Gen. Carlo CABIGIOSU · Saudi Vision 2030. Nella sessione del consiglio dei ministri del 26 aprile...

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Gen. Carlo CABIGIOSU 1

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Gen. Carlo CABIGIOSU

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COSA VUOLE L’IRAN

LIBERARSI DALLA SOGGEZIONE AI PAESI OCCIDNTALI

CONTINUARE I PROPRI PROGRAMMI NUCLEARI

ACQUISIRE UN ACCESSO DIRETTO AL MEDITERRANEO

UTILIZZARE SENZA RESTRIZIONI IL SUO PATRIMONIO PETROLIFERO

DARE AL MONDO SCIITA LA STESSA RILEVANZA DI QUELLO SUNNITA

DIMOSTRARE CHE LA TEOCRAZIA FUNZIONA

PERCHE’ L’ARABIA SAUDITA RITIENE DI AVERE UN RUOLO GUIDA NELLA REGIONE

• E’ LA CULLA DELL’ISLAM (1,2 MILIARDI DI FEDELI nel mondo)

• E’ IL MOTORE ECONOMICO DEL MENA (MIDDLE EAST AND NORTH AFRICA) CON IL 20% DEL GDP E IL 50% DEL MERCATO AZIONARIO

• HA LE DUE MAGGIORI COMPAGNIE PETROLIFERE DELLA REGIONE (ARAMCO E SABIC)

• LA BANCA CENTRALE SAUDITA DETIENE LA TERZA RISERVA MONDIALEDI VALUTA ESTERA (850 MILIARDI$)

• L’ARAMCO GESTISCE LA MAGGIORE QUANTITA’ DI PETROLIOESTRATTO AL MONDO E DETIENE LA MAGGIORE QUANTITA’ DIRISERVE PETROLIFERE

• HA FORZE ARMATE NUMERICAMENTE FORTI E MODERNAMENTE ARMATE

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- SIAMO DI FRONTE AD UN GIGANTE ECONOMICO CON VASTEAMBIZIONI DI POTERE

- INIZIA AD EVOLVERE VERSO MAGGIORE LIBERTA’, MA SEMPRE IN REGIME DI MONARCHIA ASSOLUTA

- FORTEMENTE INFLUENZATO DALLA SUA POSIZIONE RELIGIOSA

- IL SUO NEMICO «NATURALE» È L’IRAN

- TOTALMENTE DIPENDENTE DALLA MANODOPERA STRANIERA

- IL PROGETTO «VISION 2030» SALTO NEL FUTURO

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Salmān bin ʿAbd al-ʿAzīz ĀlSaʿūd (Riyad, 31 dicembre 1935) è re dell'Arabia Saudita dal 23 gennaio 2015, il secondo re dei cosiddetti "Sette Sudayrī" dopo suo fratello Fahd.

Re Fahad succede a re Kahlid nel 1982

Abd Allah re dal 2015al 2015

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d Mohammad bin

Salman

Saudi Vision 2030. Nella sessione del consiglio dei ministri del 26 aprile 2016 ha presentato un piano strategico elaborato dal Consiglio per gli affari economici e di sviluppo da lui guidato. I punti centrali della proposta sono quelli economici, tra i quali: la trasformazione della Saudi Aramco in una holding, la costituzione di un fondo sovrano di 2000 miliardi di dollari per il lancio di progetti di investimento sul territorio nei settori non petroliferi, il turismo e l'intrattenimento. Saranno aumentate tasse e tariffe: una sul valore aggiunto, una sui beni di lusso, i pedaggi stradali, il prezzo della benzina e ridotte e razionalizzate le spese militari; ci saranno anche pesanti tagli sui sussidi. Secondo il piano questo permetterà all'economia del regno di diventare indipendente, entro il 2020, dalla produzione e dal prezzo del petrolio il cui calo negli ultimi mesi ha messo in difficoltà il bilancio pubblico.

benzina e

Il principe Mohammad è nato a Riyad il 31 agosto 1985, figlio di re Salman e della sua terza moglie Fahda bint Falah bin Sultan Al Hithalayn. È fratello germano di Turkī, presidente del Gruppo saudita di ricerca e marketing. Il principe Moḥammad ha conseguito la laurea in giurisprudenza presso l'Università Re Sa'ud.

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LA RELIGIONE

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SAUDI ARAMCO

CONTROLLATA AL 100% DAL GOVERNO SAUDITAGESTITA DA UN BOARD DI 11 MEMBRI (3 AMERICANI)FA 33 MLD. $ DI GUADAGNI ALL’ANNO

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Official 2010 census figures stated that there were 8,429,401 expatriates out of a total population of 27,136,977 or roughly 31 per cent of the total.

Pakistani 1,500,000Indian 4,100,000Egyptian 2,900,000Yemeni 800,000Bangladeshi[ 1,005,000Filipino 1,020,000Sri Lankan 600,000Jordanian/Palestinian 260,000Indonesian 1,500,000Sudanese 500,000Syrian 2,500,000Turkish 200,000Westerners 100,000

LAVORATORI STRANIERI IN SAUDI ARABIA

IN ITALIA ca 5.000.000 mil.

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Saudi state's execution of 47 Shia Muslim protesters in January 2016

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LA RICCHEZZADELL’ARABIA SAUDITA

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VISION 2030

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I PROGETTI DEL PRINCIPE BIN SALMAN

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VISION 2030- SI PROPONE DI VARARE UN PIANO DI RIFORME IN

VARI CAMPI- VUOLE AFFRANCARE L’ARABIA SAUDITA DALLA

RENDITA PETROLIFERA- FINE DEI SUSSIDI- PRODUTTIVITA’, CAPITALE PRIVATO E

TRASPARENZA

Lo stato impiega il 70% dei sauditiSI’ a riforme sociali, no a riforme politicheIncentivare il lavoro femminileQuotazione del 5% di ARAMCO PARI A 2000-2500 MILIARDI$Reinvestire in miniere, siderurgia, petrolchimica, industria manifatturiera, Turismo, edilizia.Industria della difesa petrolchimica

Causa prima il crollo del prezzo del petrolio (da 80-100$ al barile a 36 $)

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IL GRATTACIELO DI RIJAD1 KM DI ALTEZZA

I GRATTACIELI DELCENTRO DIREZIONALE DI RIJAD

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IL NUOVO PORTO A JEDDAH

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CENTRO FINANZIARIO «KING ABDULLAH» A RIJAD

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LA POLITICA ESTERA DEL REGNO DELL’ARABIA SAUDITA

DESCRITTTTA DAL PRINCIPE AL FAISAL BIN ABDUL AZIZ AL SAUDCAPO DEL SERVIZIO DI INTELLIGENCE DEL PAESE E MEMBRO DELLA

FAMIGLIA REALE

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PERCHE’ L’ARABIA SAUDITA RITIENE DI AVERE UN RUOLO GUIDA NELLA REGIONE

• E’ LA CULLA DELL’ISLAM (1,2 MILIARDI DI FEDELI nel mondo)

• E’ IL MOTORE ECONOMICO DEL MENA (MIDDLE EAST AND NORTH AFRICA) CON IL 20% DEL GDP E IL 50% DEL MERCATO AZIONARIO

• HA LE DUE MAGGIORI COMPAGNIE PETROLIFERE DELLA REGIONE (ARAMCO E SABIC)

• LA BANCA CENTRALE SAUDITA DETIENE LA TERZA RISERVA MONDIALEDI VALUTA ESTERA (850 MILIARDI$)

• L’ARAMCO GESTISCE LA MAGGIORE QUANTITA’ DI PETROLIOESTRATTO AL MONDO E DETIENE LA MAGGIORE QUANTITA’ DIRISERVE PETROLIFERE

• HA FORZE ARMATE NUMERICAMENTE FORTI E MODERNAMENTE ARMATE

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IL RUOLO GUIDA SI ESPLICA INTERVENENDO IN TUTTE LE SITUAZIONICHE MINACCIANO LA PACE DELLA REGIONE E CHE NE METTONOIN PERICOLO IL PROGRESSO E CHE COINVOLGONO:

IRANLE MINORANZE SCIITE DI KUWEIT , LIBANO, YEMENIRAQIL CONFLITTO IN YEMENIL CONFLITTO IN SIRIAEGITTOBAHREINLA QUESTIONE ISRAELO-PALESTINESE

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IL RAPPORTO CON L’IRAN

• L’IRAN SI PROPONE COME GUIDA• NON SOLO DELLA COMUNITA’ SCIITA,

MA DI TUTTI I MAOMETTANI, NON SOLODA UN PUNTO DI VISTA RELIGIOSO MA ANCHE POLITICO

• SI E’ FATTO PORTATORE DI OGNI ISTANZA ANTI OCCIDENTALE

• STA CERCANDO DI SVILUPPARE UN PROPRIO POTENZIALE NUCLEARE

• INTERFERISCE NEGLI AFFARI INTERNI NON SOLO DI PAESI A MAGGIORANZA SCIITA COME L’IRAQ E IL BAHREIN MA ANCHE CONMINORANZE SCIITE COME KUWEIT, LIBANO E YEMEN

• E’ PREOCCUPANTE ANCHE IL COINVOLGIMENTO DIRETTO NELLA GUERRA CIVILE IN SIRIA

• L’ARABIA SAUDITA AUSPICA IL SOPRAVVENTO DELLE FORZE MODERATEMA E’ PRONTA A FRONTEGGIARE ANCHE GLI ESTREMISTI LEGATI A KOMEINI E KAMENEI 53

L’ARABIA SAUDITA E L’IRAQ

• L’ARABIA RICONOSCE UN RUOLO CENTRALE ALL’IRAQ NEL MONDO ARABO

• OGGI TUTTAVIA E’ SOGGETTO AD UNA FORTE INFLUENZA IRANIANA

• VI SONO GRUPPI POLITICI E RELIGIOSI ORMAI STRETTAMENTE LEGATIALL’IRAN CHE NE INFLUENZANO FORTEMENTE LA POLITICA

• L’ARABIA SAUDITA USERA’ OGNI MEZZO PER OPPORSI A QUESTA PROGRESSIVA SOTTOMISSIONE DELL’IRAQ ALL’IRAN

IMBARAZZO DEGLI USA CHE SONO TRADIZIONALI ALLEATI DELL’A.S.MA CHE OGGI SONO IMPEGNATI CON L’IRAQ NEL CONTENIMENTO DI ISIS

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LA SITUAZIONE NELLO YEMEN

• L’INSTABILITA’ NELLO YEMEN RAPPRESENTAUN RISCHIO NON SOLO PER L’ARABIA SAUDITA,MA PER TUTTA LA REGIONE

• ANCHE QUI SI ESPLICA L’INTERFERENZA IRANIANA

• LE CARATTERISTICHE GEOGRAFICHE DELL’AREA FAVORISCONO LE AZIONIDI GRUPPI DI AL KEIDA COME AVVENUTO CON OSAMA BIN LADEN

• VI SONO ANALOGIE CON QUANTO AVVIENE IN PAKISTAN NELLE «TRIBAL AREAS»

• SONO IN CORSO SCONTRI IN CUI APPARE CHIARO IL SUPPORTO DI UOMINI E MEZZI IRANIANI AI QUALI SI OPPONE UN’ ALLEANZA A GUIDA SAUDITA

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OPERAZIONE « Decisive Storm «

Secondo Al Arabiya, i Sauditi hanno partecipato con 150.000 uomini e100 aerei da combattimento. Altri 100 aerei circa sono stati dati daEgitto, Marocco, Giordania, Sudan, Kuweit, Emirati Arabi, Qatar eBahrein.L’operazione è stata conclusa nell’aprile del 2015.

GLI EVENTI PRECEDENTI

Dopo aver preso il controllo della capitale Sana'a nel settembre 2014 eaver costretto Hadi alle dimissioni e alla fuga ad Aden tra gennaio efebbraio 2015, gli Huthi hanno lanciato un'offensiva per estendere illoro controllo nelle province meridionali. Il 25 di marzo l'offensiva degliHuthi, alleati con forze militari fedeli a Saleh, è arrivata alle porte diAden, la sede del governo di Hadi; Hadi è fuggito in Arabia Saudita lostesso giorno. Il giorno seguente, con l’Operazione « Decisive Storm»una coalizione militare guidata dall'Arabia Saudita è intervenutamilitarmente con attacchi aerei contro gli Huthi per restaurare ildeposto governo di Hadi. 56

HUTI

GOVER

AL KAIDA

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PERDITE

7.400–16.200 morti in Yemen(4.125–10.000 civili)500 morti in Arabia Saudita40.000 feriti3.154.572 profughi

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Yemen's former president Ali Abdullah Salehallied with Houthis

Yemen's President Abdrabbuh Mansur Hadiin Riyadh, Saudi Arabia, 7 May 2015

Crown Prince Mohammad bin Salman (right) is considered the architect of the war in Yemen

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Aproffittando del caos creatosi nel paese, AQAP(Al Qaida nell a penisola arabica)si è impadronita della città di MUKALLA, e dellevicine infrastrutture portuali di trasporto e militari.Al Qaida ha inoltre liberato 300 prigionieri jihaidistie 1200 carcerati comuni dalla prigione di TAIZ nelgiugno del 2015, prigione che era divenuta unacentrale addestrativa per Al Qaida.

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FORZE ARMATE SAUDITE

Il Regno dell’Arabia Saudita ha una delle migliori ForzeArmate del Medio Oriente.

Il Regno spende il 25% del suo budget (88 milardi di $)per le sue forze armate.

Ha quasi 700.000 uomini in servizio, di cui 300.000nell’Esercito, 200.000 nella Guardia Nazionale, 25000tratti dalle tribù. La Marina ha 60.000 uomini e le forzeaeree 40.000.

Ha anche 63.000 civili e dispone di un robusto Serviziodi Intelligence. 61

LIBANO

LA LUNGA MANO DELL’IRAN IN LIBANO E’ IL MOVIMENTO DEGLI HEZBOLLAH

AGISCONO IN SUPPORTO DIRETTO DEL REGIME DI ASSAD IN SIRIA

SVOLGONO UN RUOLO DESTABILIZZANTE IN LIBANO

SONO UNA MINACCIA PER ISRAELE

L’ARABIA SAUDITA SOSTIENE LE FORZE ARMATE E IL GOVERNO LIBANESE CON CONSISTENTI AIUTI ECONOMICI

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IL CONFLITTO IN SIRIA

L’ARABIA SAUDITA ESPRIME FORTI CRITICHE A TUTTE LE MAGGIORI POTENZE, RUSSIA, AMERICA, CINA PER NON AVERE COSTRETTO ASSAD A RECEDERE DALLA REPRESSIONE

ESISTE COMUNQUE IL RISCHIO CHE L’INSTABILITA’ SI PROPAGHI A LIBANO, GIORDANIA E ISRAELE, TURCHIA E IRAQ

NON SI ESPRIME IN MODO CHIARO CONTRO L’ISIS

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L’EGITTO

E’ UN TRADIZIONALE ALLEATO DELL’ARABIA SAUDITA

DOPO LA DEPOSIZIONE DI MUBARAK DISPOSE UN SOSTEGNO DI 4 MLD.DI DOLLARI AL NUOVO GOVERNO,

MA NON GRADI’ L’IMPRONTA ESTREMISTA DEI «FRATELLI MUSSULMANI»

QUANDO IL GEN. AL SISI SALI’ AL POTERE IL CONTRIBUTO A SUO FAVORE FU DI 5 MLD. DI DOLLARI

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IL BAHREIN

E’ IL PAESE GEOGRAFICAMENTE E STORICAMENTE PIU’VICINO ALL’ARABIA SAUDITA

DOPO LA RIVOLUZIONE KOHMEINISTA IN IRAN LA COMUNITA’ SCIITA E’ STATA SOBILLATA ALLA RIVOLTA

IL GOVERNO IRANIANO HA DICHIARATO CHE IL BAHREIN E’ UNA SUA PROVINCIA

LA CONFERENZA DEGLI STATI DEL GOLFO E’ INTERVENUTA CON PROPRIE TRUPPE PER SEDARE I MOTI E CON 10 MLD.$ DI AIUTI AL GOVERNO

L’ARABIA SAUDITA NON ASSISTERA’ INERTE AD ALTRI TENTATIVI IRNIANI DI MUTARE LO STATUS QUO

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LA QUESTIONE ISRAELO PALESTINESE

L’ARABIA SAUDITA HA RIFIUTATO UN SEGGIO NEL CONSIGLIO DISICUREZZA DELL’ONU IN SEGNO DI DISACCORDO CON LE POLITICHE RIGUARDANTI LE DECISIONI SUL TEMA

MILIONI DI $ SONO STATI DEVOLUTI ALL’AUTORITA’ PALESTINESE PERLA COSTRUZIONE DI OPERE PUBBLICHE NELLA STRISCIA DI GAZA E ALTROVE

L’IMPEGNO E’ A FAVORE DELLA «TWO STATES SOLUTION»

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LA VERA FORZA DELL’ARABIA SAUDITA : IL PETROLIO

- PUO’ PERMETTERSI DI VENDERE A BASSO COSTO

- NON PIU’ ECONOMICO PER GLI USA LAPRODUZIONE DELLO «SHALE OIL»

- RIDUCENDO LE QUOTE VENDUTE DA RUSSIA E IRAN- FORNENDOLO A PREZZO DI COSTO AI PAESI AMICI

- GRAZIE ALLE SUE ENORMI RISERVE PUO’ AUMENTARELA PRODUZIONE SENZA PARTICOLARI LIMITI

- SI E’ OPPOSTA ALLA DELIBERA OPEC DI RIDURRE LA PRODUZIONE PER RIALZARE I PREZZI

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CONCLUSIONE

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CARLO CABIGIOSU

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PAESE DI ANTICHISSIMA CIVILTA’ E RUOLO STORICO NELL’AREA

TEOCRAZIA ISLAMICA SCIITA CONTRAPPOSIZIONE CON ARABIA SAUDITA QUESTIONE DEL NUCLEARE RUOLO PRIMARIO NELLA GUERRA IN SIRIA SECONDO PAESE PER RISORSE

PETROLIFERE AMBISCE AL CONTROLLO STRATEGICO

DELL’AREA IN SINTONIA CON RUSSIA E TURCHIA E

OPPOSTA AGLI STATI UNITI GRANDE MERCATO PER L’EUROPA

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Nome completo Repubblica Islamica dell'IranLingue ufficiali Persiano (FARSI)Capitale Teheran (8.429.807 ab. / 2010)Forma di governo Repubblica islamica presidenziale (teocrazia) Guida suprema Ali KhameneiPresidente Hassan RouhaniIngresso nell'ONU 24 ottobre 1945Superficie 1.648.195 km² (18º)Popolazione 77 176 930 ab. (2013) (16º) 48 ab./km²Confini Afghanistan, Armenia, Azerbaigian, Iraq, Nagorno-Karabakh (territorio conteso), Pakistan, Turchia, TurkmenistanValuta Riyal iranianoPIL 548 590 milioni di $ (2012) (21º)PIL pro capite 7 207 $ (2012) (78º)

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LINGUA E DIALETTI

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550 a.C.IMPERO

ACHEMENIDE

334 a.C.CONQUISTA DI ALESSANDRO

MAGNO200 a.C. – 200 d.C.IMPERO PARTICO

200 d.C. – 600 d.C.IMPERO SASANIDEDAL 600 d.C.

CONQUISTA ARABA

VII sec.-XII sec.CALIFFATO ABBASIDE

EPOCA D’ORO

1221 – 1500GENGIS KHAN

E TAMERLANO

1501 – 1736DINASTIA SAFAVIDESCIISMO

XIX ° SEC. DISORDINI

INTROMISSIONE DI OTTOMANI –RUSSI - INGLESI

1779 -1925CAGIARI1925 – 1979

PAHLAVI1979….

REPUBBLICA ISLAMICA

GUERRE CON

ROMA

LA SUA STORIA

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Nel 550 a.C. Ciro il Grande sottomise l'Impero medio e fondò l'Impero achemenide dopo aver unificato altre città-Stato nella regione.

L'impero aveva un sistema amministrativo centralizzato, formato grazie a una fra le prime burocrazie del mondo, sotto il comando diretto dello Shahanshah(scià) e dei suoi satrapi, coadiuvati da un vasto numero di funzionari pubblici e da un esercito di professionisti.

L’origine di Achemene . Non essendo Dario erede diretto del suo predecessore, Ciro II, è stato ipotizzato che abbia inventato un antenato comune tra sé e Ciro, allo scopo di legittimare le sue pretese sul trono di Persia.

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L'espansione a ovest causò lo scontro diretto tra le varie città-Stato greche e l'impero, dando avvio alle cosiddette guerre persiane.

Nel 334 a.C. Alessandro il Grande invase l'Impero achemenide, sconfiggendo l'ultimo Shahanshah di questa dinastia, Dario III nella battaglia di Isso del 333 a.C. Dopo la morte di Alessandro la Persia cadde sotto il controllo di vari regni ellenistici. Nel II secolo a.C. la Partia divenne la potenza principale nella regione, riprendendo controllo dei territori iranici occupati dai regni ellenistici e ricreando il precedente Impero persiano sotto l'Impero partico, tuttavia senza alcuna nuova espansione territoriale. L'Impero partico durò fino al 224 d.C., quando gli succedette l'Impero SASANIDE .

BATTAGLIA DI ISSO 333 a.C

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Dopo i Parti subentrarono i Sasanidi che stabilirono un impero con dimensioni pari a quello degli Achemenidi e con capitale a Ctesifonte. Buona parte del periodo sotto l'Impero partico e l'Impero sasanide fu segnato dalle guerre romano-persiane, le quali avvennero sui confini occidentali e durarono circa settecento anni. Le guerre portarono all'indebolimento economico, militare e politico dell'Impero sasanide e dell'Impero bizantino, provocando successivamente la fine del primo con conseguenti estese perdite territoriale per mano delle armate dell'invasore arabo-musulmano.

Bassorilievo sasanide a Naqsh-e Rostamraffigurante Sapore I (a cavallo) mentre fa prigioniero l'imperatore romano Valeriano e Filippo l'Arabo (in ginocchio).

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200- 900 DC

La conquista islamica della Persia (intorno al632d.C.) segnò una svolta decisiva nellastoria di questo Paese. Nel volgere di alcunisecoli la maggioranza dei Persianiabbandonò lo Zoroastrismo e divennemusulmana, mentre le caratteristiche dellaciviltà persiana venivano assorbite dallanuova classe dirigente islamica.

Poiché gli Arabi offrivano una relativa tolleranza religiosa ai popoli che sisottomettevano senza opporre resistenza, i nativi non avevano molto da perdere nelcooperare con gli invasori, facilitando così l'occupazione. Fu solo a metà del VIIsecolo che cessò ogni resistenza da parte dell'elemento persiano. La conversione fuabbastanza rapida tra la popolazione dei centri urbani, ma molto più lenta tra icontadini e la popolazione rurale, sicché la maggioranza dei Persiani non divennemusulmana fino al IX secolo.

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CTESIFONTE

IL CALIFFATO ABBASIDE

L'Epoca d'oro islamica è un periodo storico ricadente nel Califfato abbaside e cheebbe termine con la conquista mongola di Baghdad nel 1258. Ebbe inizio intornoalla metà dell'VIII secolo con l'avvento del Califfato abbaside e il trasferimento dellacapitale da Damasco a Baghdad.

Tra il 1219 e 1221 l'Impero del Khwārazm-Shāh subì una rovinosa invasione da partedell'esercito mongolo guidato da Gengis Khan. La devastazione apportata fu tale dafar perdere la vita a un altissimo numero di abitanti dell'altopiano iranico, una stimapari a circa dieci o quindici milioni di persone. Alcuni storici stimano che lapopolazione dell'Iran non sia tornata ai livelli precedenti alla invasione fino al XXIsecolo.

Nel 1370 prese il controllo dell'Iran Tamerlano, creando l'Impero timuride, il qualedurò per i successivi centocinquantasei anni. Tale regno vide numerosi casi diviolenza e sterminio nei confronti della popolazione locale: ne fu un esempio ilcompleto massacro della popolazione di Isfahan da parte di Tamerlano nel 1387, chefece uccidere settantamila cittadini in pochi giorni. Hulagu Khan e Tamerlano, cosìcome i loro successori e nonostante le origini mongole, adottarono la tradizione, leusanze, costumi e cultura locali, immergendosi in un ambiente persiano.

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LA DOMINAZIONE MONGOLA

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GENGIS KAHN TAMERLANOTIMUR BARLAS

GENGIS KAHNA ULAN BATOR

Tali eventi portarono alla nascita della dinastia Safavide, una delle più importanti dinastie dell'Iran, spesso considerata come quella che fece entrare la Persia nell'età moderna. I Safavidi comandarono uno dei più importanti Imperi persiani dopo la conquista islamica della Persia e imposero la variante sciita duodecimana dell'Islam come religione ufficiale dell'impero

I Safavidi sono stati una dinastia-confraternita mistica di lingua e cultura turca. Originari del Kurdistan persiano, si insediarono in Azerbaigian e governarono la Persia tra il 1501 e il 1736.

Imposero con la forza lo sciismo quale religione di Stato, e unificarono le province sotto un forte potere centrale grazie alle specificità religiose assunte e all'uso sempre più pervasivo della loro lingua nazionale (adattata all'alfabeto arabo già in età samanide). Possono essere considerati i creatori del moderno Iran,

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Scià Ismāʿīl Abū l-Moẓaffar b. Shaykh Haydar b. Shaykh Junayd Safawī (17 luglio 1487 – 23 maggio 1524) è stato il capostipite della dinastia safavidecon sede a Tabriz nell'Iran nord occidentale,

Impose con un decreto, sotto pena di morte, la conversione della popolazione persiana sunnita allo sciismo. Tale decreto portò a una diffusione superficiale dello sciismo, che divenne tuttavia profonda e radicata nel corso dei secoli successivi.

I Safavidi governarono dal 1501 al 1722 e all'apice della loro espansione controllavano i territori corrispondenti all'odierno Iran, Azerbaigian, Armenia, gran parte dell'Iraq, Kuwait, Georgia, Afghanistan e alcune parti dell'odierno Pakistan, Tagikistan, Turkmenistan, Turchia e Siria. Di particolare rilievo è il fatto che l'ascesa della dinastia segnò il ritorno della Persia sotto il controllo delle popolazioni locali (persiani, azeri e curdi), a differenza delle precedenti occupazioni arabe e mongole, dando nuova vita all'identità nazionale della Persia, reintroducendo l'uso ufficiale del nome Iran nell'amministrazione dell'impero.

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Per la prima volta nella storia islamica, lo sciismo si organizza in Stato rompendo l'unità politica del mondo musulmano. L'Iran diviene una teocrazia con lo scià come capo politico e religioso

La dinastia dei Cagiari (Qajar), governò la Persia dal 1779 al 1925, ripropose la condizione di un regime assolutista, ma debolmente accentrato e costretto a confrontarsi con potenti forze tribali provinciali e con un apparato religioso sempre più indipendente. I Cagiari giunsero al potere dopo un periodo di anarchia e lotte tribali ,ma non riuscirono mai a consolidare la loro posizione perché l'esercito era esiguo, le province frammentate e governate da khān e Ilkhān (intesi come rappresentanti dei khān).

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Nel XIX secolo la Persia divenne teatro della rivalità tra l'Impero britannico e l'Impero russo zarista, che nel 1907 si accordarono per spartirsi il Paese in zone d'influenza. Alla fine della I^G.M. il crollo degli imperi ottomano e zarista lasciò il Regno Unito quale unica potenza nella regione, ma il tentativo di stabilire un formale protettorato (1919) fallì per l'opposizione della popolazione e del clero sciita e per l'influenza bolscevica dal nord.

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Nel 1921 Reza Khan, comandante della brigata cosacca, marciò su Teheran e divenne l'uomo forte del Paese. Primo ministro dal 1923, nel 1925 depose i Cagiari e divenne egli stesso scià con il nome di Reza Pahlavi. L'epoca dei Pahlavi, compresa tra il 1925 e il 1979, costituì praticamente una ripetizione della storia precedente: i tentativi di centralizzazione e modernizzazione provocarono una resistenza nazionale guidata dagli ʿulamāʾ in nome dell'Islam.

Reza Shah Pahlavi

II Guerra Mondiale.Con il termine invasione anglo-sovietica dell'Iran si indicano le operazioni militari condotte dalle forze armate dell'Unione Sovietica e del Regno Unito nel territorio dell'attuale Iran, tra l'agosto e il settembre del 1941; il nome in codice britannico per l'invasione era "Operazione Countenance".

L'invasione, conclusasi con un pieno successo per le truppe Alleate, venne concepita per evitare un possibile schieramento del governo dello scià Reza Pahlavi in favore dell'Asse, nonché per approntare una sicura via di rifornimento con cui inviare aiuti britannici all'Unione Sovietica.

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Nel 1943 si tenne la conferenza di Teheran, il primo vertice interalleato tra Roosevelt, Churchill e Stalin. Gli anni dal 1946 al 1953 videro gli Stati Uniti sostituirsi gradualmente agli inglesi nel sostegno alla ricostruzione e gestione del Paese. Nel 1946 gli statunitensi aiutarono i persiani a resistere alle pressioni dei sovietici che occupavano la provincia settentrionale dell'Azerbaigian, esigevano concessioni petrolifere e appoggiavano i movimenti separatisti del Kurdistan e dell'Azerbaigian. Sul finire degli anni cinquanta la Persia lottò anche per ottenere un maggior controllo dell'Anglo-Iranian Oil Company.

Il colpo di Stato del 1953 pose fine alla lotta per il potere e ricreò un regime accentrato e autoritario basato sull'appoggio straniero e favorevole alla modernizzazione economica e sociale.

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Nel 1951 Mohammad Mossadeq giunse al potere col progetto di stabilire una concreta democrazia e di instaurare una monarchia costituzionale. Mossadeq procedette subito a nazionalizzare l'industria iraniana degli idrocarburi, che era allora sotto il pieno controllo del Regno Unito. La reazione inglese fu molto dura e ne scaturì la crisi di Abadan,Nonostante l'aperta contrarietà di Mossadeq per il socialismo, Winston Churchil denunciò agli Stati Uniti che Mossadeq non era in grado di gestire un Paese in preda al caos e che stava "progressivamente propendendo verso il comunismo". In piena guerra di Corea gli Stati Uniti temevano che Mossadeq stesse involontariamente aprendo la porta a una penetrazione dell'Unione Sovietica. La CIA e il britannico Secret Intelligence Service (SIS) organizzarono un'operazione coperta per deporre Mosaddeq con l'aiuto delle forze armate leali allo scià. Il colpo di Stato del 1953 pose fine alla lotta per il potere e ricreò un regime accentrato e autoritario basato sull'appoggio straniero e favorevole alla modernizzazione economica e sociale.

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Farah Diba

Ci furono le dimostrazioni guidate dall'ayatollah Khomeyni, che nel 1964 fu esiliato in Iraq. Importante fu anche lo sviluppo del movimento per la riforma religiosa che voleva i mullah non più disinteressati alla politica, ma attivamente impegnati

Nel corso del 1978, mentre a Teheran si susseguivano le manifestazioni di protesta e gli scioperi, a Parigi tutti i gruppi di opposizione si unirono in un comitato rivoluzionario guidato dall'ayatollah Khomeini

Nel mese di gennaio 1979 lo scià fuggì all'estero e il 1º febbraio l'imam Khomeini tornò dall'esilio in Francia accolto in trionfo dalla folla. L'11 febbraio le forze armate iraniane dichiararono la loro neutralità e in tal modo segnarono la vittoria della rivoluzione islamicaLa vittoria della rivoluzione portò alla costituzione in Iran di un governo islamico ispirato da Khomeini, dopo una prima fase in cui l'esecutivo provvisorio fu guidato dal nazionalista Mehdi Bazargan,. Fin dal principio la repubblica islamica fu caratterizzata da un intrinseco dualismo tra potere religioso e istituzioni statali.

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La vittoria della rivoluzione portò alla costituzione in Iran di un governo islamico ispirato da Khomeini, dopo una prima fase in cui l'esecutivo provvisorio fu guidato dal nazionalista Mehdi Bazargan, erede politico di Mohammad Mossadeq. Fin dal principio la repubblica islamica fu caratterizzata da un intrinseco dualismo tra potere religioso e istituzioni statali.

Ordinamento dello StatoSecondo la costituzione scritta dopo la rivoluzione del 1979 l'Iran è una repubblica islamica, presidenziale e teocratica. Lo Stato iraniano presenta una sorta di sistema duale:

da una parte vi sono le istituzioni (presidente, parlamento) elette dal popolo, che detengono il potere legislativo ed esecutivo;

dall'altra parte vi sono gli organi religiosi non elettivi (cui si accede per cooptazione), in cui risiede il cuore del potere e che controllano e giudicano l'operato delle istituzioni in base alla loro fedeltà al corano e ai principi dell'islam.

LA TEOCRAZIA

LA GUERRA CON L’IRAQ

Dal 1980 al 1988 il Paese è costretto a fronteggiare l'aggressione dell'Iraq di Saddam Hussein: Saddam pensava che la rivoluzione e le epurazioni dei vertici militari persiani avessero molto indebolito l'Iran (un tempo «guardiano del golfo Persico») e approfittando della sensibile ostilità della comunità internazionale verso il regime khomeinista e della fragilità della nuova repubblica islamica cercò di strappare il controllo della provincia del Khūzestān, ricca di petrolio, in cui erano presenti forti gruppi di lontana origine araba. L'attacco di Saddam risvegliò il sentimento patriottico degli iraniani, ivi compresi quelli di ascendenza araba, contribuendo indirettamente a legittimare agli occhi degli iraniani il regime islamico.

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LA «GUIDA SUPREMA»

Al vertice della piramide del potere è la guida suprema (Rahbar), massima espressione della Velāyat-e faqīh («la tutela del giurisperito»), per la quale operano in subordine anche altre istituzioni della repubblica islamica. La guida suprema, che dal 1989 è l'ayatollah Khamenei, nomina i sei membri religiosi del Consiglio dei Guardiani della Costituzione, composto da dodici membri, che ha il compito di approvare le candidature alla presidenza della repubblica (il suo giudizio è insindacabile) e certificare la loro competenza e quella del Majles, al pari delle più alte cariche giudiziarie. La guida suprema è inoltre comandante in capo delle forze armate.

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ECONOMIA

NONOSTANTE GLI SFORZI, INIZIATI GIA’ NEGLI ANNI SESSANTA DAREZA PALEVI, L’ECONOMIA IRANIANA HA FATICATO MOLTO ADIVERSIFICARE

LA SUA RISORSA PRINCIPALE RIMANE IL PETROLIO (SECONDOPRODUTTORE MONDIALE) MA I PROBLEMI INTERNI E I RAPPORTIINTERNAZIONALI E DA ULTIMO LE SANZIONI IMPOSTE PER LA

QUESTIONE DEL NUCLEARE NON HANNO CONSENTITO LADISPONIBILITA DI RISORSE FINANZIARIE SIMILI A QUELLE DEISAUDITILE DIFFICOLTA’ A VENDERE PETROLIO HANNO PERO’ AIUTATO ADIVERSIFICARE ALMENO IN PARTE, L’ECONOMIA

ANCHE LE INFRASTRUTTURE DEL SETTORERAFFINERIE E PIPELINES) SONO CARENTI

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ROTTE DELLE PETROLIERE DAL PORTO DI KHARG VERSO EUROPA E ASIA

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TERMINALS PETROLIFERI IN CINA

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OLEODOTTI E GASDOTTI IN TERRITORIO TURCO

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UNA LUNGA STORIA……..

L'accordo definitivo sul nucleare iraniano, detto Piano d'azione congiunto globale, viene approvato il 20 luglio, 2015 dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite all'unanimità (base accordo USA-Iran). L'accordo vale per dieci anni e impone all'Iran di ridurre di 2/3 il numero delle centrifughe in grado di arricchire l'uranio; di ridurre del 98% la quantità di uranio arricchito (produzione e scorte); dare accesso agli ispettori della AIEA. Se dal report inviato dall'AIEA al Consiglio di Sicurezza risulta compliant all'accordo, le Risoluzioni dal 2006 al 2015 con relative sanzioni terminano automaticamente; se non-compliant, si ripristinano. L'accordo pone fine al divieto di esportare gas, petrolio[29], oro e diamanti, reimportare prodotti finiti, emettere bond ed eseguire transazioni in Riad (inclusa la quotazione del petrolio e metalli).

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• LEGAMI RELIGIOSI FRA SCIITI E ALAWITI (ASSAD)• OCCASIONE PER UN AVVICINAMENTO ALLA RUSSIA• OCCASIONE PER AUMENTARE IL PROPRIO PRESTIGIO

STRATEGICO NELL’AREA A SPESE DELL’ARABIA SAUDITA• UNA MOSSA OPERATIVA PER PIAZZARE PROPRIE BASI PIU’

VICINO AD ISRAELE• MAGGIORE FACILITA’ DI SOSTEGNO DEGLI HEZBOLLAH DEL

LIBANO• CENNO DI AVVERTIMENTO AGLI USA CIRCA LE POPRIE

CAPACITA’ MILITARI• STRIZZATINA D’OCCHIO AL VICINO IRACHENO• DIMOSTRAZIONE ALLA COMUNITA’ SCIITA DEL RUOLO DI

LEADERSHIP CHE L’IRAN INTENDE SVOLGERE• CREARE UN CORRIDOIO SCIITA DALL’IRAN AL LIBANO

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FORZE SPECIALIIRANIANE IN SIRIA

COMBATTENTI DIHEZBOLLAH IN SIRIA

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Qassem Soleimani è un generale iraniano che dal 1998 è il capo della Niru-ye Qods, l'unità delle Guardie Rivoluzion…

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LE DIRETTRICI POLITICHE DELL’IRAN

- Tensioni politiche e religiose che hanno dato vita a vari moti di protesta

- La guerra con l'Iraq - Il crollo del prezzo del petrolio.- Pur essendo al secondo posto mondiale per riserve

petrolifere possedute, il paese ha così scarsa disponibilità di raffinare il prodotto da spendere eccessivamente nell'importazione di combustibile

- Il 30% della popolazione vive ancora di agricoltura, praticata su un territorio coltivato solo per il 10%

- L'inflazione- Tassi di prestito alti: nella prima metà del 2007

hanno superato il 14% per le banche statali e il 17% per quelle private

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I PROBLEMI ATTUALI DELL’IRAN

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LO STRAPPO DI TRUMP

ACCUSA L’IRAN DI SOSTENERE IL TERRORISMO INTERNAZIONALE EIL REGIME TIRANNICO DI ASSAD IN SIRIA

ESCE DALL’ACCORDO SUL NUCLEAREREINTRODUCE LE SANZIONI UNILATERALICOLPIRE L’ESPORAZIONE DI GREGGIOSERVIZI FINANZIARI, AUTO E INDUSTRIA AERONAUTICA

OBIETTIVORINUNCIA PERMANENTE AL NUCLEARE

E PROGRAMMI MISSILISTICIFINE DELLA DESTABILIZZAZIONE

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CONCLUSIONE