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N. 26 - Ottobre 2009 Centrale Roma G r i l l o P a r l a n t e [email protected] O O t t t t o o b b r r e e G r i l l o P a r l a n t e

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N. 26 - Ottobre 2009

Centrale Roma

Gri

lloParlan

[email protected]

OOtt ttoobbrree

Gri

lloParlan

te

Sommario

Pag. 19.

TAPING NEUROMUSCOLARE

Pag. 18.

TAPING NEUROMUSCOLARE

Pag. 17.

TAPING NEUROMUSCOLARE

Pag. 16.

L’intervista di Romeo a...

Pagg. 14, 15.

Lo sapevi che?

Pagg. 12, 13.

La Tentazione di......cambiare il Padre Nostro

Pagg. 10, 11.

Per una Filosofia della Cura

Pag. 4.

Giomi Firenzecasa di cura ulivella e clicini

Pag. 5.

Giomi Firenzecasa di cura ulivella e clicini

Pag. 7.

La sinergia tra pubblico eprivato fa bene alla ricerca.

Pagg. 8, 9.

A I T O

Pag. 6.

Giomi Firenzecasa di cura ulivella e clicini

2

Pag. 20.

Orto Giovanni XXIII 2009

Il Grillo ParlanteIl Grillo Parlante

[email protected]

Giomi R.S.A.

Giomi R.S.A.3

Pag. 43.

Dove Siamo.

Pag. 42.

L’angolo della Poesia.

Pagg. 40, 41.

L’Oroscopo...di.

Pagg. 38, 39.

Passatempo...

Pagg. 36, 37.

I Consigli della Nonna...

Pagg. 32, 33, 34, 35.

Buon Compleanno a...

Pagg. 26, 27.

Madonna di Lourdes.

Pagg. 28, 29, 30, 31.

Evento Musicale...

Pagg. 24, 25.

Fiori di zucca in pastellaRiccioli con Porcino al sugo di funghi.

Pag. 23.

Ci Siamo anche Noi!!!...Casa di Riposo

Pag. 22.

Ci Siamo anche Noi!!!...Casa di Riposo

Pag. 21.

Un Grazie Sincero...

GIOMI FIRENZE...4

Due macchinari, e un modonuovo di intendere la riabilitazio-ne post-ictus; è questo quello

che il Gruppo GIOMI ha presentato allaseconda edizione del Festival della

Salute, kermesse dedicata alle buonepratiche della sanità italiana che si ètenuta a Viareggio dal 24 al 27 Settembrescorso.

La Casa di Cura Ulivella e Glicini, unadelle strutture del Gruppo GIOMI

Firenze, era presente al Festival dellaSalute con uno stand nel quale lo staff diriabilitazione neurologica dell’IFCA, con iresponsabili Dott. Mayer e Dott. Baroni,

ha presentato, in collaborazione con laScuola Superiore Sant’Anna di Pisa, irobots “MEMOS”, “ULTRA” e “LIBRA”,utilizzati nelle nostre strutture diFirenze per la riabilitazione neurologi-ca computer-assistita.

Festival della salute - Viareggio

Il primo dei macchinari presentato è"Memos", un robot che dialoga con uncomputer e che attraverso uno schermoaiuta il paziente colpito da ictus nella ria-bilitazione dell'arto superiore. Questomacchinario, che segna una rivoluzionenella terapia riabilitativa computer-assisti-ta, è il frutto della collaborazione tra ilGruppo Giomi e la Scuola SuperioreSant'Anna. “Il paziente che deve fare riabilitazione

dopo un ictus, grazie all’assistenza di

questo dispositivo, esegue esercizi

seguendo un compito motorio virtuale

sullo schermo di un computer - spieganoi dottori Federico Mayer e Alberto Baroni,del centro riabilitativo di Ulivella e Glicini– che in tempo reale registra le deviazio-

Lo stand affollato di visitatori

Il Dott.Emmanuel Miraglia con l'Ing. Micera, laDott.ssa Macrì della Scuola Superiore Sant'Annadi Pisa ed il Dr. Mayer, Responsabile del Reparto

di Riabilitazione dell’Ulivella e Glicini

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CASA DI CURA ULIVELLA E CLICINI

ni dalla traiettoria dell’arto interessato e,

applicando una forza esterna sullo stru-

mento guida il paziente a “riapprendere”

un percorso corretto”.

Nella Casa di Cura Ulivella e Glicini l'uti-lizzo di questo tipo di macchinari stadando grandi risultati. “Il grande vantaggio di Memos - spiega ladottoressa Giovanna Macrì, coordinatricedel progetto per la Scuola Sant'Anna - è

da una parte il basso costo, che lo rende

competitivo. Dall'altra la leggerezza del

sistema, che lo rende facilmente utilizza-

bile in ambiente clinico, e un domani

anche in ambiente domestico”.

La collaborazione del Gruppo GIOMIcon la Scuola Sant'Anna ha portato ad

un grande vantaggio,che sottolineanoall'unisono i dottoriMacrì, Mayer e Baroni:“La collaborazione

diretta tra un centro cli-

nico e un centro di

ricerca che sviluppa

robot è proficua per-

ché c'è sempre la pos-

sibilità di tenersi in

contatto per apportare

eventuali modifiche e

rendere la macchina

più adeguata al

paziente”.

In questo modo, si è consolidata la stra-da per un dialogo costruttivo tra il mondodella bioingegneria e della medicina. Altra importante novità nel campo dellariabilitazione post-ictus che è stata pre-sentata al Festival della Salute dalGruppo Giomi è “Ultra”; si tratta di un

Simulazione su “LIBRA”

Il Dott. Matera prova “MEMOS2” sotto la supervisione di un Ingegneredella Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa

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dispositivo che permette l'immersione delpaziente in un ambiente virtuale tridimen-sionale attraverso uno speciale manipoloergonomico, collegato ad un software edimpugnato dal paziente. Nelle giornatedel Festival della salute numerosi sonostati gli appuntamenti rivolti alla politicasanitaria, alla sanità pubblica e privata,alla medicina, alla ricerca, all’ambiente,all’alimentazione. Sempre nell’ambito dell’evento la GIOMI

ha organizzato una Tavola Rotonda sul

tema “Stato dell'arte della ricerca sulle

malattie neurodegenerative” alla quale,alla presenza dell’Amministratore

Delegato del Gruppo GIOMI Dott.

Emmanuel Miraglia, hanno partecipatoesperti tra i più rappresentativi nel pano-rama nazionale quali Alberto Baroni,

Consulente per la RiabilitazioneRobotizzata presso la Casa di Cura

Il Dott. Emmanuel Miraglia con il Dott. AlbertoBaroni, consulente della casa di Cura Ulivella eGlicini per la riabilitazione computer-assistita e

l'Ing. Luigi Marroni, Direttore Generaledell’ASL10 Firenze

Delegazione dell'ICOT di Latina con ilMemos2

Ulivella e Glicini GIOMI Firenze, Ubaldo

Bonuccelli, Docente di Neurologiaall’Università di Pisa, Maria Grazia De

Simoni dell’Istituto Mario Negri di Milano,Stefano Di Donato dell’IstitutoNeurologico Besta di Milano, Gianvito

Martino, Responsabile dell’Unità diNeuroimmunologia dell’Istituto ScientificoSan Raffaele di Milano. Durante i lavori della tavola rotonda sonointervenuti i rappresentanti di varie asso-ciazioni quali l’Associazione ItalianaCorea di Huntington, l’AssociazioneParkinson Italia, l’AISM – AssociazioneItaliana Sclerosi Multipla, l’AISLA –Associazione Italiana Sclerosi LateraleAmiotrofica, l’UILDM – Unione ItalianaLotta alla Distrofia Muscolare e laFederazione Alzheimer Italia.

CASA DI CURA ULIVELLA E CLICINI

Non è un concetto astratto. La

sinergia tra sanità pubblica e pri-vata è una realtà concreta e sta

dando ottimi risultati. Lo dimostra ilmodello di Giomi Firenze, che collabo-rando con realtà sanitarie pubbliche statoccando traguardi di tutto rispetto. Ne è convinto il dottor Francesco

Matera, amministratore delegato dellestrutture del Gruppo GIOMI a Firenze,che spiega: "La collaborazione che il

nostro Gruppo ha avviato con la Scuola

Superiore Sant'Anna di Pisa ha por-

tato alla realizzazione di Memos

affiancato dall’apparecchio Ultra,

due macchinari assolutamente innovativi

per la riabilitazione degli arti superiori che

quest'anno abbiamo presentato al

Festival della Salute di Viareggio. Giomi

ha finanziato la ricerca, la Scuola ha rea-

lizzato questi dispositivi".

Sulla stessa linea anche la collaborazio-ne con l’Ospedale Careggi di Firenze,che a partire dal primo settembre ha tra-sferito alcuni dei suoi reparti nella Casa

di Cura Ulivella e Glicini (una delle duestrutture con cui Giomi è presente aFirenze). Si tratta del reparto diGinecologia, di quello di ChirurgiaRobotica e della NeuropsichiatriaInfantile. "Il trasferimento di quest'ultima

specialità - prosegue il dottor Matera - ha

consentito di creare un posto letto di

emergenza di Neuropsichiatria Infantile,

che fino ad oggi mancava a Firenze".

E questi sono i primi tasselli di un'espe-rienza che potrebbe fare da apripista peraltre simili: "Il nostro potrebbe diventare il

"modello toscano" – prosegue il dottor

Matera - in cui si viene a creare un'unica

sanità, con gestione mista degli Istituti di

ricovero e cura siano essi pubblici o pri-

vati: il privato offre la sua flessibilità, la

capacità di investire tempestivamente, e

la parte pubblica invece offre il governo

sanitario, l’indirizzo da seguire”.

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LA SINERGIA TRA PUBBLICO E

PRIVATO FA BENE ALLA RICERCA

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A I T O

IL SALUTO DEL NUOVO PRESIDENTE

Come già comunicato nell’ultimo numerode “Il Grillo Parlante” dello scorso Agosto,l’AITO, l’Associazione Italiana deiTerapisti Occupazionali, ha rinnovato lecariche del proprio consiglio direttivo e laDott.ssa Rosaria Ferrucci è subentrata,in qualità di Presidente, alla Dott.ssaEmanuela Bartolomucci.Ci fa piacere pubblicare il saluto dellaDott.ssa Ferrucci a tutti lettori del GrilloParlante: “Cari lettori,

esercito l’attività di terapista occupazio-nale dal 1993 e, in questi sedici anni, hovisto la terapia occupazionale crescere,diffondersi e conquistare un ruolo fonda-mentale all’interno del processo riabilitati-vo; tale evoluzione è stata ed è tuttorapossibile grazie all’impegno di tanti tera-pisti occupazionali che credono nellaloro professione ma, soprattutto, grazieall’impegno costante dell’AITO.Il mio ingresso nel Consiglio direttivodell’AITO è nato dalla passione per laterapia occupazionale e dalla volontà dipartecipare attivamente alla promulgazio-ne, alla crescita ed all’affermazione dellaTerapia Occupazionale. C’è ancora tantoda fare! In molte regioni d’Italia non è ancora bennoto quali siano le reali competenze delterapista occupazionale e rimediare aquesta “carenza” diffondendo, grazieanche alla fattiva collaborazione dei sociche costantemente si impegnano a divul-gare le abilità e le competenze specifichedel T.O. all’interno del processo riabilitati-vo ed a migliorare la qualità dei servizi diterapia occupazionale in Italia, è tra i prin-cipali obiettivi dell’AITO che mira altresì acercare di soddisfare le richieste azien-dali (Ospedali, centri di riabilitazione,ecc.) in modo da offrire agli utenti un ser-vizio di terapia occupazionale svolto daterapisti altamente competenti. Tra le varie iniziative utilissima è risultatala collaborazione con “Il Grillo Parlante”che da circa due anni ci offre l’opportuni-tà di usufruire di questo spazio per parla-

re di terapia occupazionale; colgoanzi l’occasione per ringraziare ilProf. Fabio Miraglia, tutta la redazio-

A I T O

Prof Fabio Miraglia con Dott.ssa Emanuela

Bartolomucci.

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ne del Grillo Parlante e la Dott.ssaBartolomucci, presidentessa uscentedell’AITO, per aver iniziato questa prezio-sa collaborazione che spero duri il più alungo possibile e possa estendersi anchead altri eventi, di tipo formativo, all’internodelle varie strutture riabilitative dellaGIOMI”.

Dott.ssa Rosaria Ferrucci

Presidente AITO

Nel ringraziare la Dott.ssa Ferrucci, nuovoPresidente AITO, approfittiamo per saluta-re e ringraziare con tutto il cuore la presi-dentessa uscente Dott.ssa EmanuelaBartolomucci, che con grande entusiasmoe professionalità ha saputo cogliere,ormai quasi due anni fa, il nostro invito acollaborare con Il Grillo Parlante. Sempredisponibile e puntuale nel presentare ilavori dell’AITO, ci ha aiutato a creare lebasi per questa collaborazione, tra Il GrilloParlante, la Giomi RSA e l’AITO, con loscopo di divulgare sempre di più la cultu-ra della “terapia occupazionale”, una delleattività primarie tra quelle svolte nellenostre strutture e riabilitative in genere.

Ad Emanuela rinnoviamo quindi il nostroringraziamento augurandole di continuarenella sua attività di terapista occupaziona-le con la stessa passione che da semprela contraddistingue.

Alla Dott.ssa Ferrucci va invece il nostromigliore IN BOCCA AL LUPO!!!

A I T O

Noci, Mais e Cugini...

Nella donna in menopausa, l’aggiunta di fruttasecca, mais, noci, semi, legumi e oli vegetaliaiuta a controllare il colesterolo. Attenzione peròa non esagerre con le dosi: si rischia di introdur-re troppe calorie.

Bambini a Rischio

Stare attenti al sovrappeso e ridurre i grassi ani-mali. I bambini con alti valori di colesterolo LDL(cattivo) e bassi valori di c-HDL (colesterolobuono), specie se obesi, possono avere le caro-tidi (arterie del collo) ispessite e indurite comequelle di un uomo di 45 anni.

Proteine dal Pesce

Conviene scegliere il pesce come fonte di pro-teine, perché contiene acidi grassi ad azioneprotettiva per i vasi sanguigni. Anche se non agi-scono direttamente sul colesterolo, ma aiutanola circolazione.

Integrale è Bello

Ricorda di consumare regolarmente proteine diorigine vegetale (fagioli, ceci ed altri legumi) ealimenti integrali. Sono ricchi di fibre alimentari eriducono l’assorbimento del colesterolo da partedell’intestino.

Attenzione in Cucina

Se scegli con cura gli alimenti, non dimenticareche occorre anche vedere come li condisci.Quindi consuma i cibi all’acqua, al vapore e alforno ricordando che in ogni modo devi ridurre icondimenti grassi.

I CONSIGLI PER IL TUO CUORE

er una filosofia...10

Quando si parla di filosofia torna-no alla mente quelle noiosissi-me lezioni dei tempi del liceo,

con un professore che difficilmente riu-sciva a trasmettere interesse per quel-la materia così ostica e così apparen-temente lontana dalla vita di tutti i gior-ni, dalla cosiddetta “vita reale”.Proviamo per un momento a scrollarcidi dosso questi ricordi scolastici eponiamoci la domanda: che cosa è lafilosofia, o meglio, a che cosa serve,può tornarci utile nella vita e nel lavo-ro?Si tratta palesemente di una domandaretorica, perché la risposta è sicura-mente si; può tornarci utile e nonsolo, io direi addirittura che ogni

nostro pensiero e ogni nostra azionesono “atti filosofici”.Ad ogni comportamento dell’agirequotidiano, al nostro modo di essere edi esser-ci è ineludibilmente sottesauna costante riflessione filosofica cheha a che fare con l’Etica e cioè con leazioni che in conformità con le leggimorali sono volte al conseguimentodel bene e per questo, appunto, sono

dette etiche.Ognuno di noi ha

i n t r o i e t t a t o ,mediante imodelli edu-cativi ed imodelli cultu-rali, questeleggi che

regolano tuttele nostre attivi-

P

Armando con un Ospite della R.S.AFlaminia

Logo della Filosofia

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tà, scegliere di seguirle o meno rappre-senta già una certa “filosofia di vita”.Il “lavoro di cura “ e il “curare” sono ter-mini evocativi di molteplici significati edi molteplici azioni e dunque densi divalori e simboli prettamente filosofici.Che cosa significa “prendersi cura”, nelnostro caso di un anziano?Significa innanzi tutto concedersi,immettersi in un processo relazionale,considerare che l’anziano è unaPersona, inquadrarlo cioè in un’otticaantropologico-esistenziale, in pocheparole considerarlo una totalità soma-to-psichica-spirituale, tra l’altro, conuna costituzionale fragilità e vulnera-bilità.E qui si intravede già per gli operatorila possibilità di innestare nelle loro pra-tiche quotidiane di “cura” un discorsofilosofico pratico:-nella dimensione dell’assistenza fisicae materiale che è un lavoro pratico econcreto che si svolge faccia a facciacon la persona di cui ci si occupa, conil suo corpo o con le funzioni più intimedel suo corpo- nella dimensione organizzativa, attivi-tà che richiede lo svolgimento di deter-minate sequenze che riguardano lapersona e l’ambiente in cui viene ospi-tata, all’interno di un progetto che coin-volge altre persone con ruoli e funzionidifferenti, teso a determinare finalità esostenuto da determinati valori, appun-to eticinella dimensione emotiva riferita nonunicamente al fatto che questo tipodi lavoro veicola emozioni, bensì aquella che potremmo definire

come dimensione gestionale delleemozioni, chi svolge questo tipo dilavoro non solo affronta la necessità didover tenere sotto controllo l’eccessivaesposizione alle emozioni e, contem-poraneamente continuare a “sentire”,ma, è impegnato in una sorta di produ-zione emozionale nei confronti dellapersona da “curare” che sia nondistante ma non troppo intima, nonasettica ma non troppo coinvolgente,non estranea ma non troppo persona-le; una modulazione relazionalecostante che ha intrinsecamente uncontenuto che può essere evocativo di“cura” o di “incuria”.Interrogarsi sul senso di “ciò che si fa,come lo si fa e perché lo si fa” è un otti-mo esercizio filosofico, rispondersi nonè sempre facile, o meglio, a volte èpoco conveniente, ma, continuare aporsi domande, e dunque a fare filoso-fia, è il modo migliore per crescere eallontanare da noi il germe terribile del-l’indifferenza.

Armando Di Gennaro

...della Cura

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Lo scrittore poeta e produttore cine-matografico, Romeo Assonitisscrisse anni fa nel suo libro”

Cinecittà Babilonia”, che bisognavacambiare le parole del padrenostro,”Non ci indurre in tentazione”.Oggi la Chiesa gli ha dato ragione.

MARACAY: - Quella attuale è un’epocadi grandi e profondi cambiamenti. Lacoscienza dell’individuo nel suo instan-cabile cammino si apre di nuovi orizzon-ti. Idee, personaggi, ideologie che ieriapparivano ineccepibilmente grandi einattacabili hanno subito profondi cam-biamenti. Interi continenti hanno trasfor-mato la propria geografia e il propriomodo di vivere perchè l’uomo, comeessere pensante, non si ferma mai,l’in-quetudine della mente è il grande moto-re dell’umanità.Naturalmente in queste situazioni esi-stono sempre i precursori che, se nelMedioevo venivano bruciati sul rogodelle pire, oggi spesso vengono

dilaniati dal fuoco delle critiche. Macome ogni punta di lancia in generequeste intelligenze non hanno paura dipiegarsi.I cambiamenti naturalmente non rispar-miano neanche la Chiesa cattolica, seb-bene al suo interno tutto si muova conmaggiore cautela e lentezza.Tra le riforme che suscitarono maggiorescalpore e che ebbero grande risonan-za e dolorose conseguenze, ricordiamoil cambiamento alle preghiere che sidecise nel corso del Vaticano II. La rifor-ma liturgica da esso voluta, infatti intro-ducendo accanto alla Messa in latinoquella in volgare, cioè nelle diverse lin-gue moderne, ha costretto a tradurregran parte delle preghiere e delle for-mule che si usavano nel corso dei riti.Questione allora non pacifica, che dettevia alla rivolta dei tradizionalisti diMons. Marcel Lefebvre, sfociata nelloscisma consumato dal vescovo france-se nel 1988.A proposito di preghiere, anche se laquestione è più vasta, va anche ricorda-ta la “guerra” del “ Filioque” Vecchiaormai più di mille anni contrappose i cri-stiani di Occidente a quelli dell’Orientesul problema se lo Spirito Santo discen-desse “dal Padre” o “ dal Padre e dalFiglio”. La prima formula, usata nellaChiesa Cattolica. E’ per questo cheancora oggi, quando ci sono preghiereecumeniche alle quali parteciperannoinsieme cattolici ad ortodossi, si usa laformula o “simbolo” del Concilio di

Nichea, (del 325 d.c.), senza “filo-que” cioè di quando le due Chiese

La Tentazione di...

Il Dott. Romeo Assonitis con Alberto Moravia

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erano unite.Oggi la Chiesa sta decidendo di cam-biare il Padre Nostro.Non si diràpiù”Non ci indurre in tentazione”, ma“Non ci abbandonare alla tentazione”.Come spiegava anteriormente i grandicambi anno spesso dei precursori ed inquesto caso, se sfogliamo le pagine dellibro “Cinecittà Babilonia”. di RomeoAssonitis, possiamo leggere testual-mente. “Ma come possiamo rimprovera-re all’Uomo della strada gli strafalcioni,quando, al massimo livello, riscontriamospropositi macroscopici. Parlo niente-meno, che del “Pater Noster” in cui siregistra un’invocazione che non solotravisa il pensiero e il concetto; ma èaddirittura blasfema. Certo frutto di unamaldestra traduzione dall’originaleebraico al greco, quindi al latino: “Ed nenos inducas in tentationem”Vocabolario alla mano, indurre, signifi-cava persuadere, convincere,incitarespingere, ispirare, invogliare, istigare,trascinare,E qui si fa strada un dubbio atroce, lapreghiera è solo un pappagallismo? Unmovimento meccanico labiale, non sca-turito dal cuore e dal cervello?E’ possibile che nessuno si sia maiaccorto che abbiamo bestemmiato perduemila anni, scongiurando il Signore -in questo caso un Signore sadico e per-verso - a non forzarci, a non spingercinella tentazione? Santità, umilmenteprostrato ai piedi della Sua cattedra, la“induco” a prenderne atto, per una retti-fica che attende da secoliA meno che, in ossequio alla tradi-

zione ealla con-sacrazio-ne del-l’uso, nonsi vogliacambiareil vocabo-lario.”Assoni t isè un uomocon un’ec-cezionaledote diumorismo,il suosguardo ironico, coglie sfumature dellavita e gli esseri umani per lo più invisibi-li alla normalità della gente. Spirito d’ar-tista, polemico ed inqueto, non ci mera-viglia che sia stato il primo ad averdenunciato l’errore che da circa duemi-la anni ripetono i fedeli ogni volta cherecitano il Padre Nostro. Purtroppo,come abbiamo già detto, i precursori deigrandi cambi, sul momento sono gettatisul rogo e, in seguito,vengono conve-nientemente dimenticati da chi preferi-sce godersi intera gloria.Speriamo che questa volta non accadalo stesso e gli si riconosca il merito diaver chiesto da tempo un cambiamentodell’unica preghiera insegnata diretta-mente da Gesù.

Enrico Padroni

...cambiare il Padre Nostro

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Educazione della voce

Impariamo a usare il diaframma permigliorare l’impostazione della voce,respirare correttamente e anche pereducare l’intestino pigro

Come funziona la respirazione? I pol-moni sono gli organi che ci consentonodi respirare. Sono protetti e delimitati inalto, lateralmente, dalle costole e inbasso dal diaframma, un muscolo aforma di cupola che separa l’apparatorespiratorio dall’apparato addominale.Nella sua funzione inspiratoria il dia-framma favorisce l’immissione del-l’aria: quando inspiriamo si contrae e haun’azione di spinta verso il basso; lapressione sui polmoni aumenta e di con-seguenza l’aria è spinta all’interno dellalaringe.

Una corretta emissione dell’aria impli-ca l’abilità di sfruttare la pienacapacità polmonare. Tale abilità si

impara. Pensiamo agli attori, ai cantan-ti, ai doppiatori, ma anche agli inse-gnanti: tutti coloro che per professioneusano la voce non potrebbero permet-tersi di “tenere la scena” per ore con laloro voce senza controllo del fiato.

Una respirazione corretta è anche allabase dell’educazione della voce.Perché gli attori hanno una voce beneimpostata? Come fanno i cantanti a“tenere la nota” o a cimentarsi in virtuo-sismi di estensione vocale? Usano lavoce come uno strumento musicale,proprio grazie alla tecnica della respira-zione “bassa” che sfrutta la piena capa-cità polmonare ed è in grado di modula-re la pressione del diaframma sui pol-moni. Il risultato è una voce bella dasentire, pastosa, espressiva e piena.

Una curiosità: quando sentiamo unneonato strillare a pieni polmoni... inrealtà sta strillando a pieno diaframma.Proprio come Bruce Springsteen!Quindi abbiamo di fronte a noi un veroesperto nella respirazione. Crescendoperdiamo questo dono ma possiamoriappropriarcene!

Anche perché il pieno controllo del dia-framma ha anche un’altra implicazioneimportante: un salutare massaggioaddominale. Ciò è dovuto alla sua strate-gica collocazione tra la cavità polmonare eaddominale. Le neo mamme lo sannobene, infatti durante il parto il controllo

della spinta addominale attraverso larespirazione è fondamentale.

o sapevi che?L

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Così come nel parto, il controllo deimuscoli addominali ha conseguenzepositive anche nell’esercizio delle quoti-diane funzioni intestinali: un naturalemassaggio come straordinario metodonaturale anti stipsi.

Quindi perché non cogliamo l’occasioneper impostare la nostra voce imparan-do a respirare correttamente e al con-tempo aiutando la nostra regolarità?Riappropriamoci del controllo del nostrodiaframma!

L’importanza di una postura corretta

Tecniche e metodi per conosceremeglio il nostro corpo e prevenire idisturbi articolari

Una portamento corretto ci facilita lavita e migliora il nostro portamento. Avolte abbiamo quei dolorini… e forse èla troppa vita sedentaria, forse è que-stione di una cattiva postura.

Ma che cos’è esattamente la postura eche cosa significa mantenerla in modocorretto?

Per rispondere a questa domanda ciavvaliamo di una definizione molto sin-tetica che lungi dall’essere completa dàl’idea di che cosa si intenda.

La postura è la capacità del nostrocorpo di assumere e cambiare posi-zione nell'ambiente circostante percontrobilanciare la forza di gravità

Lo sapevi che?in una situazione di riposo o in movi-mento. Come camminiamo, come stia-mo seduti, come stiamo piedi, comedormiamo, come mastichiamo, comeportiamo i pesi… tutto è questione dipostura.

In realtà l’esclusivo riferimento allaposizione che assume il nostro corpo èriduttivo. Gli esperti infatti parlano diSistema Posturale intendendo un con-cetto molto più ampio che coinvolgeanche il sistema nervoso centrale eperiferico, l’occhio, il piede, la bocca ela lingua, l’orecchio interno. Per nonparlare delle implicazioni psicologichedell’interazione individuo-ambiente.

Posizioni non appropriate sono moltopiù diffuse di quanto pensiamo ed èbene correggerle per tempo, prima chesfocino in patologie un po’ fastidiose,come per esempio le sciatalgie o lediscopatie. Ecco alcune discipline cor-rettive considerate tra le più efficaci.

La ginnastica posturale

La postura è influenzata da numerosifattori: costituzionali, fisici, neurologici,psicologici. Alcune posizioni sbagliateche assumiamo hanno spesso causemeccaniche diverse. Tale tipo di ginna-stica mira ad individuare le cause delmale e prevede esercizi specifici perogni singola parte del corpo implicata.

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L’intervista di Romeo a...hanno bisogno, ho instaurato con gli ospitiuna forte relazione empatica che ha creatodei saldi legami affettivi con ognuno di loro.Attualmete ricopro il ruolo di coordinatoreper la Terapia Occupazionale nelle struttu-re della Giomi RSA,e faccio parte del grup-po di coordinazione per l’attuazione delprogetto VAOR-RUG insieme ad AlessioMarzo sotto la guida della Dott.ssa Reda.La mia aspirazione è quella di crescere e dimigliorarmi sempre nel mio lavoro con laconsapevolezza che c'è sempre da impa-rare da tutti, dall'ignorante e dal sapiente!!!Assonitis D: Come è avvenuto il tuo incon-tro con la Giorni?Armando R: Quasi per caso...Assonitis D: Il caso è un dio mai troppoapprezzato...Armando R: Allora sono grato a questo dioe a chi ha creduto in me concedendomi lapossibilità di esprimermi liberamente nelmio lavoro.Assonitis D:E' una indiscrezione se ti chie-do con chi è avvenuto questo incontronell'Olimpo della Giorni?Armando R: Non è un segreto, se ti dico ilnome capirai quanto è stato fortunato que-sto incontro: Avv. Rosalba Padroni.Assonitis D: Vorrei concludere l’intervistafelicitandomi con l'Amministrazione per lascelta di arricchirsi della tua presenza erivolgerti un sincero augurio di fare la sca-lata che meriti, considerandoti anche conla tua ambita qualifica di ora ancora a ungradino più basso di quello che ti riserveràil tuo futuro.Armando R: Ti ringrazio per le belle parole

sperando che sia l'uomo a farle e nonil giornalista!!!

Assonitis D: Prima ancora di intervi-starti rilevo dal tuo nome origini par-tenopee che spiegano la tua istintiva

allegria e simpatia, cosa di cui occorre piùdi ogni terapia nella nostra struttura conospiti che purtroppo sono sul viale deltramonto. Aggiungo che per quanto miriguarda non ci sarebbe nemmeno biso-gno di intervistarti, conoscendoti da alcu-ni anni. Di solito i giornalisti sono falsi ebugiardi: non è il mio caso se dico che tusei un elemento validissimo che arricchi-sci la nostra "Flaminia", la quale vantagià tanti preziosi elementi. Vorrei chie-derti per i nostri lettori qualcosa di piùsull'uomo Armando, sintetizzami la tuavita e le tue aspirazioni, perché certo noncon la tua qualifica attuale hai raggiuntoil massimo delle tue possibilità.Armando R: Purtroppo devo smentirti circale mie origini essendo nato a Civitavecchiada genitori originari da generazioni ancheloro di Civitavecchia, sono padre di unamagnifica figlia di 17 anni di nome Linda.Sono laureato in " Tecnica della riabilitazio-ne Psichiatrica" e l'incontro con la Giorni miha permesso di realizzare il desideriodi poter mettere la mia professione adisposizione delle persone che ne

T.O

Coord.

Armando

Di Gennaro