GEM Collection · case di software americane, nota soprat-tutto per aver prodotto i1lamoso siste-ma...

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di Francesco Petroni Digital ReSeafCh GEM Collection Il GEM della Digital Research. Forse non lo conoscete, ma ne avete sicura- mente sentito par/are. Ne avete sentito par/are in quanto è stato adottato, come supervisore del Sistema Operativo, da molte macchine sia della classe Perso- nal, come ad esempio l'Apricot F 10 (ve- di prova su MC gennaio 1986), sia da macchine di classe più economica, come l'Atari 520 (vedi prova su MC novembre 1985). Quella che ora presentiamo è la ver- sione per PC IBM e compatibili, instal- labile cioè su macchine di questa cate- goria dotate di una scheda grafica di uno dei tipi riconoscibili in fase di in- stallazione (tutte le più diffuse) e tradot- to in Italiano a cura della Edisoftec, che ne cura la distribuzione in Italia. La casa che lo ha prodotto è la Digi- tal Research, una delle più blasonate case di software americane, nota soprat- tutto per aver prodotto i1lamoso siste- ma operativo CP/M, che è stato lo standard dei sistemi operativi per le macchine 8 bit. La sigla GEM significa Graphic Envi- ronment Manager. AI solito non è una sigla traducibile con facilità, in pratica si tratta di un prodotto di interfaccia tra utente, anche il più sprovveduto. e siste- ma operativo. Con il termine di sprovve- duto intendiamo l'utente anche alle pri- me armi che non abbia molta dimesti- chezza con la tastiera e con il DOS. Interfaccia di tipo grafico in quanto le varie funzionalità appaiono in moda- lità grafica, ad esempio l'accesso al di- schetto avviene opzionando la figura del dischetto che appare su video grafico. Interlaccia che richiede quasi obbligato- riamente l'uso del Mouse. l'unico stru- mento di input che permette di essere manovrato senza «staccare» gli occhi dal monitor. È noto che tale tipo di in- terfaccia non è una novità, deriva dal Sistema Operativo del Macintosh e an- cor prima dai risultati di ricerche in ca- sa Xerox quando di PC IBM ancora non si sentiva par/are. L'aspetto interessante del GEM ver- sione PC IBM o compatibile consiste nel fatto che mentre le macchine citate all'i- nizio lavorano solo sotto GEM e quindi tutti i package devono o riconoscere tale modalità operativa, o per/omeno la de- vono disattivare, su PC IBM il GEM è opzionale, può essere installato in modo che sia caricato all'atto dell'accensione della macchina, oppure può essere ri- chiamato specificamente quando lo si vuole utilizzare. Il GEM Collection Il G EM si presenta come una «colla- na» di prodotti software, (GEM Col- lection) del tutto integrati tra di loro, e tutti integrati con il supervisore, il GEM Desk Top, che gestisce tutte le funzionalità comuni ai diversi pac- chetti, tra cui la installazione. Dispone inoltre di altre «comodità» come la sveglia e la calcolatrice. In figura I e 2 vediamo il tipico ambiente GEM, il primo in un hardware dotato di sche- 'da Hercules e il secondo in un hard- 48 MCmicrocomputer n. 54 -luglio/agosto 1986

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di Francesco Petroni

Digital ReSeafCh

GEM CollectionIl GEM della Digital Research. Forse

non lo conoscete, ma ne avete sicura-mente sentito par/are. Ne avete sentitopar/are in quanto è stato adottato, comesupervisore del Sistema Operativo, damolte macchine sia della classe Perso-nal, come ad esempio l'Apricot F 10 (ve-di prova su MC gennaio 1986), sia damacchine di classe più economica, comel'Atari 520 (vedi prova su MC novembre1985).

Quella che ora presentiamo è la ver-sione per PC IBM e compatibili, instal-labile cioè su macchine di questa cate-goria dotate di una scheda grafica diuno dei tipi riconoscibili in fase di in-stallazione (tutte le più diffuse) e tradot-to in Italiano a cura della Edisoftec, chene cura la distribuzione in Italia.

La casa che lo ha prodotto è la Digi-tal Research, una delle più blasonatecase di software americane, nota soprat-tutto per aver prodotto i1lamoso siste-ma operativo CP/M, che è stato lostandard dei sistemi operativi per lemacchine 8 bit.

La sigla GEM significa Graphic Envi-ronment Manager. AI solito non è unasigla traducibile con facilità, in praticasi tratta di un prodotto di interfaccia trautente, anche il più sprovveduto. e siste-ma operativo. Con il termine di sprovve-duto intendiamo l'utente anche alle pri-

me armi che non abbia molta dimesti-chezza con la tastiera e con il DOS.

Interfaccia di tipo grafico in quantole varie funzionalità appaiono in moda-lità grafica, ad esempio l'accesso al di-schetto avviene opzionando la figura deldischetto che appare su video grafico.Interlaccia che richiede quasi obbligato-riamente l'uso del Mouse. l'unico stru-mento di input che permette di esseremanovrato senza «staccare» gli occhidal monitor. È noto che tale tipo di in-terfaccia non è una novità, deriva dalSistema Operativo del Macintosh e an-cor prima dai risultati di ricerche in ca-sa Xerox quando di PC IBM ancoranon si sentiva par/are.

L'aspetto interessante del GEM ver-sione PC IBM o compatibile consiste nelfatto che mentre le macchine citate all'i-nizio lavorano solo sotto GEM e quinditutti ipackage devono o riconoscere tale

modalità operativa, o per/omeno la de-vono disattivare, su PC IBM il GEM èopzionale, può essere installato in modoche sia caricato all'atto dell'accensionedella macchina, oppure può essere ri-chiamato specificamente quando lo sivuole utilizzare.

Il GEM CollectionIl G EM si presenta come una «colla-na» di prodotti software, (GEM Col-lection) del tutto integrati tra di loro, etutti integrati con il supervisore, ilGEM Desk Top, che gestisce tutte lefunzionalità comuni ai diversi pac-chetti, tra cui la installazione. Disponeinoltre di altre «comodità» come lasveglia e la calcolatrice. In figura I e 2vediamo il tipico ambiente GEM, ilprimo in un hardware dotato di sche-'da Hercules e il secondo in un hard-

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L. 452.000L. 490.000L. 150.000L. 160.000L. 420.000L. 425.000L. 420.000L. 425.000L. 550.000

ware dotato di scheda Grafica Avan-zata IBM EGA, e di un comune moni-tor a colori.

I prodotti applicativi della Collec-tion sono il GEM Paint, per la produ-zione di disegni «a mano libera», ilGEM Draw, per la produzione di dise-gni un po 'più tecnici, il GEM Writeper la produzione di testi in forma gra-fica, anche corredati di illustrazioni.

Questi tre prodotti sono già tradottiin italiano e sono compresi nell'attua-le Kit GEM Collection. A settembreusciranno anche il GEM Graph, per laproduzione di Businness Graphic, e ilGEM WordChart per il disegno dischemi.

Molto interessante, anche se il rila-scio non è ancora stato programmato,è il GEM Programmer's Toolkit trami-te il quale è possibile collegare appli-cazioni, scritte in un linguaggio qual-siasi su PC 18M, alle funzionalità delGEM. Per cui in pratica sarà possibilerealizzare anche applicazioni per uten-ti finali gestibili sotto GEM e con in-terfaccia GEM.

Altre notizie interessanti, appresedal bollettino della Digital Research,riguardano la disponibilità, che è daprevedere sempre più diffusa, di altritool, realizzati da case indipendenti,che si collegano alla catena GEM. So-no Font Editor per la personalizzazio-ne dei set di caratteri, Calendari eAgende, attivabili come una qualsiasifunzionalità GEM, ecc.

Produttore:Di/(ital Research

Distributore per l'Italia:EdisoftecC.so San Maurizio 79 - 10124 Torino

Prezzi (IVA esclusa):GEM Collection in inglese:GEM Collection in italiano:GEM Desk Top in inglese:GEM Desk Top in italiano:GEM Draw in inglese:GEM Draw in italiano:GEM Word Chart in inglese:GEM Word Chart in italiano:GEM Graph in inglese o italiano:

Le procedure di installazioneIl GEM, come qualsiasi altro prodot-to, richiede una fase di installazione,che si esegue utilizzando il DiscoDesk Top Master e che si avvale diben 4 dischetti di Driver, tramite laquale bisogna configurare il sistemaindicando tra le varie opzioni qualisiano quelle a disposizione sulla mac-china su cui si sta lavorando. Il pro-dotto della installazione è il discoGEM Start Up, con il quale si esegueil Boot del sistema, e il disco G EMDesk Top, con il quale si entra nel-l'ambiente GEM, nel quale sono di-sponibili le varie utility.

Questo se si lavora con due dischet-

ti. Se si lavora con l'hard-disk, la pro-cedura di installazione è pressochéanaloga. Va solo deciso se all'accen-sione della macchina si vuole caricareautomaticamente il GEM oppure no.In questo caso viene prodotto un filedi tipo BATCH che si chiamaGEM.BAT che permette di entrare nelGEM digitando «GEM», altrimenti ilcaricamento viene fatto direttamentevia AUTOEXEC.

La procedura di installazione è to-talmente guidata. Per la scelta dellevarie opzioni appaiono due schede:nella prima va inserita l'opzione, la se-conda riporta tutte le opzioni possibiliper quella device (vedi figura 3, chemostra il due «fogliet~i» e la figura 4che mostra una installazione tipo).

Questa fase di installazione riguar-da solo il GEM Desk Top, che è il su-pervisore di tutti gli altri prodotti, iquali ne utilizzano le caratteristiche diinstallazione.

È questa l'ultima tendenza in fattodi driver, quella che in pratica consen-te la «trasportabilità» di un lavoro daun ambiente ad un altro. Per fare unesempio se lavorate con due tipi diffe-renti di macchine, dovete avere «dop-pio» solo il disco Desk Top. Gli altrisi adattano alla installazione fatta conil Desk Top e soprattutto vi si adatta-no i vari lavori.

Per quanto riguarda la categoria deidriver queste comprendono video,mouse, digitizer, stampanti, plotter

Filfure l/2 - Sc.rivan!a GEM. lf concettu è quello della scrirania. con carrelline (Fuldersi e slrumenti di lavoro. come orologio. calcolatrice. ecc. sparsi qui e là. Lapnma installazIOne e con la scheda Hercules. la seconda con la scheda IBM Enhanced. utilizzata in media definizione a colori.

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GEM Collection

Figure 3/4 - Funzionalità di Installazione. La funzionalità installazione è. in armonia con IUlle le funzionalità del prodollo. intuiti va. Appaiono due finestre. la pri-ma con tulle le opzioni possibili e la seconda dove scrivere le opzioni prescelte. Tulle le specifiche di installazione appaiono insieme in una finestra.

e... macchina fotografica. È infatti pre-sente un driver per pilotare il PolaroidPalette (vedi prova su MC n. 42 delgiugno 85). Il dialogo con questa peri-ferica è totalmente gestito dal GEM,al quale bisogna passare una serie diparametri per definire le caratteristi-che dello scatto, il tutto in termini «fo-tografici» (vedi figure 6 e 7).

Cogliamo l'occasione per fare treconsiderazioni. La prima è sul fattoche è prevista l'installazione per lascheda Enhanced Graphic Adapterdell'18M, e questo è uno dei primiprodotti che la prevede. L'EGA con-sente a sua volta una diecina di tipi diinstallazioni la più potente delle qualiè quella per l'EGA nella sua massimaespansione, e cioè con 256 kbyte di vi-deo memory e quindi una definizionedi 640 per 350 pixel per 16 colori.

Per la redazione di questo articoloabbiamo utilizzato tre installazioni dif-ferenti, una Hercules 720 per 348 mo-nocromatica, una IBM Color GraphicAdapter (CGA) 640 per 200 monocro-matica, una Enhanced Graphic Adap-ter (EGA) 640 per 200 a 16 colori.Questa installazione non è la più spin-ta ma è quella che non necessita di unmonitor ad altissima risoluzione.

I GEM COllECTION I

A"'---I> _lancioeJ...--.....i>-oponuYO

S----I>canftgurazlonl

Figura 5 - Albero delle Funzionalità. Con il GEMDraw abbiamo disegnato l'albero delle funzionali-tà con il quale si capisce la relazione tra GEMDeskTop. che utilizza le due subdireclOry GEMBOOT. GEMSYS e gli applicativi. che sono inseritinella subdirectory GEMAPPS, e le varie subdirecto-ry contenenti i vari tipi di file di lavoro.

Figura 6Output su Foto. Iparametri relativial/"uscita su foto sonofamiliari ai fotografi.riguardano infallitempi di esposizione,dominanti di colore.ecc.

Ci ripromettiamo di verificare appe-na possibile anche altre installazioni.

La seconda considerazione riguardai plotter. Il GEM riconosce solo i plot-ter H P. I Plotter HP sono ormai lostandard di mercato al punto che qua-si tutti i concorrenti prevedono delleversioni H P compatibili. Questo stamettendo «fuori uso» parecchi plotter,utilizzabili solo da chi programma inproprio.

Interessante è la disponibilità di dri-ver per le stampanti Laser, le cui carat-teristiche si sposano perfettamentecon quelle di prodotti spiccatamentegrafici.

Ma anche chi lavora, e pensiamosiano la maggioranza, con una tipicastampantina IBM grafica, o compati-bile, ottiene dei buoni risultati grafici,in quanto in sede di stampa la defini-zione in termini di pixel è quella dellastampante, che è superiore a quella diqualsiasi video grafico.

Tra l'altro essendo possibile opzio-nare sul prodotto Draw anche unauscita in «scala» del disegno, si riescead ottenere dalla stampantina disegni«tecnici» veri e propri.

La terza considerazione riguarda il«problema» del Mouse. All'inizio ab-biamo detto che il Mouse non è obbli-gatorio, in effetti è possibile fareun'installazione prevedendo di guida-re il movimento del puntatore da ta-stiera, con i vari tasti «freccia». Ma èevidentemente una soluzione di ripie-go in quanto mentre l'uso del mousepermette comunque di non staccare gliocchi dal video, la tastiera e soprattut-to il tastierino numerico del PC IBMnon sono altrettanto intuitivi, e inoltrela velocità del movimento, mentre di-pende dalla velocità della mano con ilmouse, è fissa con i tasti, e per lunghitragitti è troppo lenta.

Putroppo lo standard IBM non pre-vede Mouse, e quindi pur essendo

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GEM Collection

molti i Mouse disponibili sul mercato,sono pochi i software che li riconosco-no, e tra questi nessuno di quelli diorigine 18M, anche quelli grafici.

Quindi un investimento, dell'ordinedi diverse centinaia di migliaia di lire,per l'acquisto di un mouse diventaproduttivo solo se si prevede di lavo-rare molto con un software che lo uti-lizzi.

E ulteriore difficoltà dipende dalfatto che i tipi di Mouse sul mercatosono molti e ognuno dei quali vuoleun suo driver di installazione. Comun-que il GEM riconosce tutti i più diffu-si come il Microsoft Mouse, e quellodella Mouse System.

Il GEM Desk TopDal punto di vista software il DeskTop è il livello superiore dell'ambienteoperativo, per mezzo del quale si puòaccedere sia alle funzionalità propriedel Desk Top, sia agli altri ambientiGEM, sia uscire per accedere ad altriambienti estranei.

In figura 5 vediamo uno schemadella disposizione delle varie subdirec-tory create dal GEM quando si instal-la, insieme a tutti i suoi prodotti, su unHard Disk. Nel GEMBOOT, sonopresenti i file necessari alla partenza,nel GEMSYS le configurazioni dettatein fase di installazione, nel GEM-DESK c'è il Desk Top, con il qualecome detto si entra nell'ambiente.

Nella subdirectory GEMAPPS risie-dono le eventuali applicazioni GEM,ciascuna delle quali ha un file esegui-bile via GEM. Ogni applicativo poigestisce una sua subdirectory in cuisono inseriti i file di lavoro.

Ovviamente questa struttura, perquanto molto logica, occupa moltospazio, per cui può essere ospitata so-

Figura?Il Polaroid Palelle. E

una perifericatalmente diffusa che è

riconosciuta ;nparecchi Package

Grafici come unitaalternativa di OutpUl(vedi prova su MC n.

42 giugno 1985).

Figura 8 - GEMDeskTop Funzione

Archivi. Un Folder,ovvero lo cartellinacorrisponde a una

subdirectory deldischello. Con il

Mouse, puntando ilnome della

subdirectory o il«quadratino» di

ritorno, si entra o escedalla directory,

Figura 9 - GEM Desk Archivi. I singoli file possono essere visti in varie manie-re. lo prima per «icone». con lo quale a ciascun file viene assegnato un simboloche ne specifica il tipo, lo seconda per «nome». I file visti per nome e per iconepossono essere ordinati secondo vari criteri di ordinamento.

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Figura lO - GEM DeskTop Funzione OUlpUl. Il GEM DeskTop sostiene lafun-zionalita di OUlputper tulli iprodolli GEM installati. Vanno indicati oltre alleimmagini da stampare, anche lo periferica (video, printer, ploller, foto). e i variparametri dipendenti nella scelta del tipo di output.

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GEM Collection

Figura 11/12 - Disegno di Fantasia. Come al solito. più che lo conoscenza del prodollo è indispensabile i"estro. In questo il solito LOGO della nostra rivista è illler-pretato in chiave surrealista. Nella seconda foto viene evidenziato un particolare ... dell·opera.

Uso professionale del GEM CollectionNel prossimo numero di MC, nella rubrica MC Grafica, torneremo a parlare

del GEM e più in generale dei metodi di utilizzazione che permettono di rendereproduttiva l'adozione di tali prodotti in determinati ambiti applicativi.

Discuteremo quindi sia di ambiti applicativi particolari, in cui l'uso di prodottigrafici non specificamente «tecnici», nè specificamente per «tecnici», diventanoproduttivi anche se sono prodotti User Friendly e se chi li usa è un utilizzatore fina-le. Per fare un esempio, il disegno di una piantina di un appartamento può esserefatto da un disegnatore edile, se la piantina serve al geometra che costruisce il fab-bricato, ma se la piantina serve ad un agente immobiliare che tratta la compraven-dita di appartamenti, non deve essere necessariamente realizzata da un tecnico.

Analogamente nel campo dei software grafici esistono quelli «tecnici» e per«tecnici», come l'AutoCad, che possono tranquillamente essere usati in uno StudioTecnico, e esistono prodotti «per tutti» che possono essere usati da tutti, ma chepossono comunque dare prodotti professionali. Per realizzare questo articolo, alloscopo di fornire elementi più concreti di quelli che possono emergere da una provadi un prodotto, beneficeremo della collaborazione dell'arch. Aldo Azzari, che giàda tempo utilizza per la sua attività professionale tali prodotti e che in questo cam-po ha quindi maturato notevole esperienza.

lo su un Hard-disk. In caso di uso didischetti l'organizzazione è in GEMStart Up, GEM Desk Top e un di-schetto per ogni applicativo. Va notatoche una volta caricato l'applicativopuò essere di nuovo inserito il DeskTop, che deve essere sempre presente.In questa maniera la seconda unitàpuò essere riservata ai file di lavoro.

Quindi anche lavorando con l'interacollana di prodotti G EM con una·macchina con due unità floppy, leoperazioni di inserimento e disinseri-mento dei dischetti sono ridotte al mi-nimo indispensabile.

Dall'ambiente GEM esistono trepossibilità per richiamare un ambientenon GEM.

La prima consiste nel richiamaredal menu a icone del GEM l'applicati-vo (per esempio il Wordstar). Richia-mato il Wordstar lo si utilizza normal-mente e quando si opziona il ritorno alDOS si rientra nell'ambiente G EM. Inquesto primo caso il DOS viene deltutto «saltato».

La seconda possibilità consiste nel-

lo scegliere l'opzione Uscita in DOS,per mezzo della quale riappare ilPrompt A> del DOS. In questo casosi richiama il WS o qualsiasi altro ap-plicativo e quando si finisce si rimanein DOS. Il rientro nel GEM si ottienedigitando < Exit > .

La ultima possibilità consiste nelloscegliere l'opzione Fine Lavoro, permezzo della quale si ottiene il rilasciodel GEM, che può essere riattivato so-lo richiamandolo con il programmaBATCH di attivazione GEM.

La differenza sostanziale tra le trepossibilità sta nel fatto che mentre perle prime due il GEM rimane in memo-ria, nella terza, la porzione di memoriache occupa, (e sono ben 128 kbyte)viene rilasciata.

Per cui se ad esempio l'applicativoche si intende usare necessita di mol-ta RAM (come nel caso di tutti glispreadsheet) conviene senza dubbiousare la terza strada.

Entrati in ambiente Desk Top le op-zioni possibili sono quattro e si attiva-no posizionandovi sopra il cursore del

mouse. Ogni opzione puntata attivaun sottomenu che viene «srotolato»sulla scrivania. Oltre alle quattro op-zioni possibili sul Menu esiste la pos-sibilità di visualizzare gli archivi «cli-ckando» sopra i simboli delle uni-tà a disco e di cancellare file utilizzan-do il simbolo del cestino, che apparein basso a destra nella finestra di lavo-ro.

Attraverso le varie opzioni rese di-sponibili nei vari menu è possibile ese-guire buona parte dei comandi DOS, einoltre si possono utilizzare tutti i co-mandi propri del GEM per la curadell'estetica della finestra di lavoro, eper i movimenti all'interno di essa.

Ad esempio se si adotta la filosofia«icone» è possibile attribuire dei sim-boli a ciascuna di esse in modo da ren-derne comprensibile il contenuto.Inoltre la simbologia è differenziata aseconda che si tratti di un programmaeseguibile o di un file non eseguibile(in fig. 8 e 9 vediamo le due modalitàdi esposizione delle directory).

La prima opzione del menu è laScrivania, con la quale si preleva l'oro-logio, che dispone anche dell'allarme,e la calcolatrice che dispone di unamemoria. La seconda opzione è quellaArchivi con la quale si realizzano lefunzioni DOS, di Make, Change, Era-se Directory, di Format, Copy, Erase,ecc.

Con la terza opzione si specificaquale tipo di Vista si vuoi avere delledirectory, per icone o nome, in qualeordine, ecc. Con l'ultima opzione chesi chiama proprio Opzioni, è possibileinstallare, ovvero rimuovere le iconedei dischi e dei file.

La funzionalità più potente, in mo-do particolare per chi dispone di mol-te periferiche, è l'Output, presente sot-to l'opzione Archivi.

La funzionalità di Output gestisceuna lista di file in output, che possono

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GEM Col/ection

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15•••

13•••

I ::-,:-- ._- °1

Figure 13,14,15,16 - GEM Dro IV per il disegno tecnico. Sono riprodotte quattro tipologie di disegni tecnici. Jl GEM Dra", tra l'altro permette anche uscite in«scala» su stampante grafica, e questo è importante per un disegno tecnico-progettua/e. La prima figura è una foto bianco e nero lo seconda e /0 terza a c%-ri. /0 quarta un Oll/put su stampantina grafica.

pervenire da un qualsiasi ambiente ap-plicativo G EM (Draw, Paint e Write,per ora). Esistono quindi una serie dicomandi che permettono di compilare,editare e memorizzare la lista.

Mentre nella lista vanno memoriz-zati i file da produrre in out, il comeprodurli è gestibile tramite delle speci-fiche Opzioni, a loro volta memorizza-bili in un file.

Le periferiche previste sono quattro(vedi fig. lO):

il video, che permette opzioni speci-fiche di temporizzazione dello scorre-re delle immagini in modo da creareun vero e proprio Slide Show.

La stampante e il plotter, che di-spongono ciascuna di un proprio sub-set di opzioni, per la definizione deiformati, dell'orientamento, ecc.

Il Polaroid Palette, che può esserepilotato direttamente dal GEM, senzacioè dover utilizzare il software Pola-roid, e che prevede la definizione deiparametri di tipo fotografico per stabi-lire al corretta «esposizione».

Il GEM PaintIl GEM Paint risiede nella subdirecto-

ry GEMAPPS e alimenta la subdirec-tory IMAGES. La pagina di lavoro èpressoché quadrata con una serie dimenu, opzionabili via mouse, ai bordi.Vedere le varie immagini realizzateper l'occasione, come la 19 e la 20. Ivari menu opzionabili sono:

in alto la riga dei menu.a sinistra in alto i tool,al centro i colori possibili con la

configurazione,in basso lo sptlssore delle linee,a destra in alto viene visualizzato il

«motivo» corrente,in basso il menu dei motivi.Il motivo, traduzione dell'inglese

Pattern, è un disegno di base con ilquale «riempire» un'area. Il motivopuò essere preso dalla libreria dei mo-tivi oppure può essere confezionato,utilizzando la tecnica zoom e sfruttan-do tutti i colori possibili. In questamaniera è possibile «costruire» sfuma-ture di colore, miscelando opportuna-mente colori base.

Sono sempre utilizzabili in qualsiasimomento le opzioni proprie della Scri-vania, calcolatore, sveglietta e foto,con la quale è possibile «scattare»un'istantanea del video, o di una sua

porzione, ad un certo momento. L'im-magine prelevata, cosÌ al volo, vienememorizzata in uno specifico file.

Le altre funzioni della linea dei me-nu sono relative alla gestione dell'ar-chivio, e al collegamento con il sovra-stante programma di output. Esiston~poi una serie di tool opzionabili viamenu come griglie, effetto trasparen-za, formato del pennello, immagine in-tera, ecc. Esiste pure la possibilità diridurre il formato del disegno, mentrenon è possibile (ovviamente) eseguireil viceversa. Sempre via menu è possi-bile eseguire rotazioni o inversioni diporzioni di disegno, oppure inversionedel colore del disegno.

Via menu è possibile la gestione diun archivio motivi, che essendo deltutto indipendenti dal disegno posso-no essere riutilizzati anche in altre si-tuazioni.

I comandi per l'immissione dei testinel disegno sono numerosi e riguarda-no tipo di carattere, formato, allinea-mento ed effetto, inoltre sui testi cosÌrealizzati si possono eseguire opera-zioni di rotazione.

I Tool inseriti nel menu simbolicosulla sinistra sono 12, e si dovrebbero

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GEM Col/ection

Figure 17. 18 - GEM Draw Assonometria. Il prodotto si presta anche ad un lavoro di «prototipazione» con il quale vengono preporati elementi compositivi di baseche poi possono venire assemblati nel disegno definitivo semplicemente «trascinandoceli» sopra (nel prossimo numero affronteremo in profondità gli aspetti tecnici emetodologici nel/'uso del prodotto - vedi riquadro -).

capire osservando le figure. Interes-sante è il microscopio che permette dioperare a livello di pixel per eseguireritocchi del disegno (vedi esempio illu-strato in figure 21 e 22).

Esiste il tool Selezione che permettedi identificare un'area che può cosi es-sere sottoposta a operazioni di movi-mento, copia, ecc. eseguibili con ilmouse. L'area può essere solo rettan-golare.

Abbiamo provato il GEM Paint siacon la scheda Hercules che con laEGA in modalità 16 colori. In tal mo-do abbiamo verificato la trasportabili-tà e quindi la compatibilità di un dise-gno realizzato in bianco e nero, su unamacchina configurata a colori e conun altro formato.

L'elemento colore è senza dubbioun elemento compositivo in più, cherende la realizzazione del disegno tan-to più difficile quanto più numerosisono i colori a disposizione. Il GEMPaint, e più in generale il GEM Col-lection, per mezzo delle sue proceduredi installazione riesce ad adattarsi nelmigliore dei modi ai vari ambientiHardware e questo, nel mondo dellostandard 18M, che prevede decine diconfigurazioni differenti, è un risulta-to encomiabile.

Riparleremo già dal prossimo nu-mero di MC del GEM Paint.

Il GEM DrawGEM Draw e GEM Paint sono ambe-due prodotti grafici che lavorano uti-lizzando principalmente il mouse co-me periferica di input. Presentano unaserie di funzionalità del tutto simili.

Vediamo innanzitutto quale è la dif-ferenza fondamentale che rende ilGEM Draw più «tecnico» rispetto alPaint. Il Draw ha come elemento basel'oggetto, mentre il Paint ha come ele-mento base la porzione rettangolaredel disegno. Nelle figure che vanno

della 11 alla 16 vediamo vari disegnisia di fantasia, che tecnici e realizzati,su varie periferiche, con il Draw.

Con il Draw si identifica un oggettocome insieme di elementi, a sua voltal'oggetto può essere scomposto per cuiogni suo elemento diventa a sua voltaun oggetto.

Con il Mouse si seleziona un ogget-to, che può essere spostato, copiato,ingrandito, rimpicciolito, schiacciato,nascosto, colorato, ecc. indipendente-mente dalla sua forma. Nel GEMPaint, invece, l'elemento copiabile è laporzione rettangolare del disegno, nonesistono oggetti in cui scomporre uninsieme, ma solo l'intero disegno in sè,o. sue porzioni rigidamente rettangola-n.

Questa è la differenza fondamenta-le. Differenza che comporta per ilGEM Draw un uso tecnico, basato so-prattutto sulla possibilità di prototipa-re i disegni. Si possono infatti costrui-re librerie di elementi scomposti chepoi vengono assemblati nei progetti,trascinando gli elementi dal foglio dilibreria al foglio di lavoro.

Non approfondiremo nel dettaglio

Figura 19GEM Paint Disegno

Cubista. Si puòpassare da un periodo

«surrealista» a unperiodo «cubista». Il

GEM Paint ha incomune alcune

funzionalità con ilDraw. ma si presta di

più ad un uso«artistico».

tutte le funzionalità del GEM Draw inquanto ci ripromettiamo di dedicareall'intero G EM Collection una prossi-ma puntata della rubrica di ComputerGrafica nella quale illustreremo tecni-che d'uso di tale categoria di prodotti.Per cui preghiamo chi fosse interessa-to all'approfondimento dei temi tratta-ti, di pazientare qualche settimana.

L'elenco di funzionalità del GEMDraw comprende Scrivania, Archivio,Modifica, Alfabeto, Pagina, Disponi,Motivi, Linea e Colore, mentre comesi può vedere dalle numerose illustra-zioni la zona di menu è molto ridotta(anche perché alle varie opzioni è ri-servato un quadrati no molto piccolo atutto vantaggio della zona riservata aldisegno).

Fondamentalmente alla base delprodotto c'è la gestione degli oggettiche possono essere Raggruppati eScorporati per poter essere maneggiatiindividualmente o tutti insieme.

Per fare un esempio nella figura 16è rappresentata una piantina di unacucina arredata. Alcune delle opera-zioni possibili sono la differente reti-natura e/o coloratura del pavimento

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GEM Collection

Figura 2//22 - GEM Paint Funzione Zoom. Due foto per esemplificare la funzionalità Zoom. che permeue di «ritoccare» il disegno a livello di pixel. L 'immagine èpresa dalla libreria fornita con il GEM Collection.

(con le Opzioni Motivi e Colore), lospostamento di un oggetto, ad esem-pio il tavolo, scomposto. Oppure l'in-grandimento dell'intera cucina (rag-gruppamento di oggetti).

Il tutto è molto intuitivo e quindi sipuò cominciare subito a lavorare.

A chi lavora con ambedue i prodottiPaint e Draw, capita di cercare inognuno anche funzionalità che ha solol'altro. Per esempio nel Draw mancala funzionalità Rotazione e Inversio-ne, manca il Fili per il colore di area.E questo, se pur certamente nella logi-ca di base dei prodotti, fa ipotizzareun prodotto che sommi tutte le variefunzionalità.

Il GEM WriteAl Word processor va sicuramente ilmerito di aver contribuito in manieradeterminante alla diffusione della mi-croinformatica. Molti di quelli chehanno comprato un microcomputer,non avendo ancora ben in mente cosafarci, hanno trovato nell'uso WordProcessor un'ottima giustificazionedel loro acquisto. CosÌ come in moltiuffici dove sono stati introdotti Perso-nal Computer i primi Package ad esse-re utilizzati sono stati proprio quelli diWord Processor.

In questi anni il Word Processor hasubito molte evoluzioni, sia diremo in-terne, come miglioramento delle fun-zionalità del prodotto, sia esterne, le-gate cioè alla disponibilità sul mercatodi periferiche sempre più perfezionate.In questo ultimo periodo, con l'accet-tazione del video grafico e/o a coloricome standard della macchina e conla disponibilità di stampanti Laser aprezzo relativamente contenuto, ilWord Processor si è evoluto diventan-do uno strumento per il DocumentManagement. La differenza sostanzia-le sta nel fatto che mentre il Word Pro-cessor consente di preparare docu-

menti, per quanto rifiniti, sempre di ti-po dattilografico, con il DocumentManagement si riesce a prepararestampe di tipo tipografico, in cui lapagina sia composta, in cui possanoessere inglobati disegni, figure, tabel-le, ecc. Si pensi per esempio ad unaazienda media che debba produrre unmanuale di manutenzione degli im-pianti. Un documento destinato cioè apoche centinaia di addetti, che com-prenda disegni schematici, tabelle,ecc. Non è un lavoro dattilografico,ma è un lavoro che eseguito con le tra-dizionali tecniche tipografiche com-porta alti costi. Con un DocumentManager si riduce la facilità di predi-

Figura 20 - GEM Pailll Organigramma. Altroesempio di ambito applicativo di un prodollo di di-segno «usefriendly». Schemi del genere sono realiz-zabili anche da chi a scuola in Disegno non andavaproprio bene.

sposizione e di aggiornamento a quel-la di un comune testo "Word Proces-sato", riducendo sensibilmente i costi.Questo obiettivo deve essere supporta-to da periferiche adeguate, che posso-no andare da una stampante graficaalle stampanti laser, che permettonovelocità e qualità «tipografiche».

Facciamo questa premessa per in-trodurre il GEM Write, che lavorando,come tutti i prodotti della collana, suschermo grafico, gestisce, oltre alle va-rie funzionalità di Word Processor,una serie di funzionalità grafiche chepermettono di inserire nei testi imma-gini, e il tutto utilizzando, per buonaparte dei comandi, il mouse. Ad esem-pio i vari comandi di Copia, Muovi,Cancella, ecc. lavorano su porzioni ditesto selezionato con movimenti e"clickamenti" del mouse. Sono possi-bili quattro modalità di scrittura e cioèNormale, Grassetto, Italico e Sottoli-neato. Tali opzioni sono attivabili siavia menu che via tasti speciali mentrele porzioni di testo su cui debbonooperare sono identificate al solito conil mouse. Sono selettabili varie moda-lità di lavoro, come la Riformattazioneautomatica o no, l'Inserimento o So-vrascrivi, Riga Campione sì o no, ecc.Sono ovviamente presenti i cosidetticomandi interni, quelli cioè che si scri-vono nel testo, in genere all'inizio del-la riga, ma che non vengono stampatiin fase di output. Sono identificati dadue punti iniziali, e riguardano al soli-to specifiche di paginazione, header efooter, ecc. Possono essere caricati te-sti scritti in formato ASCII, ovverocon altri Word Processor, ma possonoessere inseriti disegni solo se realizzaticon GEM Draw o GEM Paint.

l testi scritti producono due file. ilprimo con suffisso. DOC il secondo.FMT che contiene le specifiche di vi-sualizzazione. Uno stesso formato puòovviamente essere assegnato a più te-

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GEM ColleClion

Figura 23 - GEM Wrile. Esempio di documenlo realizzalo con il GEM Wrile.ulilizzando varie opzioni sia di scella di caral/ere sia di formalO sia di lipo dislampa.

Figura 24 - GEM Wrile. 1/ GEM Wrile può richiamare disegni. grafici. figure.ecc. realizzati con allri pacchel/i della collana GEM. In queslo caso il docu-mento realizzato assume una veste ancor più lipografica.

stio Per predisporre un file di Formatooccorre «riempire» una tabellina contutte le specifiche del caso. Per quantoriguara la stampa esiste la possibilitàdi stampare una specie di brutta copia,in cui non sono presenti le specifiche«speciali» e i disegni ma che può esse-re utile per controllare la correttezzasintattica del testo prima della stampafinale. La stampa definitiva invece vie-ne prodotta attraverso la funzionalitàoutput del G EM Desk Top, che comedetto gestisce tutte le stampe.

Per concludere il GEM Write comeWord Processor possiede tutte le fun-zionalità abituali, quelle che servononel 90 per cento delle applicazioni, co-me Copia, Sposta, Ricerca/Sostituisci,ecc. Come tipologia di caratteri dispo-ne di Normale, Grassetto, Italico, Sot-tolineato, un po' poco per un prodottodichiaratamente grafico. Manca, ed ègrave per un Word Processor, la giusti-ficazione. Carica però testi scritti conaltri WP.

L'inserimento di un disegno nel te-sto avviene in maniera indiretta, ovve-ro nel testo si digita il nome del dise-gno, realizzato con Paint o Draw, epresente in archivio. Questo disegno sipuò vedere o come tale o come nome.Se si vede testo e disegno, risultanorallentate le varie operazioni di movi-mento all'interno del testo e di scorri-mento delle pagine.

Questa modalità di lavoro comportain pratica l'impossibilità di fare con idisegni degli inserti veri e propri neltesto a meno di non realizzarli ma-nualmente. In definitiva il GEM Writeci è sembrato un po' troppo macchino-so e non del tutto integrato all'ambien-te GEM sovrastante (non siamo riuscitia utilizzare il Palette in Out). Se, come

immaginiamo, si tratta di difetti di gio-ventù, non resta che aspettare le nuoverelease.

ConclusioniVanno distinte due differenti modalitàdi utilizzazione.

La prima consiste nell'utilizzo delGEM, e specificamente del GEMDesk Top, come interfaccia tra utentee DOS, che simula un ambiente allaMacintosh.

La seconda consiste nell'utilizzo diun prodotto della Collezione GEM, ilche comporta necessariamente il pas-saggio attraverso il Desk Top, che 01-tretutto gestisce le funzionalità di out-put.

A differenza di quanto avviene uti-lizzando le macchine, citate all'inizio,in cui il GEM è adottato come inter-faccia con il Sistema Operativo, ilGEM per PC IBM è installabile o me-no, a scelta dell'utilizzatore. E questoparadossalmente comporta la necessi-tà di una valutazione di convenienza.

In alcuni casi infatti il GEM, perquanto divertente da usare, non forni-sce nessun aiuto, per esempio nel casosi lavori con un applicativo o con unospreadsheet, e nel caso si conoscanobene i comandi DOS.

L'adozione del GEM può quindi es-sere consigliata a chi non ha alcunaesperienza di personal computer e chequindi accostandosi per la prima voltaalla macchina preferisce avere, alme-no inizialmente, un contatto più soffi-ce possibile, e soprattutto non sviante.

I vari prodotti GEM applicativi vi-ceversa possono essere valutati sia inquanto appartenenti alla collanaGEM, sia come prodotti che possono,

individualmente, essere adottati Insvariati ambiti applicativi.

Ad esempio il GEM Draw ha uncampo di applicabilità abbastanza va-sto nell'ambito del disegno «tecnico»,mentre con il GEM Paint si può fareComputer Art, e con il GEM WriteDocument Management.

Entro i loro ambiti sono prodotti ditipo «semi professionale», per cui seutilizzati seriamente possono facil-mente diventare produttivi. Rimandia-mo i più interessati all'articolo chepubblicheremo nel prossimo numero,che avrà anche il significato di un ap-profondimento della presente prova.

L'altra caratteristica che rende ilGEM Collection interessante è che di-spone di numerosissimi driver per ilcollegamen~o delle più svariate perife-riche, prim~ tra tutte la scheda graficaEGA, che incomincia anche a trovarsinella versione «cinese», e che permet-te performance da Computer Graficosemi professionale.

Il pacchetto che abbiamo provatodispone inoltre di un driver per l'Oli-vetti M24, che permette di utilizzareanche lo schermo di 640 per 400 pixel,ben al di là dello standard 18M.

Dispone poi di un driver per il Pola-roid Palette, tramite il quale l'immagi-ne confezionata con uno dei prodottidella collezione può essere trasferitadirettamente su diapositiva, per essereproiettata senza necessità di disporredi un computer.

La casa che lo ha prodotto, DigitalResearch, ne garantisce in un certosenso il futuro per cui la collezione siarrichirà di nuove versioni, nuovi dri-ver e soprattutto nuovi prodotti.

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