma in una realtà in rapido cambiamento i docenti e gli studenti del Tosi, secondo lo stile che li distin-gue da decenni, hanno colto la sfi-da di essere una scuola in progress, sempre in forte processo elaborati-vo, come dice Francesco Butturini, perché il suo servizio consisite non solo nel cogliere le esigenze della società del presente, ma anche nello sviluppare visioni aperte e audaci per progettare il futuro.

reperibili su Internet che possono essere trasformati in oggetti didat-tici e in prodotti di apprendimento da parte degli allievi, nonché l’au-toproduzione di materiali digita-li. A questo proposito vale la pena accennare all’esperienza del pro-getto Bookinprogress, che ha rice-vuto ulteriore impulso dal progetto Generazone Web. La presenza di tecnologie attive e interattive è de-stinata a operare un profondo cam-biamento della funzione docente. Fin da questi primi passi della spe-rimentazione del progetto Genera-zione Web si va evidenziando - e può essere stimolato ulteriormente in fase di progettazione didattica - un profondo processo di cambia-mento della funzione del docente, sempre più chiamato a essere guida e sostegno, regia attiva e presenza costante per lo studente, incorag-giando l’evidenziazione positiva delle differenze personali, e attuan-do in ultima analisi procedure di coaching nell’esercizio delle proprie funzioni. In quest’ottica si è rivelata preziosa la partecipazione del Tosi, con un ruolo attivo e propositivo di primo piano, alla Rete Nazionale del Book in Progress, di cui il Tosi è co-fondatore. Il progetto è teso alla au-toproduzione di materiale didattico, sia in forma cartacea che in forma multimediale. I materiali sono co-struiti dai docenti delle scuole della rete, per i loro studenti e non per un generico anonimo discente. Per ogni disciplina ci sono le conoscenze e le competenze di base, fondamentali per garantire l’uguaglianza del di-ritto allo studio; l’attività didattica originale del singolo docente per la sua classe arricchisce in progress il materiale con il contributo della sua ricerca, delle sue attività e di quelle dei suoi studenti, secondo il modello della didattica collabo-rativa, dell’apprendimento perma-nente e della personalizzazione. In questi ultimi mesi, in concomitanza con il bando di Generazione Web, i docenti hanno curato il passag-gio dei testi dalla forma cartacea

pensa alla tradizionale autoreferen-zialità di molti docenti della scuola italiana.”

Il rapporto tra studenti e di-spositivi digitali qual è al momen-to: 1:1, 2:1, ecc?

“La situazione è piuttosto diffe-renziata. Se si comprendono tutte le opzioni presenti e i dispositivi attivi a scuola, verosimilmente la propor-zione potrebbe essere di una media di 3:1. Inoltre, aderendo al proget-to Generazione Web della Regione Lombardia, il Tosi ha dotato trecen-to studenti di dieci prime – in tutto le prime sono quindici – di ipad che contribuiscono in maniera signifi-cativa a modificare l’ambiente di apprendimento. E’ evidente che le tecnologie non sono il fine, ma lo strumento moderno al servizio della didattica e della formazione permanente.”

Su quali tecnologie, visto anche i rapidi avanzamenti, la sua scuo-la ha deciso di puntare?

“Negli ultimi anni l’attenzione del Tosi verso modalità didattiche sempre più aperte a una cultura del saper fare oltre che del sapere ha reso particolarmente interessante le soluzioni digitali mobili (tablet), soprattutto per la loro duttilità e la forte potenzialità interattiva, nonché l’ intuitività dei sistemi operativi.

Di conseguenza investimenti ri-levanti sono stati fatti e sono ancora previsti sul potenziamento della re-te internet, soprattutto per quanto riguarda il sistema wi-fi.”

Se dovesse fare un bilancio dove posizionerebbe la sua scuola?• OrientataallareteInternet?• Orientataaisoftwaredidattici?• Orientataaisoftwareperlare-

dazione di materiali digitali?“Il Tosi utilizza opportunamen-

te tutte e tre le prospettive, ma particolarmente interessanti per il corpo docente sono apparsi l’uti-lizzo e l’elaborazione dei materiali

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Come le aziende produttrici do-vrebbero lavorare con le scuole? Come dovrebbero gestire il rap-

porto con le scuole? La scuola italiana sta sperimen-

tando oggi, in maniera eterogenea ed a volte incontrollata, nuove me-todologie di apprendimento, una nuova organizzazione didattica, l’in-gresso della tecnologia al servizio dell’apprendimento anche all’interno delle singole classi e non solo nei la-boratori informatici, nuovi contenuti e metodi di formazione per i docenti. Le aziende produttrici dovrebbero stabilire rapporti solidi con la realtà scolastica, identificando gli obiettivi strategici del sistema scuola che di-ventino così traguardi condivisi per il personale dirigente e docente, gli studenti, i genitori, i soggetti istitu-zionali e il mondo dell’impresa.

Per rispondere a questa esigenza, Samsung si sta focalizzando nel por-tare i benefici della tecnologia nei principali settori socio-economici. Tra questi, la scuola rappresenta un ambito chiave per la crescita del Pa-ese, poiché principale responsabile della formazione dei giovani. Con la soluzione Samsung School, si abilita il sistema scolastico ad educare e insegnare in un modo completamen-te innovativo. Un nuovo approccio, diverso rispetto a quello tradiziona-le tra insegnante e studente, che si contraddistingue per una maggiore interazione e collaborazione delle due parti.

Samsung ha creato negli ultimi mesi una divisione altamente spe-cializzata, dedicata all’ambito Edu-cational, per rispondere ai bisogni della scuola e quindi per indivi-duare soluzioni dedicate. La stessa Samsung School, attraverso un pro-getto globale di sperimentazione che ha coinvolto anche diverse scuole

italiane, è stata ottimizzata e loca-lizzata per integrarsi al meglio nelle nostre realtà scolastiche.

Tra le diverse attività previste, la divisione Educational di Samsung Italia partecipa a tavoli di confronto con le Istituzioni locali e naziona-li, organizza conferenze ed even-ti dedicati all’introduzione delle tecnologie nella scuola, raccoglie gli studi e le ricerche nazionali ed internazionali sulle esperienze di-dattiche e pedagogiche inerenti a questo cambiamento generaziona-le, sta avviando un piano di for-mazione per dirigenti e docenti. Ha avviato, inoltre, su tutto il terri-torio nazionale una rete di Partner specializzati e certificati, in grado di fornire una consulenza avanzata e completa alle scuole, soprattutto in questa prima fase di digitalizzazione.

Cosa dovrebbero fare le aziende d’informatica per essere conside-rate partner e non solo venditori?

In questa ottica di innovazione della scuola italiana, Samsung è impegna-ta attivamente attraverso una rete di partner selezionati per accompagna-re e guidare le scuole interessate ver-so un cambiamento generazionale della didattica, non solo in termini di prodotto ma anche di soluzioni efficaci e moderne. I Partner certifi-cati da Samsung non sono semplici rivenditori hardware o software, ma si configurano come veri e propri consulenti per le scuole: tra le loro competenze sono in grado di offrire sopralluoghi mirati, formazione dei docenti e di tutto il personale scola-stico, assistenza e manutenzione, in-tegrazione delle soluzioni Samsung con le infrastrutture e con i processi già esistenti.”

Quale politica dei prezzi può essere utile per incentivare nelle scuole e nelle famiglie l’acquisto di tecnologia digitale? Come offrire il prodotto o la soluzione giusta ma anche conveniente?

“Samsung ha posto un’attenzio-ne particolare rispetto alla con-figurazione dei prodotti e delle soluzioni destinate alla scuola. Per ottimizzare le nostre soluzio-ni, abbiamo avviato nel corso degli ultimi mesi una serie di progetti di sperimentazione che incontrano le stesse finalità della “Classe 2.0” o della “Scuola 2.0”, progetti che sono stati sviluppati in ambito internazio-nale e locale, e che rispondono da una parte alle richieste esigenti degli studenti e dall’altra alle specifici-tà dei docenti. Oggi Samsung è in grado da una parte di offrire consu-lenza avanzata a livello tecnologico alla scuola italiana, ma è anche in grado di offrire prodotti e soluzioni pensate, sviluppate e localizzate con un occhio di attenzione specifica al

Intervista a Ernesto D’Alessandro, Technical Program Supervisor Product&Solutions Division, Samsung Electronics Italia

Le aziende produttricidi Paola Torre

Ernesto D’Alessandro, Technical Pro-gram Supervisor Product&Solutions Division, Samsung Electronics Italia

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nuovo impiego delle tecnologie, che oggi permettono una fruizione di contenuti avanzati e di servizi in qualsiasi luogo e in qualsiasi mo-mento. Smartphone, Tablet ed altri prodotti, grazie all’ausilio di solu-zioni dedicate e specifiche per l’am-bito privato e per quello aziendale, ci accompagnano durante l’arco delle nostre giornate secondo la logica definita BYOD (“Bring Your Own Device”), diventando veri e propri strumenti personali. Nei prossimi mesi assisteremo da una parte alla creazione di un ecosistema di so-luzioni e di servizi, dall’altra ad un rafforzamento della convergenza di-gitale e dell’integrazione tra prodotti anche di settore merceologico oggi differente, secondo le logiche de-finite dal paradigma dell’“Internet delle Cose”. Sviluppi interessanti riguarderanno pertanto la comuni-cazione diretta tra le macchine, il che permetterà di semplificare sem-pre più i processi, anche in ambito Educational, ed in generale andrà a migliorare la nostra esperienza digitale in ogni aspetto della vita. Samsung School è una soluzione che è già in linea con queste evolu-zioni, garantendo una piattaforma completamente integrata e dedicata a disposizione delle scuole.”

il Mercato elettronico della Pub-blica Istruzione, l’area del Mercato elettronico della Pubblica Ammi-nistrazione, che le scuole italiane possono utilizzare per acquistare on line beni e servizi destinati alla didattica ed alla gestione organiz-zativa della Scuola. Il MePI non è ancora attivo per le istituzioni sco-lastiche per effettuare le procedure di negoziazione mentre è accessibile alle imprese per abilitare le proprie soluzioni. Nell’ambito del MePI Samsung presenta i beni e i servizi aggregati secondo logiche coerenti con la destinazione d’uso scolasti-ca, in linea con le finalità del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD).”

Negli USA Google ha offerto a 1000 presidi il suo ultimo prodot-to: GoogleGlass. Si assiste ad una radicale trasformazione non solo delle “macchine”, ma anche del loro impiego, diventate strumenti personali per un utilizzo sempre e ovunque: quali sono, dal vostro punto di vista, gli sviluppi che possono essere previsti nei prossi-mi anni e quali tecnologie saranno prodotte?

“Nel corso degli ultimi anni si è assistito non solo ad un aumento delle performance e delle caratteri-stiche hardware dei diversi dispo-sitivi, ma anche ad un

mondo scuola. A livello Europeo è in corso un

progetto di ricerca molto ambizioso, denominato EUN (European Scho-ol Network) e curato dai Ministeri dell’Educazione di diversi Paesi, che ha come obiettivo principale quello di studiare l’impatto dei Tablet, delle eBoard e delle soluzioni di interatti-vità nel contesto didattico. In Italia sono stati avviati da qualche mese diversi progetti pilota di sperimen-tazione sulla Samsung School, in-novativa soluzione che promuove un approccio alla didattica interattiva, collaborativa, volta ad uno sviluppo individuale e di gruppo per com-petenze piuttosto che alla classica lezione frontale. Dai primi feedback ricevuti dalle scuole che hanno av-viato il progetto, l’esperienza è stata molto positiva: si è assistito ad un in-cremento dell’attenzione, della con-centrazione e dell’interesse da parte degli studenti, ad un miglioramento delle competenze acquisite dagli allievi in termini prima di tutto di collaborazione, creatività e di intera-zione, ad una migliore gestione delle attività operative all’interno delle strutture scolastiche, nonché ad un maggiore adattamento rispetto al-le specificità e alla caratteristiche psico-fisiche degli studenti.

Per quanto riguarda gli aspetti commerciali, stiamo sviluppando formule di pagamento o contratto convenienti e tarate sulle necessità sia di un istituto scolast ico che scelga di dotarsi di t ecnolog ia , sia per le fa-miglie che ver-ranno coinvolte in questa fase di digitalizzazione del-la didattica.

Samsung è impe-gnata a pubblicare pro-gressivamente attraverso i propri Partner certificati i propri cataloghi sul MePI,

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Dottor Ghidini, cosa signi-fica per le aziende produttrici ed i rivenditori il Progetto Ge-nerazione WEB Lombardia? Quali le principali sfide?

“Il progetto rappresenta una grande possibilità per tutti gli operatori; questa oppor tunità non deve però essere vista solo come possibilità di aumentare il proprio fatturato, ma come un impegno sociale che nel medio e lungo termine ripagherà degli sforzi grazie ad un ampiamento del mercato.

La principale sfida rappresenta la possibilità di far crescere in-sieme l’utilizzo in modo costrut-tivo degli strumenti informatici a servizio della didattica e non viceversa.

A questo deve seguire la for-mazione di personale dedica-to sia all’interno delle imprese produt t r ici sia nel mondo dei rivenditori.

Abbiamo imparato, collabo-rando con oltre 500 I.S. Italiani, che la scuola è da considerar-si utente e non comune cliente. Ogni scuola è una realtà con esi-genze diverse ed è impossibile realizzare soluzioni standardiz-zate calate dall’alto.

E’ solo incentivando la nascita di reti di scuole e collaborando a stretto contatto con i dirigenti, i professori e gli Ata che è pos-sibile meglio comprendere e ge-stire le esigenze specifiche della classe e/o scuola intera.”

L’agenda digitale per la scuo-la può essere una questione che

impegna tutti?“Sicuramente l’Agenda Di-

gitale Lombarda, oltre a quella italiana possono essere il trai-no fondamentale di questo pro-cesso. Ad esempio in Regione Lombardia abbiamo testato con successo l’utilizzo della CRS/CNS (Carta Regionale dei Servi-zi/Carta Nazionale Servizi) per l’identif icazione ed il control-lo della navigazione dei minori all’interno dell’I.S., ottenendo il duplice vantaggio di utilizzare uno strumento già in possesso da parte di tutti i cittadini italiani, oltre a quello di far meglio cono-scere le potenzialità nell’utilizzo di strumenti già esistenti.

La scuola può e deve essere vista parte integrante nella dif-fusione dell’Agenda Digitale in

quanto ha un forte contatto sia con le nuove generazioni sia con le famiglie ed è sicuramente anello di congiunzione per for-mare ed informare gli uni e gli altri sui benefici.”

Come le aziende produttrici di hardware e software dovreb-bero aiutare dirigenti e docen-ti nello sviluppo digitale della scuola?

“ I n u n a s o l a p a r o l a : collaborando.

Abbiamo riempito le scuole di molta tecnologia, commettendo l’errore di pensare che avrebbe risolto da sola il problema.

Il primo risparmio per le scuole è quello di ben definire i prodot-ti o soluzioni di loro interesse. Molto spesso abbiamo infatti no-tato che un’errata analisi delle necessità ha comportato degli acquisti non corretti per le esi-genze. Le apparecchiature com-patibili con l’utilizzo scolastico devono essere ben identificabili dal mercato e devono avere dei costi gestibili anche un domani, quando saranno le famiglie a do-ver sostenere l’investimento.

Molto spesso, infatti, le ap-parecch iat u re for n ite han no dei costi elevati, anche perché implementano delle funzioni puramente riservate al mondo consumer che non vengono uti-lizzate in ambiente scolastico.

Dobbiamo tutti ricordarci che le apparecchiature devono essere utilizzate dagli studenti per al-meno 3 anni e pertanto è neces-sario estendere le garanzie dei

Intervista a Stefano Ghidini, Amministratore e Responsabile Divisione Education C2 group di Cremona

una grande possibilità per gli operatori

di Paola Torre

Stefano Ghidini, Amministratore e Responsabile Divisione Educa-tion C2 group di Cremona

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evoluti a l ivello informatico. Nella maggior par te dei casi, inoltre, si tratta di un falso ri-sparmio in quanto necessita di molte ore di sviluppo e per la formazione e diffusione del suo utilizzo.

Spieghi i vantaggi dei prodotti hardware e software proprietari?

Il modo migliore per diffon-dere la conoscenza è usare stru-ment i familiar i al la maggior parte dei destinatari dell’inno-vazione. I professori non devono diventare degli esperti di tec-nologia, devono semplicemente utilizzare questi strumenti come ausilio alla didattica al f ine di renderla più fruibile per tutti.

Il vantaggio principale di uti-lizzare software proprietari di larga diffusione è, inolt re, la possibilità di trovare facilmente sul territorio tecnici qualificati a basso costo in grado di aiutare gli I.S.”

e diffonderle grazie ad una serie di incontri gestiti a livello pro-vinciale nei quali si realizzano delle soluzioni laboratoriali fun-zionali e complete per meglio far comprendere agli utenti i benefici.

Solo in questo modo si po-t r à c o n t a r e s u u n a p l a t e a interessata.”

Rit iene che gl i strument i hardware e software digitali debbano essere non proprietari e “aperti” (open source) per poter godere di migliori prezzi di mercato e di una più larga compatibilità di soluzioni an-che nel lungo periodo?

“Ho sempre apprezzato i sof-tware open source, ma la mia esperienza mi ha fatto compren-dere che nella maggior parte dei casi rappresentano un ostacolo alla diffusione, in quanto spesso realizzati da professori troppo

produttori per questo periodo, integrando possibilmente del-le formule di assicurazione che copre i danni accidentali ed il furto. In molti casi la formula del noleggio ha risolto a pieno questa esigenza.

Oggi siamo in grado di inte-grare le apparecchiature fornite con soluzioni specifiche di sem-plice utilizzo, che consentono, con costi realmente contenuti, di realizzare delle aule nelle quali la condivisione e la collaborazio-ne sono facilmente gestibili.

E’ fondamentale, una volta realizzate le reti di scuole che tutti gli operatori testino ed in seguito presentino tutte le solu-zioni sia hardware che software che possono realmente aiutare la nuova didattica.

I produttori ed i r ivenditori qualif icati, collaborando in un modo stretto, devono semplice-mente cercare di farle conoscere