GAUDETE ET EXSULTATEGAUDETE ET EXSULTATE 4a domenica di ... · Domenica 29 aprile - Quinta domenica...

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FORANIA ORANIA DI DI P ALMANOVA ALMANOVA Collaborazione Pastorale tra le Parrocchie Collaborazione Pastorale tra le Parrocchie Palmanova Palmanova- Sottoselva e Jalmicco Sottoselva e Jalmicco Bagnaria Arsa e Sevegliano Bagnaria Arsa e Sevegliano- Privano Privano Trivignano Trivignano- Melarolo e Clauiano Melarolo e Clauiano- Merlana Merlana 22 aprile 2018 Quarta domenica di Pasqua Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario - che non è pastore e al quale le pecore non appartengono - vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore». foglio settimanale n. 21/CP “Il piano di Dio va sempre controcorrente: leggete le Beatitudini”. Non c’è stata forse esortazione più ricor- rente di questa fin dall’inizio del pontificato di France- sco. Più volte così l’ha ripetuta il Papa da quell’udienza del 6 agosto 2014: “Prendete il Vangelo, il Vangelo di Matteo, capitolo quinto, all’inizio ci sono queste Bea- titudini; capitolo 25, ci sono le altre. E vi farà bene leggerlo una volta, due volte, tre volte. Ma leggere questo, che è il programma di santità. Che il Signore ci dia la grazia di capire questo suo messaggio”. Controcorrente è l’esortazione apostolica GAUDETE AUDETE ET ET EXSULTA- EXSULTA- TE TE (Rallegratevi ed esultate), del 19 marzo scorso, che offre una riflessione “sulla chiamata alla santità nel mondo contempo- raneo”. Le Beatitudini disegnano un’altro modo di essere, di vivere da uomini. Prima ancora di chiedersi che cosa ci rende cristiani biso- gna infatti chiedersi che cosa ci rende veramente uomini. La ri- sposta è una sola: la santità, cioè realizzare gli insegnamenti delle Beatitudini. Nella prospettiva cristiana, questo non è possi- bile senza la grazia di Dio; diventare santo significa avvicinarsi sempre più alla perfezione per la quale la natura umana è fatta. Se non siamo santi, non siamo pienamente uomini né pienamen- te cristiani, perché i santi non sono solo quelli canonizzati né supereroi o figure da immaginetta fuori dalle faccende ordinarie. San Paolo chiamava i cristiani delle diverse comunità “santi”, che sono cioè tutti i battezzati, coloro che hanno ricevuto e accolto lo spirito di Dio e che si sentono perciò attratti verso il bene al servi- zio degli uomini. La storia, la storia di ognuno si gioca su questa disponibilità all’apertura verso Dio e i fratelli. Affondare qui le radici è il colpo d’ala, il punto più alto e cruciale, il succo della storia anche di un pontificato non misurato secondo categorie ideologiche e monda- ne, che ha illuminato come l’amore di Dio e l’amore del prossimo non possono andare separati. “Nella storia della Chiesa, i veri rinnovatori - osserva il Papa - sono i santi. Sono loro i veri rifor- matori, quelli che cambiano, quelli che trasformano, che sviluppa- no e risuscitano il cammino”. La santità è perciò una necessità primaria, è necessaria come l’aria, il respiro. Da chiedere oggi, per ciascuno! È questa la riforma, la vera rivoluzione! GAUDETE ET EXSULTATE GAUDETE ET EXSULTATE 4a domenica di Pasqua (Gv 10,11 (Gv 10,11- 18) 18) PASTORI ASTORI O MERCENARI MERCENARI? Dai Vangeli emerge che la legge di Dio non esiste, perché Dio non fa leggi. Dio è amore e l’amore non può essere codifica- to. Gesù agisce sempre in nome dell’amore del Padre, cioè per il bene degli uomini. Nel conflitto tra la legge e il bene concreto da fare agli uomini, non ha avuto esitazioni: ha sem- pre scelto il bene dell’uomo. Facendo il bene agli uomi- ni si fa piacere a Dio. Gesù rivendica di essere quell’unico pastore del suo popolo, rivendica la sua condizione divina. “Il pastore offre la sua vita per le pecore”. Per quat- tro volte viene ripetuta l’espressione “offrire la vita”. Gesù con l’immagine del pastore elimina ogni forma di dominio e di potere: lui è il vero pastore perché dona la sua vita per le pecore. Il mercenario non è un cattivo pastore, al mercenario non importa delle pecore. Gesù è venuto a inaugurare una nuova relazione tra gli uomini e la divinità. Gli uomini nella religione dei tempi di Gesù erano abituati ad una relazione di sotto- missione nei confronti di Dio che era da servire e da temere e al quale si doveva offrire sacrifici. L’espressione di Gesù “conosco le mie pecore”, indi- ca il rapporto coniugale, Gesù ha con i suoi un rapporto molto intimo e aggiunge che “chiama una per una per nome”: il rapporto con Dio è un rapporto personale. Gesù non limita la libertà delle persone, ma la poten- zia dando loro la piena libertà dei figli di Dio. “Convertirsi” significa smetterla di essere centrati su noi stessi e iniziare a vivere per gli altri. “Pastore e gregge” si fondono in un’unica realtà. Gesù è venuto a rivelare che Dio è il Padre di tutti, ebrei e pagani, che la sua Parola è rivolta a tutti, perché conoscessero la sua voce e lo seguissero sul sentiero della Vita. Per fare questo bisogna essere molto aderenti allo Spirito di Gesù e così, seguendo la “voce” di un solo pastore, cadranno i “muri di separazione”!

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FFORANIAORANIA DIDI PPALMANOVAALMANOVA

Collaborazione Pastorale tra le ParrocchieCollaborazione Pastorale tra le Parrocchie

PalmanovaPalmanova--Sottoselva e JalmiccoSottoselva e Jalmicco

Bagnaria Arsa e SeveglianoBagnaria Arsa e Sevegliano--PrivanoPrivano

TrivignanoTrivignano--Melarolo e ClauianoMelarolo e Clauiano--MerlanaMerlana

22 aprile 2018

Quarta domenica di Pasqua

Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore.

Il mercenario - che non è pastore e al quale le pecore non appartengono -

vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge,

e il lupo le rapisce e le disperde;

perché è un mercenario e non gli importa delle pecore».

foglio settimanale n. 21/CP

“Il piano di Dio va sempre controcorrente: leggete le Beatitudini”. Non c’è stata forse esortazione più ricor-rente di questa fin dall’inizio del pontificato di France-sco. Più volte così l’ha ripetuta il Papa da quell’udienza del 6 agosto 2014: “Prendete il Vangelo, il Vangelo di Matteo, capitolo quinto, all’inizio ci sono queste Bea-titudini; capitolo 25, ci sono le altre. E vi farà bene leggerlo una volta, due volte, tre volte. Ma leggere questo, che è il programma di santità. Che il Signore ci dia la grazia di capire questo suo messaggio”. Controcorrente è l’esortazione apostolica GGAUDETEAUDETE ETET EXSULTA-EXSULTA-

TETE (Rallegratevi ed esultate), del 19 marzo scorso, che offre una riflessione “sulla chiamata alla santità nel mondo contempo-raneo”. Le Beatitudini disegnano un’altro modo di essere, di vivere da uomini. Prima ancora di chiedersi che cosa ci rende cristiani biso-gna infatti chiedersi che cosa ci rende veramente uomini. La ri-sposta è una sola: la santità, cioè realizzare gli insegnamenti delle Beatitudini. Nella prospettiva cristiana, questo non è possi-bile senza la grazia di Dio; diventare santo significa avvicinarsi sempre più alla perfezione per la quale la natura umana è fatta. Se non siamo santi, non siamo pienamente uomini né pienamen-te cristiani, perché i santi non sono solo quelli canonizzati né supereroi o figure da immaginetta fuori dalle faccende ordinarie. San Paolo chiamava i cristiani delle diverse comunità “santi”, che sono cioè tutti i battezzati, coloro che hanno ricevuto e accolto lo spirito di Dio e che si sentono perciò attratti verso il bene al servi-zio degli uomini. La storia, la storia di ognuno si gioca su questa disponibilità all’apertura verso Dio e i fratelli. Affondare qui le radici è il colpo d’ala, il punto più alto e cruciale, il succo della storia anche di un pontificato non misurato secondo categorie ideologiche e monda-ne, che ha illuminato come l’amore di Dio e l’amore del prossimo non possono andare separati. “Nella storia della Chiesa, i veri rinnovatori - osserva il Papa - sono i santi. Sono loro i veri rifor-matori, quelli che cambiano, quelli che trasformano, che sviluppa-no e risuscitano il cammino”. La santità è perciò una necessità primaria, è necessaria come l’aria, il respiro. Da chiedere oggi, per ciascuno! È questa la riforma, la vera rivoluzione!

GAUDETE ET EXSULTATEGAUDETE ET EXSULTATE 4a domenica di Pasqua (Gv 10,11(Gv 10,11--18)18)

PPASTORIASTORI OO MERCENARIMERCENARI??

Dai Vangeli emerge che la

legge di Dio non esiste, perché

Dio non fa leggi. Dio è amore e

l’amore non può essere codifica-

to. Gesù agisce sempre in nome

dell’amore del Padre, cioè per il

bene degli uomini.

Nel conflitto tra la legge e il

bene concreto da fare agli uomini,

non ha avuto esitazioni: ha sem-

pre scelto il bene dell’uomo. Facendo il bene agli uomi-

ni si fa piacere a Dio. Gesù rivendica di essere

quell’unico pastore del suo popolo, rivendica la sua

condizione divina.

“Il pastore offre la sua vita per le pecore”. Per quat-

tro volte viene ripetuta l’espressione “offrire la vita”.

Gesù con l’immagine del pastore elimina ogni forma

di dominio e di potere: lui è il vero pastore perché dona

la sua vita per le pecore. Il mercenario non è un cattivo

pastore, al mercenario non importa delle pecore.

Gesù è venuto a inaugurare una nuova relazione tra

gli uomini e la divinità. Gli uomini nella religione dei

tempi di Gesù erano abituati ad una relazione di sotto-

missione nei confronti di Dio che era da servire e da

temere e al quale si doveva offrire sacrifici.

L’espressione di Gesù “conosco le mie pecore”, indi-

ca il rapporto coniugale, Gesù ha con i suoi un rapporto

molto intimo e aggiunge che “chiama una per una per

nome”: il rapporto con Dio è un rapporto personale.

Gesù non limita la libertà delle persone, ma la poten-

zia dando loro la piena libertà dei figli di Dio.

“Convertirsi” significa smetterla di essere centrati su

noi stessi e iniziare a vivere per gli altri. “Pastore e

gregge” si fondono in un’unica realtà.

Gesù è venuto a rivelare che Dio è il Padre di tutti,

ebrei e pagani, che la sua Parola è rivolta a tutti, perché

conoscessero la sua voce e lo seguissero sul sentiero

della Vita. Per fare questo bisogna essere molto aderenti

allo Spirito di Gesù e così, seguendo la “voce” di un

solo pastore, cadranno i “muri di separazione”!

Domenica 22 aprile

QQUARTAUARTA DOMENICADOMENICA DIDI PPASQUAASQUA Atti 4,8-12 / 1a lettera di Giovanni 3,1-2 / Giovanni 10,11-18

SSEVEGLIANOEVEGLIANO (10,00) Santa Messa e consegna delle

vesti ai bambini e bambine di Prima Comunione e

60° di Matrimonio di Angelina e Renato Danielis.

JJALMICCOALMICCO (10,30) Santa Messa con la presentazione

dei bambini e bambine che si accosteranno alla Pri-

ma Confessione.

BBAGNARIAAGNARIA AARSARSA (11,00) Santa Messa solenne per

la festa di San Giorgio, titolare della chiesa parroc-

chiale; partecipa l’Associazione dell’Arma di Ca-

valleria,che ricorda il patrono.

PPRIVANORIVANO (11,00) Santa Messa

con il 60° di Matrimonio di Annamaria e Ar-

mando Mariani e 50° di Matrimonio di Ro-

berta e Luigi Tosoratti.

Lunedì 23 aprile PPALMANOVAALMANOVA (20,30) in Oratorio incontro con

i genitori dei giovani che riceveranno il sa-

cramento della Confermazione sabato 12

maggio.

Martedì 24 aprile TTRIVIGNANORIVIGNANO (10,00) Adorazione al Santissimo Sacra-

mento.

SSEVEGLIANOEVEGLIANO (15,00-17,00) presso il salone della scuola

dell’Infanzia “Maria Bambina” il Centro Italiano Fem-

minile organizza “Donne insieme per pregare per la

Pace”; intervengono rappresentanti di varie religioni

che recitano una preghiera per la pace nel mondo.

Mercoledì 25 aprile CCLAUIANOLAUIANO (11,00) in chiesa parocchiale Santa

Messa solenne per la festa di San Marco, tito-

lare della chiesa campestre.

PPALMANOVAALMANOVA (11,00) Santa Messa solenne per la festa del com-

patrono San Marco; al termine (11,45) dal

sagrato del Duomo tradizionale benedizione

degli autoveicoli (entrata in piazza da contra-

da Donato e uscita da contrada Savorgnan).

Venerdì 27 aprile PPALMANOVAALMANOVA (dalle 20,00 alle 22,00) in Oratorio

iniziano gli incontri per educatori e animatori

dell’Estate Ragazzi e dei Campi Scuola.

Sabato 28 aprile BBAGNARIAAGNARIA (10,00), Confessioni per i bambini e

bambine che riceveranno la Prima Comunione.

PPALMANOVAALMANOVA (14,30) in Oratorio incontro con i

genitori dei bambini e bambi-

ne di prima elementare. SSEVEGLIANOEVEGLIANO (18,00), al termine

delle attività dell’Oratorio, Santa Messa prefe-

stiva presso la scuola dell’Infanzia.

TTRIVIGNANORIVIGNANO (20,45), in sala parrocchiale la Compagnia Filo-

drammatica “L’Ajar” di S. Maria di Sclaunicco presenta “Un

burlaç d’avòst” con la regia di Patrizia Isoli.

Domenica 29 aprile

QQUINTAUINTA DOMENICADOMENICA DIDI PPASQUAASQUA Atti 9,26-31 / 1a lettera di Giovanni 3,18-24 / Giovanni 15,1-8

I genitori che intendono battezzare i propri figli/figlie (domenica 3 giugno in Duomo, ore 11, o do-menica 10 giugno a Jalmicco, ore 10,30) sono pre-gati di voler indicare la loro volontà, entro dome-nica 6 maggio, in canonica a Palmanova, piazza

Grande 17 (tel. 0432.928337). La richiesta è necessaria al fine di programmare gli incontri di preparazione al sacramento del Battesimo.

INTENZIONI SANTE MESSE

Lunedì 23 aprile

Palmanova 8,00

Palmanova 18,30 defunti Angilella-Locurto / Maria e Angelo Boga Demetrio Schirra / Massimiliano Bocin / Liliana Piva

Bagnaria 19,00

Martedì 24 aprile

Palmanova 8,00

Palmanova 18,30 Gerardo Parente / Augusto Terenzani Francesco Candotto, Ebe Sonvilla ed Ettore Castro

Sevegliano 19,00

Mercoledì 25 aprile - Festa di San Marco, evangelista

Clauiano 11,00

Palmanova 11,00 Comunità parrocchiale

Palmanova 18,30 Vivi e defunti Confraternita Ss.ma Annunziata Aldo Damiano / Marianna e Clemente Gino e Teresa Trevisan

Sottoselva 19,00

Giovedì 26 aprile

Palmanova 8,00

Palmanova 18,30 Crosilla, Ita e Silvio / Agostino Valentino

Trivignano 19,00

Venerdì 27 aprile

Palmanova 8,00

Palmanova 18,30

Privano 19,00

Sabato 28 aprile

Palmanova 8,00 Leo e Lidia Pellizzoni

Sevegliano 18,00

Palmanova 19,00 Nazzarena / Luigi e Maria Versace

Trivignano 19,00 Rino e Maria Azzano

AVVISI DA DOMENICA 22 A DOMENICA 29 APRILE 2018

Domenica 29 aprile - Quinta domenica di Pasqua

Palmanova 8,30 Davide e Angela Zanolin

Melarolo 9,30 Liturgia della Parola

Merlana 9,30

Sottoselva 9,30

Privano 9,30

Sevegliano 10,00

Trivignano 10,00 Liturgia della Parola

Jalmicco 10,30

Bagnaria 11,00

Clauiano 11,00

Palmanova 11,00 Comunità parrocchiale

Palmanova 19,00 Maria Paviotti ed Emilio Canciani / Antonio (ann.) Lepido Mazzega / Avana Zamparutti

Vivono nel nostro ricordo

AARVENORVENO CCRESSATTIRESSATTI (a Palmanova)

IILEANALEANA MMARIAARIA PPIUCHIUCH SSUERZUERZ (a Palmanova)

EELENALENA ZZULIANIULIANI (a Palmanova)

Li salutiamo con un’accorata

preghiera di suffragio.

PREGARE E LEGGERE

Chi vuole essere sempre unito a Dio, deve pregare spesso e legge-re spesso, perché nella preghiera siamo noi che parliamo a Dio, ma nella lettura della Bibbia è Dio che parla a noi.

Sant’Isidoro (560-636)