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FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE

3° COMUNICAZIONE Emilia Romagna 13 Ottobre 2005

Posso scegliere, ho scelto!

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AGENDA

Retribuzione/Pensione: tasso di copertura INPSPrevidenza ComplementareRiforma MaroniPriamo: la gestione finanziariaPriamo: le prestazioniPriamo: i punti di forza

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Il I pilastro prima del 1995

Sistema a ripartizione– I contributi versati servono a pagare le pensioni in essere

Sistema di calcolo retributivo– L'importo della prestazione non è legato all'età di pensionamento,

ma dipende dagli anni di contribuzione, dal reddito degli ultimi anni di vita lavorativa e dal regime di appartenenza (con sensibili differenze fra tipologie di lavoratori)

– La pensione è una percentuale della “retribuzione pensionabile” (per il FPLD dell’INPS):

• Retribuzione pensionabile: media degli ultimi redditi percepiti prima del pensionamento

• Percentuale: 2% (decrescente per redditi elevati) per ogni anno di anzianità contributiva

• Tetto massimo: 40 anni

Con riferimento alle caratteristiche sopra elencate, la pensione di un lavoratore dipendente copriva, senza difficoltà, una quota dell'ultima retribuzione compresa fra il 70% e l'80%

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Le riforme degli anni ‘90

Il sistema resta a ripartizioneCalcolo delle pensioni con il metodo contributivo per le coorti di lavoratori più giovaniIl nuovo assetto della previdenza obbligatoria ha trasformato la pensione pubblica in un “conto corrente virtuale”

– i contributi versati si accumulano e producono un rendimento pari alla crescita media del PIL nominale

– al momento del pensionamento il lavoratore disporrà quindi di un “gruzzolo” virtuale (montante contributivo) che determinerà la sua rendita pensionistica

Al pensionamento il montante contributivo verrà convertito in rendita annuale moltiplicandolo per un coefficiente di trasformazione calcolato con criteri statistico-attuarialiIdentificazione del regime di calcolo di appartenenza del lavoratore in funzione dell’anzianità contributiva

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La legge Delega

L’effetto principale della riforma sul I pilastro sarà un innalzamento dell’età di accesso alle pensioni per coloro che maturano il diritto dopo il 1/1/2008Le nuove regole per il pensionamento variano in funzione del regime di calcolo delle prestazioni a cui il lavoratore appartiene…

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Regole per il pensionamento e regime di calcolo

Con effetto dal 1º gennaio 2008:I retributivi e i misti avranno diritto al pensionamento a 60 anni* con un’anzianità contributiva non inferiore a 35 anni

– A titolo sperimentale fino al 2015, sarà possibile solo per le donne il pensionamento a 57 anni con un’anzianità contributiva non inferiore a 35 anni, ma con l’obbligo di optare per un calcolo della pensione secondo un sistema completamente contributivo

Per i contributivi il limite minimo di età per l’accesso alla pensione salirà a 60 anni per le donne e 65 anni per gli uomini

– Sarà possibile un pensionamento a 60 anni*, ma con 35 anni di anzianità contributiva

Indipendentemente dal sistema di calcolo delle pensioni resta possibile il pensionamento con un’anzianità contributiva non inferiore a 40 anni, senza requisiti di età anagrafica

* 61 anni per gli autonomi; il requisito salirà di un anno a partire dal 2010 e di un altro anno a partire dal 2014 se non verrà previsto un differimento

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Tasso di copertura e riforme previdenziali

Tasso di copertura inteso come rapporto tra la pensione (su base annua) e l’ultimo reddito percepito prima del pensionamento (su base annua)Dipende da diversi fattori a seconda del sistema di calcolo delle prestazioni di primo pilastro cui l’individuo è soggettoImportante esaminare i fattori determinanti del tasso di copertura per valutare la capacità del lavoratore di mantenere inalterato il suo tenore di vita dopo il pensionamento

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Fattori determinanti del Tasso di Copertura

Il numero degli anni di contribuzione (anzianità contributiva) è rilevante in tutti i sistemi di calcolo delle prestazioni (retributivo, contributivo e misto)Nel sistema di calcolo retributivo (e misto) è determinante il reddito medio percepito negli ultimi anni lavorativiNel sistema di calcolo contributivo (e misto) sono determinanti– fattori di carattere personale

• il percorso lavorativo• l’età al pensionamento

– e di carattere generale• la dinamica di crescita del PIL (Prodotto Interno Lordo)• la durata media della vita (Variabile demografica)

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Età al pensionamento

Nel sistema contributivo i contributi versati entrano in una sorta di conto corrente virtuale dove si rivalutano in base alla crescita del PIL. La somma dei contributi versati e delle relative rivalutazioni costituiscono il montante contributivo

Al pensionamento il montante contributivo verrà convertito in rendita moltiplicandolo per un coefficiente di trasformazione calcolato con criteri attuariali

Dato che al crescere dell’età la vita residua del lavoratore si accorcia, il coefficiente di trasformazione e quindi la rendita percepita saranno maggiori ritardando il pensionamento

Ritardare l’età al pensionamento porta anche una maggiore contribuzione e quindi un montante contributivo più consistente

Problema

Non in tutte le realtà lavorative è possibile decidere a che età andare in pensione

Età di pensionamento Coefficiente

57 4,720%58 4,860%59 5,006%60 5,163%61 5,334%62 5,514%63 5,706%64 5,911%65 6,136%

I coefficienti ditrasformazione vigenti

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Variabile demografica

I coefficienti di trasformazione verranno rivisti ogni dieci anni per tener conto dell’allungamento della vita media nei prossimi decenniUn allungamento della vita media, a parità di età di pensionamento, comporta una maggiore vita residua del pensionato e quindi una riduzione del coefficiente di trasformazioneA parità di contributi versati e di età di pensionamento, è molto probabile che fra 20-30 anni la pensione obbligatoria sarà più bassa

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Non solo Tasso di Copertura...

Tutte le prestazioni pensionistiche, anche quelle calcolate con il metodo del calcolo retributivo, sono indicizzate solamente al costo della vita e non tengono conto anche della crescita media del reddito realeCiò permette di mantenere stabile il potere di acquisto della pensione, ma produce un impoverimento relativo dei lavoratori per cui le retribuzioni e dunque i contributi crescono con tassi superiori rispetto a quelli legati al costo della vitaAnche per questo motivo è necessario essere prudenti nella valutazione delle proprie necessità previdenziali

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Le diverse forme pensionistiche complementari

Fondi Pensione contrattuali (art.3) – (FPc)

Fondi Pensione aperti (art.9) – (FPa)

Forme pensionistiche individuali (PIP): – adesione individuale a FPa (art.9-bis)– polizze vita con finalità previdenziale (art.9-ter)

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FPc e FPa: le differenze

Soggetti costitutori– parti contrattuali con accordi collettivi,

CCNL e accordi aziendaliAssociazioni senza fini di lucro

– le risorse sono gestite unicamente negli interessi degli aderenti

Struttura di governo indipendente

Minimizzazione dei costi

Rappresentatività degli aderenti da parte degli organi decisionali

Soggetti costitutori– Banche, SGR, SIM e Società di

assicurazioni

Intermediari finanziari con fini di lucro

– la gestione delle risorse è orientata anche alla massimizzazione del profitto dei soggetti costitutori

Struttura di governo è quella del soggetto costitutore

Commissioni non effettivamente rappresentative dei costi di gestioneMancanza di rappresentatività

FPc FPa e Pip

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Assetto organizzativo nel FPc

Altri presidi di garanzia(esternalizzazione ex lege di alcune funzioni*)

TALE SISTEMA DI GARANZIE E CONTROLLI

È PREVISTO SOLO NEI FPc*Le convenzioni con il Service amministrativo per lo svolgimento della funzione amministrativa in outsourcing sono invece rimesse alla valutazione discrezionale degli organi del Fp

FPc: il sistema dei controlli

• Consiglio di Amministrazione • Assemblea degli associati• Organo di controllo (Collegio dei revisori)• Funzione di controllo interno• Gestore finanziario• Banca depositaria • Gestore assicurativo

(erogazione delle rendite)

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Prospettive di riforma

Destinazione del TFR maturando alle forme pensionistiche complementari tramite il meccanismo del tacito conferimentoEquiparazione tra le diverse forme pensionisticheAutonomia del responsabile del FPaOrganismi di sorveglianza per i FPa nel caso di adesioni collettive Ridefinizione della disciplina fiscale al fine di ampliare la deducibilità fiscale dei contributi

I decreti attuativi dovranno essere emanati entro il 6 I decreti attuativi dovranno essere emanati entro il 6 ottobre 2005ottobre 2005

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Tacito conferimento del Tfr

Il meccanismo del tacito conferimento interesserà coloro che fino ad oggi non hanno destinato il Tfr alla previdenza complementare e “potrebbe” interessare i lavoratori già iscritti a Priamo di prima occupazione precedente al 28/4/1993 (cfr. decreti attuativi)

Coloro che non manifesteranno esplicitamente la volontà di non aderire ad una forma pensionistica complementare, conferiranno tacitamente il proprio Tfr ad una forma collettiva

La possibile destinazione del Tfr in caso di tacito conferimento (Priamo, fondi pensione aziendali, fondi pensione aperti ad adesione collettiva, fondi pensione regionali, fondo INPS in via residuale) rimane ad oggi uno dei punti più problematici da definire

Sebbene tale misura è giustificata dall’esigenza di tutelare coloro che non hanno ancora provveduto alle proprie necessità previdenziali, è opportuno ricordare che è sempre preferibile un’adesione libera e consapevole

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Silenzio - assenso

Il meccanismo del silenzio-assenso interesserà coloro che fino ad oggi non hanno destinato il TFR alla previdenza complementare e “potrebbe” interessare i lavoratori già iscritti a Priamo di prima occupazione precedente al 28/4/1993 )cfr. decreti attuativi)

Coloro che non manifesteranno esplicitamente la volontà di non aderire ad una forma pensionistica complementare, conferiranno tacitamente il proprio TFR ad una forma collettiva

La possibile destinazione del TFR in caso di silenzio-assenso (Priamo, fondi pensione aziendali, fondi pensione aperti ad adesione collettiva, fondi pensione regionali, fondo INPS in via residuale) rimane oggi uno dei punti più problematici da definire

Sebbene tale misura è giustificata dall’esigenza di tutelare coloro che non hanno ancora provveduto alle proprie necessità previdenziali, è opportuno ricordare che è sempre preferibile un’adesione libera e consapevole

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Parificazione

È riconosciuta al lavoratore la “facoltà di scegliere le forme pensionistiche a cui conferire il trattamento di fine rapporto, previa omogeneizzazione delle stesse in materia di trasparenza e tutela”Sarà riconosciuto il diritto di trasferire anche il contributo del datore di lavoro alla forma pensionistica sceltaNei decreti attuativi sarà chiarito se il trasferimento del contributo datoriale sarà possibile anche nel caso di prima adesione o soltanto dopo aver aderito a PriamoRimane comunque da capire come sarà regolata la “concorrenza” fra forme pensionistiche complementari diverseValorizzazione della dimensione contrattuale e collettiva dei FPc rispetto ad altre forme previdenziali

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Tipologia di gestione

– monocomparto• diversificato attraverso tre profili di

investimento

Composizione portafoglio

aggregato

– 64,60% obbligazioni, 35,40% azioni

Profili di investimento

– Bilanciato area EMU (2 gestori)

– Bilanciato area ex EMU (2 gestori)

– Small Caps World

L’asset allocation strategica

42,50%

15,00% 42,50%

bilanciato area EMU bilanciato area ex EMU small caps w orld

Gestiti passivamente

Gestito attivamente

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Le scelte innovative di Priamo

Tra i Fondi pensione chiusi, Priamo ha operato una scelta innovativa in termini di strategia gestionale presceltaLa strategia adottata è, infatti, di tipo core-satelliteCosa significa?– Il portafoglio gestito viene suddiviso in due componenti,

una portante, detta core, ed una complementare, detta satellite

– Il portafoglio core viene gestito passivamente; il portafoglio satellite attivamente

Il portafoglio core è costituto dai profili Bilanciato area EMU e Bilanciato ex EMUIl portafoglio satellite è costituito dal profilo Small caps World

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Le scelte innovative di Priamo (2)

Priamo è, inoltre, il primo FPc a conferire unmandato di tipo small caps

Il D. Lgs. 124/93 fa esplicito riferimentoall’attenzione, da parte dei FP, alle piccole emedie imprese nelle loro scelte diinvestimento

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L’andamento del valore della quota

+ 5,84% dal 12/1 al 23/9/2005

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Le gestioni con garanzia

Si tratta di una tipologia di gestione che subordina il raggiungimento dell’obiettivo gestione al rispetto di un vincolo di rendimento mininoUna gestione con garanzia può essere preferita alle restanti perché:– in ambito finanziario esiste una domanda “fisiologica” di

garanzie da parte di una quota degli individui– nel caso dei lavoratori dipendenti si utilizza come fonte

di finanziamento il TFR, il cui rendimento è garantito per legge

– si tratta di risparmio previdenzialeLa garanzia non è l’obiettivo della gestione, ma un vincolo della stessa!

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La gestione con garanzia

La compagnia, a fronte dell’impegno assunto, deve:- accantonare annualmente una riserva tecnica di ammontare pari

al valore di mercato del patrimonio conferito in gestione;

- accantonare annualmente un’eventuale riserva tecnica addizionale proporzionale alla garanzia prestata;

- disporre di un margine di solvibilità pari al 4% delle riserve matematiche.Il patrimonio conferito in gestione è separato e distinto da quello della compagnia e viene depositato in un apposito conto acceso a nome della compagnia e rubricato a nome del Fondo presso la banca depositaria.L’operatività non si discosta da quella degli altri comparti. Si applica pertanto il Service Level Agreement già sottoscritto con service amministrativo e banca depositaria. Il calcolo della quota del comparto avviene senza tenere conto della garanzia, che non viene valorizzata come credito all’interno dell’attivo netto destinato alle prestazioni.

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L’offerta del mercato

I livelli di garanzia proposti sono, alternativamente, i seguenti:

A) capitale investito;

B) capitale investito più rendimento minimo garantito annuo del …% a scadenza;

C) capitale investito più rendimento minimo garantito annuo del …% a scadenza e per evento;

D) capitale investito più rendimento variabile pari a tasso Euribor 3 mesi più …%.

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E possibili garanzie

MISTACombinazione delle 2 garanzie (sia a scadenza, sia per eventi)

SOLO A SCADENZAGaranzia di rendimento minimo solo a

scadenza sull’intero patrimonio.

Nessuna copertura in caso di riscatto totale o parziale prima della scadenza.

Gestione in monte di tipo puramente finanziario, senza necessità da parte della compagnia di importare i dati anagrafici

relativi ai singoli aderenti.

Nessun impatto sulla gestione operativa del fondo pensione (calcolo della quota, flussi tra gestore, service e banca depositaria,

reporting agli aderenti).

PER EVENTIGaranzia di rendimento minimo solo sul

valore della singola posizione individuale dell’aderente colpito dall’evento assicurato

(morte, invalidità totale permanente, pensionamento, anticipazione)

Nessuna garanzia a scadenza.

Gestione in monte di tipo puramente finanziario, a cui è abbinata una garanzia di

tipo assicurativo e vantaggio dei singoli aderenti.

Necessità per la compagnia di importare tutta l’anagrafica relativa agli aderenti al

comparto (gestione per testa)

SOLO A SCADENZA PER EVENTI

MISTA

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PRIMA DEL PENSIONAMENTOPRIMA DEL PENSIONAMENTO– Anticipazione– Riscatto– Trasferimento

AL MOMENTO DELLA PENSIONEAL MOMENTO DELLA PENSIONE– Prestazione di anzianità– Prestazione di vecchiaia

• entrambe possono essere in forma di capitale e/o in rendita

Le prestazioni (requisiti di accesso e tassazione)

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Anticipazione (requisiti di accesso)…

AmmontareAmmontare:

– fino all’intera posizione individuale maturata fino al momento della richiesta

La posizione individuale è data dai contributi del datore di lavoro, contributi del lavoratore, TFR e i rendimenti realizzati da Priamo

QuandoQuando:

– Dopo otto anni di iscrizioneNB: sono considerati utili tutti i periodi di iscrizione a

Fondi Pensione maturati dall’iscritto per i quali non sia stato esercitato il riscatto della posizione individuale

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… segue

In caso diIn caso di:

– spese sanitarie, per terapie e interventi straordinari riconosciuti dalle competenti strutture pubbliche, per sé o per i figli

– acquisto della prima casa di abitazione per sé o per i figli

– realizzazione di interventi di recupero del patrimonio edilizio di cui alle lettere a), b), c) e d) dell’art. 31, comma 1, della legge 5 agosto 1978, n. 457, relativamente alla prima casa di abitazione

– spese da sostenere durante i periodi di fruizione dei congedi per la formazione così come previsto al secondo comma dell’art.7 della legge 53 del 2000, nei limiti e con le modalità stabilite dalle norme operative interne

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Riscatto (requisiti di accesso)...

AmmontareAmmontare: l’intera posizione individuale maturata fino al momento della richiesta

QuandoQuando:

– cambiamento attività

– licenziamento

– mobilità cd. “involontaria”

– premorienza

– pensionamento

– … in tutti i casi di perdita dei requisiti di partecipazione

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… riscatto per premorienza

QuandoQuando: in caso di morte del lavoratore iscritto a Priamo prima del pensionamento per vecchiaia

BeneficiariBeneficiari:

– coniuge, ovvero

– figli, ovvero

– genitori, se già viventi a carico dell'iscritto, ovvero

– diverso soggetto indicato dal lavoratore, ovvero

– se non vi è alcun beneficiario, la posizione individuale resta acquisita al fondo pensione

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Trasferimento (tassazione)

Il trasferimentoIl trasferimento ad altra forma pensionistica complementare

non è soggetto a tassazionenon è soggetto a tassazione– il montante trasferito ad altro Fondo Pensione non

subirà ritenute fiscali

l’iscritto non perde i benefici fiscalil’iscritto non perde i benefici fiscali goduti durante il periodo d’iscrizione a Priamo

– al momento di percepire le prestazioni pensionistiche dal nuovo Fondo Pensione l’iscritto beneficerà dello stesso regime fiscale previsto per gli iscritti di Priamo

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Riscatto “involontario”Riscatto “involontario”Prestazioni in capitale < o = 1/3Prestazioni in capitale < o = 1/3

AnticipazioneAnticipazionePrestazioni in capitale > 1/3Prestazioni in capitale > 1/3

Riscatto “volontario”Riscatto “volontario”

* Nel caso di tassazione separata non si applica la no-tax area

Tassazione separatabase imponibile al lordo dei rendimenti

Tassazione separatabase imponibile al netto dei rendimenti

Tassazione ordinariabase imponibile al netto dei rendimenti

Riepilogo tassazione delle somme una tantum

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Prestazioni di vecchiaia e di anzianità

Prestazioni di vecchiaia:Prestazioni di vecchiaia:– le prestazioni pensionistiche di vecchiaia sono

consentite al compimento dell’età pensionabile stabilita nel regime obbligatorio di appartenenza con un minimo di dieci anni di partecipazione

Prestazioni di anzianità:Prestazioni di anzianità:– le prestazioni pensionistiche per anzianità sono

consentite solo in caso di cessazione dell’attività lavorativa, con almeno quindici anni di partecipazione e un’età non più di dieci anni inferiore a quella prevista per il pensionamento di vecchiaia nell’ordinamento obbligatorio di appartenenza

Entrambe possono essere in forma di capitale e/o in Entrambe possono essere in forma di capitale e/o in renditarendita

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50% del montante:

– sempre

100% del montante:

– rendita inferiore ad assegno sociale

il 100% del montante convertito in rendita risulta inferiore al 100% dell’assegno sociale (per il 2005 l’importo annuo è pari a € 4.874,61)

Prestazione in forma capitale (requisiti di accesso)

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CasiCasi:

– capitale superiore ad 1/3 ma inferiore al 50% del montante

– importo annuo della rendita (conversione dei 2/3 del montante) è superiore al 50% dell’assegno sociale

Tipo di tassazioneTipo di tassazione :– separata (non si cumula con il reddito dell’anno)– con aliquota media “interna” (modalità simile alla tassazione del TFR)– provvisoria (richiede riliquidazione da parte delle Finanze)

Base imponibileBase imponibile:

– capitale percepito compresi i rendimenti

L’importo effettivo da pagare è poi calcolato, entro 3 anni dalla L’importo effettivo da pagare è poi calcolato, entro 3 anni dalla liquidazione operata dal fondo, d’ufficio dal Ministero delleliquidazione operata dal fondo, d’ufficio dal Ministero delle Finanze, in base all’aliquota media del lavoratore degli ultimi 5 anni

Prestazione in capitale

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CasiCasi:

– capitale non superiore ad 1/3 del montante

– importo annuo della rendita inferiore all’importo dell’assegno sociale (pari ad € 4874,61 per il 2005)

Tipo di tassazioneTipo di tassazione :– separata (non si cumula con il reddito dell’anno)– con aliquota media “interna” (modalità simile alla tassazione del TFR)– provvisoria (richiede riliquidazione da parte delle Finanze)

Base imponibileBase imponibile:

– capitale percepito esclusi i rendimenti

L’importo effettivo da pagare è poi calcolato, entro 3 anni dalla L’importo effettivo da pagare è poi calcolato, entro 3 anni dalla liquidazione operata dal fondo, d’ufficio dal Ministero delleliquidazione operata dal fondo, d’ufficio dal Ministero delle Finanze, in base all’aliquota media del lavoratore degli ultimi 5 anni

Prestazione in capitale

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Prestazione in forma di rendita

Al momento del pensionamento il montante che non viene liquidato in capitale viene convertito in rendita– Vitalizia– Fissa– Rivalutabile– Reversibile– ….

Quanto vale?– Funzione del montante, dell’età anagrafica,

del sesso

Sono opzioni che saranno Sono opzioni che saranno contenute nelle convenzioni con contenute nelle convenzioni con assicurazioneassicurazione

Decisione del CdADecisione del CdA

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PARTE CAPITALE: – somma dei contributi dedotti e

del TFR

– rendimenti

PARTE FINANZIARIA: – rivalutazione annuale della

rendita

tassazione IRPEF

tassazione IRPEF

esente esente

imposta sostitutiva del 12,5%

imposta sostitutiva del 12,5%

Divisa idealmente in 3 parti:Divisa idealmente in 3 parti:

Prestazione in forma di rendita (tassazione)

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Esempio di tassazione della rendita primo anno

Importo annuo della rendita al lordo delle imposte € 5.000

TFR e Contributi dedotti = € 3.000 tassazione

IRPEF

Rendimenti maturati da Priamo = € 2.000 esenti da

imposte

Importo annuo della rendita al netto delle imposte € 4.310(Ipotizzando un’aliquota media del 23% sulla parte di rendita soggetta ad IRPEF)

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Esempio di tassazione della rendita secondo anno

Importo annuo della rendita al lordo delle imposte € 5.000

TFR e Contributi dedotti = € 3.000 tassazione IRPEF

Rendimenti maturati da Priamo = € 2.000 esenti da imposte

Rivalutazione annua della rendita al 3% = € 150 tassata col

12,5%

Importo annuo della rendita al netto delle imposte € 4.441,25(Ipotizzando un’aliquota media del 23% sulla parte di rendita soggetta ad IRPEF)

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Esempio di tassazione della rendita dopo il secondo anno

Importo annuo della rendita al lordo delle imposte € 5.131,25

TFR e Contributi dedotti = € 3.000 tassazione IRPEF

Rendimenti maturati da Priamo + esenti da

rivalutazione anno prec. = € 2.131,25 imposte

Rivalutazione annua della rendita tassata col

al 3%= € 153,93 12,5%

Importo annuo della rendita al netto delle imposte € 4.575,94(Ipotizzando un’aliquota media del 23% sulla parte di rendita soggetta ad IRPEF)

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Natura associativa del Fondo

Priamo è un’associazione senza fini di lucro non vi deve essere un margine di profitto per PriamoGli aderenti sono associati e non clienti: se non sono soddisfatti degli organi decisionali, possono chiedere spiegazioni e, anche, cambiare attraverso le elezioniGli interessi di Priamo coincidono con gli interessi dell’aderente: unico obiettivo di Priamo è quello di valorizzare, a fini pensionistici, il risparmio dei lavoratori associati

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La corporate governance (1)

Iscritti

Assemblea dei Delegati

CdA e Collegio

dei Revisori Contabili

Il sistema di governo di Priamo garantisce…… rappresentatività– gli aderenti eleggono i loro

rappresentanti nell'assemblea dei delegati, che eleggono a loro volta il consiglio di amministrazione e il collegio dei revisori contabili

… trasparenza– la struttura di governo si articola in una

serie di organi a ciascuno dei quali competono proprie funzioni e responsabilità

– i fornitori di servizi sono selezionati con procedure ad evidenza pubblica controllate dall'Autorità di Vigilanza

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La corporate governance (2)

… responsabilità– nei confronti degli aderenti di Priamo esiste un diverso

regime di responsabilità, maggiormente tutelante rispetto ad altri strumenti previdenziali

– per i casi in cui l’interesse degli associati sia leso mediante violazioni commesse nell’ambito dell’esecuzione delle convenzioni con soggetti terzi si ha una duplicazione degli strumenti di garanzia: strumenti di tutela nei confronti del fondo e del terzo

… presidi di controllo– la presenza di numerosi presidi di controllo (CdA, Collegio

dei revisori, Funzione di controllo interno, Banca depositaria, Covip,…) rende Priamo uno strumento previdenziale particolarmente tutelato e tutelante

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Minimizzazione dei costi

Non avendo fini di lucro, le spese di gestione non devono contenere margini di profitto così da risultare molto contenute rispetto a strumenti previdenziali promossi da altri soggettiIl bilancio di Priamo è approvato ogni anno dall’Assemblea dei DelegatiLe procedura ad evidenza pubblica consentono di avere un’attenzione particolare al costo dei serviziLe procedure di selezione ad evidenza pubblica e la natura "no profit" del fondo negoziale permettono pertanto di realizzare un "risparmio sicuro"

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Minimizzazione dei costi (2)

La natura collettiva di Priamo fa sì che l’aderente possa beneficiare di costi inferiori rispetto al caso in cui accedesse individualmente a servizi di gestione finanziariaL’esperienza dei FPc mostra che i FP più grandi in termini di aderenti e ANDP riescono a “spuntare” i costi di gestione più bassi

Costi di gestione

Aderenti e ANDP

SO

LID

AR

IETA

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Quanto costa Priamo?

Costi per aderente:– Quota iscrizione, una tantum, 10,32 € di cui 5,16 € a

carico del lavoratore e 5,16 € a carico del datore– Quota associativa: è di 8 € per il 2005

Costi imputati direttamente al patrimonio gestito– Commissione banca depositaria, pari a 0,025– Costi gestione finanziaria pari a 0,12 – 0,19

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PRIAMO = TRASPARENZA

AnnoSpese fisseprocapite

Spese patrimonio

(Gestori)

Totale spesenell'anno

Patrimonio a fineanno

Incidenze spese fisse sul

patrimonio

Incidenza gestione

sul patrimonio

Spese totali sulpatrimonio

2005 € 8,00 € 6,38 € 14,38 € 4.764,77 0,17% 0,13% 0,30%

2006 € 12,00 € 8,38 € 20,38 € 6.063,91 0,20% 0,14% 0,34%

2007 € 18,00 € 10,43 € 28,43 € 7.396,43 0,24% 0,14% 0,38%

2008 € 24,00 € 12,53 € 36,53 € 8.763,35 0,27% 0,14% 0,42%

AnnoSpese fisseprocapite

Spese patrimonio

(Gestori)

Totale spesenell'anno

Patrimonio a fine

anno

Incidenze spesefisse sul

patrimonio

Incidenza gestione

sul patrimonio

Spese totali sulpatrimonio

2005 € 8,00 € 11,59 € 19,59 € 8.654,88 0,09% 0,13% 0,23%

2006 € 12,00 € 15,23 € 27,23 € 11.025,73 0,11% 0,14% 0,25%

2007 € 18,00 € 18,97 € 36,97 € 13.462,52 0,13% 0,14% 0,27%

2008 € 24,00 € 22,81 € 46,81 € 15.967,26 0,15% 0,14% 0,29%

Caso 1: contribuzione totale 6%

Caso 2: contribuzione totale 10,91%

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I costi

  3 anni 10 anni 35 anni

FPa 1,8% 1,4% 1,2%

PIP (con caricamento sul I premio) 8,4% 3,0% 1,9%

Fonte: Covip

Stima delle commissioni onnicomprensive per i FPa e i PIP

Oneri di gestione per i FPc

  2001 2002 2003

Spese/Patrimonio fine esercizio 0,57% 0,53% 0,47%

Attenzione!!! Per il confronto è bene considerare che i costi dei PIP pesano soprattutto nei primi anni

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Ricordiamo allora che…

… se si ipotizza per il fondo pensione un costo medio onnicomprensivo pari allo 0,5% del patrimonio gestito (si ricorda che nel 2003 per i fondi pensione negoziali il rapporto spese complessive/patrimonio è stato pari a 0,47%)…

Fonte Elaborazione Mefop su dati Covip. Le ipotesi che seguono vengono applicate per tutte le forme pensionistiche confrontate e sono tratte dalla Relazione Covip per l’anno 2003 (par.4.4. “Gli oneri di gestione”, pag.157; par.4.6.3 “L’analisi dei costi”, pag.184). Si tratta di valori puramente ipotetici.

100,00

85,08

74,65

FPc FPa (Costo medio) FIP medio

Montanti (al netto dei costi) accumulati dopo 35 anni di

permanenza

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Dopo la Delega?

Come sarà attuata la Delega? Quali conseguenze determineranno il silenzio-assenso e la parificazione sull’evoluzione di Priamo?Alcuni aspetti essenziali ancora non sono chiari, ma appare evidente la necessità di:– rafforzare nei lavoratori la comprensione dei propri bisogni

previdenziali– promuovere un’adesione libera e consapevole a Priamo al

di là dell’evoluzione normativa– valorizzare gli aspetti peculiari di Priamo in quanto fondo

pensione negoziale rispetto ai prossimi potenziali concorrenti (fondi pensione aperti e polizze assicurative con finalità previdenziale)

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+ RITARDO – RICEVO(esempio 30enne 3,6% rendimento)

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I RISULTATI DELLA CAPITALIZZAZIONE

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Contributi e Montante

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30

Versamento cumulato 30enne

Capitale finale 30enne

Versamento cumulato 35enne

Capitale finale 35enne

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COSA CI DICE IL GRAFICO

Se il lavoratore trentenne inizia subito:– Cumula 67.567 € dei quali 1/3 versati dall’azienda – Ottiene 102.495 € di posizione finale lorda

Se il lavoratore trentenne aspetta 5 anni:– Cumula 61.329 € dei quali 1/3 versati dall’azienda– Ottiene 87.020 € di posizione finale lorda

Differenza – 15%

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CONCLUSIONE PER “IL RITARDATARIO”

Non versando 6.238 € (di cui 1/3 a carico dell’azienda)

Non riceverò 15.475 €

Perderà 9.237 € (che sono i rendimenti cumulati sui versamenti dei primi 5

anni)

Perderà inoltre la contribuzione aziendale

Aspettare gli costerà 11.316 €

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FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE

per il 2005 l’obiettivo degli associati è fissato in 40.000.

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