G1. Geo teorie 017 - Università di...

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TEORIE GEOGRAFICHE

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TEORIE GEOGRAFICHE

• TEORIE E STRUMENTI DELLA GEOGRAFIA

Sul piano epistemologico la legittimazione di una disciplina avviene attraverso:

- La costruzione di un campo di conoscenze- Loro livello di integrazione, sistematizzazione e

presentazione- Uso apparato metodologico

• Una disciplina necessita di

– Obbiettivo utile: avanzamento della conoscenza scientifica generale

– Teorie strutturate: sistematicità e coerenza

– Metodi: funzionali alle teorie

La geografia• È descrizione della terra /disegno della terra

e nasce prima della disciplina scientifica. • Nasce dalla necessità di conoscenza

– Dei luoghi reali– Dei luoghi immaginari

• Si traduce in descrizione e rappresentazione– Cartografia e racconto geografico

Esempi di rappresentazione geo-cartografica

• Anassimandro 550 a.c.• Cosmografie XI secolo• Pisana 1311 • Beato angelico XII secolo • Mappamondo a T• Polinesia• Mercatore e Peters

Marciano Capella IV-V

Beatus 1086

Al idrisi – 1098

• Costruzione di una conoscenza inesatta, di spazi incerti e mitici

– Eden– Ulisse– Atlantide – Passaggio di nord-ovest– West americano e la frontiera

• Relazione tra posizione dell�uomo nello spazio

– Acquisire capacità spaziale non abbisogna di una corteccia cerebrale sviluppata

Il labirinto di Yi- Fu Tuan– Conoscenza spaziale personale– Creazione di uno spazio mito

• Confuso• Cosmologico

Spazio mito• 1. Come spazio soggettivo - confuso• Determinato in assenza di

conoscenza/percezione– Penso che Roma sia in una certa direzione

e che Madrid sia, quindi, alla mia destra. – Proiezione del conosciuto sull�ignoto – Proiezione nell�immaginario del familiareForma lo spazio mitico di ognuno di noi

Spazio mito

• 2. Punto di vista del mondo -cosmologia– Visione del mondo sistematica, armoniosa,

coerente, logica– Grandi società, stabili e sedentarie– Posto dell�uomo nella natura

• Due possibili filosofie– L�uomo è l�immagine del cosmo

• L�universo non è sconosciuto, la terra è un corpo, è un corpo umano in grande.

• Non risponde della logica dell�organizzazione spaziale sulla terra

– L�uomo è al centro del cosmo• Antropocentrismo• Organizza le forze della natura in un sistema di

luoghi e da loro una personalità

• Ma la mira del geografo è quella di comprendere finalmente la storia degli uomini e dei popoli anche da un lato meno considerato, dal punto di vista del teatro totale della loro attività, oppure - ed è la stessa cosa - la Terra nel suo rapporto essenziale con l�umanità. E tutto ciò con una dichiarata intenzione produttiva: predire, a partire dai dati generali, la cadenza necessaria all�evoluzione di un dato popolo in un dato luogo, cadenza che dovrebbe essere fissata ed adottata dal popolo in questione per accedere alla prosperità assegnata dal Destino eterno e giusto ai popoli dotati di fede� (Farinelli 1993).

• Porre sulla superficie terrestre �l�elemento umano�, trasformando così la geografia da scienza puramente corografica (cioè fisica; <cwroV = spazio, posto) in disciplina antropica, non è cosa da poco,

• poiché se già �il punto di vista �oggettivo� è un�illusione, e davanti alla realtà totale nessuno può essere un osservatore distaccato, o meglio, come viene espresso in un assioma medioevale, quidquid recipitur, ad modum recipientis recipitur(tutto ciò che è recepito è recepito nel modo di chi lo recepisce)� (Malthus 1993),

• figuriamoci poi quando l�osservatore (l�uomo), che già influiva nell�elaborazione delle proprie osservazioni, si trova ad osservare sé stesso…

• Dell�impossibilità di un�osservazione �oggettiva� era già convinto Ritter, secondo il quale �la procedura della misurazione è un�operazione arbitraria che coinvolge la natura degli oggetti, lo scopo dello studio e la valutazione soggettiva dell�osservatore�(Farinelli 1993),

• mentre Humboldt, precorrendo in un certo senso le attuali teorie �decostruzioniste�, riconosce sì �il piacere ingenuo che nasce dall�osservazione del disegno di certi continenti e di certi mari fra essi contenuti così come sono rappresentati sulla carta geografica�(Humboldt 1975), ma arriva anche a sostenere che

• �le carte geografiche esprimono le opinioni e le conoscenze, più o meno limitate, di chi le ha costruite, sono anzi il luogo in cui più evidente risulta come in geografia fatti e opinioni interagiscono mutuamente e finiscono spesso per confondersi� (Farinelli 1993).

Map data ©2015 Google, INEGI 500 km

Google Maps

IL PARADIGMA POSITIVISTA

• La nascita di quello che Capel e Holt-Jensen indicano come il primo vero e proprio paradigma in geografia e che fanno coincidere con la sua istituzionalizzazione a livello accademico avviene proprio in reazione all�approccio idealista e storicista di Ritter.

• Per affermarsi, infatti, come disciplina accademica, la geografia aveva bisogno di una �base scientifica�:

• �era chiaro quindi che se i nuovi geografi professionisti volevano continuare a coltivare gli interessi tradizionali della materia, avrebbero dovuto trovare nuove basi concettuali in grado di rendere il loro progetto intellettualmente accettabile.

• La teoria evoluzionista si prestava bene alle loro necessità�(Livingstone 1992).

• E� così che la geografia istituzionalizzata comincia a svilupparsi �in un momento in cui dominavano in Europa le idee positiviste ed evoluzioniste. Ciò suppose, come è noto, quali unici criteri di scientificità l�affermazione di una posizione monista e materialista dal punto di vista filosofico; la valorizzazione della ragione, del metodo empirico-induttivo, del modello delle scienze della natura (in particolare della biologia e della fisica) dal punto di vista metodologico.

• �Sapere per prevedere� era il motto comptiano; previsioni e spiegazioni erano l�obiettivo del lavoro scientifico positivista, che cercava di stabilire leggi generali con elevati gradi di determinazione�(Capel 1987).

Il monismo esprime il concetto filosofico (in particolare metafisico) o teologico della sostanziale unità dell'essere (Essere un tutt'uno). Con ciò viene postulata l'esistenza di un unico principio ontologico, essenza, sostanza o energia divina in questo universo e in altre dimensioni metafisiche. Accompagna sempre il monismo il determinismo per il fatto ineluttabile che le parti dipendono necessariamente dal tutto a cui sono legate ontologicamente come suoi aspetti non sostanziali. Solo l'unità, che è nel contempo totalità, ha infatti sostanza

• Il positivismo comptiano, secondo la definizione data dal Dictionary of Human Geography (Johnston, Gregory & Smith 1998), presenta cinque punti fondamentali di legittimazione scientifica:

1. Le dichiarazioni scientifiche devono basarsi su un�esperienza del mondo diretta, immediata ed accessibile empiricamente, quindi le dichiarazioni basate sull�osservazione vanno privilegiate rispetto a quelle basate sulla teoria. E� l�osservazione, infatti, a guidare l�indagine scientifica; essa può essere condotta indipendentemente da qualsiasi dichiarazione teorica (che verrà costruita sulla base dell�osservazione).

2. Le osservazioni scientifiche devono essere ripetibili, e la loro generalità dev�essere garantita da un metodo scientifico unitario accettato e definito correntemente dalla comunità scientifica come un tutto.

3. La scienza dovrà poi avanzare attraverso la costruzione formale di teorie che, se verificate empiricamente, assumeranno lo statuto di LEGGI scientifiche.

4. Queste leggi scientifiche avranno una funzione puramente tecnica, nel senso che riveleranno l�efficacia o persino la necessità di specifiche congiunzioni di eventi; in altre parole, dovranno avere la seguente forma: �Se A…, allora B…�.

5. Le leggi scientifiche dovranno venire progressivamente unificate e integrate in un unico e incontestabile sistema di conoscenza e verità.

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Cos’è la geografia, di cosa si occupa?

• Diverse definizioni:• scienza dei rapporti uomo-ambiente• scienza dei luoghi• scienza della differenziazione spaziale• studio dell’organizzazione spaziale• scienza che studia la dimensione spaziale del sociale, lo spazio della società• …

• Aspetto comune: la prospettiva spaziale e i linguaggi per descriverla,

• Disciplina connettiva e di sintesi, transcalare

Il fascino di una concezione così rigorosa e sistematica della storia della natura produceva �comprensibili effetti sui geografi, che erano indotti a concentrare le ricerche sulle relazioni tra l�ambiente fisico e l�uomo e a ritenere che gli stessi canoni evoluzionisti,

con cui era interpretata la natura, potessero essere utilizzati per spiegare come le comunità si insedino sul territorio e ne sfruttino le risorse.

Il rapporto tra ambiente e uomo era visto in senso unidirezionale, come un vettore che proceda dal fisico all�umano. Questo atteggiamento fu qualificato determinismo geografico� (Vallega 1989).

• Di qui il continuo sforzo degli scienziati che successero a Darwin di comprendere �le leggi che controllavano la natura�, ossia le relazioni costanti che esistono tra i fenomeni osservati, adottando un approccio alla scienza di tipo nomotetico (<nomoV = legge).

• E� in questo contesto che si assiste allo sforzo, a livello accademico, di fare della geografia una disciplina nomotetica, in modo da conferirle credibilità e renderla accettabile come �scienza�.

• Gli esseri viventi cercano di ampliare il proprio territorio a spese dei propri vicini e la lotta si rinforza quando gli organismi hanno del tutto occupato uno spazio ristretto� (Capel 1987).

• Di qui definisce il concetto di Stato-nazione, che intende come lo �spazio vitale� associato ad un popolo.

• Ogni popolo, secondo Ratzel, dà luogo ad uno Stato, e a definire la potenza di questo Stato concorrono vari fattori, tra i quali –abbiamo visto – le condizioni ambientali e le attitudini politiche del popolo stesso.

• E� così che su questa scia Ratzel arriva a spiegare l�espansione dei popoli come �bisogno fisiologico�, o meglio – volendo usare le sue parole – come �necessità insita nella loro essenza�, in quanto �la tendenza ad abbracciare spazi sempre maggiori è nella scienza del progresso stesso� (Capel 1987)

• Ratzel, secondo Livingstone (1992), �pensava di aver svelato le leggi naturali della crescita territoriale degli Stati, così inquadrò la sete coloniale delle potenze europee in Africa come la manifestazione della ricerca del loro �spazio vitale� (Lebensraum).

• La storia dell�imperialismo, in termini spaziali, era la storia della lotta per la vita. (…) La sua visione dello Stato come organismo in continua espansione lo portò alla convinzione che l�ideale al quale dovevano aspirare gli Stati avanzati fosse il Grossraum (grande spazio).

• Colpito dagli sconfinati spazi geografici americani, arrivò infatti a pensare che gli Stati europei potessero raggiungere il Grossraum solamente attraverso acquisizioni territoriali d�oltremare. (…) Ratzel all�inizio della sua carriera fu intensamente coinvolto nelle società e associazioni che si occupavano di tutelare gli interessi coloniali della Germania. Nel 1870 a Monaco fondò addirittura un�associazione per la difesa degli �interessi tedeschi all�estero�, e successivamente partecipò alla Lega Pan-germanica�.

• Più in generale, questa lettura del pensiero di Ratzel si sposa bene con l�affermazione di Peet (1998), secondo la quale �l�ascesa della geografia moderna può essere interpretata come il risultato di un suo sostanziale asservimento agli interessi dell�imperialismo nei suoi vari aspetti, inclusa l�acquisizione territoriale, lo sfruttamento economico, il militarismo, la dominazione di classe e razza. La geografia si legittima, si giustifica e si razionalizza proprio nel suo atto creativo�.

• Un esempio concreto ci viene offerto dai successori di Ratzel, alcuni dei quali, portando all�esasperazione le sue idee ispirate al determinismo ambientale, arriveranno a addirittura a fornire �basi scientifiche� per la discriminazione razziale.

• Ad esempio, Ellen Churchill Semple riteneva che �le regioni della Terra producessero individui con �diversi temperamenti� – i Nord-europei attivi e premurosi, i Sud-europei imprevidenti ed emotivi, caratteristiche che tra i negri della fascia equatoriale degenerano in gravi difetti razziali� (Peet, 1998).

• Peet insiste inoltre sulla �naturalizzazione� operata dal determinismo geografico, un processo questo che serviva da schermo per il gioco di potere operato dal colonialismo: �la metafora organicistica e la concezione di una �natural humanity� permisero alla geografia di entrare nella scienza moderna non solo perché consentivano la sintesi dell�elemento umano e naturale (come sostiene Livingstone), ma ancor di più perché questa sintesi poteva venire messa al servizio del potere, soprattutto per legittimare come �naturale� l�espansione europea nel mondo�. Esempio stato/nazione : germania/tedeschi

Determinismo

- Ambiente è la struttura uomo effetto- Ambiente scientifico: Meccanica Razionale

struttura = funzioneStruttura invariante = natura profonda dell�oggetto = CAUSAFunzione = prodotto dell�attività della struttura = EFFETTOSe la struttura non cambia anche la funzione resta invariata

Ambiente è struttura. Uomo è effetto. Rapporto di causalità in cui ambiente determina l�uomo

L�azione dei gruppi umani è indipendente dal tipo di formazione culturale

Il determinismo ambientale• L’ambiente, variabile indipendente, agisce

sull’uomo, lo plasma e ne determina il suo comportamento, ed il risultato è una determinata società che, con la sua cultura, vive su di un preciso suolo

• Condizione di causa-effetto (illuminismo-positivismo-evoluzionismo)

• Legame con le scienze naturali (tentativo di dare legittimità scientifica alla geografia)

• Influenza dell’ambiente su: uomo, cultura, organizzazione sociale, organizzazione politica (lo Stato)

Ma è sulla specie umana che, soprattutto, si fa sentire l’influenzadel clima (…).Applicando il criterio climatico ai diversi aspetti con i qualil’uomo si presenta sulle nostre montagne possiamo spiegare lapiù elevata mortalità dei neonati rispetto ai paesi del fondovalle,l’età della pubertà più tarda, il carattere più virile, la spiccatapassione per il vino, il tabacco, i liquori e gli alimenti dal saporeforte….(…).Ci rendiamo conto facilmente che una popolazione chiusa tra lemontagne e separata dal resto della nazione, sepolta sotto laneve per molti mesi all’anno, senza possibilità di commercio coni vicini, debba offrire una storia morale analoga alla sua storianaturale

(Giraud-Soulavie, 1780, Histoire naturelle de la France Meridionale)

Il determinismo ambientale

Il determinismo ambientaleL’uomo è un prodotto della superficie terrestre. Questo non significa

semplicemente che è figlio della terra, polvere della sua polvere; ma chela terra gli ha dato la vita, l’ha nutrito, gli ha assegnato i suoi compiti, hadiretto i suoi pensieri, l’ha messo di fronte a difficoltà che hannorafforzato il suo corpo e aguzzato il suo ingegno…

Nelle valli fluviali lo vincola al suolo fertile, circoscrive le sue idee e le sueambizioni in un cerchio opaco di doveri tranquilli ma esigenti, restringe lasua prospettiva all’orizzonte limitato della sua fattoria.

Sugli altopiani spazzati dal vento, nelle distese sconfinate delle praterie enelle regioni aride del deserto, dove erra con le sue greggi da pascolo apascolo e da oasi a oasi, dove la vita conosce molte privazioni ma sfuggealla monotonia opprimente di un lavoro faticoso, dove la sorveglianza delgregge al pascolo gli lascia il tempo per la contemplazione e la vitaerrabonda gli concede un vasto orizzonte, le sue idee assumono unasemplicità quasi sovrumana: la religione diventa monoteismo, Dio si fauno, impareggiabile come la sabbia del deserto e l’erba della steppa,che si estende ampiamente senza interruzioni o cambiamenti…

Ellen Churcill Semple (1911)

Il determinismo ambientale

La maggior parte delle forme, che si ritengono inferiori, dell’umanità attuale sono raccolte nelle regioni tropicali ed australi dell’Ecumene, in spiccato contrasto con l’Eurasia, che è l’area occupata dalle forme più evolute (neoforme). Queste forme superiori, dotate di grandi possibilità di espansione, sono quelle che nel periodo storico (ultimi millenni) si sono più affermate, imponendosi spesso alle inferiori.

Roberto Almagià (1946)

Dal determinismo ambientale al determinismo geografico (F.

Ratzel)• Esponente del darwinismo sociale

applicato alla geografia (= per la società valgono le stesse leggi naturali che regolano l’evoluzione delle diverse specie)

• Concezione biologica della geografia (= biogeografia)

• Teoria dello spazio vitale (Lebensraum): una popolazione in grado di adattarsi meglio delle altre all’ambiente naturale e di prosperare è naturalmente incline (e legittimata) a procurarsi nuovi spazi di vita (teoria ripresa dal Nazionalsocialismo in Germania)

• Iniziatore della Geografia Politica

F. Ratzel (1844-1904)

La geografia non deve limitarsisemplicemente a far un elenco dei fattigeografici, ma deve altresì studiarne glieffetti sopra i sensi e la mente dell’uomo.La comparazione dei numerosi casi che sitrovano dispersi sulla terra nelle piùdiverse condizioni è uno strumentoindispensabile per afferrarne ecomprenderne le leggi che li governano”

La nascita della geopolitica• «Fondatore della geopolitica» =

articolo «The geographical pivot of history»

• uso della conoscenza geografica per favorire gli obiettivi di Stati nazionali specifici

• storia del mondo esito della lotta tra potenze talassocratiche e potenze terrestri

• Teoria dell’heartland (area eurasiatica)

Halford Mackinder (1891 – 1945)

« Who rules East Europe commands the Heartland: who rules the Heartland commands the World-Island: who rules the World-Island commands the World »

The World-Island, comprising the interlinkedcontinents of Europe, Asia and Africa. This wasthe largest, most populous, and richest of allpossible land combinations.The offshore islands, including the Brtish Islesand th island of JapanThe outlying islands, including the continents, of North America, South America, and Australia.

Il neo-determinismo

J. Diamond (Università di Cambridge)J. Diamond: Theory of geographical axes

Il neo-determinismoCinque gruppi di fattori che determinano il «successo» o il «collasso» delle società: - Danni ambientali- Cambiamenti climatici- Ostilità delle

popolazioni vicine- Rapporti e relazioni

commerciali- Risposta della società

ai problemi ambientali

Se l’unità della grande patria italiana, il maggiore avvenimento politico del secolo decimonono, «parve miracolo e resterà una favola», perché piuttosto che il frutto della energia nazionale fu una mirabile improvvisazione, sorretta solo dalla forza di una idea; (…).Un problema di assai difficile soluzione, perché deriva principalmente dalla geografia, cui è dovuto il vario arruffato corso di tutta la nostra storia, nel quale, per secoli, una parte della nazione visse e soffrì straniera all’altra, affatto dissimile ne’ sentimenti, nelle idee, ne’ costumi, negli ordini sociali. Di una idea, sopra tutte, che sempre più si afferma nella confusa incerta preoccupazione del paese, io fui primo e, per alcun tempo, unico sostenitore, questa: che l’Italia del Mezzogiorno, contrariamente a ciò che molti ancora credono, valga nell’insieme assai poco per condizioni del tutto sfavorevoli di clima, di suolo, di struttura e posizione topografica;

Il determinismo ambientale

Giustino Fortunato, discorsi politici, 1880 -1910

IL PARADIGMA STORICISTA

• Risulta molto complicato operare nette categorizzazioni, tracciare dei confini precisi tra un paradigma e l�altro, se di �confini� si può veramente parlare.

• Molti aspetti caratteristici di un certo paradigma spesso, infatti, sopravvivono anche nel paradigma successivo, per cui si viene a creare una certa confusione nel momento in cui, avvertendo la legittima e umana esigenza di �ordinare i concetti�, spesso inconsciamente, si cerca ad ogni costo di �schematizzare� il proprio oggetto di analisi, e si rischia di confidare in eccessive semplificazioni o in rassicuranti generalizzazioni.

• Per questa ragione, tracciare una netta distinzione tra determinismo e possibilismo è un�operazione assai rischiosa. Al contrario, figure comunemente considerate come emblematiche di un paradigma, in realtà occupano una posizione molto più sfumata e ambivalente di quella a loro in genere attribuita (Johnston, Gregory & Smith 1998).

• Un buon esempio possono essere le metafore organicistiche, tanto care a Ratzel e ai geografi di formazione �naturalista�, o comunque influenzati in diversa misura dalle teorie darwiniane.

• Anche in Francia, dove verso la fine dell�Ottocento si assisterà con Paul Vidal de la Blache (1843-1918) alla nascita di una corrente storicista orientata più esplicitamente verso i metodi qualitativi piuttosto che verso quelli nomotetici (e quindi opposta a quella positivista di Ratzel), continua a venire fatto largo uso di concetti mutuati dalle scienze naturali e di analogie di provenienza biologica.

• Vidal de la Blache considerava province e regioni alla stregua di �individui umani che si aggregano come cellule vive in un organismo che è la patria� (Capel 1987), mentre lo studioso urbano

• Patrick Geddes, un grande intellettuale scozzese con interessi naturalistici, influenzato dalla visione organicistica di Vidal de la Blache, �parlando della grande �conurbazione� londinese, la definirà una �madrepora umana� di cui bisogna studiare l�embriologia che ha portato a fondersi tra loro i principali nuclei storici, ma anche a mantenere una distinzione tra le sue diverse parti� (Torres 1996).

• madrèpora Invertebrato (Madrepora) dei Celenterati Madreporari, con scheletro calcareo e organizzazione coloniale. Le m. si sviluppano notevolmente nei mari tropicali e subtropicali, in particolare nell'Indo-Pacifico, dove danno origine a formazioni come scogliere, barriere (molto estesa è la Grande Barriera che circonda il Nord-Est dell'Australia) e isole di forma circolare o atolli.

• Di fronte alle forze della natura l�uomo esercita una certa libertà. Lo sviluppo delle capacità tecniche, del linguaggio, della scrittura, dei contatti tra le civiltà e delle associazioni tra gli individui – scrive Ratzel nel 1896 – consente il passaggio dalla completa dipendenza da ciò che la Natura offre al suo sfruttamento conscio� (Torres 1996).

• Ciò si scontra con una visione prettamente determinista del mondo, ma non con quella positivista, che anzi vede come propria ragion d�essere il progresso e lo sviluppo (attuabili solo in condizioni �di libertà�), e quindi di interazione con l�ambiente.

• Questa visione �uomo-ambiente�, comunque, se secondo Ratzel fungeva da base per una positiva e rassicurante spinta verso il progresso – dal momento che poneva l�accento sulla �forza creativa dell�intelligenza umana che supera gli ostacoli naturali� (Peet 1998) –

• ai geografi della scuola francese rivela invece tutta la sua complessità, una complessità dovuta alla natura del nuovo rapporto �uomo-ambiente non più esprimibile dai concetti delle scienze fisiche.

• Il determinismo, infatti, aveva supposto, con debite sfumature, �l�esistenza di un rapporto unidirezionale, che procedesse dall�ambiente verso il comportamento umano. La nuova concezione ipotizza, invece, un rapporto bidirezionale, composto da impulsi generati dall�ambiente e da altri generati dalle comunità: impulsi che interagiscono e che mutano nel tempo� (Vallega1989).

• Il range di possibilità di risposta umana all�ambiente fisico e la considerevole discrezione dell�uomo a scegliere tra esse (Johnston & Gregory 1998) giustifica il termine possibilismo con il quale lo storico Lucien Febvre (1922) battezza questa nuova concezione del rapporto uomo-ambiente.

• La concezione possibilista può venire riassunta nei seguenti assunti:

• La natura non esprime solo vincoli, ma offre anche varie possibilità di occupazione del territorio e di utilizzazione delle risorse fisiche.

• Le comunità, pur all�interno di evidenti condizionamenti, esercitano una scelta tra le possibilità loro offerte dall�ambiente fisico.

• La scelta, prodotto significativo del grado di libertà di cui gode l�uomo, è compiuta in base alla cultura e, ultimo ma non meno importante, risente anche di circostanze storiche.

• Di conseguenza, su questi ultimi aspetti, che fanno dell�uomo un �fattore geografico�, va messa a fuoco l�attenzione del geografo, che deve comunque restare sensibile a cogliere il substrato fisico dell�organizzazione del territorio.

• In questo contesto si sviluppa altresì un nuovo modo d�intendere il paesaggio, �non più concepito come un aggregato di forme fisiche, circostanza ricorrente in passato: la parola chiave non è più �geomorfologia� (o geografia corografica). Esso è visto come

un insieme organico di forme umane e fisiche, come l�espressione concreta, di luogo in luogo, che nasce dall�incontro della cultura e della tecnologia delle comunità con l�ambiente fisico. Sotto questo punto di vista il paesaggio è un concetto strettamente coordinato con quello di genere di vita (Vallega 1989).

• La dicotomia �fisico-antropica� rappresenta, soprattutto in questo momento così cruciale nello sviluppo del pensiero geografico, una seria minaccia per la disciplina. La necessità di unità è forte. Vidal ne è pienamente conscio, per cui fino all�ultimo cerca di superare questa dicotomia senza sottrarre alla geografia il suo statusscientifico tradizionale.

• La soluzione alla fine viene trovata: il �salvagente�, ossia il garante dell�unità della geografia sarà la regione. �Nella regione, infatti, vengono a coincidere ed a combinarsi fenomeni di carattere sia fisico, sia umano e possono studiarsi le interrelazioni tra gli uni e gli altri.

• Nel porre enfasi sulla regione i geografi adottavano una strategia particolarmente fruttuosa

Possibilismo• La natura non impone solo vincoli ma offre possibilità

Ambiente scientifico: Termodinamicala materia inserita in un processo di trasformazione non torna all�assetto precedenteLe strutture (anche sociali) si comportano come macchine viventi: i fenomeni sociali sono mutevoli e non immutabili

I comportamenti derivano dalla Società e dalla cultura (Durkeim)

Il possibilismo• Inizi ‘900, prime critiche al determinismo • L’ambiente esterno pone delle condizioni

di vita con le quali la società può interagire per trovare una propria forma di adattamento.

- La natura non è un vincolo- Le comunità umane possono esercitare

una scelta- La scelta presuppone libertà, entrano

fattori in base alla cultura di una determinata area e in riferimento alle tecnologie utilizzate

- La comunità si comporta come “fattore geografico”

Vidal de la Blache, 1845-1918

• In questa nuova visione il geografo è sempre più orientato verso una produzione sul campo aumentando il divario tra geografia umana e geografia fisica

• Fattore questo che si attua in una produzione forte di monografie regionali: il geografo che si occupa di geografia umana è “impegnato” nel processo descrittivo, il geografo fisico è invece impegnato nel processo atto ad individuare le leggi che governano i processi

• Il paesaggio quale strumento che maggiormente caratterizza l’identità regionale

Il possibilismo

Il possibilismoQuando una società umana fa suo – in qualche modo – un ambiente, lo fa perché riconosce, cioè scopre in esso utili vocazioni o disposizioni o inclinazioni o inviti che dire si voglia: piú precisamente delle potenzialità a fornirgli certe produzioni o energie o agevolazioni.

Lucio Gambi, 1972

Paesaggio sardegnaSan Salvatore

• https://www.youtube.com/watch v=xiEJ0nKm7R8&feature=youtu.be

• https://www.youtube.com/watch?v=-QhrWzkPTY4

• Costa smeralda• https://www.youtube.com/watch?v=q2zSoGAtXtU

• Banditi a orgosolo• https://www.youtube.com/watch?v=LIfAENTkvPw

• Banditi, la società del malessere• https://www.youtube.com/watch?v=OK9QU4CHiQk

• Fadija• https://www.youtube.com/watch?v=NxVnM9aJxV8

• Ollollai, gavoi (Giuseppe Lisi)• https://www.youtube.com/watch?v=BEQhe81xaRY

• Terra mia• https://www.youtube.com/watch?v=_OrMsjgSrfk

• Sardegna 2’50• https://www.youtube.com/watch?v=TjyQyGr9hgI

• Tradizione e Modernità (9’50)• https://www.youtube.com/watch?v=pJdk_U8H3EI

San Salvatore 2’10• https://www.youtube.com/watch?v=xiEJ0nKm7R8&feature=youtu.be2’31• https://www.youtube.com/watch?v=-QhrWzkPTY4

Costa smeralda 1 51’ 00• https://www.youtube.com/watch?v=q2zSoGAtXtU

Banditi a orgosolo 1 31’ 59• https://www.youtube.com/watch?v=LIfAENTkvPw

Banditi, la società del malessere 1 30’ 52• https://www.youtube.com/watch?v=OK9QU4CHiQk

Fadija 1 14’ 59 ---• https://www.youtube.com/watch?v=NxVnM9aJxV8

Ollollai, gavoi (Giuseppe Lisi) 1 01’ 41• https://www.youtube.com/watch?v=BEQhe81xaRY

Terra mia 4’ 11• https://www.youtube.com/watch?v=_OrMsjgSrfk

Sardegna 2’50 (RAS)• https://www.youtube.com/watch?v=TjyQyGr9hgI

Tradizione e Modernità (9’50)• https://www.youtube.com/watch?v=pJdk_U8H3EI

• Strutturalismo– Concentrato delle due precedenti: La struttura può modificarsi, e quindi anche le

funzioni. In geografia: dalle forme alle funzioni.

• Quantitativismo– Territorio come campo di forze che attraggono

e che polarizzano – Costruzione di modelli (spaziali)– Costruzione di sistemi

• Funzionalismo• Materialismo storico

– Idealismo, conflittualità, lotta di classe• Soggettivismo umanistico

– Il territorio come relazione psico-soggettiva e individuale (fino all�ego-geografia)

• Post-modernismo– La realtà non esiste in sé ma nel soggetto

• Teorie della complessità– Negazione dell�oggettività della scienza,

conoscenza come relazione oggetto-soggetto.

Funzionalismo• Rivoluzione quantitativa e “new

geography” (da metà XX secolo)• Geografia come scienza delle relazioni.

Analisi spaziale e modelli spaziali• Paradigma funzionalismo, neopositivismo,

modelli matematici• Importanza delle relazioni orizzontale• Ricerca di norme generali di

funzionamento dello spazio

Geografia della complessità• Geografie critiche (neomarxiste, foucaultiane, …): attenzione al tema

del potere e sui rapporti di dominazione, (neo)colonizzazione, ecc.

• Geografie fenomenologiche (importanza della dimensione soggettiva: la realtà non può essere rappresentata oggettivamente)

• Geografie femministe, radicali, post, ecc.

• Trasversale è il tema della complessità del reale, che non può essere compreso attraverso leggi generali ma solo studiato, interpretato, analizzato, rappresentato, raccontato (rinuncia all’oggettività) (es. «Al centro di Tunisi» webdoc.unica.it)

• Domanda: come descrivere e analizzare questa complessità?

Geoeconomica

• una definizione di geografia economica: potrebbe ridursi:

• �studio degli aspetti spaziali delle attività economiche�.

• attività economica: �produzione, consumo e scambio di beni e servizi in risposta a una domanda�

• La G.E pone l�accento sulla localizzazione delle attività economiche

• Per localizzazione si intende: il luogo occupato nello spazio geografico, l�atto di occupare un luogo

• Dove ci si localizza, perché, quali sono le local. Migliori, le più valide????

• Prima descrittiva di elementi naturali• Ovvero produceva carte e elenchi

delle varie produzioni e commentava le distribuzioni geografiche caccia (selvaggina), pesca (mare), minerali(miniere-geologia),

• poi descrittivo-esplicativa di fattori umani

• la vicinanza al mercato industrie (città), ecc.

• si isolano alcuni fattori di localizzazione: presenza di

manodopera, di un mercato di una risorsa

naturale.

•• relativi al sito: fattore attribuito a un attributo

localizzato in un luogo

• relativi alla posizione: fattore legato alla posizione relativa di un luogo in rapporto ad altri.

concetti generali

• Maggior profitto al minimo costo• Massimo risultato con il minimo sforzo: non specifico

dell�economia ma inerente molte attività umane..

• Efficacia: scarto o rapporto tra il risultato ottenuto e lo sforzo (i costi) per ottenerlo

• Ma l�efficacia può variare a seconda dei vantaggi cui miriamo, dei costi che vogliamo sostenere, del valore che si assegna ai beni e ai servizi.

• Ad esempio: il valore dei beni può essere pari al costo delle ore di lavoro che richiede la sua produzione oppure pari al prezzo che al mercato gli acquirenti sono disposti a pagarlo.

Come del resto nel concetto di

Utilità: la soddisfazione che si ha rispetto a un bene o a un avvenimento

È evidente che la soddisfazione dipende dalla utilità che egli

attribuisce al bene, al servizio…

Utilità per il consumatore,

utilità collettiva per una collettività

profitto per un imprenditore….

E� evidente che l�interazione tra fattori economici e spaziali è forte:

una impresa si localizza in uno spazio e il prezzo dei suoi

beni può dipendere dagli ostacoli geografici che deve superare, ….

• L�impresa economica non si realizza in qualsiasi luogo:

• Economie interne : risparmio realizzato grazie a decisioni prese

all�interno della ditta (dallo stesso agente)

• Economie esterne: risparmio realizzato grazie a decisioni prese

all�esterno della ditta (da un altro agente)

• Economie di scala: risparmio collegato al decrescere del costo

medio in seguito all�aumento delle quantità prodotte

• Agglomerazione delle attività economiche forte densità di

attività economiche per unità di superficie

• Economie di agglomerazione : economie di scala generate

dall�aggregazione

• Diseconomie di agglomerazione : economie negative, squilibri,

perdite.

Tre teorie per tre settori

• Von Tunen -• Weber• Christaller