FRONTESPIZIO PROTOCOLLO GENERALE · 2020-03-03 · Bologna, ASC Insieme, Distretti AUSL), Equipe...
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DOCUMENTI:
[18-06-03]
CLASSIFICAZIONI:
Mariagnese Cheli
SOTTOSCRITTO DIGITALMENTE DA:
Relazione di attività Centro specialistico ''Il Faro'', DCP, in riferimento all' anno2016 e comunicazione dimissioni Dr. Cosimo Ricciutello, consulente del Centro.
OGGETTO:
06/03/2017DATA:
0029128NUMERO:
Protocollo generaleREGISTRO:
ASL_BOAOO:
FRONTESPIZIO PROTOCOLLO GENERALE
Azienda USL di Bologna Sede legale: via Castiglione, 29 - 40124 Bologna Tel +39.051.6225111 fax +39.051.6584923 Codice fiscale e partita Iva 02406911202
Francesca PincanelliUO Pediatria Territoriale (SC) 051 6597 351 [email protected]
Responsabile procedimento: Francesca Pincanelli
Mariagnese Cheli
Firmato digitalmente da:
Con la presente si inoltra la relazione annuale di attività del centro Specialistico ''Il Faro'' e lettera didimissioni del Dr. Cosimo Riciuttello, Neuropsichiatra, consulente del Centro Specialistico.
Distinti saluti.
Mariagnese Cheli, Responsabile del Centro ''Il Faro''.
Relazione di attività Centro specialistico ''Il Faro'', DCP, in riferimento all' anno 2016 ecomunicazione dimissioni Dr. Cosimo Ricciutello, consulente del Centro.
OGGETTO:
Alla C.A. Direzione del Dipartimento DiCure Primarie
e
Dr.ssa Rita Ricci UO PED TERR
UO Pediatria Territoriale (SC)
Dipartimento Cure PrimarieCentro Specialistico ‘’ Il Faro ’’
Bologna, 06 Marzo 2017
Alla C.A. Dott.sa Rita Ricci Direttore Pediatria Territoriale
Dott. Angelo Fioritti Direttore Dipartimento Cure Primarie
OGGETTO: Relazione annuale attività de “Il Faro” anno 2016
Allegato 1. Caratteristiche dei casi in carico al Centro specialisticoAllegato 2. Formazione e Progetti
A disposizione per ogni chiarimento, porgo cordiali saluti.
Mariagnese Cheli
Il Faro Azienda USL di BolognaVia Sant’Isaia 94/a 40123 Bologna Sede Legale: Via Castiglione, 29 - 40124 BolognaTel/ Fax 051 6597 351Tel Mob. 348 1409449 tel. +39.051.622.5111 fax [email protected] Codice fiscale e Partita Iva 02406911202http://www.ausl.bologna.it
ATTIVITA’ DI CONSULTAZIONE
I principali richiedenti risultano essere: servizio sociale 35% (prevalentemente del Comune di Bologna, ASC Insieme, Distretti AUSL), Equipe Integrate Territoriali (ETI/UVM) 25%, CF e NPIA 24%, Servizi scolastico-pedagogici 15%, PLS e AOSP 1% .
a.CONSULTAZIONE TELEFONICA E DIRETTA (svolta da psicologo e assistente sociale)
2
2015 2016
Tot. Consultazioni(dirette e tel./multidisc.)
131 123
Tot. Minori Coinvolti 212 282
Professionisti richiedenti/ operatori coinvolti 193 188
Consultazione
2015 2016
Telefoniche 70 71
Dirette 12 12
TOT 82 83
Operatore Faro coinvolto
2015Totale
2016Totale
Tel Dir Tel Dir
Psicologo 24 5 10 11
Pediatra/Ginecologo
6 / 2
Consulente Giuridico/Educatore Prof.
2 2 3 1
Neuropsichiatra 4 / 2
Assistente Soc.* 34 7 54 11
b. CONSULTAZIONE MULTIDISCIPLINARE (svolta dall’equipe de “Il Faro” nei casi particolarmente complessi)
* Nei primi anni di attività del Centro il principale richiedente erano il Serv. sociale territoriale e i singoli professionisti coinvolti sul caso anche di CF e NPIA. Si osserva un generale incremento nella presenza delle figure sanitarie ( già registrato l’anno precedente) per effetto dell’applicazione dell’Accordo di Programma tra Azienda USL e Comune di Bologna sulla gestione dei casi complessi (DGR1102/2014). Le consulenze multidisciplinari rivolte alle ETI hanno complessivamente coinvolto 69 operatori socio-sanitari (as.sociale, psicologo, educatore, npia).In 28 casi la consulenza multidisciplinare è stata richiesta dalla NPIA: di cui 50% con il coinvolgimento di altri servizi, 50% solo la NPIA per confronto clinico.
4
Figure professionali coinvolte in consultazione
2015 2016
Assistente Sociale 59 35
Psicologo 48 34
Pediatra LS/di Comunità Ass.Sanitaro
8 4
Pedagogista, educatore professionale
25 25
Insegnante e Dirigente sc.
24 15
Neuropsichiatra Infantile
27 28
Equipe Territoriale Integrate/ di valutazione multidimensionale
34 17 *
2015 2016
N.ConsultazMultidisc.
49 40
N. Richiedenti
191 166
ATTIVITA’ DI PRESA IN CARICO (si veda allegato 1)
*Non si intende il singolo genitore ma il nucleo di riferimento del minore: famiglie monogenitoriali, bigenitoriali, ricomposte, ricongiunte, allargate, risorse genitoriali per l’accoglienza.
Nel corso del 2016 sono stati dimessi in totale 41 minori e 34 nuclei familiari (3 drop-out), di cui: 27 minori e 25 nuclei familiari presi in carico nel corso dell’anno (nuovi casi). 2 minori di età e 2 nuclei familiari (casi già in carico) risultano ancora in carico.
Nel 60% dei casi la presa in carico riguarda sia il minore che il suo nucleo familiare. * i minori con sospetto abuso sono inviati al Policlinico S. Orsola (Procedura P-INT 14 Percorso Sanitario Integrato in caso di violenza sessuale/sospetto abuso sessuale a carico di minori)
5
Interventi attivati sui nuovi casiin carico
2015 2016
Psicodiagnosi minore 20 16
Monitoraggio psicologico del minore post dimissione
4 7
Psicoterapia minore 13 8Prima valutazione e intervento psico-educativo
8 7
Sostegno alla genitorialità 3 5Laboratorio teatrale a carattere Terapeutico
9 8
Laboratorio “Abitiamo il nostro corpo e le nostre emozioni” -Yoga per adolescenti
0 7
Laboratorio terapeutico per genitori “Come mi regolo”
0 6
Terapia familiare 8 8Diagnosi Medica (ginecologo/pediatra) 6 2*Consulenza ai genitori (psicolog.-soc.-ed.-giurid.)
18 14
Consulenza al minore 2 2Supervisione sul caso 8 9Accompagnamento nel procedimento penale
6 11
Totale attività 96 110
2016
Minori Famiglie * Tot.
16 11 27
59 36 95
75 47 122
2015
Minori Famiglie Tot
Già in carico 22 12 34
Nuovi casi 33 28 61
Tot. 55 40 95
Equipe integrate sui casi in carico
2015 2016
N. riunioni di aggiornamento e confronto
98 110
SPAZIO PROTETTO
PER L’AUDIZIONE DEL MINORE NEL PROCEDIMENTO PENALE
FORMAZIONE
Si veda Allegato 2. Formazione e progetti
SITO E CENTRO DI DOCUMENTAZIONE
Il centro specialistico è impegnato nella realizzazione e revisione delle Procedure in essere sul M/A(S. Orsola, Rizzoli).
6
Il Faro, Centro di documentazione
Accessi2016
Pagina iniziale2016
Home page Faro (tramite DCP)
1.629 896
Area Psicologica 17.060 11.375
Area Medica 2.587 1.623Area Giuridica 3.477 2.524Area Sociale, strumenti-di lavoro (scheda visita domiciliare)
5.780 4.611
Attività di ricerca psicosociale
1.977 1.375
Area per le Famiglie e i genitori
3282 1940
N. Accessi
Anno 2015
30.068
Anno 2016
35.792
Totalebiennio
65.860
Eventi realizzati da Il Faro
2015 2016 Eventi cui Il Faro ha partecipato 2015 2016
N. 2 2 N. 14 9
Spazio attrezzato per l’ascolto del minore
2015 2016
Accessi 25 21
N. minori coinvolti 33 29
Allegato 1. Caratteristiche dei minori in carico al Centro nel 2016
Casi in carico complessivi
I minori di età in carico risultano essere di origine italiana in prevalenza, hanno mediamente 13 anni e sono di sesso femminile in 48 casi (64%). Fanno eccezione, rispetto all’età, i minori coinvolti nella terapia familiare i quali risultano avere età media più alta, intorno ai 16 anni; questi ultimi sono nel 50% dei casi maschi e femmine. Teniamo presente, inoltre, che il target di età dei minori è specificatamente individuato e circoscritto per i ragazzi inseriti nei progetti terapeutici a carattere laboratoriale realizzati in collaborazione con l’Isola che c’è - ONLUS: Lab. teatrale: fascia 11-14 anni; Lab. Yoga: fascia 13-16 anni.
Sesso
7
Minori Famiglie
75 47
Fascia di età N - %3 - 6 anni 4 - 5%7 - 10 anni 11- 15%11 - 15 anni 35 - 47%16 - 18anni 23 - 31% 18 - 21 anni 2 - 2%
Origine del nucleo N - %Italiana
43 - 57%
Non Italiana 25 - 34%
Coppia mista 7 - 9%
Tipologia di esposizione a M/A dei minori in carico nel 2016
Si tratta principalmente di minori esposti ad almeno due forme di violenza (81% dei casi).
Nel 75% dei casi l’abuso sessuale è associato a forme plurime di violenza (compresi i tre casi in cui abbiamo minori vittime e autori di violenze). Mentre la violenza psicologica e fisica sono associate ad altre forme di violenza nell’intervallo compreso tra l’80 e l’84% dei casi in oggetto.
8
Allegato 2. Formazione e progetti
a) Formazione ed eventi organizzati da Il Faro. Dossier formativo 2016Titolo dell’evento Operatori
coinvoltiData Tipo di
attivitàA chi è rivolta
Argomenti Tot ore
N. Partecipa
nti
Formazionespecialistica sulla visita
medica nei casi di sospetta violenza sessuale sui
minori di età
1 operatore de ‘’Il Faro’’
25 ottobre 2016
Seminario Medici e operatori dei
servizi ospedalieri e
sanitari di Bologna.
Come procedere nella diagnosi
medica nei casi di sospetta violenza
sessuale sui minori di età
8 20
La cura del trauma interpersonale.
Integrazione di saperi e modelli di intervento
Tutta l’equipe de ‘’Il Faro’’
25 novem
bre 2016
Seminario Operatori dell’ambito
sociale, sanitario,
educativo e della giustizia
Conoscere e affrontare il trauma
e le sue conseguenze in ambito clinico
5 110
Totale 2016 8 2 13 130
b) Eventi cui Il Faro ha partecipato nel 2016 (inclusa la partecipazione a tavoli e Coordinamenti interistituzionali sul tema della violenza)
Titolo dell’evento Operatori coinvolti
Data Tipo di attività
A chi è rivolta
Argomenti Tot ore N. Partecipanti
Coordinamento regionale per l’implementazione delle linee di indirizzo per l’accoglienza e la cura del bambino/adolescente vittima di M/AOrganizzato dalla Regione Emilia-Romagna
1 Annuale Coordinam.
Operatori Realizzazione di prassi e percorsi formativi
Gruppo di Coordinamento metropolitano contro la violenza ai minori di etàOrganizzato da Coord. Area Metropolitana
1 Coordinam.
Operatori Implementare le linee di indirizzo regionali per l’accoglienza e la cura
Corso di formazione e sensibilizzazione per tutori volontari Organizzato da Comune di Bologna
1 6 ottobre Seminario Operatori Informazione e sensibilizzazione
2 10
9
Titolo dell’evento Operatori
coinvolti
Data Tipo di attività A chi è rivolta Argomenti Tot ore
N. Partecipan
tiAttività di tutela e prevenzione dell’allontanamento Organizzato da AUSL e Comune di Bologna
4 Febbraio-
Maggio
Percorso formativo - 4
Incontri
Operatori dei servizi sociali e sanitari locali
Definire aspetti teorici e buone prassi e integrazione socio-sanitaria
14 70
Violenza sui minori. Aspetti epidemiologici e clinico-giuridici Organizzato da Comune Bologna
1 13 maggio
Seminario Operatori dei servizi sociali, sanitari locali e avvocati
Aggiornamento sul tema del M/A
5 Non ril.
Cura e tutela nelle situazioni traumatiche dell’infanzia Organizzato da AUSL Imola
2 14 dicembr
e
Seminario Operatori dei servizi sociali,
sanitari locali area metropolitana
Aggiornamento sul tema del M/A
4 60
Quando la notte abita il giornoOrganizzato da AUSL Reggio Emilia
1 26 maggio
Seminario Operatori dei servizi sociali, sanitari locali
Le esperienze traumatiche
3 Non ril.
Formazione sull’abuso sessuale per medici Organizzato da AUSL Bologna, Uo Ped. Ter.
1 Ottobre-novemb
re
Percorso formativo - 4
incontrio
Polizia di Stato Le discriminazioni nei casi di M/A
3 25
Incontro di prevenzione della violenza nelle scuole per genitoriOrganizzato da Ist. Compr. Monte San Pietro
2 Maggio Incontro Genitori di bambini di classe IV elementare
Sensibilizzare informare su l’ A/M all’infanzia e vioelnza interpersonale
2 22
c) Progetti realizzati da ‘’Il Faro’’
Progetto Video Parliamone! Per il contrasto della violenza in età evolutiva.
Il progetto integra le seguenti iniziative: Il Faro nella Scuola (Obiettivo Salute) e gli Opuscoli: “E dopo cosa succede”, “3C: Capire, Conoscere, Condividere”. Si colloca nell’ambito della prevenzione primaria e secondaria rivolta alla cittadinanza e in particolare ai soggetti in età evolutiva, ai loro genitori e agli insegnanti.L’obiettivo principale è diffondere le conoscenze in tema di prevenzione del maltrattamento, abuso e più in generale della violenza interpersonale. Le azioni sono finalizzate ad aumentare la consapevolezza attraverso specifiche campagne informative sui mezzi di comunicazione, come raccomandato dall’ OMS (2006) e dal WWSF Women's World Summit Foundation (2008) che rendano inaccettabili gli abusi e le violenze (anche online) sui bambini tra le mura domestiche; insegnare loro come individuare e/o prevenire/fermare gli abusi educandoli alla sicurezza (vedi Il Faro nella Scuola).
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La rete informatica è una fonte di informazione ideale per diffondere queste conoscenze; l’immagine è una forma di comunicazione diretta ed efficace, soprattutto per i bambini e i ragazzi (ma anche per gli adulti). Il video è stato presentato all’Ufficio Comunicazioni e Relazioni della Ausl di Bologna
Progetto “Se piango ascoltami” (e non scuotermi mai) - Informare per proteggere Ambito di intervento: prevenzione primaria Il Progetto intende fornire informazioni corrette educative e comportamentali ai neo-genitori sul pianto inconsolabile, sul ritmo sonno-veglia del neonato, al fine di ridurre l’incidenza della SBS e i comportamenti inconsapevolmente maltrattanti. Il progetto, che in una prima fase ha visto la realizzazione di opuscoli in varie lingue diffusi nei contesti ospedalieri dell’area metropolitana bolognese (punti nascita), ambulatori dei pediatri, nei poliambulatori, nei corsi di accompagnamento alla nascita, ecc., è ora passato ad una fase di ulteriore sviluppo, che prevede di rafforzare il messaggio educativo contenuto nel materiale informativo cartaceo (manifesti/locandine e pieghevole) tramite un video appositamente realizzato, da proiettare nei punti sensibili a partire dai punti nascita degli ospedali e dai corsi preparto. La diffusione del video riguarderà, in fase iniziale, l’area metropolitana di Bologna (Azienda USL di Bologna, Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna e Azienda USL di Imola), nella quale non sono rilevabili esperienze simili, e potrà, eventualmente, essere estesa a livello regionale, come fase di una più ampia azione finalizzata alla diffusione di conoscenze, per altro raccomandate dalle Linee di Indirizzo Regionali per l’accoglienza e la cura di bambini e adolescenti vittime di maltrattamento/abuso (Regione Emilia-Romagna, DGR n.1677/2013) e dall’OMS, le quali sostengono che “le strategie per la prevenzione del maltrattamento sui minori hanno lo scopo di intervenire per ridurre i fattori di rischio rafforzando i fattori di protezione per evitare il verificarsi di nuovi casi (WHO 2006). L’intervento sui fattori di stress rappresenta probabilmente il maggior contributo che i professionisti impegnati nel settore materno infantile possono dare alla prevenzione primaria dell’abuso infantile”
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d) Progetto di prevenzione della violenza interpersonale nelle scuole
Il progetto presente nel catalogo Obiettivo salute –AUSL Bologna è realizzato con la consulenza scientifica de ‘’Il Faro’’con la collaborazione e il finanziamento de L’Isola che c’è ONLUS. I laboratori sono attivabili dalle scuole di primo e secondo ordine dell’area metropolitana interessate.
2015-2016 2016-2017 in corso
Scuole
Sc. Primarie5 istituti 9 classi
9 istituti 13 classi
Sc. Secondarie 11 istituti 22 classi
7 istituti 22 classi
Target
Bambini/e 151 280 bambini
Ragazzi/e 500850 adolescenti e
preadolescenti
Gruppi di genitori ''Tutto sotto controllo. L'uso dello smartphone'' 0
10 gruppi 300 genitori circa
Gruppi di genitori : Informazione e sensibilizzazione al progetto di prevenzione per i bambini
1 gruppo22 genitori
5 gruppi100 genitori circa
Personale scolastico 100 130
Il progetto in corso è stato ampliato nel corso degli anni e prevede target e format differenti per bambini (con incontro di restituzione ai genitori sul lavoro di classe), pre-adolescenti e adolescenti, genitori sul tema dell’uso dello smartphone, insegnanti e personale scolastico. Si vedano in allegato le schede dei progetti.
Formazione sulla violenza interpersonale rivolta ai docenti
DestinatariEducatori dell’infanzia, insegnanti delle scuole primarie e secondarie di primo grado e secondo grado
FinalitàIl progetto formativo si propone di favorire l’acquisizione delle competenze necessarie alla scuola, quale ambito di osservazione privilegiato del soggetto in età evolutiva, nel rilevamento precoce dei segnali di sofferenza e disagio connessi all’abuso e al maltrattamento. Obiettivi• Conoscere le diverse forme di disagio infantile
correlabili a eventuali condizioni di maltrattamento;
• acquisire elementi conoscitivi per rilevare tempestivamente, riconoscere e segnalare i
sintomi indicativi di una possibile condizione di maltrattamento/abuso;
• migliorare le competenze e individuare le strategie necessarie alla gestione delle emozioni suscitate dall’impatto con il fenomeno;
• facilitare la collaborazione, la condivisione e il confronto all’interno del contesto scolastico;
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• favorire la condivisione di approcci e metodologie d’intervento (linguaggio comune, comuni percorsi operativi: come fare, quando fare, con chi fare);
• acquisire modalità relazionali idonee nei confronti del bambino e della sua famiglia nei casi di sospetto o conclamato abuso.
Prevenzione della violenza interpersonale nelle scuole - Bambini
DestinatariAlunni delle terze e quarte classi della scuola primaria
FinalitàPromuovere la cultura dei diritti nei bambini, l’educazione all’affettività, al rispetto e alla non violenza, la capacità di riconoscere le situazioni di rischio di maltrattamento e abuso.
Obiettivi• Diffondere i principi di sicurezza e protezione
personale;• fornire una informazione corretta, completa e
non allarmistica ai bambini sulla violenza interpersonale , sul maltrattamento e l’abuso.
Metodi Coinvolgimento attivo della classe nell’esperienza a carattere laboratoriale.
Contenuti/strumenti
Video, favole, disegni, immagini, lavori in gruppo.
VerificaQuestionario di gradimento rivolto ai bambini e agli insegnanti.
OperatoriProfessionisti dell’Associazione L’Isola che c’è - Onlus convenzionata con il Dipartimento di Cure Primarie, con la consulenza e supervisione del Centro Specialistico “Il Faro”
TempiDue mattine di 3 ore ciascuna
Nota importanteIl progetto è rivolto alle singole classi. Saranno accolte le prime 15 richieste. Il criterio di ammissione è la data d’invio della richiesta.
Prevenzione della violenza interpersonale nelle scuole - Adolescenti
DestinatariStudenti delle prime e seconde classi della scuola secondaria di secondo grado
FinalitàSensibilizzare al tema della violenza interpersonale (bullismo, cyberbullismo, violenza fisica, sessuale, domestica) promuovere l’educazione all’affettività, al rispetto e alla non violenza, alla capacità di riconoscere le situazioni di rischio.
Obiettivi
• Diffondere la conoscenza sull’abuso, sul maltrattamento, sul cyber bullismo e i pericoli della rete;
• fornire conoscenze sulla sicurezza e protezione personale dalla violenza;
• fornire una informazione corretta, completa e non allarmistica sul maltrattamento e l’abuso.
Metodi Coinvolgimento attivo della classe nell’esperienza a carattere laboratoriale.
Contenuti/strumentiFilmati, materiale educativo, lavori di gruppo.
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VerificaQuestionario di gradimento rivolto ai ragazzi.
OperatoriProfessionisti dell’Associazione L’Isola che c’è - Onlus convenzionata con il Dipartimento di Cure Primarie, con la consulenza e supervisione del Centro Specialistico “Il Faro”
TempiDue mattine di 2 ore ciascuna.
Nota importanteIl progetto formativo, rivolto alle singole classi, richiede il coinvolgimento dei docenti. Saranno accolte le prime 15 richieste. Il criterio di ammissione è la data d’invio della richiesta.
Metodi Il progetto formativo prevede lezioni frontali e laboratori in piccoli gruppi.
Contenuti• Le diverse forme di maltrattamento;• i segni psicologici e fisici del maltrattamento;• gli aspetti emotivi e relazionali nelle situazioni
di abuso;
• gli aspetti giuridici e la segnalazione all’Autorità Giudiziaria;
• la relazione scuola-famiglia nei casi di sospetto abuso.
VerificaQuestionario di gradimento dell’esperienza formativa.
OperatoriProfessionisti dell’Associazione L’Isola che c’è - Onlus convenzionata con il Dipartimento di Cure Primarie in collaborazione con l’Equipe del Centro Specialistico “Il Faro”
TempiDue pomeriggi di 3, 30 ore.
Nota importanteIl progetto formativo sarà avviato solo al raggiungimento di un numero minimo di almeno 30 partecipanti la cui presenza deve essere preventivamente confermata.
Prevenzione della violenza interpersonale nelle scuole- Preadolescenti
DestinatariStudenti delle seconde e terze classi della scuola secondaria di primo grado
FinalitàSensibilizzare al tema della violenza interpersonale (bullismo, cyberbullismo, violenza fisica, sessuale, domestica) promuovere l’educazione all’affettività, al rispetto e alla non violenza, alla capacità di riconoscere le situazioni di rischio.
Obiettivi• Diffondere la conoscenza sull’abuso, sul
maltrattamento, sul cyber bullismo e i pericoli della rete;
• fornire conoscenze sulla sicurezza e protezione personale dalla violenza;
• fornire una informazione corretta e completa sulle varie forme di esperienze sfavorevoli e le derivanti conseguenze emotive.
Metodi Coinvolgimento attivo della classe nell’esperienza a carattere laboratoriale.
Contenuti/strumentiFilmati, materiale educativo, lavori di gruppo.
VerificaQuestionario di gradimento rivolto ai ragazzi.
OperatoriProfessionisti dell’Associazione L’Isola che c’è - Onlus convenzionata con il Dipartimento di Cure Primarie, con la consulenza e supervisione del Centro Specialistico “Il Faro”
TempiDue mattine di 2 ore ciascuna.
Nota importante
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Il progetto è rivolto alle singole classi. Saranno accolte le prime 15 richieste. Il criterio di ammissione è la data d’invio della richiesta.
Tutto sotto controllo? Una guida per i genitori che consegnano ai propri figli lo smartphone
Destinatari : Genitori degli alunni delle scuole
primarie
Il progetto formativo, rivolto alle singole classi, richiede il coinvolgimento dei docenti. Saranno
accolte le prime 15 richieste. Il criterio di ammissione è la data d’invio della richiesta.
FinalitàIl progetto formativo si propone di informare i genitori sui pericoli relativi all’utilizzo da parte dei minorenni degli smartphone e dei vari social e programmi in generale; dare consigli e suggerimenti ai genitori su come trattare questo argomento con i propri figli e come prepararli ad un corretto utilizzo. Un utilizzo distorto di questi strumenti comunicativi può portare i giovani che utilizzano gli smartphone a commettere reati oppure a favorire atti di cyberbullismo e di violenza in genere.
Obiettivi• informare i genitori dei possibili rischi che corrono i ragazzi e le ragazze quando utilizzano lo smartphone ;• i reati che commettono i minorenni nell’utilizzo dei social ;• individuare le strategie necessarie alla gestione di questi strumenti e dell’impatto con il fenomeno; • quali sono le regole nell’utilizzo da parte dei minori dello smartphone;• quali filtri e controlli usare senza violare troppo la privacy dei propri figli.
Contenuti• i social più comunemente usati dai giovani ;• i segni psicologici di un eventuale utilizzo esagerato dello smartphone ;• gli aspetti giuridici e di responsabilità dei genitori ;
• regole e suggerimenti per un buon utilizzo dello smartphone da parte dei minori ;• a chi ci si può rivolgere in caso di bisogno di aiuto .
Operatori Professionisti dell’Associazione L’Isola che c’è, figura professionale educatore professionale e psicologo.La Onlus è convenzionata con il Dipartimento di Cure Primarie. Progetto realizzato con la collaborazione e la consulenza scientifica dell’equipe del Centro Specialistico “Il Faro”, AUSL di Bologna.
MetodoIl progetto formativo prevede lezioni frontali e laboratori in piccoli gruppi.
TempiUn pomeriggio di 2 ore.
Nota importanteIl progetto formativo sarà avviato solo al raggiungimento di un numero minimo di almeno 20 partecipanti la cui presenza deve essere preventivamente confermata. Sarà chiesta la compilazione di un Questionario di gradimento dell’esperienza formativa.
e) Laboratorio terapeutico Come mi regolo (Il Faro e Onlus isola che c’è)
OBIETTIVI sviluppare la capacità di riconoscere, decodificare e rispondere ai bisogni del figlio/i;
comprendere le dinamiche del maltrattamento psicologico e fisico, i suoi effetti sullo
sviluppo del figlio e sulla relazione genitoriale;
15
ricevere strumenti psico-educativi per gestire il disagio del figlio e il proprio;
aumentare la capacità di decodifica e modulazione delle emozioni, con conseguente
maggiore capacità nel controllo degli impulsi; incrementare le competenze autoriflessive su di sé e sul figlio/i;
rompere l’isolamento e la stigmatizzazione che spesso i genitori si trovano ad
affrontare.
DESTINATARIIl progetto è rivolto a genitori con problemi nel controllo degli impulsi.E’ previsto un numero massimo di 12 partecipanti. I genitori devono essere in carico al Consultorio Familiare del DCP e/o al Servizio Sociale per aver agito una qualche forma di maltrattamento fisico nei confronti del figlio/i o richiedano un aiuto per timore di agire violenza nell'educazione del figlio.
Laboratorio teatrale “Facciamo che...” (IV Edizione)rivolto a bambini o preadolescenti vittime di maltrattamento/abuso
OBIETTIVI sviluppare sicurezza e fiducia attraverso la condivisione e l’aiuto reciproco; incrementare la capacità di riconoscere e modulare le emozioni; rielaborare i vissuti traumagenici; integrare le esperienze sfavorevoli attraverso l’arte del narrare storie in un contesto
sicuro e protetto.
DESTINATARIE’ previsto un numero minimo di 8 partecipanti e massimo di 12 partecipanti.Sono individuati due possibili gruppi omogenei per età:
Gruppo Infanzia (bambini tra gli 8 e i 9 anni) Gruppo Preadolescenti (ragazzi tra gli 11 e i 12 anni)
Il gruppo che avrà raggiunto il numero minimo di partecipanti verrà attivato per questa edizione del progetto.
Progetto sperimentale a carattere terapeutico
ABITIAMO IL NOSTRO CORPO - YOGA PER ADOLESCENTI
OBIETTIVI Offrire, attraverso le tecniche e gli strumenti dello yoga, che sta dimostrando
efficacia nella cura dei traumi interpersonali, nuove opportunità di prendersi cura di ragazze e ragazzi con esperienze difficili e traumatiche dialogando con loro attraverso il corpo, la mente, la parola, il silenzio, il movimento, la staticità.
Agevolare l'acquisizione di consapevolezza, stima e rispetto di sé e degli altri. Consentire di conoscere e riconoscere il proprio corpo, saperlo usare e controllare
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nelle sue varie espressioni: movimento, pensiero, respiro, emozioni. Migliorare le capacità di attenzione, concentrazione, memorizzazione, lucidità ed
equilibrio. Imparare l’autoregolazione.
DESTINATARIIl percorso è rivolto a ragazzi e ragazze dai 15 ai 17 anni vittime di maltrattamenti/abusi, anche allontanati dalla famiglia biologica, in carico ai Servizi sanitari (Consultorio Familiare, Neuropsichiatria) e sociali.La partecipazione è aperta ad un minimo di 8 e un massimo di 12 ragazzi.
17