Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

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BIBLIOTECHINA DEL SAGGIATORts "t 7. FREDI CHIAPPELLI STI.]DI STJL LINGTJAGGIO DE,L MACHIAVE,LLI F I RENZE FELICE LE MONNIER x95z

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First studies by Fredi Chiappelli if the language of Niccolò Machiavelli in "The Prince"

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BIBLIOTECHINA DEL SAGGIATORts

"t

7.

FREDI CHIAPPELLI

STI.]DI STJL LINGTJAGGIODE,L MACHIAVE,LLI

F I RENZEFELICE LE MONNIER

x95z

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PROPRIETA I-ETTERARIA RISERVATA

Le ntaniencent et ontploite des beaux espris donne

pris å la Langue,',non pas I',innoaant tant conttne la rent-

plissant d,e pltts arqorey.x at diaers seruices, I'estiran,L

et ployønt. Ils rt'y aportent point døs mots, mais ils

enrich.issent les leu.rs, ap!>esanl,issent et enfoncent laur

signification, et leur u,sage, Iuy øprenent das nr,outsements

ittøccoystuntås,,mais l>rudømment et ingenieuset'nent.

MoNreIcI-rn, Sur cles uers rte Vi'rgile (Ess. III, V)'

tI

ac 1107

LIniver.riLe 'L*,

IiloicgislieL a L,cra.lcriulx

a. - Cnrrppe u;, Strttii sttl tringuaggio detr Machinactrli'

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a Groncro Plsguelr

r. - f,'idea pir\ luminosa clel Discorso o Dial'ogo

scritto dai lVlachiavelli su11a questione della 1i1gua, å

quella della capacitå di assimilazione che una linguapotenternente costituita ha nei confronti dei neologismi

; degli elementi venuti c1all'esterno; e poi clella sua

stesså capacitå cli produzione neologistica. r Non si pud

trovare una lingua che parli ogni cosa per s6 sen.za

avere accattato da altri, perch6, ne1 conversare g1i uo-

mini di varie provincie insieme, pretrdono d'e' motti1'uno de11'altro. Aggiugnesi a questo che, qualunque

volta viene o toooJåotlrine in una cittå o nuove arti'å necessario che vi venghino 'uovi

vocaboli, e nati inquelia lingua cionde quelle dottrine o quelle arti son ve-

nute; -u-tidocenclosi, ne1 pariare' con i modi, con i casi,

con 1e difierenze e con gli accenti, fanno una medesima

consonan za con i vocaboli di quella lingua che trovano,^e cosi d.iventano suoi.... n.l E, super,ata la parte dialo-

gica de1 suo ,scritto - parte dove 1a luce si abbassa non

poco - rlprende in una form,ulazione giå sicura e gia\

splendida i'iclea : < Queila lingua si chiama d'una pa-

tiia, la quale ."rrrr"riirce i vocaboli ch'ella 1a accattati

cla altri nell'uso suo, ed å si potente che i vocaboli ac-

1 Edizione di Tutte le opere di N. M., condotta.da Guroo Mez-zoNr e M,rnro CesBrle sri -urro.critti e sulle prime stampe, Fi-renze, Barlråra, rg2q, pag. 773.

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B*-

cattati non la disordinano, ma e1la disordina loro; per-

ch6 que11o ch'ella reca cla a1tri, 1o tira a s6 in modo che

pu, io D (op. cit., pag. 776). Quest'iclea, che insieme a1-

i'int,ririnr:e cle1 .'*lotå de1l'elemento sintattico de11a iirr-gua t å la pir\ preziosa del -Disco rso 0 Diaktgo, å indi-Ltirru p.1.

^1'atteggiamento c1e1 Machiavelli di front'e ai

neologismi necessari < qualunque volta viene- o nuove

dottrine irr una cittz\. o rrrror" arti l. Scrivenclo al Vet-

tori (ro dicembre r5r3) ii l,Iacliiavelli då i1 titolo de1

Prit;ipe in latino, ( uno opuscolo Dc Principat'ibus >,

e i titoli dei ventisei capitoli clel trattato sono in latino,

p.t q.r.11'eviclerrte intenzione di solellnita\ che cletta la

p.rifiasi de1 o cibo che s o 1 u ru. å mio ,.' IlIa 'loil co-

c)-

11oSCo tritccia c1i clubbio su1 fatto cii seriverc o a\r'er scritto1I Principø iil volgare; n6 su11a scelta c1i quel suo sti1e,

conside-,:ato perfettamente su{h,cieirte : u 1a quale opera

io 11011 ho oinata - dice colne å noto 1a dedicalona acl

fuIag.ttificurn l-au,renliturt AIedicem - 16 ripiena di c]au-

sule amp1e, o di parole ampullose e magnificire, o diqualunque altro lenocinio o ofltamettto estrilseco, con

1i quali molti sogliolo ie Loro cose descrivere e orilafe;perch{ io ho voluto, o che \reruna cosa la o1ori, o che

iolamente la Varietå de1la mat,eria e 1a gravitå del su-

bietto la facci gra.ta, (op.cit., pag.3).E anzi,la fortnula

stessa del 1)i.scr)?'s() () Dialo.go u å riecessario che vi ven-

ghino nuovi vocaboli, e nati irt que1la lingua clcincle qucl-

le clottrine e que11e arti soilo venute > oltre a dichiarareil forrdamento teorico su cui i1 l\{achiavelli si basava,

c1'altroirde ci indica 1a sict.;1.zza con cui in pratica eglias,su11se ii materiale linguistico ofiertogii da1la sua lin-gua, i1 fiore1tilo, pef afiroutare tutte 1e dilhcoltr\ della

Jua tratt a"zione, cb.e era ilsieme nuova dottriira e nuova

<t arte l.Date queste premesse, la questione t'errninologica

de| Principe ,1ouri vertere, a) su11a qualitå c1e1 materialc

linglisticå prescelto ; b) su11a te'detrza a t'ecnificare

qoÅto rnateiiale, e sul1e manifest azioni d.i tale tenderr-

za; c) sulle spirrte di carattefe artistico che contrastattc.r

tale tenc1.?nza o 1a integrallo. Ii \{achiavelli å infatti un

trattatista speciale, trat'ratista e artista ad uu tenpo ; I

e nel Principe le due spinte, scientifica ed estetica, con-

pubblico ristretto e specifico, capace cli allusione e cluindi di ap-

pr ezzarnento {unzionale.- Indicherei volentieri un esempio di allusione nel passo della

dedicatoria citato poco piir avanti, che contiene la forrnula lati-neggiante tc clausule amPle l'"X Sol gusto artistico*dell'esperienza nel Machiavelli vedi Russo,llIøchi,quetli,, 3a €c1., Bari, tatetza, rg4g, pag. 16 e segg.

2 Cfr. Tn,trAtza, Stovia' della' granutra'tica' italiana' Milano' Hoepli'

rqoS, pag. 49.3 Sottoiineo, solennitå deila perif rasi; se non si vuole

ammetterc l'accento del solttm'. ['fa anche per quest'u]timo mi si

permetta un,osserva zione. lj stato notato giustamentc dalio cua-'noo

1op. cit. pit a-ranti, pag. 333,-e-vedi Mrcrronrxt' L'imgua' cont''

i" "a.,'rz9) cire i costrutti iatini de1 tipo dr solu,tt, 'iu'fallanter ecc"

non si trovano nelle opere u rnaggioråente elaborate >, ma neilc

lcttere e neL P,incipe. ieduzione, c1åttno alie lettere una nota diu famigliare dimestiihezzat,. \[a quella < famigliare dimestichezza >

che dåvrebbe emanarne anche nei confronti del Principe, mi sem-

bra esserc non il risultato, ma il precedente o I'appoggio dell'uso

<1i tali {ormnie: tanto å vero che anche il Migliorini precisa < dimc-

sticltezza, eviclentcmente, con persone di cultura ); un fenomeno

d,intesa, che in un certo senso å clella famiglia deli'aftettazione, o,

linguisticamente, dell'aliusione. l\fa questo carattere che nel passo

åifii Cortlgiøna dett'Anorpto (citato dal 1\'Iigliorini) å sorpreso al-

liesterno e bersagliato {ra le forme del pedantismo, apre in realtå

,r, .u-po di sce"lte per coiui che sa c1i potervi accedere per allu-

sione o'se si vuole ier n famigliare dimestichezza,. Un campo di

scelte e quindi una sårie di sfumature funzionali, nelle quali la < di-

mestichezza )) Sussrste talora solo come intesa, setza piir alcuna

bonarietå, proprio come ncl passo ( monumentale rr e cupo dei pan-

ni reali e curiali e del collocluio con gli antichi uomini. Va ten.toconto infine che il l,Tachiavejli scri'enclo le Istovie si rivolgeva ad

urr prrlrlrlico gencr-alc, mcrtttc lc leticl.c e il l)vin[if)e sotto per un

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vergono itt uu suggestivo urto : che nii studierå cli v'e-

rificare nei seguenti par,agrafi.

2. - Nel1o svolgimento del suo trattato politico, ilMachiavelli noll si 5pinse fino a creare nessull veroueologisn:,o formale. Sulla promozione n'el linguaggiotrattatistico di certe espressioni, come per es. bracciorag'io (.up. il, si puå dir poco, giacch6 di solito ilprimo eseinpio portato dai vocabolari å quel1o stessodel Principe che si desider,erebbe controilare; s tuttaviaå chiaro che le sue esigenze lerminologiche si impresserosulla lingua corrente, e che una ev,entuale tendenza ailatecnificazione non pot6 operare che ne1 seuso di una talepromozione. Prima di verificare in c,asi singoli 1o statodi tecnicitå a cui il Machiavelli ha portato la sua lingua,si impone perciå u11a sommaria d.escrizione del mate-riale linguistico che egli assunse.

Da1 punto di vista lessicale, si nota l'accoglienza dimateriale crrlturale (latinismi) e di materiale spontaneo(fioreutinisrni) ma sempre nei lirniti imposti da unac,erta sorveglianza de1la lingua, per I'evidente inten-zione di rendere il trattato leggibile in tutta la penisola.Dal punto di vista morfologico, si nota invece nol1cu-tanza, accettazione de1la morfologia spontanea di ullfiorentino di cittå, senza distinzione fra le forme de11o

strato plebeo e quelle dello strato borgirese ed eventual-mente, ma pit di rado, a quelle del fiorentino scelto, invia di caroniz'zazione (siamo nel 'r3, € Le Prose del,la

uolga,r lingua, pubblicate ne1 '25, erano pronte nel 'r6).E doueroso premettere che nei rilievi linguistici c1i

5 Ma qualche esempio anteriore di bvacci'otico si pud vedere nel Roze.sco, D'izionøri,o d'el

storioo ed ømrni,nistrøt'iuo, Firenze, rBBr, s. v.

in significato poli-li,nguøggio itøtriano

- II -

questo saggio rni so11o affrdato all'ecliziole critica di

\[ar"otti e Casella citata ne1la nota r ; nelia quale Il, Prin-cipa d fortunatamente d.ovuto a1le cure di Mario Caseiia.

Avrei tuttavia ceduto con meno esitazione alla nqcessitå

di aflrdarmici sen z'a\tro, se avessi potuto servirrni del

promesso e mai pubblicato volume di studi su1 testo de1

rl{achiavelli, ^ cui i'Avvertenza preliminare dell'edi-zione critica ilvano rirnanda; e di cui non sono noti cir.e

framrnenti, come la comulicazione del MazzotTi, Pel, Le-

sto delle com,m,ødie del Macltiauelli (< Rend. Acc. Lin-cei >, rg38, f,asc. marzo-aprile) scarsamente ilformativiper Il Principe. Comunque il Casella ha stabilito il suo

testo tenendo conto di tutte le fonti manoscritte (corn-

prese le due stampe pir)' antiche che rappresentano co-

dici perduti) q senza ced'ere, come giå il Lisio, al rna-

noscritto Laurenziano visibilmente pii volgare, n6 al

Corsiniano (a cui viceversa aveva troppo cecluto il Maz-

zont); e valend.osi invece di pit, per stabilire 1a lezionegeuuina, cle1 manoscritto di Gotha. Il Casella sembra

aver tenuto in clebito conto i nurnerosi autografi di altreopere, che ci so11o pervenuti (e dei quali egli å editore) ;

i frammenti magliabechiani e veronesi dei trattato de1-

7'Arto della guarra, e la stampa del medesimo curatada1 Machiavelli per i1 Giunta (con la minuziosa nota

finale c1i correzioni) ; gli autografi de1l',4 n'd'(ia, d'e1le 1et-

tere, ecc. E se ricordiamo 1a sensibilitå che i1 valettteromanista ha per il colorito linguistico del1e opere di cui

si occupa, possiamo procedere co1 suo testo come con

I'appoggio che a1lo stato presellt'e degli studi si offre

.o*L i1-pit sicuro, e anche in assoluto appare notevol-

mente attendibile.

3. - Per i1 materiale culturale, si puå osservare

guanto segue. In lumerosi casi, i1 latinismo ne1 Prin-

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Kcib0 å solo una ricostituzione grafica della forma iatina,11011 senza oscillazioni fra tipo latineggiante e tipo piivolgarizzato. Si notano per esempio, per quanto con-cer1le ie vocali anteriori : defetto, dependere, descen-dere, desporare, destruggere, reprobato , rasoluziottl ,'res!>etti'uo_, ecc. ; viceversa fideli, licito, un vindicati mallorrr:almente uen,drcare, Vocali posteriori : aclduLL<t,

vulgo (oscill. con aolg'ct); miraculo, populare e populo,spiracttlo, ainur,Io ; difficultå,, facultå, ; Iauda, laudorå.Il ricostituita graficamente in vocale 1a s,emivocale di-venuta occlusiva prepalatale sonora in italiarto : Iuliant,,Iuli,o, iudicara, iudizio, 'iusto; cosi il nesso palatale c1i

iniuria, iniuriare; coniu.ttzione, coniunto. Altri nessiconsonantici rgraficamente restituiti : -gm- au,g'umento ;

-nsp- conspeLto, ma aurche cospett.o; -p1- asemplo; -qu-ut'rtitluitå, antiquo.u Alcuni suffissi rispettati : difteren-zia, esperienziø, ittosseraattzia, insolenzie, o'sseruqnziø,'poLenzia, sontenzia (-antia, -entia v. Mever-Liibke-Bartoli, rg43 $ rz/) na benivolenza (in cui si nota an-clre la variante dissimilata, non costante : altrove bette-aolo); clurabila, laudabile.T Sono quasi normali saLi'sfare, satisfazione contro a molto pir\ raÅ sodisfare e

soddisfaro.

6 Il raccostamento grafico al latino va inteso come limitatoalle parole che, come quelle citate, sono documentate nell'uso informa meno latineggiante: auncentøre, &%rnento sono esemplificatiin Boccaccio, Villani, ecc., (ruguynento ptesso i voc. sembra non avereesempi anteriori al Buti (nella forma au,gunoentøzione) e sembrainvece molto diffuso nel XVI secolo; ant'ico å di Dante; esennpi,oå del Petrarca, Villani ecc.; cospetto di Dante ecc. Non si potrebbedire 1o stesso per es. di conspi,rare o di i,nstab'ile latinismi di cui nonrisulta un uso volgafizzato.

? Da notare Ia costruzione di -ø'bi'le: < queste simili morti.... sonoda' principi inevitabili > (cap. r9); n quelle cose che sono notabilia chi legge r (cap. r9); t mi pare.... di preporlo imitabile a tutticoloro che..., sono ascesi allo imperio, (cap. 7).

-13-una funzione stiiistica dei latiuisuri grafici, per

quallto leggera, å pure giå avvertibile, e comincia a

åanifestut" lu volontå di dare al testo un determinato

colorito non modesto, non quotidiano, anche se 11011

esornato. In questo Senso mi sembrano da interpretare

le nuu:erose espressioni iatine inserite nei testo' e sp'e-

ciaimente gli åvverbi. Questi hanno anche funzione

intensiva : per es. her adaerso (cap. 4), in' e xutt'flis(.up. 5 : col1 fortissimo valore' quasi ( per dirnostra-

)ion" ,i), srrlunr" (cap. 6), atiam (.ap. 6 : cou valore quasi

di o p.ifino ,r), de repente (.up. 7), "!c:-'Ciascuno c1i

quest^i avv,erbi porta un'accentuazione, c1e11'opposiziorre,

o ,1u11'.r"mp1ificazione I o al minimo ha funzione di iso-

lante. Ne1 passo (per es.) n E beitcli6 da' ,cartaginesi

fussi clue vohe rolto e clemum assediato, non solum

poss6 clefender'e l,a sua cittå, ffiå, lasciato parte cle]le

åue gelti alla difesa de1la obsidione, co1l |e altre assaitå

l'Affrica.... > (cap. S) 1a spiegaziote o formule cancel-

leresche > cire te'ta spesso gli annotatori mi sembra

ben insuffi.ciente.sMa pit significativi sono i latinisn:'i di natura pir)

propriaåente Iessicale, come accidente; allegøre (< e se

åt.onl altr,i allegassino la ,fede che i1 re aveva obligata

al papa D, cap. l) i aliano o di altri > ; apice (n,ella dedi-

."åtiu : o se Vostra rMagnificenzia da1lo apice della sua

altezzar>); altpetito atendenza> (ndu questi dua ap-

petiti diversi-nasce.... D cap. g); ctilamare K acclamare liu s'era fatto chiamare imp'eratore ' cap' rg) ; cogita'

8 Non dico che non si tratti cli <c relitti tr cancellereschi. Ma perchd

un autore scelga solum, accanto a sol'o o sol'tøtcto (comuni fino dai

primi secoli non solo in poesia, entrambi normali nel Bocc') deve

ormai intervenire un'intåzione stilistica, sia essa elativa o QSol-*

nativa.

rl,!*

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14*

ziona; conuu,oditd < vantaggio, ; collciPera (o concipeodio r) ; contatutendo; dedignøzictne < ricusa >, < disde-g11o )) ; d,et'ensione ; direpzr,onø < saccheggio > ; d,iscre-pante; d,iu,tu,rnitd; escogitara (< le quali lantique cose]avendo io con gran diligenzia ,lungamente escogitate ed

esantinate >, dedicatoria) ; es|ilazione ( saccheggio r,< devastazione t> ; espedito ; fel;icttare intr. ; figu,Io i in-sudare ; i,rrito ; la mol,Lizie ; nef ario; negligera ; obsi-dione; obsiare; parato <pronto>; periclitare; pratc-rire; propinqud; seraara, ecc. Di questi latinismi ies-sicali, clre pure non sempr,e predominano (obsidion,e e

assedio si trovano ne1lo stesso passo del cap. 8 citatosripra), alcuni, piil regolarmente impiegati, so11o as-sunti per indicare u1l fatto pr,eciso, colne Periclitat'e e ilsuo cotrtrario fol:icitare. e nol1 per uno scopo pit genericocolne no,bilitare il testo. Questi ci interessano di piiche non quelli portati da allusione o addirittur,a da tra-duzione; a parte ie parole latine inserite, giå menzio-nate, fra le quali si trovano anche sostantivi palese-irente tecnici cofi1e contpedes, ed espressioni tolte cia

terminologi'e tecniche aft.ni, quali la giuridico-politica(iure h.orodi:tørao, ecc.).

A questo proposito å stata osservata (Ercole) l'up-plicazione di un'espressione come lihero a,rbitrio, checornpare tr'e voite nel Pt'in,cipe. Dve volte i'espressioneå irnpiegata ne1 senso teologico o dottrinale per cui å

stata foggiata; una volta invece å applicata diretta-mente alla tecnica de1 governo, per 'esprimere il con-cetto cli < piena f,acoltå > : < IJno principe prudente deb'be tenere uno terzo moclo, eleggendo n'e1 suo stato uo-

mini savi, e solo a que1li debbe dare libero arbitrio a

parlargli la veritå r (cap. zg). Di bra'cci'o regio abbiamoparlato poco sopra. Per l'espressione M)ara intelligenzacon, (cap. B) i yqcabolari danno tutti esempi posteriori

w, -r5

o sincroni; 1lla i1 significato appare giår clitTuso neiia

prima metå del XVI secolo'

Altri latinisnri so1lo piuttosto di natura semanticer'

, si notano i non infr,equenti e molto accessibili irnpieghi

di aaarizia per o u\riditå o (o 1" crudeltå e avarizt'a

de'soldatio,..ap,ry);capira(((cheRomulononcapissiin A1ba r, tipo . *io L"r-nor' cape >>); datcnØra ( bias'i-

mare ,; åirrår're't'e trans' ; t'e'rira < colpi'e > ; i citati IoT-

tnidabiie, irnitahila co1 ciat. ; itttpøto < assalto t> ; irt1uttc

< torti, iesio'i effettive > ; occuf ara <.prender per s6 r '

o irnpadronirsi > ; progråssr' (( aziont > (e congressi

- ( combattimenti >) ; påporre intr' ( proporsi Ir ' e cosi

via. Ascriverei voleritieii fra questi iI cotttportare dei

cap. S (u possonsi fra loro faciimente comportare n)

soprattutio p.er la connolazione di reciprocitå^(< {ra 1o-

, ro,) che å åtimologicanrente sentita, ne1 prefisso; e ilcollfid,are de1 cap. 22 (<t,Quando, d'unque, e'minis.tri e 1i

principi circa el ministri ,oto cosi fatti' possono confi-

dare I'utto deli'altro n)'

Si trova cosi søtl'rmin'istrare, rrel senso di a amrni-

r nistrare subordinatarnente r, ne1l'esempio: < li principi

debbano le cose di carico fare sumministrare ac1 aitri >

(cap.I9).EforsealMachiaveliisidevelarinascita.epoi^ il successo di reclantare, ne1 senso cli t protestare

gioridicamente >, < presentare ulla profesta " '-.

di cui

non ho incontrato esempi in italiano prima di que11i

ro,r.hi"rr"1liani;inparticoiareP'rincipc'cap't.8t(enelle aztont di tutti g1i uomini, e massime d'e' prin-

,cipi, dove non å iudlzio a chi reclamare, si guarcla

t

al fine >.

Pet reclainarr il Rezascc' registra (prendenclolo dal-

1a Crusca) il passo d,e1 Principaion il significato ti Muo-

ver lamento åd accusa a Magistrato superiore per ag-

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w-16-

gravii ricevuti specialmeute dagli tllhciali pubblici :

Rictriarnare, Ricorrere, Querelare, Ritrarre>.La parola respetto (e i1 derivato respottir,o) sono

adoperati con chiara memoria di'respicio, e si trovanoquincli in opposizione ,a inQeto e in'tbetuoso : nor cisarå da meravigliarsi incontrando un gruppo come of-fett'ders con respotto, o come sart\ sentl)re c()11 g'ralx re.-

.sl>etlo assallatrr.

l{on rnancårlo i latinismi siniattici. I)orniua firro adimporre un tono tacitiano ricoirosciuto s arche se moltodiscusso, ii largo uso delle forme nomiuali cle1 verbo.Participi : < Aveva, dunque, Luigi fatto qucsti ciriqueerrori : spenti e' minori potenti ; acresciuto iir Italiapotenzia a uno potente; ffesso in quel1a uno forestierepotentissirno; no1l venuto ad abitarvi ; 11on rri lnessecolonie o (cup. S) ; gerundi : ( parere pietoso, fecie-

1e, ecc. ; ma stare in modo edificato cou l'animo, che,bisognando non essere, tu possa e sappi mutare ei con-trario o (."p. rB) ; infiniti : ( a un tratto si rizzd, di-

0 Per la prirna volta, a quanto mi consta, dal Salviati in cluel-l'ammirevole libro secondo degb Auaert'irnent'i, nel punto in cui å

giunto a parlare dell'eccellenza del Deca,nzevott': tt Onde quasi senzarisa non si possono udire coloro, i quali 1o stile, e la favella, di chispezialmente scrisse le nostre storie, e gli Ammaestramenti del-l'arte de1 guerreggiare, con la favella, e con io stile di questa ope-ra recar sogliono in paragone: conciossiacosach6 il Bocc. sia tuttocandidezza, tutto fiore, tutto dolcezza, tutto osservanza, tuttootrevolezza, tutto splendore: e nello storico non abbia pur vesti-gio d'alcuna di queste cose, come in colui, che, oltre che nacquein rnal secolo, rivolse tutto 'l suo studio ad altre virtir: cid furonoIa chiarezza, l'effrcacia e la brevitå: nelle quali riusci singulare, e

ammirabile in tanto, che nella prima a Cesare, e nell'ultime a Ta-cito, arditamente si puå paragonare ,r (Ser,vrarr, Opere, Milano,S. T. de' Classici Italiani, r8og, vol. II, pag. 247). Per il tt taciti-smo ) in senso non stilistico, per la < politica storica r vedi G. Tor'-FANIN, Il[øohi,a,aelli' e il Taoi,tismo, Padova, Draghi, r9zr.

17-

cendo quell,e essere cose da parlarne in loco pit\ secreto n

(.up. S) ; ( non å cosa pit\ necessaria- a parere c1i avere

che questa ultima qualitå I (cap. rB) ; < io iudico co-

loro potersi reggere per s6 medesimi, che possono....

metter,e insieme ,uno esercito iusto e fare una giornata >

(cup. ro) ; ecc. Frequente l'uso delf infirrito i1 costrutti

causali (tipo <r pef volere Ferrara, cacciarsi tutto neile

mali d'urio foiestierer, cap. r3), come sarå indicato

pir\ avanti. tr d'altronde anche in partico]a1i sintatticipit\ -inoti, come alcune de1le costruzioni indicate fra

i latinismi semantici, quella di sari sf are a (anche sod-

rlisfare a), di colls\ira]'o itr, < cospirare contro I (cap' 19),

aomlnettcre iniuria itt , 1'accettazione c1i un quasi neutro :

n di che si pud trarre un altro notabile o (.up. r9)'

4. - In tutti questi latinismi domina il carattere

de1la moå.erazione e de11'accessibilitå; rivelano desi-

clerio di portare a u11 elevato livello lessicale il trattato'in alcuni casi \a

'ecessitå cli eleggere un termine in

funziole fissa. Uguale o maggiore disponibilitå termi-

nologica e stilistica, ,e uguale sorveglianza dal punlo

cii vista lessicale, mostfa- il trattamento del materiale

linguistico spontaneo, de1 fiorentino. Cominciamo dal1a

su; disponibilitå per le esigenze t'erminologiche'Intråclucendo ,i1 discorso sulla liberalitå e sul1a par-

simo,nia, il Vlachiavelli ha bisogno di u1 termine che in-

clichi un gracio di parsimonia nol1 virtuoso, cioå -cheequivalga å quello d,i ltarsitllolxia senza 1a connotazione

laudatiJa, o å'"1tta parte che equivalga a qu,eilo dr ava-

rizia ma senza contenerne neppure eventualmente la

nozione di < aviditå > (e si å visto che, nel Principe 'at:arizia å ricostituito sernanticamente ad < aviclitå >)'

si deve trovar,e un termine che sia i1 cotrtrario di libe'

rals. fro scrittor'e ricorre aliora ac1 urr termine < tosca-

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no )), misero, con esplicita giustificazione e definizione:tt alcuno å tenuto liberale, alcuno misero (usando unotermine toscano, perch6 avaro in nostra lingua å an-cora colui che per rapina desidera di avere, miserochiamiamo noi que11o che si astiene troppo di usare ilsuo) (cap. rS) ;'n e 1o applica poi nel capitolo seguente,senza esitazione, come un segno tecnico : < incorre su-bito nella infamia de1 misero D ; ( Uno principe.... deb-be, s'egii å prudente, non si curare de1 nome de1 mi-sero D ; <r Pertanto uno principe debbe esistimare poco....di incorrere n'ei nome de1 misero > ; < Pertanto e pi.\,sapienza tenersi el nome dei misero > (cup. 16).

Nell'Erch ortatio finale (itr cui traspariscono conti-nui elementi affettivi 11) i1 Machiavelli osserva la pre-valenza del rralor'e individuale nel soldato itaiiano, e iisuo scarso rendimento collettivo. A1 giudizio di scar-sitå arriva tuttavi a attraverso una rapida ma non menoprecisa argomentazione: se c'å valore individuale, mascarso rendimento collettivo, å chiaro che esiste unasomma di perdite del valore individuale; e ciå per nell-tralizzazioni di varia natura (per es. ( .... a ciascunopare di sapere.... r). Ora una dififi.coltå terminologicasorge dal dover esprimere questa nozione di perdita ne1giudizio di scarsitå, di non far cadere 1a valutazionecii qu'esto importante calcolo : e il Machiavelli trova iavia pit\ corta ireiia spontanea adozione di un termine

10 Anche scegliendo il termine per designare il principato che< non å tutto nuovo, ma come membro r, il Machiavelli giustifica,e qui lascia trasparire un'esitazione: < che si pud chiamare tuttoinsieme quasi misto, (cap. 3).

11 Sia detto per inciso, l'affettivitå della Exhoytatio ha carat-tere nettamente piir < petrarchesco r che non (se cosi si pud dire)tr alfieresco >, e tocca piir per i toni delicati che pel quelli forti. Vediclel resto le interessanti osservazioni di f-, lLusso, X[achi.auclli, F,ari,I.aterza, r949, (3o ed.), pagg. 79-h.

-r9-familiare toscano : < Specchiatevi ne' dr"re11i e ne' co11-

gressi de' pochi, quanto g1i Italiali sieno superiori con

le forze, con 1a destrezza, con 1o ing'egno; ma' come si

viene agli es,ercitr, non compariscono )). I1 Carli spiega( non fanno buona figura r, che å i1 significato d't cottt-parire; qui questo significato prende dal contesto moltarnaggiore complessitå, ed esprime si 1a scarsitå dei ri-sultato, ma anche mantiene presente i1 fatto che intale risriltato 11on tutto appar'e, esiste una perclita

che va valutata. In questo caso si ved'e cofl1e la solu-ztone terminologica sia per i1 Machiavelli anche unasoluzione stilistica; e giacch6 dal < terminologico rr

siamo passati a1 < terminologico+stilistico I diamo qual-che altro esempio di questa coinciclenza, riservando a

paragrafi pit avanzatt rl commento di casi di caratteresolo ( stilistico >. Per iudicare la complessitå di opera-zioni che comporta 1o spostamento di un esercito saråil verbo tramutare : < Ma tenendovi, in cambio di colo-nie, gente d'arme, si spende pii. assai.... 'e offende moitopir\, perch6 nuoce a tutto quello stato, trantutattdo con

g1i alloggiamenti i1 suo esercito o (.ap. g) ; oppure, pre-,so nella narcaztone dell'episodio di Liverotto firmano,il subitaneo, e tragicamente significativo ,, alzatsi inpiedi r di Oliverotto da Fermo, protagonista dell'ag-guato, suggerisce allo scrittore I'adozione diretta di unospontatre a rizzarsl, che assolve anche una funzione sti-listica : ( A' qua"li ragionamenti respondendo Giovannie g1i aitri, Itti a un, tratto si rizzå, dicendo que11e essere

cose da parlarne in loco pir\ secreto > (.up. 8). A-L)ere a

conl'e grado terminologicamente pit\ debole cli do'uere

(e stilisticamente meno sostenuto) ; essera a tempo (<< eI

principe non å a tempo, ne' pericutri, a pigliare la auto-ritr) assoluta r, cåp. g); lara senza per a fare a meno

cli n; espressioni collls a1o ircquisto li torna per-

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-20-dita r ; ( e' non vedeva via c1i pot'erio fare signore > ;

n ne ebbe uno riscontro o (p.t < riprova >) ; < in diecianni che, ragguagliato, viveva uno papaD;( uomo di core > (coraggioso) ; e simili, sovvengono alMachiavelli senza regolaritå (morire trans. per < ucci-dere r predomina, ma non assolutamente, su atnnlaz'zare, ed å superato dal pii tecnico spegnøre, v. pit\avanti) e sempre con una pit o meno palese giustifica-z'ione o terminologica o stilistica o connessa ad ambeduele esigenze.

Le risorse lessicali de1 materiale lin,guistico offertodal fiorentino sono accolte taTora infatti per esigenzeso,ltanto espr'essive, colne si vedrz\ pir\ innanzi.tz

5. - Esaurita si direbbe la sua vigilanza lin.guisticanell'atto de1la scelta iessicale, il Machiavelli non esitdacl ,accogliere, scrivendo i\ Principe, la sua morfologiapir\ spontanea, quella del fiorentino di cittå : ma non

de1 fiorentino boccaccesco (che come s'å detto in queglianni giå stava avviandosi a divenire il materiale del1c

Prc;se della itolgar lingua); e neppure regolarnente diquel fior,entino borghese, corretto, di cui molti caratterisi rispecchiano per es. nelle Regole clel Cod. Vat. r37o,approssimativamente contemporanee al \,{achiavelli ;

tt

12 Idiotismi iessicati non connessi ad esigenze tt terminologiche tr

o t termin. -l- stitistiche r o u stilistiche r, cioå idiotismi casuali, nonce ne sono molti nelPrincipe;t:uttavia si trovano casi di stra'ccwfa1e,

d,itnolti, e sim.; cosi nella sintassi, casi colrle ( debba animare lisua cittadini di potere quietamente esercitare.... )), ecc. Qui sotto hopreso in considerazione solo casi di toscanismi sintattici regolari,non occasionali.

13 Pubblicate in appendice dal Tneeelz*, op. cit. L'approssi-mazione della sincronia Regole: Ma,ahiaaella va interpretata nellagrandezza di qualche decennio. Se si accetta senz'altro l'attribu-iione dei Sensi all'Alberti (nei due noti articoli: Fanf. della dom.

27, 34 [rSoS] e Rendic. Ist. Lomb. II, 42,467-475ltqoS]) rifiutata

W?,I*

ma spes.so c1el fiorentino pleb'eo, e addirittura del fioren-tino plebeo-trascurato. I caratteri morfologici tipici diquesti diversi strati si alternano senza rego'laritå ne1la

lingua del Principe : suggerendo un'impressione di noncuranza per l'aspetto mrorfologico. Se tale impressionenecessita di una accurata verifica, å perch6 naturalmentele si oppone il ricordo de1le teorie de1 Dlscorso o Dia'Iogct, ctre tendiamo ad estendere a tutti i settori clella

' lingua.Nella flessione nominale si nota che ii plurale fem-

minile å talvoita congllagliato in -e, come rn le arn1c,

< le arme aliene ,r, Ln gente, buone legge, ecc.; mentresi trova pure ( presero le armi D, ( queste armi r, < clue

fazronirr, ( queste parti ) ecc.; anche per g1i aggettiviuscenti in vocale anteriore: < 1e arme.... infedele, vi-1e.... D ma < queste simiii morti r, ( cose pertinenti I ;

a provvedersi n'elle parti pit\ debole > (.op. A) ; u scttclo

que1li retti da ragione superiore, (cap. rr).La forma dell'articolo maschirle singolare å nonnal-

mente eL, l,o, plurale e',Ii; ma si ha anche il, a il re r',< il cappello r (."p. S) o i1 quale t);14 nell'articolo+pre-

dal Morandi, si deve ricordare che le Regole dovranno esser datateprima del 1466 (anno approssimativo del De cornponend,i's cilyis it]L

iui l'A. menziona una sua grammatica: vedi TReearze, cit., pag. 15) ;

per la menzione deli'Equicola (circa r4g5: iI trattato di na'twva

d,'Amove fu stampato nel r5z5) vedi TRerelze, Unø si'ngol'are te-stirnon'ianza sull"Albert'i grammat'ico, in Stwdi' Tovrøcø, 263-278 (19iz)rist. in Di,panature critiche (r9zo). Avanti iL 1466, probabilmenteverso ta måtå del secolo: il Machiavelli nasce nel 1469, e non moltodiversa da quella del\e Regole sarå. la lingua che impara. Si ricor-di tuttavia ch.e Il Pri'ncipe å del r5r3.

1a Da notare come å frequente I'uso di un relativo senza articolo,nelle forme quale, qwali' pef il'fl'ø E,tal'e, i'fte qunti'; non mi sembrache si possa parlare di una sfumatura semantica che questa formaavrebbe nei confronti di che, ciod l'aggiungere una nozione qua-litativa al puro rapporto relativo. Alcuni esempi: u si aggiunse al

3. - Cureerotvr, Stud'i sutr I'i't1,gh.Lggio del Mrchiaaalli,

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-22-posizione domina ti (alli, nøII:i) ma non å ilfrequenteia forma gli: < si volse øgl'i inganni > (tup' Z) ; ( spo-

gliati de1'Regn o d'agli Spagnoli I (cap. 7) ; < negl'i Ot-,

iini e Colonnesi, lcap. il; cosi quelti e quegli (ne1

cap. 4), Per es. quogli stati e I'i statt'; e' ltrt'l>uli, li ptt-

1nii1. lI,/articolo preposizione si presenta di regola

sotto forma di composto morfoiogico \dall'o, t:r'ell'o ecc.)

ma accanto a < li condusse a Sinigaglia rtel'l'c sue tnatti 'r

si trova anche ,r l'arme.... essefe in, Ie mani di coloro,("up. z).

La forma gli si ha costantemente nel gruppo fttlltgli altri, *" ," all'articolo segue collsonante si ha oscil-

Ta"iot": tutti ti ltrimi uominii tutti e' stta',ticitti. 11

gruppo tutti gtl ittrl resiste anche in 'icinanza

dt alttrt"ipi^:^ n invitå"Giovanni Fogliani e tutti l,i primi uotttirti

c1i Fermo. E consumate che furono le vivande. e ttttligti altri tntrattenimenti ( .... . ) ritirossi in una ca-

*"ru, dove Giovanni e tutti gl,i altri cittadini g1i an-

darono drieto (....) ammazzorono Giovanni e Lutti {!lialtri >> (cap. 8).

Si nota oscillazione anche in altri riflessi fonetico-

rnorfologici deila sintassi dell'articolo. L' e 1 i s i o n e å

u*-.rrå regolarme'te solo per i1 gruppo I'utt'o_.e l,'al'tro z

<tenne sempre, mentre chå visse, I'utt6 ordine e I'aI-

tro intra e' termini suoi I (cap. ry); n sendo nell'u'tto

suo proprio esercito; quale, campeggiando Aquileia e trovando dif-ficul-tå irella espugnariore, infastidito dalla crudeltå sua.'.. lo am-

Å"r0, (cap. tb);". restaci,,.. a ragionare de'principati ecclesiastici;

circa quati tuite le diffrcultå sono avanti che si possegghino t>

(cap. i)t * alcuno principg cle' presenti tempi, quale -non e bene

noåinare, 1cap. i8i; ni'åttra inponente, dove era Albino, rluale

ancora l'i a.spirava 'allo imperio,r- (cap. rg) ;,,, n6- ci si vede, al pre-

,""t", in quie lei possa piir spcrare che nella illustrc casa vostra,

<ruale conla sua fortuna e virtri.." ri (eap' z6) '

aF--23*

sdegno, e noll'altro sospetto> (."p. t4; <<l'ttno con 1e

opere, I'altro con 1a menter (cap. rd; ( secondo cheI''una ot I'altra di queste parti n,e ha la occasione r(.rp. g) ; (sapere usare I'una e I'altra natura ; e I'unasanza I'altra non å durabile o (cap. rB) ; e v. 1e iiste deicapitoli 15 e 2.5.

Ma fuori di gruppo l'elisione non å preferita : laocca,sione (in uno degli es. ora citati) ; li autoritå, laespugnazionc, La infidelitd, la opitl,ione; alla u.m,anitå;le altre; lo animo, lo assalto, lo esercitp, Io ossere ab-bandonato, Io im,perio, lo uniztersale ecc. ecc. ; allo as-soluto, dello uonxo, dallo ord:ine cia,ile, con. lo air,tto, peylo adrieto ecc. Anche Ii aLtri (cap. zo\.

E tuttavia 1a si inco'tra siJ ne1 f,emminile si'go-lare, I'affezione, I'anicizia, sia plurale, I'arnte, tuttoI'al'tre; talvolta in confronto vicino: quelli rtell,c altreproaincie ma cogniziane dell'alrre ne1 cap. .^4; la ltalicte I'Italia nei cap. rz. cos) nel maschire, i'aninto, I'oditt,Ia bestia e I'uonto'; alL'uortno, coi1, I'animo.

f composti ar ticoio+prep osizione sono clipreferenza elisi al plurale : a'ntctdi, d,e'traaaeli, da'si-racusani, co' getttili uom,:ini, ne' t,empi, in icr' confini,intra'regni.

Oscillazione si nota pure nell'elisione delle p r e -posi ziani : I'artne r|'altri, sanza obli,go d'altri, cor.tI'arnre d'altri, ma n6 di altre forze esl,erne; cl''accortlo,d'intorno, in ntezzo d'unø ntoltitudin,e, ma di Alessøn-d'ro, di Asia, d,,i Italia, di orrli,ni i per sopra: presa.so|r'a quests occasione (.ap. il.8 osciilanti sono pureper questo rispetto le c o n gi u n zi oni : se alar,nialtri allegassino (c"p. 3) e se Alessand,ro aiveva, mas'egli å pru,dente (cap. .'6), s'e' fussi diaentato soldato(cap. rz); I'attno nted,esimo che Alessandro mori e attantiche il paptt morissi (.op. il ma dopo cit"rqut anni ch'egli

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(oup. ?), pltt sert;a ch'a' Persr' (cup' z6), '!:" fonda-

)rn rr;'-rui .rurri',',,", bttotti (.up' il; era perch''e' soldati

potauano (cap. r9). o 1

I prorlo-i p"rsona.l i di 3u sembrano segulre

l,oscillazione clell'årticolo : ( 11011 Ia osservarebbono a

te, tu etiatn non I'ltat' ad osservare a loro' (tup' lE) ;

ch',i Ia inten,d'e (.up. 15) ma quando e' l''a-tessi s55s11a'icr

(.up. r8) e qunÅdo -Cesare'

Borgia l'' assal'tå, (femm' '

;^p. zo) ; per i1 maschile, cfi lo assølfass'i (caP: t9)'

lo ahbi,'t; aspettå, ma I'ittzpeclissitto (top' 7)' Anctre

per i relativi in g.n.ru1e si ha il tipo non e1iso, la fada

che iI re alJeu& otrlisata (.up. 3) ma si trova pure la re-

hellione di qtte1li ch'esli lia d'ittlo'Ttti (cap. 4), quelli'

ch'cs'li offend,e (.np. 3) ; un partitivo eliso al cap' ?:se n;intettdessotto, in ,rt passo che riproduce i'l cliscorSo

diretto. In altri cusi pei es. na ecccltttt-t (.up. r9), ttc

Ita,nrro autoritå ecc.

La prefe renza per le forme non 'elise e .no1l trotrcate

å rigoråsa per 1' oiti colo in detertninAto' che

Si p-r"r.nta cosi Sotto clue sole forme i ','t'to

e una, S'i11-

tatticament'e incondizionate. Es. un'o altro, 1t1'L0 arrore',LL1.t() CsA,t,cito, uttt, iu,d,icio cit,ile, 'LL17o ordinO, 'Lt'txo tttt1176,

111X6 6.ttltel,Io sangtt'imoso, l't''t't'ct fiIero esecu'Lorc' LL1't'o nlesA'

I,t,Iro I'LI.Lo"L)o priicipe, uq't'o principe , 1'L't'to presiclente 0c'

celleqtissigit, Lt1l('.) prtt'derttc s ltivttros(t '1LorYtot 111'Lo t'i-

sdrr'lll't'rr , 'Lt11o tenvbLt, ,.rrr,, trafftco ecc. ecc ' i Ltrla' astu'Lis'

sima golpe (cap. r9), tt seile ti fanno bene in una parie,

ti ofIåncla no iÅ ,rrio' altra n (cap' zo) ; u'nu uttit'ørsaf itå

inLet'a (cap. 17). Trovo rarissimi casi di utt: a Di che

ui poJ troir" un altro notabile n (cap 'rg) ;.t1a lascid irr

ui tratto clisarm ala, (cap. rz) e di u'tl,' i o convie'e

av.ere. ... LLn'altra consiclerazione > (tup' ro) ; ma si tro-

va attclte lttt,'tL frrc (caP. l9).La Fornta clel numerale < dUe,r å di solito duT (cosi

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i1 possessivo szla, tua, plur. masch. e femm.), ma si

ttova anche dua e suoi.L'aggettivo possessivo di sesta persolta å nellll grail-

dissima maggioranza dei casi loro senza che si possel

del tutto escluclere 1'uso de1la forma plcbea suo (per es. :

<questi tali.... avendo spenti quelli che di stra qualit:ili avevano invidia, rimaugoilo potenti, securi, onorati,felici D cap. 6). f,r'aggettivo loro å collocato pr:irna e

clopo il sostantivo inclillerentemeittc, e non riesco a c1i-

stinguere un'int,erpretazione che possa regolare qucstacollocazioue de1 possessivo. Si trovano esempi misti,c.rn1e o foncinre lo slattt loro e lu loro sacurtd > (cap. 6) ;

ed esctrpi perfettamente analoghi, come gli adcrcnl,i lctt'o(cap. 7) ma . lovo cttnt'plici (.up. Z) ; Ii purligitmi lortt(.op. 7), rrr.tt e'ktv11 sudditi (cup. Z); lc barbe a corrisllott-d,enzia lttro (cap. 7), rna slctntdo Ie loro qu,alitå. (.op. 7) ;

par-ut:rtira aI d,ise gno loro (.up. 6\, rra slog'are i.t loroappatitrt (.up. g); le aziotti e't:ita loro (cap. 6), rna era

ln lttrc, rrrirta (.ap. f); I'ttpt:l'o, l,orit, fia e' lot'o pttt'icr.tli.

Si puå irotare una c'erta preferenza per ii tipo pospostoin frasi cofile la eccellenle r.:irtr't loro (e aziot't,i a rtrdiniIoro, Ie azittt'ti e aita loro, Le 'ttirtt\ tlello aninto Io(0,neg.li aninti loro) e d'altronde per 1'altro tipo, preposto,in frasi come l.ct elessc,no per lorct capita'no, asse'(e fat.Loloro' pt'incipa ecc. Qu.este tendenze si profilano ancheper quallto concerlle s?ro ; Io esentplo del,le azicttti slto;tn,aestrtt d,ellc airLt't. e scøIleratazza sua ; dalla pol:enziaa vl,rtil sutL; accorto dello errora suo ; gl,i ordini srlrii ;

e' goterni suoi; a' fondamenli su&; l,'a'n't'icizia søtl; e

d'altra parte f ece da' sua solclaLi uccid,ere ; f nt'le dellesu'e p'enti; dafenclere la s'ua cittd; principe, dat"Itt suapatria ; degli altri suoi cittadini; f accetdoli sr.toi gtttt'-

t'ili uontit:ti; urmato a suo 'vu,d,dtt ; neI su'tt hrinci'pttttt ;

enl,nxazzq,re e' sucL cittødini', sicut,o nell,a slla patria ;

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nzlla sue nlani; fu, suu, colpu i ecc. D diflicile prclporrcul1a conclusiorre su elerneuti ancora cosi inforrni e an-che contradclittori (in su l,a sua, ntorLc ; it' sue scellora-fezza; alli tus diselni; la suu ir't,tenzione; ecc.; la tnu-lulLia su,o; nal,la case sua; doll'u)tiuta ruin,& sua; ecc.)se 11011 quella c1i una scelta libera fra le due collocaziouipossibili, e quiudi di singole scelte anabzzabtli colrprincipi stilistici sia di orciine retorico (corne tn t'ondurclct.stal,o loro e lu |ot'tt sccurld) sia - e pit\ cli frequ.ente ----

di orcliue affettivo.Anche per i prorroini personali il rVachiaveili 1ilo-

stra di attingere ora aI sistema prorronrinale clel fio-rentino scelto, ora a clucilo clel fiorentino pl'ebeo. Pcrla sesta persolla in regime cliretto trovianro rxa li aragli; pit ,spesso il tipo : Ii vidd.e and,are f reddi (.op. Z) ;

q'uell'i fottdamerLLi.... li faccirto ltoi; li tro1t1l.y1,sSo LuLtintircrbili, ecc. ; ma anche colui che gli acquistu.; ( quan-clo gl,i lta tro'laLi disarmati, sem.pre gli ha arrnati >

(c"p. zo) e addirittura i due sistemi ne1la stessa frase :

u crinvielle che con la virtt Li supøt'itrtt: ma superaticire .q./l hanno.... o (cap. 6).

Per la sesta persona in dativo si trova per io pit laforma loro, s'enza termine di rapporto, come tn << d,ando|ttro grandi provvisioni r ; <t dato loro m,ateria cli di-scussione r ; < quello che la fortuna ha mosso loro ingrembo > ; < si possa f aro loro credere per forza >t ;

<< fare osservare loro >> ecc. ecc. Piuttosto di rado emergela forma trascurata, come in < questi tali.... spentiquelli che di sua qualitå Ii (: a loro) avevano invidia,riinangono potenti > (cap. 6) ; ( non hanno forze che liposs,ino essere amiche e fedeli o (.up. il ; n li uominimutano volentieri signore, credendo migliorare; e que-sta credenza gli f a pigliare l'arme contro a quello ,(cap. 3) ; n alcuni altri si sono vo'lti a guadagllarsi quel-

*27*

1i che gll erano suspetti nel principio del su{r stato n

(cap. 20).

Ii pronone cli sesta persona in regime indiretto nou

clat. å di regola lttr,t : < assicurarsi di lttt't> > ; a quarrdcr

deperrclarro do, lctro proprii > ; a iusierne con loro , ;

<r Stantro f-sar ltn'o utcd,esinti > ecc.

11 soggetto di sesta persolia å espresso per 1o pii con

la forma s'. Si trovano 1e forme elli, esli,,glii tilIc. AIsingcilare eg'li, e', cIIa,Iui,lai. Per l'uso di queste varieformc rrecli sotto, fra le note c1i sintassi.

Per il pronome di terza persona maschile iu dativo(o1tre a1la forma anaiitica e tonica, a lui) coesistonr-igli, e li: nel giro c1i urr parir.grafo: Ii lu facil,e, gli fu,co?xsanLila, gli pure'iLano f acloli, gli n't,an co,ssin,o sot,Lo ,

non, Ii lacessi el sitnila (cap. Z) ; poi Ii uenne bene, o gliorclini suoi ton. li profitlorno r ; e d'altronde o sli su-reltbe: presto r,iuscito r, < l'arme 'e fortuna di aitri .glia'Lter)a cctncessi t ; e anche nella stessa frase : ( se lifosse riuscito (clie .qli riusciva 1'anno medesimo....).Coesistono anche p'Liana 'e rl plebeo gnene: ( E comenon avessi avuto ad avere respetto a Francia (cire' nougliene aveva acl avere pit. ...) , (cap . T) ; n sapeva che. ". .

flon gnei?ø consentirebbano o (."p. 7).I1 climostrativo personale å ottenuto talora con ilrc-

desimo, per es. ( o comandano lte,r loro medesinti, oper tnezzo de' ma"gistrati > ; <t contro a så nted,asimi t> ;

< stanno per lo'ro med,esinti > ecc. ; taTora con sføsso :

< quando rimase con 1i solclati suoi e sopra sl sløsso > ia n6 si 'fare paura da sl sføsso > ; talora - si direbberrei casi di distin zione pii delic ala - con proprio : ( ilche non solameute tornava ollore a 1ui [Oliverotto],ma a så proprio t'Giovanni Foglianil, sendo suo allie-vo D ("up. 8) ; < quando dependano da loro proprii >

(cup. 6) ; < mentre ferono la ,guerra lora 'ltroltrii >

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(cap. re) ;

le difese

z8-

u ne1le cose lor"o propria, (cap. 23) ; u E quel-

29

sonale i11 -rr-, corne 117 attttl't'ot"Lp, as.sadiauono, chjamat'o'

1,1,(t, c()ll ,o7r()w), doi'r',t1,,, ruilltli'o11,-t ' Eccezioni 1ei clue

Sensi, ma ScarsisSime per -aa-, -'i,'7:^, potAUo'tLL), t,ey;Aliol'L(),

e abbaslanza scarsc per -&a-; cantpeggla'lano' conLelt-

ta'uall'o, P t'tt sutantt.I1 preseute cougiuntivc appare couguagliato, alla

sesta persc)na, rrella vocale -i- ttei ntor,fena inodale :

abbitto, c()11c()1'rilro, inLendino, n'asch,ittn, oflen'tlinrt, 15p's-

sir.tcr, 't,en{lrint), co11.,e piglin'<.t ecc. ; ma si d'cbbantt. An-clre rrclla t'erza, ttbbi, sul>pi', ma d'cbba, possa, spcttgu

(Rewlc: faccitt, h,abbia, L)ada, lra{Igø).Ma I'oscillazione pii. prossima a climostrarc 11o11cu-

ranza per le forrne impiegate rni Serubra manifestarsiall'esame clel1a scsta pefsolla c1e1 pr'esetlte inciicativo.Nel fiorentino scelto e poi canonizzato i verbi in -o-

hantto la sesta itt -an'tt, c nel Princilta si trorra ulttt'gtttttt's' u,d ir aro, coil I ctlxd u,n'o, cott. c ttr d atto, d i s ctt r d an' tt, s' itt {an,''n,ano, piglian,o, 1'f i,111117tt ; i verbi in rtocale antericirehanrro la s,esta in -onct, e ltel Prittciltø si trova corttltari-sc()'t't,o, d,ebbon,o, dapendrtntt , g'odontt , perdttno, ltont'gontt,po.ssono, sorliscolxo, 'lcg!:'ort,o. Ma nel fi.orentino popo-

lare si tende a un conguaglio in -ono dei verbi in -a-,

e nel Principc si ha accordono, actluis[orttt, acquisto'rt'si, ui'uttt no , cosLL)'t7o , ingannono , lnancon'o , It'txLtotlo , trL{it-

aolxo; e n,el fiorentino plebeo trascurato si tende in-vece al corrguaglio in -ano dei verbi in -e- ecl in -i-;

"rtel Pyincipe si ha pure conducan'o, crødatt'o, dsbbantt,

clelendano, dependano, rnante'ng'ano, obediscano, pro'ced.ano, teng'ano,'L)egg'ano (tutti pres. ind., come per es.

in o La qual tepidezza nasce.... dalla incredulitå c1eg1i

uomini, li quali 1on credano in veritå 1e cose nuclve D ;

u qualunque volta que1li che soilo limici halno occa-

sione di åssaltare, 1o fanno partigianamente, e quegli

altri defendano tepidamerte I : entrambi g1i es. dal

solament,e sono buone, sollo certe, sono dura-rtirtir tua lbili, clre dependono c1a le proprio e dalla

(cap. 24.Nella corriugaziorre del ver,bo zsscra le forme sulrr

e slalo si avvicenclano (n.el I capitolo coesistouo rrel girodi pocire righe) se11za che si possa clistingrrere uu cri-l.eric; cli prefererTza: cosi sendtt e cSscl?do. Senza ec'ce-ziorte å sicizo; ma sia. ii congiuntivo ira semprc fr.r,ssi c

./rrs.sir'r,cr (lleg"ole cit. Iu:;se, fussen, ; I)isc,tsi : /rlssc,lusst:t'rt). Ira coliugazione cli e7:er?. mostr,a sermpre arå,orcbl'tortLt tna oscillazione fra at:essirto (fior. pleb,co) c

d'irsr.l.$0?1.r (fior. sc'elto, Ilc,q'ola, lt,at,essero). tl,s" stessacrscillazione si not:r iu cor'rompes.se t'(), crtu,scnliss0't'o,ttfpritncss0't/(), di contro a dl.sf,rlll'.s.si11,,, /r'llt's.silrr , itt*L Lttt de.tsotT(), P(triltc L I 0 ss( )n() .

Nella terza persolla del collg'. in:pf . ncl Br>cc:lcciosi lra regcilanirente alzas.so c 1e l?rr.golrr clicono unusse ;

nel P'rincipe quasi regolarmellte r5 (egli) andassi, d,i-'peni.ssi, inter',uenissi, occul>assi, potessi, rebellassi, ro-nt,oregg'iassi, tene ssi, trwo.ssi, øsass'i, uol,assi. E oscil-lazione si ha di rruovo nella sesta persolla! come si dnotato sopra. E oscillazione si ha ne11a sesta delf im-perfetto indicativo : poteao'no accanto a poLauan,o e a'possed,erano (frequente posse'tta). In queste forrne si os-serva itr geirere ch'e 1e coniugazi.oni con morfema tem-porale in vocale arrteriore (-ev-, -iu-) hanno il morfemaper*sonaie in -a- (pin i1 morfema numerale -ntt), come irraderittano, -",ttlet:ano,'ttol,ggitg111l,,oenit,anr, ; meutre g1iarltri, con inorfema ternporale -au- hanno il rnorfema per-

15 Suasi r:egolarmente: pel es.,c,ap. 17, < quando pure li bisognassereplicasse u.

cap. 13, rr dovessc aiutar'lo ,;procedere ); cap. ro, < e chi

L..

Page 15: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

-3c'-_cap. 6). T,,a prelerenza, statisticarnente parlando, åcerto per le form.e popolari c per le plebce : cid che ri-salta anche pit nella sesta persolla clel condizionale.Per questa persona le Rcgole indicano senpre 1a terrni-trazione -el'o, ch,e å ia forma del fioi'entino cle1 Boccac-cit. I1 Machiavelli usa la forma fiorenti'a popolarettrebbotn, dotcrt,abbr,pl, fa.rttfi6,,??o ecc., ula non si trat_tierre dall'acloperare i' qualchc .n.o u,',.he quclla plc-bea-trascurata, andrebban.o (o andr,ebbano p., ,or,u .n-rtale,r, cap. zS) ; urcbbauo (a g1i arebbano corrsumatitutti r, cåp. z6); consent.ircltltano (u sapeva che cl clucacli Milano e venezia.ni noll ,gnelr.. co'sentirebbarrr ,,:^up. 7); ncpltarebban. (n quali populi gli rr:gherebbeurcila obeclienzial >, crap. z6); sorrerebburut (u cluali oortese gli serrerebbano? ,, cap. z6) ; t()r,..bl)un(; (u såppiafuggire f infanria di quelli vjzii chc li torrebba'o-1,jsttto r, cap. 15).

Nel passato renroto si notar com. preva.lerte, rnil 'o.'se77za qualche contraclclizione, il conguir.glio in -ort)trrtper tutti i verbi in -a-, e jn -ottct per tutti i verbi irr _e_ :

atn,pliorotrc, arLdo {oll,o, caccirtronL't, cL'tlttittciovomo, cliatnt-t orono, gttardLtrct,o', iud,icoro,tr Lo, lascictrctnct, tman,d,oro,tTo,ol>erorono, osserrorono, s0p-uitorL),tLo, \Tra anche lascio/_r.to,- rin'recliorn'o, suscilo,rno ; e cbbontt, ele ssotto, f aciott.,indussotz., u1antc1,'tott. , 't'tacqu()no, sz rid,ussott,o, r e.tt-'tlolto, dolson.o, "L)7nnon(), uinsutl,t, ma anche possernct,radintent,o, riperdorytl(-t. Per altro anche 1a forma sceltag1i å prese'te, taivolta, giacch6 si trova anche potorctn<t,e pordarono, sr,ccedarr,.; e ,xissoro. per i ,reibi in -i-,riuscit'otto. Per tollre si trovano usate indifferente-rn,etrte tre forme : aolsero, uolkmo, -rtolsorto.

Neila sintassi si os,servairo, come si å acce'nato alpar. 3, costrutti latineggianti (< vedrassi per esperier-

-3r--zdr I,i Spagnoli ilotl pttlers sc)sten,era una carralleriafranzese ) cap. 26) uoito visibili nelle reggcllze, cotue

i11 satisfaro aI populo, parsuase uL suo esercito, 5rtuspirå

in lui Io esercito, Ia suø'rapacitå na' popoli ecc.

Ma la base å largam'ente spoutairea e vi si clistinguo-

1to - come neila rnorfologizr -. tratti de1la sintassi clel

fiorentino plebeo, aftrorauti casualmente in quella de1

fiorentino letterario.Secondo il sisteinat prottomiuatlc dcl fiorentirtt) 11011

letterario, il pronorlle sog.getto di lcrz.a persoira å per 1o

pii:Iui,lci. Cosi, rtel Princilte, tI soggetto (non alTettivo)

å - ne11zr ruaggioratza cici ca,si - lui. Alcurri esempi :

t< 1ui norr ha a durare fatica alcunzr , (.op. 3) ; o lui duri,assai fatic:r iu acquistare e poca itr ruantenerc )) (cap. 6) ;

a e 1ui 1ro1r aveva rnoc'lo a tencre fcmri qu'e1li che avevernr.r

crecluto , ("up. 6) ; ( se 1ui nol1 av,esse avuto queglieserciti addosso, o lui fussi stato sallo, avrebbc retto a

ogni diflrcultå, (.op. t); a perch6 1ui.... 11011 si potevagovernare altrimenti r (.up. 7) ; r, ne1la quale Inomirral,lui .ebbe mala elezione r (cap. Z) ; < lui :iveva a dubi-tare > (.up. 7); u queili signori che lui aveva spogliati r(rup. Z); <r arå sempre, ne' tempi dubii, penuria di chilui si possa fidare r (cap. 9) ; u 1ui ne pud sperare ogrriconmoditå , (."p. rg) ; orl,ui nel prilcipio del suo re-gno assaitd ia Granata > (cao. zr); < 1ui nou li sapre\corregger:e n6 conoscer,e o (.np. z3); < onde lei, per nouper,dere el regno, fu costretta gittarsi irr ,grembo al redi Aragona r (cap. 12). Lu'i si trova regolarmente nellecondizioni di soggetto aggiunto per m,ezzo di an,che (o

congiunzione equivalente, positiva e negativa) : ( uollpensd m,ai, in su la sua morte, cli stare ønch,e lu'i, permorire ,r (cap. Z) ; << nå an,cctra løi conobbe altro daliafortuna che 1a occasione r (cap. 6).

\-

Page 16: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

-32Le forme øgli, ella, soggetti ne1 sistema pronominale

deli'italiano letterario, compaiono pure nel Princilte ;

ma seir,brano essere adoperate pcr 1o pit quali soggetti(generalmente pieonastici) di rilievo o di clistinzione,conre nei passi seguenti :

u Ma Alessandro mori dopo cinque auni ch'rrp'lj

tCesare Borgia] aveva cominciato a trarre fuora 1a

spada o (cap. 7); ( era ttecessario clte la Italia si riclu-cessi trcl ttrmitre che ella å cli presetttc, (cap' z6);sfuruatura di rilievo o di distinzione che per 1o piil å

appena avvertibiie : u ne' passati venti atttli quzurdo egliå stato uno esercito tutto italiano, sempre ha fatto tnalapruova r (cap. z6); u che se egli avessi avuto'el populoitrirnico, cluesto non 1i bastava , (.up. q). Il'sli å anclte

soggetto pleonastico dell'impersottale : < guarclarrsi, se

egli å nossibile, (.np. rS) ; ,t perch6 egli å cliflrcile ac-

coz.z:l-li itrsiemc r (cap. t7\.F ra i toscanismi sintattici pir\ speciosi c1'el l)ri'rtcipe

å 1a uota duplicazione pronominale de1 soggetto, 11or-

tnaie in Firenze, e certo grammaticahnerr.te pleonasti-ca; ma rron priva di un valore, per quanto ieggero, dinatura dimostrativa. Forse anche per qu'esto vaiore lacostruzione å non di rado ammessa da1 Machiavelli nelPrincil>e. Per es.: oLe cittå di Alamagna sono liberis-siine, hanno poco contado, e obediscano ailo imperadorequando le vogliono.... perch6 lø sono in modo fortifi-cat,e, che ciascuno pensa 1a espu gnazione di esse dovere

essere tediosa e difflcile, (."p. ro), dove si nota subito1a coincidenza de1 proceciimento e de1la lieve. esageia-ztone affettiva della fras'e. Oppure : ( se uno tiene 1o

stato suo fondato in sulle arme merc,enarie, non starårnai fermo n6 sicuro; perch6 Ie sono disunite, ainbi-ziose, sattza disciplina, infedele ; gagliard.e fra g1i ami-

-33-ci; fua e' nimici, vile ; non timore di Dio, non fede con

g1i uomini ecc. , (.up. v) : e qui non å necessario sot-

folineare troppo 1a coirrcid enza de1 procedimento con un

oasso di particolare energia e volontå di eloquenza.

bo=i in uno dei passi in cui, con l'amar'ezza c1i quegli

anni, i1 Machiavelli parla de11a fortuna : o quivi volta

1i sua impeti dove la sa che non sono fatti g1i argili e

li ripari a tenerla I (cap. zS) ; e ne11a celebre soluzioue

aiieforica deII'exempl,um biblico r1i David che rifiuta1e aimi cli Saul per combattere con le proprie : < l'arme

d'aitri , o Ic ti caggiono di closso o le ti pesano o Ie ttstringono o (.*p. r3). Altri esempi : < e le diflrcultz\ che

gti hanno nello acquistare el principato > (.op. 6) ;

,i tanto che gli hanno conclotta ltalia stiava e vitupe-rata n (cap. r z) .

Altre caratteristiche 'fiorentincggianti si possono os-

Sefvafe nella sintassi de1 gruppo pyrttt11177s fregime] +-

tterbo [forme nominali e imperativo].Una tendenza de11a lingua letteraria, che si vieue

reaTtzzando oggi rieli'italiano nazionale, å i1 conguaglio

de1le strutture sintattiche cle1 suddetto gruppo nel1e frasipositive e in quel1e negative. Noi abbiamo oggi ancora

imal'o e non l,o amare, cioå 1a negazione concliziorra

f imperativo di seconcla persona i fr'&, di contro a ue-

d,erlo, 11tn nctn aedeil,o guadagna t'erreno s1J 1'tolr' lo t:e 'dere; d] contro a santendolo, 17n non sentendolo si å

imposto s1J non lo sentendo; cioå 1a negazione tende a

condizionare -cempre meno i1 gruppo; 'e ormai, anche

nelf imperativo, la forma con morfema personale pre-

senta un tipo non credetefui, non latclo accanto a

non, lo credata, n'on Lo fatø.Non si puå dire che sia una tend enza toscana ; anzi

i dialetti toscani le resistolto, irautenenclo per 1o pir\ due

h.

Page 17: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

* 34-

sistemi distinLi per le strutture positive e quelle ne-gative.

Nella lingua del Machiavelli, per l'appunto, la ne-gazione condiziona ancora f i n ter a sintassi del grup-po citato. Ecco alcuni esempi. Gerundio [tipo positivo :

<< sendoli.... serrate tutte'le porte D cap. 3] : o non.I'øaen-do rn principio conosciuta n6 meditata r (cap. A) ; ( enon li potendo n6 contentare n6 spegnere > (cap. +);< perch6, standoai, si veggono nascere ,e' disordini, e

presto vi puoi rimediare; non vi stando, s'inteudonoquando e' sono grandi ecc. D (cup. 3) ; n e non ui essandodisformitå di costumi > (."p. g) ; < nd si potendo 1e viedi altri al tutto tenere > (cao. 6) ; o nd si fidando di Fran-cia n6 di altre {orze esterne r (cap. 7) ; ( potere, non leinnoaand,o, assicurare gli uominir (cap. 8) ; <<now sipotendo quelli, per 1e fresche e continue iniurie assicu-rare di iui r (cap. B) ; o a ciascuno pare di sapere non cisando infino a qui alcuno che si sia saputo rilevare r(cap. 26). n

Infinito ltipo positivo: ( come \a guerra viene, o

fugøirsi o atldarserle n (cap. rz)l: ( ma quando, pcrnon.li syarl conosciuti, si lasciol1o crescere.... r (cap. 3) ;,r vollono f.are.... guerra in Grecia, lte.r non La avere &

fare... in ltal.ia o (cap. 3) ; o Per non la a.Liere a cirpen-tare > (.up. 7) ; u per non, Ie aa'ore a rinnouarø ogni di r(cap. B) ; u lf possono torre con facilitå grande 1o stato,o con farli contro o con nom Io obedire o (.up. 9) ; u oncleå necessario.... imparare a potere essere non buono, e

usarl'o ,e l'Lon I'u,sare s,econdo 1a necessitå > (."p. rS) ;

a debbe essere grave a1 credere e al muoversi, nå si farepaura da s6 stesso o (.ap. 4); o allora a1 tutto å neces-sario non si cura,re de1 nome de1 crudele r (cap. rZ);<,vedrå esserli rnolto pii facile guadagnarsi amici que-g'li uomini che dello stato innanzi si contentavono, e

-35*perå erano suoi inimici, che quelli che, per non sa necontentarø, li diventorono amici r (cap. zo).

Participio [tipo positivo : ( avere dato principio auno principato nuovo ; e ornatoLo e corroboratolo di buo-ne legge > (can. z+); ( era passato in Grecia Antioco,svxgssolri dagli Etoli per cacciarne e' Romani > (cap. 2r)] :

non v'i inesse colonie (."p. g).Si incontrano oscillazioni anche in questo tipo sin-

tattico, ma spesso si potrebber,o spiegare i motivi delladeviazione. Per es. : < n6 a pervenirvi å necessario otutta virtt o tutta fortuna , (oup. g) [n6 å necessario,a pervenirvi] ; i numerosi casi in cui Ia negazione 'faparte dell'el.emento moc1a1e, come in ( non venuto adabitarvi , (.ap. S) ; ( ma quando non si nuå fuggirla r(cap. zr) ; ( non penså poi a mantenerselo r (cup. 16) ;

'cas,i a cui appartiene forse anche i'es. de1 cap. 18 : o Eper<) bisogna che egli abbia uno animo disposto a vo1-gersi secondo ch'e' venti d.e1la fortuna e le vari azionidelle cose 1i comandano, e, come di sopra dissi, ,nonpartirsi da1 bene, potendo, ma sapere intrare nel ma1e,necessitato r : [non (debba) partirsi dai b,ene]. L'es. delcap. 25 : < iudicd non. poLedi neg.arø le sua gente sanzainiuriarlo manifestamente r potrebbe opoorsi a t1n [nonpoter negarlil.

L'accordo del predicato verbale prolettico (it par-ticolare nel caso del participio) å questione ancora iela-tivamente incerta nelf italiano. La grammatiche regi-strano regolaritå di accordo in numero (ed eventual-mente genere) in tutti i casi (son6 stati cond,annati in-si,ence iI colpeaole e l.'innocente; seguono, in,fi,ne, I'ob-pendice e I'indica) tranne quello del participic dipen-dente da aaere, che ammette oscillazione : I{on ho se-guiti (opptire s'eguito) i. tu.oi str,ggerimelxti (Mrcr,roRrNr,cramm. it., r:3). r)'altrer parte la li'g*a r'ostra cristal-

ltsk,

Page 18: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

-3ti-ltzzati nelf impiego preposiziorrale di participi (per es'

eccetto) tracce di un sistema non accord"ante.ln

Salvo alcune eccezioni (f attole tutti i mal,i del, utondo)

ne1 Decanreron d.omina il sistem,a accordante (< clitt-'tnate l'altre donne da una part'e I ; < uen'duli, adunque isuoi cavalli I ; n ricordandos,i che egli l'aveva dttti forse

nrille puuzoni per 10 viso ,r ; << t''itnessipli i panni suoi 'r

ecc. ecc.) ch.e cliventa, se non il sistema assoluto, ilsistema per cosi dire canonico nelf italiano letterario.Nei testi pir\ arntic'hi il sisterla accordante appare pre-

ferito dove la redazione å studiata (siattct tenu,Li licæpitani di far si ; siano am,nto'rtiti tltti qu'elli de laCompagnia; Capit. Compagnia di San Gilio, presso

Scr{IAFtrtxl, 'f esti finr. ccc.) ; oscillante dove 1a l:t-dazione å rneno stucliata: <fulli tro'uato a capo.... 'tL'tlo

Ittcerna >; < fulie L't't-t'Liato sccto 1'a1ia diricta u',1& lec-

t era r ma << au,ta lictoria c1i bactagli a . . . . contra Ri-clolfo r ; <prestt Ia cictå c1'Antioccia I ; <ft 't'ondata Iu

grarr bad,ia di Chiaravalle,r ; tt nel1'anno MCI,XVfJ furifacta 1a cittå di Mela1o I < In questo alno la gente

tie' Tartari, avendo ltresi quasi tutti t. reattti di Levan-te.... > (Cronica fi'or., pr'esso Scutlrrtrrxr) ; metrtre in-fine in testi dove la redaz,ione å puramente funzionalee non studiata å preferito i1 sistema non accordante(r avemo chrtnperato ,. .. du,e peqce c1i terra n ; < ånno

rlato.... tibre, cxxxvJ )) ; ecc' Librtt di Riccomanno Ja-copi, presso ScHrerrrxt), senza tuttavia assoluta rego-

16 Eccetto å adoperato come preposizione giå anticamcnte (< ec-

cetto cittå e terre di guardia >, M. Villani; < eccetto alquanti Italia-ni I F. Villani); forse attraverso il calco dal latino eccetto che (<t quellapena, eccetto che non å eterna r cavalca). \{a altrettanto antica-inente å testimoniato come participio, e in un sistema accol-clante: u Aurelia C)restilla, la qrtale, eccetta la sua bellezza"" o

Sallustio, C-,øt, t8.

_37_

laritå: < Acci latta karta Mano dela kasa e de1'orto diGuidotto ed aci dato aqitnre sopra 1ui > (Libretto di ri-cordi; prcsso scnrenrixr).

Nel Priøcipø tl sistema non accordanfe emerge moltodi frequente e mostra di essere un vero sistema, che in.clude non solo il participio dipendente da a.t)are , ma,anche qu'ello diperrdente da esser(. e, pii in generale,il predicato prolettico in ogni sua forma. Troviamoinfatti :

a) predicato verbale non participiale :

< e solo si oppose a1li sua disegni la brevitr\ dellavita di Alessandro e la malattia sua )) (.up. 7) ; Dalladisciplina sua discese, intra gii altri, Braccio e Sforza,che n,e' loro terupi furono arbitri di Italia r (cap. .'2)

;

<< Reslazta, dopo questo principio, a Severo dtte diffl-coltå r, (cap. rg) ; ( e veruna cosa fa tarrto onore auno uomo che di nuovo surga. quanto la le nuove leggce li rruovi ordini trovati da 1ui , (.ap. 26).

Zr) predicato verbale participiaie (cliperrderrza :

auere) :

< lasciato parts de1le su,e genti r (.up. 8) ; ( nu-trirsi con astuzia qualche inimicizia, accid che, opp,ressoquella, ne seguiti maggiore sua grandezzar, (cap. zo);< allora å rrecessario disarrnare quello stato, eccettoquel'Ii che ne1lo acquistarlo so1lo suti tuoi partigia-ni r (.up. 20) ; n parrebb.: forse a molti , consideratoIa iita e lnctrt.e di alcuno irnperatore romano > (cap. rg) ;< ag'giu,n,to a tutte queste cose lo beniuoleitzia popnla-re )) (."p. rg) ; << Preso che ebbe i1 duca lø Rttmag'rla ))

(.up. Z) ; ( non mancano mai ,a' populi, preso che g1ihanno L'arnti, forestieri che li soccorrino r, (.op. zo);< altri ch,e hanno .preso provincie e ttolutole tenere l(cap. S) .

4. - Cnr,rppn t.tt, Stutli srtl lirtgu.aggio ctel'Llachinarlli,

5r

Page 19: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

-38-e) predicato verba,le participiale (dipendenza : es-

sere) ;

tr qui ,å piouwto Ia manna, (.uP' 26).

d) predicato nominaie :

< n6 a pervenirvi å necessario o ttttta airtil o

tutta fortuna o (.ap. q) ; r Di poi iudicå e1 duca nouessere necessario s\ eccessizø autoritd,r (cap. 7).

Anche Ia frequenza di queste manifestaziont ltaquelle del sistema accordante, pii" letterario (es. < te-

nendo s,empre f erma nondiman co la nxa,estå della dignitåsua )), cap. zr; n acciå che, occupati quelli aittadini inque1le ioro differenze.... ))r cap,. 20; ecc. ecc.) å caratte-ristica, specie di contro all'.accur atezza che mostra illessico.

Abbastanza oscillante appare, talvo1ta, ia sintassidei gruppi condizionali : non senza ragioni espressive,pii o meno evidenti.

Fosse per sarebbe appare negli esempi : < quelle inspezie di chi si fussi possuto servire o (.up. 7) e ne1la

fina1e del trattato, molto carica di affettivitå, < n6 pos-

so esprimere con quaie amore e' fussi ricevuto I(cap. z6).

Pot.essa per aurebbe potttttt ne1l'esempio : ( aveva

pensato a cid che potessi nascere' norendo e1 padre,

e a tutto av'eva trovato remedio, eccetto che non penså

mai, in su la sua morte, di stare ancora lui per mo-rire , (",up. Z).

Fossø per fossø statot nell'esempio ( e se non fussila cavaileria che li urtå, gli arebbano consumati tutti I(oup. 26). Si trova infine ii passato remoto usato come

.oridiri"nale di assoluta irrealtå ne1 passo : tr n6 posså

essere questo ordine migliore n6 pit\ prudente, n6 clie

_39

sia maggiore cagione de1la securtå de1 r.e e del regno ))

(.ap. 19) [: avrebbe potutol.Anche i fatti fonetici tipici de1 fiorentino, che si os-

servano nel Principo, sono tuttavia casualmente alter-nati a forme pit scelt'e; regolari sono si le grafie cheriproducono \a palatalizzazione di stiauo, Stiauonia,stietto, e 1e metate-qi di drieto, indrieto, clrento. Ma si t)

giå osservato che non å costante la dissimila zione dibeniaoln, e si osserva che non å costante \a grafia del1apalata'lizzazione di gnene (glien.e cap. 7 in fine), tor-gnene; n6 di ag'giugnere, speg'nere (spenge, speno'hi-no ; rostringandomi).

6. - Per tirar le somme di questo rapido esame : ilMachiavelli ci mostra, per quanto concerne l'elezionedei termini, un atteggiamento non neologistico; egli silimita ad operare su un materiale lin,guistico che da1punto di vista lessicale å da considerarsi deliberato, ecomposto cia elementi culturali e spontanei integran-tisi; e un atteggiamentq grammaticale invece piena-mente aproblematico, di cui 11011 si puå rilevare cheI'accettazione cle11a morfologia spontanea e incontrol-lata dei vari strati del fiorentino.

Ma tanta sorveglianza ne11a scelta iessicaie, specienel confronto co11 la non sorveglianza gramrnaticale,merita di essere presa in consid'erazione. Essa ci mostrauna intenzione terminoiogica, una fase preliminare diuna eventuale tecnificazione. Per verificare fino a chepunto qu.esta tecnificazione pud essersi spinta, bisognatuttavia ricordare che 1'assenze di neologismi trasformala questione terminologica in una questione il'impiego;e che percid å indispensabile partire da una serie di datisintattico-sti1i stici.

Va ricorclata anzitutto la ben nota riduzione dilem-

h

Page 20: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

-40-matica dei periodi machiavelliani a carattere enuncia-

tivo : ,,'lutti gli stati.... sono o republiche o principati.

E' principati sono' o eredifarii.... o e' so11o nuovi"

E' itooui, o sono nuovi tutti..., o sono come membri

aggiunti allo stato ereclitario ( ...) Sono questi dominii

.ori u.qoistati, o consueti a vi'ere sotto uno princlp:'o usi ad essere liberi; e acquistonsi o con 1e armi d'a1-

tri o con le proprie, o per fortuna o per virtr\ n (cap' r) ;

n e' principati de' quali si ha memoria si trovono go-

oerrråti i' ?ua mocli cliversi : o per uno prirrcipe e tuttigli altri servi,... o per uno prlnclpe e per baronl ))

(.ap. q) ; e cosi via.\.Si rammeuti poi un carattere cire, sebbene di na-

tura diversa, å normalmente concomitante con questa

riduzione dilemmatica (e talora ne dipencle) : 1a ten-

denza ac1 evitare 1a subordinazione, il forte o principa-

lismo > c1e1 perioclo. Per i casi di principalismo in pe-

riodi ciilemmatici basti un esempio : < E per chiariremeglio questa parte dico come e' grandi si debbano

.onrid..ut. in duu modi principalmente : o si gover-

nano in modo, col procedere 1oro, ch,e si obligano in

tutto a1la tua fb'rtuna, o no. Que11i che si obligano' e

non sieiro rapaci, si debbono onorare ec1 amare; que11i

che 11011 si obligano, si hanno ad esaminare in dua

rnocli. O farrrio qu'esto per pusillanimitå e defetto rra-

turai,e d,animo...^. , (.np. g). E facile notare come la

tcndelza a renders ilo1l subordinata, indipendente ogni

urritå verbale enunciata (dicu cdnta, non dictt che' e iI

primo debbatto å indicativo) : si dcbban'o considerare i

,si go,a,ertlalxo; si obligano; sj dabbottrt onorar? ecc.' pef-

sinl ricorrenclo ac1 o" frazionamento parentetico (Pe'

ch,iarire tne p'lipt; col procecl,ere lttro i e non sienct rapaci)

sia favorita dalio ,.å"-u (o"" ()i quel'li che,"" quelli

clte rtLtrt): e allche comer tale terrdcnza si bilarrcia co11 1111a

-*4r-"

sensibile ruisura clei valori semantici. L'esempio si tleb-

bart,o con'siderare ilt dua ntod'i principalnrcmte (a cui

corrispotrde poi si lmnno ad osatninLlre in dua t'nodi) ci

flostra appunto la volontå di isolare atlr,averso la con-

frgarazione de1 periodo e attraverso f impiego di spe-

ciali elernenti (si debbano; in dua modi) senza tuttaviaeliminare la possibilitå di sfumatur'e (connotazioni e

Teggerez,za di considorøt'e in confronto a si dehbano) e

seflza confondere il prirrcipalismo con uua schernatrzza-zione (attenuazione di 'it't, dua mctd:i princiltaL-+nant e). Ma un esempio pr.eso a1 di fuori di un.lstruttura dilemrnatica pud essere altrettanto indicativo.Il capitolo {. ne offre uno che pud indurre nelle geueri-che osservazioni su < 1a libertå r, la a insoft'erertza \),

l'< affollarsi r, 1a n vivacitå di trapassoo clella sintassirnachiavelliana : <,Considerate le difficultå le quali sihanno a teuere uno stato di nuovo acquistato, potrebbealcuno maravigliarsi donde nacque che Alessandro Ma-gno diventd signore de11a Asia in pochi anni e, nolrl'avendo appena occupata, mori; donde pareva ragio-nevol'e che tutto quello stato si rebellassi ; nondimenoe' successori di Alessandro se 1o mantennono; e 11011

ebbono, a tenerlo, altra difificultå che quella che intraloro medesimi, per ambizrone propria, nacque , (.np. 4).La struttura principale teorica å 1a s'eguente :

(tnttravigliar.si dond.e nacque che) e' successoridi Alessandro ntantennorLo ltluello sLoto)

e tutte 1e altre proposizioni sotro teoricamente subordi-nate :

:I;: lLluallrt stato cho sra s[ttto c()11(]l.tistato in, pochianni, da Alessandro, e poi lasciat,o itt, condi-ziotti l>recaris e tali d,a far tentcre al'tø .si ribel-Lasso, a causa, della rnorts pretnatu,ru d,i Aløs.s.] ;

L,

Page 21: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

-42-ma n,ella soluzione del Prirrcipe neppure uua delle pro-posizioni suscettibili di divenire in pratica principali å

stata mantenuta in posizione subordinata. Posto unavolta Il donda nacqlre cha si susseguono fatti principali,considerati sotto un rapporto che, sintattica-tn,ente, å appunto di sussegrrenza e non di subor-dinazione :

Alessand,ro clittentå sig'nore ;

Aløssat"t,dro ntori;pareva ragiltxspole ch,e [o stat,tt si rebcllussi;e' succassori se lo tnanl.ennono;ebbero diffi,cultd che intra loro nact1ue.

I1 rapporto di conseguenza i tenuto distjnto con moltamaggiore intensitå nell'essere espresso per intero, con

mezzt lessicali : d,ondø pareaa ragioneaola cke; non-d,itnotr,o ; donde n&cque che.

tf interpretazione de1 principalismo del periodo rna-ciriaveliiano potrå anche diminuire le liste d'anacoluti,e spiegare pit chiaramente g1i stimoli dt mise an relief .

Si ricordi i1 passo s,u11'ori'gine delie compagnie merce-narie : a Feciono questo, perch6, sendo senza stato e insu1la inclustria, e' pochi fanti non davono loro reputa-zror\e, e li assai non potevono nutrire, (cap. rz). 11 rove-sciamento a principale di a' pcchi fanti n,on, daaono lororøputazione (invece di * lfecero questo non potendo gua-dagnarsi reputazione con pochi fanti e non potendod'a1tra parte nutrirne molti]) individua la situazionein modo piir concreto e pii netto, e in questo senso pone

in rilievo la situazione come causa. Altrettanti esempinegli altrettanti < anacoluti > o soggettivazioni ad sen-

søin, che si aftollano neile note a piå di pagina di molticoinmenti.

- 43-_

L'estrinsecazione dei mezzi che esprimouo rapportidi consegucnza ha naturahnente riscontro per quel che

concerne i rapporti di causalitå, che pure compaiono

totalmente espressi in coucomit aflza con strutture for-temente < princip alrzzate )) '. t E percir6 g1i uomini,quando hanno bene da chi credevano avere male, si

obligano ai benificatore 1oro, diventa el populo, subito,pit suo benivolo che se si fussi condotto a1 principatocon li favori suoi > (.up. g). Risaltano le concomttanze

perch|, rluamdo, bene'mala

Pi,)piil,

Si giunge non di rado fino acl una estriusecazione pleo-

nastica: <Le cagioni de11a difficultå in pot'ere oc-

cupare e1 regno del Turco, sono per non potereesser,e chiamato da' principi di quello regno > (cap. 4) ;

come pure ad una apparente somma : o E1 contrario in-tervien,e ne' regni governati come quello di Francia;p e r c h 6 con facilitå tu puoi entrarvi, guadagnandotialcuno barone del regno; perch6 sempre si truovade' mal contenti r (cap. 4). Dico appareute somma giac-ch6. sem|re si truova de' mal contertti å in reaitå uninciso, regola teorica, parallela all'esempio, contenent'e1'esempio, non ad esso consecutiva.

Si ricordi ancora un altro procedimento tipico :

,l'espressione delia causa con l'infinito e la preposizioneper (invece, per es., de1 gerundio cosi caro a1 Boccac-cio) : ( non ti puoi mantenere amici que11i che vi tihanno messo, per non li potere satisfare in quel modo

che si erano presupposto'e per non potere tu usare con-

tro a di loro medicine forti r (cap. S) ; < morti tuttiquelli che, per essere mal contenti, 1o potevano offen-

hammo

cradeaanosi obliganodiaenta,.

Page 22: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

-44-dere, si corroborå.... )) (.up. E) ; < del populo inimicouno principe non si puå mai assicurare, per esseretroppi; de' grandi si pud assicurare, per essere pochi >

(cap. g) ; a E nel princioio deilo augumento troro int€rrå, per non vi avere molto stato e per esser.e ingrande reputazione, non aveano da temere molto >

(cup. rz) ; < Francesco Sforza, per essere armato, diprivato diventd duca di Milano > (.ap. t+); < dua cose1o ,feciono odioso e contennendo : l"'una, essere vilissimoper avere giå guardato 1e pecore in Tracia , (.up. rg) ;

a Io non voglio ragionare ir6 di E,liogabalo n6 di NIa-crino n6 di luliano, i quali, per essere al tutto conten-nendi, si spensono subito o (cup. 19) ; < si resolve pre-sto, per non av€re, alcuno di questi principi, eserciti l(cap. ry); questa accezione di ber å approssimativa-mente quella di ( Si rade volte, padre, se ne cogiie P,ertriunfare o cesare o poeta , di Par. I, zB o meglio de1tipo che si trova per 1o pii. articolato ne1 Boccaccio :

< quarrdo Giachettcr prese g1i alti guiderdoni per l'avereinsegnati il conte ed i figliuoli , (Anguersa; ed Mas-såra f, rSZ), e che come å tale å segnalato per <inusi-tato> dal 'fomm.8e11., voce fer, Sg.IVel Prirzcipehalarghissimo sviluppo, accanto ad altri impie,ghi di lper +inf.], p€r es. come concessivo (cap. rr).

,Si voglia infine tener presente un'altra caratteri-stica sintattico-stilistica del Principe : 1'uso dei passi-vo. Il ,N[achiaveili tende ad acoentuare nel Principe \asua agilitå nell'uso dell'attivo e dei passivo, in f,avoredi quest'ultimo; tende a porre i1 pin spesso possibilei suoi due principali soggetti (tl princi\a e quelf inde-terminato elernento che å tutto il resto, o il popolo, oil nemico, o tutto cid che å non-principe) in posizionesintatticamente passiva, talora persino insieme : u Edessendo odiato dall'una parte e disprezzato dall',altra,

-45-fu conspirato in 1ui, e morto >. Un soggetto (passivo)

å il principe (Commodo; il passo å del cap. r9) : e s'sand,o od,iøtro; (f") vxortoi i'aitro soggetto,che å il soggetto di odiøra 'e di morire ttans. å pure sot-

toposto ai sistema passivo: fu conspirato (scil.

da1 popolo, o da11e due parti da cui fu conspirato) . I.tatendenza å spiccata e g1i esempi sono numerosi; milimito a darne una breve scelta, attingendo al solo ca-

pitolo 19 : <t contro a chi å reputato con difficultå si

coniura, con difficultå å assaltato > ; t< € uno de' piipot'enti rimedii che abbi uno prirrcipe contro a1le coniu-re, å non essere odiato dailo universal" o ; < e perå....volendo uno principe, mantenere 1o stato, å spesso f o r -zalo a non essere buonoD; ( queste simili morti [perassassinio], 1,e quali seguano per deliberaztone di unoanimo ostinato, sono da' orincipi inevitabiiin;<duacoselo f eciono odioso e contennendo:l'una, essere vilissimo per avere giå guardato le

pecore in Tracia > dove non solo cotttennendo d pas-

sivo, ma ailch e od'ioso, e si potrebbe arrivare, se fosse

necessario, persiuo a ailissinn : essere ailissim'o valequi ( essere considerato vilissimo, essere disprezzabr-lissimo >.

Ora qual å il carattere strutturale che si riconosce

in tutti i fatti sintattici qui ricordati, e che ii lettore ha

avuto forse \a pazienza di collegare? D l'awicinamentoa1la categoria de11a generalitå, 1'espressione della mas-

sima ass.alulezza possibile. Se prendete un enunciatoclilemmatico come: < Perch6 gli uomini offendono o per

paufa o per odio > (.up. 7) f inelrrttabilitå del fatto che

gti uomi"i < offendano>, 1a sua generalitå e assolutez-

ia, tendono.ad esprimersi, nonostante 1'assenza di espli-citi termini di necessitå, ne11a struttura sintattica, che

nell'aiternativa senza uscita ( o per paura o per odio I

Page 23: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

-1

l

46-

sottolinea la rego,laritå del fenombno.tt S" prendete unenunciato in cui domina una confi.gurazion'e periodi,caa proposizioni principali, che mostra ben estrinsecatigli elemeuti causali e consecutivi, riconoscete il valoredato alle nozioni di causa e di conseguenza ne1 procedi-mento medesimo! e percid i-l suo tendere all'espressione,della necessitå. Lo stesso si pud dire deli'altro procedi-mento rammentato, quelto di esprimere 1a causa con uninfinito, cioå con un rnodo verbale non legato da alcuuarelativitå, n6 temporale, n6 personaie, n6 aspettuale.

Per altro, l'esprimersi in termini espliciti di neces-sitå å addirittura corrente nel Principa. Debbono, dobbe,sono forzati, di nocessitå conuiene cho, å nøcessario che,bis6g1xo, sentpre sono le vere congiunzioni fra esempioe discorso, i1 ver<l e continuo connettivo cl,eile dimostra-zroni del trattato. Si ricorderanno qui percid soio alcunidegli esempi inrrumerevoli : < Ouelli e quali per vie vir-tuose,... diventano principi, acquistano e1 principato condifficultå, ffiå con facilita\ 1o tengono; e 1e diflicultå chegli hanno ne11o acquistare el principato, in parte na-scono da' nuovi ordini e modi che sono f or z a t i intro-durre per fondare 1o stato loro e la loro securtå > (cap. 6) ;qui la necessitå ne1la sua accezione pra.tica coincide corrla necessitå assoiuta d,esunta dall'esperienza storica; a1-trove, con quel1a desunta anche da un dato psicologico :

< Ma lui [,Luigi XII] non prirna fu in Milano, che feceil contrario, dando aiuto a papa Alessandro, perch6 ellioccupassi la Romagna. N6 si accorse con questa deli-berazione che faceva s6 debole.... p, fatto uno primo

1? Alternativa senza uscita: si noti che una sola disgiuntiva * fperpaura o per odio] non offrirebbe in italiano un'alternativa assolutacome invece ia coppia dilemmatica o....o. Nel Pri,ncipe ancora, peres.: < n6 a pervenirvi å necessario o tutta virt') o tutta fortuna,ma piir presto un'astuzia fortunata r (cap. O).

-47-errore, fu costretto a seguitare, (.up. 3); e qui

si pud notare come Ia lecessitå ven,ga attribuita c1al

Machiavelli ad aztoni tipicamente arbitrari'e, come in-trod,urre ord'ini s mocli, oppure seguitare (che vale na-

turalmente < continuare >). Ancora : < Intra tutti e' prin-cipi, a1 principe nuovo å i-possibile f ,tggireel-nome de1 crudele, Per essere li stati nuovi pieni

di periculi , (oap. ry) ; < chi diviene patrone di una

cittå consueta a vivere libera, e non 1a disf'accia,

aspetti di essere disfatto da quellao (.up-5)'Lanecåssitå puå ess'ere infine espressa, come in quest'ul-tino esempio citato, 1e1la sua m,eccanicitå; e anche in-clipendentemente da calcoli concreti, come 1e11'eienco dei

provvedimeuti di un principe nuovo : < " " farsi amare

å t.-ut. da' populi, seguire e reverire da' soldati, spe-

gnere quelli che ti possono o debbono off en-d".....-. o ("up.il; (per no11 es,sere f orzato di di-

rrentare rapace, (.up. 16) ; <allora a1 tutto'å neces-s a r i o ttott si curare del nom'e di crudele > (cup. t7\;(a uno principe å necessario sapere usare la be-

stia el'uomo> (cap. rS) ; <Non pud, p'ertanto, uno

signore prudente, n6 debbe, osservar'e ia fede, quando

tale osservanzia 1i torni contro o (cap. rB) ; <t e' f i aimpossibile che 1ui possa conterrtarli> (cap. 20);

, o li uomini s'e m p r e ti riusciranno tristi, se da una

rrecessitå non sono fatti buoni I (cap. zi - A questa

terminologia della necessitå va riferito pure il frequenteincorrere de1 Machiaveili in ,r regole gen'erali , (u diche si cava una regola geuerale, 1a quale mai o rarofalla.... )), come per es. cap. 3).18

18 I1 Lrsro, nel suo commento storico filologico stilistico, tal-volta scorretto, ma molto attento , e anche penetrante (Firenze,

Sansoni, rgr3 - nuova tiratura, pag. 16; successivo al testo cri-tico con introduzione e note, solo testuali, pubblicato presso io

i

t. .,,

ldd

Page 24: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

-48_-T. - La scientitrcitå di quest'attitudinc å palese : te

i1 grancle tentativo machiavelliano di superare ia sup-posta incalcolabilitå clella biologia politica trova il suoprimo esito nelf id,entificazione di una serie di fatti11 ecessari, e nella scoperta de11a loro sistematicitå.E naturale che cgli c.erchi di produrre una casistica intermini di necessitå (e percid di calcolabilitå) e si puå

stesso editore nel 1899) aveva del resto giå notato come formulcabituali al Machiavelli nel Principe una serie di affermazioni as-solute esplicite, del tipo di Di,co adunque, Di,co pertanto, Debbe per-funto, fo uogli,o a,dduyye esempi, fo nom uogli,o røg,ionøre, Cowte di,soprø di.ss'i, ecc. E anche nel debole saggio del Bertoni (Lø si,ntassi,tlel, Machi,øaelli, e il Pri,ncipe, in L'inguø e pens'iero, Firenze, Olschki,1932, pagg. 163-175) si parla di lornaø øfori,sti.ca come ( caratteri-stica del Machiavelli r, e vagamente si avverte la perentorietå dellaregola esposta in assoluto: <quegli aforismi e quelle sentenze....hanno qualcosa di profetico nella loro umana e talora paurosaveritå ri. Tali affermazioni assolute esplicite non hanno in realtågran valore di per s6; ma hanno un significato in quanto sono unprodotto e un indice di una configurazione tipica del periodo; cioåquella configurazione che procede dal voler I'autore avvicinarsi ilpiir possibile alla formulazione in termini di assolutezza e di neces-sitå.

lc Nel bel libro del Russo, pag. 68 e segg., å additata anche lapassione della scoperta scientifica che emana per esempio dallestrutture a dilemma incalzantisi una sull'altra: < bisognerebbe poiriconoscere nel Pri,ncipe I'opera artisticamente pii vigorosa e coe-rente, perch6 in essa la passione della scoperta scientifica vi å per-seguita fin nelle estreme conseguenze, sertza temperamenti e com-promessi con i giudizi e 1e opinioni tradizionali, in modo che siaccende attorno tutta un'atmosfera di passione e di convinzione,e si spiega un irnpeto freddamente aggressivo, che riesce a strin-gere l'opericciuola in una salda struttura delle parti, con un ra-pido awiamento alle conclusioni finali r. Proprio nelle struttureå dilemma sembra al Russo di ravvisare il sågno della scientifi-citå del linguaggio machiavelliano: < in Machiavelli, la trascendenzadelle ragioni, in accordo con tutto il pensiero del rinascimento, å

impetuosamente negata e naturalizzata, cosi che anche le premessed'ordine universale sono come riassorbite e incorporate nel testostesso delle singole enunciazioni; da cid, la rapiditå dilemmaticadel suo periodare: < Tutti gli stati.... sono o repubbliche o princi-pati ecc. >. E la sintassi adulta della scienza moderna, ovvia e fa-

-49-giå notare che a1 sistema de11e llozioni necessarie corri-sponde un sistema di termini usati con valore assolutoe in accezione fissa. IJn sistema terminologico, dunque,ne1 quale sono assorbiti tutti elementi offerti dal mate-riale linguistico sopra de-scritto, ma provenienti dai piidiversi settori del lessico : latinisrni e fiorentinismi ;

termini obbiettivi, immagini, ecc.

Si pud cominciare con 1'esemplificare qLlesta diver-sitå c1i natura dei materiali assunti all'uniformitz\ ter-minoiogica d,el valore assoluto : qualche termine indi-cante azione (per es. i verbi ampliare, forzaro, gr&L)are,innoaøre, migl'iorare, n'tLloTlre, oiffen,dera, peggiorare,pregare), qualche immagine (p,er es. la nota immaginede1la bestia, \a goltto e iI lione), qualche 1lome proprioassunto a formula. Passeremo poi a considerare 1e no-zioni principali del sistema di pensiero, e i ioro ,equiva-

lenti nel sistema terminologico.

anrpliare: ( E nel principio delio augumentoloro in terra, per non vi avere molto stato e

per essere in grande reputaztone, non aveanoda temere molto de' loro capitani; ffiå, coineegli ampliorono, che fu sotto e1 Carmi-gnuola, erbbono uno saggio di questo errore ))

(cap. rz) ;

forzøre: u D necessario pertanto, volendo di-scorrere bene questa parte, esaminare se que-

miliare per noi, nuova e originale per il Machiavelli e gli altri scrit-tori, che iniziarono sul finire del Quattrocento e nei primi delCinquecento questo tipo nuovo e liberale di prosa (....).L" sintassimachiavellicJ å giå consapevole della sua libertå e individualitå(....) sparisce il ragionamento a piramide degli scolastici, e si inau-gura il ragionamento a catena, che sarå poi quello di Galileo e ditutta la prosa scientifica, modcrna r.

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-50-

sti innovatori stanno per loro medesimi o S,e

dependano da altri; cioå, se per condurre 1'ope-

ra loro bisogna che preghino, ovvero pos-sono f orzare)) (."p. 6);

e'raTare: n e sarå necessitato aila fine, se sivorrå mantenere el nome del liberale, g r a -

v a r e e' populi estraordinariametrte , (cap. l6) ;

innouat's: n perch6 sempre si trova de' malcontenti e di quelli che desiderano innova-r e )) ("up. q.); < tenne occupati.... g1i animi diquelli baroni cli Castiglia, 1i quali, pensando a

que11a guerra, non pensavano a innovare))(cap. 2r) i

nr,igl,iorare-pegdorara : < 1e variazioni suanascono in prima da una naturale difficuitå,quale å in tutti e' princioati nuovi : 1e qualisolro che g1i uomini mutano volentieri signore,creclendo m i g1 i or a re ; ( .) veggono poiper esperienza avere peggiorato>(.up. g) ;

'tlluoalra: ( e quando pure queile [cose po-litiche] di fuora moves,sino, s'egli å or-dinato e vissuto come ho detto, quando non siabbandoni, sempre sost'errå ogni impeto > ;

( ma circa e' sudditi, quando la cose c1i fuoral1on muovino, si ha a temere che non co-

niurino secretamente > (.ap. rg) ;

offendera: a Perch6 ei principe naturale haminori cagioni e minore necessitå di offendere ))

(.up. z e pa.ssint).

Ciascuno di questi esempi ci presenta un verbo che

normalmente å usato irr italiano come transitivo e irraccezione generica e ,qui å usato in acceziorre limitata e

5r-

fissa e con valore assoluto (intrans., senza oggetto de-

terminato). Non mi sembra ricorra qui la citazione diesempi singoli per ciascuno di tali verbi, in cui si possarintracciare 1'uso intransitivo in altr.ettanti testi sepa-ra'Li; i1 ricorso a tali esempi singoli å frequente neicommenti e non å sufficiente, a parer mio. Qui sarebbesuperfluo ricordare che ntuouere tn+:ansitivo si conoscefin da Dante, o che atnpliare å nei Fiorotti, o che graLtarctributario å noto dal Villani (ma nel Villani ( gravaredi prestanza r ; non specificato mi sembra compariresolo in testi cancellereschi). f,'esempio singolo, 1'esem-pio isolato sarebb.e certamente risolvibile in una tradi-zione, ed entra rragari anche giustamente a farne parte.Ma quello che mi interessa qui å i1 fattore comune a1

gruppo di esempi citato, che avrebbe potuto essere as-sai pit. ampio. Ii loro ,fattor comune, cioå l'uso in as-soluto. E inoltre va osservato che quest'uso assolutocoincide regolarment,e con I'impiego di termini di ne-cessitå, o espliciti (come negli esempi di grør,are, ot'-

fendere, p'regare) o indiretti, colne negli es,empi diit't'notare (sernpre si trova di que1li che desideranoinnovare) e di ntigliorare. (in tutti e principati nuovi).Aml>Iioroøo å un fatto compiuto. A11a corrispon denza frala casistica de11a necessitå e 1a ricorrenza di espressioniin assoluto, si aggiunge spesso un elemento : la consa-pevolezza dei legami causali, cire å pure un segno cli

scientificitå. Su11a coincidenza de1l'estrinsecazione diespressioni causali e consecutive con termini impiegatiin assoluto abbiamo giå dato qualche cenno. Sull'ori-gine di questo int,eresse a1le < cagioni , puå ora servireil ricordare qualche osservazione del Russo : < le c&-gioni si accampano a ogni passo : questo å i1 mondodella natura, il mondo de1le cose, che hanno la cagionein altre cose, e perå uomini e avvenimenti e pensieri e

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-52-sentimenti sono in rapporto perpetuo di cause. Noi mo-

derni veniamo abbandonando questo rapporto di cau-

salitå, e le cause, ne1 loro valore naturale est'erno e de-

terministico, spariscono per cedere a1la logica internache nasce e si sviluppa neif intimo clelle cose st'esse e

degli avvenimenti; ma, per il Machiavelli, fetix quipotest rerunr cog,tLoscere cau,sas / Egli esce e si oppon'e

al mondo medievale, dove tutto ha una sola ragione, e

trascenderrte e lontana nei cieli, che å Dio; ora c'å da

conquistare tutto un mondo terrestre, scoprire nuove

terre e nuove aoque. Da cid 1a ressa, quasi a11egra, del1c' cagioni ' nel suo perioclare, (cit. pag. 85 ; si rimanclaalle note 38-47,83-84 del Princit>e neli'ediz. commen-tata Sansoni, a cura de1 Russo).

Una simile spinta ac1 adoperare dati termini in asso-

luto si riconosce studiando f inipiego di aicu.ne imma-gini. Avet.e la distinzione fra i due rnodi di combattere,l'uno ( con ie ieggi,r, 1'altro (co11 Ia f.orza )), e a questz-r

distinzioire segue una sirnilitudine tendent'e alla con-cretezza: ,r quel primo moclo å proprio dell'uorno, quelsecortdo de11e bestie r. I)a questa pii concreta spar-tizione (uomo/bestia) sorg,e franca e immediata l'app1i-cazione in formula assoluta : usdra la bestia. ,t Sendo,dunque, uuo principe necessitato sa.pere bene usare lar

bestia, debbe di quelle pigliar'e la goipe e i1 lione >.

Si noti la presenza dr necessitctto e rl'ebbe; e Ia perclitadi rapporto sintattico fra usare la bestia, ormai for-rnula, e le bestie a cui si richiama il debbe di q'uelle

pigliare l'o golpe a il lione. Mu, divenuta espressioneconvenuta e Ci valore universale, usaro la bestia d a sua

volta clistinta in successiv'e immagini che divengonosuccessive formule : o Coloro che ,stanno semplicemeutcjn sul iiorte, 11on se ne intendano )) ; a quello che ha sa-

puto meglio usare la golpe, å meglio capitato, (tutti

-53gli es. da1 cap. Å). usare la golpe å una specificazionedi usare' la besl,ia;.ed å espressione altrettanto tecnica.

L'adoztone d'e1 simbolo in funzione pratica, con tuttoi1 rilievo su11'attributo distinguente e nessuno su11,im-magine (co'me si vede bene in u,sq,re ta golpe), non å p"-raltro esclusiva delle metafore. Abbiamo d.etto cheavremmo menzionato ne11'esemplificazione anche deinomi propri, ed eccoli. Nel cap. 19 si trova 1a tragicacollana di oxempla forniti dal destino dei tardj impera-tori romani. La prima conclusione dell'esame å che < aPertinace ed Alessandro [Alessandro Severo], per es-sere principi nuovi, fu inutile e dannoso volere imitareMarco, che era nel principato iure hereditario; e simil-mente a'Catacalla, ,Q6-modo e rMassimino essere statacosa perniziosa imitare Severo [settimio S.evero], p€rnon avere avuta tanta virti che bastassi a seguitare 1e

vestigie sua )). Ma passando dalla conclusione alrcorainterna agli esempi ad una conclusione ge'eral,e, n Mar-co D e < Severo > diventano per cosi dire ( marco )) c( severo D, diventano pure formule indicative : ( unoprirrcipe nuovo.... dc,bbe pigliare c1a Severo quelle partiche per fondare el suo stato sono necessarie, e da Marcoquelle che sono convenienti e gloriose a collservere unostato che sia di giå stabilito e fermo >.

8. - Ea eccoci a1le nozioni principali de1 trattato :

quelle che, per la loro presenza continua, p.ssono aiu-tarci a controllare la regolaritå delf impiego in asso-'luto. Per cominciare, 7a nozione che ruppu"rurta i1 polorergativo del Principe, iI fatto a sventare i1 quale å di-retta tutta la precettistica dei trattato : cioå < l,esseresconfitto>, <il ca,dere>, ai1 p,erdere i1 regnor; tecni-camente, <1' essere p o1iticamente eliminator,terminologicament e, ruin ar e.

^3k

Page 27: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

I

-54-Si noti come ne1la serie di esempi seguenti giå un

dato stilistico, l'ordine delle parole, tenda a porre inrilievo i1 termine di ruinare.

r. < Di che si cava una regoia generale, la

quale mai o raro falla : che chi å cagione che

uno diventi potente, rovina)) (cap' ;) ;

z. < Di qoituoque che tutti e' profeti armativinsono,

"ii di.utmati r u in oron o > (cap. 6) ;

3. < Noi abbiamo detto di sopra come a uno

principe å nec'essario avere e' sua fondamentituotril altrimenti, di necessitå conviene che

ruinir (."p. 12);

4. o (gli uomini).... mentre fai loro bene, So-

no tutti tua, offeronti el sangue, 1a roba, 1a

vita, e' fig1iuo1i, come di sopra dissi, quando

il ibisogno å discosto; ma, quando ti si appres-

så, e' si rivoltano. E quel princip'e che si å

tutto fondato irr sul1e parole 1oro, trovandosinudo di altre preparazioni, rovina'r(cap. 4) ;

5. < Ire erali cose feciono che quegli impe-radori che, per natura o per arte, non aveano

una grande reputazion'e, tale che con que11a

tenessino 1'uno e 1'altro lpopolo ed esercito] infreno, sempre ruinavolloD (.ap. lg) ;

6. o E 1i principi mai resoluti, per fuggiree' presenti periculi, seguono el pit\ d'elle volteqoå1lu via neutrale, e il pir\ cielle volte r u i -nano)) (.ap. zt);

7. < E questo voglio basti avere detto quanto

allo opporsi alla fortuna, in uni."'ersa1i. Ma,restrin,gendorni pii a' particulari ; dico come

si vede oggi questo principe f e 1i ci t are, e

-55_.domani ruin are, sanza averli veduto rnu-tare natura o qualitå alcuna > (cap. z5) ;

B. < Quel principe che si appoggia tutto insu11a fortuna, rovina, come que1la varial(.rp. zi.

Ruinare in tutti questi .esempi (e la serie avrebbepotuto continuare) å intransitivo, come il verbo che in-dica 1a fase tecrricamente precedente, f>ericlitare, e comeqr-rel1o che indica 1a fas,e tecnicamente opposta, fel.ici-tare; t" e per questa intransitivitå non rischia un even-tuale impiego in iperbole ;

t' e inoltre 1a sua implica-zione dominante å quella di totale e definitiva ,elimina-zione in senso strettamente politico : pud corrisponderesi, in pratica, ai casi di < morire D, o < andarsene in esi-lio,r, o (essere imprigionato> o ('essere assoggettator,e a infinite altre varianti pratiche di sconfitta, ma peri1 Machiavelli nessuna di queste nozrorti giunge ad es-sere una implicazione dominante di ruinare, nessunacolora in modo speciale il significato del verbo che å unosolo possibile, e fisso, ed å n perdere 1o stato >.

Oltre alle nette opposizioni semantiche che unifor-

20 Rtt'ina,ve si trova in qualche esempio nel Princ'ipe anche inaccezione transitiva, per < distruggere >, molto pii rara, e con si-gnificato piit variabile, da < danneggiare ) a < sterminare rr. D'altraparte, ru'inøre intrans. å ancora-similitudine (non ancora metafora)in Inl. 20, 35: < E non restd di ruinare a valle Fino a l4inds checiascheduno afferra > e in Inl. r, 6r: a Mentre ch'i' ruvinava in bassoloco >, come in Purg. 5, r2r segg. ( e come ai rivi grandi si convennefl'acqua del temporale] Ver lo fiume real tanto veloce Si ruind,che nulla la ritenne >. In senso lxoprio nel Villani, vedi Tomm.Bell. s. v.

21 Si sarå giå notato che ru'inøve d ntetafota emanata dallaserie scritturale dell'øedif,catio: come molte altre del Pri'nci'pe, pa-lesi (a.rchitettore, londament'i, ecc.) e meno palesi (øddentellato, d'i-sløre, stato): cfr. S ro.

^h-

Page 28: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

56-

lna11o i1 signihcato del verbo iregli otto diversi esempi

citati, si nota ciel r,esto come ueli'es. r 1'autore si espri-ma in termini che esplicitamente stabiliscono regola-

ritå : < di che si cava una regola generale ' ; e che tale

regolaritå å implicitamente present'e ne]1'esempio 2

(<-ttttfi e' profeti r, neii'imp'erfetto e nel sømpre dell'es' .i

(<< setnpre ruinavouo >), 'e11'apprezzamenlo

d'el caso

dei n.eutralisti (< it piit delle 't'olte ruinano o) deil'es. 6;e nel1'andamento dimostrativo comune a quasi tutti gliesempi: <chi å ca'gione.... rovina>; (quel, princip'e""rovina ,r ; << quelli imperadori.... ruinavono n ; ( quzslo

prirrcipe.... domani ruinare , ; <t cluel principe'... rovi-ira ,. *Si sarå notato pure conte regolaritå e necessitz\

ne1l'esempio 3 'esplicitamente coilcidano : ( di neces-

sitå conviene che ruini ,.E anche pir\ fini condizioni particolari del termine

manil,estal1g una sua solidificazione tecnica, Neil',es. 4,

clove tanta importanza ha la tonalitå dell'acerbo passo

sulla corrotta natura degii uomini, 1a struttura de1la

proposizion,e ( E quel principe che si å tutto fondato inin1le parole 1oro, tro'vandosi nudo di altre preparazioni,rovina )) mostra la differente consistenza del termine

tecnico fra gli a1tri. I,a situazione dt quel principe che

si d tutto fondato in su1le parole 1oro, e che per di pit\ si

trova nudo (totalmente privo) di altre prepara-

zioni, å evidentemente teorica, å scientifi.camente ipo-

tetica : ad essa come insi.eme si oppone i1 termine pre-

ci,so, 1a risposta tecnic a, r.)1)ivxa. Simiii prove sono fa-

cilmente effettuabili negli altri esempi, soecie nel1'es. 7,

dove 1'alternativa facilita il confronto.Materiale ,esemplare non meno ricco oflre utr'a1tra

noziole completa de1la fenomenologia machiavelliana,la nozione di o eliminare politicamente > ; cioå in 'un

certo nroclo la reciproca, ne1 sistema transitivo, di nli-

_ 57 __

ila,ra (e nei1.e infinite variartti pratiche de1 caso, coine

t, uccidere D, o ( rnandare in esilio D, o ( ireutralizzafe D,

< disperdere >, iu ogni caso < sottrarre totalmente l'a-lore entitå presenza politica>) : speg'n,ere.

L'oggetto del1'azione di s'peg'nera ne1 Princiltt: å

spesso il conrplesso dinastico avverso, cioå il sarlgrrc ciel

nemlco:

< Vinto che fussi, e rotto alla catnpagrra inmodo che iron possa ri.fare eserciti, uou si haa dubitare di aitro che de1 sallgue del princi-pe; i1 quale s p e1lto, non resta alcuiro di chisi abbi a temere o (.op. 4) ;

f)ppure , a1 contrario, < (ncn) ti basta s p e -

g 11 e r,e i1 sangue de1 principe, perchd vi ri-mangollo quelli siguori cire si fanno capi c1el1e

11uove alteraziotri > (cap. +) ;

o chi 1e acquista [e regioni lirnitrofe e si-mili], r'olendo1e telrere, debibe aver.e dua rc-spetti.: l'uno, che i1 sangue cle1 loro principearrtiquo si spel1 ga;1'a1tro, di non alteraren6 loro legge n6 loro daztr, (.up. 3);"

< Di che penså assicurarsi in quattro mocli :

prima, di s p.e g 11 e r e tutti e' sangui di que1li.signori che lui aveva spogliati , (.up. 7).

Per a1tro, l'oggetto di spegnere prd esserequalsiasi elemento contrario o pericoloso; peres. ( s p e 11 s'e 7a mlTizia vecchia, orclirid de11a

nuovar (cap. 7) ; <l'occasion,e di speg11 erce' capi Orsinio (.up. Z); oSpenti, adun-

Qtre, questi capi....; (.up. Z); (spente

. 22 Si spengø, quiPassivo, < sia spento

naturalmente con vaiore non riflessivo, ma

IG

Page 29: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

-58--qrrelle arme che, vicine, 1o potevatro offendere ,(.up.Z) ; (speg11 ere quelli che ti possonoo d,ebbono offendere >.

Considerato in s6, ognuno di questi esempi ci mostraspegtt,ere anzittttlo usato in modo assoluto, tiuo a to-gliere la connotazione di una certa progressivitå (o drat:n-maticitå; dell'azione, inscindibile da1 significato dellaparola finch6 essa rimane il seglro dell'azioti'e propria(o, rispettivamente, del1a metafora). E mostra inoltre(seinpre restando in campo semantico) f isolamento delrisultato dell'azione, I'aver spento, .e l'assun-zione di tale fase particolare a significato netto clel ter-rrririe ; 1a perdita, in conseguenza, di ogni possibil'e con-cinnitå metaforica sltente t1ueile arlna, 1o stesso grup-po spento il san,grLe i e siamc giå avanti sulla via dellatecnificazione. D'a1tra parte si os.servino ancora i po-chi esempi citati, e si vedrå come 1o sl>egnere l''ele-rnento avverso sia considerato non come collseguenzadi u1r urto, come sia scorporato, ripeto, da qualsiasidurata o dramrnaticitå del1'azione, e come indichittn'azione direttamente eseguibile, una pura fase tec-rrica. Aspettå la occasiorle di speg'nere a' .cal>i Orsini;e poi, si riconciliorno seco.... tanto che la simplicitåloro l,i condusse a Sutigaglia nelle su,a ntani. Spenti,udumque, questi capi.... if.,o spenti, cosi immediata e tec-nica consegu.enza del1'aver avuto, pure amichevolmen-te, fra le mani qluei capi, rende spaventevole agli occhidel lettore sbigottito 7' adwt qu.e : ma 7a proposizionelron sarebbe pensabiie se speønere non fosse qui comealtrove i1 simbolo di una mossa sistematica, perfetta-mente controvertibile ne11'altra,metå de1la scacchiera.'*

23 La rapiditå del trapassoconsapevolezza di ailudere ad

å dovuta anche, naturalmente, allaepisodio recente e notissimo.

_59_

P.erciå negli esempi citati e in aitri ancora spegnare d

pressocli6 normalmeute oggetto di u1l precetto (n6 tiLasta spegnere.,.; due respetti: 1'uno che ilsa11gue.... si sp'enga;a posseclerli securamente bastaav.ere spenta 1a linea de1 principe; ecc. ecc.). Si capisce

pii facilmente la naturalezza con cui speg'n'ere å indi-cato quale provvedimento tecnico, e molta inutiie atti-vitå d'impressioni sdegni e reazioni pud essere trala-sciata dali'animo del i,ettore di fronte aile celebri con-

statazt"oni come si ha a, not&re clta li u,omini si debbang

ttezzeggiare o spegnere. Inutile mi sembfa esser stato

i1 deciurre isolatamente o anche compl'essivamente sul1a

moralitå dell'autore, come pure il profittare per c1i-

fendere un atteggiamento aforistico e categorico che

certo 11011 ,esaurisce i1 trattatista Machiavelli. L'attodi eliminare tutto un complesso di significati in dati

termirti, come speg1l7ra, non avviene, mi pare evidente,

volta per volta nell'affermaztone imperativa di molt'e

apparenti massime, bensi ne1l'atto originaie di eleggere

una data parola in una data accezione tecnica.Fra i sostantivi non pochi si presenter'ebbero alia

scelta ; uno dei piil interessanti, per es. riputazione,con 1e sue locuzioni derivate, quali anltare Ia riputa-zion,e o, ecc. ; ma fra i sostantivi å inevitabile scegli'ere,

per un rapido esame come il presente, la parola fonda-

mentale del libro : stato.Se si prendono in esame complessivam'ente tutte le

opere del Machiavelli, si vede che la parola stato å ado-

perata promiscuamente nei vari significati che era ve-

nuta acquistando da1 tardo Medioevo ,a1 Rinascimento.Cosi ha fatto il Condoreili 2a e, con pit' impegno an-

I.24 per la, sl,oyiø del, nowe

2, 1923,

Bb-

< Støton in Aroh. Giur., IV ser., v. V,

Page 30: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

0o-*

cora,.cosi ha fatto 1'Ercole, nel suo tentativo di correg-gere I'opinione traclizionale che assegna al }lachiavellii1 merito principale nel1'aver fissata 1a denorninazioir,emoderna de1lo Stato.,t

Nel1o stuclio dell'Ercole, clie ha i1 rnerito indiscu-tibile di a'cr aflro'tato su larga scala, con vasto ap-porto di materiali, 1a questions terminologica del cou-cetto di stato in }lachiav'elli, la documentazione chediniostra l'avvicenclarsi dei vari significati (contraddi-cendo percid alf ipotesi di una rigorositå terminologiczr)risulta con iarghissima prevalenza dai I)iscorsi e da11eIstoria. vi si trova la pir\ :r'tica accezio'e del termine,quella di sraføs : prosperitas che I'Erco1.e ha pensatodi riconoscere giå irel1a frase di Giustiniano stattutt'rcipublicae sustotttatnus.2" vi si trova il significato c1i

a forma o ordinamento dei pubblici poteri o de1 go-ver11o> (tutti gli esenrpi citati dall,Ercole, pag. 7r, d,aiI)'iscorsi e da11e Istttrie); il significato di < condiziolr,e D,cire si trova come veclremo anche ner Principe ma chccla11'Ercole å esemplificato con 1e Istorie; e quello af-fine di < autoritå o potettza politica )) ; ,e quello derivatodi < sig'oria giuridica, co'dizio11e sovrana D di un ir-dividuo o di una collettivitz\. Quest'uitimo sig'ificatosi rintraccia < in quasi tutti g'li scrittori c1ella Rina-scellza; ma in llessuno esso å cosi frequente, e direiquasi normale, come nella prosa de1 },{achiavelli o (Er-cole, pag. Z4; ,es. da1 Principe, Discttrsi e Istttrie). Ne1Machia'e11i, secondo 1'Ercoie, si comincia tuttavia ad

25 Lo < Stato> nel pettsi,eyo tli N. M., in Stud,i,i Ecott,. giurict.dellø Uniu. Cøglictl,i, VIII-IX ftgfi-rfl; e Lø l>ol,iticct, d,i. l\iøchi,a-aelli. (dove tale saggio å rifuso), A.R.E., Roma, 19z6. CIr. ancheGENTTLE, Studi, sul Rinasaimento (za ed.), Firenze, Sansoni, 1936,pp, r29-r42.

ao Op. cit,, pag. 68,

- 6r -individuare una coppia di concetti che, fusi, si ritro-vano ne1 coucetto moderno di Stato : i1 concetto sogget-tivo (1o stato come pubblico potere) e quello oggettivt-r(lo stato : popolo + territorio). Questi due concetti sa-

rebbero ad un tempo distinti e promiscuamente adope-rati dal Nlachiavelli, come nel seguente passo : < lat

pørte dei popolani nobili e dei Guelfi riassunse 1o Sfa/o,e quella (il popolo minuto) 1o perd6, de1 quale era stataprirrcipe dal r37E a1 r3Er.... N6 fu questo Stato inelroingiurioso verso i suoi cittadirri > (Istorie, III, c. 14,

cit. a pag. 7E) dove i'Ercole giustarnente oss'erva che laprirna .volta sla/o significa < effettivo esercizio di auto-ritå > e la seconda volta ( goverllo D o r partito a1 go-verno >. Tutta 1a esemplificazione su questa promiscui-tå d'uso å in schiacciante prevalenza clesunta dall'eIstorie.

'Ma isoliamo rnomentaneamente, pef u1l passaggiometodico, il trattato politico dagli scritti stor icie dai discorsi, co11le giustamente ha fatto io Cha-bod nel suo bel saggio Sulla composizione de < Il Prin-cipe, d,i l{iccolå Macliaaclli 27 scritto prevalentementeper fare il punto su1la questione Meinecke, ffiå pieno diutili indicazioni per ricostruire 1o stato cl'animo in cuiå stato scritto il Principø e sul criterio trattatistico chelo domina. Isoliamo i rnateriali per sLa,tct offerti dai trat-tato politico, ed esaminiamoii ne1la loro totalitå.

Ne11e prime frasi de1 Principe i1 termiuestato ha inequivocabilmente i1 significato poli-tico-nazionale territoriale (soggettivo + ogget-tivo, fusi, dunque) de1la stretta t'ecnica : r 1'ut-

2? In Archiu'unr Ron'ta,micutlt, XI, pagg. 330-383 GSzZ). L'ap-provazione per I'isolamento metodico del Principe vale nonostantele osservazioni del CaRr.r, GSLI XCIV, pagg. 355-365 GgzS).

^{;

Page 31: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

-62-ti g1i .sla.ti, tutti e' dominii che haniro avuto e

hanno inrperio sopra g1i uornini, sono stati e

sono o repubiiche o principati. ....8' princi-pati.... nuovi, o so1lo nuovi tutti,... o sol1oCol1ls membri aggiunti allo stato ereditario delprincipe che 1i acquista, come å e1 regno diNapoli a1 r,e di Spagna,r (.up. r). Questo si-gnificato tecnico, che iirdicherd per convenzionecon la maiuscola (Sl.ato) å comuue agli esempiseguenti :

r. < rregli stati 'ereditarii e assuefatti a1 san-gue del loro principe, (.up. z) ;

2. < questi stati, quali acquistandosi si ag-giuugono a u11o stato antiquo di qu'eilo chcacquista y (cao. g) ;

3. ( ma, quando si acquista stati in uua pro-vincia disforme di lingua r (cap. g) ;

4. ( cofi1e ha fatto il 'I'urco, di Grecia; ilquale, con tutti g1i altri ordini osservati da luiper tenere quello stato, se lton vi fussi ito acl

abitare, non era possibile che 1o tenessi u (c. 3) ;

5. < chi degli esterni vol'essi assaltare quellostato, vi ha pit respetto > (.up. A) ;

6. u colonie.... che sieno quasi compedes clique11o stato, (.up. g) ;

Z. < solamente offende coloro a chi e' togliee' carnpi e le case.... che sono una minintaparte di quello stato o (."p. e) ;

B. ( ma, tenendovi.... gente d'arme, si spetr-de pii assai, av,endo a colrsumare nella guarcliatutte le intrate di quello stato, (cap. S) ;

g. ( nuoce a tutto quello stato, tramutandocon gli ailoggiarnenti i1 suo esercito > (.up. 3) ;

-03_-

ro. ,,[i niinori potenti] subito tutti insiemevolentieri fanno ullo globo co1 suo stato che

1ui vi ha acquistato, (."p. S) ;

r r. < cosi intervierre nell'e cose di stato ; per-ch6, conoscenclo discosto (i1 che 11on å clato

se non a uno prudente) e' mali che nascono iuquello, si guariscono pr'esto r (cap. f) ;

12. n egli ha fatto il contrario di que11e cosc

che si debbano fare per tenere uuo stato in unaprovincia dis,forme o (.ap. S) ;

r3. u E' quali errori ancora, vivenclo 1ui,

possevano 11or1 lc oftendere, se non avessi fattoel sesto, di torre 1o stato a' Virriziani > (cap. 3 :

qui /rr .s/rt/rr sigrrifica lo stato acquistato daiVerreziani in Lombardia, queilo cli cui si parlaspecificatamerrte rrel corrtcsto) ;

:^4. < dicendomi e1 cardinale di Roano che

gli Italiani no1l si iirtendevano de11a guerra,io g1i risposi che e' Franzesi uol si irrteucle.-

valro de1lo stato o (.0p. g) ;

rS. < Considerate 1e dif;frcu1tå 1e quali sihauno a tenere uno stato di nuovo acquistato >

(.up. +) ;

t6. ( pareva ragionevole che tutto queiiostato si rebellass,i > 28 (."p. +);

rT. < Questi tali baroni hanno stati e sud-diti propri > (.ap. q) ;

r8. < quegli stati che si governano per uno

28 Si tratta dell'insieme delle conquiste asiatiche di Alessandro,dunque di uno Stato recentemente fondato su recenti acquisti; laidentificazione del termine con la stessa totalitå delle nazioni con-siderate e la personificazione (u si rebellassi >) å giustificabile inquanto si riferisce proprio allo Støto fondato da Alessandro, e da luilasciato in pericolo, e non ai territori in s6.

Page 32: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

2e D il primo periodo delaclministrandae sint civitatesanteguam occuparentur, suis

cap. 5: si ricordi il titolo < Quomodovel principatus fquelli stati], quilegibus vivebant r,.

64_.

principe e per servi , [: stato dispotico](cap. 4) ;

jg. o Chi cous,idera, aclu11que, 1'uno e 1'a1-tro di questi stati fdispotico e feuclale], tro-verrå di1ficu1tå nello acquistare 1o stato clelTurco [: dispotico] , ma, vinto che sia, faci-litå grande a tenerlo. Cosi, per adverso, tro-verrete per qualche rispetto pii facilitå a oc-cupare 1o stato di Francia [: feudale], mzrclifficultz\ gralrde a tenerlo, (.ap. +);

20. <costoro I.r malcontenti]..,. ti possonoaprire 1a via a quello stato e facilitarti la vit-toria r (cap. +);

2r. ( e 11011 1i poterrdo n6 contentare n6 spe-gl1ere, perdi quello stato qualunque volta v,e11ga

la occasiore r (cap. +) ;

22. < dopo 7a quale vittoria, sendo Dariotlorto, rimase ad Alessaudro que1lo stzrto si-curo ) (.up. +) ;

23. < Di qui 11acquo11o 1e spesse rebellioni c1i

Spagna, di Francia e di Grecia da' Romarri,per li spessi principati ch.e erarlo in quegiistati o (.up. 4) ;

24. ( no11 si maraviglierå alcuno del1a faci-1itå ebbe Alessandro a tener 1o stato di Asia r(cap. 4) i

25. <Quando quel1i stati ch'e si acquistano,come å cletto, sono consueti a vivere con le loroleggi e in libertå > (.ap. 5) ; "'

26. a Non si maravigli alcuno s.e, nel parlare

-6.5-che io farå de' principati al tutto nuovi, e diprincipe e di stato, io addurrå grandissimiesempli r (cap. 6);

22. < Genera ancora facilitå essere i1 prin-cip'e [: i1 principe nuovo] costretto, per nollavere altri stati, venire p'ersonalmente ad abi-tarvi o (."p. 6) ;

28. <r nuovi orclini e modi che sono floruatiintrodurre per fondare 1o stato loro e la loros,ecurtå > (cap. 6) ;

29. < questi tali sono quando å concesso adalcurro uno stato o per danari o per grazia dichi lo concede , (cap. 7) ;

3cl. ( gli stati che vengano subito, come tutte1e altre cose c1e1la natura che nascono e cresconopresto, I1on possono avere le barbe e corrispon-denzie ,1oro r (.up. 7) ;

3r. <,,Cesare Borgia.... acquistå 1o stato con1a fortuna clel paclre, e con que11a 1o perd6;nonostante.... facessi tutte quelle cos,e.... permettere ie barbe sua in quel1i stati che I'armee fortuna di altri gli avea concessi , (cap. Z) ;

32. ( Prima, e' non vedeva via di poterlo far'esignore di alcuno stato che non fussi stato diChiesa , (.up. 7) ;

33. u Era, adunque, necessario che si tur-bassino quegli ordini, e clisordinare ii statidi coloro, per potersi insignorire securamentedi part,e di que11i , (.up. Z);

34. tt Onde å da notare che, nel pigliare unostato, debbe I'occupatore di esso.... ) (cap. B) ;

35. n simile principe non pud fondarsi sopraquello che vede ne' tempi quieti, quando e' cit-tadini hanno bisogno dello stato, (cap. g) ;

Page 33: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

F

80 Poco sotto: ( essendo venuta I'Italia quasidella Chiesa e di qualche republiea r.

-66-

36. < Costoro [: i Papi] soli hanno stati,e non li defendano; sudditi, e non li gover-nano : e 1i stati, per essere indifesi, 11on sonoloro tolti, (cap. rr) ;

37. < l'arme con le quali uno principe defen-de il suo stato, o 1e sono proprie o le sonomercenarie > (.up. :r2) ]

38. ( si divise la Italia in pit\ stati >

(cup. rz) ; "nSg. < dalla parte del principe, å la maestå

del principato, le leggi, le clifese degli amicie del1o stato che 1o defendano > (.ap. rg) ;

40. ( non restando..... alcuno che potessi,morto Annibale [Bentivogli], reggere 1o sta-to > (.ap. 19) ;

4r. < Simiim'ente el regno de1 Soldano sendotutto in mano de' soldati, conviene che ancoralui, sanza respetto de' populi, se li mantengaamici. E avete a notare che questo stato de1

Solclano å disforme da tutti g1i altri princi-pati > (.ap. rq) ;

42. < debbe pigliare da Severo quelle partiche per fondare el suo stato sono necessarie, e

da Marco que11e che sono convenienti e g1o-

riose a conservar'e uno stato che sia cli giå sta-bilito e fermo, (cup. rg) ;

43. < Alcuni principi, per tenere securamente1o stato, hanno disarmato e' loro sudditi >

(cap. eo) ;

44. r bench6 di tutte queste cose non si possadare determinata s,entenzia. se non si viene

-67-a' particulari di quelli stati dove si avessi a pi-gliare alcuna simile deliberazione.... > (cap. zo) ;

45. <t Ma quando uno principe acquista unostato nuovo, che, come membro, si aggiungaal suo vecchio, a11ora å necessario disarmarequeilo stato , (.up. 20) ;

q6. n orclinarsi in modo che solo 1e armi ditutto 'el tuo stato sieno in quelli tua sotrdatiproprii, che ne11o stato tuo antiquo vivono ap-presso di te r (cap. zo) ;

47. < Pandoifo Petrucci, principe di Siena,reggeva 1o stato suo pit con quelli che 1i fu-i:ono sospetti che con li altri , (.up. zo) ;

4.8. u E suta consuetudine de' principi, perpotere tenere pir\ sicuramente 1o stato loro,edificare forlezze, (.ap. 20) t

49. < iudicd sanza que11e lfoftezzeJ pir\ dif-ficilmente riperdere quello stato r (cap. zo) ;

50. < mediante quella [: chiudendosi nellafortezza di cittål poss6 fuggire f impeto popu-lare, ,e aspettare e1 soccorso da Milano, e re-cuperare lo stato ,r (cap. zo) ;

Sr. < N6 creda mat alcuno stato potere sem-pre pigliare partiti securi, anzi pensi di averea prenderli tutti dubbii r (cap. zt);"'

31 In questo esempio sta,to sernbra essere usato nell'accezione piirprossima al significato di < governo,r (vedi sotto) a causa della nozionedi < deliberare ), t< decidere >, che å contenuta nel passo. Ma non sidimentichi che nel paragrafo da cui il passo å tratto, il Machiavellista esemplificando sulle alleanze fiorzate, e si serve di due casi:quello dei Veneziani con Luigi XII e quello dei Fiorentini a quandoil Papa e Spagna andarono con gli eserciti ad assaltare la Lom-bardia >. Tutti sanno cosa significa, questo secondo esempio, per ilMachiavelli del r5r3; e l'identificazione di < repubblica e gov€rno,rcola sta,to, e la generalizzaziotte, sono in cluesto caso spiegabili.

che nelle mani

Page 34: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

-_68-

52. < debbe preparare premi a chi vuol farequeste cose, e a qualunque pensa, in qualun-que modo, arnpliare 1a sua cittå o i1 suo stato l(.ap. 2r) ;

53. < que1lo che ha 1o stato di uno in mano,non debbe pensare mai a s6, ma a1 principe ,(.ap. 22);

54. < debbe tenere ul1o terzo modo, eleg-gendo nel suo stato uomini savi, e solo a quellidebbe dare libero arbitrio a parlargli 7a ve-ritå r (.up. zi ;

55. n Le cose soprascritte.... 1o r'endo11o su-bito pir\ s,ecuro e piri ferrno ne1lo stato, che se

vi fussi antiquato drento , (.up. z+).

In questo grosso gruppo cli esempi, comprendente ilZ S% del materiale totale che si puå trovare ne1 Prin-cif>e, i1 termine statct ha il significato di o,Stato o intutta la sua maturitå : le implicaztont fondamentaii (po-litica, nazionaTe, t'erritoriale) coesistono nei singolipassi, sia che 1o Stato sia cons.iderato, sintatticamente,come <oggetto > sia come < soggetto >. 'Ir'una o 1'a1tra

delle implicazioni specifiche del termine å talora po-sta in rilievo dal contesto; cosi che possiamo control-lare l'esistenza per es. di una implicazione demografica(< solarnente offende coloro a chi e' toglie e' campie le case.... che sono una minima parte di quellostato r, es. Z);-di una implicazione economico-poiitica(u tnu, tenendovi gente d'arme, si spende pit assai,avendo a consumare ne11a guardia tutte le intrate cli

quello stato r, es. 8) ; una politico-rrilitare (.s. 46);politico-interna (.s. ro) ; un'implicaziane deil'autono-mia politica (< si clivise la Italia irr pir\ stati r, es. 3E).frå collcretezza della rroziorte di Stato ne7 Principe com-

-69-porta naturalmente \a chiara implicazione territorialede1 t'ermine; ma sempre di territorio politicamente con-siderato (< si divise la Italia in pit stati >), e di terri-torio ordinato in un organismo poiitico completo, di-stinto da1 dominio feudale : < Di qui nacquono 1e spesserebellioni di Spagna, di Francia e di Grecia c1a' Roma-ni, per li spessi principati, che eralro in, qttegl.i stati>'es. 23, co11 distinzione netta fra Stato nazronale e auto-ritå locale; o simiimente el ra{rl6 de1 Soldano sendcttutto itt. ntcuto de' solclati, conviene che ancora 1ui, san-za respetto de' populi, se 1i mantenga amici. E avetea notare che qulsto stato dei Soldano D disf orme datutti gli altri principati > es . 4r : con 1'opposizione fracaratteristica loca1e (rI rsgn,tt: il gorterno, i1 potere,in mano dei soldati) e 1a categoria generale (rluesLo

Stato fra g1i altri Stati) ; e oltre alla nozione di diffe-renza fra organismo naziottale e autoritå 1oca1e esiste\a nozione c1i superioritå (es. s:)." Chiara pure la no-zione di < scienza di Stato D, colne appar'e dag,i es. rre 14 in modo esplicito : < cosi interviene ne11e cosø distato >> ; < dicendomi e1 cardinale di Roano che gli Ita-liani non si intendevano de1la guerra, io g1i risposiche e' Franzesi ttott si inten,de"tør,r,o cleilo stato r, dovebasta ricordare I'ayte clella guerra per rappresentalsiIa concezione tecnica di ttn'ayte dello Stato, di unascienza dello Stato"

A1 naturalismo d,e11'epoca si collega la concezione,

32 Neli'es. z6 si ha l'espressionc tr principati.... nuovi.... di sta-to >: vale a dire nuovi organismi politici, territori nuovamenteorganizzati e istituiti a entitå superiore, a Stato, dunque; anchequi distinzione fra la nozione geografica e la nozione politica delterritorio, e nozione di superioritå. Nell'es. r7 si attribuisce a støtoii signi{icato di < dominio feuclale ): ma per enfatizzare l'autoritådei < baroni > nel confronto coi < servi r c1ello Stato dispotico.

li3-

6, - CnreppBr-tr, Studi sul. Iin,gua.ggio del, Mschiaaeili,

Page 35: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

70-

spesso trasparente, dello Stato come organismo natu-ra1e. o Gli stati .hg 1c?l!'arro subito, come tutte 1e altrecose de11a uatura che nascono e crescollo presto, l1oil

possono ,aver'3 lc barbe e corrisponclenzie loro n es. 30,e v. anclre ?r ccc. ; 1a personifica::io1e de11'es ' i6 (tt'tttttqttello s/c/rr si rebclla.ssi) å facilitata da questa coircc-

zione, come si vede anche ne11'a1tra p'ersonificazrorae

dell'es. 6: a co1onie,... che sieuo q-'rasi compecles diquello stato , (per f immagine de11o stato asservito).

Meuo maturo in questa s'erie di esempi sembra l'up-parato qualificativo. Abbiamo si s/ati erediLat'ii (cs. r) ;

ma anche espressioni in cui trasparisce u11 prudenteassaggio, espressioni tentative, direi, se mi si perrnettel'anglicismo, quali < stati che si governano per uno prin-clpe e per servl , (.s. r8) : stato dispotico; ec1 espres-

sioni esitanti (come membri aggiunti ; quesi compe-

cles; ecc.).A questo Et:uppo cli esempi di 'Siai() se 11e potreb-

be aggiullgere un'a1tra scarsa clecina (portando la per-

c,entuale sul totale all'85?,/o ; esempi tratti clai capitoliclel r mantenere D, ttei quziii ricorrono le espressioni,giz\ frequenti uegli esempi citati, di tttatttcnare lo stulo(cap. B; cap. fi); perd.cre ltt stato (.ap. r4i cap. z+);toglte rt lo sla/o (.^p. r5 ; cap. rE ; cap. 2l). I{a taliespressioni, in qu.esti esempi, prenclono un colorito per-

sonale, suggerito talvolta da1 possessivo (perso il slalo

lrtrr-t, cap. ]^4), talvolta francamente dal contesto :

< quelio govcrnatore [: un govertratore ottittlo coll u1l

principe in,etto] i1 breve tempo 1i torrebbe 1o stato l(.np. zS); n gli arebbe .... tolto o 1a rep'.rtazione o 1o

stato D cap. rE) ; o g1i å uecessario essere tanto pru-clente che sappia fuggire f infami:r c1i quelli vizti che

1i torrebbarro io stato,r (cap. rS). Pcr questo coloritc

trersona'l,e essi si avyicjnano acl 1n sienificato di .s[ntt-t

che å frequentissimo nelle Istorie, ma ne1 Principo si-curo solo in un paio di esempi ( - S%) : i1 significatodi stato : < grado >, < condizione r (politico-econo-mico-sociale), cioå < stato indivicluale >.t"' G1i esempidel Principe sol1o i seguenti : r. ( se tale principe å

di orclinaria inclustria, sempre si manterrå nel sucstato, (cap. z); 2. a ordini antiquati.... che tengoncre' loro principi in stato o (.up. rr) ; 3. < Severo [: Set-timio Severol .... andd a .trovarlo [: Albino] in Fran-cia, e li tolse 1o stato e 1a vita, (.up. r9), dove stato :< condizion'e cli collega nelf impero D. If interpretazionedi un quarto esempio dipende da11a virgolazione. I,,'edi-zione critica porta : < il re di Francia å posto in mezzod'una rnoltitudine antiquata di signori, in quello stato,riconosciuti da' loro sudditi e arnati da que1li, (.up" 4),cioå punteggia in modo da far pensare a stalo : Stato,e non a stalct : condizione, grado. Ma per es. i1 tl-,,isio

punt'eggia in quello stato r'iconoscitr,ti da' loro sudditi:e cosi anche i1 Russo (ho ia sesta ediz. de1 commento,L,e X{onnier, r%7); cosi, fra i pit recenti, anche ilM,attalia (rist. zu ediz., ,X,{essina, Principato, 1946), ch,epure afferma cli attenersi all'edizione critica del rg2g.Ma i1 Lisio intendeva antiquata in quello stato, secondouna formula tipica (nel Principe stesso, ( per essereanti,quato in qu,ello dominio r, cap. z) che anzi puågettare urr'ombra di clubbio su unc .Jegli esempi citati, il11. 55 ; e cosi penso che vacla interpretato i1 passo :

< moltitudine di signori, antiquata in que1lo stato; ri-

33 E il significato pii largamente testimoniato in italiano an-tico; numerosi esempi da Dante, Roccaccio, Compagni, Passavantiecc. in Tomm. Bell., s. v. Nel Compagni, che ha sette esempi dislølo, questo signilicato si trova in tutti e sette i casi. Direi cheå il significato che il Machiavelli, nelle Istorie, ha assunto con illinguaggio degli storici e deli'atritudine famiiiare.

t ;$&;

Page 36: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

cc'nosciuti dai sudditi, amati da essi, ecc. )) : dunque

1'esempio verrebbe ad aggiungersi a1lo sparuto gruppodi sta,ta: condizion,e (sempre, s'intende, sparuto nei

Principe).Non melo esiguo å ii gruppo di esernpi c1e1 trattato

nei quali si puå attribuire a" stqto i1 significato di (po-ftnzå politico-territoriale > setlza tuttavia ricon,rscerviintero il complesso de1le altre implicazioni chr fanno

del t'ermine un elemento scientificamentd maturo. Qu"-sti esempi scno generalmente condrztonati da un agget-

tivo quantitativo, come tanto stoto, molto statct, pt-tco

stato ecc. I1 tipo å que11o di < Filippo Macedone'..' ave-

va non molto stato o (.up. z4) ; altti esempi nei cap. 3, ro,12,2c ,2r; enel cap. rr : < Questi potentati av'evano ad

avere dua cure principali: 1'una.... 1'a|tta che veruno di

loro occupassi pit stato )) non va inteso o'.:cupare pit\

stato in senso solo territoriale; si ricordi i1 latinismodi occupa,tØ, e 1'allusione all'equiiibrio poiitico stabilitodal Magnifico.

Tre sono nel Pritccipa gli esempi di stc'o : $over-no.tn r. < el terzo [moclo], lasciarle vivere con le sue

leggi, traenclons 1'flå pensione e creandorti drento uno

.stato c1i pochi che te 1e conservino amich'e> (.up. 5) : se

pufe u1.to stato cli pochi non å una di que11e espressioni

tentative a cui si å accennato (come stati che si go';'ter-

'n&no por ttno p'rincipe e per sert'i : stato clispotico) e

3a va ricordato che il termine dt gouermo å usato dal Nlachia-

velli nel Pritzci,pe insieme ad. una svariata nomenclatura istitu-zionale : pri.ttci,føto, vegno, tt'rnmavchict', naturalmente ; piii genericii.ruperi.o å potrTo (u Romulo.... re di Roma e fondatore di quellapairia), cap. 6). Gouerno pud indicare perd anche ne1 .M' (per es'

årp. tg, u in etå conveniente al governo >) non l'orga'ismo gover-,r.^nt", ma l'atto di governare (oltre all'accezione di got'evnavsi, =-

< condursi >).

- 73-

non vuol significar.e < stato oligarchico >. 2. (, Iri Spar-tani tennono Atene e "febe cr'eandovi uno stato di po-chi > (.up. S) : anche qui, se non vale < stato oligar-chico)). 3. < queili non si contentavano di que11o stato >

(.up. zo) : que11i che erano malcontenti c1e1 preced'ente

governo (e percid hanno chiamato un principe nuovo) ;

e euesto sembra esempio sicuro.Un esempio infine, nel Pritt,cipa, in cui stato å :

< territorio >, esclusivamente ter:rritorio. o E' Yinizia-ni..., . . . . sendo ro'uti a Vailå, subito una parte dique11e [sette guelfe e ghib'e1line] prese ardire, e tolsonoloro tutto lo stator. In altri luoghi si ha irnpen o (< cre-sciuto 1o imperio >, cap . rz).

In conclusione, 1'esame totale dei materiali per statoofferti dal Principe då una maggioranza assoluta (oltrecinquanta casi) a1 significato tecnico e completo di im-plicazioni; casi isolati, poco pit, sono .q1i esempi in cuistato å adoperato in s.ignificatt parzialri e diversi sottcr

1a spinta o 1a suggestione di una forte corrente tradi-zionale. Dopo questa constatazione si potrebbe ripren-dere quel gruppetto di esempi dubbi, de1. perdere 'e to-gliera lo stato; e ricordare 1'esempio citato a1 n. 4o, ( nonrestanclo.... alcuno che potessi, morto Annibale, feg-gere 1o stato >, dove 1a fuuzione de1 principe apare come

sup,eriore alla sua perso11a, continua, indipencleiite dallasua morte : esiste un ( reggere 1o stato )), e per questo

si crea 1a necessitå c1e11'esistenza di un principe. Maanclre senza riesaminare 1',el'entuale ammissione di po-

chi esempi sospetti, si puå constatare I'avanzata e co-

stante tecnificazione di questo termine, che å fta t prin-cipali de1 trattato.

g. - I1 fatto che nelle altr'e opere de1 Machiaveili cisia pir\ incertezza terminologica che n'e1 Principe "non

.)

I

f.

-Lgd.,

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7+ -appare inesplicabile n6 contraddittorio (neppure per lcopere posteriori), se si considera appuuto il caratteretrattat i s ti co åeI Prin'cipa e il carattere discor -

sivo o narrativo del1e altre opere principali. liper quanto concerne 1,e ooere precedenti e coutempora-nee a1 Princil>e: sia detto che i1 linguaggio del Principcva considerato come il proclotto di tutte le altre espe-

rienz.e espressive cle1 l,{achiavel1i, cosi come le conce-

zioni de1 tlattato stesso so11o i1 prodotto cli tutte ie

esperienze sociali'e politiche.t'tDi casi particolari son pieni (e talvolia con esempi

indovinati) i commenti, e sarebbe poco indicativo ag-giungerne altri, per quanto numerosi siauo que1li ciiepossono venire sott'occhio. Cei:che::d invec'e di accennarea1 meccairismo per cui i ,singoli casi si producono, at-traverso 1o sviluppo di qualche esempio importante.

a) I1 termine spegn,et'c, illustrato sopra, ha, fra lcaltre caratteristiche t'ecniche, que11a di esprimercun'azione che in determinate condizioni å considerataordinaria se non addirttura meccauica (p"g. 58 diquesto saggio). Cia, avviene nel tr att at o, ma non,per es. in quei capitoli clei l)iscor.si che so11o c1a cousi'.derarsi preccderrti o contemporanei al Princiltc e cheso11o scritti coli linguaggio diverso."' Nei Discot'si si

35 Questo paragra{o che entra nel mio discorso per inciso, con-cerne una regione di fatti che dovrebbe essere ancora esploratae non solo segnalata e attraversata. I'a formazione interna del lin-guaggio artistico del l\fachiavelli (e in particolare il rapporto Let-teye ; Princi,pe) b questione che mi interessa e che spero di poterriorendere.- 36 Alla minore sorveglianza terminologica nei Di,scorsi' corrispondeuna maggiore sorveglianza della morfologia e in genere degliaspetti grammaticali del linguaggio: portar prove suff,cienti micondurrebbe ora troppo fuori da.lla mia linea; ma, provvisoria-mente, si pud constatare che una differenza notevole risalta daun semplice confronto ad apertura di pagina'

/J -

trovano anzitutto difiuse giustif i ca-ziont dr spe-

qnera, con interessat-rt'e impegno di eloquenza. Nella

åif.tu c1e1 fratricidio politico di Romolo, il rNlachiavelli

scrive :

( E clebbesi pigliar:e questo per una regoLa

generale : che mai o rado occorre che alcunarepublica o regno sia, cla principio, ordinatobene, o a1 tutto di uuovo, fuora ciegii ordinivecchi, riformato, se ncn å ordinato da uno;

'anzr å nec'essario cire uno solo sia que1lo che

dia i1 modo, e c1a1ia cui mente dependa qualun-qr-re sirnile orCinazione. Perc), uno prud'ente or-clirtatore d'uua r:epublica, e che abbia questo

animo, di volere giortare non a s6 rna al bene

comune. no11 a1la sua propria successione ma

a1la comune patria, debbe ing'egnarsi di avere

f autoritl, solo : n6 mai uno ingegno savio l'i-

!>renderti. alcutto di alcuna azione straordina-'ria, che, per ordinare un r'egno o constituireuna repr',blica' usasss. Convierie beue, che,

G.ccLLSLu'rd,tl.o t\ fatto, 1o effetto /o sctlsi ; e quan-

do sia buono, come c1uel1o di Rc:lolo, selnprc1,, scrtseri,: perch6 colrri che å 'r'ittletttt, pctguast.are, uon quello che å per racconciare, si

dcbbc riprendere tt (Disctrr.si, I, 9)'

Si noter:\ che 1a parola spe ntare 1lon å usata, 11o-

itostante che allo ( spegllere n si a11uda in tutto i1 passo;poco sopra, c1i Romolo si dice che ha < morto D suo fra-le1lo; e t1el resto spognere non si å ancora imposto nel1a

sua serie sjironimica ne1 linguaggio dei Discorsi. Ma

cid che si sarå subito notato, å la pres,eDza di altre im-

por:tanti. nozioni (e relati'i termili), colne que11o diL

" " " c o m un e : risultar anche da questo passo che

Page 38: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

-70-la categoria del bene comune å per i1 Machiarreili n,etta-mente clistinta e superiore a qualsiasi altra categoriaetica; e che il sacrificio delf individuo å ammissibile se

chi 1o compie << abbia questo auiino, di vclere giovarenon a s6 ma al bene conlune )). E tr-rttavia in questopasso si vede aucora coine l'azione violenta, i1 sacrificiodi una vita, anche s,e compiuto con l'animo a1 bene co-mune, å consid,erato una azione straordit.'a-T ra. Con questa perifrasi, alcuttcL 0..:iouc straordina-ria,I'azione violenta, 1o < spegnere D, å designata da1 difuori de1 giuoco di scacchiera poiitica, ed å sottopostaacl eventuale rimprovero e ad eventuale difesa. Su que-sto piano di pensiero il fatto di < spegnere ) , 1'<< azionestraorclin aria t> , accusa chi 1o compie, cioå å ancorasottoposto ac1 una vicenda di accusa e di sctisa, acl unprocesso e ad un giudizio. L{a sempre ne1 linguaggio dciL)iscorsi si rivela come la concezione dello spe.g'n'are cla

questo dibattito etico-sociale puå passare ne11e categoriedi un giuoco regolato, e da azione strq.ordi'naria passaad azrone possibilmente necessaria e ordinaria, comela si osserva nel Principe.Yedete come å accennato talepassaggio nel1'esempio seguente :

a p ciri prende a goverllare una moltitu-dine, o per via di libertå o per via di princi-pato, e 1'totL si as.sicl,rra di coloro cha a quell,'or-dine nuoi)o soizo inintic.i, fa u,no statO di, l>oca't,ita. Vero å che io giudico infelici que11i prin-cipi che, per assicurar,e io stato 1oro, hanno a

tenere vie straordinarie, avendo per nimici 1a

moltitudine : perchd quello che ha per nimicii pochi, facilmente, e sanza moiti scandoli, siassicura; ma chi ha per nimico 1'universaienon si assicura mai; ,ecc. )) (Di,scorsi, I, 16).

77-

11 termine assictt'tarsi, che domina in questo passo,

non å tanto rrua timida designaziote quanto å un ter-mine volutanente genei.ico, che non indica alcun prov-vedimento in particolare. I Discorsi non sono infattiun trattato normativo, e se talvolta il Machiavelli non

riesc,e a trattenervi 1'esuberatrza precettistica che inquegii anr.ri doveva proclurre 1'a1ta tensione del Principe1o fa per io pir-\ accorgeticlosi di sconfinare ; i Discorsitendono scpratir-rtto a1 cotnmento degli exentpla, a1la

deduziorie di rroti geuerali, non cli principi diretta-mente nortnativi. E 1a conseguenza de1 non assicurarsi å

indicata in modo altrettanto generico, < fa uno statotli poca vita >. Ma se sostituite tali elementi con la ter-minologia del Principo,,e pensate 1a frase come < cirinon spegil(:. coloro che a quell'ordine nuovo sono iui-mici, rttitto >>, avete una possibilite\ di confroutare ef-ficacemente i due linguaggi. Per altro atrche in questopasso 1o ( spegner,e D che tentativamente å conteuutone1l'espressione assicut'arsi å cousiderato come ttn' azio-'tre stt'aord:inaria : n harrno a tenere vie straorclinarie >,

dice i1 testo. E i1 plurale di vie straordinarieå un plrrrale di g'enericitå che ha 1o stesso peso clellagenericitå semantica di assicurarsi e di lare uno statoili poca aita.

Per mero scrupoio si ricorda che ,1a metafora di spe-

gnerl å fino dai primi secoli nella serie sinonimica c1i

uccidere e anch'e di el,intitlara."'

37 Vari esempi in Dante (per es. Par.,4, ro4 rr la propiia madrespense ) ecc., < uccidere >) anche per tt elirninare >, rt cancellare r,:

Purg., 15, 79: < Procaccia pur che tosto sieno speute, Come songiå le due, le cinque piaghe, Che si r-ichiudon per esser dolente >;

e in senso molto prossimo a quello assunto dai l\Iachiavelli per lasua tecnificazione del termine, < i\4olti gravi pesi imposono, e molteimposte, e molti danari tolsono loro; molte ricchezze spensono )(CorteacNr , Cronicø).

"ss"

Page 39: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

78_-

i,) Si legge nelle Istttrie (III, r) i tt fs gravi e natu-rali nimi cizi'e che sono intra g1i uornini popolari e i iro-

bi1i, causate da i1 volere questi comairdare, e quegli norr

ubbidir'e, sono cagione di tutti i mali che nascano neilecittå ; perch6 da queste diversitå di umori tutte 1'a1tre

cose che pcrturbano 1e republiche prendono il nutri-mento loro >. E ne1 pvincipe, caP. 9, f identico pensiero

si legge cosi : r il populo d'esidera 11011 essere coman-

dato n6 oppresso da' grandi, e li grandi desiderano co-

mandare e opprimere ei populo >. Se -si paragonano idue passi si vede che se una differenza c'å, å solo da

cercarsi in una l'eggera gtadazione espi-essiva. La me-

tafora del1a di'iLersitir' di, umori (che va con 1a seri'e diquella del1o etico) c'å anche nel Principe, anzi si inau-gura nei Principa;'t' 1e leggere dif{'erenze lessicologi-che concer11o11o piuttosto i1 modo di formulare i1 fattr-r

clre 1a sua iscrjziane ne1la categoria a mala,ttia poiiti-ca )). Ne1 passo de1le Istorie come in que11o dei Discorsila denunzia di < tutti i maii che nascano nelle citt:\ Ilascia intravedere una idea di evitabilitå (tutto i1 primclibro clei /)iscorsi studia i rapporti possibili e le solu-zioni effettive sperimeirtati dai Romani ne11'attrito pic-be-ottinrati) ; la scelta di tto'lere per designare I''wnore(a i1 volere questi cornandare e quegli non ubbidire , )

comporta una nozione di volontå e dunque di .eventuale

correggibilitå. Ne1 passo del Principe si distingue in-

*79-

vece anzitutto 1a caratteristica assolutez za åi formula-zione; e poi la presenza delia iiozione cii oppressione(< non essere cc-,mandato n6 opilresso ); < comandare eopprim'ere ,) dunque una trozionc poiitica che non en-trerebbe necessariamente ne1 binomio comandot'e-ubbi-dire (che å i1 solo presente ne11'es. c1el1e Istot'ie), e che

å sottolineata qui come uu dato de1 quale i1 principe deve

tener conto assoiuto, infallibile, un dato permanentedelia vita politica. Inoltre 1a sfumatura individual'e-psicologica di volere å sosti"uita da11a sfumatura didosidarara, che, attribuito ad un soggetto collettivo,esprime una concezione politica di tendenza naturalee pefmanent'e.3e

'Lr'ainmissione di una diflerenza pure cosi sottile inquesti due passi comporta uua conseguenza, e cioå lanerkaTizzazione di desiderare nel significato di < ten-d.ere o (da1 significato orientato che døsidarare lta neliasua accezione di a tendere a cid che prace r). La neu-tralizzazione di desiderate, se å da ammettere in'questopasso, 1lon å un caso isolato nel Prirtcipe. tln'espr'es-sioue colne cog'liero il fruito, cicå un'espressione a1-

trettanto orientata in senso favcrevole. subisce una si-tnile tretrtraltzzaziolle : pef 11on pariare del caso clt f or'-

tuna, la cr-ri ricostituzione ad irnpiego medio å di na-tura archeologica, Per cogliere il ft'utto ne1 senso dia subire 1e ccnseguenze o (dunque ne11a seri'e åi pagare

iL fio e simili) c'å i1 passo : a io iron mi voglio partireda questo esetnplo fresco di papa Iulio II, e1 partito delqua'le 11on pot6 essere rr.anco consid'erato, per volere

3e La metafora di d.e sideyaye per < tendere r si ricollega, forse,al concetto dantesco di tendenza naturale cotne spez'iale a,nt'ore

(ciascuna cosa.... ha 'l suo speziale amore.... Lo fuoco ha iamore a'l

la circunferenza di sopra, Iuugo lo cielo de la luna, e perb sempresale a quello >) : Conai,uio, III, 3, r e segg.

38 Nei l)isaovsi il pensiero å lungamente preparato: tutto iiprimo iibro agita il problema popolo-nobiitå; ma dove å enunciatoiron ricorre la metafora: <quelle medcsimc cagioiri'... da troppoclesiderio ilel popolo, d'cssere libero, e da troppo desider:io de' no-bili, di comattdate r. (r, 4o) In un altro passo de\Ie Istoviø, invece,ia metafora ricorre : <t restavono solamente accesi quegli umori i clualinaturalmente sogiiono essere in tutte le cittå intra i potenti e iI po-polo; perch6 volendo il popolo vivere secondo le leggi, e i potentiåomrndare aquelle, non å possibile capino insierrre > (Istorie, II, tz).

,5t

:

I

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-BoF'errara, cacciars.i tutto ne11e mani d'uno forestiere. Mala sua buona fortuna fece nascere una terza cosa, accic)

non cogliessi el frutto de11a sua mala elezion'e r (cap. r3).Cosi essare u,so i < Onde che. essendo venuta l'Italiaquasi che nelie mani de11a Chiesa e di qualche repu-b1ica, ed essendo quelli preti e quegli altri cittadiniusi a non conoscere arme...., (.up. t2).

c) Nei l)iscorsi (t, g) si legge cti Cleomene, re degliSpartani dopo Agide, ucciso dagli Efori ; e di col-rie

Cieomene d,ecidesse di iiberarsi dagli Efori per poterericostituire, da so1o, 1e antiche leggi di Sparta. Cosinarra il Machiavelli ch.e,Cleomene, (presa occasio-ne conveniente, fece ammazzare tutti gli Efori,e qualunque aLtro g1i potesse contrastare; dipoi rinnovr)in tutto 1e lcggi di Licurgo,r. tTn'espressione comepresa occasione conaanienta non es,ce per nu11a da1 iin-guaggio narrativo usuale, fa pensare all'ordinario suc-cedersi di occasioni pit\ o meno buone, e alla scelta diurra di esse, non particolarmente sicura, ma cotl'L,ertiente ,

e aiio sfruttamento debito ch'e ne consegue. Cosi neglialtri esempi dei Discorsi, Lettera ecc., come inI)i.sc. r, 3r oiJ:recessario a chi dispone una repubiica,e ordina leggi in que11a, presupporre tutti gli uoninir'ei, e che li abbiano sempre a usare 1a rnalignitå de11cr

animo 1oro, qualunque volta ne abbiano libera oc-casioner; in Disc. r, ro: nE veramente i cieli nonpossono dai'e agli uomini maggiore occ asion'e c1i

gloria, n6 gli uomini 1a possono maggiore desiderare )) ;

Disc. r, t6: < Que1lo principe.... che nou si assicurane1 principio de11o stato stto, conviene che si assicurine1la prima occasione, come fecero i Rotna-ni r ; ecc. Ora tutti ricordano quale importanza il con-cetto di < occasione D venne prendendo nel pensiero de1

lVlachiavelli, e quale forma fu attribuita a1la personifi-

-Brcaziane clell'Occasione nel breve capitoio in versi che

egli 1e dedicå : con le a1i at piedi, bendata dai suoistessi cape11i, cal-ra di clietro. Vale a dire, iconografica-mente iclentificata ccn \a Fortuna.at' Ma uel Principe

ao Ecco il poemetto:

n Chi se' tu, che non par clonna mortaleDi tanta grazia e1 ciel t'aclorna e dota ?

Perchd non posi ? e perchi a' picdi hai l'ale ? I< fo son I'Occasione, a Pochi nota;

E la cagion che scmPre mi travagli,D perch' io tengo r.tn pii sopra una rota.

Volar non å ch'al mio correr s'agguagli;D perå 1'ali a' piedi mi mantengo,Accid nel corso mio ciascuno abbagli.

Li sparsi mia capei dinanti io tengo;Con cssi mi ricuopro il petto e 'l v61to,

Perch'un non mi conosca quando io vengo.

Drieto cla1 capo ogni capel m'å tolio,Oncle invan s'affatica un, se g1i avvieneCh'i'l'abbi trapassato, o s'i' mi vdlto >.

< Dimmi: chi å colei che teco viene? Iu å Penitenzia; e perd nota e intencli:Chi non sa prencler me, costei ritiene.

Ii tu, mentre parlando il ternpo spencli,

OccuPato cla nolti Pensier vani,Giå non t'avvecii, lassol c non comprendi

Com'io ti son fuggita tra le mani r.

Ben diversa å I',immagine deila Fortuna che il Machiavelli trac-cia nel capitolo a lei intitolato, molto piil lungo e d'altro tono. Quiessa å una creatura < iniuriosa ed importuna ), ulla < diva crudel rr;

essa prende flno dai primi versi del capitolo una posa statuarj.a,å una possente dea in trono: < E. la diva crudel rivolga intanto -Ver me gli occhi sua feroci, e legga - Quel ch'or di lei e del suo regnocanto. - E bench6 in alto sopra tutti segga, - Comandi e regni im-petuosamente, - Chi det suo stato ardisce cantar vegga >' Questoi"gtro imoetuoso della Fortuna ha una specie di fclle organicitånella descrtzione del llachiavelli: una sommitå intorno a cui tuttoil monclo si raccogiie, e culminante in < un palazzo d'ogni parteaperto >. Dal brulichio degli umani si levano sospiri, bestemmie,ingiurie; una corte c1i personificazioni, ii Timore, Ia Penitenza, l'In-vidia, I'Ozio,la Necessitå, 1'Usura, la Frode, il Caso, Ia Sorte, ecc'

rl!D*

.-&,

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-Bz-questa identificaztone de11a fortuna con l'occasione nonvale pii nel1a sua forma generica usuale, quale apparene1 linguaggio discorsivo dei commentari su Tito Livio;nel Prin.cipe rI dibattito rinascimentale Fortuua - Virtr-\å quanto iriai sentito, e disturba vivam'ente 1'autore pcr1a sua indiscutibilitå tecnica. Il Nlachiavelli si s'fotzadi superare f incalcoiabilitå dell'esistetlza degli orga-nisni politici : e la presenza di un elemento < fortuna >

sventa ogni pcssibile calcolo" G1i å necessario a11ora

distinguere una fase ca.lcolabile anche n,egii avvenimentiportati da11a n fortuna )) ; e questa fase si viene tecnifi-cando sotto il notne del1'occasione, l'occasittnø å il ter-mine intermedio e calcolabile fra fortuna e rtirtt\. Enel Princil>e che clalla fortuna,emana 1'occasiotxe, cor71e

risulta eviclente dal noto passo de1 cap. 6 : < Consi-deriamo Ciro e gli altri che hanno acquistato o fondatoregni...; esalninanclo 1e azioni e vita 1oro, non si vecle

che quelli avessino altro da1la f ortuna che1a oc casion.e ; 1a quale dette loro materia a potere

introdurvi dentro quel1a forma parse loro; e s a 17 z a

que11a occasione ia virtt). de11o animoloro si sarebbe spenta, e sa nza quel1a virtr\1a occasione sarebbe ve11 uta inva11 o)'''

L'Ercole chiarna giustamente l'occasiole una .t situa-zion'e di fatto iniziale r., 1111 ( prcsupposto del1'azione >t

e sottolinea come i'occasione non stia ne1l'arbitrio de1-

la circonda: < Quivi l'occasion sol si trastulla, * E va scherzandofra le ruote attorno La scapigliata e sempiice fanciulla rr. Lastoria del mondo å la storja dei suoi trionfi, å la pittura infi"-

nita in cui ella muove il < rabbioso suo furore ): gli Fgizi, g1i As-

siri, i Medi, i Persi, i Greci, Menfi, Tebe, Babilonia"" E il capitolosi chigde con la descrizione dcl giuoco a cui si cliverte Fortuna,quello si soilevare - come aquila - gli umani in alto, per goder poidella loro caduta.

83-

f individuo n6 sia creata da 1ui, ma sempre fornita dallafortuna e sfruttata da.11a virtr\ (p"g. rE). Ma come ri-sulta da1 confronto c1eg1i esempi portati, 1'accezioneusuale del1'occasioll?., conle di un prodotto continuod.e11'esrsteT)za, iclentificato con \a fortuna stessa,, ne1

Principe si distingue e si tecnifi.ca, designando 1a fasecalcolabile c1eila fortuna. L,'occas'iona nel Pyittci|e nontende a presentarsi dunque com,e bu,Nta, ntigliore, pri-nta, ecc.; essa t,ende all'assoluto, e piuttosto rvienebene, (cup.Z) ed å ausata meglior (cap.7). Essa de-si,gna inoltre un insieme di cond tziant non necessaria-mente transitorio, come 1e espressioni dei Discorsi 7a-

sciano iuvec,e pensare (< neiia p r i rn a occasione ,, ;

qualunque volta ne abbiano libera occasione>;presa occasione convelriente> ecc.) e colne1'accezione usuale del terrnine connota ; ne1 Principe sr.

adopera occasione per indi,care per es. il fatto che i1

popoio d'fsraele fosse schiavo degli Egizi ; o a cheRornulo non capissi in Alba, fussi stato esposto al na-scere D ; o ( che Ciro trovassi e' Persr mal contenti delloirnperio de' n{edi, e li Medi mo11i ed effeminati per 1a

lunga pace )). a Non posseva Teseo - aggiunge il Ma-chiavelli - dimostrare la sua virtil, se non trovava g1i

Ateniesi clispersi >. tr non ,esita a definire occasiotl,itali stati di fatto permanenti, dai quaii sono partiti ifondatori cli stati: <Queste occasioni, pertanto,feciono qr-resti ucmini felici, e 1a eccellente virtr\ lorofece quella occasione ,essere conosciuta; donde 1a loropatria ne fu nobilitata e diventt) felicissima > (.up. 6).

ro. - Nel consiclerare la fenomenologia machiavel-liana del Prirtcipe si puå constatare u11a tendenza a

tecnificai',e 1e noziani maestre nelle ordinate del ( na-tura1e o e del a ragiotiel'ole n, come ncquistare, mal1te-

Page 42: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

-84-'r'tere, perclere ; rotuit"rarc, spegnere; occasiorte , re|;uta-

zione, stato, ecc. Ma 1e11o studiare ia difiusione cii

questa tenclenza trattatistica si nota che solo le nozioniprincipali de1 sistema 11e Sono notevolmente affette :

concetti intermecli sono espressi invece con locuzionioccasionali, ,e pieuameilte libere. In queste, visibilispecie rrell;illuslra"iont clei vari excmpla, clomina t'Lna

spinta de1 tutto opposta, artistica e 11011 ttaf'tatistica, e tendente alla massima approssirna-zione del1a sfumatura e de11e connotazioni afiettive, dun-

que ad un'a1ta espressivitå. L'assestamento fra que-

rt" do. spinte rni sembra contenere uno clei pro'bl'emi

pit snggestivi del Principe; fi1 dalia constatazionedei loro equilibrio.

E inevitabiie parlare, a questo proposito, c1e1 siste-

ma rn,etaforico, che da 1na parte puå fornire materialea1la tend enza tecnificatrice (t'o'i'inare ; ruin'a; spcgnerc)

e che cla1}'a1tra fa passare ue11a trattaztone una inin-terrotta pulsazione personale.

il,e serie alle quali il Machiavelli ricorre per 1a de-

scrizione di fenomeni generali sono 1e serie pii. tradi-zionaTt: qr-r.e11a dell' aadificatio, a cui abbiamo giå fattocenno, dal gittare (< aveva i1 dlca gittati assai buo'tti

fctnclatmet'tti aIIa potenzia sua )), cåP. il aI fondare (<t chi'fontla

in su1 popolo, fonda in su1 fango)), cap. 9; <chinon fø e' fon,datnottti prima, 1i potrebbe con 1111å $rå11

virti farli poi )), cap. 7; ol'odio dello uui'rersale contro

a',gråndi"t'on'dotrr in su11a paura)), cap.rq). 8 poi inespr,essioni che ricordano i1 < tirar su )) : a poss6 in st1

tale fondarnento cdi'iicara ogni eciifizio >t, cap' '6; ( una

mutazione lascia 1o Ltdclcntellato per ia edifi.cazione

cie1l'a1tra r, cåF. z ; i1 consoliclar:si de1 tnuro : a Lasciollocon 1o stato c1i Romagua solaineute assttlido'to, col1 tuttig1i altri in at'ia r, cåp. 7; i v'alori st'atici: a il che se

85-

li fusse riuscito.... per s6 stesso si sorebbe ,t,etto >,cap. 7 I ( conservare uno stato che sia di giz\ stabilitLte f ernto D, cap. rg; ( i1 duca di Ferrara ; i1 quale noraha re tto agli assalti de' Viniziani >, cap. z ; ( se ul1oprincip.e ha tanto stato che possa, bisognando, per s6medesimo regg'ot'si >>, cap. ro ; ti principati ecclesia-sticil ( sono su,stenLati dagli ordini antiqriati de1la reli-gione D, cap. rr; < euel principe cire si afl1op'gia tuttoin su la fortuna, rovina )), cap. zSi e si potrebbero ag-giungere qui anche i famost argini e riltari ch,e man-cano all'Italia contro 1a fortuna : o E se voi consideiretel'Ita1ia, che å 1a sedia c1i queste variazioni e que11a cheha dato loro il moto, r'edrete essere una campagnasanz& argini e sanza alcu,tto riparo.... > (cap. 25). Dallastessa serie di immagini emanano espressioni comeI'aprirs le porte: < que1li populi che g1i avevono apert,ele porte, trovandosi ingannati del1a opinione 1or-o (....)non poterono sopportare e' fastidii dei nuovo principe ,(.up. S) ; u quali porte se g1i serrer,ebbano? > (cap. z6) ;

\a casa loro : n ciascuno gli diventa inimico; e sonoinimi'ci che g1i possono nuocet:e, rimanendo, battuti,in cøsa loro't> (.up. S);la scala: ( e sL1 per quelia scalache g1i hanno pdrta e' nimici sua, salire pir-\ aito ,r

(cap. zo) ; e 1e espressioni usat.e per 1e varie azioni didanneggiamento : u,rtare (,r ad Alessanclro fu necessa-rio prima urtado tutto [e1 regno dei Turco] >, cap. 4),disfare (u Li Romani, per tenere Capua, Cartagine eNumanzia, le d'isfeciono, e non le perderno >, cap. 5;< furono costratti drsf are di molte cittå di c1u-e1la, pro-vincia, per tenerla r, cap. 5), sbassara (a in dieci anniche, ragguagliato, viveva uno papa , a fatrca che potessisbassare una de1le fazioni >), fino a1i'espressione giåstudiata, ruin,aro. Si potrebbe aggiungere uir esempioper l',aztone inversa a <danneggiare>: nEra tenuto

7. - Crireppnru, Studi sul, I.ingudggio del. Illechiaaelli,

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-86-Cesare Borgia. crudele; nondimeno que11a sua crudeltå

aveva racconcta Ia Romagna.... )) (.ap. ry)' E si po-

trebbero aggiungere espfessioni come disegttare (< ave-

va dis.gtaå diventare signore di Toscana )) cap' 7),sopportare (r, g1i imperadori rornani avevano tna letza

diificultå : di åvere a sopportare la crudeltå, e avartzta

cle' soldaLi. La quale .otu'ttu si diffrci1e, che 1a fu ca-

gione de11a ruina d"i molti.... D cap. ]r9), gratLare, bil,an-

liorn (< in quelli tempi che Italia era in uno certo modo

bilanciata )) cap. zo) ecc.

La serie arL-orea e que11a antropomotfi"ca, che sono

facilmente collegate a1 naturalismo caratteristico del1a

cultura rinascimentale, Sovvengono frequentemente aI

N{achiavelli. Normale å per i1 IVI. f inclicare la conse-

g1,enza per rnezzo di nascere: ( chi fa altrim'enti, o

;' precipita per g1i adulatori, o si muta spesso per launii^riine då' pareri : di che na n&sca 1a poca estima-

zione sua D (.up. zi ; < Perå si conclude ch'e ii buoni

consigli, da qualuttqo. venghino, conviene naschino

c1alla-prridenzia de1 principe, e non la pru"denzia del

principe d.a' buoni consigli I (cap' zS) ; < Perchd da

qu"st" armi ylqscolxo solo e' lenti, tardi e deboli acqui-

rii, e le subite e miracolose perdite o (.up. r2); ( non

posseva mai, iguidando g1i eserciti, nascare accid.ente

ål.ono, (.up. t4); <t i1 che non pot6 nascere da altro

che da qo.ilu sua inumana crudeltå ' (cap' 4) ; ( i1

che non nacqLLa da altro che da11a troppa sua pietå I(."p. ry); < E' llocrensi.... non furono'da 1ui vendicati,

n6 ^1a

insolenzia di que11o legato corretta, mascendo

tutto da que1la sua natura facile ' (tup' ry) .; a perd la

fortuna...l ti fa nascere cle'nimici > (cap. zo) ; (e sono

tcate queste Sua azioni in modo, l'una da11'altra.... ))

(.ap. zr) ; ecc.

Nota å 1a metafora delle radici, fra quelle della

__87-

serie arborea : o,G1i stati che vengano subito, cometutte le a,ltr,e cose delia natura che nascono e cresconopresto, non possono avere le barbe e corrispondenzie1oro, in modo che e1 primo tempo avverso 1e spegne >

(cap. Z') : passo ne1 quale si nota anzit''ttto 1'esplicitorif.erimento naturalistico, 1'a1tra espressione aengano(reu"ire inciica allcora oggi in Toscana l'attecchire, ilcrescere e 1o sviiupparsi delle piante), e infine la rela-zione fra 1e metafore della seri,e arborea e quel1e me-teorologiche, che piri o meno visibilmente appaiono inesempi come i seguenti : < volgersi secondo ch',e' ventide1la fortuna.... li comandano > (cap. lB) ; <se uno chesi governa con respetti e pazienzia, e' tempi e le cosegirono in modo che i1 governo suo sia buono, e, vienefelicitanclo > (.up. zi. Con esempi del tipo r metterele barbe sue )) (.up. 7) si collegano naturalmente quellide1 tipo < accid non cogliessi ol, frutto della sua malaelezione, (.op. r3), ma anche que1li de1 tipo: <veden-do e' grandi non potere resistere a1 populo, comincianoa voltar,e 1a reputa zione a uno di 1oro, e fannolo prin-cipe per potere, sotto lo sua ontbra, sfogare il loroappetito r (cap. g).

La serie antropomorfica å rappresentala anzittttodal1a celebre similitudine de1l' etico, e dai passi in cuile variazioni pericolose d,ella vita de11o u it"to )) sonoconsiderate come fenomeni patologici, e i provvedi-menti come < medicine D o ( cure >. Per es. : < Cosi in-terviene n'elle cose di stato; perch6, conoscendo disco-sto (i1 che non å dato se non a uno prudente) e' m,aliche nascono in que11o, si glLan,scoixo presto; ma quando,per non 1i avere conosciuti, si lasciono crescere in modoche ognuno li conosce, non vi å pit rem,edio, (cap. 3) ;( non ti puoi mantenere arnici que1li che vi ti hannomesso, per non li potere satisfare in quel modo che si

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-BB-erano presupposto e per non poter'e tt usare contro ø di

loro medicitte forLi, (.uP. 3)'Questa s.ri. metaforica comprende una quantitå di

locuzioni machiavelliane, corrispondenti alia sua conce-

zione biologica del1'organismo politico : < talmente che

in brevissiLo tempo åiventa [i1 nuovo acquisto] ' con

loro principato atttiquo, tt'ltto ul"Lo corpo I (cap' S) ;

( Se lil principato nuovo] non å tutto nuovo, ma co't'!!e

nternbro o 1.up. g) ; n quando uno piincipe acquista uno

stato rtoorro .h", conx'e ntetnbro, si aggiunga a1 suo

vecchio, (.up . z,o). Pit o meno trasparenti, fra quelle

che emanano dal1a st'essa serie, sono per es' le se-

guenti : ( non si perdono li stati che abbilo tanto %erao'

che possino trarre uno esercito alla campagna > \cap' z4) i

o cÅinciarono a enerrare Ie forze de11o imperio roma-

no D (.up. la) ; o å pii sapienzia tenersi el nome de1

misero, ihe parturisce una infamia sanza odio I (cap' 16) ;

< solevano -g1i

antiqui nostri, e qu'e1li che erano sti-mati savi, dire come era necessario tenere Pistoia con

1e parti ,e Pisa con 1e fortezze; e per questo nwtriuanoin qualche t'erra loro suddita 1e differenzie > (."p' 20);o Br Vintziani.... mutriuano fra loro questi dispareri I(.up. 2c,) ; ( ul1o principe savio debbe, quando ne abbi

1a åccasione, nu,trirsi con astuzia qualche inimrcizia >

(.up. 2or1 ; uE quel principe che va con gli eserciti, che

si pasce di prede.... > (.uP. 16).

A1 di 1å de1la struttura tecnica profiiata nel trat-tato, su questo sfondo concreto e vivente che i vari si-

stemi di immagini naturalistiche, fond"endosi, cf'eano

ne1 Principe, *i disegna monumentale 1a figura dei

personaggit unico che occupa tutto il 1ibro. Personag-

gio ""1." sotto i nomi del valentino, di Alessandro, di

Iulio, di Ferdinand.o i1 cattolico e anche di Francesco

sforza, di oliverotto, di Filipom,ene, di Pandolfo Pe-

89-

trucci....; personaggio unico neile pit varie attitudinie situazioni, in costume greco, romano, italiano o fran-cese. Questo personaggio che campeggia ne1 iibro,l'uomo, trovando la sua via attraverso le intricate leggidell''esist?nza degli stati, å < illustrato>, se cosi possodire, da un altro vasto sistema di immagini. Tutte 1e

sue azioni sono personali e fisiche : il princip" o caval-ca D il suo dominio, < batte > i grandi, < viene a1lemani > col nemico, ecc.

Ecco qualchg esempio di quest'altro sistema di im-magini che osserviamo quando da1la descrizione < inuniversalir delle principali caratteristiche biologichedegli stati 1o scrittore passa, < restringendosi a1 parti-culare r, a dar movimento a1 suo p,ersonaggio variantee continuo. < Ordind quel regno.... iudicando essereloro necessario uno frano in, bocca che 1i correggessi >

(.np. 19) ; n D suta consuetudine de' principi per poteret'enere pit sicurainente 1o stato loro, edificare fortezze,che sieno Ia briglia e iL frano di quelli che disegnassinofare loro contron (.up. 20); o la ambizione di pochi....con facilitå si raftrena r (cap. 19) ; e per questa seried'immagini. å inevitabile ricordare Dante. Ma essa ,en-

tra in un sisterna di rappresenlaziont tutte personali,ricclrissimo cii esempi: < costitui uno iudice terzo, chefussi que11o che sanza carico del re battessi .e' grandi e

favori-ssi e' minori r (.up. rg) ; ,,E perch6 tu non puoistare clisarmato, conuieno ti aolti a1la milizia mercena-rja >> (.up. zo) ; < I1 ,quale partito fia sempre pir\ utileche stare neutrale ; perch6 se dua potenti tuoi vicirriazngano all.e matr,i,...>t (cap. zr) ; oE' Viniziani si, ac-corttpawarono con Francia contro ai duca di Milano D

(.up. 2r) ; o La quale mossa fece stare sospesi e fermiSpagna e Viniziani, que11i per paura, e que1l'a1tro peri1 desid'erio aveva d.i recuperare tutto el regno di Na-

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-90-poli; e dall'aitro canto si tirå drieto e1 re di Frauciau(.up. zl ; < tirarsi driato e' populi o (cap. 4) ; < quandonon si abbandon'i, sempre sosterrå ogni impeto >

(.ap. rq) ; < lui durå assai f atica in acquistare, e poca

in mantenere )) (cap. 6) ; < Cominciå, per questo, a cer-care di amicizi'e nuove, e aacillare con Francia.... u

(."p. 7) ; ,,E, come non avessi avuto ad avere respettoa Francia.... e' saltarLa in Pisa, (.ap. Z); < Ma Ales-sandro mori dopo cinque anni ch'egli aveva cominciatoa trarra fuora la spada o (cap. il ; < se iui non avessiavuto que11i eserciti addosso',r (cap. il; ( Chi fa altrr-menti, o per timiditå o p.er ma1 consigiio, å sempre ne-cessitato ten,ore eI coltallo in ntano >> (.op. g) ; o l'armed'altri, o Ie ti caggiono d"i dosso, o le t:i pesano, o la tislriugotto'> (.up. r3) ; ecc. ecc.

Ifanno :una fun'zione inclipendente i noti passi tropo-logici de1 Principa; come que11o degli arcieri e della,alta mira : ('e fare come gii arcieri prudenti,a' q'ua1i parendo e1 loco dove disegnano ferire troppoLontano, e colloscenclo fino a quando va 1a virti. de1 loroarco, pcngono 1a mira assai pit alta che i1 loco desti-nato, non per aggiugnere con la loro fr'eccia a tantaaltezza, ma per potere con l'aiuto di si aita mira per-venire a1 disegno loro , (.up. 6) ; e que1lo de11a f o r -tuna:

., E assomiglio que11a a uno di questi fiumi rovinosi,che, quanclo s'adirano, allagano e' piani, ruinano g1i

alberi e gli edifizii, lievono da questa parte terreno,pongono cla que11'a1tra; ciascuno fugge loro clinanzi,

ågtotto cede a1lo impeto 1oro, san'za potervi in alcuna

parte obstare.... > (.up. 25).

rr. - Ma, a parte i1 sistema metaforico, f incontrofra spinta artistica e spinta trattatistica å utilmente

9r-

osservabile negli es.empi in cui si fa strada tn' Lono, cheinvacle i1 calnpo de11'obbiettivitå trattatistica, e vi siassesta. Per esempio, il passo de1 cap. rB in cui i1 Ma-chiavelli rappresenta il princip,e mode11o, perfezionaton.e11'esibizicne, neil'appatenza de11e virtr), mostra f in-contro deiia spinta trattatistica con un gusto di pitturaspecificatamente tonale: (e paia, a vederlo e udirlo,tutto pietå, tutto fede, tutto integritå, tutto umarritå,tutto religione >. Commenta il Russo : u L'Arangio-Ruiz trova ch.e il M. qui 'rischia di diventar'e a dirit-ttra sguaiato'. In veritå, i1 rgesuitismo å alieno da1

temperamento asciutto e motteggiatore de1 nostro 4.,e a me pare di vedere, in questo periodetto, non impe-gnato i1 suo ideale sci'entifico, quanto piuttosto ii suo

gusto di artista, de11'artista che dipinse Fra ltimoteo >.

L'uttlizzaziane del procedimento quanto mai familiarede1 tipo tutto f ede aL obbedisce qui effettivamente allaspinta artistica; 1a quale, oltre che servire g1i interessistes.si de1 trattato, introducendo un'eloquenza di cuiparlereino, oltre a condurre alla rappresentazione di unafigura viva, vi porta anche i1 timbro di un'affettivitå;tono che ne1 pericdo citato å ancora misto alie imma-gini, ma che poco dopo rimane i1 principale elementostilistico : n Facci adunque uno principe di vincere e

mantenere 1o stato : e' rn'ezzr saranno sempre iudicationorevoli e da ciascuno laudati ; perch6 i1 vulgo ne vasempre preso con que11o che pare, e con 1o evento dellacosa ; e ne1 mondo non å s,c 11011 vulgo; e li pochi nonci hanno luogo, quando 1i assai hanno dove appoggiar-

41 Giå in Inl. 23,64: < Di fuor dorate son.... ma dentto tuttepiotnbo r; a IJna femminuccia twtta cøritd >r (CeccHr, Incønt.,2,3) ecc.

Si pud ricordare il breve ma interessante articolo di Crl. Berr,v,L'aduerbe < tout > en' frcmqø'is nt'odevne, in Xflls,nges..., P. Boyer,

Paris, Champion, 1925, pagg. 22-29,

4

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-92-si r. Non c'å pir"\ traccia di precetto obbiettivo (a Facciac1-unque uno principe di vincere)) å un tono, nonå un precetto), e c'å una scala di ampiezza crescente deltotto, f;no alf impreoaztone ø nel ntondo' yto,tl, å se nonuulgo, con 1a sovrapposizione de11e principali collegatecla elementi consequenziaii espliciti : e' mezzt sarannosenl>re iudicati onorevoii.... perch6 il vulgo ne aasempre preso con quel1o che pare.... e ne1 mondo non,å se non, vulgo.... e Ii pochi non ci hanno luogo....quande li assai.... )).

Prendiamo ancora un esempio : o a fare perdere Mi-lano a Francia bastd, 1a prima volta, uno do.u Lodo-vico che romoreggiassi in su e' confini, (."p. 3). Siricorda certo che Francia å singolare maschile (u S.Francia adunque pcsseva con 1e forz,e sua assaltare Na-po1i, e' doveva farlo >) e che questa personalizzazione,per quanto comune e convenzionale, rende tuttavia lasituazione pir\ schematica, 1'avvicina ad una formula.E si osserva 7a nettezza di perdere e'di bastå, che pre-para il letto::e ad un motivo ridotto giå ai minimi ter-inini, alla sua essenza, condotto anch'esso a formula(a perd,ere : bastå : x). E si trova invece una proposi-zione cospicuarnente affettiva < bastd uno duca I,odo-vico che romoreggiassi in su e' confini > : in cui laformulaziouc generale i tralasciata afratto, e in cui simira invece a77a riproduzione espressivamente com-pleta di una situazione come si riassunse a suo teinponella memoria delio scrittore. L'indeterminatezza 1o-

cal'e (in su e' confini),' \a forza svalutativa delf indica-zione (uno ciuca Loclovico), l'esterioritå espressa dulverbo preso non solo fra que11i semanticameute pit de-boli della serie militare, ma anche fra i denominativiccn un suffisso riducente (-cggiare), tolgono alf imma-gine scelta" o,gni possibilitå di chiudere 1a formula con

-93-l'obbieitiva misura di un azione, e ia risolvono comuni-cando invece una vibrazrone tonale, che non potrebberisultare pit esatta e pit completa.n' L'immagine sceltatralascia pienamente 1a misura obbiettiva per tendereacl una misura pir\ sintetica, que11a tonale; mira a ri-produrre il tono di una situazione corle fu ricevutone11a m,emoria di chi ne stava scrivendor e å riprodurlone11a sua unica, consuntiva, irripetibile sfumatura.

D chiaro che 1a svalutazione (bastå ruto duca Lo-do1ti661, per quanto ottenuta sotto la spinta artistica,ne11a ricerca di un'a1ta espressivitå, å tuttavia subordi-nata ad un generale intento dialettico che domina tutta1a pagina, e s,erve a1la dinrostrazione. Cosi ne1 passo :

o E se alcuni altri allegassino la fede che i1 re avevaobligata al papa, di fare per 1ui quella impresa per 1a

resoluzione de1 suo matrimonio e i1 cappello di Roauo,respondo con ,quello ch.e per me di sotto si clirå circa 1a

fede de'principi e come la si debbe osservareD (.up.A).

Quest'esernpio å colto in quel solido apparecchio d.'ipo-tesi che å ,la discussione degli errori del re Luigi XII;la scelta dell'espressione metonimica (e pii de1 linguag-

az Rr.r,moreggiare non era all'origine uno dei verbi in cui -egginreha la connotazione riducente che si å poi quasi universalmenteimposta nelle varie serie risuscitando in alcune la produttivitå.L'es. finora da considerarsi pit antico, dalle Stovi,e Pi'stolesi, (< inquella medesima ora i Lucchesi romoreggiarono secondo I'ordinedetto>, vedi Tomm. Bell., s. v.) mosttal'accezione militare e se-manticamente netta, collegata a runxore nel suo significato di <t mo-vimento collettivo ostile e violento ) come in leua,rs'i ø ruvnore, m'etteve

il, cøwpo & vum,ove ecc. Nel Machiavelli stesso delle Istovie si harutnoreggiøre trans. e militare (< rumoreggiare la terra >) ; nel Var'chi la parola sembra giå tendere ad annettersi connotazioni didifiusione e di riduzione, u essendosi tra loro divisi, cominciaronoa far sette e romoreggiare r. Ma lo sfruttamento stilistico (e cioåla piena consapevolezza) delle connotazioni della parola non mirisultano datati finora avanti I'esempio in questione,

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- 94-gio cancelleresco e curiale che terminologica) il" cap-pøIIo di Roano, in un periodo di andamento obbiettivo(si noti i1 tecnicismo del rimando) getta nella dimostra-zione un tono, un'ombra di affettivitå che ci då 1a mi-sura deli'apprezzamento machiaveiliano, sia per que11a

fede obligata aI FaPa, sia per i1 valore degli oggettipattuiti. n3

fn qu.esti vari esempi si å condotti ripetutamentead osservare come una delle forme di assestamentodelle due spinte sia 1'< eloquenza D. Per un esempioin grande evident.emente si pensa ail'ultimo capitolo(dei resto anche il cap. rz potrebbe egregiainente ser-vire). Per un altro esempio particolare, da aggiungerea quelli giå citati e da sviluppare in questa 1uce, si os-servi la coincidenza fra espressione aft'ettiva, parteci-pazione sentimentale, ed effetto eloquente, nel passo :

o [le armi mercenarie] le non hanno altro amore n6altra cagione che le tenga in campo, che uno poco distipendio; il quale non å sufficiente a fare che voglinomorire per te r. La disposizione simmetrica nel nega-tivo < non hanno altro amor'e nd aTtra cagione r å sim-metrica per pura esigenza formale, a eloquente >, come

a3 Dico un'ombra, per la non indifierente frequenza della me-tonimia; frequenza tuttavia non sufficiente ad annullare del tuttoil valore stilistico del procedimento. E noto che per 1o pit negliesempi dei vocabolari tale valore å avvertibile, a cominciareda Dante che usa il traslato nel contesto, evidentemente coloratodi dispregio, del racconto di Pier Damiano: < Poca vita mortalm'era rimasta Quando fui chiesto e tratto a quel cappello Che purdi male in peggio si travasa > (Par. zr,tz4-rz6). [E oserei dire cheil noto < anacronismo ) connesso alla parola cøppel,lo si pud spie-gare diversamente che con la < perdonabilissima > ignoranza del-I'ancor recente (ai tempi di Dante) concessione della purpureainsegnal. Anche il Passavanti l'ha in contesto colorato analoga-mente : < San Girolamo lascid 1a dignitå, e rifiutd il cappello r;eosi il Sa,vonarola; e, con tono diverso, l'Arioqto clelle Søt'ive.

-95-.si vede controllarldo io scompenso semantico fra 1'ele-

mento significante < non hanno altro am ore )) e 1'a1-

tro el.emento < altra cagione >, che no11 pofta verasomnra di significato; tale disposizione simmetrica siaggiunge aiia conces.sione al procedimento stilisticopronominale lc non hanlto (cfr. pag. 3z dt questo sag-

gio), creando una preparazione in grandezza che cleter-

mina un efficac,e contrasto con I'tntonazione di uno Pocodi sLipendio. Le condizioni in cui 1'espressione ltnopoco di stipendio si trova messa dagli elementi prece-

denti del periodo, si s.ommano alie sue proprie caratte-risticlre : f iiideterninativo (si ricordi uno' d:uca Ludo-vico) in forma completa (Bocc. wc poco g. 2 rlov. 9)colne poco (<Io dico che quand'e11a un po' sorriden,Dant. Rirt. zo; Toinm. B.) ( guardatura un po' cru-detta r, Fir., DiaL bell. domn'. 4o3, id.) ; e 1o stesso

gruppo utto poco di che ha natura stilistica (forma ob-,biettiva sufficiente : Poco stipendio). Su1 tono che in-vade i1 contesto con 1o stilema uno poco di stipendio,

- tono che ricapitola'e convoglia tutto i1 disprezzo del

Machiavelli per i mercenari e i1 pii profondo elemento

clelle sue amale espefielTze - la struttura c1e1 periodo

vi costringe a indugiare; giacch6 una frase relativa vici trattiene (iL cluale non, å sufficien'te a fara); e si noti1'esplicito rallentamento de11a forma fless'ionale (il qua-

Ie , non che). Da qu'esto indugio su1 tono basso nasce ii'

secondo e conclusivo contrasto, che riporta i1 periodo

al|'altezza intziale: ( non å sufficiente a fare che v o -

glino morire per te>' La struttura della <frase

eloquente > si fonda su un'oppostzion'e di votrumi to-

na1i, che raPPresenta 1'assestamento 'de11e clue spinte;la sicura ammissione di procedimenti affettivi ha ilmcvente di una diretta partecipazione sentimentale, e

i1 risultato di una forte vibrazione oratoria,

J

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-96-La spinta artistica si fa avanti a incrociarsi co11

quella trattatistica non solo sotto 1'aspetto di trasinis-sione di tono af f ettivo. Altrettanto vivace å lasensibilitå del Machiavelli per il tono evo cat ivo por-tato dal termine stesso ; e la scelta lessicale e i1 sensodei contrasto di questo tipo di toni sono non di ladoi1 segreto delle pagine in cui le due s.pinte si incontranofelicemente. Prendete un es,empio : < Perch6 le iniuriesi debbano fare tutte insieme, acciå che, assaporandosimel1o, offendino nreno : e' benefizii si d,ebbano fare apoco a poco, accid si assaporino meglio r. I1 primo in-ciso (øss aporandosi meno) contiene 1a scelta che deter-mina i1 valore stilistico del passo : si noti, å un passivo,e una forma nominale del verbo, con funzione causale.La proposizione contenente ia massima, dunque 1'enun-ciato obbiettivo, å 1a principale * [1e iniurie si debbanofare tutte insieme acciå che off.endino meno] : ma lamas-qima in questo stato å insostenibile, da11a somlnadelle ingiurie dedurre una sottrazione di offesa sarebbeassurdo. Tutta 1a motivazione å appoggiata iir un in-ciso, carico di espressivitå : assaporandosi nreno. Saråfunzione di un commento spiegare gli elementi logiciche porta assapttrare qlui, < che cosa vuol dire r> rispet-to alla valutazione psicologica c1eg1i effetti c1e1le in-giuri'e, cire aumentano di portata se ripetute. Ma peri1 nostro rapido esame si noti, fra 1e caratteristichegenerali della scelta, i1 contrasto del1a metafora nonsolo antropologica, ma de11e pit confidenziali, e 1a so-lennitå precettistica del contesto; ,e 1a natura fisica ditale metafora (scelta in pieno nel settore di mangiare)che då tutto ii peso concreto, e quindi 1a graviti\, a1-l'osservazione forrnulata per altro in assoluto.

Un altro bel contrasto di questo genere, suscitatod,a gu'espressione confidenziale calata alf improvviso

97 -*

in un contesto, con 1'effetto di un'alta espressivitå, åtnostrato dal1'esempio seguente : < Degli Orsini neebbe uno riscontro quando, dopo Ia espugnazion,e diFaenza, assaltå Bologna, ch6 li vidde andare freddiin quello assalto r (cap. Z). L'andara freddi (che å me-tafora di una serie non discara a1 Machiavelli, e delresto non ins.olita, que11a de1 tiepido, ti,epidantenta ecc.)

ha tutto i1 suo valore da1 momento che å posto in pro-spettiva da li "tidde; altro sarebbe il testo se portasse*lchd øndarono lreddil o simili. Taie prospettiva inol-tre induce una sfumatura, l'opinione, non l'evid,enzatotale; ma 1'opinione di un perspicace osservatore comei1 Valentino. Ma infine in s6 I'anclar freddi ha un mo-vimento speciale, iI lreddi rallenta i1 verbo, e a suavolta il verbo infonde ne11'aggettivo un'immagine nonstatica, 1o mette in moto, e i1 plurale fa di questo moto1111å rgråIld,e immagine. Risultato, anche qui di sottileeloquenza, å che i1 lettore accetta f impressione comevivace, e con essa å pronto ad accettare f implicito giu-dtzro de1 Valentino e si prepara ad accettarne anche 1e

conseguenze.Oltre alle manifestaziont di scelta lessicale sotto

forina di contrasto tonale, come que1le esaminate sia peri toni affettivi sia per i toni evocativi, si possono no-tare quelle che si presentano sotto forma di ,esibizione

sinonimica. Le enumerazicnj soflo care al Machiavelli;un esempio di enumerazione di sinonimi nei Discorsi:n Se considererå, di poi, tritamente i tempi degli altriimperadori, g1i vedrå atroci per 1e guerr.e, discordi per1e sedizioni, ne11a pace e nelia rgrerrå crudeli : tantiprincipi morti col ferro, tante gu,erre civili, tante ester-ne; l'Italia afflitta, e piena di nuovi infortunii; rovinatee saccheggiate 1e cittadi di que1la. Vedrå Roma arsa,

il Campicloglio da' suoi cittadini disfatto, desolati g1i

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-98-antichi templi, corrotte 1e cerimonie, ripiene l'e cittå diadu1teri.... ecc., ("op. ro de1 lib. r). Ii ul1 es'einpio dienumerazione di contrari c1a1 Principa, da1 capitolo incui si parla de11e qualitå lodevoli e vituperevoli : < al-cu1lo å tenuto donatore, alcuno rapace; alcuno crudele,alcuno pietoso; 1'uno fedifrago, 1'a1tro fedele; l'unoefleminato e pusillanime, 1'a1tro feroce e animoso; 1'unoumano, 1'a1tro superbo; I'urro lascivo, 1'a1tro casto;1'uno intero, 1'a1tro astuto; 1'uno d.uro, 1'a1tro facile ;

i'uno grave, l'altro leggieri; l'uno religioso, i'altro in-credulo, e simili r (cap. 15) ; oppure : ( i1 fine de11a lorovirtt å stato, ch'e Italia å stata corsa da ,Car1o, predatada Luigi, sforzata da Ferrando e vituperata da' Sviz-zeri>> (.up. rz). Non solo 1e enumerazioni lessicali, maie combinazioni toccano 1a sensibilitå de1 trVlachiavelli :

gruppi come << :un' astuzia f ortunada o, co,mbin azioni scel-tissime come < 1a qual mossa fece stare sospesi a f ermiSpagna e Viniziani r (cap. z5) sono frequenti ne1 nostroscrittore e meriterebbero un pit lungo indugio.

Ecco alcuni esempi, con le pit notevoli cli questeiuncturaa del Princil',e: < qu.ando uno privato citta-dino. ... diventa principe de1la sua patria (il qu.ale sipud chiamare principato civile ; n6 a pervenirvi å n'e-

cessario o tutta virtt o tutta fortuna, ma pit prestoun'ast-ttzia fortunata) , (.up. q) ; uE nonci å cosa che consumi se stessa quanto la iiberalitå : laquale mentre che tu usi, perdi la facultå di usarla, e

cliventi o povero e contennendo, o, per fug-gire la povertå, rapace e odioso (....).Pertantod pit sapienzia tenersi e,1 nome de1 rnisero, che partu-risce una inf amia sanza odio, che, per voleree1 nome d.e1 liberale, esser,e necessitato incorrere ne1

nome de1 rapace, che parturisce una inf amia co1lodioo (.up. 16) ; <Debbe nondimanco e1 principe

- 99--farsi temere in modo che, s'e non acquista 1o ainore,che fugga l'odio; perch6 pud molto bene stare insiemeessefe temuto e non odiato> (.up. ry);n .... quella sua inumana crudeltå ; la qua1e, insiemecon infi,nite sua virtr\, lo fece sempre, ne1 cospettode'suoi soldati, venerando e terribile>(.ap. ry) ; <t tutto umanitå, tutto religione. E non å

cosa pi1) nec'essaria a parere di avereche questa uitima qualitå r (cap. 18) ; <r perd molti iu-dicano che uno principe savio debbe, quando ne abbi laoccasione, rItrirsi con astrzia qualche ini-micizia....> (.up. zo); <Oltre a questo, per potereintraprendere maggiori impres,e, servendosi sempredeila religione, si volse a una pietosa crudel-t å , cacciando e spogliando, e1 suo regno, de' Marrani >

(.ap.zr) ;<le vittorie nonsonomaisi stiette,che il vincitore non abbi ad av,ere qualche respetto.... r(cap. zr).

E tuttavia sono ancora le distinzioni sinonimichequel1e in cui si compiace; fino a lasciar prevalere visi-bilmente un gusto estetico dell'espressione : < e debb,e....conoscere come surgono e' monti, come imboc-cano levalle,co1lle iacciono e'piani.... > (cap. 14) ;

a Di qni nasce che Franzesi contro a Svizzeri nonbastano, e, sarrza Svizzeri, contro ad altri nonprovanoD (.up. r3), dove non bastano e non pro-uano creano, con ie contrapposizioni ipotetiche che licondizionano e li collegano (Franzesi contro a Svizzeri,Franzesi contro ad altri) un congegno non solo logico,ma estetico. Cosi ne1 passo celebre, e giå citato, ( e paia,a vederlo, e udirlo, tutto pietå, tutto fed"e, tutto inte-gritå, tutto umanitå, tutto religione, (.up. r8). Cosineil'abi1e uso di sfumature delicate del1a sinonimia,come n,ello scegliere dubitare ne11e serie di ' temere' :

$

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( Ma, r'into che fr-rssi, e rotto a1la campagna in rnodo che

non possa rifare eserciti, non si ha a dubitare dialtro che de1 sangue de1 principe, il quale spento, nonresta alcuno di chi si abbia a temere) (.up. 4); e

n.ello scegliere rnu.tare aariare e barattare nelle serie di' cambiare' : < distinguendo il suo regno in Sangiachi,vi manda diversi amministratori, e 1i muta e varia come

pare a 1ui r (cap. 4 ; u se voi giudicate che [1a vita mia]sia a barattatla con la vostra, io sard contento mutarla I(iettera ro dicembre r5r3) : si noti come nell'esempiod'egli amncinist'ratort siano chiari i concetti di trasfe-rimento e di sostituzione. E sempre d.a11a lettera citataa1 Vettori, si ricordi i\ perdtr,ta no nla sn'tc1'rita la graziauosLra. A questo proposito ricordiamo anche i1 passo de1

cap. r: <Sono questi dominii cosi acquistati, o con-s,ueti a vivere sotto uno principe, o usi ad essere

liberi >; sarå troppo sottile l'osservazione de1 Lisio(commento cit. pag. 16) sulia differenza fra abitudinepassiva e abitucline attiva in comsueto ed uso?

Anche 1e manifestazioni di questo ordine, cioå ditipo stilistico pur non essendo affettive, appaiono come

subordinate alla dialettica del trattato, servono alla sua

eLoquenza. La funzione preparatoria di determingteespressioni, alla quale abbiamo accennato ne11'esempio

dell'andar fredd'i, si puå considerare una propri'etå psi-cologica di certe immagini confidenzialr. L'autore sembraessersi diretto a tali scelte non tanto per una consape-volezza aslratta di qu'ella loro proprietå psicologica,quanto per i1 desiderio ogni volta 1ocale di avvicinarea,l lettore il suo discorso, di nutrirlo con immagini con-

crete, di renderlo insomma pili eloquente. Cosi si å

visto che i passi colorati di afiettivitå si accordavanoad un inteirto dirnostrativo, cedevano i1 loro calore alienecessitå oratorie del momento. Prendete i1 passo t Chi

fa altrimenti, o per timiditå o per rnal consiglio, å sem-pre necessitato tener,e i1 coltello i; mano))(.up. 8) : la metafora å evidentemente un'illustrazione;suscitata da1 calore de1 discorso e dal clesiderio di co-municarlo; considerevolment,e impropria in s6 (a11u-dendo a1la necessitå di mantenere truppe armate, ecc.)ma asso,lutamente espressiva; e pit che preparatoriain senso psicologico, gui, addiritturu .orrrincente.

12. -,Con questo fermarsi soprattutto su fatti lessi-cali, in omaggio ad uno studio prevalentemente termi-nologico, non si vuole peraltro escludere afratto 1'espres-sivitå risultante da un ,agi1e uso delle categorie g?r*-maticali. Basti rammentare un esempio fra tanti: ne1passo del cap. 3, n Genova ced6; e' fiorentini gli diven-torono amici; marchese di Vfantova, duca di Ferrara,Bentivogli, madonna di Fur1i, signore di Faenza, diP'esaro, di Rimino, cli ,Camerino, di Piombino, Luc-chesi, Pisani, Sanesi, ognuno se 1i fece incontro peressere suo amico>>,Ia felicissima combinaztone di pro-cedimenti grammaticali : 1'enumerazione senza articoli,il capovolgimento al singolare per m.ezzo di un pronomeappositivo, ognu.no (che raccoglie, ricapitola, ,e distin-gue ad un tempo) - e f immagine p,ersonale sa ti fecaitt'comtro; combinazione che riproduce con la massimaconcrelezza i1 trapasso politico-diplomatico d.escritto,la simuitaneitå e indipendenz,a dei singoli rivolgimentipolitici in favore ,di tl,uigi. ,Si confronti la frase conf ipotetica soluzione obbiettiva, cioå con un verbo a1piurale che s.egue ail'enumerazione senza il geniale im-piego di quel pronome a1 sin,golare, per misurarne1'espressivitå.

L'ordine deile parole risponde generalmente adun'esigenza nettatnente espressiva, come si å giå avuto

8. - Cnreppnru. Studi sutr linguaggio del Machiau:lli,

Page 51: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

-IO2-

occasione di notare per inciso; e non å per nu11a tra-

scurato o abbandonato ad una <libertå> o (sprezza-

tura > stilistica. Esempi : t Ma 1ui non prima fu inMilano, che fece i1 conirario, dando aiuto a papa Ales-

srnc1ro, perch6 egli occtlpassi la Romagna' N6 si ac-

corse, con questa deliberazione, che faceva s6 debole'

togliendosi gtl amici e quelli clre se g1i erano gittati ingri-bo, e la Chiesa giand", aggiungendo a1lo spiri-

tuale.... tanto temporaG, (.up. 3)'[','antictpazione ap-

par,ente di con q,uasta claliberaziona corrisponde alf in'iuirione de1l'errJre nella cleliberazione stessa' non nelle

sue collseguenze' e crea uila prospettiva-di tempo fra

l,errore " li risultato. In tutto i1 passo de1 resto ia pre-

cisa individua zione dei tempi, de1la contemporaneitå

e de1la s.uccessione å spic cata (non prima fu 'in' Milano

clte.... n6 si accorsa c()1x quasta deliberaziona clt,e f a-

c7,uua.... sd d'eboLe.... la Ch,iesø grande....). Casi ancor

pir\ evidenti di espressivitå risl.rltante dal1'ordine de1le

purol" per es. in : < Perch6, in veritå' non ci å modo

securo a possederle, altro ch'e 1a ruina> (tap' 5) i< aspettd

-1u o.cusione.... la quale li venne bene, e 1ui

1a usd meglio; perch6 avvedutisi li Orsini, t a r d i '

che Ia gto:nå."tti del duca.... era Ia loro ruina"" >

(.ap. ?) ; u 1o fece a Cesena' una mattina, mettere in

ar,å påri; in su1la piazza, con uno pezzo di legno e uno

colteilo sanguinoso^ a canto , (.up. 7)' Per quest'ultimo

esempio si iicordi i1 passo dei Discorsi in cui la feroce

immågine å sp.rim"ri tala ; < In modo che, trovandosi

clearco intra la insolenzia degli ottimati, i quali non

pct,eva in alcuno modo n6 contentare n6 correggere' e

i" rabbia de' popolari, che non potevano sopportare

1o avere perdutå tå U6.rta, diliberå a un tratto liberarsi

da1 fasticlio c1e' grandi, e guadagnarsi il popolo'. Epresa, sopr'a questo, converliente occasion'e' tagliå a

-ro3-pezzi tutti gii ottimati, con una estr,ema soddisfazionede' popolari o (I, r6). La sommaria < soddisfaztone>di coloro che videro le vittime del < tagliare a pezzi >

(si noti anche che tagliere a pezz'i å estensivo, di controail'effettivo mettere 'in dua pezzi) di ,Clearco, å cercatapiuttosto nella direzione di uno sbigottito amrnirarenel

.Prin,ci1>e; i sudditi del valentino rimangono infattisatisfatti e stupidi : <t La ferocitå del quale s.pettaculofece que1li populi in uno tempo riman,ere saiisfatti estupidi >. or,a questa precisa direzione si distinguenell'ordine deile parole della scena : una ncattina apre1a serie delle indicazioni, su,bito dopo i1 luogo, o CeseÅa;una mattina, dunque la macabra scoperta va pensataal primo_ risvegliarsi de11a cittå; si cieve dunque pen-sare anche alla concentra zione di attenzion" .h"

-tu1.

dato comporta; poi subito l,immagine, ,tottere in cluapc,zzi, che non vuol dire < tagliare )), ma u lasciare , ld-gliato in ilue r, f immagine che campeggia in un vuoto,in sulla piazza, accompagnata infine da1le immaginipir-\ vicine, primi piani, la curiositå e l,orribile: cottuno pezzo di legno; e infine: e urxo coltello sanguino.soø canto. A qu'est'ordine di figure segue naturalmente i1rimanere satisfatti e stupidi dei popoli spettatori ditanta ferocia.

Con 1'argomento de11'ordine delle parole, torniamoa sfiorare il settore di que11e collocazioni dilemmaticheda cui siamo partiti per id,entificare alcune manifesta-zioni della spinta trattatistica ; e si pud suggerire unaverifica di corne anche in tali forme dilemmatiche possaintervenire una spinta artistica ; vale a dire, additareanche un gusto puramente ,estetico de11a forma a dilem-ma. Basterebbe considerare i dilemmi posti a fine dicapitolo, come ne1 cap. r : o Sono questi dominii cosiacquistati, o consueti a vivere sotto uno principe, o usi

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ro4 -a essefe lib,eri ; e acquistonsi o con Ia arnti d'altri o coit

le propria, o per lortttna o Per lirtr't t> ; oppure nei

cap" 5 : < Ma rre11e republiche å maggiore vita, mag-

gio:e odio, piri desiderio di vendetta.... tale ch'e la pir\sicura via å speg'nerle o abitarui >. Tracce di un gusto

affine per form azronr a chiasmo Sono ben documentabiiin^\ pyittcipe : < ne1 pigliare uno stato, debbe l'occupa-tor'e di esso.... non 1e innovando (le ofiese) ot-sicurare gli uomini, e gttadøgnarseli, con benef i-carli> (.up.8) ; <Costoro soli hanno stati, e non lidefendano; sudditi, e non li governano : e ii stati, Peressere indifesi, non sono loro tolti ; e 1i sudditi, per

non essere governati, non se ne curano > (scambio di

sogg. e oggetto) (.up. rr) ; oppure ancota a\ cap. 12'

aeite armimercenarie, (gagliarde fra gli amici;

fra e' nimici, v i 1 e > ; ecc.

13. - Le manifestaztont' de11a spinta affettiva-arti-stica avvertibile n,el Principe accanto e insieme a que11a

c,bbiettiv a-trattatjstica non sono peraltro sempre cosi

cospicue.Non voglio parlare di effetti particolarmente im-

pressionanti dovuti a procedimenti stilistici di carattereellittico, com.e per es. quellci citato de11o spaventoso

aclwrqtte de1 cap. 7 ba1.53 di questo saggio) ; come 'si

å accånnato, 7'adunqtlø che violentemente ravvicina leazioni di aricevere a Sinigaglia> e di (spegn'ereD'

sottolinea si f immediatezza del1'azione, ammirevole

proprio per ia sua fulmineitå, ma pit che su elementi

ått.iti"i od "upt'.ssivi

si basa sul1a sottintesa notorietr\dell'episodio, e sulla sua perfetta aå.attabilitå alla teo-

ria. Vorrei piuttosto accennare ad alcuni passi in cui

i'ellitticitå stili.stica sembra lasciar trasparire una sua

natura affettiva e puå derivarne espressivitå. Una in-

ro5 -teressante sezione da saggiare, per es., å quella dei modidi esprimere 1a causa; una sezione che abbiamo toccatoanche dall'a1tro punto di vista, quel1o de11a tecnicitå.I-r'espressivitå di un enunciato come < li Medi mo1li edeffeminati per 1a lunga pac,e o (.up. 6) dipende in grarrpartg dalla carica affettiva che nel generale contestode1 Principe (promotore di continuo esercizio milita-re, cap. 14) suona con paleså timbro di dispregio. Intale stilema si raggiunge 1'espressione sintattica de1lacausa, attraverso una qualificazione invece che un co-strutto di cornplementi (per la lwt,ga pace invece di perla lungltezza della pace) procedimento noto, vecchia ve-ner.e, antica abusatia; ma qui con funzione stilistica,non es.ornativa. Espressione diretta del1a causa, cherasenta, si pud dire, 1'accusa, e con simili connota-zioni affettive anche nel1'a1tro esempio, ( i1 re Luigifu messo in Italia dalla ambizione d,e' Veniziani >

(cap. g). e questa afr'ermazione i commentatori rispon-dono volentieri (11 ,N{achiavelli semplifica!>, e spie-,gano quanto pir\ complessa fosse la veritå. Ma nel Ma-chiavelli anzitutto i1 fatto di cui si dovrå trattare å lav e n u t a in Italia di 'Luigi : 1a constata come fatto,non la s.emplifica. E per quanto concerne 1a causa cheprovocd questo fatto, egli risale di colpo alla primavera e sola origine, quella che dette i1 primo avvio,quella su cui si imperniarono tutti i complicati maneggidiplomatici che naturalmente accompagnarono 1a pre-parazLone c1e1la venuta; e q.ue1la che soliecita un suomoto affettivo, 1a rivolta arnata contro ciå che fu l'ori-gine deila rovina d'Itaiia ecc. E nelia stta abu,satio, clte1'e då tanta immediatezza, l'espressione, si noti, haanche una precisione maggiore; non si ha *lil re Luigifu messo in ltaliø dai Vaneziani, per antbiz'ion,ef , chesarebbe stato davvero un semplificare.

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-106-L'identificaztone affettiva del1a causa ha de1 resto

manifest aztoni anche pit sottili e nitide. La preferenza

per un altro noto procedimento, l'uso di un avverbio

modale per un'indicazione cronologica, per es'empio.

Ne1 passo < fra Girolamo Savonerola ; il quale ruindne' sua ordini nuovi, come 1a moltitudine comincid anon credergli r (cap. 6) con'Le per quando non å solo

una indicazione cronologica pit fi'ne, tendente a co-

gliere il momento (: uappena che>), flå, e so-

prattutto, indica i1 prodursi di una con d'izi on e '

e una condizione attesa, preveduta (si ricordino le let-tere sull'attivitå de1 <frate >), e percid non registrataseflza una sfumatura di affettivitå. E una serie interadi modali per temporali si trova ne1 passo dei Vinizianidel cap. 12, ecc.

La massirna f,acoltå di concentrare queste proprietåsi nota ne11'uso della congiunzione. IrJ:e1 tipo .< E' Sviz-zeri sono armatissimi 'e liberissimi >, dove non å diffi-cile riconoscere i1 timbro afiettivo de11'ammirazione(non fosse che per i1 doppio elativo) -- ainmirazioneche å stata anzt considerata un chiodo fisso de1 Ma-chiavelli - å chiaro che la congiunzione contiene unelenrento causale (ø : e perciå, < armatissimi e perciå

liberissimi o) ; e \a percezione affettiva di questa causa,

lfaccento affettivo å proprio su11a massima concentra-

zione de1 rapporto causal'e. ;Concentraztone ottenutaqui anche con una certa progressivitå; i1 contesto com'pleto legge : tt Stettono Roma e Sparta moiti secoli

artm'ate e Libøre. E' 'Svizzeri sono armatissi'tnt e libe-rissimi u (."p. :^2). L'id'entico tipo negli avvertimentisu1la liberalitå : ( per non diventare povero e conten-nendo >, dove s : quind,i, secondo i1 principio enun-ciato in < farlo.... poco stimare da nessuno, diven-tando povero > ; e cos), in un esempio uegativo : < 1ui

ro7 -[: il principel non 1i [: i consiglieri] saprå correg-gere, n6 conoscere )), dove n'6: e nenxrneno, e insieme: al passaggio afiettivo dall'esclusione del1a facoltå dldirezione (corre:ggere) ad.dirittura a quella del discer-nimento (conos5ere). 11 passo in cui il Machiavelli di-scute g1i svantaggi de1 disarmare i cittadini terminacosi : u E perch6 tu non puoi stare disarmato, con-

vi,ene ti volti alla mrlizia mercenaria, 1a quaie å dique1la qualitå che di sopi'a å detto; quando 1a fussiboorr", non pud essere tanta ch'e ti defenda da' nimicipotenti e da' sudditi sospetti o (.ap. zo) : dove questd

olti-o ø deve esprimere pienamente 1a somma, cioå

< da' nimici potenti piå i sudditi sospetti >.

Per conclud'ere, un esempio che mi sembra abba'

stanza notevole, anche perch6 si trova ne1 paragrafocarico di elementi affettivi contrastanti - ironia, ap-

prezzatnento, ostilitå sui principati ecclesiastici.

Riporto f intero testo :

< s,endo [i principati ecclesiastici] esaltati e

mantenuti da Dio, sarebbe offizio di uomo pro-

suntuoso e temerario discorrerne. Nondimanco,

se alcuno mi ricercassi donde viene che laChiesa, nel temporale, sia venuta 'a tanla gran-

dezza, con ciå sia che, da Alessandro indrieto,e' potentati italiani, e non solum quelli che si

chiamavono e' potentati , ffid orgni barone e si-

gnore, bench6 minimo, quanto a1 temporale,

1a estimava poco, e ofå uno re di Francia ne

trema, e 1o ha possuto cavare di Italia e rui-nare e' Vinizi ani; 7a qual cosa, ancora che sia

nota, non mi pare superfluo ridurla in buona

parte alla memoria, (caP. rr).

Page 54: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

IOB -

In questo paragrafo si vede bene u11 caso di scontrodelle due tendenze che formano le ordinate stilistichedel Princi|n.L'tpctesi iniziale predispone ad un atteg-giamento trattatistico de1 p,eriodo : 1'ampia invasionedi elernenti affettivi che 1o viene modificando fa addi-rittura credere a :una caduta di quelf ipotesi.nn In ef-fetti, quelf ipotesi stabilisce una linea rappresentabilecome segue :

< nel caso mai che sorgesse \a volontå disapere Cofiie si svolsero g1i avvenimenti cheportarono aIIa potenza d,elia Chiesa, non mipare superfluo ricordarli almeno in parte, seb-bene siano cosa nota >.

I1 non,dimart6.11 vuole palesemente annullare 1'accusa

di presun ztone che potreb,be cader'e su chi parla di una

aa Persino l'intelligente Lisio perde il filo: < E un viluppo dipensieri di passaggio, i quali tentd bene il M. di unificare in unperiodo a stile subordinato e ipotetico; ma non vi riusci (sic), fret-toloso, com'era sua abitudine, di correre a cid che pin gli importa-va, alle cause tutte umane e comuni della fresca potenza dellostato pontificio. Quindi il periodo, incominciato con una concessiva,Nott, di, i,?la?tco, inchiudente concetto avversativo a salebbe ofrizioecc., s'interrompe per la protasi ipotetica se ølctrtto m,i' vicercassi,a cui manca l'apodosi, che si va perdendo nel concetto causale delladomanda con ciå siø alte, complicato di quattro prop. A questopunto il M. stesso non si raccapezza pitr (sr.c) : rimedia tutto conuna relativa, che gli iascia in aria il costrutto concessivo predo-minante. Dimentica ad ogni modo che l,tron d'i mønco era rispettoal d,iscoyreytte in generale; e ne\\'ø'ncova, che....non nri pare pensasolamente alla notorietå de' particolari a (cit. pag. 72). Stupiscevedere che anche il solido commento del Russo non ha distintola natura dell'impostazione ipotetica e non ne ha sentito la per-rrrarrenza tonale e la continuitå, per quanto disturbata dagli in-vadenti elementi affettivi: < Si noti come il periodo ipotetico ri-manga in asso.... Lo scrittore å stato come sopraffatto dal suostesso pensiero, e, avviato un ordine ne ha seguito un altro, pergiungere piir presto alle sue conclusioni u.

ro9 -potenza emanata da Dio; e come se i1 suo valore con-

cessivo non bastasse a\l'oxcusatitt, I'ipotesi che segue

1o sostien,e, essendo puramente giustificativa (si rove-

sci i1 periodo, per sontrollo : non mi pare su|erfluoridttrla in, bu,cna parte alla matt'loria.... se (: ne1 caso

che) alcwlo 1ili t'icercass'i : <, ne parlo solo per l'even-tualitå che sorgesse una curiositå, non per la presun-zion'e di trattare argomenti simili o). Ma in questa pre-disposiziolle prudente, protettiva, e completa, ne1la qua-1e f ipotesi, puramente stilistica com'å, non å affatto ab-bandonata, n6 tonalmente n6 sintatticamente, ma solcestremamente est,esa, in questa predisposizione, dico,ogni particolare ricordato solieva un moto affettivo, e

il linguaggio ne å trasformato, in modo addiritturaperturbante : la sintassi risente di questo scontro, tantcche la pregnanza di la qual cosa (: tutto questo insiemedi cos,e che ho accennato, e che in sintesi å l'odiernagrandezza deila 'Chiesa tutt'uno con le sue cause) e ilrapporto fra se alcuno nxi ricercassi e 'ttott' ttti fare su-perfluo riduda alla mamoria tengono appena, sono ap-

p3na avvertibili, e sarebbero discutibili se i due lontanielementi ilo1r portassero le clue parti di una identicafunzione escusativa (nott' tni pare superflup. ridu'rla allail'leilI()ria pesa quanto la prop. ipotetica sa alcunrt ntiricercassi). I moti affettivi cl'ei particolari ricordati si

sommano da1 momerito in cui 1o scrittore accetta di an-

ticiparne uno : con ciå sia che du, Alessan,dro ittdrietoe' potot'ttati italiani *Ua stinnaatto poco); questo par-

ticolare anticipato non basta, e tende a sommarsi con

un altro : sa non solun't' quelli clt'e si chiamaaono e' Po-Lentati *Ua stinTaaano pocol; la qual solnma non bastaneppure ; ma, ogn:i baroma e sig'nore *Ua stimaaanopocof ; e orlnai si ha sola affettivitå (bertc'hå ntinimo) ap'pena frenata (quanto al, tentl>orala); e infine lø estimaaa

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IIO -

Poco. Questo cumulo non å che la preparazione ad untipico contrasto tonale : [tanto era piccola e trascura-bile] a ora uno re di Franciu ne tretna, e lo ha possu,to

ca1)are d'ItøLia e ruinare e' Vin'iziani, dove si ricono-scono vari procedim'enti giå menztonati, Der es. unore di Francia, f immagine, concreta e visiva, n,e trema,e infine i1 particolare che c'interessava negli altri passicitati sopra in qu'esto paragra,fo, cioå il valore de1la

congiunzione. Veciete qui tre congiunzioni che conci-tano la somma de1le tre frasi, e ciascun,a ha un valorediverso : 1a prima vale come avversativa generale percreare il contrasto (era trascurabile e ora å tremenda;dove e : e aed,ete conxe inuocø ora) ; |',altra å un forteindice di rilievo (e lo ha possuto cavare : a altzi addi-rittura 1o ha potuto cavare) ; la terua mostra insiemeun elemento correlativo, uno consecutivo, e que1lo af-fettivo comune a1le altre due : lo ha, possuto cauare diItal'ia e ruinare e' Vini,ziani: < 1o ha potuto cavared'Italia; e cavandolo d'Italia ha potuto provocare larovina dei Veneziani r. Questa massa di elementi affet-tivi ch'e sor,gono uno dopo i'altro mentre l'autore anti-cipa la rievocazione dei fatti principali di cui vorråparlare, e li enumera, invade un periodo immaginatotrattatisticainente, e 1e due spinte si scontrano. La pri-mitiva immagine de1 periodo, I'excusat'io, se non vienepropriamente sconvolta viene certamente a subireun'estensione straordinatia, tanto che appena se ne

distinguono 1e tracce agli estremi, sintatticamente; manon direi che non si possa parlare di assestamento delperiodo sotto 1e due spinte, anche se l'esempio å dei piiprossimi all'abnorme. Piuttosto che ammettere, in unoscrittor,e come il Machiavelli, un ( non raccapezzarsjpit ,, preferir ei anzi parlare di grande capacitå di am-mis.sione, e di dominio de1le due spinte, tanto da con-

tenerle entrambe nel medesimo vasto tratto di pensiero;dominio, s'intende, sommario e generale, e di ambedueinsieme, non inibizion'e dei singoli moti di ciascuna.Dovendo servire da esempi.o conclusivo, il particolarede1la concentrazione afiettiva sul1'elemento causale del-Ia congiunzione, in questo es'empio, å stato mostratone1 suo r;ieno contesto, e nel generale movimento del1e

due spinte che caratterizzano i1 linguaggio del Principe :

movim.ento la cui comprensione generale, mi sembra,puå servire anche a chiarimenti 1oca1i.

.'.4. - Coxcl,usroNE. - Sarå forse utile ricapitolare inuno sguardo d'insieme 1e conclusioni che si possono trar-re dalle osservazioni dei precedenti paragrafi. Si osservadunque anziLtttto ch'e i1 Machiavelli scrive con unachiara consapevolezza de1 fattore terminologico, am-inette l'eventualita di neologismi e il loro diritto d'en-lrata in una lingua.

Irlon crea tuttavia, nel Principo, neoTogismi formali :

tende piuttosto a fissare in dat'e accezioni termini d.'uso

generale, secondo i1 procedimento tecnifi.cante che saråpoi quello per es. di Ga1ileo. Attinge questi termini siaal suo patrimonio linguistico culturale (latinismi), sia

a\ suo patrimonio linguistico naturale (fio'rentinismi) ;

ma moderatamente : i1 suo lessico å composto di latini-smi e di fiorentinis.mi moderati. Ne1l'esame del mate-riale linguistico a cui i1 Machiavelli ha attinto per co-

stituire il suo linguaggio, risulta 1a sorveglianza eser-

citata sul1a parte 1'essicale, e 1a non crrtanza con cui å

stato trattato 1'aspetto morfologico. In questo si osserva

l'accoglienza incontroilata de11a morfologia spontaneanon solo de1 fiorentino, ma dei vari strati sociali delfiorentino promiscuainente. 'Questo fatto si inquadra delresto senza suscitare meraviglia ne1la storia de1la no-

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-rr2- .

stra iingua. Basta ricordare la crisi linguistica post-boccaccesc,a, non ancora studiata nei particolari ma giåevidente nel suo primo .esempio di vaiore letterario, i1

Sacchetti; e si vedrå che di tale crisi i1 Machiavelli å

l'uitimo esempio grande.Tuttavia la costituzione di un sistema terminologico

nel Principe avviene sul1a base del materiale lingui-stico descritto, e p,er 1'assenza di veri neologismi, attr,a-verso operazioni sintattiche. Vengono scelte nella lorofamiglia sinonimica aicune parole che 1'autore cominciaad adoperare in costrutti assoluti, attribuendo loro unsignificato definito e costante. Oltre che dalie condi-zioni sintattiche (o meglio in concomitanza con esse)la tecnificazione di parole fondamentali de1la fenomeno-logia machiavelliana (come ruinare, spegnero, stato')risulta anche dalf istituzione di una casistica in terminidi necessitå, e da11a estrinsecazione massirna dei rapporti causali. Caratteristiche generali che non å diffi-cile mettere in rapporto con 1e pit evidenti correnti clipensiero dell'umanesimo, come 1'orientamento natura-listico, 1a ric,erca di controllabiiitå (concetto di uirtt\in opp osizione a quel1o di fortunø ecc.). Ii con-fronto del Principo con le altre opere de1 Machiavelli;in r'elazione a questi termini tecnificati, mostra che f in-certezza terminologica tocca assai meno i1 Princi,po che,per es., i Discorsi; da una parte perch6 i1 linguaggiodel Princi,be ha carattere trattatistico, mentre quello de1-le altre opere ha carattere epistolare, narrativo, discor-sivo, ecc. ; dall'aitra perch6 il linguaggio de1 trattatoappare colne il prodotto de1le esperienze espressiv,e delMachiavelli anteriori al r5r3. S,e si parla di trattato cisi riferisce a1la chiarezza delf idea delia distinzione framomento politico e momento etico, proposta da1 Crocenel saggio sotto citato, ed alle categorie che da tale di-

II3 -

stinzione emanano; non ad un tipo De regimine pri.n-cil>utn seccrndo 1a voluta riduzione de1 Gi1b,ert.45 Delresto co1 nome dt ftattalo definisce i1 Principe i1 Ma-chiav'elli stesso, nei due passi dei Discorsi in cui 1o

cita : u Sarebbeci da mostrare a questo proposito il modotenuto da1 Popolo ro,mano neilo entrare ne1le provincied'altrui,.se ne1 nostro trattato de'Principati nonne avessimo pariato a lungo r (II, r) ; o se d"a uno prin-cipe si debbono osservare simili modi o no, largamenteå disputato da noi ne1 nostro trattato De Prin-cipe r (I7I, 4z).

11 sistema terminologico del Pri,ncipe å tale solo neilesue grandi linee, n'elle sue nozioni fondamentali. Laspinta obbiettiva, trattatistica, tecnificatrice, ha operatosui dati 'di pensiero che esprimono i fenoineni fonda-mentali de1la biologia stataie, dalf istituzione alla dis-soluzione dell'organismo politico. La fol1a di exontpl.a,di casi particolari, di varietå umane contenuta dallastoria ,å rimasta ordinata in questa struttura, ma nonimmobilizzata. Fra gli axem,pla sono seminati molticasi di diretta esperienza, carichi delf intonaziane af-f'ettiva rimasta nel1a memoria insieme alf insegnatnen-to, ,anzi vera conservatrice di quei fatti come insegna-mento. Un'altra spinta, soggettiva, affettiva, stilistica,si impone eui, e mantiene alf interno deila strutturatecnica una mobilitå di particolari, una variabilitå disfumature e una capacitå di calore assai sviluppata.Le manifestazioni ae1la spinta stiiistica sol1o fra 1e piivarie, e vi rientrano 1e tendenze artistiche verso un'altaespressivitå, come le tendenze oratori'e verso 1a persua-sivitå del discorso, come pure quegli < aperti segni di

a5 Arrax If. Gnsrnl, Ms,chi.auelli.'s Pvi,nce and itsDurham, Duke Univ. Press, 1938. \redi per es. alla

forerumners,pag. 8r.

Page 57: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

-fi4-

un'austera e dolorosa coscienza morale > di cui parlail ,Croce nel suo noto saggio sul ,1\{achiave11i.*o

NI'a s,e si parla di urto e di assestamento non si trattacerto di riprendere le apparenti contraddizioni logichemachiavelliane, o di risollevare un contrasto romanticodi atteggiamenti (tipo g"li allor ne sfrondø ecc.) ; si a1-

lude a quella complessitå interna che ha preoccupato imaggiori critici di Nlachiavelii, anche dopo 1a distin-zione crociana; per es. i1 Russo, nel suo giå pii voltecitato libro, in particolare nel1o studio su11a religiositådi Machiavelli (tgqz), che conclude anch'esso susci-tando f immagine di un continuo confronto di fatz'e t'n-teriori : < Tutta l'opera de1 1\[achiave11i, sti]isticamentenitida e concettualmente distaccata e fredda nei suoiaforismi, ha di tratto in tratto questo soinmovimento,questo ribollimento di una fede oscura a s6 med'esima,

che testimonia de11a limitazione segreta di que11'opera

e ne promuove ed esalta la perpetua fresch?zza e 1a pe-

renne feconditå r (cit. z6t). 11 lavoro de1la Weickertbenchd fortemente schematico e spesso addirittuta ri-gido,nT rispecchia piuttosto 1a forma dell'urto fra lespinte trattatistiche e que11e artistiche. 'Come risultada1 passo citato nella nola 47, 1a Weickert meccantz-zava ia sua distinzion'e fino ad accettare f immagine didue opere coesistenti ne11o stesso libro : vtzio lotato

46 B. Cnocr, Elevnenti, di' poli,ti,cø, Bari, Laterza, 1925, rist'in Eti,ca e Polit'icø, id., r93r, pag. 252.

a7 ManreNNr \MBrcxpnr, Die I'i'terarische Fovm aon Machi'ø-aelli,s < Principe >. Eine morphologische Untersuchung. Wiirzburg,Triltsch, 1936: rt Wir haben erstens ein Tnaxrer, zweitens eineLiterari,sche Fortn (Buch der Taten) vor uns. - Gegestand des Trak-tats bildet ein TrrBvle (Erwerben und Erhalten von Fiirstentii-mern); Gegenstand der Literarischen Form bildet ein Slof (sieg-

reicher Kampf eines Helden mit einem Gegner um ein schrver zu

erreichendes Ztel)ll (Pagg. 92-9i.

-II5_subito da1 Bi,gongiari.n* Tuttavia f idea che presiedevaallo studio della Weickert era dovuta aIIa giusta esigen-za 'di uscire da11e contraddizioni s.empre generiche cuidava luogo i1 commento de1 Principe: si vede campeg-giare una grande ombra di personaggio, che occupa 1o

sfondo di tutto il campo del Pritt,cipe e ne costituisce 1a

materia letteraria, attrav'erso 1a struttura pii visibilee precisa de1 trattato, i cui metodi sono scomponibili e

sclremati zzabili.Modestissimo tentativo de1 presente lavoro å stato

di avvicinarsi a quest'urto interiore, di verificarlo ne1

dato linguistico, e di contribuire alla precisazione deliasua misura. Un accertamento che forse non parrå inu-tile almeno a coloro che sentono 1a diffi.coltå di calcolareeffettivamente i1 grado di chiare zza a cui era giunta nelMachiavelli la famosa distinzione fra momento politicoe mom.ento etico; e che in relazione a questa difficoltåhanno dovuto domandarsi in modo troppo generico finoa che punto si potesse parlare di tecnicitå ne1 linguaggiodel pv'i,p6ipe; e che anch.e nel1a minuziosa rifrazionelinguistica del problema sanno non perder di vista ilmotivo umano de1la ricerca.

48 D. RreoNcrent Amer'ican hi.st.e vedi anche K. KNeuBn, L'iter. Bløtt.pag. r98.

reuieu, XLIV, 2o2 (rSS8);lur gernc. u,. ronl,. Phi.l., rg3g,

Page 58: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

lI

II{DICI

9. - CHrAppELLt, Stild.i sutr lingunggio del ltl.rchiauelli.

Page 59: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

INDICE DELLE PAROLE E DELLE FORME

-a,- 28, zg, 30e'23abbandonørs,i goabbi. zgøbbi,no zg-abile tzøccid,ente t3accompøgnørs,i 89accordono zgacquista,re 83øcquistono zgacqu'istonsi zgq,ddentell,ato 55, 84øddosso goaddutto tzødey'iaano z8ad'irano (s') zgadunqwe 58, ro4aed'ificøt'io 55aggiu.gnere 39agl,i, zzaiwlono zgal'ieno 13allagøno zgallegare 13øll,i, zzal,l,or (gli.) ne sfronda rr4alta, rni,ra goa,rnauono 29a,rn']nazza,re 20øn t nc'in'istr øtoyi tooørnpl,iøre 49, 5rarnpliorono 3oandøre lreddi 97, roo

øndøssi, zBøndorono 3oøndrebba,no 3o-a,no 29-ønt'iø tzantica tzanti,qui.tå, rzant'iquo tzapice 13appeti,to 13øppoggiarsi 85øpri,re le porte 85ørchitettore 55arebbano 3oarebbono 3oørg'ini. 85armat'iss'irni, e li,beyi,ssirn,i rc6arrne (le) zrarte del,lø guerrø,69ørte dello støto 69assaltare con respetto t6øssaporare 96assed,iøuomo zgassed;io t4assicurars'i 77øssoli,dato 84østwziø lortunatø 98øugmento tzawgwmentøzione tzøugwrnento tza,ulnew&re 12awrnemto t2-øu- 28, zgøuariz'iø 15, 17

Page 60: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

q,aere (e sue forme) 28, 35,&ueve a, 19o,aere 'intelligenza con r4ctz'ione styøoydina,ria 76, 77

børattøre toobarbe 7o, 87bastøre 99bøstd gzbene cornune 7 5beneuolo tzben'iuolenzø tzbeni,uol,o 39bestia 49 (v. ttsa,re lø)bi,lanc'iare 86b'isognø 46bra,cc'io reg'io to, 14brigli,a 89buona occas'ione 83buone legge zrbwon fine z4

cøcciorono 3ocødere di, d,osso gocagi,oni, 5rcatnpeggi.øuo"ino zgcøpi,re t5cappello di, Roøno 94casø l,oro 85che z4chi, 56ch'iamare t3ch'iørnauono zgco' 23cogitazione 14cogl'iere il, frutto 79, 87comandøtoo zgcomandøre 79colne 7o, 106conte d'i sopra d,i,ssi, 48com'inciorono 3ocornvnel,lere iniuriø in t7commod'itå, 14conopørire tgcornpøriscono 29cornpedes r4coruportare t5

120 -conci'Pere r4concordøno z9concorr'|tto zqconduca"txo 29confidare r5congress'i r 5com'iunto tzcon'iunz'ione tzconoscere Io7consent'irebbano 3oconspetto tzconsp'ira,re 'in t2, 17, 3rconsueto'roocont1,aono 29contennendo 14, 45contemtøuøno zgcom uno pezzo di' legno to3conuen'iente occøs'ione 8ocorveggeve ro7cose d'i stato 69cospetto rzcosrcno 29credøno z9

da' z3døgli. zzdøtonare 15døuono zgde' z3debba z9debbøno z9debbano (si.) z9debbe 46, 5zdebbe pertanto 48debbono 29, 46ded'ignøzi,one 14

delendano zgdefensi,one r4defetto tzdependøno zgdependere rzdependono z9de repente t3descemdere tzdes'iderare 79desperøre rzdestruggere tz

37

72r -d'ico adunque 48dico conte 4od'ico pertønto 48d'ifferenz'ia rzdi,fficultå, rzclimolt'i zodi.repzi,one r4d,'iscordøno zgd'iscorrere rgdi,screpante 14di,segnare 86tli,sfare 55, 85

diuturn'ild' t4d,i,ueni.ssi' z8d,'iaentorono 3odi,uersi.td' di utno'vidonde 4zdouete t9douerrebbono 3odrento 39d,ri,eto 39duø z4dubitøve ggdue z5d,wrøbile rzduvar føti'cø 9o

-e- 29, 30ø ro6 e ss.

e' 27ebbono 3oeccetto 36edi'ficare 84-eggi,are 92, 93egl,i' 27, 3zel' ztelessono 3oeli'rni'nare 77ella 27, 3zelle z7el'l'i, z7ett'eruare 88

-ent'iø tz-ero 30escogi'tare t4esernPio tzosernplo tz

esPedi'to r4esperienzia rzesPi'|,øzi'one t4essere 28, 37essere a tenoPo t9essele uso 8oett'øtm t3elico 78, 87-eu- 28, zg

facciø z9

føcultd' tzløre senzø 19

larebbono 3ofarsi' incontYo rot

lB feci,ono 3olede obligatø 94feli'ci'tare r3,55ferire t5lernoo 85

fi'deli' rzfi'gwlo 14

fondancenti' 55, 84

fond'are 84

fornoi'dabi'le r5fortunø 79, 82, go' rrzlorzare 49forzøti' (sono) 46fosse 38Francicr' 9zlreno i,n bocca 89

gente (le) zt'gi,.røre 87gittare 84gli' zz, 26, z7gl"iene 27, 39godono z9gol'Pe 4o (v' usøre lø\goaevnørsx 72

. goaerno 72gra,aate 49, 50, 5r, 86guard'orono 3oguøri're 87guevre 27, 39

høbbi'ø z9

Page 61: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

-i- zg, 3o'iacere gg'il, zril, pik delle uolte 56'imi,tøbile r5'inr,peri,o 72, 73i,mpelo r5, r6'impetuoso t6'in, ari,a 84'ind,'iz'i.o rz'indlieto 39'indwssono 3o'in duø ntodi, .pri.ncipal,rnente

'in exenopl,i,s t3i,nfallanter 8

"'itlfa.mi,ø con od,i,o 98i,nfanoi,ø sq,nza, odio g8'i.ng.ønnono (t') zSx'nl,uyta, 12'in'iuy'iare rz'iniwri,e r5in le zz,innoaa,re 49, 50,'inosseraønz,ia tzinsolenzi,a tz'in,sta.bi,le rzin sw' z3'in sr,t, e' confin'i gz'insudare t4'i'n sullø pi.azzcr, to3i,ntendi,no zg'inteyaen'iss,i z8'introdurre ord,ini, e ruodi, 47'io mon aogl'io røg,ionare 48'io uoglio øddurye esentpi, 48'irri,to t4'iwd,,icq,ye tz'iud'icorono 3oful'iano tzIul,i.o tz'iwre hered,itør,io r4'iusto tz-'iu- 28, zg

lø z4la, quø|, cosa, rogl,øsoi,orno 3o

lasciorono 3olattdabile rzløude rzIaudeyå tzle 3zle'i 27, 3tleuavs'i a, rumoye 93li 26, z7Lr,berale 17li,bero arbitrio t4Li,ci,to rzlione 49lo z4loro z5loro (pron.) z6trwi, 27, 3rl,'ttno e l'all,yo zz

n46r,ncono 29mønd,orono 3otnømtenere 83'ma,nteneye lo stato 7ouoøntengøno z9tmantennono 3owedes'imo z7nnerubro 88rnettere i,l canopo & yu?nole

rnetteve 'in dua, pezzi ro3mi,gl'iorare 49, 50, 5rmi.gli,ore occøs'ione 83m,'iva,a,tlo tzw,'isero t7tn'issero 3oruol,lizie (la) 14nzonørch'ict 7zuoorive zolnuouele 49, 50, 5rnoutøre toonowtono z9

nacquouo 30nøsceve 86nasch'ino zgne 24ne' 23nd ro7necossøv'iø a Pørei,e di. 6r,uave gg

4r

93

-123-'necessøvio (t) +6necessitå, (di) a6necessitøto 5znelørio t4negherebbøno 3onegli zznegl'igere r4nelle zznelli, zzmeruo 88-no z8vlom 33nond'inoa,nco ro8nond'imeno 4zmon l.'auendo (e gruppi simili) 34non si curare (e sim.) 34non u'i rnesse (e sim.) 35nud,o 56nutrire 88nntrirsi quølche i.ni,rni,ci,zi,a gg

-o- 29o.... o 40, 46obed'iscano zgobsi,dione t4obstare 14occasione 8o-83, 84occupa,ve 15, 72occupars'i z8od'ioso 45ofrendere 49, 50, 5roffendere con respetto 16ofrendino zgognuno lor-ono 29, 30operorono 3o-orono 30osseyua,nziq, tzosseraovono 30 .

pagøre i.l, fio 7<1

parøto 14parsi,nconi,ø 17pa,rte 6rpørtotrire 88pøscersi 88pøtri.ø 7zpeggi,orøre +9, 50

pensa,uano 29

PeY 43per aduerso 13per chi,arire noeglio 4operdere 84, gz, rooperdere lo s,tøto 70, 73perderono 3operdono zgperi,cli,tøre 14, 55per lø lu,nga pa,ce ro5pevsuase a 3rpesøve 90pi.etosa. crudeltd, 99pi,gliøno z9

1>igli,no z9poco 95pongono 29popwløre rzpopwlo rzpossa 29possedeuano z8possevno 30posseua, z8poss'ino z9posso?Lo 29potenzi.ø rzpoterono 3opotesse 38potessi z8poteaano z8poteuono 28, zgpoaero e contennendo gB

prega,re 49, 5rpreterire 14prima occas'ione 83pri.ncipati 69pri.ncipato 7zprocedano zgprogressi r5propinquo 14proporre 15propri,o z7prosperi'tøs 6oproaa,ve 99

qu,ale. (i,l) ztqu&sx 70

Page 62: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

-t24-quegli. 22quel, 56quell,i, 22, 56questo 56

røcconc'ia, 86rød;ici, 86ra,firenøre Bgragguøgliøto zorøpace e od,i,oso gBrapaci,td, 'in 3rvebetrIa,ssi, z8recla,mare r5red,'imerno 3oreggersi,85regno 69, 7zremed'io 87reprobøto rzre.putazi,one 84resol,wz'ione tzrespett'iuo 12, 14respetto t6respi,ci,o 16restringendonoi 39rid,ussono (sl) 3oyimed'iorno 3ori,pari, 85ri,perderno 3ori,.putøzi,one 59 ,

yl,,wscxyono 30ri,zzars'i tgromoregg'iass'i zByoa'inøre 84, 85yu'i.nø 84, tozruxnc,no 29rui.nøre 53-56, 77, 85,yuxna,romo 29rumoregg'iøre 93

saltare gosøppi, zssøt'isløre rzsøt'isfare q, 17, 3rsati,sføtti, e stwpi.d,i to3søt'isføz'ione rzsbøssøre 85scølø 85

se 23seguitare 47segu'itorono 3osempre 46, 5t, 56sentemz'iø tzserrerebbøno 3oseraare 14smøm'ie toosodd,'isfare rzsod,di,sfare ø t7sodisløre rzsolo 13soltanto 13solurn 8, t3sopportøre 86sopr' z3sort'iscono zgsospesi, e fernci, 98sotto la suø oncbrø 87spegnere 20, 39, 57-59, 74 e

84, ttzspenga zgspenge 39spengere rrzspenghino 39spez'iale arnoye 79spirøcwlo tzsta,bili,to 85stq,t'i eredi,tari'i 7ostato 55, 59, 70 e ss., 84, rr2stesso z7sti,auo 39Sti,ø,uoni,ø 39sti,etto 39stra,ccurare zostringere gosua, 25swccederono 3oswnotnin'istrere r5suo 25swoi, z5surgere ggswsc'itorno 3osustentare 85tøgl'iare ø pezzi, to3tardi tozternere too

TI2

-725-temuto e mon odi.øto 99tenessi z8teneuono z9tengømo zgtennono 3oti,epi,døm,ettte 97ti,epi,d,o s7t'iyørsi dri,eto gotogli.ere lo stato 7o, 73tolsono 3otorgnene 39tornare t9torrebbøno 3otout 9ttrøggø zgtrarnutøre tgtrarre tworø lø spødø gotrattøto rr3trernøre ttotrouassi zBtru,ouono z9tuø z5twtti 5r, 56tutto 56twtto fede grtutto wno corpo 88

ubbi,di,re 79ucci,dere 77uno 23,92uno poco di, stipend,io 95uorno d'i core rourtøre 85usare la, best'ia 52, 53

usaye la golpe 53usøre tned'icine lorti 88usøss'i zSuso Ioo

uaci,lløre gouødø zguør'iøre tooaegga,no 29aeggono 29aend'icave tzuenevando e terr'ibi.le gguengh'ino zgaerc'ire 7ouen'ire alle rnøni, 89aen'iuano zBaemmono 30ai.l,issi,rno 45ai,nculo tzui,nd,i,cøti rzuinsono 3ouirti,t 82, ttzui,ttori,e sti,ette gguolere 30, 78, 79uoless'i z8uoleuano z8uolgeuøno z8aolgo rzaollono 3ouolsero 3oaolsono 3ouoltøre Ia, ri,pr,ttøzi,one 59uoltørsi, 89uulgo tz, gz

Page 63: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

*åEæF*'?F"'"

INDICtr DEI NOMI

Alberti zo, zrAlfieri 18Alighieri rz, 44,5r, 55, 7r, 77,

79, 89, gr, 94, 95Arangio-Ruiz grAretino 8

Ariosto 94

Bally 9rBartoli 'rzBembo roBertoni 48Bigongiari r15Boccaccio 12, 13, 16, 20, 28, 3o,

36, ++, 7r, g5B:uti rz

Cøpitoli. Conop. Søn Gi'lio 36Carli 19, 6rCasella 7, r rCavalca 36Cecchi 9rCesare 16Chabod B, 6rCompagni 7r, 77Condorelli 59Croce rrz, rr4Cron'icø fi,orenti'nø 36Crusca r5 -

Equicola zrErcole t4, 6o, 6t, 8z

Fi.oretti 5zFirenzuola 95

Gentile 6oGilbert rr3Giustiniano 6o

Iacopi 36

Knauer r 15

L'ibretto d,i ri,cordi 37Lisio rr, 47, 7r, roo, ro8Lorenzo ii Magnifico 9, 72

Mattalia 7rMazzoni 7, ttMeinecke 6rMeyer-Liibke rzMigliorini 8, 35Morandi zr

Passavanti 7r, 94Petrarca tz, t8

Rezasco ro, 15Russo 9, r8, 48, 52, 7r, 9r,

r.r4

Sacchetti rrzSallustio 36Salviati 16Savonarola 94Schiaff,ni 36, 3ZSensi zoStori,e Pi,stolesi 93

Tacito 16Toffanin 16Tommaseo-Bellini 44, 55,

93, 95Trabalza 8, 20, zr

Varchi g3Vettori 8

Viliani 12, 36, 5r, 55

Weiskert rr4, rrs

ro8,

7r,

Page 64: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

INDICE DELLE COSE

accemtu(rz'ione: prodotta da latinismi 13; a. della causa attraversocostrutti principali 42; a. afiettiva della causa ro5 e ss.; a. diun termine attraverso l'ordine delle parol" 54; di un signifi-cato attraverso 1a disposizione'del contesto 68; dl una nozio-ne 79; dell'elemento tonale attraverso la struttura del pe-riodo 95; congiunzione rro.

afietti'ui'tir': nella collocazione del possessivo z6; nerla duplicazionepronominale del soggetto 32; forza svalutativa dell'articoloindeterm. 92, 95, rro; natura affettiva dell,ellissi r.o4; a. se-gnata dalla congiunzione ro7, rro; identifi.cazione affettivadella causa ro5-ro6;

då la misura dell'apprezzamento personale 94, 95, ro5;timbri specifici 56, gr (ammirazione ro6; imprecazione 9z);connotazioni a. 84, ro5; a. nelle metafore 84 e ss.; nella me-tonimia 93-94; elementi a. contrastanti to7, rro; tono a. chepenetra l'obbiettivitå trattatistica 9r e ss., ro8 e ss,; coinci-denza con effetti eloquenti 94 e ss., roo.

øforisti,cø: forma a. 48, n4; atteggiamento a. che non basta å de-finire il M. SS.

allusione.r 8, 9, 14, 72.a,n&cronl,slno: 94.ørticolo: forma dell'a. determ. 2r; a. f preposizione zz; a. in gruppi

sintattici zz; elisione dell'a. 22,23; a. indetetm. 24,95; enu-merazione di soggetti senza a. tor; lorza svalutativa dell'a.indetermin. 92, gS, rro.

øttri,bu,to: elemento attributivo nelf immagine 53.øuuerb'io: r3i indicazione awerbiale vaga 92; a. di modo per a.

di tempo ro6.causal,i,tå: modi di esprimere la causa, secondo la tendenza tratta-

tistica 42, 43, 5r, 92i affettivamente ro5 e ss.; c. espressa dallacongiunzione ro7, rro.

chiøsnto: ro4.cong'iwnz'iona: elisione della c. 23, 24; col soggetto 3r; strutture di-

lemmatiche 40; congiunzioni logiche 46; c. contiene un ele-mento causale ro6; contiene un elemento affettivo ro7; espri-

il

Page 65: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

-130-me la somma e non solo la giunzione ro7; valore avversativodella c. rro; ha valore correlativo, consecutivo e affettivo rro.

connotøz,ioni: 14, 15, 17, 19, 4r,83, 84, 92, 93, ro5; eliminazione<li c. 55, 58; rilievo di c. 68; c. affettive 84, ro5.

dilemrni,: atteggiamento trattatistico nella forma a d. del periodo39 e ss., 45; gusto estetico della forma a d. ro3 e ss.

eløti.uo.' r r6.elis'ione: e. dell'articolo det. e indet. 22, 23; delle preposizioni z3;

delle congiunzioni 23, 24; e. non preferita fuori di dati gruppi 23.ellissi.: rapiditå di trapasso logico 58, ro4; natura affettiva dell'el.

ro4 e ss.eloqwenzø: 93 e ss., roo e ss.enuynerøz'ione: di sinonimi 97; di contrari qB; di soggetti senza ar-

ticolo ror.estet'ism.o: g.euoca,z'ione: tono evocativo 96; e. attraverso le immagini e l'ordine

delle parole ro3.excwsatio: rog, r ro; funzione escusativa di proposizioni ipotetiche rog.fiorenti.ni,sm'i: ro; f. fonetici 39; I. morfologici zo e ss.; nei pronomi

personali z6; sfuati del fiorentino 2o-2r, 29, 30; f. sintattici32 e ss.; f. lessicali tecnificati 17, 49; f. assunti per esigenzeterminologiche e insieme stilistiche 19; f. casuali zo.

'foneti,ca: palatalizzazione del fior. 39; metatesi 39.lormule ca,ncelleresche : t3 (v. løtini,srni,).inornagi,ni,: tecnifi.cazione delle i. 49, Sz e ss.; i. derivanti dalla con-

cezione naturalistica dello Stato 7o; i. condizionata da ele-menti affettivi gz; contrasto dell'i. col contesto 96; oscura-mento dell'i. 53; perdita di concinnitå metaforica 58; imma-gini personali 89, 9o, ror, rro; personificazione 7o; sistemametaforico del Pri,ncife 8+ e ss.; passi tropologici 9oi simili-tudine 52, 55; metafora 55, 58, 77,78,96,97, ror, rro; me-tonimia 93, 9+; Junzione psicologica delle i. roo; Junzioneespressiva ed evocativa delle i. ro3.

'intransitiuo: uso i. di verbi transitivi 50 e ss.; uso i. che impediscel'impiego iperbolico 55.

iperbole: 55.'ipotesi,: 56, 93, 99, ro8; come procedimento stilistico a funzione

escusativa ro9.'isolønt'i: 13, 4r; configurazione del periodo come i. 4r.latini.syni,: ro; l. grafiei1z; i. lessicali 13 e ss., 49i l. semantici15, Tz;

moderazione nei I. 17; calco del tipo rteccetto che> 36; for-mule cancelleresche 13 (v. anche aolgare).

løtino: titoli in latino 8.lessico: latinismi 13 e ss., 36, 49; nomenclatura istituzionale 7z;

nomi di nazione 9z; termini espliciti di necessitit, 46, 48,5r; as-senza di termini di necessitd +6; enumerazioni sinonimiche97 e ss.; distinzioni sinonimiche 99, roo; sfumature 79; enu-

-131--merazioni di contrari S8; iwnctuvae g8; rapporto di conse-guenza espresso con mezzi lessicali 42, 92; rapporto di causa_litå espresso con mezzi lessicali 43, 5r, ro5 e ss.; contrastidi tono portati da scelte lessicali 96 e ss.; denominativi in-eggi,øre 92-93; elevato livello less. nel Pri'nc'ipe 17, 39; espres-sione sinonimica estensiva ro5 (v. locuzion'i, 'irnmagini, tenta,t-t'ica, tecnici,tå.).

Iocuz'ioni: 59; l. specifiche per lo Stato 69,7o,72; l. generiche inconfronto a termini tecnici 76 e ss.,8o; l. orientate 79; L me-taforiche B4 e ss.; l. occasionali 84; l. tipiche del M.7r,88;il tipo a tutto fede > 9r.

metalora : v. i,nomøgini,.vnetates'i: nella fonetica fiorent. 39.nceton'im'ia : v. irnrna,g'ini,rnorfologi,a: flessione nominale zr; articolo det. 2r, 24; articolo

indet. 95i preposizione articolata 24; pronomi 24, 26, 27, 3r,33i forma flessiva del pron. relativo stilisticam. piir lenta chequella invariabile 95; dimostrativo personale 27; numerale24,25; possessivo 25; verbo z8 e ss.; congiunzione z3; gene-ricitå del plurale 77; accettazione della morf. del fiorentino 39;variaz. morf. nei vari strati dei fiorentino z8 e ss., rr2; rlag-gior sorveglianza della m. nelle opere storiche del M. 74; ge-nere dei nomi di nazione gz,

negaz'ione: come procedimento stilistico 94.n.eologisnti,: assimilazione dei n.7; produzione dei n. 7; assenza di

n. nel Principe ro, 39, rr2.'nonxe: flessione del sostantivo zt; dell'aggettivo zr; nomi propri

in funzione di formul" 53; tecnificazione di sostantivi 59 e ss.82, 84; genere dei nomi di nazione gz; 'iwncturøe 98; esitazionenei qualificativi tecnici per la parola Stato 70, ?2; agg. dimo-strativo 56; agg. quantitativo 7z; significato del verbo modif,-cato dall'aggettivo e viceversa 97; enumerazioni gZ, 98, ror.

nwmeyøle: 24, 25.ord'ine delle pørol,e: pone in rilievo un termine 54; risponde general-

mente ad un'esigenza espressiva ror; crea una prospettiva toz;ordine delle indicazioni e loro orientamento ro3; strutture di-lemmatiche 39, 45, ro5; chiasmo ro4.

paløtøl.i,zzaz'ione: nel fior. 39.parenteti.co: frazionamento p. 4o; inciso che porta una regola teo-

rica 43; inciso che porta un orientamento nel tono della frase 96.partiti,uo: gruppo p. di natura stilistica 95.ped,øntismo:8.peri,frasi,: p. con efietto solenne B; non evita un termine tecnico 76;

sostituisce una qualificazione specifica 7o, Zz; sostituendo unavverbio di luogo produce indeterminatezza gz.

personi.fi,caz'ione : v. immøgi.ni,.pleonasmo: soggetto pleonastico 32; espressione pl. della causa 43

Page 66: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

-132-plurale: soggetto pl. con verbo al singolare rori pl. generico 77;

amplifica l'immagine 97.possess'iuo: 25, 26, 7o.prefissi: interpretazione etimologica di pr. 15.pret>osiz'ione: p.+ articolo zz; elisione della p. 23; impiego prepo-

sizionale di participi 36; per con i'infinito con significato cau-sale 43; id. con significato concessivo 44.

pronome: p. relativo senza articolo zt; torma flessiva del p. rela-tivo 95; elisione del p. relativo 24; p. personale soggetto infior. 3r; duplicazione pronominale del soggetto 32, 95i p. per-sonale 2+: di 6a persona 26, z7; p. dimostrativo personale z7;partitivo 24; gruppo p. f verbo 33; pronome-apposizione ror.

quøli,fi,cøz'ione: sostituisce un complemento ro5; q. specifica esi-tante 70, 72; elativi ro6.

relat'iuo: proposizione r. 95, ro8; pronome t. 2r, 24, 95.ril.ieuo: delle proposizioni principali 4z; di un significato 68; di un

termine attraverso I'ordine delle parole 54i di una metaforanella prospettiva del contesto 97; di un'immagine nell'ordinedelle parole ro3; congiunzione come indice di r. rro (v. ac-centuazi,ome, stile) .

sent.ønt'ica: espressione della nozione di regolarit2, +S e ss,, 5r, 56;espressione della simultaneitå ror; delia contemporaneitå e

della successione roz; espress. dell'orribile ro3; espress. dellacausa secondo la tendenza trattatistica 42, 43, 5r,92; id. se-condo gli impulsi affettivi ro5 e ss,; indicazione del tempo e

sue finezze ro6; complessitå delle indicazioni attraverso I'or-dine delle parole ro3; espress. di una concezione biologicadell'organismo politico Zo, 88; concezione etica delle tendenzepolitiche nei Di,scorsi 78; nozioni sociologiche nei D'iscorsi

75 e ss.;connotazioni 14, 15, T7, 19, 4r, 55, 58, 68, 83, 84, gz,93,

ro5; implicazione dominante 55; limitazione di accezioni ge-neriche (eliminazioni di significati) 50, 59; isolamento della no-zione di risultato nell'espress. dell'azione 58; rilievo dei signif.e non dell'immagine nelle metafore 53; attenuazione 4r; si-gnifi.cato fi.sso 55; accezione tecnica e accezione etica di untermine 74-%; signifi.cati della parola støto 6r e ss.; sue im-plicazioni 68; tecnificazione delle sole nozioni principali neltrattato 53 e ss., 59, 83 e ss.; orientamento di un significato 79;genericitå voluta di un termine 77; consistenza s. del terminetecnico 56, 68;

valori s. 4r; latinismi s. 15, 72; genericitå del plwale 77;forza svalutativa dell'articolo indeterm. 92, 95, rro; signifi-cato della congiunzione ro6 e ss,, rro; signif. del verbo modifi-cato dall'aggettivo e viceversa 97; simmetria di somme sin-tattiche senza somma di significato 95; signif. di -eggiøre 93;distinzioni sinonimiche 99, roo; signif. di rui,sero 17; altri fio-

-133-rentinismi 18 e ss.; il sistema meta{orico del Pri,nci,pø 84 e ss.;concretezza delle immagini 5z (v. anche tecn'ici'tå').

sirnilitwdi ne : v. irnrnasini.s'intass'i: valori dell'arlicoto indeterm.92, 95, rro; aggettivo qualif.

invece di complementi ro5; collocazione de1 possessivo 26;pronome pers, soggetto 3r; sua duplicazione 3z; sogg. pleo-nastico 32; sogg. collettivo 79; uso della congiunzione ro6 e ss.;avverbio di modo per avverbio di tempo ro6; s. del condi-zionale 38; verbo (v. sotto questa voce) ; gruppo pronome fverbo 33; apposizione ror; reggenze 3r; accordo del predicatoverb. prolettico 35 e ss.; costrutti principali 42, 46, gz; costruttipassivi 44 e ss., 96; uso in assoluto 50, 5r, 52, 58,79, 96; fin-zione escusativa di proposizioni ipotetiche ro9; tendenza adevitare la subordinazione 4o; strutture dilemmatiche 40, 45,ro3; perdita di rapporto sint. 5z; relazioni di conseguenzae causalitå espresse corr mezzi lessicali 42,43,5r,92, ro5; or-dine delle parole (v. ordine delle parole); il tipo a tutto fede r9r; simmetria di elementi sintattici aggiunti serrza somma disignificato 95 i perturbamenti sintattici provocati dall'urto delletendenze trattatistica ed estetico-afiettiva ro8 e ss.; procedi-menti sintattico-espressivi ror e ss.; struttura del periodo chepone in rilievo l'elemento tonale 95; latinismi s. 16; fio-rentinismi s. 3r e ss.; apprezzarnenti generici sulla s. del M. 4r;intuizione de1 valore della sintassi nel M. 8; sintassi medievalee sintassi rinascimentale 49.

soggetto: s. collettivo 79; enumerazione di s, senza articolo ror;s. pleonastico 3z; pronome s. 3r; duplicazione pronominaledel s. 3z; scambio chiastico di s. e oggetto ro4.

solenni,tå,: s. nelle parole latine intercalate nel testo 8.st'il,e: valutazione dello stile del Princi,pe nella dedicatoria 9; s. nei

latinismi 13; coincidenza di terminologico e di stilistico 19;scelta s. nella collocazione del oossessivo z6: affettivitå di co-strutti fi.orentinegg. 32; struttirre dilemmatiche 3g, 45, ro3;< principalismo ) del periodo 4o; rilievo delle proposizioni prin-cipali 4z; stratture passive 45, 96; immagini (v. questa voce);rilievo del significato e non delf immagine nelle metafore 53;ordine delle parole (v. ordine deile parole); colorito di deter-minate espressioni 7o; contrasto e assestamento di tendenzetrattatistiche e artistiche nello stile 9, 74,82, ro8 e ss.;spintaartistica 84 e ss.; tono che penetra I'obbiettivitå trattatistica9r e ss.; eloquenza 93 e ss.; roo e ss.; i sistemi metaforici delPrincipe 84 e ss. i passi tropologici 9o; sfruttamento stilisticodi connotaztoni 93; rallentamento 95, 97; rapiditå 58 (e v. el-lissi,); gradazione espressiva 78; distinzioni sinonimiche gg;'iunctwrøe 98; scelte lessicali 96 e ss.; enumerazioni di sinonimi97 e ss.; di contrari 98; 1o stilema < tutto fede > 9r; procedi-menti retorici non esornativi ro5; negazione stil. 94-95; sog-

10. - Csreppnr-u. StuC,i sul l,,inguøgg'io del, Machi,øuel.li,,

Page 67: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

-134-getti senza articolo ror; gruppo partitivo di natura stilistica 95;drpTicaz. dei soggetto 3z; doppio elativo e sua afiettivitå ro6;chiasmo ro4 (v. anche øfetti,ui,td, ri,lieuo).

swbord'inøzione: ro8; tendenza ad evitare Ia s. 4o, 46; s. teorica 4r;susseguenza e non s. 42.

tecnici,tå: tendenza a tecnificare e suoi contrasti 9,74,82,84,9r,ro8 e ss.; promozione di espressioni ro; di latinismi 14; diespressioni giuridiche e dottrinali 14; di fiorentinismi 17; diimmagini 49, 52, 58, 84 e ss.; meccanismo deila tecnifi'cazionedi verbi 4g-5g, 74-Bo, 83, 84; e di sostantivi 59 e ss., 82, 84:.t. delle nozioni principali, non delle secondarie nel Pr'incipe83 e ss.; t. nei rimandi 94; coincidenza di terminologico e distilistico r9; t. å una questione d'impiego 39i elementi di unsistema terminologico 3g e ss.; uso in assoluto 50, 5r, 52, 58,79;consapevolezza dei rapporti causali 5r; consistenza del terminetecnico fra gli altri 56; ipotesi e tesi 56 (e v. i'potesi,); concezionetecnica di una scienza dello Stato 69; esitazione nell'apparatoqualif.cativo 7o; incertezza terrninologica di altre opere del M.rispetto aI Pri,nci'pe 73; opere storiche 74i non t. della perifrasi76; terrnini volutamente generici 77.

testo : I'edizione Casella r r ; rettifica dell'interpunzione di un passo 7 r .

tono: t. tacitiano 16; afiettivitå det t. 56,94 e ss., ro5 (e v. affetti'-aitå); t. che penetra l'obbiettivitå trattatistica 9r e ss.; cre-scendo tonale 92, 95; contrasto di t.95, rro; t. accentuato dallastruttura sintattica del periodo 95; t. evocativo 96.

trønsit'iuo: verbi t. usati intransitivamente 50 e ss., 56:. rumoreg'giare trans. 93.

aerbo: forme di essere 28; di a,uere z8; forme delf indicativo pres. z9;ind. impf. 28, 56; ind. pass. rem. 30; congiuntivo pres. e9;impf. z8; condizionale 3o; proibitivo 33;

ausiiiari 35, 37; uso del passivo 44 e ss.,96; uso del con-dizionale 38; uso del participio 16,35,38; del gerundio t6,34:,dell'infinito 16, 17,34,35, 43; uso intrans. di transitivi 50, 55;accordo del predic. verbale prolettico 35 e ss.;gruppo pronome fverbo 33 e ss.; espressivitå del v. al singolare per un soggettopiurale ror; significato de1 v. modificato dail'aggettivo e vice-versa 97; nettralizzazione del significato di v. 79; tecnificazionedi v. 49-59, 74*80, 83, 84 (v' anche si'ntøss'i).

aoca,li: rz.uolgøre: sicutezza dei M. nell'uso del v. g; volgarizzazione di lati-

nismi rz.

.)_

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9.-ro. -

INDICE DEI PARAGRAFI

Posizione teorica del M. rispetto alia lingua ed ai neo-Iogismi. Natura della questione terminologica del Prin-ci,pe. IJrto fra tendenze trattatistiche e tendenze arti-stiche e loro assestamento . Pag.

Assenza di neologismi. 11 materiale linguistico assuntodai M. Il testo deI Pri,nc'ipe .

Il materiale culturale: latinismi grafici, lessicali, seman-tici, sintattici. Tono tacitiano

Il materiale naturale : fiorentinismi lessicali, terminologicie terminologico-stilistici

Fiorentinismi morfologici e sintattici : accettazione apro-blematica della morfologia e spesso anche della sin-tassi del fi"orentino, con accoglienza di elementi promi-scui dai vari strati (scelto, plebeo, ecc.). Contrastodi questa noncuranza per la morfologia e dell'attenzionedi cui å oggetto il lessico

Fasi di tecnifi.cazione. Impiego di termini in assolutoavvicinamento alla categoria de1la generalitå, Terminiespliciti di necessitå

Termini tecnificati: varietå di materiali linguistici as-

sunti alla tecnificazione

Le nozioni principali del trattato e la consistenza tecnicadella corrispondente terminologia. I termini di ru,imøre,

spegnere, støto

Meccanismo della tecnificazione

La tecnificazione concerne solo le nozioni principali e

quindi solo la struttura del trattato; nelle esemplifi-

ro

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Page 68: Fredi Chiappelli (1954) Studi Sul Linguaggio Di Machiavelli

-136-cazion| nei passaggi, ecc. si fa strada e domina unaspinta del tutto opposta, una spinta artistica. Sistemimetaforici deI Pri,ncipe. Perconaggio unico e monu-mentale del libro. Immagini individuali per le azionidi governo. .Pag.

r r. - Altre forme di scontro e di assestamento fra spinta trat-- tatistica e spinta artistica: penetrazione tonale di passi

obbiettivi. Eloquenza che risulta dail'incontro delle duespinte. Contrasti di elementi lessicali. Iuncturae .

rz. - Espressivitå risultante da fatti non lessicali. Uso stilisticodelle categorie grammaticali .

13. - Manifestazioni piir sottili dell'incontro e assestamentodelle due tendenze. Precisione che ne risulta. Chiarifi.-cazioni possibili del testo. Capacitå del M. di conte-nere entrambe le spinte nel medesimo vasto tratto dipensiero: dominio generale, non inibizione dei singolimoti di ciascuna

14. - Conclusione

Indici .

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STAMPATO A FIRENZE

NEGLI STABILIMENTI TIPOGRAFICI

( E. ARIANI ) E ( L,ARTE DELLA STAMPA iI