GA 2010-2011 L03-Organizzazione urbana -  · L’Europa è uno dei continenti piùurbanizzati del...

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Contenuti: organizzazione territoriale della città dalla città alla metropoli e oltre abitare/vivere lo sprawl urbano la Regione padana: un sistema di differenze La dimensione fisica dell’abitare: l’armatura urbana L’organizzazione urbana Fulvio Adobati Seeta Maggi, Andrea Azzini, Michela Lazzarini (cultori della materia) Facoltà di Scienze Umanistiche Corso di Geografia Antropica – A.A. 2010/2011 Università degli Studi di Bergamo Principi di organizzazione territoriale 1. Principio di agglomerazione (sinergia) 2. Principio di accessibilità (competizione spaziale) 3. Principio di interazione spaziale (domanda di mobilità) 4. Principio di gerarchia (ordine delle città) 5. Principio di competitività (base di esportazione) Principio di agglomerazione (sinergia) Perché esiste la città? È il principio economico fondamentale della città, gli uomini trovano più vantaggioso gestire i propri rapporti in modo spazialmente concentrato. Gli elementi che stanno alla base della maggiore efficienza di un modello concentrato risiedono in quelle che gli economisti chiamano indivisibilità o, da un diverso punto di vista, economie di scala.

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Contenuti:

organizzazione territoriale della città

dalla città alla metropoli e oltre 

abitare/vivere lo sprawl urbano

la Regione padana: un sistema di differenze

La dimensione fisica dell’abitare: l’armatura urbana

L’organizzazione urbana

Fulvio Adobati

Seeta Maggi, Andrea Azzini, Michela Lazzarini (cultori della materia)

Facoltà di Scienze Umanistiche Corso di Geografia Antropica – A.A. 2010/2011

Università degli Studi di Bergamo

Principi di organizzazione territoriale

1. Principio di agglomerazione (sinergia)

2. Principio di accessibilità (competizione spaziale)

3. Principio di interazione spaziale (domanda di mobilità)

4. Principio di gerarchia (ordine delle città)

5. Principio di competitività (base di esportazione)

Principio di agglomerazione (sinergia)Perché esiste la città? 

È il  principio  economico  fondamentale  della  città,  gli  uomini  trovano  piùvantaggioso gestire i propri rapporti in modo spazialmente concentrato.Gli  elementi  che  stanno  alla base della maggiore  efficienza  di  un modello concentrato risiedono  in quelle che gli economisti chiamano  indivisibilità o, da un diverso punto di vista, economie di scala.

Principio di accessibilità (competizione spaziale)Dove nella città?

È il principio che descrive l’organizzazione interna della città.Le diverse attività (residenziali, produttive…) sono in competizione fra loro per una localizzazione più vantaggiosa nello spazio urbano.

Principio di interazione spaziale (domanda di mobilità)Come nella città? 

Le  forme  dell’organizzazione  spaziale  delle  attività (produttive, servizi…)  caratterizzano  la  struttura  della  città e  del  territorio (polarizzato, disperso…).Le  varie  zone  funzionali  interagiscono  tra  loro  generando  flussi di mobilità spaziale.

Principio di gerarchia (ordine delle città)Quali rapporti fra le città?

Indaga le logiche di relazione tra differenti centri urbani in ordine alla loro dimensione e localizzazione.A  differenza  delle  economie  di  agglomerazione  (tendenza  verso  lagrande dimensione  urbana)  nella  realtà esistono  diverse  dimensioni urbane con funzioni economiche differenti.

Principio di competitività (base di esportazione)Come si sviluppa la città? 

Studia le modalità di sviluppo della città a partire dalle sue funzioni.Essenzialmente  si  possono  individuare  due  macro‐funzioni:  la domanda  interna  (bisogni  popolazione  residente)  e  la  domanda esterna (la specializzazione della città).

Il  termine  megalopoli (megas, “grande”;  polis, “città”)  deriva  da un‘antica  cittadina  greca  in  Arcadia  (Peloponneso)  e  fu  ripreso  dalgeografo  francese  Jean  Gottmann  nel  1960  nei  suoi  studi  sulla conurbazione che si estende sulla costa nordorientale degli Stati Uniti. (circa 45 ml di abitanti)

Nella definizione di Gottmann si intende per megalopoli: 

•una struttura polinucleare e specializzata di centri urbani,

•con una popolazione complessiva di almeno 25 milioni di abitanti,

•non presuppone necessariamente un continuum edificato, ma include al  proprio interno anche aree agricole e foreste. 

Un mondo di città – le città mondo

Nel mondo stiamo assistendo ad una profonda rivoluzione dell’abitare: i tassi di urbanizzazione sono in continua crescita e le città hanno ormai superato soglie dimensionali e spaziali un tempo impensabili.

anni ’70 ... (fonte Global Land Cover Facility)

La Città metropolitana

oggi ... (fonte Global Land Cover Facility)

La Regione urbana

Sprawl urbano (città diffusa, nebulosi urbana…)

Concetto  introdotto  negli  USA  negli  anni  ’60  del  XX  Sec  per  indicare  la crescita  urbana  a  bassa  densità senza  forma  apparente,  diffusa  sul territorio a macchia d’olio

Sprawl  come  fatto  geografico  e morfologico  (come modo  di  occupare  lo spazio ‐ la dilatazione potenzialmente  infinita della città) ma anche come fatto  antropologico  (come  modo  di  vivere  lo  spazio – effetto “spaesamento”, perdersi nell’ambiente)

L’Europa è uno dei continenti più urbanizzati del pianeta: 

circa il 75 % della sua popolazione vivein aree urbane.

Negli  ultimi  20  anni  l’estensione  delle  aree urbanizzate  a  livello  europeo  è aumentata del  20%  contro  un  aumento  della popolazione del 6%

Maggiore estensione urbana a bassa densità= maggiori costi ambientali

Le città europee sono tradizionalmente piùcompatte  rispetto a quelle  americane, ma è in aumento il consumo di suolo

“L’espansione  urbana  incontrollata  rappresenta  una  conseguenza  dei cambiamenti degli stili di vita e dei modelli di consumo, piuttosto che frutto della crescita demografica. Il crescente fabbisogno di alloggi, cibo, trasporti e turismo comporta un’analoga domanda di consumo di suolo. Le aree rurali che circondano  le  città hanno  spesso  un  valore  di mercato  più basso  e  questo facilita l’espansione spinta a sua volta dalle esigenze citate sopra”

Jacqueline McGlade, direttore esecutivo di EEA (Agenzia Europea per l’Ambiente)

Alcuni dati sul fenomeno del consumo di suolo in Lombardia

La Regione padana: una megalopoli a geometria variabile

Il termine Padania deriva dal latino Padus (Po) e dal greco Pados (pianura)

La Megalopoli Padana – Eugenio Turri

Schema interpretativo dei sistemi territoriali –Maria Cristina Treu

Piano Territoriale Regionale

Il Piano Territoriale Regionale (PTR) è lo strumento di pianificazione di livello regionale che costituisce atto fondamentale di indirizzo, agli effetti territoriali, della programmazione regionale di settore, nonchè di orientamento della programmazione e pianificazione territoriale dei comuni e delle province.

I sistemi territoriali del PTR