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3° PARTE

SEGUITO e CONCLUSIONE.La Luce, sorgente di conoscenza, è la portaaperta per una avventura interioreappassionante.

Daniel STIENNON

Il contenuto dei numeri 4, 5 e 6 di UniversoEnergia Fosfenica deriva in origine dallepagine create appositamente per facilitarele ricerche del sito fosfeni.com sui motoridi ricerca come Google. Ma di fronteall’interesse suscitato da questiredazionali, abbiamo deciso di ampliarli edi presentarli così arricchiti in questacollezione Universo Energia Fosfenica.

Benché si tratti di condensati, essipotranno permettere ai fosfenisti di avereun altro approccio ai legami che potrebberoesistere tra il Fosfenismo e le altrediscipline.

Questi piccoli dossier a tema non sonoesaustivi e vi invitiamo a contribuire al lorosviluppo così come alla creazione di altritemi che potreste avere a cuore.

Per questo non esitate a contattarciattraverso il modulo “contatto” del sitoInternet per inviarci i vostri suggerimenti o ivostri articoli.

Numero

6Numero

6

EDITORIALEEDITORIALE

Le Edizioni PHOSPHÉNISME sono state create per diffondere l’opera magistrale e le scoperte della conoscenza di uno dei più grandi maestri iniziati

della nostra epoca.

Daniel STIENNONUn solo obiettivo, una sola missione:

proteggere e preservare l’opera del Dr LEFEBURE per le generazioni future.

Pubblicazione:Edizioni PHOSPHÉNISME

Direttore della pubblicazione:STIENNON Daniel

Redattore capo: STIENNON Daniel

Traduzione: MILONE Paola

Lay-out / Stampa:Edizioni PHOSPHÉNISME30330 LA BASTIDE D’ENGRAS

Marchio depositato all'INPIDistribuzione: VPC & INTERNETDeposito legale: A pubblicazioneStampato in FranciaRCS Parigi B 339 614 463N° SIRET: 339 614 463 00034N° ID Intracomunitario: FR21 339 614 463N° formazione continua: 11 75 23430 75

La riproduzione totale o parziale di articoli,immagini e più in generale del contenutopubblicato in questa rivista "UNIVERSOENERGIA FOSFENICA" senzaautorizzazione scritta delle EdizioniPHOSPHÉNISME, è vietata ai sensi dellalegge 11 marzo 1957 sulla proprietàletteraria e artistica.

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OM, LA VIBRAZIONEFONDAMENTALE DELLA VITA

OM

Il mantra OM, o pranava mantra, è il primo di tutti imantra. Il suo utilizzo è comune a varie tradizioni,per quanto lontane nel tempo e nello spazio, come

il buddhismo, lo zoroastrianismo o il druidismo celtico.E' a causa di errori di traduzione che questo fatto èrimasto nascosto.

Il mantra OM è una vibrazione e, poiché tutte levibrazioni sono per essenza un ritmo, può essereinteressante sviluppare questo concetto alla luce dellescoperte di un medico francese, il Dottor FrancisLEFEBURE. In effetti le sue scoperte in fisiologiacerebrale possono rivoluzionare la nostracomprensione dei meccanismi iniziatici.

Il Dr LEFEBURE ha studiato a lungo i rapporti tra i ritmidei fosfeni e i riti religiosi. I fosfeni sono tutte lesensazioni luminose soggettive, cioè quelle che nonsono direttamente causate dalla luce che stimola laretina. Corrispondono a ciò che gli oftalmologichiamano immagini di persistenza retinica o post-immagini.Con l'ausilio dei fosfeni, il Dr LEFEBURE ha messo inevidenza dei ritmi cerebrali sconosciuti fino ad allora.In effetti, esiste una relazione particolare tra i fosfeni ei ritmi del cervello, tra la luce e i ritmi.

I fosfeni si comportano in maniera ritmica: pulsano,vibrano, si alternano o oscillano. Prodotti dall'azionedella luce sul cervello, sono ad immagine del lavororitmico del sistema nervoso. Si adattano in manierasoggettiva ai ritmi del pensiero e permettono dimisurarli con precisione.

Nondimeno, i fosfeni hanno anche un'azione profondae misteriosa sul sistema nervoso. In effetti, se si

pensa nello stesso momento in cui si osserva unfosfene è, al contrario, il pensiero che tenderà aprendere i ritmi naturali dei fosfeni.Sono dunque i ritmi dei fosfeni che andranno adindurre i ritmi delle preghiere, dei canti, dei mantra odelle musiche sacre, generando nel corpo dellecorrenti di energia che si esteriorizzeranno con danzee posture.

Riassumendo, sono le preghiere con fissazione disorgenti luminose che sono all'origine di tutti i ritireligiosi.

Nel suo libro "OM e i mantra", il Dr LEFEBURE faun'analisi scientifica pertinente del mantra OM,mettendo in evidenza numerosi rapporti tra la fisiologiaumana e la sonorità del mantra OM.

Il mantra OM non è stato sviluppato per caso, e la suaanalisi da parte del Dr LEFEBURE apporta un bel po' diinformazioni sulle ragioni del suo sviluppo.

Estratto di "OM e i mantra":

ANALISI MORFOLOGICA DEL MANTRA OM

Studiamo qui il pranava mantra, o primo di tutti imantra, nella sua ortografia semplice di O e di M.Vedremo più oltre il suo secondo aspetto, che si scriveAUM. Notiamo peraltro da subito che la letterasanscrita A e la lettera U si pronunciano insieme comeil fonema [O], di modo che, qualunque sia l'ortografiaadottata, non ci sono dubbi che la vera pronuncia siaOM. E' quella che ci è stata indicata dal nostro maestrozoroastriano, Arthème Galip, e che ci è stataconfermata più di una volta da degli indù.

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Notiamo che la vocale [O] è ottenuta disponendo lelabbra in modo che assumano una forma più simile aquella di un cerchio di quanto non succeda perqualsiasi altra vocale; meglio ancora, incurvandoleggermente la punta della lingua verso l'alto, di modoche la cavità buccale sembra modellarsi intorno aduna sfera immaginaria.

Il solo fonema [M], pronunciato allo stato puro, è alcontrario ottenuto con il riposo completo di tutti imuscoli degli organi della fonazione: è il brusio abocca chiusa, labbra distese, velo palatale abbassato.

Noteremo che la disposizione delle labbra a cerchiogenera delle onde circolari nell'aria, ovvero le piùsemplici possibili. Tutto succede come se si facessecadere un cerchio orizzontalmente nell'acqua.

Queste onde circolari, centrate nella zona del punto dicaduta, assumono l'aspetto di una sinusoide, su unasezione verticale passante per questo punto; perquesto esse formano delle ondine sull'acqua. La formasinusoidale è la più semplice tra l'infinità dellepossibili forme di vibrazione, che sono semprenient'altro che dei complessi di sinusoidi, come sidimostra in fisica (con le "Serie di Fourier").

Cominciamo già a rilevare le opposizioni tra il fonema[O] e il fonema [M], perché nel corso della pronuncia diquest'ultimo, le labbra sono chiuse e l'aria è spintaverso le fosse nasali.

Queste costituiscono la cavità ossea più irregolaredell'organismo, a causa dei tre cornetti, molto torniti,che contribuiscono a filtrare l'aria durante larespirazione. Inoltre, i seni, principalmente quellimascellari e frontali, costituiscono delle casse dirisonanza dalle forme capricciose.

Di conseguenza, la vibrazione che sale dalla cordavocale e che segue questo tragitto, produrrà unmassimo di armoniche, e di note soprannumerarie, aseguito delle vibrazioni ossee che vanno a rinforzare levibrazioni aeree.

Ci si può fare un'idea dell'importanza delle vibrazioniossee nella pronuncia del fonema [M], posando unamano sulla fontanella anteriore di un neonato chevagisce. Osserviamo che il suo grido è molto prossimoal fonema [M], o più esattamente al fonema [N].

Il neonato fa dei "Ouinnn" molto prolungati, portandomolto in avanti il velo palatale, cosa che ha l'effetto direspingere l'aria verso il naso ancora di più del fonema[M].

Quando studieremo il valore dei fonemi in quantomantra, vedremo che l'aria così proiettata più in alto, favibrare più il seno frontale del seno mascellare.Essendo il primo più piccolo, restituisce un suono piùacuto, ed ecco perché il fonema [N] è molto prossimoal fonema [M], pur contenendo una maggioreproporzione di acuti.

Ora, quando si posa la mano sulla fontanella di unbambino che grida "Ouinnn", si rimane stupitidell'intensità delle vibrazioni percepite dal palmo.Quando più tardi la fontanella si sarà chiusa, levibrazioni del liquido cefalo-rachidiano soggiacentesaranno più forti perché la loro energia non può piùdisperdersi attraverso la fontanella. Rimangono quindiimprigionate, percorrendo la superficie della corteccia.Questa esperienza così semplice, mette bene inevidenza come il canto, in linea generale, è unostimolante della superficie del cervello, ma anchequanto la scelta di un mantra destinato ad essereripetuto ad alta voce ha la sua importanza perché ognifonema andrà a generare onde diverse chepercorreranno la corteccia e, per questo, potrannoinfluenzare il pensiero in un senso legato al suonoscelto.

Andremo a dare a questa nozione di opposizione tra lasemplicità del fonema [O], che è la più grandepossibile nell'ambito delle vocali, e la complessità delfonema [M], superiore a quella di tutte le altrevibrazioni del linguaggio, una base fisica esperimentale attraverso l'analisi all'oscilloscopiocatodico.

Il modello di oscilloscopio più conosciuto è latelevisione; quello che utilizzeremo è molto piùsemplice; l'antenna è rimpiazzata da un microfonodavanti al quale vengono vocalizzati i suoni daanalizzare.

Questi generano una corrente le cui vibrazioniappaiono sullo schermo sotto forma di curve. Con unacorretta disposizione degli elettrodi e una correttaregolazione, la curva che appare sullo schermo èesattamente quella descritta dalle molecole d'arianell'atmosfera.

L'aspetto sarà diverso a seconda della disposizionedegli elettrodi, così come le onde avranno un aspettodiverso in televisione a seconda che la telecamera siadiretta verso di essa, al di sopra, dall'alto di un aereo,o lateralmente.

Ora, per una certa disposizione degli elettrodi, ilfonema [O] si traduce sull'oscillografo catodico in uncerchio. Si può così controllare la perfezione della suaemissione sorvegliando la forma della figura e facendovariare la voce, fino a quando la forma non diventa uncerchio praticamente perfetto.

In quel momento, la vocale emessa è tipicamente una[O]. Per un'altra disposizione degli elettrodi, la formaemessa è una sinusoide, cioè la curva dell'onda.

Se ora analizziamo all'oscillografo catodico il fonema[M], cioè il brusio a bocca chiusa, otteniamo unquadrato molto preciso. Questo si apparenta con ciòche in elettronica viene chiamato "segnale quadrato".

L'analisi con l'oscilloscopio catodico ci porta dunque atradurre geometricamente il suono [OM] con un cerchio

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all'interno di un quadrato. Abbiamo così unaRISONANZA ANALOGICA perfetta tra il suono e laforma. Notiamo che questo ricorda anche la strutturadei mandala.

Esercizio di pratica dell'OM

Fate un fosfene, fissando la lampada fosfenica pertrenta secondi.

Chiudete gli occhi.Recitate il mantra OM.

Osservate l'influenza di questo mantra sui colori delfosfene.Il fosfene è più luminoso ?

Per informazioni più precise sulla recitazione delmantra OM, riferitevi all'opera del Dr LEFEBURE: "OM ei mantra, il nome naturale di Dio".

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FOTOGRAFIA DI FOSFENE,BAGLIORE DIFFUSO O UFO?

UFO

Gli UFO (oggetti volanti non identificati) sono ifenomeni aerei visti da testimoni o registrati sudifferenti supporti, e che non possono essere

identificati.

E’ impossibile affermare che tutti questi fenomeniabbiano la stessa origine. Non c’è assolutamenteunitarietà tra le testimonianze perché provengono dasorgenti diverse.

Tali osservazioni inspiegabili possono avere comeorigine:

• Degli errori di interpretazione: si identifica a torto unoggetto come una navicella extraterrestre.Generalmente questi oggetti sono: il pianeta Venere,dei meteoriti, delle nubi lenticolari, degli aerei, deipalloni-sonda, dei laser di discoteca, etc.• Delle illusioni ottiche: sole doppio o parelio, miraggidovuti al calore, etc..• Delle allucinazioni: il soggetto percepisce, inmaniera patologica, un'immagine che non esisterealmente.• Degli inganni: il soggetto mente in modo volontario.• Dei falsi ricordi: il soggetto immagina di aver visto unoggetto.• Dei fenomeni naturali rari: red sprites, blu jet, fulminea sfera, etc.• Delle immagini mentali: il soggetto ha una visioneche interpreta come un oggetto volante.• Dei visitatori venuti da un altro pianeta.

Le due cause più misteriose necessitano dispiegazioni supplementari.

1) Dei visitatori venuti da un altro pianeta

Per quanto romanzesca e attraente, questa teoria èmolto poco plausibile.

Prima di tutto, la teoria della relatività non consente diimmaginare un viaggio a velocità superiore a quelladella luce. Ci vorrebbero quindi dei secoli per viaggiareattraverso il cosmo.

Poi, è stupefacente che non si sia trovata la minimatraccia materiale (oggetto o artefatto) lasciato daiviaggiatori interstellari, quando migliaia di personeaffermano di essere state rapite dagli extra-terrestri, odi aver visto atterrare gli UFO.

Le diffusione di telefoni cellulari equipaggiati conmacchina fotografica avrebbe dovuto produrre unarecrudescenza degli avvistamenti UFO. Questo non èsuccesso.

Per concludere, alcuni scienziati, come il professorMeesen, hanno preso l'iniziativa di studiare i dati deiradar militari e civili e di confrontarli con gliavvistamenti UFO, in particolare durante le "grandiondate di UFO", come quella che ebbe luogo in Belgionel 1990.Non è stata scoperta alcuna correlazione tra gliavvistamenti UFO e le eco non identificate rilevate dairadar.

Nessuna di queste spiegazioni affossacompletamente la teoria delle visite extraterrestri, mabisogna ammettere che sembra piuttosto fantasiosa.

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2) Visioni o immagini mentali

Diverse dalle allucinazioni o da altri fenomenipatologici, le immagini mentali, o visioni, restanomisteriose agli occhi della scienza attuale. Le scopertein fisiologia cerebrale del Dottor Francis LEFEBURE,medico e ricercatore francese, permettono di capirequesti meccanismi in maniera scientifica. Grazie allostudio dei fosfeni, il Dottor LEFEBURE è riuscito amettere in evidenza alcuni meccanismi cerebraliresponsabili della creazione delle immagini mentali(visioni ipnagogiche che sopravvengonoall'addormentamento, sogni, visioni mistiche). I fosfenisono tutte le sensazioni luminose soggettive, cioèquelle che non sono direttamente causate dalla luceche stimola la retina.

Egli intraprese uno studio completo del prodigio solareche ebbe luogo a Fatima (Portogallo) il 13 ottobre 1917.Tra le testimonianze, si può citare la percezione daparte di numerosi testimoni di una sfera di luce cheattraversava il cielo, o ancora la percezione di piccolesfere di luce che cadevano dal cielo come fiocchi dineve e che scomparivano a contatto con il suolo o trale mani delle persone che cercavano di prenderle.

Il Dottor LEFEBURE pensa che tali percezioni sianolegate ai ritmi dei fosfeni e spiega nel dettaglio questifenomeni nel suo libro: "Fosfenismo, nuovaspiegazione dell'origine delle religioni".

"Il più grande miracolo della Chiesa romana è stato ilprodigio solare di Fatima che si è manifestato davantia 70 000 persone. Per dieci minuti la folla ha visto ilsole che presentava dei movimenti anormali. Prima ditutto si è messo a tremare, poi si è oscurato.Successivamente, ha cominciato a dondolarsi nelcielo, a girare su se stesso, mentre i suoi raggiroteavano come i raggi di una ruota, poi è sembratoprecipitare sulla folla terrorizzata e risalire nel cielo.

E questo parecchie volte di seguito. Moltissimepersone ebbero delle visioni durante questi dieciminuti. Pioveva fino ad un momento prima. Ora, dopoquesto prodigio, il fango del sentiero e gli abitidivennero miracolosamente asciutti. Un luogotenentedi vascello fece una foto, sulla quale si constatò lapresenza di un oggetto che fisicamente non esisteva.Un professore di scienze, che era sul balcone, disse:"Ho visto, ma non me lo spiego". Un direttore digiornale antireligioso ripartì convinto e scrisse degliarticoli entusiasti.

Ora, basta raggruppare tutte le caratteristiche deifosfeni per ritrovare il grande miracolo di Fatima: lafolla crede di vedere dei movimenti nel sole perché loconfonde con il suo fosfene. Il tremore del sole è il suoritmo al sesto di secondo. Il suo oscuramento è ilfosfene negativo che si presenta all'inizio, anziché allafine, a causa della brutalità dello choc luminoso.

Le oscillazioni del sole sono il ritmo dei due secondidel fosfene, che può spesso innescarsi senzadondolamento della testa, perché il Mixaggio basta a

volte a provocarlo. Sotto l'effetto di altri esercizi diMixaggio, succede a volte che il fosfene si metta sia aroteare, sia a dare l'impressione di avanzare e diarretrare.

D'altra parte questi diversi movimenti del fosfenesolare si mettono in moto ancora più facilmente se,anziché guardare il sole, lo si guarda un po' sul lato, ese negli istanti precedenti si praticano deidondolamenti laterali della metà superiore del corpomentre si fissa il sole.

La maggior parte della folla ha percepito questi ritmiintensamente a causa della loro impennata perrisonanza telepatica."

Fotografia di fosfene (bagliore diffuso o UFO?)

Il bagliore diffuso, ultima fase del fosfene, presentadelle proprietà notevoli. Può essere fotografato epermette di vedere al buio gli oggetti fisici che loattraversano. Esso ha un'importanza capitale nellaproduzione delle visioni. Il bagliore diffuso apparecome una nube biancastra dai contorni poco definiti.Secondo i veggenti, è all'interno di questa nube checompaiono le visioni o i "flash" di veggenza. E' ancheciò che raccontarono i pastorelli di Fatima. La "Dama"era apparsa loro in una nube che assomigliava ad unfumo bianco.

Ne "L'Iniziazione di Pietro", il Dottor LEFEBURE fa unparallelo tra i fenomeni fosfenici e gli UFO.

"Sempre più numerose sono le persone che credonoche i fatti straordinari di Fatima debbano essereattribuiti ai dischi volanti. Si trovano persino dei pretiche pretendono che la Santa Vergine abbia utilizzatoun disco volante per manifestarsi.

Bisogna prima di tutto notare che la presenza di dischivolanti a Fatima, dischi considerati navicelleextraterrestri, non cambierebbe nulla al nostro punto divista: che sia la Santa Vergine, un disco volante o unaforza cerebrale umana ad essere stato il motoreprincipale del prodigio solare e dei fatti annessi, ilpunto per noi importante è che il legame tra lasorgente originale del fenomeno e la coscienza umanasia stata la sostanza fosfenica generata dallafissazione del sole.

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Ma bisogna riconoscere che si classificano sottol'espressione disco volante dei fenomeni alquantodisparati, tra i quali si trovano forse parecchi fenomenisconosciuti di natura diversa.

Ora, noi siamo obbligati a riconoscere alcunesomiglianze tra le descrizioni dei dischi volanti equello che conosciamo della sostanza fosfenica.

Ad esempio: "Questo oggetto, che poteva avere 25-30metri di diametro, si dondolava nell'aria, e mentreoscillava veniva dritto su di noi, in un silenzioassoluto. Dei poliziotti che erano accorsi constataronoche la cosa che planava ad un centinaio di metri sopradi loro, si dondolava." Parecchi altri testimoni, che nonsi erano messi d'accordo, l'hanno vista dirigersi versodi loro, "roteando e volteggiando come una foglia checade dolcemente da un albero." Infine, la campagnacircostante si tinse di rosso vivo e i muri bianchi dellafattoria divennero color porpora.

Non si può negare che questa descrizione assomiglifortemente, più in piccolo, al sole di Fatima: movimentivorticanti e dondolamenti, luce colorata sul terreno.Ci si può dunque chiedere se certi fenomeniclassificati come dischi volanti non siano in realtàdelle nubi di sostanza fosfenica."

Le spiegazioni del Dottor LEFEBURE applicate agli UFOsi uniscono a quelle di certi autori come BertrandMéheust, che parla di meraviglioso tecnologico, o

come C.G. Jung, che parla di mito moderno. In effetti,le visioni di carri di fuoco volanti o di angeli dalle alibianche sono altrettanti simboli del viaggio e dellacomunicazione tra i piani.Un punto di vista moderno sostituisce delle navicellespaziali a questo genere di immagini, e queste visionidi dischi volanti non sono forse anch'esse dellemetafore di viaggio tra i piani spirituali, il cielo, e i pianimateriali?

Esercizio con il bagliore diffuso

Fate un fosfene fissando la lampada fosfenica per 30secondi.Indossate la mascherina oculare.Osservate i diversi colori del fosfene fino alla suaestinzione.

Dopo circa un quarto d'ora compare il bagliore diffusosotto forma di nube biancastra dai contorni maldefiniti. Concentrate la vostra attenzione su undettaglio della nube. Esso diventerà più netto, piùluminoso, e subirà un'espansione. Se rimaneteconcentrati su un dettaglio della stessa zona,rimarrete probabilmente sorpresi dalla comparsa diun'immagine molto netta e molto breve.

Questa nube, chiamata bagliore diffuso dal DrLefebure, si percepisce molto bene anche con gli occhiaperti ed è facilmente trasmissibile per telepatia…

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Posizione che permettel'immobilizzazione dellatesta durante lafissazione della placca.

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NUOVA TECNICA PER LA DISLESSIA

PNL

La programmazione neurolinguistica arriva dagliStati Uniti. Fondata negli anni 70 da John Grinder,professore di linguistica, e da Richard Bandler,

studente di matematica, la PNL offre un insieme dimodelli che permettono di descrivere l'attività umana edi operare dei cambiamenti durevoli e profondi.

Quello che colpisce è il suo carattere universale: sortadi manuale di istruzioni del cervello, trova applicazionenell'impresa, a scuola, a casa. Molto pragmatica,permette agli sportivi di alto livello di migliorare leproprie prestazioni, ai genitori di educare i propribambini, all'impresa di formare il proprio personale allacomunicazione, alla negoziazione, all'eccellenza.

L'uomo agisce a partire da una rappresentazione chesi fa del mondo e non a partire dalle proprietà oggettivedi quest'ultimo: "La cartina non è il territorio".

Questa frase, spesso citata da Alfred Korzybski, siriferisce al fatto che ciascuno si costruisce unarappresentazione soggettiva del mondo che egliconsidera la realtà.

In effetti, i nostri cinque sensi possono immagazzinaremilioni di informazioni per volta, mentre consciamentenon ne possiamo elaborare più di 7 nello stessotempo. Per compensare, il cervello filtra i messaggisensoriali: li elimina, li deforma, oppure opera unageneralizzazione, in funzione della lingua che si parla,dei ricordi che si hanno, delle credenze, dei valori chesi sono adottati.

Ora, questa rappresentazione interna che ci facciamoin un certo momento è responsabile di cambiamentifisiologici che hanno un'incidenza sul nostrocomportamento. I modelli proposti dalla PNL cipermettono di prenderne coscienza, di modificare lenostre rappresentazioni e le risposte che questemettono in moto. Ci rendono anche più comprensibili lerappresentazioni degli altri.Il concetto chiave della PNL è la modellizzazione.Grazie ad essa è possibile installare un nuovocomportamento, nello stesso modo in cui si installa unnuovo programma sul computer.

La PNL è d'altra parte nata dalla modellizzazione diterapeuti fuori dal comune, come Milton Erickson.Bandler e Grinder hanno osservato le sue pratiche; nehanno estratto i principi essenziali, poi hanno costruitoun modello che permetteva di riprodurre efficacementei comportamenti osservati.

Nel campo dell'apprendimento, è sufficiente osservarele strategie adottate dagli allievi brillanti e farne unmodello.

E' così che, ad esempio, gli allievi che non hannoproblemi di ortografia hanno scoperto incidentalmenteche era meglio immagazzinare le parole comeimmagini piuttosto che come suoni. Ora, le immaginimemorizzate si trovano per la maggior parte di noi inalto a sinistra. Se la parola è stata immagazzinata nelposto giusto, la si ritrova facilmente al momentoopportuno.

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Ora, un medico francese, Francis LEFEBURE, aveva giàapportato delle soluzioni assolutamente originali alproblema dell'apprendimento, e in particolare a quellodella disortografia. Nel 1963 pubblicava "Il MixaggioFosfenico in Pedagogia", un'opera che dimostral'incidenza della luce sui processi mentali. Fissandopiuttosto brevemente una sorgente luminosa, si ottieneun fosfene, cioè una sensazione luminosa che persisteper più minuti.

L'apprendimento effettuato in presenza di tale fosfeneguadagna in efficacia. In effetti, il fosfene canalizzal'attenzione sul soggetto studiato, mentre favorisce leassociazioni di idee. In più, stimola tutti i tipi dimemoria. L'ortografia è la traduzione visiva di un

suono. Per la scrittura, la parola assume unadimensione cinestetica. La presenza del fosfenestimola questi tre canali sensoriali.

ESERCIZIO: MEMORIZZARE L'ORTOGRAFIA DI UNAPAROLAOsservate la parola di cui volete memorizzarel'ortografia.Fate un fosfene fissando la lampada fosfenica pertrenta secondi.Chiudete gli occhi o indossate la mascherina oculare.Proiettate la parola e il fosfene in alto a sinistra, perimmagazzinarli nella memoria visiva.

Scrivete questa parola più volte sotto fosfene.

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REGNO DISLESSIAEcco finalmente un'opera efficace, seria e utile per vincere la dislessia:- Con la descrizione dettagliata di un metodo e delle sue tecniche, concretizzate daesercizi direttamente applicabili.

- Con più di trent'anni di esperienza professionale, ecco un approccio pedagogico dialto livello che si appoggia su studi e ricerche in scienze umane e in neuro-scienze.

- I tre livelli presentati in questo libro preparano anche ad un solido apprendimentodella lettura e della scrittura ove la comparsa della dislessia è esclusa:

- il primo livello prepara il terreno… - il secondo livello installa l'apprendimento…

- il terzo livello addestra efficacemente ad una buona espressione scritta. Un libro pedagogico che consiglio agli insegnanti, e ai rieducatori del linguaggio.L'autrice: Stéphanie Schulze è la fondatrice de "L'Unità di Ricerca e di FormazioneNeuro-pedagogica", ed è la creatrice della "Pedagogia Relazionale attraversol'Immagine".

Libro in versione PDF, indownload sul sito Internet

www.fosfeni.com

Stéphane SCHULZE

REGNODISLESSIA

O COME VINCERE LADISLESSIA IN 30 SEDUTE

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FOSFENI, MIOFENE ED ENERGIA INTERIORE

QIGONG

Il Qigong è una ginnastica tradizionale cinese moltoantica che permette di controllare l'energiachiamata il Qi, o chi (pronunciare tci). Il postulato di

partenza è il seguente: l'energia dell'universo el'energia del nostro corpo interagiscono, si combinano.E' possibile stimolare questa energia e farla circolareper mezzo di movimenti, di respirazioni e divisualizzazioni.

Per i Cinesi, ogni malattia è prima di tutto un bloccodel chi. La guarigione sopravviene quando l'energiabloccata viene rimessa in circolazione. Lastimolazione del chi attraverso i meridiani, la ricercadell'equilibrio dell'yin e del yang, sono principi che siritrovano nella medicina cinese e nelle arti marziali.Alcuni considerano il Qigong come l'antenato comunead entrambi. Il Qigong medico risale a migliaia di anni prima dellanostra era. Proscritto in Cina durante la rivoluzioneculturale, torna ad essere accessibile al pubblicoverso la fine degli anni 70. Nel 1979 si svolge a Beijingil primo Seminario Nazionale di Ricerca Scientifica sulQigong, e lo stesso anno vede la fondazionedell'Istituto Nazionale di Qigong.

Alcuni studi realizzati in Cina, all'Ospedale KuanganMen di Beijing, hanno dimostrato l'incidenza delQigong sulla guarigione del cancro. Senza sostituirsialla chemioterapia, la pratica del Qigong aumentaconsiderevolmente le possibilità di guarigione,rendendola molto più rapida.

Se il Qigong ha incontestabilmente delle virtù curative,sono soprattutto gli effetti preventivi che ciinteressano. Favorendo la circolazione dell'energia, ilQigong impedisce la formazione di blocchi e permettequindi la conservazione della salute. Si è d'accordo nelriconoscergli i seguenti effetti benefici: più tono, piùflessibilità e più equilibrio, una sensazione dibenessere e di calma mentale, una potenzaaccresciuta di concentrazione e uno sviluppo dellafiducia in sé.

Ora, questi sono gli stessi effetti che si attribuisconoalla pratica del Fosfenismo. E quando due tecnicheconducono a risultati similari, il loro incontro crea unasinergia supplementare. La pratica del Fosfenismorende molto più attenti alle sensazioni. Favoriscequindi la presa di coscienza del proprio corpo, il che

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permette di progredire più rapidamente. D'altra parte,grazie ai fosfeni, la concentrazione sull'esercizio èfacilitata e la qualità della visualizzazione migliora.L'energia fosfenica rende la seduta molto piùtonificante e i risultati non si fanno attendere.Inversamente, la pratica del Qigong crea le condizionifavorevoli per il perseguimento del Fosfenismo.

I fosfeni sono tutte le sensazioni luminose che nonsono direttamente prodotte dalla luce che stimola laretina. I fosfeni possono essere prodotti con brevifissazioni di sorgenti luminose.

Come fare il Qigong con i fosfeni

Se praticate rivolti verso il sole, potete fare dei fosfenifissando il sole per qualche secondo attraverso unpezzo di stoffa.Togliete occhiali e lenti a contatto quando praticate conil sole. Potrebbero fare effetto lente e bruciarvi la retina.

Potete decomporre la pratica in due tempi:

In un primo tempo, fate l'esercizio come al solito, conun fosfene e una mascherina oculare.In un secondo tempo, rifate l'esercizio mentalmentedurante la presenza di un fosfene. In questo modo,lavorerete sul miofene, l'equivalente del fosfene perl'attività muscolare.

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AFFINATE LA VOSTRA SENSIBILITA' RADIESTESICA

RADIESTESIA

La radiestesia è la facoltà che possiedono alcunepersone di essere sensibili all’emissione(radiazioni, onde, pulsazioni, campi) che

provengono da diversi corpi e oggetti. Essa comprendeanche tutte le procedure che permettono di individuareoggetti nascosti, con o senza strumenti, siano essi labacchetta, il pendolo o altri apparecchi specializzati.Mette in opera la concentrazione mentale, latrasformazione di una reazione mentale in reazionefisica, ed un’analisi che conduce all’oggetto dellaricerca.

La parola radiestesia significa: sensibilità umana alleradiazioni, alle influenze che emanano da tutto ciò cheesiste. E’ un modo particolare di conoscere o dipercepire le cose al di là dei cinque sensi. Non vedeteun corso d’acqua sotterraneo, né una persona che sitrova a migliaia di chilometri. La radiestesia può darviun'indicazione assolutamente esatta di un corsod’acqua sotterraneo (localizzazione, disegno delpercorso, senso della corrente, larghezza, profondità,portata, potabilità …), e può permettervi di situare suuna carta geografica una persona, anche moltolontana.

Quanto alla radiestesia vibratoria, essa si interessapiù in particolare alle “onde di forma” e allageobiologia, il cui oggetto è lo studio delle correnticosmo-telluriche che condizionano il “potere” deiluoghi. Il termine onda di forma è stato creato verso il1930 da Enel, Bélizal e Chaumery. Questa

denominazione sarebbe stata in seguito abbandonata.La radiestesia vibratoria si occupa delle onde di formache provengono da oggetti o da grafici. Secondoquesta teoria, certi oggetti o certe forme emettonodelle "onde" (o energie) benefiche o malefiche.

I fratelli Servranx e la radiestesia:Non si può affrontare la radiestesia senza parlare deifratelli Servranx. Jean-Louis-Félix detto Félix, e suofratello Guillaume-Jean, detto Willy, Servranx eranobelgi e abitavano a Bruxelles. Willy, il primogenito, disalute fragile, assisteva Félix in tutti i suoi lavori.I fratelli Servranx, appassionati di radiestesia,lanciarono una rivista specializzata: La Radiesthésiepour Tous o L.R.P.T. La rivista, nata nel gennaio del1946, fu pubblicata fino all’ottobre del 1967. Al suoattivo, consultazioni, organizzazioni di incontri,conferenze e numerosi libri e dossier:• I vostri inizi in radiestesia,• Lettura del carattere con il pendolo, • Metodo espresso di magnetismo personale, firmatocon lo pseudonimo Apollonius,• Iniziazione alla radiestesia medica, firmata W.Herrinckx, altro pseudonimo, • La radiestesia applicata agli affari, • Materializzazioni radiestesiche,• Iniziazione alla radiestesia in 12 lezioni,• Corso pratico di radionica e di azione a distanza: duecorsi per corrispondenza molto completi, disponibilioggi sotto forma di album, • I dossier EXDOCIN: EX-périences (esperienze), DOC-

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umentation (documentazione) e IN-structions(istruzioni) sulle nuove scienze che interessavano iRadiestesisti: questo è il titolo completo che F. e W.Servranx avevano dato a questa serie di dossiermensili, pubblicati dal giugno 1957 al settembre 1966. Ifratelli Servranx fecero appello ai radiestesisti piùconosciuti del Belgio e del mondo per costituire deigruppi di ricerca in radiestesia. I dossier EXDOCIN sonodunque il prodotto di queste ricerche compilate,completate dai due fratelli.

Tra i soggetti affrontati: la medicina astrologica, lagrafologia radiestesica, come magnetizzarsi da soli,applicazioni commerciali della radiestesia, la fortuna ele sue tecniche, come fabbricare dei rimedi artificiali,come influenzare gli altri, la grande piramide e le sueinfluenze, le chiavi della magia, come accrescere lapropria sensibilità radiestesica, le parole cheguariscono...

Da più di 40 anni, la fama degli Exdocins non hasmesso di crescere. In effetti si tratta di dossier chiari,completi, facili da leggere, e che possono esseremessi in pratica immediatamente. Non è il caso di direche gli esercizi pratici sono stati sperimentati edebitamente controllati dai fratelli Servranx. E’ unadocumentazione di grande valore che non haequivalenti se non nelle iniziazioni segrete di certecerchie molto chiuse.

Di un’attività debordante, i fratelli Servranx, celibiconvinti, consacravano tutto il loro tempo allaradiestesia. Il più giovane, Félix, morì il 30 ottobre 1966dopo una breve malattia. Suo fratello, all’epoca colpitoda paraplegia, gli sopravvisse un anno; morì il 13novembre 1967.

Gli strumenti di misurazione radiestesicaEsistono diversi strumenti di misurazione inradiestesia. Il risultato è il medesimo, qualunque sia lostrumento impiegato, dipendendo la scelta di unpendolo o di una bacchetta dall’affinità tra utilizzatore estrumento.

Tra i principali pendoli, possiamo citare: il pendoloegiziano, il pendolo di Thoth, il pendolo Mermet, ilpendolo universale, il pendolo in cristallo di rocca, ilpendolo chakra. Ne esistono decine di modelli.

Il metodo di misura utilizzato più correntemente è lascala o regolo di Bovis. Essa è solitamente graduatada 0 a 18 000 unità, e la scelta di ciascuna dipendedalle informazioni che di vogliono ottenere. Perdefinizione, si considera il valore 6 500 come neutroper la salute di un individuo. In effetti, se il vostro indicevibratorio è di 8 500, gli oggetti o i luoghi chepresentano un indice vibratorio di 6 500 o meno nonsaranno adatti a voi.

Questa scala, come qualsiasi altra, dà unarappresentazione in cifre dell’indice vibratorio. Si potràquindi conoscere l’indice vibratorio di una mela, di unanello, di un organo, di una persona, della stanza diuna casa…

Esistono anche diversi tipi di bacchette, dalla piùsemplice, che ci si può costruire da soli con un ramod’albero, alla più sofisticata, equipaggiata diamplificatori del segnale.

La lobo-antenna, o bacchetta Hartmann, è ancora unaltro strumento di misura, molto semplice nel suoutilizzo, per i principianti. Quanto all’antenna Lécher,essa è invece riservata ad utilizzatori esperti eavveduti.

Le applicazioni della radiestesia sono senza limiti:Radiestesia medica, divinatoria, ricerca di persone, dioggetti, orientamento professionale, affari… L’unicolimite è quello dell’operatore.

Radiestesia e fosfenismo: Testimonianza di unradiestesista professionista"Praticando la radiestesia da parecchi anni, utilizzoprincipalmente un pendolo di Thoth, il che non miimpedisce di utilizzare anche gli altri strumenti specificidi questa disciplina. Con questo tipo di pendolo lavoromolto in emissione.

Ho potuto notare che fare un fosfene quando utilizzo ilpendolo, aumenta la sua efficacia in modo notevole.Quando lo lancio in emissione, si mette a girare conun’ampiezza e una velocità molto maggiori che inassenza del fosfene.

L’irraggiamento emesso è allora molto più intenso, conun’efficacia decuplicata.La presenza del fosfene facilita, e accelera anche, lostabilirsi di un contatto con l’obiettivo dell’emissione.

Il fosfene diventa rapidamente indispensabile eindissociabile dal pendolo per tutte le persone chedesiderano un incremento spettacolare dei propririsultati in radiestesia a distanza.

Quando dò dei corsi a dei principianti, c’è semprequalcuno che ha difficoltà a far girare il pendolo, mentreper altri la rotazione non presenta alcun problema. Peraiutarli a superare questa difficoltà, avevo l’abitudine diappoggiare le mani sulle loro spalle, ed era in generesufficiente perché il pendolo cominciasse a muoversi.Ora utilizzo un fosfene.

Sia io che l’allievo facciamo un fosfene; io mi mettodietro di lui e gli proietto il fosfene sulla nuca con ilpensiero del pendolo in rotazione. Il pendolo entra inrotazione molto rapidamente.

A tutte le persone che desiderano lanciarsi nellaradiestesia, consiglio la pratica del fosfenismo. E’ unagaranzia di successo e di risultati più rapidi.

Per i praticanti esperti, il fosfenismo affinerà la lorosensibilità e l’affidabilità dei loro risultati. Il fosfene è un plus indiscutibile per una praticaefficace della radiestesia, e questo qualunque sial’ambito di interesse".

di: Alain R. (alias Alain69 sul forum - Francia)

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TECNICA DI RITMO-FOSFENISMO PERACCRESCERE IL PROPRIO POTENZIALE ENERGETICO

RADIONICA

La radionica definisce le azioni a distanza permezzo di uno o più strumenti. Nata nel 1949,l'espressione arriva dagli Stati Uniti.

Azione a distanza si intende qui nel sensodell’occultismo in cui, giustamente e per un curiosoparadosso, la distanza stessa non entra in gioco, main cui l’azione si esercita su altre persone o su unoggetto, quale che sia la loro posizione nello spazio.

I principi di base sono gli stessi della radiestesia: sitratta di controllare le onde, le emissioni di forma, lapotenza volitiva, e tutto questo nella più puratradizione ancestrale basata sull’analogia.

All’inizio nella "radionica" (termine che non ha unsignificato proprio), si trattava soprattutto didiagnosticare le malattie, cosa che si faceva conl’aiuto di un rilevatore tattile che si dimostra - a volte -più affidabile di un pendolo. A queste condizioni laradionica rimane pur sempre la cugina legittima dellaradiestesia.Poi la radionica è diventata emettitrice, con lapossibilità di influenzare le piante, gli animali e,naturalmente, gli uomini.

Nella nostra epoca la radionica sviluppa degliapparecchi sofisticati che funzionano con l’energia.Tuttavia mantiene in memoria il sapere radiestesico el’arte di manipolare le forme in due e in tre dimensioni.

Gli strumenti utilizzati in radionica

Lo strumento più celebre e più antico è la piramide. Laconoscenza che possedevano gli Egizi di questatecnica all’epoca dei Faraoni non ci ha ancora svelatotutti i suoi misteri. Tutti hanno sentito parlaredell’effetto della piramide sull’invecchiamento dei vini,sulla conservazione delle lamette del rasoio o sullamummificazione della carne.

Così molti radiestesisti si rasano per più di un annocon la stessa lametta, che assicura sempre unarasatura identica al primo giorno. Dopo l’uso, vienesistemata sotto una piccola piramide di cartone.Anche il dodecaedro viene utilizzato in radionica.Numerosi autori hanno disegnato dei quadranti e delleplance radioniche adatte alle diverse situazioni, esono stati anche creati degli apparecchi radionici daifratelli Servranx: l’Auradyne, il Tele-REC…

Il Dottor Francis LEFEBURE, medico e ricercatorefrancese, ha messo a punto un metodo di sviluppocerebrale rivoluzionario: il Fosfenismo. La pratica diquesto metodo permette di aumentare l’energiapersonale in modo significativo.Alcuni apparecchi di misurazione radionica hannoanalizzato l'effetto degli esercizi fosfenici suipraticanti, i risultati sono senza discussione, la praticadel ritmo-fosfenismo aumenta considerevolmente ilpotenziale energetico del soggetto.

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IL FOSFENISMO:AMPLIFICATORE DELLA FORZA DEL REIKI

Reiki

La pratica del reiki può combinarsi efficacementecon quella del Fosfenismo, come prova latestimonianza seguente. Il Fosfenismo è un

metodo sviluppato dal Dottor Francis Lefebure, medicoe ricercatore francese. Questo metodo si basa sullesue ricerche e sulle sue scoperte in fisiologiacerebrale effettuate con l'utilizzo sistematico deifosfeni. I fosfeni sono tutte le sensazioni luminosesoggettive, cioè quelle che non sono direttamentegenerate dalla luce che stimola la retina. Essicorrispondono a ciò che gli oftalmologi chiamanoimmagini di persistenza retinica, o post-immagini.

Lo scopo del Fosfenismo è trasformare l'energia dellaluce in energia mentale. E' evidente che un surplus dienergia personale migliora la pratica del reiki o diqualunque altro tipo di sistema terapeutico.Abbiamo scelto di pubblicare la seguentetestimonianza, scritta da un maestro di reiki Usui eKaruna, perché presenta bene l'interesse dellacombinazione tra Fosfenismo e reiki.

"In occasione dei trattamenti, quando chiudo gli occhi,mi succede di veder comparire un punto luminoso, nonpiù grande di una stella; preciso che questo non misuccedeva prima di praticare il Fosfenismo. Lo facciogirare mentalmente attraverso il canale energeticocentrale, poi lo faccio scendere a terra e sorgere dinuovo nello spazio per farlo tornare nel canaleenergetico, e così via. La velocità non dipende da me.Per alcune persone è più difficile che per altre, ma inogni caso durante questo esercizio è chiaro che lapersona è totalmente rilassata.

Ecco qualche testimonianza: "avevo l'impressione diessere fuori dal mio corpo"; "ho avuto l'impressione difare un viaggio lontano."

Preciso che non dò mai suggerimenti dopo untrattamento e che queste testimonianze mi sono staterese spontaneamente. Per una di queste due persone,si è prodotto uno sblocco e le sue mani si sonoriscaldate intensamente. Dopo la seduta, le ho

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consigliato di fare un test utilizzando le mani suqualcuno del suo ambiente. La settimana seguente ètornato, incantato dalle sue esperienze. Sua moglie siera pizzicata un dito in un compasso, ed era riuscito adalleviare in parte il suo dolore.

Da quando pratico il Fosfenismo ho potuto constatareche i trattamenti che faccio sono più efficaci. E' comese i fosfeni amplificassero la forza del reiki.

Quando mi sono iscritto allo stage di Fosfenismocercavo una tecnica per la mia propria evoluzione eposso testimoniare oggi che il Fosfenismo mi rafforzaeffettivamente, mi guida anche, e mi permette persino,

quando chiudo gli occhi, di accentuare gli effetti deimiei trattamenti. Desidero che questa testimonianzapossa incitare i praticanti reiki di tutti i livelli a praticareil Fosfenismo ancora e ancora, e a non esitare asposare queste due discipline, perché esse sicompletano meravigliosamente.

E' in tutta umiltà che vi affido questa testimonianza,perché questa combinazione si è imposta da sola nelcorso delle mie terapie, e la condivisione delleesperienze è, secondo me, la sola cosa che potrà farciprogredire tutti."

di: G. RIPPE. Maestro Reiki

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Proiezione del fosfene sullamano.

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LEFEBURE E VASCO DA GAMAUN'ESPERIENZA DESCRITTA

REINCARNAZIONE

In “Esperienze Iniziatiche – tomo 3”, il DottorLEFEBURE, medico e ricercatore francese, getta unanuova luce sulla reincarnazione, credenza nella

sopravvivenza dell’anima dopo la morte.

Tale credenza, che si traduce con la costruzione ditombe e con i rituali di sepoltura, risale almenoall’epoca neandertaliana (80.000 a.C.). In un modo onell’altro, i riti funerari sono stati praticati da tutte leculture e in tutte le epoche dell’umanità, attestandol’universalità della credenza in un altro mondo.

In Occidente la dottrina della reincarnazione figura trai druidi celtici, nel credo di Pitagora e anche di Platone.

Il Libro dei Morti egiziano, i testi Esseni e Cabalisticidella tradizione giudaica, fanno tutti riferimento allareincarnazione. Questa era anche una credenza degliadepti della Gnosi.Uno dei più grandi pensatori della Chiesa primitiva,Origene (185-254), pensava che le animepercorressero dei mondi molto diversi, e che se latappa terrestre implicava una incarnazione, nonsuccedeva lo stesso per gli altri universi.

L’insegnamento dei Catari nel XIII secolo riprendeva ilconcetto di reincarnazione ispirato da Origene.

Nella religione islamica, il concetto di reincarnazionedell’anima non è insegnato in modo esplicito, tuttaviaessa è conosciuta nei loro insegnamenti esoterici(insegnamenti segreti).

Ad esempio, il gran maestro sufi iraniano Bahram Elahiparla della reincarnazione dell’anima ne “La Via dellaPerfezione”. Secondo lui, l’uomo ha 50.000 anni perraggiungere l’illuminazione e, in questo lasso ditempo, deve seguire il ciclo delle vite, delle morti edelle nascite.

Le università indiane studiano la reincarnazione comeun fatto. Alcuni ragazzini possono dare dei dettagliestremamente precisi su una incarnazioneprecedente.

Secondo il Baghavad-Gîtâ “L’anima incarnata rigetta ilvecchio corpo e ne riveste uno nuovo, come un uomoche cambia un abito usato con uno nuovo”.

L’anima trasmigra quindi di vita in vita: “Perché certa èla morte per colui che è nato, e certa è la nascita percolui che è morto”.

Il mahatma Gandhi, poco prima della sua morte,presiedette una commissione che studiò il caso

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preciso di reincarnazione di una ragazza e arrivò allaconclusione che la sua reincarnazione era reale.

La reincarnazione è uno degli argomenti più conosciutidel buddismo.Per quanto l’espressione “reincarnazione” possafigurare in qualche traduzione, il termine più utilizzato

è “rinascita”. C’è in effetti molta più continuità – lamorte non significa che il condizionamento cessa. Dauna vita all’altra, la sofferenza perdura fintantochél’essere non sia sfuggito al samsara, il ciclo dellereincarnazioni.

Quale che sia l’interpretazione di questa “rinascita”, ilbuddhismo se ne interessa esclusivamente per ununico scopo, quello di mettere un termine allasofferenza.

Nell’epoca contemporanea, la concezione occidentaledi reincarnazione è un’evoluzione dell’antica ideaorientale.

Alla fine del XIX secolo, la credenza nellareincarnazione ha fatto la sua comparsa in Occidentein seguito alla scoperta e alla traduzione dei librifondamentali delle antiche religioni orientali. Si è poipropagata attraverso gruppi essenzialmente esoterici,come gli adepti della Teosofia di Madame Blavatsky, oi circoli spiritici di Allan Kardec. Ma bisogna attendereil XX secolo per vedere degli scienziati interessarsialla questione.

In “Esperienze Iniziatiche – tomo 3”, il Dr FrancisLEFEBURE descrive la ricerca personale che l’hacondotto a supporre di poter essere la reincarnazionedi Vasco de Gama. Sotto l’influenza delle tecnicheiniziatiche che gli erano state insegnate da ArthèmeGalip, uno Zoroastriano, ebbe dei sogni ricorrenti in cuisi vedeva su una nave in qualità di mozzo.

“Qual era il contenuto dei miei sogni? Uno di essi eraparticolarmente ossessivo: ero capitano e una rivoltaera fallita grazie alla delazione di un mozzo. Ma c’eraanche molta violenza, sangue che si riversava in mare.E sempre questa impressione di “già vissuto”, checresceva con gli esercizi. (…)

Così, consecutiva alla mia iniziazione e circa tre oquattro anni dopo il suo inizio, scivolò insidiosamentenella mia testa una specie di certezza intuitiva,discutibile con la ragione e non con il sentimento, chenella mia vita precedente ero stato marinaio. Ilfenomeno era strano, ma per nulla disturbante nellavita di tutti i giorni, tanto che sopravvenne nel periodoin cui passai il maggior numero di esami e di concorsi.Questo sembra differenziare i fenomeni iniziatici,anche imperfetti, dai fenomeni patologici con i qualipossono accidentalmente presentarsi dei punti incomune.

Questi sogni durarono anni, ma nello stesso tempo sioperò una reazione che si opponeva molto nettamentesul piano intellettuale. Non mettevo in discussione ilprincipio di questa intuizione immaginativa, chequadrava con le mie concezioni metafisiche;semplicemente la trovavo plausibile, e non certa; maconoscevo troppo bene i “Napoleoni” che popolano imanicomi per evitare di scivolare su un pendiopericoloso. Bisogna tuttavia notare che questi ultimicredono di essere l’entità con la quale si confondono,che è ben diverso dal credere, sia psicologicamenteche metafisicamente, di “esserlo stato”.Ciononostante, e per prudenza, mi vietavo alloraqualunque lettura di argomento marinaro, per noncorrere il rischio di considerarmi un personaggiocelebre. Visto che per un marinaio dal nome storico cisono sempre migliaia di marinai rimasti sconosciuti, laprobabilità di essere passato alla storia mi sembravairrisoria.”

Non fu che quattordici anni più tardi, una voltasuperata questa necessaria prima fase di dubbio, chequesto sogno ricorrente lo condusse a studiare la vitadi Vasco de Gama. Quale non fu il suo stupore nelriconoscersi intimamente in certi episodi molto violentidella vita di questo celebre navigatore. Stabilendo unaconnessione con la sua iniziazione sbagliata a diciottoanni, ipotizza una relazione di tipo karmico con icrimini di Vasco de Gama. In effetti, gli eserciziinsegnati da Galip erano errati, creando così unparadosso tra gli effetti benefici dell’imposizione dellemani del maestro e gli effetti negativi degliinsegnamenti che prodigava.

Ecco che cosa ne dice il Dr LEFEBURE:

La rivolta denunciata da un mozzo

Dopo che doppiammo il capo di Buona Speranza, siverificò sulla flottiglia un tentativo di rivolta organizzatadagli ufficiali; denunciata da un mozzo, essa fallì.Questo passaggio mi ricordò un sogno identico che siera risvegliato in me dopo la mia iniziazione mancatae che, per molto tempo, mi aveva quasi ossessionato;ciononostante, consideravo questa indicazione moltovaga perché di incidenti simili se ne sono sicuramenteprodotti spesso e in tutti i tempi. (…)

I crimini nelle Indie, abbordaggio e incendio del Merri

Vasco era partito con il cuore gonfio di desiderio divendetta, i commercianti portoghesi della colonia cheaveva fondato erano stati nel frattempo assassinati.

Avvicinandosi alla costa delle Indie, la flottaportoghese incontrò un vascello che arrivava daCalicut e andava a La Mecca, senza armi, carica dipellegrini e delle loro ricchezze, una parte delle qualidoveva essere offerta al loro culto. Vasco de Gama nonascoltò che il suo desiderio di vendetta.Un’aggressione contro dei pellegrini disarmati non gliparve indegna. Giudicò l’atto politicamente opportuno,e questo nonostante il parere di tutti i suoi ufficiali chevolevano distoglierlo da questo progetto. Si trattò

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dunque proprio di un crimine personale; fece attaccarela nave, la ispezionò, fece buttare a mare irecalcitranti, poi la incendiò. Il Merri bruciò per tutta lanotte. Gama fece mettere in acqua delle scialuppe equelli che cercavano di raggiungere la costa a nuotofurono passati a fil di spada. Il mare era rosso disangue ! Gama contemplò questo spettacolo dall’altodel ponte.Tutti gli storici concordano nel qualificare questomassacro come una macchia nell’onore della storiadel Portogallo. Ora, per quanto possa sembrare stranoaffermare una cosa del genere, fu proprio leggendo ladescrizione di questo crimine che l’ho riconosciutocome mio; si produsse allora in me come un clic. Fusoltanto quando venni a conoscenza dell’abbordaggiodel Merri, il bagno di sangue che lo accompagnò e lasua inutile vigliaccheria, che l’idea della mia filiazioneda Vasco de Gama si radicò in me sul pianosentimentale, anche se, sul piano intellettuale,continuo a dubitare e lascio sempre aleggiare ungrande punto interrogativo.

Alla lettura dell’attacco del Merri dello storico Oslen,provai una sensazione difficile da definire. Se mi siconsente l’espressione, le due estremità dell’eternitàsi riunirono e si riannodarono in me, cosa cheaspettavo da tantissimo tempo; fu come se il cerchiodella vita si fosse finalmente chiuso; avevo fatto il girodel tempo.

Non provai alcuna indignazione, nessun disgusto perquesto crimine, nessuna paura delle sue conseguenzesulla mia incarnazione presente secondo la dottrinadel Karma, ma un immenso sentimento di sollievo, didistensione: ora sapevo finalmente perché tante lotte,tanti ostacoli nella mia vita, tanti conflitti intorno a megià dalla giovanissima età, perché tante sofferenzesegrete nel corso del mio addestramento mistico, ilperché del fallimento della mia iniziazione a diciottoanni. Era un po’ come se avessi inciso un ascesso delmio essere eterno, provavo una sensazione disollievo, di liberazione. Ed era in fondo ciò chealimentava la mia convinzione, anche se, sul pianointellettuale, riconoscevo l’assenza totale di prove. Eracon una specie di tatto interiore che avevo fatto questascoperta:

“IO SONO VASCO DE GAMA E HO PAGATO I MIEICRIMINI DELLE INDIE IN UN DRAMMA INIZIATICO”.Questi crimini delle Indie avevano pesato tra Galip eme, generando il malinteso a proposito dell’eserciziooculare; questo pensiero condensò la mia lungagestazione di desideri, di preghiere, di sogni, diricerche, di azioni e di sentimenti diversi e da quelmomento in poi mi seguì quotidianamente e mi guidòmolto spesso.”

Potremmo apportare una nuova chiarezzaall’esperienza soggettiva del Dr LEFEBURE riferendociall’opera di Jea Charon “Ho vissuto 15 miliardi di anni“(Albin Michel, 1983).

Il principio di base della teoria della relativitàcomplessa di Jean Charon è il seguente: l’elettrone,particella elementare della materia, sarebbe costituitada due parti, intimamente incastrate l’una nell’altra. Laprima, fisica, appartenente al mondo reale checonosciamo, è ben nota ai fisici. La seconda, psichica,appartenente ad un mondo attiguo al nostro, rimanesconosciuta ai nostri fisici.L’elettrone che vive in questo spazio possiede leproprietà seguenti:

• La memoria totale,• La possibilità di ragionare,• La possibilità di comunicare con gli altri elettroni,• La possibilità di agire.

L’uomo, costituito da miliardi di elettroni, ne possiedeuno che è più elevato spiritualmente, il suo elettroneSE’, diverso dagli altri. In rapporto ad esso si stabilisceuna gerarchia. Esiste l’elettrone che gestisce la cellula(l’operaio), quello che gestisce più cellule (ilcaporeparto), quello ancora che gestisce una funzioneorganica (il quadro) come il fegato, la milza, etc.

Che cosa succede quando siamo in collegamento conil nostro elettrone SE’?

Nei suoi momenti di libertà, esso riceve le nostredomande. Se può, risponde. Se la domanda riguardaun periodo che non ha conosciuto, interroga lememorie dei suoi “colleghi”. Poi traduce l’informazionee ce la invia.

Al termine della vita di un organismo, i suoi elettroni,liberati, si riassemblano in nuove strutture chepossono associare elettroni provenienti da sorgenti eda epoche diverse. La reincarnazione non obbedisce alconcetto semplicistico di transfert dell’anima da uncorpo ad un altro. Gli elettroni sono i guardiani dellamemoria. Ogni elettrone, elemento di una struttura,può conservare la memoria di questa struttura.

Noi scambiamo degli elettroni anche con larespirazione. Ne assorbiamo inspirando, ne rigettiamoespirando.

Supponete che un medium sia seduto in una stanza,in prossimità di una mummia; essa continua a perderelentamente ma inevitabilmente qualche elettrone. Sicapisce meglio come questo medium possa otteneredelle informazioni provenienti da un altro tempo.

Alcune frasi assumono un nuovo significato. Cosìquando Gesù dice: “Io sono in voi”, che cosa c’è di piùvero. Coloro che hanno vissuto intorno a Gesù hannocaptato, attraverso la respirazione, degli elettroni diGesù. Chissà, forse tra voi lettori c’è qualcuno che hain sé un elettrone appartenuto a Gesù?

Questa memoria dell’elettrone getta una nuova lucesull’esperienza del Dr LEFEBURE.

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ALTERNOFONO O FOSFENE PER CONTIGUITA’ DI COLORI

RILASSAMENTO

Apartire dagli anni 60, la ricerca medica hadimostrato la forte correlazione tra lo stress e lasalute fisica ed emotiva. La meditazione fu una

delle prime esperienze la cui influenza sullo stress hapotuto essere misurata. Negli anni 70 le tecniche dirilassamento sono diventate dei best-seller. Nel 1975,The Relaxation Response, l'opera di Herbert Benson edi Miriam Klipper dell'università di Harvard, ha resopopolare la pratica della meditazione negli Stati Uniti.

Questo entusiasmo si è accentuato negli anni 80,come sottolinea in particolare un articolo apparso nelNew York Times nel 1986. Il numero delle persone chepraticavano il rilassamento aumentò fortemente. Lamedicina convenzionale adottò il concetto dirilassamento e alcuni medici cominciarono araccomandare l'utilizzo delle tecniche di rilassamentoai loro pazienti. Queste ultime fanno parte integrantedelle medicine dolci, e sei terapie dolci su dieci sonobasate sul rilassamento.

Il rilassamento può essere utilizzato, fra le altre, per leseguenti ragioni:• Controllo della collera• Riduzione dell'ansia• Salute cardiaca• Depressione• Salute generale • Mal di testa, emicrania• Ipertensione• Stimolazione del sistema immunitario• Insonnia• Riduzione del dolore• Riduzione dello stressTra le differenti tecniche possiamo trovare:

• Il biofeedback• Gli esercizi di respirazione• L'omeopatia• La risata e l'umorismo• La musica• I massaggi• La meditazione• La preghiera• La riflessologia• L'autoipnosi• Le visualizzazioni• Lo yoga

Ciò costituisce un gran numero di tecnichepotenzialmente utilizzabili, ed è forse difficileorientarsi.

Tuttavia, esiste una tecnica semplice, ben più potentedi tutte quelle qui elencate, e ben più economica, perlottare contro lo stress, poichè può essere sufficienteuna semplice lampadina.

In più, questa tecnica non richiede l'intervento di unesperto. Potete praticarla a casa vostra in tuttacomodità.

Questa tecnica è stata sviluppata da un medicofrancese, il Dottor Francis Lefebure. In effetti, il DottorLefebure ha scoperto un sistema per misurare l'azionesul cervello delle tecniche di rilassamento, e pervalutare così in modo oggettivo la qualità delletecniche proposte. E' utilizzando i fosfeni in modosistematico che il Dottor Lefebure è riuscito adanalizzare l'impatto delle tecniche di rilassamento sulcervello, e a sviluppare un metodo particolare.

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I fosfeni sono tutte le sensazioni luminose che nonsono direttamente prodotte dalla luce che stimola laretina. I fosfeni possono essere prodotti con brevifissazioni di sorgenti luminose.

La semplice produzione di un fosfene è già rilassante,i pescatori a lenza ne sono un buon esempio. In effettitrascorrono molte ore a fissare il tappo di sughero congli occhi, e quindi a fare dei fosfeni grazie allariflessione del sole o del cielo luminoso sull'acqua.Parecchi pescatori dichiarano che la loro attivitàapporta un rilassamento che non riescono a trovarealtrove. Si noterà che la sola presenza del fosfenefavorisce il vuoto mentale. Essa è dunque riposante.

Si sa, sin dal 1950, che la luce ha un'azione positivasulla produzione ormonale. Ai nostri giorni essa ècorrentemente utilizzata per trattare pazienti affetti dadepressione cronica. La luce ha un'influenza primariasulla produzione di melatonina, l'ormone del sonno.Nel corso delle sue ricerche, il Dottor Lefebure hascoperto le proprietà pedagogiche dei fosfeni, e hamesso a punto il metodo del Mixaggio Fosfenico.

Questa tecnica è molto semplice da realizzare, perchébasta pensare durante la presenza del fosfene. Così,oltre alle proprietà rilassanti dei fosfeni, possiamounire l'utile al dilettevole e caricare di energia i nostripensieri mentre ci rilassiamo.

Il Mixaggio Fosfenico ha un'azione efficacesull'attenzione, sulla concentrazione, sulla memoria,

sullo spirito di iniziativa, sulla creatività esull'intelligenza (per l'aumento delle associazioni diidee).

Grazie ai fosfeni, il Dr Lefebure ha messo in evidenzacerti ritmi cerebrali sconosciuti fino ad allora. Questescoperte sulla ritmicità del funzionamento cerebrale glihanno permesso di mettere a punto un apparecchio distimolazione cerebrale che ha vinto il Premio delconcorso Lépine: l'Alternofono.

L'Alternofono può essere utilizzato per il rilassamento,ma anche per l'attivazione cerebrale o per il trattamentodell'insonnia.

Basata sull'audizione alternata (un suono ascoltatoalternativamente nell'orecchio destro, poi nel sinistro),l'Alternofonia è una tecnica di rilassamento di efficaciasorprendente, che apporta un benessere evidente sindalla prima seduta di utilizzo.

Dopo circa un mese, praticando da quindici a sessantaminuti al giorno, questa sensazione di benesserepersiste anche tra le sedute.

Alcuni casi di depressione o di tendenze suicide hannopotuto essere corrette in modo permanente.

L'apparecchio è anche estremamente efficace neltrattamento dell'insonnia. Per quelli che desideranofare una semplice prova, il CD Sincrofonia è un modoabbordabile ed efficace di testare il metodo.

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ALTERNOFONO Sincrofono al quarzo, portatile. Schermodigitale a cristalli liquidi, controllato damicroprocessore.Apparecchio di audizione alternata, aritmo e tonalità regolabili.

Preparazione agli esami, miglioramento della memoria. Arricchimento del tema dimeditazione.Permette di praticare tutti gli esercizi di pensiero ritmato con un massimo di efficacia grazieall'apporto di un'energia supplementare nella massa cerebrale, facilitando così leconnessioni neurologiche.

Leggere il libro del Dottor Lefebure "Espansione cerebrale con l'audizione alternata".

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LA RESPIRAZIONE RITMATA

RESPIRAZIONE

Respirare è vivere! La respirazione è una dellenostre funzioni vitali più importanti. E' quella cheossigena il sangue, e di conseguenza il

cervello. Ora possiamo mettere la nostra respirazionesotto un controllo cosciente.

Una respirazione ampia e distesa apporta grandibenefici al corpo e alla mente. Permette di rallentare ilritmo cardiaco, di ossigenare meglio il sangue, diaccentuare gli scambi cellulari. Sul piano mentaleessa calma la mente, rende padroni delle proprieemozioni, accentua la concentrazione.

Il controllo della respirazione risale a millenni fa. Unodegli otto principi dello yoga di Patanjali è ilpranayama, dal sanscrito prâna "il soffio", e yama"padronanza". Gli esercizi di pranayama permettono diinviare sempre più prana nel cervello per assicurarsiuna padronanza sempre più grande del mentale.

E' alla luce delle scoperte in fisiologia cerebrale diFrancis LEFEBURE, medico e ricercatore francese, cheprendiamo in considerazione gli effetti dellarespirazione ritmata. Grazie all'utilizzo sistematico deifosfeni, il Dr LEFEBURE ha messo a punto unprotocollo di esplorazione del cervello, la cervoscopia,che gli ha permesso di misurare con precisionel'impatto sul cervello degli esercizi di respirazione,creando così uno yoga scientificamente migliorato: ilFosfenismo.

I fosfeni sono tutte le sensazioni luminose soggettiveche non sono direttamente prodotte dalla luce chestimola la retina. Essi possono essere prodotti conbrevi fissazioni di sorgenti luminose.

Il Dr LEFEBURE ha dimostrato che il fosfene era unripiegamento verso l'interno del senso della vista, cosìcome l'acufene è un ripiegamento verso l'interno delsenso dell'udito. Infatti, a ciascun senso fisicocorrisponde un senso interiore, e il tutto forma unsecondo sistema sensoriale: il sistema fenico. Lamescolanza del pensiero con un fene è l'esercizio dibase del fosfenismo e costituisce verosimilmente ilsignificato autentico del Pratyahara, o ripiegamentodell'attività sensoriale verso l'interno. Esiste anche unfene della respirazione, o pneumofene, che si stimolamantenendo una "leggera sete d'aria".

Nella sua opera "La respirazione ritmica e laconcentrazione mentale", 1966, il Dr LEFEBURE notache la funzione respiratoria è quella che ci mette incontatto con l'esterno in modo permanente. D'altraparte, il nostro ritmo respiratorio si modificaincessantemente a seconda delle situazioni: lenta eregolare durante il sonno, si accelera sotto l'effettodelle emozioni e, in certi casi, può anche arrestarsicompletamente sotto l'effetto di una cattiva notizia. Laseconda osservazione importante è che "di tutte lefunzioni della nostra vita vegetativa, una solaobbedisce alla nostra volontà, la respirazione". Così la

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funzione respiratoria stabilisce un collegamento tral'esterno e la nostra vita psichica.Insistendo sull'importanza del ritmo, ha dimostrato cheil ritmo amplificava il pensiero: "la respirazione ritmicaè lo stato fisiologico più favorevole a certe attività delpensiero". Sincronizzando il ritmo del pensiero e quellodella respirazione, si ottiene una trasformazionedell'energia fisica in energia psichica.

In quanto medico, il Dr LEFEBURE si è inizialmenteinteressato agli effetti di questa energia psichica sullamalattia. Riporta d'altra parte un caso di guarigione disclerosi a placche attraverso questo metodo. Ma moltorapidamente si interessa agli effetti iniziatici dellarespirazione ritmata. Se il fosfene associato ad unpensiero gli dà una notevole intensità, succede lastessa cosa con la respirazione ritmata, che nutre diprana il pensiero, dandogli una luminosità e unadensità ineguagliabili.La cervoscopia e la sincrofonia hanno permesso al DrLEFEBURE di scoprire l'importanza del ritmo dei duesecondi per il risveglio delle facoltà superiori:intellettuali, morali, psichiche e spirituali.

Esercizi di respirazione ritmata: la respirazionequadrata

Regolate il metronomo su 60, ovvero una pulsazione alsecondo.Fate un fosfene.Inspirazione su 4 secondi.Ritenzione a polmoni pieni per 4 secondi.Espirazione su 4 secondi.Ritenzione a polmoni vuoti per 4 secondi.Continuate questo ciclo fino all'estinzione del fosfene(circa tre minuti).

Rifate un fosfene e riprendete il ciclo dall'inizio.Visualizzate un punto luminoso che ruota nei vostripolmoni durante le fasi di ritenzione.

La cifra di 4 secondi è data solo a titolo indicativo, altrivalori possono essere utilizzati. L'importante è laregolarità precisa delle fasi.

La respirazione circolareSimile alla respirazione quadrata, se ne differenzia perla scomparsa delle fasi di ritenzione, con un flussovariabile al momento dell'inspirazione edell'espirazione. E' una specie di respirazione quadratai cui angoli siano stati arrotondati.Regolate il metronomo su 60, ovvero su unapulsazione al secondo.Fate un fosfene.Inspirate per 4 secondi, iniziando dolcemente e poiaumentando progressivamente il flusso d'aria.Continuate a inspirare su 4 secondi, ma riducendoprogressivamente il flusso fino al punto in cui nonpotrete quasi più inspirare.Espirate su 4 secondi, cominciando dolcemente e poiaumentando progressivamente il flusso.Continuate ad espirare su 4 secondi, ma riducendoprogressivamente il flusso, fino al punto in cui nonpotrete quasi più espirare.Durante la respirazione, visualizzate un punto luminosoche ruota.Continuate questo ciclo fino all'estinzione del fosfene(circa tre minuti).

Rifate un fosfene e riprendete il ciclo dall'inizio.La cifra di 4 secondi è data solo a titolo indicativo. Conun po' di addestramento si possono raggiungere 6-8-10-12 secondi e anche molto di più.

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Versione libro da collezione

IL PNEUMOFENE, o la respirazione che apre le porte dell'aldilà,seguito da FOSFENISMO e pensiero ritmato.

Ritenzione a pieno

Ritenzione a vuoto

Punta di svuotamentosupplementare

Punta di riempimentosupplementare

IL PNEUMOFENEO

LA RESPIRAZIONE CHE APRE LE PORTE DELL'ALDILA'

Insp

irazi

one

a ve

loci

tà c

osta

nte

Esp

irazi

one

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loci

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osta

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Tempi di un ciclo respiratorio

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IL MASSAGGIO RITMICO

SHIATSU E MASSAGGIO

Le tecniche di massaggio risalgono alla più altaAntichità; esse erano essenzialmente utilizzatecome sistema terapeutico, come attesta

Ippocrate, in condizioni sicuramente molto vicine aquelle di oggi. In effetti, certamente, con l'impiego diacque termali, uno dei metodi di guarigione piùuniversali.

E' vero che le discipline orientali sono, come spirito,piuttosto diverse dai metodi occidentali, ma, in ognicaso, nella loro pratica di tratta pur sempre di cosesimili.

Ogni epoca ha i propri modi, il proprio stile, ma il fondoè lo stesso; ancora oggi si creano ogni anno dei nuovisistemi, e si può constatare che molti praticantimescolano allegramente: massaggio californiano, do-in, shiatsu … senza che i pazienti se ne lamentino, oche persino lo notino.

Stando così le cose non esiste, a nostra conoscenza,una sintesi filosofica che riguarda l'arte del massaggioin Occidente.

Shiatsu e do-in si riferiscono al tao, ad una metafisicafondata sulla dialettica di yin e yang, principi creatoriche hanno avuto origine dal principio unico e che simanifestano nel corpo attraverso ciò che gli agopuntorichiamano i meridiani, sorta di reticolo energetico didue qualità opposte, il cui squilibrio genererebbe lamalattia.

L'obiettivo della terapia, attraverso diversi metodi qualila farmacopea o la stimolazione fisica dei reticolienergetici (aghi da agopuntura, pressioni manuali del

massaggio shiatsu, etc.) sarebbe di ristabilirnel'equilibrio.

Il massaggio primordiale

Il massaggio è una pratica istintiva in tutti i mammiferi.Il piccolo uomo nasce cieco. Prende conoscenza delmondo attraverso il tatto, poi l'olfatto, e infine conl'udito.

Tra i mammiferi, molte madri sono incapaci diriconoscere i propri piccoli a vista: è l'odore ilprincipale legame di riconoscimento.Ma una parte importante della comunicazione tramadre e figlio avviene leccandosi. Così la sensazionedi non essere abbandonati è legata, nel piccolomammifero, ad una forma di massaggio corporeo:contatto caldo e umido, ritmato, associato all'odorerassicurante della madre.

Il massaggio è dunque contemporaneamente un mododi lottare contro l'angoscia e lo stress, e un modo perristabilire un legame di comunicazione tra individuidello stesso gruppo.

I massaggi presentano il doppio vantaggio di offrire:

• Un aiuto esterno: è il massaggiatore che ritmal'esercizio e si fa carico del suo svolgimento, il chelibera la mente del paziente.

• Uno stimolo esterno che non mobilizza la motricità:il paziente è immobile e può quindi portare la suaattenzione su ciò che è importante, ovvero lesensazioni.

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Il Fosfenismo, metodo di sviluppo individuale messo apunto dal Dottor LEFEBURE, permette di capire ilfunzionamento della maggior parte delle tecniche dirilassamento e di meditazione. E' alla luce delle suescoperte che il presente studio si propone di analizzarele tecniche di massaggio.

I fosfeni sono tutte le sensazioni luminose soggettive,cioè quelle che non sono direttamente causate dallaluce che stimola la retina.

1 - Sfioramento, pressione o schiacciamento

Un buon massaggio deve consistere in un semplicesfioramento della pelle (massaggio californiano), odeve al contrario impastare fermamente il muscolocome nei massaggi sportivi, oppure ancora deveschiacciare decisamente i tessuti come nello shiatsu ?

Nelle diverse tecniche utilizzate si trova tutto ilventaglio delle pressioni manuali.

Dovrà essere considerato solo quello che si avvicinamaggiormente al leccamento materno: una pressionemedia e leggera, a metà strada tra il massaggiosportivo e lo sfioramento. Il termine sfioramentopremuto mi sembra adatto. Sotto la mano, il muscolodeve sentire una leggera compressione (cerchiamo diimmaginare la pressione della lingua e del muso di unSan Bernardo o di una grossa pecora…).

Lo sfioramento può essere utilizzato a titolopreparatorio per scaldare la pelle e rilassare le personeche hanno una certa apprensione. Le pressioni fortipotranno essere utilizzate a fine seduta se si desideraraggiungere una grande intensità nell'esperienza, maquesto richiede una certa prudenza.

E' probabile che, fatte bene, le pressioni forti abbianoun effetto antistress assolutamente valido. Questopresuppone tuttavia un certo tatto da parte delmassaggiatore. Si può notare che i massaggiatoriorientali non esitano a "camminare" letteralmente suiloro pazienti, cioè a massaggiarli … con i piedi e contutto il loro peso. Questo ci sembra un po' esagerato,ma rimanda a questo stesso tipo di sensazione"primordiale".

Più semplicemente, potremmo provare delle pressionialternate con le mani di piatto, più o meno premute aseconda della parte del corpo trattata. In questo casonon ci sono movimenti "scivolati", ma delle pressionialternate che riproducono grosso modo i movimentidelle zampe di un gattino. Ciò si colloca piuttosto nelquadro del rilassamento preparatorio.

In ambito iniziatico, si potranno in compenso utilizzarele pressioni forti, per effetto di contrasto, perraggiungere uno stato di tensione estrema prossimoalla trance, come coronamento della seduta.Contrariamente a quanto si potrebbe credere, ilrilassamento non è il modo migliore per arrivare alla"illuminazione". E' al contrario la mobilizzazioneviolenta dell'energia muscolare che ne è la migliorepreparazione.

Precisiamo ancora che ciò che è utile è la differenza trarilassamento e tensione. Ci deve dunque essere, nelcorso della seduta, un'alternanza fra i periodi ditensione e i periodi di rilassamento. Notate soltantoche il rilassamento non è di per sé un obiettivo.

Conclusione: l'essenziale del massaggio saràcostituito da pressioni medie, mentre gli sfioramentisaranno utilizzati esclusivamente nella fasepreparatoria e, in certi casi, le compressioni solo nellafase finale.

2 - Ritmo rapido o lento

Anche qui, ci lasceremo guidare dai nostri presuppostimetodologici: il ritmo sarà quello del leccamento delcane o del gatto. Per rimanere concordi con i lavori delDottor Lefebure, diremo che, mediamente, bisognarispettare il ritmo di un'alternanza mano destra/manosinistra circa ogni secondo.

In effetti, ci si lascerà in generale portare dalla propriaintuizione, cosa che non è difficile tanto è naturale ilbisogno di massaggiare e di essere massaggiati.

Nondimeno, bisogna osservare un punto capitale, piùancora che per gli esercizi sui suoni ritmati o per ladanza: è importante non interrompere la cadenza.

O più precisamente, è fondamentale non interrompereil contatto tra il massaggiatore e il suo paziente. E' unpunto evidenziato da certe opere e che saràsicuramente praticato da molti per istinto, ma chepotrebbe non essere tanto evidente per altri.

Non c'è dubbio che se il massaggiatore interrompe ilcontatto della sua mano con il corpo del paziente, siaad esempio per spalmarsi le mani, sia per aumentareil riscaldamento, o più semplicemente ancora perpassare dalla gamba destra alla gamba sinistra,questo può generare un sensibile disagio al paziente.

Questa sensazione è inspiegabile se non si tiene amente che la piacevolezza del massaggio rientra nellariattivazione di sensazioni nascoste nei nostri geni,secondo le quali l'abbandono della madre (e quindil'interruzione del contatto corporeo) è generatore diangoscia.

Di conseguenza, il massaggiatore deve sforzarsi dimantenere il "contatto" durante tutta la seduta. Unaseduta di massaggio è, in qualche modo, un camminoche si percorre insieme, dal punto A fino al punto B; seil ponte viene tagliato, sarà più difficile arrivareall'obiettivo. Vedremo più avanti quale deve essere ilprincipio di progressione nel corso di tutta la seduta.

3 - Quali movimenti?

I massaggi classici utilizzano: lo sfioramento,l'impastamento, il pizzico, il picchiettio, i passaggi conla punta delle dita a rastrello, etc.

In effetti, se si rispettano i principi di base enunciati piùsopra (ritmo e continuità), ciascuno ha la possibilità di

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adattare il proprio stile alla propria personalità, a quelladel proprio paziente, all'umore del momento eall'ispirazione…

E' meglio lasciarsi andare piuttosto che interrompere laseduta per sfogliare un manuale. Tuttavia, se ci siriferisce alla nostra teoria di partenza che assimila ilmassaggio al "leccare", ci si sforzerà, poco o tanto, ditrovare una tecnica che si apparenta, come si è detto,al contatto del muso e della lingua. Questo dipenderàdalla forma della mano di ciascuno. In linea generale,è la tecnica dei massaggi californiani che ci sembra lapiù vicina a questo criterio.

Il vantaggio è che questo movimento può essereutilizzato su tutto il corpo (arti e tronco) senzavariazioni significative, cosa che permette una migliorecontinuità, e quindi un migliore effetto "fenico". Si trattadi un movimento alternato, mano destra e manosinistra, sul ritmo di circa un secondo, applicato con labase del pollice (o di una parte del palmo e la base delpollice per le mani piccole); il resto della manomantiene il contatto, ma la pressione si effettua conl'attacco del pollice e la parte del palmo più vicina alpollice.

La mano destra effettua un leggero movimento dipressione-scivolamento su circa dieci centimetri(andando preferibilmente dai piedi verso la testa).Quando la mano destra ha finito il suo movimento discivolamento, la mano sinistra comincia il suo,partendo ad uno-due centimetri più sopra. Durantequesto tempo, la mano destra torna a posizionarsisotto la sinistra per riprendere il movimento senza checi siano interruzioni nel contatto, risale così lungol'arto, la schiena, la pancia etc., dai piedi fino allatesta. Quando si passa dalla gamba destra alla gambasinistra (cioè dall'alto della coscia destra al piedesinistro), la mano ridiscende scivolando dal bassodella schiena fino al piede sinistro.

Un altro metodo consiste nel mantenere, ad esempio,la mano destra sulla coscia sinistra e nel non lasciareil contatto fino a quando la mano sinistra si sarà posatasul piede sinistro.Naturalmente in questo modo il ritmo viene interrotto,ma non è così grave nella misura in cui il contatto, insé, viene mantenuto.

Il paziente deve sentirsi "preso in mano", letteralmente,ed essere coinvolto mentalmente nella lentaprogressione che lo farà passare poco per volta dalladistensione più totale ad una tensione muscolareestrema.

Tutto sommato, una o due brevi interruzioni non sonodisturbanti e il ritmo potrà essere rapidamente ripreso,soprattutto se si utilizza una sorgente di ritmo esterna:musica, metronomo, etc.

Ciò che bisogna tenere ben presente è che la sedutanon deve essere troppo spezzettata.

Schema di progressione proposto:

Fate un fosfene con la lampada fosfenica, poiproiettate il fosfene sulla parte del corpo massaggiata;questo avrà il risultato di rendere più profondi gli effettidel massaggio sul soggetto.

Poi,

Primo passaggio:paziente appoggiato sulla pancia: schiena, gambadestra, gamba sinistra. Lato destro della schiena, poilato sinistro.

Secondo passaggio:paziente appoggiato sulla schiena: gamba destra, poigamba sinistra, lato destro del tronco, poi lato sinistro.

Mettersi poi in piedi dietro la testa del paziente,massaggiare i due lati contemporaneamente con unsolo movimento molto leggero, dalle spalle fino almento (da 5 a 10 volte), poi dal mento sino al cranio.Sfiorare infine una sola volta le sue palpebre con gliindici.

Questa costituisce la sessione di base, da combinareprogressivamente con una fase preparatoria, poi, dopoun certo addestramento, con una fase terminaledestinata a lavorare specificamente sulle percezioni ditipo "iniziatico".

Per maggiori informazioni, vedere: rif. LT03_PDF – ILMASSAGGIO PRIMORDIALE (libro digitale PDF).

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Libro in versione PDF, in download sulsito Internetwww.fosfeni.com

IL MASSAGGIOPRIMORDIALE

I quaderni della Papessa

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I DIVERSI STRESSCOME AGISCE IL FOSFENE?

STRESS

Non si smette di parlare dello stress. La suaresponsabilità nella genesi delle malattie nondeve più essere dimostrata. E' in qualche modo

il male del secolo.

Con questa analisi abbiamo in mente l'idea dipresentare un metodo rivoluzionario della gestionedello stress, sviluppato dal Dottor Francis Lefebure, unmedico e ricercatore francese. Le sue scoperte infisiologia cerebrale gli hanno permesso di mettere apunto diverse tecniche e apparecchi particolarmenteefficaci per la gestione dello stress. Dopo unadiscussione sui fondamentali fattori di sviluppo dellostress, passeremo in rivista le tecniche suscettibili diporvi rimedio.

Possiamo distinguere, a nostro avviso, tre livelli distress:

- quello legato all'ambiente sociale- quello legato all'ambiente culturale- quello in relazione con ciò che si potrebbe chiamarel'ambiente cosmico.

1) LO STRESS DI SOPRAVVIVENZA

Messo a confronto con il suo ambiente naturale,l'animale deve in permanenza spendere dell'energia,

mobilizzare tutte le sue risorse per assicurarsi lasopravvivenza: ricerca del cibo, lotta contro ipredatori…Il linea generale, i mammifero è dotato di duemeccanismi di adattamento allo stress disopravvivenza; il primo gli consente di eccitare tutti isuoi mezzi difensivi per far fronte nel migliore dei modiall'aggressione o per adattarsi in modo adeguato aiproblemi posti dall'ambiente; il secondo gli permette alcontrario, in caso di "crash", di abbandonarsi allamorte senza soffrire.

a) i meccanismi di adattamento all'ambiente: lo stressdi sopravvivenza e la mobilizzazione delle energievitali.

Ciascuno può sperimentare le reazioni riflesse che siproducono nell'organismo quando sopraggiungeun'emozione o uno choc, come ad esempio, quando siè al volante e spunta improvvisamente un pedone cheattraversa la strada, che vi obbliga a frenaredisastrosamente: battiti del cuore accelerati, tremorenervoso.Queste reazioni hanno una loro ragion d'essere sulpiano fisiologico: confrontato con un pericolo,l'organismo mette in gioco dei riflessi che permettonodi adattarsi a questa nuova situazione; le ghiandoleendocrine cominciano a secernere degli ormoni chepreparano l'organismo a reagire d'urgenza:

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- Sistema cardio-vascolare

* Il flusso sanguigno del cervello aumenta affinchél'individuo possa pensare e reagire più in fretta.* Per contro la circolazione sanguigna cutaneadiminuisce (sensazione di freddo) in modo cheun'eventuale ferita non comporti che un sanguinamentominimo.* La tensione aumenta per aumentare la circolazione:migliore ossigenazione, eliminazione dell'acidolattico…* Nello stesso modo, il ritmo respiratorio accelera peraumentare il tenore di ossigeno del sangue.

- Sistema sensoriale

* Il senso dell'udito diventa più ricettivo (gli animaliraddrizzano le orecchie).* Le pupille si dilatano e la retina diventa più sensibilealla luce.

- Sistema digestivo

* La mucosa gastrica secerne dell'acido pertrasformare il cibo in energia il più rapidamentepossibile. Inoltre, su un piano più aneddotico, i capellisi drizzano sulla testa per sembrare più grandi in mododa impressionare l'avversario.

Il linea generale lo stress vitale ha quindi un effettodinamico sull'organismo, tanto che le personeaffaticate possono avere interesse a trovarsi in unasituazione di stress.

Esso equivale ad uno stimolante, permettendo diessere più efficaci, di mantenere l'attività su un livelloalto: l'equivalente di una tazza di caffè, se vogliamo.Tuttavia, come ogni stimolante, lo stress ha degli effetticollaterali che non sono trascurabili: ulcera dellostomaco dovuta ad una iper-secrezione gastrica,esaurimento nervoso.

b) Lo stress Letale

Quando l'animale è attaccato da un predatore, arriva unmomento in cui abbandona qualunque difesa. Si mettein uno stato prossimo all'ipnosi che gli permette di nonsoffrire.

Così, lo stato di trance generato dallo stress produceuna condizione di anestesia, di fuoriuscita dell'energiadal corpo, il che fa sì che, in certi casi, si ricerchi lostress per ottenere degli stati assolutamenteparadossali (su queste questioni, cfr. DOUNARS – "Latrance, tecnica di espansione").Oggi lo "struggle for life" – concorrenza commercialeesacerbata, lotta per un posto di lavoro – costituisceuna trasposizione dello stress di sopravvivenza, anchese molto spesso vi è mescolata una forma di stresssociale.

2) LO STRESS SOCIALE

Poiché l'uomo è un animale sociale, trova un confortonella vita comunitaria.

Questa sicurezza può accompagnarsi ad una nuovaforma di stress.Prima di tutto la sensazione di appartenenza ad ungruppo è più o meno forte a seconda delle culture. Iltimore di essere esclusi può costituire in certi casi unostress considerevole.

Nell'Antichità, una delle maggiori pene, appenainferiore alla pena di morte nella scala penale, eral'esilio. L'essere messi al bando era, ancora nel MedioEvo, una sanzione giudiziaria severa.

Nell'epoca moderna, se si escludono i lavori forzati chenon erano solo una pena di detenzione ma anche unamisura di esclusione e di allontanamento, è esistito permolto tempo quello che si chiamava in modo moltosignificativo, il confino, pena di prigionia prolungatariservata ai pluri-recidivi.

Conosciamo ancora oggi la privazione dei diritti civiliche costituisce in qualche modo un esilio dell'interiore(privato del diritto di voto, l'individuo è in qualche sortaprivato della sua identità di cittadino).

Tuttavia esiste nell'epoca moderna una forma diesclusione perniciosa e tutto sommato abbastanzaparadossale che si chiama disoccupazione.

Preso economicamente in carico dalla collettività,oggetto della sollecitudine generale, argomento di tuttii discorsi elettorali, il disoccupato ha ciononostante latendenza a considerarsi escluso; vive spesso questasituazione come uno stress sociale violento. Ha lasensazione di non fare più parte della comunità nellaquale vive.Il fatto è che, in una società retta dal principio delprofitto e dal culto della produttività, non partecipareattivamente alla grande celebrazione della produttività,della crescita, del progresso, è percepito come unavera esclusione (per quanto non da tutti i disoccupati,di cui alcuni sembrano adattarsi benissimo a questostatus…).

Situazione paradossale, diciamo noi, perché ildisoccupato in definitiva non è realmente escluso daicircuiti economici, visto che la comunità gli procura deisussidi che gli permettono non soltanto di mangiare,ma anche di disporre, in generale, di liquidità che gliconsentono bene o male di integrarsi nella società delconsumismo, di acquistare e di vendere.

Il disoccupato non è preso in carico istituzionalmentecome un indigente, né è rigettato dal gruppo.Si potrebbe d'altra parte credere che sia piùinteressante essere mantenuti senza lavorare, edeffettivamente un certo numero di individui sono moltosoddisfatti di questo stato di cose, ma per altri l'essereesclusi dal circuito della produzione è vissuto come unautentico dramma.

Per quanto variabile a seconda dell'evoluzione dei ciclidi crescita economica, lo stress da esclusione socialeè quindi sempre di attualità e presuppone un approcciospecifico per quanto riguarda eventuali metodi ditrattamento.

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Tuttavia, il principale stress sociale rimane senzadubbio quello legato all'istituzione dei legami gerarchiciin seno al gruppo.Secondo Henri LABORIT le frustrazioni legate allarelazione dominante-dominato genererebbero laproduzione di sostanze chimiche specifiche checostituirebbero uno dei fattori condizionanti dei nostricomportamenti sociali.

La vita sociale, in cambio della sicurezza apportata dalgruppo (e dei servizi che esso offre), richiede unasottomissione dell'individuo all'ordine stabilito. Nonesistono gruppi senza gerarchia.

I riti sociali, i legami gerarchici, organizzanostrettamente le funzioni di ciascuno, limitano le libertàindividuali e imbrigliano fortemente il gioco degli istinti.

Il cibo e la procreazione in particolare sonostrettamente regolamentati.

Contrariamente a quanto si è creduto per molto tempo,i legami gerarchici non sono tutti il prodotto di rapportidi forza.Anche l'età, l'esperienza, l'amabilità possono esseredei criteri – lo si osserva in particolare nelle scimmie –di selezione degli individui dominanti.Comunque sia, derivano dall'instaurazione di questerelazioni gerarchiche due tipi di stress: • uno stress dinamizzante (cfr. lo stress disopravvivenza studiato sopra) che spinge il giovanemaschio a provocare il vecchio dominante per prendereil suo posto.• uno stress debilitante per chi, rassegnato, subisce ilsuo destino senza poter reagire.

3) LO STRESS METAFISICO

L'uomo, così come deve trovare il suo posto nellasocietà, la gerarchia del gruppo, ha anche bisogno dicollocarsi nel tempo e nello spazio davanti all'infinitoche lo circonda.

Il quadro religioso o filosofico è il parallelo del quadrosociale.

A meno che non si identifichi come l'agente di unprocesso cosmico, come l'elemento di un tuttoorganizzato, l'uomo si trova disorientato e soffre di unsentimento di isolamento e di abbandono paragonabilea quello di chi è messo al bando.

Religione e gerarchia sociale hanno d'altra parte, inlarga misura, un fondamento similare, la cosmologianon essendo altro che, in qualche modo, un'estensionedel gruppo sociale, dove il dio diventapsicologicamente il sostituto del re e viceversa.

L'uomo moderno è, in questi due ambiti, alla ricerca delsuo giusto posto.A questo proposito, bisogna distinguere bene ciò chesepara l'occidente e l'oriente o, se si preferisce, lesocietà moderne e le società tradizionali.

L'occidente ha adottato e, nel corso del tempo, ha piùo meno adattato, la concezione cristiana della storia: ilCristianesimo, segnato dalla visione apocalittica degliebrei dell'epoca delle origini, vive nell'attesa di unavvenimento a venire: il ritorno del messia, la fine dellastoria…

Questa attesa profetica è oggi più che dimenticata, maha abitato le menti per un tempo sufficientementelungo da condizionare la concezione del mondo deisuoi teologi e dei suoi filosofi (Jean SERVIER: Storiadell'utopia).

L'occidentale, per questo fatto, è sempre alla ricerca diqualche cosa, nell'attesa di un futuro più o menoradioso.

Le utopie che si sono sviluppate quando lo spiritoreligioso si è affievolito hanno sostituito all'escatologiacristiana la fede nell'avvento di una società senzaclassi, o la speranza di una felicità generalizzata dalprogresso tecnico, accontentandosi di adattare più omeno la visione cristiana di una storia protesa verso unfuturo idilliaco.

L'uomo moderno è quindi un eterno insoddisfatto,sempre alla ricerca di un illusorio progresso, che sia alivello individuale (comfort, salute, ricchezza) o a livellosociale (progressi scientifici, crescita economica,risoluzione dei conflitti…).Si è in permanenza nella situazione del giovanemaschio che vorrebbe prendere il posto del dominantesenza riuscirci.

Senza esprimere dei giudizi su questo o su quel mododi pensare, bisogna riconoscere che la concezionelineare della storia, ereditata dal pensiero ebraico deiprimi secoli della nostra era, è storicamente legata allasituazione politica di un popolo oppresso che speravauna liberazione politica, a poco a poco immaginata suun piano mitico, situazione ansiogena di per sé.

In fondo, le nostre società sono sempre e ancoraanimate da millenaristi infervorati che aspettano senzatregua l'avvento di un'ipotetica rinascita.

Angoscia per la comparsa o per la non comparsa diquesto avvenimento, senso di colpa perché esso nonarriva, agitazione incessante in vista di operare latrasformazione voluta dalla storia, o di favorire l'avventodi questo nuova società tanto attesa.

Questa tensione verso un ipotetico avvenire dà unsenso all'esistenza, ma nello stesso tempo sviluppaun'angoscia di un tipo particolare.

Questo concetto del mondo sviluppa il dinamismo el'attività – fino alla concitazione – ma si accompagnaanche con ansia e sensi di colpa: arriverà questomomento? Quando? Ho fatto tutto perché arrivi?Si dice che i popoli felici non hanno storia. In tutti i casiè probabile che il fatto che il Cristianesimo si siasviluppato in un'epoca di oppressione, di rivoltasoffocata nel sangue, sia certamente una delle cause

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che spingono i Cristiani ad investire tutta la loro vitanell'ipotesi di un futuro radioso, più o meno situatoaltrove, su un altro piano dell'esistenza.

Perché questo modo di sacrificare il presente per unfuturo incerto è relativamente originale, in rottura con lamaggior parte delle concezioni tradizionali.

Lo studio comparato delle religioni mostra in effetti chei popoli dell'Antichità e le società non occidentali hannogeneralmente una concezione ciclica del tempo,totalmente estranea alla nozione di progresso, ditensione verso un ideale.

Certo, le società moderne segnate da una concezionelineare del tempo possiedono ciascuna una visione delmondo molto diversa, ma resta il fatto che questapropensione all'utopia costituisce un condizionamentopsicologico essenziale in tutte le società che sicollocano in questo ambiente culturale.

In effetti, nel momento in cui la storia non è altro cheun eterno re-inizio, diventa illusorio angosciarsi aproposito degli obiettivi da raggiungere. Non si trattaneanche di sapere se l'uomo sia libero o no, se il suodestino sia determinato o no, poiché ad ogni modo ilsuo destino non è suscettibile di influenzare il diveniredella creazione, la quale riproduce all'infinito gli stessicicli.

Ciò non significa che sgombrare in questo modo ogniteologia sarebbe il modo migliore per eliminarel'angoscia.

Le attitudini possibili sono in effetti le seguenti:

- o si accetta questo stato di cose e si decide di viveremomento per momento, in armonia con la natura (il chepresuppone uno sforzo costante, un'autentica ascesi:l'epicureismo è una dottrina esigente sul piano delcomportamento e dell'etica).- o si considera l'assurdità della situazione e si ècondotti sia alla disperazione esistenziale e al suicidio,sia ad uno sforzo mentale, ad una tensione di tuttol'essere per sfuggire al condizionamento dell'esistenzaattraverso l'ascesi.

E' il rifiuto del mondo delle forme, è l'assorbimento ditutto l'essere (o almeno della coscienza) nel non-essere.

Più concretamente, un tale approccio si traduce nelrifiuto della procreazione, nell'isolamento sociale, nellameditazione pura (sul vuoto).Sul piano metafisico, lo scopo è sfuggire ai cicli dellereincarnazioni.

Questa specie di sintesi delle ideologie che abbiamoappena fatto è certamente troppo schematica, ma ilnostro obiettivo è ricercare un metodo pratico digestione dello stress e non filosofeggiare.

Il riassunto che precede, per quanto caricaturale possasembrare, ci pare tuttavia utile per identificare le

diverse forme di angoscia suscettibili di svilupparsisecondo la cultura nella quale si evolve e secondo laconcezione del cosmo che si adottata o che si èereditata, più o meno consapevolmente.

Da un lato, di conseguenza, un'umanità a cui sarebbeassegnato un destino in via di realizzazione, dall'altrouna creazione finita, perfetta, ma nella quale, proprioper questo, l'uomo non avrebbe un ruoloautenticamente attivo da giocare.

Dal punto di vista ansiogenico – perdonatemi questospaventoso neologismo – una storia in divenire, nellaquale l'uomo gioca un ruolo centrale e della qualel'evoluzione dell'umanità sarebbe in qualche modo lafinalità (il mondo sarebbe stato creato solo perpermettere all'umanità di compiere il suo destino), ègeneratrice di un'angoscia legata all'errore o alfallimento. Essa conduce a sovraffaticamento e a iper-eccitazione: non si farà mai abbastanza per riuscire…

Una storia ciclica, che si ripiega incessantemente suse stessa, non impone agli individui le stesseresponsabilità. L'uomo non è più il centro del mondo.Non è che un attore in mezzo ad altri, e gli bastatenersi al suo posto per compiere il suo destino, senzavoler "rivoluzionare tutto".

La sensazione dell'assurdo può certamente invadereuno spirito molto affinato, ma nell'insieme sembraproprio che le culture che hanno sviluppato questomodo di pensare abbiano un'attitudine relativamenteserena di fronte alle contraddizioni del mondo.

Il suicidio è spesso considerato in esse come un attodi fierezza, una manifestazione di stile piuttosto checome un atto di disperazione. La vita ha un prezzominore, ma nello stesso tempo e, per così dire, per viadelle conseguenze, gettare la propria vita può essereun peccato su un piano estetico, ma non disturbaaffatto la marcia del mondo.

Fino a prova contraria, abbiamo quindi la tendenza aconsiderare che il mondo moderno sia di tipoescatologico e, di conseguenza, intrinsecamenteansiogeno.

4) LE TECNICHE DI GESTIONE DELLO STRESS

Queste tecniche sono basate sull'utilizzo sistematicodei fosfeni. I fosfeni sono tutte le sensazioni luminosesoggettive, cioè quelle che non sono direttamentecausate dalla luce che stimola la retina. Corrispondonoa ciò che gli oftalmologi chiamano immagini dipersistenza retinica o post-immagini. Possono essereprodotti da brevi fissazioni di sorgenti luminose.

a) Il rilassamentoLa semplice produzione di un fosfene è già rilassante,i pescatori a lenza ne sono un buon esempio. In effetti,trascorrono parecchie ore a seguire con gli occhi iltappo di sughero, e quindi a fare dei fosfeni grazie alriflesso del sole o del cielo luminoso sull'acqua.

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Numerosi pescatori indicano che questa attivitàapporta loro un rilassamento che non riescono atrovare altrove.

Si sa sin dal 1950 che la luce ha una potente azionesulla produzione ormonale. Ai nostri giorni alcunimedici utilizzano l'azione strutturante della luce sulsistema nervoso per curare i depressi cronici. In più laluce, ma soprattutto l'utilizzo dei fosfeni, ha un'azionemolto forte sulla nostra produzione di melatonina.

Ma perché limitarsi al semplice utilizzo foto-terapeuticodella luce quando si può beneficiare di un sacco di altrieffetti positivi.

In effetti, il Mixaggio Fosfenico (esercizio che consistenel mescolare un pensiero al fosfene) è un potentestimolante dell'attività intellettuale.

La pratica regolare del Mixaggio Fosfenico miglioral'attenzione, la concentrazione, la memoria, così comelo spirito di iniziativa e la creatività.

b) L'audizione alternataPrincipio basato sull'audizione di un suono a turnonell'orecchio destro e nell'orecchio sinistro, l'audizionealternata equilibra gli scambi tra gli emisferi cerebrali.Uno degli effetti principali sulla personalità è dicentrare l'individuo. Una persona centrata è menosensibile allo stress e controlla meglio le proprieemozioni. Così, la pratica dell'Alternofono aiuta a nonsubire più le situazioni della vita corrente.

c) Il dondolamento laterale della testaGli effetti di questo esercizio sono simili a quellidell'Alternofono. In effetti è un modo diverso perraggiungere lo stesso risultato.

d) L'amacaTerza variante dello stesso principio, l'eserciziodell'amaca permette di regolare l'alternanza cerebralein modo semplice e ludico.

L'esercizio può essere praticato nel modo seguente:

• Fate un fosfene• Sdraiati in un'amaca, datevi un buon impulso perdondolarvi. Meglio ancora, chiedete ad un'altra personadi darvi questo impulso.• Focalizzate la vostra attenzione sulla sensazione didondolamento.• Potete visualizzare delle correnti di energia cheattraversano il vostro corpo ad ogni dondolamento.• Continuate a concentrarvi in questo modo fino aquando i dondolamenti non diventano molto piccoli.• Sarete sorpresi dalla sensazione che vi darannoquesti piccoli dondolamenti.• Quando lo ritenete necessario, ridatevi un nuovoimpulso e riprendete l'esercizio dall'inizio.• Potete anche rifare un fosfene ogni cinque minuticirca.

Questo genere di esercizio può anche essere praticatosu una sedia a dondolo ma, in questo caso, vieneprodotto un dondolamento antero-posteriore.

I suoi effetti, anche se simili a quelli del dondolamentolaterale all'80%, differiscono leggermente.

Il dondolamento antero-posteriore crea delleconnessioni diverse che hanno la tendenza atrasformare la fantasticheria in azione concreta.

La sua pratica è più adatta ad una seduta di esercizidel mattino.

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MIXAGGIO FOSFENICO A CASCATA

SUPERLEARNING

Le ricerche in psicologia e le scoperte sulfunzionamento del cervello hanno profondamentemodificato il modo di considerare l'apprendimento.

Georgi Lozanov, psichiatra ed educatore bulgaro, è ilpadre della suggestologia, scienza della suggestione.Uscendo molto presto dal quadro della sua praticamedica, si interessò ai campi dello sport e dellapedagogia.

Ma è principalmente nell'apprendimento delle linguestraniere che si fece conoscere. Utilizzando ilrilassamento, la suggestione e la musica, crea unambiente ottimale per lo studente e può vantarerisultati estremamente positivi: tempo diapprendimento ridotto da due a tre volte, miglioreritenzione a lungo termine, tutto questo inun'atmosfera di totale rilassamento.

Alla fine degli anni '70 due americane, Sheila Ostandere Lynn Schroeder, fanno scoprire la suggestopediaoltre atlantico attraverso il best-seller Superlearning,che apre degli orizzonti affascinanti. L'idea che sipossa imparare molto più rapidamente e in condizioniben migliori di quelle generalmente ammesse, fa il suocammino. In seguito le ricerche si moltiplicarono e sisviluppò tutta una serie di teorie (vedere l'eccellentearticolo di Bruno Hourst, Superlearning, Accelerativelearning e "Imparare meglio").

I postulati di base sono i seguenti:

La suggestione permette non solo di stimolarel'intelligenza e la creatività, ma anche di neutralizzarei blocchi.

Qualsiasi apprendimento è il prodotto di processicoscienti e incoscienti. Imparare deve rimanere unpiacere, il che implica rilassamento e diversità diapprocci.

In seguito, le diverse scuole hanno messo l'accentosulla complementarietà del cervello sinistro e delcervello destro, sulla dimensione olisticadell'apprendimento, sulla qualità dell'ambiente.

La PNL ha portato il suo contributo mostrando checiascun individuo funziona in modo differente e chel'apprendimento deve tenere conto di questa diversità.

Ora, nel 1963, nello stesso momento in cui Lozanozscopriva la suggestologia, un medico francese,Francis Lefebure, pubblicava "Il Mixaggio Fosfenico inPedagogia", un'opera che mostra l'incidenza della lucesui processi mentali.

Fissando piuttosto brevemente una sorgente luminosasi ottiene un fosfene, cioè una sensazione luminosache persiste per diversi minuti. In se stessa questaoperazione è già molto rilassante. E l'apprendimentorealizzato in presenza di questo fosfene è molto piùperformante. In effetti il fosfene canalizza l'attenzionesul soggetto studiato mentre favorisce le associazionimentali.

ESERCIZIO PRATICO:Avete un testo da scrivere. Durante la fissazione dellalampada fosfenica, concentratevi su un'immagine cheriassume il vostro argomento. Dal momento in cuispegnete la lampada, le idee cominciano a fluire.

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Scegliete la migliore e concentratevi su di essa durantela seconda fissazione. In presenza del fosfene sipresenteranno altre idee, più numerose delle prime epiù ricche. Prendete il tema dominante durante lafissazione seguente; sorgeranno nuove idee. Non cisono limiti a questo esercizio. La vostra riflessione nonsmetterà di arricchirsi.

La tecnica del Superlearning associata al MixaggioFosfenico viene amplificata considerevolmente, in più ilMixaggio Fosfenico mantiene un clima positivo, stimolala creatività, elimina i blocchi; collega conscio einconscio; diventa un piacere per il rilassamento e perla stimolazione mentale che procura. La sua pratica hadegli effetti sul sonno, sull'umore e sulla socievolezza.

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LA GIRASCOPIA: CENTRIFUGAZIONE DELLEFORZE E DEI NOSTRI PENSIERI

TANTRISMO

Nel tantrismo troviamo due grandi direzioni: iltantrismo fisico e il tantrismo mentale.

Solo il tantrismo mentale è iniziatico, e consiste neltrasformare l'energia sessuale in energia mentale.

Diverse tecniche tradizionali permettono di ottenerequesto risultato.

Ad esempio gli yogi indiani visualizzano una dea (oShakti) che danza in rotazione su uno dei loro chakra(le donne possono naturalmente utilizzareun'immagine maschile).

A forza di concentrarsi in questo modo sulle dee,finiscono con il fare l'amore con loro in astrale durantele esperienze estatiche notturne.

Il principio di trasformazione del pensiero erotico inenergia può essere ritrovato anche tra le suoreeuropee che, a forza di pensare a Gesù Cristo,finiscono con l'avere delle esperienze sessuali con lasua immagine in astrale.

L'esempio più conosciuto è quello di Santa Teresad'Avila e delle sue estasi fortemente erotiche.

Un modo efficace di praticare questo tipo di esercizioconsiste nel mescolare il pensiero erotico, o fantasma,ad un fosfene.

I fosfeni sono tutte le sensazioni luminose soggettive,cioè quelle che non sono direttamente prodotte dallaluce che stimola la retina. Possono essere prodotti dabrevi fissazioni di sorgenti luminose.

Esercizio di FosfenismoImmaginate un punto luminoso che vortica tral'immagine mentale del fantasma (pensiero erotico) evoi stessi. Ripetete questo esercizio per più giorni diseguito. Farete l'esperienza dell'amore in astrale.

Il legame tra energia sessuale ed energia spiritualeappare chiaramente in questa osservazione pertinentedel Dr LEFEBURE:

"Un astronauta che partisse verso il sole vedrebbe lasua luce inizialmente al di sopra di sé, poi dopo aversuperato la linea di equigravitazione tra terra e sole,percepirebbe la sua luce come proveniente da sotto disé.

Allo stesso modo, all'inizio dell'elevazione spirituale leforze sessuali sembrano essere opposte alla lucespirituale, ma a partire da un certo livello di elevazione,il mistico si accorge che è a partire da queste(sapendole però trasmutare con l'aiuto degli eserciziritmo-fosfenici) che perviene all'illuminazione piùgrande."

Estratto dall'opera "Dalla Ruota della Preghiera allaDinamo Spirituale".

Il principio di utilizzo dei fosfeni per trasformarel'energia della luce in energia mentale è stato scopertoda un medico e ricercatore francese, il Dottor FrancisLefebure.

Grazie ai fosfeni, è riuscito a mettere a punto diversiapparecchi di attivazione cerebrale. Uno di questiapparecchi può essere combinato beneficamente conla pratica del tantrismo: il Girascopio.

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In effetti il tantrismo può portare ad uno sbandamentosessuale. La pratica del Girascopio produce unapurificazione del pensiero che potrà evitare questogenere di sbandamento.L'effetto del Girascopio sul pensiero può essereparagonato a quello di una centrifuga. Durante lacentrifugazione del sangue, ad esempio, gli elementipesanti si ritroveranno spinti in periferia dalla forzacentrifuga.

Per reazione, gli elementi più leggeri (nel caso delsangue, l'acqua pura), si concentreranno intornoall'asse centrale di rotazione.

L'effetto sul pensiero è simile: i pensieri più pesantiverranno spazzati al di fuori della coscienzadell'individuo, mentre i pensieri più sottili andranno aconcentrarsi, producendo un'autentica purificazione delpensiero, garanzia di salute mentale.

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I FOSFENI SONO MOLTO TRASMISSIBILI PER TELEPATIA…

TELEPATIA

Scienza o fantascienza, la telepatia affascina e fascorrere molto inchiostro. Alcuni ricercatori,come il professor RHINE, hanno accumulato una

quantità di statistiche che non hanno mai provatoalcunché. La telepatia rimane quindi relegata a studimarginali in alcuni centri di parapsicologia.

Ciononostante, le scoperte in fisiologia cerebrale delDottor Francis LEFEBURE, medico e ricercatorefrancese, permettono di capire meglio questi fenomenie i meccanismi che li producono. Le sue scoperte sonofondate sull'utilizzo sistematico dei fosfeni. I fosfenisono tutte le sensazioni luminose soggettive, cioèquelle che non sono direttamente provocate dalla luceche stimola la retina. I fosfeni mettono in evidenza ilfunzionamento ritmico del cervello e l'esistenza di ritmicerebrali che possono essere sviluppati e mantenutidalla pratica di esercizi di pensiero ritmato. Il ritmostruttura il pensiero e gli dà una potenza particolare,migliorando l'attenzione, la concentrazione, lamemoria, lo spirito d'iniziativa e la creatività. Ma nelcorso delle loro ricerche, il Dr LEFEBURE e i suoicollaboratori si sono resi conto che i fosfeni e ilpensiero ritmato sono facilmente trasmissibili pertelepatia.

ESPERIENZE DI TRASMISSIONE TELEPATICA DEIFOSFENI

"La trasmissibilità telepatica dei fosfeni è moltogrande, senza paragone possibile con quella deipensieri, nelle ordinarie condizioni di sperimentazione.

Se si fissa un cerchio rosso su un muro bianco e poilo si toglie, si vedrà comparire un cerchio verde, colorecomplementare, che è anche un fosfene. M. Delay,sperimentando con dei dischi di colori differenti fissatiin successione dal soggetto emettitore, si è accorto

che un soggetto vicino, con gli occhi bendati,percepiva un fosfene, non durante la fissazione deldisco da parte del soggetto emettitore, ma durante lasua percezione del colore complementare, e che ilfosfene del soggetto recettore aveva il colore delfosfene del soggetto emettitore e non quello del disco.E' durante questa esperienza che si è accorto chequesta trasmissione non obbediva alle leggiabitualmente ammesse per la telepatia. Questa èfunzione della distanza e anche della posizionerelativa dei due soggetti. Il soggetto recettore ricevetanto meglio quanto più è vicino all'emettitore e sitrova di fronte a lui.

Si possono provocare all'interno dei fosfeni dei ritmiche sono loro propri. Ad esempio, illuminando gli occhicon due lampade disposte in modo che ciascun occhionon veda che una sola di esse e illuminando in modoalternato al ritmo di due secondi.

Se l'illuminamento avviene a questo ritmo, i duefosfeni consecutivi, anziché coesistere, si alternano,ma non al ritmo dell'illuminamento, bensì con un ritmoproprio del soggetto, con una media di otto secondiper lato per tre minuti.

Questo ritmo d'altra parte dà molte informazioni sullostato del cervello e sull'influenza che farmaci e regimialimentari possono avere su di esso.

Ma quello che ci interessa qui è che nel corso delleesperienze di telepatia è stata provocata questaalternanza in un soggetto. Un altro soggetto, in unastanza vicina, per quanto non preavvertito del tipo difosfene che gli si voleva trasmettere, percepiva duefosfeni che si alternavano al ritmo del soggettoemettitore, e ancora più nettamente di lui (esperienzadi Raoul Violay).

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Ma se non ci si vuole lanciare in esperienze di questacomplessità, si osserverà che se si ha un fosfeneconsecutivo ad un illuminamento, è abbastanza facileprovocare un fosfene in una persona vicino a voi chenon ha fissato sorgenti luminose. In più, sel'attenzione è stata attirata sulla grandissimatrasmissibilità telepatica dei fosfeni, si noteranno nellavita di tutti i giorni dei casi spontanei che, solitamente,passano inosservati."

Estratto di "Fosfenismo, nuova spiegazione dell'originedelle religioni".

La telepatia fosfenica, o telepatia iniziatica, sidefinisce in modo diverso dall'idea solita che ci si fadella telepatia. Le ricerche del Dr LEFEBURE hannoprovato che se si sviluppa in sé il pensiero ritmato èfacile trasmetterlo ad altri. Con telepatia fosfenicaintendiamo quindi dire: "trasmissione del pensieroritmato".

Il pensiero ritmato indotto in un'altra persona andrà aprovocare un pensiero che non corrisponderànecessariamente al movimento emesso. Lapercezione di questo movimento può effettuarsi indiverse maniere: può avvenire attraverso immagini (adesempio l'immagine di una discesa di sci, della salitadi un palloncino, la visione del pendolo di un orologio,etc.), oppure attraverso sensazioni cenestesiche(impressione di essere su una barca, etc.), o ancoraattraverso queste due forme di percezionesimultaneamente.

ESPERIENZE DI TELEPATIA FOSFENICA

Per questa esperienza, definiremo un soggettoemettitore ed un soggetto recettore. Essi possonopiazzarsi uno dietro l'altro (con l'emettitore dietro),

oppure faccia a faccia. L'emettitore fa un fosfene, loproietta sul recettore e induce un pensiero ritmatosotto forma di un punto luminoso in movimento. Percominciare, si può animare il punto luminoso con unmovimento laterale di bilanciere. Il ritmo preferenzialeda utilizzare è il ritmo di due secondi: un secondo perl'andata, un secondo per il ritorno. Si può utilizzare unmetronomo per lavorare ad un ritmo ben preciso. Lapersona che riceve chiude gli occhi e rimane attentaalle sensazioni e alle immagini che possonocomparire, in particolare a quelle di natura ritmica.

Il pensiero ritmato indotto agisce in profondità eaiuterà a sbloccare certe capacità. Questo è ciò chespiega come certi personaggi che possiedonoun'altissima spiritualità possano con questo genere ditecniche innescare in altri dei fenomeni spiritualielevati. E' qui l'autentico senso dell'Iniziazione:innescare delle energie che permetteranno direalizzare e di esprimere le facoltà verso le quali tendel'individuo.

Le implicazioni della telepatia fosfenica sono in effettimolto profonde perché essa crea una relazione checoinvolge i sentimenti.

Questa forma di telepatia è molto più ricca delsemplice invio di cifre e di forme. Entra in gioco unacomprensione più completa di un altro individuoattraverso i sentimenti che si ricevono, il che supera digran lunga il linguaggio superficiale attraverso il qualeci esprimiamo e che spesso non ci permette didescrivere certe sensazioni, tanto è limitato.

E' possibile che la telepatia fosfenica sia la "linguacomune perduta" menzionata in certe leggende, comead esempio nella famosa storia della torre di Babeledell'Antico Testamento.

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CONTEMPLAZIONE DI FOSFENI

TEMPLARI

Alcuni legami tra le pratiche dei Templari e deiCatari e il Fosfenismo appaiono in certidocumenti, in certe tradizioni o anche

nell'architettura dell'epoca. Ne evocheremo quiparecchie.

I Catari pregavano fissando il sole perché, dicevano,l'aveva insegnato Cristo. Il loro rifugio, il castello diMontségur, era costruito come un tempio solare, cosache può ancora essere constatata. In effetti al solstiziod'estate, il 21 giugno, il sole attraversa due sottilifessure in uno dei muri, per produrre due raggi di luceparalleli che le leggende locali chiamano "paralleli diMontségur". Queste due fessure hanno l'apparenza diferitoie, ma la loro collocazione prova che esse nonsono state sicuramente costruite per questo scopo.Tale particolarità dell'architettura del castello diMontségur dimostra l'importanza che i Catariaccordavano al sole.

Monsignor Truchemotte, vescovo della ChiesaGallicana di Bordeaux, ha pubblicato una fotografia delgraffito del torrione in cui fu rinchiuso il capo deitemplari Jacques de Molay.

Graffito del torrione di Coudray attribuito a Jacques deMolay.

Esso può essere interpretato come un templare chesta contemplando un fosfene (Les Cahiers del’étrange, n°4, p.7). In occasione degli scavi realizzatia Gerusalemme, i templari scoprirono un segreto checustodirono gelosamente e che ha fatto scorrere fiumidi inchiostro. E' possibile che questo segreto fosse dinatura fosfenica?

Il testo seguente e tratto dal sito Internet di Jean-Claude Flornoy: http://letarot.com. Il Maestro-Jacquesnarra dei problemi sociali che furono conseguenzadell'eliminazione dell'ordine del Tempio. Vi è anchedescritto un esercizio energetico (la marcia ritmica), enoi lo analizzeremo alla luce delle scoperte del DrLEFEBURE.

"Il dramma dell'esecuzione dei dignitari del Tempio il 18marzo 1314 ebbe due conseguenze che il re Filippo IlBello non aveva certamente considerato. Prima di tuttoil Tempio era anche un'immensa e tentacolareorganizzazione bancaria e talassocratica. Il suo verotesoro erano le sue colonie e i suoi agenti contabilidistribuiti sull'insieme del bacino mediterraneo e intutte le città europee. Le sue cambiali erano assegni.La sua marina costituiva il legame e manteneval'ordine.

La Serenissima Repubblica di Venezia avrebbe ripresola torcia, naturalmente a proprio vantaggio, e per duesecoli l'orgoglio di un re avrebbe sprofondato laFrancia in guerre e miseria. La seconda conseguenzacatastrofica fu la partenza praticamente della totalitàdei professionisti formati dall'organizzazione verso variorizzonti: Italia, Portogallo, Medio Oriente…Quelpomeriggio i maestri della fraternità presenticompresero che i prossimi a passare sul rogo

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sarebbero stati loro. Decretarono allora il "GrandeSciopero delle Cattedrali". Nello spazio di tresettimane, i cantieri in corso furono abbandonati e laquasi totalità del personale prese il camminodell'esilio. Questi cantieri non sarebbero stati ripresiche molto più tardi, con grandi difficoltà, dai religiosi. Ilsolo edificio costruito dopo il 1314 fu la basilica di NotreDame de l'Epine (1405-1527), a fianco di Châlons-sur-Marne, su progetti precedenti. Le planimetrie e l'effettoindotto dalla forma sono corretti, ma la scienza dellemanipolazioni energetiche è assente. Costruire il sacroè costruire tenendo conto delle forze sotterranee chehanno origine dal più profondo della terra.

Queste forze che dai tempi più antichi si rispettavanosotto il nome di wouïvre. Un sito sacro è un luogo che,allo stato naturale, è potentemente geopatogeno.Spesso è l'incrocio di corsi d'acqua sotterranei che lorende pericoloso per un essere vivente. Esso funzionasecondo un principio elettrico semplice. Quando si hauna carica importante nel sottosuolo, l'equilibrio micro-elettrico di superficie avverrà attirando una forzaequivalente proveniente dalla magnetosfera. Le forzeoriginate dalla terra sono ascendenti, quelle del cosmosono discendenti, quando siete su un puntogeopatogeno i vostri piedi si trovano in un equilibriomicro-elettrico, ma non la vostra testa. Queste forzeletteralmente vi svuotano delle vostre energie che sonoaspirate e digerite dalla terra. I costruttori del sacrohanno sempre utilizzato questi punti per le lorocostruzioni. Più erano pericolosi, più interessavano loroperché più importante era la forza che si originava dallaterra. I maestri d’opera vedevano e visualizzavanol’aura di questa forza e vi costruivano intorno a suamisura.

Questa forza si decompone in tre strati. Il primo, il piùvicino alla terra, è quello che utilizzavano nell’epocamegalitica per i loro dolmen, il secondo, intermedio, èquello del popolo romano, e il terzo, il più grande, èquello del gotico. Con le pietre, utilizzandole comemicro-pile, montavano una gabbia per questa aura efacevano scorrere all’esterno dell’edificio le forzeoriginate dal cosmo, liberando così la wouïvre cheriempiva l’interno. Le cripte sono sempre romane esono delle modernizzazioni dei dolmen.

I costruttori del sacro avevano la sensazione diinstallare delle “macchine”. Per loro le loro opere eranodegli “athanor” destinati a trasmutare le popolazioni. Ivescovi di quei tempi erano gli incantatori di questemacchine e dirigevano delle immense trance collettive.A Chartres era praticata al solstizio d’estate la trancedel bruco.

All’alba venivano aperte le porte e, uno per uno, in filaindiana, la popolazione entrava, ritmando tutti insiemecon i piedi il dondolamento del bruco. Bum a sinistra,bum a destra, con i loro passi pesanti avanzavanolentamente verso il labirinto e, dopo esserne usciti,continuavano l’oscillazione e andavano tranquillamentead ammassarsi sotto le volte. Per tutto il giorno, bumbum, il dondolamento continuava, amplificandosicostantemente e, giunta la sera, si chiudevano le porteaffinché la cattedrale vibrasse al massimo.

Al segnale del vescovo, tutto di un colpo questemigliaia di persone si fermavano e, in una frazione disecondo, magico di un silenzio allucinante, tuttaquesta popolazione entrava in trance e si fondeva conil divino. Fu tutto questo che Filippo il Bello assassinòsul rogo dei templari. Spalancò la porta alla dittaturadei religiosi, stava cominciando il cupo tempodell’Inquisizione. L’immanenza platonica lasciava ilposto alla trascendenza aristotelica.

Sant’Agostino era vinto da San Tommaso d’Aquino.L’essere non poteva più fondersi con il divino con le sueproprie forze, gli occorreva la “grazia” divina, cheevidentemente solo i preti e i loro rituali potevanoindurre. I Templari avevano protetto le fratellanze deicostruttori, qualunque fosse la loro fede, dei religiosi edei signori. La loro scomparsa li lasciava soli di fronteai loro impietosi nemici. Il sacro disertava l’occidenteatlantico cristiano.

Professionisti di una tale qualità sono rari. Dovunqueandassero, furono ben accolti. Venezia era laricchissima potenza dominante del Mediterraneo, essivi lavorarono. Nell’Italia del Nord, dove i contabili delTempio furono all’origine delle grandi famiglie dibanchieri lombardi, fecero il Rinascimento maintegrandosi, persero il loro particolarismo e sisecolarizzarono. Nei loro regni di oltre mare, cioè inMedio Oriente, in particolare in Cilicia, riuscirono aconservare la loro anima e a mantenere la loro culturaancestrale nello stato. La scienza del “pellegrinaggiodell’anima”, che era l’ossatura della loro spiritualità datempi immemorabili, vi sopravvisse ed essi riuscironoa trasmetterla a noi grazie al tarocco.”

Abbiamo visto che l’esercizio descritto con il nome di“trance del bruco” consiste nel segnare undondolamento colpendo il terreno con i piedialternativamente a destra e a sinistra.

Le ricerche in fisiologia cerebrale del Dr LEFEBURE cipermetteranno di chiarire questa pratica insolita. Primadi tutto, ogni marcia o danza alternata ha l’effetto dicreare delle sincronizzazioni tra gli emisferi cerebraliattraverso l’utilizzo alternato di gruppi muscolariopposti. Questa pratica è da avvicinare all’esercizio didondolamento laterale insegnata dal Dr LEFEBURE. Poi,il fatto di colpire con forza il suolo con il piede stimolaciò che il Dr LEFEBURE chiama l’osteofene, o fene delleproprietà elastiche dello scheletro.

La danza ripetitiva stimola anche il miofene, o fenelegato all’attività muscolare. Ci sono forti possibilitàche la sera, addormentandosi, i partecipanti abbianopercepito questo miofene come ricordo delle lorosensazioni muscolari legate alla danza.

Questa “trance del bruco” è un esercizio fisiologicodestinato a produrre effetti ben precisi, anche se faparte di una tradizione empirica che non cerca dispiegare tale processo in maniera scientifica.

Ma è possibile migliorare la pratica di questo esercizioalla luce delle scoperte del Dr LEFEBURE, e di praticarequesto genere di marcia ad esempio nei boschi.

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Esercizio di marcia ritmata:

• Regolate il Mantratron sul ritmo di un secondo o di unsesto di secondo.

Se non possedete il Mantratron, potete scaricaregratuitamente dal sito del Fosfenismo dei files audio informato Mp3. Questi files sono la realizzazione diFosfenisti e sono messi a disposizione ne “IL MIOSPAZIO”.

• Fate un fosfene (ATTENZIONE ! Se lavorate con ilsole, le fissazioni non devono superare in nessun casouno o due secondi e devono essere fatte

assolutamente attraverso un pezzo di stoffa, come unfazzoletto, senza occhiali o lenti a contatto, per ilrischio di gravi bruciature della retina).

• Camminate seguendo il ritmo del Mantratron: contateun passo per secondo. Nello stesso modo, seutilizzate il ritmo di un sesto di secondo, conterete1,2,3,4,5,6, 1,2,3,4,5,6, posando il piede su ogni 1(destro, 2,3,4,5,6, sinistro, 2,3,4,5,6, etc.).

• Rifate un fosfene ogni volta che è necessario (circaogni quindici minuti se lavorate con il sole).La notte avrete forse la fortuna di vivere un’esperienzafantastica di risveglio nel sonno.

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SDOPPIAMENTO E FOSFENISMOLEGAME PRIVILEGIATO CON IL COSMO: ALTO ASTRALE

TEORIA DELLE CORDE

Per familiarizzarsi con questa teoria cosìrivoluzionaria, nulla vale come “L’Universélégant”, il documentario scientifico realizzato

nel 2003 dall’americano David Hickman. Essocomprende tre episodi che sono stati trasmessi lostesso anno su Arte.

Il primo si intitola “Il sogno di Einstein”. Vi si scoprel’inventore della Relatività generale alla ricerca di unateoria unica che includa tutte le leggi dell’universo.Persuaso che avrebbe trovato qualcosa di essenziale,egli ha consacrato tutta la sua vita alla ricerca diquesto Graal scientifico, conservando sino alla fine unquaderno sul quale scrivere le equazioni checonfermerebbero la teoria del tutto.

Durante questo periodo, la meccanica quantistica sisviluppava senza che Einstein se ne interessasse.Ora queste due teorie, quella dell’infinitamente grandee quella dell’infinitamente piccolo, si rivelanoperfettamente incompatibili.

Questo primo episodio ci mostra che l’inventore dellarelatività si è ritrovato solo nella sua ricerca, egli hatramandato il suo sogno, quello di trovare una teoriadel tutto.

Il secondo episodio, intitolato “La teoria delle corde” siinscrive in questo approccio. L’idea sottesa è chel’intero universo sia costituito da uno stesso

ingrediente, delle minuscole corde che vibrano in unamiriade di modi diversi, facendo dell’universo unaformidabile sinfonia cosmica. Questa teoria riconciliale due teorie precedenti, quella del macrocosmo equella del microcosmo.

Quanto al terzo episodio, “Benvenuta dell’11°dimensione”, esso ci invita a trasformare radicalmentela nostra concezione dello spazio. Lo humour di BrianGreene, il suo talento di presentatore ci trascina in unadelle esperienze più eccitanti. Le animazioni piùaudaci sostengono la nostra attenzione mentre iconcetti studiati si allontanano irrimediabilmente dalnostro mondo quotidiano.

Ecco il nostro universo diventare una fetta di pane ! Lealtre fette sono degli universi paralleli. E naturalmenteesistono centinaia di pagnotte come quella. C'è daavere le vertigini ! Soprattutto quando Brian Greeneevoca le passerelle che esistono tra questi universi. Ese il Big Bang non segnasse l'inizio dell'Universo?

Formidabile epopea della scienza, la storia dellascoperta della teoria delle corde, dai suoi inizi finoall'unificazione delle sue cinque diverse versioni daparte di Edward Witten, non può mancare diaffascinarvi, soprattutto se praticate il Fosfenismo.

Ma riprendiamo i presupposti di questa teoria, situataai confini della fisica.

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L'universo è composto da "minuscoli fili di energia inoscillazione, simili a corde". Se si ingrandisse l'atomoalle dimensioni del nostro sistema solare, le sue cordeavrebbero le dimensioni di un albero. Così come lecorde di un violoncello possono vibrare a frequenzediverse e dare così note diverse, sono le diversemodalità di vibrazione delle corde che danno alleparticelle le loro caratteristiche particolari, ovvero laloro massa e il loro carico.

Tutta l'eleganza della teoria si trova qui. Ma è anche ilsuo tallone d'Achille. In effetti, possiamo ancoraparlare di teoria quando è impossibile confutarla ?Nessuna esperienza, nessuna osservazione è in gradodi farlo. Le corde non sono osservabili. La "teoria" dellecorde rientra nella fisica o nella filosofia?

Per mostrare in che cosa questa "teoria" si muove nelladirezione del Fosfenismo, richiamiamo brevementequest'ultimo.

Nel 1959 Francis LEFEBURE, medico e ricercatorefrancese, ebbe l'idea di controllare, per mezzo deifosfeni, l'efficacia degli esercizi iniziatici che gli eranostati insegnati. I fosfeni sono tutte le sensazioniluminose soggettive, cioè quelle che non sonodirettamente causate dalla luce che stimola la retina.Fu così che scoprì l'importanza del ritmo di duesecondi. In effetti, quando si effettuano delle leggereoscillazioni della testa, è questo il ritmo che trascina ilfosfene, mentre per un ritmo più rapido o più lento essoresta fisso.

Forte di questa prima scoperta, studiò che cosasuccedeva con due fosfeni e mise a punto ilcervoscopio, per il quale fu premiato. Quest'ultimo glipermise di fare nuove osservazioni sui ritmi cerebrali.

Tre anni dopo ebbe l'idea di vedere che cosa sarebbesuccesso se si pensava ad un argomento preciso inpresenza di un fosfene. Scoprì così le basi di quelloche sarebbe diventato il suo metodo: il MixaggioFosfenico. Fosfene e pensiero agivano in sinergia,permettendo lo sviluppo della memoria,dell'intelligenza e della creatività.

Fosfene, ritmo e pensiero, ecco gli ingredientifondamentali di ciò che chiamò uno "yogascientificamente migliorato".

L'idea che l'universo sia costituito da minuscole cordevibranti è particolarmente seducente per un Fosfenista,per il quale il ritmo è un elemento primordiale. E il fattoche questi infimi "ingredienti" che compongonol'universo possano entrare in risonanza gli uni con glialtri per suonare una sinfonia cosmica lo seduce inmodo assolutamente particolare, lui che cerca dientrare in risonanza con se stesso e con ciò che locirconda.

Il Dr LEFEBURE e coloro che l'hanno seguito hannosviluppato una relazione privilegiata con il cosmo. Il DrLEFEBURE aveva in effetti l'abitudine di meditare indirezione della costellazione del Sagittario per mettersiin relazione con degli spiriti, delle guide, degli elettronidi un livello molto elevato.Alcuni Fosfenisti sperimentati sono dei viaggiatoriinfaticabili che solcano il cosmo (l'universo è in noi…).

"(…) una notte mi ritrovo in uno scenario che conoscobene, perché è un luogo in cui ho trascorso qualchemese nella mia infanzia e tutte le mie vacanze: inBretagna, nella fattoria di mio cugino. Là, in mezzo a uncampo, si trova un albero imponente. Mi dirigo verso dilui e dolcemente penetro all'interno, come se volessifare corpo con lui e con la natura. Poi mi sentoscaraventare all'esterno, e mi ritrovo nel cielo. Miinnalzo. La terra si allontana sotto di me e diventasempre più piccola. Sopra di me percepiscol'immensità del cosmo. Improvvisamente, è la cadutalibera, ad una velocità vertiginosa. Ho appena passatol'equivalente spirituale della linea di equigravitazione,cioè la linea in cui la gravitazione tra la Terra e il Soleè uguale. Sono appena entrato nell'"alto astrale".Continuo a viaggiare, per ritrovarmi nel piano cosmico.Là è uno spettacolo grandioso che si offre a me.Miriadi di stelle scintillano in lontananza (…) contemploquesto universo cosmico."

Estratto di: "Preparazione allo sdoppiamento astrale oL'esplorazione del mondo soggettivo", Daniel Stiennon

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L'INDUZIONE DEI RITMI NEI FOSFENI

TRANCE

Dal latino transire – "attraversare", la parolatrance veicola l'idea di soglia, di condotto o dicanale. A partire dal V secolo, il termine trance

è utilizzato per designare il passaggio dalla vita altrapasso, ed è solo nel XIV secolo che assume ilsignificato di stato psico-fisiologico particolare. Inseguito questa parola viene sempre più utilizzata persignificare il passaggio attraverso diversi stati dicoscienza e, ai nostri giorni, essa è particolarmentelegata allo sciamanismo.

E' anche interessante vedere come la parola trance èmolto utilizzata nell'ambito dei rave party, sia perdefinire un particolare stile di musica techno, sia perrappresentare gli stati di coscienza generatidall'assunzione di droghe psichedeliche combinatecon la musica. Per quanto basata su eccessi cheportano alla perdizione, la cultura dei rave partysembra dunque costituire una sorta di neo-sciamanismo o di reviviscenza di un ancestrale istintodi trascendenza.

Gli stati di trance sono spesso interpretati come statidi estasi religiosa; esiste un certo numero di modalitàoperative che permettono di raggiungerli, come lapreghiera, i riti religiosi, la meditazione, gli esercizi direspirazione, lo yoga, alcuni esercizi fisici, iltantrismo, la musica, la danza o il digiuno.

Queste differenti tecniche sono legate alla loroprovenienza culturale e si inscrivono nelle tradizioni.Così, le esperienze estatiche sono interpretate nelcontesto di queste culture e tradizioni. Taliinterpretazioni descrivono spesso dei contatti conforme di vita soprannaturali o spirituali, contatti cheapportano nuove informazioni o rivelazioni.

Lo sciamanismo costituisce probabilmente la piùantica tradizione che pratica la trance. In effetti lo

sciamanismo è la prima delle religioni umane e risaleall'alba dell'umanità. Gli sciamani utilizzanosistematicamente la musica e più in particolare i ritmiper produrre degli stati di trance. Spesso i loro ritualisono accompagnati da danze, e a volte essi utilizzanocerte piante per contribuire al raggiungimento di questistati.

Ma questo genere di meccanismo può essere ritrovatoin numerose tradizioni posteriori che praticavano latrance. I sufi, ad esempio, impiegano danze e musicheper entrare in contatto con il sacro. Anche le tradizionianimiste africane o le religioni voodoo producono deglistati di trance con l'ausilio di danze e di musiche. Lapratica orientale dei mantra, anch'essa fa appello aduna nozione di ritmo, ben più importante del significatodi questi mantra.

L'induzione degli stati di trance segue, a quanto pare,un filo conduttore che si ritrova universalmente.

Le scoperte del Dr LEFEBURE permettono di apportareuna nuova chiarezza su questo fenomeno. Lacomprensione fisiologica dei meccanismi induttoridella trance ha permesso di dedurre certe leggi e disuperare l'empirismo a volte pericoloso delle praticheprimitive.

E' grazie all'utilizzo sistematico dei fosfeni che il DrLEFEBURE è riuscito a studiare i meccanismi cerebraliin relazione con la trance. I fosfeni sono tutte lesensazioni luminose soggettive, cioè quelle che nonsono direttamente prodotte dalla luce che stimola laretina. Essi corrispondono a ciò che gli oftalmologichiamano "immagini di persistenza retinica" o "post-immagini". I fosfeni sono animati da ritmi che sono loropropri. Quindi, ogni fissazione di sorgente luminosache produce un fosfene induce nel pensiero anche taliritmi caratteristici dei fosfeni.

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In "Fosfenismo la spiegazione dell'origine dellereligioni" il Dr LEFEBURE descrive i rapporti tra la luce ele tecniche di induzione della trance, dove questeultime sono ispirate dalla prima.

"Lo studio dei ritmi dei fosfeni presenta una grandeimportanza per capire i loro rapporti con i riti religiosi.Se si pensa nello stesso momento in cui si osserva unfosfene, il pensiero tende ad assumere i ritmi naturalidei fosfeni, per quanto si abbia al contrariol'impressione soggettiva che sia il fosfene ad adattarsial ritmo del pensiero.

Si comprende perché la preghiera con fissazione delsole sia all'origine di tutti i riti religiosi. Il ritmo del co-fosfene solare induce in effetti quello della preghiera,mentre l'insieme genera nel corpo delle correnti dienergia che si esteriorizzano con danze e posture."

E' dunque proprio l'induzione di un ritmo nel pensieroche provoca gli stati di trance.Anche le tecniche basate sulla respirazione o sullapreghiera fanno appello ai ritmi. La loro pratica puòessere ampiamente migliorata con l'utilizzo di ritmi

regolari e ripetitivi. Il Dr LEFEBURE è riuscito a metterea punto uno yoga scientificamente migliorato ilFosfenismo. Questo insieme di tecniche fasistematicamente appello alla fissazione di sorgentiluminose e ai ritmi indotti nel pensiero. I suoi risultatinon sono più da provare, ma da scoprire.

Esercizio di pensiero ritmato

Scegliete una musica ripetitiva (musica sciamanicatradizionale, musica gnawa del Marocco, musica ju-judella Nigeria, techno/trance…).

Fate un fosfene fissando per 30 secondi la lampadafosfenica.

Cantate mentalmente il ritmo.Accompagnate il ritmo con una leggera oscillazione delcorpo.

Rifate un fosfene ogni 5 minuti.

Alla fine dell'esercizio (da 15 a 45 minuti), osservate ilvostro stato di coscienza.

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LA LUCE POLARIZZATA: PRINCIPIO ESSENZIALEDELLO SVILUPPO DELLE FACOLTA' DI VEGGENZA

VEGGENZA

La veggenza è la capacità di percepire delleinformazioni per chiariudienza o perchiaroveggenza, cioè attraverso percezioni visive

o sonore soggettive.

Si parla allora di “flash” di veggenza. Si trattageneralmente di immagini mentali molto brevi la cuiinterpretazione è evidente piuttosto che simbolica.

Bisogna separare veggenza e arti divinatorie. Questeultime consistono in una interpretazione intellettuale disegni ottenuti attraverso vari supporti (carte, temaastrale, etc.).Da quando esiste, l’essere umano ha cercato diconoscere il futuro, di determinare il momento propizioper intraprendere un’azione, etc. La veggenza è stataesercitata in tutti i campi dell’attività umana.

A volte la veggenza è stata istituzionalizzata. Eraquesto il caso in numerose civiltà antiche, ad esempioa Delfi, nella Grecia antica, dove il popolo andava aconsultare l’Oracolo e le sue sacerdotesse, le Pizie,che ottenevano delle visioni fissando un fuoco.

I veggenti utilizzano generalmente un supporto perprodurre le visioni: sfera di cristallo, fuoco, torce, etc.Questi supporti hanno la particolarità di essere inrelazione con la luce. Qui ancora, la veggenza sidifferenzia dalle arti divinatorie per la natura deisupporti utilizzati.

Il Dottor Francis LEFEBURE, medico e ricercatorefrancese, ha fatto numerose scoperte in fisiologiacerebrale. Esse spiegano i meccanismi dellaveggenza. Le sue ricerche si basano sull’utilizzosistematico dei fosfeni. I fosfeni sono tutte lesensazioni luminose soggettive, cioè quelle che nonsono direttamente provocate dalla luce che stimola laretina. I fosfeni si ottengono con brevi fissazioni disorgenti luminose.

Il Dottor LEFEBURE ha definito un certo numero diparametri ricorrenti che entrano in gioco nei fenomenidi veggenza. La produzione di fosfeni a partire dasorgenti luminose è sistematica. Per questo scopo iveggenti utilizzano vari supporti.Piazzando una candela vicino ad una sfera di cristallo,ad esempio, creano un ambiente luminoso propizioalla veggenza, l’utilizzo di un fuoco, della luna o deiriflessi del sole sull’acqua produce lo stesso genere dieffetti.

La luce polarizzata, ovvero riflessa da una superficie,è particolarmente efficace, come ha provato il DrLEFEBURE. La luce della luna, i riflessi del solesull’acqua o il riflesso di una candela su una sfera dicristallo rientrano in questa categoria.

In “Fosfenismo: spiegazione dell’origine delle religioni”il Dottor LEFEBURE analizza le circostanze nelle quali iveggenti hanno sviluppato il loro dono.

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Pentier, il pescatore di Berck

“Era un uomo che la popolazione di Berck (Pas-de-Calais, Francia) chiamava “il padre Pentier”. La suacapacità di veggente era conosciuta piuttosto lontanonel circondario e noi abbiamo potuto verificare chequesta reputazione era meritata. Parlava poco, matutto quello che annunciava si realizzava. Pescava conla lenza.

Conformemente al costume dell’epoca, aveva semprepregato mentre lavorava e attribuiva le sue capacità diveggente al fatto che allora invocava Saint-Côme eSaint-Damien (San Cosimo e San Damiano), santi cheriteneva particolarmente potenti perché traevanoorigine dal cristianesimo primitivo. Ma, a nostroavviso, e come in altri casi che abbiamo avutooccasione di studiare, per quanto fosse veggente sisbagliava sulla causa delle sue capacità. In effetti ledue sillabe “Côm” e “Dam” martellavano bene la sualitania: egli coltivava attraverso esse il pensieroritmato. E in più ci aveva detto che all’inizio riusciva afare le sue veggenze solo sull’acqua.

Fu moltissimo tempo dopo che abbiamo capito ilperché: mescolava la sua litania per questi due santicon i fosfeni ottenuti con i riflessi del sole sull’acqua,ed è solo dopo una lunga maturazione del suo cervelloattraverso questo esercizio che la sua chiaroveggenzaha potuto persistere in assenza dei fosfeni.

Citiamo anche il caso della signora Spique, che è statasoggetta sin dall’età di sei anni a degli autenticiaccessi di veggenza; ad esempio, mentre parla ditutt’altro, vede una sfera bianca che comincia avorticare mentre diventa trasparente. Al suo internoappaiono delle visioni che descrive. Così una volta ciha dato molti dettagli su una persona che si rivelònostro padre, deceduto da molto tempo e di cui non leavevamo mai parlato. Le precisazioni eranosorprendenti, perché era l’essenziale della relazioneche avevamo avuto con lui che lei descriveva.

Da bambina, spaventava chi le stava intornoannunciando dei decessi o degli incidenti che siverificavano poco dopo.”

Ci ha raccontato che allora viveva ad Algeri e che tra itre e i sei anni aveva un tale grado di rachitismo agliarti inferiori da essere invalida, non potendocamminare per nulla. In quel periodo, per fortificarla, laportavano sulla spiaggia con una bambola, e siccomesi stufava abbastanza presto di questa distrazione,giocava per ore a guardare il riflesso del solesull’acqua.E’ da notare che questa abitudine sembra che non soloabbia sviluppato la sua veggenza, ma che abbia anchemigliorato il suo carattere perché è rimasta di unagrande generosità.

La poetessa Minou Drouet

«Le poesie della bambina prodigio Minou Drouetstupirono il mondo quando essa non aveva che una

dozzina d’anni. Un tempo fu così celebre che a volte,quando scendeva in qualche città di provincia, la follasi ammassava come per un capo di stato.

Tutti i suoi biografi concordano nel dire che finché erarimasta in orfanotrofio, essa sembrava piuttostoleggermente ritardata. Sua madre adottiva la portò inuna casa che era sul bordo dell’oceano, e invece dimandarla a scuola la lasciò libera di fare quello chevoleva.

Abbiamo saputo da sua madre che la bambina aveval’abitudine di guardare il riflesso del sole sull’acqua perore, tutti i giorni, e nello stesso tempo dondolavadolcemente la testa da destra a sinistra. Dopoparecchi anni di questo gioco solitario, ci si rese contoche era diventata un genio.

Ci sembra evidente quello che è accaduto qui.Fissando il riflesso del sole sull’acqua essa hamescolato le sue fantasticherie di bambina con ifosfeni dovuti all’agitazione di questo riflesso.

Minou è stata guidata dal suo istinto verso i fosfenidovuti alla riflessione del sole sull’onda in movimento.A sua volta, la potenza ritmica, sempre latente nelfosfene ma che non aspetta altro che un’occasione permanifestarsi, ha risvegliato un altro istinto anch’essosuscettibile di far sorgere un’intelligenza ben più viva:l’effetto stimolante delle oscillazioni della testa sullefacoltà superiori del cervello.

Il dondolamento su un ritmo pendolare di due secondiè un ritmo naturale dei fosfeni. Il Fosfenismo, grazieallo specchio d’acqua, l’ha trascinata in questo ritmo,per il fatto che il movimento pendolare e quellodell’onda sono della stessa natura, ovvero sonosinusoidali.

Le esperienze di audizione di un suonoalternativamente con l’orecchio destro e con il sinistro,grazie ad un apparecchio chiamato “Alternofono”,hanno dimostrato che queste eccitazioni alternatesono molto favorevoli al funzionamento del cervello.Esse producono un’attenzione più forte, acuiscono lasensibilità artistica, ma fanno anche sorgere ilpensiero sotto una forma polarizzata che favorisce laproduzione in versi. Come il Mixaggio Fosfenico, taleaudizione alternata aumenta simultaneamente laqualità e la quantità dell’ideazione.

L’azione del Mixaggio Fosfenico e quella dell’audizionealternata appartengono dunque alla stessa categoriadi fenomeni, e questo è il motivo per cui abbiamoisolato nel cervello quella che chiamiamo la sua“funzione ritmo-fosfenica”.

Ma Minou Drouet a quella età non era soltanto unapoetessa geniale. Sua madre ci ha fatto sapere che avolte prevedeva con esattezza una visita o undecesso, e quindi a quell’epoca possedeva un dono diveggenza. Ecco dunque un altro caso di bambino cheha sviluppato questa facoltà utilizzando d’istinto ilMixaggio Fosfenico.”

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Esercizio: contemplazione dei riflessi del solesull’acqua

Trovate una distesa d’acqua, una bacinella può esseresufficiente.

Sistematevi in modo da vedere il riflesso del solesull’acqua.

Mettete un cappellino con visiera per evitare i raggidiretti del sole.

Fissate i riflessi. Vedrete apparire forme moltovariabili: frecce, triangoli, croci, miriadi di serpenti difuoco…Sono i vostri ritmi cerebrali attivati dalla luce e dai ritmidelle ondine.

Dopo circa tre minuti, chiudete gli occhi e osservate icolori.

Dopo un certo addestramento, avrete forse dellevisioni di paesaggi o di personaggi.

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SVILUPPO DELLA VEGGENZACORSO ED ESERCIZI PRATICI in 6 CD

FORMAZIONE ALLA VEGGENZA

Che cos’è la veggenza? E’ possibile svilupparla? E’ vero che alcune persone hanno lacapacità di percepire, al di là del tempo e dello spazio, degli avvenimenti che si rivelanoesatti?

Le inchieste del Dottor LEFEBURE hanno dimostrato che questo fenomeno esisteassolutamente, ma che è molto più raro di quanto non si pensi. Le persone dotate di questefacoltà affermano che esse si sono sviluppate a loro insaputa, perché non avevano mai fattoalcuna pratica in questo senso. Al contrario, quelli che cercano di accrescere questeattitudini non ottengono alcun risultato. Ciò dimostra che manca la chiave per comprenderela natura della veggenza e per poterla utilizzare.

Questa chiave permetterebbe di porre le basi per un reale sviluppo cosciente e metodicodei fenomeni di veggenza. In più è da notare che le persone dotate del dono della veggenzaattribuiscono le loro facoltà a tutte altre cose rispetto a quelle che hanno permesso loro disvilupparle realmente. Non possedendo le conoscenze necessarie, non sono state in gradodi analizzare le circostanze e le condizioni di questo sviluppo.

Interrogando i veggenti il Dottor LEFEBURE si è reso conto che alcuni elementi tornavano inmodo sistematico.

Questo corso su CD audio vi propone uno studio che, partendo dalle esperienze di base, hal’ambizione di condurvi verso i fenomeni di veggenza più avanzati.

22 lezioni e più di 56 esercizi pratici diversi.

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IL FOSFENISMOPRINCIPIO DELLO YOGA MENTALE

YOGA

Dal sanscrito yuj (unione) che ha dato in italianola parola “giogo”, lo yoga è apparso almeno5.000 anni fa nel nord-ovest dell’India, come

testimoniano alcune monete antiche cherappresentano uno yogi seduto nella posizione delloto.

Lo Yoga Sutra, scritto tra il II e il III secolo a.C. daPatanjali, costituisce il manuale di riferimento delloyoga. Lo Yoga Sutra precisa gli otto precetti chereggono la pratica dello yoga:

• Yama (codice morale verso gli altri)• Niyama (codice morale verso se stessi)• Asana (postura)• Pranayama (controllo della respirazione e quindi delprana o energia vitale)• Pratyahara (ripiegamento dell’attività sensorialeverso l’interiorità)• Dharana (concentrazione dell’attenzione verso unoggetto)• Dhyana (meditazione, contemplazione della veranatura della realtà)• Samadhi

L’antico yoga di Patanjali (anche chiamato Raja Yoga)è in opposizione con lo yoga più moderno diSwatmarama (o Hatha Yoga), che risale al XV secolodella nostra era. La loro opposizione è principalmentesegnata dal fatto che l’Hatha Yoga si concentra sulla

purificazione del corpo, la quale condurrà poi allapurificazione dell’anima. Nel caso del Raja Yoga ilprocesso è invertito: è il lavoro mentale che producel’energia che genera le posture. Possiamo dunque direche il Raja Yoga è uno yoga mentale, mentre l’HathaYoga è uno yoga fisico.

Ci interesseremo pertanto qui più particolarmente delRaja Yoga, che è la forma mentale dello yoga.Studieremo questa forma di yoga alla luce dellescoperte in fisiologia cerebrale del Dottor FrancisLEFEBURE, medico e ricercatore francese che, grazieall’utilizzo sistematico dei fosfeni, ha messo a puntoun protocollo di esplorazione del cervello: lacervoscopia. I fosfeni sono tutte le sensazioniluminose soggettive, cioè quelle che non sonodirettamente prodotte dalla luce che stimola la retina.Essi possono essere prodotti con delle brevi fissazionidi sorgenti luminose. La cervoscopia ha permesso alDr LEFEBURE di misurare con precisione l’impatto sulcervello degli esercizi di yoga e di stabilire così delleregole di fisiologia cerebrale applicate all’iniziazione,creando uno yoga scientificamente migliorato: ilFosfenismo.

Il Dr LEFEBURE è riuscito a provare che il fosfene è unripiegamento verso l’interno del senso della vista, cosìcome l’acufene è un ripiegamento verso l’interno delsenso dell’udito. In effetti a ciascun senso fisicocorrisponde un senso interiore, il tutto a formare un

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secondo sistema sensoriale: il sistema fenico. Lamescolanza del pensiero con un fene è l’esercizio dibase del Fosfenismo e, a nostro avviso, costituiscel’autentico significato del Pratayahara, o ripiegamentodell’attività sensoriale verso l’interno. Esiste anche unfene della respirazione, o pneumofene, che si stimolamantenendo una “leggera sete d’aria”.

Esercizi di respirazione ritmataLa prima grande innovazione del Dr LEFEBURE a livellodegli esercizi di respirazione o Pranayama, è l’utilizzodi un ritmo preciso (dato da un metronomo o da unamusica).

Respirazione di tipo quadrato:Regolate il metronomo su 60, cioè una pulsazione alsecondo.Fate un fosfene con la lampada fosfenica.Inspirazione su 8 secondi.Ritenzione a polmoni pieni per 8 secondi.Espirazione su 8 secondi.Ritenzione a polmoni vuoti per 8 secondi.Continuate il ciclo in questo modo fino all’estinzione delfosfene (circa tre minuti).Rifate un fosfene e riprendete il ciclo dall’inizio.Potete visualizzare un punto luminoso che ruota neivostri polmoni durante le fasi di ritenzione.La cifra di 8 secondi è data soltanto a titolo indicativo,altri valori possono essere utilizzati. L’importante è laregolarità precisa delle fasi.

La sua seconda grande innovazione è l’invenzione dellarespirazione circolare o ciclogena. Simile alla

respirazione quadrata, se ne differenzia per lascomparsa delle fasi di ritenzione, con un flusso d’ariavariabile durante l’inspirazione e l’espirazione. E’ unaspecie di respirazione quadrata i cui angoli fosserostati arrotondati.

Respirazione circolare:Regolate il metronomo su 60, cioè una pulsazione alsecondo.

Se non possedete un metronomo, potete scaricaregratuitamente sul sito del Fosfenismo, ne “IL MIOSPAZIO”, un file Mp3. Questo file, realizzato da unpraticante di Fosfenismo, vi darà il ritmo esatto.Fate un fosfene.Inspirate 4 secondi cominciando dolcemente e poiaumentando progressivamente il flusso d’aria.Continuate ad inspirare per 4 secondi, ma riducendoprogressivamente il flusso d’aria fino al punto in cuinon potrete inspirare quasi più.Espirate per 4 secondi cominciando dolcemente e poiaumentando progressivamente il flusso d’aria.Continuate ad espirare per 4 secondi, ma riducendoprogressivamente il flusso d’aria, fino al punto in cuinon potrete espirare quasi più.Durante la respirazione, visualizzate un punto luminosoche ruota intorno a voi o in voi, e che segue le fasi dellavostra respirazione.Continuate il ciclo in questo modo fino all’estinzione delfosfene (circa tre minuti).

Rifate un fosfene e riprendete il ciclo dall’inizio.La cifra di 4 secondi è data soltanto a titolo indicativo.

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YOGA DI DUE SECONDI

Manuale pratico degli esercizi iniziaticitradizionali zoroastriani dettagliati ne“L’Iniziazione di Pietro”. La loro praticaregolare è la chiave del risveglio dellefacoltà psichiche sopranormali nonchédi meravigliosi fenomeni fra i quali glistati di illuminazione, le visioniprofetiche e i fenomeni di premonizionee di veggenza.Questa tecnica è il perfezionamento,su basi fisiologiche, di metodi antichied empirici dai risultati a voltegrandiosi ma incostanti.In generale, sin dall’inizio delle sueesperienze, il soggetto percepisceprofondamente il contatto con la veraforza occulta che solo questa tecnicarivela con rapidità.

Libro in versione PDF

YOGA DI DUE SECONDI

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FORMAZIONIORGANIGRAMMA

FORMAZIONE DI BASEStage DI ESPANSIONE e di ATTIVAZIONE CEREBRALE

Imparare a trasformare l’energia luminosa in energia mentale e utilizzare il fosfeneper lo sviluppo della memoria, della concentrazione e della creatività.Fosfenismo e Sviluppo Individuale o applicazione del Fosfenismo nella vitaquotidiana. Come utilizzare il fosfene per avere un’azione positiva sul propriodestino.

FORMAZIONE SUPERIOREMessa in pratica delle tecniche Iniziatiche

Formato da laboratori pratici, questo stage permette di avere un approccioprogressivo ai fenomeni.Dalle esperienze di base alle esperienze più spinte.

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