Fse e inserimento lavorativo di persone disabili Il Fse...

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Newsletter del Fondo sociale europeo 2007/2013 http://www.lavoro.gov.it/Europalavoro - “Prodotti editoriali” Il collocamento mirato, con la legge 68/99, diventa la base dell’inserimento lavorativo per persone disabili: grazie a vari servizi integrati, le inadeguatezze del collocamento obbligatorio vengono superate e si favorisce l’incontro tra domanda e offerta, risultato questo di complesse operazioni, che vanno dall’accertamento e valutazione, all’elaborazione ed attuazione del piano personalizzato, all’effettivo inserimento nelle imprese e al monitoraggio degli inserimenti realizzati. Come trattare l’inserimento lavorativo delle persone disabili La filiera operativa di attori pubblici e privati che si occupano di inserimento lavorativo di persone disabili necessita, pur nella variabilità dei singoli territori, di concetti, linguaggio e strumentazione condivisi. A questo risponde l’Icf, International Classification of Functioning, Disability and Health¹, classificazione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) basata sul modello biopsicosociale e sulla considera- zione che la disabilità risulta dall’interazione tra condizioni soggettive e contesto (fattori ambientali e sociali sfavorevoli). L’inclusione delle persone disabili è promossa sia dalle norme sulle pari opportunità che dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone disabili, che riguarda anche il tema del lavoro. Italia Lavoro nel 2003, su mandato del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ha messo a punto la strumentazione per l’applicazione dell’Icf alle politiche di inserimento lavorativo delle persone disabili, attraverso un percorso graduale, con esperienze territoriali e costanti rapporti con il Centro collaboratore dell’Oms. L’articolazione del progetto sul territorio e le azioni previste Attualmente è in corso il trasferimento dell’Icf ai sistemi territoriali. L’azione, impostata da un Tavolo di coordinamento diretto dal Ministero del lavoro (DG Inclusione e DG Mercato del lavoro), prevede intese con le regioni (ad oggi 11: Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Marche, Abruzzo, Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia), l’individuazione di altrettante province pilota dove testare l’Icf per l’inserimento lavorativo e la valutazione delle esperienze, per diffonderle poi in altre province della stessa regione. Nelle esperienze pilota saranno utilizzati strumenti Icf quali il Protocollo lavoratore e il Protocollo azienda: il primo descrive le caratteristiche della persona disabile, definendone il profilo in riferimento all’inserimento lavorativo, mentre il secondo raccoglie informazioni sull’ambiente di lavoro, il contesto e il profilo professio- nale. I protocolli sono informatizzati e inseriti nella Piattaforma Plus di Italia Lavoro, dedicata alla gestione delle politiche attive del lavoro. Nelle 11 province pilota si prevede: la costituzione di un Gruppo tecnico operativo (costituito da istituzioni del lavoro, sociale, sanità, Inail e Inps), che gestisce i processi territoriali, la formazione degli operatori pubblici e privati dell’inserimento lavorativo, l’addestramento e l’utilizzo dei protocolli lavora tore ed azienda, l’elaborazione di progetti personalizzati in base all’Icf e il conseguente inserimento lavorativo. Da sottolineare la partecipazione dell’Inail, preposto alla presa in carico dei disabili da lavoro, non sempre valorizzato nelle reti territoriali, e dell’Inps, visto il suo maggiore ruolo nell’accertamento e valutazione dell’invalidità. Il contributo del Fse per arginare i danni della crisi sui target più deboli L’azione di diffusione dell’Icf è cofinanziata dal Fse, tramite i Programmi operativi nazionali del Ministero del lavoro, ed è parte di una più ampia azione di sistema riguardante il collocamento mirato che punta ad integrare a livello regionale e territoriale gli interventi dei vari attori istituzion- ali che intervengono sulle fasce svantaggiate, per ottimizzare le risorse professionali ed economiche ed evitare settorializzazione e dispersione degli interventi; finalità tanto più necessarie visto il persistere della crisi che rallenta la propensione inclusiva delle imprese. Mario Conclave – ItaliaLavoro Spa [¹] Ovvero Classificazione internazionale del funzionamento, della salute e della disabilità, elaborata nel 2001 dall’Oms, modificando la precedente classificazione del 1980. Primo piano Primo piano n. 2 – febbraio 2011 Fse e inserimento lavorativo di persone disabili Il Fse contribuisce con un’azione di sistema nazionale al collocamento mirato di persone svantaggiate

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Newsletter del Fondo sociale europeo 2007/2013

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Il collocamento mirato, con la legge 68/99, diventa la base dell’inserimento lavorativo per persone disabili: grazie a vari servizi integrati, le inadeguatezze del collocamento obbligatorio vengono superate e si favorisce l’incontro tra domanda e offerta, risultato questo di complesse operazioni, che vanno dall’accertamento e valutazione, all’elaborazione ed attuazione del piano personalizzato, all’effettivo inserimento nelle imprese e al monitoraggio degli inserimenti realizzati.

Come trattare l’inserimento lavorativo delle persone disabiliLa filiera operativa di attori pubblici e privati che si occupano di inserimento lavorativo di persone disabili necessita, pur nella variabilità dei singoli territori, di concetti, linguaggio e strumentazione condivisi. A questo risponde l’Icf, International Classification of Functioning, Disability and Health¹, classificazione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) basata sul modello biopsicosociale e sulla considera-zione che la disabilità risulta dall’interazione tra condizioni soggettive e contesto (fattori ambientali e sociali sfavorevoli). L’inclusione delle persone disabili è promossa sia dalle norme sulle pari opportunità che dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone disabili, che riguarda anche il tema del lavoro. Italia Lavoro nel 2003, su mandato del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ha messo a punto la strumentazione per l’applicazione dell’Icf alle politiche di inserimento lavorativo delle persone disabili, attraverso un percorso graduale, con esperienze territoriali e costanti rapporti con il Centro collaboratore dell’Oms.

L’articolazione del progetto sul territorio e le azioni previsteAttualmente è in corso il trasferimento dell’Icf ai sistemi territoriali. L’azione, impostata da un Tavolo di coordinamento diretto dal Ministero del lavoro (DG Inclusione e DG Mercato del lavoro), prevede intese con le regioni (ad oggi 11: Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Marche, Abruzzo, Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia), l’individuazione di altrettante province pilota dove testare l’Icf per l’inserimento lavorativo e la valutazione delle esperienze, per diffonderle poi in altre province della stessa regione. Nelle esperienze pilota saranno utilizzati strumenti Icf quali il Protocollo lavoratore e il Protocollo azienda: il primo descrive le caratteristiche della persona disabile, definendone il profilo in riferimento all’inserimento lavorativo, mentre il secondo raccoglie informazioni sull’ambiente di lavoro, il contesto e il profilo professio-nale. I protocolli sono informatizzati e inseriti nella Piattaforma Plus di Italia Lavoro, dedicata alla gestione delle politiche attive del lavoro.Nelle 11 province pilota si prevede: la costituzione di un Gruppo tecnico operativo (costituito da istituzioni del lavoro, sociale, sanità, Inail e Inps), che gestisce i processi territoriali, la formazione degli operatori pubblici e privati dell’inserimento lavorativo, l’addestramento e l’utilizzo dei protocolli lavoratore ed azienda, l’elaborazione di progetti personalizzati in base all’Icf e il conseguente inserimento lavorativo. Da sottolineare la partecipazione dell’Inail, preposto alla presa in carico dei disabili da lavoro, non sempre valorizzato nelle reti territoriali, e dell’Inps, visto il suo maggiore ruolo nell’accertamento e valutazione dell’invalidità.

Il contributo del Fse per arginare i danni della crisi sui target più deboliL’azione di diffusione dell’Icf è cofinanziata dal Fse, tramite i Programmi operativi nazionali del Ministero del lavoro, ed è parte di una più ampia azione di sistema riguardante il collocamento mirato che punta ad integrare a livello regionale e territoriale gli interventi dei vari attori istituzion-ali che intervengono sulle fasce svantaggiate, per ottimizzare le risorse professionali ed economiche ed evitare settorializzazione e dispersione degli interventi; finalità tanto più necessarie visto il persistere della crisi che rallenta la propensione inclusiva delle imprese.

Mario Conclave – ItaliaLavoro Spa

[¹] Ovvero Classificazione internazionale del funzionamento, della salute e della disabilità, elaborata nel 2001 dall’Oms, modificando la precedente classificazione del 1980.

Primo pianoPrimo piano

n. 2 – febbraio 2011

Fse e inserimento lavorativo di persone disabiliIl Fse contribuisce con un’azione di sistema nazionale al collocamento mirato di persone svantaggiate

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L’Europa indica ai paesi membri due traguardi: la valorizzazione delle donne lavoratrici come condizione imprescindibile di crescita del nostro sistema economico, come nel resto d’Europa (pari al 60% della popolazione femminile) e i servizi per la prima infanzia accessibili al 33% dei bambini della fascia 0-3 anni. Dall’uno e dall’altro obiettivo l’Italia è lontanissima.

Tagesmutter, una soluzione che crea lavoro femminileLa diffusione del servizio di Tagesmutter può concorrere in modo significativo al raggiungimento di questi obiettivi, realizzando nuovi posti di lavoro per le donne e un innovativo servizio educativo per la prima infanzia che, in Europa, rappresenta già il 18% dei servizi di accoglienza dei bambini. La Tagesmutter, termine tedesco che letteralmente si potrebbe tradurre con mamma per il giorno, è una figura professionale nuova in Italia, ma ben nota nel nord Europa, che accudisce ed educa i bimbi da 0 a 3 anni presso la propria abitazione. L’iniziativa è dedicata alle donne che cercano una nuova attività nel campo dei servizi e ai genitori alla ricerca di una soluzione valida e flessibile per la custodia dei bambini.

Regione Lazio e Fse sostengono il servizio di TagesmutterPer molti genitori è difficile conciliare il ruolo di cura familiare con il lavoro: sono tante infatti le famiglie che non riescono ad usufruire del servizio di asilo nido di comuni o enti privati, e sono altrettanto numerose le donne costrette a rinunciare a lavoro e vita sociale per dedicarsi alla famiglia. Partendo da questa considerazione, l’assessorato alla formazione della Regione Lazio ha stanziato un milione e 800.000 euro per preparare adeguatamente donne tra i 21 e i 50 anni di età, preferibilmente mamme, per attivare nuove forme di lavoro e rafforzare le reti di prossimità che fanno crescere le realtà urbane. Le assistenti materne in questo modo aiutano i genitori che lavorano, ma non hanno accesso ad altri servizi e vogliono affidare i figli a persone competenti.

Come si diventa Tagesmutter e i vantaggi del servizioLa Tagesmutter deve partecipare a un corso di formazione gratuito, cofinanziato dal Fse, di 250 ore e adeguare il proprio domicilio alle norme di sicurezza e igienico-sanitarie. Ogni Tagesmutter può poi contare sul supporto di una coordinatrice territoriale, sulla collaborazione che si instaura tra tutte le Tagesmutter, oltre che sul sostegno organizzativo e amministrativo dell’organizzazione Casa Nido.  Il servizio di Tagesmutter è una risposta educativa differenziata sul territorio, organizzata in modo da offrire, a costi sostenibili, qualità alle famiglie e alle istituzioni: se da un lato i servizi sono qualificati, in quanto le donne vengono specificatamente formate, e corrispondono alla domanda del territorio, dall’altro le donne stesse acquisiscono professionalità e reddito, quindi indipendenza economica.Per info: www.casanido.com

Valeria Viale – Isfol

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FOCUS su

Aprire una casa nido nel LazioUna grande innovazione nel settore dei servizi per l’infanzia èl’attivazione dal 2008 del servizio Tagesmutter,con il progetto Fse Casa Nido

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Agenda

In breve

Premio del Parlamento europeo per il giornalismo: sarà assegnato ai giornalisti che avranno contribuito a promuovere una migliore comprensione di istituzioni e politiche dell’Ue. Quattro le categorie premiate: stampa scritta, radio, tv e internet, riferite al periodo 1° aprile 2010 – 31 marzo 2011.Dopo una selezione nazionale, una giuria guidata dal vicepresidente del Pe sceglierà i vincitori.Info su: www.europarl.europa.eu/it/pressroom/content/20110112IPR11570/html/Premio-del-PE-per-il-giornalismo-candidature-per-l

Si svolgerà il 10 marzo a Bruxelles la conferenza sul futuro dei mercati del lavoro europei, presieduta dal Commissario László Andor, con la partecipazione del premio Nobel per l’economia 2010 Christopher Pissarides. Correlata ai temi delle sue ricerche l’articolazione della giornata, che in particolare verterà su: corrispondenza tra competenze e domanda di lavoro e anticipazione del cambiamento; flexicurity nel dopo-crisi; ruolo delle politiche del lavoro ed economiche nella ripresa.Programma e info su: http://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=it&catId=88&eventsId=332&furtherEvents=yes

Kick-starting Economic Recovery: ruolo dell’imprenditorialità nei fondi strutturali. La conferenza (Berlino, 31 marzo e 1° aprile) è organizzata da Copie 2, comunità di pratiche Fse per l’imprenditoria inclusiva, guidata dal ministero del lavoro tedesco, di cui fanno parte 10 tra autorità di gestione e enti attuatori europei del Fse.Oltre a indagare come Fse e Fesr vengano usati dalle Adg per stimolare l’imprenditorialità, si parlerà di educazione all’imprenditorialità, supporto allo start-up di impresa, accesso ai finanziamenti.Info su: http://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=en&catId=88&eventsId=336&furtherEvents=yes

Iniziativa Ce per ridurre l’abbandono scolastico. Nell’Ue sono più di 6 milioni i giovani che abbandonano studi o formazione dopo aver

ottenuto al massimo un diploma di istruzione secondaria inferiore. Con la Comunicazione La lotta contro l’abbandono scolastico: un contributo

decisivo all’agenda europa 2020, Com(2011) 18 def. del 31.1.2011, la Ce mira ad aiutare gli Stati membri a raggiungere uno degli obiettivi di

Europa 2020: ridurre a meno del 10% il tasso di abbandono scolastico, che oggi è al 14,4%. Le proposte Ce saranno discusse dal Consiglio

dei ministri dell’istruzione a Bruxelles (2-4 maggio). Gli Stati membri saranno invitati ad adottare entro il 2012 strategie basate su questo quadro

e a metterle in atto nei rispettivi programmi nazionali di riforme. La Ce destinerà le risorse del Llp e del programma quadro di ricerca allo studio

di modi innovativi per affrontare il problema e, attraverso il Fse, finanzierà misure nazionali e regionali contro l’abbandono scolastico.

La Comunicazione si legge su: http://ec.europa.eu/education/school-education/doc/earlycom_it.pdf

Il quinto Forum sulla coesione si è svolto il 31 gennaio e il 1° febbraio 2011 a Bruxelles con lo scopo di discutere gli orientamenti per la futura

politica di coesione e il suo contributo alla strategia Europa 2020. Il forum ha chiuso la consultazione pubblica sulle proposte di policy

contenute nel Quinto report sulla coesione economica, sociale e territoriale, adottato dalla Commissione il 9 novembre 2010. Video, programma

e interventi dell’incontro sono disponibili su: http://ec.europa.eu/regional_policy/conferences/5thcohesionforum/index_en.cfm

Culture in Motion Conference. Organizzata dalla Commissione europea, la conferenza, svoltasi a Bruxelles il 15 e 16 febbraio, ha dato spazio

a un campione di progetti di successo dedicati alla cooperazione transnazionale e finanziati dal programma Cultura 2007-2013 o da altri

programmi e fondi Ue, come il programma per l’apprendimento permanente, i programmi Europa per i cittadini e Competitività e innovazione

(Cip), o i fondi strutturali. Scopo dell’iniziativa è stato quello di mettere in evidenza il ruolo rilevante della cultura per una crescita intelligente,

sostenibile e inclusiva, obiettivi della strategia Europa 2020.

I materiali sono disponibili su: http://ec.europa.eu/culture/glance/glance3168_en.htm

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E U R O P A

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L’impresa sociale è di nuovo di moda. Qualche anno fa l’imprenditoria sociale si identificava con quell’imprenditoria che si prendeva cura di persone a rischio di esclusione dal mercato del lavoro. Oggi il focus si è spostato sulla responsabilità sociale d’azienda e l’imprenditoria sociale è impegnata anche nei confronti del nostro pianeta, dell’ecologia e dell’ambiente.

BMO-Group: formazione e orientamento professionale, servizi di pulizia edi catering con persone svantaggiateBMO group (www.bmo-groep.eu) rappresenta questa nuova economia sociale. Nella sigla BMO si nascondono le iniziali delle parole fiamminghe Bewust (consapevolezza, responsabilità verso il pianeta e la società), Mensgericht (orientamento alle persone, rispetto, empowerment) e Ondernemen (imprenditorialità). Il gruppo cerca di concretizzare tutto ciò attraverso tre linee di attività: il proprio centro di formazione e di orientamento professionale (denominata Job&Co), un’impresa di pulizie a carattere sociale (Con Brio) e un’impresa di catering per l’inserimento professionale (Duet). Tutte e tre queste iniziative, con uno staff di 282 persone, costituiscono un’unica impresa, che opera appunto con consapevolezza e nel rispetto delle persone, per fornire servizi professionali e di qualità. Il gruppo è guidato da una mission, rendere attive le persone in maniera sostenibile, offrendo possibilità concrete nel mercato del lavoro grazie a iniziative imprenditoriali socialmente responsabili. La dirigenza è sostenuta in questa mission da un insieme di obiettivi, valori e ideali, espressi dallo slogan: guadagna punti per il tuo domani (score for tomorrow). Il focus è sul futuro, perché il gruppo punta allo sviluppo delle persone. Facendo entrare il futuro nel presente, attraverso piccoli progressi quotidiani, raggiunti insieme dalle persone e dall’organizzazione, il gruppo rende possibile un futuro migliore.

Importanza e ruolo della comunicazioneLa comunicazione e il marketing svolgono un ruolo importante nel trasformare queste ambizioni in realtà. Molti clienti sono coinvolti e partecipano attivamente al processo. Qualsiasi contatto positivo, sia esso pianificato o meno, rientra in questa strategia di comunicazione: ne fanno parte i contatti tra impresa e consumatori (business to consumer), quelli con le persone vulnerabili (disoccupate o ex disoccupate), con i possibili datori di lavoro e con le parti sociali, datoriali e sindacali, con i fornitori e i vicini. Ciascuno di questi soggetti può avere un impatto diretto sugli obiettivi del gruppo, nel coinvolgere le persone più vulnerabili e svantaggiate, attraverso un’opera di sensibilizzazione, di partecipazione e impegno. I rapporti cosiddetti business to business sono contatti di lavoro, che più spesso si svolgono dietro le quinte, e servono a garantire il servizio e la qualità delle prestazioni. Il livello di governo, con la propria amministrazione, le autorità locali, le organizzazioni no profit del territorio, i partner, il Fse, contribuiscono a creare, insieme al gruppo BMO, le condizioni per il successo di tutti i servizi offerti.

Il Fse come garanzia di innovazione e di apertura Il Fse svolge un ruolo cruciale. Le regole che impone rispetto alla comunicazione fanno sì che il gruppo BMO includa il livello europeo nella propria comunicazione con i vari interlocutori, sia nel primo tipo di contatti, rivolti all’utenza, sia nel secondo, rivolto agli interlocutori professionali. In senso lato, si può dire che l’informazione raggiunge questo gruppo di stakeholder e il relativo indotto anche nella loro veste di cittadini. L’obbligo di nominare il Fse in tutte le comunicazioni connota l’intera iniziativa, che assume così un carattere di innovatività (l’Europa rappresenta il futuro) e di apertura e attualità (poiché riconosciuta a livello più alto, non solo nella propria piccola regione). Per il futuro immediato, ci auguriamo che anche l’Europa sia consapevole dell’importanza di continuare a promuovere e sostenere la transnazionalità e la cooperazione tra progetti e l’apprendimento reciproco: solo così anche l’Europa può “guadagnare punti per il domani”.

Bert Boom – BMO groep(trad. dall’inglese a cura della redazione)

Guadagna punti per il tuo domani!Uno sguardo sulla strategia di comunicazione di BMO groep, impresasociale delle Fiandre che, con il Fse, sostiene il lavoro delle persone svantaggiate

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I T A L I A

In Lombardia, Imparare è un’esperienzaUna mostra itinerante ha raccontato con foto, video e interviste comeè cambiata la realtà lombarda tra formazione e lavoro

Comunicare le azioni che una pubblica amministrazione mette in campo è sempre un compito delicato. I risultati racconterebbero da soli le attività, ma hanno bisogno di un canale per raggiungere tutta la cittadinanza e promuovere le politiche regionali e europee.La scelta di proporre una mostra itinerante nell’arco di un anno sul territorio lombardo è servita per estendere il più possibile la conoscenza dei cambiamenti in atto.

Per lo sviluppo economico e sociale, la Lombardia ha scommesso sul capitale umanoLe politiche sull’istruzione, la formazione e il lavoro hanno attraversato negli ultimi annicambiamenti profondi. Due leggi regionali (la 22 del 2006, dedicata al mercato del lavoro, e la 19 del 2007, rivolta al sistema educativo), hanno ridisegnato in modo organico tutta la filiera di competenza della Regione Lombardia, scommettendo sul capitale umano come fattore ineguagliabile di sviluppo economico e sociale. Alla riforma giuridica si è affiancata quella gestionale e culturale della Dote, strumento nato per mettere le risorse in capo alle persone e per favorire la libertà di scegliere i servizi che meglio rispondono ai loro bisogni di istruzione, formazione, riqualificazione professionale, accompagnamento al lavoro. La Dote si è dimostrata innovativa anche nell’affrontare la crisi economica.

La mostra itinerante ha raccontato la realtà lombarda della formazione Pur senza la pretesa di esaurire tutte le azioni che Regione Lombardia sta attuando nel campo dell’istruzione, della formazione e del lavoro con il contributo dell’Unione europea e del Fse, la mostra racconta bene ragioni ed esiti di questa scommessa sulla persona e sulla libertà, cuore delle politiche della Regione Lombardia. Il titolo, Imparare è un’esperienza, nasce dalla frase di Albert Einstein Imparare è un’esperienza, tutto il resto è solo informazione ed è una sintesi perfetta del ruolo assunto dalla persona nel suo percorso formativo e professionale nell’arco della vita. Il sistema Dote è descritto fotografando il mondo dell’istruzione, della formazione e del lavoro lombardi con un percorso espositivo fatto di immagini, filmati, numeri, grafici e interviste. È stata ospitata presso istituti professionali, sale comunali, spazi pubblici, sedi regionali territoriali. Un tour l’ha portata in tutte le province lombarde, da settembre 2009 a gennaio 2010: partita da Brescia, si è conclusa al Forum di Assago, in occasione dell’evento Brillantimenti del 18 gennaio 2010, a cui hanno preso parte oltre 15.000 studenti e studentesse meritevoli della Regione.

Fotografie, video, interviste e oggetti, per sottolineare il ruolo centrale della persona Protagonista assoluta della mostra è la persona, descritta con segni evidenti del cambiamento in atto nella società lombarda: opportunità, strumenti e nuove occasioni. Le fotografie di Elio Ciol hanno arricchito il percorso con volti e storie di persone, esprimendo i bisogni, raccontando delle relazioni necessarie per soddisfarli. Le immagini, scattate in Lombardia negli anni ‘50, rappresentano con forte carica simbolica i valori da cui partono le riforme. Ogni foto è accompagnata da una didascalia che ne illustra il significato: “La persona al centro”, “Il bisogno che muove”, “Le relazioni che fanno crescere”. I filmati dedicati a scuola, formazione e lavoro hanno raccontato gli esiti delle politiche lombarde con interviste ad alunni, professori e genitori. In chiusura al percorso è stata allestita una sezione audiovisiva nella quale un’intervista del Governatore Roberto Formigoni ha riassunto il filo rosso che lega le politiche regionali, dalla legge sul lavoro alla legge sull’educazione, alla Dote, all’importanza di investire nel capitale umano per la crescita della Lombardia. Tra gli oggetti in mostra, i lavori realizzati da allievi e allieve di tre diversi centri di formazione hanno contribuito a rendere concreti e visibili i risultati del loro impegno quotidiano: la sedia di Cometa, costruita dal Cfp di Como insieme ai maestri artigiani del legno e del tessile, risultato di un lavoro di recupero di una vecchia sedia di legno priva di utilizzo, restaurata in laboratorio e trasformata in un pezzo unico; il violino modello Andrea Amati, costruito dalla Scuola internazionale di liuteria di Cremona, rarissimo esemplare in grado di documentare l’arte del maestro; il disegno della “caffettiera” presentato da uno studente del Cfp di Lodi, a testimonianza della ricchezza di un’impostazione educativa.

Giorgio Mezzasalma – Regione Lombardia

Percorsi

Una nuova partenza: Alex, Nataline, Ivana e Dimitra sono riusciti a cambiare il corso del proprio destino, accettando una nuova sfida nella vita, grazie al sostegno del Fondo sociale europeo. Dopo L’occasione di una vita, del 2010, questo nuovo fumetto proposto dalla Commissione europea racconta quattro storie ispirate a episodi di vita reale e trasformate in immagini da quattro giovani autori di talento: Maud Millecamps, Alexandre Tefenkgi, Vanyda e You, su testi di Rudi Miel. Disponibile nelle 23 lingue ufficiali dell’Unione europea è scaricabile da: http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=325&langId=en&furtherPubs=yes

www.cliclavoro.gov.it è il nuovo portale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali realizzato per favorire e migliorare l’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro e il raccordo tra imprese, istruzione, formazione e politiche sociali. L’obiettivo è garantire agli operatori del sistema lavoro un accesso semplice ad un catalogo completo di informazioni e servizi per il lavoro, in un sistema informativo condiviso e cooperativo. Attraverso il portale, cittadini ed imprese possono pubblicare candidature e offerte di lavoro e effettuare ricerche per contattare chi cerca o offre lavoro attraverso il link diretto ai servizi. Tra le novità, la vetrina delle opportunità per lavorare nelle pubbliche amministrazioni, la banca dati dei percettori di sostegno al reddito e un’area informativa e di comunicazione (newsletter, rassegna stampa periodica, sondaggi).

L’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) ha pubblicato il rapporto annuale sulle tendenze globali dell’occupazione Global Employment Trends 2011: The challenge of a jobs recovery che prevede per il 2011 una leggera diminuzione della disoccupazione conseguenza di una ripresa globale, fortemente differenziata. Infatti l’occupazione aumenta in maniera significativa nei paesi in via di sviluppo, mentre nei paesi sviluppati continuano a registrarsi alti tassi di disoccupazione, soprattutto tra i giovani. Tra le misure individuate dall’Oil per il miglioramento del mercato del lavoro: lo sviluppo dell’imprenditorialità e investimenti nell’economia reale, coniugati con politiche di protezione sociale e di tutela della qualità del lavoro.Il dossier in inglese è scaricabile da: www.ilo.org/global/publications/books/WCMS_150440/lang--en/index.htm

Chiuso in redazione il 15 aprile 2011FSENews. Newsletter del Fondo sociale europeo 2007-2013Iscritta al tribunale di Roma con il n. 291/2007 del 2 luglio 2007Direzione e redazione: Ministero del lavoro e delle politiche sociali,Direzione generale per le politiche per l’orientamento e la formazione, via Fornovo 8, 00192 Romae-mail: [email protected] Direttrice responsabile: Paola Paduano Comitato di redazione: Andrea Falcone, Orsola Fornara, Donatella Gobbi, Aurelia Tirelli, Elena ViscusiHanno collaborato a questo numero: Bert Boom, Mario Conclave, Giorgio Mezzasalma, Valeria Viale. La newsletter è redatta in collaborazione con l’IsfolImpaginazione: PomilioBlumm srlStampa: La Nuova Stampa di Bruni Emidio, Offida (AP)