Garantire il contesto: il dirigente scolastico tra ... 309pd.pdf · Umberto Galimberti (2007) –...
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Graziano Bellio
Dipartimento per le DipendenzeCastelfranco Veneto (TV)
Garantire il contesto: il dirigente scolastico tra adempimenti di governo e ruolo educativo
Padova – 16 marzo 2007
Sembra quasi che quella dell’analizzare sia la terza di quelle professioni “impossibili” il cui esito insoddisfacente è scontato in anticipo. Le altre due, note da molto più tempo, sono quella dell’educare e del governare.
S. Freud (1937) – Analisi terminabile e interminabile
Ho sempre pensato che la scuola non si fa con i programmi ministeriali, ma con la personalità dell’insegnante in grado, grazie alla sua maturità psicologica, di intercettare i canali emotivi dei suoi allievi che sono la precondizione per attivare la curiosità intellettuale.
Umberto Galimberti (2007) – dalla rivista D – la Repubblica delle donne
il ruolo educativoAlla famiglia e alla scuola, in quanto agenzie educative primarie, viene assegnato il compito di educare e formare il giovane cittadinoLa cosiddetta cultura dominante mira più a fare del giovane un consumatore che a trasmettere regole condiviseLa comunità locale di fatto lascia sole la famiglia e la scuola nel loro ruolo educativo, spesso in conflitto tra loro, e peraltro ostacolandone l’azione.
il ruolo educativo
Alcuni ostacoli all’azione educativa della scuola:
� Scarsi riconoscimenti e poca solidarietà dall’esterno verso i docenti
� Scarsa consapevolezza e motivazioni in una parte del corpo insegnante
� Norme e modelli comportamentali contraddittori e facilmente criticabili da parte di componenti della comunità locale
� Scarico di responsabilità e scarsa collaborazione tra famiglia e scuola
il ruolo educativo
Alcuni ostacoli all’azione educativa della scuola:
� Normativa vincolante, pesanti adempimenti burocratici
� Struttura organizzativa poco funzionale� Mancanza di una vera formazione e selezione
del corpo docente� Mancanza di un approccio gruppale al lavoro di
docenza
il ruolo educativo
Il perseguimento della missione educativa e formativa della scuola principalmente attraverso i propri compiti ordinari ha valore preventivosullo sviluppo della tossicodipendenza:
� riduzione dei fattori di rischio� rinforzo dei fattori di protezione
Il valore preventivo della missione educativa e formativa della scuola è il punto d’incontro tra il mondo della scuola e quello dell’operatore del SerT
il compito educativo e preventivo
Ogni docente dovrebbe essere consapevole della propria missione:
� Da un POF:“(La scuola) vede ...esaltata la sua più generale funzione educativa
proprio per l’esigenza dei giovani di oggi di non vivere passivamente le trasformazioni in corso, ma di esserne protagonisti consapevoli e dotati di capacità critica.”
“ Obiettivo fondamentale... è una formazione culturale di qualità nella prospettiva della maturazione integrale della personalità sia nella dimensione cognitiva che in quella socio-affettiva...”
In termini psicologici ciò significa:� Sviluppo di competenze� Autonomia� Rafforzamento di abilità cognitive e sociali:
� Responsabilità� Critica e capacità di analisi� Capacità di risoluzione dei problemi� Autostima e autoefficacia� Fronteggiamento (coping)� Tolleranza dell’attesa, della frustrazione, dei
sentimenti negativi
il compito educativo e preventivo
Apprendimento attivoApprendimento passivo
Tempo lineare - evolutivoTempo circolare
ResponsabilizzazioneAiuto
CoinvolgimentoDistacco
Neutralità affettivaInvischiamento emotivo
Attenzione all’affettivitàAttenzione al programmaGruppo classeIndividuo
FormazioneInformazioni
Sviluppo di abilitàTrasmissione di sapere
il ruolo di garanzia
Il dirigente scolastico agli occhi della comunità locale è il garante della funzione educativa e formativa della scuolaEgli può svolgere tale funzione attraverso molteplici azioni e seguendo alcuni principi di base
il ruolo di garanzia
� I progetti di educazione e promozione della salute
� I CIC
� I protocolli di intervento nei casi problematici
progetti di educazione-promozione della salute
Non progetti singoli, ma una politica di educazione-promozione della salute
Individuazione di obiettivi specifici e verificabiliProiezione pluriennale della politica di educazione-promozione della salute
Universalità nell’accesso agli interventi di educazione-promozione della salute
progetti di educazione-promozione della salute
Organizzazione sequenziale degli interventi sulla base dei dati epidemiologici e di una visione complessiva degli interventiFormazione e investimento sulla professionalità della parte più stabile del corpo docente
il ruolo di garanzia
� I progetti di educazione e promozione della salute
� I CIC
� I protocolli di intervento nei casi problematici
il CIC
Il CIC nasce come agenzia per la prevenzionedell’uso di sostanze, sulla base dell’Art. 106 del DPR 309/90 sugli stupefacentiIl CIC è uno strumento integrativo tra le varie componenti della scuola e altre agenzie del territorio a supporto dell’azione educativaIl CIC come semplice punto d’ascolto e di sostegno psicologico tradisce la missione propria e dell’istituzione cui appartieneIl CIC non deve diventare il luogo delegato al confinamento e normalizzazione della problematicità
il CIC
Il dirigente scolastico non è solo il responsabile dell’adempimento alle direttive ministeriali relative al CIC, ma anche il garante dell’etica degli obiettivi e delle azioni concretamente compiute, nonché della dignità del centro, di chi vi lavora e delle persone che ad esso si rivolgono
il CIC
Compiti del dirigente scolastico relativamente ad aspetti organizzativi:
� Locali dignitosi e riservati
� Orari flessibili� Scelta dei docenti referenti CIC e
costituzione del gruppo di lavoro
� Corresponsabilità nella scelta degli obiettivi e della metodologia
� Sostegno agli interventi
il CIC: il luogo
Anche nel contesto di eventuali difficoltà logistiche il CIC deve poter contare su locali autonomi e dignitosi dove poter svolgere la propria attività in condizioni di riservatezza e di non interferenza da parte di estraneiDurante i colloqui non devono essere ammessi altri docenti o altri studenti
il CIC: il tempo
L’orario del CIC deve essere inteso in modo flessibile e non come quello di uno sportello municipaleIl docente referente deve poter essere contattabile durante tutto l’arco della settimana per poi rimandare ad un colloquio approfondito in un orario e luogo più adeguati
il CIC: il docente referente
Il dirigente scolastico ha particolare responsabilità nella buona scelta dei docenti che costituiranno il gruppo di lavoro:
� un gruppo è formato da almeno 3 persone� il volontario non è sempre la persona più adatta� chi ha conoscenze di psicologia non è sempre
la persona più adatta
il CIC: il docente referente
� l’incarico non va affidato a persone con aspetti disturbati della personalità
� Il docente CIC sa relazionarsi con i giovani senza confondersi con loro, ed è da loro stimato
� Il docente CIC ha un aspetto, atteggiamento, abbigliamento e mimica che incoraggia la comunicazione con modalità non equivoche
� Il docente CIC dovrà mostrare motivazione ad apprendere tecniche efficaci di gestione del colloquio e di rinforzo di abilità sociali e cognitive (problem solving, gestione della frustrazione e del conflitto…)
finalità della funzione di ascolto del CIC
Consulenza: “Raccogliere e saper accogliere” le richieste delle persone in difficoltà (studenti, docenti, genitori)
Presa in carico: Programmare interventi di sostegno dello studente relativamente alle relazioni e allo stare bene a scuola, all’apprendimento e allo sviluppo della persona.
caratteristiche della consulenzaconsulenzanel CIC
E’ di breve durata (alcuni colloqui)
E orientata alla chiarificazione e al sostegno delle motivazioni al cambiamento
Supporta emotivamente e rinforza le abilità, l’autostima e l’autoefficaciaE’ tipica dei casi non gravi o con motivazioni al cambiamento basse
caratteristiche della presa in presa in caricocarico nel CIC
E’ di lunga durata (1 o più anni scolastici)Prevede obiettivi verificabili e flessibilità organizzativaE’ tipica dei casi gravi
Solitamente richiede la mobilitazione della famiglia e di altre risorse esterne al CIC (lavoro di rete)Si modifica nel tempo adattandosi alle esigenze
definizione di “caso”
E’ sempre prioritario definire le competenze e gli obiettivi sul caso:
� Sono sempre di pertinenza scolastica� Una corretta lettura dei bisogni aiuta a selezionare
gli obiettivi perseguibili� Usualmente è richiesto il coinvolgimento di altri
soggetti (preside, docenti, famiglia, altri)� La responsabilità del docente si ferma là dove
cessa il potere di intervento� Responsabile primo del minore resta la famiglia
di fronte alla patologia
Se una persona è portatrice di grave problematicità personale:
� Va coinvolta la presidenza e il consiglio di classe� Va coinvolta la famiglia e, se ritenuto opportuno,
attraverso di essa, il medico di medicina generale� Se necessario va data l’indicazione di rivolgersi
ad un servizio sociosanitario o socioassistenziale� Se opportuno l’avvio dei contatti con il servizio
può essere facilitato dal docente CIC
di fronte alla patologia
� La presa in carico del CIC non deve mai essere orientata alla patologia
� Quando opportuno, nei limiti di stretta necessità e con la collaborazione della famiglia, il CIC chiede di essere informato dell’andamento del trattamento e acquisisce dai curanti consigli sulle condotte da tenere
� Gli obiettivi del lavoro del CIC, di concerto con il consiglio di classe e la presidenza, resta la promozione dello stare bene a scuola e la prevenzione del fallimento scolastico
Consulenza, presa in carico, rete
presa in caricoconsulenza
CIC
Altreagenzie
il ruolo di garanzia
� I progetti di educazione e promozione della salute
� I CIC
� I protocolli di intervento nei casi problematici (il caso del consumatore di cannabis)
i protocolli di interventoUn protocollo di intervento si caratterizza per una sequenza ordinata di azioni che mirano a raggiungere un obiettivoUn protocollo di intervento ha i seguenti vantaggi:
� Trasparenza� Standardizzazione e garanzia di continuità nel tempo� Possibilità di modificazione dopo adeguata
sperimentazione� Chiarezza di compiti e responsabilità dei docenti
il protocollo per il consumo di cannabis
Nella scuola, come in ogni altro luogo di aggregazione giovanile, si possono trovare persone che consumano, detengono, procurano ad altri la cannabisCirca il 30% dei giovani sperimenta il fumo di cannabisI consumatori regolari sono molti meno (5-10%)Anche diversi docenti sono stati o sono tuttora consumatori di cannabis
il protocollo per il consumo di cannabis
La scuola ha il compito di proteggere i non consumatori dall’esposizione al rischio, ma anche di promuovere azioni educative e di protezione verso i giovani consumatori
Uno dei mezzi efficaci per controllare il fenomeno della diffusione delle sostanze nella scuola è di stabilire regole trasparenti, condivise, applicabili, protettive e nel contempo responsabilizzanti
il protocollo per il consumo di cannabis
Di fronte al consumo di cannabis nella scuola:
� Individuare il consumatore� Informare il CIC (docente e operatore ulss)� Il CIC informa il dirigente scolastico� Il CIC informa il coordinatore di classe� Colloquio presso il CIC dell’allievo per valutare i
fattori di rischio e la potenzialità di danno
il protocollo per il consumo di cannabis
Di fronte al consumo di cannabis nella scuola:
� Il CIC formula un piano di intervento educativo e di tutela sia per il consumatore che per l’ambiente
� Il dirigente scolastico e, se opportuno, il CIC informano i genitori del comportamento di assunzione e delle eventuali potenzialità di rischio evidenziate
il protocollo per il consumo di cannabis
Di fronte al consumo di cannabis nella scuola:
� Diffida formale del consumatore da parte del dirigente scolastico alla presenza dei genitori
� Monitoraggio del comportamento e del rendimento scolastico e delle frequentazioni sia per l’anno in corso che per la restante permanenza dell’allievo nella scuola
� Sanzione disciplinare nel caso di futura recidiva
i protocolli di intervento
Altri esempi di protocolli di intervento:� Bullismo / atti vandalici� Inosservanza del divieto di fumare o consumare
alcoolici� Inosservanza delle regole relative alle gite
scolastiche� Calo improvviso del rendimento scolastico� Uso improprio di telefonino � Uso improprio di tecnologie o strutture della
scuola� (…)
ART. 106Centri di informazione e consulenza nelle scuole, inizi ative di
studenti animatori
1. I provveditori agli studi, di intesa con i consigli di istituto e con i servizi pubblici per l'assistenza socio-sanitaria ai tossicodipendenti, istituiscono centri di informazione econsulenza rivolti agli studenti all'interno delle scuole secondarie superiori.
2. I centri possono realizzare progetti di attività informativa edi consulenza concordati dagli organi collegiali della scuola con i servizi pubblici e con gli enti ausiliari presenti sul territorio. Le informazioni e le consulenze sono erogate nello assoluto rispetto dell'anonimato di chi si rivolge alservizio.
3. Gruppi di almeno venti studenti (…)