Formazione, lavoro ed europa 2013

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Le figure professionali richieste dal settore privato Ing. Martina Littera – Segretaria Yousardinia

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Le figure professionali richieste dal settore privato

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Le figure professionali richieste dal

settore privatoIng. Martina Littera – Segretaria

Yousardinia

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Che lavoro faremo da grandi?

www.ninjamarketing.it

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Che lavoro faremo da grandi?

Fonte: www.mioriento.it

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Che lavoro faremo da grandi?

Fonte: http://professionioccupazione.isfol.it

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Ecco quindi alcuni dati di sintesi sullo scenario della Psicologia e degli psicologi in Italia:

nel 1998 c’erano 27.000 psicologi iscritti all’Ordine Psicologi su 56 Milioni di abitanti in Italia (Istat): 1 psicologo ogni 2074 abitanti,

nel 2007 c’erano 55.000 psicologi iscritti all’Ordine Psicologi su 59 Milioni di abitanti in Italia (Istat): 1 psicologo ogni 1072 abitanti,

nel 2009 abbiamo oltre 70.000 psicologi iscritti all’Ordine e rappresentiamo UN TERZO degli psicologi di tutta Europa, che sono circa 210.000,

a inizio 2005 risultano circa 40.000 studenti iscritti ai vari corsi di laurea in Psicologia in Italia,

a inizio 2009 risultano circa 70.000 studenti iscritti ai vari corsi di laurea in Psicologia in Italia,

stando alla percentuale media dell’80% di studenti che raggiunge la laurea, si può ipotizzare che da qui a cinque anni, in potenza, avremo altri 56.000 psicologi iscritti all’Albo,

in prospettiva, nel 2014, potrebbero esserci circa 117.000 psicologi iscritti all’Ordine su 60 Milioni di abitanti in Italia, ovvero 1 psicologo ogni 512.

La domanda sorge spontanea: “Una tale mole di professionisti psicologi può effettivamente trovare adeguata gratificazione economica e professionale dal proprio lavoro?”

Fonte: nicolapiccinini.it

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Orientamento e professioni

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Orientamento e professioni

In Italia manca un sistema organico di orientamento al lavoro che consenta fin dalla scuola secondaria di fare scelte consapevoli, e un sistema di pianificazione dell’offerta formativa che consenta un’adeguata risposta ai bisogni di professioni e competenze delle imprese e della pubblica amministrazione.

Fonte: unioncamere.gov.it

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Capire il mercato del lavoro

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Assunzioni per titolo di studio

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Assunzioni per titolo di studio

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Assunzioni per titolo di studio

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Assunzioni per titolo di studio

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Assunzioni per titolo di studioItalia - Assunzioni non stagionali previste e relative caratteristiche per professione, anno 2012 - dettaglio

Totale assunti Percentuale02020101 - Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 7.860 1,93%02020102 - Industrie tessili, dell'abbigliamento e calzature 9.050 2,22%02020103 - Industrie del legno e del mobile 4.220 1,04%02020104 - Industrie della carta, cartotecnica e stampa 2.500 0,61%02020105 - Ind. beni per la casa, tempo libero e altre manifatturiere 990 0,24%02020206 - Estrazione di minerali 950 0,23%02020207 - Industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere 4.040 0,99%02020208 - Industrie della gomma e delle materie plastiche 2.870 0,71%02020209 - Industrie della lavorazione dei minerali non metalliferi 2.970 0,73%02020210 - Industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo 14.330 3,52%02020311 - Industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicali 7.440 1,83%02020312 - Ind. fabbric. macchin. e attrezzature e dei mezzi di trasporto 14.360 3,53%02020313 - Lavori di impianto tecnico: riparazione, manutenz.e installaz. 2.970 0,73%02021024 - Public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) 6.210 1,53%02030414 - Costruzioni 47.980 11,79%03040515 - Commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli 5.540 1,36%03040516 - Commercio all'ingrosso 15.690 3,86%03040517 - Commercio al dettaglio 47.420 11,66%04050618 - Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici 46.140 11,34%05060719 - Servizi dei media e della comunicazione 3.590 0,88%05060720 - Servizi informatici e delle telecomunicazioni 11.460 2,82%05060721 - Servizi avanzati di supporto alle imprese 17.730 4,36%05060822 - Servizi finanziari e assicurativi 10.300 2,53%05060923 - Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone 39.970 9,82%05061025 - Servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio 25.940 6,38%05071126 - Istruzione e servizi formativi privati 6.280 1,54%05071127 - Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati 27.070 6,65%05071128 - Servizi culturali, sportivi e altri servizi alle persone 13.590 3,34%05081229 - Studi professionali 7.370 1,81%TOTALE 406.820 100,00%

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior

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Rapporto Isfol 2012

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Rapporto Isfol 2012

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Differenze salariali

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Previsioni e realtà

Secondo il rapporto Isfol, nelle aziende ci sarà meno bisogno di operai e di colletti bianchi negli uffici ma di più addetti alle pulizie, legali e specialisti nel rapporto personale; i nuovi posti di lavoro disponibili nel 2012 saranno circa 1,2 milioni, portando il totale dei lavoratori a 26,4 milioni.

A crescere saranno soprattutto i lavori dove è richiesta una specializzazione e quelle parallelamente opposte, cioè dove non è

richiesta una qualifica: le prime aumenteranno di 507 mila posti, mentre le seconde di 409 mila unità.

Fonte: Rapporto Isfol 2012

Fonte: ilsole24ore.com

La professioni più “giovani”, quelle per cui vi sono più posti riservati agli Under 30, sono nel 2012 gli addetti agli sportelli assicurativi, bancari e intermediari finanziari (67,5% delle assunzioni totali), gli acconciatori (78,9%) ed i baristi (59%). Ma la classifica di quelle per cui si cercano molti giovani e si più fa fatica a trovarli è guidata dagli analisti e progettisti software (26,6% di difficile reperimento, e nel 19% dei casi per ridotto numero di candidati) seguiti dagli attrezzisti di macchine utensili (18,3% difficili da trovare).

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Previsioni e realtà

Fonte: ilsole24ore.com

Tra i titoli di studio più graditi resta al top il diploma (48%), in particolare a indirizzo amministrativo-commerciale, meccanico, turistico-alberghiero e informatico. La laurea è richiesta nel 15,4% dei casi, soprattutto in economia, ingegneria o medicina. Per il 10% delle assunzioni è addirittura sufficiente una qualifica professionale.

«L'ennesima conferma - spiega Giovanna Vallanti, docente di Economia alla Luiss di Roma - che in Italia conseguire livelli più

elevati di istruzione non comporta un vantaggio per i giovani. Da un lato l'università, che è la principale responsabile della

formazione del capitale umano, non è in grado di formare adeguatamente figure utili alle aziende. Dall'altro, il

sistema produttivo italiano, basato su un modello di sviluppo molto tradizionale, non è in grado di assorbire

profili altamente qualificati. Questo ha implicazioni pesanti in termini di bassa crescita della produttività e della competitività

nel medio-lungo periodo»

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Manager e Università

Una ricerca del 2010, effettuata dalla AIDP (Associazione Italiana per la Direzione del Personale) e la Fondazione Giovanni Agnelli, in collaborazione con il LABORatorio Riccardo Revelli, ha messo in luce che:

Una laurea in una buona Università è necessaria ma non abbastanza

L’università sviluppa un buon livello di competenze specifiche L’Università non sviluppa un adeguato livello di competenze

trasversali

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Manager e Università

Le competenze dei giovani che gli imprenditori lamentano Vittorio Maffei, Managing Director per l’Italia di InfoJobs

scarsa conoscenza delle lingue, scarsa capacità di lavorare in gruppo, poca vivacità intellettuale.

Il terreno dove “si gioca” la partita dell’efficienza lavorativa inoltre, è rappresentato dalle conoscenze interdisciplinari.

Sempre più, sarà necessario possedere una conoscenza trasversale che consenta di prevenire, gestire e risolvere problemi e conflitti. 

Inoltre, si considera fondamentale la capacità di inserirsi in un contesto sociale – aziendale. Spesso si riscontra nelle giovani leve un atteggiamento “scolastico” tipo:” sono le 11.00 devo fare la pausa, sono le 17.00, devo andare a casa”.

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Manager e Università

E’ importante, per un giovane, capire i linguaggi e le dinamiche aziendali, lontani dalla loro realtà formativa.

Per questo è fondamentale che il giovane durante gli anni universitari, svolga delle esperienze di stage e/o di lavoro di qualsiasi genere che gli dia la possibilità di osservare il contesto aziendale,  per creare una “sana” discontinuità con il mondo accademico, anche mediante soggiorni all’estero.  Inoltre, è da segnalare che i tirocini aziendali, ben congegnati, costituiscono davvero l’anticamera del lavoro.

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Manager e Università

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Manager e Università

la padronanza di un inglese fluente è il fattore più importante (produce un effetto positivo – circa due punti – comparabile con il passaggio da un voto di laurea pari a 70 a un 110 e lode);

aver conseguito una laurea magistrale/specialistica migliora il profilo di quasi un punto (premio peraltro equivalente a quello derivante da un paio di anni di esperienza per un laureato triennale);

l’esperienza di lavoro (anche generica: “aver visto come funziona il mondo del lavoro”) è sempre valutata positivamente, ma è soprattutto il passaggio dall’assenza di esperienza a un anno di esperienza che dà il premio maggiore.

il voto di laurea ha un effetto crescente sulla valutazione, ma la lode rispetto al 110 dà un incremento minimo alla valutazione.

al crescere dell’età diminuisce l’attrattività del candidato.

Dall’analisi emerge il profilo del laureato con le maggiori probabilità di assunzione: innanzitutto deve avere una buona conoscenza della lingua inglese e almeno un anno di esperienza di lavoro, con un voto di laurea preferibilmente superiore a 100 e un’età ancora lontana dalla soglia dei 30 anni.

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Grazie per l’attenzione

Per maggiori info

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