Frasi Fatte

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A A babbo morto Il significato iniziale è di restituire dei soldi senza una data precisa (quando si sarebbe riscossa l'eredità a seguito della morte del padre), poi ha assunto altri significati, spiegati nella voce. Abbassare la cresta È il gesto con cui i galli , prima o dopo un combattimento, riconoscono la superiorità dell'avversario. Dal mondo contadino l'espressione ci è arrivata con il senso di "calare le proprie pretese", "riconoscere la propria inferiorità" o anche solo "far (di) meno l'arrogante / non fare tanto l'arrogante". A bizzeffe In grande abbondanza. Questa frase ha diversi sinonimi [Quali?!... ] . A bocca asciutta Senza il bottino che si prevedeva di ottenere. Restare a bocca asciutta. A bocce ferme / A palle ferme Come nel gioco delle bocce la distanza dal pallino e di conseguenza i punti si assegnano solo a bocce ferme appunto, in certe situazioni è bene attendere che gli eventi in corso siano terminati per procedere a una valutazione o a un'ulteriore azione. A botta calda Nell'immediatezza dell'accadimento. A braccia aperte In modo accogliente ed affettuoso. A braccio "Pressappoco" intendendo qualcosa misurato a braccio invece che con il metro. Simile all'espressione "a spanne". Un discorso a braccio, è un discorso non scritto, non preparato. A briglia sciolta Senza freni. Le briglie, nel caso di un cavallo in corsa, rappresentano i freni ed i comandi in generale. A buon mercato Con poca spesa, a buon prezzo. A calci nel sedere Senza alcun riguardo.

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A A babbo morto

Il significato iniziale è di restituire dei soldi senza una data precisa (quando si sarebbe riscossa l'eredità a seguito della morte del padre), poi ha assunto altri significati, spiegati nella voce.

Abbassare la crestaÈ il gesto con cui i galli, prima o dopo un combattimento, riconoscono la superiorità dell'avversario. Dal mondo contadino l'espressione ci è arrivata con il senso di "calare le proprie pretese", "riconoscere la propria inferiorità" o anche solo "far (di) meno l'arrogante / non fare tanto l'arrogante".

A bizzeffeIn grande abbondanza. Questa frase ha diversi sinonimi[Quali?!...].

A bocca asciuttaSenza il bottino che si prevedeva di ottenere. Restare a bocca asciutta.

A bocce ferme / A palle fermeCome nel gioco delle bocce la distanza dal pallino e di conseguenza i punti si assegnano solo a bocce ferme appunto, in certe situazioni è bene attendere che gli eventi in corso siano terminati per procedere a una valutazione o a un'ulteriore azione.

A botta caldaNell'immediatezza dell'accadimento.

A braccia aperteIn modo accogliente ed affettuoso.

A braccio"Pressappoco" intendendo qualcosa misurato a braccio invece che con il metro. Simile all'espressione "a spanne". Un discorso a braccio, è un discorso non scritto, non preparato.

A briglia scioltaSenza freni. Le briglie, nel caso di un cavallo in corsa, rappresentano i freni ed i comandi in generale.

A buon mercatoCon poca spesa, a buon prezzo.

A calci nel sedereSenza alcun riguardo.

A caldoPoco dopo l'accaduto, quando se ne ha ancora viva l'emozione. In traumatologia si intende anche il momento in cui avviene il trauma durante l'attività fisica (in cui il corpo e la parte interessata aumentano di calore).

A casa miaDal mio punto di vista, secondo me.

A chi tocca?Chi è il prossimo (di turno, della fila, della lista, nell'ordine del gioco)?

A colpo d'occhioSommariamente, a prima vista.

A colpo sicuroSapendo di non sbagliare, mossa di cui si conosce l'esito.

A corpo mortoLasciare cadere il proprio corpo senza opporre alcuna resistenza.

Acqua cheta

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L'espressione proviene da un proverbio: L'acqua cheta (chieta) scava i ponti. Si definisce acqua cheta un individuo tranquillo che con costanza è in grado, cheto cheto cioè senza tanto clamore né in aperta competizione, di eliminare ostacoli in apparenza inamovibili; o, in negativo, chi apparentemente non sembra crear problemi ma a un bel momento potrebbe esser proprio quello che sconvolgerà tutto.L'espressione deve parte del suo successo alla commedia L'acqua cheta (1908) di Augusto Novelli.

Acqua e saponeSi dice di una ragazza che non fa uso di altro cosmetico che l'igiene personale per valorizzare la propria bellezza. Ragazza sincera.

Acqua in bocca"Non dire niente, non parlare!" Invito esplicito e complice a non parlare di qualcosa con qualcun altro: rigorosamente come se si dovesse tenere dell'acqua in bocca, cosa impossibile ovviamente se si prende a parlare.

A cuore apertoSinceramente, senza difese o diffidenze.

A cuor leggeroCompiere qualcosa superficialmente, senza pensare alle conseguenze.

A denti strettiNelle espressioni «una risata a denti stretti», «ridere a denti stretti», detto del ridere procurato da qualcosa che comunque produce anche una certa amarezza e quindi non permette di godere pienamente dell'aspetto ironico. Altro significato è quello di cercare di ottenere qualcosa anche con grande sforzo.

A Dio piacendo"Sperando che vada tutto bene".

Ad ogni morte di Papa"Molto raramente". La morte di un Papa è considerata un evento relativamente raro. Ad esempio: In Sicilia nevica a ogni morte di Papa; in Sicilia nevica molto raramente.

A doppio taglioDetto di cosa che ha degli effetti sia positivi che negativi, e che quindi necessita di cautela nell'usarla.

Affé di Baccoa fede di Bacco. Si invocava simbolicamente il dio Bacco come testimone senza tema di smentita per garantire che in una locanda si mangiava e si beveva bene.

A fior d'acquaMolto vicino alla superficie dell'acqua. Qui "fiore" - forse per traslato dal fiore come parte più alta della pianta - indica la superficie di un oggetto (anche liquido) o comunque la sua porzione vicina alla superficie stessa. Cfr. "affiorare" per "emergere". Un altro esempio è la voce successiva "a fior di pelle", o anche "fior di latte" per indicare la panna che, come è noto, galleggia sul latte grazie alla sua minore densità.

A fior di pelleMolto vicino alla superficie della pelle, epidermico. Un'impressione a fior di pelle "Un'impressione immediata, istintiva, epidermica". Avere i nervi a fior di pelle "Essere molto sensibili, suscettibili".

Affilare le armiPrepararsi a uno scontro.

A fondo perdutoSenza dover restituire l'investimento iniziale.

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A freddoA distanza di tempo, quando gli animi si sono calmati

A frotte"In gruppi" quindi "abbondantemente". Detto originariamente di persone. I bambini escono di scuola a frotte.

Agli sgoccioliVicino al termine, agli ultimi istanti, alle ultime risorse

A gogò"in grandi quantità, a profusione". Dal francese à gogo, attraverso l'inglese a go-go.

A nasoIstintivamente.

A pelleAd una prima impressione.

A iosa"In grande abbondanza, un'infinità". Secondo il Vocabolario Etimologico di Pianigiani da "chiosa", nel significato passato di "monetina", in grado quindi di acquistare solo cose di cui c'era abbondanza; oppure, attraverso il provenzale, dal "gaudium" latino. Secondo l'Etimologico DELI di Cortelazzo-Zolli l'origine è tuttora da ritenersi ignota. In alcune parti del Nord Italia si usa, in alternativa, l'espressione "a ioia".

Ai posteri l'ardua sentenzaSu certi argomenti, oggi troppo controversi, toccherà ai posteri pronunciarsi. La frase celebre è tratta da due versi de Il cinque maggio, il componimento poetico più celebre di Alessandro Manzoni. Il giudizio che Manzoni rimanda ai posteri è quello sulla vita di Napoleone Bonaparte: Fu vera gloria?

Ai tempi in cui Berta filavaAi tempi antichi. La Berta in questione è Berta la piedona, moglie di Pipino il Breve e madre di Carlo Magno, beata e patrona delle filatrici.[2]

Al denteIl modo di dire indica il grado di cottura di riso e pasta, quando non sono interamente cotti o comunque sono ancora caratterizzati da una certa compattezza.

Al di là del bene e del maleL'omonima opera di Friedrich Nietzsche (1886) era una requisitoria contro i sistemi filosofici dominanti. L'omonimo film di Liliana Cavani (1977) era a sua volta ispirato alla tormentata biografia di Nietzsche. Oggi a volte si definisce al di là del bene e del male un'opera d'ingegno (libro, film, opera d'arte, ecc. ), talmente bella (o brutta) da meritare una categoria a sé, fuori dai canoni artistici codificati; oppure un personaggio pubblico talmente celebre da far "saltare" le abituali convenzioni morali (Xxx è ormai al di là del bene e del male, etc).

Al di sopra di ogni sospettoInsospettabile

Alla bell'e meglioIn maniera approssimativa.

Alla buonaSenza particolare puntiglio o precisione.

Alla buon'oraCon ampio ritardo, in senso ironico.

Alla bersaglieraLetteralmente "di corsa". Frase resa famosa nel film Fantozzi contro tutti, con il protagonista alle prese con una bicicletta.

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Alla carlonaSignifica "alla buona", "senza pretese", "senza cura". Il "re Carlone" dei poemi cavallereschi è in realtà Carlo Magno, che anche dopo l'incoronazione a Sacro Romano Imperatore non rinunciò mai alle sue abitudini e ai suoi abiti un po' grossolani. Il modo di dire è attestato nella letteratura italiana sin dal 1400 (ad esempio, in Pietro Aretino).

All'acqua di rose"Eccessivamente diluito, di debole effetto". Ad es.: Un farmaco all'acqua di rose: un farmaco blando o che non ha sortito l'effetto desiderato. Si dice anche di una situazione che si presenta senza difficoltà.

Alla fine della fierain sostanza, in ultima analisi.

Alla fine della giostraAlla resa dei conti.

Alla garibaldinaCompiere un'azione alla garibaldina significa intraprenderla senza troppe cautele, d'impeto, con avventatezza e slancio temerario. L'espressione è un chiaro riferimento ai metodi di combattimento usati da Giuseppe Garibaldi, e in particolare alla Spedizione dei Mille.

Alla grandeMagnificamente.

All'americanaSi dice di cosa fatta in grande stile, oppure in un modo inusuale o con gusto grossolano.

All'arma biancaNelle battaglie campali era l'ordine impartito ai soldati per continuare a combattere con le spade o le baionette una volta che avevano terminato le munizioni dei loro fucili. Le armi da taglio o da punta (pugnali, spade, baionette), sono dette armi bianche. È un calco (medievale?) dal germanico blanch (tedesco moderno blank), che significava anche "splendente": si tratta di armi metalliche, che quindi scintillano al sole.A volte l'espressione viene usata, con una sfumatura vagamente parodistica, per indicare uno scontro dialettico molto acceso tra due persone: una variante altrettanto diffusa è alla baionetta.

Alla romanaViene così definita la modalità di dividere una spesa in parti uguali fra tutti i partecipanti, senza tener conto dell'effettiva fruizione di ciascuno di loro.

Alla "viva il parroco"In maniera approssimativa o plateale, alla buona

Alle perseQuando tutto è perduto, come ultima opzione.

Alle prime armiSi dice di persona con poca esperienza. Probabilmente deriva dall'ambiente militare.

Al passo coi tempi"Stare al passo coi tempi" significa conoscere e usare i mezzi, le soluzioni, più aggiornati.

Alti papaveriPersone importanti, generalmente in ambito militare o politico.

Altro che storie

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Locuzione che intende sottolineare ed enfatizzare la verità di un'opinione o di un fatto contestato. La parola storie caratterizza i possibili dissensi come fatti inventati oppure scuse. Es.: Ma che c'entrava esser poveri? È che erano sudici, altro che storie! (La ragazza di Bube).

Altro giro altra corsaIndica in modo ironico una ripetitività quasi ossessiva di una certa azione, specie se giocoforza dopo un primo iter infruttuoso. Deriva dall'espressione usata dai giostrai nei luna park.

Alzare i tacchi / Ritirarsi in buon ordineAndare via. S'usano dire più spesso quando si tratta di una situazione critica in cui conviene farlo, come di mezza fuga, mezza sconfitta, ritirata strategica.

Alzare il gomitobere oltre misura (alcoolici), perché solo alzando il gomito un ubriaco riesce ancora a svuotare il bicchiere.

A memoria d'uomoA quanto si ricorda, da sempre.

Amico del giaguaroAmico del tuo nemico.

Ammazzare il tempoTrovare espedienti per passare il tempo, in un modo o nell'altro.

Ammesso e non concessoSupposto, per il momento, che le cose stiano così, pur senza riconoscerlo in via definitiva.

Andare a CanossaLa frase significa "umiliarsi, ammettere di avere sbagliato". A Canossa, nell'inverno del 1077, l'imperatore Enrico IV attese per tre giorni e tre notti, scalzo e vestito solo di un saio, di essere ricevuto e perdonato dal Papa Gregorio VII. Ma il conflitto tra i due (la lotta per le investiture) era destinato a riaprirsi di lì a poco.

Andare a damaArrivare all'obiettivo prefissato.

Andare / cascare a fagioloCapitare a proposito, al posto e al momento giusto.

Andare a farsi benedireFrase usata nell'abbandonare ciò che si sta compiendo senza aver ottenuto nulla. La benedizione è un atto per richiedere un intervento divino. Quando non si ha più speranza d'ottenere ciò che ci si aspetta, l'unica possibilità è attendersi un miracolo.

Andare a gonfie veleL'espressione marinaresca, che significa "navigare sfruttando tutte la forza del vento", è passata nell'italiano colloquiale, dove viene adoperata per descrivere una situazione in cui tutto sta andando per il meglio.La locuzione deriva forse dall'analoga espressione latina pleno velo, usata per esempio da Publio Virgilio Marone nell'Eneide (libro I verso 401).Di significato simile sono frasi come andare a vele spiegate o con il vento in poppa.

Andare a letto con le gallineLe galline, come molti animali diurni, seguono il sole. Andare a letto con le galline significa dunque letteralmente andare a letto al tramonto, per estensione andare a letto molto presto.

Andare a pennello"Star bene indosso". Di abiti e qualunque oggetto adoperabile a proprio uso.

Andare a quel paese

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Si manda "a quel paese" una persona che ci ha fatto arrabbiare. L'invito ad allontanarsi è un eufemismo, che sostituisce espressioni più forti come Andare al diavolo, all'inferno, in malora o più volgari come Andare a fare in culo. Celebre è la canzone "E va" interpretata da Alberto Sordi, il cui incipit recita, in romanesco: "Te c'hanno mai mannato...a quer paese??!! Sapessi quanta gente che ce sta!!".

Andare a ramengoSignifica perdersi, fallire nei propri scopi. Deriva verosimilmente dalla forma poetica "andare ramingo" (solo, senza una meta, allontanato da tutti, povero e disperato) ereditata probabilmente dall'italiano volgare dell'Alto Medioevo. Potrebbe anche derivare dal nome del comune in provincia di Asti Aramengo dove pare esistessero delle carceri che ospitavano le persone insolventi o che avevano fatto bancarotta.

Andare a rotoliSi dice di situazioni, eventi, che "precipitano": vanno irrecuperabilmente male: "Tutto andava a rotoli".

Andare a zonzoNon si conosce esattamente l'origine etimologica della parola "zonzo", che alcuni vorrebbero derivata dal suono che emettono le mosche durante il loro volo notoriamente irregolare ed imprevedibile. Dovrebbe quindi essere solo una forma onomatopeica. Altri lo ipotizzano da "gironzolare" (letteralmente "farsi dei giretti", ma che suona anche "ronzare in giro"). In ogni caso, ha il significato di "girare senza meta", anche solo per divertimento.

Andare controcorrenteEssere anticonformisti e diversi dalla massa.

Andare dietro alle chimereIlludersi di qualcosa di irrealizzabile.

Andare in biancoSignifica non raggiungere lo scopo, non ottenere quanto sperato.Un pescatore che torna a casa senza pesci "è andato in bianco".Un giovanotto che sperava di conquistare una ragazza, ma non conclude nulla ... è "andato in bianco".

Andare in cavalleriaSi dice di un conto che non verrà mai più saldato, un pagamento che non verrà più eseguito, e per estensione un'operazione prevista ma senza più riscontro.

Andare in rossoSignifica "rimanere senza soldi, sforare il budget". Il "rosso" è un chiaro riferimento al conto bancario. Similare "Essere al verde".

Andare (finire) in vaccaSi dice di qualcosa che va a finire male.

Andare (filare) liscioProcedere regolarmente, senza intoppi.

Andare nel palloneRestare confusi dalle troppe sollecitazioni (come quelle subite da un pallone da calcio durante un incontro).

Andare per il sottileUsata come negazione, che non va tanto delicatamente alla questione, ma ci arriva in modo crudo e schietto.

Andare per la maggioreEssere alla moda.

Andare storto / Non andare per il verso giustoProcedere o concludersi non positivamente.

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Andarsene alla chetichellaAndarsene di nascosto, senza far rumore.

Animale da palcoscenicoLo si dice di un cantante o di un attore estremamente a suo agio ed espressivo sul palcoscenico.

A occhio e croceAll'incirca, più o meno.

A ogni pié sospintoDappertutto, in ogni dove. In continuazione.

A onor del vero / A voler essere obiettivi / Per dirla tuttaIn realtà; volendo richiamare altri dati di fatto.

A pallaAl massimo delle capacità o velocità, tipico del centro Italia.

A piede liberosenza vincoli - senza catena e palla di ferro al piede - come avevano i carcerati in passato

A più non possoIndica una quantità enorme.

Appendere (le scarpe) al chiodoL'espressione, usata spesso in ambito sportivo, significa "ritirarsi dall'attività agonistica". Può essere anche estesa al membro di una qualsiasi categoria professionale che decida di ritirarsi. Le "scarpe" in questi casi sono sostituite da un analogo "ferro del mestiere"; ad esempio, un ciclista appenderà la bicicletta al chiodo; un pattinatore appenderà i pattini; ecc.

Apprendista stregoneSi dice di una persona irresponsabile, che facendo uso di strumenti o sistemi che non sa maneggiare, rischia di causare danni irreversibili.

Apriti, cielo!Esclamazione che commenta in maniera critica l'inizio di un evento concitato.

A quattro ganasceDivorare.

A quattro palmentiSi usa per indicare un modo di mangiare veloce e ingordo, sinonimo di abbuffarsi. "Palmento" è un sinonimo di "macina", come quelle usate nei mulini. Quindi triturare in grande quantità, come quattro macine.

A ragion vedutaLocuzione avverbiale. "Dopo averne conosciute le ragioni" quindi "oculatamente, opportunamente".

Argento vivoL'argento vivo è il mercurio, che ha il colore uguale all'argento, ma è liquido. Si dice di persone che hanno una vitalità eccezionale: "Ha l'argento vivo addosso!"

Aria frittaLo si dice di un'idea, un progetto, un discorso, inconcludente, evanescente, privo di sostanza e fondamento.

Armata BrancaleoneUn'accozzaglia eterogenea di persone. L'espressione ha origine con l'omonimo film di Mario Monicelli (1966).

Armiamoci e partiteL'esortazione ironica si riferisce a chi non ha il coraggio di agire in prima persona e preferisce mandare avanti gli altri. La frase, una chiara parodia dello stile militaresco

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e in particolare mussoliniano. È pronunciata, ad esempio, da Totò nel film Totò contro Maciste (1962). Nel 1971 diventa anche il titolo di un film di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.

A rotta di colloRiferito quasi sempre a una corsa, anche in senso metaforico, magari lungo un pendio, di un soggetto talmente veloce da rischiare di rompersi il collo in caso di caduta. "Rotta" è una forma antica per "rottura" ricavata direttamente dal participio passato di rompere.

Arrampicarsi sui vetri / sugli specchi"Sforzarsi invano di argomentare l'impossibile". Vetri e specchi, essendo molto lisci, non lasciano alcun appiglio.

Arriva la cavalleriaSimile all'espressione arrivano i nostri.

Arrivano i nostriSi dice solitamente quando arriva qualcuno in soccorso di chi è in difficoltà. La frase ha origine dai classici film western, nei quali il provvidenziale arrivo della cavalleria salvava i protagonisti da morte certa.

Ascesa e cadutaSimile all'espressione "vita morte e miracoli".

Asilo MariucciaDetto di una situazione in cui molti si comportano in modo infantile; prende il nome da un istituto tuttora esistente a Milano (che però non è un asilo infantile).

Aspetta e speraFaccetta Nera / Bell'abissina / Aspetta e spera / Che già l'ora s'avvicina! / Quando staremo / Vicino a te / Noi ti daremo / Un'altra legge e un altro re!.La più conosciuta canzonetta coloniale del regime fascista (scritta nel 1935 da Renato Micheli) ha dato vita a un'espressione che conserva ben poco del suo significato originario. Equivale al più usato campa cavallo.

Aspettando GodotIl titolo della famosa opera di Samuel Beckett ha assunto il significato di aspettare qualcosa che non arriva, e che chi l'aspetta non fa niente per far sì che ciò avvenga.

A spron battutoLetteralmente "Pungolando ripetutamente con lo sperone". Quindi "Forzando l'andatura, a tutt'andare"

Assalto alla diligenzaAttacco, anche metaforico, condotto con forze soverchianti ed in modo violento e disordinato, a un bersaglio di valore. Trae origine dagli stereotipi dei film western, nei quali le diligenze, che viaggiano regolarmente isolate e poco difese in territori ostili, sono attaccate o prese in imboscata da bande di fuorilegge. Per estensione quindi qualsiasi azione condotta con queste modalità. Diverso da "sparare sulla croce rossa" per l'implicita connotazione di bottino possibile nei beni trasportati dalla diligenza.

Asso nella manicaAvere una soluzione vincente ancora non svelata ma soprattutto molto inaspettata. L'asso, infatti, in parecchi giochi di carte è la carta con il maggior valore. In passato i bari erano soliti nascondere un asso all'interno delle maniche per barare in maniera più nascosta.

A stecchettoCon poco cibo, a dieta. Mi ha lasciato a stecchetto "Mi ha offerto un magro pasto".

Astratti furori

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Io ero, quell'inverno, in preda ad astratti furori. Non dirò quali, non di questo mi sono messo a raccontare. Ma bisogna dica ch'erano astratti, non eroici, non vivi; furori, in qualche modo, per il genere umano perduto. Il celebre incipit del romanzo Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini ha dato vita a una formula molto usata nella lingua italiana. Essere in preda ad astratti furori può significare perdersi in ragionamenti eccessivamente complessi; oppure (secondo un'interpretazione più prossima a quella del testo di Vittorini), ripiegarsi in una contemplazione indignata dei problemi concreti della società, senza individuare un modo per risolverli. Il richiamo agli "eroici furori", contenuto nella frase di Vittorini, vale come riferimento al titolo di un'opera di Giordano Bruno, De gli eroici furori (Londra, 1585).

Attaccare bottoneIncominciare in modo improvvisato una conversazione con una persona sconosciuta, spesso usata per indicare l'uomo che ci prova con una donna.

Attaccarsi al tramL'espressione trova la sua origine nella possibilità per i passeggeri dei più lenti tram del passato di viaggiare, in ogni caso più scomodamente, restando aggrappati alle strutture esterne, specialmente avendolo "preso al volo", giunti che già partiva o in un passaggio a bassa velocità del mezzo (al tempo operazione consentita): va intesa come la risposta spregiativa di chi invece un posto regolare era riuscito a raggiungerlo ("E io? / C'è posto anche per me?" "E tu ti attacchi / Adesso ti attacchi").Oggi l'espressione è utilizzata in senso figurato per indicare la situazione di chi si vede costretto a rinunciare a un obiettivo, per non aver raggiunto le condizioni necessarie a ottenerlo (per esempio, chi è arrivato fuori tempo massimo a un impegno e vi deve rinunciare o perde il proprio turno o ne viene escluso). Equivale a "scordarselo" / "ormai poterselo dimenticare" ecc.

Attrazione fataleUn rapporto sentimentale - di norma extraconiugale - vissuto con intensità tale da risultare morboso, viene spesso definito nel lessico giornalistico "attrazione fatale". Il riferimento è a un film di successo del 1988, Fatal Attraction (Attrazione fatale nella versione italiana), girato da Adrian Lyne e interpretato da Michael Douglas e Glenn Close.

A tutta birra"A tutta velocità". Deriva probabilmente da una traduzione errata dell'espressione francese à toute bride ("a tutta briglia").

A tutto gasVariante (più corretta) di a tutta birra.

A tutto spianoSenza limiti di sorta. Lo spiano era la misura della quantità del grano assegnata ai fornai per la panificazione: se non c'erano carestie o particolari scarsità del prodotto la quantità erogata con profusione era appunto quella a "tutto spiano", mentre in caso contrario veniva ridotta a mezzo spiano o anche di meno.

A ufoSenza pagare, in origine in forza di una disposizione superiore, oggi generalmente con una connotazione negativa come ad esempio per una preferenza percepita come arbitraria. Cfr. "Quello scroccone del cugino del padrone viene sempre a mangiare a ufo." Deriva dalla storpiatura dell'acronimo latino A.U.F. (Ad Usum Fabricae), che veniva scritto su carri e barche che trasportavano materiali per la costruzione di importanti edifici di interesse comune (es. palazzi pubblici e chiese) e per questo esentati da ogni tipo di tassa.

A un bel momento

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Un certo momento, ma senza preavviso ovvero arbitrariamente.Auguri e figli maschi

Tipico saluto di commiato indirizzato verso i novelli sposi. La nascita della frase è legata a una concezione patriarcale della società, in cui l'arrivo di figli maschi è maggiormente auspicabile.

A un palmo dal naso"Vicinissimo". a un palmo di mano dal proprio naso. Da non confondere con la simile espressione con un palmo di naso.

A un tiro di schioppoVicinissimo, come la distanza di un colpo di fucile (schioppo).

Avanti tuttaLocuzione marinaresca, che significa letteralmente "viaggiare dando ai motori del natante la potenza massima, per andare il più veloce possibile". Si adopera per chiedere a chi ci ascolta di impegnarsi al massimo e nel minor tempo possibile.

Avere il cuore in gola"Essere tanto emozionati da non riuscire a parlare"

Avere il dente avvelenatoEssere infuriati.

Avere i numeri (dei numeri)"Essere in grado di fare una determinata cosa" oppure "essere la persona giusta".

Avere il pelo sullo stomacoEssere freddi e cinici.

Avere la coda di paglia"Sapere di aver sbagliato". L'espressione è derivata da un proverbio: "chi ha la coda di paglia, ha sempre paura che gli pigli fuoco". Una persona con "la coda di paglia" si aggira tra gli altri con sospetto, per il timore che qualcuno noti le sue colpe o i suoi difetti.

Avere la sindrome del genio incompresoReputare di non essere capiti appieno dal prossimo a causa della propria presunta grande intelligenza o a causa della presunta inferiorità degli altri.

Avere l'acquolina in boccaLetteralmente si riferisce alla salivazione che in modo spesso incontrollabile si scatena alla vista o al pensiero di un cibo particolarmente goloso (riflesso condizionato). Viene utilizzata a indicare quelle situazioni che attirano la nostra attenzione in quanto offrono la prospettiva di un semplice, immediato e positivo beneficio.

Avere le braccine corteDicesi di persona che tende ad essere avara nello spendere i propri risparmi.

Deriva verosimilmente dall'antica abitudine che i venditori di tessuti avevano, nel misurare la stoffa da vendere secondo la lunghezza del proprio braccio; se si allungava il braccio un po' meno di quanto possibile, si otteneva il risultato di vendere meno stoffa, ma applicando il prezzo pieno.

Avere le carte in regolaAvere tutti i documenti richiesti; per estensione: tutto ciò che normalmente occorre, anche figuratamente: le qualità necessarie.

Avere le mani legateEssere impossibilitati a compiere un'azione.

Avere le pezze al culo

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Essere veramente ridotti al minimo sul piano economico.Avere/sentire le farfalle nello stomaco

La strana sensazione allo stomaco che sente chi è innamorato.Avere le mani bucate

Essere uno spendaccione.(Avere un) conto in sospeso

Letteralmente: vantare un credito; figuratamente: aver subito un torto, di cui quindi si potrebbe voler richiedere una riparazione, le scuse ecc o da "ripagare" cioè di cui vendicarsi.

Avere un groppo in golaNon riuscire a parlare per l'emozione.

Avere voce in capitoloAvere l'autorevolezza per poter parlare, ricevere la dovuta considerazione, vedere ammessa la propria posizione, in proposito di un certo argomento. Il capitolo in questione è in realtà un calco del latino capitolum, "collegio" o "consiglio"; la frase fatta deriva infatti dall'uso monastico di dare voce, durante il "Capitolo", ovvero la riunione quotidiana di tutti i monaci, soltanto a quanti tra essi avessero già pronunciato i voti perpetui; per traslato, chi "non ha voce in capitolo" è meno importante, come appunto i novizi nel monastero.

B Baciamo le mani

Modo di dire tipico del Sud d'Italia, e in particolare della Sicilia. Risale all'epoca in cui, in segno di rispetto e sottomissione, si baciava effettivamente la mano di una signora o di chi fosse considerato dalla comunità un personaggio potente, sia economicamente che politicamente. Col tempo si è smesso di baciare realmente la mano, ma la frase è entrata nell'uso comune, come segno di riverenza e rispetto. Può anche assumere un significato ironico, per parodiare il comportamento un po' troppo altezzoso di qualcuno.

Baciarsi i gomiti

Si dice relativamente a contesti di situazioni o avvenimenti, pensando a come ci si potrebbe trovare se si verificassero determinate condizioni del tutto impossibili, così come è impossibile baciarsi i gomiti. Si veda ad esempio "Mi bacerei i gomiti se avessi il suo lavoro!" intendendo che non si potrà mai avere quel lavoro.

Bagnato come un pulcino

Completamente bagnato, zuppo, come un pulcino uscito dall'uovo appena schiuso.

Banalità del male

Nel 1963 la studiosa tedesco-americana Hannah Arendt pubblicò le sue cronache del processo al criminale nazista Adolf Eichmann col titolo Eichmann in Jerusalem - A Report on the Banality of Evil ("Eichmann a Gerusalemme: rapporto sulla banalità del male"). La scelta dell'editore italiano di intitolarne la traduzione La banalità del male

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contribuirà al successo di quest'espressione nel lessico giornalistico, politico e scientifico. Per la Arendt il male "può invadere e devastare tutto il mondo perché cresce in superficie come un fungo. Esso sfida il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, andare alla radice, e nel momento in cui cerca il male, è frustrato perché non trova nulla. Questa è la sua "banalità"... solo il bene ha profondità e può essere integrale". Per contrasto si parla anche di banalità del bene (dal titolo della biografia di Giorgio Perlasca scritta da Enrico Deaglio), se chi lo compie dà per scontata l'imposizione della propria coscienza o lo fa per senso del dovere, e comunque senza aspettarsi alcuna ricompensa.

Bando alle ciance

Le ciance sono (nel vernacolo toscano) le chiacchiere futili e vane, da cui "andiamo a fare quattro ciance". Per cui "bando alle ciance" può avere il significato "basta con le parole" (e magari passiamo ai fatti).Ma ciance significa anche frottole, stupidaggini, fandonie per cui il significato potrebbe essere "basta con le frottole!"

Bastian contrario

Chi prova gusto a opporsi all'opinione altrui, dicendo o facendo il contrario

Bastone tra le ruote

un ostacolo procurato da altre persone.

Battere cassa

Esigere il pagamento

Battere in ritirata o Battere la ritirata

Dare il segnale della ritirata o ritirarsi frettolosamente

Battere la Diana

Dare il segnale militare della sveglia

Battere la fiacca

Stare senza far niente

Batti e ribatti

Sostantivo. "Discussione serrata". Tra i due era un batti e ribatti di accuse e controaccuse

Bava di vento

Page 13: Frasi Fatte

Vento leggerissimo e continuo, di forza inferiore alla brezza, secondo la Scala di Beaufort.

Becco di un quattrino

Vedi Il becco di un quattrino.

Bell'e buono

Indiscutibilmente tale, proprio, inutile negarlo o girarci intorno: "Questo è un sopruso bell'e buono".

Bello/a come il sole

Bellissimo/a.

Botta di vita

Inatteso slancio di vivacità.

Botta e risposta

Serrato scambio di battute.

Botte da orbi

Frase tipicamente toscana che sta a significare picchiarsi menando colpi selvaggiamente e furiosamente. Gli "orbi" stanno a significare i ciechi che, non potendo vedere, menano quindi botte e colpi a casaccio.

Braccia rubate all'agricoltura

Motto ironico con cui si apostrofa una persona che svolge un lavoro intellettuale senza sembrarne all'altezza.

Braccino corto

Motto ironico con cui si apostrofa una persona avara.Vedi Avere le braccine corte

Brancolare nel buio

Brancolare significa avanzare a tentoni; si usa quando non si sa più cosa fare in una determinata situazione.

Bruciarsi i vascelli alle spalle

Fare una scelta irrevocabile, o anche arrivare involontariamente in una situazione dalla quale non si può più tornare indietro.

Page 14: Frasi Fatte

Brutto anatroccolo

Il brutto anatroccolo della celebre fiaba omonima di Hans Christian Andersen (nell'originale danese grimme ælling) è in realtà un piccolo cigno, il cui uovo è finito in un nido di anatre: la sua bellezza si rivelerà soltanto nella maturità. Con questa fiaba, Andersen ha creato una potente metafora dell'adolescenza: l'espressione "brutto anatroccolo" è rimasta nella lingua italiana a indicare una persona apparentemente sgraziata, ma dotato di potenzialità ancora inespresse.

Brutto come la fame (anche Brutto come il peccato)

Terribilmente brutto.

Buco nell'acqua

Attività inutile.

Buco nero

In riferimento ad aziende o istituti di credito che, per analogia ai buchi neri in cui la materia scompare, truffano i propri clienti facendo sparire enormi quote di denaro. Questo termine può riferirsi anche a enti che, nonostante la ricezione di fondi pubblici consistenti, offrano servizi di basso livello o, peggio, non ne eroghino.

Buonanotte ai suonatori

Si sottintende che la serenata o la festa sia finita, ovvero (fuor di metafora) che è ormai passato il tempo di concertarsi d'intesa e non rimane che separarsi senza aggiungere parola.

Buonanotte al secchio

"Lasciamo perdere, non c'è niente da fare". L'espressione deriva con molta probabilità dal modo di dire quando un secchio slegato cadeva in un pozzo ed era quindi impossibile da recuperare.

Buono come il pane

Indiscutibilmente buono.

Buttare a mare qualcosa, qualcuno

Disfarsi di qualcuno o qualcosa.

C C'è del marcio in Danimarca

Page 15: Frasi Fatte

"Something is rotten in the state of Denmark". È una celebre frase pronunciata da Marcellus, ufficiale danese, nell'Amleto di William Shakespeare (Atto I, scena IV), durante la prima apparizione dello spettro. Oggi la frase si usa per suggerire che in un certo ambiente qualcuno stia congiurando ai danni di altri.

C'è un giudice a Berlino

Per ricordare che prima o poi la giustizia compie il suo corso.

Caccia al ladro / all'uomo

L'inseguimento di un malvivente da parte delle forze dell'ordine. Si può riferire parodisticamente alla ricerca faticosa di una persona molto richiesta.

Caccia alle streghe

Persecuzione spietata, ingiustificata, pretestuosa. L'espressione si riferisce alle pratiche giudiziarie diffuse in Europa tra la fine del Medioevo e l'inizio dell'età moderna, che consentivano ai tribunali di imprigionare, torturare e mandare a morte uomini e donne con la sola accusa di stregoneria o di commercio col diavolo, il più delle volte contestata a membri più o meno irrequieti delle classi popolari.

Cadere (cascare) a fagiolo

"Capitare opportunamente, al momento, alla maniera giusta". La crisi di governo casca a fagiolo per gli speculatori finanziari

Cadere (cascare, scendere) dal pero

L'espressione potrebbe derivare dall'antica locuzione stare sulle cime degli alberi, adoperata per designare chi parlava in modo troppo difficile o supponente: da cui l'invito a "scendere dal pero" e a tornare a comunicare coi propri simili.Chi invece "casca" dal pero, sperimenta un doloroso impatto con la realtà, dopo essere stato per troppo tempo nel mondo illusorio dei propri pensieri, o della propria infanzia, ecc.

Cadere (cascare) dalle nuvole

Un tempo l'espressione aveva due significati:

1. "arrivare all'improvviso, senza avvisare".2. "scoprire con incredulità qualcosa di evidente per tutti"

In entrambi i casi, le "nuvole" rimandano alla divinità: dalle nuvole, ad esempio, proviene la folgore di Zeus, che colpisce senza preavviso. Ma sulle nuvole risiedono anche gli angeli e i santi del paradiso cristiano, che cadendo oggi sulla terra si troverebbero immersi in un mondo del tutto nuovo e stupefacente per loro.Dei due significati, oggi ormai resiste solo il secondo.

Cadere nelle braccia di Morfeo

Page 16: Frasi Fatte

Addormentarsi. Da Morfeo, divinità greca dei sogni.

Calcare la mano

Esagerare

Calende greche

Le calende (Kalendae) erano festività latine, non previste dal calendario greco. Perciò rimandare qualcosa "alle calende greche", significa rimandarlo per sempre. L'espressione è un calco della locuzione latina Ad Kalendas graecas, attribuita da Gaio Svetonio Tranquillo all'imperatore Augusto. Stesso uso del latinismo sine die, ma con una connotazione negativa.

Calma e gesso

Si dice quando si esorta alla calma e a non agire troppo in fretta. Deriva dal linguaggio dei giocatori di biliardo, che prima di effettuare tiri difficili danno un ritocco alla punta della stecca, che è appunto ricoperta di gesso.

Calzare a pennello

Vedi andare a pennello

Cambiare i connotati

Malmenare qualcuno fino a deformargli il volto. I connotati sono i tratti distintivi del viso.

Camminare sulle uova / Andare con i piedi di piombo / Andarci cauti

Muoversi (anche fisicamente) "come se si stesse camminando sulle uova" significa farlo con estrema cautela, ad esempio con gesti misurati, così "andarci/procedere con i piedi di piombo" (perlopiù solo figuratamente) vuol dire affrontare una situazione con la massima prudenza, tipicamente non dando niente per scontato e/o evitando ogni sfrontatezza; "andarci cauti" è appena meno enfatico.

Campa cavallo

Si dice quando un evento positivo desiderato è rimandato a un tempo indefinito nel futuro. L'espressione deriva dal proverbio tradizionale "campa cavallo che l'erba cresce" - dove ovviamente non si sa di cosa possa campare il cavallo mentre l'erba cresce. Vedi anche: Aspetta e spera

Candido come un giglio

Purissimo. Il giglio è un fiore bianco, il colore che simboleggia la purezza e la verginità.

Cane bastonato

Page 17: Frasi Fatte

Persona dall'aria depressa.

Cane sciolto

Persona anticonformista, che non segue la massa, poco incline a uniformarsi.

(Aspettare a) cantar vittoria

(Non essere così sicuri, non sbilanciarsi prima del tempo a) esultare per il risultato ottenuto, di validità definitiva.

Canto del cigno

"Ultimo segno di grandezza prima del declino finale": secondo una leggenda il cigno - animale notoriamente muto - può finalmente cantare appena prima della morte.

Capitale morale

Nel 1864, quando Firenze diventò la nuova capitale del Regno d'Italia, i giornali milanesi coniarono per la loro città la definizione di "Capitale morale d'Italia": Milano era considerata infatti la città più ricca e moderna del Regno (oltre che la più popolosa, dopo Napoli).

Capitare a tiro

Essere alla portata, raggiungibile.

Capire l'antifona

Intendere un'allusione, comprendere da una frase l'intera situazione. L'antifona è la parte proemiale dei salmi, recitati nella Liturgia delle Ore, preghiera cattolica. L'antifona sintetizza in una breve frase il contenuto o li significato del salmo che segue.

Capro espiatorio. Citazione biblica dal Libro del Levitico. Nella liturgia ebraica, il capro espiatorio è sacrificato a Dio in riparazione dei peccati di chi lo offre in sacrificio. Nel cristianesimo il capro espiatorio è Gesù Cristo, definito l'Agnello immolato, che assume su di sé i peccati del mondo. Nell'uso attuale con tale espressione ci si riferisce a qualcuno che si prende le colpe di fatti che non ha commesso.

Carità pelosa

È detta "pelosa" la carità che si fa per interesse. Francesco Domenico Guerrazzi [3] fa risalire l'espressione a un aneddoto storico: quando Guglielmo il Bastardo chiese aiuto al Papa Alessandro II, questi gli mandò una preziosa reliquia, alcuni peli della barba di San Pietro. Ma Guglielmo vinse effettivamente la guerra, e ricompensò il pontefice con "larghe concessioni". La spiegazione è ripresa nel 1907 dal Dizionario etimologico di Ottorino Pianigiani (Guglielmo il Bastardo vi diventa Giuliano il Bastardo) e dal Dizionario moderno (1908) di Alfredo Panzini.

Page 18: Frasi Fatte

L'espressione è più probabilmente derivata dal modo di dire, molto popolare nell'Ottocento, avere il pelo sul cuore (essere insensibile), e si ritrova ne I Malavoglia di Giovanni Verga.[4]

Carne da cannone

La "carne da cannone" è quella dei soldati (e più precisamente dei fanti)), destinati a fronteggiare l'artiglieria come le bestie sono destinate al macello (e carne da macello viene infatti spesso usata con lo stesso significato). La locuzione nasce da una spregiudicata metonimia: gli individui sono raffigurati come carne indistinta.Per il suo cinismo, la frase è spesso usata con intenti polemici per criticare le guerre e i guerrafondai. L'originale francese, le soldat est la chair à cannon, fu attribuito a Napoleone Bonaparte dall'Abate de Pradt, con il chiaro intento di screditare il condottiero. L'espressione fu ripresa e tradotta da Giacomo Leopardi nei suoi Pensieri: "Napoleone fu [...] oggetto per dir così, di culto ai soldati, che egli chiamò carne da cannone e trattò come tali".

Carne della mia carne

Figlio. Esprime e sottolinea con forza lo stretto grado di parentela. Citazione biblica dalla Genesi, dove in realtà le parole sono dette da Adamo riferendosi a eva (Genesi 2, 23 "Allora l'uomo disse: «Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall'uomo è stata tolta».", traduzione Conferenza Episcopale Italiana).

Carneade! Chi era costui?

È la frase iniziale dell'VIII capitolo dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, pronunciata da Don Abbondio, mentre legge il testo di un panegirico in onore di San Carlo Borromeo, all'interno del quale trova menzionato il filosofo Carneade. La fortuna dell'espressione presso i contemporanei di Manzoni fu tale che ancora oggi un personaggio storico o di fantasia o reale poco noto viene chiamato "un carneade".L'espressione viene usata (anche nella forma XXX. Chi era costui?) per esprimere o confessare l'ignoranza di un personaggio storico o di fantasia.

Carta bianca

Espressione che indica la possibilità conferita a qualcuno di affrontare una situazione o un problema nel modo ritenuto più opportuno, senza vincoli scritti.

Carta canta

I documenti parlano chiaro, ciò che è scritto non si può smentire. Parte del proverbio tradizionale "Carta canta, e villan dorme."

Casa e chiesa

Persona che non ha altri interessi o attività se non occuparsi delle faccende domestiche e, come attività sociale, solo la pratica religiosa.

Page 19: Frasi Fatte

Casalinga di Voghera

Espressione molto comune nel lessico giornalistico, con cui si intende rappresentare uno stereotipo della fascia della popolazione italiana piccolo-borghese, dal basso livello di istruzione e che possiede un lavoro generalmente molto semplice o umile.

Cascasse il mondo

Cercare di raggiungere un obbiettivo col massimo impegno, a fronte anche di ostacoli apparentemente insormontabili. Cascasse il mondo, supererò l'esame!

Castelli in aria

Costruire castelli in aria significa progettare senza fondamenta, senza un piano, fantasticando.

Cattedrale nel deserto

Si dice di un grande progetto inutile, come una cattedrale costruita in un deserto senza che vi sia una comunità di persone a frequentarla. Si è detto spesso di investimenti ingenti al sud Italia non coordinati e realizzati in un progetto globale (esempio fabbriche nuove in aree depresse senza essere collegate da strade e ferrovie)

Cavalcare la tigre

Cercare di sfruttare un avvenimento potenzialmente pericoloso.

Cavallo di battaglia

Espressione usata spesso nel mondo dello spettacolo ed indica il pezzo migliore del repertorio con il quale si ottengono i risultati migliori, spesso è il primo con cui si ha conseguito notorietà.

Cavallo di razza

Persona dalle doti eccezionali per compiere un certo compito.

Cavallo di Troia. Citazione dall'Iliade di Omero. (Non/senza) cavare un ragno dal buco / (Non combinare) un bel niente.

Si dice che in una data situazione non si è riusciti a cavare un ragno dal buco quando non si è riusciti a combinare, ottenere nulla di apprezzabile.

Cavar sangue da una rapa

Impresa impossibile.

Cavar sangue dal muro

Sforzarsi inutilmente, svolgendo un lavoro che non può dare nessun frutto.

Page 20: Frasi Fatte

Ce ne passa di acqua sotto i ponti

Fino al momento di raggiungere un determinato scopo o di arrivare a una certa situazione, ci si vorrà ancora molto tempo.

Cento di questi giorni

Espressione augurale utilizzata soprattutto in occasione di compleanni o in generale altre feste ricorrenti (tipicamente ogni anno). Augura a chi se la sente rivolgere di trascorrere altri cento giorni felici come quello che si sta festeggiando quindi, implicitamente, augura una lunga vita al festeggiato.

Che mangino brioches

Espressione attribuita alla regina Maria Antonietta d'Austria, pronunciata per rispondere a un suo suddito che le disse: "il popolo ha fame, non ha più pane". Questa espressione sta a indicare che l'argomento di cui si parla non interessa molto.

Che mi venisse un colpo

Espressione che indica uno stato di incredulità.

Che vale un Perù

Che ha molto valore, usato sia per persone che per cose. Il modo di dire deriva dall'oro che i conquistadores spagnoli trovarono in Perù e portarono in Europa

Chi c'è c'è (e chi non c'è non c'è)

Di uso comune, sta a significare che chi parteciperà (ad es. a una festa o a una cena o a un'iniziativa di qualsiasi tipo), sarà ben accetto e potrà godere della compagnia degli altri; chi invece non sarà presente, non sa cosa si è perso, ma nessuno ne sentirà la mancanza.

Chi ha orecchie per intendere, intenda

Chi vuole ascoltare e comprendere ciò che dico, lo faccia. A sottolineare che ci possono essere persone alle quali il discorso può non far piacere o dare fastidio e quindi faranno finta di non ascoltare o di non capire.

Chiagni e fotti

O chiagne e fotte[5]; in italiano: «piangi e fotti». Si tratta di un volgarismo che costituisce un detto proverbiale della tradizione partenopea. Viene solitamente usata per sottolineare un tipico atteggiamento umano, opportunista e ipocrita, esibito da alcune persone quando sono solite lamentarsi in quei momenti in cui le cose, per loro, vanno a gonfie vele[5]. La frase dialettale è entrata nel lessico giornalistico e della comunicazione politica, mentre il comportamento sotteso viene spesso stigmatizzato come un vizio dell'italiano medio [6] .

Page 21: Frasi Fatte

Chiudere la stalla dopo che sono scappati i buoi

Fare l'azione giusta, ma ormai con troppo ritardo e quindi inutilmente.

Chiudersi a riccio

Chiudersi in se stessi evitando di socializzare con gli altri.

Chiudi il becco

Espressione usata sgarbatamente per intimare a qualcuno di tacere. L'uso della parola "becco", invece di "bocca", è dato dal sottinteso paragone tra la persona che sta parlando e le galline (con riferimento al chiocciare). Poiché inoltre si ritiene che le galline siano animali dalla poca intelligenza, per estensione, la frase significa anche che è meglio tacere, poiché si stanno dicendo cose poco serie e/o di poco interesse.L'espressione veniva spesso adoperata nei dialoghi cinematografici e televisivi, in luogo di espressioni più volgari (in questo senso, pur essendo chiaramente offensiva, ha un valore eufemistico), a volte come corrispettivo italiano di espressioni analoghe ("shut up", in inglese; "ferme ta gueule" in francese)

Ci fai o ci sei?

Fai finta di essere o di comportarti così, oppure sei proprio così?

Ci vedremo a Filippi

In un passo di Plutarco - poi ripreso da Shakespeare nel suo Julius Caesar - Bruto riceve in sogno la visita di un fantasma (probabilmente Cesare) che rivolto a lui pronuncia la celebre frase; la Storia ci dice che proprio nella battaglia di Filippi il Cesaricida morirà per mano di Antonio: questa espressione viene quindi usata per intimare, spavaldamente, a un avversario la certezza della propria vittoria o per annunciare un futuro regolamento di conti.

Cieco come una talpa

Non vedere nulla o quasi; detto sia in senso patologico che figurato (nel senso una persona non si rende conto della realtà).

Ciurlare nel manico

Ciurla nel manico una persona o cosa che risulti incerta e non affidabile. Se la lama di un coltello non è ben inserita nel manico o se ne è staccata per il lungo uso, l'arnese diventa inservibile, perché la lama perde ogni resistenza girando (ciurlando) nel manico.

Cogliere in contropiede

Prendere alla sprovvista qualcuno, che improvvisamente si trova senza difesa. Mutuato dal gergo calcistico, nel quale si definisce contropiede un rovesciamento

Page 22: Frasi Fatte

repentino dell'azione, nella quale chi stava attaccando è costretto a tornare affannosamente in difesa.

Coi fiocchi

Si dice di una cosa particolarmente riuscita o comunque eccellente: un pranzetto coi fiocchi, una vacanza coi fiocchi.

Colpo di fulmine

L'espressione è adoperata di solito per indicare un innamoramento a prima vista, improvviso e non previsto: si tratta di un calco del francese "coup de foudre", attestato sin dal 1671.

Colpo di spugna

Eliminare problemi o colpe in maniera decisa e indistinta.

Col senno di poi

Significa "sapendo quello che è successo dopo". Il senno è la capacità intellettuale integra di una persona. Detto generalmente quando si commenta una decisione rivelatasi poi sbagliata, poco saggia o poco lungimirante. Analoga al proverbio popolare Del senno di poi son piene le fosse, che sottolinea l'inutilità di un tardivo ripensamento.

Coltivare il proprio orticello

Concentrarsi sul proprio interesse particolare. Potrebbe trarre origine dal motto di Candide, personaggio omonimo del romanzo di Voltaire: Il faut cultiver son jardin.

Comandare a bacchetta

Comandare senza dare il minimo margine di discrezionalità ai sottoposti. Come farebbe il direttore d'orchestra.

Come volevasi dimostrare

Frase conclusiva dei teoremi negli Elementi di Euclide. Detto per traslato di un avvenimento che si era previsto (e magari per sottolineare che i propri consigli sono stati disattesi: "Come volevasi dimostrare, uscendo senza ombrello ti sei preso il raffreddore.").

Come cercare Maria per Roma

Vedi cercare un ago nel pagliaio.

Come i cavoli a merenda

Page 23: Frasi Fatte

"Ci sta come i cavoli a merenda", utilizzato per esprimere l'inadeguatezza di qualcosa rispetto a un contesto.

Come il cacio sui maccheroni

Un evento o fatto che si verifica in modo molto opportuno, o al momento giusto, o un abbinamento particolarmente adatto, può essere descritto metaforicamente come il cacio (formaggio) sui maccheroni: un abbinamento tipico della cucina italiana. Contrario dell'espressione precedente.

Come Noè con i dinosauri

Essere accusati ingiustamente. Noè avrebbe lasciato a piedi i dinosauri secondo l'immaginario popolare, ma i dinosauri per la scienza si sono estinti da soli.

Come se piovesse

Significa "in quantità sovrabbondante".

Compagni di merende

Tratta da una deposizione di uno degli accusati di aver commesso i delitti del Mostro di Firenze; si usa per indicare una brutta compagnia.

Con beneficio d'inventario

riservandosi di poter obiettare più tardi.

Con la coda dell'occhio

Vedere o accorgersi di qualcuno o di qualcosa un attimo di sfuggita.

Con le pive nel sacco Con le unghie e con i denti

Difendere qualcosa con caparbia energia. Usato anche in senso metaforico riferendosi alle proprie idee, che vengono difese "con le unghie e con i denti".

Con un palmo di naso

"Deluso e allibito". Ricorre nelle espressioni Lasciare, restare, rimanere con un palmo di naso (ovvero, con il naso lungo quanto un palmo di mano). Da non confondere con la simile espressione a un palmo dal naso che significa "vicinissimo".

Conciare per le feste / Conciare per il dì delle feste

Malmenare, procurando danni visibili alla pelle.

Conoscere i propri polli

Page 24: Frasi Fatte

Sapere con chi si ha a che fare e perciò saper gestire la situazione nel migliore dei modi.

Contare come il due di briscola / il due di picche / il due di coppe

Non contare nulla. Il due di briscola è la briscola più bassa nel gioco delle carte. Nel bridge il due di picche è in assoluto la carta dal valore più basso. Si usa anche dire: "Conta come il due di bastoni quando regna denari", o anche "Conta come il due di coppe quando briscola è bastoni."

Contare fino a dieci

Riflettere o contenersi prima di parlare.

Contento come una pasqua

Modo di dire che si riferisce a chi manifesta grande felicità e gioia. Deriva, appunto, dal fatto che il giorno di Pasqua è un giorno di grande gioia.

Contrordine compagni

Esprimere un ripensamento su qualcosa. Lo slogan è nato sulle pagine del Candido, dove era legato alle vignette di Giovannino Guareschi che ritraevano i militanti comunisti ("trinariciuti") impegnati in comportamenti palesemente privi di senso o strampalati, indotti dai refusi presenti sulle pagine de l'Unità e corretti a suon di "contrordini" di partito. L'espressione è rimasta come sinonimo di critica all'obbedienza "cieca, pronta, assoluta" a un'ideologia.

Convergenze parallele

Ossimoro inventato da Aldo Moro. Durante il "Governo delle astensioni" la Democrazia Cristiana accettò l'appoggio del PCI che però doveva rimanere all'esterno del governo. Moro in tal modo sosteneva il dialogo tra i due maggiori partiti, ferme restando le posizioni in Parlamento (maggioranza i primi, opposizione i secondi).

Convitato di pietra

"Muta presenza inquietante e minacciosa". Così il dizionario "Parole per ricordare" (Zanichelli) riporta e traduce la locuzione "il convitato di pietra" tratta dalla leggenda di Don Giovanni, che per averne sottovalutato le materiali capacità distruttive finì all'inferno senza nemmeno avere il tempo di pentirsi.È una locuzione presa a prestito dall'opera "Don Giovanni", che indica una persona assente la cui presenza incombe sui presenti. Una persona a cui tutti pensano, ma che nessuno osa nominare direttamente.

Correre la cavallina

Abbandonarsi a una vita spensierata e gaudente, ricca di avventure galanti.

Cosa fatta capo ha

Page 25: Frasi Fatte

Cospargersi il capo di cenere

Fare atto di penitenza. Modo di dire legato al mercoledì delle ceneri, all'inizio della quaresima, quando il sacerdote cosparge di cenere i fedeli.

Costruire sulla roccia / sulla sabbia

Costruire sulla sabbia significa «costruire su presupposti deboli, su qualcosa di incerto e cedevole». Nel Vangelo è contrapposto a costruire sulla roccia, cioè su qualcosa di solido e sicuro. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande. (Vangelo secondo Matteo 7,21.24-29).Nella realtà la sabbia è un ottimo terreno su cui costruire.

Crepi l'avarizia

Abbondare nel fare una cosa.

Crocifisso in sala mensa

Mutuato dal film Fantozzi con Paolo Villaggio del 1975, è una delle allucinazioni che colpiscono il protagonista nel salire verso l'ufficio del Megadirettore. Si usa per indicare una lapidazione pubblica ingiusta per aver espresso un'opinione, o anche per indicare una punizione arbitraria e sproporzionata.

Culo e camicia

Si dice di due persone che sono perfettamente in sintonia tra loro. Si dice anche "andare d'amore e d'accordo", o "essere pappa e ciccia", o ancora "mimì e cocò"; il riferimento è all'epoca in cui le 'culottes', le mutande, non erano molto diffuse nel volgo, e la camicia restava a diretto contatto con le parti intime.

D Da capo a dodici

Espressione tipicamente romana che vuole significare "ricominciare daccapo" e quel dodici è riferito ai mesi dell'anno, quindi l'inizio di un nuovo anno.

Da che mondo è mondo

Da quando esiste il mondo. Da sempre.

Dai e dai

Page 26: Frasi Fatte

Espressione usata per esprimere che, ripetendo qualcosa più volte, alla fine potrebbe succedere qualcosa (di bello/brutto). La ripetizione della parola dai sottolinea proprio il ripetersi di una certa azione nel tempo. Esempi: "Dai e dai si rompe" (riferito a qualche azione che ha a che fare con un oggetto e che potrebbe romperlo se viene ripetuta a lungo), "Dai e dai ce l'ha fatta" (per indicare che qualcuno è riuscito a fare qualcosa in più tentativi).

Dalla padella nella brace

L'espressione significa "di male in peggio", e viene usata per descrivere o commentare la situazione in cui viene proposto un rimedio peggiore del male. Deriva da un antico racconto tradizionale: una tinca invitò le sue compagne a saltare dalla padella: in questo modo si salvarono dall'olio bollente solo per morire nella brace. Modi di dire analoghi erano diffusi già presso i latini, che dicevano (ad esempio) fumum fugere in ignem (sfuggire il fumo per trovarsi nel fuoco) o cinerem evitare in prunas (evitare la cenere e trovarsi tra i carboni ardenti).

Dalle piccole cose

In frasi del genere "a cominciare dalle piccole cose", "si vede dalle piccole cose"...

Dalle stelle alle stalle

Dalla somma fortuna all'infima disgrazia. Espressione suggerita dalla paronomasia.

Dammi un cinque

Diffuso anche con l'equivalente inglese Give me five (o Gimme five), è un'espressione con cui qualcuno chiede al suo interlocutore di battere tra loro le rispettive mani destre, a palmo aperto, producendo un rumore secco.Si tratta di un tipo di gestualità tipicamente statunitense, che prese piede in Italia negli anni ottanta, forse attraverso le trasmissioni delle partite di basket NBA che ebbero una certa popolarità tra i più giovani. A diffondere ulteriormente l'espressione fu Jovanotti, con uno dei suoi primi successi, Gimme five.Ad inventare il gesto di Darsi il cinque sono stati i vichinghi: essi usavano suggellare accordi o contratti semplicemente con una pacca sulle proprie mani.Il gesto indica intesa e amicizia tra le due persone, ma è anche usato per sottolineare l'esito positivo di un gesto o un evento, una sorta di "Complimenti!". Cinque si riferisce naturalmente alle dita della mano.Varianti: Gimme five, Dammi il cinque.

Da quale pulpito (viene la predica)

Espressione ironica che sottolinea che chi "predica" è il primo a non fare di fatto ciò che dice. Il pulpito è la postazione, ancora presente in molte chiese, sulla quale saliva il sacerdote per farsi meglio ascoltare durante la predica e posto in genere al centro della navata. Attualmente tale struttura è raramente utilizzata, anche grazie ai moderni sistemi di amplificazione che consentono al sacerdote di essere udito chiaramente anche dall'altare.

Page 27: Frasi Fatte

Darci dentro

Impegnarsi a fondo in un'attività.

Dare adito a

Letteralmente "concedere spazio", quindi "permettere" ed anche "suscitare". Potrebbe dare adito a dubbi "Potrebbe lasciare spazio per dei dubbi". Ha dato adito a contestazioni "ha suscitato contestazioni".

Dare alla testa

Costituire un chiodo fisso, far perdere la lucidità. "Questa musica mi sta dando alla testa".

Dare aria ai denti

Parlare tanto per parlare, inutilmente, letteralmente aprire la bocca solo per rinfrescare i denti con l'aria.

Dare i numeri

Sragionare, dir cose insensate, delirare. Chi ascolta può tradurre le frasi insensate in numeri attraverso la smorfia e giocarseli al lotto.

Dare un colpo di telefono

Chiamare qualcuno per telefono.

Darla / Darlo

Espressione colloquiale (e volgare), riferita all'organo sessuale femminile o maschile. Si usa anche per indicare una donna di facili costumi (che la dà via) o più genericamente l'atto sessuale (me l'ha data/o).

Darle di santa ragione / Bastonare di santa ragione

Picchiare sodo, senza risparmiarle (sono sottintese le percosse, le botte). Espressione che fa riferimento ai metodi educativi o repressivi che prevedono anche punizioni corporali, registrando in qualche modo la maggior violenza e sistematicità presente nelle azioni giustificate ideologicamente, di contro alle altre remore proprie della specie riguardo al danneggiare i propri simili.

Darsela a gambe

Scappare

Darsi all'ippica

Page 28: Frasi Fatte

Dedicarsi a qualsiasi altra cosa, che non sia quella in cui è impegnato. Esortazione ironica volta a sottolineare l'incapacità di qualcuno.

Darsi da fare

Impegnarsi a fondo in un'attività.

Darsi delle arie

Darsi un'eccessiva importanza; attribuirsi un valore o delle capacità illusorie. Il termine "aria" è adoperato nel significato figurato di "apparenza", "aspetto", ecc.

Della Madonna

Espressione del lessico giovanile già diffusa negli anni ottanta, in seguito rilanciata dal cantante Jovanotti, con la canzone "Muoviti Muoviti" del 1991, con il significato "eccezionale".

Della/per la serie

Espressione utilizzata all'inizio di frase per descrivere una frase e/o un avvenimento collocandolo dentro una "serie" appunto. Es:A:Guardalo! Prima lo picchia e poi scappa!B:Della serie "tira il sasso e nasconde la mano"

Di buzzo buono

Di buono spirito, avendo voglia di lavorare, alacremente.

Di capo in collo

Immediatamente, subito, senza preliminari o fasi intermedie.

Di facili costumi

Lo si dice di una donna non molto fedele.

Dietro le quinte

L'espressione indica quello che viene fatto per la collettività senza che ciò venga reso pubblico.

Di nicchia

lo si dice di qualcosa rivolto a pochi interessati (in genere intenditori).

Dio patria famiglia

La formula, di origine nazionalista, venne adottata come slogan dal fascismo durante la conquista del potere da parte di Mussolini.

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Di primo acchito / In prima battuta / Alla/sulla prima / Sulle prime

In un primo momento, alla prima osservazione. Espressioni nate in ambito sportivo.

Dire pane al pane e vino al vino

Chiamare le cose con il loro nome.

(Dire) tra il serio e il faceto / (Fare) un po' sul serio un po' per burla /

Dire qualcosa con atteggiamento scherzoso ma intenderlo seriamente.

Distruggi famiglie

Si dice di una donna che si intromette nei matrimoni altrui causandone la separazione.

Dirne quattro a qualcuno

Comunicare duramente a qualcuno la propria opinione.

Domani è un altro giorno

Citazione dal popolare film Via col vento del 1939: è la battuta finale del film, pronunciata dall'indomita protagonista Rossella O'Hara, interpretata da Vivien Leigh ("Domani è un altro giorno, e si vedrà"). È passata nell'uso comune nel senso di "intanto facciamo così, poi si vedrà", equivalente allo spagnolo "que serà serà".

Dopo di noi il diluvio Due di picche

In molti giochi di carte il due di picche è una carta dal valore praticamente nullo. Prendere il due di picche da qualcuno significa quasi sempre ricevere un rifiuto, tipicamente a una proposta di carattere sentimentale.

Due pesi e due misure

Due criteri diversi applicati ingiustamente a situazioni analoghe.

Due piedi in una scarpa/Due piedi in una staffa

Non decidersi tra due possibilità.

E E compagnia bella

Il modo di dire, una variante più colorita dell'espressione "eccetera", ebbe successo soprattutto nel secondo dopoguerra, per l'uso che ne fece Adriana Motti nella sua traduzione di Catcher in the Rye ("Il giovane Holden"). Nel testo originale di J. D.

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Salinger, l'espressione "...and all" era estremamente frequente: per evitare le ripetizioni, che avrebbero infastidito i lettori della versione italiana, la Motti ricorse a una lunga serie di perifrasi, tra cui "e tutto quanto", "eccetera eccetera", "e quel che segue", "e via discorrendo" e, appunto "e compagnia bella". In un'intervista ([1]), la Motti afferma di avere ripreso questa e altre espressioni dai suoi nipoti.

Editto bulgaro Elogio sperticato

Elogio eccessivo, paradossale. La pertica era un'antica unità di misura dei terreni.

Eminenza grigia

Personalità dotata di massima autorità non riconosciuta ufficialmente. Fa riferimento a François Leclerc du Tremblay

Eroi della sesta giornata o Eroi della sesta

Codardi e opportunisti che tentano di accaparrarsi il merito e i vantaggi degli sforzi altrui.

Errore sesquipedale

Era un'unità di misura latina, la sesquipeda e misurava un piede e mezzo;commettere un errore sesquipedale ha preso il significato di errore enorme, gigantesco.

Essere a casa di Dio

Lo si dice di una località molto lontana.

Essere ai ferri corti

Litigare, riferito a un contrasto che s'inasprisce fino ad arrivare a uno scontro serio.[7]

Essere alla canna del gas

Essere arrivati alla fine della propria esistenza e delle proprie forze. Allude al fatto che il gas che sorre nella canna verrà presto bruciato.

Essere alla frutta

Essere arrivati alla fine della propria esistenza, o delle proprie forze, o delle proprie speranze, o simili. Allude alla frutta come portata finale del pasto.

Essere al verde

Rimanere senza un soldo.

Essere di corvée

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Essere impiegato in attivita' poco gratificanti o solitamente non a proprio carico

Essere duro da grattare

Espressione giovanile gergale che indica l'essere molto ubriaco. Usata molto in Emilia-Romagna. Duro da grattare è la similitudine con il formaggio parmigiano reggiano che quando molto duro è adatto a essere grattugiato sulla pastasciutta.

Essere d'uopo

Latinismo (opus esse) che significa essere necessario, opportuno.

Essere l'anima della festa Essere una buona lana / Essere un furbo di tre cotte

Essere un furbacchione poco raccomandabile.

Essere un pezzo di pane

Essere una persona estremamente buona. Vedi anche "Buono come il pane".

Essere un pezzo di ghiaccio

Rimanere impassibile di fronte a un evento che commuove.

Età delle caverne

L'epoca in cui gli uomini vivevano ancora nelle grotte. A volte viene usata in senso parodistico, per alludere a un'epoca molto remota.

Età dell'oro

Età mitica delle origini, in cui l'uomo viveva felice, in armonia con sé stesso e con la natura. Il concetto e l'espressione appartengono alla tradizione classica greco-latina, dove questa Età coincideva con il regno di Saturno, padre del padre degli dei in carica, Giove.

È tutto dire

Si dice di una frase che non necessita di spiegazioni o commenti.

È un altro paio di maniche

Tra il Duecento e il Seicento alcuni vestiti erano confezionati con le maniche mobili e si potevano sostituire, per abbellire il vestito in modi diversi ogni volta. Da qui il modo di dire che significa appunto una cosa completamente diversa, come lo erano le maniche dei vestiti.

F

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Faccia di bronzo

Espressione usata per indicare persone che riescono a rimanere impassibili nelle situazioni più imbarazzanti, senza arrossire quando vengono pubblicamente offese o sbugiardate. Col significato di "audacia svergognata", la locuzione è attestata già da Niccolò Tommaseo nel suo Dizionario (1865). Altro esempio: "Gabriele rispose con faccia di bronzo senza precedenti", dal romanzo di Marco Buticchi. Le persone con una faccia di bronzo sono particolarmente portate per il gioco del poker.Varianti: Faccia tosta, faccia come il culo.

Facile come bere un bicchier d'acqua

Metafora che indica come una certa azione sia (oppure si ritenga) facilissima.

Familismo amorale : coniata da Edward C. Banfield nel 1958, in ambito antropologico, a indicare la deriva antisociale di un'etica orientata a procurare beneficio alla propria ristretta cerchia familiare, è divenuta una polirematica proverbiale (v. anche Tengo famiglia)

Fare acqua da tutte le parti

Essere pieno di difetti, essere inservibile allo scopo prefissato. Come un contenitore che "fa acqua" (perde acqua) ed è quindi inservibile. Di un ragionamento o una realizzazione: che non convince, inefficace.

(Fare) a pari e patta / Senza vincitori né vinti

"Pari e patta" è dal gergo scacchistico, nello sport sono espressioni intese letteralmente, figuratamente intendono la conclusione di una contesa, con la rinuncia a ogni ulteriore pretesa, per un accordo, anche sommario o clamoroso, o per impossibilità a continuare da entrambe le parti.

Fare buon viso a cattivo gioco

Avere un atteggiamento positivo anche in una situazione sfavorevole, ad esempio per non dare soddisfazione a un antagonista che vuole mettere il soggetto in difficoltà.

Fare cilecca

La "cilecca", in italiano, è l'impegno assunto senza volere/riuscire a portarlo a termine (si dice ad esempio dell'uomo che non riesce a portare a termine un rapporto sessuale).

Fare di tutta l'erba un fascio / Di ogni erba un fascio

Generalizzare eccessivamente. Letteralmente, significa raccogliere tutte le specie di erbe in un solo fascio, senza distinguerle. In senso metaforico, descrive dunque l'atteggiamento di considerare un unico insieme confuso e indistinto. L'espressione (di chiara origine contadina) era già attestata da B. Varchi nella sua Grammatica (1807).

Fare faville

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Avere successo, essere particolarmente bravi in una attività.

Fare filotto

Ottenere risultati positivi in una successione di eventi, come chi vince molte partite consecutive. Deriva dal gioco del biliardo detto "all'italiana" ove "fare filotto" è rappresentato dall'abbattimento di una fila di birilli nella loro tipica disposizione a croce, il che dona a chi lo effettua, secondo criteri precisi, un buon punteggio.

Fare il candelabro

Vedi "Reggere il moccolo".

Fare il fenomeno

Phainómenon, in greco antico è il participio presente del verbo pháinomai, che significa "apparire". Chi "fa il fenomeno", si comporta in modo da mettersi in evidenza agli occhi degli altri.

Fare il pelo

Avere l'abitudine di dire male di qualcuno davanti ad altri (anche tagliare i panni addosso).

Fare il portoghese

Entrare di nascosto a un evento dove sia previsto il pagamento di un biglietto.

Fare la pelle (a qualcuno)

Uccidere.

Fare l'avvocato del diavolo

Cercare di difendere qualcosa che non merita affatto di essere difeso.

Fare la punta agli aghi

Essere eccessivamente preciso o meticoloso.

Fare le corna a qualcuno

Tradire in una relazione di coppia. Il "cornuto" (o la cornuta) è la vittima dell'adulterio, mentre l'adultero è il "cornificatore".

Fare le scarpe

Danneggiare subdolamente qualcuno.

Fare lo gnorri, fare il nesci, fare l'indiano

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Far finta di non capire o di non sentire.

Fare mente locale

Rimettere a fuoco la situazione nel suo contesto, ma riducendo anche drasticamente le suggestioni più estranee. Non è precisamente "fare il punto", più concretamente riepilogativo, ma piuttosto riprendere in considerazione di cosa si sta trattando con una riacquisizione personale dei riferimenti a disposizione. Viene spesso citato come necessità del singolo di chiarirsi, riorganizzarsi gli elementi della propria visione dell'argomento specifico.

Fare pelo e contropelo

Rimproverare aspramente. Oppure interrogare in modo molto serrato; in questo senso, simile a "Torchiare" o "Fare il terzo grado."

Fare quadrato

Disporsi tutti insieme in difesa della propria posizione comune. È mutuato dal gergo militare quando, per affrontare un nemico che attacca su più fronti, le fanterie si disponevano in formazione a quadrato, coprendosi vicendevolmente le spalle.

Fare quattro salti

Andare a ballare.

Fare San Martino

Traslocare. Dall'usanza, ormai scomparsa, di far terminare i contratti agrari il giorno di San Martino, ovvero l'11 Novembre.

Fare spallucce

Esprimere ignoranza di un fatto, di un avvenimento.

Fare trenta: fare trentuno

Consigliare, arrivati a un certo punto di un iter, di arrivare fino in fondo.Ad esempio, a una persona che deve comprare un'auto nuova, ed è indeciso se includere un optional o meno: "Hai fatto trenta: fai trentuno, e includi quell'optional!".

Farina del mio sacco

Indica che ciò che si è elaborato - un'idea, un'opera artistica, un libro - non è stato copiato da nessuno.

Far fuori

Espressione della lingua parlata che può essere usata con due significati: "far fuori un nemico", significa uccidere qualcuno; può però assumere anche un significato

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metaforico, se riferito ad esempio a una persona che aspira a una carica prestigiosa e, avendo un rivale che gli contende il posto, riesce a eliminarne la concorrenza, con sistemi non necessariamente corretti.

Far ridere i polli

Comportarsi in modo ridicolo, suscitando l'ilarità generale.Usato soprattutto per farsi beffa di chi si ritiene capace di fare qc., mentre non ne ha evidentemente la facoltà.

Far saltare la mosca al naso

Irritare, provocare qualcuno all'improvviso

Farla sempre franca

Scappare sempre senza essere riconosciuto.

Farla pagare (cara)

Espressione che significa "vendicarsi". Es: Gliela farò pagare (cara).

Farsene una ragione

Rassegnarsi.

Farsi in quattro

Impegnarsi, moltiplicando le proprie forze, per un obiettivo o una persona.

Facci una croce sopra/fare una croce sopra qualcosa

Smettere definitivamente di occuparsi di qualcosa, non pensarci più, smetterla di tormentarsi per quella cosa.

Far vedere i sorci verdi

Locuzione entrata nell'uso in seguito alle vittorie di una squadriglia aerea, i "Sorci Verdi", famosa per le imprese nel 1937 e 1938. Entrata nell'uso comune con il senso di stravincere.

Far venire i nervi

Innervosire una persona.

Far venire le cinque

quando un lavoratore dipendente è poco impegnato e interessato al suo compito

Fasciarsi la testa prima di essersela rotta

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Considerarsi sconfitti prima ancora di affrontare un problema, mostrando quindi un atteggiamento eccessivamente apprensivo. Opposto di "vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso."

Fatti non foste a viver come bruti

Citazione dal ventiseiesimo Canto dell'Inferno di Dante Alighieri. Nella bolgia dei consiglieri fraudolenti, Ulisse racconta a Dante di avere incoraggiato i suoi compagni a un viaggio nell'oceano sconosciuto, pronunciando un piccolo discorso (orazion picciola): Considerate la vostra semenzafatti non foste a viver come brutima per seguir virtute e canoscenzaL'espressione è divenuta proverbiale: gli uomini, secondo Dante, non sono stati creati da Dio per "vivere come bruti", ma per acquisire "virtù" e "conoscenza".

Fenomeno da baraccone

Detto in modo spregiativo di una persona che si rende evidente (volontariamente o no) per motivi inaccettabili o disgustosi. I "fenomeni da baraccone" (il baraccone del circo) erano la "donna cannone", "l'uomo elefante", ecc.

Fermate il mondo voglio scendere Figli della schifosa (E noi chi siamo, i) figli della serva (?)

In Toscana esiste anche una variante essere figliol dell'Emma, di origine incerta.

Figlio di buona donna

Insulto, dove "buona donna" è un eufemismo per "prostituta".

Figlio di N.N.

Un trovatello. Deriva dall'abbreviazione di Nomen Nescio (lett. "non conosco il nome"), apposta sui registri parrocchiali (anticamente redatti in latino) al posto dei nomi di uno o di entrambi i genitori.Figlio di nessuno: è l'espressione burocratica con cui viene registrato all'anagrafe un orfano. Viene utilizzato anche come eufemismo, per offendere qualcuno mettendo in dubbio la moralità dei suoi genitori.

Figlio di papà

Tautologia, dato che il senso letterale non dà alcuna informazione. Il significato indiretto, spiegabile in parte con le massime conversazionali, indica una persona molto legata alla ricchezza e al potere della famiglia e che non deve il suo successo a sforzi propri. Connotazione negativa.

Figlio di un dio minore

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Chi, pur avendo in teoria gli stessi diritti degli altri, viene di fatto discriminato.

Figli(u)ol prodigo

L'espressione è derivata dalla Parabola del figlio prodigo, narrata da Gesù e riportata nel Vangelo secondo Luca (15,11-32). Il figliol prodigo è il più giovane di due figli, che si fa consegnare la sua parte di eredità e la dilapida rapidamente, riducendosi in breve tempo a fare il guardiano di porci. Ravvedutosi, decide di tornare dal padre, che lo accoglie con gioia, festeggiandolo con un vitello grasso.Il significato evangelico della parabola è chiaro, e denunciato esplicitamente dallo stesso Gesù nel versetto precedente: "C'è gioia davanti agli angeli di Dio per un peccatore che si converte". Oggi si usa spesso l'espressione figliol prodigo (anche con tono bonario e in senso parodico) per descrivere una persona che torna sui suoi passi dopo un sincero pentimento.

Finché c'è vita c'è speranza Finire sul lastrico

Cadere in povertà.

Finire in braghe di tela

Il significato letterale deriva dalla punizione che nel Medioevo a Padova veniva comminata ai creditori falliti: dopo che venivano spogliati dei loro panni e rimasti coperti con la sola camicia e brache, dovevano picchiare le terga quattro volte sulla cosiddetta "Pietra del vituperio" (che si conserva ancora oggi, nei pressi del Palazzo della Ragione) pronunciando nel contempo sempre quattro volte "cedo i miei beni". Dopodiché venivano espulsi dalla città e mandati in esilio.

Finta mistica Fischiare le orecchie

Lo si dice quando si ha la sensazione che qualcuno parli male di noi, oppure quando si ritiene di non aver sentito bene qualcosa.

La frittata è fatta

Il guaio è combinato (metafora).

Frutto proibito

Per antonomasia è quello che Eva coglie dall'albero (la mela). Si estende alla persona o all'oggetto che porta alla perdizione chi lo desidera.

Fumare come un turco

Essere un fumatore accanito, sempre con la sigaretta accesa in bocca. In passato si ritenevano i turchi grandi fumatori.

Fuoco di paglia

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Evento improvviso e sconvolgente che però ha durata molto breve. La paglia incendiata sviluppa subito fiamme molto alte, ma si esaurisce in breve tempo.

Fuori dai denti

Si usa dire: "te lo dico fuori dai denti", dire chiaramente; si spiega proprio dal fatto che viene detto in contrapposizione a "parlare a denti stretti", cioè segretamente, che è il contrario dell'espressione "fuori dai denti" che invece indica il parlare senza segreti, chiaramente e senza giri di parole!

Fuori dal seminato

Al di fuori di un argomento definito, fuori tema. Vedi anche Uscire dal seminato.

Fuori di testa

Essere ubriaco o pazzo a tal punto da non ragionare.

Fuori di melone

Essere ubriaco o pazzo a tal punto da non ragionare, il melone rappresenta in questo caso la testa, la scatola cranica.

Furbetti della Marina Furbetti del quartierino

Un gruppo costituito da individui che si considerano astuti e potenti, ma che non riescono a dissimulare la loro grettezza provinciale. Tratta da un'intercettazione nei confronti di Stefano Ricucci durante Bancopoli.

Fu vera gloria?

Vedi Ai posteri l'ardua sentenza.

G Galeotto fu il libro

Dalla Divina Commedia, Inferno Canto V, nell'episodio di Paolo e Francesca.

Gambe in spalla

L'atteggiamento di chi si dà a una fuga precipitosa.

Garantito al limone

Un tempo assai diffuso ma ormai desueto, deriva da un vecchio spot pubblicitario di un detersivo per piatti.

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Gatta ci cova

Dietro l'apparente tranquillità, qualcosa sta succedendo.

Gatta da pelare

Un lavoro noioso e difficile.

Gatta morta

Comportarsi con indifferenza sorniona, fingersi ingenuo e distratto per non destare i sospetti dell'avversario e giocarla d'astuzia. Come fanno i gatti in agguato, che fingono di dormire ma che al momento buono balzano e ghermiscono l'incauto uccellino che si è avvicinato troppo.

Gatto di marmo Gelare il sangue nelle vene

Provocare improvviso terrore.

Gettare acqua sul fuoco

Chi getta acqua sul fuoco, lo fa per tentare di spegnerlo.Allo stesso modo, usando la frase come metafora, si intende dire che qualcuno sta cercando di placare una lite o di porre rimedio a una situazione imbarazzante.

Gettare benzina sul fuoco

È una versione più recente della locuzione tradizionale gettare (o versare) l'olio sul fuoco, e ha ormai quasi soppiantato la frase originale. Il senso della metafora è chiaro: chi "getta benzina", lungi dall'essere interessato a placare un litigio o una polemica, ha invece intenzione di renderlo ancora più aspro. Altre varianti: aggiungere legna al fuoco e soffiare sul fuoco.

Gettare fango su

Screditare, parlar male di qualcuno, qualche cosa.

Gettare il bambino con l'acqua sporca

L'espressione proverbiale stigmatizza l'atteggiamento di chi, nell'eccedere nella radicalità o avventatezza di un intervento, rischia di perdere qualcosa di fondamentale e prezioso che va in ogni caso conservato: al modo di un'ipotetica madre che distrattamente gettasse via il bambino insieme all'acqua adoperata per lavarlo.

Gettare la spugna

Arrendersi. Deriva dal gergo del pugilato quando per arrendersi all'avversario si gettava simbolicamente la spugna usata dai "secondi" per lavare le ferite del combattimento (oggi si usa gettare sul ring un asciugamano).

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Girare il coltello nella piaga

Concentrarsi in maniera non opportuna su un problema già noto.

Gli anni verdi

La giovinezza.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso

l'ennesimo fatto, in sé non importante, che ha causato una grossa reazione di scontento a dovuta a una situazione difficile e complessa.

Grande fratello

La complessa storia di questa espressione nasce con la traduzione italiana del romanzo 1984, di George Orwell (1948), ambientato in un futuro totalitario in cui il Big Brother, "Grande Fratello" (caricatura dei dittatori europei del Novecento), è leader incontrastato di un regime basato sul controllo delle coscienze.Uno degli slogan più celebri del romanzo è "Il grande fratello ti guarda": in effetti il romanzo prevedeva la futura diffusione capillare dei televisori, non soltanto come strumento di intrattenimento, ma anche di controllo: i televisori di 1984 funzionano anche come telecamere che spiano i "cittadini" e non possono mai essere spente. In realtà la traduzione effettiva del vocabolo contenuto nel libro sarebbe "Fratello Maggiore".Negli anni successivi l'espressione Grande Fratello diventa così sinonimo di "società del controllo": sinistra prefigurazione di un potere che è in grado di usare la tecnologia per penetrare nella privacy dei cittadini.Alla fine degli anni novanta, l'espressione Big Brother dà nome a un format televisivo rivoluzionario: il reality show. In pratica, si tratta di una diretta tv non stop di un ambiente chiuso dove un gruppo di persone non può sottrarsi all'occhio del "Grande Fratello", cioè della videocamera. Il format televisivo debutta in Italia nel 2000, ed è subito un grande successo.Oggi l'espressione viene spesso usata per alludere al reality show, e di conseguenza ha perso parte del significato originario.

Grande vecchio

Da una parte nel senso d'un anziano con una considerevole storia alle spalle, eventualmente prestigiosa, un venerando; dall'altra nell'ipotesi di una presenza di una regia di vertice occulta, anche proprio personale (con riferimento alla figura storica e insieme leggendaria del Vecchio della Montagna e la sua setta degli Assassini): uno stratega a capo d'ogni cosa, specialmente di un progetto politico d'ampia portata, eventualmente criminale, e comunque fuori dal controllo democratico, un gran "burattinaio" unico o principale che stia "tirando le fila" d'ogni avvenimento e quindi complotto.

Grilli per la testa

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Relativamente a idee e pensieri di qualcuno, idee poco chiare e limpide e tali da rendere inaffidabile la persona che se ne faccia portatore: idee e voglie spontanee ma poco realistiche o ai limiti del lecito, ipotesi avventate d'azione tipiche dei più giovani e delle personalità più bizzarre.

H Hai voluto la bicicletta? (E adesso) pedala!)

Domanda metaforica e retorica che si pone a chi mostra segni di insofferenza per un oggetto che, in precedenza, ha voluto con tanta insistenza; in particolare nel caso in cui si rivela di un certo impegno od obbligo successivo conseguente al possesso. Ma vien detto anche per confermare nell'azione a progetto finalmente in fase operativa: è il momento di agire, non di demordere, di affrontare la nuova prospettiva che si era ipotizzata e che ora si va concretizzando. Il senso può estendersi anche ad azioni svolte o anche a circostanze in cui si trova il soggetto stesso che le ha provocate.

Hai visto mai

Espressione utilizzata all'inizio di frase per dare un avvertimento. Es: Stai attento! Hai visto mai incontri qualche maniaco!

I In calcio d'angolo

si dice di un salvataggio compiuto in una situazione di massimo rischio.

Idem con patate

"Lo stesso di prima" nell'accezione ironica di "(Sempre) la solita minestra", "niente di nuovo". Anche a conferma di quanto già detto.

Il becco di un quattrino

Letteralmente "La scheggiatura di una moneta", in negazioni come Non ho il becco di un quattrino: "Non ho neanche mezzo soldo".

Il che è tutto dire

La qual cosa già esprime tutto in sé (e non c'è altro da aggiungere).

Il dado è tratto

Dal latino Alea iacta est: ormai non si può più tornare indietro. La frase è attribuita da Svetonio (De vita Caesarum) a Giulio Cesare, che l'avrebbe pronunciata dopo aver varcato, nella notte del 10 gennaio 49 a.C., il fiume Rubicone alla testa di un esercito, violando apertamente la legge che proibiva l'ingresso armato dentro i confini

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dell'Italia. Con lo stesso significato viene adoperata anche l'espressione passare il Rubicone. La frase latina è anche tradotta in Il dado è tratto.

Il mio regno per un cavallo

Una celeberrima citazione shakespeariana, dal Riccardo III (Atto V, scena IV); è il protagonista omonimo, sconfitto sul campo di battaglia, a esclamare: A horse! a horse! my kingdom for a horse! ("Un cavallo, un cavallo, il mio regno per un cavallo).Se l'intenzione dell'autore era sottolineare la viltà del personaggio, oggi l'espressione viene usata soprattutto in senso parodico. Si offre "il proprio regno" per un oggetto che si considera molto più importante di quanto non sia per gli interlocutori.

(Essere) il nuovo che avanza

(Essere) l'innovazione, il rinnovamento destinato a soppiantare l'esistente: nella natura delle cose, cui si guarda insieme con speranza e senso dell'ineluttabile. L'espressione, per la sua aulicità, è d'uso in tono semiserio ovvero nel senso di alludere a cose o persone superate, affatto "nuove".

Il palazzo dei veleni Il pelo nell'uovo

Cercare il pelo nell'uovo (dove peli naturalmente non possono trovarsi), indica un eccesso di minuziosità e pignoleria: l'espressione, molto antica, è in qualche modo analoga a Spaccare il capello in quattro. In Modi di dire proverbiali e motti popolari italiani (1875), L. Passarini suggerisce che in origine "uovo" significasse "testa calva".

Il porto delle nebbie

È il titolo italiano di un celebre romanzo giallo di Georges Simenon. Negli anni ottanta si diffuse in ambito giornalistico il soprannome di "porto delle nebbie" per la procura di Roma, a causa di una serie di episodi poco chiari e di veri e propri insabbiamenti.

Il re è nudo

Nella fiaba I vestiti nuovi dell'imperatore (1837), Hans Christian Andersen racconta di un bambino che, il solo durante una parata imperiale, finisce candidamente per affermare a voce alta quello che tutti "in realtà" potevano ben vedere: che l'imperatore, nella sua ricerca di un vestire estremamente sofisticato, aveva finito per non vestirsi affatto. Nell'uso comune l'"imperatore" è diventato un "re": esclamando "il re è nudo", si vuole affermare, spesso contro le convenienze, specialmente politiche, una verità comunque inoppugnabile, ma che la maggioranza delle persone si rifiuta di ammettere, finendo per sottacere.

(Mettere) il sale sulla coda

Il modo di dire ha due accezioni opposte.

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1) Si dice di un espediente usato per catturare un animale, soprattutto se difficile da catturare.2) Far scappare via. Soprattutto un tempo, per far scappare i lupi o i cani randagi, si sparava con un fucile caricato con sale sul posteriore dell'animale, in modo da non ucciderlo. Il sale, penetrato nelle carni, produceva comunque un forte bruciore.

Il troppo stroppia / Il troppo storpia

Un'eccessiva quantità produce un effetto negativo.

In alto i cuori

Dal latino sursum corda, nel rito della Messa secondo il rito romano della chiesa cattolica.

In bocca al lupo!

Che abbia buon esito l'impresa a cui ti accingi (risposta considerata corretta; crepi, non grazie.)

(Navigare) in cattive acque

Trovarsi in una situazione difficile

In capo al mondo / In culo al mondo / In culo ai lupi / A casa del diavolo / In tanta malora

In luogo remoto e indefinito.

In carne viva

Probabilmente dall'identica forma latina, si dice in senso stretto ("con la carne esposta, scoperta della pelle") ma anche figurato "con la sensibilità che si ha su una ferita aperta" quindi "fisicamente nell'intimo", "vivissimamente", fino a, per estensione, un semplice e generico "dal vivo" ("vissuto di persona, direttamente, con questi occhi" ecc).

In culo alla balena

Lo stesso che (vedi le voci): In capo al mondo e A quel paese ma soprattutto In bocca al lupo.

Indorare la pillola

In passato i farmacisti avevano l'abitudine di dorare o argentare le pillole per renderle piacevoli almeno alla vista. Da qui l'espressione, che in senso figurato significa: "tentare di rendere meno sgradevole un discorso o un evento".

Indovinala grillo In fin dei conti

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Dopo tutte le considerazioni fatte.

In gamba

Genericamente capace, riferito a una persona che sa come agire. Può essere usata anche come esortazione ad agire con determinazione: In gamba!.

Ingannare il tempo

Passare il tempo, trascorrere un periodo di tempo in maniera piacevole.

Ingoiare il rospo

Accettare anche se malvolentieri, giocoforza; incassare (in senso figurato).

In guisa di

A modo di un qualcosa. Quest'espressione è frequente nei Promessi Sposi.

In principio era il Verbo

È l'incipit del Vangelo secondo Giovanni, in tutte le più diffuse versioni latine e italiane.

In quattro e quattr'otto

Riferito a cosa fatta in fretta.

In solido In tempi non sospetti

In un periodo precedente a degli eventi o delle rivelazioni significative. Quando ancora nessuno sospettava nulla.

In un battibaleno

Molto velocemente.

Inzuppare il biscottino

Riferito agli uomini, significa concedersi un rapporto sessuale; in senso lato, significa partecipare a una qualche strana avventura.

I puntini sulle i

L'introduzione del segno grafico del puntino (all'inizio un piccolo accento acuto) sulla i minuscola, per distinguerla dalla m, dalla n e dalla u (tutte molto simili nell'alfabeto gotico) risale all'umanesimo, ma si diffuse soprattutto con il successo della stampa. Naturalmente, nei primi tempi l'innovazione fu rifiutata da molti professionisti della scrittura, che la ritenevano un'inutile pignoleria: a tutt'oggi l'espressione mettere i

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puntini sulle i stigmatizza l'atteggiamento eccessivamente scrupoloso del pignolo. Presente anche nella variante mettere i puntini sulle i e le stanghette sulle t.

Ira di Dio / Iradiddio / Iradidio

Qualcosa di terribile. "Costare l'ira di Dio / Costa un'iradiddio / ...": costare moltissimo, uno sproposito ecc.

Isola felice

Luogo dove non sono presenti i problemi che invece affliggono altri posti.

Italiani brava gente

Un sentire comune, di contro agli estremismi della Storia in particolare del Novecento, con cui è stata spesso spontaneamente gratificata dalle altre popolazioni quella italiana: come d'un certo carattere di diffusa socievolezza, bonomia e "umanità": giovialità e compassione, temperanza nel tradurre i credi e le idee nelle azioni; unita all'estroversione "latina": per cui l'intenzionalità è più spesso "buona volontà" che aggressività, e i modi più simpatici e familiari (fin troppo...) che non "scostanti" e calcolati.Ma forse più che a una profonda educazione etica di popolo, difficilmente considerabile più "onesto" o "sincero" di altri, lo si potrebbe riferire a una certa asistematicità, una certa tradizionale non rigidità del soggetto italiano (uso a ingegnarsi "nel proprio piccolo"; ma, va detto, più che individuale, di gruppo: la famiglia, il "campanile"...), fors'anche nel fare il male. Da cui uno spazio più consuetamente consentito o almeno rivendicato all'originalità, che si traduce di volta in volta nella più libera "fantasia" e spontaneità ...come nella "piccineria", inaffidabilità, poca serietà e infine cialtronaggine (vedi le voci: All'italiana e Italiano medio).Il modo di dire è stato ripreso come titolo di più d'un film: Italiani brava gente. In senso tragicamente ironico, è stato adottato da Angelo Del Boca come titolo di un libro sui crimini di guerra commessi dalle Forze Armate italiane dal 1861 in poi. -

L La calunnia è un venticello

Frase pronunciata da Don Basilio nel celebre Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini.

Lacci e lacciuoli

In riferimento a molti ostacoli che impediscono la riuscita di qualcosa.

L'acqua alla gola

Nelle espressioni «avere l'acqua alla gola», «essere con l'acqua alla gola» indica una situazione disperata, simile a quella di chi sta per essere sommerso dall'acqua.

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Lacrime di coccodrillo

Piangere lacrime di coccodrillo indica l'atteggiamento di una persona che mostra un dolore finto, che versa dunque lacrime false per ottenere un determinato effetto sull'interlocutore; l'espressione deriva dal fatto che per i coccodrilli la produzione di lacrime è un normale fenomeno di secrezione.

Lacrime e sangue

L'espressione trae origine da una celebre frase pronunciata dal Primo Ministro britannico Winston Churchill a tre giorni dal suo insediamento, il 13 maggio 1940 (Blood, toil, tears, and sweat). Il Regno Unito era appena entrato in guerra contro la Germania. I have nothing to offer but blood, toil, tears, and sweat.("Non ho altro da offrire che sangue, sacrifici, lacrime e sudore")Nell'italiano l'espressione è di solito contratta a un'endiadi di due soli elementi. Promettere lacrime e sangue (o anche "lacrime e sudore", "sudore e sacrifici", ecc.) significa preparare i propri sottoposti a una fase, ritenuta necessaria, di austerità e impoverimento.

(Un qualcosa che) la dice lunga (su)

(Un qualcosa che) rende piuttosto evidente un certo o il più vero aspetto (di), cosa ci sia da aspettarsi (da).

La festa è finita / È finita la bella vita

Non ci sono più le condizioni per la situazione eccezionalmente favorevole: lo si dice in particolare con sarcasmo quando la vicenda era stata al limite dell'irresponsabilità, l'azzardo, l'illecito.

L'affare s'ingrossa

Espressione con allusione sessuale, usata spesso nel lessico giornalistico.

L'ago nel pagliaio

Espressione usata tipicamente in senso metaforico per indicare una cosa molto difficile da realizzare se non addirittura impossibile, come lo sarebbe trovare un ago in un pagliaio; usata anche contro chi è molto pignolo.

L'altra metà del cielo

L'espressione metaforica, riferita alle donne, è di origine cinese, ed è da molti attribuita a Mao Tse Tung: di certo si è diffusa nel mondo occidentale in seguito alla Grande Rivoluzione Culturale. Da notare che mentre in italiano la traduzione più frequente dello slogan è "le donne sono l'altra metà del cielo" (analogamente al francese: "les femmes sont l'autre moitié du ciel"), in inglese la versione più diffusa è "women hold up the other half of the sky" ("le donne reggono l'altra metà del cielo").

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La luna nel pozzo L'amaro calice

Nei tre vangeli sinottici, è riportata la preghiera di Gesù al Padre nell'orto di Getsemani dopo l'ultima cena: Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice!In questo e altri passi del Vangelo, il calice (a volte amaro) è un'allegoria del martirio. Gesù in realtà non fa che citare l'Antico testamento, dove più volte (per esempio nei Salmi e nel Libro di Geremia) compare l'immagine di un calice amaro da bere "fino alla feccia".Oggi l'immagine richiama ancora l'idea del martirio, o perlomeno di un'azione dolorosa che deve essere compiuta fino in fondo, malgrado le esitazioni.

La matassa s'infittisce (s'ingarbuglia)

È un calco dell'espressione idiomatica inglese the plot thickens. Viene usata nella letteratura (solitamente di genere) e nel giornalismo, per segnalare che una storia sta diventando sempre più complessa e ingarbugliata.

La meglio gioventù

Si tratta di un'espressione di origine popolare il cui significato, lungo tutto il Novecento, è più volte stato modificato da scrittori e intellettuali.La frase ha origine da un canto degli Alpini, ispirato a una battaglia della seconda guerra mondiale: Sul ponte di Perati, bandiera nera, la meglio gioventù va sottoteraL'espressione, resa più efficace dall'uso non corretto di meglio nel senso di migliore, è ripresa da Pier Paolo Pasolini, che dà questo titolo prima a un abbozzo di romanzo, e poi alla raccolta poetica in lingua friulana del 1954. Non solo, ma nel 1976 mette in bocca la canzone degli Alpini agli aguzzini protagonisti di Salò o le 120 giornate di Sodoma.L'espressione cambia quasi totalmente significato nell'italiano colloquiale a partire dal 2003, in seguito al successo dell'omonimo film di Marco Tullio Giordana che racconta la storia di alcuni ragazzi che vivono la loro giovinezza durante gli anni sessanta. Per questo motivo oggi l'espressione viene più spesso usata per alludere alla "generazione fortunata" dei baby boomers italiani, nati grosso modo tra il 1935 e il 1955.

L'amico Fritz

L'amico del cuore; o con cui "si fa coppia fissa", anche ironicamente: "l'onnipresente". Dall'omonima opera di Mascagni.

Lampo di genio (Prendere) la palla al balzo

(Cogliere) l'occasione che si offre, facilmente irripetibile.

La sai l'ultima? / Vuoi sentire l'ultima?

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Vuoi che ti racconti l'ultima, sottinteso: barzelletta, storiella. Ma anche, più genericamente: notizia, accaduto (in questo caso equivalente a un La sai la novità?)

Lasciar correre

Sorvolare, tralasciare (di ribattere o di punire).

La testa fra le nuvole

Chi ha la testa tra le nuvole è assorbito in pensieri vaghi, che gli impediscono di concentrarsi.

Lato B

Eufemismo che indica il fondo schiena, inteso come seconda facciata del corpo umano.

Da far venire il latte alle ginocchia

Snervante, estenuante, mortalmente noioso.

Lavata di capo

Ramanzina, sgridata, paternale.

Lavorare per la Chiesa di Adro

Lavorare senza percepire un compenso. Espressione in uso in Pianura Padana, in provincia di Brescia. Ad Adro (piccolo paese del bresciano) esiste una chiesa edificata totalmente da volontari, che lavorarono appunto senza alcun compenso.

Da leccarsi i baffi

Gustosissimo di sapore. Al punto da arrivare a leccarsi intorno alla bocca fino all'ultimo avanzo.

Le chiacchiere stanno a zero

I fatti sono così chiari e incontrovertibili che qualsiasi cosa si voglia dire non ha più nessun valore.

Legarsela al dito

Non dimenticarsi più di un torto.

Lei m'insegna

Usato in un discorso per citare affermazioni dell'interlocutore a sostegno delle proprie tesi

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Legare il cane con la salsiccia

espressione di derivazione dialettale che lascia intendere la totale inutilità di un gesto, se non addirittura un forte rischio di fattore controproducente all'intenzione del gesto stesso.

Le ultime parole famose

dicesi quando detta una cosa data per certa, avviene l'incontrario.

Levare le tende / Togliere il disturbo / Levare il disturbo

Eufemismi per: andarsene.

Lisciare il pelo

Blandire qualcuno. (A volte ...dalla parte sbagliata, cioè ottenendo l'effetto opposto a quello prefisso).

L'isola che non c'è

Citata in Peter Pan, detto di luogo ideale ed irraggiungibile.

L'ora delle decisioni irrevocabili

Frase pronunciata da Benito Mussolini il 10 giugno del 1940 nel celebre discorso con cui il duce annunciò l'entrata in guerra dell'Italia a fianco della Germania nazista. È una versione più roboante de "il dado è tratto": è arrivato il momento di prendere decisioni fondamentali, che in seguito non potranno essere più cambiate.

Lotta senza esclusione di colpi

Nei duelli regolamentati è la frase che afferma che qualsiasi azione atta a far danno è consentita. Al contrario, nello sport ci sono sempre regole che limitano i colpi che si possono portare e le parti del corpo che è possibile colpire. Da ciò la frase è stata mutuata e utilizzata in molti campi per dire che la competizione ha raggiunto livelli per i quali si utilizzano anche azioni scorrette.

Luce dei miei occhi

Si dice di qualcuno che è così importante per sé stessi da illuminare la propria vita, a darle un senso, a far vedere il mondo sotto un'ottica diversa e più positiva.

Lungo come la Quaresima / Lungo come una Messa cantata

Lo si dice di qualcosa o qualcuno molto lento.

Lungo come l'anno della fame

Interminabile, fastidiosamente lento nell'agire.

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Lupus in fabula!

La comparsa, all'improvviso, della persona di cui si sta parlando (preferibilmente male) in un determinato momento. (variante Parli del diavolo e spuntano le corna)

M Ma anche no

Per indicare che un qualcosa potrebbe non andare a buon fine.

Ma fammi il piacere!

Non dire assurdità.

Macchina del fango

diffusasi nel linguaggio giornalistico e politico per la sua potenza evocativa nell'indicare l'azione coordinata di un gruppo di pressione, volta, soprattutto per via mediatica, a delegittimare o a ledere la credibilità e l'onore di una persona giudicata come "avversario" del gruppo e perciò da intimidire, punire o condizionare.

Mai e poi mai

Mai adesso e per sempre. Indica con forza l'intenzione di non fare, o di evitare qualcosa per sempre.

Male di vivere

"A me la vita è male", scrive il poeta Giacomo Leopardi nel celebre Canto notturno di un pastore errante dell'Asia (1829-1830). L'espressione viene ripresa, un secolo dopo, in una delle poesie più celebri degli Ossi di seppia (1925) di Eugenio Montale:Spesso il male di vivere ho incontrato / era il rivo strozzato che gorgoglia.L'espressione, che definisce una sofferenza non circoscritta al solo poeta o all'umanità, ma a tutte le forme di vita, è rimasta famosa.

(Essere) male in arnese / (Essere) messo/preso male

(Essere) malmesso nel senso di malvestito, trasandato o d'aspetto poco sano, malconcio. Letteralmente: male equipaggiato.

Male oscuro

Detto della depressione o dell'ipocondria. L'espressione è entrata nell'uso comune grazie al romanzo omonimo dello scrittore Giuseppe Berto (1914-1978).

Mancare di parola

non mantenere le promesse.

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Mandare allo sbaraglio

mandare qualcuno senza difese incontro alla rovina. L'espressione deriva dal lessico militare.

Mandare a monte

Annullare, provocare il fallimento di.

Mandare a quel paese

Allontanare qualcuno o zittirlo in malo modo.

Mandare per il buco dell'acquaio

gettare soldi nell'acquisto di cibo superfluo.

Mandate a carte e quarantotto

mandare in sconquasso, mandare all'aria.

Mandare all'aria

far fallire.

Mandare a catafascio

far fallire, mandare a ramengo.

Mandare al macello/massacro

avviare a morte sicura, esporre a critiche feroci.

Mandare in malora

mandare al diavolo, mandare in rovina.

Mandare a rotoli

mandare a catafascio, far fallire.

Mandare a spasso / a casa

licenziare.e dire ai podestà che faccian davvero; se no, mandarli a spasso e metterne de' meglio (Alessandro Manzoni, I promessi sposi).

Mandare in vacca

mandare a monte, rovinare, mandare a rotoli.

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Mangiapane a tradimento / a ufo

Chi approfitta dell'ospitalità altrui.

Mangiare a quattro palmenti

mangiare con grande voracità. I "palmenti" erano le macine dei mulini fluviali; i mulini più grandi erano dotati di tre o quattro palmenti.

Mangiare con gli occhi

desiderare violentemente (e visibilmente) qualcosa o qualcuno.

Mangiare la foglia

"Capire al volo"; intendere prontamente le intenzioni altrui. Etimo incerto; secondo il linguista Ugo Enrico Paoli "foglia" è un plurale collettivo: il motto si riferirebbe al bestiame d'allevamento, che si divide in due gruppi: i lattanti e gli animali adulti che hanno già cominciato a mangiare la ... foglia. Secondo altri[8], la locuzione deriva invece dal francese "manger la feuille" ("mangiare il foglio") e si riferisce a un episodio avvenuto nel 1373, quando due legati del Papa andarono da Bernabò Visconti a notificargli la scomunica papale e furono accolti sul fiume Lambro da Bernabò in persona con un piccolo esercito; alla lettura del plico papale, Bernabò disse "Scegliete pur voi, o mangiare o bere": i due capirono che il "bere" significava essere buttati nel fiume e preferirono ingoiare la pergamena.

Mangiare la minestra o saltare la finestra

Adeguarsi alle (difficili) circostanze.

Mangiare la polvere

Detto di chi si trova a inseguire qualcun altro che è invece ben più veloce. Si usa anche in senso figurato. Deriva probabilmente dalle corse coi cavalli in cui il primo, correndo, alzava un polverone che gli inseguitori erano costretti a subire tanto da sentire i granuli di polvere tra i denti. Non è sinonimo di "Mordere la polvere".

Mangiare nella stessa scodella

essere in grande intimità con qualcuno, dividere le difficoltà della vita con qualcuno. “Un tempo don Bastiano e tu mangiavate nella stessa scodella” (Ignazio Silone, Fontamara).

Mangiarsi/mordersi le mani

pentirsi, rammaricarsi per le scelte fatte.

Mangiarsi vivo qualcuno

rimproverarlo con severità

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Mani pulite

Chi non si considera implicato in faccende disoneste ("sporche"), si può vantare di avere "mani pulite". L'espressione si è diffusa ancora di più negli anni novanta, durante l'omonima inchiesta del tribunale di Milano che scosse dalle fondamenta la Prima Repubblica.

Ma no! / Ma quando mai! / Ma che dici? / Ma va'! / (Ma/Vedi/Tu guarda/Guarda tu/Guarda te/Va') cosa mi tocca sentire!

Macché. (Ma) nient'affatto. Si dicono anche simpaticamente.

Mantenere le distanze

rifiutarsi di entrare in confidenza con qualcuno.

Manu militari

Espressione di origine latina usata spesso in ambito politico per indicare forme di abuso e di uso della forza.

Maramaldo, tu uccidi un uomo morto

Così si rivolse Francesco Ferrucci a Fabrizio Maramaldo che lo stava uccidendo; che si usa nei confronti di chi infierisce contro persone molto deboli. Esiste anche il verbo maramaldeggiare, che ha lo stesso significato.

Marcare stretto

Dal lessico calcistico: mantenere un controllo pressante su qualcuno, in attesa di coglierlo in fallo.

Marcare visita

darsi malato

Marchiare a fuoco

infamare qualcuno, attribuendogli una nomea indelebile.

Marinare la scuola

non andare a scuola all'insaputa di insegnanti e genitori.

Meditate gente meditate

invito alla riflessione utilizzato da moralisti improvvisati.

Mela marcia

Page 54: Frasi Fatte

Lo si dice di una cattiva persona.

Menare il can per l'aia

Tergiversare, parlare senza concludere nulla.

Menar le mani

picchiare

Me ne lavo le mani

Il Vangelo secondo Matteo racconta che Ponzio Pilato, procuratore della Giudea, dopo aver tentato di scagionare Gesù davanti alla folla in tumulto, "presa dell'acqua, si lavò le mani dinanzi al popolo dicendo: Io sono innocente del sangue di questo giusto; pensateci voi" (27,24).Lavandosi le mani davanti alla folla, Pilato compie un gesto simbolico: nel momento in cui la condanna a morte di Gesù è ormai un problema di ordine pubblico, il procuratore vuole almeno rendere evidente a tutti la sua disapprovazione per il martirio di colui che reputa un "giusto". Nell'uso quotidiano, l'espressione lavarsene le mani è adoperata per chiamarsi fuori da un evento che si ritiene ormai inevitabile ma che comunque si disapprova.

Metterci del proprio

ricamare su un fatto, aggiungendo dettagli di propria invenzione.

Metterci lo zampino

intromettersi in un affare.

Metterci una pietra sopra

considerare chiusa per sempre una vicenda.

Metterci una pezza / una toppa

trovare un rimedio precario, provvisorio.

Mettercisi di buzzo buono

agire con un grande sforzo personale per ottenere uno scopo.

Mettere a ferro e fuoco

devastare, distruggere.

Mettere a nudo / allo scoperto

rivelare tutti gli aspetti di una situazione senza reticenze.

Page 55: Frasi Fatte

Mettere a pane e acqua

punire, affamare

Mettere a punto

mettere una macchina nelle condizioni ottimali per funzionare.

Mettere a segno

eseguire con successo.

Mettere al corrente

informare, aggiornare

Mettere al mondo

generare, partorire

Mettere al muro

fucilare, punire

Mettere all'indice

proibire una determinata opera o pubblicazione. Dall'Indice dei libri proibiti

Mettere alla berlina / alla gogna

esporre al pubblico ludibrio, deridere o svergognare qualcuno davanti a tutti.

Mettere alla porta

allontanare, licenziare, cacciare senza tanti complimenti.

Mettere alla sbarra

giudicare qualcuno molto duramente.

Mettere alle strette

costringere qualcuno a fare qualcosa che voleva evitare.

Mettere bocca/lingua/becco

intromettersi nelle faccende altrui.

Mettere con le spalle al muro

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costringere qualcuno a fare qualcosa impedendogli qualsiasi altra possibilità.

Mettere conto

avere importanza, valere la pena. “In questo paese non mette conto di leggere”. (Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli).

Mettere fuori strada

indurre in errore, sviare.

Mettere gli occhi addosso

desiderare una persona o una cosa.

Mettere i bastoni fra le ruote

Intralciare l'attività di qualcuno. L'inserimento di bastoni tra i raggi delle ruote di un carro provoca inevitabilmente il suo blocco.

Mettere il carro davanti ai buoi

Non rispettare l'ordine delle cose quando si gestisce un problema.

Mettere il cappello su qualcosa

riservarsi una posizione importante in un affare o progetto.

Mettere il cuore oltre l'ostacolo

gettarsi in un'impresa con entusiasmo e generosità, senza riflettere troppo sulle difficoltà.

Mettere il dito nella piaga

infierire su una situazione già difficile.

Mettere il muso / il broncio

imbronciarsi, esibire il proprio disappunto con un'espressione corrucciata.

Mettere la pulce nell'orecchio

far sorgere subdolamente un sospetto a una persona in modo che non se ne dia pace

Mettere le mani avanti

Incominciare a discolparsi.

Mettere radici

Page 57: Frasi Fatte

Stabilirsi radicalmente in un luogo.

Metterla bene

cavarsela senza troppi danni dopo un grosso rischio

Mettersi di traverso

Opporsi con decisione a una determinata cosa/azione.

Mettersi il cuore in pace

Rassegnarsi.

Mettersi le mani nei capelli

Disperarsi.

Mettersi nei panni di qualcuno

Invito a indossare metaforicamente i vestiti di qualcuno per riflettere sulle sue azioni dopo essersi immedesimato nelle sue condizioni.

Mettete dei fiori nei vostri cannoni

Uno slogan pacifista nato probabilmente negli anni sessanta in California; in italiano fu usato come sottotitolo e tema portante della canzone Proposta del complesso I Giganti. Oggi viene usato anche per parodiare e irridere le istanze pacifiste meno realistiche. Pare che nella rivoluzione dei garofani in Portogallo tale gesto fu davvero compiuto.

Mi è sembrato di vedere un gatto

Questa espressione deriva dalla parole pronunciate spesso dal canarino Titti (Tweety nel cartone originario americano), personaggio del cartone animato Gatto Silvestro, creato dalla Warner Brothers. Quando si accorge che il gatto è nelle vicinanze pronuncia le parole Oh oh, mi è semblato di vedele un gatto.

Mina vagante

Lo si dice di un individuo o una questione apparentemente innocua ma potenzialmente molto dannosa, da un momento all'altro senza preavviso.

Milano da bere

Uno slogan pubblicitario (reclamizzante l'Amaro Ramazzotti) che ha fatto epoca ed è ancora oggi utilizzato per sintetizzare l'atmosfera vivace e la joie de vivre di Milano negli anni ottanta, bruscamente interrotta in seguito all'inchiesta Mani pulite. Spesso è utilizzato anche in senso parodico.

Page 58: Frasi Fatte

Minestra riscaldata

Lo si dice di un ritorno a una situazione o a una soluzione passata per mancanza di alternative, che probabilmente sarà fonte di una delusione.

Molto rumore per nulla

Dal titolo di una celebre commedia teatrale di William Shakespeare: Much ado about nothing scritta tra il 1598 e il 1599.

Montarsi la testa

Sopravvalutarsi.

Mordere il freno

Essere molto impazienti. Il freno nasce come "morso" dei cavalli (la parola stessa da un antico "digrignare").

Mordere la polvere

Morde la polvere chi è sconfitto in modo umiliante. L'espressione, un po' incongrua (la polvere, propriamente, non si può mordere) trae origine dai campi di battaglia del passato, dove i cavalieri disarcionati, costretti a mangiare la polvere alzata dal suolo, erano l'immagine stessa della sconfitta.Nell'antichità, in ogni caso, lo sconfitto mordeva la terra più che la polvere. Si veda per esempio Virgilio (Eneide XI, 669): mandit humum; e più tardi Torquato Tasso (Gerusalemme liberata, 20,29): La terra ove regnò, morde morendo.L'espressione si trova pressoché identica nella lingua inglese ("to bite the dust"), ed è stata immortalata dai Queen con la celeberrima canzone Another One Bites the Dust, scritta dal loro bassista John Deacon.Non è sinonimo di "Mangiare la polvere".

Mordersi la lingua

Sforzarsi di tacere, o pentirsi di non averlo fatto.

Morire dal ridere

Ridere così tanto da accasciarsi al suolo privo di forze e in preda al dolore.

Morire di sonno

Avere tanto sonno da non riuscire più a restare svegli.

Mosca bianca

Si dice di chi si distacca da un contesto omogeneo

Mostro sacro

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Indica una persona con notevoli doti di saggezza, talento, esperienza, in un determinato ambito, tali da renderla emblematica.

Muoia Sansone con tutti i Filistei

Espressione che indica il comportamento di colui che pur di compiere la sua vendetta è consapevolmente disposto ad andare incontro al medesimo destino delle sue vittime. La locuzione deriva da un passo dell'Antico Testamento (Libro dei Giudici, XVI, 30) in cui Sansone fece crollare l'abitazione nella quale si trovava con tutti i Filistei, provocando oltre alla loro morte anche la propria.

Musica per le mie orecchie

Una cosa o notizia gradevole per qualcuno.

N Nani e ballerine

Coniata da Rino Formica nella forma «corte di nani e ballerine» (o «circo»), si riferiva inizialmente all'Assemblea Nazionale del Partito socialista italiano, ma è passata poi a indicare una temperie politica contigua alla Milano da bere. Come quest'ultima, anche nani e ballerine viene usata anche in contesti parodici. Non viene necessariamente riferita al clima di quell'epoca.

Nascere con la camicia

Essere molto fortunati.Il detto allude alla tradizione popolare per cui nel Medioevo erano considerati particolarmente fortunati i bambini che nascono, come a volte accade, con la patina lipidica protettiva dell'epidermide particolarmente spessa; essa ha effettivamente colore biancastro, ma nella maggior parte dei neonati è sottile e quasi invisibile.Paolo Minucci, nelle sue Note al Malmantile riacquistato, descrive così questa usanza: Dicono le levatrici che talvolta nascono bambini con una certa spoglia sopr'alla pelle, la quale spoglia non si leva loro subito nati, ma si lascia e casca poi da sé in processo di giorni; e tal creatura da esse si dice 'nata vestita', ed è preso per augurio di felicità di tale creatura.

Nascondersi dietro un dito/dietro una foglia di fico

Negare l'evidenza.Dalla Bibbia: tradizionalmente Adamo ed Eva, dopo aver scoperto di essere nudi, si coprirono con foglie di fico.

Navigare a vista

Agire senza essere sicuri di quello che si sta facendo.

Neanche per sogno; neanche per idea

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indica un rifiuto categorico.

Né carne né pesce

Detto generalmente per caratterizzare (di solito in senso negativo) una persona o un prodotto che non si riescono a ricondurre a categorie note.Il detto esiste in altre lingue europee (ad esempio in inglese: "neither fish nor fowl"), con diverse varianti. Forse si riferiva alla carenza di cibo (se non c'è "né carne né pesce", rimane ben poco); più probabilmente deriva dall'obbligo di mangiare di magro di venerdì ed in Quaresima, per cui tutti gli alimenti dovevano essere classificati in base alla loro utilizzabilità: se qualcosa non è né carne né pesce diventa un problema.

Nel blu dipinto di blu

È il titolo di una delle più famose canzoni italiane del secondo dopoguerra, lanciata nel 1958 da Domenico Modugno e Johnny Dorelli (forse ancora più nota nel mondo come "Volare"). L'espressione viene usata a volte nel parlato per indicare una situazione estremamente piacevole, in cui sembra di galleggiare nell'aria.

Nessuno è profeta in patria

Dal Vangelo: si riferisce all'episodio di Gesù che predica nel suo luogo natale, ma i suoi concittadini, che lo conoscono come figlio del falegname, non gli accordano credibilità come "profeta".

Niente di nuovo sotto il sole

"Al mondo non c'è mai nulla di nuovo": la frase è una citazione della Bibbia, presa dal libro del Qoelet (o Ecclesiaste) 1, 10. Vedi anche le versioni latine del detto.

Niente di nuovo sul fronte occidentale

Titolo di un libro di Erich Maria Remarque, in cui un giovane narra gli orrori della prima guerra mondiale da lui vissuti in prima persona. L'espressione viene impiegata per indicare l'assenza di novità rilevanti, in relazione a persona o situazione di comune e sottintesa conoscenza con l'interlocutore.

Nientepopodimeno che / Niente po' po' di meno che / Niente popò di meno che / Nientepopodimenoché

niente meno che

Noi siamo scienza e non fantascienza / Scienza non fantascienza!

per paragonare un'idea realistica e un'utopia. A fronte di un risultato spettacolare ottenuto con le sole proprie capacità tecniche.Citazione di uno spot pubblicitario italiano dei televisori Telefunken (1981), penetrato in modo impressionante nella memoria collettiva. L'espressione viene usata di solito (con intenti parodistici). Può essere usata anche per schernire qualcuno di qualche opera/lavoro da lui eseguita.

Page 61: Frasi Fatte

Dallo stesso spot proviene anche l'altra frase fatta "Potevamo stupirvi con effetti speciali" (cfr. sopra).

Non alzare un dito

Evitare qualsiasi sforzo, essere pigri.

Non arrivare a mangiare il panettone

Lo si dice a proposito di qualcuno il cui incarico o attività ha ormai vita breve.Voce di origine probabilmente milanese, in tempi in cui gli incarichi avevano spesso scadenza annuale alla fine dell'anno solare: non arrivare a mangiare il panettone significa quindi avere scadenza anticipata rispetto al previsto.

Non avere la più pallida idea

Non conoscere minimamente l'argomento di cui si sta parlando; non sapere assolutamente la risposta a una domanda.Per traslato anche l'idea pallida è debole. Figura retorica.

Non avere né arte né parte

Qualcuno che non dimostra particolari competenze, né ha le conoscenze necessarie per intraprendere una qualsivoglia carriera: il termine "arte" fa riferimento alle omonime corporazioni medievali, che riunivano i lavoratori a seconda del loro mestiere o della loro categoria; la parte era invece il "partito" (la "parte guelfa", la "parte ghibellina"): quindi chi non aveva né Arte né Parte non si poteva riconoscere in alcun corpo socialmente e professionalmente organizzato e non aveva alcun indirizzo da seguire o scopo verso il quale impegnarsi.

Non avere neanche il becco di un quattrino

Essere senza denaro del tutto.

Non avere peli sulla lingua

dire francamente la propria opinione anche se sgradita, o triviale.

Non avere più gli occhi per piangere

aver pianto anche troppo per poter versare altre lacrime.

Non avere più nulla da perdere

Essere ormai disposti a tutto.

Non capirci un'acca/un tubo/un bel tubo di niente

Non capire minimamente.

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Non c'è storia

non si discute.

Non ce n'è per nessuno Non c'è trippa per gatti

Frase attribuita al famoso Sindaco di Roma Ernesto Nathan (1907), che, alle prese con le ristrettezze finanziarie del Comune, iniziò una serie di tagli al bilancio, tra cui anche per la somma che si stanziava per sfamare i gatti, che - allora come oggi - vivevano tra gli antichi ruderi della capitale.

Non ci metto la scala

Non ho alcun problema a eseguire ciò che mi dici.

Non ci sono più le mezze stagioni

L'idea che le "mezze stagioni" (primavera e autunno), stiano via via scomparendo, lasciando il posto a un inverno sempre più rigido e a un'estate sempre più afosa, è un celebre luogo comune, spesso adoperato come frase di circostanza, usata per riempire una discussione caduta nel silenzio.

Non ci piove

Si tratta di un fatto assodato, da considerarsi sicuro.

Non è vero ma ci credo

L'espressione, diventata proverbiale in seguito al successo dell'omonimo testo teatrale di Peppino De Filippo (rappresentato per la prima volta nel 1942 e portato sul grande schermo dieci anni più tardi), descrive l'atteggiamento di chi, pur dimostrando una certa cultura, non riesce a liberarsi da superstizioni della tradizione popolare.

Non fare male a una mosca

Essere di carattere mite, mai aggressivo.L'espressione, diventata

Non farsi mettere la saliva nel naso

Modo di dire popolare che indica il non farsi sopraffare.

Non lo fo per piacer mio

Parte della frase "Non lo fo per piacer mio, ma per dare figli a Dio". Si dice che fosse la frase ricamata sulle camicie da notte delle signore molto devote, in un'epoca in cui i rapporti sessuali, anche all'interno del matrimonio, erano considerati tollerabili solo per il loro fine procreativo.

Page 63: Frasi Fatte

Non mi fa né caldo né freddo

Detto di qualcosa che non modifica le nostre opinioni, che non ci interessa.

Non passare per l'anticamera del cervello

non venire a mente neanche alla lontana

Non poterne più

Avere raggiunto il limite della sopportazione.

Non ragioniam di lor, ma guarda e passa

Da Dante Alighieri. Citazione usata per suggerire di ignorare qualcuno ritenuto non degno di essere considerato.

Non sanno quello che fanno.

(Vedi Padre, perdona loro).

Non sa, non risponde

Frase ironica che sottolinea il fatto che l'interrogato rimane in silenzio. Deriva dai tipici questionari con domande e risposte multiple predefinite, tra le quali vi è spesso la possibilità di barrare la voce "Non sa, non risponde".

Non sapere a che Santo votarsi

Secondo la consuetudine popolare, le persone che si trovano in situazioni difficili possono "chiedere la grazia" a un Santo (anche se la Chiesa cattolica preferisce parlare in questi casi di intercessione del Santo presso Dio). Per ingraziarsi il Santo, il fedele può accompagnare la sua preghiera a una promessa, o voto: ad esempio, per chiedere una guarigione compirà un pellegrinaggio, o farà un'offerta a una Parrocchia o un Santuario, ecc.. Gli oggetti donati dai fedeli alle chiese a questo scopo sono chiamati ex voto. Non sapere a che Santo votarsi significa trovarsi in una situazione talmente disperata da non poter essere risolta nemmeno mediante l'intercessione dei numerosi Santi del calendario cattolico.

Non sapere che pesci pigliare

Non sapere come reagire a una situazione problematica.

Non saper tenere neanche la piscia

Lo si dice di una persona che non riesce a tenere un segreto.

Non si interrompe un'emozione' Non sparate al pianista

Page 64: Frasi Fatte

Si dice per dire "evitate di coinvolgere chi non c'entra".Sembra provenga dal fatto che si scrivesse questa frase sul muro o su un cartello nei saloon del Far West, dove il pianista veniva assunto e pagato per allietare gli avventori, che spesso erano particolarmente rissosi e proni ai conflitti a fuoco all'interno del locale.

Non ti curar di lor, ma guarda e passa

(vedi anche Non ragioniam di lor, ma guarda e passa).

Non valere un tubo (un soldo bucato)

Valere poco o nulla.

Non valere un'acca

Valere davvero poco: come la lettera H, che nella lingua italiana non viene pronunciata.

Non vedere l'ora

Attesa spasmodica.

Non vedere neanche un prete nella neve

Essere ciechi o ingenui a tal punto che non si vede nemmeno un prete, tradizionalmente vestito di nero, nella neve bianca.

(Risolversi in un) nulla di fatto

(Giungere a una) conclusione senza un risultato significativo, né in positivo né in negativo.

Numerati le osse che te disfo

Minaccia rivolta a scopo di vendetta.

Nuovo di zecca

Si dice di qualcosa che è nuovo o è così ben messo da appare tale. Si riferisce alle monete appena coniate dalla Zecca, lucide e brillanti.

O Occhi foderati di prosciutto

Avere gli occhi foderati di prosciutto significa non accorgersi di qualcosa di evidente.

Occhio alla penna

Page 65: Frasi Fatte

Avvertire qualcuno.

O così o Pomì

Riferimento a un popolare spot pubblicitario degli anni ottanta. È un modo scherzoso di presentare un ultimatum: o "si fa in questo modo, o non si fa affatto" (vedi anche Sennò ciccia). Lo slogan è un'invenzione del pubblicitario Emanuele Pirella.

Okay, panico

Riferimento a una celebre gag del film L'aereo più pazzo del mondo... sempre più pazzo (Airplane II: The Sequel, 1982), parodia "demenziale" dei film catastrofici sui disastri aerei. Durante una turbolenza, si vedono accendersi in sequenza due spie luminose: la prima (a ben vedere già inverosimile) recita don't panic ("niente panico"); la seconda ok, panic ("ok, panico").L'espressione viene usata a volte per commentare una situazione oggettivamente difficile, tale da giustificare un'eventuale reazione di panico.

(A / una volta) ogni morte di papa / di vescovo

Relativo a un evento che si verifica con rarità.

Onore al merito (a)

Sia riconosciuto il valore indiscutibile dell'azione (di).

Oppio per i popoli

Da un aforisma di Karl Marx, che si riferisce alla religione come mezzo di oppressione.

Ora e sempre

Si dice di qualcosa che durerà in eterno o molto a lungo.

Ore piccole

Sono naturalmente le ore dalla mezzanotte al primo mattino: fare le ore piccole significa restare svegli fino a una tarda ora.L'espressione ore piccine era già attestata nel Vocabolario della Crusca (1612). Malgrado la vita notturna si sia decisamente prolungata, "ore piccole" si adopera spesso ancora oggi col medesimo significato.

Orecchie da mercante

Ecco un caso di sordità selettiva noto fin dall'antichità: i mercanti (specie durante una contrattazione) sentono solo quello che fa loro comodo. Per questo fare orecchie da mercante significa ignorare le cose che non si vogliono ascoltare.

Orinare contro la luna

Page 66: Frasi Fatte

Tentare l'impossibile

Oro colato

L'espressione "è oro colato" si usa quando si è del tutto sicuri del valore di qualcosa o di qualcuno.

Ottimo e abbondante

P Pace cartaginese

Pace raggiunta attraverso l'imposizione di condizioni particolarmente dure e umilianti per il perdente.

Padre, perdona loro

Parte della frase pronunciata da Gesù sulla croce "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno" (Luca 23, 34).

Paganini non ripete"

Si dice rifiutandosi di ripetere un gesto o una frase. Presunta risposta di Niccolò Paganini, alla richiesta del Re di Napoli di risuonare i brani musicali che non aveva potuto ascoltare, essendo arrivato in ritardo al concerto.

Paese di Bengodi /Cuccagna

Il Paese di Cuccagna è un topos dell'immaginario collettivo e letterario: con questo nome si intendeva nel Medioevo un luogo fantastico dell'abbondanza, documentato nella storia del folklore, della letteratura e dell'arte. Il termine "cuccagna potrebbe derivare dal latino medievale Cocania; la radice Coc alluderebbe ai dolciumi (come nel tedesco Kuchen).Altri nomi utilizzati: paese di Bengodi (Decameron di Boccaccio), paese di ser Godigliano, India Pastinaca, Paese dei Balocchi (quest'ultimo è un'invenzione più recente: compare ne Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino ).

Paga Pantalone

L'espressione viene utilizzata per commentare uno spreco di denaro, alludendo al fatto che alla fine a pagare sarà sempre il solito (il cittadino, lo Stato, ecc.). Pantalone è la nota maschera veneziana, personaggio della commedia dell'arte.

Pagare il fio

Pagare il debito o la pena.Per approfondire, vedi Fehu.

Page 67: Frasi Fatte

Pagare lo scotto

Dover sottostare a una rinuncia.

Palla al centro

Espressione tipica del gergo dei commentatori calcistici: in questo sport, dopo ogni goal, la palla viene riposizionata al centro del campo.

Palla al piede

Persona o cosa che ostacola o rallenta nella realizzazione di qualcosa, proprio come la palla di piombo messa alla caviglia dei prigionieri per impedirne la fuga.

Pane al pane e vino al vino

Parlare chiaro.

Pane per i (miei) denti

detto di qualcosa che non crea difficoltà

Papale papale

detto significante "diretto, in modo chiaro":Parlare papale papale "parlare chiaro, in modo diretto"

Pappa e ciccia

Buoni amici, che vanno insieme, come il primo e il secondo piatto di un pasto. Sinonimo di culo e camicia.

Parco buoi

Quello che all'origine era una zona del mercato del bestiame è diventato, per metafora, l'espressione con cui viene designato, in modo sprezzante, l'insieme dei piccoli azionisti di una società per azioni, che non hanno i mezzi per conoscere il reale andamento della società e che quindi sono costretti ad affidarsi alle direttive degli azionisti più importanti.

Parigi val ben una messa

Per ottenere quello che si vuole, bisogna fare dei compromessi. La frase è attribuita a Enrico IV, di fede ugonotta, che per ottenere il trono di Francia accettò di convertirsi al cattolicesimo.

Parla come mangi

Parla con parole semplici.

Page 68: Frasi Fatte

Parlare alle spalle

Parlare male di qualcuno in sua assenza.

Parlare a vanvera

Fare un discorso privo di consistenza. L'origine è assai dibattuta; prevale l'ipotesi che si tratti di un termine onomatopeico, di origine toscana, che imita il suono di chi farfuglia.

Parlare come un libro stampato

Parlare in maniera forbita, ben documentata e appropriata, seguendo un discorso logico chiaro e lineare.

Parlare in punta di forchetta

Ha origine dall'introduzione nelle tavole borghesi delle posate, che fu commentata dai contadini come una stupida esibizione di finta nobiltà. Il significato perciò è esprimersi, muoversi con esagerata ricercatezza.

Parole in libertà

Il significato corrente di questo modo di dire (alla cui diffusione nell'italiano parlato contribuì forse l'omonimo genere poetico futurista inventato nel 1912 da Filippo Tommaso Marinetti) è "parole espresse liberamente, senza prendersi responsabilità di ciò che si dice e senza preoccuparsi di offendere qualcuno".

Partire in quarta

Iniziare qualcosa con impeto: deriva dal gergo della scherma, dove indica un attacco rapido che espone però a rischi.

Passare a miglior vita

Eufemismo per intendere il 'morire'

Passare il Rubicone

Compiere un'azione dagli esiti irrevocabili. Gaio Giulio Cesare, nel 49 a.C., decise di oltrepassare il fiume Rubicone (considerato a quel tempo il confine dell'Italia) alla testa delle sue legioni, malgrado le leggi della Repubblica lo vietassero. Vedi anche il dado è tratto.

Passare sotto le forche caudine

Subire una pesante umiliazione.

Passarla liscia

Page 69: Frasi Fatte

Uscire indenne da un guaio

Passata è la tempesta

È stato superato il momento difficile, oppure se ne è andata una persona furiosa. Citazione del primo verso della poesia La quiete dopo la tempesta di Giacomo Leopardi.

Pazienza di Giobbe

Giobbe è un personaggio della Bibbia dalla proverbiale pazienza. Dio mise alla prova la sua fede colpendolo duramente nelle cose a lui più care, uccidendogli il bestiame, distruggendogli il raccolto e arrivando a ucciderne i figli. Alla fine Dio avrebbe risarcito Giobbe di ciò che gli era stato tolto.

Patata bollente

Problema di difficile soluzione da risolvere in fretta e che spesso viene scaricato da una persona a un'altra. Il riferimento è appunto a una patata bollente che non si riesce a tenere in mano.

Peccato di gola

Si intende il cibo, del quale abbuffarsi era ritenuto sconveniente nell'antichità.

Pecora nera

Elemento negativo, o semplicemente isolato, di un gruppo, di una famiglia, ecc.

Pecorella smarrita

Una persona che ha smarrito la strada, che deve essere recuperata. Dall'omonima parabola evangelica (vedi il Vangelo secondo Luca, 15,4). "Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova?

Peggio che andare di notte

Molto pericoloso. Muoversi di notte è sempre stato piuttosto pericoloso.

Peggio di così si muore / Non poteva andare peggio (di così)

Indica una brutta situazione in cui ci si trova, nello specifico la peggiore delle possibili

Pelare la gazza senza che strilli

Imbrogliare qualcuno senza che se n'accorga.

Pelle d'oca

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Indica una situazione di disagio, fastidio o paura, anche in senso ironico

Per filo e per segno

Il riferimento è al filo che gli imbianchini un tempo tenevano teso sulla parete per creare una linea dritta, che andava poi ricalcata con grande attenzione. L'espressione è rimasta per indicare la precisione e la meticolosità con cui si compie un'azione.

Per sommi capi

Con un approccio generale e non esaustivo.

Per un pelo / Per il rotto della cuffia

Per poco, ma si dice così quando si è scampato un pericolo, quando si è corso un grosso rischio: "Per un pelo non finiva male", "Se l'è cavata per il rotto della cuffia".

Per un pezzo di pane: vedi sotto Per un piatto di lenticchie

In cambio di una miseria. L'espressione deriva dal Genesi (25,29-33) in cui si racconta di come Esaù vendette i suoi diritti di primogenitura al fratello Giacobbe in cambio appunto di un piatto di lenticchie.

Per un punto Martin perse la cappa

L'obiettivo non è stato raggiunto per poco, ma comunque non è raggiunto. Deriva da una tradizione del XVI secolo in cui si racconta che il monaco Martin, abate del monastero di Asiello, non divenne priore perché sulla porta del convento, volendo scrivere "Porta patens esto nulli claudatur onesto" ossia " Stia aperta la porta, non si chiuda a nessun uomo onesto", mise un punto dopo la parola "nulli", e l'iscrizione divenne quindi:"La porta non si apra per nessuno, si chiuda per l'uomo onesto".

Perdere il filo (del discorso)

Dimenticarsi ciò che si stava dicendo, il più delle volte perché si è stati interrotti.

Perdere il ben dell'intelletto

Dal canto III dell'Inferno di Dante, si è collocata nel linguaggio comune con il significato di "perdere il senno".

Perdersi in un bicchiere d'acqua

Non riuscire a fare qualcosa anche di molto semplice ed elementare.

Perdere la bussola / Perdere la tramontana / Perdere la Trebisonda / Perdere le staffe

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Arrabbiarsi in maniera incontrollabile. Le staffe in questione sono gli anelli attaccati alla sella del cavallo che permettono ai cavalieri di reggersi meglio coi piedi.

Per l'amor di Dio!

Si usa per implorare qualcuno di non fare (o, più raramente, di fare) qualcosa.

Perle ai porci

Citazione evangelica dal Vangelo di Matteo (7,6): Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci ("Nolite dare sanctum canibus neque mittatis margaritas vestras ante porcos"), perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.Passato nell'uso comune per indicare uno spreco di risorse, o una perdita di tempo, derivanti dal tentare di elevare persone infime.

Pescare nel torbido

Andare a cercare nel peggior posto.

Pesce piccolo

Un individuo poco importante di una determinata cerchia.

Pestare i piedi a

Andare a infastidire o a inimicarsi qualche persona, generalmente di più importante o potente.

Pestare una merda

Fare un errore grossolano e fastidioso.

Pettinare le bambole

Dedicarsi a una attività infantile ed improduttiva.

Pezzo da novanta

Persona molto importante. Mutuato dal gergo militare in cui il "pezzo" è il cannone e "novanta" è il suo calibro (calibro di cannoni potenti)

Pezzo di carta

L'espressione indica per metonimia qualsiasi documento scritto (ricevute, cambiali, ma soprattutto i titoli di studio). Viene usato spesso in senso dispregiativo.

Piangere come una fontana

Piangere o lamentarsi abbondantemente.

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Piangere come una vite tagliata

Piangere disperatamente. Deriva dalla linfa trasparente che esce abbondante dai rami recisi della pianta di vite appena potata.

Piangere come un vitello

Secondo alcuni linguisti deriverebbe da un'interpretazione errata dell'espressione "piangere come una vite tagliata" (la pianta della vite, se tagliata, secerne linfa)

Piangere sul latte versato

Piangere su qualcosa di ormai irrimediabile.

Piano B

"Avere un piano B" o "passare al piano B", con gergo da film di guerra o d'azione, significa trovare una scappatoia, avere un'alternativa d'azione possibile.

Piantare baracca e burattini

Abbandonare tutto.

Piantare in asso

Lasciare qualcuno da solo all'improvviso.

Piazza pulita

Fare piazza pulita indica l'azione di eliminare tutto.

Piccolo grande

Quello che oggi è forse uno degli ossimoro più frequenti della lingua italiana (e in particolare del lessico giornalistico) deve il suo successo principalmente a due opere apparse all'inizio degli anni settanta: il film Piccolo Grande Uomo (con Dustin Hoffman) e l'album Questo piccolo grande amore di Claudio Baglioni (con l'omonima canzone).

Pietra angolare / Pietra d'angolo

L'elemento su cui tutto si regge. È una citazione usata nei vangeli sinottici per riferirsi a Gesù, derivante da una profezia nel libro di Isaia (28,16).

Pietra dello scandalo

In epoca romana, era previsto che il mercante giunto al fallimento sedesse su un'apposita pietra e dichiarasse ai creditori: Cedo bona ("cedo i miei averi"). Dopo questo annuncio, essi non potevano più reclamare nulla da lui. La pietra era dunque

Page 73: Frasi Fatte

testimone dello scandalo. Oggi, invece, viene chiamato pietra dello scandalo l'episodio che ha reso lo scandalo evidente a tutti.

Pietra miliare

Tappa fondamentale. Le pietre miliari erano poste a ogni miglio sulle strade romane

Pinco Pallino

Persona qualunque.

Piove, governo ladro! . Nasce da una manifestazione contro le imposizioni fiscali del governo a fine Ottocento, fallita per l'abbondante pioggia. "Governo ladro" era scritto sui cartelli che i manifestanti portavano.

Piove sul bagnato

Si dice quando succede qualcosa di dannoso dove è già successo in precedenza.

Pisciare fuori (dal vaso)

Fare un discorso o un'azione fuori dal suo giusto contesto.

Pollice verde

Avere il pollice verde significa avere successo nel coltivare le piante.

Pollo d'allevamento

Si dice di una persona molto delicata dal punto di vista fisico, che si ammala con niente.

Pomo della discordia

Il riferimento è al pomo d'oro assegnato da Paride alla dea più bella dell'Olimpo Greco, secondo quanto narrato nelle Troiane di Euripide. L'episodio avrebbe in seguito scatenato la guerra di Troia. In senso figurato, l'argomento che scatena una lunga disputa è chiamato ancora oggi pomo della discordia.

Popolo bue Porgere l'altra guancia

Dall'esortazione evangelica: "se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra" (si quis te percusserit in dextera maxilla tua, praebe illi et alteram, Matteo, 4,39)

Por mente a / Fare caso a

Considerare, prestare attenzione a. Tra i due, "far caso" non intende uno sguardo particolarmente approfondito, "por mente" suona più analitico (va detto che è un po' antiquato).

Page 74: Frasi Fatte

Portare acqua al proprio mulino

Argomentare indirettamente in proprio favore.

Poveri di spirito

L'espressione è tratta da un versetto del Vangelo di Matteo (5,3), tratto dal famoso discorso della montagna: Beati i poveri di spirito, perché è di essi il regno dei cieli ("Beati pauperes spiritu, quoniam ipsorum est regnum caelorum").Per "poveri di spirito" si possono intendere coloro che non inseguono la ricchezza o il prestigio sociale,[9] e più in generale tutti gli umili.

Povero in canna

Poverissimo.

Pozzo di scienza

Coltissimo.

Pozzo senza fondo

Qualcosa o qualcuno che prende senza fermarsi né essere stufo. Nell'ambito gastronomico ad esempio si dice di qualcuno che mangia moltissimo senza smettere.

Predicare bene e razzolare male

Divulgare delle regole senza poi osservarle.

Prendere con filosofia

Guardare al lato positivo di qualcosa poco piacevole.

Prendere con le molle

Le molle in questione sono l'attrezzo che veniva adoperato per maneggiare i tizzoni ardenti nel camino: si prende con le molle un oggetto che scotta, e che potrebbe ferire chi lo maneggia con troppa dimestichezza. Di solito a doversi prendere con le molle sono voci non confermate o persone e cose difficili da trattare.

Prendere due piccioni con una fava

Con un solo stratagemma raggiungere due obiettivi.

Prendere il toro per le corna

Affrontare con grinta una situazione problematica.

Prendere in giro

Page 75: Frasi Fatte

Ingannare, farsi beffe di qualcosa o qualcuno, fare uno scherzo a qualcuno.

Prendere la palla al balzo

Sfruttare una situazione inaspettata, traendone vantaggio.

Prendere lucciole per lanterne

L'espressione significa "equivocare", "scambiare qualcosa per un'altra cosa solo apparentemente affine", ed è di uso comune almeno dal Quattrocento: compare ad esempio in un discorso di Girolamo Savonarola (Prediche sopra l'Esodo, II, 155): [La lussuria] inebria l'uomo e fagli vedere lucciole per lanterne, e non gli lascia conoscere la verità.Effettivamente, di notte, era possibile confondere la luce prodotta da una lucciola, relativamente vicina, con quella di una lanterna, che sarebbe dovuta essere molto più lontana.

Prendere per i fondelli

Prendere in giro, imbrogliare.

Prendere per il naso

Significa "prendere in giro", "farsi beffe di qualcuno". In origine però la locuzione menare per il naso significava "condurre qualcuno dove si vuole, fargli fare ciò che si vuole". L'immagine derivava dall'uso (già attestato presso Greci e Romani) di mettere un anello di ferro nelle narici dei bufali, per condurli più facilmente. Si veda ad esempio Ludovico Ariosto (Satire, 7, 45): Mi tiri come un bufolo pel naso

Prendere per la gola qualcuno

Conquistare una persona servendosi delle tentazioni del buon cibo

Prendere una cantonata

Con cantonata s'intendeva l'angolo di una strada. Prendere una cantonata significa prendere male una curva e quindi commettere un grave errore.

Presi per incantamento

Dal celebre sonetto dantesco, indirizzato a Guido Cavalcanti: Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed iofossimo presi per incantamento

(Essere) preso con le bombe / (Essere) messo/preso male

(Essere) malmesso nel senso di ammalato oppure di impegnatissimo, incalzato dalle scadenze.

Page 76: Frasi Fatte

Primula rossa

Un personaggio imprendibile, che con la sua astuzia si fa beffe di chi lo sta cercando, può essere soprannominato dalla stampa primula rossa. L'espressione è derivata dal personaggio di un ciclo di romanzi d'avventura a sfondo storico scritti da Emmusca Orczy (pseudonimo di Montague Barstow), che ebbero un grande successo agli inizi del Novecento, ma che oggi sono praticamente dimenticati. La primula rossa dei romanzi della Orczy (nell'originale The Scarlet Pimpernel) era un eroe dall'identità segreta che proteggeva deboli e oppressi a Parigi durante gli anni del regime di Robespierre.Oggi l'espressione ha perso l'iniziale sfumatura positiva, e viene utilizzata anche per designare latitanti pluriricercati, come Bernardo Provenzano o Luciano Liggio

Promesse da marinaio

Le promesse da marinaio sono, per definizione, promesse destinate a non essere mantenute.Il detto ha due possibili spiegazioni: esso potrebbe trarre origine dall'abitudine dei marinai a fidanzarsi con più ragazze di porti diversi; o potrebbe alludere alle promesse che fanno a Dio i marinai durante le tempeste.

Punto sul vivo

Letteralmente: toccato in un punto molto sensibile qual è una ferita aperta (vedi In carne viva), si usa figuratamente per dire "toccato su un argomento su cui è molto suscettibile", "infastidito per una cosa precisa e personale".

Q Quadratura del cerchio

Si dice di una cosa ottimale ma praticamente impossibile a farsi

Quando ci vuole, ci vuole!"

Commento positivo a una reazione (tautologia).

Quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare

Nei momenti importanti (intesi soprattutto in ambito sportivo) bisogna tirar fuori il meglio di se stessi. Benito Mussolini detti del ventennio. La frase è usata nel film Animal House ed è pronunciata da John Belushi.

Quantità industriale

In elevate quantità, per la vendita all'ingrosso. In senso figurato, si fa riferimento a qualcosa disponibile in grande quantità, spesso maggiore rispetto a quella che effettivamente servirebbe.

Page 77: Frasi Fatte

Quarta barriera

Limite invisibile tra palco teatrale e spettatori.

Quarto d'ora di notorietà (o di celebrità)

Riferimento a una celebre frase dell'artista Andy Warhol che prevedeva che nel futuro tutte le persone, anche quelle che non lavoravano nel mondo dello spettacolo, sarebbero comparse in televisione, anche solo per un breve intervento. L'espressione significa quindi l'occasione di esibirsi o farsi conoscere o esprimere la propria opinione davanti a un pubblico più vasto rispetto a quello con cui ha a che fare il cittadino comune.

Quattro gatti

Pochissimi.

Quel certo non so che

Riferimento a una sensazione istintiva ed indefinibile dell'individuo umano, come ad esempio un sentimento di repulsione o di attrazione verso qualcosa che non si riesce a motivare.

Questi sono i miei gioielli

Traduzione italiana della frase latina Haec ornamenta mea attribuita a Cornelia, madre dei Gracchi, che si riferì in questo modo metaforicamente ai propri figli, in contrapposizione ad altre donne patrizie che si vantavano dei propri monili.

De lana caprina

Questioni oziose e irrisolvibili perché basate su qualcosa di inesistente, come la lana delle capre (che in realtà esiste).

Questo è quanto

Questo è tutto. Frase conclusiva di un resoconto, sta a dire che non vi è più nulla da aggiungere.

Questo passa il convento

Questo si riesce a trovare

Qui casca l'asino

In queste circostanze una persona sciocca commette un errore.

Qui lo dico e qui lo nego

Page 78: Frasi Fatte

Viene detto da chi intende fare una confidenza ma non intende apparire come fonte della stessa.

Quinta colonna

Persona che si trova in territorio nemico o ostile e funge da appoggio logistico o da spia, per la propria fazione.

Quisquilie e pinzillacchere

Cose di poco conto, sciocchezze. Detto da Totò in diversi film.

R Raccogliere il guanto

Accettare una qualsiasi sfida; deriva dal rito dello schiaffo, dato simbolicamente al contendente con un guanto per provocare un duello. Anche: gettare il guanto, lanciare una sfida.

Radere al suolo

Distruggere fino a che non resti niente in piedi.

Ragazzo di vita

Ragazzo che si prostituisce.

Ragazzo/a della porta accanto

Usato per definire una persona in genere gradevole, semplice e tranquilla.

Rapporto di sgamo

Si dice quando si vuole definire con riservatezza una relazione dove due parti stipulano un accordo verbale di disponibilità a reciproci scambi di natura sessuale. Tale rapporto non ha vincoli di tempo o modo prestabiliti, e la sessione di incontro viene avviata da una delle due parti, che contatta l'altra con una frase topica, anche non prestabilita, o con un invito aperto. Seppur raro, le parti possono essere composte anche da più persone ciascuna, ovviamente senza restrizioni sul genere (maschile o femminile).

Reggere il lume (il moccolo/la candela)

Rimanere in compagnia di una coppia di amanti, con il risultato di impedir loro di entrare in intimità. Nel suo significato letterale, l'espressione sta a indicare probabilmente il ruolo delle dame di compagnia, che la notte, con la scusa di far luce con la candela, tutelavano le virtù delle loro signore mentre ricevevano visite maschili.

Page 79: Frasi Fatte

Rendere l'anima al creatore (a Dio)

Morire.

Rendere pan per focaccia

Vendicarsi.

Repubblica delle banane

Espressione usata con riferimento, specie, ai paesi dell'America meridionale e centrale, i quali adotterebbero solo teoricamente un regime di tipo democratico e assumerebbero la definizione di "repubbliche" in via puramente potenziale. Si dice, talvolta, dell'Italia, la quale sarebbe un esempio di paese sovrano solo per modo di dire, in quanto la sua vita politica sarebbe fortemente condizionata da poteri esterni (come le grandi banche, l'alta finanza o la Chiesa cattolica) o in vario modo occulti (come la Mafia, la Massoneria, i Servizi segreti deviati).

Restare con un pugno di mosche

Non conseguire alcun risultato

Restare di sale / di sasso

Si dice di una persona che resta "impietrita" da un avvenimento. Il riferimento è all'episodio biblico della distruzione di Sodoma e Gomorra: l'angelo aveva raccomandato a Lot e alla sua famiglia di allontanarsi dalle città senza guardarsi indietro; ma... "la moglie di Lot guardò indietro e divenne una statua di sale". (Genesi, XIX, 23)

Retta via

Espressione che si rifà alla prima terzina della prima cantica della divina commedia (l'inferno): "Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura che la diritta via era smarrita".

Re tentenna

Con questo epiteto i patrioti del Risorgimento italiano bollarono Carlo Alberto, re di Sardegna, a causa del suo atteggiamento timido e incerto nei confronti dei moti liberali. A chiamarlo in questo modo per primo era stato Domenico Carbone, in una satira scritta nel 1847 che circolava clandestinamente (durante una perquisizione l'autore si mangiò l'originale manoscritto).La stessa espressione a volte viene usata per indicare una persona che, malgrado rivesta una posizione di grande responsabilità, non riesce a prendere una decisione.

Re travicello

Page 80: Frasi Fatte

Una favola di Esopo, ripresa da Fedro (Favole 1,2), racconta di come Giove, per burlarsi delle rane che gli chiedevano un re, fece cadere nel loro stagno un travicello di legno.Dapprima spaventate, dopo un poco le rane ripresero a chiedere a gran voce un re: allora il Dio inviò loro un serpente d'acqua che iniziò a divorarle. Morale: meglio un re incapace che uno crudele.L'argomento della favola fu ripresa da Giuseppe Giusti, poeta toscano del Risorgimento, che intitolò Il re Travicello una sua satira dedicata al Granduca di Toscana Leopoldo II. L'espressione, che in seguito si è diffusa nell'italiano colloquiale, è adoperata per alludere a quelle persone che, pur trovandosi in posizioni di prestigio, non hanno un reale controllo della situazione.

Ribaltare la frittata

rigirare ad arte un discorso, capovolgere a proprio vantaggio una situazione; far apparire le cose in modo diverso da come sono realmente o da come erano state in un primo tempo presentate.

Ricambiare il favore (detto ironicamente) / Ripagare con la stessa moneta / Rendere la pariglia / (Così/adesso) siamo pari!

Contraccambiare un'offesa con una pari offesa; generalmente meno forte che "vendicarsi".

Ricchi premi e cotillons Ridere a crepapelle / a crepapanza, Morire / spanciarsi / sbellicarsi dalle risate

Ridere fino a starne male.

Ridere sotto i baffi

Ridere di nascosto.

Ridi ridi che la mamma ha fatto gli gnocchi / i gnocchi

Viene detto quando una persona ride senza una ragione valida.

Rigore è quando arbitro fischia

La frase fu pronunciata dall'allenatore calcistico serbo Vujadin Boskov durante una trasmissione televisiva, all'inizio degli anni novanta. La costruzione apparentemente sgrammaticata della frase (dovuta alla cattiva padronanza della lingua italiana da parte di Boskov) contribuisce in realtà a sottolineare il carattere pragmatico della tesi qui difesa dall'allenatore: un'infrazione alle regole (non solo nella giustizia sportiva) è riconosciuta tale dalla società soltanto se l'autorità giudiziaria la sanziona. La frase di Boskov viene usata molto spesso ancora oggi, e non soltanto in campo sportivo, per alludere al fatto che siamo tutti innocenti finché qualcuno non dimostra il contrario.

Rimanere scottati

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Prendere insegnamento da un proprio errore.

Rimandare a San Bindo

Rimandare qualcosa all'infinito. Infatti San Bindo non esiste e secondo la tradizione si festeggia tre giorni dopo il Giudizio Universale.

Rinfrescarsi le idee Riposare sugli allori

Impigrirsi in seguito a una vittoria

Rispondere a tono

Reagire con il tono adeguato alla situazione, duro o affabile.

Rispondere per le rime

Rispondere come si deve, con la necessaria determinazione. L'espressione deriva dall'uso dei poeti medievali (tra cui Dante e Petrarca) di rispondere a una poesia altrui scrivendone un'altra costruita sulle stesse rime.

Rispondere picche / Dare picche

Non starci, non concedere, rifiutare, dir di no, negare, negarsi.

Roba da chiodi

Riferito a qualcosa di incredibile. L'accezione è negativa e deriverebbe dal fatto che fabbri e maniscalchi producevano chiodi con il metallo più scadente e inadatto a fabbricare ferri di cavallo o lame per attrezzi.

Rodersi il fegato

Essere consumati dall'invidia.

Roma ladrona

Slogan leghista per stigmatizzare l'eccessivo peso politico della capitale italiana.

Rompere i cosiddetti

Eufemismo con ellissi del termine coglioni. Infastidire.

Rompere il ghiaccio

Incominciare qualcosa, vincendo gli imbarazzi e la freddezza iniziale

Rompere le scatole

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Eufemismo che sostituisce il più volgare "rompere le palle". Infastidire.

Rompere le uova nel paniere

L'espressione, tuttora molto usata, è di chiara origine contadina. Il "paniere" in questione è quello in cui le galline covano le uova per una ventina di giorni. Per questo rompere le uova del paniere significa rovinare un piano o un progetto pazientemente preparato. È simile a "mettere i bastoni tra le ruote".

Rotti a tutte le fatiche

Pronti a fare qualsiasi cosa.

Rotto della cuffia

Si dice di chi riesce a sottrarsi a un pericolo quasi miracolosamente, o all'ultimo momento. Deriverebbe dal gioco medievale del saracino o della quintana, in cui il concorrente doveva colpire un bersaglio rotante senza farsi colpire a sua volta dal bersaglio stesso. Ma se il bersaglio colpiva il concorrente sulla cuffia, il colpo (benché inferto) era ritenuto nullo.[senza fonte] Oppure, la cuffia è la parte terminale della rete a strascico, a maglia più stretta, ove si raccoglie il pesce al momento di issarlo a bordo. "Salvarsi per il rotto della cuffia" come per un pesce che riesce a salvarsi da un foro della rete.[senza fonte]

Rovescio della medaglia

L'aspetto negativo di qualcosa di positivo.

S Saccheggiare/svaligiare/rubare in chiesa

Ci si appella così a colui che ha molte monetine nel portafoglio in quel momento, soprattutto di piccolo taglio. Una delle opzioni che motivano la presenza di tutte le monete è appunto l'aver rubato la questua di una chiesa (composta soprattutto da offerte piccole e poche banconote di carta).

Sale sale e non fa male

È uno dei più tipici tormentoni da discoteca, ripetuto in modo ipnotico durante il ballo. Il riferimento sottaciuto è a una sostanza stupefacente (tradizionalmente, l'MDMA), che sta entrando in circolo.

Salotto buono

La cerchia più prestigiosa ed esclusiva

Saltarci fuori

Page 83: Frasi Fatte

Risolvere un problema.

Saltare di palo in frasca

Cambiare improvvisamente e più volte da un argomento all'altro, senza che ci sia alcun nesso tra gli argomenti.

Saltar fuori dal nulla

Qualcosa che accade all'improvviso.

(Saltare) la mosca al naso

Accorgersi improvvisamente di qualcosa.

Salto nel buio

Fare qualcosa senza sapere con certezza quale sarà il risultato finale.

Salvare capra e cavoli

Cercare di salvare tutto il possibile. Deriva dal noto indovinello in cui un contadino deve traghettare da una riva a un'altra un lupo, una capra e un cavolo. Ma sulla barca può portare solo una cosa alla volta e non può lasciare sulla stessa riva, insieme, la capra e il cavolo, o il lupo e la capra.

Salvare / salvarsi la faccia

Evitare uno scandalo, tenere pulita la propria reputazione.

Salvarsi in calcio d'angolo / in corner

Trarsi d'impaccio più o meno malamente. È un modo di dire chiaramente derivato dal gioco del calcio: quando i difensori devono sbarazzarsi rapidamente di un pallone pericoloso, possono decidere di mandarlo fuori sul lato della loro porta. In questo modo si allontana il pericolo solo relativamente, visto che secondo il regolamento gli avversari avranno a disposizione un calcio d'angolo, vale a dire un tiro dall'angolo (corner in inglese).

Salvarsi per un pelo

Vedi rotto della cuffia.

Salvezze illimitate

Fatto salvo ogni diritto

Sangue blu

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Espressione ironica che giustifica la presunta differenza sostanziale tra la nobiltà e la gente comune asserendo (secondo una leggenda diffusa nel Medioevo) che la prima sia dotata dalla natura di un sangue più prezioso, di colore blu.

Sangue del mio sangue

Figlio. Esempio: Tu che sei sangue del mio sangue (Tu che sei mio figlio)

Sano come un pesce

In buona, anzi ottima salute. Probabilmente per l'aspetto di vitalità proprio dei pesci, guizzanti e scintillanti dell'acqua dove vivono.

Saperne una più del diavolo

Conoscere tutti i trucchi e malizie necessari a risolvere i problemi.

Sbarcare il lunario

Trovare i mezzi per sopravvivere, arrivare a fine mese.

Sbandierare ai quattro venti

Raccontare a tutti un qualcosa che non si dovrebbe dire.

Sbattere il mostro in prima pagina Scaldare la sedia

Lo si dice per descrivere ironicamente l'inattività di un impiegato/funzionario pigro e inconcludente.

Scavarsi la fossa

Crearsi con le proprie mani una situazione sfavorevole.

Scena muta

Restare in silenzio alle domande che vengono poste. Molto spesso usata per descrivere un'interrogazione a uno studente totalmente impreparato.

Scendere in campo

intervenire.

Schegge impazzite

vedi "mina vagante".

Scheletro nell'armadio

Page 85: Frasi Fatte

È un segreto imbarazzante, che rischia di saltare fuori nel momento meno indicato. L'espressione è un calco dell'inglese a skeleton in the cupboard, adoperato per esempio da Charles Dickens. Secondo il dizionario Treccani l'espressione è d'importazione straniera: in particolare sembrerebbe un calco di espressioni inglesi to have a skeleton in the closet o francesi avoir un squelette dans le placard.

Scoprire gli altarini

Come gli scheletri negli armadi, gli "altarini" alludono a segreti imbarazzanti per chi li custodisce, che inevitabilmente finiscono per essere scoperti.Secondo Niccolò Tommaseo (Dizionario della lingua italiana, 1865), l'espressione deriva dalla liturgia cattolica della settimana della Passione, quando nelle chiese gli altari, i tabernacoli e le immagini vengono coperte da panni viola. Ma potrebbe anche avere un'origine più remota nei riti magici che si sono conservati per secoli in clandestinità nell'Italia rurale.

Scoprire l'acqua calda

Dire una cosa ovvia, scontata.

Se... se... se... se la mi nonna aveva le r(u)ote, era un carretto!

Indica insofferenza verso chi si lamenta di come sarebbe potuta andare una certa situazione

Seminare zizzania

Provocare discordia e confusione tra le parti che stanno discutendo. La zizzania è un'erbaccia che cresce insieme al grano e che deve essere poi separata da questo. Seminare zizzania (nel campo degli altri) è quindi un'azione deliberatamente attuata per creare problemi.

Se non è zuppa, è pan bagnato

se non è una cosa, è un'altra molto simile, se non la stessa con un nome diverso.

Sennò ciccia

Sennò niente.

Sentire che aria tira

Lo si dice quando si cerca di percepire l'umore altrui dopo un certo avvenimento, spesso spiacevole.

Sentire puzza di bruciato

Avvertire qualcosa che non va.

Sentirsi uno straccio

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Sentirsi particolarmente stanco

Senza arte né parte

Letteralmente "senza mestiere e senza partito". Si dice di persona non affiliata ad alcun gruppo della società.

Senza capo né coda

Sconclusionato, senza ordine né direzione

Senza colpo ferire

Senza subire né infliggere alcun danno

Senza dire né uno né due

Senza discussioni o esitazioni di sorta.

Senza infamia e senza lode

Né buono né cattivo, da Dante Alighieri. Spesso usato in senso sarcastico nel descrivere qualcosa di poco interessante.

Senza se e senza ma

Senza dubbi, senza rischi di smentita.

Sepolcri imbiancati

L'espressione è di origine evangelica. In Matteo XXIII:27, Gesù esclama: Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché rassomigliate a tombe imbiancate, le quali di fuori appaiono belle, ma dentro sono colme di ossa di morti e di ogni immondizia.In effetti gli ebrei dipingevano di bianco le tombe, perché nessuno le calpestasse (il contatto fisico con una tomba rendeva impuri e impediva di partecipare ai riti del Sabato).Il severo ammonimento di Gesù ha fatto sì che, come gli scribi e farisei, anche i sepolcri imbiancati siano diventati nella lingua italiana gli ipocriti per antonomasia.

Seppellire (dissotterrare) l'ascia di guerra

Gli indiani d'America dissotterravano l'ascia di guerra quando dichiaravano guerra e la seppellivano quando essa terminava. L'espressione è divenuta popolare in Italia in seguito al successo dei film western nel secondo dopoguerra.

Sesso degli angeli

Questione oziosa e irrisolvibile. usato in espressioni quali parlare del sesso degli angeli o discutere del sesso degli angeli per indicare una discussione inutile soprattutto di fronte a problematiche di maggiore interesse o gravità.

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Se tanto mi dà tanto

"C'è già motivo di dubitare", solitamente con riferimento a un modo di comportarsi o di risolvere.

Sette vite come i gatti

La credenza che assegna "sette vite" ai gatti è molto antica, e attestata in numerose lingue del mondo. Essa ha probabilmente avuto origine dalla capacità del felino ad atterrare sulle sue zampe anche dopo una lunga caduta. Perciò, in senso figurato, chi ha sette vite come i gatti riesce sempre a riprendersi, anche dopo una batosta che ad altri sarebbe fatale.

(essere al) Settimo cielo

Essere estremamente contenti. In antichità, il settimo cielo era considerata l'orbita del paradiso.

Severo monito Siamo sul pesante

quando qualcuno, per risolvere una situazione, ricorre a metodi poco ortodossi

Signor Nessuno

Una persona di cui non si conosce il nome e/o non è rilevante.

Signora mia Silenzio assordante Sindrome da foglio bianco

La frase si riferisce a una condizione di blocco creativo che può assalire uno scrittore alle prese con un componimento ancora da iniziare (il "foglio bianco", appunto).

si fa per dire

per scherzo, per esempio.

Sindrome di Tafazzi

Espressione venutasi a formare molto di recente (e utilizzata prettamente in ambito giornalistico e politico) che significa "avere un comportamento inconsapevolmente masochistico e autolesivo dando anche l'impressione di provare una sorta di sottile diletto o di gratificazione dal danno che ci si procura". Prende il nome da Tafazzi, il personaggio satirico interpretato da Giacomo Poretti del trio comico "Aldo, Giovanni e Giacomo".

Si sta rivoltando nella tomba

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Espressione usata per indicare che si sta infangando la memoria o l'ideologia di una persona deceduta.

Si stava meglio quando si stava peggio

Espressione ossimorica diffusasi a partire dal secondo dopoguerra con riferimento al regime fascista e caratteristica in particolare dell'ambiente qualunquista, che si raccoglieva intorno al giornale L'uomo qualunque. Spesso si usa anche per rimpiangere situazione di cui in passato ci si lamentava.

Sogni d'oro

Altro modo per dare la buonanotte.

Solo per i tuoi occhi

Film di 007, poi espressione indicata per riservare solo a qualcuno una certa cosa.

Soluzione di continuità

Interruzione. Letteralmente "scioglimento, dissoluzione della continuità". Soprattutto nell'espressione negativa Senza soluzione di continuità "Continuamente".

Somigliarsi come due gocce d'acqua

Essere identici.

Sono arrivato uno Sono completamente d'accordo a metà Sordo come una campana

Una persona che ha un udito talmente debole da non sentire quasi nulla.

Sotto a chi tocca!

Avanti il prossimo

Sotto l'egida

Sotto la protezione. L'egida è lo scudo.

Spaccare il capello in quattro

Indica l'eccesso di pignoleria.Deriverebbe dal romanzo Rubè del 1921 di Antonio Borgese, che riporta in una frase: "una logica da spaccare il capello in quattro". C'è chi con intenti umoristici, come Umberto Eco, ha immortalato quest'immaginaria ma diffusa disciplina nel "Dipartimento di Tetrapiloctomia" del suo Progetto della Facoltà di Irrilevanza Comparata" della sua cacopedia. Da un'erronea citazione nacquero poi la tetravillotomia e la tetratricotomia.

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Spada di Damocle

Si riferisce a qualcosa che incombe minacciosa su qualcuno, senza che questi possa fare niente per evitarla.

Spalle al muro

Senza via d'uscita.

Spalle (braccia) rubate all'agricoltura

Si dice per stigmatizzare l'inutilità di qualcuno, in genere un benestante o un intellettuale, di cui si giudica che sarebbe più utile alla società se lavorasse come bracciante agricolo.

Sparare nel mucchio

Colpire senza fare nessuna distinzione tra i bersagli, che vengono visti come un'unica entità.

Specchietto/specchio per le allodole

Trucco per attirare l'attenzione su qualcosa o carpire la buona fede del prossimo a fini illeciti.

Spettro che si aggira

Il Manifesto del Partito Comunista del 1848 cominciava con questo celebre incipit: Uno spettro s'aggira per l'Europa - lo spettro del comunismo.La frase è usata ancora spesso (soprattutto in senso parodico) per alludere a una novità prevista e temuta da tutti, che non si sia ancora veramente manifestata.

Spezzare il cuore

Dare una forte delusione in campo amoroso.

Spezzare le braccine Spezzare una lancia

Il combattimento con le lance era una consuetudine della cavalleria medievale: il cavaliere aveva il dovere di difendere "alla lancia" i diritti dei poveri e degli oppressi. Oggi, per "spezzare una lancia" si intende il difendere, sostenere, o approvare l'opinione di qualcuno.

(essere una) Spina nel fianco

Essere estremamente fastidioso, come una spina conficcata nel fianco, che fa male a ogni singolo movimento del corpo.

Sporcarsi le mani

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Intromettersi in cose considerate non degne; Con accezione più positiva si intende anche di chi accetta di confrontare le proprie idee con la realtà pratica.

Sputare il rospo

Dire infine la cosa che ci si era trattenuti dal dire

Stare con le mani in mano/mani in tasca

Non fare nulla.

Star fresco

Aspettare un evento altamente improbabile.

Stare da Papa

Esprime una situazione di profondo benessere (anche nella variante "stare da Dio").

Stare in campana

Stare attenti, pronti.

Stare sulle sue

Non sbilanciarsi, tenere per sè le proprie opinioni. Più in generale, viene detto di una persona riservata, che rimane in disparte.

Stracciarsi le vesti

Difendere qualcosa o qualcuno. Dare segno di indignazione, talvolta non autentica.

Stragi del sabato sera

Definizione di derivazione giornalistica per l'alto numero di incidenti tra i giovani che escono dalle discoteca o comunque dai locali, anche se in realtà gli incidenti avvengono nelle prime ore della domenica.

Strani compagni di letto

Deriva da una citazione da La Tempesta di Shakespeare (1611): "La sventura costringe l'uomo a far la conoscenza di ben strani compagni di letto." Similmente all'originale, viene usata per indicare che i casi della vita possono portare a inedite, imprevedibili alleanze.

Stretta la foglia, larga la via (dite la vostra che io ho detto la mia)

Con questa frase si chiudeva una fiaba di Italo Calvino; è presente anche ne La Favola di Natale di Giovannino Guareschi.

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Stringere i denti

Resistere al dolore o allo sforzo.

Stupido è chi lo stupido fa

Citazione dal film Forrest Gump

Sudare sette camicie

Fare una grande fatica. Già nel Cinquecento l'espressione sudare [x] camicie veniva adoperata in questo senso (vedi ad esempio questo verso di Francesco Berni (Rime, 1, 5): "Sudaron tre camicie ed un farsetto").Il numero sette viene spesso usato in locuzioni di origine proverbiale; forse qui è una reminiscenza biblica dei sette giorni in cui Dio lavorò per creare il mondo (ma in effetti la Genesi ricorda che il settimo giorno Dio si riposò).

Sul filo di lana

Arrivare quasi contemporaneamente a un obiettivo e vincere di pochissimo. Si riferisce alle gare di corsa in cui, per stabilire con precisione il vincitore tra due concorrenti che arrivavano insieme, si tendeva sulla linea del traguardo un filo di lana, ormai sostituito dal fotofinish.

Sulla faccia della terra

espressione usata nella negazione per indicare l'assenza di un qualcosa.

Sul tamburo

"Prendere una decisione sul tamburo": dover prendere una decisione per forza e subito, a causa dell'incalzare degli eventi.

Supplemento d'indagine

Locuzione giuridica entrata anche nel linguaggio comune: si usa dire, correttamente ma in genere con tono scherzoso, che la situazione necessita o richiede un supplemento di indagine per dire che non è ancora il caso di prendere delle decisioni ed è opportuno raccogliere altre informazioni o dati di supporto.

Supplizio di Tantalo

Avere vicinissimo a se quello che si desidera, ma non poterlo prendere. Tantalo fu condannato a soffrire la fame e la sete, seppur circondato da cibo e bevande che non poteva toccare.

Su (di) un piatto d'argento

Possibilità di ottenere con uno sforzo minimo se non nullo una certa cosa. Deriva probabilmente da un evento narrato nella Bibbia dove Salomè, in cambio solamente di

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una danza, convinse Erode a portarle su un piatto d'argento la testa di Giovanni Battista.

T Tabula rasa

come piazza pulita, cancellare o eliminare tutto, con ovvio riferimento alla tavoletta/lavagnetta usata per scrivere.

Tagliare la corda

Scappare precipitosamente. Deriva dal gergo marinaresco. La corda è quella dell'ancora, che viene tagliata in caso di partenza precipitosa, abbandonando l'ancora ma risparmiando il tempo di recupero.

Tagliare la testa al toro

Risolvere radicalmente una questione, anche a costo di scontentare o trattare ingiustamente qualcuno. Secondo il Vocabolario della lingua italiana di Zingarelli deriverebbe dalla pratica della tauromachia.

Tal dei tali

Si dà questo nome a una persona cui si ricorre per fare un esempio.

Tallone d'Achille: con questa espressione si indica il punto debole di qualcosa o qualcuno. Il riferimento è al mito di Achille, che era invulnerabile in tutto il corpo, fatta eccezione per il suo tallone. Fu ucciso da una freccia scagliata in quel punto da Paride.

Tanto fumo e poco arrosto

Molta apparenza e poca sostanza, molte parole e pochi fatti.

Tanto gentile e tanto onesta pare

È l'incipit di un celebre sonetto di Dante, dedicato all'amata Beatrice, e raccolto poi dal poeta nella sua Vita nova. La citazione è molto diffusa anche per l'apparente semplicità della frase: semplicisticamente possiamo renderla in italiano moderno con È chiaro, è evidente che sia tanto nobile d'animo quanto buona (anche se, come osservava il filologo Gianfranco Contini, nessuna parola di questo verso aveva per Dante lo stesso significato che ha oggi per noi).

Tanto rumore per nulla: vedi Molto rumore per nulla Tarpare le ali

Tarpare deriva dal francese étraper (che a sua volta deriva dal latino exstirpare). Significa spuntare le penne delle ali agli uccelli, e viene usato ormai soltanto in senso

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figurato: tarpare le ali a qualcuno significa togliergli le sue particolari abilità, impedendogli di progredire.

Tavola rotonda

La Tavola Rotonda (Table Ronde) era l'ordine dei cavalieri fondato da Re Artù, di cui si narra nei romanzi cavallereschi del ciclo bretone. Costoro si ritrovavano periodicamente a York, intorno a una tavola di forma rotonda, affinché nessuno avesse una posizione privilegiata rispetto agli altri. La tavola aveva 50 posti (più uno sempre vuoto, destinato a chi avesse trovato per primo il Graal). Oggi viene chiamata "tavola rotonda" una riunione o una conferenza alla quale prendono parte esperti chiamati a confrontare opinioni diverse, dove (in teoria) a nessuno dei partecipanti è riservata una posizione di privilegio.

Te la canti e te la suoni Tela di Penelope

Viene detto di qualcosa che non si conclude mai. Il riferimento è all'Odissea e alla famosa tela della moglie di Ulisse, Penelope. Ulisse, dopo dieci anni di assenza dal trono di Itaca, era dato ormai per morto, allora i Proci chiesero a Penelope di sposare uno di loro. Penelope assicurò che l'avrebbe fatto non appena avesse finito di tessere una tela, ma, mentre di giorno la tesseva, di notte la disfaceva in modo tale da ritardare all'infinito la sua ultimazione.

Tenere bordone

Assecondare qualcuno in un'azione o in una situazione (spesso non positiva). Il bordone è la canna più grande di uno strumento a fiato (organo o cornamusa), o la corda più spessa di uno strumento a corde: in entrambi i casi il "bordone" viene adoperato come basso continuo per accompagnare una melodia che si sta suonando su note più alte.

Tenere il piede in due staffe

Si dice di chi non opera una scelta necessaria.

Tenere sulla corda

stuzzicare, assillare qualcuno.

Teorema accusatorio

Viene chiamato così, in senso dispregiativo, un impianto accusatorio presentato dall'accusa in sede processuale, che non si basi su fatti realmente accertati e su prove concrete, ma soltanto su supposizioni e deduzioni.L'espressione è di origine giornalistica e nasce probabilmente in seguito ai fatti del 7 aprile 1979, quando il sostituto procuratore Pietro Calogero fece arrestare circa 140 persone appartenenti a Potere Operaio e Autonomia Operaia (tra cui i professori universitari Luciano Ferrari Bravo, Toni Negri ed Emilio Vesce), accusati di far parte

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delle Brigate Rosse e di aver partecipato a vario titolo al sequestro e all'omicidio di Aldo Moro. Le accuse si sarebbero rivelate infondate.

Terzo incomodo

Persona che può infastidire altre due, ad esempio una coppia.

Testardo come un mulo

Detto di una persona che si rifiuta di cambiare idea o di obbedire. Il mulo è ritenuto un animale molto poco collaborativo, che si rifiuta di andare nella direzione voluta dal padrone.

Tigre di carta Tira e molla

Alternanza di un atteggiamento favorevole e contrario nell'assumere una decisione, dovuto a incertezza o all'inespressa volontà di procrastinarla.

Tirare a campare

Fare il possibile, con una certa fatica, per sopravvivere.

Tirare dritto

Proseguire per la strada che si sta percorrendo senza fermarsi, voltarsi o deviare. In senso figurativo descrive il comportamento di chi persegue il proprio obiettivo senza lasciarsi distrarre.

Tirare gli schiaffi

Rendersi antipatico.

Tirare il bidone/tirare il pacco

Non presentarsi a un appuntamento, non onorare un impegno preso.

Tirare il carretto

Lavorare e darsi da fare anche per gli altri.

Tirare i remi in barca

Descrive l'atteggiamento di chi smette di partecipare attivamente a un'impresa, "tirando i remi" come i vogatori che cessano di remare e si fanno portare dalla corrente. A volte viene usato come eufemismo per indicare il ritiro o il pensionamento di qualcuno.

Tirare l'acqua al proprio mulino

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Argomentare indirettamente in favore dei propri interessi

Tirare la cinghia

Avere problemi economici. Un tempo (?) tirava (stringeva) la cinghia dei pantaloni chi aveva così pochi soldi da non permettersi di mangiare a sufficienza, tanto da dimagrire.

Tirare le cuoia

Morire.

Tirare le orecchie

Rimproverare; inteso generalmente con bonomia ma senza sorvolare.

Tirare per la giacchetta

Sollecitare qualcuno affinché si venga ascoltati e si faccia qualcosa; anche invitare a prendere una decisione. In ambito laziale la locuzione aveva il significato primitivo di "avere creditori alle calcagna".

(Una cosa) tirarla dietro a qualcuno

Svendere (una cosa). "Son prodotti che ormai te li tirano dietro".

Tirarsi la zappa sui piedi

Procurarsi un danno da soli. L'espressione equivale a fare autogol.

Tirar tardi Ti tirano le pietre

Citazione dalla canzone "Pietre" del 1967, che Antoine e Gian Pieretti presentarono al Festival di Sanremo: "Tu sei buono e ti tirano le pietre.Sei cattivo e ti tirano le pietre.Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai,sempre pietre in faccia prenderai."Il testo riprende, curiosamente, i versi di una celebre canzone di Bob Dylan, Rainy day women #12 & 35 (dall'album Blonde on Blonde, 1966): Well, they'll stone ya when you're trying to be so good,They'll stone ya just a-like they said they would.They'll stone ya when you're tryin' to go home.Then they'll stone ya when you're there all alone...

Tizio, Caio, Sempronio

Nomi usati per indicare esempio di persone

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Toccar ferro

Allontanare una possibile sciagura con il rituale scaramantico di toccare ferro.

Togliersi il dente

Affrontare un problema molto fastidioso, risolto il quale, si ha un grande sollievo.

Togliersi un sassolino dalla scarpa

Indica il potersi vendicare di un torto subito, liberandosi di un senso di fastidio.

Tornare a bomba

In una discussione, tornare rapidamente nel punto da cui ci si era allontanati a causa di una digressione. La parola bomba in questo caso designa il punto da cui partono i giocatori nel gioco infantile del nascondino o rimpiattino.

Tra l'incudine e il martello

Trovarsi tra due opzioni ugualmente pericolose. L'espressione metaforica è chiaramente derivata dall'ambiente di lavoro del fabbro.

Tra Scilla e Cariddi

Trovarsi tra due opzioni ugualmente pericolose. Con l'espressione si indica il rischio di sfuggire a un pericolo per correrne un altro. Scilla e Cariddi erano i mostri leggendari che si dicevano vivessero sulle due rive opposte dello stretto di Sicilia. Lo stretto, per le forti correnti che lo interessano, era particolarmente temuto, soprattutto in passato, dai marinai.

Trattare a pesci in faccia

Trattare male,

Trattare qualcuno come un pellaio / Non sono mica un pellaio

E usi simili. Metafora d'ambito toscano per indicare una persona rozza, sgradevole, e che come tale sarà trattata in malo modo.

Trattare come uno straccio / Trattare come una pezza da piedi

Trattare male e dare poca considerazione a una persona.

Trattare con i guanti

Trattare con riguardo; deriva dal fatto che le stoviglie preziose nelle case dei nobili venivano maneggiate con i guanti per non sporcare il cristallo al contatto delle mani.

Traversata del deserto

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Lo si dice di un'impresa o di un'attività lunga ed estenuante.

Trito e ritrito

Detto di argomento per nulla originale.

(Mettere) troppa carne sul fuoco

Prendere in considerazione troppe cose insieme, con il rischio di non concludere niente: troppa carne al fuoco cuocerà malamente.

Trovare pane per i propri denti

Trovare un ostacolo o un avversario degno delle proprie forze e capacità.

Tutto sommato

In conclusione

Tutto va bene, Madama la marchesa

L'espressione deriva dal titolo della versione italiana (cantata da Nunzio Filogamo, Riccardo Massucci, Giacomo Osella e Enrico Molinari) della canzone francese Tout va très bien, Madame la Marquise (1936), interpretata da Ray Ventura e scritta da Paul Misraki, Charles Pasquier e Henri Allum.Nella canzone, un servitore cerca di rassicurare una marchesa al telefono, mentre le comunica che il suo palazzo è andato a fuoco in seguito al suicidio del marito. Da allora l'espressione è divenuta un esempio paradossale dell'abitudine (non sempre positiva) a minimizzare i problemi. Viene di solito usata in senso ironico, nei frangenti in cui nulla in realtà sta andando bene.

U Uccel di bosco

Si dice di persona che non si fa trovare

Uccello del malaugurio

Persona che - volontariamente o involontariamente - provoca la sfortuna, predicandola. Una credenza popolare, sin dall'antichità, sosteneva che il canto di alcuni uccelli (l'upupa, la civetta, il gufo, l'usignolo) portasse sfortuna.

Ultima ruota del carro

Anche i carri agricoli avevano una ruota di scorta, da adoperare solo in casi di emergenza. Il Dizionario italiano della lingua italiana di Niccolò Tommaseo (1865) riporta l'espressione idiomatica "essere la quinta ruota del carro". Il significato delle due espressioni è analogo: l'ultima ruota è quella che non viene considerata come

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parte del gruppo. In senso figurato, l'"ultima ruota" è il membro del gruppo che gode di minor considerazione.

(Costare/pagare) una pipa di tabacco

(Costare/pagare) pochissimo.

Un bel giorno

Un certo giorno. Locuzione probabilmente mutuata dal linguaggio delle fiabe. Spesso in uso anche con il significato, più allarmante, di A un bel momento (vedi): "Poi un bel giorno ti salta fuori quello con le sue pretese".

Un colpo al cerchio, uno alla botte

Affrontare una questione contraddittoria concedendo alternativamente qualcosa a una parte e qualcosa all'altra. Espressione metaforica tratta dall'arte dei bottai, che fanno le botti allineando a incastro liste di legno ricurve entro cerchi metallici.

Avere un diavolo per capello

Essere irritatissimi, intrattabili, in collera.

Un gioco da ragazzi

Molto facile a farsi.

Un jeans e una maglietta

In maniera semplice.

Un piede in due scarpe

Atteggiamento tipico di colui che per convenienza o altro evitando di schierarsi apertamente, esternando le proprie idee, cavalca due situazioni diverse, a volte anche in contrasto tra di loro.

Un piede nella fossa

Alla fine dei propri giorni. Vale anche in senso figurato, col significato di essere a un passo dal fallimento.

Un terno al lotto

Metafora per indicare una cosa molto incerta, molto improbabile, su cui non si può fare affidamento.

Una parola è poca e due sono troppe/Una parola è troppa e due sono poche

Meglio non dire nulla

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Unire l'utile al dilettevole

Fare un'azione che porta un beneficio materiale - l'utile - e fa divertire - il dilettevole.

Uomo di paglia

Una persona che si comporta come una marionetta

Uovo di Colombo

Una trovata che risolve un problema in modo semplicissimo, a cui nessuno però aveva ancora pensato.

Uscire allo scoperto

Dal movimento delle truppe che tentano una sortita. Lo stesso termine veniva adoperato come traduzione dell'inglese coming out, che è poi passato nell'uso gergale soprattutto in campo sessuale. La versione italiana mantiene invece un significato generico: assumersi i rischi della manifestazione delle proprie intenzioni.

Uscire dai gangheri

Perdere la pazienza, arrabbiarsi. I gangheri erano i cardini della porta.

Uscire dal seminato

Deviare, allontanarsi dalla linea prevista, uscire dal solco, secondo una metafora agricola che in un'epoca più antica ha dato origine a delirare (latino lirare "arare").

Utile idiota

V Vacche grasse.

Citazione biblica del sogno di Giuseppe (Libro della Genesi), che allude a condizioni o a periodi fruttuosi.

Varie ed eventuali

Nel lessico burocratico dei verbali (delle riunioni, dei consigli, ecc.)., l'ultimo punto all'Ordine del giorno è molto spesso denominato "Varie ed eventuali"; in pratica, al termine di tutti gli altri argomenti, si riserva un punto per parlare di tutto quello che non è stato previsto. Il termine viene usato talvolta anche in senso parodico.

Vaso di coccio tra i vasi di ferro

L'espressione è stata probabilmente coniata da Alessandro Manzoni, che nel primo capitolo dei Promessi sposi scrive:

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Il nostro Abbondio, non nobile, non ricco, coraggioso ancor meno s'era accorto, prima quasi di toccare gli anni della discrezione, d'essere in quella società, come un vaso di terra cotta, costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro.La metafora è chiara: viaggiando trasportato su un carro lungo le strade sterrate, circondato tra vasi di ferro il vaso di coccio rischia di rompersi al primo sussulto. Oggi l'espressione viene usata per descrivere la situazione delicata in cui viene a trovarsi una persona o un ente ridotto in minoranza, a contatto con avversari agguerriti.

Vaso di Pandora

Riferimento all'omonimo vaso che nella mitologia greca conteneva tutti i mali del mondo, sta a indicare qualcosa da maneggiare con estrema cautela, o che se utilizzato male potrebbe causare molti problemi.

Vecchia guardia

Il nome del corpo scelto che raccoglieva i veterani dell'Imperatore Napoleone I, è rimasto nell'uso popolare per designare il gruppo di seguaci più fedeli e vecchi di un movimento (vedi anche Zoccolo duro).La ridondanza e la persistenza di questo modo di dire ha portato al nascere di nuove espressioni alternative, come il vecchio conio introdotta dal presentatore Paolo Bonolis durante una trasmissione televisiva molto popolare.

Vecchio come il cucco / vecchio come il cucù / vecchio bacucco / vecchio come il primo topo (toscana)

Cioè vecchissimo. Da cuculo (così come si dice "vecchio gufo", secondo ad es. Giacomo Devoto 1968; o nel senso di "remoto: si sente ma non si vede") o da Abacuc, profeta biblico (così come si dice "vecchio come Matusalemme") dal quale è derivato bacucco (rimbecillito, specialmente in "vecchio bacucco" (1909) "vecchio cucco", come ricorda ad es. il Treccani).

Vecchio come il mondo

Che c'è da sempre, che è da sempre così, noto da sempre.

Vedere il sole a scacchi: essere in prigione, dove il sole (filtrato dalle grate) proietta sulle pareti una scacchiera.

Il detto, tipico del gergo della malavita, in realtà è molto antico: uno "scaccato cielo" si trova ad esempio in un sonetto quattrocentesco del Burchiello.

Vedere le stelle: provare un improvviso e intenso dolore fisico.

L'espressione (derivata dalla comune esperienza), era già attestata nella poesia quattrocentesca: vedi questi versi di Francesco Berni: Entra uno stecco al villanel nel piede,Che le stelle del dì gli fa vedere.

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Vendere la pelle dell'orso prima di averlo preso (ucciso): fare assegnamento su qualcosa che è tutt'altro per scontata; dare per realizzata un'azione in realtà ancora da compiere.

Il detto ha origine da un aneddoto popolare riportato da Paolo Minucci nelle sue note al Malmantile riacquistato: tre cacciatori si fermano in un'osteria dove mangiano a credito, promettendo di ripagare in seguito con i soldi che avrebbero ottenuto uccidendo un orso molto pericoloso, sul quale era stata messa una sorta di taglia. Ma l'orso, quando lo incontrano nel bosco, si rivela tutt'altro che una facile preda: uno dei tre cacciatori si dà alla fuga, un altro si arrampica su un albero, il terzo viene aggredito e si finge morto. Al che l'orso si ferma e sembra sussurrargli qualcosa nell'orecchio: Mi ha detto, (dirà poi il cacciatore al suo compagno) che io non mi fidi più di simili compagni, come sei tu, e che io non venda la pelle dell'orso, se prima non l'ho preso. Variante pessimista: fasciarsi la testa prima di essersi feriti.

Venire al dunque / Venire al nocciolo

Esprimere con chiarezza, finalmente, l'argomento principale del discorso.

Vento in poppa

L'espressione indica condizioni esterne favorevoli per raggiungere un obiettivo.

Vibrante protesta Viso pallido

Traduzione italiana per indicare gli uomini bianchi visti dagli Indiani d'America.

Vita natural durante

Per tutta la vita.

Vitello grasso

È il vitello migliore, che si uccide al ritorno del figliol prodigo (Luca, 15,23).

Vittoria di Pirro

Si dice di una vittoria ottenuta a un prezzo eccessivo per il vincitore (simile all'analoga espressione Vittoria cadmea).

Vivere alla giornata

Non curarsi troppo del proprio futuro.

Volare una mosca

Es.: non voglio sentire volare una mosca!: non voglio sentire il minimo rumore.

Volente o nolente / Per amore o per forza / Che piaccia o no(n piaccia)

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Comunque, indipendentemente dalla volontà dell'interessato.

Voler raddrizzare le gambe ai cani

L'espressione definisce l'atteggiamento di chi si adopera inutilmente per risolvere problemi che sono invece per definizione irrisolvibili: proprio come le gambe dei cani, che sono storte di natura.L'espressione è entrata nel lessico colloquiale grazie ad Alessandro Manzoni, che nel primo capitolo dei Promessi Sposi descrive così l'atteggiamento di Don Abbondio nei confronti dei suoi confratelli sacerdoti che si cercavano i guai prendendo le parti d'un debole oppresso contro un soverchiatore potente: Questo chiamava un comprarsi gl'impicci a contanti, un voler raddrizzar le gambe ai cani.

Volare basso

Essere umili; ma anche: mantenere un basso profilo, farsi notare poco, essere poco chiassosi, mettersi poco in mostra.

Volo pindarico

L'espressione si riferisce al poeta lirico greco Pindaro (Tebe ca. 522 a.C. - Argo 442 a.C.), famoso già presso i suoi contemporanei per i "voli pindarici" (l'espressione è dunque un'antonomasia) contenuti nelle sue poesie. Si trattava di scatti logici improvvisi da un argomento all'altro, che stupivano i lettori.Oggi con "volo pindarico" si può intendere: (1) una lunga digressione su argomenti sempre meno inerenti all'originale oggetto del discorso o dello scritto; (2) un brusco salto tra due argomenti che hanno poco o nulla in comune (vedi anche l'espressione "saltare di palo in frasca"). Questo secondo significato è il più vicino al senso originale dell'espressione.

Vuotare il sacco

Confessare i propri segreti.

Z Zitto e mosca

Stai zitto come una mosca!

Zoccolo duro

Il nucleo più resistente di un gruppo di persone rese affini da pratiche o da opinioni comuni. Gli irriducibili. Lo zoccolo duro dei rivoltosi, dei tifosi, dei consumatori di hashish.Lo "zoccolo" non richiama tanto il mondo degli animali, quanto le immagini create da istogrammi o diagrammi cartesiani, quando descrivono valori relativamente bassi ma costanti.

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L'espressione fu coniata negli anni ottanta per indicare la base elettorale del PCI, che sembrava in grado di resistere alle flessioni momentanee. In seguito si diffuse dal lessico politico ad altri ambiti, soprattutto grazie ai giornali.

In zona Cesarini

All'ultimo momento, come il gol al 90' segnato da Renato Cesarini. Stesso uso del latinismo in extremis, ma in un contesto più che altro sportivo o colloquiale