Fondo di Solidarietà per le Famiglie dal 2009 al 31 ... · Il Fondo è delimitato ad interventi...

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Diocesi di Lodi Fondo di Solidarietà per le Famiglie Fondo di Solidarietà per le Famiglie dal 2009 al 31 dicembre 2017

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Diocesi di Lodi Fondo di Solidarietà per le Famiglie

Fondo di Solidarietà per le Famiglie

dal 2009 al 31 dicembre 2017

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“Il Fondo di solidarietà per le Famiglie” non nasce come

intervento di esclusivo sostegno sociale, ma come iniziativa ecclesiale, di vicinanza, conoscenza e soprattutto prossimità. Esso vuole essere un segno e insieme uno strumento di speranza per attraversare la crisi. Un percorso di solidarietà vissuto a livello diocesano”.

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STRUTTURA OPERATIVA ED ORGANIZZATIVA Per meglio organizzare l’iniziativa e per non tardare nell’offerta di solidarietà con

chi sta vivendo momenti di trepidazione e di grande preoccupazione, la raccolta delle domande viene suddivisa in tornate.

Procedura e passaggi per accedere ai contributi del Fondo Le Parrocchie

Le richieste di sostegno vengono raccolte al livello di base delle parrocchie, secondo le modalità ritenute più opportune, e vengono sottoscritte dal

parroco nell’apposita scheda di rilevazione da compilare. La presenza dei sacerdoti sul territorio e la conoscenza diretta delle situazioni permettono quella prossimità e vicinanza, e soprattutto quel rapporto di fiducia, che

facilitano l’intercettazione del bisogno e che sono necessari quanto l’aiuto. La rete delle Parrocchie è un elemento significativo anche in ordine alla

percezione diretta delle situazioni. I Vicariati

I parroci, dopo gli approfondimenti del caso, inviano le richieste pervenute al

gruppo di lavoro vicariale, presieduto dal Vicario foraneo, che vaglia la domanda e valuta le sinergie possibili con altre fonti di sostegno. Il rapporto

con il territorio ed i servizi sociali presenti è fondamentale. Segreteria Generale e Consiglio di Gestione

Il gruppo di lavoro vicariale presenta le domande ritenute idonee alla Segreteria Generale del Fondo di Solidarietà per le Famiglie per la definitiva approvazione da parte del Consiglio di Gestione del Fondo stesso.

Criteri di destinazione del Fondo

Il Fondo è delimitato ad interventi mirati a sostenere le famiglie in difficoltà a motivo della perdita del lavoro o della riduzione dell’orario lavorativo. Il Consiglio di Gestione ha messo a punto una scheda per i parroci e gli eventuali operatori

ai diversi livelli, dove, oltre alle indicazioni operative per l’accoglienza delle richieste, si precisano le caratteristiche delle situazioni da prendere in

considerazione per eventuali contributi. In essa si ricorda che l’assegnazione dei contributi è riservata a nuclei familiari e persone italiane e straniere, regolarmente residenti sul territorio della Diocesi. La scheda offre precisazioni

più dettagliate su cosa si intenda per perdita del lavoro e sulle modalità della situazione conseguente.

Entità della raccolta e quantità delle domande Grazie alla positiva sensibilizzazione del territorio in tutte le sue componenti il

Fondo di Solidarietà per le Famiglie, nel mese di maggio 2009, incominciava ad accogliere le domande di sostegno e, nei primi giorni di giugno, iniziava ad

erogare i contributi in risposta alla prima tornata di domande. L’esame delle domande ha permesso di rendersi conto effettivamente dell’entità delle famiglie in sofferenza e delle molteplici e diversificate situazioni di precarietà.

La raccolta da parte di Parrocchie e Associazioni, Istituti di credito, Fondazioni Bancarie, imprese e cittadini ha raggiunto a dicembre 2017 la quota di

2.692.756,60 €. A tale data la situazione delle domande pervenute al Fondo di Solidarietà era la seguente:

3

N %

Schede pervenute 2249

Accolte 1473 65.5

% delle accolte

Fondo perduto 1456 98.8

Una tantum 5 0.3

Microcredito 12 0.8

Prestito CEI (*) 13 (*) i dati dei richiedenti non sono inclusi in questa statistica

Tipologie di contributi La risposta concreta alle situazioni segnalate offre diverse tipologie di contributi:

1. Un contributo a fondo perduto che attinge al Fondo diocesano; esso è

riservato indistintamente a tutti i nuclei familiari ed è quantificato in base alla situazione dei singoli casi vagliata dagli organismi del Fondo, in sinergia con le altre fonti di contribuzione. Questo sostegno può essere erogato in

un’unica soluzione (“una tantum”) o attraverso una quota mensile per una durata massima di dieci mesi, eventualmente prorogabile di ulteriori tre

mesi, in caso di persistente condizione di disoccupazione. 2. Forme di microcredito a tasso agevolato presso la BCC che ha concordato

tale forma con la Diocesi. Il microcredito incentiva la responsabilità e

l’iniziativa delle persone in difficoltà e offre opportunità rispettose della dignità a quelle persone che progettano di affrontare la difficoltà con

iniziative volte a promuovere una più celere risoluzione della loro crisi occupazionale.

3. Prestito della Speranza promosso dalla CEI: oltre alle domande sopra

elencate, ulteriori nove domande sono state presentate al Prestito della Speranza.

Dal mese di settembre 2017, su indicazioni del Vescovo Mons. Malvestiti e a seguito del confronto nel Consiglio di Gestione del Fondo di Solidarietà, sono

state deliberate nuove forme di attenzione e sostegno:

1. Un contributo da destinare a coprire i costi (o parte di essi) per l’iscrizione a corsi di formazione o aggiornamento finalizzati ad un reinserimento

lavorativo, previa verifica di altre possibilità di sostegno o di accesso agli stessi (es. dote lavoro, tirocini formativi già promossi o sostenuti da altre realtà, garanzia giovani, ecc.).

2. Un contributo da destinare al pagamento di rette scolastiche (corsi post-diploma) per ragazzi che non potrebbero continuare gli studi a causa delle

difficoltà economiche della famiglia, determinate dalla precarietà lavorativa dei genitori.

3. L'attivazione di tirocini formativi (in fase di studio).

Il parroco che accoglie la domanda segnala la tipologia ritenuta più idonea al

sostegno della situazione che presenta; lo fa su una articolata scheda di rilevazione compilata con il richiedente e sottoscritta dallo stesso parroco, con l’informativa sul trattamento dei dati personali del richiedente.

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Fino ad oggi, il Fondo di Solidarietà ha assegnato 2.627.850 €. Talvolta, nel corso delle erogazioni sono intervenute variazioni perché cambiava nel frattempo

la situazione dei beneficiari dei contributi; ciò ha permesso di trattenere risorse precedentemente assegnate per un totale complessivo di 154.150 €.

Sinergie e comunicazione È stato fornito agli operatori anche un elenco di servizi e riferimenti territoriali

utili per l’approfondimento della situazione, con allegata anche una panoramica sintetica degli interventi messi in campo da altri soggetti del territorio.

L’obiettivo è quello di favorire al massimo la sinergia con tutti i soggetti che in questo ambito intervengono a sostegno delle situazioni di bisogno e di ottimizzare le risorse.

Da parte degli organismi operativi e soprattutto da parte dei sacerdoti non si è trattato solo di accogliere le richieste, ma anche di intercettare le situazioni, in

stretta sinergia con i servizi sociali e altri agenti sul territorio. Una convenzione con il settore politiche del lavoro della Provincia di Lodi ha inoltre consentito l’accesso al programma “Sintesi”, risultato molto utile ed

efficace nell’analisi delle domande, per la verifica della situazione lavorativa dei richiedenti.

Comunicazione degli esiti

La comunicazione degli esiti è stata data, per le richieste accolte, sia alle famiglie richiedenti che ai Vicari e ai Parroci; per quelle non accolte solo ai Vicari e ai Parroci. Spetterà a questi ultimi illustrare compiutamente, sulla scorta delle

indicazioni trasmesse, sia il motivo del non accoglimento che le eventuali altre soluzioni suggerite. Per tutte le richieste le parrocchie sono state invitate a

monitorare costantemente le situazioni ed a comunicare tempestivamente ogni variazione della situazione motivante la richiesta del contributo.

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UN PO’ DI STATISTICHE… Per chi sta subendo la perdita lavorativa i tempi si prospettano lunghi e di non

facile soluzione. Un’analisi qualitativa delle domande pervenute fino ad ora permette di confermare che questa situazione rischia di incidere pesantemente

sulle prospettive future di molte famiglie, oltre ad aggravare in modo significativo le fasce più deboli della popolazione. L’analisi dei dati diventa significativa solo se riesce a costituire un “laboratorio di

riflessione culturale” in grado di rimandare ad una dimensione di senso e a sostenere valori, da promuovere o riscoprire, nella quotidianità del vivere.

È superfluo ricordare che dietro i numeri ci sono persone singole, capifamiglia e famiglie intere.

DOMANDE PERVENUTE

Domande Accolte

Domande Respinte Totali %sul totale

Casalpusterlengo 314 199 513 23

Codogno 202 95 297 13

Lodi 366 222 588 26

Lodi Vecchio 90 50 140 6

Paullo 130 54 184 8

S. Angelo 210 101 311 14

S. Martino 85 29 114 5

Spino d'Adda 76 26 102 5

Le parrocchie che hanno presentato le domande sono 114 su 123 presenti in diocesi. I grafici di seguito riportati, si riferiscono alle domande approvate dal

Consiglio di Gestione del Fondo di Solidarietà per le Famiglie. CONDIZIONE PROFESSIONALE

L’intervento è stato indirizzato prevalentemente a situazioni di disoccupazione, mentre si è provveduto a forme temporanee di integrazione al reddito per nuclei

familiari che presentavano forti riduzioni dell’orario lavorativo, cassa integrazione o particolari fragilità, comunque correlate alla crisi in atto.

N % delle accolte

cassa integrazione 32 2,2

disoccupato 1309 88,9

lavoro senza contratto 33 2,2

mobilità 8 0,5

occupato/a a t.d. 34 2,3

occupato/a a t.i. 57 3,9

6

0102030405060708090

100 Condizione professionale

0

10

20

30

40

50

60

70

in attesa NO SI non

dichiarato

TFR

Contributi previdenziali

Monitorando costantemente la situazione occupazionale dei richiedenti, dal 2009

ad oggi, grazie alla vicinanza dei parroci, dei collaboratori vicariali e attraverso l’utilizzo del programma “Sintesi” della Provincia di Lodi, si è potuto constatare

una ripresa lavorativa, per il 10% circa delle persone. CONTRIBUTI PREVIDENZIALI

I lavoratori più esposti sono quelli che hanno rapporti di lavoro “deboli” e spesso si trovano senza ammortizzatori sociali adeguati.

CONTRIBUTI PREVIDENZIALI N % delle accolte

in attesa 32 2,2

NO 875 59,4

SI 293 19,9

non dichiarato 273 18,5

TFR N % delle accolte

in attesa 15 1,0

NO 813 55,2

SI 371 25,2

non dichiarato 274 18,6

7

Italiana

Altro

La crisi occupazionale pone diverse famiglie a rischio di povertà.

I processi di impoverimento investono anche famiglie che vivevano situazioni piuttosto stabili di vita. Gli effetti sono ancora più devastanti sulle situazioni

complesse, con fragilità pre-esistenti. La maggior vulnerabilità prodotta dalla precarietà economica accresce l’ansia ed il senso di insicurezza nel futuro.

STATO CIVILE DEI RICHIEDENTI

0

10

20

30

40

50

60

70 Stato civile dei richiedenti

Precarizzazione del lavoro, contrazione del welfare e fragilità familiare sono tre

fattori che moltiplicano la vulnerabilità. La perdita di un’occupazione, che strutturava i tempi e definiva i ruoli all’interno della famiglia, rischia di mettere in crisi anche gli equilibri familiari.

NAZIONALITA’ DELLE FAMIGLIE

NAZIONALITA' N % delle accolte

Italiana 632 42,9

Altro 841 57,1

STATO CIVILE N % delle accolte

Coniugato 933 63.3

Convivente 108 7.3

Divorziato 59 4.0

Libero 182 12.4

Separato 123 8.4

Vedovo 17 1.1

Non dichiarato 51 3.5

8

05

101520253035404550 Titolo di studio

Totale

Italiani

Stranieri

La fragilità economica coinvolge in modo trasversale tutte le diverse componenti

della popolazione. Molti stranieri, dopo anni di lavoro regolare e di positiva integrazione, rischiano di rimanere esclusi dai processi di inserimento locale o di cadere in una

situazione di “irregolarità”. La mancanza di reti familiari e di sostegno incide pesantemente.

Sono in aumento le richieste ai servizi ecclesiali e sociali. E’ importante che gli interventi non siano mai discriminatori.

TITOLO DI STUDIO Il dato relativo al titolo di studio, conferma che la crisi non risparmia nessuno. E’

interessante notare che molti immigrati, pur svolgendo lavori talvolta umili, sono persone con elevata scolarità. Tali persone, spesso raggiunte dai propri familiari,

sono forse più in grado di tollerare il disagio, ma, se lasciate sole, rischiano di non essere riconosciute o di non riuscire ad inserirsi socialmente. Specialmente quando rimangono escluse da situazioni di integrazione socio-lavorativa già

precedentemente raggiunte.

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5

10

15

20

25

Afg

ana

Alb

anese

Alg

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Arg

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Bangla

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Benin

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silia

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Bulg

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Ecuadoriana

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Senegale

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Siria

na

Sri L

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Togole

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Tunis

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Turc

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Ucra

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Nazionalità dei richiedenti stranieri

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La coesione sociale, che è un valore primario, rischia di essere messa in pericolo. Risulta sempre più necessario l’impegno per promuoverla e

consolidarla.

Questo è un ulteriore rischio che la crisi occupazionale porta con sé. ETA’ DEI RICHIEDENTI

Le famiglie che hanno fatto domanda sono prevalentemente giovani, talvolta con figli piccoli, a cui non sono stati riconfermati i contratti. La crisi è anche di

fiducia. Si avverte sempre di più la contrazione negli aiuti da parte dei servizi sociali che risentono delle minori risorse economiche di cui possono disporre. Difficile anche la situazione di nuclei familiari con persone adulte o prossime alla

pensione, soprattutto per le scarse possibilità di ricollocazione lavorativa.

ETA' N % delle accolte

20-30 154 10,5

31-40 530 36,0

41-50 527 35,7

51-60 262 17,8

COMPOSIZIONE FAMILIARE Risultano comprensibilmente più fragili le famiglie monoparentali o con genitori

separati e, in generale, quelle monoreddito. Diverse le famiglie che basavano il loro reddito su lavori interinali o a tempo

determinato. La riconferma dei contratti è sempre più difficile.

0

5

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20-30 31-40 41-50 51-60

Età del richiedente

0

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80

90

0 1 2 3 4 >4

Figli per famiglia

Componenti lavoratori per famiglia

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mutuo

affitto

casa di proprietà

non dichiarato

NUMERO FIGLI N % delle accolte

0 250 17,0

1 383 26,0

2 435 29,5

3 270 18,3

4 99 6,7

>4 36 2,5

NUMERO LAVORATORI IN FAMIGLIA N % delle accolte

0 1194 81,1

1 252 17,0

2 20 1,4

3 6 0,4

4 1 0,1

PRINCIPALI VOCI DI SPESA Pur disponendo talvolta di un reddito e di una casa, parecchie famiglie sono in

difficoltà ad arrivare alla fine del mese. La “precarietà” riduce notevolmente la possibilità di assolvere impegni di spesa precedentemente assunti e porta alla

necessità di abbassare il tenore di vita. Si impone la necessità per tutti, non solo per chi vive i disagi relativi alla crisi economica-lavorativa, di ripensare ai propri stili di vita, ai modi di vivere e di

consumare e, laddove possibile, un’educazione al risparmio.

N % delle accolte

mutuo 284 19,3

affitto 1043 70,8

casa di proprietà 6 0,4

non dichiarato 140 9,5

Oltre alle spese per l’abitazione più della metà

dei richiedenti ha sulle spalle debiti consistenti: il debito più diffuso risulta quello per la casa,

per il pagamento delle utenze, per le spese sanitarie ed il costo per il mantenimento (o il

finanziamento) dell’automobile. La consapevolezza che per uscire dalla crisi

occorre un impegno comune, perseguito da più parti, porta a considerare tutte le risorse

disponibili. E’ sempre più necessario creare piattaforme di

convergenza e sinergia, in un’ottica di sussidiarietà, con le altre realtà territoriali.

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INIZIATIVE NATE SUL TERRITORIO L’istituzione del Fondo di Solidarietà per le Famiglie ha permesso:

di realizzare un percorso di solidarietà vissuto a livello diocesano attraverso una progettualità condivisa;

una prossimità concreta nelle parrocchie; una positiva collaborazione con le istituzioni del territorio.

OLTRE E ACCANTO AL FONDO DIOCESANO: I FONDI LOCALI PARROCCHIALI

Le parrocchie della Diocesi oltre ad alimentare il Fondo Diocesano attraverso le donazioni, hanno anche promosso iniziative di solidarietà integrative. Sapendo che l’iniziativa del Fondo Diocesano, nata con un carattere emergenziale, non

potrà comunque diventare strutturale, diverse parrocchie e vicariati hanno sapientemente avviato iniziative e progetti di sostegno a livello locale,

coinvolgendo e sensibilizzando al problema la comunità intera. Costante è il richiamo a stili di vita responsabili, ad un’educazione al consumo e al risparmio e a tutti quei messaggi che l’iniziativa del Fondo diocesano intendeva diffondere

oltre e accanto il sostegno economico.

Alcune parrocchie/vicariati e associazioni hanno attivato nel corso degli anni esperienze significative, coinvolgendo in particolare le famiglie e i giovani della

propria comunità. Riportiamo di seguito qualche esempio di belle iniziative:

1. Famiglie in rete: promossa nel vicariato di Codogno, Casalpusterlengo e Lodi. Potrebbe essere uno stimolo alla costituzione di Fondi locali

integrativi per famiglie in difficoltà; 2. Famiglie che si prendono cura: interventi a sostegno delle famiglie in

difficoltà attraverso la vicinanza, l’accompagnamento, di alcune famiglie

“tutor” che cercano di vivere la dimensione della prossimità. In una parrocchia il parroco ha proposto questo servizio al gruppo famiglie.

Alcune famiglie hanno risposto positivamente. Le altre si sono impegnate, attraverso un’autotassazione, da effettuarsi in occasione degli incontri formativi e di preghiera programmati dal gruppo stesso, a sostenere

alcune famiglie in difficoltà segnalate dal parroco. La gestione dell’aiuto economico, per delicatezza e riservatezza, è rimasta al parroco. (Lodi e

Casalpusterlengo); 3. Alcune parrocchie/vicariati hanno promosso momenti di riflessione,

preghiera (Vicariati di: Casalpusterlengo, Lodi, Codogno, S. Angelo); 4. Un regalo che vale doppio: in occasione di feste/circostanze particolari

(S. Natale, compleanni, comunioni, cresime, matrimoni, ecc.) alcune

persone hanno chiesto di sostituire i doni con un’offerta mirata, spiegando con un biglietto il significato del gesto e l’idea del “regalo che vale doppio”

(scelte personali) 5. “Dieci per dieci”: la Caritas di Maleo ha proposto un’offerta di €.10 al

mese per dieci mesi per supportare il Fondo di solidarietà parrocchiale

finalizzato a sostenere le famiglie in difficoltà. In occasione del Natale 2012 i ragazzi di Maleo hanno inciso e venduto un CD il cui ricavato è

stato destinato sempre al sostegno delle famiglie colpite dalla crisi. Inoltre nel 2014 la parrocchia ha attivato un’indagine per conoscere la situazione occupazionale a Maleo. Il tavolo promosso dalla parrocchia, che coinvolge

sindacati, Comune, Caritas e associazioni locali, ha lo scopo di conoscere la situazione reale dei cittadini per cercare di offrire risposte mirate.

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6. Dall’inizio del 2011, presso l’oratorio di Paullo si è costituita l’associazione di solidarietà “La Goccia” che si compone di singoli e di famiglie che si

autotassano mensilmente con lo scopo di aiutare famiglie e persone povere presenti sul territorio.

7. Alcune proposte promosse dall’Azione Cattolica diocesana per ragazzi, giovani e adulti. In particolare il fondo “La Dimora” prevede forme di sostegno economico ed accompagnamento per le famiglie segnalate dal

fondo di Solidarietà in collaborazione con i parroci. Il Vicariato maggiormente coinvolto è stato quello di Lodi Vecchio.

8. Inoltre, per far fronte alle necessità più immediate, tantissime parrocchie raccolgono e distribuiscono generi alimentari.

9. La parrocchia di san Fereolo ha istituito il fondo “Famiglia per famiglia”

per sostenere le famiglie in difficoltà della parrocchia. 10. La parrocchia dell’Addolorata (di Lodi) ha promosso il progetto: “Adotta

una Famiglia”.

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Puoi fare la tua donazione:

A. Mediante bonifico su conto corrente bancario intestato a:

DIOCESI DI LODI c/c presso la Banca Popolare di Lodi

(Sede di Lodi – Via Cavour) Codice IBAN: IT 09 P 05034 20301 000000183752

Oppure

c/c presso BCC Centropadana (Sede di Lodi – Via Garibaldi) Codice IBAN: IT 14 M 08324 20301 000000190152

(per le imprese è prevista la detraibilità dei contributi versati)

FONDAZIONE COMUNITARIA DELLA PROVINCIA DI LODI – ONLUS c/c presso la Banca Popolare di Lodi

(Ag. 1 Piazza Vittoria 39 LODI) Codice IBAN: IT 28 F 05034 20302 000000158584

(per le imprese e per le persone fisiche è prevista la detraibilità dei contributi

versati secondo le normative fiscali vigenti)

Indicando come causale “Fondo di Solidarietà per le Famiglie – Diocesi di Lodi

B. Presso l’Ufficio della Caritas Lodigiana

c/o Diocesi di Lodi – Via Cavour 31 LODI Aperto dal Martedì al Sabato dalle 9.00 alle 12.30 Tel. 0371.948130 – Fax 0371.948103

E-mail: [email protected]

Per informazioni:

CARITAS LODIGIANA Tel. 0371.948130 Fax 0371.948103

E-mail: [email protected]