FrecciaRossa Maggio 2012 | UdS Bari

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FrecciaRossa maggio 2012 16 maggio: VALUTATI NON SCHEDATI! Boicotta i test, cancella l'INVALSI 1. SPENDING REVIEW: DIAMOCI UN TAGLIO! In un periodo in cui il pareggio di bilancio sembra essere l’unico importantissimo obiettivo di ogni governo, e il fine pare giustificare i mezzi, non potevano tardare ulteriori tagli alla scuola pubblica, dopo gli 8 miliardi del 2008. E infatti, con un inglesismo che fa sembrare tutto più elegante e serio -oltre che meno comprensibile dai più- , si inizia a parlare di Spending review. Se in questi giorni il governo stesso ha attivato un indirizzo internet al quale i cittadini possono “segnalare gli sprechi” (95mila mail in una settimana), è evidente come le decisioni più importanti in materia di tagli siano già state prese, e che sono il welfare e i servizi, già carenti, a farne le spese: 4,2 miliardi in meno alla spesa pubblica, di cui 1 all’istruzione, per rientrare del debito. Una mossa, quindi, quella della consultazione telematica (adottata anche per l’abolizione del valore legale del titolo di studio) volta più che altro a dare una parvenza di innovazione e partecipazione. Intanto nelle scuole fioccano i “contributi volontari” -spesso obbligatori- richiesti alle famiglie per far fronte alle difficoltà economiche: fra parlare di aumento della tassazione scolastica e di privatizzazione sostanziale delle scuole, il salto è breve, se si pensa che in questo modo si rende quello che dovrebbe essere un servizio pubblico sempre meno accessibile. E, parlando di privatizzazione, non si deve dimenticare che l’alternativa sarebbe probabilmente l’entrata dei privati stessi nei Consigli dell’Autonomia (non più di Istituto) con il DDL Aprea, un evidente attacco al mondo della formazione, già Pag. 1 Maggio 2012

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16 maggio: VALUTATI NON SCHEDATI! Boicotta i test, cancella l'INVALSI

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16 maggio: VALUTATI NON SCHEDATI!Boicotta i test, cancella l'INVALSI

1. SPENDING REVIEW: DIAMOCI UN TAGLIO!

In un periodo in cui il pareggio di bilancio sembra essere l’unico importantissimo obiettivo di ogni governo, e il fine pare giustificare i mezzi, non potevano tardare ulteriori tagli alla scuola pubblica, dopo gli 8 miliardi del 2008. E infatti, con un inglesismo che fa sembrare tutto più elegante e serio -oltre che meno comprensibile dai più- , si inizia a parlare di Spending review.Se in questi giorni il governo stesso ha attivato un indirizzo internet al quale i cittadini possono “segnalare gli sprechi” (95mila mail in una settimana), è evidente come le decisioni più importanti in materia di tagli siano già state prese, e che sono il welfare e i servizi, già carenti, a farne le spese: 4,2 miliardi in meno alla spesa pubblica, di cui 1 all’istruzione, per rientrare del debito. Una mossa, quindi, quella della consultazione telematica (adottata anche per l’abolizione del valore legale del titolo di studio) volta più che altro a dare una parvenza di innovazione e partecipazione. Intanto nelle scuole fioccano i “contributi volontari” -spesso obbligatori- richiesti alle famiglie per far fronte alle difficoltà economiche: fra parlare di aumento della tassazione scolastica e di privatizzazione sostanziale delle scuole, il salto è breve, se si pensa che in questo modo si rende quello che dovrebbe essere un servizio pubblico sempre meno accessibile. E, parlando di privatizzazione, non si deve dimenticare che l’alternativa sarebbe probabilmente l’entrata dei privati stessi nei Consigli dell’Autonomia (non più di Istituto) con il DDL Aprea, un evidente attacco al mondo della formazione, già

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respinto dagli studenti nel 2008, e nuovamente contrastato questa primavera, dopo essere stato rispolverato dal governo tecnico. Come si può pensare che l’entrata delle aziende nelle scuole possa garantire una formazione di qualità? Questo, insieme all’eliminazione di spazi di democrazia e rappresentanza studentesca, e all’approvazione dei criteri di valutazione INVALSI, rappresenterebbe la legittimazione di un modello di scuola sempre più antidemocratico e aziendalista.Più che di privatizzazioni e autoritarismo, le scuole hanno bisogno di risorse e finanziamenti da parte dello Stato! La soluzione non può e non deve essere l’accorpamento caotico ed esagerato di più istituti sotto lo stesso preside e la stessa segreteria (tagliando così sul personale), né la drastica riduzione , se non eliminazione, degli insegnanti di sostegno: è difficile immaginare come la scuola pubblica potrà reggere questi ulteriori tagli, dopo essere stata devastata in questi anni dopo la 133. Se ci sono spese che potrebbero essere effettivamente eliminate, sono quelle militari, i finanziamenti alle scuole private, e quelle per i test INVALSI. In un periodo di tale accanimento nei confronti della scuola pubblica, è infatti inammissibile che 80 milioni di euro (triennio 2008/11) vengano spesi per la somministrazione di prove volte alla classificazione delle scuole e alla schedatura degli studenti, che diventano così numeri sul libro contabile dell’azienda-scuola.

2. VALUTATI NON SCHEDATI!

Il 16 maggio 2012 in tutte le seconde classi delle scuole superiori verranno svolti i test elaborati dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema formativo: gli INVALSI.

Non si tratta altro che di quiz a risposta chiusa di Italiano e Matematica e di un questionario creato appositamente per schedare in maniera approssimativa il livello di apprendimento, creare una classifica di tutte le scuole ed orientare i metodi d'insegnamento dei docenti. Inoltre il contenuto di questi test non

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rispecchia il programma didattico e la diretta conseguenza non è altro che la paralisi della programmazione ordinaria in modo da far esercitare gli studenti con questo tipo di prova.

Ancora una volta ci ritroviamo dinanzi ad un modello di valutazione che va totalmente contro gli interessi dello studente al quale non si permette di avere un’opinione diversa rispetto alla risposta prevista dalla griglia di valutazione. Come si può far nascere uno spirito critico se si riducono le opinioni e le idee a semplici crocette? E’ importante creare dibattito e far in modo che gli studenti siano valutati per il percorso formativo svolto senza ridurli in numeri da registrare su una tabella! Ecco perché a tutto ciò noi proponiamo una visione didattica opposta: l’Altrariforma. Vogliamo una valutazione narrativa ed una scuola che ci stimoli a ragionare e ci valuti per il nostro percorso di crescita!

E come se non bastasse dopo gli 8 mld di tagli del 2008, al quale si aggiunge il miliardo previsto dalla Spending Review, a causa della somministrazione degli invalsi dal 2008 al 2011 sono stati spesi 80 milioni di euro. A peggiorare la situazione, già molto grave, è la proposta di legge Aprea 2 che oltre ad introdurre i privati nelle scuole e minare i diritti degli studenti come la rappresentanza, introduce il criterio INVALSI come organo di valutazione all’interno delle scuole. Si sta facendo in modo che esse diventino delle vere e proprie aziende riducendo noi studenti a delle cifre da inserire su un libro contabile!

Non possiamo restare in silenzio e accettare che tutto ciò accada senza fare qualcosa! Il 16 maggio lasciamo i test in bianco, sbarriamoli con la scritta “Valutati non schedati!”.

Inoltre non c’è da preoccuparsi per eventuali ripercussioni da parte dei docenti. Infatti sui fascicoli contenenti i testi delle prove saranno apposte etichette recanti i codici identificativi. Lo studente sarà riconosciuto solamente tramite tale codice e la chiave di collegamento tra il codice e il nominativo non sarà accessibile da parte dei docenti ma solo da parte di un osservatore esterno; per una direttiva dell’INVALSI stesso i risultati dei test non possono essere utilizzati come valutazione interna.

Fermiamo la standardizzazione dei saperi, rivendichiamo e pratichiamo modelli di altra-valutazione, boicottiamo i test, cancelliamo l'INVALSI!

BOICOTTIAMO I TEST INVALSI, RIFIUTIAMO LA SCHEDATURA DI MASSA!

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Aderisci all’Unione degli Studenti, per difendere la tua terra, cambiare la tua scuola, lottare per il tuo futuro! Costruisci nella tua scuola presidi di lotta e di democrazia, insieme a tante e tanti altri cambia la tua città.

Viviamo una crisi drammatica causata da banchieri e poteri forti di questa società, che hanno provocato debiti, speculazione, ingiustizie e diseguaglianze. Dobbiamo ribellarci e riprenderci ciò che ci è stato rubato: il nostro futuro. Vogliono destinarci ad un futuro certo di precarietà, ma lottando insieme possiamo costruire davvero un’altra scuola e un’altra società.

Costruisci l’UdS con noi nelle città, una realtà che difende i diritti degli studenti nelle scuole, ma che vuole anche costruire un movimento capace di cambiare l’Italia, l’Europa e il mondo liberandolo da una politica fatta di mafiosi, corrotti e speculatori. Vogliamo cambiare la politica e la società, partendo dalle scuole, costruendo nuovi diritti e vincendo battaglie su battaglie.

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