GDOWEEK 9 2013multimedia.b2b24.it/Flipit/gdo_gdo_1305220829_html5... · Con gdo ed e-commerce si...
Transcript of GDOWEEK 9 2013multimedia.b2b24.it/Flipit/gdo_gdo_1305220829_html5... · Con gdo ed e-commerce si...
20 maggio 2013 3
E D I T O R I A L E
che si sarebbero dovuti mettere in vendita. In
sintesi, ecco che cosa serve: spirito impren-
ditoriale e capacità di coniugare i nuovi mezzi
a disposizione con i fondamentali che hanno
fatto grande l’Italia fino ad ora. Formabilio è un
esempio che ho avuto la fortuna di incrociare,
ce ne sono altri? Credo proprio di sì, ma quanta
fatica per superare le mille paure, i legacci e
legaccini con il passato, con le prassi, con la
burocrazia, con le complicazioni! Poi ci sono i
nuovi mezzi, tutti da affrontare, argomento che
tocco sempre più spesso su questa pagina, non
solo perché soffro di una propensione naturale
all’innovazione, ma perché percepisco da parte
del settore retail una paura, una ritrosia verso
questi mezzi, controproducente visto i tempi
che corrono. Solo un paio di settimane fa Huf-
fingtonPost.com pubblicava i fondamentali per
il futuro dei brick & mortar proprio imperniati
su questa commistione tra mezzi digitali e brick
& mortar. Mi fa piacere condividerli perché ci
danno la misura di come, in altri parti del mon-
do (nella fattispecie gli Stati Uniti) siano andati
ben oltre il 2.0. Ecco qui le regole per lanciare
una nuova insegna: iniziare con uno store online
attraverso una piattaforma riconosciuta (Etsy).
Poi spostarsi ad un sito di e-commerce proprio.
Successivamente, inaugurare un temporary du-
rante un evento o durante le Feste. Infine, aprire
uno spazio semipermanente brick & mortar,
testarlo ed eventualmente confermarlo. Met-
tiamola così: il cliente rimane sempre re, ma la
sua reggia ha (anche) un indirizzo web.•
ome rilanciare l’economia? Ridando fia-
to alle famiglie o puntando sulle azien-
de? Oppure abbracciando la teoria del-
la decrescita felice? E ancora, se puntassimo
sulle aziende, ma quali? Tutt’oggi, l’Italia non
si sa decidere; da un lato, si fa un gran parlare
di made in Italy, quindi, food, abbigliamento,
accessori, design, con il rilancio del turismo (o
il suo lancio?) opzione sempre valida. Dall’al-
tro, siamo o no l’ottava potenza industriale?
(Eravamo la terza venti anni fa, sigh). Secondo
l’Istat la disoccupazione continua a crescere;
mentre invochiamo l’innovazione come pana-
cea di tutti i mali, i cervelli sono in fuga e chi non
lo ha lasciato fuggire ha capito chiaramente
che perlomeno è meglio mandarlo in vacanza.
Disfattista? Per nulla, le possibilità ci sono e so-
no tutte lì “nuove, nuove” da sfruttare, anzi da
utilizzare al meglio. Durante un giro veloce del
FuoriSalone di Milano ho scoperto Formabilio,
piccolo esempio pratico di come sia tutto nelle
nostre mani: i due ideatori sono giovani, hanno
esperienze di marketing, sono, come molti loro
coetanei, conoscitori del web e, nel contempo,
in grado di apprezzare il fatto che il made in Italy
non è altro che il connubio fra un artista e un
artigiano, fra creatività ideale e competenza
reale. Quindi, hanno attivato giovani designer
(e non le solite star) e li hanno incrociati con
falegnami, mobilieri e pellettieri per creare
nuovi oggetti da mettere in vendita sul web.
Comprendendo benissimo le regole dell’engag-
ment, hanno fatto votare agli utenti i prodotti
@clazzati
20 maggio 2013 5
20130 9
6 Istat
20 Franchising
8 Pensioni
21 Conad Sicilia
23 Reparto succhi di frutta
34 De Cecco
35 La Molina
40 Formaggi a fette
48 Social Tv
Creatività e digitaleper rilanciare l’Italia
L’Istat boccia le scelte dei tecnici
Pensioni: il futurofa paura agli italiani
Con gdo ed e-commercesi salva la logistica
L’ibridazione nel retailè in pieno sviluppo
Le branded app creano effetti positivi-persuasivi
Pagamenti, progetto Conad e Unicredit
Il ristorante Coop.fi offre qualità e convenienza
Franchising, in Siciliasi cerca di ottimizzare
Freschi e vicinato per Conad Sicilia
Succhi, i display seguono le caratteristiche dei format
Sviluppo reti
Brand abbigliamento: prove di economia circolare
De Cecco rafforza la capacità produttiva
Cioccolato all’italianae vincente: La Molina
Rilancio La Molisana,positivi i primi risultati
Progetto Origin Greenper valorizzare l’Irlanda
Lo yogurt magro di Mila mantiene la cremosità
Rinaldo Franco lancia la lettiera green in fibra vegetale
Vendite in leggera frenata nei formaggi a fette
03
07
08
10
12
16
18
19
20
21
23
29
32
34
35
36
37
38
38
40
ED ITOR IALE
OSSERVATORIO
COVER STORY
RETA IL
INDUSTR IA
SERV IZ I
CULTURE
47
48
50
53
54
56
57
Tg ECOnews di aprile. Sesto appuntamento con il Tg Green di GdoweekTv e le dieci top news in ambito ecosostenibilità prescelte per il mese di aprile. Fra gli altri si parla di H&M, Simply, Crai, la Rinascente, Henkel, Autogrill. Al primo posto Formabilio, la start up per giovani designer e artigiani del made in Italy.
Inaugurazione Punto Simply a Milano. Svolta Simply in Via B. Marcelloinnovazioni tipicheda superstore inserito in un negozio di prossimità che si ispira liberamentealla formula di TescoExtra. Lo presentaPaolo Bertini,responsabile display& merchandising.
ECOnews
V ideo I n te r v i s ta
Un temporary eBay al Fuorisalone del Mobile. La proposta mira ad una nuova shopping experience. All’interno di tre ambienti total white venivano evidenziati alcuni oggetti colorati per sottolinearne i loro diversi utilizzi: in primis l’utilizzo originale, poi quello riciclato.
Video Tour
Le Special Promotion attirano clienti in gdo
Social Tv, graditi i talk politici
Online il 10% della spesa entro dieci anni
I tecnici riparatori?Fonte d’innovazione
Reebok, campagna Gps indirizza nei pdv Intersport
Apprendistato e matrimonio, un incrocio pericoloso
Produzione tricolore, istruzioni per l‘uso
O S S E R V A T O R I O
20 maggio 2013 7
di Gino Pagliuca
a riduzione del Pil nel 2013 sarà
attorno all’1,3%. La stima è stata
fatta il 23 aprile scorso in un’audi-
zione parlamentare dal presidente
dal neo ministro del Lavoro, Enrico Gio-
vannini, che in quell’occasione, alla vigilia
del varo del nuovo governo, parlava come
presidente dell’Istat. Nel 2012, infatti, in
presenza di una flessione del prodotto
interno lordo reale del 2,4%, il potere d’ac-
quisto delle famiglie è diminuito del 4,8%.
Una caduta di intensità straordinaria e che
giunge dopo un quadriennio caratterizzato
da un continuo declino (nel 2011 il reddito
reale era già diminuito di circa il 5% rispet-
to a quello del 2007, ultimo anno che aveva
presentato una dinamica positiva).
Ancora peggiore il dato sul potere d’ac-
quisto delle famiglie. “I redditi da lavoro
sono rimasti fermi e tutte le componenti
della spesa sono diminuite. Nel 2012 c’è
stato un ulteriore calo della propensione
al risparmio, scesa al suo minimo storico.
Solo nei primi tre mesi del 2013 c’è stato
un lieve miglioramento”. La
crisi degli ultimi cinque anni
ha modificato in profondità
i modelli di consumo delle
famiglie, che, per far fronte
alle difficoltà economiche,
acquistano presso luoghi
di distribuzione a prezzi
più contenuti e riducono
la quantità e/o la qualità
dei prodotti acquistati. Un
comportamento divenuto
più frequente nell’ultimo
anno e che coinvolge ormai
il 62,3% delle famiglie, con
un aumento di quasi nove
punti percentuali nell’arco
di soli dodici mesi. La pun-
ta massima del fenomeno si
è verificata nel Mezzogiorno
(dal 65% al 73%), ma al Nord, dove il
salto è stato di quasi 10 punti percen-
tuali (dal 46% al 55,5%) mentre al Cen-
tro si è passati dal 53% a quasi il 62%.
Spesa media mensile
delle famiglie
2.025€
Spesa media mensile del 10% di famiglie più povere
987€
Spesa media mensile del 10% di famiglie più ricche
5.505€
Aumenta, inoltre, la quota
di famiglie che acquistano
generi alimentari presso
l’hard discount (dal 10,5%
al 12,3%), soprattutto nel
Nord (dall’8,5% al 10,9%).
Le analisi puramente tec-
niche di Giovannini nei fatti
puntano il dito contro le scel-
te effettuate da altri tecnici,
quelli del Governo Monti, che
hanno portato un calo della
domanda interna del 3%: per
trovare un precedente simi-
le bisogna tornare al 2005.
Gli ultimi dati segnalano an-
che un cedimento sul fronte
dell’export che però rimane in
territorio positivo ed anzi consente di limi-
tale la caduta del Pil. Ma questo è ormai
possibile solo grazie alle vendite extra Ue,
mentre nel mercato comunitario paghiamo
lo scotto della recessione che sta colpendo
tutto il Continente.
Ma i dati più preoccupanti sono quelli
sull’occupazione. A febbraio 2013 il tasso
di occupazione ha toccato quota 56,4%,
con un calo di 219mila occupati; la disoc-
cupazione è arrivata all’11,6%, con un au-
mento di 1,6 punti rispetto a 12 mesi pri-
ma. Il tasso di posti vacanti è diminuito ed
è stato pari a circa la metà di quello rilevato
un anno prima. La disoccupazione giovani-
le nei primi mesi del 2013 ha toccato quo-
ta 37,8%, in crescita di 3,9 punti rispetto
al 2012. Insieme alla Spagna abbiamo il
più alto tasso di disoccupazione giovani-
le dell’Unione europea. Difficile pensare a
un’inversione di tendenza a breve: le pre-
visioni di Eurostat sono di una disoccupa-
zione al 12% per il 2014.•
Enrico Giovannini, professore universitario e attuale ministro del Lavoro. La sintesi di questa pagina è tratta dalle considerazioni fatte nel corso di un’audizione parlamentare tenuta da Giovannini nella sua veste di presidente dell’Istat
20 maggio 20138
O S S E R V A T O R I O
di Gino Pagliuca
on è possibile fare previsioni
sullo sviluppo dell’economia
italiana di qui a qualche me-
se, figuriamoci se si possono
delineare seriamente scenari a medio o
lungo periodo. Eppure qualche certezza
guardando i numeri della demografia è
possibile averla. Una di queste è che le
pensioni in futuro non solo si riceveranno
in età più avanzata, come previsto dalla
riforma Fornero, ma saranno molto più
basse. Questo comporterà inevitabil-
mente una riallocazione delle risorse da
parte delle famiglie, costrette a destina-
re una quota crescente dei
redditi a un risparmio forzo-
so a fini previdenziali con
pesanti conseguenze sui
consumi.
Una recente ricerca realiz-
zata dal Censis per Covip
(l’ente pubblico che vigila sui
fondi pensione) segnala che
sono preoccupati dall’idea di
una vecchiaia da trascorrere
con una pensione inadegua-
ta il 39% dei giovani. Il termi-
ne che più spesso si accom-
pagna al futuro è paura: che
può essere quella di perdere
il lavoro e non riuscire a ver-
lavoratori pensa che andrà in pensione
dopo i 70 anni, e si mette anche in dubbio
l’equazione posto fisso uguale pensione
sicura. E questo è vero addirittura anche
per i dipendenti pubblici. Pensando alla
pensione futura, anche il 21,4% dei dipen-
denti pubblici infatti teme che verrà meno
il suo posto di lavoro e di non riuscire a
versare i contributi, il 24,1% di finire nel
precariato e di poter versare i contributi
solo in modo intermittente, il 21,3% ha
paura di non avere abbastanza reddito per
finanziare forme integrative della pensione
pubblica. Pur meno preoccupati dei dipen-
denti privati (tra i quali il 40,8% teme di
perdere il lavoro e il 24,5% di diventare
precario), questa nuova inquietudine è
una cartina di tornasole del clima di in-
sicurezza che permea la società italiana.
A livello complessivo oltre un terzo dei
lavoratori teme per il suo posto circa un
quarto di finire nella precarietà con una
contribuzione discontinua.•
sare i contributi (34,3%), o di diventare
precari e quindi di poter versare i contribu-
ti solo in modo saltuario (32,7%). Già oggi
il 39,4% dei giovani lavoratori ha un per-
corso contributivo disconti-
nuo a causa di lavori precari
o impieghi senza versamenti
pensionistici.
La pensione, sottolinea il
Censis, è stata a lungo per-
cepita dagli italiani come
un’opportunità per fare fi-
nalmente altro, lo strumento
per spezzare la rigidità della
vita lavorativa. Adesso nella
percezione collettiva queste
convinzioni non ci sono più
e i giovani sono rassegnati
(e scontenti) a lavorare più
a lungo. Solo il 23,5% dei
lavoratori italiani ritiene che
andrà in pensione all’età de-
siderata mentre il 25% dei
Italiani che temono le ristrettezze della vecchiaia
45,8%
quanti pensano che la riforma Fornero non sia definitiva
84%
chi dice di non avere le risorse per un fondo integrativo
18,8%
Ricerca del Censis sull’atteggiamento nei confronti della previdenza. L’ipoteca sui consumi.
O S S E R V A T O R I O _ immob i l i a re
20 maggio 201310
di Gino Pagliuca
e necessità della gdo fisica e lo
sviluppo dell’e-commerce con-
sentono al mercato immobiliare
della logistica di resistere meglio
alla crisi rispetto agli altri settori del real
estate. Dagli ultimi dati rilevabili dal bor-
sino semestrale redatto da World Capi-
tal, società di consulenza specializzata
nell’intermediazione immobili di impresa,
si evidenzia per il mercato dei capannoni
una dinamica non esaltante di per sé, ma
comunque accettabile dato il momento
congiunturale. Un dato buono, ad esem-
pio, è quello sulla durata media delle
contrattazioni, scesa a otto mesi contro
i 12 mesi della rilevazione precedente. E
in crescita risultano anche i valori di lo-
cazione, saliti nella media nazionale del
2,5%, dopo quattro semestri di stabilità.
In lieve aumento, nell’ordine dell’1,5%,
anche i valori di vendita.
Ma vediamo perché alla base delle per-
formance della logistica sta proprio la
distribuzione tradizionale e/o virtuale.
L’aumento della disoccupazione ha come
immediata conseguenza il ridimensiona-
mento della domanda di spazi per uffici,
l’andamento molto negativo a valore dei
consumi invece, per quanto possa sem-
PREZZI CANONI E RENDIMENTI DELLE STRUTTURE LOGISTICHE NEL NORD ITALIA
Prezzi in euro per metro quadrato, canoni in euro per metro quadrato per anno.
Nuovo Usato
Città prezzo canone rendimento prezzo canone rendimento
Bergamo 740-850 40-50 5,7% 540-690 35-40 6,1%
Bologna 660-790 44-52 6,6% 530-640 38-44 7,0%
Genova 730-870 52-62 7,1% 570-710 43-52 7,4%
Livorno 800-950 47-56 5,9% 720-800 38-47 5,6%
Milano 810-970 50-57 6,0% 520-700 43-53 7,9%
Novara 570-680 38-43 6,5% 440-530 32-39 7,3%
Padova 760-910 43-54 5,8% 540-710 34-42 6,1%
Parma 660-800 40-45 5,8% 500-610 33-42 6,8%
Piacenza 610-730 33-41 5,5% 480-550 29-34 6,1%
Rimini 670-790 40-49 6,1% 570-650 37-42 6,5%
Rivalta Scrivia 650-730 40-46 6,2% 520-630 32-40 6,3%
Rovigo 560-700 38-42 6,3% 430-550 31-37 6,9%
Torino 710-800 40-50 6,0% 510-640 33-41 6,4%
Trento 810-950 41-51 5,2% 640-770 36-46 5,8%
Udine 730-850 42-48 5,7% 570-690 32-40 5,7%
Venezia 720-875 44-57 6,3% 570-730 37-46 6,4%
Verona 680-800 40-48 5,9% 510-670 34-41 6,4%Fonte: World Capital
brare paradossale, favorisce la logistica.
La spesa alimentare infatti sta scenden-
do a valore, ma gli acquisti calano solo
impercettibilmente in quantità. Si spende
cioè meno per mangiare, ma non si man-
gia meno. E per risparmiare i consumatori
penalizzano le strutture commerciali ob-
solete favorendo la grande distribuzione
che ha bisogno di piattaforme di stoccag-
gio di ampia dimensione.
Nel non alimentare, in deciso calo anche
nei volumi, si sta assistendo alla cresci-
ta dell’e-commerce, che ha bisogno di
strutture logistiche capillari ed efficienti.
Infine, un ruolo decisivo sul mercato lo
stanno giocando gli investitori istituzio-
nali costretti dall’andamento dell’econo-
mia reale a diversificare i loro portafogli
immobiliari. I fondi puntano però esclu-
sivamente a strutture nuove o addirittura
in costruzione.•
L’ottimizzazione dei punti di
carico è una delle caratteristiche
più ricercate nella scelta delle
piattaforme distributive
L a storica cooperativa PLAC, Produttori Latte Associati Cremona, non si nasconde dietro ai numeri, anzi, li mette ben in evidenza, per
esaltare la qualità dei suoi prodotti: ecco così che le Sgranatelle, nuove cialde croccanti cotte al forno a base di Grana Padano DOP, vengono proposte in due formati: con il 40% di Grana Padano e con il 60% di Grana Padano. A differenza dei competitor, PLAC ha scelto di connotare lo spuntino degli italiani con un prodotto di qualità nel quale fosse molto chiara la percentuale di Grana Padano DOP presente, rispetto alla totalità degli ingredienti contenuti. Contrariamente a quanto accade per altri prodotti simili, inoltre, la nuova referenza PLAC non è un estruso di formaggio.
Il fuori pasto sfizioso e sanoProdotti italiani al cento per cento, le Sgranatelle hanno un basso contenuto di colesterolo (45mg per 50g di prodotto) e allo stesso tempo alto contenuto di proteine, fosforo, calcio, minerali e vitamine; sono dunque un alimento adatto a tutte le età e a tutte le occasioni, grazie anche alla confezione, che prevede pack da otto biscotti divisi in due vaschette monodose.Mentre le Sgranatelle con 40% di Grana Padano hanno un gusto delicato, le Sgranatelle con 60% di Grana Padano hanno un gusto intenso e deciso. Con l’aggiunta di pochi ingredienti, diventano uno spuntino sfizioso e irresistibile, per una pausa gustosa. PLAC suggerisce curiosi abbinamenti, come le Sgranatellebruschettate, le Sgranatelle di pere dolci o le Sgranatelle alla greca.Referenze a lunga conservazione, Le Sgranatelle si
conservano fuori dal frigorifero con una shelf life di 12 mesi.A punto di vendita sono disponibili
in un espositore autoportante da 14 confezioni, che amplifica la visibilità a scaffale del prodotto ed esorta il consumatore all’acquisto.Le Sgranatelle sono l’ultimo successo in casa PLAC. La cooperativa, specializzata nella produzione di Grana Padano, Provolone Valpadana, Provolone PLAC e burro, non smette di innovare e guarda avanti, per rispondere con
puntualità a ogni richiesta del mercato.Referenze a lunga
conservazione, Le Sgranatelle si conservano fuori dal frigorifero con una shelf life di 12 mesi. A punto di vendita sono disponibili in un espositore autoportante da 14 confezioni, che amplifica la visibilità a scaffale del prodotto ed esorta il consumatore all’acquisto. Le Sgranatelle sono l’ultimo successo in casa PLAC. La cooperativa, specializzata nella produzione di Grana Padano, Provolone Valpadana, Provolone PLAC e burro.
INFORMAZIONE COMMERCIALE
Percentuali esatte e ben evidenti di formaggio esaltano la qualità di queste
cialde croccanti.
PRODUTTORI LATTE ASSOCIATI CREMONA
Via Ostiano 70 - 26043 Dosimo Cremona Italy
Tel. +39 0372 455646Fax +39 0372 455660
www.sgranatelle
20 maggio 201312
C O V E R S T O R Y
Oltre la multicanalità e la complementarietà fra reale e virtuale,si stanno creando vere e proprie “chimere” composte di pezzi web e pezzi fisici
l traino di una serie di elementi
tecnologici, competitivi e di mer-
cato, i modelli di business nel
retail stanno cambiando rapida-
mente. Un cambiamento che non dà solo
luogo alla modernizzazione dell’esisten-
te ma alla nascita di modelli totalmente
nuovi, vere e proprie “chimere” frutto della
ibridazione fra commercio fisico, e-com-
merce, web 2.0 e tecnologie informatiche
e della telecomunicazione. Per chiarire un
fenomeno magmatico e in fase di esplo-
sione cerchiamo innanzitutto di isolare al-
cuni elementi che stanno determinando
questi cambiamenti. La tecnologia ha un
ruolo fondamentale, grazie ad una serie di
innovazioni che, fertilizzandosi l’una con
l’altra, intersecandosi e sovrapponendosi,
di Fabio Salvati
nibilità dei prodotti, di riordinare le merci
e di gestire la filiera logistica in maniera
tale da massimizzare la disponibilità del
prodotto, sia in termini di velocità che di
minimizzazione delle rotture di stock
● la diffusione dei sistemi di pagamen-
to elettronici su supporti che vanno dalle
tradizionali carte di debito e di credito al
pagamento tramite smartphone con ad-
debito in bolletta
● la presenza ormai ubiquitaria del web
con la sua massa sterminata di informa-
zioni, grazie anche ai social network, e la
possibilità di accedervi ovunque e a qual-
siasi ora grazie anche alla diffusione dei
tablet e degli smartphone e alla disponi-
bilità di sistemi di telecomunicazione sem-
pre più rapidi e potenti (3G e 4G)
creano nuovi “ecosistemi” che favoriscono
l’affermazione di nuovi modi di vendere e
di comprare. Fra esse sono da ricordare:
● la disponibilità di piattaforme tecnolo-
giche che permettono di immagazzinare
con sempre maggiore efficienza ed effi-
cacia dati sul consumatore e le sue abi-
tudini, di profilarlo con sempre maggior
esattezza, di estrarre dall’analisi dei “big
data” trend di consumo e informazioni utili
e precise sul consumatore, sui mercati e
sulla concorrenza,
● il processo di perfezionamento e di di-
scesa lungo la curva di costo delle tec-
nologie informatiche relative alla supply
chain in senso lato che permettono di mo-
nitorare in tempo reale consumi e dispo-
20 maggio 2013 13
C O V E R S T O R Y
● la disponibilità di motori di ricerca e
software di ricerca e aggregazione dei
dati in grado di mettere a disposizione le
informazioni più pertinenti grazie a poche
parole chiave
● la precisione delle tecnologie di geo-
localizzazione e la loro “massificazione”
grazie alla diffusione dei terminali collega-
ti al GPS e di applicazioni popolarissime
(4square e simili)
All’innovazione tecnologica si aggiunge,
nutrendosi di essa e favorendone allo
stesso tempo l’evoluzione, una forte com-
petizione fra retailer che ormai non ha più
limiti facilmente identificabili. Assistiamo
infatti a fenomeni concorrenziali estesi,
nell’ambito dei quali, tanto per fare de-
gli esempi, i retailer “fisici” subiscono la
concorrenza di quelli “virtuali” (Walmart
vs Amazon), oppure retailer “fisici” trova-
no nuova linfa nel creare canali di vendita
virtuali (l’e-commerce di Tesco) o retailer
virtuali iniziano a fare i primi esprimenti di
approdo nel mondo fisico (i primi store di
Google e di amazon.com).
La competizione si estende a tutte le leve
strategiche a disposizione con modalità
ed intensità nuove. Il prezzo ad esempio
diventa sempre più “trasparente” grazie
alla possibilità di confrontare in tempo
reale i prezzi praticati da più concorrenti,
fisici o elettronici che siano, o di verificare
la presenza di promozioni su un dato pro-
dotto nell’area in cui ci si trova in un deter-
minato momento. Altre variabili vengono
ridefinite in maniera drastica, come ad
esempio il patrimonio di informazioni su
prodotti e servizi a disposizione del clien-
te, l’esperienza e la comodità di acquisto,
intesa come la possibilità di accedere al-
le informazioni e avere la disponibilità del
prodotto nei tempi, nei modi, nei luoghi e
nelle circostanze di acquisto più favorevoli
per il consumatore. Diventa sempre più
fondamentale una capacità fino a poco
tempo fa poco valorizzata, quella di sem-
plificare il processo di scelta del cliente,
facendogli avere in maniera onesta gli ar-
ticoli che più soddisfano le sue esigenze
insieme alla capacità di rassicurarlo sulla
bontà delle sue scelte, prima, durante e
dopo l’acquisto. Infine diventa sempre più
Routine di acquisto che nascono nel web e si concludono nel reale, esperienze sul punto di vendita reale rese possibili dall’assistenza del web, negozi web che realizzano show room nel reale per poi tornare nel virtuale, retailer che diventano punto di riferimento per il cliente nel mondo reale. Nelle foto alcuni esempi di questa rivoluzione copernicana del retail che sta assumendo dimensioni globali, perché sperimentazioni del genere sono rintracciabili in Europa, nel continente americano e in Asia. I protagonisti si chiamano, ad esempio, Google, Tesco, Uniqlo, Amazon e Nespresso. C’è chi crea anche store fisici come Google e Amazon, chi offre una shopping experience avvolgente come Nespresso e chi integra il fisico e il virtuale in modo coerente come Uniqlo.
20 maggio 201314
C O V E R S T O R Y
utile la capacità di offrire al cliente pun-
ti di accesso all’offerta diversificati ed in
linea con i suoi ritmi di vita ed abitudini
di acquisto impostando progetti dove la
parola pluricanalità ha un senso se tende
a diventare un continuum che “avvolge” il
cliente ed i suoi processi di decisione, di
acquisto e di accesso al prodotto. Il clien-
te/consumatore costituisce la terza varia-
bile dell’equazione. Egli tende a modificare
e frammentare le sue routine di acquisto,
conferendo crescente importanza a ele-
menti che sono spesso in contrasto tra
loro e che hanno bisogno di sintesi nuove
e diversificate. Cambia l’attenzione al “va-
lore offerto”, che nei beni banalizzati e ne-
gli acquisti routinari tende a indentificarsi
col miglior prezzo e la miglior comodità di
acquisto e in quelli più problematici con la
miglior combinazione fra prodotto, prezzo,
informazioni ed esperienza. Aumenta l’im-
portanza delle circostanze di acquisto ed
uso del prodotto (che possono coincidere
o meno) ai fini della chiusura di un atto di
acquisto o della preferenza di una formula
di vendita rispetto ad un’altra.
Come conseguenza di questi fenomeni
cresce il peso del fattore “convenience”,
ovvero della comodità di acquisto intesa
soprattutto come integrabilità e compa-
tibilità dell’atto di acquisto nelle routine
della vita quotidiana del consumatore.
Allo stesso tempo cresce l’importanza
dell’esperienza globale collegata all’atto
di acquisto (prima, durante e dopo) per
quanto riguarda i beni ed i servizi non ba-
nalizzati, dove nel concetto di esperienza
entra con forza la capacità/possibilità
di reperire le informazioni giuste tramite
fonti diversificate (dal personale di punto
vendita ai social networks). Sempre più
fluido diventa inoltre il processo di inter-
cambiabilità fra acquisti nei pdv fisici e
nei pdv virtuali, specie fra le generazioni
più giovani. La risposta all’incrocio di tutti
questi elementi è la creazione di modelli di
business che hanno valenze in alcuni casi
evolutive, come nel caso di operatori già
affermati, sia del commercio fisico che di
quello elettronico, in altri casi dirompenti,
Offrire al consumatore molteplici punti di accesso alle informazioni e alla disponibilità del prodotto, ampliando l’offerta dei servizi è la strada intrapresa da Tesco, che intreccia gli store fisici tradizionali con altre soluzioni. Ha lanciato ad esempio Tesco Bank che, facendo leva sulla notorietà di insegna, lancia un business di servizi finanziari di gran successo che transita quasi esclusivamente sul web e sul canale telefonico. In UK propone il servizio Click&Collect, che permette di ordinare la spesa online con la possibilità di ritirare la spesa in un pdv di propria scelta all’ora che si preferisce. Questo al fine di allineare il sistema di offerta a
circostanze ed esigenze di acquisto frammentate. In Corea ha lanciato con la controllata Homeplus il virtual subway store, che permette ai pendolari di vedere riproduzioni fedeli degli scaffali di un supermercato con tutti i prodotti virtualmente esposti alle fermate della metropolitana, consentendo di comprarli e pagarli fotografando un codice QR col proprio smartphone e vedersi la merce recapitata a casa quando fa più comodo. In pratica si riesce così a trasformare il tempo di attesa del treno in tempo utile e per accedere all’intera offerta della catena senza passare dal pdv fisico.
C O V E R S T O R Y
20 maggio 2013 15
Nata nel 1997, Netflix offre un servizio di noleggio di dvd e videogiochi via web e, dal 2008, anche un servizio di streaming online on demand, accessibile tramite un apposito abbonamento. Opera in tutto il Nord America e il Sudamerica, nel Regno Unito, nei Paesi scandinavi. Da febbraio di quest’anno, con la serie politica House of Cards, ha iniziato a produrre contenuti originali fruibili tramite il servizio Watch Istantly.
con la nascita di operatori nuovi che lan-
ciano sul mercato business models com-
pletamente innovativi, in grado di fare for-
te concorrenza o in alcuni casi di mettere
fuori dal mercato gli “incumbent” più lenti
a seguire traiettorie di adattamento. Il ca-
so di scuola di modelli evolutivi è quello
delle catene di pdv che hanno integrato
l’ecommerce nel loro bouquet d’offerta of-
frendo soluzioni di acquisto “seamless”, in
grado di offrire al consumatore molteplici
punti di accesso alle informazioni e alla
disponibilità del prodotto.
Vediamo quindi catene come Zara e Uni-
qlo che integrano il canale fisico e quello
di ecommerce in maniera impeccabile e
amalgamano il tutto con un uso sapiente
della comunicazione online e dei social
media e delle app per tablet e smartpho-
ne. Oppure operatori dell’e-commerce co-
me Amazon che integrano la loro filiera
logistica con “pick points” automatici che
facilitano il ritiro del prodotto da parte del
cliente ma sono estranei alla “tradizione”
dell’ecommerce e invece tipici dei busi-
ness models del parcel delivery. Catene
di supermercati come Tesco allargano il
loro reach di mercato integrando spezzoni
di commercio basato sul dettaglio fisico
con altri legati al commercio elettronico e
all’uso del web.
Vediamo allo stesso modo nascere dal
nulla operatori come Netflix che in pochi
anni, grazie ad un modello innovativo di
distribuzione e di pricing basato su posta e
web, rivoluzionano il mercato del noleggio
dei dvd e mettono fuori dal mercato il Go-
lia mondiale del settore, Blockbuster, per
poi proseguire nella sua corsa e diventare
una seria minaccia per le Tv via cavo grazie
allo streaming.
Allo stesso modo Nespresso rivoluziona il
mercato del caffè non solo grazie alla so-
luzione della cialda monodose ma anche
e probabilmente soprattutto grazie ad un
modello di business che parte dalla vendi-
ta telefonica, passa dal web e approda in-
fine agli store fisici, offrendo al cliente una
esperienza avvolgente e omnicomprensiva
in grado di assecondarlo in qualsiasi cir-
costanza di acquisto e uso del prodotto e
di fruizione dei valori di marca. Le possi-
bilità date dalla fertilizzazione incrociata
dei modelli di business sono sterminate.
Dovremo abituarci a fare maggior uso del
calcolo combinatorio per elaborare nuove
soluzioni di retail in grado di sfidare i tempi
ed affermarsi sul mercato.•
C O V E R S T O R Y
20 maggio 201316
Si integrano con le strategie di business delle imprese generando engagement negli utenti nonché dialogo ed empatia
er una solida strategia di busi-
ness, le imprese non possono
più escludere dalle loro azioni
di digital marketing la creazio-
ne di app che rappresentano sempre
più uno strumento capace di generare
engagement oltre che di impattare sui
comportamenti degli utenti. Insomma: ll
mobile non è più una scelta. Di certo non
si tratta della semplice volontà a comu-
nicare, bensì di un’esplicita integrazione
con le strategie di business che portano
le imprese e i brand ad avere un punto di
contatto con i consumatori facendo leva
su approcci dalle diverse funzionalità.
Si possono individuare, in realtà, diffe-
renti orientamenti che spaziano dall’in-
formazione, come nel caso, per esempio,
di Pampers che attraverso l’applicazione
mobile Hello Baby spiega e accompagna
le future mamme nell’esperienza della ge-
stazione, all’entertainment, un esempio
su tutti l’app di Kraft Foods che permette
di fotografarsi in compagnia di biscotti e
caramelle gommose. Il tutto passando
per l’m-commerce che mixa l’informazio-
ne sui prodotti all’acquisto supportando,
in alcuni casi, il punto di vendita fisico,
come nel caso di Zara, grazie alla possi-
bilità di scansionare i codici a barre degli
articoli esposti negli store e, nel caso di
non reperibilità del capo, di verificare la
disponibilità e disporre la consegna a do-
micilio dal proprio smartphone.
È evidente che approcci diversi sottoline-
ano stimoli differenti; in ogni caso l’im-
piego di app genera negli utenti che le
di Anna Bertolini
utilizzano effetti positivi e persuasivi ac-
crescendo l’impatto su brand e prodotti.
Le app sono un fenomeno in crescita sia
in Italia sia all’estero. Secondo lo stu-
dio Worldwide U.S. mobile applications,
storefronts and developer 2010-2014
forecasts di Idc, la quantità di web ap-
plication che saranno scaricate entro il
2014 crescerà del 60% e darà origine
a un giro d’affari di circa 35 miliardi di
dollari. Complice la diffusione degli smar-
tphone e il fenomeno crescente dei so-
cial network. Le app sono, dunque, uno
degli strumenti di business del prossimo
futuro capace di aumentare la fedeltà,
di incrementare l’accessibilità al marchio
nonché di migliorare l’esperienza crean-
do una community attorno al brand. L’im-
portante, però, è saperla mantenere viva.
Ma questo è un altro capitolo.•
Edutainment e m-commerce sono i due orientamenti che dominano il mercato delle app e che sottolineano l’approccio differente intrapreso nel mobile da industria e retailer
20 maggio 201318
R E T A I L
Mauro Bosio.
Che ha spe-
cificato come
le porte siano
aper te “s ia
alle aziende
che fornisco-
no prodot t i
di marca, sia
a quelle che
in t e r vengo -
no nel priva-
te label”. Per
Francesco Pugliese, direttore genera-
le Conad, “si tratta di un accordo che
può rivelarsi vincente per tutti gli attori:
i fornitori, che in questa fase soffrono
particolarmente sul fronte della liquidi-
tà; Conad, che trae vantaggio dalla re-
golarizzazione dei flussi di pagamento;
infine Unicredit Factoring, che minimizza
i rischi proprio per la garanzia assicurata
dalla presenza di Conad”. Per Pugliese,
in un mercato destinato a restare diffi-
cile anche per diverso tempo, “verso la
creazione di una filiera in cui gli attori si
scelgono perché condividono strategie
e approccio etico”. Federico Ghizzoni,
chief executive officer di Unicredit, ha
sottolineato che rientra nell’ambito delle
iniziative avviate dal gruppo finanziario
a sostegno delle Pmi, con 40 miliardi di
credito entro il 2015. “Questo accordo
dimostra che si può risolvere il problema
dei pagamenti in maniera costruttiva e
intelligente -spiega- laddove la banca
viene ad assumere il ruolo di ammor-
tizzatore, favorendo la gestione della
liquidità dei propri clienti”.•
uello dei pagamenti ai fornitori è
uno dei temi più caldi nel mon-
do della gdo in tempi di crisi, a
maggior ragione dopo l’appro-
vazione del pluridiscusso articolo 62 (il
riferimento è al dl 01/2012), che fissa il
limite di 30 giorni per le merci deperibili
e di 60 giorni per le altre. Conad e Uni-
credit Factoring puntano a fare ancora
meglio, con un accordo che permetterà
di ridurre le tempistiche di pagamento,
semplificando al contempo la contabilità
degli incassi e dei pagamenti per tutti gli
attori coinvolti e consentendo al gruppo
della grande distribuzione di contare su
una flessibilità finanziaria aggiuntiva. La
società che fa capo al gruppo Unicredit
mette sul piatto 500 milioni di euro per
far decollare l’iniziativa.
Il meccanismo è strutturato per step:
Unicredit Factoring interviene nei rap-
porti tra produttore e distributore attra-
verso il cosiddetto “reverse factoring”,
tramite il quale il factor a norma di legge
si sostituisce al distributore, pagando
le forniture effettuate dall’azienda pro-
duttrice ancor
prima dei ter-
mini previsti
dalla norma-
t iva, conce-
dendo cos ì
a l l ’a z i e n d a
dis t r ibut r ice
una dilazione
di pagamen-
to di ulteriori
60 giorni. La
novità coin-
volgerà inizialmente 100 fornitori di Co-
nad, per poi estendersi in un secondo
momento all’intera galassia delle impre-
se fornitrici del gruppo bolognese della
grande distribuzione. A regime, la part-
nership dovrebbe produrre un turnover
stimabile in quasi 1,5 miliardi di euro
su base annuale. Stime che potranno
essere riviste al rialzo se il progetto si
mostrerà vincente (in sostanza, se vi
aderirà un numero elevato di fornitori),
come sottolineato dal direttore ammini-
strazione, finanza e controllo di Conad,
Siglato accordo per ridurre la tempistica. Consentirà anche una flessibilità finanziaria aggiuntiva al retailer
di Luigi Dell’Olio
FRANCESCOPUGLIESE
direttore generale Conad
FEDERICO GHIZZONI
chief executive officer Unicredit
Secondo una recente ricerca presentata dalla Cgia di Mestre proprio il ritardo dei pagamenti è tra le cause principali dei fallimenti negli ultimi anni, con 15mila chiusure censite dal 2008 al 2012. Un lustro durante il quale i fallimenti per ritardati pagamenti sono passati da 1.800 annuo a 3.860, con circa 60mila posti di lavoro persi. “Si tratta di dati molto preoccupanti, che mettono in luce gli effetti negativi sul tessuto produttivo ed occupazionale italiano della problematica”, spiegano gli autori dello studio. Né la situazione tende a migliorare, considerato che per Ceved i ritardi nei pagamenti ai fornitori riguardano il 7,1% del totale, sui livelli più elevati dall’inizio della crisi. “Nella grande distribuzione il dato è ancora più drammatico, con circa il 30% di operatori in ritardo”, precisa Francesco Pugliese, direttore generale Conad. Rimarcando l’impatto sociale destabilizzante per un settore tradizionalmente legato ai bisogni primarie delle famiglie italiane. LDO
La relazione fatale tra ritardi e fallimenti
R E T A I L
20 maggio 2013 19
Aperto Il laboratorio del gusto al piano superiore del super di Novoli. Si parte con colazione, pranzo, merenda e aperitivi
undici mesi dall’apertura del su-
per CoopFi di Unicoop Firenze
presso l’ex area industriale di No-
voli, “il percorso di ricerca attor-
no al tema del mercato contemporaneo”,
come spiega l’architetto Paolo Lucchetta
responsabile del progetto, arriva a compi-
mento con l’inaugurazione del ristorante Il
Laboratorio del Gusto, affidato allo chef e
imprenditore Andrea Bianchini.
In concreto la degustazione incontra il
mercato, assecondando una delle ten-
denze più in voga a livello internazionale,
grazie a un ristorante che, come spiega
Lucchetta, “Attraverso il cibo esprime
il valore di socialità insito in tutto ciò
che porta il marchio Coop”. Uno spazio
di circa 200 mq, cui si accede da una
scala posta accanto all’ingresso del su-
permercato, che ne riprende gli elementi
costitutivi quali la liberta di fruizione, la
familiarità, e la naturalità della luce con
di Barbara Trigari
tre vetrate, che rappresentano altrettan-
te relazioni. Con il supermercato, con la
piazza di Novoli, che sempre più diventa
luogo d’incontro tra pendolari e residenti,
e infine con la teatralità del saper fare,
grazie alla cucina a vista, e alla possibi-
lità di accomodarsi per mangiare proprio
di fronte agli chef al lavoro.
La vetrata più estesa, 20 metri, si affac-
cia sul supermercato e delle circa 60 se-
dute in totale accoglie le più intime (per
conversazioni a due, ma la clientela può
scegliere anche tra il lungo tavolo più
conviviale e i classici tavolini tondi stile
osteria). Il gemellaggio col supermercato
è reso concreto dal fatto che tutti i pro-
dotti cucinati arrivano da lì (con la co-
modità di un magazzino sempre aperto),
e dall’ampliamento delle possibilità di
scelta per il consumatore, che per fretta
o per risparmiare può consumare un ra-
pido pasto anche al supermercato. Due
spazi per due target differenti, ma sempre
all’insegna della socialità perché anche
all’interno del pdv è possibile consuma-
re seduti il pasto, presso l’area soci e li-
breria all’ingresso (oltre che accanto al
banco panetteria).
Per il ristorante si mira al target più am-
pio possibile con un’offerta alla portata
di tutti (i bambini non pagano fino a otto
anni) che va dalla colazione alla cena,
cucina aperta a tutte le ore, piatti classici
ma anche degustazioni e cioccolateria (la
specializzazione dello chef titolare) e tè
pomeridiano, per una clientela più avanti
con l’età. Sobrio l’arredamento in legno
e metallo, che cerca la personalizzazio-
ne con sedute diverse, le tazze persona-
lizzate con il nome, servizi come il WiFi
gratuito, libri e giornali, e l’organizzazione
di momenti culturali di incontro attorno
al tema del cibo. In fase di valutazione
l’integrazione con la carta soci.•
Freschezza, qualità, prodotti locali e prezzi accessibili sono le linee guida del ristorante, le stesse seguite dal supermercato
R E T A I L
20 maggio 201320
IL FRANCHISING ALIMENTARE IN SICILIA
La dimensione del canale supermercati
2010 2011 Var. % 2012 Var. % Var. %2010-12
Pdv affiliati
Punti di vendita 294 289 295
mq pdv 691 699 700
Fatturato per mq 3.656 3.415 -6,6 3.408 -0,2 -6,8
Fatturato per pdv 2.490 2.385 -4,2 2.385 0 -4,2
Pdv diretti
Punti di vendita 541 542 499
mq pdv 822 812 841
Fatturato per mq 4.207 4.207 -1,4 4.013 -4,6 -6,0
Fatturato per pdv 3.507 3.416 -2,6 3.375 -1,2 -3,8
Fonte: Nielsen
La formula non è stata risparmiata dalla congiuntura negativa, ma si dimostra tuttora vivace. Simply, ad esempio, ci crede
ome cresce il franchising alimen-
tare in Sicilia? Sull’argomento
si sono confrontati a Catania
esperti del settore in occasione
della seconda tappa del roadshow “Il Fran-
chising per crescere”, il ciclo di convegni
patrocinato da Assofranchising, modera-
to da Cristina Lazzati, vicedirettore Area
Retail Business Media Gruppo 24 Ore,
organizzato dal Gruppo 24 Ore e Simply®
Italia, azienda del Groupe Auchan leader
nell’affiliazione. Ebbene, per Simply il va-
lore del franchising si traduce in numeri.
“Abbiamo una rete totale di 1.535 pdv e
un fatturato sotto insegna di quattro mi-
liardi di euro –spiega Marco Bocchiola,
direttore rete franchising Simply® Italia–.
In Sicilia ci sono 71 store gestiti dal ma-
ster franchisor Fratelli Cambria, 92 da
di Alessandra Bonaccorsi
affiliati tra l’Isola e la Calabria, e 37 di
rete diretta nelle varie province siciliane”.
Ma quale è la situazione generale delle
Sicilia? Il franchising alimentare nell’Isola
(fonte Nielsen) conta 1.001 pdv gestiti da
affiliati (erano 1.188 nel 2010). In partico-
lare: i supermercati affiliati erano 294 nel
2010, 289 nel 2011 e 295 nel 2012 con
un fatturato per metro quadrato di 3.408
euro che subisce però un calo del 6,8%
rispetto al 2010. Il franchising alimentare
siciliano è maggiormente consolidato nel
settore del libero servizio con una percen-
tuale del 55,9%, che scende al 29,5% se
si parla di supermercati, del 14,15% per i
discount e dello 0,5% per gli ipermercati.
Per Stefano Crippa di Federdistribuzione
le nuove sfide della gdo devono puntare
su tre obiettivi: “La capacità di rispondere
ai bisogni di un consumatore che cambia,
trovare chiavi di efficienza per competere
in un nuovo mercato e farsi portatori di
uno sviluppo sostenibile”. Rosario Faraci,
Professore Ordinario di Economia e Ge-
stione delle Imprese dell’Università di Ca-
tania, sostiene che ci sono alcune variabili
critiche per lo sviluppo del franchising: La
compatibilità dei modelli di business del
franchisor con le caratteristiche del terri-
torio; il grado di imprenditorialità del fran-
chisee e la capacità di replicare il modello
di business del franchisor”.•
Simply ha una copertura capillare sul territorio con 600 supermercati affiliati e oltre 900 negozi con la formula del Master Franchising
R E T A I L
20 maggio 2013 21
L’anniversario dei 40 anni è stata l’occasione per tracciare un bilancio dell’attività svolta e individuare la mappa dello sviluppo di domani
ai può fare impresa al Sud, racco-
gliere risultati positivi e diventare
un polo di attrazione per lo svilup-
po locale? La risposta è sì, almeno
secondo Conad Sicilia, che, in occasione
dei suoi 40 anni di attività, ha fatto il punto
sullo stato attuale del mercato e tracciato le
linee del prossimo futuro in una tavola ro-
tonda ad hoc. “Alle normali difficoltà di fare
impresa, al Sud se ne aggiungono altre -ha
di Marina Bassi
precisato Giorgio Ragusa, direttore gene-
rale di Conad Sicilia-. Prima di tutto esi-
stono barriere culturali, legate al concetto
stesso di cooperativa, con resistenze da
parte dei singoli imprenditori nel mettersi
insieme e condividere business e fornitori.
Averle superate, non significa che non esi-
stono più. A ciò si aggiungono le ben note
difficoltà nell’accesso al credito da parte di
aziende che rimangono sottocapitalizzate
e non riescono a svilupparsi. Per non par-
lare della concorrenza sleale, con la quale
dobbiamo continuamente confrontarci, an-
che se abbiamo dato risposte efficaci con
un’organizzazione coesa e la capacità di
anticipare i trend, seppur in un contesto ca-
ratterizzato da infrastrutture non adegua-
te alla crescita”. Come soluzione virtuosa,
Conad Sicilia ha deciso di destinare una
quota dell’utile della cooperativa centrale
(1%) insieme a una parte dei premi dei soci,
per creare risorse da destinare alla crescita
delle cooperative del prossimo futuro.
In questo scenario, Conad Sicilia oggi rap-
presenta una realtà significativa, con una
quota di mercato del 10% grazie a un fat-
turato 2012 di circa 300 mio €, generato
da 194 punti di vendita (di cui 50 aperti
lo scorso anno in seguito ad acquisizioni,
ristrutturazioni e nuove aperture), gestiti
da 164 soci imprenditori. Si tratta per lo
più super di vicinato, che hanno nei freschi
(tutti a vendita assistita, ad esclusione or-
tofrutta, in banchi posti lungo il perimetro
dello store) il principale punto di attrazione
e differenziazione. Anche nel 2013, la rete
è destinata a crescere, anche se a ritmi
meno intensi rispetto al 2012, anche per
possibili acquisizioni in fase di definizione.
Alla rete italiana, si aggiunge la presenza
a Malta di otto super a insegna Scotts Su-
permarket, importante realtà locale, con la
quale è stata sottoscritta un’alleanza per la
fornitura di prodotti made in Italy e a marca
Conad, nelle diverse segmentazioni.•
Forte l’attenzione riservata ai
prodotti locali, con esposizioni
ad hoc, oltre che con accordi con fornitori locali di
primo piano
GIORGIO RAGUSA,direttore generale
Conad Sicilia
www.formazione.ilsole24ore.com
La partecipazione all’evento è libera e gratuita fi no ad esaurimento dei posti. Per iscrizioni e maggiori informazioni: www.formazione.ilsole24ore.com/franchising
Servizio ClientiTel. 02 5660.1887 - Fax 02 [email protected]
Il Sole 24 ORE Eventi www.formazione.ilsole24ore.com
Organizzazione con sistema di qualità certifi cato ISO 9001:2008
Il GRUPPO 24 ORE e Simply, in collaborazione con Mark Up e GDOWeek, vi invitano al prossimo appuntamento su
“Il Franchising per crescere” a Padova, dopo la tappa già tenuta a Catania.
Basta parlare di crisi, pensiamo alla crescita! Questo è l’obiettivo di ciascun evento dedicato al franchising per
trovare, grazie a contributi specifi ci di autorevoli esperti e rappresentanti istituzionali del territorio locale, una nuova
via per sviluppare un modello imprenditoriale innovativo e di successo.
IL FRANCHISING PER CRESCEREPadova, 22 maggio 2013 (Ore 9.00-13.00)Centro Conferenze Camera di Commercio (Zona Stanga), Piazza Zanellato 21
Modera l’incontro: Cristina Lazzati, Vicedirettore Area Retail Business Media Gruppo 24 ORE
• Apertura dei lavori
Antonello Sinigaglia, Direttore Generale Simply ® Italia
• SCENARIO E STATO DELL’ARTE DEL FRANCHISING
Graziano Fiorelli, Presidente Assofranchising Luciano Pilotti, Professore Ordinario di Economia
e Gestione delle Imprese, Università di Milano
• OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO DEL FRANCHISING
NEL PANORAMA ECONOMICO NAZIONALE
Marialuisa Coppola, Assessore all’Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione, Regione Veneto
Delegato Federazione Veneta Banche di Credito Cooperativo
• Tavola rotonda: PARLIAMONE INSIEME. Dibattito e confronto con il Pubblico.
Modera: Marialuisa Pezzali, Radio 24, Gruppo 24 ORE Intervengono:
Marco Bocchiola, Direttore Rete Franchising Simply ® Italia
Antonino Cannatà, Affi liato Simply ® Italia Marialuisa Coppola, Regione Veneto Stefano Crippa, Federdistribuzione Graziano Fiorelli, Assofranchising Luciano Pilotti, Università di Milano Delegato Federazione Veneta Banche di Credito
Cooperativo
• Conclusione dei lavori a cura del Moderatore
• Segue Light Lunch
Programma
In collaborazione con: Con il patrocinio di:
R E P A R T O S U C C H I D I F R U T T A
20 maggio 2013 23
A confronto tre punti di vendita a insegna Conad, Lidl e U2
di Lu.Ca.la maggioranza, mentre il discount si li-
mita a 22 varianti, distribuite tra quattro
marche, tutte proprie sia pure non d’inse-
gna ma di fantasia. Ma anche nei super
la pl rappresenta la parte preponderante
dell’offerta, con un’incidenza del 38% e
del 29% ripettivamente da Conad e da U2.
Sempre con riferimento ai super, l’offerta
dei nettari vede una netta prevalenza del
formato in brik monoporzione, in genere
da ml. 200, affiancato da poche varianti
nella tradizionale bottiglietta da ml. 125, e
da una o due serie di bottiglie da ml. 700.
i prezzi sono identici per i vari frutti che
qui sono i classici albicocca, pesca, pera,
talvolta arricchiti da mela e pomodoro. Nei
succhi che si definiscono limpidi, ci sono
sia spremute col 100% di frutta, sia be-
vande diluite dove però la frutta è presente
con percentuali elevate, in genere attorno
a nostra indagine ha preso in esa-
me tre store milanesi di medio for-
mato: due supermercati (Conad e
U2) ed un discount (Lidl), tutti di
superficie attorno ai 1.000 mq e situati
in zone di periferia (i super) o semicen-
trale (il discount). La loro planimetria è
abbastanza regolare, con file di lineari a
pettine. I super, però, utilizzano i tradizio-
nali moduli di lineare con numerosi ripiani,
mentre il discount opera con solo due o
tre ripiani, o anche solo con pallet a terra.
Questo avviene, in particolare, proprio per
i succhi di frutta, in gran parte esposti su
pallet monoreferenza. Naturalmente, l’as-
sortimento dei due super è ben diverso
da quello dal discount: i primi operano su
circa un centinaio di varianti, abbastanza
equamente distribuite tra nettari e suc-
chi, anche se questi ultimi sono sempre
al 50%. I prezzi però non sono sempre gli
stessi per i vari frutti, anche se le marche e
le linee sono le medesime. A questo pro-
posito sono stati rilevati i prezzi di alcuni
dei tipi di succo più diffusi: il nettare in brik
da ml. 200 ed il succo d’arance 100% da 1
litro. Si notano alcune cose: il prezzo delle
marche primarie è nettamente inferiore
da U2, nel rispetto della politica di Edlp
praticata dall’insegna, ma anche Conad
tende ad assicurare prezzi convenienti per
lungo tempo, soprattutto per la pl, ma per
il resto, promozioni escluse, appare poco
competitivo. Lidl fa a sè, è solo discount e
le sue pl rientrano più nella linea dei primi
prezzi. Quanto alla profondità di gamma,
ssono presenti succhi speciali, come bio,
light, salutistici, anche di frutti diversi dai
consueti (prugna, mirtillo, carota, verdure,
ecc.). Sono firmate in genere da marche
specializzate, ma non mancano anche
nelle linee premium delle private label.•
R E P A R T O S U C C H I D I F R U T T A
20 maggio 201324
Supermercato di via Quaranta - Milano - visitato il 18/3/2013superficie mq 1200
LAYOUTSupermercato periferico di medie dimensioni allestito con doppie file di lineari a pettine perpendicolari all’entrata. I succhi di frutta si trovano in una delle ultime corsie, su due moduli verso il corridoio centrale, completati dalla contigua testata di banco; sullo stesso lato ci sono altri cinque moduli con le bibite e di fronte ci sono i dolciumi; a seguire la drogheria food. I moduli sono di tipo standard, senza allestimenti particolari. Le corsie sono di discreta ampiezza.
Ref. Val. %
108
Nettari 52 48,1
Succhi 100% e mix 56 51,9
Private label 41 38,0
Numero marche 12
Concentrazione 9,0
OFFERTASono presenti complessivamente 108 referenze comprensive delle varianti di frutti; i nettari sono 52, per una
quota del 48,1%; i succhi limpidi e vari sono 56, per il restante 51,9%. Nei nettari la prevalenza è di formati piccoli (bottiglie da 125 ml e brik da 200 ml) mentre nei succhi prevalgono i brik da 1 litro. Le marche sono 12, per una concentrazione di nove varianti per marca, ma occorre osservare che la marca privata (Conad e
Apprezzo) incide per il 38%, con 41 varianti complessive.
ingresso
birra detergenti
vini petfood
drogheria succhi bibite
casse
drogheria dolciumi
DISPLAYLa testata, con otto ripiani, è interamente riservata ai nettari, che si estendono su altri due ripiani di un modulo in corsia; il restante spazio presenta i succhi limpidi e speciali. La sequenza espositiva raggruppa le varianti per marca e tende a svilupparsi in orizzontale, particolarmente per i succhi a marca Conad ed anche di primo prezzo (marca Apprezzo); per il resto si tende a lasciare i formati più voluminosi nei ripiani in basso. Le promozioni sono evidenziate sui lineari, ma i prodotti si possono trovare anche in spazi fuori banco.
conad yoga varicereal yoga santal conad
conadconad conad conad
conad conad conad pp
santal santal pp skipper
skipper santal derby santal
valfrutta pfanner bravo yoga valfrutta
2 moduli di lineari in corsia - 6 ripiani testata interna con 8 ripiani
nettari
succhi
R E P A R T O S U C C H I D I F R U T T A
20 maggio 2013 25
Supermercato di via Trilussa - Milanovisitato il 19/3/13superficie mq 1000
LAYOUTSupermercato di medie dimensioni, situato in un quartiere periferico di Milano, con un layout che si sviluppa in lunghe corsie a pettine perpendicolari all’entrata, situata sul lato sinistro del punto di vendita. Ai succhi di frutta sono riservati quattro moduli di lineare in un lato di una corsia centrale, condiviso con gli alimenti per l’infanzia e di fronte a merendine ed accessori di cartoleria, così da creare una specie di categoria di prodotti destinati prevalentemente ai bambini. I moduli sono di tipo standard e le corsie non sono molto ampie.
OFFERTASono presenti complessivamente 101 referenze comprensive delle varianti di frutti; i nettari sono 47 per una
quota del 46,5%; i succhi limpidi e vari sono 54, per il restante 53,5%. Nei nettari prevalgono in netta misura i brik da 200 ml, mentre nei succhi il formato prevalente è il brik da un litro. Le marche sono 16, per una
concentrazione di 6,3 varianti per marca; di queste, la più rappresentata è la private label, presente con 29 varianti, pari al 28,7%, alcune delle quali di tipo premium, mentre non c’è la marca privata per i primi prezzi.
ingresso
merendine cartoleriadetersivi
succhi infanzia casse
biscottitoeletta
panetteria
DISPLAYSi può osservare che dei quattro moduli riservati ai succhi di frutta, due siano per i nettari e gli altri due per i succhi limpidi, ma ci sono alcune referenze che non rispettano questa suddivisione. I ripiani sono sei e la sequenza espositiva non sembra seguire precisi criteri, anche se ogni tipo di succo è esposto con le varianti affiancate in orizzontale. La marca privata Unes tende comunque ad occupare i ripiani centrali, mentre quelli in basso ospitano i formati più grandi. Non sono evidenziate promozioni, nel rispetto della politica di prezzi bassi permanenti dell’insegna.
plein sud plein sud plein sud plein sud plein sud vita fit vita fit
pallet mono ref.
solevita plein sud vita fit
vitafit solevita solevita vitafit linessasolevita (light)
segue pallet mono ref. 2 moduli bassi con 2 ripiani
Ref. Val. %
101
Nettari 47 46,5
Succhi 100% e mix 54 53,5
Private label 29 28,7
Numero marche 16
Concentrazione 6,3
nettari
succhi
R E P A R T O S U C C H I D I F R U T T A
20 maggio 201326
Discount di Viale Bezzi - MilanoVisitato il 20/3/2013Superficie mq 1200
LAYOUTÈ un discount di notevoli dimensioni per il format, con il layout che rispecchia la classica disposizione dell’insegna, vale a dire: ingresso a sinistra che introduce le lunghe corsie perpendicolari che nella parte verso le casse ospitano i prodotti alimentari non deperibili, tra i quali i succhi di frutta, ai quali viene riservato circa mezzo lato di lineare, insieme alle bevande e di fronte a snack e biscotti. In questo spazio, i succhi sono esposti su 11 pallet mono variante, affiancati da due moduli di lineare di due ripiani. Le corsie sono molto ampie ed agevoli.
OFFERTALe varianti presenti sono complessivamente 22, tutte di succhi confezionati in brik da 200
fino a 1.500 ml. I nettari sono dieci ed i succhi limpidi 12, per un’incidenza rispettivamente del 45,5 e 54,5%. Le marche sono quattro, ma tutte sono marche private dell’insegna e
caratterizzano diversi livelli merceologici dei prodotti, tra cui anche una linea light.
ingresso
birra vini
bevande casse
bibite acqua
[ . . . . . . . . . . . . . . . succhi pallets . . . . . . . . . . . . . . . ] scaffale 2 ripiani
biscotti snack
DISPLAYL’esposizione su pallet presenta una singola variante di prodotto e di frutto per ognuno, contenuti nei loro imballi esterni; sui due moduli di due ripiani le varianti sono allineate per le marche presenti. L’esposizione è completata dai caratteristici grandi cartelli gialli con i prezzi di ogni variante ben evidenziati.
bio G valfrutta yoga don simon
apfel santal bravo pfanner arc en c
unes mulino b bio G pomì 123 yoga santal skipper
unes unes yoga unes
valfrutta santal unes sanattiva derby unes
derby yoga santal santal skipper skipper
pp unes unes valfrutta
4 moduli in linea - 6 ripiani
Ref. Val. %
22
Nettari 10 45,5
S-ucchi 100% e mix 12 54,5
Private label 22 100,0
Numero marche 4
Concentrazione 5,5
nettari
succhi
TANTI PRODOTTI E TANTA QUALITA’ GARANTITA
Passione Verde è una linea di prodotti vegetali surgelati Italiani dalle caratteristiche naturali uniche, ideali per chi è sempre alla ricerca del Gusto, del Benessere e della Qualità. Una gamma completa che conta oltre 30 prodotti, tutti garantiti dalla FILIERA COVALPA ABRUZZO, naturalmente.
AGRIFOOD ABRUZZO S.r.l.
Sede: Via San Bernardino, 196 - 25018 Montichiari (BS) - Tel. 030 99 815 30 Fax 030 99 815 20 – email: [email protected] - www.agrifood.itStabilimento: Borgo Strada 14 - 67043 Celano (AQ) - Tel. 0863 795 01 Fax 0863 795 02 97
www.linkontronielsen.it 30 maggio - 2 giugno Forte Village, Sardegna
OnG
rap
hics
La nuova frontiera del cambiamento
Il valorelore del NONOI
Giovedì 30 maggioL’Italia che vuole cambiare
17:30Beppe Severgnini conversa sul futuro del nostro Paese insieme ad alcuni protagonisti di storie di successo.
Venerdì 31 maggioIl valore del Noi
9:00Vincenzo Perrone, Università BocconiGiuseppe De Rita, CensisFrancesco Daveri, Università di ParmaSami Kahale, Procter & GambleLuca Colombo, FacebookBeppe Severgnini
Venerdì 31 maggioIl nuovo paesaggio della comunicazione
14:45Valerio Di Natale, UPAMaura Latini, Coop ItaliaGiuliano Noci, Politecnico di MilanoStefano Sala, Publitalia ‘80Carlotta Ventura, Telecom ItaliaRiccardo Luna
Sabato 1 giugnoLe sfide della crescita si vincono insieme
9:00Vincenzo Perrone, Università BocconiSteve Hasker, NielsenDavide Cozzarolo, SigmaMario Gasbarrino, UnesMaurizio Gattiglia, AgoràRomano Mion, EurospinMaria Cristina AlfieriRoberto Burdese, Slow FoodAndrea Giussani, Banco AlimentareVito Gulli, Generale ConserveAntonio GaldoGherardo Colombo
sv i luppo re t i _ R E T A I L
22 aprile 2013 29
LOCATION
È ubicato in periferia, a circa
due chilometri dal centro cit-
tadino.
CONCORRENZA
Poco distante è attivo un Eu-
rospin.
LAYOUT
Segue il format dell’azienda. I
clienti possono seguire quat-
tro percorsi specifici: Sapori
di Casa; Verde Natura Eco e
Bio; Spendo Meno; Benesse-
re. Ha una connotazione eco-
attenta.
OFFERTA
Offre 14.000 prodotti food e
non food.
SERVIZI
Orario: lun-sab 8,00-20,00;
domenica 8,30-20,00. È do-
tato di un parcheggio con 250
posti auto.
ADDETTI E CASSE
Il personale è costituito da 40
collaboratori, di cui otto neo-
assunti con un’età media di 35
anni. Il 30% dello staff proviene
dal Comune di Chiaravalle. So-
no attive nove casse tra cui la
cassa prioritaria per disabili e
donne in gravidanza.
Ipermercato
Via Pizzardeto snc
Loreto (An)
2.500 mq
Gruppo Gabrielli
DATA DI APERTURA
Marzo 2013
LOCATION
È situato nella zona periferi-
ca della città, a pochi minuti
dall’uscita autostradale della
A14.
CONCORRENZA
Nello stesso bacino di utenza
sono attive le insegne Iper-
simply, Eurospin e Sì con Te.
LAYOUT
Il punto di vendita riapre adot-
tando un layout aggiornato, in
linea con i nuovi canoni espo-
sitivi del format. L’ingresso si
apre nell’area promozionale
dedicata interamente al non
food.
OFFERTA
L’assor timento comprende
14.868 articoli di cui 7.121
food e 7.747 non food.
SERVIZI
Orario: lun-sab 8,30-20,30;
domenica 9,00-13,00 e
16,00-20,30.
ADDETTI E CASSE
Lo store manager Bruno Ma-
rinelli coordina un organico di
45 addetti. Sono dieci le cas-
se in barriera.
Supermercato
Strada statale 120
Linguaglossa (Ct)
780 mq
Nicotra Food srl (Conad
Sicilia)
Supermercato
Via Fratelli Picardi
Sesto San Giovanni (Mi)
900 mq
Rewe Group
DATA DI APERTURA
21 marzo 2013
LOCATION
È in centro cittadino, poco di-
stante dal Parco Corridoni Pa-
dovani. La più vicina fermata
della metropolitana è Sesto 1°
Maggio.
CONCORRENZA
Poco distante sono presenti
un supermercato Esselunga,
un punto di vendita Il gigante e
uno store Ipercoop.
LAYOUT
Si sviluppa su classico format
dell’insegna.
OFFERTA
Numero referenze non dispo-
nibile.
SERVIZI
Orario: lun-sab 8,00-22,00;
domenica 8,00-21,00. È attivo
il servizio take away.
ADDETTI E CASSE
Ha un team di 29 addetti di cui
21 nuove assunzioni. Ha sette
casse in barriera.
Discount
Via Litoranea
Marotta (Pu)
1.218 mq
Eurospin
DATA DI APERTURA
5 aprile 2013
LOCATION
Situato in zona centrale, sul lun-
gomare della cittadina.
CONCORRENZA
Nella stessa via è presente un
discount Lidl.
LAYOUT
È conforme al format aziendale.
OFFERTA
Sono in vendita 1.535 articoli
alimentari e 645 non alimen-
tari.
SERVIZI
Orario: lun-sab 8,30-20,00.
Può ospitare fino a 72 auto nel
parcheggio.
ADDETTI E CASSE
Si avvale di 17 collaboratori e
ha quattro casse in barriera.
Ipermercato
Via Maestri del lavoro
Chiaravalle (An)
2.300 mq
Groupe Auchan
DATA DI APERTURA
20 marzo 2013
IPERMERCATI: 138
MQ 722.366
SUPERMERCATI: 2.730
MQ 2.081.250
ALTRI: 7.158
MQ 2.031.550
AREA NIELSEN 4
IPERMERCATI: 157
MQ 710.204
SUPERMERCATI: 1.981
MQ 1.780.728
ALTRI: 4.607
MQ 1.382.272
AREA NIELSEN 3* Dati aree da: Guida Nielsen Largo Consumo, edizione febbraio 2013
di A. Bonaccorsi
IPERMERCATI: 356
MQ 1.860.068
SUPERMERCATI: 1.784
MQ 1.723.087
ALTRI: 3.900
MQ 1.252.864
AREA NIELSEN 1
R E T A I L _ sv i luppo re t i
22 aprile 201330
Dispone di circa 7.000 refe-
renze.
SERVIZI
Orario: lun-gio: 9,30-20,30;
venerdì 9,30-22,00; sabato
9,30-20,30; nelle domeniche
di apertura 9,30-20,30.
ADDETTI E CASSE
Sono impiegate 25 persone e
conta cinque casse.
Elettronica di consumo
Via Donatori del Sangue 45
Orbetello (Gr)
1.100 mq
Grossisti riuniti elettrodo-
mestici
DATA DI APERTURA
29 marzo 2013
LOCATION
Ha un bacino di utenza di
55.000 potenziali clienti in
bassa stagione, 100.000 nel
periodo estivo. È in zona cen-
trale sulla strada statale 440.
CONCORRENZA
Non ha competitor in zona.
LAYOUT
Si sviluppa su pianta rettan-
golare e presenta come primo
reparto all’ingresso quello de-
dicato alla telefonia.
OFFERTA
Dispone di 3.500 referenze.
SERVIZI
Orario: lun-dom 9,30-13,00 e
15,30-19,30. Ha la disponibi-
lità di un parcheggio con 60
posti auto.
ADDETTI E CASSE
Il direttore Francesca Fommei
coordina 13 addetti. È dotato
di due casse.
DATA DI APERTURA
21 marzo 2013
LOCATION
È all’ingresso della città, lungo
l’arteria principale che collega
la periferia al centro. Strada ad
alto traffico.
CONCORRENZA
In zona sono attivi solo dei pic-
coli generi alimentari.
LAYOUT
Il pdv si apre sull’ortofrutta e
pescheria e segue il tradizionale
format dell’insegna.
OFFERTA
Conta su un assortimento di
circa 6.000 referenze food e
non food.
SERVIZI
Orario: lun-sab 8,30-13,30 e
16,00-20,00.
ADDETTI E CASSE
Opera con 12 addetti e quattro
casse.
Supermercato
Viale Epipoli
Siracusa
850 mq
Gierre store srl (Conad
Sicilia)
DATA DI APERTURA
21 marzo 2013
LOCATION
È ubicato in un’area residenzia-
le di nuova espansione.
CONCORRENZA
Non si confronta con competi-
tor diretti nelle immediate vici-
nanze.
LAYOUT
Il punto di vendita sorge in un
edificio di nuova realizzazio-
ne, progettato per ridurre al
massimo l’impatto sull’am-
biente e risponde ai requisiti
per la qualificazione in classe
energetica A: è provvisto di
un sistema a cappotto iso-
lante applicato alle pareti pe-
rimetrali e di una copertura in
pannelli coibentati.
OFFERTA
L’assor timento comprende
6.000 item.
SERVIZI
Orario: lun-sab 8,30-21,00;
domenica 8,30-13,30 e 16,00-
20,00.
ADDETTI E CASSE
Dà lavoro a 22 addetti e ha cin-
que casse.
Erboristeria
Corso Tacito 70
Terni
34 mq
L’Erbolario
DATA DI APERTURA
23 marzo 2013
LOCATION
In centro città, a pochi metri dal
Comune e dall’Istituto musicale
Pareggiato Briccialdi.
CONCORRENZA
In zona compete con diversi al-
tri punti di vendita: L’Erboriste-
ria, Farmacia Erboristeria Aita,
Erboristeria Natural e Bottega
Verde.
LAYOUT
Non si discosta dal consueto
format dell’insegna.
OFFERTA
Ha in assortimento oltre 600
prodotti.
SERVIZI
Orario: lunedì 13,30-19,30;
mart-sab 9,30-19,30.
ADDETTI E CASSE
Nel punto di vendita sono pre-
senti due lavoratori. Le opera-
zioni di pagamento sono agevo-
late da una cassa.
Abbigliamento
Via Etnea 722
Catania
140 mq
Desigual
DATA DI APERTURA
Marzo 2013
LOCATION
È in pieno centro cittadino in
una zona ricca di attività com-
merciali.
CONCORRENZA
In zona sono presenti Motivi,
Guess, Oltre, Benetton.
LAYOUT
Si sviluppa su pianta a u e se-
gue fedelmente la tradizione
dell’insegna.
OFFERTA
Conta in assortimento circa
1.000 item.
SERVIZI
Orario: lun-sab 9,30-20,00.
ADDETTI E CASSE
Per i pagamenti sono presenti
due casse.
Elettronica di consumo
Via Antonio Bardelli 4
Torreano di Martignacco
(Ud)
2.000 mq
Gruppo Marcopolo Expert
DATA DI APERTURA
23 marzo 2013
LOCATION
Lo store si sposta dal piano ter-
ra al piano superiore in un’am-
pia location. Si trova in un’area
periferica della città.
CONCORRENZA
Non ci sono concorrenti vicini.
LAYOUT
È stato realizzato seguendo le
direttive aziendali.
OFFERTA
NON FOOD
Peschiamo dalle acque chiare e fredde del Nord Atlantico le migliori specialità di pesce al mondo nel rispetto della natura. Offriamo una vasta gamma di prodotti ittici per soddisfare le diverse esigenze del consumatore moderno.
Le Delizie Dal Mare
Royal Greenland Italia Spa Via G. Saragat 2, 20834 Nova Milanese Tel: 03621709014 – Fax: [email protected]
Scansiona il codice con il tuo smartphone per vedere un filmato sulla nostra pesca in Groenlandia
I N D U S T R I A
20 maggio 201332
Utilizzando le risorse più volte, facendole ruotare tramite il riutilizzo e il riciclo, l’intero sistema ne guadagna.All’estero, alcune marche lo stanno sperimentando, ma qualcosa succede anche in Italia
ambiando il modo in cui produ-
ciamo e progettiamo i beni di lar-
go consumo si potrebbe ridurre
il consumo di materie prime e di
conseguenza la produzione di rifiuti, e ri-
sparmiando qualcosa come 700 miliardi
di dollari all’anno. Se poi si considera che il
settore dei beni di largo consumo assorbe
circa il 60 % della spesa totale dei consu-
matori e “produce” il 75% dei rifiuti urbani,
è evidente che ogni piccolo cambiamento
improntato all’eco-efficacia adottato dalla
maggioranza delle aziende può portare a
grandi risultati globali. Invece, nel modello
economico attuale accade che una percen-
tuale fra il 60 e l’80% delle risorse venga
sprecata. Sono alcune delle stime e dei dati
contenuti nel rapporto “Towards the circular
economy”, commissionato alla McKinsey,
dalla Ellen MacArthur Foundation con lo
scopo di diffondere i benefici dell’econo-
mia circolare.L’edizione 2013 riporta alcu-
ni esempi concreti del settore dei prodotti
alimentari e bevande, dei prodotti tessili,
e dell’imballaggio che insieme rappresen-
tano l’80% del mercato totale dei beni di
largo consumo. Vediamone alcuni
di Silvia Ricci (Porta la sporta)
Un esempio originale legato a questo con-
cetto è la linea Mud Jeans dell’imprendi-
tore olandese Bert van Son che permette
di avere in leasing un paio di jeans, uomo
o donna. Praticamente un paio di jeans
viene ceduto con accordo tipo leasing che
prevede un pagamento iniziale di 20 euro
a cui seguono dei pagamenti automatici a
cinque euro al mese per un anno. Alla fi-
ne dei dodici mesi si hanno tre opzioni a
disposizione: rendere il jeans recuperando
la somma iniziale, scambiarlo con un paio
nuovo pagando 7,50 euro (e iniziare i 12
mesi di rateizzazione mensile), oppure pa-
gare 20 euro di deposito per tenerlo per più
tempo. Ritornando il capo definitivamen-
te si ottengono 20 euro di sconto su un
altro acquisto. Chi invece acquista i jeans
“tradizionalmente” riceve sempre i 20 euro
di sconto quando riporta il capo. Durante
i 12 mesi di leasing si ha anche diritto ad
una riparazione gratis qualora si presenti la
necessità. La convenienza per l’azienda è
nel lungo termine, nella conquista e fideliz-
zazione di nuovi clienti e nel recupero del
tessile che viene impiegato per nuovi capi.
JEFF
JO
HN
SON
© P
ATAG
ON
IA, I
NC.
I N D U S T R I A
20 maggio 2013 33
I jeans sono realizzati in un
cotone bio proveniente dalla
Turchia piuttosto costoso e di
difficile reperimento. Inoltre,
siccome la produzione del
cotone è molto impattante
e richiede parecchia acqua
(in media di 8.500 litri d’ac-
qua per un solo paio di jeans,
secondo il WWF) anche per
il cotone bio è importante
utilizzare fibra riciclata. Per il
momento ne viene impiegata
una percentuale del 40% con
la prospettiva di arrivare al
50%. Una parte di fibra ver-
gine resta insostituibile per il
processo di filatura .
Parlando di imprenditori che vanno verso
un’economia circolare non si può non cita-
re The Common Threads (foto nella pagina
a fianco, ndr), l’iniziativa pionieristica lan-
ciata da Patagonia nell’autunno del 2011.
L’azienda incoraggia i propri clienti a seguire
le quattro R di Ridurre, Riparare, Riutilizza-
re e Riciclare. Ce n’è anche una quinta, in
realtà,“Reimagine”, che è un appello e un
auspicio allo stesso tempo: “Ri-immagina”
insieme a noi un futuro dove poter prendere
dalla natura soltanto quello che la stessa
riesce a rigenerare. Common Threads of-
fre riparazioni a prezzi modici in dieci giorni
(dal gennaio 2012 sono stati gestiti oltre
26 mila pezzi), la possibilità di
rivendere i capi attraverso un
canale di eBay o Patagonia.
com e il ritiro dell’usato. Pata-
gonia destina l’1% del proprio
fatturato alle associazioni am-
bientaliste.
Puma è stata la prima azienda
a ottenere la certificazione Cra-
dle to Cradle (C2C) con la linea
InCycle ancora non disponibi-
le in Italia. La nuova collezione
utilizza materiali omogenei per
garantire che siano completa-
mente riciclabili al termine del
loro ciclo di vita. Secondo il calcolo dell’im-
pronta ambientale sviluppato da Puma de-
nominato Product Environmental Profit &
Loss Account (PUMA Product E P&L) que-
sti prodotti hanno un impatto ambientale
ridotto di un terzo rispetto ai loro omologhi
convenzionali. Puma ha installato conteni-
tori in-store per raccogliere scarpe usate,
abbigliamento e accessori di qualsiasi mar-
ca, come parte del suo programma “Bring
Me Back”, che attua in collaborazione con I:
CO, una società internazionale che promuo-
ve programmi di riciclaggio a cui aderiscono
diverse marche note. In Italia il programma
è attivo nei Puma Store di Milano e Roma.
A sua volta, H&M con l’iniziativa Long live to
QUALCHE DATO SUL CONSUMO (E SPRECO) DI TESSILE
Secondo le stime dell’EPA- Environmental Protection Agency- nel 2010 sono stati gettati via negli Stati Uniti oltre 12 milioni di tonnellate di abbigliamento, calzature e altri prodotti tessili. Di queste 12 tonnellate l’85% è finito in discarica e ogni residente degli Stati Uniti vi ha contribuito con una “produzione” media di circa 32 kg/anno. Il Rapporto ‘L’Italia del riciclo 2010” dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile, riportando i dati di uno studio dell’Università di Copenaghen, stima per l’Europa un consumo annuo di abiti, accessori e prodotti tessili pari a circa 10 kg l’anno per abitante. In Italia, la raccolta la differenziata della frazione tessile ammonta a meno meno di 1,5 Kg per abitante, un dato ben distante dai 7 kg/anno per abitante raccolto in Germania. Lo scorso anno è stato firmato un accordo tra Anci e Conau (Consorzio Nazionale Abiti e Accessori usati) per raggiungere l’obiettivo di raccolta di 3-5 kg/abitante/anno, pari a circa 240.000 tonnellate complessive.
Avere in leasing un paio di jeans, uomo o donna: è questa l’idea legata alla linea Mud Jeans di Bert van Son
fashion (foto a centro pagina, ndr) incentiva
la consegna di abiti usati con un buono da
5£ (la valuta e l’importo dipende dai Paesi)
da scontare su acquisti successivi superiori
ai 30£ per ogni borsa di indumenti usati
consegnata. Il tessile raccolto da H&M ne-
gli Usa viene consegnato a Global Green,
affiliato a Green Cross International che
utilizza i proventi derivati dalla rivendita del
materiale per progetti a favore di comunità
colpite da eventi catastrofici connessi al
riscaldamento climatico. Partner europeo
è invece I:CO, lo stesso partner di Puma.
H&M è il primo retailer che, a partire dal me-
se di febbraio 2013, estende l’iniziativa in
tutti i 48 mercati internazionali in cui opera,
Italia compresa. Il buono da noi ammonta a
cinque euro e viene scontato su una spesa
minima di 40 euro. North Face ha lanciato
invece “Clothes The Loop” in dieci store di
Chicago, New York, San Francisco e Seattle.
La consegna di abiti e/o calzature usate
(max una consegna al giorno) viene pre-
miata con un bonus di dieci dollari sconta-
bile su acquisti successivi. L’abbigliamento
raccolto viene inviato ad un centro di riciclo
dove viene suddiviso in 400 categorie per
essere riusato o riciclato per dare vita ad
altri prodotti o indumenti. Anche qui i pro-
venti vanno ad un ente no profit.•
I N D U S T R I A
20 maggio 201334
Avviate a Ortona due nuove linee per i formati lunghi e corti. Vengono così poste le basi per un ulteriore crescita
on una inaugurazione che ha vo-
luto essere un segnale di visione
positiva del futuro, lo scorso 10
aprile De Cecco ha avviato due
nuove linee produttive presso lo stabili-
mento di Ortona (Ch) per la produzione
della pasta. Con queste due nuove linee
De Cecco potrà aumentare la propria
capacità produttiva di circa il 35%, por-
tandola dagli attuali 1.600.000 a circa
2.200.000 quintali. Un investimento da
30 milioni di euro, con un contributo della
Regione Abruzzo del 7%.
L’aumento della produzione ottenuta con
l’installazione delle nuove linee va di pari
passo con l’automatizzazione delle linee
produttive, ma mantiene inalterati gli
standard tecnici e dei parametri qualita-
tivi che hanno caratterizzato le produzioni
di De Cecco sin dalla sua fondazione, co-
me l’utilizzo di semola a grana grossa, i
di Salvatore Ippolito
le linee produttive è il doppio, ma non
dovrebbe essere sfruttata per evitare
che l’aumento della velocità, con il con-
seguente attrito, il calore generato e lo
‘stress’ dell’impasto, portino a una dimi-
nuzione della qualità della pasta.
De Cecco ha chiuso il 2012 con un au-
mento del fatturato del 5% rispetto al
2011. Il fatturato in Italia è stato di 246
milioni di euro, quello estero è stato di
147 milioni, al quale vanno aggiunti i 37
milioni di euro del gruppo russo della
pasta Pmk acquistato nel 2011. Il mar-
gine operativo lordo nel 2012 è stato di
39.5 milioni di euro rispetto ai 33 milioni
del 2011. Con questi numeri De Cecco
si conferma il terzo gruppo pastaio al
mondo e con le nuove linee produttive
ha voluto porre le basi per il suo ulteriore
sviluppo con l’obiettivo di continuare ad
essere leader nel segmento premium.•
LE DUE LINEE IN DETTAGLIO
Nelle due linee produttive realizzate a Ortona l’impastatrice raggiunge i 350 cm di lunghezza, le viti elicoidali che smuovono l’impasto di ciascun impianto sono quattro e hanno un diametro di 160 mm per la pasta corta e 210 mm per quella lunga. Anche le trafile sono più grandi, rispettivamente 300 e 600 mm, con un conseguente maggior numero di fori di estrusione, alle quali seguono sei canne lunghe 255 cm che accolgono la pasta stendendola a essiccare. I tempi di impasto, i giri delle viti nell’impastatrice, le velocità di estrusione dei fori delle trafile, i tempi di essiccazione sono gli stessi che contraddistinguono la tradizione produttiva De Cecco.
lunghi tempi di impasto, la bassa velocità
di gramolatura e di trafilatura, i tempi di
essiccazione lunghi (circa 20 ore) e le
basse temperature (60 gradi). La gestio-
ne informatizzata dei processi produttivi
migliora l’affidabilità anche in materia di
igiene, di sicurezza, di costanza e della
qualità.
Le due linee di produzione sono state
progettate e costruite su misura per De
Cecco e hanno visto un impegno da parte
dei costruttori di circa 20.000 ore di lavo-
ro. Le due linee, una per i formati lunghi e
una per i formati corti, aumenteranno la
capacità produttiva dello stabilimento di
Ortona di 2.000 quintali ogni 24 ore, por-
tando la produzione dello stabilimento a
1.200.000 quintali l’anno e consentiran-
no di rispondere alla crescente richiesta
nei mercati in cui l’azienda è presente.
La capacità di produzione potenziale del-
I N D U S T R I A
20 maggio 2013 35
Dal 2010, l’azienda toscana di alta gamma cresce del 15% l’anno, con un fatturato vicino miliardo di euro
i tedeschi piace il cioccolato
morbido, come quello al latte
o al gianduia, mentre gli inglesi
apprezzano le note più decise
del fondente. Lo sanno bene nel quar-
tier generale di La Molina, dal momento
che realizzano all’estero il 60% degli ol-
tre 1 milione di euro di fatturato. Le de-
lizie prodotte a Quarrata, nel pistoiese,
vengono poi vendute nei più importanti
department store di tutto il mondo, co-
me Fortnum&Mason e Kaefer, e mentre
Selfridges ha dedicato all’azienda il suo
prestigioso Feature Wall per l’intero mese
di aprile. Ma i prodotti La Molina arrivano
di Manuela Soressi
anche in Medio Oriente, Asia e in Usa. “I
nostri clienti cercano il Made in Italy, sia
nel gusto che nel design, e noi offriamo
entrambi -spiega il direttore Riccardo Lu-
nardi-. Inoltre con alcuni importanti clienti
abbiamo studiato delle ricette esclusive, a
marchio proprio, per incontrare al meglio i
gusti del loro pubblico”.
Nata nel 2001 come laboratorio specializ-
zato nella lavorazione artigianale del cioc-
colato di alta qualità, La Molina ha subito
puntato su un brand inusuale e molto ca-
ratterizzante, ma la svolta è avvenuta nel
2010, quando ai soci fondatori, i fratelli
Riccardo e Massimiliamo Lunardi e all’ar-
La nuova sede di La Molina è aperta al pubblico che viene accompagnato attraverso visite guidate al laboratorio con degustazioni e nell’aula didattica per lezioni e workshop. Presente anche uno store
tista-designer Riccardo Fattori –a cui si
devono il brand e il logo- si affianca l’im-
prenditrice pratese Elisa Cafissi che tra-
ghetta La Molina da laboratorio artigianale
a impresa strutturata. Tre anni fa l’azienda
viene sottoposta a un restyling, e da allo-
ra vede crescere il fatturato del 15% l’an-
no. Oggi, ha raddoppiato gli spazi grazie
all’ingresso nella nuova sede, inaugurata
pochi mesi fa, la cui struttura ricorda la
silhouette di una pralina. Ci lavorano 15 di-
pendenti, a cui si affiancano gli stagionali
assunti tra settembre e dicembre per far
fronte alla “alta stagione” del cioccolato.
Presente anche un store, dove si possono
acquistare tutte le specialità La Molina.
A far emergere il cioccolato La Molina dal
folto drappello dei produttori italiani di
qualità è stato da subito l’inedito mix tra
alta qualità, impatto visivo e predisposi-
zione alla sperimentazione e alla creativi-
tà. Il catalogo dei prodotti è infatti tutto
da gustare “con gli occhi e con la bocca”
come recita uno degli slogan dell’azienda:
dalle Fringes, il cioccolato take away dise-
gnato dall’artista newyorkese Rita Lintz, ai
Cretti, napolitains arricchiti con salvia e
rosmarino caramellati, finocchio selvatico
e spezie della tradizione culinaria toscana;
dalle tavolette alla crema spalmabile e la
collezione dedicata a Pinocchio. Ultima ar-
rivata è la linea dedicata allo Zodiaco e i
napolitains prodotti con i limoni della Villa
La Màgia di Quarrata. Una menzione parti-
colare infine per le le praline, sintesi della
maestria, della sensibilità e della tecnica
dei maestri cioccolatai dell’azienda.•
I N D U S T R I A
20 maggio 201336
Dopo essere stata rilevata dalla famiglia Ferro, La Molisana è ritornata bene sul mercato, decisa a riprendersi uno spazio in gdo
a scommessa della famiglia Ferro
fatta sul rilancio de La Molisana è
risultata vincente, con una cresci-
ta tendenziale nel 2012 del 146%
(dati IRI). Se si prende in considerazione
il trend del retail mix in Italia fra febbraio
2012 e febbraio 2013 la quota a volume
de La Molisana è passata da 1,9% del
febbraio 2012 al 2,7% dell’agosto 2012, al
3,3% del dicembre 2012, al 4,3% del feb-
braio 2013. Con una distribuzione ponde-
rata che nello stesso periodo è passata da
32, a 46, a 53, a 55. Per quanto riguarda
l’estero La Molisana è distribuita in 50 pa-
esi, tra cui Brasile, Sud Africa, Usa, Paesi
Baltici, Spagna e Giappone. Alla fine del
2012 i dati danno per l’estero una crescita
del 75%, con una proiezione per il 2013 di
+60%. I risultati raccolgono il lavoro di po-
sizionamento fatto nella gdo a partire dalIa
quota di mercato dello 0,3% che la Moli-
di Salvatore Ippolito
sana aveva al momento dell’acquisizione.
Il pastificio La Molisana è stato acquisito
nel marzo 2011, tramite concordato falli-
mentare, per la cifra di 24 milioni di euro
dal Gruppo Ferro realizzando l’integrazio-
ne del processo che va dalla scelta delle
varietà di grano, alla macinazione per la
produzione della semola, alla produzione
della pasta.
È stato quindi avviato il rinnovamento
dell’organizzazione e degli impianti con
investimenti per gli anni 2012-2013 per
un totale di 15 milioni di euro che han-
no riguardato la sala confezionamento,
con l’acquisto di impianti e sistemi di
automatizzazione di altissima tecnologia
che hanno permesso di riduzione i costi
e migliorare le perfomance in termini di
tempo e qualità del prodotto finito; sono
stati effettuati interventi sulla logistica e
dalla fine del 2012 è operativo un nuovo
magazzino deposito pasta con gestione a
radiofrequenza per un totale di 7.000 po-
sti pallet. Un secondo nuovo magazzino,
che porterà la capacità di stoccaggio a 25
mila posti pallet, sarà operativo da agosto
2013. Altro passo è stato la produzione
di tutta la sua gamma tramite la trafilatu-
ra al bronzo. La gamma è stata rinnovata
su sei linee di prodotto, implementando
le referenze nei formati lunghi e in quelli
corti. Un deciso intervento è stato fatto sul
pack, completamente rinnovato -a partire
dalla scelta della trasparenza dell’imbal-
laggio- e sul logo del quale è stato fatto il
restyling. Un importante intervento è stato
effettuato sul fronte della riduzione dei co-
sti di energia con un impianto per la produ-
zione di energia, calore e freddo (trigene-
razione) che sarà avviato da luglio 2013. Il
programma degli investimenti proseguirà
nel 2014. Previsto anche l’acquisto di una
nuova linea di produzione.•
Da sinistra, Flavio Ferro, direttore pastificio La Molisana, Vincenzo Ferro (attualmente non ha ruoli all’interno dell’azienda), Giuseppe Ferro, AD La Molisana e Rossella Ferro, responsabile marketing e comunicazione La Molisana
I NUMERI DELL’AZIENDA e10 linee produttive: 4 linee pasta lunga, 4 linee di pasta corta, 1 di pasta all’uovo, 1 di nidi15 Linee di confezionamentoCapacità di pastificazione giornaliera: 444 tonnellateCapacità di stoccaggio: 280.000 tonnellateFatturato consolidato 2013 superiore a 100 milioni di euro
I N D U S T R I A
20 maggio 2013 37
La sostenibilità come volano per il business: è questo il leit motiv dell’iniziativa del Bord Bia -Irish Food Board
i chiama Origin Green l’iniziativa
lanciato da Bord Bia -Irish Food
Board -l’ente governativo dedicato
allo sviluppo dei mercati di espor-
tazione dei prodotti alimentari, bevande e
prodotti ortofrutticoli irlandesi- per miglio-
rare l’approccio sostenibile dell’industria
del food&beverage irlandese. In poco me-
no di un anno, ha già raccolto le adesio-
ni volontarie di circa 200 aziende. Un bel
punto di partenza per un programma dagli
obiettivi ambiziosi, dal momento che entro
il 2016 punta a coinvolgere tutte le indu-
strie del food presenti in Irlanda in modo da
renderla un leader mondiale nella produzio-
ne sostenibile e di alta qualità di alimenti e
bevande. E farne il riferimento per i retailer
internazionali e i fornitori di servizi che vedo-
no nella sostenibilità uno dei fattori chiave
della crescita. A confortare tutto ciò arriva
uno studio internazionale condotto da
PricewaterhouseCoopers (PwC) in col-
laborazione con i più importanti retailer,
di Manuela Soressi
nere l’approvazione dell’ente certificatore
indipendente SGS che attesta la confor-
mità al programma. Inoltre, ogni dodici
mesi si definiscono nuovi obiettivi per la
riduzione delle emissioni. Un impegno co-
minciato da qualche anno che sta dando
risultati incoraggianti.
Un recente studio condotto dalla Com-
missione Europea, dimostra che l’Irlan-
da ha tra le più basse impronte di CO2
dell’Unione Europea nella produzione
lattiero-casearia e di carne. Inoltre, la
Cranfield University ha recentemente
condotto degli studi sull’impronta idrica
associata alla produzione lattiero case-
aria e di carne, i cui risultati mostrano
che l’Irlanda presenta un impatto sulle
risorse idriche tra i più bassi al mondo.
Non solo. Il filetto di manzo irlandese pro-
veniente da allevamenti al pascolo, al ter-
mine di un lungo e rigoroso processo di
selezione, è stato scelto come ingredien-
te ufficiale per le prove del prestigioso
Bocuse d’Or di Lione, svoltosi lo scorso
gennaio. Gli alti standard qualitativi della
carne sono certificati da Bord Bia, l’ente
per la promozione del patrimonio gastro-
nomico irlandese. Anche i numeri dimo-
strano che le eco-scelte ecologiste paga-
no: nel 2011 le esportazioni dell’industria
food&beverage hanno registrato un nuo-
vo massimo di 8,9 miliardi di euro, con
un incremento di oltre il 12%, rispetto al
2010. Questo risultato segue la crescita
di 700 milioni registrata nel 2010, il che
porta al 25% l’incremento delle esporta-
zioni food tra 2009 e 2011.•
Origin Green è il primo progetto che coinvolge l’intero comparto della produzione alimentare irlandese
produttori e società di servizi nel settore
food tra cui M&S, Sainburys, Unilever,
McDonalds e Subway. L’indagine ha di-
mostrato che la sostenibilità è in linea
con le strategie dei principali brand e ri-
venditori. E l’Irlanda parte avvantaggiata,
visto che l’approccio sostenibile è stori-
camente al centro del sistema produttivo
dell’industria alimentare irlandese, favo-
rito dalle condizioni ambientali e climati-
che del paese (ad esempio, l’abbondanza
di pioggia tutto l’anno) e da una cultura
rispettosa della terra.
Su questo background si inserisce Ori-
gin Green. Per aderirvi le imprese devo-
no sottoporsi a un monitoraggio del loro
consumo energetico, della loro impronta
di carbonio e del loro impatto ambienta-
le. Dopo aver completato e presentato il
loro programma di revisione del business
in chiave green, le aziende devono otte-
I N D U S T R I A
20 maggio 201338
di Ugo Stella
di Ugo Stella
ontinua il processo di sviluppo
sull’asse benessere-nutrizio-
nale dell’offerta di yogurt del-
la società cooperativa lattiero
casearia Mila. Indubbiamente un ambito
di offerta ove continua ad esserci spazio
per una domanda attenta alle novità e
proattiva e ove si può quindi creare valo-
re, nonostante la situazione generale di
crisi dei consumi.
La novità è uno yogurt magro, disponi-
bile in cinque confezioni: da 125 g sin-
golo, 125 g x 2, 125 g x 8, e da 400
g e 1.000 g, che grazie ad un specifico
lavoro di ricerca da parte di Mila, riesce
a mantenere un gusto amabile con una
elevata cremosità che solitamente, non
e tendenze di acquisto conferma-
no il crescente interesse dei con-
sumatori verso i prodotti eco frien-
dly non solo per quanto riguarda
le caratteristiche del prodotto, ma anche
in termini di packaging e tecniche pro-
duttive. Da qui nasce l’intuizione che ha
portato Rinaldo Franco a sviluppare e
proporre una reale novità: una lettiera
in fibre vegetali vergini, completamen-
te atossica, ecologica e biodegradabile
presentata in occasione dell’edizione
2013 di Zoomark. Il nome è Cat&Rina
Forest e la confezione è da 6 litri.
Rinaldo Franco non è nuovo a innovazio-
ni sostanziali, come quando introdusse
nel 2009 il latte in polvere Instant Litter-
caratterizza di certo gli yogurt a basso
contenuto di grassi.
Arrivano due nuovi gusti: yogurt magro
bianco cereali e yogurt magro frutta e ce-
reali. Lo sviluppo della novità è intervenu-
to anche sugli altri aspetti del marketing
mix a cominciare dalla grafica del prodot-
to con cui si punta a veicolare il meglio
del vissuto altoatesino, con un focus sul
legame con il territorio d’origine, le Alpi e
gli allevatori. Questo aggiornamento del
visual on pack sul nuovo yogurt magro ha
portato ovviamente al restyling sistemico
di tutta la sua gamma di prodotti.
Come innovazione, in aggiunta all’esten-
lac per cani e gatti. Con questa mossa
rafforza ulteriormente il posizionamento
anche nella categoria petcare.
La particolare lavorazione
del legno a pop corn fa sì
che i granuli, estremamente
porosi e assorbenti grazie
ai numerosi microalveoli,
si prestino ottimamente ad
accogliere e trattenere al
proprio interno i liquidi. E
anziché il cattivo odore di
ammoniaca la cui formazio-
ne viene impedita per inibi-
zione reattiva, Cat&Rina Fo-
sione degli yogurt magri, occorre pre-
cisare che è già previsto il lancio della
nuova linea di yogurt da bere, concepita
in modo specifico con lo scopo di offrire
uno snack genuino per le piccole pause
durante il giorno.
Di pari passo con l’ampliamento della
propria offerta, Mila ha inoltre inteso por-
re in risalto il suo impegno per l’ambien-
te, realizzando dei vasetti per il nuovo
yogurt Mila con il 30% in meno plastica.
L’involucro è, infatti, di cartone riciclabile
al 100%.•
rest diffonderà nell’ambiente domestico
l’odore tipico del legno appena tagliato:
l’odore di una foresta. Cat&Rina Forest,
inoltre, non produce polveri fini vo-
latili, bensì corpuscoli che a
contatto con i liquidi crea-
no dei grumi che possono
essere rismossi facilmente,
al pari degli escrementi so-
lidi, mantenendo pulita la
lettiera residua non utiliz-
zata e sostituendo solo la
quantità asportata. Infine,
ulteriore plus, si può smal-
tire Cat&Rina Forest nel wc,
poiché la raggrumazione è
reversibile.•
I N D U S T R I A
20 maggio 201340
La crisi non fa eccezioni, il prezzo torna a prevalere sul servizio aggiunto e così il mercato registra flessioni dell’1,4% in quantità e dell’1,7% a valore
in collaborazione con
a perdita del potere d’acquisto
delle famiglie italiane impatta
con più vigore sui prodotti che
hanno costruito le proprie fortu-
ne commerciali sul contenuto di servi-
zio come elemento appealing al di là
dell’aspetto tangibile del prezzo.
Non poteva fare eccezione la catego-
ria dei formaggi a fette naturali, ossia
quella famiglia di prodotti in vaschetta
che comprende le più diffuse specialità
casearie, sia per quanto riguarda le ti-
pologie tutelate, le grandi e piccole Dop
che punteggiano il Belpaese da Nord a
Sud, sia i best seller dell’industria case-
aria di marca.
Una categoria di prodotti che ha fondato
la sua ascesa, al pari dei salumi affettati
in busta, su un duplice aspetto: la prati-
cità di servizio/consumo, che semplifica
e velocizza tutte le operazioni correlate
al servizio, e la possibilità di fare acquisti
“scorta”, permettendo di tenere in frigori-
fero per un tempo maggiore un ventaglio
di proposte casearie più ampio, disponi-
bili alla bisogna come prodotti da consu-
mare tal quali oppure come ingredienti
di preparazioni gastronomiche differenti,
dal semplice sandwich a piatti più elabo-
rati. Due fattori chiave che risultano in
generale sofferenza di questi tempi, tra
spending review domestiche, la riduzione
degli acquisti con un profilo di “scorta” e
un certo ritorno alle origine da parte dei
consumatori, disposti a rinunciare a una
parte di servizio aggiunto, magari avendo
I N D U S T R I A
20 maggio 201342
LE VENDITE A VALORE E A VOLUME PER AREE
Totale peso imposto + peso variabile
V.Vol (Kg.000) V.Val (€000) Prezzo Medio
Anni terminanti
S 26/02/12 S 24/02/13 Var% vsCorrisp. S 26/02/12 S 24/02/13 Var% vs
Corrisp. S 26/02/12 S 24/02/13 Var% vsCorrisp.
Totale Italia Food
8.093.472 7.980.204 -1,4 89.715.648 88.150.134 -1,7 11,08 11,05 -0,4
Area 1 2.886.044 2.787.387 -3,4 33.852.868 33.190.367 -2,0 11,73 11,91 1,5
Area 2 1.524.544 1.520.066 -0,3 17.700.287 17.408.482 -1,6 11,61 11,45 -1,4
Area 3 2.223.392 2.248.437 1,1 23.993.415 24.065.162 0,3 10,79 10,70 -0,8
Area 4 1.459.493 1.424.315 -2,4 14.169.079 13.486.123 -4,8 9,71 9,47 -2,5
Totale Italia Food
8.093.472 7.980.204 -1,4 89.715.648 88.150.134 -1,7 11,08 11,05 -0,4
Iper 2.060.103 2.020.765 -1,9 25.278.607 24.609.238 -2,6 12,27 12,18 -0,8
Super 2.625.527 2.714.066 3,4 33.297.648 33.625.636 1,0 12,68 12,39 -2,3
Liberi Servizi 972.693 873.030 -10,2 11.724.760 10.982.742 -6,3 12,05 12,58 4,4
Grocery 181.460 171.453 -5,5 2.638.260 2.372.064 -10,1 14,54 13,84 -4,8
Discount 2.253.690 2.200.890 -2,3 16.776.375 16.560.453 -1,3 7,44 7,52 1,1
Fonte: Nielsen
LA DINAMICA DEL MERCATO
L’andamento degli ultimi due anni
TOTALE ITALIA A.t. 30 Gen. 2011 A.t. 29 Gen. 2012 A.t. 27 Gen. 2013
Famiglie Acquirenti (.000) 7.257 7.878 8.051
Acquisti in Volume (.000) 5.308 6.346 6.655
Spesa Media (€) 7,85 8,47 8,60
Numero Medio Atti 3,3 3,6 3,6Fonte: Nielsen
come contropartita un prezzo di acquisto
più conveniente.
Così secondo i dati Nielsen riferiti al
Totale Italia Food, nell’anno terminante
a febbraio 2013, le vendite a volume e
valore di questi prodotti hanno mostra-
to un andamento leggermente negativo,
rispettivamente con flessioni dell’1,4%
in quantità e dell’1,7% a valore. Indici
tutto sommato non drammatici, ma che
possono essere una sorta di campanello
di allarme sulla capacità propulsiva, da
parte degli operatori che si muovono su
questo mercato, di intercettare i bisogni
in rapido e profondo mutamento da parte
del consumatore d’oggi. Con Imma Cam-
pana e Alexia Cinelli, analiste di Niel-
sen, prendiamo in esame proprio questo
aspetto, proiettandolo nel futuro a breve,
nonostante le oscure nubi della recessio-
ne continuino a minacciare tutto il Largo
Consumo Confezionato in Italia. “In realtà
–spiegano le analiste Nielsen- il 2012 si
è chiuso in positivo per il mercato delle
fette Naturali con una crescita del +1.4%
a volume. A influenzare negativamente il
risultato, un po’come è avvenuto in tutto
il largo consumo in Italia, sono stati in
realtà i mesi di Gennaio e Febbraio post
Natale, particolarmente negativi per la
distribuzione italiana, che hanno ribaltato
quanto fatto nei dieci mesi precedenti.
Il calo dei mesi di gennaio e febbraio è
concentrato nei punti vendita di prossi-
mità e nell’ipermercato a causa dell’ef-
fetto combinato dell’aumento del prezzo
a scaffale e di una contrazione dell’utiliz-
zo della leva promozionale in particolare
del taglio prezzo”.
Un duplice effetto sul prezzo che certo
ha determinato una certa disaffezione
verso questo tipo di prodotti che non
sono mai riusciti a fare una breccia sta-
bile nel cuore dei consumatore italiano,
così come hanno fatto, invece, i cugini
salumi affettati: “In generale –prose-
guono da Nielsen- nel 2012 la catego-
ria ha effettivamente subito una battuta
d’arresto rispetto alle crescite messe in
evidenza negli anni precedenti: proba-
bilmente in questo momento i formaggi
a fette naturali hanno raggiunto il verti-
ce della propria curva di crescita e una
certa maturità commerciale dopo la pri-
ma fase espansiva determinata dall’in-
novazione di prodotto, un po’ come è
successo per il mercato degli affettati
in vaschetta o dei formaggi fusi fette”.
FetteMorbide di GranBiraghi. Il cuore della forma si è fatto morbido.
Tutto il sapore di GranBiraghi come non lo avete mai visto prima:
100% GranBiraghi, stagionato 7 mesi e aff ettato.
10 fette fresche e morbide, ottime a freddo o a caldo.
100% latte italiano, senza conservanti.
Confezione pratica e richiudibile.
Pack riconoscibile e a incastro, per un ottimo facing.
a caldo a freddo
GRANDE NOVITÀ
Biraghi Pag 20x28 FetetMorbide NEW.indd 1 14/02/13 16.27
I N D U S T R I A
20 maggio 201344
I PROFILI SOCIODEMOGRAFICI
Suddivisione per nucleo familiare, per disponibilità economiche e aree geografiche
% FamiglieUniverso
% FamiglieAcquirenti
Indice Alloc.Universo
LIFESTAGES
Pre-Family 10,3 11,8 114
New-Families 8,7 9,6 110
Maturing-Families 10,0 12,2 122
Estabilished-Families 9,1 9,5 104
Post Families 19,7 21,4 108
Older Couples 26,2 23,0 88
Older Singles 16,0 12,6 79
AFFLUENCY
Low Affluency 20,0 19,9 99
Below-Average Affluency 30,0 31,3 104
Above Average Affluency 30,0 30,6 102
High Affluency 20,0 18,3 91
AREE
Area 1 28,2 31,2 111
Area 2 19,8 20,9 106
Area 3 + Sardegna 22,7 24,4 107
Area 4 29,3 23,5 80
Fonte: Nielsen
Tuttavia, guardando al numero delle fa-
miglie acquirenti a totale Italia, sempre
secondo dati Nielsen, si vede come la
frenata del mercato è avvenuta in modo
piuttosto repentino, coinvolgendo la fine
2012 e l’inizio 2013 in un’unica stessa
dinamica negativa: guardando al trend
delle famiglie trattanti formaggi naturali a
fette, infatti, si nota chiaramente come il
numero delle famiglie acquirenti sia con-
tinuato a crescere anche nel 2012. Così,
nell’anno terminante a gennaio 2013, il
numero dei nuclei trattati ha superato gli
8 milioni contro i 7,8 dell’anno terminante
a gennaio 2012 e i 7,2 milioni di famiglie
trattanti nello stesso periodo 2011.
“Tra prezzo, servizio o versatilità del pro-
dotto -spiegano le nostre interlocutrici- è
difficile stabilire una classifica su cosa
influenza maggiormente il processo di
acquisto. In un momento così difficile di
crisi economica per le famiglie italiane,
sicuramente il prezzo diventa la priori-
tà principale nella scelta dei prodotti da
inserire nel carrello. Tuttavia, su questo
mercato, la marca continua ad avere un
ruolo importante di rassicurazione verso
le aspettative qualitative sul prodotto, un
po’ come accade in tutto il macro com-
parto del fresco. Un aspetto negativo che
si può imputare all’industria di marca è
che non sostiene la categoria dal punto
di vista della comunicazione, con le inevi-
tabili ripercussioni negative sull’atteggia-
mento dei consumatori verso i prodotti
di marca. Non è un caso, quindi, l’exploit
delle private label: in una categoria co-
me questa al vertice della sua maturità
la private label gioca un ruolo importan-
te rappresentando in questo momento
circa il 40% delle vendite in Italia”. Se-
condo Nielsen, tutte le aree geografiche
mostrano un andamento negativo delle
vendite di formaggi naturali a fette, tratte
l’Area 3, che mostra un trend in contro-
tendenza. “Questo andamento in Area 3
-proseguono le analisite Nielsen- è spie-
gabile con un fenomeno di si ampliamen-
to dell’assortimento a scaffale di alcune
insegne che inseriscono nuove referenze
tra cui la private label, che in quest’area
canalizza la maggior parte del venduto,
ed alcune con un posizionamento low
price”. Naturalmente, l’Area 1 si confer-
ma come la più importante per i prodotti
che propongono un ventaglio valoriale in-
novativo, in particolare in un’ottica time
saving, tutto il contrario della dinamica
riferita all’Area 4, ancora legata a sche-
mi di acquisto e consumo più vicini alla
tradizione.
L’analisi della canalizzazione delle vendi-
te, invece, mostra alcune sorprese: vista
la richiesta di convenienza, si è portati
a immaginare la crescita del discount
rispetto alle altre formule di vendita.
Invece, secondo i dati Nielsen riferiti al
Totale Italia Food, nell’anno terminante
a febbraio 2013, il discount evidenza un
calo a volume e valore rispettivamente
del 2,3 e dell’1,3%, rispetto al supermer-
cato che invece cresce in un panorama
generalmente negativo. “Su questa ca-
tegoria nel 2012 –concludono le analiste
Nielsen– i discount non sono riusciti a
contenere l’aumento prezzi al consumo,
cosa che invece sono riusciti a a fare in
modo più incisivo i supermercati, con un
prezzo medio di canale che è sceso del
2.3%; questo ha generato una perdita di
competitività per il canale e quindi un
calo distributivo per molte marche com-
presa la stessa Pl”. Infine, un’analisi sin-
tetica sui profili sociodemografici più al-
to acquirenti di formaggi naturali a fette:
secondo l’analisi Nielsen, questo tipo di
prodotti è generalmente bene accetta-
to dai responsabili acquisto con un’età
media più bassa, dalle famiglie di nuova
formazione e che vedono la presenza di
figli, bambini e adolescenti.
Davide Bernieri
retail news
retail newsl’e-magazine settimanale
di GDOWEEK
available on
Ogni giovedì, tuttele notizie e le novitàdal mondo del retail raccontate in modo semplice e veloce dagli esperti di Gdoweeke Mark Up, con originalitàe competenza.
Il nuovo e-magazineè consultabile da pc,tablet e smartphone.
Per iscriverti gratuitamente vai su www.gdoweek.it
I N D U S T R I A
20 maggio 2013 47
I character amati dai bambini diventano i protagonisti dei collezionabili e di operazioni di marketing in-store
i chiamano Special Promotion:
sono le promozioni di collezio-
nabili per bambini che tanto ap-
peal hanno all’interno della gdo.
La loro logica è semplice ma vincente: le
card collezionabili vengono elargite gratis,
a fronte di una minima soglia di acquisto,
e possiedono un alto valore emozionale,
oltre ad avere la capacità di esercitare
“pressione” sui consumatori perché ritor-
nino in quel punto di vendita. “I bambi-
ni –spiega Marco Camisi, Sales Director
Special Events Campaigns di TCC, azienda
specializzata in queste attività di marke-
ting – desiderano terminare le collezioni
che hanno iniziato. Vivendo in maniera
comunitaria con i loro coetanei, e condi-
videndo giochi e passioni, autoalimentano
la passione per le collezioni, e spingono
fortemente sui comportamenti dei deci-
sori d’acquisto”.
L’aspetto emozionale delle Special Promo-
tion è determinato dalle licenze. La licenza
rappresenta il 50% della forza della pro-
mozione; l’altro 50% è rappresentato dalla
capacità delle agenzie specializzate di stu-
diare la giusta meccanica dell’operazione
per quel particolare retailer. Tipicamente,
prosegue Camisi: “Sono le agenzie a fare
scouting nel mondo del licensing, e a pro-
porre al retailer le corrette promozioni con
l’adeguato character, magari abbinato a
un film in uscita, a contenuto educazionali,
o ai classici evergreen”. Proprio come ac-
cade nel licensing tradizionale, non esiste
una licenza “giusta”. Esiste il giusto modo
di associare progetti specifici a clienti spe-
presenti sul mercato italiano”. Le Special
Promotion possono essere implementate
in modi diversi. L’interpretazione più evo-
luta vede l’insegna della gdo sfruttare tutti
gli strumenti che afferiscono al mondo di
quella certa licenza. In 8-10 settimane, in-
fatti, il retailer è chiamato a raccontare ai
bambini una vera storia, sfruttando diver-
se opportunità: il prodotto collezionabile,
la comunicazione esterna (above e below
the line), il web, le app, gli eventi in store,
le sinergie media con i licensor. Le Spe-
cial Promotion, il cui premio è erogato a
una soglia molto bassa, nel nostro Paese
(pari a 15-20 euro di acquisto), garanti-
scono alla gdo risultati soprattutto in ter-
mini di aumento della frequenza al punto
di vendita da parte dei clienti; sono inoltre
in grado di attrarre nuovi clienti in quelle
particolari settimane (le operazioni a bol-
lini studiate, invece, per un cliente adulto,
lavorano maggiormente sull’innalzamento
dello scontrino medio dei clienti fedeli).
Quali personaggi del mondo del licen-
sing performano al meglio, nelle Special
Promotion? Secondo Camisi: “Quelli di
genere neutrale, che lavorano sul target
5-10 anni, che preferibilmente si abbini-
no a un’uscita sul grande schermo, o che
siano molto radicati nell’immaginario della
generazione precedente rispetto al target,
dunque nei genitori. In pratica, il brand de-
ve essere rilevante per il bimbo e noto e
approvato dai genitori”.
Elena Giordano,
Manuela Giola, Licensing
Specialist WE Licensing
I character delle Special Promotion prendono letteralmente vita nei punti di vendita
in collaborazione con
cifici. Da questo punto di vista, i retailer
hanno, infatti, comportamenti diversi: al-
cuni si attendono sempre la novità del mo-
mento, magari legata al film in uscita. Altri
non intendono rischiare e preferiscono la
licenza classica. Altri ancora puntano, più
che sul brand, sul contenuto educaziona-
le (il mangiare sano, lo sport, il rispetto
per la natura). “Questi comportamenti ri-
specchiano le diverse anime dei retailer
I N D U S T R I A
20 maggio 201348
Commentare i programmi tivù è parte del flusso di commenti veicolati dai social. Una spia del mood che percorre la rete
ullo scranno più alto siede soli-
tario il Festival di Sanremo, ma
l’appuntamento settimanale di
Santoro fa il pieno su Twitter,
mentre su Facebook sono Le Iene a pri-
meggiare su una folta concorrenza. So-
no queste alcune delle evidenze emerse
dall’indagine presentata da Blogmeter
all’interno di un workshop organizzato
durante il recente World Communica-
tion Forum. La ricerca, che ha fatto leva
sull’analisi di 11 milioni di conversazioni
e interazioni avvenute in rete su Twitter
e Facebook, ha voluto mettere a fuoco
lo scenario della social tv in questi primi
tre mesi del 2013, mesi che hanno vi-
sto aumentare l’interesse verso questa
nuova forma di fruizione dei programmi
televisivi.
Tornando ai risultati dell’indagine, il pro-
gramma in assoluto più commentato in
rete, come anticipaito, è stato il Festival
di Sanremo dello scorso febbraio che ha
registrato 1.476.114 menzioni su Face-
book e Twitter, con una media di quasi
300.000 messaggi a puntata. Ma al di là
di questo evento che vanta una partico-
lare forza aggregante dovuta anche alla
sua storia e alla sua unicità, è Servizio
Pubblico la trasmissione più chiacchie-
rata su Twitter (686.488 menzioni spon-
tanee, merito anche della puntata con
ospite Silvio Berlusconi che da sola ha
ottenuto oltre 200.000 commenti). Se-
guono Ballarò con 268.179 citazioni e i
talent show The Voice of Italy (233.485),
Italia’s Got Talent (232.144) e Masterchef
(213.746). Interessanti le posizioni rag-
giunte dallo spettacolo comico di Crozza
su La7 (Crozza nel Paese delle meravi-
glie, 165.077) e da Mistero (134.875),
il programma di Italia1 dedicato a leg-
gende popolari, esperimenti scientifici e
fenomeni paranormali, che in rete genera
reazioni controverse.
Spostando lo sguardo alle sole menzioni
degli account specifici delle trasmissioni
su Twitter (ad es. @raiballaro e non Balla-
rò) si nota come i talk politici occupino le
prime quattro posizioni: Servizio Pubblico
(82.977) e Ballarò (45.488) si piazzano
rispettivamente al primo e al secondo
posto, ma in questo caso la performan-
ce più significativa va attribuita a Piazza
Pulita (43.570) ed Agorà (43.107) che
sono riusciti a scalare la classifica gra-
zie alla capacità di coinvolgere il proprio
pubblico durante la messa in onda. “Que-
di Mauro Scarpellini
Servizio Pubblico è la trasmissione più chiacchierata su Twitter (686.488 menzioni spontanee) nel primo trimestre 2013. In assoluto il programma più commentato in rete è stato il Festival di Sanremo
I N D U S T R I A
20 maggio 2013 49
1.36
2.23
4
686.
488
Le Ie
ne
Ser
vizi
o P
ubbl
ico
Bal
larò
the
Voic
e of
Ital
y
Ital
ia’s
got
tale
nt
Pia
zzap
ulit
a
mas
terc
hef
Cro
zza
nel P
aese
del
le m
erav
iglie
Le in
vasi
oni b
arba
rich
e
Mis
tero
Por
ta a
por
ta
Am
ici
Ser
vizi
o P
ubbl
ico
Uom
ini e
Don
ne
La P
rova
del
cuo
co
Mas
terC
hef I
tali
a
Bal
larò
Mis
tero
Che
tem
po c
he fa
Zeli
g B
anan
as
687.
607
268.
179
652.
896
233.
485
448.
317
232.
144
261.
092
221.
779
258.
496
213.
746
250.
187
165.
077
200.
679
151.
267
181.
438
134.
875
162.
342
116.
339
Facebook Twitter top 10
Top ten interazioni
Top ten interazioni
sto significa - spiega Vincenzo Cosenza,
social media strategist di Blogmeter- che
la sola presenza in rete è insufficiente a
generare risultati importanti, al contrario
vengono premiati gli show capaci di inne-
scare un circuito virtuoso on-air/online”.
Chi invece punta su Facebook per comu-
nicare con gli spettatori è la trasmissio-
ne Le Iene che non solo è tra le pagine
italiane che hanno guadagnato più fan,
2.145.458, ma è anche quella col mag-
gior numero di interazioni nei tre mesi
considerati, ben 1.362.234.
Sul social network più generalista del
mondo vanno forte anche le trasmis-
sioni più mainstream. È il caso di Amici,
687.601 interazioni, e Uomini e Donne,
448.317, entrambe figlie di Maria De
Filippi. Molto coinvolgenti anche le pa-
gine de La prova del cuoco (261.092),
Mistero (200.679) e Zelig (162.342). Si
tratta di show che riescono a creare un
forte senso di community grazie ad una
gestione che invece di limitarsi alla fascia
della messa in onda, tende ad estendere
l’esperienza del pubblico attraverso atti-
vità di teasing, la realizzazione di speciali
(i dietro le quinte o le ricette de La prova
del cuoco) e l’inserimento di contenuti
inediti (ad esempio, il servizio de Le Iene
su Barbareschi, mai andato in onda, è
diventato il contenuto online più virale
in assoluto con quasi 114.000 interazio-
ni). “Questi esempi dimostrano -conclu-
de Cosenza- che ogni programma deve
costruire un rapporto continuativo con
le proprie audience attive partendo dal-
la comprensione delle loro abitudini. Di
conseguenza è necessario affiancare alle
metriche più tradizionali, nuovi indicatori
in grado di far emergere informazioni utili
a migliorare le performance”.•
si premiano gli show capaci
di innescare un circuito
virtuoso on-air/online
Fonte: BlogMeter
S E R V I Z I
20 maggio 201350
Il negozio Expert Kerry di Genova in zona Marassi potenzia la shopping experience: tutti i clienti potranno visitare virtualmente i diversi reparti del pdv dalla propria casa o da qualsiasi punto della città, grazie all’accordo siglato dall’azienda con Google Maps, che mette a disposizione la sua tecnologia permettendo una visione nitida degli ambienti. Tramite la funzione Street View di Google Maps, infatti, i 700 mq del pdv saranno interamente percorribili dal proprio dispositivo mobile o da computer. “Siamo costantemente impegnati a sviluppare progetti all’avanguardia per fidelizzare i nostri clienti e offrire loro un alto livello di servizio -commenta Stefano Crovetto, titolare dei negozi Expert di Corso Monte Grappa e via XX Settembre a Genova-. Rendere accessibili gli store anche virtualmente, risponde proprio a questa esigenza”.
Visitare il Expert Kerry di Genova con Street View
Ricerca UPA-Google: lo sviluppo dell’e-commerce in Italia apre nuove opportunità anche per il settore del largo consumo
di Enrico Sacchi
a continua crescita dell’e-commerce
in Italia apre nuove opportunità di
sviluppo anche per il settore del lar-
go consumo, a breve e lungo termi-
ne: tra dieci anni il 50% dei responsabili
acquisti che utilizzano Internet comprerà
online diverse categorie di prodotti di LC,
il 10% l’intera spesa. È questa una delle
indicazioni contenute in un’indagine com-
missionata da UPA e Google a GfK Euri-
sko, con l’obiettivo di fotografare lo stato
attuale dell’e-commerce in Italia, con un
focus sul settore del largo consumo, e mo-
nitorare le sue potenzialità di sviluppo. A
fronte di un e-commerce di prodotti e ser-
vizi che nel nostro Paese riguarda oltre 13
milioni di individui, se oggi circa 400mila
persone sono solite acquistare prodotti di
largo consumo online, più di un quarto dei
responsabili acquisti che utilizzano Inter-
Fonte: GFK Eurisko Sinottica- – 5000 casi
LA DIMENSIONE DEI SEGMENTI DI RA IN RELAZIONE ALL’E-COMMERCE PER IL LARGO CONSUMO
Base totale RA: ca. 21.7 mio di individui rappresentati
RA LargoConsumo
e-buyers
RAe-buyers
NON LargoConsumo
RAe-users
NON e-buyers
RANON e-users
familye-connected
RANON e-usersNON family e-connected
0,37mio2%
6,3 mio29%
3,7 mio17% 2,6 mio
12%
8,8 mio41%
net è interessato a comprare beni di largo
consumo sul web, pari a circa 2,7 milioni di
persone. In particolare, l’“operatore” prefe-
rito per acquistare online prodotti LC è sia
la catena di supermercati/negozi (75%),
sia la grande azienda/marca (69%).
Un capitolo specifico della ricerca riguar-
da le fonti di informazione degli utenti.
La conoscenza delle piattaforme digitali
per l’acquisto di beni proviene nel 60%
dei casi dal passaparola di amici, parenti,
colleghi; nel 49% dalla stessa navigazio-
ne sul web, infine per il 40% dai media
tradizionali (TV, giornali, riviste, radio).
Nonostante questo, la maggior parte dei
responsabili acquisti non ritiene di avere
sviluppato, fino a oggi, particolari compe-
tenze per navigare e acquistare su Inter-
I risultati della ricerca UPA-Google sull’e-commerce rivelano
prospettive di sviluppo interessanti anche per il settore del largo consumo: su circa 400 mila
persone che sono solite acquistare prodotti di largo consumo online, più di un quarto dei responsabili
acquisti che utilizzano Internet è interessato a comprare beni di
largo consumo sul web.
S E R V I Z I
20 maggio 2013 51
Fonte. UPA-Google Ricerca commissionata a GFK Eurisko. E-commerce e Largo consumo. Marzo 2013
QUALI CATEGORIE DI PRODOTTO SI ACQUISTERANNO ONLINE TRA 10 ANNI
Base: totale campione = 1000, individui rappresentati 10.349.000 RA online
Detergenti e altri prodotti pulizia casa
Detersivi e altri prodotti pulizia vestiti
Cura e igiene personale
Bevande alcoliche o analcoliche
Alimentari confezionati, lunga conservazione
Prodotti per l’infanzia
Specialità alimentari
Alimentari surgelati/gelati
Alimentari freschi
Altri prodotti
Tutti o quasi i prodotti LC online o nei super
27
27
25
19
17
13
7
6
2
15
50
Fonte. UPA-Google, ricerca commissionata a GFK Eurisko. E-commerce e Largo consumo. Marzo 2013
INNOVAZIONI CHE POTREBBERO TRAINARE GLI ACQUISTI ONLINE DI PRODOTTI LC (%
Base: totale campione = 1000, individui rappresentati 10.349.000 RA online
20
16
10
6
5
5
1 4
47
34
29
13
14
13
3
3
9
8
30 48primo
primo+secondo+terzo citato
Prezzi inferiori a quelli dei supermercati (per tutti i prodotti)
Consegna gratuita
Addebitare pagamento solo dopo ricevimento merce
Consegna ad orari precisi e concordati
Sito semplice da usare, accattivante, sicuro
Possibilità prenotazione online mattino e ritiro offline sera
Consentire tutte le modalità di pagamento
Sito con scaffali virtuali, con immagini HD
Proposte personalizzate in base al profilo
Possibilità di effettuare acquisti anche per pesi rilevanti dei prodotti
net: il 37% si percepisce solo parzialmente
esperto, il 27% si definisce “abbastanza”
esperto e solo il 4% si ritiene “molto esper-
to”. Questo è dovuto principalmente a una
carenza di informazioni come pure all’as-
senza di esempi concreti, come parenti e
amici che hanno già avuto esperienza di
acquisti online.
Tutti i responsabili acquisti intervistati
riconoscono vantaggi di non poco con-
to nell’acquistare online prodotti di largo
consumo: più del 40% apprezza molto il
risparmio di tempo e la facilità organizza-
tiva (niente code, o parcheggi, niente pesi
da portare, niente vincoli di orario); uno su
tre riconosce la possibilità di risparmiare
e di accedere a promozioni vantaggiose
(37%); e una quota considerevole apprez-
za anche la possibilità di accedere ad as-
sortimenti più ampi online (32%). Ma non
solo. Il 60% dei responsabili acquisti che
utilizzano Internet si attende un rilevante
ampliamento dei processi di acquisto on-
line nel largo consumo nei prossimi dieci
anni: il 50% del campione crede che si
acquisteranno sul web diverse categorie
di prodotto mentre il 10% è convinto che
si arriverà a fare tutta la spesa online.
Allora cosa frena i responsabili acquisti
rispetto alla possibilità di fare la propria
spesa online? Innanzitutto un certo “di-
sagio della smaterializzazione” degli ac-
quisti (82%), in particolare per quel tipo
di spesa alimentare per cui si preferisce
scegliere personalmente e toccare con
mano o avere la possibilità di confron-
tarsi con gli addetti alla vendita (72%).
Per altri, fare la spesa online comporta
un cambiamento nell’abituale processo
decisionale -necessità di decidere prima
cosa comprare- (70%). Infine, la logistica
della consegna della spesa, con la ne-
cessità della presenza in casa (63%) o
della disponibilità di portieri, o il dover
sopportare un costo aggiuntivo (67%).
Quali sono le attese rispetto all’e-com-
merce nel largo consumo? La metà circa
degli intervistati si augura che vi possano
essere prezzi inferiori a quelli nei super-
mercati (48%); la consegna gratuita dei
prodotti acquistati (47%); l’addebito del
pagamento solo dopo il ricevimento della
spesa (34%).
“Prevediamo una progressione esponen-
ziale dell’e-commerce da 10 a 50 miliardi
nei prossimi 5 anni con almeno un miliar-
do di investimenti pubblicitari aggiuntivi”
commenta Lorenzo Sassoli de Bianchi,
presidente di UPA. “Grazie alla diffusione
esponenziale di smartphone e tablet, oggi
i brand possono ambire ad offrire alle per-
sone esperienze di navigazione e di acqui-
sto sempre più efficaci e coinvolgenti” ag-
giunge Carlo D’Asaro Biondo, presidente
South East Europe, Middle East and Africa
di Google. Come dire: è venuto il momento
di sperimentare nuove modalità di integra-
zione offline e online.•
Rapporto sul mondo Non Alimentare
Edizione
2012IN COLLABORAZIONE CON
S E R V I Z I
20 maggio 2013 53
Una riparazione che possa andare al di là del guasto può aprire la strada all’update del prodotto. Necessario l’ascolto del cliente
innovazione passa attraverso
il miglioramento tecnologico di
oggetti, di applicazioni di servizi
e di sistemi. Le aziende sembra-
no averlo capito, ma il metodo, potrebbe
non essere stato ancora messo a punto
nel migliore dei modi. La crisi mette al
centro del business il consumatore mol-
to più che qualche anno fa, il cliente che
acquista ha più diritti, e si aspetta una
disponibilità all’ascolto maggiore e che
produca effetti positivi. Lo sostiene An-
drea Ordanini (Dipartimento di Marke-
ting dell’Università Bocconi di Milano)
in “Don’t Just Fix It, Make It Better! Using
Frontline Service Employees to Impro-
ve Recovery Performance”, una ricerca
realizzata con Gielis ven der Heijden,
Jeroen Schepers e Edwin Nijssen della
Technische Universiteit Eindhoven, di
prossima pubblicazione in Journal of the
Academy of Marketing Science. Sono
proprio i tecnici che riparano i prodotti
-la famosa e qualche volta vituperata
Assistenza Tecnica- che possono rive-
larsi un’importante fonte d’innovazione.
.
Si chiede alle aziende di “fare molto
con quel che si ha”, certo la riparazione
piuttosto della sostituzione di un pro-
dotto ha costi minori per l’impresa, e
anche il cliente a certe condizioni può
essere più soddisfatto. Infatti una ripa-
razione tecnica che possa andare al di
là del guasto, può aprire la strada di
un vero update del prodotto, se gestito
da esperti e con lunga esperienza. “Ma
le imprese non devono focalizzarsi so-
di Loredana Oliva
lo sull’efficienza ma gestire con cura il
portafoglio dei tecnici” continua Orda-
nini. Coloro che lavorano come Frontli-
ne service employees, o FSEs, incaricati
di riparare i prodotti dopo un guasto,
possono rivelarsi una ricca fonte d’in-
novazione attraverso la loro capacità di
ascolto del cliente, migliorando la pro-
pria performance di riparazione e aiu-
tando l’impresa a fornire un servizio mi-
gliore. A patto però -sostengono i ricer-
catori- che il loro portafoglio assistenza
sia gestito correttamente in termini di
varietà di prodotti e di familiarità dei
clienti. Lo studio mette in discussione
quell’atteggiamento volto all’efficienza
a tutti i costi, mentre le imprese potreb-
bero trarre più benefici dall’assegnazio-
ne ai tecnici di un ruolo di ascolto del
cliente, in aggiunta a quello della sola
riparazione. Gli studiosi hanno messo
in evidenza la relazione negativa tra la
velocità e la qualità della riparazione: il
comportamento del tecnico che rispon-
de all’esigenza del cliente ricoprendo un
autentico ruolo di riparatore, influenza
positivamente la velocità. Concetto che
potrebbe sembrare complesso, se non
si tiene conto di un elemento ormai di-
ventato fondamentale: il cambiamento.
Elementi d’innovazione possono arriva-
re da tutti i dipendenti di un’azienda, e
dagli stimoli che vengono dal cliente-
consumatore. Quindi -secondo Ordanini,
ven der Heijden, Nijssen e Schepers- se
la concentrazione all’ascolto del clien-
te tende a rallentare il processo, fa au-
mentare esponenzialmente lo sviluppo
di idee di miglioramento da parte dei
tecnici, il che si riflette positivamente
sul lavoro complessivo e sul risultato.
Lo studio dà un avvertimento alle im-
prese: “I manager che vogliono stimo-
lare l’innovazione nel servizio ai clienti
dovrebbero reclutare tecnici orientati
all’apprendimento, incoraggiarli a cerca-
re sistematicamente nuove conoscenze,
fare attenzione a ruotare i clienti tra i
tecnici e addestrare i tecnici a riparare e
occuparsi della manutenzione di un’am-
pia gamma di prodotti. Dovrebbero an-
che assumere talenti giovani e mante-
nerli all’interno dell’organizzazione, pre-
feribilmente con lo stesso incarico”.•
S E R V I Z I
20 maggio 201354
Iniziativa di advertising geo-localizzata, realizzata da Lumata tramite il social Gps Waze, per raggiungere gli utenti in prossimità dei pdv
asce all’insegna delle app e
della geo-localiz zazione la
campagna attuata da Ree-
bok per il lancio di RealFlex
U-Form+, una scarpa ultraleggera che
incorpora una tecnologia esclusiva stu-
diata per una perfetta adattabilità al
piede, che agisce attraverso tre semplici
passaggi. La scarpa viene posizionata a
dieci centimetri da una fonte di calore,
ad esempio un phon, e viene riscaldata
per due minuti. Trascorsi i due minuti,
quando il riscaldamento è completo, il
logo sul retro della scarpa cambia co-
lore, da nero a rosso acceso. A questo
punto basta indossare la scarpa, aspet-
tare due minuti e la speciale tecnologia
U-Form+ permetterà che la tomaia si
modelli adattandosi perfettamente al-
la forma del proprio piede. Concentrato
di tecnologia, la nuova Reebok RealFlex
U-Form+ è disponibile dal 25 marzo in
esclusiva in 200 negozi Intersport.
Reebok per questo prodotto aveva biso-
gno di una campagna di lancio innovati-
va, di grande impatto, capace di condur-
re i potenziali clienti nei punti di vendita
(drive-to-store). La campagna di geo-
marketing è stata realizzata da Lumata,
leader mondiale del mobile marketing e
advertising, con il supporto strategico e
di pianificazione di Carat.
La campagna di geo-localizzazione è
stata effettuata attraverso Waze, il so-
cial Gps per la guida di tutti i giorni, che
conta oggi in Italia più di due milioni
e settecentomila utilizzatori, di cui Lu-
di Enrico Sacchi
mata è concessionaria esclusiva. I 200
punti di vendita Intersport coinvolti nel
lancio sono stati inseriti nelle mappe di
Waze e vengono visualizzati da tutti gli
utenti non appena giungono in prossimi-
tà dei negozi, segnalando la possibilità
di andare a provare subito il prodotto
Waze si differenzia dai tradizionali pro-
grammi di navigazione Gps in quanto,
grazie alle informazioni fornite dagli uti-
lizzatori, offre aggiornamenti sul traffico
o altri avvenimenti significativi in tempo
reale e permette agli utilizzatori stessi di
modificare e aggiornare le mappe attra-
verso il map editor messo a disposizione
nel sito.
“Il lancio della Realflex U-Form+ di Ree-
bok -sottolinea Filippo Arroni, Head of
Advertising di Lumata- è un esempio di
come sia possibile oggi realizzare una
campagna di geo-marketing perfetta-
mente mirata, in cui si inseriscono facil-
mente strumenti di immediata efficacia,
come la perfetta integrazione fra adv e
informazioni di servizio per raggiungere
lo store”.•
I 200 punti di vendita Intersport coinvolti nel lancio di RealFlex U-Form+ sono stati inseriti nelle mappe di Waze e vengono visualizzati da tutti gli utenti non appena giungono in prossimità dei negozi, segnalando la possibilità di andare a provare subito il prodotto
SPEDISCA OGGI STESSO IL COUPON DI ABBONAMENTO SPECIALE, COMPLETO DI TUTTI I SUOI DATI
MA
RK
® D
irect
Mar
ketin
g
Il sistema completo per la business communitydel marketinge del retail
MARK UP è il mensile per tutta la bu-siness community dell’industria e della grande distribuzione che analizza i trend e gli scenari del Retail, anticipa le più inno-vative tendenze del Marketing nazionale e internazionale, approfondisce le strategie dei prodotti di marca e profila l’evoluzione dei Servizi. MARK UP realizza ogni anno una serie di approfondimenti:
Oltre alla rivista, il sistema informativo di MARK UP include, approfondimenti su temi e settori di particolare rilevanza (Mercati e Scenari) con dati economici, di mercato, analisi di redditività, format di successo, sviluppi e prospettive del mon-do della distribuzione e dell’industria.
www.markup.itIl sito web, un luogo per costruire ricerche e osservare l’evoluzione del mondo del commercio e del largo consumo in Italia e all’estero. I Web Report, analisi specifiche su temi di particolare rilevanza.
e in più gli SpecialiSCENARI e MERCATI
SCONTO 16%rispetto all’acquisto in edicola!
ATTENZIONE! CAMPI OBBLIGATORICODICE FISCALE
PARTITA IVA
COGNOME NOME
RAGIONE SOCIALE
INDIRIZZO
CAP CITTÀ PROV.
TELEFONO CELLULARE
Clausola contrattuale: la sottoscrizione dell’offerta dà diritto a ricevere informazioni commerciali su prodotti e servizi di Gruppo 24 ORE. Se non desidera riceverle barri la casella Informativa ex D.Lgs. n. 196/03 Il Sole 24 ORE S.p.A., Titolare del trattamento, tratta i dati personali liberamente conferiti per fornire i servizi indicati e, se lo desidera, per AggiornarLa su iniziative e offerte del Gruppo. Potrà esercitare i diritti dell’Art. 7 del D.Lgs. n 196/03 rivolgendosi al Responsabile del trattamento, che è il Direttore Generale dell’Area Quotidiano, System, Business Media, Finanza e Agenzia presso Il Sole24 ORE S.p.A. Database di Marketing Via Pisacane, 1- 20016 Pero (MI). L’elenco completo ed aggiornato di tutti i Responsabili del Trattamento è disponibile presso l’Ufficio Privacy, via Monte Rosa 91 - 20149 Milano. I dati potranno essere trattati da incaricati preposti agli ordini, al marketing, all’amministrazione e al servizio clienti e potranno essere comunicati alle Società del Gruppo per le stesse finalità della raccolta, a società esterne per l’evasione dall’ordine, per l’invio di nostro materiale promozionale ed agli istituti bancari. Consenso Attraverso il conferimento del suo indirizzo e-mail, del numero di telefax e/o di telefono (del tutto facoltativi) esprime il Suo specifico consenso all’utilizzo di detti strumenti per l’invio di informazioni commerciali.
ON LINE All’indirizzo internet
http://offerte.ilsole24ore.com/markup
VIA FAX Inviare il coupon compilato via fax al numero 02 o 06 30225402
Per il pagamento riceverà il bollettino di CCP direttamente al suo recapito
VIA MAIL Inviare il coupon compilato in PDFall’indiizzo: [email protected]
Per il pagamento riceverà il bollettino di CCP direttamente al suo recapito
VIA TEL Chiamando il numero02 o 06 30225680esclusivamente con pagamento con Carta di credito
Servizio Clienti: tel. 02 30225680E-mail: [email protected]
Sì, approfitto subito di questa occasione per abbonarmi per un anno alla rivista MARK UP (10 numeri + gli Speciali Scenari e Mercati) al costo di sole 100,00 euro. Il mio abbonamento decorrerà per 12 mesi a partire dal primo numero raggiungibile. 51396
COUPON DI ABBONAMENTO SPECIALE
Abbonamentoannuale
10 NUMERI(più gli Speciali
Scenari e Mercati)solo euro
100,00anziché
120,00 euro
Quando si parla di business,si parla diMARK UP!
Si abboni subito!
MA
RK
® D
irect
Mar
ketin
g
20 maggio 201356
_ op in ione
sia per le donne che per gli uomini). Lo
ha confermato una risposta a interpello
del Ministero del Lavoro resa lo scorso
anno, che ha altresì precisato (nel totale
vuoto normativo sul punto) che la facoltà
di recesso “libero” del datore di lavoro,
prevista per legge alla scadenza del pe-
riodo formativo, slitta fino al termine del
periodo di garanzia sopra indicato.
Il Ministero nulla dice in ordine a come
gestire il problema sul piano pratico
(tanto per cambiare …), ma sulla base di
precedenti giurisprudenziali relativi a fat-
tispecie analoghe, per rendere possibile
tale slittamento è necessario e fonda-
mentale che il datore
di lavoro lo comunichi
all’apprendista “no-
vello sposo” prima
della scadenza del
termine originario,
indicando la nuova
data di scadenza del
contratto di appren-
distato.
Nulla e nessuno dice alcunchè invece in
merito agli sgravi contributivi propri del
contratto di apprendistato, che si può so-
lo supporre che proseguano anche per
tutto il periodo di proroga, salvo diverse
future prese di posizione da parte dell’In-
ps, che certo non rappresenterebbero il
primo esempio di palese distonìa tra le
posizioni del Ministero del Lavoro e quelle
dell’Inps.
Già non sono poche le disfunzioni le-
gislative che rendono complesso e ri-
schioso il ricorso, da parte delle azien-
de, a uno strumento contrattuale la cui
semplicità di utilizzo potrebbe davvero
far ripartire gli ingranaggi, oggi inchio-
dati, del mercato del lavoro. Se poi le
aziende devono confrontarsi con vincoli
di questo genere, privi di una reale logi-
ca e del tutto antistorici, davvero siamo
messi male.
Ma come, il matrimonio è diventato il vin-
colo giuridico e morale più volatile della
nostra società (chi può affermare il con-
trario, scagli la prima pietra …) e gli unici
a pagare le spese della superatissima vi-
sione del matrimonio come vincolo sacro
e inviolabile sono i datori di lavoro?
Concetti semplici invero: basterebbe un
intervento legislativo
dotato di un minimo,
ma davvero un mi-
nimo di intelligenza,
per eliminare questa
nota stonata nella
disciplina di un isti-
tuto così vitale per
il rilancio del mondo
del lavoro. Ma evi-
dentemente manca nel nostro mutevole,
ma sempre inefficiente, legislatore, an-
che quella soglia minima di intelligenza
necessaria per cogliere l’importanza di
ciò che, a un occhio distratto (o poco in-
telligente …), può erroneamente apparire
come un futile particolare.
L’unica “scusante” per la scarsa sapien-
za del nostro legislatore la rinveniamo in
un’altra massima che la tradizione attri-
buisce a Socrate: “Ecco perché ancora
oggi io vo d’intorno investigando e ricer-
cando ... se ci sia alcuno ... che io possa
ritenere sapiente; e poiché sembrami che
non ci sia nessuno, io vengo così in aiu-
to al dio (nel nostro caso, al legislatore,
ndr) dimostrando che sapiente non esiste
nessuno”.•
el caso del rapporto di appren-
distato, la frase (attribuita a So-
crate) “Sposarsi o non sposarsi
non è importante: in ogni caso
ti pentirai” non è perfettamente aderen-
te alla realtà. L’incrocio tra matrimonio e
apprendistato conduce infatti a un unico
pentimento … quello del datore di lavoro,
che si trova a pagare il f ìo di una scelta
di vita che, sicuramente, non lo riguarda
affatto.
La norma, in sé obsoleta e assai poco
ragionevole, del divieto di licenziamento
dalla data delle pubblicazioni fino al de-
corso di un anno dalla data di celebra-
zione del matrimonio (salvi i limitati casi
previsti dalla legge: D.Lgs 198/2006:
colpa grave costituente giusta causa,
cessazione di attività dell’azienda, ulti-
mazione della prestazione per la quale il
rapporto era sorto o scadenza del termi-
ne), applicabile a tutti i rapporti di lavoro
a tempo indeterminato, si applica anche
agli apprendisti (la regola vale, sia chiaro,
Aldo CalzaManaging PartnerhELP -Studio Persiani
normativa decisamente
obsoleta e poco
ragionevole
C U L T U R E
20 maggio 2013 57
noscenza delle norme italiane e straniere,
dei regolamenti e delle sentenze che conti-
nuamente intervengono ad aggiornare una
materia in perenne mutamento.
Nel novero delle iniziative da assumere
per perseguire quehto difficile obiettivo
è altamente consigliabile l’acquisto (e la
lettura, naturalmente) della guida pratica
che stiamo presentando, che contiene una
disamina chiara, precisa, lucida, sintetica
e aggiornata della materia, senza inutili
fronzoli e senza trascendere in commenti
superflui, grazie alla elevata competenza
dell’autrice, l’avv. Daniela Mainini (che le
ha permesso, tra l’altro, di assumere il
prestigioso ruolo di Presidente del Cen-
tro Studi Anticontraffazione), combinata
all’approccio pratico e volto alla soluzione
dei problemi datole dalla sua evidente e
solida estrazione e impostazione giuridica.
Attenzione, non è un libro da leggere sot-
to l’ombrellone, semmai è un libro che
permette agli imprenditori di lasciarsi al-
le spalle le preoccupazioni che produce
una gestione poco accorta del profilo del
made in Italy, potendosi così permettere
di godersi qualche momento di vero relax
sotto l’ombrellone, magari leggendo un
bel libro del soprendente e lungimirante
Giuseppe Prezzolini.•
di Aldo Calza
a fama dell’Italia è oggi gran-
de nel mondo per la seduzio-
ne del suo sistema di vita …
l’Italia universale … continua
ad occupar e preoccupar le nostre menti
per opera di singoli individui italiani, sem-
pre mirabili nel cavarsi d’imbarazzo e nel
corregger le situazioni penose e gravose
nelle quali i loro capitani li conducono. La
loro industria e la loro genialità, la loro
capacità di risolver con un tratto d’astuzia
o con assiduità di lavoro i loro problemi
personali non finiscono mai dall’indurci in
ammirazione”.
No, questo passaggio non lo troverete
nel libro che stiamo commentando, ma
in “The legacy of Italy”, un libro che il pre-
stigioso giornalista Giuseppe Prezzolini
scrisse raccogliendo le sue lezioni tenute
alla Columbia University nel … 1948 (per
chi lo volesse leggere in Italiano, il tito-
lo del libro, a causa evidentemente della
scarsa vena ottimistica del traduttore, è
“L’Italia finisce, ecco quel che resta”).
Oggi la drammatica situazione economica
complessiva dell’Italia non è così lonta-
na da quella che gli italiani hanno dovu-
to affrontare nel 1948, dunque vien da
chiedersi perché scrivere oggi una Guida
Rapida che aiuti gli imprenditori “nel com-
plicato mondo dell’indicazione di origine
italiana” (come recita il sottotitolo di co-
FATTO IN ITALIA?NO, MADE IN ITALY
di Daniela MaininiIpsoa Editorepagine 202, € 20,00
pertina del libro). Semplice invece. È per
lo stesso motivo spiegato da Prezzolini
65 anni fa: perché la nostra industria, la
nostra capacità imprenditoriale, la nostra
genialità e la nostra fantasia, oltre alla no-
stra incredibile attitudine a un approccio
volto al problem solving, sono ancora un
elemento di attrazione per tutti i mercati
del mondo e aiutano i nostri imprenditori
(quelli coraggiosi, che ancora investono
nel made in Italy, s’intende) a sopravvive-
re, grazie all’interesse che ancora suscita-
no i nostri prodotti all’estero. Per sopravvi-
vere, però, gli imprenditori Italiani devono
misurarsi con la ormai consolidata concor-
renza estera low cost, in molti casi fonda-
ta sulla contraffazione del made in Italy o
semplicemente su sistemi economici che,
rispetto al nostro, permettono di accedere
a processi produttivi immensamente me-
no costosi del nostro.
Ecco perché, nel silenzio dei nostri governi
che nulla fanno per rendere più compe-
titivi e meno costosi gli sforzi produttivi
dei nostri imprenditori, diviene importante
perseguire un giusto e lecito mix tra una
produzione realizzata effettivamente in
Italia e una delocalizzazione di parte dei
processi produttivi che non impatti sul
mantenimento del prestigioso sigillo del
made in Italy. Per farlo, è indispensabile
avere una approfondita e aggiornata co-
20 maggio 201358
N O M I
Amazon 15, Arroni Filippo 54, Assofranchising 20,
Bianchini Andrea 19, Billa 29, Blockbuster 16, Blog-
meter 48, Bocchiola Marco 20, Bord Bia 37, Bosio
Mauro 18, Cafissi Elisa 35, Camisi Marco 47, Campa-
na Imma 42, Carat 54, Censis 8, Ceved 18, Cgia 18,
Cinelli Alexia 42, Conad 18/24/30, Conad Sicilia 21,
Cosenza Vincenzo 49, Covip 8, Cranfield University
37, Crippa Stefano 20, Crovetto Stefano 50, D’Asaro
Biondo Carlo 51, De Cecco 34, Desigual 30, Ellen Ma-
cArthur Foundation 32, EuroSpin 29, Faraci Rosario
20, Fattori Riccardo 35, Federdistribuzione 20, Franco
Rinaldo 38, Fratelli Cambria 20, Gfk Eurisko 50, Ghiz-
zoni Federico 18, Giovannini Enrico 7, Global Green
33, Google 50, Green Cross international 33, Groupe
Auchan 20, Gruppo Ferro 36, H&M 33, Homeplus
14, I:Co 33, IperSimply 29, Iri 36, Irish Food Board
37, Kraft Foods 16, L’Erbolario 30, La Molina 35, La
Molisana 36, Lidl 26, Lucchetta Paolo 19, Lumata 54,
Lunardi Massimiliano 35, Lunardi Riccardo 35, M&S
37, Marco Polo Expert 30, McDonalds 37, McKinsey
32, Mila 38, Nespresso 15, Netflix 15, Nielsen 20,
Oasi Family 29, Ordanini Andrea 53, Origin Green 37,
Patagonia 33, Pricewaterhouse Coopers 37, Pugliese
Francesco 18, Ragusa Giorgio 21, Reebok 54, Sai 21,
Sassoli De Bianchi Lorenzo 51, Scotts Supermarket
21, Simply Italia 20, Subway 37, Tcc 47, Technische
Universiteit Eindhoven 53, Tesco 15, Trony 30, U2 25,
Unicoop Firenze 19, Unicredit Factoring 18, Unilever
37, Uniqlo 15, Università Bocconi 53, Università di
Catania 20, Upa 50, Van Son Bert 32, Ven der Heijden
Gielis 53, World Capital 10, Zara 15
STAMPA: ROTOLITO LOMBARDA S.p.A. - Via Sondrio, 320096 Seggiano di Pioltello (Mi)
SERVIZIO CLIENTI: [email protected] tel 02-3022.5680 06-3022.5680 fax 02-3022.5400 06-3022.5400.
ABBONAMENTI: [email protected] fax 02-3022.5402 06.3022.5402
Prezzo di una copia cartacea 2,75 €Prezzo abbonamento Italia € 102,90 + iva € 5,99 = totale € 108,89
Conto corrente postale n. 31481203 intestato a: Il Sole 24 ORE S.p.A. Pirola Abbonamenti. L’abbonamento avrà inizio dal primo numero raggiungibile.
Registrazione Tribunale di Milano n. 392/72 ROC n. 6553 del 10 /12/2001 - ISSN 1123-7260Associato a:
SEDE OPERATIVA: Via Carlo Pisacane 1 - 20016 - PERO (MILANO) Tel. +39 02 3022.1 - Fax +39 02 3022.6637UFFICIO PUBBLICITÀ: Tel. +39 02 3022.6295
Informativa ex D. Lgs. 196/03 (tutela della privacy).Il Sole 24 ORE S.p.A., Titolare del trattamento, tratta, con modalità connesse ai fini, i Suoi dati personali, liberamente conferiti al momento della sottoscrizione dell’abbonamento od acquisiti da elenchi contenenti dati personali relativi allo svolgimento di attività economiche ed equiparate per i quali si applica l’ar t. 24, comma 1, lett. d del D. Lgs. 196/03, per inviarLe la rivista in abbonamento od in omaggio. Potrà esercitare i diritti dell’ar t. 7 del D. Lgs n. 196/03 (accesso, correzione, can-cellazione, ecc.) rivolgendosi al Responsabile del trattamento, che è il Direttore Generale dell’Area Professionale, presso Il Sole 24 ORE S.p.A., l’Ufficio Diffusione c/o la sede di via Pisacane 1 - 20016 Pero (MI). Gli ar ticoli e le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Tutti i diritti sono riservati; nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, memorizzata o trasmessa in nessun modo o forma, sia essa elettronica, elettrostatica, fotocopia ciclostile, senza il permesso scritto dall’editore. L’elenco completo ed aggiornato di tutti i Responsabili del trattamento è disponi-bile presso l’Ufficio Privacy, Via Monte Rosa 91, 20149 Milano. I Suoi dati potranno essere trattati da incaricati preposti agli ordini, al marketing, al servizio clienti e all’amministrazione e potranno essere comunicati alle società di Gruppo 24 ORE per il perseguimento delle medesime finalità della raccol-ta, a società esterne per la spedizione della Rivista e per l’invio di nostro materiale promozionale.
“Annuncio ai sensi dell’ar ticolo 2, comma 2, del “Codice di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica”.La società Il Sole 24 ORE S.p.A., editore della rivista Gdoweek rende noto al pubblico che esistono banche-dati di uso redazionale nelle quali sono raccolti dati personali. Il luogo dove è possibile esercitare i diritti previsti dal D.LGS. n. 196/03 è l’ufficio del Responsabile del Trattamento dei dati personali, presso il coordinamento delle segreterie redazionali.
Testata a diffusione nazionale volontariamente sottoposta dall’editore ad accertamento e riscontro della tiratura e diffusione per il periodo 01/01/2009-31/12/2009; tiratura media 21.022 copie, diffusione media 20.589 copie. Società di Revisione Fausto Vittucci & C. sas.
numero 09 - 20 maggio 2013www.gdoweek.it - www.gdoweektv.it
PROPRIETARIO ED EDITORE: Il Sole 24 ORE S.p.A.SEDE LEGALE: Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano
PRESIDENTE: Benito BenediniAMMINISTRATORE DELEGATO: Donatella Treu
DIRETTORE RESPONSABILE: Mattia Losi
AREA RETAILVICEDIRETTORE: Cristina Lazzati
REDAZIONE: Ugo Stella (Caporedattore), Gennaro Fucile (Vicecaporedattore), Marina Bassi (Caposervizio), Gino Pagliuca, Enrico Sacchi (Caposervizio)
Patrick Fontana (Vicecaporedattore), Francesco Oldani (Vicecaposervizio), Anna Bertolini, Roberto Pacifico
UFFICIO GRAFICO: Elisabetta Delfini (coordinatore),Elisabetta Buda, Patrizia Cavallotti, Elena Fusari, Laura Itolli, Silvia Lazzaretti, Luciano Martegani, Cristina Negri, Diego Poletti, Luca Rovelli, Walter Tinelli
SEGRETERIA DI REDAZIONE BUSINESS MEDIA: Anna Alberti, Donatella Cavallo, Rita Galimberti, Laura Marinoni Marabelli, Paola Melis, Elena Palazzolo,
Katia Simeone - [email protected]
COLLABORATORI: Davide Bernieri, Alessandra Bonaccorsi, Aldo Calza (hELP - Studio Persiani), Lu.Ca, Luigi Dell’Olio, Elena Giordano, Luigi Ippolito, Silvia Ricci (Porta la
sporta), Fabio Salvati, Mauro Scarpellini, Manuela Soressi, Barbara Trigari
PROGETTO GRAFICO: Elisabetta Delfini, Walter Tinelli
DIRETTORE EDITORIALE BUSINESS MEDIA: Mattia Losi