Fratelli in Cristo

33
 1 Fritz Blanke FRATELL I IN CRISTO STORIA  DELLA PIU’ ANTICA COMUNITA’ ANABATTISTA ZOLLIKON 1525 La sede del Consiglio di Zurigo in cui ebbero luogo le dispute tra zwingliani e anabattisti nel 1525

Transcript of Fratelli in Cristo

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 1/33

  1

Fritz Blanke

FRATELLI IN CRISTO

STORIA

 DELLA PIU’ ANTICA COMUNITA’ ANABATTISTA

ZOLLIKON 1525 

La sede del Consiglio di Zurigo in cui ebbero luogo

le dispute tra zwingliani e anabattisti nel 1525

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 2/33

  2

Capitolo I 

 Primi passi del movimento anabattista a Zurigo

Gli antefatti del movimento anabattista 1 di Zurigo sono qui disposti in cinque atti, il primo deiquali può intitolarsi:

inizi o del  d i ssenso

 Nel gennaio del 1523 la città di Zur igo divenne evangelica  per decreto del ConsiglioCittadino 2

, ma non tutti i cittadini accettarono intimamente questa scelta. Come Zwingli stessoriferisce, c’erano in q uei primi tempi a Zurigo (1523-1524) tr e categorie di per sone ch’eranodivenute evangeliche. Alla pr ima appartenevano gli anticattolici veri e propri, cioè i protestanti

 per rifiuto, la cui sola « fede» consisteva nel fatto di non essere più cattolici e di non volerloessere assolutamente. Alla seconda appartenevano i protestanti cosiddetti «li ber tini », che nelVangelo vedevano una li bertà che permetteva loro di assecondare le proprie bramosie. Da questedue categorie si distinguevano poi quelle persone che «si applicavano alla Parola di Dio», cioè i

 pastori evangelici di Zurigo, che non erano soli, per ché si riunivano intorno a lor o persone cheavevano capito veramente la Buona Novella. Il R iformatore di Zurigo mostra un cer toatteggiamento critico anche verso la sua stessa chiesa, ne vede la de bolezza, ma si r allegr a diavere con sé un corpo di f edeli collabor atori che lo aiuteranno ad eliminare col tempo i difettidella Zur igo evangelica.

Di questo gruppo di più intimi compagni di lotta di Zwingli f acevano parte fin dall’inizioKonrad Grebel, figlio d’un membro del Consiglio Cittadino, e Felix Manz, figlio d’un canonicodella Grossmunster 3. Zwingli aveva introdotto ambedue nella via del Vangelo.

Quanto vicini erano stati un tempo Zwingli e Grebel può desumersi dal fatto che uno dei primi scritti del Riformatore, l’Ar cheteles, apparso nell’agosto del 1522, si chiude con versilatini di Grebel.

Le prime divergenze d’opinione fra Zwingli e il suo discepolo Grebel vennero alla lucenell’autunno del 1523. A prima vista non sembravano essere importanti, tuttavia portavano in séil germe della futura divisione. Il Consiglio di Zur igo aveva convocato un dibattito in materia direligione nell’ottobre 1523 per stabilire dal punto di vista biblico la posizione da assumere a

 proposito della messa cattolica e delle immagini nelle chiese. Sulla base delle risultanze deldibattito avrebbe preso poi, a tempo debito, la decisione di mantenere o rigettare la messa e le

immagini. La discussione sulla messa terminò la sera del 27 ottobre dichiar ando falsa la dottrinacattolica, per la quale la messa era una ripetizione del sacrificio di Cristo.Mentre si stava passando a discutere l’argomento successivo, Konrad Grebel domandò la

 parola e chiese al Consiglio di ragguagliare subito i pastori, mentre erano tutti presenti, sul mododi regolarsi praticamente in seguito per la celebrazione della Cena del Signore. Opponendosi aun provvedimento immediato, Zwingli eccepì che la decisione sul «come e quando» doveva es-ser e rimessa ai membri del Consiglio. In primo luogo, il Consiglio non aveva in alcun modo

1 Il titolo Fratelli in Cristo è l'espressione che gli anabattisti del villaggio di Zollikon presso Zurigousarono per designarsi.2 Il Consiglio della città di Zurigo aveva giurisdizione sui territori dell'entroterra, e quindi anche su

Zollikon. 3 La Cattedrale di Zurigo

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 3/33

  3

 promesso di fare un simile passo quando aveva indetto la disputa,. Zwingli stesso, poi, er afondamentalmente restìo a procedere con troppa rapidità, perché r iteneva che il popolo non fossematuro per cambiamenti liturgici e che dovesse prima essere istruito più approfonditamente sullaPar ola di Dio.

Zwingli e Grebel per seguivano lo stesso fine: la completa eliminazione degli a busi che si

erano propagati col cattolicesimo. Ma, mentre Grebel desiderava abolirli d’un sol colpo, Zwingliera convinto che si doveva predicare «incessantemente e fermamente» contro le pratiche religioseerrate per debellarle dal di dentro. Zwingli credeva che i costumi cattolici sarebbero venuti menolentamente per l’effetto della nuova  predicazione, Grebel, invece, era per un immediato edr astico intervento.

Qual’era l’atteggiamento giusto? Ciascuna posizione aveva vantaggi e svantaggi. Il rinvioavrebbe permesso di aver e riguardo per le coscienze delle persone, ma aveva in sé il r ischio deldifferimento. La repentina rimozione delle tradizioni cattoliche, d’altra parte, avrebbe fattochiarezza nella situazione, ma rischiava di far violenza alle coscienze. Dietro queste due posizio-ni s’intravedono caratteri differenti: Grebel era aggressivo e incauto, Zwingli pensava in termini

 più complessi ed era, perciò, più accorto.

Un nuovo contrasto si manifestò fra Zwingli e Grebel nella seconda disputa di Zurigo.Grebel pretendeva che la Cena del Signore fosse celebrata soltanto di sera, che invece dell’ostiasi usasse pane comune e che ogni persona portasse da sé il pane in bocca invece di lasciarsi«imboccare» dal pastore. E si richiamava per queste proposte al Nuovo Testamento. 

Zwingli osservava che le questioni circa il tipo di pane usato da Gesù per la Cena e il prendere da sé il pane in mano non trovavano risposte chiare nella Bibbia, per ciò ognicongregazione avrebbe potuto fare in merito la propr ia scelta. Che Cristo avesse consumatol’Ultima Cena di sera era esatto, ma ormai questo momento del giorno non era più vincolante per la celebrazione della Cena del Signore, altrimenti si sarebbe stati obbligati, per esempio, a vestireancora gli stessi panni che Cristo aveva indosso all’Ultima Cena.

Ripetiamolo: Grebel e Zwingli avevano la medesima prospettiva, ambedue volevanoripristinare la Cena del Signore nella sua forma biblica, ma per riuscire in questo Grebel era piùlegato di Zwingli al testo della Bibbia. Per Zwingli il tempo della celebrazione della Cena delSignore era un fattore esteriore, non lo era invece per Grebel; Zwingli distingueva fra elementiessenziali ed elementi secondari nella Bibbia, ma questa distinzione era estranea a Grebel.Ambedue erano biblicisti e propugnavano l’autorità della Bibbia: Grebel in senso più stretto,Zwingli con maggiore apertura. Bender parla di una«tendenza al legalismo» nella comprensioneche Grebel aveva della Sacra Scrittura . Lo penso anch’io, e credo che qui di nuovo ci sia alla

 base una peculiarità del carattere di Grebel. Zwingli definisce «ansiosa» (ängstlich) l’insistenzadi Gr e bel alla seconda disputa di Zurigo. In effetti Konrad Grebel corrisponde chiaramente altipo psicologico della persona devota, severa, con attitudine mentale scrupolosa, che dà un alto

valore alla Bibbia come libro di norme, un uomo come se ne incontrano in tutti i periodi dellastoria della chiesa, specialmente nel Pietismo dei sec. XVII e XVIII.Abbiamo osservato che nella seconda disputa Grebel chiese al Consiglio Cittadino di dare ai

 pastori direttive vincolanti per la Cena del Signore, ed è evidente che in quel periodo accettaval’autorità del Consiglio di Zurigo sulla chiesa, cioè la chiesa di Stato e, ovviamente, anche lachiesa di popolo. Grebel e Zwingli miravano insieme a un rinnovamento di tutta la chiesa diZurigo, anche se avevano opinioni differenti su singole questioni. Nella disputa questa differenzanon aveva ancora preso la forma di un’aperta rottura. Zwingli rispose alle domande e alleaspirazioni di Grebel con calma e in maniera approfondita prendendo sul serio il suointerlocutore. Grebel, d’altra parte, non obiettò alle risposte che gli dette Zwingli, e si ha lasensazione ch’esse lo soddisfecero.

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 4/33

  4

Tuttavia una spina dovette conficcarsi allora nell’animo di Grebel, Lo deduciamo da unalettera che scrisse il 18 dicembre 1523 a suo cognato Vadian di San Gall0. Vi si diceva che nellaseconda disputa i teologi più in vista di Zurigo «hanno rovesciato sottosopra, messo sotto i piedie calpestato» la Parola di Dio e che da quel momento la causa evangelica a Zurigo era peggiorata.Perché queste aspre parole? Il contesto mostra chiaramente che Grebel aveva in mente la messa e

il fatto che nella seconda disputa la sua riforma era stata rimandata indefinitamente.Per comprendere l’impazienza di Grebel si deve ricordare che fino a quando scrisse a Vadian,e addirittura fino alla Pasqua del 1525, Zwingli e gli altri pastori riformati celebravano suglialtari delle chiese di Zurigo la messa cattolica in latino (omettendo, però, ciò che potessesignificare ripetizione del sacrificio del Cristo), indossavano le pianete, rifiutavano il calice allacongregazione e battezzavano i bambini secondo l’uso cattolico, cioè alitando, esorcizzando ildemonio, facendo il segno di croce, bagnandoli con la saliva ed ungendoli con olio.

Questa contaminazione di predicazione riformata e di rituale cattolico era intollerabile per Grebel, che rifletteva sulla maniera di rimediare a questa mescolanza dell’una con l’altro. Ar-riviamo così sulla soglia del secondo atto:

un piano fallito

Grebel sapeva che il Consiglio di Zurigo costituiva l’ostacolo maggiore al progressoliturgico e che perciò era essenziale iniziare da qui: per diventare un’istanza pronta a una decisaazione cristiana esso doveva essere rimaneggiato. Per ottenere ciò Grebel rifletté sulla proceduralegalmente prescritta per una nuova elezione.

Per provocarla Konrad Grebel e Felix Manz si recarono da Zwingli con la proposta di promulgare un pubblico proclama che invitasse tutti coloro che desideravano seguire Cristo aschierarsi dalla sua parte. Grebel e Manz erano convinti che un tale appello sarebbe stato accoltoa Zurigo da moltitudine di cittadini e che in questa maniera si sarebbe costituita una decisivamaggioranza cristiana che avrebbe eletto, a sua volta, un nuovo Consiglio consapevolmentecristiano .

Questo era il proposito di Grebel e di Manz. Loro obiettivo era quello di assicurare ungoverno composto di membri del Consiglio credenti, e Zwingli doveva essere il mezzo prescelto

 per raggiungere questo fine. I due sapevano che a Zurigo tutti i cristiani veramente sinceris’erano già raccolti intorno a Zwingli e credevano che se Zwingli avesse divulgato l’appello laloro cerchia si sarebbe allargata considerevolmente. Non sarebbe stata questa ancora la chiesaanabattista vera e propria: si sarebbe trattato solo d’una struttura alquanto sofferta di chiesa diStato guidata da un governo decisamente cristiano e da Zwingli, alla quale avrebbe dovutoaderire la maggioranza della popolazione. Non si faceva ancora parola d’un nuovo battesimo néd’una chiesa di minoranza né di cristiani ai quali non fosse permesso d’essere membri del

Consiglio. Grebel e Manz erano alla ricerca del progetto di una nuova chiesa e non l’avevanoancora trovato. Non meraviglia che Zwingli abbia respinto quest’idea di chiesa: si oppose a una tale

innovazione rivoluzionaria circa la chiesa e lo Stato; volle mantenere la chiesa come chiesa ditutto il popolo e fare aumentare il numero dei credenti attraverso un’incessante predicazione;difese anche il Consiglio di Zurigo in carica che, certo, non era costituito di uomini perfetti, mafavoriva la diffusione del Vangelo.

Fu un bene che il progetto dei due amici fallisse, perché così divenne necessario per lororipensare radicalmente, e vale a dire fin dalla radice, il fine che si prefiggevano. II risultato diquesto più profondo riesame si trova in una lettera che Grebel scrisse a nome suo e dei suoi

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 5/33

  5

amici di Zurigo a Thomas Müntzer in Sassonia il 5 settembre 1524 4. Le argomentazioni di

quello scritto compongono il terzo atto di questa presentazione:

il nuovo programma

Innanzi tutto spicca nuovamente nell’esposizione di Grebel la critica verso il Riformatore diZurigo che fino a quel momento tollerava le liturgie cattoliche del battesimo e della Cena delSignore. Sentiamo che « il dover procedere a poco a poco ed eliminare i riti cattolici con cautelaè divenuto a Zurigo una sorta di soluzione venerata come un idolo».

Ma Grebel non si limitò a questa critica, già nota, e con i suoi compagni osò fare un passoche portava molto al di là di ciò che solo poco prima aveva desiderato proponendo una nuovaforma di chiesa di Stato. Ora leggiamo: «la chiesa cristiana è la comunità dei pochi che credonoe vivono rettamente». Dunque, i cristiani sono sulla terra una minoranza. Da quel momento in

 poi Grebel rifiutò la chiesa di Zwingli a Zurigo, considerandola una chiesa per tutti e per chiunque, nella quale predominavano opportunismo e fede esteriore.

Come la chiesa dei pochi dovesse poi strutturarsi esteriormente Grebel non dice.

Probabilmente non gli era ancora chiaro. insisteva soltanto nel sostenere che Cena del Signore e battesimo vi dovevano essere celebrati alla maniera apostolica, eliminando ogni ricordo della messa

 cattolica. Al suo posto si doveva introdurre una semplice Cena durante la quale dovevano leggersi le

 parole della sua istituzione, da celebrarsi non in chiesa, bensì nelle case dei credenti, senza abiti

 preteschi, con pane comune e comuni bicchieri, come pasto simbolico che dimostrasse l’unità dei

 credenti fra di loro e con Cristo. Non si sarebbe dovuto amministrare il battesimo a bambini, ma,

 secondo l’uso della chiesa primitiva, ad adulti divenuti credenti, ed esso avrebbe dovuto significare il 

lavacro dei peccati. II battesimo e la Cena del Signore avrebbero perso, così, l’aspetto sacramentale.

Sono caratteristiche d’un concetto di chiesa che non si trovavano da nessun’altra parte in quel 

 periodo.  Qual è la fonte originaria di questo nuovo concetto della chiesa cristiana? Grebel

risponde: «Stavamo a sentire le prediche di Zwingli e leggevamo i suoi scritti, e un giornoabbiamo preso nelle nostre mani la Bibbia stessa e abbiamo imparato meglio», vale a dire chedopo che avevano cominciato a leggere per conto loro la Sacra Scrittura erano andati oltreZwingli su certi punti (cioè, a proposito della chiesa). Questa era l’alta considerazione cheGrebel, che non era teologo, aveva di sé e dei laici raccolti intorno a lui. Erano fermamente

4 Pubblicata in Quellen, n. 14. Grebel scrive d'aver letto due scritti di Müntzer: Von dem getichtenGlauben e Protestation oder Empietung. Il contenuto principale di questi due scritti di Müntzer è il suomisticismo della Croce che derivö dal Medioevo. Grebel non riconobbe né compresequest'atteggiamento fondamentalmente mistico di Müntzer, adottò in parte i suoi concetti mistici,ma diede ad essi un significato biblico: è un'altra prova del biblicismo del più antico movimento

anabattista. Ma la parte più interessante è la critica in merito alle idee di una rivoluzione socialeviolenta che purtroppo Müntzer sosterrà, sino al tragico epilogo: la Guerra dei Contadini o dipopolo.. Nella lettera firmata da tutto il Gruppo di Grebel, che dopo qualche mese darà origineall’anabattismo, si dice:“Inoltre non bisogna proteggere l’evangelo e i suoi difensori con la spada, e neppure essi stessi devono proteggersi in tal modo. Noi abbiamo appreso dal nostro fratello [Hans Hujuff] che questa è anche latua opinione e il tuo atteggiamento. I veri credenti cristiani sono pecore in mezzo ai lupi, pecore damacello. Essi devono essere battezzati nell’angoscia, nell’afflizione, nella tribolazione, nella persecuzione, nella sofferenza e nella morte; devono passare per la prova del fuoco e giungere alla patria dell’eterno riposo non uccidendo i loro nemici carnali, ma sopprimendo i loro nemici spirituali.Né essi devono estrarre la spada in questo mondo e fare la guerra. Poiché essi hanno rinunciatototalmente a uccidere, altrimenti noi apparterremmo ancora alla Legge antica.“ 

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 6/33

  6

convinti di agire soltanto secondo la Parola, afferma ripetutamente la lettera di Grebel, mentreZwingli non lo faceva. Questa fiducia in se stessi è doppiamente sorprendente, se consideriamoche Zwingli vide la superiorità della sua chiesa proprio nell’essere essa edificata soltanto sullaParola di Dio. Ci troviamo, dunque, dinanzi al fatto che sia gli innovatori riuniti intorno a Grebelsia il loro oppositore Zwingli sostengono contemporaneamente di attenersi esclusivamente alla

Scrittura.Mi domando ancora chi abbia ragione. E la risposta è di nuovo questa: che nel caso dei dueuomini abbiamo a che fare con due possibili ma differenti criteri interpretativi della Bibbia. Chesolo la Scrittura abbia valore significa per Zwingli che soltanto Cristo ha valore e che soltanto lagiustificazione per fede è valida, ma significa anche che tutto ciò che la Scrittura dice per l’ordinamento esterno della chiesa, per esempio, non è vincolante. Per Zwingli siamo vincolatidall’essenza profonda della Scrittura, cioè dal messaggio della Grazia, e non da ciò che èesteriore, come per esempio, l’organizzazione della chiesa delle origini. Per Grebel e il suogruppo questa distinzione non esiste, per costoro l’ “interiore” e l’ “esteriore” nella Bibbia hannouguale valore. Incontriamo anche qui lo stesso stretto biblicismo che abbiamo osservato inGrebel già alla seconda disputa.

Sulla base della sua interpretazione dell’autorità della Scrittura il circolo di Grebel ebbe ilcoraggio di ritirarsi dalla chiesa popolare riformata di Zurigo e di cominciare a dar forma a unachiesa che corrispondesse al modello della cristianità primitiva, cioè a una chiesa di pochi che,

 pervenuti alla fede personale in Cristo, venissero battezzati sulla base della loro fede. Nellinguaggio di oggi designiamo un tale gruppo come «chiesa li bera», cioè comunità cristiana

 basata sull’adesione volontaria e sull’indipendenza dallo Stato.Grebel non predicò solo il ritiro dalla chiesa di popolo, ma anche dalla vita dello Stato,   poiché

nella lettera già menzionata egli esigeva che i «cristiani che credono rettamente» non dovessero

assumere cariche pubbliche né andare in guerra. Quest’ultima esortazione Grebel indirizzòspecialmente a Thomas Müntzer che aveva incitato il popolo di Dio alla sollevazione armatacontro i principi empi. La sorte del cristiano è quella di soffrire, dice Grebel: ogni rivoluzione,ogni atto di autodifesa, ogni uso della spada gli è proibito. È una delle prime testimonianze diantimilitarismo d’ispirazione cristiana.

Lo scritto di Konrad Grebel a Thomas Müntzer del settembre 1524 è il più antico documentodel movimento protestante della chiesa libera. Certo, riguardava in quel momento solo la nascitad’un pensiero e non ancora la sua realizzazione: Grebel proclamò un principio, ma non lotradusse in azione. Così, Grebel e i suoi compagni, che avevano censurato Zwingli per la sualentezza, rallentavano ora essi stessi! Avevano afferrato una grande idea, ma non la tradusserosubito in pratica, forse perché si sentivano ancora deboli di numero. Nel settembre del 1524erano solo venti gli uomini entrati nel nuovo movimento: Konrad Grebel, Felix Manz, AndreasCastelberger, Heinrich Aberli, Johannes Brotli, Hans Oggenfuss, Hans Huiuf, Bartlime Pur e una

dozzina di altri non identificati. Ma forse semplicemente non sapevano ancora come e quandoavrebbe preso forma questa idea nuova che li impegnava intimamente. Con tutta lacomprensibile impazienza della quale erano pervasi, non volevano mettere fretta a Dio ed eranodisposti ad attendere. Ma non rimasero con le mani in mano, le congiunsero per pregare, come fasapere Grebel. Pregarono Dio perché mostrasse loro una via d’uscita. E non è certo un bruttosegno che all’inizio del movimento anabattista vi sia l’attesa in preghiera.

Tutti gli uomini appena nominati erano prima stati seguaci zelanti di Zwingli. Ma ora illegame che avevano col loro maestro sembrava essersi spezzato. Grebel lamentava d’essere statoemarginato dai pastori di Zurigo insieme con gli amici che la pensavano come lui, e ch’essi, gli«innovatori », venivano denigr ati dai pulpiti come f urfanti e diavoli tr avestiti da angeli. D’altra

 parte si trovano nella letter a di Gr e bel anche  pesantissimi giudizi su Zwingli e sugli altri

 per sonaggi della R if orma Protestante, accusati di ar r ogar si un poter e addirittur a  pa pale sui

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 7/33

  7

cristiani evangelici, e additati, in un punto, come corruttor i della Scr ittur a. S’erano dunque rotti i ponti? Non pr oprio, ancora. Ar r iviamo così al quarto atto:

ul  timi te nta tivi di ricon cili a zi o ne

 Nella letter a a Müntzer Grebel trattava dif fusamente della nuova Cena del Signor e, ma par lava poco del nuovo battesimo. E tuttavia il battesimo si rivelò presto essere il punto decisivo, perché era su questo tema che si decideva la questione «chiesa di po polo» o «chiesa liber a». Sedovevano essere battezzati solo quei credenti che tali erano divenuti, veniva messo in cr isi ilconcetto di chiesa di popolo e conseguentemente era negato il concetto di « chiesa di Stato »: intutta l’Europa il  battesimo degl’infanti era a q uel tempo non soltanto prassi ecclesiastica, maanche norma governativa. Non sorpr ende, perciò, che la contr over sia che stava  per iniziarevertesse prevalentemente sul battesimo. Bisognava as pettarsi pure che il Consiglio di Zurigoavrebbe presto preso posizione in mer ito al conflitto sul battesimo, dal momento che c’erano già

 padri, e fra costoro lo stesso Gre bel, che da mesi non avevano portato al battesimo i loro ultiminati.

Ma f ino all’ultimo momento Grebel e il suo gr uppo vollero discuter e il battesimo conZwingli e con gli altri pastori di Zurigo per per suadere il Rif ormatore e, possibilmente, tr amitelui il Consiglio. Zwingli si dichiarò dis ponibile e acconsentì a discuterne ogni giovedì in privato.Dall’ottobr e al dicembr e 1524 ci f urono, in eff etti, due soli di questi incontri. Se ne decisero altri,ma non e bbero luogo per ché ben pr esto sull’ar gomento le posizioni cominciarono a divergere.Secondo Zwingli gli oppositori del battesimo degl’infanti ricor sero agl’insulti già nella secondadiscussione, per ché messi in difficoltà nel dibattito. Per Manz, invece, Zwingli e i suoi colleghinon detter o agli oppositori la possi bilità di par lar e, «strozzar ono in gola a ciascuno il suodiscor so», e non si poté veramente dar e ascolto alla Scrittura.

Rimasta bloccata la via per inf luir e sul Consiglio, Manz si rivolse per iscritto dir ettamente aisuoi com ponenti. Il suo lungo es posto, proba bilmente dell’inizio del dicembre 1524, è pervenuto

fino a noi. Manz mette in evidenza d’essersi mosso con i suoi amici fino a quel momento entro ilimiti del mandato f inale della prima disputa di Zurigo del 29 gennaio 1523, quando il Consiglioaveva deciso che a Zurigo bisognava attenersi alla Bibbia. Ma, dice Manz, ciò non era avvenutoancora in maniera decisa e i riti ecclesiastici non erano stati rifor mati sulla  base del NuovoTestamento. Presenta poi cinq ue argomenti pr incipali per dimostr are che il battesimo degl’infantinon è biblico e spera che il Consiglio, che aveva già cambiato posizione sulla q uestione delleimmagini nella chiesa, sia disposto a cambiare idea anche sul battesimo. Mette in guardia ilConsiglio dal difender e il battesimo degl’infanti ricorr endo a un qualche pr ovvedimento cr uento.Chiede, inf ine, che Zwingli pr esenti al Consiglio  per  iscr itto le r agioni che aveva addotto per sostenerne la legittimità, il cir colo di Grebel avre bbe f ornito successivamente la sua valutazionescritta. 

Zwingli non stese la presentazione r ichiesta, ma illustr ò la sua ar gomentazione  per il pedobattismo in un libr etto che a p parve a Zur igo nel dicembr e 1524 col titolo C hi dà mot ivo di

tumulto. In questo scritto egli conta sette gr uppi di so billatori: 1) i meri evangelici anticattolici 2)gli evangelici libertini ) i contadini che r ifiutano di pagare tri buti e decirne 4) gli o p positori del

 battesimo degl’infanti 5) i vescovi cattolici 6) i preti, i monaci, le suore e gli abati cattolici 7) i prìncipi cattolici.. Se ne deduce che Zwingli consider ava  puramente religioso, e noneconomicamente motivato, il gruppo di Grebel, e che esso era solo uno dei tanti che gli creavanodiff icoltà.

E il gruppo di Grebel non era nemmeno il più pericoloso. Secondo Zwingli la lite con loronon era veramente una necessità. Egli riaffermava a pr oposito del  battesimo e della Cena del

Signore che la liturgia cattolica dei due riti doveva naturalmente sparire da Zurigo, ma, ripeteva,

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 8/33

  8

non per un ordine dall’alto,  bensì attraverso una conq uista inter ior e,  e non a b bandonò q uesta posizione d’attesa fino alla Pasq ua del 1525. A  proposito delle differenze sul  battesimo, sullachiesa e sullo Stato, Zwingli ammetteva di non ritenere q uesti temi tanto impor tanti, dalmomento che essi concer nevano dopo tutto solamente l’ester iore e non i punti essenziali. In altre

 parole, Zwingli ricor dò a Gre bel che nelle cose essenziali alla salvezza (giustificazione, Cr isto,

fede) essi concor davano:  perché dunque litigar e su q uestioni non essenziali? Siamo quinuovamente dinanzi al ver o fossato che separava le due par ti, cioè dinanzi alla questione della portata dell’autor ità della Scrittura.

In conclusione, Zwingli pregò Grebel e i suoi compagni di rientrare in se stessi, di li berar sidell’orgoglio spirituale e di lasciare ai pastori la diff icile f unzione dell’insegnare e del r iprendere;fu l’ultimo appello di Zwingli all’unità e sarebbe r imasto inascoltato. I suoi oppositori, come

 pure Zwingli stesso,  pensavano di peccare contro le loro coscienze se avessero fatto marciaindietr o, e così si strinse il nodo sul quinto atto, al quale do bbiamo dare il titolo penoso:

la frattura

Manz, Gr e bel e il lor o circolo avevano chiesto per iscritto un dibattito che non ci fu. IlConsiglio invitò i rappresentanti dei due gr uppi antagonisti a una  pubblica disputa nel  palazzocomunale di Zur igo per il 17 gennaio 1525. Le parti dovevano presentare le rispettiveinter  pr etazioni del battesimo sulla base della Scr ittur a, così che il Consiglio avr e bbe potuto far siil proprio convincimento e agire di conseguenza. Ma ormai esso non era più imparziale, giacchégli oppositori del battesimo dei bambini venivano designati già nell’invito come persone in er -r ore: il loro destino era deciso pr ima ancora che la discussione cominciasse.

L’esito della disputa del 17 gennaio fu in effetti q uasi l’annientamento del gruppo di Grebel.Il Consiglio ordinò che, come per  l’addietro, da quel momento in poi tutti i bambini fossero

 battezzati entro otto giorni dalla nascita e che chi non avesse ris pettato l’ordine del  battesimodato dal Governo fosse messo al bando. Questo f u il decreto del 18 gennaio 1525. Il 21 gennaio,

 poi, il Consiglio prese la decisione di  proibire agli oppositori del  pedo battismo di riunirsi. AGrebel e a Manz f u vietato di  parlare. Röubli,  Brötli, Hätzer e Castel berger, che non er anocittadini di Zur igo, furono banditi dal paese. Come spiegare il  br usco comportamento delConsiglio? Sono convinto che  in quel momento non poteva agir e altrimenti, non poteva

 permettere che la struttur a secolar e della chiesa di popolo di Zurigo f osse di colpo annientata eche la rif orma di Zwingli, che cominciava appena a f ior ire ed era insidiata da ogni parte, fossees posta a nuovi e impr evedibili pericoli con l’es perimento della chiesa libera.

I fr atelli avevano a lungo  pr egato Dio  per ché mostr asse lor o il momento in cui avr e bberodovuto agire, ed ora quel momento er a giunto. Er a f inalmente chiar o che non c’er a più s per anzadi guadagnare Zwingli e il Governo di Zurigo alla causa del ripr istino della chiesa delle origini,era dunque loro dovere prendere la questione nelle lor o mani. Gli amici cr edenti si r iunirono,

 pr obabilmente la ser a del 21 gennaio 1525, presumibilmente in casa di Felix Manz a Zurigo, pr egarono insieme, e poi Jörg Blaurock si alzò e chiese a Gre bel di battezzar lo. Gre bel lo bat-tezzò e poi Blaurock battezzò gli altri par tecipanti alla riunione. F u questo il moment o della

nascit a del movimento anabattista.

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 9/33

 

LO SV

 Località

LUPP

 più diretta

DELL’

ente inter 

 

9

ANAB

 

essate al m

 

TTIS

vimento s

O IN S

no indicat 

IZZE

e in corsiv

A

.

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 10/33

  10

Capitolo II

 Nascita della Comunità anabattista a Zollikon

Domenica 22 gennaio 1525  Hans Oggenfuss stava lasciando la città. Faceva il sarto aStadelhofen di Zurigo e s’er a messo in str ada per lavoro: Wilhelm Röubli, pastore del villaggiodi Witikon, sopra Zur igo, gli aveva commissionato un abito e Oggenfuss glielo stava portando.Aveva fretta perché il giorno prima, il 21 gennaio, il Consiglio di Zurigo aveva messo al bandoR òubli, uno dei princi pali oppositori del battesimo dei bam bini, che doveva lasciare il territorio diZurigo entro otto giorni2. Era com pr ensibile che il sarto si pr eoccupasse di sbrigare pr ima la suacommissione.

Mentre era per via, Oggenfuss fu testimone d’un insolito avvenimento. Presso il pozzo diHirslanden incontrò due uomini di Zollikon che già conosceva: uno di loro era calzolaio, ed ave-va un cognome che cor rispondeva al suo mestier e, Fridli Schumacher ; l’altro era Johannes Brötli,ex prete cattolico già passato dalla parte di Zwingli, che dall’estate 1523 viveva a Zollikon senza

 parrocchia e che aveva combattuto il costume battesimale della chiesa opponendosi a Zwingli.Brötli viveva a Zollikon in casa di Fridli Schumacher con la moglie e un f iglio.

AI pozzo di Hir slanden i due si fermarono e Schumacher disse a Brötli: « Suvvia ora, Hans,mi hai mostrato la ver ità, ti r ingrazio e te ne chiedo il segno». Schumacher  era stato istr uito circail battesimo dal suo affittuario Brötli e aveva accettato il suo insegnamento, ora desiderava fareun passo avanti,  passare dalla teoria alla pratica. E, sebbene f osse già stato battezzato da

 bambino, chiese il segno del battesimo, che Brötli  gli amministrò senza indugio per as per sione con l’acqua del pozzo.

Per q uanto è  possibile accertare, questo f u il pr imo battesimo amministr ato a un credentecittadino di Zollikon. Esso presu pponeva che Brötli il battezzatore, fosse già stato ribattezzato

molto proba bilmente la ser a pr ecedente. Si può pr esumer e che Gr e bel, Blaur ock , Manz e Brötli, pr inci pali oppositor i del pedo battismo, si f osser o lasciati battezzar e, com’è già stato indicato, laser a o la notte di sa bato 21 gennaio. Immagino che Br ötli, tornato a Zollik on da Zur igo, dove sitr ovava quando f u fatto quel primo  battesimo, avesse r ifer ito di quel gr ande evento al suo

 padrone di casa Schumacher , e ciò avesse suscitato in quest’ultimo il desider io d’essere battezzato.

Ci si  può domandar e per ché il battesimo non e bbe luogo nella casa di Schumacher, doveBrötli e Schumacher vivevano ma fuori,  presso il pozzo di Hir slanden. For se f u per  pr udenza.Può darsi che Br ötli, capo del gr uppo ana battista di Zollikon abbia r itenuto o pportuno aver e f uor idel villaggio il primo battesimo d’un ader ente di Zollik on.

Ciò che avvince in questa scena è la sua a postolica semplicità. Non si può immaginare una

 più gr ande contraddizione di quella fra il battesimo al pozzo di Hir slanden e i battesimi che aquel tempo venivano celebrati nelle chiese della città di Zurigo e della r egione circostante, dovenon era cambiato niente per la paura che il Consiglio aveva delle nuove pratiche e dove i bam-

 bini venivano ancora battezzati da Zwingli e dai pastori riformati secondo l’uso cattolicosgridando ed esorcizzando il demonio, segnando con la croce, bagnando con la saliva e ungendocon olio santo. A Hir slanden, invece, tutti questi inutili orpelIi non c’erano, come non c’er anostati nel battesimo della cristianità delle origini.

Così come la rif orma del battesimo era impor tante per gli iniziator i del movimentoana battista, altrettanto lo er a quella della Cena del Signor e. Domenica 22 gennaio 1525 (o lunedì23) vediamo Konrad Grebel off iciar e la cele brazione della Cena del Signore in casa di JacobHottinger a Zollikon. Altre cele br azioni eb bero luogo in var ie case dur ante la settimana, in par te

collegate col battesimo e in par te senza questa connessione, sem plicemente come incontri per la

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 11/33

  11

Cena del Signore. La litur gia er a la più sem plice che potesse immaginarsi. All’inizio si leggevaun passo del Nuovo Testamento sull’istituzione della Cena del Signore, alla lettura seguiva una

 br eve r if lessione sul significato della Cena, quindi venivano r i par titi il pane e il vino. Diciamolo pure di nuovo: la differ enza tra la cele brazione della Cena del Signore a ZolIikon

e la manier a in cui Zwingli e i suoi pastori cele bravano la Cena in quello stesso gennaio 1525

era tanto grande da r ender le irreconcilia bili. Sugli altar i della Gr ossmiinster, nella chiesa diZollik on e in tutte le altr e chiese di Zurigo c’era ancor a l’ostensorio con l’ostia e, davanti, con la pianeta addosso, c’er a il pastor e rifor mato che cele br ava la messa cattolica in latino (omettendola  par te del sacrif icio) e  por geva alla congr egazione la par ticola, ma non il calice. A Zollikon,

invece, nel soggiorno d’una casa di contadini, i laici spezzavano il comune pane e lo distribuivanoinsieme col vino a tutti i partecipanti: era una rivoluzione nella storia della celebrazione della Cenadel Signore e, credo, una rivoluzione necessaria e sana! 

Sul significato che quelli di Zollikon davano alla nuova Cena c’informano  bene i verbalidegl’inter r ogator i. Oggenf uss testimoniò che in casa di Hottinger la Cena del Signore f u cele-

 br ata con l’idea che «da quel momento in poi essi volevano vivere e perseverare in una vita

cristiana». La  partecipazione alla Cena implicava quindi l’impegno a vivere una vita cristiana.

Jörg Schad confessò che avevano s pezzato il pane e lo avevano mangiato con l’intendimento che«avrebbero sempre avuto Dio nei loro cuori e pensato a Lui». La Cena del Signore era, dunque, unimpegno ad amare Dio!

Ma ancor più frequentemente troviamo in questa prima settimana una terza inter  pretazionedella Cena, q uando cioè ci si rif erì ad essa come «un pane d’amore e di condivisione cristiana»,come a «un segno d’amore f raterno e di pace », come a un’occasione per «manifestare ad ognuno

amore fraterno» . Mangiare il  pane e  bere il vino insieme sim boleggiava un mutuo vincolof r aterno; la Cena del Signore era un  pasto comunitario, un pasto d’amore, con evidenteriferimento a 1 Cor. 10:17 : «Siccome vi è un unico pane, noi, che siamo molti, siamo un corpo

unico ». Avver tiamo che in queste riunioni, dove si cele brava la Cena del Signor e con pur itana

solennità,  pulsava il ver o cuore della giovane chiesa. Quelli che vi par tecipavano sentivanod’esser e una communio sanct orum , una comunione di santi str etti insieme dallo stesso vincolo euniti nell’amor e per Dio e per i loro compagni.

Ci domandiamo ora  per ché Zwingli non aveva ancor a intr odotto una simile cele brazione purificata della Cena del Signore.

Chi glielo impedì f u solo il Consiglio di Zurigo, al quale s’era sottomesso. E così gliana battisti lo pr ecedettero in quanto, come  primi  pr ecursor i dell’idea di chiesa liber a, osar onosuper ar e il modello di chiesa di Stato e impiantar ono la struttura della lor o chiesa senza la tuteladell’autorità gover nativa.

A bbiamo visto che Röubli, come pur e Hàtzer , Castelber ger  e Brötli, er ano stati messi al bando e che dovetter o im pegnar si, giurando, a lasciar e il territor io della città di Zur igo entro otto

giorni a f ar data dal 21 gennaio.R uedi Thomann, vecchio agr icoltor e d’una  ben conosciuta famiglia di Zollikon, non volle

lasciare passare q uesto ter mine senza incontr ar e due degli uomini messi al  bando ai q uali eraevidentemente legato e invitò Röubli e Brötli a una cena d’addio per mer coledì 25 gennaio a casasua, che si tr ovava nella par te di Zollikon conosciuta come «Gstad». Oltr e ai due teologi e al

 padrone di casa c’er a Marx Bosshar t, gener o di Thomann, che viveva in casa del suocero.Mentr e i quattro uomini stavano ancor a mangiando entr arono Manz e Blaur ock. Ruedi Thomannnon conosceva ancora i due  per sonalmente. Perché essi andarono da lui quella sera? Nonandar ono  per  lui, ma per ché doveva tener si in casa sua una riunione religiosa « proibita»! Seq uella riunione er a stata proposta da Ruedi Thomann stesso o da Brötli e Röubli non è datosa pere. In ogni caso Ruedi Thomann aveva messo a dis posizione il soggiorno di casa sua.

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 12/33

  12

Dopo cena compar ver o altri tre visitatori: Heinr ich Thomann, f r atello di R uedi, il vecchioJaco b Hottinger , d’una delle  più note famiglie di Zollikon, e Hans Br ugg bach di Zumik on,villaggio vicino a Zollikon. Nove uomini: cinque contadini, tre teologi e Manz, cultor e del sa per esecolare, pr esero posto intorno a un tavolo e tennero uno studio biblico. Lessero dal  NuovoTestamento e discussero. Che cosa lessero e di che cosa discussero? Evidentemente

consider arono che l’anima umana è perduta nel peccato e che secondo la Sacra Scrittur a sarannosalvati solo color o che si r avvedono e si f anno  battezzar e. Poi, inas pettatamente, HansBr ugg bach si alzò e si dolse dei suoi peccati, « pianse e confessò che gr an peccator e egli f osse»,su pplicò i suoi com pagni di pr egar e Dio  per  lui e chiese che gli fosse impartito il segno del

 battesimo. Questo for te sussult o di convinzione di  peccato in Br ugg bach si s piega soltanto seq uella ser a parlarono di colpa e di conversione, e indubbiamente con spirito evangelistico. Larichiesta di Bruggbach di essere battezzato venne accolta e la celebrazione fu semplice ma nonsenza dignità. Il battesimo fu inserito in una breve liturgia officiata alternativamente da Blaurock e da Manz. Prima Blaurock domandò a Hans Bruggbach se desiderava il battesimo (Blaurock usò la parola «Grazia»). Bruggbach rispose di sì. Quindi Manz citò la frase usata in una similecircostanza nel Nuovo Testamento: « C’è forse qualcuno che possa negare l’acqua e impedire

che siano battezzati ... ?» (At 10:47). Blaurock rispose: «Nessuno». Allora Manz prese unmestolo di metallo col manico, come se ne usavano allora in cucina, e versò acqua sul capo delcandidato dicendo: « lo ti battezzo nel nome di Dio il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo» (cfr. Mt28:19).

A questo primo battesimo seguì nella stessa riunione un secondo: Jacob Hottinger, che nellesettimane precedenti s’era dimostrato fedele seguace di Manz e di Grebel, si alzò e si lasciòsimilmente battezzare da Manz. Questi battesimi erano certamente lo scopo principale dellariunione, che non ebbe un carattere devozionale nel senso usuale, ma piuttosto quello d’unincontro di risveglio che avrebbe dovuto portare al ravvedimento e al battesimo i presenti.

La serata si concluse con la Cena del Signore. Blaurock indicò il pane e il vino ch’eranosulla tavola, e spezzò il pane in pezzi. Alla distribuzione della Cena del Signore fece precedereuna meditazione che ci è stata in parte tramandata. Secondo quanto riferì Ruedi Thomann,Blaurock disse: «Chi crede che Dio lo ha redento con la sua morte e con il suo sangue rossovenga e mangi con me del pane e beva con me di questo vino». La Cena fu dunque, con queste

 parole, una celebrazione per coloro che sapevano d’essere redenti.La riunione in casa di Ruedi Thomann fu conversazione biblica, evangelizzazione e

celebrazione cultuale. Ma fu anche, e non da ultimo, un modo di guadagnare nuovi membri allacomunità anabattista appena sorta. Sotto quest’ultimo aspetto la serata non ebbe particolaresuccesso. Due dei presenti si lasciarono battezzare e furono ammessi nella chiesa. Ma gli altri?Manz, Blaurock, Röubli e Brötli erano stati ribattezzati pochi giorni prima, il 21 gennaio o

 pressappoco. Ne rimanevano tre che non si decisero per il nuovo battesimo in quella riunione:

Ruedi Thomann, Heinrich Thomann e Marx Bosshart. Di Heinrich Thomann sappiamo che laserata, che secondo le intenzioni degli organizzatori avrebbe dovuto attrarlo, piuttosto lo respinse.Quando vide il battesimo e la celebrazione della Cena del Signore cominciò a sudare, come disseegli stesso, e sarebbe scappato fuori della porta se avesse dovuto parteciparvi: era il sudore della

 paura quello che trasudava dai pori del vecchio. Nessuna meraviglia! Ciò che vide dev’essereapparso a quest’uomo di tendenza conservatrice una profanazione della religione: lì, nella casad’un contadino, un tale spezzava pane comune e lo distribuiva insieme col vino, e un laicoofficiava il santo battesimo in forme nuove e inusitate e, in più, ad adulti ch’erano già stati unavolta battezzati.

Heinrich Thomann era comunque l’unico ad aver trovato inquietante ciò che accadde nellariunione del 25 gennaio. Doveva sentirsi interiormente distante dal gruppo e forse s’era accostato

solo per curiosità alla comunità religiosa. Suo fratello Ruedi era invece vicino al movimento

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 13/33

  13

anabattista, altrimenti non avrebbe invitato Brötli e Röubli. Anche Marx Bosshart fu toccato dalnuovo movimento. Bosshart non aveva potuto decidere quella stessa sera di lasciarsi battezzare,ma ciò che aveva provato continuò a turbarlo. Dopo che i visitatori se ne andarono Blaurock eManz rimasero con Thomann la notte e Marx si ritirò in camera sua, ma non riusciva a prenderesonno. Durante la notte quella cosa «continuò ad attaccarlo », come si espresse egli stesso, cioè

rimase disturbato e non trovò altra via d’uscita che quella di chiedere a Dio di fargli capire checosa era giusto fare. Verso la mattina il discernimento per il quale aveva pregato si affacciò nelsuo animo con la forza della convinzione. Ora sapeva: doveva lasciarsi battezzare. Si alzò molto

 presto la mattina del 26 gennaio, svegliò suo suocero e poi Manz e Blaurock. Fra il giovanecontadino e Blaurock ci fu un colloquio intimo il cui contenuto principale è stato riferito daRuedi Thomann che l’udì per caso. Blaurock disse a Marx: «Finora sei stato un allegrogiovanotto» e lo esortò poi sulla base di Ef. 4:22-24, a svestirsi del vecchio Adamo per rivestirsidel nuovo e a ravvedersi. Bosshart era pronto a farlo. Dopo avere accertato la sua volontà diravvedersi, condizione principale del battesimo, Blaurock poté battezzarlo. Quello stesso annoincontriamo Bosshart come predicatore anabattista itinerante nella regione alta di Zurigo.

Poi fu il turno di Ruedi Thomann che aveva esitato fino ad allora e che Blaurock decise di

sollecitare: «Sei vecchio e vicino alla morte, tu pure devi ravvederti e chiedere il battesimo!».Ruedi era propenso, e Blaurock introdusse anche lui nella nuova comunità. E con lui si chiuse ilcerchio. Tutti i partecipanti alla riunione del 25 gennaio avevano ricevuto il segno del battesimo,tranne Heinrich Thomann, che ne era estraneo. Ma uno come Blaurock non poteva accontentarsi.

 Non si racconta in At. 16:33 del carceriere di Filippi che fu battezzato insieme con tutti i suoi?Una comunità di persone d’orientamento anabattista che voleva ripristinare il modello cristiano

 primitivo non doveva prendere in considerazione anche quest’aspetto? Così rifletté Blaurock e,conseguentemente, premette su Ruedi Thomann perché facesse battezzare anche la sua famigliae i suoi lavoranti. Thomann fu d’accordo, e quella mattina di gennaio la fattoria di Gstad vide unaltro battesimo comunitario secondo l’uso apostolico.

Due giorni dopo, venerdì 27 gennaio 1525, fu organizzata un’altra riunione familiare, ancoraa Gstad, questa volta però in casa di Hans Murer. La dirigeva Brötli, la cui partenza eraimminente. Fra i partecipanti c’erano Heinrich Thomann, Lienhard Bleuler, Konrad Hottinger eil figlio di Hans Bruggbach di Zumikon, che già conosciamo. Brötli ebbe la gioia di vedere gliultimi tre uomini menzionati chiedere il battesimo, che amministrò subito versando acqua su diloro. Anche questa volta Heinrich Thomann non si ravvide. Più tardi dichiarò d’essersi sentito«rizzare i capelli in testa» quando vide Brötli battezzare i tre uomini .

Sappiamo di un altro incontro in casa di Felix Kienast, dove Felix Manz battezzò ilcontadino Jörg Schad ed altri, ma non è possibile determinare in quale giorno della settimana siaavvenuto fra il 22 e il 29 gennaio. Evidentemente c’erano riunioni ogni giorno, specialmente lasera. Brötli celebrò la maggior parte dei battesimi, altri furono celebrati da Blaurock e da Manz,

come abbiamo visto. Rudolf Hottinger ammette d’aver battezzato una giovane che lo implorava piangendo. Konrad Grebel, che già all’inizio della settimana era partito per Sciaffusa, non battezzò nessuno a Zollikon.

Abbiamo seguito gli eventi fino a venerdì. Due giorni dopo, la mattina di domenica 29gennaio, quelli che andarono in chiesa a Zollikon assistettero a uno spiacevole incidente. S’eranorecati in chiesa per il culto e il loro pastore, Niklaus Billeter, stava per salire sul pulpito quandofra gli ascoltatori un uomo si alzò dalla panca e gli sbarrò il passo: era Jörg Cajakob, dettoBlaurock, riconoscibile per i capelli neri, la tonsura e il vestito blu.

Tra i due ci fu una conversazione concitata davanti alla comunità. Blaurock pose al pastoreuna domanda retorica chiedendogli che cosa intendesse fare. Billeter rispose da buon zwingliano:«Predicherò la Parola di Dio », Blaurock replicò: «Non tu, ma io sono stato mandato a

 predicare», Billeter gli fece osservare che se c’era qualcuno che era stato mandato a predicare era

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 14/33

  14

lui, inviato dal Collegio canonico della Cattedrale di Zurigo che insediava da sempre il clero aZollikon.

Blaurock non si accontentò di questa informazione e continuò a parlare. Intanto Billeter,salito sul pulpito, aveva cominciato a predicare. Blaurock continuava a disturbare e Billeter in-terruppe il sermone, scese dal pulpito e si volse verso la porta per sedare la confusione, non

certamente per lasciare il suo posto nel pulpito al contestatore. Ma Billeter aveva fatto i contisenza pensare alla congregazione. Alcuni dei presenti non capirono i suoi atteggiamenti e glichiesero di starsene lì fermo. Così Billeter salì di nuovo sul pulpito e riprese il sermoneesortando la gente a non disturbare e invitando chi volesse mostrargli i suoi errori a farlo

 privatamente nella parrocchia, richiesta che non poteva non essere condivisa.Blaurock accusò il colpo e interruppe nuovamente il sermone sfidando Billeter con le parole

del racconto della purificazione del tempio: «È scritto: la mia casa sarà chiamata casa di pre-ghiera, ma voi ne fate un covo di ladri» (Mt 21:13). Blaurock aveva con sé un bastone e la

 passione con la quale urlò queste parole esplose con tre o quattro colpi di bastone sulla panca.Era ormai troppo. Il vicegovernatore Wuest, presente in chiesa, si alzò e minacciò di

arrestare il disturbatore se non avesse smesso immediatamente. Blaurock si calmò e l’incidente

fu chiuso.Che cosa voleva veramente Blaurock? Voleva fare a Zollikon la stessa cosa che sarebbe

riuscito a fare sei mesi più tardi a Hinwil, nella regione alta di Zurigo. L’8 ottobre 1525, mentrela gente era in chiesa per il regolare culto mattutino della domenica e aspettava il pastore, primache questi (Hans Brennwald) apparisse, dunque prima dell’inizio del culto, Jörg Blaurock salì sul

 pulpito e predicò presentandosi con questo argomento: «Di chi è questa casa? È la casa di Dio,dove si dovrebbe proclamare la Parola di Dio, e allora io sono qui come inviato del Padre per 

 proclamare la Parola di Dio».Un’occupazione, dunque, del pulpito! Brennwald arrivò troppo tardi, non poté scacciare

l’intruso e dovette chiamare in aiuto il balivo.Anche a Zollikon Blaurock avrebbe certamente voluto occupare il pulpito. Ma non vi riuscì

 perché il pastore era già lì, pronto. Perché avesse preso di mira il pulpito è chiaro: per un tipoimpulsivo come Blaurock lo sviluppo del movimento anabattista a Zurigo procedeva troppolentamente e voleva tentare di convertire la gente possibilmente di colpo, predicando nella chiesa.Si sentiva autorizzato a fare ciò dal suo fortissimo senso della missione. Sentiva d’essere un

 profeta con una vocazione diretta, chiamato a diffondere la Parola di Dio e a purificare il tempio.Ma la prova di forza a Zollikon fallì. Blaurock non poté comunicare il suo messaggio alla

gente. Al contrario, con la sua fuga in avanti piantò il seme del declino della congregazioneanabattista a Zollikon, perché in seguito all’incidente nella chiesa le autorità statali sentirono didovere intervenire. Lunedì 30 gennaio 1525 i gendarmi arrivarono a Zollikon e arrestaronoBlaurock, Manz e tutti i contadini ch’erano stati battezzati negli ultimi otto giorni.

Così finirono gli otto giorni della primavera della chiesa anabattista di Zollikon, cioè i giornidella prima crescita indisturbata. Ora era venuto il tempo della repressione dell’autorità, delleammende e delle carcerazioni. Poi, nell’estate, verrà per la comunità anabattista di Zollikon iltempo del dissolvimento interno ed esterno.

Avendo rivissuto il corso degli eventi accaduti a Zollikon dal 22 al 29 gennaio 1525, restaora da esaminare trasversalmente questa memorabile settimana per ricavarne una valutazione dal

 punto di vista della religiosità, della teologia e della sociologia.Se cerchiamo di dare un titolo ai processi interni di questi otto giorni, il concetto di

«movimento di risveglio» si propone da sé. Si comprende che si tratta in fondo della nascitaimprovvisa d’un risveglio religioso nel quale non alcuni pochi qua e là, ma un gruppoconsiderevole è afferrato con forza immediata da una personale disposizione cristiana al

ravvedimento, persone che si schiudono alla gioia della redenzione.

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 15/33

  15

Questo accade a Zollikon. Dai verbali degli interrogatori il processo di ravvedimento èancora riconoscibile chiaramente nel suo procedere. Inizia quando alle singole persone la co-scienza comincia a rimordere ed esse diventano inquiete per il loro stato peccaminoso. Il passosuccessivo si ha quando implorano Dio per la convinzione di peccato. Segue il pieno ricono-scimento della loro situazione, quando prendono coscienza delle proprie colpe e dei propri

 peccati.È sorprendente quanto profonda possa essere questa coscienza di peccato. Konrad Hottinger si rese conto d’essere un gran peccatore e che nessun peccatore poteva salvarsi. Similmente siespresse Hans Bruggbach. Jorg Schad giunse alla conclusione d’aver trascorso tutti i suoi giorninel vizio e nel peccato. È certo che questi uomini non pensavano solo alle singole azioni

 peccaminose. Avevano vissuto fino a quel momento da cittadini e membri di chiesa piuttostoonesti, ma divennero consci che tutto il loro passato non poteva eludere il giudizio imparziale diDio e che erano condannati a causa del peccato originale. È la comprensione che la RiformaProtestante ha del peccato quella nella quale qui ci si imbatte, non come astratta teoria, bensìcome esperienza personale.

L’impatto di questa esperienza era sottolineato dalle forti emozioni che l’accompagnavano.

Quei contadini, che in altre circostanze avrebbero celato i loro sentimenti, scoppiarono insinghiozzi e piansero ad alta voce.

La via della conversione a Zollikon ha altre due tappe. Dalla profondità del travaglio del peccato si leva l’invocazione della salvezza, della «purificazione e del perdono dei peccati »,della «grazia di Dio », Ma quelli che invocano l’aiuto sanno di poter contare sul perdono di Diosolo quando hanno deciso di cessare di peccare. Jörg Schad confessa d’aver riconosciuto i suoi

 peccati per grazia di Dio e sa che Dio lo perdonerà «se smetterà di peccare ».Il perdono viene sperimentato nel battesimo. Visto come segno visibile del perdono concesso

da Dio al peccatore, il battesimo mette fine alla «lotta del ravvedimento» portando la liberazionedal peso opprimente del peccato. Blaurock domandò agli uomini in casa di Ruedi Thomann seanelavano la grazia di Dio, e quando gli risposero di sì, li battezzò. Il battesimo è segno dellaGrazia.

Ma il battesimo ha anche un altro significato. Rudolf Breitiner, sconvolto fino alle lacrimedal peso del peccato, dichiarò a Brötli che, «d’ora in poi avrebbe evitato tutti i suoi peccati e checome segno di questo avrebbe dovuto battezzarlo ». Breitiner voleva non peccare più, ma per 

 poter tenere fede alla sua decisione aveva bisogno del battesimo. Il battesimo è compresoevidentemente come assenso divino e conferma della decisione umana. Dalla bocca di JörgSchad ascoltiamo che «chiese il segno dell’amore fraterno perché avrebbe voluto amare il prossi-mo come se stesso e si lasciò versare acqua addosso». Schad voleva cominciare una nuova vita evivere in seguito secondo il modello del Sermone sul Monte: «Tutte le cose che voi volete chegli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro» (Mt 7:12), ma per riuscire in questo suo proposito

aveva bisogno del battesimo come segno dell’amore fraterno, cioè come segno che rende possibile quest’amore.A Zollikon il battesimo ha un doppio significato: afferma che Dio elargisce la Grazia alla

 persona che si ravvede e, insieme, che dà alla persona perdonata la forza di vivere una vita nuova.Possiamo dunque osservare nei contadini di Zollikon un processo completo e compiuto di

trasformazione interiore. Come osserviamo sempre nei movimenti di risveglio, questi fatti hannoil carattere dell’impulso irresistibile e prorompente. Quando il giudice domandò a HansBruggbach perché s’era lasciato battezzare, questi rispose che «ne era stato afferrato in manieratale che dovette semplicemente farlo ». In Rudolf Breitiner la convinzione di peccato non affioròdurante una riunione, ma sotto il cielo aperto, proprio mentre andava con Brötli e Felix Manz a

 Nebelbach: si fermò e cominciò a piangere e a dolersi dei suoi peccati, richiamò indietro Bròtli

che nel frattempo era andato avanti e gli chiese di battezzarlo.

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 16/33

  16

Conosciamo la critica fatta da Goethe al modo di scrivere la storia della Chiesa. Nel nono deisuoi Zahmen Xenien dice: «Non m’interessa la storia della Chiesa? Non ci vedo altro che preti.Che cosa ne è dei cristiani, della gente comune, di questo non trovo nulla». In effetti, le fontidella storia della Chiesa ci mostrano come i teologi hanno sentito e pensato, oppure ciò chegrandi personalità hanno interiormente vissuto, ma dei conflitti dell’animo del cristiano comune

e anonimo non ci dicono quasi nulla. I verbali degli interrogatori di Zollikon a nostradisposizione costituiscono sotto questo aspetto un’eccezione, perché ci permettono di scrutaredentro i cuori degli uomini semplici del popolo e di partecipare alle loro pene e alle loro gioiespirituali.

 Non sono solo i documenti di Zollikon ad essere straordinari, lo è anche il loro contenuto. Non so di alcun fenomeno di risveglio dal tempo della Riforma Protestante simile a quello chequi ci viene raccontato. Soprattutto non ho mai incontrato altrove questa quasi turbinosaesplosione dello spirito di ravvedimento che afferra un intero gruppo di persone.

Un tale singolare movimento di ravvedimento dev’essere spiegato. Avendo sinoraconsiderato la sua evoluzione esterna ed interna durante i primi otto giorni, dobbiamo orainterrogarci circa le spinte che in ultima analisi lo fecero precipitare. Voglio distinguere fra i

moventi teologici e gl’impulsi personali.Si può dimostrare che Konrad Grebel e il suo circolo, dunque gli oppositori del battesimo dei

 bambini a Zurigo, erano giunti già nel 1524 alla convinzione fondata sul Nuovo Testamento cheil ravvedimento doveva precedere il battesimo e che non dovevano essere battezzate persone nonravvedute. Pensavano che la persona da battezzare doveva avere un’età che la rendesse capace diravvedersi, perciò potevano essere battezzate solo persone adulte e ravvedute.

All’inizio era soltanto una dottrina, poi divenne prassi intorno al 20 gennaio 1525 quando il battesimo degli adulti fu introdotto nella pratica. Questo comportava che alle persone chevolevano essere ribattezzate si diceva: «Prima dovete ravvedervi, cioè dovete essere convertite».Alla conversione o ravvedimento personale veniva attribuita un’importanza decisiva in quantointroduzione al battesimo. Senza ravvedimento non c’era battesimo, cioè non c’era redenzione.

Dietro il risveglio di Zollikon c’è una nuova dottrina del ravvedimento che costituisce laragione teologica del movimento. Ma il vero impulso fu dato dalla predicazione che si sviluppòsulla base della dottrina del ravvedimento. L’animazione religiosa che abbiamo appenaesaminato fu messa in movimento dalle personalità apparse a Zollikon, che dettero voce conautorità all’invito al ravvedimento.

Conosciamo i predicatori: Grebel, Manz, Brötli, Blaurock. La figura che spicca fra costoro èBlaurock (Jörg Cajakob), figlio di contadini retoromanci di Bonaduz nei Grigioni, prete cattolicoa Trins, il quale verso l’anno 1523 ruppe con la sua vecchia fede e divenne zwingliano. Quellostesso anno si sposò e, trentenne, lo vediamo comparire a Zurigo per la prima volta alla disputasul battesimo del 17 gennaio 1525, quando si batte contro il battesimo dei bambini.

Blaurock era una testa calda. I suoi amici lo chiamavano « il secondo Paolo», per significareche c’era in lui una certa forza apostolica di persuasione. Oggi lo chiameremmo probabilmenteun evangelizzatore. Abbiamo sentito quanto convincente fosse quando parlò alle coscienze delgiovane Marx Bosshart e del vecchio Thomann, e come incalzasse Ruedi Thomann perché silasciasse battezzare con tutta la famiglia. Era un tipo dinamico. Il movimento di risveglio diZollikon dev’essere ascritto in primo luogo alla sua iniziativa evangelistica.

Che Blaurock non mancasse d’impetuosità è dimostrato dalla « tempesta» nella chiesa diZollikon il 29 gennaio. Certo si trattava del confronto con un pastore tendenzialmente ostile, mase la predicazione di Blaurock nelle riunioni e la sua cura d’anime ebbero qualcosa d’impetuosonon sappiamo. È possibile, e può darsi, che molti si siano semplicemente lasciati trasportare daltemperamento e dalla forza di suggestione di questa persona impetuosa.

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 17/33

  17

 Nei suoi scritti, molto letti al suo tempo, e specialmente nella sua nota opera sulla Riforma ele sue fazìonì, Ludwig Keller ha sostenuto che c’è una stretta connessione storica fra glianabattisti del tempo della Riforma Protestante e i Valdesi e altre « sètte» indipendenti da Romanel Medioevo. Secondo lui gli anabattisti altri non furono che i continuatori delle correnti me-dievali che si situavano fuori della Chiesa. Di quando in quando incontriamo ancora oggi

quest’interpretazione.Una buona possibilità di chiarire questo antico problema è data dalla ricerca sull’origine deifondamenti teologici del movimento anabattista di Zollikon. La comunità anabattista di Zollikondel 1525 fu la più antica mai esistita, e se bisogna cercar da qualche parte, si deve partire dalla

 posizione teologica di questa chiesa per argomentare poi se la causa anabattista sia nata sulterreno del Medioevo o su quello della Riforma Protestante.

Vediamo brevemente i singoli punti di questa teologia anabattista allo stato nascente, per come possiamo identificarla a Zollikon nella settimana che va dal 22 al 29 gennaio. Jörg Schad eMarx Bosshart riferirono d’aver pregato Dio per la convinzione di peccato. Sapevano che nonsolo il perdono dei peccati è un dono di Dio, ma che anche la convinzione di peccato che lo

 precede lo è. Gli anabattisti di Zollikon, e specialmente i loro capi, lo avevano appreso dal

messaggio di Zwingli e avevano mutuato da lui anche la coscienza della perdizione assoluta del-l’uomo non rigenerato, come pure l’idea che la redenzione si fonda sulla Grazia soltanto. Che lavia della salvezza è proprio fin dal principio sotto il segno della sola grafia è la scoperta decisivadella Riforma Protestante, e vale anche per gli anabattisti di Zollikon, mentre il Medioevo,Valdesi compresi, non sa nulla di ciò.

Sulla questione dei sacramenti gli anabattisti di Zollikon erano discepoli di Zwingli perché,in contrasto con il Cattolicesimo e con Lutero, comprendevano il battesimo e la Cena del Signoresimbolicamente e non sacramentaI mente: la Cena del Signore era per loro parabola dellafraternità dei cristiani, non o fferta del Corpo di Cristo; il battesimo non mediava il perdono dei

 peccati, era segno che indicava il perdono dei peccati concesso da Dio al credente.L’influenza di Zwingli è ancor più evidente nella maniera con la quale, per esempio, il

contadino ribattezzato Lienhard Bleuler spiegò il suo rapporto con Dio in Cristo. AI giudice chegli chiese di rinunciare in avvenire alla pratica del secondo battesimo rispose « d’essere servo diDio e di non avere più autorità e potere su se stesso, d’essersi arruolato con il capitano GesùCristo e di andare con lui alla morte, e che ciò che egli gli chiede e gli ordina lo farà e adempirà»».

Si tratta sino in fondo di formulazioni zwingliane. Cristo, il capitano nelle cui truppe cisiamo arruolati, per il quale versiamo il nostro sangue e che ci dona il suo Spirito è un’immaginericorrente in Zwingli. Bleuler vive interamente preso da quest’idea. Ai giudici dice: « Non posso

 più disporre di me stesso perché sono divenuto un soldato di Cristo, da lui ricevo i miei ordini.Se sarà necessario, andrò a morire per il mio capitano».

Anche Rudolf Hottinger si esprime così. Sa d’essere un servo e uno schiavo di Dio e didovere «ascoltare» e aspettare ciò che lo Spirito di Dio gli mostrerà, gl’insegnerà e gli ordinerà.Questo sentimento di dipendenza assoluta del cristiano dagli ordini di Dio è il tipo diautocomprensione cristiana che Zwingli insegnò. Senza dubbio Rudolf Hottinger e i suoi amicierano stati in origine seguaci assai fedeli del Riformatore di Zurigo, dal momento che capirono

 bene il pensiero di Zwingli circa la posizione del cristiano. Ma poi rivolsero contro Zwingli e lasua conduzione della chiesa proprio quella coscienza della guida personale da parte di Dio per laquale dovevano essere grati al Riformatore.

Dalla convinzione di poter sapere d’essere servi di Dio e soldati di Cristo nasce negli uominidi Zollikon la coscienza della loro indipendenza nei confronti della chiesa di Zurigo e neiconfronti dello Stato. Rudolf Rutschmann dichiarò per sé e per conto degli altri quattordici

contadini di Zollikon suoi compagni di carcere «d’essersi lasciato battezzare. E poiché è un servo,

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 18/33

  18

uno schiavo e un uomo obbediente a Dio, farà ciò che lo Spirito di Dio gli consiglia, insegna eordina. E perciò non si rimetterà al giudizio di alcuno né si lascerà dissuadere da alcuna autoritàmondana. Per il resto sarà rispettoso e ubbidiente verso i suoi onorati signori di Zurigo in ognicosa che non contraddica la volontà di Dio».

Chi non percepisce lo spirito della Riforma in questa coraggiosa dichiarazione dei quindici

vignaioli di Zollikon? Lutero aveva detto qualcosa di simile a Worms. E pure Zwingli, parti-colarmente all’inizio, aveva fondamentalmente respinto l’interferenza dell’autorità civile nellequestioni religiose e di coscienza e aveva reclamato la libertà della fede, soprattutto quando s’eratrattato di stati cattolici. Ora gli toccava sentire che questa stessa richiesta veniva fatta daZollikon al governo evangelico di Zurigo.

Si può certo affermare che il terreno sul quale si sviluppò il nuovo pensiero di Grebel, Manz,Brötli, Blaurock e dei loro seguaci non fu il Medioevo né il Cattolicesimo né il Valdismo, bensìl’insegnamento riformato di Zwingli. I primi anabattisti passarono tutti per la scuola di Zwingli evi assimilarono gli elementi centrali della fede evangelica, che non avrebbero mai piùdimenticato.

Ma i discepoli non si allontanarono dal maestro? Certo. Collocarono il ravvedimento prima

del battesimo, praticarono il battesimo degli adulti, misero in risalto che il battesimo significaanche forza di vivere una vita nuova, celebrarono la Cena del Signore come pasto comunitario difraternità e rifiutarono la chiesa di Stato e di popolo.

Queste erano nell’anno 1525 le differenze fra l’anabattismo e Zwingli. Ma in che direzioneandavano? Volevano gli anabattisti ritornare al Medioevo e cercare di recuperarlo? Al contrario!Deviando dalla linea di Zwingli su alcuni punti volevano far progredire la Riforma Protestante,volevano continuare a costruire sulle basi poste da Zwingli. Le deviazioni da Zwingli andavanonella direzione di una più letterale, anche più stretta aderenza alla Sacra Scrittura. L’autoritàdella Bibbia era la norma sia per Zwingli sia per gli anabattisti allontanatisi da lui, ma quantoall’applicazione di tale norma nelle questioni specifiche gli anabattisti pensavano piùletteralmente, più biblicisticarnente. Così nacque la contraddizione fra l’insegnamento di Zwinglie i suoi discepoli ultrazwingliani. Si può dire che l’anabattismo proprio nella diversa maniera dirapportarsi solo alla Sacra Scrittura rimase figlio, per la verità caparbio, della RiformaProtestante.

Un’altra domanda attende risposta. Il risveglio di Zollikon fu di natura autenticamentereligiosa, o fu condizionato anche da fattori politici e sociali? Fino a che punto le condizioni eco-nomiche pesarono sul sorgere e sul propagarsi del movimento anabattista non è statosufficientemente chiarito. Ora vogliamo cercare una risposta a questa domanda per quantoconcerne Zollikon36.

Zwingli accusò gli anabattisti di Zollikon di nutrire tendenze comunistiche: « Questi esaltativogliono che i beni della povera gente siano in comune, ma non vogliono per nulla che lo siano i

loro, seppure ne abbiano». A sostegno di quest’affermazione citò un tessitore di nome Heini Frig,conosciuto come « Gigli» a Hirslanden presso Zurigo, il quale gli aveva detto che gli anabattistidi Zollikon si sarebbero mangiate le sue provviste per l’invemo ss. Incontriamo questo Friganche nei verbali degli interrogatori. S’era fatto battezzare nella settimana fra il 22 e il 29gennaio e fu arrestato insieme con i suoi con fratelli il 30 gennaio. Diversamente dagli altrianabattisti incarcerati ritrattò molto presto e accusò i suoi amici di prima di simpatie comuni-stiche. Depose d’aver subìto pressioni dagli anabattisti di Zollikon per vendere la sua piccolafattoria e lasciare il suo lavoro. Il piano sarebbe stato questo, che tutte le cose dovevano esseremesse insieme e depositate in una cassa comune, dalla quale tutti avrebbero attinto per vivere.

Qui Frig va al di là di quanto aveva già detto a Zwingli. Quale delle sue due dichiarazioni è più vicina alla verità? Può essere considerato un testimone attendibile? Dal momento che la sua

affermazione è l’unica del genere e non è confermata da un solo documento, bisogna andar cauti.

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 19/33

  19

Inoltre le stesse autorità di Zurigo non presero evidentemente in seria considerazione la suatestimonianza, giacché fra le domande poste dal giudice istruttore agli anabattisti incarcerati nel1525 mancava quella circa la comunione dei beni, nonostante Heini Frig avesse fatto questagrave accusa all’inizio dell’anno. Ritengo che, date le circostanze, si possa mettere seriamente indubbio l’esistenza d’un comunismo a Zollikon.

Le persone che sappiamo essere state battezzate a Zollikon fra il 22 e il 29 gennaio eranocirca trentacinque: una donna e trentaquattro uomini. Il nuovo battesimo era in quella primasettimana una cosa di uomini. Fra i trentaquattro battezzati c’erano quattro braccianti, gli altritrenta erano coltivatori diretti appartenenti a vecchie famiglie residenti di Zollikon come iBreitiner, i Bleuler, gli Hottinger, i Kienast, i Murer, i Rutschmann, i Thomann, e così via. GliHottinger erano quelli rappresentati in maggior numero.

Circa le condizioni economiche delle famiglie coinvolte nel movimento anabattista siamodebitori a Heinrich Bruppacher per le sue ricerche, confermate successivamente da Paul Guyer w.A Zollikon c’erano circa quaranta grossi agricoltori e quaranta piccoli coltivatori, e gli anabattistiappartenevano in prevalenza a quest’ultima classe. Non erano rappresentate fra gli anabattistialcune delle più ricche famiglie, come i Brunner, gli Ernst, i Falck, gli Hausler e gli Obrist. Circa

trenta dei quaranta piccoli coltivatori, la maggioranza, erano stati invece affascinati dalmovimento anabattista.

Interpretando questi dati possiamo affermare che i fattori economici ebbero una certa partenel risveglio anabattista di Zollikon? Pare di no. Dipendeva dalle condizioni economiche dei

 piccoli coltivatori. Se erano poveri avrebbero potuto aspettarsi dal movimento anabattista unmiglioramento della loro situazione, ma non dovrebbero essere considerati del ceto dei poveri.Per Bruppacher « essi non sono proprio poveri, se la cavano bene e decorosamente integrando laloro limitata attività agricola col lavoro a giornata o con un mestiere».

 Naturalmente sorprende che gli ambienti benestanti si siano tenuti da parte, mentre la genteche viveva in condizioni più umili abbia partecipato al risveglio. Ma è poi così diversa oggi la

 partecipazione delle differenti classi alla vita della chiesa? È una partecipazione che ha ben pocoa che fare con le aspirazioni economiche.

Che le aspettative di carattere sociale abbiano avuto un certo ruolo nel movimentoanabattista di Zollikon sembra estremamente improbabile alla luce dell’ardua lotta interiore che

 precedette la conversione d’ogni singola persona e degli sgomenti della coscienza (terrorescoscientiae) che quegli uomini dovettero patire. Quei contadini si preoccupavano non di denaro odi beni, ma della loro colpa dinanzi a Dio e della liberazione da questa colpa. ell’emergere dellachiesa anabattista di Zollikon abbiamo a che fare con la nascita d’una comunità di carattere

 puramente religioso.

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 20/33

  20

Capitolo III

 In conflitto con le autorità

Domenica 29 gennaio 1525 Johannes Brötli, primo capo della comunità anabattista diZollikon, doveva partire per l'esilio. La sua ultima parola agli amici della stessa fede che rimane-vano a Zurigo fu un monito, un avvertimento contro l'apostasia. La sua preoccupazione ècomprensibile: la comunità anabattista, la prima di questo genere, era nata solo otto giorni primae doveva ancora affrontare l'ora della prova.

Lunedì 30 gennaio furono arrestati a Zollikon Felix Manz e Jörg Blaurock, insieme con altreventicinque persone del posto: Hans Bichter, Lienhard Bleuler, Marx Bosshart, Hans Bruggbach,Uli Bruggbach, Rudolf Breitiner, Heinrich Fryg, Valentin Gredig, Hans Hottinger, HeiniHottinger, Heini Wisshans Hottinger, Jacob Hottinger, Konrad Hottinger e suo figlio Rudolf Hottinger (della parte alta del villaggio), Felix Kienast e suo figlio Hans Kienast, Ritz Keretz,Grosshans Murer, Hans Oggenfuss, Rudolf Rutschmann, Jòrg Schad, Fridli Schumacher, JacobUnholz e Hans Wüest. La motivazione dell'arresto di Manz e di Blaurock era ovvia. Dal 21gennaio a Manz era stato ingiunto di non parlare, ed egli aveva violato quest'ordine. Blaurock aveva disturbato il culto pubblico a Zollikon il 29 gennaio. In più i due avevano ribattezzatoalcuni adulti, nonostante il Consiglio Cittadino avesse espressamente decretato il 18 gennaio cheil battesimo degl'infanti doveva rimanere per l'avvenire la sola forma legittima di battesimo. Glialtri venticinque furono arrestati perché s'erano fatti battezzare per la seconda volta, in violazionedi quel decreto. In realtà il numero di coloro che erano stati battezzati a Zollikon fino a quel mo-mento era di trentacinque, perciò solo due terzi circa furono incarcerati il 30 gennaio.

Manz e Blaurock furono rinchiusi nel carcere statale di Zurigo, la torre di Wallenberg sul

fiume Limmat, Questa torre aveva solo nove celle ed era troppo piccola per contenere i venti-cinque contadini di Zollikon, perciò il Consiglio ordinò che fossero rinchiusi nel monasteroagostiniano di Zurigo, che era stato sgombrato solo otto settimane prima, il 3 dicembre 1524,quando i monaci erano stati costretti con la forza ad abbandonarlo. Ora doveva servire da

 prigione per gli anabattisti. I detenuti furono sistemati tutti insieme «in una sala del monastero», probabilmente la sala del capitolo o il refettorio.

Gli uomini di Zollikon furono rinchiusi nel monastero agostiniano per nove giorni, dal 30gennaio all'8 febbraio, per essere inquisiti e messi a confronto tra di loro. Al di là dell'istruttoria,il secondo obiettivo principale della detenzione era quello di convertire di nuovo gli anabattisti almodo di vedere zwingliano. Si potrebbe parlare di «custodia per la conversione». Il ConsiglioCittadino mise su una delegazione incaricandola di andare dagli anabattisti nel monastero per 

«ascoltare e vedere su che cosa essi insistevano e quale atteggiamento stessero assumendo». Ladelegazione era formata da tre chierici, Zwingli, Jud e Megander, e da quei tre membri delConsiglio che avevano diretto la retata del 30 gennaio a Zollikon. Era un pesante spiegamento diforze. I rappresentanti dell'autorità governativa e della teologia andarono da quella gente dicampagna in carcere per interrogarla. Di fronte a questa superiorità di forze la posizione deidetenuti era ancora più ingrata in quanto, essendo separati dai loro capi spirituali, Brötli, Manz eBlaurock, potevano contare solo e interamente sulle proprie risorse.

La discussione teologica nel monastero agostiniano riguardava la prova biblica del secondo battesimo. Zwingli dichiarò non esserci in nessun posto della Bibbia menzione alcuna di una solae medesima persona battezzata due volte. Quelli di Zollikon lo contraddissero richiamandosi al

 Nuovo Testamento, dove si dice che Paolo incontrò in Efeso alcune persone che erano state

 battezzate da Giovanni il Battista: «Paolo disse: Giovanni battezzò con il battesimo di

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 21/33

  21

ravvedimento, dicendo al popolo di credere in colui che veniva dopo di lui, cioè in Gesù. Uditoquesto, furono battezzati nel nome del Signore Gesù (At 19:1-7).

Questi discepoli efesini di Giovanni avevano ricevuto il battesimo effettivamente due volte: prima da Giovanni il Battista, poi da Paolo. Zwingli non avrebbe certo ammesso quest'unicainterpretazione possibile e sostenne che quegli uomini non erano stati battezzati ma soltanto

istruiti da Giovanni, e che solo Paolo aveva amministrato loro il battesimo d'acqua.Questa tormentata interpretazione non poteva persuadere. Non stupisce perciò sapere che idetenuti si sentivano molto sicuri della loro causa. Dello stato d'animo dei reclusi informa HansHottinger, artigiano di Zurigo che come secondo lavoro faceva la guardia notturna e al qualeaccadde di visitare, non visto, i detenuti, probabilmente di notte. Non era della cerchia deglianabattisti, ma simpatizzava per loro, ed era anche parente stretto di quel Konrad Hottinger diZollikon che si trovava nella prigione agostiniana. Essi mandarono tramite lui un messaggio ailoro parenti. E così, una sera della prima settimana di febbraio Hans Hottinger andò dopo cena aZollikon. Le famiglie e gli amici degli arrestati furono convocati in casa di Hans Murer eHottinger riferì alla dozzina di uomini e poche donne presenti quello che aveva udito e visto:«Cari fratelli, debbo salutarvi da parte degli altri fratelli. Non dovete aver paura, dovete essere

coraggiosi come essi sono coraggiosi. Stanno bene». Alla domanda dei presenti su come si stessesviluppando la discussione sul battesimo tra i loro «fratelli in Cristo» e Zwingli, Hans Hottinger rispose che Zwingli non era stato ancora capace di arrivare a capo di nulla e aggiunse: «Anzi, ivostri fratelli hanno messo Zwingli alle strette!».

Sono parole immodeste e certamente non corrispondono ai fatti, ma si tratta pur sempre diun'affermazione per la quale c'era una ragione che dobbiamo esaminare. Il passo afferma,tradotto liberamente: «Hottinger rispose: "Per quanto riguarda la loro discussione con Zwingli èstato possibile ai fratelli persuaderlo. Allora Zwingli ha dichiarato loro che alla Quaresima lui

 pure avrebbe accettato la santa vita"» .Che Zwingli abbia detto qualcosa di simile è possibile. Come abbiamo già osservato, in quel

momento (febbraio 1525) il battesimo e la Cena del Signore venivano ancora celebrati nella cittàe nella regione di Zurigo con il vecchio rito cattolico. Furono gli anabattisti, che non tolleravano

 più le mezze misure, ad abolire per primi, a Zollikon, tale rito. È molto probabile che nelladisputa con Zwingli nel monastero agostiniano tali questioni siano emerse e che Zwingli abbiadichiarato che molto presto, per la Quaresima, avrebbe realizzato la riforma dei due riti. Difatti,durante la Quaresima, l’11 aprile, comparve davanti al Consiglio Cittadino e chiese finalmentel'abolizione della messa. Il Consiglio accondiscese e abolì la celebrazione della messa il 12 aprile,mercoledì dopo la Domenica delle Palme, e introdusse in sua vece una liturgia della Cena delSignore compilata da Zwingli. Contemporaneamente fu introdotta per il battesimo degl'infantiuna nuova forma, slegata ormai dall'origine cattolica.

In ogni caso, Zwingli annunciò ai suoi oppositori nel chiostro agostiniano riforme che presto

sarebbero state effettuate, e forse sperava così di calmare almeno in parte il vento che spiravanelle vele della causa anabattista. Gli anabattisti dovettero avere l'impressione che Zwingli stessecedendo nei loro riguardi su questi argomenti liturgici ed interpretarono ciò come una vittoriaconseguita sul Riformatore.

Secondo il racconto plausibile della guardia notturna Hans Hottinger l'atteggiamento deireclusi nel monastero agostiniano fu fiero, e la notizia della loro scarcerazione giunse quindiinaspettata. Il 7 febbraio i venticinque detenuti furono condannati a pagare le spese del loromantenimento e una multa in solido di mille fiorini. L' 8 febbraio furono rilasciati sulla base diun giuramento di pace, mentre Manz e Blaurock rimasero in carcere. Il beneficio dellaliberazione non poteva essere loro concesso perché erano irriducibili. E gli altri venticinque?Evidentemente non lo erano, e potevano essere perciò rilasciati. Le informazioni di Hans

Hottinger non sono per questo confutate. Quando egli visitò i detenuti essi erano ancora fiduciosi,

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 22/33

  22

ma più tardi giunse il momento in cui cedettero e promisero «che non l'avrebbero fatto più». Ciòsignificava che riconoscevano il battesimo degl'infanti in uso nella chiesa e che si sarebberoastenuti da ogni ulteriore secondo battesimo a Zollikon, abbandonando così la vita dellacomunità anabattista.

Fu una decisione sofferta. Per temperarla un po' il Consiglio fece ai venticinque uomini di

Zollikon una concessione: con i loro amici della stessa idea potevano continuare a riunirsi aZollikon, ma soltanto in gruppi di tre o quattro persone e solo per leggere e discutere insieme laBibbia, non per battezzare e predicare. Battesimi e prediche dovevano restare esclusivacompetenza dei pastori di Zollikon.

La notizia che i detenuti s'erano mostrati arrendevoli fu portata a Brötli, che si trovava inHallau nel cantone di Sciaffusa, ed egli ne parlò in una lettera ai fratelli di Zollikon. Era

 profondamente angosciato. I suoi timori s'erano avverati. Biasimò gli ex detenuti per aver rinnegato il segno del battesimo e per aver permesso che la loro attività missionaria fosseridimensionata in maniera chiaramente contraria alla Parola di Dio. Brötli seppe inoltre chel'apostasia s'era diffusa anche fra gli anabattisti di Zollikon che non erano stati incarcerati e videla ragione della loro defezione nella: riluttanza a distaccarsi dai beni terreni. Tessé un grande

elogio di Jörg Blaurock e di Felix Manz che non avevano rinnegato e osservò infine che, oltre alui, anche Konrad Grebel, che allora stava a Sciaffusa, e Wilhelm Röubli erano addolorati per lachiesa anabattista di Zollikon.

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 23/33

  23

Capitolo IV

 Nuovo balzo in avanti

Il giudizio inclemente di Brötli sembrò essere confermato.Col rientro dei detenuti dal monastero agostiniano a Zollikon era tornata la calma, per quanto

deduciamo dalle fonti. Poi apparve sulla scena Blaurock, spirito fiero, che attizzò di nuovo lafiamma non ancora estinta che covava sotto la cenere.

Il 18 febbraio il Consiglio Cittadino aveva deciso di rilasciare Blaurock sulla base d'ungiuramento di pace I. Non gli era stato chiesto di abiurare, ma prima di uscire dal carcereavrebbe dovuto confrontarsi con Zwingli e fornire la prova delle accuse che gli aveva lanciato. Ilsuo rilascio non dipendeva comunque dall'esito dell'incontro: Blaurock sarebbe stato rimesso inlibertà. Questa magnanima decisione è in netto contrasto con quella presa contemporaneamentecontro Manz. Questi, che come Blaurock non aveva rinnegato la propria fede, fu condannato per la sua ostinazione a una successiva detenzione nella torre di Wallenberg, Cittadino di Zurigo,aveva giurato fedeltà al Governo della città, e fu perciò trattato più severamente, mentre lostraniero Blaurock che proveniva dai Grigioni fu trattato temporaneamente in maniera più mite.

Il 24 febbraio Blaurock fu liberato. Dove si sarebbe diretto?Dei suoi amici di Zurigo Manz era in carcere e Grebel non era più nella regione. Si recò

allora alla Rennweg a Zurigo dal panettiere Heinrich Aberli, uno dei più fedeli membri delcircolo di Grebel. Per accogliere il detenuto rilasciato Aberli aveva invitato a casa sua tre uomini:il sarto Hans Oggenfuss di Zurigo, il pellicciaio Hans Roggenacher di Zurigo e il vignaiolo JacobHottinger, colonna del gruppo di Zollikon. Hottinger e Oggenfuss erano anch'essi stati in carcerenel monastero agostiniano. I cinque cenarono a casa di Aberli e «parlarono così tanto di Dio chealla fine desiderarono la mensa di Dio, alla quale parteciparono insieme». Così, mentre

mangiavano si tuffarono in una conversazione religiosa e sentirono il desiderio di celebrare laCena del Signore senza la liturgia cattolica. Pane e vino erano a portata di mano, perché stavanoa tavola, la «mensa di Dio» fu subito preparata e la giornata si concluse con una Santa Cenadomestica.

L'unico consapevole del carattere rivoluzionario di quell'ora privata e solenne eraRoggenacher. Aberli, Blaurock, Hottinger e Oggenfuss avevano sperimentato già prima ilvincolo reciproco della fraternità, invece Roggenacher era nel gruppo un nuovo arrivato. Quandovide che i suoi compagni di tavola si accingevano a celebrare la Cena del Signore, s'intimorì echiese loro di pregare Dio affinché egli pure potesse essere interiormente preparato a prendervi

 parte. Gli altri quattro dettero ascolto alla sua richiesta e pregarono per lui. E pure Roggenacher  poté parteciparvi in buona coscienza.

Roggenacher dev'essere stato fortemente colpito dalla personalità e dal messaggio diBlaurock. Lo vide per la prima volta quella sera del 24 febbraio e prima ancora che la riunioneda Aberli fosse finita gli chiese di andare a casa sua a Stadelhofen il giorno appresso. Andatovi erimasto suo ospite da sabato 25 febbraio a domenica 26, Blaurock sentì che Roggenacher era vi-cino al ravvedimento e alla conversione e gli disse che doveva ricevere il battesimo come segnodel perdono dei peccati. Così, domenica, di prima mattina, Roggenacher era già pronto e chiesed'esser battezzato. Blaurock l'accontentò con gioia e il pellicciaio di Stadelhofen ricevette il

 battesimo da adulto la mattina del 26 febbraio.Un tale inizio non poteva non incoraggiare un uomo come Blaurock a continuare. Era la

domenica che precedeva il martedì grasso e a Zollikon ci si asteneva dal lavoro quando Blaurock si mise per via accompagnato da Aberli, Oggenfuss e dall'orefice Hujuf di Zurigo. In mattinata,

mentre il pastore riformato Billeter stava predicando nella chiesa di Zollikon, Blaurock tenne una

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 24/33

  24

riunione di risveglio nel soggiorno del contadino Hans Murer a Gstad, e più tardi, nel pomeriggio,ne tenne una seconda. Era la stessa casa dove Brötli aveva organizzato il 27 gennaio 1525l'ultima riunione battesimale prima della sua partenza. Blaurock convinse gli ascoltatori dellaloro perdizione nel peccato col risultato che dopo la sua conversazione pomeridiana, in casa diHans Murer, otto donne si alzarono, si fecero avanti e si lasciarono battezzare (con un mestolo).

Lo stesso giorno Blaurock battezzò anche Heinrich Aberli in casa di Jacob Hottinger. Il battesimo di Aberli avvenne così. Blaurock gli domandò: « Fratello Heinrich, confessi tu che ilSignore Gesù Cristo ha sofferto per noi e che ciò che sta scritto di lui è vero?». Aberli rispose: «Sì! ». Dopo di che Blaurock riempì d'acqua la mano e asperse Aberli dicendo: « lo ti battezzo nelnome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt. 28:19). Il battesimo fu celebrato nel nomedel Dio trino sulla base della confessione della redenzione in Cristo da parte del battezzando.

Conosciamo i nomi di sette delle otto donne battezzate: le mogli di Lienhard Bleuler, diRutsch Hottinger, di Jacob Unholz, di Jörg Schad, di Fridli Schumacher, Trini la figlia di KonradHottinger e Urseli Fryg di Balgrist (certamente figlia di Heini Fryg, detto Gigli). I mariti delle

 prime cinque donne erano stati agli arresti nel monastero agostiniano, come pure i padri di Trinie di Urseli. Queste sette donne e ragazze provenivano perciò da famiglie anabattiste e non

rappresentavano per la chiesa di Zollikon un nuovo reale incremento.Si può ritenere che il battesimo di queste donne costituì un risultato piuttosto modesto di

quella domenica e che abbia soddisfatto appena lo zelo apostolico di Blaurock. Ma forse egli nonvoleva nulla di più ed era prima di tutto preoccupato di consolidare le basi della giovane chiesadopo le difficili settimane ch'essa aveva vissuto. Questo poteva esser fatto in maniera assainaturale portando dentro la chiesa anche le mogli e le figlie maggiori degli uomini già battezzati,in maniera da associare ai portatori dell'idea della chiesa libera le loro famiglie. Solo su questa

 base era pensabile la continuità della chiesa e della sua opera missionaria.D'altra parte, queste donne non avrebbero certamente mai deciso d'essere battezzate se non

avessero avuto il sostegno dei mariti e dei padri, o non fossero state indotte da loro a un tale passo. Lienhard Bleuler, Rutsch Hottinger, Jacob Unholz, Jörg Schad, Fridli Schumacher,Konrad Hottinger e Heini Fryg avevano certo promesso di contenersi, ora però ritornavano ad es-sere attivi. Come potevano conciliare questo con la loro promessa è una domanda alla qualerisponderemo più avanti. Blaurock rimase a Zollikon solo quel 26 febbraio, poi riprese ilcammino, ma non conosciamo la sua destinazione. Le sue tracce per il momento si perdono. Nonritornò più a Zollikon, la cui prossimità con Zurigo dové essergli sembrata troppo pericolosa.

Di nuovo i fratelli di Zollikon si resero conto di poter contare solo sulle loro risorse.Dapprima, dopo la partenza di Blaurock, regnò la calma per dieci giorni, almeno all'esterno. Ma

 poi si voltò pagina. Mercoledì 8 marzo una Cena del Signore fu celebrata presso il lago, nelgiardino di Hans Murer, all'aperto Il. La domenica seguente, il 12 marzo, il contadino Jörg Schad

 battezzò circa quaranta persone e sorprendentemente nella chiesa di Zollikon. Dall'8 al 15 marzo

circa altre trenta persone furono battezzate da un uomo originario della Foresta Nera, HansBichter, apprendista sarto da Hans Rey a Zollikon. Oggenfuss battezzò Jacob Hottinger ilgiovane, Valentin Gredig battezzò una donna e Hujuf battezzò due uomini. Jacob Hottinger ilgiovane battezzò sette persone.

II culto di Santa Cena all'aperto, alla luce del giorno, e il battesimo degli adulti nella chiesa,di domenica, dimostrano che i contadini anabattisti di ZoIIikon avevano perso ogni esitazione eavevano preso nelle loro mani la guida della comunità. Le loro riunioni comprendevano più dellequattro persone consentite e non soltanto vi si leggeva la Bibbia, la si predicava anche. I luoghidi riunione menzionati sono cinque: le case di Jacob Hottinger, di Uli Hottinger, di Hans Murer,di Heini Murer e di un uomo di nome Ruh, di cui non si trova traccia altrove. Battezzavano, celebravano la Cena del Signore ad ogni riunione: era l'ideale del «sacerdozio di tutti i credenti»,

com'è stato proclamato dal Nuovo Testamento e dalla Riforma Protestante. Quelli di Zollikon

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 25/33

  25

andavano sempre più avanti senza pastore: Brötli e Blaurock erano partiti, Felix Manz era incarcere. Trovarono dunque il coraggio di far uso del diritto del sacerdozio dei laici.

Questi eventi non si verificarono senza un certo ordine, un modello di organizzazioneecclesiastica sembra essere esistito: accanto ai fratelli che battezzavano, soprattutto Schad,Bichter e il giovane Jacob Hottinger, c'erano predicatori e lettori, specialmente Rutsch Hottinger 

e il vecchio Jacob Hottinger. II vecchio Jacob Hottinger può essere stato considerato il condut-tore della congregazione: fu lui ad introdurre le norme disciplinari ecclesiastiche nella comunità-v così che chiunque dei membri battezzati avesse trasgredito i suoi doveri sarebbe stato escluso e,incidentalmente, questa regola indebolisce l'ipotesi che quegli anabattisti si considerassero senza

 peccato. Sapevano che nei loro ranghi si peccava, e stabilirono perciò una procedura disciplinare per i fratelli peccatori nello spirito di Mt 18:15-20. Poiché la comunità dei fratelli di Zollikon praticava la predicazione, il battesimo, la Cena del Signore e la disciplina ecclesiastica, essamostrava d'avere le quattro caratteristiche d'una chiesa cristiana autonoma.

 Nella settimana dall'8 al 15 marzo vennero battezzate a Zollikon almeno ottanta persone. Masolo un quarto provenivano da ZoIIikon, e la maggior parte erano donne, fra le quali incontriamoanche la moglie del vicegovernatore Hans Wüest, «presidente» del villaggio di Zollikon. Le

restanti sessanta venivano quasi tutte da Hongg e da Küsnacht, villaggio in cui il successo che lanuova chiesa stava avendo era dovuto in gran parte alla sua vicinanza a Zollikon. Il villaggio diHöngg, situato un po' più lontano, era stato preparato spiritualmente per il movimento anabattistadal suo precedente pastore Simon Stumpf. A Zollikon la capacità di recepire il messaggio deglianabattisti era a quel tempo pressoché esaurita, perciò il movimento si diffuse oltre i limiti

 precedenti e penetrò in nuovi territori.Questo è probabilmente il momento di ricordare le parole che Brötli aveva scritto ai fratelli

di Zollikon dopo il loro rientro dalla detenzione nel monastero agostiniano. Avevano promessodi desistere da ogni ulteriore attività e Brötli li aveva accusati d'aver rinnegato, e si legge fra lerighe che aveva ormai perso fiducia in un rinnovamento della comunità di Zollikon. La sua cupa

 predizione non s'era avverata, il suo biasimo era stato prematuro. Probabilmente fu felice della piega inaspettata che gli eventi presero a Zollikon, anche se non ce n'è giunta notizia.

Capitolo V

 Ancora in galera

Ora ad essere indignate erano le autorità, che dovevano essersi sentite raggirate dagli uominidi Zollikon, per lo meno da coloro ch'erano stati imprigionati nel chiostro agostiniano. Deiventicinque uomini che 1'8 febbraio avevano promesso di restarsene quieti, ventidue s'eranocoinvolti nel rilancio della chiesa durante le cinque settimane successive al loro rilascio. Solo treerano rimasti completamente passivi, tutti gli altri non avevano mantenuto la promessa.

Furono perciò condotti davanti al giudice per essere interrogati. Rutsch Hottinger, uno deicapi di Zollikon, diede questa risposta: «Quello che abbiamo promesso nella prigione agostiniana,cioè che non ci saremmo mossi, l'abbiamo mantenuto. Non ci siamo mossi finché Dio non ci ha

comandato di comportarci diversamente». Dunque, l'assicurazione che i fratelli avevano dato al

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 26/33

  26

Consiglio Cittadino 1'8 febbraio era subordinata a una tacita riserva: sarebbero rimasti inattivifinché Dio stesso non li avesse chiamati all'azione. Questa chiamata essi avevano percepitocertamente la domenica precedente il martedì grasso, quando Blaurock comparve in mezzo aloro. E l'ordine di Dio stava naturalmente al di sopra degli ordini dati dagli uomini. Se iventicinque avessero concordato fra di loro quando erano ancora in prigione d'intendere

condizionata la loro promessa o se la intesero così più tardi, forse sotto l'influenza di Blaurock,non è dato sapere.Come si poteva prevedere, le autorità non mostrarono alcuna indulgenza per questa riserva

mentale: il 16 marzo 1525 arrestarono tutti coloro che a Zollikon avevano fatto dei battesimi.Furono presi diciannove uomini in tutto: Heinrich Aberli, Konrad Baumann, Lienhard Bleuler,Rudolf Breitiner, Hans Bichter, Gabriel Giger, Valentin Gredig, Heini Hottinger, il giovaneJacob Hottinger, la guardia Hans Hottinger, Rutsch Hottinger, Filipp Kym, Hans Murer, KlausMurer, Hans Oggenfuss, Anton Roggenacher, Michael Sattler, Jörg Schad e Fridli Schumacher.Quattro di costoro avevano praticato il secondo battesimo nelle ultime settimane e, in realtà, ilmandato di cattura riguardava soltanto loro. Ma poiché erano ancora sconosciuti, furono arrestatitutti quelli ch'erano sospettati d'avere ribattezzato. L'elenco comprende, perciò, quasi tutte le

 personalità anabattiste in quel momento responsabili di Zollikon e di Zurigo.Dal 16 marzo i responsabili del movimento anabattista di Zollikon e di Zurigo erano dunque

in carcere, trattenuti nuovamente per essere interrogati. Vi rimasero fino al 25 marzo, nove giorni, proprio come nella prima carcerazione (dal 30 gennaio all'8 febbraio). La procedura seguitadurante questo secondo periodo di nove giorni fu simile a quella che abbiamo osservato durante i

 primi nove giorni. I detenuti furono interrogati da consiglieri ai quali era stato affidato l'incarico.Le domande furono queste: «Che cosa hai fatto dall'8 febbraio fino ad oggi? Hai letto (cioè, haitenuto studi biblici)? Hai battezzato? Hai visto qualcuno battezzare? Sei stato battezzato tu stesso?Per quale ragione ti sei fatto battezzare?». A quest'ultima domanda risposero tutti nello stessomodo: «È stata la Sacra Scrittura a portarci al battesimo». Gredig, il bracciante di Safien neiGrigioni che lavorava presso Ruedi Thomann, citò il Vangelo: «Chi avrà creduto e sarà stato

 battezzato sarà salvato» (Mc 16:16) e «Fate diventare miei discepoli gli uomini ... battezzandoli»(Mt 28:19). Questi anabattisti non erano spiritualisti dipendenti da una loro personaleilluminazione interiore, bensì biblicisti che trovavano la loro norma di condotta nella Bibbia e adessa si informavano il più completamente possibile. Affermando così chiaramente, uno dopol'altro, d'essere stati istruiti sul battesimo dalla Parola di Dio, stavano cercando di escludere l'idead'essere stati guidati, ed eventualmente sviati dalla retta via, da insegnamenti umani. Questiuomini di Zollikon e di Zurigo volevano essere considerati cristiani responsabili e lettori dellaBibbia.

Appena gli accusati fecero ricorso alla Bibbia, i consiglieri non furono più competenti. Checosa avrebbero dovuto fare? Avrebbero potuto insistere sul carattere costrittivo del decreto

governativo e dichiarare: «Per noi il concetto zwingliano del battesimo è vincolante e dovete piegarvi ad esso!», ma non lo fecero. Non volevano estorcere un mutamento d'opinione con laforza e speravano in un cambiamento che fosse determinato da una convinzione interiore.

L'ultima domanda posta dai consiglieri ai detenuti suonò dunque così: «Siete disposti alasciarvi correggere dalla Sacra Scrittura?», Avendo molti di loro dichiarato d'essere in linea di

 principio propensi, i rappresentanti del Consiglio passarono il mandato ai teologi. Allora nella prigione comparve Zwingli per condurre di persona la discussione, ma questa volta ebbe piùsuccesso di cinque settimane prima, quando gli anabattisti avevano annunciato d'avergli fattocambiare idea. Questa volta Zwingli aveva più possibilità di raggiungere i suoi fini perché di-versi fattori gli davano più forza. Per ordine del Consiglio gli anabattisti erano stati di nuovorinchiusi nel monastero agostiniano, questa volta però non furono messi tutti insieme e ciascuno

di loro andò a finire in una cella separata. Era ovviamente un tentativo deliberato di divide et 

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 27/33

  27

impera, un provvedimento che voleva fiaccare il loro spirito di gruppo. Zwingli e i membri delConsiglio discussero con i singoli contadini e artigiani, uno per uno, nelle loro celle e bisognavaavere i nervi d'acciaio per far fronte a una tale situazione.

Un secondo fattore che agevolò l'opera di persuasione di Zwingli fu la minaccia cheincombeva sui detenuti. Furono rilasciati il 25 marzo con l'avvertimento che una loro ricaduta

avrebbe comportato I'esilio. Naturalmente ciò era stato comunicato loro già prima del rilascio eaveva senza dubbio gravato sull'esito del tentativo di persuasione di Zwingli. Quasi tuttidichiararono, infatti, d'esser pronti ad accettare le idee di Zwingli e certamente non tutti deciserocosì per pura convinzione: la pressione era troppo forte.

Il risultato della seconda carcerazione nel monastero agostiniano non può sorprendere. Il 25marzo solo quattro dei diciannove anabattisti rimasero saldi nelle loro convinzioni: Jörg Schad,Gabriel Giger, Rutsch Hottinger e Jacob Hottinger il giovane. Gli altri quindici promisero di«desistere dal ribattezzare e di non parlare o agire contro il battesimo degl'infanti».

E così si esaurì nella sconfitta il secondo giro, al quale non fece seguito un nuovo balzo inavanti, ma soltanto la ribellione di pochi responsabili della guida del movimento e un'esplosionedi rabbia della gente.

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 28/33

  28

Capitolo VI

 I profeti di Zollikon

 Nel giugno 1525 una singolare processione avanzò verso Zurigo: uomini, donne e bambinicon vincastri o corde intorno ai fianchi al posto delle cinture. Contadini e contadine di Zollikon

 procedendo per le vie e per le piazze della città offrivano senza dubbio una scena sconcertante aicittadini di Zurigo. Il loro messaggio non era stato mai udito. Questa gente di Zollikon bollava agran voce il riformatore Zwingli come il dragone profetizzato nell'Apocalisse di Giovanni (Ap.12:3) e chiamava gli abitanti di Zurigo al ravvedimento minacciandoli: «Se non vi ravvedete, unatremenda calamità si abbatterà su di voi!». Alla città impenitente veniva annunciato il castigo diDio, e tale annuncio era sostenuto da grida di sventura. Zwingli, al quale dobbiamol'informazione di questo corteo penitenziale, riferisce ciò che udì: «Gridavano orribilmente per lestrade: "Guai, guai! Guai a Zurigo!". Alcuni di loro, sull'esempio di Giona davano alla cittàancora quaranta giorni di tempo».

 Nella storia di Zurigo c'è un solo evento alquanto simile a questo corteo, e cioè il « putsch diZurigo » del 6 settembre 1839, quando gente della campagna che credeva nella Bibbia si riversòin massa su Zurigo per costringere alle dimissioni David Friedrich Strauss, professore di teologiacritico della Bibbia. In ambedue i casi un'indignazione religiosa radicata nella campagna fudiretta contro la città. Ma l'evento del 1525 è più sorprendente di quello del 1839, perché nel1839 la popolazione rurale godeva degli stessi diritti della popolazione urbana, mentre nel 1525la campagna era assoggettata interamente al governo della città. In queste condizioni era moltodifficile, e invero pericoloso per la campagna attaccare la città, mentre nel sec. XIX divenne

 possibile. La «spinta» interiore di cui avevano bisogno nel 1525 i piccoli agricoltori per lasciare iloro villaggi e andare ad ammonire la coscienza dell'intera potente città era più forte di quellanecessaria per il « putsch di Zurigo ». Allora bisogna domandarsi dove le persone di Zollikonattinsero il coraggio per la loro avventura.

Sentivano d'essere messaggeri di Dio ai quali era stato affidato il messaggio delravvedimento e del giudizio. Tali persone le definiamo profeti. I profeti della Bibbia, da Amosfino a Gesù Cristo, chiamavano al ravvedimento: se il popolo si fosse ravveduto avrebbe trovatola salvezza; se non si fosse ravveduto sarebbe perito. Si legge nel profeta Isaia che colui checammina nella via della giustizia e rifiuta di farsi corrompere scamperà al giudizio (Is 33:15 ss.):è la promessa profetica della salvezza. Ma se la chiamata non viene ascoltata e i cuori restanoindifferenti, allora un Geremia grida il suo «Guai a te, o Gerusalemme!» (Gr 13:27) e Gesù il suo

«Guai a te, Corazim! Guai a te, Betsaida! » (Mt. 11:21). Così la profezia della salvezza sitramuta in profezia di giudizio. Nell'atteggiamento dei profeti di Zollikon percepiamo questostesso ritmo interno.

È evidente che quella processione era stata influenzata dal modello dei profeti biblici, particolarmente su due punti. In primo luogo, l'emulazione del profeta Giona: come Giona, en-trato nella città di Ninive, proclamava: «Ancora quaranta giorni, e Ninive sarà distrutta!» (Gn 3-4), così quelli di Zollikon, entrati a Zurigo, annunciavano la sua distruzione entro quaranta giorni.In secondo luogo, il cambiamento di qualcosa nelle vesti: sotto l'influenza d'un versetto del

 profeta Isaia che annunciava che quando sarebbe venuto il giudizio di Dio si sarebbe indossata«invece di una cintura, una corda» (Is 3:24), alcuni dei profeti di Zollikon s'erano tolte le cinturee le avevano sostituite con corde, volendo sottolineare con questo gesto simbolico la gravità

dell'ora. Altri s'erano cinti i fianchi con vincastri. Non sono riuscito a rintracciare l'origine di

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 29/33

  29

questa idea, che avrebbe dovuto rappresentare simbolicamente la punizione divina: «punirò laloro trasgressione con la verga» (SI 89:32).

Bisognerebbe richiamare un altro elemento col quale i profeti di Zollikon deviarono dalmodello biblico. I grandi profeti avevano trasmesso individualmente e spesso come persone soli-tarie il messaggio affidato loro per gli uomini da Dio. I profeti di Zollikon, invece, apparvero a

Zurigo insieme, e con donne e bambini. Può sembrare a prima vista che manchi un precedente biblico per un tale stuolo di profeti e profetesse. Ricordando che il profeta Gioele predisse, nel passo ben noto, che sarebbe venuto il tempo in cui Dio avrebbe versato il suo Spirito su ognicarne e i loro figli e le loro figlie avrebbero profetizzato (Gl. 2:28), si può supporre che questa

 promessa abbia dato origine all'inclinazione profetica collettiva degli uomini e delle donne diZollikon.

Circa l'identificazione di Zwingli col drago ne bisogna considerare il contesto nel quale ilriferimento biblico si trova. Il dragone perseguita la donna, cioè la Chiesa cristiana (Ap. 12:4), ela giovane chiesa anabattista, considerando se stessa la vera chiesa e vedendosi aggredita daZwingli, poteva essere facilmente indotta a ritrovare la sua sorte preannunciata nell'Apocalisse.Poiché la persecuzione dei cristiani da parte del dragone è annunciata per gli ultimi tempi, ne

conseguiva che gli anabattisti di Zollikon considerarono imminente il giorno del Giudizio.La processione profetica del 1525 a Zurigo non fu la sola iniziativa del genere. Sappiamo di

altri incidenti simili nella storia anabattista successiva. L'8 febbraio 1534, prima della fondazionedel regno anabattista a Münster in Westfalia (Germania), i profeti anabattisti5 Knipperdolling eBockelson corsero attraverso la città gridando, come riferisce Kerssenbroich, testimone oculare:«Guai, guai, guai a voi che ci deridete perché siamo trasportati dallo Spirito divino, a voi che nondate ascolto alla voce che proclama il ravvedimento che salva, a voi che disprezzate il nostro

 patto; ravvedetevi e convertitevi se non volete attirare su di voi il castigo del Padre celeste». Tregiorni dopo uno stuolo di donne anabattiste attraversò le vie della stessa città dicendo: « Voi,empi, perché persistete così a lungo nella vostra sporca empietà? Ora è il tempo delravvedimento! La scure è stata già posta alla radice degli alberi. Convertitevi, convertitevi! Noncapite ancora che il Padre è adirato contro di voi e che incombono su di voi la perdizione e larovina totale? », Nel febbraio 1535 sette uomini e cinque donne corsero nudi per le vi diAmsterdam gridando: «Guai, guai, guai!».

Sappiamo che l'origine di questo grido di penitenza di sventura si trova nelle idee diMelchior Hofmann, di Schwäbisch-Hall. I profeti di Münster e di Amsterdam erano melchioriti.Basandosi sul profeta Daniele e sull'Apocalisse di Giovanni, Hofmann aveva calcolato chel'ultimo giorno era vicinissimo ed aveva suscitato in certi circoli anabattisti un stato d'animo datempo della fine, che si andò intensificando sempre più fino a sfociare nella spaventosaesplosione del « regno di Dio» a Münster. 6 

Come è semplice(?) scoprire l'origine spirituale dei profeti di Münster e di Amsterdam, così

è difficile spiegare nei particolari come spuntò fuori la proclamazione profetica del giudizio divi-no su Zurigo da parte degli anabattisti di Zollikon. Melchior Hofmann non aveva alcun rapporto

5 Per la verità questi due personaggi, come tutti i loro seguaci, nulla avevano più di anabattista. Come il lorovisionario profeta Jan Matthys, essi avevano rinnegato non solo tutti i principi contenuti negli Articoli di  Schleitheim. Ma per i nemici degli anabattisti fu comodo e oltremodo opportuno identificare Münster con il movimento anabattista. (Nota di R.D.)6 E’ necessario precisare che quanto avvenne non aveva nulla di anabattista. Innanzi tutto va meglio precisatoche non vi fu alcun rapporto tra Hofmann e Münster. Pur annunciando come prossimo l’avvento del Regno di Dio, Hofmann non rinnegò mai i principi anabattisti, né il pacifismo né il divieto di assumere cariche politiche. Fuil nuovo movimento iniziato da Jan Matthis che era chiliastico e rivoluzionario e annunciava per il 4 aprile

1534, giorno di Pasqua, il ritorno di Cristo e l’instaurazione del Suo Regno, che portò a creare, guidare edominare con la violenza il “Regno teocratico di Münster”! (Nota di R.D.) 

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 30/33

  30

con Zollikon 7 e, inoltre, non c'è traccia ch'egli si desse pensiero del ritorno di Cristo primadell'estate del 1525 (?). Si può ritenere che prima ancora che Hofmann facesse le sue riflessioniteologiche in Germania gli anabattisti di Zollikon vivessero nell'attesa dell'imminente fine delmondo e meditassero sul regno veniente di Dio sulla base dei Profeti e dell'Apocalisse. Ma nonaccade tutti i giorni che persone semplici di campagna e sudditi si radunino in corteo e marcino

sulla vicina capitale per lanciarle contro con arditezza profetica predizioni di sventura. I loroanimi dovevano essere completamente saturi di immagini apocalittiche e profetiche.E tuttavia questa supposizione non può essere sostanziata da alcuna autentica prova

documentale. Nei verbali degl'interrogatori già menzionati l'idea fissa degli ultimi giorni noncompare mai. Oltre a questi documenti del 1524 e del 1525 sono state preservate circa duedozzine di lettere scritte da anabattisti dei gruppi di Zollikon e di Zurigo. Solo due di esse, le duelettere di Konrad Grebel, rivelano una traccia escatologica, però solo come qualcosa disecondario. Tutti gli altri scritti trattano della corretta predicazione biblica, dell'edificazione dellavera chiesa, del battesimo, della difesa dalle false accuse e del perseverare nella resistenza. IProfeti e l'Apocalisse non sono mai citati tranne che nelle due lettere di Grebel. L'attesa dellafine del mondo da parte di questi anabattisti non sembra essersi differenziata da quella che

circolava in quel tempo. Certo, un'ondata di profondo risveglio accompagnata da espressioni diforte emotività attraversò Zollikon all'alba del 1525, ma tale esaltazione religiosa ruotava attornoai poli del peccato e del perdono, non sulla fine del mondo.

Tanto più è sorprendente la processione profetica, che sembra non essere stata preparata.Come un gran masso scagliato fuori da un vulcano, essa è improvvisamente là. Possiamo soloregistrare che avvenne, ma non possiamo illuminare la dinamica interna della sua formazione.Avvertiamo che sotto la coltre della fede degli anabattisti di Zollikon, che conosciamo dai do-cumenti e dalle lettere, si agita nascosta anche una corrente sotterranea profetico-escatologica.Questa corrente, emersa dalle profondità nascoste e venuta alla luce temporaneamente, si ma-terializzò

materializzò in una processione che chiamava al ravvedimento e può aver avuto la sua genesinella situazione interna del movimento degli anabattisti di Zollikon nel giugno 1525. La spinadorsale della chiesa s'era spezzata. Il suo destino era ormai il dissolvimento. La conseguenza fuuna grande delusione verso la città di Zurigo e il suo capo spirituale Huldrych Zwingli. In quelmomento di disperazione molti anabattisti di Zollikon si convinsero sinceramente che la cittàmeritava la condanna divina e poteva salvarsi solo con una repentina conversione.

È anche possibile che una certa personalità, cioè Hans Hottinger di Zollikon, abbia iniziato arotolare la pietra nel mese di giugno. La Domenica di Pentecoste del 4 giugno 1525 disturbò ilsermone del pastore Billeter nella chiesa di Zollikon rivolgendosi alla congregazione e gridando:« Andate via, andate fuori, e guardatevi dal falso profeta » (cioè, dal pastore). Questo gridocominciò come l'esplosione d'una singola persona, ma era anche sicuramente il segno d'un

fermento o, piuttosto, d'uno stato febbrile che a quel tempo aveva contagiato molti membri dellachiesa repressa di Zollikon. Hottinger può aver dato il segnale della marcia profetica su Zurigo.

7   All’epoca Hofmann non era neppure anabattista! Lo divenne a Strasburgo nel 1530 e proclamò l’imminenteritorno di Cristo nel 1533 venendo, poco dopo, arrestato per questo. Contemporaneamente la sua bandiera profetica fu raccolta dall’ex fornaio Jan Matthys che si autoproclamò il secondo profeta annunciatodall’Apocalisse e, abbandonando i principi anabattisti, trasformò il millenarismo pacifico di Hofmann nel 

millenarismo rivoluzionario di Münster. (cfr. U. Gastaldi, Storia dell’ Anabattismo. Pag 291 e segg.) (Nota di R.D.)

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 31/33

  31

Capitolo VII

 Epilogo

Vedere soltanto nella luce della processione profetica il declino del movimento anabattista diZollikon non sarebbe corretto, dal momento che, sorprendentemente, questo strano evento nontrova riscontro alcuno nei verbali degli interrogatori di quel tempo. Per l'anno 1525 possediamocirca quaranta verbali ufficiali con le affermazioni degli anabattisti incarcerati a Zurigo e nontroviamo mai in queste testimonianze la benché minima allusione all'evento raccontato daZwingli. Questo si spiega col fatto che il Consiglio di Zurigo non intraprese azioni legali contro i

 partecipanti alla processione penitenziale, non ci furono arresti in quella circostanza, e perciònon si fece menzione dell'avvenimento nei verbali degli interrogatori.

Ma perché le autorità non istruirono un processo contro i partecipanti e i promotori delcorteo? Quel giugno 1525 il Consiglio considerò forse già risolto il problema di Zollikon e

 perciò ritenne che non avrebbe avuto senso occuparsene di nuovo? Zollikon rimase sempre per ilGoverno di Zurigo il centro dei disordini, da osservare attentamente, come dimostra l'ondata diarresti dell'agosto 1525 che coinvolse le personalità preminenti della congregazione di Zollikondi nuovo incarcerate l e, come fu subito chiaro, sulla base di sospetti infondati, tanto che furono

 presto rilasciate. Questa retata precipitosa dimostra con quanta ansia le autorità di Zurigotenessero d'occhio gli anabattisti di Zollikon.

E tuttavia la processione non dette luogo ad alcun procedimento: evidentemente i membridel Consiglio la considerar n una sbandata accidentale di entusiasti e sapevano che i responsabilianabattisti di Zollikon non vi avevano partecipato. Arrivo a questa conclusione perché non unodegli arrestati del 1525 fu interrogato per quella processione.

Il nucleo centrale della chiesa di Zollikon non era costituito di entusiasti. Riflettiamo ancorasulla sorte di questo nucleo sano. Alla fine del marzo 1525 le personalità più in vista dellacomunità furono punite e poi liberate, fu anche proibito rigorosamente alla chiesa anabattistaseparatista di continuare. Nel luglio 1525 giunse ai fratelli della comunità cristiana di Zollikonun appello da parte del villaggio di Wassberg nel comune di Maur e dal comune di Nänikon,cantone di Zurigo, perché mandassero loro persone che avrebbero potuto leggere la Bibbia, e fudeciso di mandare a Wassberg e a Nänikon Rudolf Rutschmann, Rutsch Hottinger e FelixKienast. La comunità fu dunque compatta, non si dissolse e non se ne stette con le mani in mano,anzi volle dare il contributo che poté per saziare la fame di Bibbia. Per questo, quando ne furichiesta, mandò nelle località vicine quei contadini che sapevano leggere.

I tre lettori della Bibbia furono arrestati e fu chiesto loro di spiegare come potevano

conciliare la loro attività con l'interdizione della chiesa anabattista. Rudolf Rutschmann ricordònella sua risposta che a suo tempo il Consiglio di Zurigo aveva concesso ai fratelli di Zollikon di«visitarsi per leggere insieme e imparare e insegnare la Parola di Dio», e aggiunse «non abbiamofatto nient'altro che questo a Zollikon, quando ci è giunta da fuori una richiesta, la nostra chiesaci ha mandati fuori solo come lettori, non come messaggeri battezzatori».

Il permesso di tenere riunioni private era stato concesso agli anabattisti il 7 febbraio 1525,quando fu loro proibito di avere una chiesa propria: non avrebbero dovuto più battezzare, maavrebbero potuto incontrarsi fra di loro per lo studio della Bibbia. Gli amici di Zollikon fecerouso di questa possibilità fino a quando arrivò Blaurock e si ricominciò a battezzare. Per impedirela ricostituzione della loro chiesa il 25 marzo fu nuovamente vietato loro di ribattezzare. Ilgruppo represso cominciò a riflettere sulla concessione del 7 febbraio e riprese a costituire circoli

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 32/33

  32

 biblici a Zollikon cercando in questo modo di salvare il salvabile e portando avanti un«programma ridotto».

Il Consiglio di Zurigo intendeva che tali riunioni private dovessero aver luogo all'internodella chiesa ufficiale, cioè che i partecipanti ai gruppi biblici dovessero considerarsi membridella chiesa di Stato e frequentarla. Ma questa aspettativa andò delusa perché i fratelli di

Zollikon si limitarono a frequentare i loro gruppi biblici e ignorarono i culti della chiesa ufficialee il pastore riformato. Il Consiglio non poteva tollerare questi sviluppi e proibì le riunioni private. Nell'agosto 1525 Jacob Hottinger, capo del circolo di Zollikon, ricevette dal municipio di Zurigouna comunicazione nella quale si decretava che «egli, questo Hottinger ed altri, non dovevanotrovarsi insieme, ma dovevano andare in chiesa e lì ascoltare la Parola di Dio».

I fratelli di Zollikon furono costretti a prendere una decisione chiara e quel meses'incontrarono per consigliarsi sul da fare. L'incontro avvenne in casa di Heini Hottinger, i

 presenti erano trenta, circa lo stesso numero di coloro ch'erano stati internati nel monasteroagostiniano nel gennaio 1525, e da questo si comprende che il gruppo dirigente del movimentoanabattista di Zollikon era rimasto quasi lo stesso per tutti quegli otto mesi.

I trenta compagni in casa di Heini Hottinger giunsero alla decisione di «desistere dal

ribattezzare, di vivere insieme la vita cristiana semplicemente ed essere ubbidienti ai mieisignori». Bisogna capirlo: il piano di costituire una libera chiesa anabattista a Zollikon era ormaiseppellito, anche le riunioni qua e là nelle case erano state interrotte; i fratelli sarebbero rimastiancora legati gli uni agli altri nello spirito cristiano, ma senza una propria organizzazioneindipendente e avrebbero prestato ubbidienza alle disposizioni del Consiglio di Zurigofrequentando la chiesa di Stato in qualità di membri.

Con questa decisione i fratelli di Zollikon fecero pace con lo Stato e con la chiesa ufficiale efu una pace fatta con fatica. Le restrizioni e le punizioni avevano fiaccato in otto mesi la lororesistenza. Nella primavera del 1526 i fratelli Heini e Uli Hottinger osarono sollevare di nuovo laquestione mettendo in dubbio la validità del battesimo dato ai bambini, ma quando furonoarrestati cedettero immediatamente. Nel giugno 1527 un gruppo di cinque persone ch'erano stateun tempo anabattisti di Zollikon riappare negli atti del tribunale. Jacob Falk e Heini Reimann,due contadini della regione superiore di Zurigo, furono incarcerati nel Castello del Governatore aGruningen perché ribattezzavano e ci si aspettava che sarebbero stati condannati a morte, come

 poi avvenne nel 1528. Durante quel mese Jacob, Uli e Heini Hottinger si recarono insieme conJacob Unholz e Felix Kienast fino a Grüningen per confortare i detenuti e lì, ottenuto il permessodi parlare con Falk e Reimann, incoraggiarono i loro amici condannati a morte esortandoli arestare fedeli alla verità sino alla fine. Uli Hottinger dichiarò d'aver dato la mano ai fratelli incarcere, d'averli incoraggiati d’aver detto loro che avrebbero dovuto mantenersi saldi ecoraggiosi e non rinnegare.

Quello che meraviglia di questa esortazione è che essa proveniva dalle bocche di uomini che

avevano essi stessi tradito: tutti e cinque i visitatori avevano rinnegato la loro fede e non avevanoavuto la forza di affrontare il martirio, tuttavia si permisero di fare appello ad altri perchéresistessero. In ogni caso, Unholz, Kienast, e i tre Hottinger si sentivano uniti in una fedecomune con i due anabattisti imprigionati e mostrarono perciò, se ci fosse ancora bisogno di

 provarlo, che gli anabattisti di Zollikon erano rientrati nella chiesa di Stato soltanto per debolezza e per paura, non per convinzione.

Dopo il giugno 1527 il movimento a Zollikon si spense esteriormente, gli agitatori furonomessi in scacco (tranne Jacob Hottinger). Tre persone già influenti nella chiesa anabattistacaddero come combattenti di Zurigo l'ottobre 1531 nella battaglia di Kappel contro i cattolici:Heini Hottinger, Felix Kienast e Hans Murer. Rimasero sul campo di battaglia insieme conZwingli e col pastore Billeter di Zollikon, anch'essi morti da soldati a Kappel. Così la morte unì

quelli che la vita aveva separato.

7/27/2019 Fratelli in Cristo

http://slidepdf.com/reader/full/fratelli-in-cristo 33/33

Il più tenace fra gli agitatori anabattisti di Zollikon fu il contadino Jacob Hottinger, l'anziano,già a noi noto come capo spirituale della chiesa. Incarcerato per la terza volta nell'agosto 1526

 perché s'era di nuovo lasciato andare a criticare il battesimo degl'infanti, cedette e fu rilasciato. Nel giugno 1527 si trovava fra coloro che incoraggiavano gli anabattisti detenuti a Grüningen. Nell'aprile 1528 lo ritroviamo di nuovo in carcere perché aveva organizzato riunioni e s'era

astenuto dal frequentare la chiesa di Stato.Ad aver indotto Jacob Hottinger a tenere quest'atteggiamento d'insubordinazione non fu ilsettarismo o l'eccentricità, brillava piuttosto di luce particolare davanti ai suoi occhi l'immaginedi ciò che il primo movimento anabattista aveva cercato di fare. Una nuova grande idea avevafatto di lui un lottatore e, alla fine, un uomo che camminò da solo per la sua strada. Era l'ideadella libertà religiosa personale e della chiesa libera, come è espressa nella risposta che diede aisuoi giudici nell'agosto 1525 con linguaggio goffo, ma dal significato chiaro e inequivocabile.

Jakob Hottinger si opponeva all’istituzione chiesa di stato, «perché non è dato a nessunGoverno di disporre della Parola di Dio con strumenti di potere mondano; la Parola di Dio è li-

 bera». L'adesione alla Parola di Dio non può essere imposta, e perciò lo Stato non deve per nullainteressarsi delle cose della fede. Affermando questo concetto Hottinger supplicò i membri del

Consiglio di non costringerlo a frequentare la chiesa ufficiale e di lasciargli vivere la sua fede aldi fuori della chiesa assoggettata allo Stato. Chiese così tolleranza anche per coloro che nonriconoscono la forma prevalente di chiesa. Invocò il diritto umano della libertà personale dicoscienza e della libera costituzione della chiesa su base volontaria.Questa istanza di Jacob Hottinger, nata sul fondamento del Cristianesimo delle origini e della

 prima Riforma Protestante, costituiva il fulcro e il cuore di tutto il movimento anabattista. E ilvillaggio di Zollikon sul lago di Zurigo fu il luogo dove, all'interno della storia protestante, fufatto il primo tentativo di realizzare una comunità cristiana indipendente dallo Stato e basatasull'adesione volontaria. Tale esperimento era condannato a fallire ai suoi primi passi e l'unico«errore» di cui si possono accusare gli uomini e le donne di Zollikon potrebbe essere questo: cheaffrontarono tale compito troppo in anticipo, prima che i tempi fossero maturi. In realtà non fuuna colpa, fu un'impresa eroica. Ci sarà sempre bisogno di persone che, non lasciandosiconfondere dallo spirito del loro tempo, avanzino verso nuovi traguardi e marcino verso unanuova alba. I «fratelli in Cristo» di Zollikon furono una tale avanguardia.

Il loro coraggio non è stato speso invano.

Grati, oggi, noi chiniamo il capo dinanzi a loro.

 Duplicato ad uso studio