Fondazioni: conservazione o futuro? - ACRI · pitale effettivamente detenuto. “Non si va avanti...

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Anno III Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 filiale di Roma Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane L o scorso 24 agosto si è svolta a Rimini la tavola rotonda organizzata dal- l’Acri e dalla Fondazione per la Sussidiarietà nell’ambito degli incontri del 26° Meeting di Rimi- ni di Comunione e Liberazione. Al dibattito hanno partecipato il presidente dell’Acri Giuseppe Guzzetti, il sen. Franco Bassani- ni del Gruppo parlamentare De- mocratici di Sinistra - l’Ulivo, il sen. Luigi Grillo del Gruppo par- lamentare Forza Italia, il presi- dente Fondazione Monte dei Pa- schi di Siena Giuseppe Mussari, il presidente Fondazione Fiera Milano Luigi Roth, l’on. Luca Vo- lontè presidente Gruppo parla- mentare Udc alla Camera e in qualità di moderatore Giorgio Cittadini, presidente Fondazione per la Sussidiarietà. Libertà e Sussidiarietà sono legate a doppio filo e non possono essere divise se non con grave danno per la società italiana. Proprio questo stretto legame è stato al centro, lo scorso 24 agosto, dell’incontro-di- battito “Fondazioni: conserva- zione o futuro?”, appuntamento organizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà in collaborazione con l’Acri all’interno della 26ª edizione del Meeting di Comunio- ne e Liberazione a Rimini, il cui titolo quest’anno è stato tratto dal “Don Chisciotte” di Cervantes: La libertà è il bene più grande che i cieli abbiano donato agli uomini. “Mai tema è stato più vicino alle Fondazioni - ha commentato il Fondazioni: conservazione o futuro? di Luigi Angelini * n. 4 luglio-agosto 2005 Sommario Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna La Fondazione e la sua città 4 DAL SISTEMA LA FONDAZIONE PER IL TERRITORIO Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano Stretch Sculpture 6 DAL SISTEMA ARTE E CULTURA Fondazione Cassa di Risparmio di La Spezia La città visibile 8 Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì Nasce il primo Distretto culturale dell’Emilia Romagna 19 DAL SISTEMA ARTE E CULTURA Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste La Fondazione per Trieste 20 Fondazione Cassamarca Istituto mondiale e Gruppo europeo delle Casse di Risparmio 24 NEWS Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio Faenza La risonanza magnetica alla ribalta 22 DAL SISTEMA SANITÀ Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini Valorizzazione e Assistenza degli anziani 14 DAL SISTEMA PUBBLICAZIONI Fondazione Cassa di Risparmio di Cento I ragazzi scelgono il libro migliore 23 DAL SISTEMA ISTRUZIONE Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lugo Lo sport educa all’Europa 23 Fondazione Cassa di Risparmio di Cento 15 DAL SISTEMA I PROGETTI Fondazione Cassa di Risparmio di Vignola La nuova biblioteca di Vignola 10 Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio Faenza Premio Faenza al femminile 11 Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia Tra gli scavi di Faragola, un oggetto misterioso: la... variante del triclinio 12 Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo 17 Foto “Riccardo Gallini - Rimini”

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Anno III Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 filiale di Roma

Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane

Lo scorso 24 agosto si èsvolta a Rimini la tavolarotonda organizzata dal-

l’Acri e dalla Fondazione per laSussidiarietà nell’ambito degliincontri del 26° Meeting di Rimi-ni di Comunione e Liberazione.Al dibattito hanno partecipato ilpresidente dell’Acri GiuseppeGuzzetti, il sen. Franco Bassani-ni del Gruppo parlamentare De-mocratici di Sinistra - l’Ulivo, ilsen. Luigi Grillo del Gruppo par-lamentare Forza Italia, il presi-dente Fondazione Monte dei Pa-schi di Siena Giuseppe Mussari,il presidente Fondazione FieraMilano Luigi Roth, l’on. Luca Vo-lontè presidente Gruppo parla-mentare Udc alla Camera e inqualità di moderatore GiorgioCittadini, presidente Fondazione

per la Sussidiarietà.

Libertà e Sussidiarietà sono legatea doppio filo e non possono esseredivise se non con grave danno perla società italiana. Proprio questostretto legame è stato al centro, loscorso 24 agosto, dell’incontro-di-battito “Fondazioni: conserva-zione o futuro?”, appuntamentoorganizzato dalla Fondazione perla Sussidiarietà in collaborazionecon l’Acri all’interno della 26ªedizione del Meeting di Comunio-ne e Liberazione a Rimini, il cuititolo quest’anno è stato tratto dal“Don Chisciotte” di Cervantes:La libertà è il bene più grandeche i cieli abbiano donato agliuomini.“Mai tema è stato più vicino alleFondazioni - ha commentato il

Fondazioni: conservazione o futuro?di Luigi Angelini*

n. 4 luglio-agosto 2005

Sommario

Fondazione Cassa di Risparmio in BolognaLa Fondazione e la sua città 4

DAL SISTEMA LA FONDAZIONE PER IL TERRITORIO

Fondazione Cassa di Risparmio di BolzanoStretch Sculpture 6

DAL SISTEMA ARTE E CULTURA

Fondazione Cassa di Risparmio di La SpeziaLa città visibile 8

Fondazione Cassa dei Risparmi di ForlìNasce il primo Distretto culturaledell’Emilia Romagna 19

DAL SISTEMA ARTE E CULTURA

Fondazione Cassa di Risparmio di TriesteLa Fondazione per Trieste 20

Fondazione CassamarcaIstituto mondiale e Gruppo europeodelle Casse di Risparmio 24

NEWS

Fondazione Banca del Monte e Cassa diRisparmio FaenzaLa risonanza magnetica alla ribalta 22

DAL SISTEMA SANITÀ

Fondazione Cassa di Risparmio di RiminiValorizzazione e Assistenza deglianziani 14

DAL SISTEMA PUBBLICAZIONI

Fondazione Cassa di Risparmiodi CentoI ragazzi scelgono il libro migliore 23

DAL SISTEMA ISTRUZIONE

Fondazione Cassa di Risparmioe Banca del Monte di LugoLo sport educa all’Europa 23

Fondazione Cassa di Risparmiodi Cento 15

DAL SISTEMA I PROGETTI

Fondazione Cassa di Risparmio di VignolaLa nuova biblioteca di Vignola 10

Fondazione Banca del Monte e Cassa diRisparmio FaenzaPremio Faenza al femminile 11Fondazione Cassa di Risparmio di PugliaTra gli scavi di Faragola, un oggettomisterioso: la... variante del triclinio 12

Fondazione Cassa di Risparmiodella Provincia di Teramo 17

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presidente dell’Acri Giuseppe Guz-zetti in apertura dell’incontro - per-ché proprio dalla libertà le nostre or-ganizzazioni traggono la forza peroperare con tanta energia e con tantoprofitto umano nel tessuto socialedei nostri territori. Ed appare eviden-te che, senza libertà, anche l’opera disussidiarietà che le nostre Fondazio-ni compiono ogni giorno sarebbe in-debolita; ma è altrettanto evidenteche, senza la sussidiarietà, anche lelibertà sociali risulterebbero pesante-mente limitate ”.Eppure l’incontro non ha mancato diricordare come, nonostante la durabattaglia politica e giudiziaria con-clusa con le sentenze 300 e 301 del-la Corte Costituzionale, che hanno

esplicitamente e incondizionatamen-te ribadito la natura privatistica delle89 Fondazioni di origine bancariapresenti sul territorio nazionale, lapolitica non abbia ancora cessato diinsidiarne l’autonomia e i patrimoni,non solo economici. I termini piùespliciti per descrivere tale insidia liha usati il presidente della Fondazio-ne della Sussidiarietà Giorgio Vitta-dini, che ha parlato della volontà dialcune forze politiche “di mettere lemani sull’argenteria”. “Qualcunopensa di poter risolvere i problemi didebito pubblico del Paese togliendoalle Fondazioni il loro patrimonioeconomico-finanziario - ha sottoli-neato con vigore Guzzetti - ma que-sti soggetti non comprendono che ta-le disegno rappresenterebbe il suici-dio del sistema-Paese, che in questomomento di grande collasso è tenutoin piedi proprio dall’impegno delleFondazioni nei confronti di quei sog-getti che operano direttamente nellasocietà, elementi di pluralismo e de-mocrazia”.Il nuovo attacco all’autonomia delleFondazioni, dopo il tentativo fallitodi consegnare i loro consigli d’am-ministrazione ai rappresentanti poli-tici locali (“peraltro già presenti, egiustamente, con le norme attuali”,

ha ricordato Guzzetti), è portato dal-l’emendamento al Disegno di Leggesul Risparmio che impone di conge-lare al 30% il peso delle Fondazioninella gestione degli istituti di creditodi riferimento, a prescindere dal ca-pitale effettivamente detenuto. “Nonsi va avanti con i decreti che diconocosa si possa fare e cosa no - ha tuo-nato il presidente della FondazioneMonte dei Paschi di Siena GiuseppeMussari -. Il fine della manovra èquello di aprire maggiormente almercato, come dichiarano i sosteni-tori dell’emendamento, o di sostitui-re le Fondazioni? E con chi si vo-gliono sostituire? A queste domandeva data risposta ora, non dopo che ledecisioni sono state prese”. E anco-ra: “Perché mai le Fondazioni do-vrebbero essere sostituite? Forseperché non sono brave a gestire i lo-ro patrimoni? Ma i conti dicono ilcontrario. Forse per mancanza di tra-sparenza o di capacità? Eppure leFondazioni sono case di cristallo chepubblicizzano quanto fanno, e alcunitra i loro giovani dirigenti sono tra ipiù capaci che si possano avere e aiquali il Paese dovrebbe guardare co-me risorse. La mia impressione è, in-vece, che le Fondazioni rappresenta-no un sistema di eccellenze che

COMITATO EDITORIALEGiuseppe Guzzetti,Antonio Patuelli,

Luciano Chicchi

DIRETTOREStefano Marchettini

DIRETTORE RESPONSABILEElisabetta Boccia

REDAZIONEAssociazione fra le Casse di Risparmio Italiane

Piazza Mattei, 10 - 00186 RomaTel. 06.68.18.43.87

[email protected]@acri.it

AUTORIZZAZIONEin a.p. art. 2 comma 20/c

legge 662/96 - Filiale di Roma

PROGETTO GRAFICO E STAMPAVarigrafica Alto Lazio

Zona Ind.le Settevene - 01036 NEPI (VT)Tel. 0761.527254 - Fax 0761.527783

CODICE ISSN 1720-2531

Gli articoli firmati riflettonoesclusivamente l’opinione dei

loro Autori e non necessariamentequella della Rivista o dell’ACRI

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Luigi Roth, Presidente della Fondazione Fiera Milano

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ACRI

emerge all’interno del Paese, e che ilsistema non eccellente che le affian-ca, le combatte”.Ancora una volta, insomma, le Fon-dazioni sono oggetto di appetiti pocochiari. Appetiti che, però, trovanofieri oppositori anche nella stessaarena politica. “Trovo quell’emenda-mento profondamente sbagliato - èla posizione espressa dal capogruppoUdc alla Camera Luca Volontè - in-nanzitutto perché negli ultimi diecianni abbiamo lavorato intensamenteper favorire lo sviluppo della sussi-diarietà orizzontale, della quale leFondazioni sono massima espressio-ne, e non si capisce perché ora si do-vrebbe andare nella direzione oppo-sta; in secondo luogo, viola il dirittodi proprietà, perché non è chiaro aquale titolo si possa diminuire perLegge il peso delle Fondazioni nellebanche; infine, perché contiene unprovvedimento contrario all’ordina-mento civile e democratico, che sifonda sull’autogoverno dei cittadinidi cui le Fondazioni, al pari delle as-sociazioni e delle organizzazioni, so-no piene rappresentanti”.Lo stesso parlamentare di maggio-ranza, però, non ha mancato di spro-nare i tanti presidenti presenti alla

kermesse riminese, a non abbassarela guardia. “Da quando sono statepronunciate le sentenze della CorteCostituzionale 300 e 301 - ha chiestoloro Volontè - ci siamo attrezzaticontro quella che Jefferson chiamava“l’artiglieria del tempo”? Eppure,sappiamo che quella tentazione delloStato, a tutti i livelli, di impossessar-si della società civile è sempre viva”.Una preoccupazione condivisa an-

che dal senatore di Forza Italia LuigiGrillo il quale, dopo avere ripercorsocon precisione quasi venti anni distoria delle Fondazioni, dal LibroBianco della Banca D’Italia del 1987alle sentenze del 2003, ha anche sot-tolineato che “non siamo alla fine delprocesso, ma al suo inizio, perché leFondazioni sono soggetti tutto som-mato giovani e dal potenziale ancoraampio ed estremamente appetibileper la politica”.Il problema non riguarda solo leFondazioni bancarie (con quell’ag-gettivo di origine, “bancarie”, che ilpresidente Guzzetti si è auguratopossa essere al più presto cancella-to, ndr) ma anche quelle di diversanatura, come sottolineato da LuigiRoth, presidente della FondazioneFiera di Milano: “Le Fondazioni so-no nate, in origine, per difendere ilterritorio dal quale avevano ricevu-to le loro risorse e oggi, paradossal-mente, ancora si trovano a svolgerequesta funzione, oltre a mantenerela loro grande capacità di spintaeconomica nei territori di apparte-nenza”. �

* Collaboratore per lacomunicazione della Fondazione

Cassa di Risparmio di Rimini

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Da sinistra: Giuseppe Mussari, Presidente Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Giorgio Vittadini,Presidente Fondazione per la Sussidiarietà, Giuseppe Guzzetti, Presidente ACRI, Luigi Grillo,Senatore Gruppo parlamentare Forza Italia

Da sinistra: Giorgio Vittadini, Presidente Fondazione per la Sussidiarietà, Giuseppe Guzzetti,Presidente ACRI

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4 luglio/agosto 2005

Bologna è fiera e forse ancheun poco orgogliosa di avereuna Fondazione come quel-

la della Cassa di Risparmio, così pre-sente e attiva in molti settori dellasua vita sociale, economica e cultu-rale.In una situazione come l’attuale, incui l’economia è in crisi e lo slan-cio produttivo è al rallentatore, leFondazioni ex bancarie spesso “il-luminano” i percorsi programmati-ci delle nostre città e delle nostreregioni.Molte volte anche le potenti Istitu-zioni pubbliche elettive, le Universi-tà e i suoi dipartimenti “bussano” ri-petutamente alle porte delle Fonda-zioni e le trovano spesso aperte. Eche dire dell’associazionismo, delvolontariato, delle cooperative gio-vanili, dei circoli artistico-culturali,degli enti socio-assistenziali che,spinti dal loro agire, spesso disinte-ressato, vivono molte volte del soste-gno determinante delle Fondazioni?Negli ultimi anni, il “passaparola”,specie in un territorio così ricco diiniziative come quello bolognesecon la sua antichissima e sempre gio-vane Università, gli Enti locali e igruppi organizzati dei cittadini, hacreato una spinta al “fare” quasi di-rompente, così da far nascere nonpochi problemi agli uffici e alle variecommissioni consiliari della Fonda-zione.A tutto ciò si aggiungono i grandiprogetti della Fondazione bologneseche coinvolgono e determinano conil loro spessore culturale e program-matico lo sviluppo della città petro-niana e del suo territorio. Poi con il magistero presidenzialedel suo Presidente Fabio Roversi-Monaco e la volontà qualificante delConsiglio d’Amministrazione, delCollegio d’Indirizzo e di un giovane

ed intelligente gruppo di funzionari,la Fondazione bolognese è impegna-ta in un esaltante lavoro tutto nuovonel suo genere, ma già così collauda-to e fortemente operativo.Oggi le persone comuni e quelle“importanti” desiderano confrontarsie rapportarsi con le idee e i progettidella nostra Fondazione. Buon se-gno! Vuol dire che la Fondazione èal centro degli interessi e delle aspet-tative dei bolognesi.Infatti i settori sui quali la Fonda-zione si è maggiormente impegnataappartengono alla vita del territorioe riguardano sinteticamente Arte,attività e beni culturali, Educazio-ne, istruzione e formazione, Ricer-ca scientifica e tecnologica, Volon-tariato, filantropia e beneficenza,Salute pubblica, medicina preventi-va e riabilitativa. Spesso l’operati-vità segue una progettazione plu-riennale di interventi diretti dellaFondazione, che sono espressionedell’attività istituzionale della me-

desima e che sono gestiti da essadirettamente o dalle sue articola-zioni, ovvero che sono svolti da so-cietà strumentali.Fra questi, di particolare rilevanzasono alcuni progetti già operanti cheabbracciano un vasto ambito inter-settoriale:• il “Progetto Appennino”, che ha

come obiettivo principale quellodello sviluppo culturale, socialeed economico del territorio, inun’ottica di ecosostenibilità, mi-rando a trasformare questo territo-rio da un prodotto indifferenziato,quale da sempre esso è, in un ter-ritorio dotato di un proprio branddistintivo;

• il “Progetto Anziani”, finalizzatoall’offerta - attraverso un’appositaSocietà strumentale - di servizi di-versificati a favore della popola-zione anziana (dal Centro Diurno,alla residenza protetta, a mini ap-partamenti indipendenti), comepure alla possibilità di interventi

Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna

La Fondazione e la sua cittàdi Virginiangelo Marabini*

LA FONDAZIONE PER IL TERRITORIODAL SISTEMA

Virginiangelo Marabini, Vice Presidente Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna

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LA FONDAZIONE PER IL TERRITORIODAL SISTEMA

diretti, di concerto con il Comunedi Bologna e di altri enti, con spe-cifico riferimento all’assistenzadomiciliare;

• il “Progetto Emarginati e SocialHousing”, mirante ad offrire solu-zioni al problema abitativo, comepure all’integrazione degli immi-grati nel nostro tessuto sociale e deibambini nelle scuole;

• il Progetto “Museo della città diBologna”, nato con l’obiettivo divalorizzare la memoria del patri-monio storico, culturale e artigia-nale del nostro territorio nel conte-sto dello sviluppo della città e del-le sue particolari caratteristiche.La rilevanza del progetto e la suacomplessità hanno portato la Fon-dazione a costituire un’appositasocietà strumentale e a definire unasede di adeguato prestigio, indivi-duata nello storico Palazzo Pepoli.La progressiva evoluzione dellecaratteristiche del progetto induco-no a farne una struttura policentri-ca, che opererà in stretto raccordocon il consolidato centro delle col-lezioni d’arte e di storia della Fon-dazione in San Giorgio in Poggia-le e pure con le Opere Pie - con re-ciproci diritti e doveri - ricche ditestimonianze della cultura e dellastoria della città. In questo ambitoverrà pure favorita adeguata cono-scenza del grande patrimonio orain possesso della Fondazione, do-po averlo acquisito recentementedalla Cassa di Risparmio-San Pao-lo IMI.

Pure importanti, altri progetti sempredi iniziativa della Fondazione, sonoriconducibili a ciascuno dei singolisettori sopra enunciati.Così, ad esempio, per il settore Artecitiamo l’Orchestra giovanile Mo-

zart, diretta dal Maestro Abbado,voluta dalla Fondazione per le cele-brazioni del 250° anniversario dellanascita del musicista salisburghese,in stretto concerto con l’AccademiaFilarmonica di Bologna, carica distoria e di gloria, presso la qualeMozart conseguì il titolo di Accade-mico; fra gli interventi finanziari asostegno del restauro di opere d’ar-te, ricordiamo l’impegno di cospi-cua entità a favore della basilica diSan Petronio, come pure ormai tra-dizionali e rilevanti sono i contribu-ti annuali per il Teatro Comunale,per la Cineteca Comunale di Bolo-gna e la Galleria d’Arte Moderna.Un impegno particolare nella pro-pria programmazione sta poi ponen-do la Fondazione per operare in fa-vore di una peculiarità unica di Bo-logna: i suoi Portici.

Concludendo, per dare un ordine digrandezza degli interventi della Fon-dazione Cassa di Risparmio in Bolo-gna, nel 2004 essa ha deliberatostanziamenti per quasi trenta milionidi Euro: una vera provvidenza, pos-siamo ben dire, che è piovuta sullacittà e sulla provincia bolognese,suddivisa per il 36% nell’area artisti-co-culturale, per il 32% nella forma-zione e ricerca, per il 25% per inter-venti nel sociale e per il 7% a favoredella sanità e ricerca scientifica me-dica.La città e il suo territorio possonoquindi guardare con un po’ più difiducia, anche attraverso la Fonda-zione Cassa di Risparmio, al lorofuturo. �

* Vice Presidente della FondazioneCassa di Risparmio in Bologna

Palazzo Saraceni, sede della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna

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6 luglio/agosto 2005

Merano Arte inaugura lanuova stagione espositivail 1° ottobre 2005 con la

mostra Stretch Sculpture, dedicataagli orientamenti più innovativi del-la pratica artistica scultoreo-installa-tiva contemporanea presentati neilinguaggi più diversificati dei lavoridell’austriaco Hans Kupelwieser(…), dell’alto adigino Peter Senoner(1970), dello svizzero Erik Steinbre-cher (1963), dell’italiana Sissi(1970) e del giapponese MasanoriSukenari (1960).La mostra “Stretch sculpture” tra-sforma la casa di Merano Arte incampo d’azione di una scultura inespansione dove le costruzioni arti-

stiche si sollevano plasticamente co-me pieghevoli di carta. La Kun-sthaus sembra trasformarsi così in unenorme libro Pop Up, che irrompenella realtà sviluppando una vitapropria, drammatica, spiritosa, argu-ta, poetica quanto perfida.La curatrice della mostra, MarionPiffer Damiani, ha invitato i cinqueartisti internazionali a dialogare congli spazi articolati del museo, alte-randone l’usuale percezione e il piùfacile percorrimento, attraverso ope-re in tensione nello spazio e in movi-mento nel tempo. L’opera d’arte, dasempre, può fermare il tempo e ri-empire lo spazio; oggi tale possibili-tà è diventata urgenza e l’artista è in

grado di scolpire davvero lo spazio-tempo. La scultura si avvale attual-mente della possibilità di andare ol-tre i propri confini, sia per quanto ri-guarda lo spazio che per il materialeimpiegato. Il genere artistico “scul-tura” non rappresenta più, già datempo, una forma mediale dai con-torni ben definiti. Se in origine con iltermine scultura si intendevano tec-niche di elaborazione di forme tridi-mensionali mediante interventi diasportazione e levigatura dall’ester-no verso l’interno, fusione metallicasu modelli, oppure la graduale ag-giunta di materiali da plasmare opronti per l’uso, ora l’arte scultoreapostmediale fa pensare ad un me-dium in espansione che esordisce as-sieme ad altre tecniche. Il sampling di Erik Steinbrecher gio-ca col concetto stesso di scultura inquanto codice culturale ed artistico.La realizzazione degli oggetti sferoi-dali a forma di sacca e di bolla sono(sculture steliformi oppure a formadi sacca) forme plastiche che non silimitano a rappresentare pure astra-zioni, bensì reazioni dinamiche, rea-lizzate servendosi dei molteplici esi-ti di materiali assai differenti, dal-l’acciaio alla plastica, minimizzanoletteralmente l’idea di un degenera-zione anormale tipica del kitsch.I ricami ossessivi di Sissi lasciano laloro dimensione casalinga per inva-dere lo spazio in performance in cuiil corpo dell’artista e si intrappola inun sovra-corpo che lo rende inade-guato alla sua originaria residenza,offrendogli uno stato alternativo, unaseconda pelle appunto. Su una scul-tura in espansione, invadente, realiz-zata non a caso con materiali solita-mente industriali, lavora MasanoriSukenari che giunge al limite del lin-guaggio architettonico liberando lospazio della rappresentazione da una

Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano

Stretch sculpturea cura dell’Ufficio Stampa della Fondazione

Peter Senoner, “Passo Sella 17.08.2004 / Monomon”legno, alluminio fuso, vetro di criolite

ARTE E CULTURADAL SISTEMA

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SCHEDA TECNICA

Titolo mostra: STRETCH SCULPTURESede: Merano arte /Kunst Meran - edificio Cassa diRisparmio, Portici 163 - 39012 Meranoperiodo:1 ottobre 2005 - 8 gennaio 2006Conferenza stampa: 30 settembre ore 11,00Vernice per la stampa: 30 settembre ore 18.00Inaugurazione: 30 settembre ore 19,00Curatrice: Marion Piiffer DamianiOrganizzazione: Herta Wolf Torggler, Ursula Schnitzer SchererCatalogo: Verlag fur moderne Kunst, NurnbergOrari di apertura: da martedì a domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.00. Lunedì chiusoChiuso: 1 e 2 novembre, 24, 25, 26 dicembre 2005, 1 e 2 gennaio 2006Ingresso: Intero € 4,50 - Ridotto (Anziani, studenti, gruppi) € 3,00, Visite guidate € 2,00 (solo su prenotazione)Con il gentile sostegno di: Fondazione Cassa di Risparmio di BolzanoAzienda Energetica Bolzano - MeranoComune di MeranoAssessorato alla Cultura della Provincia Autonoma di BolzanoRegione Autonoma Trentino Alto AdigeCassa di Risparmio di Bolzano AG

7luglio/agosto 2005

percezione frontale in favore di unospazio percepibile nella sua totalitànel site specific realizzato in corsod’opera per il KunstMerano.I lavori concettuali di Hans Kupel-wieser, tra gli esponenti più noti del-la scultura post-mediale in Austria, sisviluppano da una riflessione sulprocesso di trasformazione mettendoa nudo il problema cruciale di qualesia l’impatto degli oggetti sulle no-stre percezioni sensoriali, sempre inbilico tra bidimensionalità e tridi-mensionalità.Una condizione umana tra l’illusorio el’alienante è quella che costruisce Pe-ter Senoner nelle sue figure, in legno oalluminio, che riscoprono nuovi o pri-mari stati di ricezione del mondo checi circonda, naturale e tecnologico. Per la mostra è stato realizzato un ca-talogo bilingue con interventi di cri-tici del settore. �

ARTE E CULTURADAL SISTEMA

Sissi, “Nidi”, installazione nello studio dell’artista, Collegio Venturoli, Bologna, 2004Rattan intrecciato, scottex dipinto, misure variabili

Hans Kupelwieser, Immagine della mostra presso il ZKM Museumfür neue Kunst Karlsruhe, 2004

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La mostra “La città visibile. LaSpezia 1805-1940”, ovvero lastoria della città attraverso

immagini, suoni, voci e rumori, èstato il primo evento di spicco concui la Fondazione Carispe ha volutoinaugurare la sua nuova se-de di La Spezia, in via delChiodo 36, nel celebreGrand Hotel d’Italie rima-sto chiuso per anni.Lo storico edificio di viadel Chiodo fu realizzato apartire dal 1842, dal mar-chese Gio Angelo da Passa-no diventando uno dei piùfamosi alberghi europei,ovvero l’Hotel reale Crocedi Malta, dove nel 1867soggiornò Giuseppe Gari-baldi e che più volte ospitòi reali di casa Savoia, da ReVittorio alla vedova di Car-lo Alberto, Maria Teresa,alla Regina Maria Adelaidefino ai giovani Umberto,Amedeo e Oddone e alleprincipesse Clotilde e Ma-ria Pia.Negli anni successivi, com-presi tra il 1870 e il 1880,l’albergo cambiò nome edivenne il “Grand Hoteld’Italie”. Verso la fine del-l’Ottocento il frenetico svi-luppo urbanistico della cittàtrasformò l’intera zona ed ilfabbricato venne inglobatonel nuovo tessuto urbano, mantenen-do però i suoi principali caratteri ar-chitettonici. Infine, nel 1921, vennerilevato dal Banco di Napoli.Gli interventi che si sono susseguitinel tempo, l’ultimo negli anni ’80del secolo scorso, hanno completa-mente snaturato gli spazi interni del-l’edificio che, purtroppo, conserva

poche tracce della struttura originale.Oggi, lo storico edificio ritorna allacittà come nuova sede della Fonda-zione Carispe. Dichiarato “d’interes-se particolarmente importante” dalMinistero dei Beni Culturali: il piano

terra ospiterà mostre, convegni, atti-vità culturali e sociali legate alla fun-zione della Fondazione. Il primo pia-no sarà occupato dagli uffici finan-ziari della Banca Carispe, mentre ilsecondo piano accoglierà la sededella Fondazione, costituita da presi-denza, sala consiglio, direzione e uf-fici operativi. Al terzo piano trove-

ranno spazio l’archivio e la bibliote-ca della Fondazione, più un’aulamultimediale per lezioni, seminari epiccole conferenze.L’edificio ritorna, dunque, alla cittàcon Matteo Melley, Presidente della

Fondazione Carispe, che du-rante la presentazione allastampa ha chiarito che “que-sto lato di via del Chiodo, igiardini pubblici e il lungo-mare devono diventare l’a-rea dove gli spezzini vengo-no a passeggiare. Lo shop-ping si è spostato in corsoCavour e via Prione, ma quisono possibili mille iniziati-ve. Mettiamo i nostri locali adisposizione della città e inprimo luogo delle associa-zioni culturali. Ma faremoanche tante iniziative, da so-li o con gli enti locali e lescuole. Tante cose sono pos-sibili anche nell’area intor-no, ad esempio, usando ilpalco della musica”.Gli interventi di riqualifica-zione dell’edificio per unanuova prestigiosa sede sonocostati alla Fondazione tremilioni di euro che per ilPresidente Melley rappre-sentano un vero e proprio in-vestimento visto che la cittàdi La Spezia ha bisogno di“simboli”. Il Presidente si èaugurato, infatti, che lo sto-

rico edificio diventi per la città “quel-lo che per Genova è stato il Porto An-tico, ovvero la scintilla che ha riacce-so una città che si era seduta”.Come ha ricordato Melley: “Genovaaveva i nostri stessi problemi di in-dolenza. La loro scintilla è stata la ri-qualificazione del Porto Antico, lanostra può essere questa nuova strut-

8 luglio/agosto 2005

Fondazione Cassa di Risparmio di La Spezia

La città visibiledi Ida Ferraro

ARTE E CULTURADAL SISTEMA

Uno scorcio della nuova sede della Fondazione

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tura nel cuore della città, aperta aglienti locali, alle associazioni, al mon-do della scuola. Non sarà una casacon i lucchetti alle porte ma una fu-cina di iniziative”. Tutto ciò a cominciare con l’apertu-ra dell’edificio al pubblico, avvenu-ta dal 20 maggio al 3 luglio di que-st’anno, in occasione della mostra“La città visibile. La Spezia 1805-1940”, ideata da Marco Condotti eRoberto Tartarini, progettata daMarco Condotti per BuonaparteMostre-Sarzana. Il progetto di alle-stimento è stato realizzato da Glo-bal Village Studio, Sarzana, da Ro-berto e Cristina Tartarini ArchitettiAssociati. �

9luglio/agosto 2005

ARTE E CULTURADAL SISTEMA

La mostra multimediale “Città visi-bile. La Spezia 1805-1940” eracollocata in circa quattrocento me-tri quadrati di superficie, al pianoterra della nuova sede della Fonda-zione Carispe. Uno spazio che, inquesta occasione, è stato suddivisoin cinque stanze, dedicate ad altret-tanti periodi storici a partire dal1805 fino al 1940:SALA 1: 1805-1860, da Napoleoneall’Unità d’Italia - la città tra le mu-ra - il Golfo nelle vedute dei pittori;SALA 2: 1861-1890, l’Unità d’Ita-lia - Cavour, il Regio Arsenale - lacittà militare - la città civile;SALA 3: 1891-1915, la città dellaRegia Marina - i caffè - i tram - i va-ri - lo sviluppo urbanistico;SALA 4: 1918-1929, le navi - le trasformazioni e gliampliamenti - gli stabilimenti balneari; SALA 5: 1930-1940, i futuristi e la celebrazione dellacittà - La Spezia tra cielo e mare - il destino sospeso.Nel progetto di allestimento sono state adottate luci sof-fuse e l’articolato percorso della mostra era segnato so-lo da piccoli e discreti raggi di luce studiati in modo danon interferire con la visione dei video che scorrevanoparalleli, con una sovrapposizione che ricorda lo sfo-gliare delle pagine di un libro. Le didascalie erano frasirecitate.La mostra si sarebbe anche potuta intitolare “Spezia:Hotel d’Italie”, quasi un indirizzo telegrafico per ungrande compendio di immagini, suoni, voci, sensazioni,dove la storia si è intrecciata con la vita dell’ Hotel e dei

suoi ospiti, le trasformazioni urbane e sociali cui la cit-tà è andata incontro in circa 150 anni di vita.Un progetto sintetico, ma esaustivo che ha favorito lapartecipazione dei visitatori i quali hanno ricevuto tuttele informazioni necessarie alla comprensione delle im-magini che scorrevano nei video attraverso voci che leg-gevano testi redatti da Andrea Marmori, direttore delMuseo “A. Lia”. Complice dell’evento è stata anche lamusica con brani del periodo in oggetto scelti da AndreaPioli, ma anche i suoni e i rumori reali, fondamentali perla chiara lettura dei periodi storici.La narrazione delle vicende fondamentali della città, av-venuta per immagini e voci, è nata dalla rilettura delletestimonianze dei viaggiatori che durante il “GrandTour” sostarono nel Golfo di La Spezia. Molti di lorofurono ospitati proprio nell’ Hotel d’Italie.

Due immagini della mostra multimediale “La Città visibile” allestita al piano terra della nuova sededella Fondazione

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10 luglio/agosto 2005

ARTE E CULTURADAL SISTEMA

Sarà inaugura-ta nel prossi-mo autunno

la nuova Bibliotecarealizzata dalla Fon-dazione di Vignola.Il percorso per giun-gere alla costruzionedell’edificio iniziònel 1999, quando laFondazione, presie-duta dal Dott. Gior-gio Cariani, proposedi farsi carico dell’o-nere di adeguare ilparco e gli edifici diVilla Trenti - sededell’attuale bibliote-ca -, al fine di dotare il territorio diuna struttura adeguata alle esigenzedell’utenza. Questa scelta fu condi-visa dal Comune di Vignola e si tra-dusse in un accordodi programma sigla-to dai due enti; ven-ne insediata unacommissione, for-mata dai massimiesperti del settore,per individuare gliobiettivi funzionali erelative dimensionidella nuova bibliote-ca. Superati alcuniintoppi, sorti a se-guito dei vincoli im-posti dalla Soprin-tendenza ai beni am-bientali e architetto-nici, venne incarica-to l’architetto mode-nese Marco Fontana di redigere unprogetto preliminare, che risultò digradimento sia della Fondazione chedel Comune. Si procedette quindi al-la realizzazione del progetto esecuti-vo, alla stipula del contratto di ap-palto con l’impresa aggiudicataria

che iniziò i lavori nella primaveradel 2004. La nuova costruzione, inserita all’in-terno dell’ampio parco, occuperà po-

co più di 500 mq in superficie e di2,80 m d’altezza, limitando al massi-mo l’impatto ambientale, e 2.350 mqnel piano interrato, illuminato da unapiazza interna. Tra le caratteristichepredominanti, oltre alle importantivetrate, vi sono una spirale di nume-

ri di Fibonacci, arappresentare il sa-pere scientifico, euna colonna su cuisaranno incise dal-l’artista Nanni Bale-strini poesie di auto-ri importanti, a rap-presentare il sapereletterario.La struttura comple-tata verrà concessain comodato gratuitoall’Amministrazionecomunale, la qualeprovvederà all’alle-stimento dell’arredoe successivamente

alla gestione della biblioteca.La realizzazione di quest’opera è mo-tivo di grande soddisfazione e orgo-glio per la Fondazione. Costituisce

infatti il raggiungi-mento, nei tempi econ i costi previsti,dell’obiettivo perse-guito dall’Ente cheoggi rappresento:quello di offrire allacollettività vignole-se un’opera utile,che non comporteràcosti per i cittadini,almeno per la partearchitettonica. Que-sto progetto rappre-senta un esempio difattiva e corretta col-laborazione tra ilComune, che rap-presenta la cittadi-

nanza e ne interpreta i bisogni, e laFondazione, che pur essendo un enteprivato, è statutariamente impegnataal servizio della comunità locale. �

*Presidente della FondazioneCassa di Risparmio di Vignola

Fondazione Cassa di Risparmio di Vignola

La nuova biblioteca di Vignoladi Giovanni Zanasi*

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11luglio/agosto 2005

Per la prima volta nella sualunga storia, il Concorso In-ternazionale della Ceramica

d’Arte Contemporanea “PremioFaenza”, alla 54esima edizione, èstato assegnato ex-aequo a due arti-ste. Silvia Zotta, 36enne argentina,di origine italiana e Tomoko Kawa-kami, giapponese 47enne hanno in-fatti vinto il riconoscimento più im-portante, il primo premio del valorecomplessivo di 26mila euro offertodalla Fondazione Banca del Monte eCassa di Risparmio Faenza. La giuria ha scelto le due artiste suuna rosa di 96 finalisti provenienti da21 Nazioni con 120 opere. Una deci-

sione che tiene conto di due diversimodi di interpretare la materia.La proposta di Silvia Zotta, “Noctur-no a mi barrio” è stata scelta “per ilgrande controllo formale e cromati-co dei numerosi elementi plastici de-rivanti da una interpretazione ludicadella tradizione”. L’opera di Tomo-ko Kawakami “Silence I e II” invece“condensa un’espressione di estre-ma semplicità in una materia digrande sensibilità…”Al terzo posto un’altra artista donna,l’australiana Lynda Draper che si èaggiudicata il premio acquisto di10.000 euro offerto da Caviro.Un altro giapponese Kenichi Hara-

yama, ha vinto il premio acquisto di8.000 euro di Assopiastrelle.Oltre ai Premi principali, sono stateassegnate altre nove fra medaglie etarghe ad altrettanti artisti. Il premiodel pubblico, dell’AssociazioneAmici della Ceramica e del MIC,sarà assegnato successivamente nelcorso delle Manifestazioni Interna-zionali della Ceramica d’arte Con-temporanea, che, fino al 31 dicem-bre, comprendono l’esposizionedelle opere finaliste, quelle dei vin-citori del 5° Concorso “Arte dellaceramica” riservato ad allievi diIstituti d’Arte italiani (sono 140 la-vori provenienti dai 28 Istituti sco-

Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio Faenza

Premio Faenza al femminiledi Giuseppe Sangiorgi*

ARTE E CULTURADAL SISTEMA

Silvia Zotta “Nocturno a mi Barrio” Tomoko Kawakami “Silence2”

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12 luglio/agosto 2005

ARTE E CULTURADAL SISTEMA

Si tratta dello “stibadium”,una specie di divano semi-circolare sul quale potevano

trovare posto fino a sette commensa-li - La campagna di scavi finanziatadalla Fondazione CR Puglia, presie-duta dal prof. Antonio Castorani.A colloquio con lo scopritore dell’anti-ca villa romana, prof. Giuliano Volpe.Un oggetto misterioso è apparso,quasi all’improvviso, durante gliscavi che interessano l’area di Fara-gola, ad un tiro di schioppo da Asco-li Satriano, in Capitanata, scavi cheda tre anni si svolgono sotto la dire-zione scientifica di Giuliano Volpe,ordinario di archeologia e storia del-l’arte tardo-antica all’Università diFoggia, e che quest’anno fruisconodi un finanziamento della Fondazio-

Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia

Tra gli scavi di Faragola, un oggetto misterioso:la... variante del tricliniodi Vinicio Coppola*

lastici partecipanti) e un’importantepersonale del grande artista nippo-

nico Sueharu Fukami, vincitore nel1985 del Premio Faenza.

Fu la prima tappa di una stagione ric-ca di produzioni artistiche e di rico-noscimenti di critica e pubblico a li-vello mondiale, che ha portato Fuka-mi ad esporre nei principali museieuropei e americani. Le sue operesono caratterizzate da due aspettispecifici: il volume e i cromatismi,attraverso una continua ricerca.Fukami è conosciuto per le sue por-cellane astratte e dal luminososmalto azzurro chiaro, che sono me-raviglie d’argilla sia tecnicamenteche esteticamente, le più grandi almondo, create lavorando con unostile originale, innovativo che inda-ga la struttura e la forma, e si spin-ge ai limiti delle possibilità dellamateria. �

*Responsabile Ufficio stampadella Fondazione

Le due artiste premiate assieme, da sinistra, dal Presidente del M.I.C., Dante Stefani e dal Presiden-te della Fondazione, Pier Giorgio Bettoli

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13luglio/agosto 2005

ne Cassa Risparmio di Puglia, pre-sieduta dal prof. Antonio Castorani.Il direttore dei lavori, attorniato da unnugolo di studenti della sua facoltà,non ha nascosto la sua soddisfazioneper le continue “sorprese” che riserval’area di Faragola, dove è venuta allaluce una antica e lussuosa villa roma-na tardo-antica, del primo secoloavanti Cristo. In particolare, nella sa-la da pranzo (cenatio) è stato rinvenu-to uno “stibadium”, l’oggetto miste-rioso che, in un primo momento, erastato scambiato per una fontana. E in-vece si trattava di una specie di unavariante del triclinio, un divano semi-circolare che consentiva ai commen-sali di essere più vicini; commensaliche non dovevano essere più di sette. E sullo “stibadium” si sofferma am-piamente Giuliano Volpe per ribadirnela rarità. Ne esistono altri due esem-plari al mondo - uno in Spagna, l’altroa Roma - ma quello scoperto a Fara-gola si distingue per le sue doti pecu-liari. Innanzitutto - precisa il nostro in-terlocutore - al suo interno abbiamotrovato non solo la mensola di marmoper desinare, ma anche una fontana. Inaltri termini, l’acqua a tavola, un lussoda nababbi per quell’epoca.Professore, è stata la presenza del-la fontana ad originare l’inizialeequivoco?“Sì, proprio la fontana, un orpello ra-rissimo che era diretto a stupire i

commensali”.Fontana a parte, quali sono le altrepeculiarità dello stibadium?“Innanzitutto, il fatto di essere inmuratura, con rivestimenti in mar-mo. Non è finita. Ci sono decorazio-ni realizzate con materiale pregiato.E in tale alveo spicca una menadedanzante, un tondo incastonato inun’opus sectile, ossia fatta con lastredi marmo di vario tipo e con decora-zioni in pasta vitrea e avorio”.Davanti allo “stibadium” si apreuna sorta di piscina....“Era stata realizzata per un duplicescopo: doveva servire a produrre ariafresca per sopportare il caldo dellacampagna pugliese; inoltre, dovevadeliziare la vista dei commensali, inquanto l’acqua serviva a ravvivare i

colori - azzurro, verde e rosso - deitre tappeti in ‘opus sectile’ vitrea”.A tutt’oggi è venuto alla luce solo il20 per cento dell’interessante sito?“Siamo ancora agli inizi, nonostantetre anni di scavo in quanto l’area in-dagata supera di poco i mille metriquadri. Abbiamo individuato sinorasolo la sala da pranzo, le terme equalche ambiente di servizio”.All’appello, dunque, mancano pa-recchie cose? “Mancano ancora i cubicula, ossia lecamere da letto; mancano le sale pergli ospiti che, numerosi, frequenta-vano questa villa. Manca inoltre labiblioteca, e con la biblioteca i porti-ci e i peristili”.C’è ancora molto lavoro da fare?“A mio avviso, ci sono almeno altricinque-sei anni di scavi, a ritmi anco-ra più sostenuti di quelli attuali. È fa-cile immaginare che una villa del ge-nere fosse dotata di un ricco corredoscultoreo. Abbiamo trovano finora so-lo dei frammenti di statue di marmo;nessuna traccia, invece, di quelle inbronzo. Speriamo che non siano statefuse in epoca alto-medievale. Come fasupporre il ritrovamento di ‘fosse difusione’ nelle quali sono finiti certa-mente i tubi di piombo e il materialebronzeo. L’unica speranza, dunque, èche nei secoli bui non abbiamo fattopiazza pulita di tutto”. �

* Responsabile Ufficio Stampadella Fondazione

ARTE E CULTURADAL SISTEMA

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Lo scorso novembre La Fon-dazione Cassa di Risparmiodi Rimini ha organizzato ed

ospitato la Prima Giornata Naziona-le delle Fondazioni Bancarie sui te-mi della Valorizzazione e dell’Assi-stenza agli Anziani, un appuntamen-to che ha avuto il merito di riunire,per la prima volta, tutti i principaliprotagonisti italiani del settore (siveda in proposito l’articolo pubbli-cato su “Fondazioni” novembre/feb-braio 2004-5). La Giornata ha rap-presentato un momento di riflessio-ne e di approfondimento sull’impe-gno delle Fondazioni bancarie a fa-vore di questa fondamentale compo-nente della società contemporanea,primaria sia per estensione numericaraggiunta, sia per il ruolo attivo chesempre più assume nel tessuto eco-nomico-sociale. Gli over 65 rappre-sentano infatti il 18% della popola-zione totale, pari a circa 11 milionidi persone. Un ulteriore dato chepuò risultare interessante è l’indicedi vecchiaia del Belpaese, giunto al130% che tradotto significa che per

ogni 100 giovani fino a 15anni ci sono 130 over 65.Ecco che allora famiglie,Fondazioni, enti pubblici eprivati, associazioni e stu-diosi sono chiamati ad ope-rare a stretto contatto, percreare una rete di intervential tempo stesso capace digarantire un buon livello diprotezione e assistenza, eabbastanza flessibile peradattarsi alle diverse esigen-ze dei singoli. Le Fondazio-ni hanno dedicato al settore,secondo l’ultimo rapportoAcri, 45 milioni e 700 milaeuro. Un impegno a favoredella popolazione anzianache rappresenta una spesache produce effetti positiviin termini umani, sociali, maanche economici per il ser-

vizio sanitario nazionale e, di conse-guenza, per la collettività. Emergequindi una funzione sempre più de-licata e precisa delle Fondazionibancarie come vitali corpi intermediche lavorano per il rafforzamentodel tessuto della società civile, che

si muovono in una logica di sussi-diarietà orizzontale, che esprimonouna propositività anche innovativa abeneficio dei territori di riferimento. La Giornata così ricca di argomentie di spunti di riflessione è stata oraraccolta in una bella e agile pubbli-cazione voluta e realizzata dallaFondazione Cassa di Risparmio diRimini dal titolo “Valorizzazione eassistenza degli anziani. Atti dellaprima Giornata Nazionale delleFondazioni Bancarie”, Società edi-trice “Il Ponte Vecchio”. Il libro rac-coglie naturalmente tutte le relazio-ni degli intervenuti al convegno, ar-ricchite da foto e immagini che han-no correlato le varie testimonianzesvolte durante la giornata. Una pre-ziosa testimonianza che come se-gnale di tendenza indica la volontàdi operare per individuare risposteconcrete ed efficaci ai molteplici bi-sogni espressi dalle persone di etàavanzata. �

PUBBLICAZIONI

Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini

Valorizzazione e assistenza degli anziania cura della redazione di “Fondazioni”

DAL SISTEMA

14 luglio/agosto 2005

Camille Pisarro, Autoritratto, 1898

Hans Holbein il Giovane, Ritratto di JohnChambers, 1543

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DAL SISTEMA

a cura di Francesca CignaI PROGETTI

DENOMINAZIONE PROGETTO PREMIO “TESI DI LAUREA”Descrizione Sintetica Il progetto ha per oggetto un concorso a premi per tesi di

Laurea o di Diploma universitario sull’economia, sull’arte esugli aspetti socio-culturali dell’area del centese

Settore Educazione, Istruzione e FormazioneDurata Progetto annualeImporto 11.000,00 euro/annoAnno prima delibera La prima delibera del Premio Tesi di Laurea risale al 1997.

Ad oggi sono state realizzate 7 edizioni del progetto ed una èin corso di realizzazione

Natura giuridica del soggetto beneficiario Soggetti privatiNeo laureati e giovani tra i 24 e i 30 anni

Origine del Progetto Progetto di origine interna alla FondazioneLocalizzazione Nazionale

Al premio “Tesi di laurea” possono partecipare neo laureatiprovenienti da tutta Italia, purché il tema trattato nella tesi ri-guardi l’area del centese.Per “area del Centese” si intende il territorio che comprende,oltre a Cento, anche i Comuni di Argelato, Bondeno, Calde-rara di Reno, Castel Maggiore, Castello d’Argile, Crevalco-re, Finale Emilia, Galliera, Mirabello, Nonantola, Pieve diCento, Poggio Renatico, San Giorgio di Piano, San Giovan-ni in Persiceto, Sant’Agostino, Vigarano Mainarda.

FondazioneCassa di Risparmiodi Cento

La Fondazione Cassa di Risparmio di Cento nel 1997 ha deliberato una importante iniziativa,secondo programmi, modalità e criteri definiti dalla propria struttura, sviluppando così un ruo-lo di promotrice di iniziative a favore del settore Educazione, Istruzione e Formazione.Allo scopo di favorire e accrescere la conoscenza scientifica, la Fondazione ha ideato un Con-corso a premi da assegnare a tesi di laurea o di diploma universitario triennale in lingua ita-liana sull’economia, sull’arte e sugli aspetti socio-culturali dell’area del Centese. Sono am-messe anche le tesi di diploma dei corsi di specializzazione post-universitaria.Istituendo questo riconoscimento, la Fondazione ha inteso dare un incentivo a giovani brillantiche spesso trovano difficoltà a proseguire gli studi post universitari. Grazie a questo premio indanaro, i vincitori possono avere un sostegno economico laddove decidano di proseguire la lo-ro formazione, intraprendendo corsi di formazione post laurea, master o dottorati di ricerca.

GENESI DELPROGETTO

15luglio/agosto 2005

Tavolo dei premianti

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16 luglio/agosto 2005

DAL SISTEMA

Dal 1997 la Fondazione pubblica il bando contenente il regolamento per la partecipazione alpremio sia sul sito istituzionale sia mediante l’affissione di locandine presso tutte le Universi-tà Italiane. Le tesi vengono ritirate in duplice copia dalla segreteria della Fondazione, assieme ai docu-menti richiesti. Il Consiglio della Fondazione, ha il compito di nominare i rappresentanti del-la commissione giudicatrice, in base alle competenze di ognuno e in base agli argomenti trat-tati nelle tesi presentate (professori universitari, liberi professionisti, imprenditori, artisti, ecc).Le tesi devono riguardare l’area del Centese, a titolo di esempio si indicano, tra le materie eco-nomiche: l’analisi di un settore industriale o dell’industria, la storia economica, l’occupazio-ne ed i problemi del lavoro, i trasporti e le comunicazioni, l’assetto idrogeologico, l’evoluzio-ne demografica, i servizi pubblici e privati, l’ecologia e l’assetto del territorio, i fattori di lo-calizzazione, i costi di produzione, gli investimenti ed i finanziamenti, le strutture di impresa,il credito; tra le materie artistiche: la storia dell’arte, il patrimonio artistico ed architettonicoesistente, l’urbanistica, gli artisti nati o che hanno operato nella zona; tra le materie inerentigli aspetti socio-culturali: la tradizione locale, le caratteristiche della società civile e dei suoiesponenti.La commissione dopo aver valutato tutti i lavori presentati, decide di assegnare i premi. Laconsegna dei riconoscimenti avviene durante una cerimonia pubblica - lo scorso anno pressoil Teatro Comunale - che ne rappresenta la fase conclusiva, alla presenza delle autorità citta-dine, dei rappresentanti della Fondazione e degli esponenti della Cassa di Risparmio di CentoSpA. Nella stessa giornata, la Fondazione da anni ha deciso di affiancare un altro evento daessa organizzato denominato “Pagella d’Oro”. Consiste nel consegnare un premio, un assegnoa titolo di borsa di studio, ai migliori studenti delle scuole superiori presenti sul territorio dicompetenza della Cassa di Risparmio di Cento SpA.

DESCRIZIONE ANALITICADELPROGETTO

Il Premio per Tesi di laurea, giunto alla sua 8° edizione, ha conquistato una notevole fama tragli studenti universitari che vivono nel territorio centese, tanto che sovente essi scelgono adhoc il tema da trattare nella tesi, per poter poi partecipare al concorso. Il successo dell’inizia-tiva è dimostrato dal numero sempre crescente di partecipanti e dalla tipologia sempre moltovaria degli argomenti trattati nelle tesi. Grazie a questo premio la Fondazione raggiunge per-sone di una fascia di età molto giovane maggiormente bisognose di incoraggiamento profes-sionale.

IMPATTO, RISULTATI, E PROSPETTIVE FUTURE

I PROGETTI

Veduta del teatroIl Presidente assieme alle vincitrici del concorso 2004

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17luglio/agosto 2005 17

DAL SISTEMAI PROGETTI

La Fondazione TERCAS, sin dal 1994, in collaborazione con l’Istituto “Braga” ha program-mato un ventaglio di iniziative dedicate alla didattica e alla diffusione della cultura musicalesul territorio della provincia di Teramo.La programmazione pluriennale della Fondazione privilegia il ruolo formativo, organizzativoe esecutivo di tutte le professionalità dell’IMP “Braga” (docenti, allievi, non docenti) e di neo-diplomati e neo-laureati che si affacciano nel mondo del lavoro.Il progetto, proprio per la sua iterazione negli anni (seppure sempre con nuovi importanti ade-guamenti) ha consentito all’Istituzione di rapportarsi compiutamente al territorio e alle sue ri-chieste nel campo musicale e socio-culturale, nonché di saper rispondere alle importanti in-novazioni legislative. In particolare la Legge 508/99 ha rivoluzionato tutta l’organizzazionedella cultura artistica e musicale in Italia, trasformando le Istituzioni quali il “Braga” da sem-plici scuole musicali professionali (seppur di alto livello e uniche sedi abilitate al rilascio dititoli di studio aventi valore legale) in sedi primarie di didattica, ricerca e produzione artisticanel settore artistico e musicale (art. 2 L. 508/99).La Fondazione TERCAS, condividendo questo processo di trasformazione e in parte antici-pandolo, ha partecipato alla crescita sul territorio di una istituzione che è divenuta oggi un ful-cro di irradiazione culturale per il settore musicale in tutta la Regione e fuori di essa.

GENESI DELPROGETTO

Fondazione Cassa di Risparmiodella Provincia di Teramo

DENOMINAZIONE PROGETTO PROGETTO BRAGA 2005Descrizione Sintetica Progetto comprendente molteplici iniziative a carattere mu-

sicale realizzate presso l’Istituto Musicale Pareggiato “G.Braga” di Teramo, istituzione facente parte del compartoAFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale) del MIUR.

Settore ATTIVITÀ CULTURALI E ARTISTICHECreazione e interpretazioni artistiche e letterarie

Durata AnnualeImporto 2005 Euro 100.000,00Anno prima delibera 1994. L’iniziativa è alla 12ª edizioneNatura giuridica del soggetto beneficiario Ente privato

Istituto Musicale Pareggiato ai Conservatori di Musica diStato

Origine del Progetto Progetti proposti da terziLocalizzazione Provinciale.

Province di Teramo e Giulianova

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18 luglio/agosto 2005

DAL SISTEMA

Il Progetto Braga in dettaglio comprende diverse attività. Tra le direttive più importanti si evi-denziano:- lezioni-concerto (più di un centinaio) che coinvolgono tutte le scuole del territorio provin-

ciale e riguardano in qualità di organizzatori ed esecutori, quasi tutti gli allievi e i docenti del“Braga”, con ascolti stimati di circa 20.000 alunni all’anno delle scuole materne, elementa-ri e medie;

- circa 50 concerti annui cameristici e per lo più orchestrali, svolti sia in sede centrale che indecentramento, in collaborazione con i Comuni, gli Enti e le Associazioni sul territorio, laCasa Circondariale di Castrogno, l’Università Popolare Medioadriatica, la Polizia di Stato, ilVescovado, l’Università degli Studi. Inoltre l’attività concertistica contempla anche la pro-duzione di un’opera lirica e la realizzazione di una rassegna concertistica (dal titolo “Con-fluenze”) specificatamente dedicata ai linguaggi musicali d’oggi;

- attività didattiche in convenzione con Scuole Medie inferiori e superiori, Scuole elementarie materne di tutta la Provincia, corsi per adulti e per dilettanti nonché il Progetto “Musica-dove” specificatamente diretto alla risocializzazione, attraverso la musica, dei detenuti dellalocale Casa Circondariale;

- dotazione didattica, riguardo alla fruizione e a nuove acquisizioni per la biblioteca dell’Isti-tuto e allo sviluppo delle nuove tecnologie nell’ambito musicale;

- pubblicazioni e ricerche; - acquisto e restauro di strumenti (più di 30 in 12 anni): in particolare (in foto allegata) nel cor-

so di questi anni si sono potuti restaurare due prestigiosi strumenti, un’Arpa Erard del 1810-15 e un pianoforte Bechstein Gran Coda.

DESCRIZIONE ANALITICADELPROGETTO

Il Progetto Braga e le iniziative ad esso connesse hanno permesso alla più che centenaria Isti-tuzione teramana (fondata con il nome de “La Cetra” nel 1895) di assumere una centralità nel-la vita musicale regionale e nazionale.A conferma dall’affidamento di tale ruolo, il MIUR ha autorizzato l’IMP “Braga” ad istituireun proprio Corso di Laurea specialistica di II Livello in Discipline Musicali (laurea valida ericonosciuta a livello internazionale).L’IMP “Braga” inoltre registra un notevole incremento di iscrizioni (raddoppiate tra il 2000 eil 2005) tali da creare talora problemi di natura logistico - organizzativa per la pianificazionee la fruizione delle varie attività.Le prospettive future sono di un consolidamento di dette posizioni e di un ulteriore amplia-mento dell’offerta formativa, di ricerca e di produzione, in particolare nel settore delle nuovetecnologie, al fine di interagire con le richieste provenienti dal mondo delle professioni musi-cali. Un notevole effetto della formazione professionale diretta e indiretta effettuata tramitequesto progetto, è stato quello di permettere a molti dei giovani che hanno partecipato alle at-tività di diventare docenti in Conservatori, Scuole Statali e non, in qualità di Professori d’Or-chestra, Direttori Artistici di Enti e Associazioni.

IMPATTO, RISULTATI, E PROSPETTIVE FUTURE

I PROGETTI

Restauro dell’Arpa Erard del 1810-15 e del pianoforte Bechstein Gran Coda

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19luglio/agosto 2005

ARTE E CULTURADAL SISTEMA

La conservazione e la valoriz-zazione dei beni culturali enaturali è diventata parte inte-

grante delle politiche di promozionedel territorio, motore dello sviluppodurevole e sostenibile e strategiavincente per esprimere competitivitàall’interno di scenari internazionali. In questo quadro la qualità delle rela-zioni sociali, delle condizioni ambien-tali, dei processi produttivi e delle ca-ratteristiche dei prodotti, delle proce-dure decisionali ed amministrative,dell’offerta culturale e formativa comedi quella turistica, dei servizi di assi-stenza e di cura alle persone, costitui-sce l’indice per misurare lo sviluppodelle nostre società. Le persone e lecomunità, i cittadini e gli utenti sem-pre più esprimono una domanda socia-le di qualità alla quale le istituzioni, leimprese e, più in generale, la politica ela cultura devono rispondere. È questo un orientamento che hasempre guidato la riflessione e l’a-zione della Fondazione Cassa dei Ri-sparmi di Forlì che ha recentementepromosso un progetto per mettere inrete le qualità territoriali forlivesi,basate sulla ricchezza della varietà

del patrimonio culturale, al fine dicreare occasioni di sviluppo econo-mico, sociale ed occupazionale in-torno ai beni culturali. L’idea di una “Rete” (anche nell’otti-ca di mettere in risalto realtà più pic-cole che, forse, non avrebbero la pos-sibilità di emergere) consente di va-lorizzare il territorio, le culture e, altempo stesso, le identità tipiche rap-presentando un vero e proprio esem-pio in grado di coniugare i rapporti

socio-economici con la tradizione el’innovazione. Far conoscere un pae-se, un territorio, un prodotto, puòcontribuire, infatti, a salvare o a pro-muovere una piccola economia inun’area marginale del nostro bel Pae-se, a creare redditività per le giovanigenerazioni di artigiani. Quest’azio-ne può servire anche a salvare tantiprodotti alimentari da un mondo chelentamente, ma inesorabilmente staomologando, appiattendo e decretan-do la scomparsa di questi patrimoniche rappresentano per noi italianiuna risorsa enorme, ma esauribile.Il progetto per la definizione del Di-stretto culturale del comprensorioforlivese sarà realizzato in collabora-zione con il Consorzio Civita nell’ar-co di sei mesi. Esso prevede una fasedi partenariato con i soggetti pubbli-ci e privati del territorio e l’elabora-zione di un rapporto di ricerca checonterrà - oltre all’analisi valutativadelle risorse disponibili (beni archeo-logici e monumentali, beni mobilistorico-artistici, musei, centri storicidi pregio, aree di valore ambientale,feste, artigianato artistico, vini e pro-dotti tipici) - anche delle schede di

Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì

Nasce il primo distretto culturale dell’Emilia Romagnadi Maria Maresca

Veduta delle colline forlivesi

La conferenza stampa di presentazione del progetto alle autorità di tutti i Comuni

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20 luglio/agosto 2005

pre-fattibilità dei progetti pilota,un’analisi dei finanziamenti poten-zialmente attivabili e la progettazio-ne di un modello di gestione attuati-vo del Distretto culturale, in grado dicoordinarne, a regime, le attività.“Questo territorio - ha detto Pier Giu-seppe Dolcini, Presidente della Fon-dazione - ha bisogno di essere pre-sentato nel modo migliore possibile eriteniamo che quella del Distrettoculturale sia la forma più proficua”.Si tratterà di un’opera imponente per-ché “quando parliamo di Distrettoculturale - ha spiegato Paolo Cipolli-ni, Direttore di Civita - parliamo di

strategia di sviluppo di un territorio,della capacità di unire le dotazioniculturali di ogni singola realtà per fa-vorire lo sviluppo economico. Nel cir-condario forlivese esiste un fortissimodinamismo culturale: noi andremo avalorizzarlo, a metterlo a sistema e acreare un modello di gestione e di go-verno che verrà utilizzato dal momen-to in cui il distretto sarà a regime”.Il problema è, dunque, soprattuttoculturale e riguarda la dimensionedella “Rete”, quindi, anche la possi-bilità di avviare un discorso quantopiù condiviso possibile che possa fa-vorire l’incontro tra soggetti molto

differenti tra di loro che, però, delterritorio fanno il loro punto di forza.Come ha precisato, infatti, Dolcini:“la Fondazione non vuole fare laprotagonista, o isolarsi dagli altrisoggetti che operano sul territorio;vogliamo lavorare in sinergia con leamministrazioni pubbliche, le asso-ciazioni culturali, le categorie econo-miche, la Camera di commercio. In-sieme, ciascuno nei propri ambiti,per attrarre gente verso i nostri terri-tori (come è stato per la mostra delPalmezzano) e favorire lo sviluppoglobale di Forlì e dei comuni del suocomprensorio”. �

ARTE E CULTURADAL SISTEMA

Èdei grandi artisti rappresenta-re con pochi tratti interi mon-di. Questo volume, “Una

Fondazione per Trieste. L’attivitàistituzionale 2004”, che ci proponela Fondazione Cassa di Risparmio diTrieste, è composto solo da un pugnodi pagine. Ma racchiude stimolantiindicazioni che ci possono guidarenell’attribuire rilievo a fattori dellosviluppo spesso trascurati: migliora-mento del tessuto civile e investi-menti non solo in nuovi macchinari,ma anche in ricerca e risorse umane.L’interesse per l’ambito scientifico èstato, infatti, molto più consistenteche in passato: non a caso la primaparte del volume, dedicata ai “Gran-di progetti”, si apre con le iniziativeper la ricerca che hanno visto la lucenel 2004 o che, già avviate in prece-denza, hanno continuato a produrrepositive e concrete ricadute in ambi-to sanitario e industriale.Accanto alle proposte scientifiche,inoltre, nella prima metà del com-pendio trovano spazio altri grandiprogetti promossi dalla Fondazione:

brevi descrizioni correda-te da fotografie evidenzia-no come l’interesse per lacultura, la formazione,l’urbanistica, lo sport el’assistenza permettanoalla città di rinnovarsi emigliorare ogni anno.Seguono, come ormai diconsueto, le tre sezioni,“Formazione e cultura”,“Scienza e salute” e “As-sistenza e sport”, dedicatealla cospicua attività ero-gativa della Fondazione.Non potendo descriveretutti gli interventi per ra-gioni di spazio, molte ini-ziative sono state sinteti-camente trattate nelle in-troduzioni che precedonoogni capitolo o nei tabula-ti posti alla fine di ognisezione.Una delle novità che ar-ricchisce questa edizione del 2004 èlo spazio dedicato alle attività svoltedalle due nuove società strumentali

della Fondazione: la prima è Inizia-tive Culturali S.p.A., costituita dal-l’Ente per consentire una più effica-

Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste

La Fondazione per Triestea cura della redazione di “Fondazioni”

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21luglio/agosto 2005

ARTE E CULTURADAL SISTEMA

ce gestione delle iniziative sostenutenei settori dell’arte, della cultura edell’istruzione; la seconda è Svilup-po Trieste, altra società strumentale,finalizzata alla realizzazione in cittàdi un nuovo e moderno centro con-gressi. Si tratta, dunque, di dodici mesi diimpegno costante e di valorizzazionedella città e della comunità che vi ri-siede: il tutto racchiuso in questa pa-gine che - come sottolinea MassimoPaniccia, Presidente della Fondazio-ne - illustrano “la ricchezza qualitati-va e quantitativa prodotta e la sua dis-tribuzione sul territorio. Lo sviluppodella ricerca e delle Istituzioni scien-tifiche della città, la ristrutturazionedella Pescheria Vecchia, i progetti diriconversione dell’Ospedale Militaree di realizzazione di un nuovo centrocongressi: sono solo alcuni dei grandiobiettivi che la Fondazione si è dataper ridisegnare il volto della città, aiquali si affiancano le tante iniziativeculturali, sociali, formative, scientifi-che e sportive ideate per migliorare laqualità della vita della comunità incui opera. Proprio l’aumentato impe-gno sul territorio e le acquisizioni dipartecipazioni in società strategiche,come il Mediocredito e la Cassa De-

positi e Prestiti, sono lebasi sulle quali la Fon-dazione CRTrieste in-tende continuare a co-struire lo sviluppo delterritorio”.Tutto ciò traspare pro-prio nelle pagine diquesto volume che sipresta a molteplicichiavi di lettura, mac’è ne una in particola-re che si può osservarein controluce: la rifon-dazione del metododell’analisi economica,con il ritorno all’ap-proccio nel quale lateoria trae alimentodall’interpretazionedella storia. Storia inte-sa come lettura attentadei fatti compiuta an-che attraverso la for-mulazione di semplicimodelli economici.Ancora, nel libro vi sitrova il nesso stretto e biunivoco tralo sviluppo economico e lo sviluppocivile di un territorio, con il primoche prepara la strada per conquistareil secondo, che è il fine ultimo. Sen-

za sviluppo civile, infatti, nessungrande Paese industriale può riuscirea tener accesa la fiamma dell’avan-zamento economico, perché si scate-nerebbero insopportabili tensioni so-ciali e non verrebbe coinvolto appie-no il suo capitale umano, che è lasorgente della ricchezza.In realtà, è come se il volume rap-presentasse una sorta di ecografia at-traverso la quale è possibile vederel’opera di lunga lena, perseverante ecoerente, compiuta dalla FondazioneCassa di Risparmio di Trieste. Un’o-pera quest’ultima che offre al lettoreun’occasione per riflettere lasciando-gli la possibilità di approfondire i te-mi contenuti nel volume. E ne vale lapena, per comprendere a fondo qualè la causa della mancanza di crescitadell’Italia: un’accumulazione scarsa.Ossia carenza di investimenti nonsolo in macchinari, ma anche in ri-cerca e formazione, istruzione e cul-tura, in capitale umano e qualità dellavoro che si traduce in creatività equalità dei prodotti. �Glauco Cambon, Gabbiani sul Golfo di Trieste, 1908

“The Best of Momix” al Miramare Festival

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22 luglio/agosto 2005

Una nuova risorsa per la salu-te dei cittadini. All’Ospeda-le Civile di Faenza, è stato

installato un nuovo impianto di riso-nanza magnetica (R.M.) “SiemensMagnetom Avanto Sistem da 1,5Tesla”.Questa rilevante novità è stata resapossibile dalla donazione del Comi-tato Valli del Lamone e del Senio, acui aderiscono oggi, tra gli altri, Co-mune di Faenza, Fondazione Bancadel Monte e Cassa di RisparmioFaenza, Banca di Romagna, Bancadi Credito Cooperativo Ravennateed Imolese, nonché importanti im-prenditori faentini. Lo stesso Comi-tato promosse la raccolta dei fondinecessari all’installazione dellaR.M. da poco sostituita, unico im-pianto pubblico di Tomografia e Ri-sonanza Magnetica da 1 Tesla dellaProvincia di Ravenna, operativa findal 1999.“La Fondazione Banca del Monte eCassa di Risparmio di Faenza” hasottolineato il presidente Pier Gior-gio Bettoli, che è anche alla guidadel Comitato Valli del Lamone e delSenio “è sempre stata sensibile alladiagnostica, punto qualificante permantenere l’Ospedale Civile diFaenza ad alti livelli. Nel 1999, svol-se un ruolo di rilievo per l’acquistodell’impianto, come in questo caso.L’impegno di spesa complessivo checoinvolge tutti i vari componenti ilComitato, sarà di 1milione 250milaeuro.”Il nuovo impianto consentirà di otti-mizzare il flusso dei pazienti ed unanotevole qualità delle immagini, ac-compagnate da una forte riduzionedel rumore di fondo.“I potenti gradienti di cui è dotata larisonanza - precisa il dottor CarloOrzincolo, Direttore Unità OperativaRadiologia dell’Ospedale Civile di

Faenza - consentono l’acquisizionedi immagini di eccezionale qualità elo sviluppo di attività diagnostichealtamente specializzate. La nuovaapparecchiatura renderà gli esamimeno invasivi: è così silenziosa darendere superflue le cuffie di prote-zione acustica e da ridurre al mini-mo gli inconvenienti legati all’ecces-sivo rumore. Altra caratteristica èl’introduzione di bobine Matrix, checonsentiranno l’acquisizione dell’in-tera immagine del corpo del pazien-te in un’unica scansione. Ciò signifi-cherà poter svolgere più esami con-temporaneamente, senza dover ripo-sizionare il paziente.”“La sostituzione della macchina aFaenza arriva con grande tempesti-vità, perché, trattandosi di tecnolo-gie con forte componente informati-ca, esse tendono ad invecchiare ra-pidamente - ha dichiarato il dottorRichard Betti, direttore sanitarioP.O. Faenza. - Desidero ringraziareil Comitato Valli del Lamone e delSenio, per la tempestività con cui èintervenuto in un’operazione chemette al passo con i tempi l’Ospeda-

le civile di Faenza”.La risonanza magnetica (R.M.) haun ampio spettro di utilizzo, perdiagnosticare le patologie di diver-si apparati, come ad esempio, delsistema nervoso centrale, del mu-scolo scheletrico, del cardiovasco-lare e della mammella. “Questa me-todica di indagine riveste partico-lare importanza alla luce della suecapacità diagnostiche e dell’incre-mento del numero di prestazioni ri-chieste in virtù della sua innocuitàin quanto non impiega radiazioniionizzanti, e quindi non provocadanno ai tessuti biologici” conclu-de il dottor Carlo Orzincolo “è im-portante peraltro diffondere le co-noscenze necessarie per un appro-priato utilizzo di questa metodica edelle controindicazioni assolute erelative all’esecuzione di indaginiR.M. Infatti, i pazienti portatori dipace maker, ad esempio, non pos-sono essere sottoposti a questo tipodi indagini.” �

* Responsabile Ufficio stampadella Fondazione

Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio Faenza

La risonanza magnetica alla ribaltadi Giuseppe Sangiorgi*

SANITÀDAL SISTEMA

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23luglio/agosto 2005

ISTRUZIONEDAL SISTEMA

Premio Fondazione CR Cen-to: già molte le scuole iscrit-te alla Giuria popolare. Sa-

ranno più di 6.000 i ragazzi impe-gnati nella lettura, da quasi tutte leregioni italiane e anche dall’estero.

Sono già numerosi gli insegnanti e icapi di istituto che hanno iscritto pro-prie classi alla Giuria popolare del Pre-mio “Fondazione Cassa di Risparmiodi Cento” di letteratura per i ragazzi.Le adesioni “piovono” alla Segreteria datutta Italia, ma anche da scuole italiane al-l’estero. I termini scadono il 20 settembre.La Giuria tecnica sta intanto lavo-rando alacremente per selezionare ledue terne finaliste, una riservata ai

ragazzi delle Scuole elementari eduna a quelli delle Scuole medie. Toc-cherà quindi ai mini giurati, che leg-geranno i libri (forniti dalla Segrete-ria) e poi, con il voto individuale, de-termineranno la graduatoria finale.Il Premio, giunto alla XXVII edizio-ne costituisce un’occasione impor-tante per avvicinare alla lettura tantiragazzi, facendo loro conoscere laproduzione letteraria (nazionale e in-ternazionale) più recente.La Giuria tecnica è composta dagliscrittori Guido Clericetti, MarcelloD’Orta, Giuseppe Pederiali e FolcoQuilici, dalla giornalista conduttricedel TG1 Tiziana Ferrario, dai docentiFranco Frabboni, Giovanni Genovesi

e Paolo Valentini; dall’esperta di lette-ratura per ragazzi Antonella Castelli.Il Premio è promosso e organizzatooltre che dalla citata Fondazione cen-tese, da Carice spa, Università ed exProvveditorato agli studi di Ferrara.Tra i vincitori o i finalisti delle passa-te edizioni si segnalano Daniel Pen-nac, Susanna Tamaro, Joanne Ro-wling, Pinin Carpi, Michelangelo An-tonioni e Tonino Guerra, Sergio Zavo-li, Edoardo Bennato, Roberto Piumi-ni, Mario Lodi, Bianca Pitzorno, Gio-vanni Arpino, Giorgio Saviane, MarioRigoni Stern, Domenica Luciani. �

* Responsabile Ufficio Stampadella Fondazione

Fondazione Cassa di Risparmio di Cento

I ragazzi scelgono il libro miglioredi Alberto Lazzarini*

Con la cerimonia di premiazio-ne degli elaborati, si è conclu-sa l’iniziativa della Pro Loco

di Lugo per sensibilizzare i giovani altema dell’Unione Europea.Suscitare uno “spirito europeo” neigiovani sviluppando la loro creativi-tà riflettendo sul ruolo dello sport,come strumento per apprendere e ri-spettare le regole sociali e per ap-prendere valori importanti.Era il tema alla base del Concorso“Lo sport educa all’Europa”, orga-nizzato dalla Pro Loco di Lugo, conla collaborazione e il sostegno dellaBanca di Romagna e della Fondazio-ne Cassa di Risparmio e Banca delMonte di Lugo, per far riflettere igiovani sul ruolo che riveste la prati-ca sportiva nella crescita, fisica edintellettuale delle giovani generazio-ni. Il motivo ispiratore è stata la de-cisione dell’Unione Europea che ha

dichiarato il 2004 anno europeo del-l’educazione attraverso lo sport.Il concorso, alla nona edizione, si è arti-colato in prove di disegno (per le scuoleelementari e medie inferiori), poesia perle Scuole Medie Inferiori; composizionein lingua straniera per quelle Superiori.Il concorso, che quest’anno è statoaperto anche alle scuole elementariper la sezione disegno ed ha vistoestesa la sezione componimento inlingua straniera a tutte le cinque clas-si delle superiori (sino alla preceden-te edizione era riservata al biennio),si è concluso con la premiazione nel-la sala assemblee della Banca di Ro-magna in via Manfredi a Lugo, allapresenza dell’assessore all’ambientedel Comune di Lugo, Fausto Bordi-ni, di Roberto Sgubbi, direttore dellasede lughese della Banca di Roma-gna, di Antonio Taglioni del distrettoscolastico 39 e di Alessandra Monta-

nari, presidente della Pro Loco.L’iniziativa ha coinvolto la quasi to-talità delle scuole di Lugo e com-prensorio che hanno presentato 637elaborati totali, di cui 239 disegnidalle elementari e 339 dalle medieinferiori, 47 poesie dalle medie infe-riori, 12 componimenti in linguastraniera dalle superiori.Sono stati premiati con borse di stu-dio dalla Banca di Romagna i primistudenti classificati, mentre hanno ri-cevuto un attestato gli autori di alcu-ni elaborati che sono stati segnalati.Il concorso è stato organizzato nel con-testo della nona edizione di “Lugo cit-tà d’Europa”, dalla Pro Loco di Lugocon la collaborazione di “Centro So-ciale il Tondo”, P.G.S. Robur Lugo,Centro Studi Pier Giorgio Frassati. �

* Responsabile Ufficio Stampadella Fondazione

Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lugo

Lo sport educa all’Europadi Giuseppe Sangiorgi*

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24 luglio/agosto 2005

NEWS

FONDAZIONE CASSAMARCA

Alla ricerca dell’antica “città dei vivi”

È stata siglata una convenzione tra Fondazione Cassamarca e Comune di Montebelluna per un ambizio-so progetto di ricerca alla scoperta degli antichi insediamenti di epoca pre-romana che con molta pro-babilità si “nascondono” nel territorio montebellunese. I fondi messi a disposizione dalla FondazioneCassamarca permetteranno una notevole “accelerazione” a quanto finora è già stato compiuto. “Monte-belluna sarà un perno, insieme ad Oderzo, per la ricostruzione dell’identità archeologica della Provinciadi Treviso” - ha dichiarato il presidente della Fondazione trevigiana Dino De Poli, a riassumere l’im-portante significato dell’accordo siglato. Si tratta di un progetto finalizzato innanzitutto alla redazione diuna “carta geoarcheologica della città e del territorio” che, a partire da quanto già compiuto finora, in-tende però approfondire ulteriormente le conoscenze con l’obiettivo di individuare gli insediamenti pa-leoveneti dei “vivi”. Le ricerche sono iniziate negli anni ’60, ma sono stati soprattutto gli scavi del 2000e del 2002 a portare alla luce centinaia di sepolture del periodo compreso tra il VI secolo a.C. e la pienaetà romana. Finora sono stati restaurati i corredi di 111 tombe di età preromana e romana; altre 50 sa-ranno restaurate entro la fine dell’anno.

ISTITUTO MONDIALE E GRUPPO EUROPEODELLE CASSE DI RISPARMIO:

“EU-US RETAIL BANKING FORUM” FIRST CONFERENCE

L’Istituto Mondiale ed il Gruppo Europeo delle Casse di Risparmio di Bruxelles hanno organizzato la“First EU-US Retail Banking Forum Conference” che si terrà nei giorni 14 e 15 novembre 2005, pressol’hotel Mariott - rue A. Orts 1-7, Bruxelles. Obiettivo del Forum è quello di contribuire ad approfondireil dibattito sul Retail banking in Europa e negli USA, settore in cui le Casse di Risparmio svolgono unruolo determinante. Le tematiche che saranno affrontate nel corso della Conferenza riguarderanno: l’atti-vità di vigilanza bancaria: il confronto tra i modelli seguiti nei due continenti, le differenze ed i vantaggi,nonché le problematiche connesse al mercato unico europeo; il sistema dei pagamenti: sviluppo e armo-nizzazione in ambito europeo; obiettivi e confronto con il sistema USA; principali tematiche in corso neidue contesti, europeo ed american; il mercato dei capitali: gli aspetti normativi ed operativi nei due siste-mi, la struttura e le innovazioni del mercato americano; gli obbiettivi conseguiti in ambito europeo e leprospettive future connesse al rapporto Lamfalussy; i principali meccanismi e le possibili future regola-mentazioni nei due sistemi. Alla Conferenza è prevista la partecipazione di rappresentanti sia della Com-missione UE che del Federal Reserve System americano, esponenti delle Banche centrali, accademici enumerosi delegati delle Casse di Risparmio di vari Paesi.

WORLDSAVINGSBANKS INSTITUTE

EUROPEAN SAVINGS BANKSGROUPBANKS INSTITUTE