Forme e generi del barocco (Elisa)

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Forme e generi del Barocco

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Forme e generi del Barocco

Il melodrammaIl melodramma é uno spettacolo teatrale in cui gli attori narrano una vicenda attraverso la recitazine e il canto. A partire dagli ultimi anni del XVI secolo a Firenze si riunisce un gruppo di intellettuali, la “Camera fiorentina” o “Camerata dei Bardi”, che stabilisce le regole del rapporto tra musica e recitazione, tra parola e canto.

Nasce così lo stile del “recitar cantando”, spettacolo teatrale in cui i personaggi sono cantanti che, attraverso la recitazione e il canto, narrano una vicenda. Musica, poesia, costumi e scenografie si fondono in un unico grande avvenimento artistico chiamato melodramma (dal greco mélos = canto e drama = azione).

Il melodramma

Verso la fine del Seicento si cominciano a rappresentare tra un atto e l'altro dell'opera seria degli intermezzi comici. Sono brevi scenette destinate ad intrattenere e divertire il pubblico. Si sviluppa così un nuovo genere teatrale: l'opera buffa. Tra gli autori ricordiamo Monteverdi, Haendel e Pergolesi.

Il melodramma

L'oratorioNegli anni della Controriforma (XVI-XVII secolo) la Chiesa cattolica cerca di creare attività che coinvolgono i fedeli, per rigenerare in loro la fede e un senso di appartenenza alla comunità cristiana. Nasce così l'Oratorio, una forma musicale nella quale i cantanti, acccompagnati dal clavicembalo e dall'orchestra, narrano vicende ispirate a tematiche religiose.

L'oratorioA differenza del melodramma, l'oratorio è privo di scene e i cantanti non possono né recitazione né indossare costumi. E' rappresentato in un edificio apposito, spesso annesso alle chiese: l'oratorio, appunto, dal quale lo spettacolo musicale prende il nome. Bach e Haendel portano al massimo splendore questa forma musicale.

Il concerto grossoIl concerto grosso é una composizione per orchestra caratterizzata dall'alternarsi di un gruppo ristretto di solisti nell'orchestra al completo. Il gruppo di solisti (che prende il nome di concertino) dialoga con l'intera orchestra (che prende il nome di tutti).

Il concerto grossoQuest'alternanza, che viene definita anche solo-tutti, crea piacevoli ed interessanti effetti sonori dove piano e fortissimo si succedono. Anziché emergere singolarmente, tutti gli strumenti concorrono a creare un'idea comune.

Il concerto solistaIl concerto solista è una composizione dedicata ad uno strumento solista accompagnato dall'orchestra. Vero protagonista di questa forma musicale è lo strumento solista che dialoga con l'orchestra che ne evidenzia timbro, possibilità tecniche e sonorità particolari (secondo uno stile detto coricertato).

Il concerto solistaE' composto da tre (più raramente da quattro) movimenti: in genere un allegro, un adagio o largo, un allegro. Tra i musicisti dell'epoca Vivaldi è uno di quelli che maggiormente contribuisce all' affermazione e allo sviluppo del concerto solista.

La suiteLa suite è una composizione strumentale costituita da più movimenti di danza disposti in modo da alternare brani lenti a brani veloci. Nel Medioevo e nel Rinascimento le musiche per le danze venivano eseguite alternando brani lenti ad altri più veloci ed allegri. La suite ripropone quest'usanza in epoca barocca, anche se non è destinata ad essere ballata.

La suiteI brani che la compongono, solitamente cinque o sei, vengono indicati con gli stessi nomi delle danze: allemanda, sarabanda, pavana, siciliana per i brani più lenti; corrente, giga, bourrée, gavotta, minuetto per quelli più veloci. L'esecuzione può essere affidata a un'intera orchestra o a un singolo strumento.

La sonataLa sonata è una composizione strumentale per uno o più strumenti. Anticamente il termine sonata veniva usato genericamente per indicare i brani da suonare, distinguendoli da quelli da cantare. Dalla fine del XVII secolo ha assunto un significato più preciso e indica una composizione in tre o quattro movimenti.

La sonataIn particolare ricordiamo la sonata per un solo strumento, quasi sempre il clavicembalo, e la sonata a tre, per due strumenti di estensione acuta (generalmente due violini) e uno di estensione più grave (violoncello, clavicembalo o organo).

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