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Edilizia L’obiettivo è l’adeguamento salariale per i lavoratori pagina 11 Statali Partecipate numerosi alle assemblee Sanità Adeguamenti, rinnovi e ristrutturazioni Industria Asm Trattative in corso pagine 4-5 pagina 9 Sussidi cassa malati Nuovo metodo di valutazione del diritto pagina 7 pagina 3 pagina 11 Foto: Tipress/ Gabriele Putzu Prossimo numero: 29 ottobre 2009 Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano Tel. 091 921 15 51 - Fax 091 924 24 71 - [email protected] - www.ocst.com Giornale dell'Organizzazione cristiano-sociale ticinese lavoro 15 ottobre 2009 - Anno LXXXIV - N.16 - CHF 1.00 - G.A.A. 6900 Lugano

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EdiliziaL’obiettivoè l’adeguamento salarialeper i lavoratori

pagina 11

StataliPartecipate numerosi alle assemblee

SanitàAdeguamenti, rinnovi e ristrutturazioni

Industria AsmTrattative in corso

pagine 4-5

pagina 9

Sussidicassa malatiNuovo metodo di valutazione del diritto

pagina 7

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Foto: Tipress/ Gabriele Putzu

Prossimo numero: 29 ottobre 2009

Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano Tel. 091 921 15 51 - Fax 091 924 24 71 - [email protected] - www.ocst.com

Giornale dell'Organizzazione cristiano-sociale ticinese lavoro15 ottobre 2009 - Anno LXXXIV - N.16 - CHF 1.00 - G.A.A. 6900 Lugano

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2 15 ottobre 2009 il LavoroSindacato formazione

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315 ottobre 2009 il Lavoro

PaOLO LOCaTeLLi

O gnuno è libero di pensarla come meglio crede. E se nel quotidiano questa libertà può creare un dibat-

tito, nella vita professionale ogni decisione ha per effetto una conseguenza. Così è per tutti, compresi i sindacalisti.

Nel settore dell’edilizia principale sono inizia-te le trattative per il rinnovo della convenzione salariale valida dal 1. gennaio 2010 (aumenti e nuovi minimi salariali). Una specie di rito che si ripete anno dopo anno con una parte, quella sindacale, sensibile al benessere economico dei lavoratori ed una parte, quella padronale, a far di tutto per tirare il fieno nella propria casci-na: nulla di nuovo sotto il sole.

La trattativa salariale per il 2010 è nata male all’interno del fronte sindacale.

Sarà forse che OCST e UNIA non si sono accordate prima sull’importo di aumento da rivendicare? Assolutamente no! L’aumento ri-chiesto è di fr. 120.-- per tutti i lavoratori.

Sarà quindi perché OCST e UNIA danno un fondamento diverso alla rivendicazione comu-ne di fr. 120.-- per tutti? Assolutamente no! Il settore edile è rimasto, sinora, incontaminato per quanto concerne gli effetti negativi della crisi mondiale (che tocca quasi esclusivamen-te i settori legati all’esportazione e non a settori che operano in un mercato interno), ha benefi-ciato e beneficerà negli anni futuri di una giusta politica anticiclica a sostegno dell’economia (come dire, «tira l’edilizia, gira l’economia») ed ha ordinazioni in portafoglio per diversi mesi.

Sarà pertanto che OCST e UNIA dimostrano una sensibilità diversa alle esigenze dei lavora-tori? Assolutamente no! E senza dilungarci ec-cessivamente, gli aumenti del costo dei premi della cassa malati hanno toccato tutti in modo indistinto, siano essi associati a OCST oppure a UNIA.

La discussione, sterile e poco edificante, va a toccare un nervo scoperto: quello della stra-tegia sindacale. Da una parte l’OCST che vuo-le intavolare una trattativa seria e dinamica con il partner SSIC-CH (senza escludere un’innal-

zamento della temperatura e azioni di prote-sta nel caso di reticenza padronale) e dall’altra parte UNIA, convinta che sia necessario «far vedere i muscoli» ancora prima che la tratta-tiva decolli. E quindi, eccoli subito pronti (30 minuti prima dell’inizio della trattativa) a prote-stare contro gli impresari costruttori attraverso alcune pause pranzo prolungate (il 5 ottobre 2009), ripetute poi a Lucerna (il 7 ottobre 2009) e concluse in Ticino (il 9 ottobre 2009).

La lotta, per UNIA, è vissuta come uno scopo (cercare subito lo scontro) e non come mezzo per raggiungere uno scopo (un aumento sala-riale che soddisfa le esigenze dei lavoratori). Per carità, di strategia né si vive né si muore ... ma una cosa è certa: gli apprendisti stre-goni non ne azzeccano mai una, immaginiamo quelli imbevuti di ideologia fine a sé stessa.

Una domanda ci sorge pertanto spontanea: ma ad UNIA stanno a cuore veramente gli in-teressi dei lavoratori oppure, per un pezzo di pane in più, sono pronti a lanciarsi in sperico-late (e controproducenti) azioni di marketing sindacale? Ai lavoratori la risposta.

Gli obiettivi salariali

Zurigo, lunedì 28.09.2009Al primo incontro di trattativa, in risposta ad una rivendicazione sindacale di fr. 120.- per tutti i lavoratori, gli impresari costruttori rispondono offrendo un «bel nulla» e, verso la fine della giornata, un «quasi niente»: circa fr. 40.- con una parte comunque destinata al merito.

Offrire le briciole ai lavoratori in un settore che, contrariamente al settore industriale, non ha risentito della crisi è una provocazione!

Non far beneficiare i lavoratori edili degli aiuti anticiclici votati dalla Confederazione e da molti Cantoni è una provocazione!

Non sostenere i propri collaboratori in un momento cui si sentono sotto pressione per gli imminenti quanto pesanti aumenti dei premi della cassa malati è una provocazione!

L’OCST chiede pertanto ai sindacati nazionali di puntare con determinazione sul negoziato per indurre la Società svizzera degli impresari costruttori a concedere l’aumento salariale rivendicato: fr. 120.- per tutti!

L e trattative avviate a livello nazionale per definire gli aumenti salariali validi dal 2010 nell’edilizia sembravano es-

sersi già arenate. In occasione del secondo in-contro tra gli impresari costruttori e i sindacati infatti, i rappresentanti della parte padronale (Società svizzera degli impresari costruttori) hanno interrotto il negoziato asserendo che le manifestazioni indette il giorno stesso da Unia a Zurigo precludevano una discussione corret-ta. Gli impresari intendono subordinare la ri-presa delle trattative alla fissazione di regole di comportamento vincolanti alle quali attenersi durante il negoziato.

Nel frattempo, novità dell’ultima ora, le parti hanno deciso di ritornare al tavolo delle tratta-tive a prescindere dalle attitudini di Unia.

Il prossimo incontro è previsto per giovedì 22 ottobre 2009 a Zurigo.

Ora bisogna tenere ben presente che uno scontro a questo stadio delle discussioni ri-schia di deviare prematuramente il confronto sul tema salariale verso la sfera dello scontro e del prestigio. Il padronato potrebbe cioè ir-rigidirsi ulteriormente e opporsi alle richieste sindacali soprattutto per evitare che eventuali concessioni siano interpretate come il cedi-mento verso le pressioni esercitate al di fuori del tavolo del negoziato.

Nella strategia dei sindacati nazionali è indi-spensabile che il fine prevalga nettamente sui mezzi. L’obiettivo prioritario è l’ottenimento di un aumento dei salari in sintonia con la situa-zione favorevole dell’edilizia e dei bisogni dei lavoratori. Il metodo per puntare alle rivendi-cazioni deve rimanervi subordinato; i mezzi di pressione vanno infatti messi in atto nella misura (e solo nella misura) in cui concorrano effettivamente al suo raggiungimento.

Va anche evitato il pericolo che l’attenzione si sposti dal tema salariale a quello delle stesse relazioni tra le parti sociali, rendendo premi-nente il conflitto rispetto al confronto sui salari. Non va infatti messo in secondo piano il sa-crosanto obiettivo di un aumento salariale di 120.- Fr, del tutto ragionevole se si considera l’aumento notevole dei premi di cassa malati previsto per il prossimo anno e, come detto, l’andamento positivo del settore dell’edilizia.

L’OCST ritiene che si debba perciò puntare con vigore sulla trattativa e sul raggiungimento in questa sede di un adeguato aumento sa-lariale. Solo in un secondo momento, qualora i risultati non siano soddisfacenti, entrano in considerazione forme di pressione. Ci si ri-volge perciò ai sindacati nazionali affinché in questa fase del negoziato investano le energie attorno al tavolo delle trattative. P.L.

EDILIO

Strategie bislacche

I negoziati continuano

Non perdere di vista l’obiettivo: un aumento per i lavoratori

Sindacato Edilizia

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4 15 ottobre 2009 il Lavoro

Prolungamento del contratto collettivo

Buoni risultati in tempo di crisiPubblichiamo integralmente la risoluzione dell’Assemblea dei lavoratori impiegati nelle istituzioni sociali firmatarie del contratto collettivo.

L’assemblea dei lavoratori delle istituzioni sociali (Is) aderenti al CCL, convocata il 30 settembre unitariamente dai Sindacati OCST e Vpod, approva l’accordo raggiunto tra i sin-dacati e ATIS in merito al prolungamento della durata del Ccl sino al 31 dicembre 2011.Il personale rinuncia temporaneamente a riven-dicare miglioramenti delle condizioni di lavoro da diverso tempo in discussione, accettando di prorogare l’attuale contratto. L’assemblea è però determinata ad avviare insieme con i sin-dacati un’analisi, anche sulla base del prossimo rapporto della Supsi sulle condizioni di lavoro dei dipendenti. Dagli interventi dei presenti si constata in diverse situazioni un progressivo impoverimento del lavoro educativo e di cura degli utenti delle nostre istituzioni sociali a fronte di una maggiore intensità dell’attività richiesta ai dipendenti.

InoltreL’assemblea dà mandato ai sindacati OCST e Vpod di proseguire, nel corso del prossimo biennio il lavoro perchè siano raggiunti gli obiettivi contenuti nell’allegato 8 del Ccl:1. creazione di una cassa pensione del settore delle Is;2. estensione del Ccl a tutte le Is operanti nel Cantone;3. definizione dell’inquadramento e del mansionario degli Osa (rivalutazione dello stipendio minimo);4. chiusura del dossier riguardante l’orga-nizzazione e la salute nei luoghi di lavoro (rapporto Supsi sull’indagine svolta presso i lavoratori del settore).

L’assemblea dei lavoratori delle Is esprime la sua approvazione per l’avvenuto prolunga-mento dei termini di scadenza del Ccl; in un momento economico difficile come l’attuale si è riusciti a conservare le condizioni di lavoro in essere e le scale salariali attuali.L’assemblea infine esprime soddisfazione nell’apprendere che le parti contrattuali hanno deciso di congelare il termine di prescrizione al 1° gennaio 2004 per quanto concerne gli arretrati delle indennità festive e notturne dovute in caso di assenza per malattia, infortunio e vacanza; l’assemblea auspica però che si giunga al più presto ad una soluzione favorevole della questione.

Prolungato il contratto di lavoro del personale sociale, ma a precise condi-zioni per garantire la qualità del lavoro

aNDRea FONTaNa

S i è svolta mercoledì 30 settembre l’assemblea dei lavoratori impiegati nelle istituzioni sociali (IS) insieme

alle parti sindacali. Le questioni sul tappeto in sostanza riprendevano gli obiettivi espressi nell’allegato 8 del contratto collettivo di lavo-ro, ovvero la creazione di una cassa pensione del settore delle istituzioni sociali, l’estensio-ne del contratto collettivo a tutte le IS operanti nel cantone, la definizione dell’inquadramen-to e del mansionario degli OSA e la chiusura del dossier riguardante l’organizzazione e la salute nei luoghi di lavoro.

I sindacati hanno fatto presente anche la proposta dell’Associazione ticinese delle isti-tuzioni sociali (ATIS) di procedere verso un rinnovo tacito del contratto per altri due anni. La particolare e delicata contingenza eco-nomica da un lato, e il progetto del governo di revisione della Lord e della Legge stipen-di volto ad una definizione meritocratica dei salari secondo il raggiungimento di obiettivi (le classi salariali del settore sociale seguono quelle fissate dallo Stato) dall’altro, spingono le parti sociali e i dipendenti ad accogliere la proposta dell’ATIS con delle precise con-dizioni: che la classe salariale e la carriera non segua il percorso che si vuole proporre ai dipendenti dello Stato. Un altro tema che il personale sociale considera prioritario è il riconoscimento integrale del rincaro (nel 2008 era stato concesso solo parzialmente seguendo quanto fatto dal Consiglio di Stato).

Al di là di quel-lo che a parere di qualcuno può sem-brare l’ennesimo e deludente compro-messo buono solo a mettere a tacere le rivendicazioni del

personale da tempo in discussione, c’è stata la ferma e dichiarata volontà dei sindacati e del personale presente di portare avanti con decisione il lavoro iniziato: si stanno atten-dendo, per esempio, i dati dell’indagine con-dotta dalla SUPSI su richiesta della Commis-sione paritetica in merito alla organizzazione del lavoro e salute del personale (i questionari ritornati sono tanti da essere sensibilmente significativi, anche se il personale ha lamen-tato che l’indagine era carente su più punti); dati che, siamo sicuri, ci daranno interessanti spunti di riflessione e confronto con i direttori, l’Ufficio Invalidi e l’Ente sussidiante.

È emersa, nel corso del dibattito, la netta convinzione che i tagli nella sanità e le modi-fiche introdotte sul metodo di finanziamento (contratto di prestazione) abbiano peggio-rato negli anni scorsi le condizioni di lavo-ro a tal punto da comprometterne in alcune situazioni la qualità. Si fa fatica a garantirla quando, per esempio, in un Centro di pron-ta accoglienza e osservazione un educatore deve seguire nove adolescenti dopo turni di lavoro estenuanti.

La rivendicazione degli OSA di essere rico-nosciuti come personale educante e non solo sanitario, di ottenere salari di partenza più ade-guati alla formazione svolta (in classe 19, anzi-ché nella 18ma, così come avviene per le case per anziani) ha portato a soffermarci su un al-tro tasto dolente: molte volte le attività svolte dagli OSA non differiscono sostanzialmente da quelle portate avanti dagli educatori.

È sempre più urgente che le varie identità professionali presenti negli istituti (il catalogo delle prestazioni stabilisce le differenti mansio-

ni) siano corretta-mente valorizzate.

Al termine l’as-semblea dei dipen-denti ha votato, senza opposizioni ma con un’ampia discussione, la riso-luzione che pubbli-chiamo di lato, nella quale il personale sociale pone alcune chiare condizioni.

P er festeggiare i 30 anni della Legge sull’integrazione sociale e professio-nale degli invalidi, il Dipartimento del-

la sanità e della socialità organizza un incontro che si terrà

martedì 20 ottobre presso l’Antico Convento Monte Carasso

Programmainizio ore 17.00 Saluto dell’On. Patrizia Pesenti;Mauro Martinoni, Presidente Fondazione Diamante, «Integrazione: nuove sfide»;Roberta Caldin, Docente di Pedagogia spe-ciale all’Università di Bologna e all’Università

di Padova «Interventi inclusivi nelle istituzioni e nel territorio»;David Anzalone, incontro con «Zanza» pro-tagonista dello spettacolo «Targato H: contro-mono-logo» e autore del libro «Handicappato e carogna» edito da Mondadori;19.30 Rinfresco.

Anniversari: 1979 - 2009

Legge sull’integrazione sociale e professionale degli invalidi

Sindacato Istituzioni sociali

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515 ottobre 2009 il Lavoro

ReNaTO RiCCiaRDi

L’ assemblea del personale che si è svolta lo scorso 28 settembre a Rivera ha discusso il risultato della

trattativa sindacale con i direttori dei Sacd, che ha visto anche la partecipazione attiva di due rappresentanti delle Commissioni interne del personale di due Servizi (della Regione Tre Valli e del Luganese).

I dipendenti presenti hanno espresso soddisfa-zione per l’accordo raggiunto sui seguenti punti:

1. La possibilità di stipulare un’assicurazione col-lettiva per la perdita di guadagno in caso di malattia anche per i dipendenti assunti a ore (art. 21).

2. Il diritto a 6 settimane di vacanza dopo i 50 anni di età ritenuto un minimo di 5 anni di servizio (art. 32).

3. Nuove norme che regolano l’assicurazione per la perdita di guadagno in caso di malattia per i dipendenti fissi (art. 41).

4. L’unificazione delle attuali due scale salaria-li. La nuova scala salariale riprende quella finora applicata nel Sopraceneri ed è quella valida per i dipendenti dell’Ente ospedaliero (art. 60).

5. La definizione più precisa dei compiti della Commissione paritetica e in particolare il suo ruolo di conciliazione in caso di vertenza tra dipendente e datore di lavoro (Allegato 4).

Sono rimasti aperti alcuni temi importanti, che saranno discussi durante l’incontro di trat-tativa previsto il prossimo 16 ottobre a Bellin-zona.

L’assemblea del personale di Rivera al termine della riunione ha chiesto al sindacato di impe-gnarsi per ottenere una soluzione favorevole, che tenga conto della posizione dei dipendenti su questi punti: Il tema principale discusso durante l’as-

semblea è stato quello dell’organizzazione dei turni di lavoro e di un adeguato rispetto del ri-poso e conseguentemente della vita personale e familiare del dipendente. Il sindacato chiede perciò che i direttori dimostrino la dovuta at-tenzione alle proposte del personale per mi-

gliorare l’art. 26 (concordare con il dipendente il recupero delle ore straordinarie) e l’art. 30 (stabilire almeno 8 giorni di riposo mensili).Stipendio in caso di malattia per il perso-

nale a ore (art. 21) - Il sindacato chiede di in-trodurre obbligatoriamente questa copertura assicurativa anche per il personale a ore, che è senza dubbio la componente del personale dei Sacd più esposta e meno tutelata e che merita un’attenzione particolare. Protezione della personalità (art. 18) - Pro-

poniamo di completare quest’articolo con l’ob-bligo del datore di lavoro di sostenere il proprio collaboratore quando si trova in una situazione di difficoltà nello svolgimento del lavoro. Congedo maternità (art. 34) - Su questo

tema, la maggioranza dei comitati e dei diret-tori dei Sacd ha espresso purtroppo una po-sizione contraria alla proposta di portare a 18 settimane complessivamente il congedo paga-to per maternità. A questo punto, il sindacato ha chiesto di garantire un congedo maternità di 16 settimane (di cui di regola 2 prima del parto), come prevede il Roc dell’EOC. Carta professionale (art. 56) - Questa ma-

teria è in tutti i contratti esistenti di competen-za della parte sindacale. La proposta formula-ta dal sindacato è una regolamentazione più chiara e più equa della trattenuta della carta professionale e della quota sindacale. La de-stinazione della carta professionale (alternati-va all’adesione al sindacato) rimane natural-mente per iniziative (per es. nel campo della formazione professionale e continua) in favore di tutto il personale.

Il Sindacato OCST si impegnerà per rag-giungere anche su questi ultimi punti aperti una soluzione soddisfacente e sostenibile per il personale dei Sacd e invita le Commissioni interne a sensibilizzare i membri delle direzioni e dei comitati, affinché dimostrino disponibilità per queste richieste assolutamente giustificate per un settore di attività al servizio di pazienti e utenti e in cui sono occupate prevalentemente donne, che oltre al lavoro, hanno spesso an-che responsabilità familiari.

Contratto di lavoro cantonale per il personale dei Sacd

La trattativa continua ...

aNDRea FONTaNa

N el nostro precedente articolo aveva-mo auspicato che la Direzione po-tesse tornare indietro sui passi fatti

in merito alla nuova riorganizzazione azien-dale che avevano seriamente compromesso il rapporto di fiducia con i propri collaborato-ri. Con disponibilità, incontrando a più ripre-se le parti sindacali e una rappresentanza dei dipendenti, la Direzione si è mossa tentando di porre freno a questa ondata di sfiducia che ha coinvolto, in maniera diversa, tutto il per-sonale. Del resto per continuare a svolgere la propria attività garantendo professionalità e qualità il Laboratorio Bioanalitico ha bisogno del suo personale che in tutti questi anni si è prodigato senza risparmio di energie alla sua causa. La Direzione vuole continuare ad avvalersi del contributo prezioso dei suoi collaboratori. La disdetta cautelativa – a pa-rere del direttore – era stata data soprattut-

to per mettere in evidenza il momento criti-co che si stava attraversando. La fretta, anche in questo caso, non è stata si-curamente una buona consi-gliera e l’ini-ziativa ha alla fine creato solo scompiglio.

Brevemente i segnali di distensione che sono emersi: Sono rientrate le disdette cautelative per

il personale impiegato a Locarno. In questo caso la Direzione auspica che l’importante rapporto di collaborazione con la clinica San-ta Chiara possa ulteriormente consolidarsi. Sono state annullate le disdette cautela-

tive anche per il personale di Savosa. I di-pendenti sono stati incontrati ad uno ad uno dalla Direzione. A ciascuno è stata fatta una specifica proposta salariale che dovrà a bre-ve termine valutare.

Per chi in questo periodo di disdetta si è mosso per cercarsi un altro lavoro è data la possibilità, avvertendo tempestivamente la Direzione, di terminare il rapporto di lavoro secondo i termini stabiliti dalla disdetta cau-telativa.

Il nodo spinoso della vicenda riguarda inve-ce alcuni fattorini in forza al Bioanalitico. Nella nuova riorganizzazione aziendale tutta la ge-stione logistica viene assorbita dalla Corelab.

I nuovi salari proposti a questi dipendenti erano fortemente penalizzanti e dunque non accettabili.

Incontreremo nuovamente il personale di Savosa in una assemblea per discutere insie-me delle proposte pervenute.

Laboratorio Bionalitico Sa

Segnali didistensione

Sindacato Settore sociosanitario

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6 15 ottobre 2009 il LavoroSindacato Il caso

GiuLiaNO BuTTi*

N ei mesi scorsi una lavoratri-

ce, rappresentata dall’OCST, Segre-tariato di Mendrisio, ha presentato al Tribunale cantonale delle assicurazio-ni un ricorso con il quale chiedeva, per una situazione particolare, l’integrale ricono-scimento del diritto all’indennità di insolvenza (vedi box a lato).

Tale prestazione copre i salari dovuti al la-voratore e non versati dall'azienda insolvente, fino ad un massimo di quattro mesi, prima del-la dichiarazione di fallimento o del decreto di moratoria concordataria.

Un’azienda del mendrisiotto era stata messa, a seguito del decreto del pretore, al beneficio della moratoria concordataria all’inizio del mese di maggio 2007. La moratoria concordataria è una fase di verifica in cui un'impresa insolvente, mediante un ammministratore giudiziario, può provare ai propri creditori di essere ancora in grado di sopravvivere a lungo termine, offrendo loro una percentuale dei loro crediti nell’ambito di un concordato. Dopo parecchi mesi il Pretore ne ha poi decretato il fallimento.

Il caso riguarda una dipendente che, in un pri-mo tempo, ha continuato a lavorare nell'azien-da dopo l'introduzione del periodo di morato-ria concordataria, ma che, dopo aver reperito una nuova attività lavorativa, ha notificato regolare disdetta per la fine del mese di giugno.

Ai sensi della legge, se questa nostra assistita avesse presen-tato la richiesta di indennità di insolvenza in occasione della moratoria, avrebbe avuto diritto solo al corrispettivo del salario dei due mesi precedenti l'intro-duzione della moratoria, perdendo i due mesi seguenti.

La lavoratrice quindi, tramite l'OCST, ha pre-sentato, solo dopo la pubblicazione del falli-mento, la domanda di indennità di insolvenza, per tutti i suoi ultimi quattro mesi di lavoro. Concretamente, la domanda di insolvenza ri-guardava il periodo dal 1. marzo al 30 giugno 2007, una parte del quale antecedente al de-creto di moratoria concordataria.

La Cassa cantonale di disoccupazione ha però riconosciuto unicamente le indennità per il periodo successivo al decreto di moratoria concordataria, sostenendo che la legge non permette che un assicurato possa far valere due volte un caso di insolvenza per il medesi-

mo datore di lavoro.L’assicurata, sempre assistita dall’OCST, si

è però opposta, ritenendo di essere, al pari di altri ex-dipendenti dell’azienda fallita, forte-mente penalizzata dalla decisione della Cassa cantonale di disoccupazione.

Nel ricorso presentato dall’OCST, Segreta-riato di Mendrisio e indirizzato al Tribunale del-le assicurazioni, si evidenziava che l’assistita non aveva presentato domanda di indennità di insolvenza in occasione del decreto di morato-ria concordataria, in quanto a quell’epoca non aveva ancora lasciato l’impresa. Si sottolinea-va inoltre che l’interessata ha disdetto il rap-porto di lavoro dopo aver trovato una nuova occupazione, in ogni caso successivamente alla moratoria e prima del fallimento.

Di conseguenza non si comprendeva il motivo per cui la Cassa di disoccupazione avesse dato rilevanza ad un evento (decreto di moratoria con-cordataria) che per la nostra assistita non aveva comportato alcun cambiamento di rilievo.

Si sottolineava infine che l’obiettivo prefis-sato dall’art. 58 LADI veniva rispettato, nella misura in cui l’indennità di insolvenza veniva richiesta una volta soltanto e in relazione al fal-limento (vedi box a lato).

Il Tribunale cantonale delle assicurazioni ha correttamente sottoposto il caso alla Segrete-ria di Stato dell’Economia (SECO).

Nei giorni scorsi ci è pervenuta la precisa e puntuale risposta.

Secondo la SECO un lavoratore che continua a prestare la sua attività durante la moratoria concordataria non può essere definitivamente privato del diritto alle indennità per insolvenza.

Pertanto, nella misura in cui lo stes-so, in ragione della sua permanen-za nella ditta in moratoria concor-dataria, non adempie le condizioni per giustificare una domanda per indennità d’insolvenza, in seguito alla moratoria, deve poter inoltrare la domanda e beneficiare delle pre-stazioni al momento dell’eventuale dichiarazione di fallimento.

In definitiva, a giudizio della SECO «non vi era motivo di rifiutare l’erogazione per indennità d’insolvenza ad un assicurato, a seguito di un fallimento del datore di lavoro, quand’anche gli ultimi 4 mesi di lavoro ricoprano pure un perio-do anteriore alla concessione della moratoria concordataria».

Sicuramente, la Cassa Cantonale di disoc-cupazione verserà alla lavoratrice nelle pros-sime settimane integralmente quanto richiesto dall’OCST, modificando la propria precedente decisione e la causa presso il TCA sarà stral-ciata, a seguito di desistenza dell’ente eroga-tore delle prestazioni.

Grazie al suddetto chiarimento, oggi sono pertanto meglio definiti i diritti, ai sensi della

LADI, spettanti ai lavoratori, che decidono di continuare la propria attività professionale in un’azienda, dopo la concessione di una mora-toria concordataria.

*Coordinatore Cantonale Assistenza Giuridica OCST

IL CASO - Indennità di insolvenza

Il servizio giuridico della Seco accoglie integralmente la tesi OCST

Riferimenti di legge

Conformemente agli articoli 51 e seguenti della Legge sull’assicurazione contro la disoccupazione (LADI), i lavoratori soggetti all’obbligo di contribuzione, al servizio di datori di lavoro che sottostanno in Svizzera ad una procedura d’esecuzione forzata o che occupano in Svizzera lavoratori, hanno diritto all’indennità per insolvenza, se il datore di lavoro è stato dichiarato in fallimento e se a quel momento vantano crediti salariali.

Gli assicurati devono far valere il loro diritto all’indennità d’insolvenza entro 60 giorni dopo la pubblicazione del fallimento nel Fo-glio Ufficiale Svizzero di Commercio (FUSC).Questo termine inizia a decorrere il giorno successivo alla data della pubblicazione.L’indennità per insolvenza copre i crediti sa-lariali (ore lavorative, festivi pagati, pro-rata tredicesima, vacanze) concernenti gli ultimi 4 mesi del rapporto di lavoro, prima della dichiarazione di fallimento e i crediti salariali per le eventuali prestazioni lavorative dopo la dichiarazione di fallimento.

L’articolo 58 LADI prevede che, in caso di moratoria concordataria o di dilazione giudi-ziaria del fallimento, l’indennità d’insolvenza è riconosciuta, come nel caso di fallimento, ma esclusivamente in favore di quei lavorato-ri che hanno lasciato l’impresa.Lo scopo di quest’ultima norma è di evitare che un assicurato possa far valere due volte un caso di insolvenza per il medesimo datore di lavoro, nell’ipotesi in cui venisse in un primo tempo concessa dalle Autorità compe-tenti una moratoria concordataria e in seguito venisse decretato il fallimento.

Attualmente il massimo indennizzabile mensile è di fr. 10’500.-

Non hanno diritto alle indennità di insolvenza le persone che in qualità di soci, di membri, di un organo dirigente dell’azienda o finan-ziariamente partecipi della società, prendono parte alle decisioni del datore di lavoro o possono esercitarvi un influsso conside-revole, nonché i loro coniugi che lavorano nell’azienda.

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715 ottobre 2009 il Lavoro

Dipendenti dello Stato

Revisione Lord e LStip: tutto da buttare?

I l progetto di revisione della LORD e del-la Legge Stipendi prosegue il suo iter. Il messaggio su questa revisione è stato

presentato dal Consiglio di Stato e verrà pros-simamente discusso dal Gran Consiglio.

La revisione introduce un cambiamento cul-turale nell’amministrazione cantonale non ir-rilevante e avrà importanti ripercussioni sulle condizioni lavorative dei dipendenti pubblici.

Se da una parte si può condividere la neces-sità di attuare una revisione delle leggi che re-golano le condizioni di lavoro dei dipendenti e trovare modalità nuove per garantire adeguata motivazione dei collaboratori, non possiamo nascondere i forti dubbi sull’applicabilità dei nuovi modelli di gestione proposti (direzione per obiettivi, valutazione delle prestazioni e re-tribuzione al merito).

Per capire maggiormente qual è la posta in palio, valutare le novità ed esprimere un giudi-zio su questo progetto, l’OCST organizza due assemblee straordinarie.

In sintesi la posizione OCST sul progetto di revisione dellaLORD e LStip:

La revisione doveva migliorare le condizioni dei collaboratori (40 ore, giorni di libero e riqualifica funzioni) e recuperare le perdite salariali subite, ma ciò non è avvenuto; La direzione per obiettivi può costituire uno strumento efficace di gestione dell’attività in un servizio pubblico. Questo implica, tuttavia un’adeguata valutazione preventiva per decidere

in quali servizi possono essere fissati degli obiettivi, quale genere di obiettivi e per quali funzioni come pure un’adeguata preparazione e formazione di chi fissa gli obiettivi e deve valutarne il raggiungimento. Il processo di valutazione delle prestazioni è ritenuto mezzo interessante di valorizzazione dell’attività svolta dal dipendente o dal team, di dialogo e di confronto tra colleghi e con i superiori. È indispensabile un’applicazione graduale delle nuove metodologie di lavoro in modo da

garantire l’affinamento dei nuovi strumenti, il coinvolgimento dei collaboratori e la gestione del cambiamento culturale richiesto. Necessario attivare programmi formativi differenziati per i collaboratori e i funzionari dirigenti. L’OCST è contrario al collegamento del nuovo sistema di gestione allo stipendio (ossia la concessione dell’aumento annuale in base alla valutazione delle prestazioni) poiché questo sistema, oltre ad essere particolarmente oneroso, difficilmente potrà essere applicato con la neces-saria trasparenza e equità.

I l sindacato OCST dei docenti parteci-pa alla manifestazione cantonale che si svolgerà mercoledì 21 ottobre a Bel-

linzona. Numerosi collegi dei docenti di ogni ordine di scuola hanno espresso nelle scorse settimane la loro adesione assicurando la par-tecipazione di molti insegnanti.

Per quanto riguarda l’ambito scolastico, la manifestazione fa seguito all’Appello «Fermia-mo la deriva della scuola» sottoscritto nella primavera scorsa da tutte le associazioni ma-gistrali e sindacali attive in Ticino.

Il largo sostegno di cui ha beneficiato l’appel-lo è il segno di un disagio e di un degrado, che non sono adeguatamente considerati dall’au-torità scolastica cantonale.

Tutti riconoscono a parole il valore e l’impor-tanza dell’educazione e di un buon sistema scolastico; ma il discorso è un altro quando si tratta di chinarsi seriamente sulle richieste sin-

dacali per ridare sostanza e competitività alla professione insegnante.

Per noi la preoccupazione educativa, compi-to fondamentale di ogni società, passa anche attraverso l’investimento di ade-guate risorse finanziarie e richiede un indispensabile riconoscimento politico ed economico per la classe magistrale; non può certo limitarsi a promuovere riflessioni teoriche.

In questo contesto il sindacato OCST- docenti rilancia la necessità di un confronto con il Governo e il DECS per riuscire finalmente a definire un piano di interventi concreti per attirare e trattene-re i migliori insegnanti, perché siamo convinti che sono i buoni docenti a fare una buona scuola.

Perciò il sindacato cristiano-sociale dei do-centi rivendica con forza che, dopo la battaglia e la vittoria ottenuta per la difesa del potere

di acquisto dei salari, sia tempo di rispondere alle richieste degli insegnanti, delle loro asso-ciazioni e dei sindacati, con almeno tre misure urgenti: la soppressione delle discriminazioni

salariali per i giovani docenti, la ridu-zione delle ore d’insegnamento per i docenti più anziani e la reintrodu-zione di un’abilitazione che, accanto alla formazione teorica, preveda sin dall’inizio una forma di lavoro remu-nerato.

Il sindacato OCST-docenti invita per questo le colleghe e i colleghi insegnanti a partecipare al raduno

che si terrà mercoledì prossimo alle 17.30 in Piazza Governo a Bellinzona per sottolineare come sia necessario dare finalmente risposte concrete alle nostre rivendicazioni.

Sindacato OCST Docenti

Manifestazione cantonale del 21 ottobre

Scuola: occorre tornare ad investire

Per capirne di piùed esprimere un giudizio

Assemblee straordinarie

Bellinzonagiovedì 15 ottobre, ore 17.30 Aula Magna della scuole Arti e Mestieri

Luganomartedì 20 ottobre, ore 17.30presso la sede OCST, v.Balestra 19

Agli incontri interverranno rappresentanti delle Risorse Umane per presentare gli aspetti principali della revisione LORD e LStip.

Non lasciatevi sfuggire l’occasione di approfondire questo importante tema!

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8 15 ottobre 2009 il Lavoro

AutoPostale

Incrementa l’utile: tutto bene, allora? LOReNzO JeLmiNi

U na buona notizia dalla direzione di AutoPostale. Utile e fatturato in au-mento. «Malgrado la crisi economi-

ca – si legge in un comunicato – AutoPostale è sulla strada giusta. Nel primo semestre del 2009 l’azienda ha incrementato il fatturato di 17 milioni, portandolo a 314 milioni di franchi. Questo corrisponde ad un incremento del 5,7 per cento rispetto allo stesso periodo dell’an-no scorso. AutoPostale ha aumentato l’utile di 13 milioni, portandolo a 24 milioni di franchi (+ 84,6 per cento)».

Aumenti salariali in vista?Bene, questo renderà più semplice le trattati-

ve salariali e certamente non potranno essere negati aumenti salariali per il 2010. Siamo si-curi, infatti, che AutoPostale vorrà far benefi-ciare i suoi dipendenti di questi buoni risultati, dovuti anche al lavoro dei collaboratori stessi.

Tutto procede bene, dunque? A livello nazio-nale, forse. Dalle nostre parti, invece, dobbia-mo rilevare alcuni problemi sulla conduzione della azienda e, soprattutto, del personale. Nulla di tragico, certamente, ma abbastanza sintomatico.

Il precariato come arma di pressioneNella gestione del servizio di AutoPostale

nella nostra regione abbiamo potuto costata-re come la fantasia non faccia difetto ai geni della direzione. Ecco alcune pensate geniali. Innanzitutto è diventata prassi, ormai, conso-lidata presso AutoPostale sostenere il preca-riato. Difatti, ai nuovi assunti vengono proposti contratti a termine di tre soli mesi. Alla sca-denza questi vengono poi rinnovati di ulteriori tre mesi e poi ancora di altri tre mesi. Il tut-to, supponiamo, per mantenere quella giusta pressione sui nuovi assunti.

Ma tu guarda che bella pensata hanno avuto i dirigenti di AutoPostale: fare approfondite ve-rifiche delle qualità del personale da assumere. Umilmente ci permettiamo di far presente che per questo esiste il periodo di prova e non oc-corrono inventare altre forme come i contratti a catena. A meno che questi non vengano usati, appunto, per tenere sotto tensione il personale neo assunto.

La fantasia impera!La lista delle pensate geniali è comunque lun-

ga. Si era voluto, per esempio, introdurre una targhetta che i collaboratori avrebbero dovuto indossare e sulla quale veniva indicato nome e cognome dell’autista. Ma che bravi, di questi tempi dove vengono ripetutamente denunciate violenze (verbali e fisiche) contro gli autisti dei mezzi di trasporto pubblico, la direzione ave-va pensato bene di dare qualche indicazione

aggiuntiva agli scalmanati. Ma perché, allora, non mettere pure indirizzo e numero di telefo-no? Per fortuna, a seguito anche della nostra opposizione, sulla targhetta è rimasto solo il nome del conducente.

Un’altra trovata è il sistema di «clienti osser-vatori» che hanno il compito di misurare rego-larmente la qualità delle prestazioni degli auti-sti. In altre parole persone esterne che hanno l’obbligo di spiare gli autisti, aumentandone così la pressione, sulla base di non si sa quale autorevolezza.

Non da ultimo e certamente per meglio so-stenere il personale in Ticino, hanno deciso di trasferire la responsabilità della gestione dei dipendenti alla sede di Coira: un vero migliora-mento del servizio a favore dei collaboratori.

Le malattie? decide il direttore !L’ultima fantasia, in ordine di tempo, è rela-

tiva ai certificati medici. La direzione ritiene, infatti, di poter tranquillamente valutare la fon-datezza di un certificato medico presentato da un dipendente senza neppure avvalersi del parere di un altro medico. Fantastico, questa si che è una soluzione per ridurre i costi della salute. Che il dipendente sia malato o meno lo decide il direttore, mica un medico! Ades-so che ci penso mi fa un po’ male la schiena. Quasi, quasi prendo un appuntamento… dal direttore di AutoPostale!

Appello ai datori di lavoro

Agevolate il lavoro part-time!DaviNa FiTaS

N on possiamo nasconderci di fronte all’evidenza: il lavoro di entrambi i co-niugi è diventato sempre più un’esi-

genza irrinunciabile nelle famiglie per arrivare alla fine del mese in modo dignitoso; e ciò, pur-troppo, non è sempre facile e di evidente solu-zione nel nostro Cantone. Ci sono infatti ancora parecchi datori di lavoro che non concedono volentieri il part-time. Dicono: «o lavori al 100 per cento o niente!!!».

Un altro dato di fatto è l’insorgere di difficoltà dopo il periodo di congedo maternità: è vero, ci sono anche donne che, per fortuna, sono in una situazione finanziaria favorevole (o con al-tre facilitazioni famigliari) e possono decidere di lasciare il posto di lavoro ed occuparsi a tempo pieno della propria famiglia.

Tuttavia quotidianamente siamo confrontati con ben altre situazioni. Molte donne lasciano il posto di lavoro per occuparsi del nuovo nato, e poi, quando il bambino raggiunge l’età per ac-cedere all’asilo, ecco che hanno bisogno di tro-vare un lavoro part-time, possibilmente nel loro settore. E qui sono confrontate con la difficoltà di trovare un’attività che possa permettere loro di conciliare la vita familiare e quella lavorativa.

Talvolta si trovano costrette a cambiare attivi-tà. Molte donne scelgono la vendita, settore nel quale è ancora accettata l’occupazione ad ore, o part-time. Ci sono poi pochi altri settori che, anche se leggermente meno elastici di questo, consentono di lavorare a tempo parziale: inse-gnamento, assistenti di farmacia, ecc.

Altre donne dopo la maternità vogliono co-munque continuare la propria attività lavorativa, poiché, magari, hanno conseguito una laurea (magari con molto impegno), o hanno una car-riera alla quale non vogliono – giustamente – ri-nunciare. In ogni caso, nell’arduo cammino per ritornare al lavoro tutte le donne si scontrano con alcuni ostacoli: datori di lavoro assolutamente rigidi e in-

capaci di concepire un lavoro flessibile, o che semplicemente per ottusità preferiscono perde-re una valida collaboratrice piuttosto che trova-re insieme una soluzione. strutture (nidi, asili, mense, scuole, ecc.)

con fasce orarie limitate che creano difficoltà quando entrambi i genitori devo presentarsi sul posto di lavoro alle 8 mentre l’asilo apre alle 9; in questo caso la soluzione spesso è la rinuncia all’impiego di uno dei due o la ricerca di altre soluzioni, spesso costose, come l’assunzione di un ausiliario per accompagnare i bambini, o di un pre-asilo a pagamento.

Nel caso, poi, assai diffuso ormai, di famiglie monoparentali, tutto si complica ulteriormente; ad esempio nel ritorno a casa dei bambini la sera o per il pranzo (mancano le mense) e tanto più se l’unico lavoro trovato è al 100 per cento.

Non si può non considerare che anche la co-stante necessità di aggiornamento e di forma-zione sul posto di lavoro incide più fortemente in queste situazioni, quando si è state assenti per un periodo piuttosto lungo dal lavoro e si ha poco tempo, soprattutto al di fuori dell’orario di attività.

Naturalmente nel caso in cui lasciare il lavoro sia una libera scelta, soprattutto se di entram-bi i coniugi (e aggiungiamo delle loro rispettive famiglie: un grazie ai nonni efficienti), i problemi posso essere risolti dall’interno. Ma sappiamo che in realtà questo si verifica sempre più ra-ramente.

Basta osservare il grado di stress delle donne anche in vacanza: parlando con loro si capisce che hanno bisogno di lavorare non solo per necessità economica, ma per sentirsi partecipi della vita civile in un ambito più vasto e sti-molante di quello domestico e perché sanno (benissimo!) di poter dare un contributo ve-ramente fondamentale alla vita lavorativa di tutti. Siamo complementari anche sul posto di lavoro.

Sindacato Attualità

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915 ottobre 2009 il Lavoro Sindacato Attualità

NaNDO CeRuSO

A nche per volere delle imprese inte-ressate a introdurre regole contrat-tuali per evitare turbative nel mercato

del lavoro, il settore delle imprese delle pulizie si è dotato di un contratto collettivo di lavoro nel quale sono sanciti obblighi e doveri dei da-tori di lavoro e dei lavoratori.

Obblighi e doveri che, oltre a sancire i tempi lavorativi e le norme d’impiego del personale, stabiliscono i minimi salariali e i diritti sociali d’uso nel nostro Cantone.

Oltre a salvaguardare i diritti fondamentali dei lavoratori, l’adozione del contratto collet-tivo tende a salvaguardare il potere d’acquisto dei salariati, evitando l’abuso e la concorrenza sleale esercitata attraverso la speculazione sui salari e le prestazioni sociali di chi lavora.

Tali ragioni hanno indotto l’OCST a scrivere all’autorità cantonale e comunale, affinché gli appalti dei lavori di pulizia siano assegnati alle imprese che aderiscono e riconoscono i con-tratti collettivi di lavoro e sono associati alle

comunità contrattuali di categoria, così com’è di regola per le imprese degli altri settori eco-nomici.

Riscontrando che tale messaggio non ha tro-vato la dovuta attenzione da parte dell’autorità di Lugano, l’OCST ha trasmesso una presa di posizione al Municipio segnalando che impor-tanti lavori di pulizia e di fornitura di prodotti sono appaltati a una grande impresa che non ha aderito alla comunità contrattuale, venendo meno all’adesione del contratto di categoria che, come detto, sancisce regole, diritti sociali e salari d’uso a livello cantonale.

Non ritenendo più tollerabile che appalti pub-blici siano assegnati a imprese che eludono furbescamente i diritti contrattuali dei lavora-tori, l’OCST ha quindi ribadito al Municipio che gli appalti dei lavori di pulizia e per la fornitura dei prodotti siano assegnati solo alle imprese che presentano il nulla osta della Commissio-ne paritetica del settore.

Trattandosi di appalti pagati dall’ente pub-blico, quindi anche con le contribuzioni fiscali dei lavoratori, se il Municipio di Lugano non dovesse adottare gli auspicati provvedimenti,

l’OCST non mancherà di manifestare opportu-ne azioni di protesta con lavoratori e lavoratrici della categoria.

Imprese di pulizia

Appalti pubblici a ditte che eludono i contratti collettivi ed i salari d’uso

Industria Asm

Trattative per il 2010

A nche un gruppo ticinese dell’OCST ha partecipato alla conferenza dei delegati dell’industria delle macchine

del Syna.Durante i prossimi mesi verranno discussi gli

aumenti salariali per il prossimo anno, che sa-ranno differenziati in base alla situazione eco-

nomica delle diverse aziende. Mentre alcune imprese infatti si trovano in una situazione, se non di crescita, almeno di equilibrio, altre si trovano in grave situazione economica. In que-sti casi il sindacato punta alla conservazione dei posti di lavoro.

In molti casi i delegati hanno potuto consta-

tare che le imprese in crisi sono ricorse al la-voro ridotto per scongiurare i licenziamenti e ci si augura che questo strumento possa salvare più posti di lavoro. Si è dovuto tuttavia prende-re atto che in molte aziende non si sono potute evitare alcune disdette di posti di lavoro.

Alla conferenza dei delegati dell’industria delle macchine Syna si è inoltre discusso del rinnovo della convenzione nazionale di lavoro previsto per il prossimo anno.

Nei prossimi mesi verranno organizzati dei workshop in cui i rappresentanti dei lavora-tori di tutte le regioni della Svizzera potranno contribuire in maniera sostanziale nel proporre delle idee che diventeranno rivendicazioni sin-dacali nell’ambito delle negoziazioni.

Durante la conferenza Syna i delegati hanno evidenziato l’importanza delle regolamenta-zioni contenute nel contratto per quel che ri-guarda in particolare le regole applicabili alla soppressione dei posti di lavoro e al coinvolgi-mento formale dei sindacati.

I lavoratori del settore sono preoccupati per-chè saranno confrontati con il rinnovo della convenzione nazionale proprio in questo mo-mento di grave crisi economica.Foto: Stefano Caserta

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10 15 ottobre 2009 il Lavoro

Humanitarno udruzenje «Sveti Sava» Bellinzona

poziva Vas na Zabavu koja ce se odrzati

u subotu 17. oktobra 2009. godine u Sportskoj Sali u mestu Grono sa pocetkom od 18:00h.

Gosti programa: KUD «Ribar-ska Banja» sa orkestrom i buducim zvezdama «Granda».

Posetu KUD-a «Ribarska Banja» pratice i dopisnicka ekipa RTS iz Krusevca.

Ocekuje vas veoma sadrzajno i veselo vece koje ce vam ostati u secanju po dobroj igri, dobrim pesmama i nadasve dobrom raspolozenju uz bogatu ponudu domace kuhinje i specijaliteta sa rostilja.Dobro dosli!

Uprava Udruzenja «Sveti Sava»

Pagina a cura di Slavko Bojanic

LEIPZIG - Pred oko 200 uzvanika prosle ne-djelje dodijeljene su nagrade za «Hrabrost i budućnost novinarstva» uoči 20 obljetnice mirne revolucije koja je označila početak promjena u tada podijeljenoj Njemačkoj.

Nagrade novinaru Jutarnjeg lista Dušanu Miljušu i turskom novinaru i piscu Ahmetu Altanu

uručili su predsjednik Zaklade leipziške medij-ske nagrade i gradonačelnik Leipziga.

Treći dobitnik, talijanski novinar i pisac kojeg je mafija osudila na smrt te po čijoj je knjizi «Go-morra» snimljen i istoimeni film, zbog sigurno-snih razloga nije mogao prisustvovati dodjeli nagrade, već je emitirana njegova videoporuka.

Među laureatima nagrade bila je Ana Politov-skaja, čije ubojstvo još uvijek nije razjašnjeno.

«Dušan Miljuš postao je simbol hrabrog novi-narstva u Hrvatskoj i zato mu odajemo priznan-je», kazao je gradonačelnik Leipziga Burghard Jung.

«Ova nagrada osim što je priznanje novina-rima, priznanje je i našim zemljama», kazao je

u svojoj poruci R. Saviano, no i on je poručio kako nije normalna situacija da mora razmišljati o tome da napusti Italiju kako bi mogao normal-no živjeti samo zato što je pisao o ljudima koji čine zlo.

Sva trojica dobitnika dobila su i po 10.000 eura koliko lauratima daje «Sparkasse», koja je i po-krovitelj nagrade za «Hrabrost i budućnost u no-vinarstvu». (jl)

Info Balcani

Poziv na zabavu

Primio nagradu za novinarstvo

Dušan Miljuš primio nagradu za

‘Hrabrost i budućnost novinarstva’

Tri sindikata u BiH, koji čine konfede-raciju, upozorili su povodom Svjetskog dana dostojanstvenog rada da u BiH ovakav rad ne postoji i da su radnici ro-bovi.

maJa ReNeR

N ije bio potreban ovaj svjetski dan da se zaključi da radnička klasa ne ost-varuje svoja prava. Dovoljno je vidjeti

koliko ih u industriji štrajkuje jer su radili i zara-dili, a nisu dobili plate, doprinose. Rade po 15 sati koji im nisu plaćeni, a za uzvrat ne mogu ovjeriti ni zdravstvenu knjižicu. U Brčkom rade po 10 godina, a nemaju ni dana staža. I pro-svjetni radnici su svoj dan obilježili u štrajku. Policija je u USK počela štrajk, a tu je i pola miliona onih koji se vode kao nezaposleni. Tu je i 53.000 otpuštenih.

Ne trebaju nam ni sindikati govoriti o tome da u BiH nema dostojanstvenog rada koji po-drazumijeva rad od kojeg čovjek može da živi. Od njihovih konstatacija da je stanje loše, da poslodavci zloupotrebljavaju svjetsku krizu i da država mora poduzeti mjere radnička klasa ne može živjeti.

Zaključak okruglog stola Konfederacije sindi-kata BiH da sindikati moraju nastaviti još žešću borbu za poštivanje zakona i ugovora navodi na zaključak da je borba do sada bila žestoka.

Koliko je to istina znaju obespravljeni radnici. Još je gori zaključak da će se od Međunarodne organizacije rada tražiti organizovanje konferen-cije na kojoj će biti sindikati, poslodavci i vla-sti. Opet ćemo pričati, upozoravati, prijetiti, jer trenutno, sudeći po Savezu sindikata, ne postoji zajednički problem koji bi sve sindikate digao na noge. Nepoštivanje zakona, ugovora i sporazu-ma nije dovoljan razlog za akciju koja će zamije-niti prazne priče.

Izvor: «Nezavisne novine»

Robovi (sindikata)

SKUD «BRANKO RADIČEVIĆ» LUGANOOrganizuje

susret folklora

Nedelja, 25. oktobar 2009.sa početkom u 16.00 časovaAula Magna – Scuole SUPSI

Trevano CANOBBIO

Učestvuju Folklorna društva:«KUD Riznica» Kraljevo - Srbija

«SKUD Branko Radičević»Lugano

ULAz CHF 10.—(Za decu ulaz besplatan)

Foto: Biljana Gaurina/CROPIX

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1115 ottobre 2009 il Lavoro

Sussidi ai premi di cassa malati

Si cambia il metodo di valutazione del diritto

GiaNNi GuiDiCeLLi

D a diversi anni sosteniamo come l’at-tuale sistema di valutazione del diritto ai sussidi per i premi dell’assicurazio-

ne malattia non sia mirato. In particolare, l’utiliz-zo del criterio del reddito imponibile fiscalmente ha l’enorme lacuna di prendere in considerazio-ne la situazione finanziaria risalente normalmen-te a tre anni prima dell’anno in cui si chiede il sussidio. Questo fatto, per esempio, comporta che l’eventuale nascita di un figlio non permet-te una nuova valutazione del diritto. Il reddito imponibile fiscalmente è anche influenzato da deduzioni che non corrispondono ad una mino-re disponibilità di reddito quali, ad esempio, la deduzione per il 3° pilastro.

Attualmente può quindi rientrare nella cerchia dei beneficiari di sussidi chi non ne avrebbe magari bisogno, mentre non vengono consi-derati riduzioni di reddito o cambiamenti nel nucleo famigliare, se non dopo un periodo di tre anni.

Con una mozione presentata al Consiglio di Stato nel settembre del 2006, avevo chiesto che si passasse alla valutazione del diritto con il criterio del reddito disponibile, usato nell’am-bito di altre prestazioni sociali, quali gli asse-gni integrativi, di prima infanzia e l’assistenza pubblica.

Il Consiglio di Stato ha finalmente presentato il Messaggio che propone il cambiamento del sistema di valutazione. Non propone di pas-sare alla valutazione del reddito disponibile, poiché comporterebbe un importante lavoro amministrativo, ma al criterio definito del red-dito disponibile semplificato.

In sostanza la base di partenza sarà il red-dito lordo che risulterà dalla notifica di tassa-zione (e quindi non più il reddito imponibile),

dal quale saranno dedotte alcune spese che la legge prevederà, quali gli oneri sociali, gli alimenti pagati all’ex coniuge, le spese profes-sionali per i salariati e le spese per interessi passivi. Alcune spese saranno dedotte fino ad un massimo già definito. Il diritto non sarà poi calcolato per singola persona ma per unità di riferimento.

Quanto proposto dovrebbe portare a dei miglioramenti rispetto alla situazione attuale. Se la composizione dell’unità di riferimento cambia, ad esempio per la nascita di un figlio, viene subito riconsiderato l’eventuale diritto al sussidio.

Ci sono però ancora molti aspetti che mi sembrano problematici e che, a mio modo di vedere, bisognerà cercare di correggere. Le spese professionali, per esempio, sono consi-derato solo fino ad un massimo di 4’000.- fran-chi l’anno; ciò significa che chi abita nelle zone periferiche e si reca nei centri per lavoro sarà sicuramente svantaggiato. Lo stesso discor-so vale per i proprietari della loro abitazione primaria gravata da interessi ipotecari; anche questa deduzione è plafonata a 3000.- franchi annui. Il Messaggio del Consiglio di Stato è molto complesso e tecnico. Spetta comunque ora alla commissione della gestione prima e al Gran Consiglio poi approvarlo ed eventual-mente modificarlo. Da parte mia m’impegnerò a fare in modo che si arrivi ad un sistema di valutazione che sia il più equo possibile.

Necessario un potenziamento dei sussidiRimane ancora aperto l’altro aspetto, e a

questo momento prioritario, di un potenzia-mento dei sussidi a favore degli assicurati con redditi bassi e medio - bassi.

La recente comunicazione di un ulteriore au-mento dei premi della cassa malati per il 2009 non può che preoccuparci. Per il Ticino l’au-

mento annunciato è del 3,9 per cento rispetto ad una media nazionale dell’8,7 per cento.

Il premio ticinese è comunque tra i più elevati in Svizzera, mentre il reddito medio ticinese è inferiore di circa il 25 per cento a quello svizze-ro. Ciò significa che l’incidenza del premio sul reddito è sicuramente la più elevata in Svizzera e, per il 2010, aumenterà ancora. Nell’attuale periodo di crisi economica diventa quindi in-dispensabile un sostegno ai redditi anche at-traverso lo strumento dei sussidi ai premi della cassa malati.

A nome del gruppo PPD in Gran Consiglio ho presentato lo scorso mese di giugno un’ini-ziativa parlamentare che chiede un potenzia-mento dei sussidi per un importo di 30 milioni, facendo anche capo ad un aumento dei con-tributi già deciso da Berna. Si tratta quindi ora di fare in modo che questa richiesta venga at-tuata per il prossimo anno.

Ritornerò sicuramente a riferire su questo importante tema a dipendenza delle decisioni che saranno prese a livello cantonale.

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D omenica 18 ottobre alle ore 10, al Centro Labor, in via Simen 9 a Luga-no il Circolo ACLI nell’ambito della

festa sociale organizza un convegno sul tema: «Democrazia virtuale: I mezzi di comunicazio-ne e le scelte dell’elettore».

Introduzione: Roberto Antonini, giornalista RSI, «Le macchine elettorali e il ruolo dell’in-formazione».

Relatori: prof. Daniele Donati, professore di diritto dell’informazione e della comunica-zione all’Università di Bologna, «Trasparenza nell’esercizio del potere».

On. Franco Narducci, Vice Presidente della Commissione Affari esteri e comunitari della

Camera, «Vivere la democrazia dall’interno delle istituzioni».

Moderatore: Roberto Antonini.

Attualità Politica

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12 15 ottobre 2009 il Lavoro

Galleria Valsolda

Il Gabibbo è tornato... e i lavori ripartono?

I l problema della galleria di Valsolda da anni occcupa le pagine dei giornali ed è l’argomento principale ogni volta che si

formano colonne, si incastrano camion o capi-tano incidenti sulla strada Gandria - Porlezza.

Giovedì 8 ottobre, alle 12, è tornato in Val-solda, su invito della signora Graziella Di Pa-squale (nella foto a destra del pupazzo) che si è fatta portavoce di tutti i cittadini esasperati da queste lungaggini, il Gabibbo.

Anche stavolta il simpatico inviato speciale ha raccolto le voci di protesta di chi tutti i giorni è confrontato con i disagi di una strada chiamata Regina ma che di fatto è una Cenerentola.

Ai microfoni di «Striscia la notizia» la signora Graziella Di Pasquale, che si è attivata ed impe-gnata per promuovere la protesta, ha espresso il malumore e la rabbia di tutta la popolazione confrontata giornalmente con i problemi di una viabilità difficoltosa e a volte pericolosa, che avrebbero già dovuto essere risolti da tempo.

Difatti le promesse si susseguono ma pun-tualmente vengono disattese.

È una vergona, il cantiere fermo da quasi quattro anni, le erbacce che la fanno da padro-ne, i silos che ricordano certi siti di archeologia industriale.

Ha detto bene la signora Graziella, anche lei frontaliera e che vive sulla sua pelle i disagi

quotidiani di questa strada, «siamo stanchi di essere presi in giro, tante promesse disatte-se... e poi siamo sempre qui...il cancello chiu-so e il cantiere fermo. La cosa che fa più rabbia è sapere che i soldi ci sono, i lavori sono appaltati, ma niente si muove».

«Che immagine diamo anche ai tu-risti che ogni anno tornano in vacan-za in queste zone meravigliose, una viabilità più agevole e scorrevole è necessaria per tutti, frontalieri, tu-risti, residenti, operatori nel settore dei trasporti. Recentemente siamo stati confrontati con una frana che ha causato la chiusura della Regina per tre giorni, costringendo i frontalieri a fare il giro della Val Mara o a passare da Como per raggiungere il posto di lavoro. In quella situazione, se la gal-

leria fosse stata agibile nessuno avrebbe avuto problemi perchè avremmo potuto bypassare il blocco della frana».

Speriamo che l’intervento del Gabibbo que-sta volta riesca a far ripartire i lavori, del resto manca proprio poco, non chiediamo la luna, solo di terminare quel 10 per cento di lavori che permetterrano di rendere transitabile que-sto tratto di tunnel, il 2° lotto di completamento di un progetto iniziato ben ventanni fa.

Il sindaco di Valsolda, Alberto De Maria, ha confermato che la ripresa dei lavori dovrebbe essere imminente, in base a sue informazioni mancano solo alcune firme... poi si dovrebbe partire.

Nell’aprile del 2006, il Gabibbo, in occasio-ne della sua prima visita in quel di Cressogno, intervistò l’allora capo dipartimento ANAS Eu-timio Mucilli, il quale promise a lui e a milioni di telespettatori che il tratto di galleria in que-stione avrebbe potuto essere fruibile entro il 2007.

Adesso l’inviato speciale di Striscia la noti-zia ha contatto il nuovo capo compartimento ANAS, Claudio De Lorenzo; la risposta e il ser-vizio registrato all’imboccatura del tunnel, an-dranno in onda, molto probabilmente, sabato 17 ottobre.

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1315 ottobre 2009 il Lavoro

Fondazione Romulus

Perchè anche altri possano esprimere il proprio potenziale

Martedì 6 ottobre, Romolo Pignone presidente della Fondazione Romu-lus, ha presentato alla stampa un nuovo progetto della Fondazione, la creazione di borse di studio e la sua prima fatica editoriale, il libro «Spa-sticoide, sopravvivenza nella giungla normodotata».

mauRizia meRLO

A lla conferenza erano presenti il sin-daco di Lugano Giorgio Giudici che ha sottolineato l’impegno della città

per eliminare le barriere architettoniche e ren-dere la rete dei trasporti e l’accesso agli stabili pubblici più agevole alle persone con handicap. Ha ricordato l’intervento dell’ufficio tecnico co-munale, su richiesta della mamma di Romolo, per permettere al figlio di percorrere la città con meno disagi possibili. Si è congratulato con la Fondazione per le sue attività importanti nella realtà Luganese e Ticinese. Ha detto Giudici: «Romolo è un esempio per come affronta la vita, con serietà, impegno e coraggio. La disa-bilità non deve imporre limiti alla conoscenza».

Francesco Mismirigo, coordinatore della conferenza stampa, ha chiesto a Eddo Rigot-ti, già Decano della Facoltà di Scienze della Comunciazione, com’è la vita di uno studente con handicap all’USI.

Rigotti ha risposto che gli ostacoli universitari sono nei regolamenti o nei tempi, Romolo è stato favorito solo negli ostacoli temporali, i suoi stu-di non hanno usufruito di sconti o facilitazioni, sono studi di qualità e i risultati sono ben visibili.

Lauro Degiorgi, già direttore delle scuole Me-die di Viganello, ricorda come i compagni e i docenti avevano accettato Romolo, era sim-patico, non si piangeva addosso, aveva in-staurato un clima di simpatia e allegria.

Eddo Rigotti ha già letto d’un fiato il libro di Romolo. «È un testo straordinario, c’è una grande capacità di ritmi e suoni nella sintassi.

Nelle pagine trovi gioiosità, mestizia, leggerez-za, sono pervase da gioia di vivere. Bellissimo il ricordo della madre, la Roccia, della famiglia, degli amici che lo accompagnano in questo suo viaggio che ci permette di vedere il mondo con occhi non così scontati. La sua è un’esperienza ricca che dà senso alla sua vita ma anche alla nostra».

Romolo Pignone, laureando in Scienze della Comunicazione, affetto da tetraparesi spasti-ca, con una volontà tenace, è riuscito ad acce-dere a tutti gli effetti all’istruzione «normodo-tata», per lui è stato un passaggio cruciale nel processo d’integrazione. Al di là dell’appren-dimento nozionistico il continuo contatto con i compagni di scuola abili gli ha anche insegna-to a socializzare e a conoscere il mondo, senza alcuna distorsione della realtà, gli ha permesso di non avere paura di confrontarsi con coloro che lo hanno circondato, allontanando dalla

sua vita lo spauracchio della ghettizzazione. Con il passare degli anni lo studio è diventato per lui lo strumento di riscatto sociale per eccellenza: il sapere multidisciplinare gli permette ora, dopo tanto impegno e un pizzico di fatica, di sentirsi meglio integrato nel tessuto sociale nel quale, come lui sostiene, ha la fortuna di vivere.

Dalla sua esperienza di studente è nata l’idea delle borse di studio, la Fondazione intende promuovere l’accesso a percorsi formativi ri-conosciuti, facendo beneficiare uno o più ri-chiedenti di un assegno annuale relativo all’in-tera durata del curriculum di studio. Il primo bando di concorso verrà indetto il prossimo anno scolastico 2010-2011.

I proventi della vendita di «Spasticoide – So-pravvivenza nella giungla normodotata» finan-zieranno anche questo progetto.

Il libroAttraverso l’invenzione del titolo del libro, l’ag-

giunta del sottotitolo e l’apporto della simbologia intrinseca all’uomo vitruviano, Romolo ha scelto di essere provocatorio e auto-ironico al tempo stesso. È la tetraparesi spastica a rendere di-sarmonico il suo corpo. È un dato di fatto. Per questo «Spasticoide», utilizzato qualche volta in gergo per offendere individui palesemente de-ficitari, non gli suona come epiteto spregiativo. Per questo la sua relativa imperfezione corporea non teme i confronti, anzi, li provoca.

Nella sua autobiografia Romolo narra in modo esilarante la sua vita, così intensa da sembrar inverosimile, se non fosse per la carica emo-zionale con la quale ha vissuto e trascritto le sue esperienze. Da buon normodotato ha com-preso che «la prima buona regola per vivere in mezzo ai normodotati è quella di stare il più possibile al passo con loro» e che «la seconda è quella di manifestare costantemente un ar-monioso connubio di forza ed allegria, capace di soffocare sul nascere ogni tipo di malumore, oppressione, rimpianto e malinconia».

Ed è così che trascorre il suo quotidiano cer-cando, appena può, di viaggiare per il mondo. Nessuna distanza lo spaventa perché ha un in-separabile compagno di scorribande, il «carro», ovvero la sua carrozzella a motore, estensione

del suo corpo. Il carro è sempre consenziente quando le pulsioni giovanili esplodono, facen-dogli vivere momenti intensi di svago assieme a tanti amici.

Al tempo stesso la profondità interiore e i valo-ri radicati lo portano ad affrontare i temi esisten-ziali che lo crucciano. Il suo intimo più profondo, fatto di gioie, passioni e di una punta di acuto dolore, è raccontato in venti capitoli con un lin-guaggio fresco, giovanile e umoristico.

Romolo si contraddistingue per coraggio e determinazione. Non arretra di fronte al susseguirsi di sfide che caparbiamente ha sempre voluto affrontare sorretto dall’amore di una madre mai arrendevole.

Un libro umano e scherzoso che narra episo-di goliardici ma che fa parallelamente riflettere sui disagi e sull’emarginazione talvolta subita

dalle persone con handicap, in una società ca-pace di imporre solo canoni estetici e funzionali votati alla bellezza e alla perfezione.

Attualità

La Fondazione RomulusLa Fondazione sostiene disabili gravi e malati cronici nel mantenere un buono stato di salute, condizione indispensabile per poter trascorrere una vita dignitosa. Purtroppo, per diversi soggetti, le prestazioni fornite dalle assicurazioni sociali e delle casse malati non sono sempre sufficienti a coprire il fabbisogno di cure terapeutiche. L’attenzione va principalmente a disabili fisici, mentali e sensoriali che vivono in famiglia o in strutture protette come istituti e case di riposo. L’aiuto è dato attraverso il supporto finanziario, logistico e morale.Grazie ad aziende appartenenti al variegato mon-do della comunicazione, promuove campagne di sensibilizzazione incentrate su quelle metodo-logie riabilitative ancora poco sovvenzionate, ma la cui efficacia è provata dal punto di vista medico-scientifico. Ad esempio ippoterapia e la rieducazione equestre, i cui costi sono coperti solo parzialmente dalle assicurazioni malattia.

DonazioniFondazione Romulusvia Maggio 23, 6900 Lugano

Conto corrente postale65-779540-4 CHFIBAN: CH84 0900 0000 6577 9540 4BIC: POFICHBEXXX

Conto corrente bancario c/o UBS SA, 6900 Lugano 247-752519.M1USWIFT: UBSWCHZH69AIBAN: CH18 0024 7247 7525 19M1 UBIC: UBSWCHZH80A

Info: www.romulus.ch [email protected]

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14 15 ottobre 2009 il Lavoro

Il Comitato per l’eliminazione della di-scriminazione contro le donne ha ap-pena finito di esaminare il terzo rappor-to periodico consegnato dalla Svizzera. Esprime preoccupazione per le disu-guaglianze salariali e la bassa parteci-pazione politica.

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I l percorso per il raggiungimento dell’uguaglianza in Svizzera è ancora irto di ostacoli ed i movimenti migrato-

ri creano nuove sfide: le donne migranti sof-frono di discriminazioni multiple nell’accesso al mercato del lavoro ed alle cure mediche e sono particolarmente vulnerabili di fronte alla violenza domestica, alle mutilazioni genitali ed alla tratta di esseri umani per lo sfruttamento sessuale.

È ciò che emerge dal terzo rapporto periodi-co consegnato dalla Svizzera al Comitato per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW), un organo composto da 22 esperti indipendenti che veri-ficano l’applicazione dell’omonima convenzio-ne, in vigore in Svizzera dal 1997.

Per l’ambasciatrice Marion Weichelt, che ha presentato il rapporto lo scorso 27 luglio a New York, i progressi più significativi degli ulti-mi anni consistono nell’introduzione dell’assi-curazione maternità, nell’intensificazione della lotta contro la violenza domestica e nell’ado-zione di provvedimenti che puntano a creare

un maggior numero di offerte per la custodia dei bambini.

Tuttavia la delegazione svizzera riconosce che l’uguaglianza nel contesto lavorativo è ancora molto lacunosa: nel 2007 soltanto il 60 % delle donne esercitavano un’attività rimune-rata – contro il 76 % degli uomini – ed oltre la metà a tempo parziale. Le donne occupano meno posti di responsabilità, sono più spesso disoccupate e percepiscono inoltre un salario nettamente inferiore – 20 % in meno dei loro colleghi uomini - nel settore privato nel 2006. Le disparità salariali scendono a 3,2 % nell’am-ministrazione federale e mentre nelle ammini-strazioni cantonali rimangono agli stessi livelli del settore privato.

Le donne più colpite dalla povertàLa Commissione federale per le questioni

femminili deplora che «le donne siano ancora sottorappresentate nell’economia, nelle scien-ze, nell’amministrazione, nella politica e nella vita pubblica e che occupino molto meno posti di rilievo rispetto agli uomini. Inoltre continua-no a svolgere la maggior parte del lavoro non remunerato in ambito domestico e familiare».

Questa preoccupazione è condivisa dalla coalizione svizzera delle ONG dopo Pechino, che chiede a Berna ed ai cantoni di lottare in modo più efficace contro gli stereotipi nel sistema scolastico e di incoraggiare i giovani a non scegliere la loro professione secondo i pregiudizi di genere.

Su un solo punto sono tutti d’accordo: la po-vertà colpisce maggiormente le madri single, ma per ora non c’è nulla di nuovo riguardo all’iniziativa che punta a creare un sistema di prestazioni sociali per le famiglie povere. Le donne più in difficoltà sono le migranti, pesan-temente colpite dalla povertà e dalla disoccu-pazione «a causa del loro basso livello d’istru-zione, delle difficoltà linguistiche, dell’assenza di contatti sociali o di particolari qualifiche pro-fessionali riconosciute dalla Svizzera», ammet-te l’ambasciatrice Marion Weichelt.

Violenza domestica e tratta delle donneLa violenza domestica è un altro problema

serio, ma «sono stati compiuti passi significa-tivi nella sua interpretazione perché ora non è più percepita come una questione privata ma come una grave violazione del diritto all’inte-grità fisica e del diritto di poter disporre di se stesse», assicura l’ambasciatrice.

Ma l’Organizzazione mondiale contro la tor-tura (OMCT) ed il Centro di contatto Svizzera – immigrati fanno notare che la nuova legge sugli stranieri penalizza, di fatto, le donne mi-granti. La legge prevede che le mogli originarie di paesi «terzi» possano ottenere in modo re-lativamente facile il ricongiungimento familiare anche nel caso venga meno il legame matri-moniale, ma concretamente questa disposi-zione viene raramente applicata.

La tratta delle donne resta un tema sensibile, benché otto condanne penali siano già state pronunciate nel 2008 e nonostante le vittime possano ricevere protezione in Svizzera anche se prive di statuto regolare. Inoltre la Commis-sione federale per le questioni femminili con-danna il fatto che la Svizzera non abbia ancora incluso nel suo diritto precise disposizioni pe-nali relative alle mutilazioni genitali e chiede a Berna di rafforzare le misure penali per contra-stare i matrimoni forzati.

Infine, in ambito sanitario, la Confederazione riconosce che nonostante gli sforzi profusi, le migranti non hanno facilmente accesso a cure di qualità.

Tra quattro anni Berna dovrà sottoporre un nuovo rapporto al CEDAW che descriverà nel dettaglio le misure adottate in applicazione del-le raccomandazioni formulate dal comitato.

*Traduzione Estelle Rechsteiner

Comitato per l’eliminazione della discriminazione contro le donne

Preoccupazione per le disuguaglianze salariali

InfoInfosud per Alliance Sud Comunità di lavoro delle organizzazioni di cooperazione internazionale Swissaid - Sacrificio Quaresimale - Pane per tutti - Helvetas - Caritas - Aces

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Canta ottobretra i filaripinguid’uva matura:tra i ramicarichidi rubiconde mele.Ride ottobredal mallo dischiuso

che lascia la noce cadere;dal riccioche s’aprealla lucida castagna;dal ficoche pende,turgido e crepato.Sull’ingiallita foglia

piangee leggero sospira,la sera,allo stormo d’uccelliche, migrandoalto nel cielos’allontana.

Antonio Sanna

L’angolo della poesia

Ottobre

Attualità

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1515 ottobre 2009 il Lavoro

maRia ChiaRa JaNNeR

P iù di duecento persone sono con-venute sabato pomeriggio nell’Aula Magna dell’USI per il forum su «La

politica: la ricchezza nella diversità», promos-so dal Movimento politico per l’unità (Mppu), che riunisce politici di diversi orientamenti e teorici delle scienze politiche.

Tra i presenti vi erano politici ticinesi attivi a livello comunale e cantonale, liberali, democri-stiani e socialisti; buona anche la partecipazio-ne da Oltralpe e quella giovanile. «Può sem-brare un paradosso, eppure la diversità crea armonia», ha ricordato Roberto Lurati, sindaco di Canobbio, aprendo i lavori; ed era questa la sensazione generale dei partecipanti, una rap-presentanza varia del panorama politico elveti-co. La municipale luganese Nicoletta Mariolini ha dato il benvenuto ai presenti invitandoli a ricercare – di là dall’economia, punto forte del-la città sul Ceresio – i significati più profondi della ricchezza.

diversità – ricchezza Del binomio diversità-ricchezza la Presidente

del Consiglio Nazionale, Chiara Simoneschi-Cortesi, ha dato una lettura approfondita e coinvolgente, sostenendo che esso è alla base della convivenza civile: delle differenze la Sviz-zera ha fatto un punto di forza, a partire dalla Costituzione del 1848.

Una vera democrazia, ha rammentato ancora la prima cittadina della Confederazione, può esistere solo laddove vi sono differenze tra i punti di vista. Ciò che preoccupa la deputata è la tendenza attuale, anche da parte dei mass media, a enfatizzare le diversità di opinioni e a polarizzarle su due fronti contrapposti, ciò che ostacola il dialogo tra le parti.

A questo si è allacciato il professor Marco Fatuzzo: la scelta del conflitto, ha afferma-to l’ex-sindaco di Siracusa, sembra essere quella preferita in politica. È a questo punto che si inserisce la proposta del Mppu, di cui Fatuzzo è presidente internazionale: propo-sta che può essere ridotta alla parola «fra-ternità». Libertà - uguaglianza - fraternità

Antonio Maria Baggio, professore di filosofia politica, ha catturato l’attenzione del pubblico illustrando le vicende storiche di questo termi-ne a partire dal famoso motto della Rivoluzione Francese, nel quale esso è stato per la prima volta inteso in senso politico.

Forse, propone lo studioso, libertà e ugua-glianza non si sono sviluppate in pienezza proprio perché è stato dimenticato il principio della fraternità universale. «I tre princìpi stanno o cadono insieme; solo il fratello può ricono-scere piena libertà e uguaglianza al fratello»: parole di Chiara Lubich, ispiratrice del Movi-mento politico per l’unità e vera anima del con-vegno odierno.

Il consenso sì, ma non a tutti i costi Seguire le linee-guida del Mppu, ha avvertito

Fatuzzo, non significa cercare a tutti i costi il consenso, per un unanimismo di facciata; signi-fica accettare e rispettare i colleghi anche se la pensano in modo diverso.

Questa la testimonianza di Diego Bigger, gio-vane politico di Berna: egli ha deciso di invitare a una tavola rotonda sul diritto di voto ai se-dicenni anche gli avversari politici, per instau-rare un dialogo costruttivo. E i giovani, hanno sottolineato più volte i relatori, hanno un ruolo centrale in questo movimento, perché un’idea nuova può essere attuata soprattutto da menti aperte e cuori generosi. Soltanto promuoven-do una riflessione critica sull’agire politico e una partecipazione concreta è possibile rime-diare al diffuso disinteresse delle nuove gene-razioni per la politica.

Utopia o possibilità? Chiara Simoneschi-Cortesi non ha dubbi: «Bi-

sogna dimostrare di credere in questi princìpi, e non soltanto parlarne, ma viverli per primi». Può essere un arduo compito per una catego-ria lavorativa i cui membri si trovano spesso ad affrontare la solitudine; proprio per questo la giornata di sabato è stata apprezzata come un’oasi rigenerante nel ritmo frenetico del quo-tidiano. Dai presenti è emersa la necessità di incontri come questi, che offrono una visione ampia, in grado di dare una nuova dimensione all’attività politica di ogni giorno.

Convegno del Movimento politico per l’unità

La vera democrazia fiorisce dalla diversità e dalla fraternità

AL VOLO

Premio Renato Antonini e premio �Giorgio GalgianiMercoledì 30 settembre presso il Centro di Formazione professionale della Ssic a Gordo-la si è svolta la tradizionale Cerimonia di pre-miazione dei tre migliori apprendisti muratori.Quest’anno è stato introdotto un nuovo ri-conoscimento in ricordo di Giorgio Galgiani, promettente apprendista muratore, prematu-ramente scomparso in un tragico incidente stradale.Il premio, espressamente voluto dalla fami-glia a ricordare l’entusiasmo e la convinzio-ne di Giorgio nella sua scelta professionale, è stato subito accolto con entusiasmo dalla famiglia Antonini e dalla nostra associazione, ed è stato concepito per premiare l’apprendi-sta che mostrerà le migliori abilità pratiche.I muratori diplomati premiati quest’anno per il Premio Renato Antonini sono nell’ordine: 1° premio, Ernst Nelson (media 5.0), Canepa Sagl, di Prato Sornico; 2° premio, Venti Pa-scal (media 4.9 - pratica 4.6), Milani Giovanni SA, di Ludiano; 3° premio: Cevola Pierluigi (media 4.9 - pratica 4.5), Antonini & Ghidossi SA, di Bellinzona.Il premio Giorgio Galgiani, per il miglior risul-tato ottenuto durante i corsi interaziendali presso il CFP, è stato assegnato a Frusetta Paolo (media 5.2), Desig SA, di Castro.

G randi cambiamenti a Ticino Infor-matica: la rassegna, aperta ieri al Palazzo dei congressi di Lugano

che si protrarrà fino a venerdì 16 ottobre, si rinnova trasformandosi in un punto di incon-tro per discutere e per capire. Tanti semina-ri in cui si parlerà delle macro tendenze che influenzeranno la tecnologia che ci circonda ogni giorno, sul posto di lavoro, a scuola e a casa. L’interazione con il pubblico non si li-miterà ai convegni, ma proseguirà anche nei punti di incontro con le aziende. L’ingresso sarà gratuito, e libero per tutti.

Microsoft presenterà, in anteprima, Windows 7, e Google verrà a spiegare la sua strategia sulla scia delle polemiche e del dibattito sulla privacy connessa al suo servizio di mappatura fotografica di tutta la Svizzera. La manifesta-zione si appoggerà anche su altri importanti protagonisti, come le strutture di formazione e ricerca, con contributi di USI, CSCS e SUPSI, che sono contemporaneamente osservatori

dello sviluppo informatico, e attori tramite l’at-tività di ricerca.

Tutto questo crea un clima costruttivo, a dispetto della congiuntura, che facilita l’inse-diamento di nuove imprese nel nostro Can-tone. Ed è forse questa la grande novità di quest’anno, talmente importante da indurre gli organizzatori a fare evolvere il nome della ma-nifestazione, che diventa Ticino Informatica e Startup, ovvero, la culla dell’innovazione, la tre giorni delle nuove imprese. Dobbiamo tutti av-vicinarci alle imprese che nascono, per scopri-re l’innovatività che sta dentro ognuno di noi, e che determina la nostra vitalità e creatività.

Ticino informatica e Startup

La culla dell’innovazione

InfoTicino Informatica e startupPalazzo dei congressi, Lugano14-16 ottobre 2009www.ti-info.ch

Attualità

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16 15 ottobre 2009 il LavoroEtà d'argento, a cura dell’Associazione Anziani Pensionati InvalidiAAPI

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Editoriale

Minareti... i problemi sono ben altri

GiaCOmO FaLCONi*

I l 29 novembre del 2009 le cittadine e i cittadini svizzeri, sa-

ranno chiamati alle urne per pronunciarsi sull’iniziativa che chiede di vietare la co-struzione di minareti.L’AAPI (Associazione An-

ziani e pensionati dell’OCST) è per la libertà religiosa, motivo per cui non condivide lo scopo dell’iniziativa.L’esito della votazione è comunque

molto incerto e potrebbe anche risul-tare clamoroso. Ciò è dovuto al fatto che le preoccupazioni della gente van-no oltre la struttura stessa del minare-to. Sono disagi che la gente riscontra nella quotidianità.Assistiamo ad un lento ma continuo

sgretolamento dei nostri valori stori-ci. Nel nome della libertà individuale, dell’apertura, della tolleranza, offu-schiamo la nostra identità civile e re-ligiosa, favorendo automaticamente altre culture.Pensiamo ai crocifissi negli edifici

pubblici, al velo concesso al personale

negli ospedali, alla sostitu-zione della croce svizzera sulla maglia della squadra nazionale di calcio, al ten-tativo di sopprimere l’ora confessionale di religio-ne nelle scuole, alla festa federale di ringraziamen-to quasi dimenticata, alla «Dichiarazione di fedeltà» alle leggi, invece del «giu-ramento» come avviene a

Palazzo federale.E cosa dire degli oggetti della cultu-

ra consumistica che sostituiscono il Santo Natale, il Presepe, San Nicolao e anche la ricorrenza dei defunti?La maggioranza della popolazione

svizzera non accetta questo decadi-mento storico-culturale.Il nostro modello di vita si basa sui

diritti umani, su identità e conquiste democratiche acquisite in secoli di storia (segnato anche da guerre). L’or-dinamento dello Stato democratico, le tradizioni e le abitudini locali, devono essere mantenute, come pure, accet-tate da parte di ogni persona che de-sidera vivere nel nostro Paese.Non è perciò il minareto che preoc-

cupa la gente, ma ciò che è indispen-sabile per la convivenza pacifica nella (nuova) società multietnica d’inizio mil-lennio: ossia identità e integrazione.Indipendentemente dall’esito dello

scrutinio, questa votazione ha quindi il pregio di aprire un discorso approfon-dito sulla «globalizzazione delle cultu-re» (in atto in tutta Europa). Emerge la disponibilità al dialogo e alla condivi-sione, come pure una chiara volontà popolare di mantenere fedeltà alle proprie origini.L’anziano vive una situazione di

smarrimento, in quanto, i valori sui quali ha costruito la propria vita ven-gono relativizzati. Egli non può rima-nere indifferente.La nostra Associazione, testimone di

un passato ricco di patrimonio umano e religioso, s’impegnerà per trovare delle risposte.Non le cercheremo nei numeri di una

votazione, ma nella matrice cristia-na, elemento costitutivo, irrinuncia-bile della storia e della cultura della Svizzera.

*presidente cantonale AAPI

I n s e r z i o n e

L'AAPI su Radio Fiume Ticino

La trasmissione «EVERGREEN», curata dal segretario cantonale Claudio Franscella a nome della nostra Associazione, è ripresa sulle frequenze di radio Fiume Ticino. Ever-green va in onda ogni mercoledì alle 18:50 (con replica alla domenica alle 8.00) .Le frequenze sono:

Bellinzona, Blenio, Leventina e Riviera: 90.6

Locarnese e Vallemaggia: 100.5 e 107.1

Luganese: 100.0

Grigioni italiano: 93.0

L ’ AAPI si compli-menta con la si-gnora Maria Lu-

isa Delcò di Ruvigliana per la recente nomina quale vice presidente della Federazio-ne svizzera dei Pensionati. La decisione è stata presa durante l’ultima assemblea del 10 settembre 2009. La signora Delcò sostituisce in questa importante funzione il signor Franco Sartori di Bellinzona. L’AAPI ha quindi l’onore di essere ancora rappresenta-

ta ai vertici di questo impor-tante consesso nazionale.Ringraziamo di cuore il si-

gnor Sartori per l’importan-te lavoro svolto in nostra rappresentanza all’interno della Federazione naziona-le, mentre alla signora Del-cò formuliamo gli auguri di successo e soddisfazione

nello svolgimento di questa nuova at-tività.

L’Ufficio Presidenziale AAPI-OCST

Federazione svizzera dei pensionati

Maria Luisa Delcò nuova vice presidente

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1715 ottobre 2009 il Lavoro

Pubblichiamo integral-mente qui di seguito l’interrogazione par-lamentare di Claudio Franscella e cofirmatari, inerente l’utilizzo degli spazi scolastici canto-nali da parte degli anzia-ni e degli invalidi.

Il vecchio regolamento per l’uso degli spazi scolastici e degli impianti sporti-

vi dello Stato, in vigore dal 5 agosto 1997 al 30 giugno 2009, decretava a proposito delle tasse di affitto che «Gli spazi e gli impianti sportivi sono messi GRATUITAMENTE a disposizione del-le attività per utenti minorenni, giova-ni, anziani e invalidi)».Una norma voluta dal Consiglio di

Stato di allora per stimolare e aiutare le società sportive e i nostri giovani, ma pure le associazioni e le fonda-zioni che si occupano dei numero-si anziani e degli invalidi del nostro Cantone.Con parecchia sorpresa dobbiamo

però costatare che il nuovo regolamen-to, in vigore dal 1° luglio 2009, concede sì la gratuità degli spazi cantonali, delle palestre e delle piscine alle attività or-ganizzate nell’ambito dei programmi Gioventù e Sport, nonché quelle pro-mosse in ambito federativo con gio-vani in età inferiore ai 20 anni, ma non concede più la gratuità o un eventuale riduzione, per le attività promosse a fa-vore degli anziani e degli invalidi.Come è ben facile capire, questa de-

cisione sta mettendo in grossa difficol-tà tutte le associazioni e le fondazioni che si occupano di anziani e invalidi. In effetti numerosi corsi di formazione e movimento, a beneficio degli over 60, arrischiano fortemente di non po-ter più essere organizzati. E tutto que-sto a scapito dell’autonomia e della qualità di vita dei nostri anziani.Siamo pure sorpresi dalla poca sen-

sibilità da parte dell’amministrazione cantonale nei confronti di questa de-licata fascia d’età. A questo proposito cito un estratto della lettera della se-

zione amministrativa del 25 settembre 2009, indi-rizzata a tutte le direzioni scolastiche: «Il Consiglio di Stato…pur giudican-do importante l’impegno profuso nell’organizza-zione delle attività per gli anziani ritiene che le tasse di partecipazione presenti nel Regolamento per l’uso degli spazi scolastici e de-

gli impianti sportivi dello Stato siano assai contenute da non essere possi-bile procedere ad ulteriori sconti». Affermazioni che contestiamo deci-

samente.Da molti anni e sino ad oggi- grazie

alla disponibilità delle Scuole medie del Cantone, e vista la grande richie-sta della popolazione anziana ticine-se- diverse associazioni di auto-aiuto hanno sviluppato con successo nu-merosi corsi di informatica, apposita-mente pensati per anziani con l’obiet-tivo principale di meglio integrarli alla società moderna. Con l’applicazione del nuovo regola-

mento la maggior parte di queste as-sociazioni sarà però costretta a dover limitare l’offerta sino a giungere alla sospensione di questi corsi. In effet-ti se si dovessero assumere tutti gli oneri previsti dal nuovo regolamento, i costi a carico dei partecipanti aumen-terebbero in maniera evidente e poco sostenibile.Concretamente: il costo di affitto

dell’aula di informatica con il nuovo regolamento è di fr. 100.- per unità di-dattica. Un corso iniziale di informati-ca (word o internet) dura 12 lezioni di due unità didattiche per lezione, che equivale ad un costo di affitto di fr. 2’400.- per corso. Se aggiungiamo il costo dell’insegnante (fr.50.- per unità didattica equivale a fr. 1200.-) e i costi amministrativi (fr. 400.-), il costo tota-le del corso ammonta a fr. 4000.-. Se pensiamo che i corsi sono frequentati, in media, da 8/10 partecipanti a vol-ta, la tariffa individuale da applicare ai partecipanti sarebbe di circa fr. 400.- (al posto degli attuali fr. 250.-).

Queste cifre sono difficilmente soste-nibili dalla maggior parte delle perso-ne in AVS e non rispecchiano quanto contemplato nei mandati di prestazio-ne, che prevedono di fornire tali pre-stazioni ad un costo accessibile alla popolazione anziana.E stesso discorso lo si potrebbe poi fare

pure per le attività svolte in palestra.È poi utile far osservare che in data

29 aprile 2008 il Governo, sollecitato da un’analoga nostra interrogazione, ribadiva che non era nella sua inten-zione mettere in difficoltà le associa-zioni di volontari con la modifica del regolamento in questione, anzi il Con-siglio di Stato riteneva che «la modifi-ca va nell’interesse delle citate asso-ciazioni».Tutto e il contrario di tutto!Visto quanto sopra chiediamo quindi:1. Quali sono le motivazioni che han-

no spinto il Governo a cambiare dire-zione rispetto al passato?2. Il consiglio di Stato si è reso con-

to delle conseguenze negative che un simile Regolamento sta comportando per gli anziani e gli invalidi del nostro cantone (difficoltà di integrazione, emarginazione,….)?3. Se sì, quali rimedi intende adottare

a breve per non penalizzare così pe-santemente gli utenti, le associazio-ni e le fondazioni che si occupano di questa importante fascia della popo-lazione? 4. Il Governo, ad esempio, è dispo-

sto a concedere per gli spazi canto-nali, delle riduzioni alle associazioni e fondazioni della terza età, così come viene fatto per le attività sportive pro-mosse per i giovani di età inferiore ai 20 anni ? 5. In caso di impossibilità ad inter-

venire sul regolamento, il Consiglio di Stato è disposto a mettere a disposi-zione delle Associazioni o Fondazio-ni che non hanno scopo di lucro, altri spazi a prezzi adeguati per l’organiz-zazione di corsi di formazione e movi-mento per gli anziani?Rimaniamo quindi in attesa di una ri-

sposta in merito…e speriamo che la stessa giunga in tempi brevi!

Interrogazione parlamentare

Ingiustamente penalizzati gli anziani e gli invalidi

AAPIEtà d'argento, a cura dell’Associazione Anziani Pensionati Invalidi

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18 15 ottobre 2009 il LavoroEtà d'argento, a cura dell’Associazione Anziani Pensionati InvalidiAAPI

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durante la gita cantonale effettuata a Cremona il 9 settembre l’AAPI ha avuto la fortuna di interessare pure la stampa locale. Pubblichiamo qui di seguito un bellissimo articolo di Giovanni Borsella pubblicato recen-temente sul quotidiano di Cremona «La Cronaca».

GiaNNi BORSeLLa

I l presidente dell’Associazione Anziani e pensionati di impronta crisitiano-sociale del canton Ti-

cino Giacomo Falconi e il segretario Claudio Franscella erano entusiasti del centro storico di Cremona e dell’ac-coglienza fraterna in Cattedrale.Con loro duecentocinquanta ticinesi

arrivati con cinque bus.Mentre si disponevano nei banchi e

sulle sedie, il maestro Fausto Caporali al Mascioni garantiva un preludio ma-gistrale alla celebrazione eucaristica delle ore 10.«Nei nostri itinerari abbiamo inserito

non solo Cremona- ha detto il presi-dente- ma anche Caravaggio impor-tante come santuario regionale. Qui in piazza Duomo ci si rende conto come la storia bimillenaria della Città sia imponente come i suoi monumenti architettonici disposti con armonia a significare, dal punto di vista urbani-stico, la separazione dei due poteri:

stato e Chiesa, Municipio e Cattedrale in una frontalità simmetrica, destinati però a collaborare per il bene comu-ne. Per non parlare di quel genio lai-co del vostro patrono Sant’Omobono, mercante, sposato con due figli, che gli sono stati garantiti da una moglie querelante, probabilmente la sua pri-ma croce. Capisco benissimo il gran-de vescovo di allora Sicardo che, col Papa, gli ha garantito una carriera, come santo, così rapida come quella di San Francesco». Insomma un pre-sidente ben informato sulle vicende storiche di Cremona e sul loro signi-ficato. Ma lo è altrettanto anche il se-gretario cantonale Claudio Franscella, il giovane manager dei seimila asso-ciati con sede principale a Lugano e cinque sezioni a Mendrisio, Locarno, Bellinzona e Trevalli.Con loro, l’assistente don Emilio

Conrad.Prima della celebrazione il parroco

del Duomo mons. Ruggero Zucchelli ha espresso un cordiale benvenuto ai fedeli ticinesi.Nella sua omelia, don Emilio Conrad

si è detto preoccupato per le minacce alla vita umana e alla famiglia, per le strutture di male; poi ha attualizzato le «beatitudini» evangeliche capaci di garantire vita libera, autentica in terra e soprattutto nella patria celeste.Commovente il ricordo del proprio

Vescovo mons. Giacomo Grampa, durante la celebrazione in una diocesi diversa. La liturgia, i canti del tutto si-mili ai nostri, hanno sottolineato ancor più la comunione ecclesiale.

LocarnoGiovedì 15 otto-bre, ore 15, Casta-gnata, nel salone della Chiesa Sacra Famiglia - Saleggi a Locarno, in via S. Balestra. La manifestazione è gratu-ita. Giovedì 12 Novembre nella Chie-sa di S. Antonio a Locarno, alle ore 9 Santa Messa in suffragio del nostri cari defunti.

LuganoGiovedì 22 ottobre, ore 12, Salone Cosmo a Massagno (sotto il cinema LUX) maccheronata gratuita nonni-nipotini.Ore 11 celebrazione della Santa Messa, nella chiesa parrocchiale di Massagno.Ore 12 pranzo con gli allievi della Scuola dell’infanzia, ore 14 tombola e lotteria, ore 16 merenda. Iscrizioni: tel. 091 9102021, il prima possibile.

Tre Valli Gita a Budapest dal 21 al 25 maggio 2010, bus da e per Milano Malpensa, volo di linea Milano Malpensa-Buda-pest e ritorno. Sistemazione hotel **** in centro, visite, ingressi, pranzi, cene, trasferimenti, tutto compreso.Costo: fr. 1.380 (camera singola fr. 180 a persona).Iscrizioni telefonando allo 091 8730120, OCST Biasca, il più presto possibile, per dare l’adesione di mas-sima.

Agenda

B en 38 sono stati i parte-cipanti al soggiorno di Cattolica che si è tenu-

to dal 26 agosto al 4 settembre, sono stati contagiati da un bel-lissimo sole e da tanta allegria. La città della riviera Romagnola ha offerto moltissimi eventi (con-certi, mercatini, spettacoli) che hanno dato ampia soddisfazio-ne agli amici dell’AAPI. Un sog-giorno ben riuscito anche grazie all’abilità e alla competenza della signora Claudia Righetti che è riuscita ad intrattenere gli ospiti nel migliore dei modi.Al rientro, oltre ad un invidiabile

abbronzatura, ogni partecipante ha quindi portato con sé il ricor-do di un indimenticabile soggior-no in sana compagnia.

Soggiorni cantonali 2009

Folta partecipazione al soggiorno di Cattolica

Parlano di noi

La Cattedrale di Cremona conquista 250 ticinesi

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1915 ottobre 2009 il Lavoro

Stranieri

Dall’integrazione alla coesione

I l Consiglio federale ha preso atto del rapporto sulla politica d’integrazione degli stranieri della Conferenza tripartita

degli agglomerati (Cta) da cui risulta la neces-sità di mutare la politica attuale d’integrazione degli stranieri verso una politica di coesione sociale. Il finanziamento resta incerto.

All’inizio dell’estate la Cta (la piattaforma po-litica della Confederazione, dei Cantoni, del-le città e dei comuni) ha adottato il rapporto nell’ambito delle audizioni regionali. Il nostro sindacato Syna ha potuto prendere posizione in merito. Il valore di questo rapporto è di pre-sentare una visione pertinente e innovativa del-la futura politica svizzera per l’integrazione.

Vanno particolarmente evidenziati alcuni punti. La visione della politica d’integrazione non

va più orientata verso la gestione dei problemi e delle mancanze ma sulla valorizzazione delle risorse potenziali già presenti. L’integrazione, ora considerata un processo reciproco che coinvolge popolazione svizzera e straniera, implica la sensibilizzazione della popolazione residente ad adattarsi alle diversità e l’incita-mento dei migranti al rispetto della nostra Co-stituzione. Bisogna concretizzare la mutazione tra

politica d’integrazione e politica di coesione della società per limitare l’impatto dell’evo-luzione sociale odierna, agente fragilizzante della coesione. Il riconoscimento dei campi d’azione prioritari: formazione, lavoro e inte-grazione sociale, temi sempre all’ordine del giorno per Syna. È necessario riconoscere che le discri-

minazioni ostacolano l’integrazione e di con-seguenza proporre una legislazione per pro-teggere la sfera privata. Secondo l’Accordo sulla libera circolazione delle persone (Alc) non è possibile che i cittadini provenienti da uno Stato dell’UE/AELE siano sfavoriti rispetto agli svizzeri e quindi non si può imporgli dei programmi di integrazioni come invece avvie-ne per le presone proveniente da Stati terzi. Questa politica è ancora accettabile?

Lo scopo finale è di modellare delle leggi-quadro sulla coesione sociale per evitare che l’integrazione sia solo mirata a gruppi deficitari della popolazione straniera.

Parliamo di finanzeLa Cta propone un aumento di 130 milioni di

franchi per la realizzazione delle raccomanda-zioni del suo rapporto suddivisa tra appren-dimento della lingua, formazione, introduzione di un sistema di accoglienza e di prima infor-mazione obbligatoria, sviluppo dell’interpre-tariato, centri di competenza e promozione dell’integrazione sociale.

Vale certamente la pena di sostenere questo investimento. Solo con la coesione sociale si otterrà una società e un’economia equilibrate. A.M.C.

Disoccuoazione in aumento

Urgono misure urgenti

La crisi sul mercato del lavoro elveti-co è profonda, il numero di disoccupati è in aumento e sono quasi 155’000 le persone coinvolte – senza alcuna fine in vista. Al termine dell’anno, il numero delle persone senza impiego toccherà i 200’000, l’anno prossimo la disoccupa-zione raggiungerà punte di 250’000. Un numero mai raggiunto prima.

aNGeLa CaRLuCCi*

S ono necessarie solide prestazioni dell’assicurazione contro la disoccu-pazione per contenere le paure dei

dipendenti di fronte alla crisi. Questo flagello colpisce soprattutto i giovani. Syna esige del-le misure urgenti che consistono nel portare a 520 il numero dei giorni in cui le lavoratrici ed i lavoratori, che hanno perso o perderan-no il loro posto di lavoro, possono percepire le indennità di disoccupazione. Inoltre, Syna richiede l’estensione dell’indennità per lavoro ridotto (Ilr) a 24 mesi.

Estensione dell’indennità per lavoro ridotto Viste le pessime previsioni sul mercato del lavoro è imperativo che il Consiglio federale metta subito in atto l’estensione dell’indennità per lavoro ridotto a 24 mesi. Ora è necessario tener alta l’occupazione ed evitare, che la crisi congiunturale crei problemi strutturali sul mer-cato del lavoro. Con il lavoro ridotto, le com-petenze dei dipendenti restano a disposizio-ne delle aziende ed i dipendenti continuano a mantenere la propria employability, vale a dire la capacità di lavoro.

Aumentare da 400 a 520 il numero dei giorni indennizzati

Dopo la prima ondata di licenziamenti, molti lavoratori temporanei, impiegati nell’industria

dell’esportazione, e molti giovani non hanno più nulla. In questa situazione di deterioramen-to i disoccupati hanno bisogno di più sicurez-za e stabilità. Con il protrarsi della crisi, essa si estenderà al mercato interno e quindi nei set-tori della costruzione e della ristorazione, che a loro volta inizieranno a licenziare.

Syna richiede dunque delle misure urgenti limitate nel tempo che si basano sul prolunga-mento dei giorni di indennizzo da 400 a 520. Lo scopo è di evitare che, durante questo anno e l’anno prossimo – in piena recessione e senza la minima possibilità di trovare lavoro – miglia-ia di lavoratori siano esclusi dalle prestazioni dell’assicurazione disoccupazione.

Primo effetto positivo di questa misura è il consolidamento del consumo dato che si man-terrebbe saldo, per un certo periodo, il reddito privato. Secondo effetto è l’integrazione nel sistema dell’assicurazione contro la disoccu-pazione della persona direttamente coinvol-ta. Al disoccupato viene data la possibilità di conservare la sua capacità di reinserimento sul mercato del lavoro grazie a delle misure di occupazione e di formazione. Va rilevato che le indennità di disoccupazione di 520 giorni non sono nulla di nuovo. Già in passato, tra gennaio 1997 e luglio 2003, per ben sei anni e mezzo, le indennità di disoccupazione veniva-no versate durante 520 giorni e solo dopo sei mesi di contributi e non dodici come oggi.

Per Syna è incomprensibile che il Parlamento svizzero, durante la sessione autunnale, abbia rifiutato l’aumento dell’indennità di disoccu-pazione. Se lo sviluppo economico continua come anticipato, l’estensione del periodo di riscossione tornerà al centro dei dibattiti.

*Delegata alle Politiche sindacali internazionali,

Politiche sociali e migrazione

Pagina a cura di Angela Carlucci - Sindacato Interprofessionale

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20 15 ottobre 2009 il Lavoro

aNGeLa CaRLuCCi

L e zone d’ombra della nostra economia mondiale sono la massimizzazione dei profitti, la speculazione finanziaria,

i flussi migratori, lo sfruttamento sfrenato del-le materie prime e tutto questo a scapito dei meno abbienti. In cifre assolute, la ricchezza mondiale aumenta e le differenze si moltiplica-no, risultando in una nuova povertà.

La mondializzazione del turbo-capitalismo, nemico di ogni comunione, ci ha proiettati in una crisi mondiale, ci ha gettati nella peggiore recessione dagli anni 30 del secolo scorso. Ma proprio in questa crisi piena di rischi, c’è spe-ranza. Dobbiamo riflettere e basarci sui nostri valori etici e utilizzare lo spazio (libero) politico sindacale per riformare l’economia. In occasio-ne della giornata mondiale del 7 ottobre 2009, abbiamo appoggiato dunque la campagna per il lavoro decente lanciata dalla Confederazione Sindacale Internazionale.

Per consentire lo sviluppo umano, il lavoro deve essere decente.

Le difficoltà che le lavoratrici ed i lavoratori devono affrontare per ottenere un lavoro digni-toso che contribuisca a rendere decorosa la loro vita, costituiscono un problema che su-pera tutte le frontiere nazionali e culturali. Per un sindacato moderno quale è Syna, che rap-

presenta la voce di 65.000 as-sociati, la solidarietà mondiale è determinante. Le pietre miliari della nostra agenda sono la di-gnità nelle condizioni di assun-zione e di lavoro, la formazione e i giovani, la salute, gli interessi economici e la società dell’in-formazione senza dimenticare la richiesta di standard inter-nazionali per gli investimenti di capitale umano, la promozione della salute e della sicurezza sul posto di lavoro, la lotta contro la discriminazione (razziale e di ge-nere), la povertà e l’esclusione sociale. Siamo per un processo di globalizzazione positivo, per un’economia mondiale equa e preoccupata della dignità uma-

na e della protezione ambientale.

Giustizia e solidarietà socialeLe strategie per il lavoro dignitoso presup-

pongono un forte dialogo tra i partner sociali, vale a dire tra forze governative, datori di lavo-ro e organizzazioni sindacali, sulle tematiche legate al mercato del lavoro ed alle politiche sociali. Efficaci processi e strutture di dialogo sociale offrono i mezzi per la protezione e lo sviluppo degli interessi dei dipendenti, pro-muovendo allo stesso tempo migliori condi-zioni di lavoro e di vita.

Per Syna, il lavoro dignitoso è una strategia per realizzare uno sviluppo sostenibile basato sulle persone ed è alla base di una società giu-sta, equa ed inclusiva, fondata sulla creazione di posti di lavoro, sul rispetto dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori, sull’accesso alla pro-tezione sociale e al dialogo sociale. Crediamo che il lavoro dignitoso sia centrale per l’elimi-nazione della povertà, per il miglioramento del-la vita di uomini e donne e per renderli in grado di vivere in pace e dignità. L’equità sociale può esser realizzata solamente attraverso la solida-rietà di pensiero e di azione, qui da noi come nel resto del mondo.

InfoAngela M. CarlucciDelegata alle politiche sindacali internazionaliPolitiche sociali e [email protected] www.wddw.org

Giornata mondiale per il lavoro dignitoso

Imperativo creare posti di lavoroin tutto il mondo

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Sindacato Interprofessionale - Pagina a cura di Angela M. Carlucci*

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2115 ottobre 2009 il Lavoro

A pesar da difícil situação económi-ca Coop aumenta os salários em 2010. É encorajador que Coop tam-

bém este ano aumentou o salário mínimo em relação a outras categorias de salários mais elevados. Syna como parceiro social da Coop congratula-se com o resultado.

Salários de até 4.500 francos terão um au-mento geral de 40 francos. Para os rendimen-tos acima a Coop concede reajustes de 0.75 por cento. Em relação,aos três salários mais baixos os três são aumentados 100 francos. Coop, contribuindo assim para compensar o aumento maciço dos prémios de seguro de saúde – e para a conservação dos salários.

Valorização do trabalho

Apesar das sombrias previsões económicas, inflação zero, os reajustes salariais conce-didos pela Coop são um passo na direcção certa. Assim, o concessionário segundo ma-ior distribuidor retalhista na Suíça reconhece

o desempenho dos funcionários e sinaliza: Mesmo em tempos difíceis, o trabalhador teve reconhecimento do seu trabalho. E com os au-mentos salariais à Coop dá uma contribuição directa para a luta de sua própria crise: porque melhora o humor entre os consumidores, ape-sar dos momentos críticos e reaviva a econo-mia suíça.

Para o sindicato Syna Coop agiu de forma justa.

Para maisinformações

Carlo Mathieu, Secretário CentralMobile 079 690 54 79

Os aumentos salariais na Coop

Para Syna um passo na direcção certa

ROGéRiO SamPaiO

D ia 9 de Outubro de 2009 a Secção portuguesa Asipor do sindicato Syna realizou no restaurante Al Ponte a

sua Assembelia Geral anual.A assembleia teve inicio as 16.30, com a lei-

tura da ordem de trabalhos lida pelo presiden-te da secção Sampaio. Seguidamente saudou os sócios e apresentou-lhe os convidados Rogério Sampaio e Manfred coordenador do secretariado de Lucerna.

Passou a palavra o Secretário Michele Pater-nostro que agradeceu a presença dos sócios e informou-lhe sobre o andamemnto do secreta-rido de Lucerna e sobre diversas informações relativas aos problemas da regiâo- Elogiou a forma empenhada como o novo coordenador Manfred tem dirigido o secretariado e pensa que foi encontrada a pessoa certa devido a sua sensibilidade pelos problemas dos sócios.

O Coordenador Manfred dirigiu-se aos sócios agardecendo a presença e disponibilizando-se

a apoiar todas as iniciati-vas dos sócios para que a região possa progredir e defender os interesses dos trabalhadores e dos postos de trabalhos.

Agradeceu o empenho dos sócios em diversas actividades como a parti-cipação na última manife-stação em Berna sobre o Trabalho e Segurança.

Seguidamente o secretário Michele apresentou Rogério Sampaio orador convidado para que em lingua portu-guesa informasse os sócios sobre diversas actividades do sindicato e sobre os di-reitos sociais no ambito do direito do trabalho, seguros sociais e juridicos.

Terminada a assembleia o presidente Sampaio con-vidou os sócios para um churrasco organizado pe-los membros da Comissão. Depois do belissimo jantar deu-se inicio a baile com o grupo da rádio do João Pereira.

Restame agradecer o convite e a foram simpatica como fomos recebidos.

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2315 ottobre 2009 il Lavoro

EditoreOrganizzazione cristiano-sociale ticinese

Redazione e amministrazione Responsabile: Benedetta RigottiIn redazione: Maurizia Conti

tel. 0919211551 ; fax 0919242471via Balestra 19, 6900 [email protected]

StampaCorriere del Ticino SaVia Industria, 6933 Muzzano

PubblicitàPublilavoro SaglVia Balestra 19, 6900 Lugano, tel [email protected]

Tiratura confermata REMP40'672 copie

Consiglio esecutivo- Presidente: Romano Rossi- Vicepresidente: Bruno Ongaro

- Membri:Carla Albertoli, Fausto Leidi, Gianfranco Poli, Roberto Poretti, Enrico Pusterla, Meinrado Robbiani, Flavio Ugazzi

Segretario cantonale e copresidente Meinrado Robbiani

Segretario amministrativoFausto Leidi

Vicesegretari cantonaliNando Ceruso, Renato Ricciardi

Segretari regionaliLugano Dario TettamantiMendrisio Alessandro MecattiSopraceneri Paolo LocatelliTre Valli Giancarlo Nicoli

Via Balestra 19, 6900 Lugano

Giornale Aperto

Ho bisogno di chiarimenti circa la previdenza sociale per i frontalieri: ho sentito che non è più possibile fare il ricongiungimento dei redditi Italia-Svizzera a fini pensionistici. Volevo capire come fare quando dovrò chiedere la pensione? Cordiali saluti. davide C.

I n merito al suo quesito, occorre eviden-ziare alcuni punti: 1. La normativa vigente che regolamenta contribuzione e pensio-

namento per lavoratori assicurati in Svizzera ed in Italia, è data dai regolamenti comunitari dell’Unione Europea. Con l’UE la Svizzera ha firmato una serie di accordi bilaterali, entrati in vigore gradualmente a partire dal giugno 2002, che tutelano i lavoratori, in particolare:

2. La normativa comunitaria in materia di sicu-rezza sociale si propone di tutelare i lavoratori subordinati e autonomi, i pensionati, gli studen-ti, i turisti ed altre categorie di persone nell’eser-cizio del loro di diritto di libera circolazione. Tale normativa mira innanzitutto a prevenire la perdi-ta di parte o di tutti i diritti in materia di sicurezza sociale nel momento in cui ci si sposta da uno

Stato membro dell’Unione ad un altro.3. Le disposizioni comunitarie non sostitu-

iscono i diversi sistemi nazionali di sicurezza sociale con un sistema unico europeo. Infatti, i regimi nazionali di sicurezza sociale variano notevolmente da un Paese all’altro e le dispo-sizioni comunitarie sulla sicurezza sociale non hanno come obiettivo quello di armonizzarli.

4. In altri termini, ciascuno Stato membro è libero di decidere chi siano gli assicurati ai sensi della legislazione nazionale, quali pre-stazioni erogare, a quali condizioni e secondo quali modalità di calcolo, nonché l’entità dei contributi da versare.

5. Per conseguire il diritto alle prestazioni previdenziali a carico e secondo la legislazione di ogni Paese, è possibile sommare gli spez-zoni di carriera compiuti nei vari Paesi di occu-pazione. Questa è la cosiddetta totalizzazione dei periodi assicurativi che consente il mante-nimento dei diritti in corso di acquisizione. Nel suo caso avendo un periodo lavorativo in Italia ed uno in Svizzera, avrà diritto a ricevere due trattamenti pensionistici, a condizione di per-

fezionare i requisiti stabiliti dalle singole leggi. Attualmente la legge Svizzera prevede il pen-sionamento al compimento dei 65 anni per gli uomini e 64 per le donne (con possibilità di an-ticipare di uno o due anni, con riduzione della pensione spettante nella percentuale del 6,8% per ogni anno di anticipo), a condizione di ave-re versato almeno un anno di contributi. La legge italiana prevede invece il pensionamento di vecchiaia all’età di 65 anni per gli uomini e 60 per le donne, con un versamento contribu-tivo di almeno 20 anni, ed un pensionamento di anzianità, che si perfeziona raggiungendo la «quota» di 95 sommando ad un’età minima di 59 anni 36 anni di contribuzione. Grazie al si-stema della totalizzazione, il periodo lavorativo in Svizzera le servirà per perfezionare i requisiti contributivi previsti dalla legge italiana (20 anni per la vecchiaia e 35 per l’anzianità).

Vista la complessità della normativa, passi nei nostri uffici, per valutare meglio la sua si-tuazione previdenziale.

Roberto CrugnolaPatronato Inas Cisl Frontalierato Svizzera

Fedeltà all’OCST��In questo mese di ottobre due colleghi festeggiano im-portanti traguardi lavorativi. Dario Tettamanti, segreta-rio regionale del Luganese è all’OCST da ben trent’anni.

Iniziò l’attività da giovanissimo in cassa malati dal 1968 al 1974. Il 1° ottobre del 1979 venne assunto come addetto al ser-vizio esterno nel settore abbigliamento al segretariato regionale di Lugano. Nel 1990 è stato nominato segretario regionale del Luganese, importante incarico che svolge con grande competenza. Ricopre anche

cariche di presidenza e segretariato in numerose com-missioni paritetiche e partecipa alle trattative contrattuali dei diversi settori professionali.Luca Camponovo responsabile canto-nale dell’amministrazione della Cassa Disoccupazione OCST, festeggia il tra-guardo dei venticinque anni di attività. Iniziò nell’ottobre del 1984 come re-sponsabile della sezione CD a Chiasso, dal ‘96 al ‘98 assunse la funzione di responsabile di Euromoda, dal febbraio del 1998 è il responsabile cantonale della nostra cassa disoccupazione, funzione che svolge con grande profes-sionalità e disponibilità. Ad ambedue la riconoscenza del-la grande famiglia OCST e l’augurio di continuare ancora a lungo il prezioso servizio a favore di tutti gli associati.

Auguri��• a Pio Pifferini, socio AAPI Locarno, apprezzato collega per lunghi anni, addetto al settore sindacale e poi alla cassa malati, che il 22 settembre scorso, attorniato dai suoi cari, ha festeggiato il bel traguardo dei settant’anni.

Felicitazioni��• a Laudina Maria e Fraga Maduro Jorge, soci segr. Men-drisio, per la nascita della secondogenita Alyssia alla qua-le auguriamo ogni bene.• a Noureddine Khalfallah, socio settore Edilizia, e alla moglie Giovanna, per la nascita di Omar Tlili, con l’augu-rio di un futuro ricco di ogni bene.• a Vanessa Camponovo di Mendrisio, socia segr. Men-drisio, che il 10 ottobre si è unita in matrimonio con Gio-vanni Lurà.• a Giorgio Caldelari, socio segr. Tre Valli, ed alla moglie Zulma, per la nascita di Giona Inti, con tanti auguri.• a Krstic Triso, socio sez. Autorimesse, ed alla moglie Mira, per la nascita di Nikolas, con l’augurio di un futuro felice.• a Chiara Tutino e Davide Tettamanti, socio segr. Lugano, che sabato 26 settembre, si sono uniti in matrimonio. • a Raffaele Bari di S. Bartolomeo, socio Edilizia Lugane-se, e alla moglie Rosa Maria Mancassola per la nascita di Matteo, con tanti auguri, accanto alla sorella Clara.• agli associati Paolo Rizzi e Simona Malacrida, per la nascita di Emanuele, con l’augurio di un futuro felice.

Condoglianze��• all’amico Renato Giacomini, associato da lunga data

all’OCST, dove ha ricoperto la carica di Presidente della sezione Edili, ai figli e familiari tutti, per la prematura di-partita della cara moglie e mamma. • alla moglie Antonia, ai figli Angelo, Maria Pia, Carmela, Stefania e familiari tutti per la morte del loro caro con-giunto e fedele associato Luigi Soldini di Coldrerio.• alla sorella Aldina Lonati di Mendrisio, socia, al figlio Giuseppe, ai familiari tutti, per la scomparsa della loro cara congiunta Erina Ronchetti, socia AAPI Lugano.• ad Annamaria e Elena Albisetti di Mendrisio, socie se-zione AAPI, per la morte della mamma, rispettivamente suocera, Marta Albisetti.• a Giuseppe Oddo di Porto Ceresio, socio segr. Mendri-sio, per la morte del fratello Carmelo.• al marito Walter, socio AAPI Luganese, alla figlia Aline, ai familiari tutti per la scomparsa della loro cara congiunta Maruska Piani-Camenzind.• alla moglie, ai figlio, ai familiari tutti, per la tragica e prematura scomparsa del loro caro congiunto Luciano Morandi, socio segretariato del Luganese, sezione Pittori.• alla mamma Agnese, al marito Pierluigi, ai figli Sara e Curzio, ai parenti tutti, per la prematura scomparsa della loro cara Marilena Canetti, socia segr. del Sopraceneri.• al compagno Luigi Bernasconi, socio AAPI, al fratello Mauro, socio settore Orologi, ai familiari tutti, per la scom-parsa della loro cara congiunta Maria Pia Regazzoni.• a Graziano Maffi, socio segr. Luganese, e familiari tutti, per la scomparsa del caro papà Giuseppe.

Le Domande dei Lettori

Sicurezza sociale e sistema unico europeo

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