Franca Valeri. Basta con le signorine, e in tutti i sensi

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VITE SPETTACOLARI FRANCA BASTA CO N L E SIGNORINE, E IN TUTTI I SENSI L'ATTRICE COMPIE 90 ANNI E SCRIVE UN'AUTOBIOGR AFIA: GLI AMO RI, L'OLTRE MEZZO SECOLO D I CARRIERA, LA PASSIONE PER GLI ANIMALI. MA NE APPROFITTA PURE P E R FARE AUTOCRITICA SUL SUO PERSONAGGIO P NOTO. E PER CRITICARE LE DONNE C H E VEDE IN TV d i ANGELO CAROTENUTO OLPO d i scena. « L a signo- rina snob. Il mio perso- naggio. Ecco. Mi sono pen- tita subito di averla chia- mata così. Banale. Lei era d i più. Molto di più. M a quel nome gliel'hanno dato alla radio. E poi: la parola signorina. Un termine molto piccolo-borghese». L a voce d i Franca Valeri è sottile. M a non nel senso d i gracile. È affilata. D i una finezza rigorosa e spieiata nella ricerca del termine esatto da usare al momento giusto. Così ha iniz iato e così è arrivata ai 90 anni, stazione e non traguardo, con tutti i progetti che an- cora le tengono compagnia nella casa romana sulla Collina Fleming. «Sconosciuti di ogni genere mi in- formano sugli anni che ho. Cos'è, uno scoop?». Una parola ricorre nei suoi ragionamenti d i attenta osservatrice d e i costumi: impreciso. Questo tempo impreciso, questa visione imprecisa, queste donne imprecise. Dice: «L e barriere fra sessi no n sono cadute. Sono state sconvolte. La donna è la sottolineatura della debolezza »» NELLA FOTO GRANDE, FRANCA VALERI NEI PANNI DELLA SIGNORA CECIONI, CELEBRE PERSONAGGIO. A SINISTRA, LA COPERTINA DE L LIBRO BUGIARDA NO, RETICENTE (EINAUDI, PR103, EURO 17) 1 9 3

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8/8/2019 Franca Valeri. Basta con le signorine, e in tutti i sensi

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VITE SPETTACOLARI

FRANCACON LE SIGNORINE,E INTUTTI ISENSIL'ATTRICE COMPIE 90 ANN I E SCRIVE UN'AUTOBIOGR AFIA: GLI AMO RI, L 'OLTRE MEZZO SECOD I CARRIERA, LA PASS IONE PER GLI ANIMALI . MA NE APPRO FITTA PURE PER FARE AUTOCRITSUL SUO PERSONAGGIO PIÙ NOTO. E PER CRIT ICARE LE D O N N E SCOSCIATE CH E V E D E IN T

d i A N G E L O CAROTENUTO

OLPO di scena. «La sigr in a s n o b . I l mio p e rnaggio. Ecco. Mi sono p

t i ta subito di aver la cmata così. Banale. Leid i più. M o l t o d i più

quel nom e glie l 'hanno dato alla raE poi: la parola signorina. U n t e rmmolto piccolo-borghese».

La voce di Franca Valeri è sot

M a non nel senso di gracile. È affiD i una finezza rigorosa e spieiata nricerca del termine esatto da usarmomento giusto. Così ha i niz iato e è arr ivata ai 90 anni, s taz ione e traguardo, con tutti i progetti che cora le tengono compagnia nella c

romana sulla Collina Fleming.«Sconosciut i d i ogni genere mi

fo rmano sugli anni che ho. Cos'è, scoop?». Una paro la r icor re nei sragionamenti d i attenta osservat

dei cos tumi: impreciso. Questo temimpreciso, questa vis ione imprecqueste donne imprecise .

Dice: «Le barriere fra sessi no n scadute. Sono state sconvolte. La donla sottolineatura della debolezza

NELLA FOTO GRANDE,

FRANCA VALERI

NEI PANNI DELLA

SIGNORACECIONI,

CE L E B RE

PERSO N AGGIO .

A SINISTRA,

LACOPERTINA

DEL LIBRO BUGIARDA

NO, RETICENTE

(EINAUDI,PR103, EURO 17)

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TTACOLAR I

del maschio. E mi spiace vedere la lorodisponibilità a un costume che non haregole. Impreciso, appunto. Manca lavocazione a sottrarsi. Quando accendola tv per dieci minuti , sono colpita dalla

sfilza d i s ignore neanche più giovaniche sfilano seminude in pieno pomerig-gio. Non è pruderie, la mia. È che inquel modo ci si veste di sera. Pe r sedur-re. Ma se devi dire quattro stronzate aun presentatore, come ti viene in men -te? È la manca nza di coraggio a irritar-

mi. Il coraggio di mette re un tailleur».Il teatro, la l i r i ca , il cinema. L' in-

fanzia, l 'ant i fascismo d el padre, mam-m a Cec i l ia . F ranca Va ler i h a riper-

corso il suo c a m m i n o in una autobio-

grafia in usci ta per Einaudi , Bugiardano, reticente (pp. 103, euro 17), che ètutto fuo rché reticente. Finanche su isuoi amori. D ue veramente grandi . Ilprimo: Vittorio C aprioli, un Toni Ser-villo anni 50-60, solo meno premiato.«Il prete chiede: avete gli ane lli? Vit-torio v a n e l l a m e r c e r i a d i f r o n t e acompra rne uno da t enda . M ia madrechiese: sei sicura che sia valido?». Ils ec o n d o : un direttore d'orchestra,

«mol to più giovane, un traditore vero.

M i chiamava as ino, animale che ado-ro . Cosa potevo volere di più?».Novant 'anni compiuti a luglio, i ses-

santa di teatro da celebrare al Valle diR o m a con una personale dall ' l l al 30gennaio , aperta da un nuovo testo inscena, Non tutto è risolto (con UrbanoBarberini, Licia Maglietta e GabriellaFranchini al suo fianco).

«Avevo colleghe che nel contratto sifacevano mettere per iscritto l'esonerodalle tournée. Ma perché? A me piaceva-

no. Una volta stavi in cartellone anchetre mesi». Oggi capita di impiegare due

FRANCA VALERI ,90 ANNI,

HA DEBUTTATO

A T E A T R O NEL 1942

INSIEME CO N L ' A L L O R A

FIDANZATO, E SUO

FUTURO MARITO,

V IT T O R IO C A P R IO L I

(1) L 'ATTR ICE, A DESTR A, CO N VITTORIO

CASSMAN IN LA RACAZZA DE L PALIO,

DE L 1957. (2) C O N ALBERTO SORDI IN SORDI

E(.EDONNE, DE L 1969 (3)CO N RAF

VALLONE IN NEL SEGNO DI VENERE, DEL 1960

anni pe r portare un a commedia su l pal-co. «Q uando mi danno della capostipite,dico la verità, sono contenta. Ma vedoche tante attrici di talento, e dall'istintocomico, hanno testi banali. La satira poli-tica è pietosa. Chi mi piace? Sabina Guz-

zanti è molto completa. Anche la PaolaCortellesi è brava. La Li t t i zze t to mi famolto ridere. Ma non vorrei fare torto anessuna. Esiste, però, una tendenza al-l 'affabulazione che mi appartiene poco.Io sono comica e autore di me stessa.

Anzi , io sono un comico». A l maschile.Pe r marcare la distanza da un'epoca. «Incerte famiglie, una figlia che faceva l'at-trice era come una che si era fatta suora.Oggi sono le m a m m e ch e spingono. C'èuna v isione imprecisa. Sento dire: voglio

entrare nel mondo dello spettacolo. Èun'espressione che deprime il teatro e ilgrande cine ma . Significa: sono dispostaa qualunq ue cosa pe r esserevisibile».

Il grande cinema, dice. «Sono un'in-grata. Mi ha dato la fama e lo accuso diavermi distolta dal teatro». I grandi in-contri. Maria Callas, che nella sua auto-biografia scrisse: «In Italia c'è una don-na stupenda: Franca Valeri». Cha plin.Laurence Olivier. La Piaf ( « M i chiese discriverle una canzone») . E poi Totò:«Era già il principe. Una persona triste,

con cui avrò pai-lato quasi esclusivamte di cani». Sordi: « Ho fa t to sette

con lui . Non m i ha mai m angia to battuta. Durante la lavorazione eravamiconi, finiva il film e non lo vedevodue anni». Eduardo: «Siamo stati m

parenti. Per via canina. Una volta msbolognato una m astina napoletana. nila quindici giorni, mi disse, che hmaschio in calore. Si chiamava Azucf u il motivo per cui dissi sì. Invece eraincinta. Non se l'è mai più ripresa».

Roro, l'ultimo dei cani di casa Vase ne sta appisolato su l divano. «Cun rifugio a Trevignano, con tre amiN on posso ospitare più di 12 canstento a trovare dei volon tari». Il rifha un sito, un calendario , un men

che si chiama La Repubblica delle cQuelle code che di sera a letto svolano e intralciano. «Scrivo li, di sera.

cani intorno. Spingono, urtano, si aciano. M i piace mo lto scrivere. Purtrpo a mano. S tupidamente non ho considerato il computer, perché c'è tanta gente disposta ad aiutarmi. van tagg io d i invecch ia re . Cer to ,m a n c a n o le cose belle della giovem a ho come il sospetto che ai giovmanchino le cose belle de lla vecchiai

A N G E L O C A R O T E N

194 I L V E N E R D Ì I I R E P U B B